Articolo giornale dell'umbria progetto raul gabriel s. maria di colle perugia
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ilGIORNALE dell’UMBRIAMartedì 27 aprile 2010 5U mbria
>> La facciata della chiesa di Santa Maria di Colle
Perugia L’edificio di via dei Filosofi fu realizzato a partire dal 1957 dall’architetto Tutarini
S. Maria di colle, sfida della modernitàGli interventi di sistemazione dell’interno nel progetto dell’artista Raul Gabriel
di UMBERTO MAIORCA
PERUGIA - Perugia stava cre-scendo, nascevano nuovi quar-tieri. Per questo con decreto dimonsignor Pietro Parente, il 1luglio 1957, veniva soppressa laparrocchia di S. Maria di Collein Porta S. Pietro e trasferito il ti-tolo a un nuovo edificio in viadei Filosofi. La progettazionevenne affidata all’architettoVincenzo Tutarini.
“La chiesa di S. Maria di Colledi Perugia è uno strano posto chetrasmette la sensazione forte diun movimento progressivo einarrestabile, di uno sbilancia-mento insanabile, che mette a di-sagio, come deve fare ogni operaforte che si rispetti, e lo fa all’in-terno di un rigore formale e strut-turale e di un equilibrio ‘squili-brato’ - scrive Raul Gabriel, arti-sta chiamato a riprogettare l’in-terno della chiesa perugina - Laprima volta che sono entrato nel-la Chiesa di S. Maria di Colle,progettata quasi cinquant’annifa dall’architetto Vincenzo Tu-tarini, sono rimasto colpito dallapiù rara qualità che può avere unedificio, una struttura plastica,quella di catturare un processo inuna forma statica”.
Una chiesa nata in anticipo suitempi. “Sono convinto che fossedavvero in anticipo sui tempi,come concezione, quando è statapensata, da farla apparire con-temporanea oggi, fatto questoche porta ad ammirare non solol’idea di Vincenzo Tutarini, maanche il suo coraggio nel propor-la e realizzarla. Per quanto mi ri-guarda l’empatia è stata imme-diata, totale, ‘facile’ - prosegueGabriel - e l’idea della necessitàdi pensare un interno che fosseall’altezza della struttura mi èapparsa logicamente conse-guente. In un anno di riflessionie sviluppi delle idee non vi è sta-ta sosta, ed è come se la strutturastessa mi avesse suggerito le so-luzioni”.
La chiesa appare come “un in-crocio tra una cattedrale, un’ar-cheologia postindustriale e untempio antico, assoluto e al tem-po stesso disagevole. È giustoche un posto dove si parla di Ve-rità sia disagevole, nel senso chedeve stimolare un’inquietudineche spinga a muoversi e non amorire nell’illusorietà del con-sueto - dice ancora Raul Gabriel-La chiesa è certamente una ric-chezza per Perugia e la sfida diripensare e risignificare il suo in-terno, perché entri in armoniacon la mirabile intelaiatura ar-chitettonica, è una sfida di gran-de responsabilità. Finalmenteun’occasione in cui un artistacontemporaneo incontra un’ar-chitettura potente e controversadove può pensare gli spazi in ter-
mini artistici e non decorativi”.“Una delle caratteristiche che
chiedeva una fondamentale ri-sposta è l’indefinitezza di unpunto fulcro, che per ciò che ri-guarda il pensiero di una Chiesacristiano-cattolica, coincide conl’altare - scrive l’artista - La so-luzione nasce da un congegnoche è parte integrante di tutta lastruttura: il controcanto. Si veri-fica, infatti, che nelle travi divolta l’inclinazione è diretta insenso opposto e quindi contrap-puntata dalla direzione sagittaledel vertice assiale di volta, cheunisce parte destra e sinistra. Laridefinizione del punto di arrivoavviene attraverso tre livelli dipro cesso formale: uno cromati-co, uno di elevazione e uno diprogressivo allineamento delle
diagonali”.“Prima operazione per ripor-
tarle nella logica dello sbilancia-mento dei portali è stata l’inseri-mento al centro di un corridoio a‘cuneo’ che stringe verso l’absi-de - prosegue l’artista - Tutto ilpercorso che ho pensato per lachiesa è basato sulla progressio-ne cromatica che accompagna,veste, la progressione struttura-le. Vorrei pensare al pavimentoe alle pareti non più in termini dipavimento e di pareti, ma di verae propria veste: una veste croma-tica, primo potente strumentod’immersione in uno statodell’anima. Da queste intuizioniè scaturita la progettazione ditutti gli elementi: l’ambone, ilfonte battesimale, l’altare, labussola, la porta e il portale”.
Forma e Fede
L’AU L AIl progetto dell’ar tistaRaul Gabriel punta
sulla centralità dell’altare
>> Il progetto della chiesa
Corciano Tre anni di lavori per una spesa di 3,5 milioni
La chiesa del Girasole,ecologica e assembleare
PERUGIA - La prima pietra èstata posta. Occorreranno circatre anni per realizzare quest’ope -ra, il cui costo è stato preventiva-to in 3milioni e mezzo di euro, dicui il 75% sarà coperto dal contri-buto Cei dell’8 per mille, mentrela restante somma euro verrà fi-nanziata dalla parrocchia.
Il nuovo complesso parroc-chiale dei Ss. Severo ed Agatache sorgerà sul sito della primor-diale chiesa del Girasole sarà “unfunzionale complesso parroc-chiale del Girasole-Santa Sabinaed anche di San Mariano, che at-tualmente non ha ambienti per leattività pastorali, caritative, ora-toriali e socio-aggregative - ri-corda il parroco don roberto diMauro - Nasce, di fatto, un nuovocomplesso pastorale che rispon-de ai bisogni delle tre comunità
presenti sul territorio. La chiesadiventa un punto di riferimentoper una comunità che è cresciutatroppo e troppo in fretta”.
Il progetto tiene conto delleenergie rinnovabili per abbatterei costi di gestione dello stesso conpannelli solari e fotovoltaici,sonde geotermiche per impiantidi climatizzazione utilizzandoenergie “gratuita” del terreno, unsistema interrato per la raccolta ericiclo delle acque piovane. “Lachiesa si presenta come un troncodi cono ellittico, mentre gli edifi-ci di servizio offrono l’immaginedel quadriportico, ma l’aspettopiù caratteristico è la leggerastruttura che in alto appare comeuna tenda distesa sopra l’edificiodi culto e parte del sagrato - affer-ma l’architetto Donatella Forco-ni - Il riferimento iconico riman-da a immagini domestiche (do-mus ecclesiae), alla chiesa-casadel popolo di Dio. Al suo interno ipercorsi radiali collegano i luo-ghi liturgici che convergono ver-so l’altare ed il luogo della pro-clamazione della Parola. La chie-sa, a pianta centrale, è organizza-ta secondo una radialità che ponel’area presbiterale, quindi l’alta -re con l’ambone, quale fulcrodell’aula liturgica. La sceltadell’impianto centrale accentual’immagine dell’assemblea riu-nita attorno alla mensa eucaristi-ca, punto centrale per tutti i fede-li, polo della comunità che cele-bra”.
>> La chiesa di San Giacomo;nel tondo, l’interno dell’edi-ficio religioso
Foligno La prospettiva verticale è la tensione all’Eterno. I critici: non si vede il Crocifisso
Quel cubo così difficile da digerireMalumori per la chiesa di San Giacomo realizzata da FuksasFOLIGNO - E’ un innovativo modello d'ar-te sacra che proietta la spiritualità oltre i ca-noni classici. La chiesa di San Giacomo aFoligno, però, suscita molte perplessità.Voluta dalla Conferenza episcopale italianae disegnata dall’architetto MassimilianoFuksas, al momento dell’inaugurazione hafatto storcere qualche naso.
Il costo complessivo dell’intervento è dicirca 3 milioni di euro, cui vanno aggiunticirca 600mila euro per le opere d'arte, peresempio la stele a forma di croce collocataall'esterno e disegnata da Enzo Cucchi, altaoltre 13 metri. La struttura si compone didue volumi, due parallelepipedi che tendo-no al cubo, quello esterno largo 22,50, lun-go 30 e alto 26 metri, quello interno posto a3 metri dal pavimento e dalle pareti del vo-
lume esterno. Il primo è in calcestruzzo ar-mato a vista; il secondo - un velario construttura in acciaio e finitura in intonaco dicemento alleggerito - viene appeso permezzo di travi in acciaio posizionate in co-pertura. L'edificio si apre all'esterno conuna larga e bassa feritoia ritagliata in unfronte del tutto cieco: un ingresso rialzato alquale si accede dopo aver percorso unarampa, sorta di sagrato in pendenza. la luceentra anche dall'alto, a illuminare perime-tralmente con continuità lo spazio intersti-ziale, e quasi al centro, in corrispondenzadell'altare, attraverso tre finestre orizzontalirettangolari. Al corpo della chiesa si affian-ca un parallelepipedo allungato - disegnatocon una partitura tradizionale di finestre, efinito con intonaco grigio (60x12, alto 7
metri) - dedicato alle funzioni complemen-tari.
Per molti, però, si tratta di un “mostro”, diuna “presenza inquietante”. Per alcuni cri-tici, più che una celebrazione della cristia-nità, l’edificio sacro sembra un monumentoalla Kaaba, la “pietra nera” custodita allaMecca e simbolo per eccellenza dell’Islam.
L’architetto Fuksas ha sempre difeso lasua creazione richiamandosi a una conce-zione verticale della chiesa, in linea con laliturgia della messa secondo il rito tridenti-no. Secondo il critico d’arte Vittorio Sgarbiè “una grottesca scatola scambiata per chie-sa”. Camillo Langone , sul Foglio, fa notareche c’è un “dettaglio” piuttosto importanteper un edificio sacro: “Non si vede il Cro-cifisso”.
19 57È la data in cui il vescovoParente ha stabilito la sededella nuova parrocchia di S.Maria di Colle, spostandolada corso Cavour
5Sono gli elementifondamentali di intervento:l’ambone, il fontebattesimale, l’altare, labussola, la porta e il portale