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Ordine degli ArchitettiPianificatori Paesaggistie Conservatoridella Provincia di Padova

35131 Padova - Piazza G. Salvemini. 20tel. 049 662340 - fax 049 654211e-mail: [email protected]

ARCHITETTINOTIZIEPeriodico edito dal Consiglio dell’Ordinedegli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatori della Provincia di Padova

Iscrizione al ROC n. 21717Aut. Trib. Padova n. 1697 del 19 maggio 2000

CONSIGLIO DELL’ORDINE

PresidenteGiuseppe Cappochin

SegretarioLiliana Montin

TesoriereSilvio Visentin

ConsiglieriDoris Castello, Antonio Draghi,Giovanni Furlan, Andrea Gennaro,Pietro Leonardi, Giacomo Lippi,Roberto Meneghetti, Gloria Negri,Paolo Simonetto, Paolo Stella,Alessandro Zaffagnini.

Direttore ResponsabileDanilo Turato

Comitato di RedazioneGiovanni Furlan, Michele Gambato,Massimo Matteo Gheno, Pietro Leonardi,Paolo Simonetto, Paolo Stella,Alessandro Zaffagnini

StampaGrafiche Turato sas, Rubano (PD)

Grafica ed impaginazioneFelice Drapelli - [email protected]

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

IN COPERTINAOPERA CONCESSA DALL’ARTISTAFABIO BAGGIO (BAJO)

Fabio Baggio in arte Bajo è nato il 15novembre a Bassano del Grappa.Un vigoroso cromatismo e l’accentuato uso diun segno incisivo come margine e strutturaportante sono le componenti fondamentalinell’opera di Bajo.Artista di formazione tecnica, consegue lamaturità artistica in un istituto per la graficapubblicitaria e la fotografia per poi iscriversi,successivamente, all’accademia di belle arti aVenezia.La sua opera è una continua ricerca attraversoesplosioni di colore e indagini nel campo visivo.Nel profondo del suo amore per l’arte, Bajonon nasconde un sentito entusiasmo perl’EspressionismoTedesco e la PopArt.Oggi vive e dipinge a Romano d’Ezzelino in via11 febbraio n. 17. A guardar bene non sidirebbe, però è daltonico.

[email protected]

INDICE4 DAL CONFINE VERSO LA

FRONTIERAAlessandro Zaffagnini

5 ARTE, COLLEZIONISMO ENUOVI SCENARIMarco Trevisan

8 MI[E]SINTERPRETAZIONIGiovanni Corbellini

12 SU FRONTIERE E SQUARCIIN SENSO EXTRAMORALE.CITTÀ E (DIS)CONTINUITÀAlberto Bertagna

15 SUPERURBANO:NON SOLO UNA MOSTRA DIARCHITETTURAPaolo Stella

19 BOXANPietro Leonardi

20 ANTEPRIMA

22 L’APPUNTO

26 (IN)FRONTIERA

30 LIBRERIA

NOTIZIE DALL’ORDINE

32 COMPETENZEPROFESSIONALI GEOMETRI

36 LA REDAZIONE DI PIANI DILOTTIZZAZIONE E’ VIETATAAI GEOMETRI: LO DICEANCHE IL TRIBUNALEPENALE DI PADOVA

37 VERBALI DI CONSIGLIO

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consigliamo di vistitare il nostro sito internet

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Chiusura informazioni al 31/01/2012www.pd.archiworld.it

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Le possibilità e le modalità di fruire d’artee di cultura sono variate in maniera decisain tempi recenti, superando frontiere stori-che e permettendo l’assunzione e lo svi-luppo di nuovi significati, sociali e pratici.

Il mondo è un teatro costante di relazionidove una grande moltitudine di attori in-teragisce su migliaia di livelli possibili. Gliincroci e le elaborazioni sono innumere-voli. La produzione -culturale e non - haun ventaglio incalcolabile di soluzioni, equesto è ancor più vero se pensiamo acome le opportunità di raccolta informa-zioni e stimoli siano cresciute a dismisuranegli ultimi decenni. Eppure contestual-mente si è assistito ad una certa uniforma-zione dell’offerta culturale nell’epoca piùrecente. Il livellamento dei gusti e dellepreferenze è andato di pari passo con ilprocesso di democratizzazione e di liberacircolazione delle idee. Puntualmente ci sichiede se questo sia un bene o un male,

ma non è questo il luogo per tentare didare una risposta così impegnativa.E’ il luogo, invece, per sottolineare alcuniaspetti di questa vicenda. L’accesso alleinformazioni e alle opportunità ha fatto sìche i più abbiano cominciato a pensareche ciò che era solo di pochi fosse diven-tato possibile anche per loro. In termini difruizione culturale, la visita ad una mostrad’arte, ad uno spettacolo teatrale, ad unconcerto di musica classica, fino ad uncerto momento è stata un’esclusiva di unnumero ristretto di persone, con possibi-lità economiche e sociali. Per gli altri l’ac-cesso era precluso. Tuttavia il problemanon sussisteva, essendo altre le priorità. E’stato con il miglioramento delle condi-zioni economiche, con il tempo liberato econ il superamento di alcune barriere, chel’esigenza sociale di entrare a far parte diquesto ‘circo culturale’ si è manifestatacon più urgenza ed ha permesso di oltre-passare delle barriere storiche.

EDITORIALE

ITACAdi Kostantinos Petrou Kavafis, 1911

Quando ti metterai in viaggio per Itacadevi augurarti che la strada sia lunga,fertile in avventure e in esperienze.I Lestrigoni e i Ciclopio la furia di Nettuno non temere,non sarà questo il genere di incontrise il pensiero resta alto e un sentimentofermo guida il tuo spirito e il tuocorpo.In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,ne’ nell’irato Nettuno incapperaise non li porti dentrose l’anima non te li mette contro.……Sempre devi avere in mente Itaca -raggiungerla sia il pensiero costante.Soprattutto, non affrettare il viaggio;fa che duri a lungo, per anni, e che davecchiometta piede sull’isola, tu, riccodei tesori accumulati per stradasenza aspettarti ricchezze da Itaca.Itaca ti ha dato il bel viaggio,senza di lei mai ti saresti messosulla strada: che cos’altro ti aspetti?……

Il senso della vita, concepita come viaggioverso una meta che si raggiungerà dopolunghe peregrinazioni. Il riferimento mito-logico è al celeberrimo viaggio di Ulissenell’Odissea. Non bisogna avere fretta digiungere a destinazione, alla propria Itaca,ma bisogna approfittare del viaggio (equindi della vita) per esplorare il mondo,crescere intellettualmente e ampliare ilproprio patrimonio di conoscenze. Il sensodi Itaca è proprio quello di fungere da sti-molo per il viaggio, più che da meta daraggiungere e fine a se stessa. Itaca è unviaggio nel quale non è importante se la

meta è poi deludente. È giusto apprendereil più possibile durante il viaggio, vivereesperienze, tenendo sempre presente il sen-timento forte e deciso che porterà a desti-nazione. E se poi Itaca sarà peggio diquanto ci si aspettava, valeva la pena rag-giungerla per tutto ciò che si è vissuto perarrivarci.

Il 2011 di Architetti Notizie è passato, ègià lontano. Siamo giunti ad un confine.Il confine è una linea che separa, è netta,non ammette ambiguità, di là o di qua.Non consente passaggi che non siano re-golati.Riteniamo di averlo raggiunto questo con-fine; ci hanno tenuto compagnia le quattroparole chiave, Spazio, Sperimentazione, Se-rendipity, Senso. Ci hanno fatto co-noscere nuovi

amici, nuove let-ture, nuove interpretazioni.

Ci hanno emozionati ed arricchiti.Bisogna ora andare oltre. Viaggeremoadesso cercando Itaca, la nostra nuovaFrontiera.

La frontiera non è una linea fissa, non èun confine, ma qualcosa di mobile.Essa scopre, avanza, colonizza. Si dissolvequando si penetra nell’ignoto che essastessa custodisce. La frontiera è allora unvelo con cui il non conoscibile si offre allapresa dell’uomo. Della frontiera è però ilnon arrivare mai. Ha scritto a tal propos-ito l’architetto/scrittore Piero Zanini: “…

la frontiera rappresenta la fine della terra, illimite ultimo oltre il quale avventurarsi sig-nificava andare al di là della superstizionecontro il volere degli dei, oltre il giusto e ilconsentito, verso l’inconoscibile che neavrebbe scatenato l’invidia. Varcare la fron-tiera vuol dire uscire da uno spazio famil-iare, conosciuto, rassicurante, ed entrare inquello dell’incertezza …”.

2012, quattro numeri, nuove frontiere dacercare: “l’importante è andare … - diceJack Kerouac in On the road - … ce n’è an-cora, di strada”.La redazione in questo prossimo annovuole percorrere la strada ancora da fare,vuole comunicare, dibattere, vivere le

molte espressioni di frontierache ci circondano. Ci aspettaun anno arricchito da coper-tine originali ed uniche di arti-sti che viaggeranno connoi/Voi; avremo il piacere diospitare progetti inediti e avolte inascoltati; scopriremoesperienze di frontiera le-gate alle università, aglistudi emergenti, alle mani-festazioni non conosciuteai più ma notissime fuoriconfine; esploreremosaggezze di colleghi cheoperano in frontiera, inpaesi lontani, ben oltrei confini nazionali; leg-geremo assieme saggiinediti e mai pubbli-

cati; proseguiremo nel recen-sire tenendo particolarmente in vista laricerca, le nuove sperimentazioni, l’inven-tiva, la curiosità, la passione.Con in mente Itaca.

……E se la trovi povera, non per questo Itaca tiavrà deluso.Fatto ormai savio, con tutta la tua espe-rienza addossogià tu avrai capito ciò che Itaca vuole signi-ficare.

"Comfortably Numb" - Pink Floyd

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DAL CONFINEVERSOLA FRONTIERAALESSANDRO ZAFFAGNINI

ARTE, COLLEZIONISMOE NUOVI SCENARIMARCO TREVISAN

a cura di Michele Gambato

Marco Trevisan (Padova, 1970)è stato il responsabile dellerelazioni corporate e progettispeciali per la Collezione PeggyGuggenheim di Venezia.Ha lavorato poi a Roma, perContrasto - progetti speciali legatialla fotografia d’autore.A New York ha ricoperto l’incaricodi responsabile comunicazione emarketing FMR per gli Stati Uniti.Ha quindi deciso di portare ilprogetto AAF - Affordable Art Fair- in Italia, diventando il direttore diAAF Milano e Roma.

AAF Bruxelles logo gonfiabile

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In relazione al mercato dell’arte, il colle-zionismo su scala diffusa è un fenomenorecente. Il possedere arte è diventato pen-siero comune solo da un ventennio. Storiedi collezionisti come Saatchi e Gagosianhanno dettato uno stile e definito un im-maginario, ed esposizioni come ‘Sensa-tion’ - Young British Artists from theSaatchi Collection - (1997) hanno segnatouna nuova strada, lanciando in un colposolo artisti come Damien Hirst, TraceyEmin, Jake e Dinos Chapman, MarkQuinn e Marcus Harvey. E’ la figura diSaatchi ad essere esplicativa: pubblicita-rio, fondatore della Saatchi&Saatchi, adun certo punto ha indirizzato sul mercatodell’arte la sua attenzione evidenziandonel’aspetto mediatico e di grande appeal po-polare, portando la sua esperienza prece-dente. Il linguaggio artistico ha mutuatoquello della pubblicità, molto più abile nelcomunicare alle masse.L’arte ed il mercato dell’arte hanno vali-cato molti confini in epoca recente. Il con-cetto di arte contemporanea èstrettamente connesso al concetto di aper-tura, di dialogo, anche se spesso in sensoprovocatorio. L’arte nasce dalla instabilitàe la frontiera è instabile, non solo a livellopolitico o spaziale, ma anche nella lingua,nelle abitudini e nei costumi di una so-cietà. Ma la frontiera è anche intesa come“fronte a”, è cioè rivolta verso (o contro)qualcosa, verso (o contro) qualcuno. Que-sto fronte è mobile, in continua trasfor-mazione. Le comunità chiuse in se stessehanno sempre prodotto arte poco interes-sante, se non come testimonianza della re-altà locale. Basti pensare al muro diBerlino e cosa abbia significato la sua ca-duta per la proliferazione di un humus ar-tistico ricchissimo.

Ma non si tratta solo di frontiere fisichequelle che vengono oltrepassate dall’artecontemporanea. Le avanguardie sonovolte per loro stessa definizione al supera-mento delle frontiere attraverso la speri-mentazione (tecnologica, concettuale,fisica, etc), ma anche lo scavalcamento dibarriere ideologiche e mentali.Da questo punto di vista anche il concettodi relazione con l’opera d’arte ha subitovarie modifiche nel tempo. Dalle opere sucommissione rinascimentale per esigenzedi archivio storico e di prestigio nobiliaree borghese, l’arte per secoli rimane una re-altà elitaria riservata a pochi, con specificicompiti celebrativi o documentaristici.Nell’ ‘800, con lo sviluppo tecnologicoentra in crisi il ruolo fino ad allora rico-perto dall’artista, che va alla ricerca dinuovi significati cucendosi addosso ilruolo di genio sregolato e solitario. Con lostato sociale post-industriale del ‘900, lafigura dell’artista isolato e slegato dalcontesto viene meno a favore di una fi-gura più integrata nella società positivista.Pian piano viene riconosciuta all’artista laqualità di vedere ciò che gli altri non ve-dono, il potere di svelare l’inconscio efarsi interprete delle angosce dell’umanità,e di conseguenza l’opera diventa un qual-cosa in grado di esprimere valori univer-

sali e condivisibili dai più. Diventa og-getto da consultare quotidianamente esimbolo di appartenenza, per arrivare allaPop Art e all’equiparazione dell’opera coni più comuni prodotti di consumo.Il successo internazionale di un progettocome Affordable Art Fair si innesta in taleottica. AAF è in assoluto la fiera d’artepiù visitata al mondo, considerando il net-work - è presente in dieci città al mondo, epresto saranno quattordici - e si basa suun’idea semplice: l’arte non deve esserevissuta con timore reverenziale, ed il pos-sesso di un’opera deve essere alla portatadi tutti o quasi. E’ un concetto per certiversi rivoluzionario che fa storcere il nasoad alcuni, ma che porta alle estreme con-seguenze ciò di cui si parlava poc’anzi:l’interazione quotidiana con l’opera di-venta possibile ai più, in una sorta di de-mocratizzazione del processo diavvicinamento all’arte. Vengono abbattutebarriere come l’errata percezione deiprezzi (si pensa spesso che acquistareun’opera di valore voglia dire per forzaspendere almeno qualche migliaio di euro)e il timore reverenziale che impedisce allepersone di entrare nelle gallerie ed intera-gire con i galleristi, informandosi sugli ar-tisti e sui prezzi. Il fatto che realtà ecomunità diverse - da Singapore a Mel-bourne, da Amsterdam a New York, daMilano a Los Angeles, etc. - abbiano allostesso modo, negli ultimi anni, abbrac-ciato il progetto con entusiasmo, rispon-dendo in maniera simile a stimolianaloghi, sta a significare che la formula èvalida a prescindere dal luogo e che le esi-genze sono globali. Le esigenze sembranoessere quelle di entrare in contatto con unambiente rilassato e non convenzionale,anche ‘cool’ - AAF è da qualche anno vo-

tato come uno dei 100 brand più cool delRegno Unito da ‘Cool Brands’ - dove tro-vare molta arte contemporanea, ma conun tetto ai prezzi - solitamente 5.000 euro- i quali sono obbligatoriamente espostiper tutte le opere, il che assicura che tusappia sempre cosa puoi e non puoi per-metterti. Inoltre la presenza di molti ser-vizi gratuiti (kindergarten, laboratori peradulti, wrapping desk, spazio young ta-lents), ma anche di musica in sottofondo edi feste/eventi, contribuisce ad abbattere lebarriere che si creano in posti più istitu-zionalizzati dove ci si reca per fruired’arte.In definitiva il mercato internazionale, so-prattutto in periodi di crisi, sembra vederel’investimento in arte in maniera diversa epiù positiva rispetto ad altre forme di in-vestimento. L’arte rispetto ad ogni altraforma di investimento tradizionale per-mette al possessore di fruire esteticamentedell’opera. Il piacere di appendere un qua-dro alle pareti di casa e di poterlo contem-plare è sicuramente superiore rispetto apossedere il certificato di un titolo aziona-rio o di un fondo d’investimento. Ed inperiodi difficili c’è sempre un ritorno aivalori, al fatto di vedere l’opera non come‘bene rifugio’ ma come ‘luogo rifugio’,ossia come opportunità di avere a che farecon qualcosa che dia anche delle emozionie dove la fruibilità diventa cruciale.Per questi motivi il progetto AAF ha

avuto lo stesso successo in 4 continenti.Le necessità ed i bisogni delle persone, nelmondo dell’arte e comunque in generale,non hanno confini e superano le frontierelocali.Vi è un’altra considerazione da fare, in ri-ferimento alla frontiera città/periferia. Lacultura va intesa non come fatto esclusi-vamente urbano, in quanto permea la so-cietà nel complesso, ma è nella città,ambiente eterogeneo e denso di intera-zioni, che si generano le spinte dinamicheche portano le forme culturali ad evol-versi. La città rappresenta l’innovazioneculturale versus il mantenimento della tra-dizione della campagna. Si è assistitoanche, negli ultimi tempi, ad un’afferma-zione della sede di un evento e dei suoi si-gnificati, anche reinterpretati alla lucedelle nuove esigenze e dei bisogni di iden-tità e di radicamento. Importanza, quindi,del contesto urbano e del luogo che ospital’evento culturale. L’economia ha un biso-gno crescente di cultura, e questa ha, asua volta, bisogno della città che a suavolta ha necessità di luoghi di forte iden-tità. Il consumo di cultura è parte crucialeoggi della costruzione dell’identità di unsoggetto/persona, e la capacità di formarsie di confrontarsi con i giudizi che riguar-dano i criteri con cui si dà valore alle cose.Anche il ruolo del museo cambia nella so-cietà contemporanea: sempre più spessonon visitato per le collezioni, per i conte-

nuti che tramanda, ma sentito comeun’icona, un posto in cui esserci, da con-dividere anche solo temporaneamente conaltre persone che hanno la stessa praticadi consumo, il museo garantisce come unmarchio la qualità il consumo di certeesperienze. E’ in virtù del magnetismo deisuoi spazi che la città post industriale ri-costruisce le territorialità all’interno dellearee industriali dismesse. I luoghi sonosimbolo di identità e la capacità delle cittàdi riutilizzare spazi dismessi per scopi cul-turali è una delle chiavi del successo dellarivitalizzazione delle città stesse, supe-rando le frontiere vecchio/nuovo ecittà/periferia. Il progetto Affordable ArtFair ha fatto leva anche su questo aspetto,utilizzando spesso spazi dismessi e ricon-vertiti (basti citare il Gashouder, un ex ga-sometro ad Amsterdam, ma ancheprossimamente l’ex mattatoio a Testaccioa Roma) e contribuendo spesso al rilanciodello spazio e della comunità creativa chevi gravita attorno. La ricostruzione di ter-ritorialità riconoscibili ed identificabili vavista come opportunità per le comunitàlocali di ricreare ambienti ricchi di valori edi significati che si rinnovano incessante-mente e che non si limitano alla pura esemplice contemplazione del sé e dellapropria memoria storica.

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AAF Bruxelles Tour Taxis AAF Bruxelles Tour Taxis

AAF Londra AAF Londra

AAF Bruxelles acquisti

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chitetture, preferiva le vecchie case otto-centesche: come se le eteree aggregazionispaziali di acciaio e vetro che concepiva daarchitetto gli risultassero inaccettabili daabitare. Quando, ad esempio, gli imprendi-tori che stavano costruendo le sue torri sulLake Shore Drive a Chicago gli offrironouno degli appartamenti, rifiutò - anchecomprensibilmente - dicendo che non in-tendeva essere disturbato dai coinquilinicon lamentele su rumori, perdite, umidità egli altri accidenti che sempre capitano inun edificio. Ma il vero argomento decisivoera l’insufficiente mi[e]sura delle pareti, lamancanza di muri dove appendere i suoiKlee e Kandinsky... Agli studenti hochiesto allora di immaginare, che gli attualiproprietari delle torri affacciate sul lagoMichigan volessero in qualche modo cele-brare il grande architetto, dandogli quella“casa” che a suo tempo non aveva ac-cettato. Il programma prevedeva la ricom-

posizione di quella fantastica collezione diquadri e la sua esposizione in uno spazioespressamente dedicato. Da buoni impren-ditori, si aspettavano che la collocazione diquesto spazio avrebbe dovuto costituirepretesto e occasione per un miglioramentodel complesso edilizio e delle condizioni divita dei suoi abitanti. Attraverso questaoperazione, siamo riusciti a trasformareMies da architetto a “cliente”, sia purepostumo. Un cliente estremamente interes-sante, con richieste molto chiare relative a“riservatezza” e “muri”, e una vita movi-mentata (anche e soprattutto dal punto divista sentimentale) dalla quale saccheg-giare paure e desideri.Data i tempi molto stretti e la necessità diprodurre rapidamente dei risultati hocostretto gli studenti a seguire alcuni passioperativi:_Pensate a Mies come a un utente e specifi-cate le sue richieste principali. Date loro

un nome e associate una immagine (ad es-empio privacy/isola o sicurezza/cas-saforte...)._Selezionate una strategia specifica ingrado di confrontarsi con queste richieste edescrivetela sempre attraverso una associ-azione tra nome e immagine (es.mimetismo dinamico/camaleonte, tattichefurtive/ninja)..._Scegliete un elemento (mattone, rete,tubo, pannello, lamiera, listello, corda...)come base per una organizzazione materi-ale in grado di sviluppare questa strategiae usate sempre una coppia nome/immagine(superfici sovrapposte/millefoglie, volumescavato/emmenthal...)._Stabilite alcune semplici regole e oper-azioni geometriche che permettano dif-ferenza e ripetizione, e disegnate undiagramma in bianco e nero per ognuna diesse._Cercate in qualsiasi fase di questo

workshop internazionale di progettazione.Fachochschule Lausitz, Cottbus,23-27.03.2009

Quando Raimund Fein mi invitò a parteci-pare a un workshop presso la Scuola di ar-chitettura di Cottbus erano passatiquarant’anni dalla morte di Mies e la ri-correnza era stata presa a pretesto per pro-porre il maestro di Aachen come temagenerale del seminario.Ma Mies, per me, è sempre stato unmi[e]stero. Alla sua ricerca quasi mi[e]sticadi una architettura coerente nel tempo enello spazio corrispondono risultati suffi-cientemente ambigui da mettere d’accordotradizionalisti e iconoclasti, seguaci orto-dossi e mi[e]scredenti. D’altronde, a pen-sarci bene, sarebbe stato difficile aspettarsiqualcosa di diverso da un uomo capace diconiare il famoso aforisma “Less is more”e, insieme, di ornare il suo sfortunato co-gnome con una falsa, altisonante esten-sione nobiliare (non che, aggiungendo ilcognome della madre, abbia poi ottenutoun grande miglioramento: suona un po’come Ludovico Schifoso dei Grezzi...). Eanche accostando alcune sue frasi (“tuttal’architettura è legata al proprio tempo”;“mi rifiuto di inventare una nuova archi-tettura ogni lunedì mattina”; “il nostroscopo è di liberare la pratica della costru-zione dal controllo degli speculatori este-tici”; “l’essenza dello spazio non è

determinata della mera presenza delle su-perfici che lo delimitano, ma dai principispirituali di questa delimitazione”...)emerge una personalità complessa, persinoscissa, molto lontana dalla figura di archi-tetto descritta da Venturi attraverso il prin-cipio selettivo dell’ “o-o”, dell’ossessioneconcentrata verso la sublimazione dell’ar-chitettura alla propria essenza primaria.Ho quindi pensato che una strategia effi-cace per affrontare questa esperienza di-dattica intensiva fosse abitare il confinedelle ambiguità miesiane, in qualche modoallargando la separazione tra unami[e]ssione disciplinare portata avanti constraordinaria integrità e i suoi comporta-menti umani, persino quelli improntati aun certo cinismo spinto fino alla mi[e]san-tropia (vedi il trattamento riservato allapovera mi[e]ss Farnsworth, sedotta, abban-donata a costruzione conclusa e infinesconfitta in tribunale per una questione diparcelle). Accelerarne le contraddizioni,occupare il margine tra l’uomo e l’archi-tetto, abbandonandosi al delirio della“mi[e]sinterpretazione” potevano rivelarsistrumenti specifici, non obiettivi e prolife-ranti della ricerca progettuale.Per prima cosa ho cercato di individuareuno scenario di progetto se non del tuttoplausibile, dotato almeno di sufficientispunti funzionali, narrativi e contestuali.Mi ha sempre incuriosito il fatto che Miesnon abbia mai vissuto in una delle sue ar-

MI[E]SINTERPRETAZIONIGIOVANNI CORBELLINI

Giovanni Corbellini (1959),architetto, dottore di ricerca, criticodell’architettura contemporanea, hainsegnato a Venezia, Ferrara eMilano. Attualmente è ricercatorepresso l’Università di Trieste e fa partedel collegio dei docenti del dottoratointernazionale Villard de Honnecourt.Autore di numerose pubblicazioni, isuoi ultimi saggi sono Ex libris. 16parole chiave dell’architetturacontemporanea (22 publishing, 2007),Bioreboot. The architecture ofR&Sie(n) (Princeton ArchitecturalPress, 2009), Le pillole del dott.Corbellini (LetteraVentidue, 2010).

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a cura di Alessandro Zaffagnini

hedgehog

miesunder

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processo la possibilità di individuare unbeneficio per gli abitanti delle torri (e/o peri proprietari del complesso, per il vicinato,per la città, per l’umanità...) sia come pro-posta di progetto che come effetto collat-erale di soluzioni elaborate per altri scopi(e descrivetele sempre nello stesso modo:protezione dal traffico/barriere antiru-more, nuova topografia/spazi per ilgioco...).A ogni passo sono state selezionate lemigliori proposte individuali poi condivisee sviluppate da tutti, fino alle quattro pro-poste qui illustrate.La risposta degli studenti, provenienti daformazioni incentrate sulla composizione esulla costruzione, è stata dapprima piut-tosto perplessa: facevano fatica ad affer-rare una differente maniera di pensare ilprogetto attraverso processi, storie e para-dossi. Ma alla fine ci siamo divertiti moltoe i risultati sono stati piuttosto buoni,anche pensando al poco tempo che ci abbi-amo potuto dedicare: i workshop sonosempre fantastiche occasioni permi[e]scugli di persone ed esperienze, acu-tizzano il pensiero e fanno superare confini

personali e disciplinari.

Workshop internazionale di progettazione.Fachochschule Lausitz, Cottbus, 23-27.03.2009.Diretto da prof. Raimund Fein. Tutor:Claudia Battaino e Piotr Barbarewicz(Università di Udine), Giovanni Corbellini(Università di Trieste), Konrad Dobrowol-ski (Università di Wroclaw). Circa ottanta

studenti tedeschi, polacchi e di altre partid’Europa.I diciotto giovani del mio gruppo sonopartiti dai seguenti punti:_scenario. Gli attuali proprietari delle torrisul Lake Shore Drive intendono celebrareil loro grande architetto. Vorrebbero, inqualche modo, dare a Mies quella “casa”che a suo tempo aveva rifiutato._programma. Il programma funzionaleprevede di riunire la sua collezione di qua-dri come esposizione permanente._obiettivi. Questa nuova casa di Mies deverispondere alle sue paure e ai suoi desideri(più come committente che architetto).Deve inoltre fornire almeno un vantaggio

o beneficio specifico agli attuali abitantidel complesso.Gli studenti hanno sviluppato quattro pro-getti, ciascuno legato a una specifica stra-tegia di risposta alle richieste di Miesrelative a “muri” e “disturbi”:wormhole (paula dryzga, tomasz koziolek,sandra schulz, tobias schwarzer)paranoia di mies: non voglio incontrare nes-suno!strategia: ingresso e percorso indipendentibeneficio: via di fuga supplementarehedgehog (stefanie damaschke, astrid füß-ler, sonia gabor, marcel krehlparanoia di mies: voglio tenere lontana lagente e garantirmi uno spazio protetto!strategia: qualcosa di protettivo all’interno eminaccioso all’esternobeneficio: collegamento fra le due torriCONDOMinium (anna bauer, nadine bos-san, ina hollmann, natalia hulin, mateuszhanula)paranoia di mies: non voglio che mitocchino!strategia: involucrobeneficio: spazi privati supplementari edespressione individualebatman cavern (michalina grzegorz, piotrgrzelanowski, björn lebedies, cristina vega,ewelina wochnik)paranoia di mies: non voglio essere ri-conosciuto!strategia: spazio nascosto con ingresso oc-cultatobeneficio: nuova topografia al piano terra

"Roll over Beethoven" - Chuck Berry

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wormhole

CONDOMinium

batman cavern

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urbani, di produrre continuità e disconti-nuità nelle nostre città non per un biso-gno di equidistanza morale dal rifiuto edall’accettazione del “confine”, ma peruna più prosaica urgenza pratica.Statutariamente, il solo modo di intendereil paesaggio è interpretarlo non in terminioggettuali ma relazionali. Sin dalle primeconcettualizzazioni, dalle sue origini lette-rarie, dal «Ventoso» del Petrarca in poi,“paesaggio” è la vetta toccata: con losguardo, con la mente, o, faticosamente,

attraverso i sentieri che la raggiungono.La traduzione operativa di tale lettura nelcampo del fisico - quello disciplinare delprogetto: di architettura, di città o di ter-ritorio - agisce, nel momento in cui ad unpaesaggio si aggiunge un componente, siopera una trasformazione, rapportando lanuova entità immessa, la sua spazialità ola sua significazione, non solo con il con-testo circostante nel suo presente (contutte le realtà incontrate, dunque anchecon le comunità, le loro esigenze e cul-ture), ma anche con il suo passato e il suofuturo. Ovvero il progetto si fa processo:di integrazione con ciò che viene prima erispetto a ciò che prevede verrà dopo.Sembra perfettamente lineare pensare diproseguire con questi assunti anche nelmomento in cui si inizia a considerareogni realtà quale paesaggio, quelle straor-dinarie come quelle ordinarie, e dunquead attendere a tutti i paesaggi, anchequelli rifiutati, traslando l’ipotesi di unprogetto-processo che sappia relazionarsicon ciò che nel contesto si trova, maanche con la sua e la propria evoluzione.Oggi però sembra che il progetto-processosia costretto a confrontarsi non tanto con

un dopo che predispone o anticipa, macon un dopo che può presentarsi altro daciò che prevede; a immaginarsi di fronte acaducità più che a variazioni, sia dei con-testi che delle proprie previsioni; a imma-ginarsi di fronte a fratture del tempo.Oggi il processo sembra da intendersi nongià come sistema di accoglienza o diesclusione, di scelta, ma di congedo: unprocesso impostato per lo smaltimento, ilrifiuto di ciò che sta per fare.«La nostra capacità di fare è ormai enor-

memente superiore alla nostra capacità diprevedere gli effetti del nostro fare», di-ceva Günther Anders (Die Antiquiertheitdes Menschen, 1956).Perché riteniamo insomma che non tantogli ambiti che non siamo capaci di accet-tare come parte delle realtà in cui vi-viamo, ma in generale ogni paesaggiodebba essere “trattato” anche prescin-dendo dalla relazionalità, prescindendoda un progetto di appropriazione, da unprogetto cioè che relazionandosi si impa-dronisce, e che impadronendosi si attri-buisce (attribuisce a se stesso) compiti,necessità, utilità e attribuisce all’Altro va-lori, gerarchie, direzioni.Forse perché soltanto un elemento la-sciato solo è in grado di reggere l’urto del-l’imprevedibilità: se non altro perché così- massimo egoismo e/o superbo altruismo- riesce a non coinvolgere nel proprio ine-vitabile processo di morte il vicino. Soloun elemento lasciato senza progetto(senza proiezioni verso qualcuno, qual-cosa, verso un rapporto, una condivi-sione) può essere in grado di accoglieresostituzioni.È l’alterazione sempre possibile delle no-

stre previsioni, è l’instabilità dei contesti,di quello che nel mondo si presenta oggi eforse non più domani a rendere incertil’utilità, l’esito di un progetto; a far sì chealmeno si debba superare la necessità diimmaginarlo come adatto “a qualcuno oa qualcosa” (ad un contorno, relazionatoentro un insieme).Questo significa uscire dalla logica rela-zionale nel progetto di paesaggio: nonpossono darsi relazioni laddove l’instabi-lità dell’interlocutore impedisce di imma-

ginare una gestione condivisa dellospazio, o uno spazio di interlocuzione.Questo significa un ritrarsi del progetto:un ritrarsi dal Tempo e dallo Spazio; dalproiettarsi verso l’Altro, verso il Domani:ché di quel domani non è certo che loscarto. Ma che cosa accade in quell’isola-mento, qual è il paesaggio risultante diquesti “ritrarsi”? Forse è il ritrarsi del“potere di previsione” che non prevede,che si arresta di fronte ad un divenire chenon è riuscito a controllare, ad un intornodi cui non è riuscito ad appropriarsi, aduno spazio verso cui non si è più allar-gato.Una delle possibilità del progetto (diqualsivoglia paesaggio: di un’architettura,di un’espansione urbana, di una politicadi gestione), oggi, è di immaginarsi pre-ventivo: «Planning must become preven-tive rather than curative of social ills»diceva del resto Cedric Price (The SquareBook, 2003). Una previsione che ponga apremessa il proprio venir meno è l’unicain grado di cautelarsi di fronte all’incer-tezza. Ma come può la previsione di crisi,il porre la fine del progetto come antece-dente del progetto stesso, essere connessa

A chiudere idealmente lo scorso millen-nio, usciva tre lustri fa un libro fortunato,che avrebbe alimentato le bibliografie dimolti saggi e corsi universitari negli anni aseguire. Affrontava un nodo da sempre alcentro della questione architettonica e ur-bana ma che, forse proprio per la consue-tudine con la quale lo si frequentava, erain quegli anni messo un po’ da parte,quasi sottaciuto. Da allora tutti abbiamoripreso a fare i conti con i Significati delconfine (Zanini, 1997). Se l’architetturaha iniziato ad occuparsi sempre più delproprio limite, della propria “pelle”, emeno delle proprie forme (all’insegui-mento di una sua inviolabilità o di unamaggiore efficienza energetica, in primis),l’urbanistica - se pure nel frattempo siproseguiva a produrre ovunque recinti -ha issato sempre più alta la bandiera delsuo superamento: se la partecipazione è lanuova parola d’ordine che rompe ognibarriera tra gli attori nella gestione dellacittà, paesaggio è il termine imprescindi-bile per ogni ragionamento sulla sua tra-sformazione fisica, per significare lanecessaria relazionalità tra le sue compo-nenti.

Pochi forse sono stati da allora gli scarti ogli avanzamenti nella ricerca, ma molto èsuccesso sul fronte degli arretramenti edei rifiuti nei nostri contesti. Oggi, nellenostre città e nei nostri paesaggi, la que-stione del confine è sempre più quella diuna distinzione tra ciò che è accettato eciò che è respinto; ma in qualche modoora risente anche della nuova atmosfera,quella della crisi economica, quella dellafine di ogni certezza. Tracciare un confine,ormai, tra quel che è sicuro e prevedibile equel che è indefinito e confuso non è piùcosì immediato, e questo nella praticaquotidiana di chi si esercita col progettonon può che essere dirompente e destabi-lizzante. Non sappiamo più orientarci, in-somma, nel labirinto dell’imprevisto: ogniimpostazione si scontra con fattori (eco-nomici ma non solo) in grado di sospen-dere le ipotesi, il progetto.Qui si propone dunque non tanto di supe-rare un atteggiamento culturale, di rivol-gersi ai confini con lo stesso approcciopost-ideologico del libro richiamato inapertura; si ragiona sulla necessità di fra-zionare e insieme legare, di isolare e schiu-dere allo stesso tempo i nostri paesaggi

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SU FRONTIERE E SQUARCI INSENSO EXTRAMORALE.CITTÀ E (DIS)CONTINUITÀALBERTO BERTAGNA

Alberto Bertagna, architetto, dottoredi ricerca presso l’Università degliStudi di Chieti-Pescara, è attualmenteassegnista di ricerca pressol’Università Iuav di Venezia e docentea contratto presso l’Università degliStudi di Udine. Ha pubblicato tra glialtri La città tragica.L’(an)architettura come(de)costruzione, Diabasis 2006 e Ilcontrollo dell’indeterminato.Potëmkin villages e altri nonluoghi,Quodlibet 2010; recentemente, conSara Marini, The Landscape ofWaste, Skira 2011.

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a cura di Massimo Matteo Gheno

Fragmented Cities, Santa Catarina, 200� Fragmented Cities, Santa Catarina, 200� Fragmented Cities, Santa Catarina, 200� Fragmented Cities, Escobedo, 200� Fragmented Cities, Apodaca, 2006

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con l’assenza di relazioni e con la sua sot-trazione? È proprio la consapevolezzadella possibilità dello scarto che implical’esclusione di un ragionamento sistemico,che impone il frazionamento, la sconnes-sione, l’assenza di ogni dipendenza: bastirilevare come iscritta in una struttura, perquanto impostata per autonomie, unaparte in crisi può compromettere più di sestessa.L’esercizio di potere di un progetto chenon si traduca nella semplice evidenzia-

zione di disuguaglianze (di un sé dall’Al-tro), e dunque nella conseguentedistinzione di parti, deve eliminarsi inquanto appropriazione di un altrove: diuno spazio o di un tempo che non siano ipropri.Un Paesaggio Preventivo ripristina la fun-zione del progetto, quella di previsione,interpretazione e indirizzo del divenire,ma suggerendo strategie aggiornate ri-spetto al mutato contesto, al modificarsidei contesti, a tensioni e derive, per uncontrollo aperto, non preclusivo delle tra-sformazioni.Un Paesaggio Preventivo assume l’incer-tezza come sfondo e campo d’azione ecome sistema complesso sul quale il pro-getto è chiamato a svolgere la sua azionedi distinzione, in grado di assumere ex-ante le proprie possibili criticità, le modi-ficazioni del reale e delle suesignificazioni, le trasformazioni di valoree di abilità dei contesti, fisici e culturali.Non si tratta di proiettare nel divenireforme sufficientemente flessibili da riu-scire ad accogliere l’imprevisto, ma strate-gie che lo assumano come proprio

operatore di indirizzo. Strategie che pre-mettano la propria stessa crisi e la risol-vano in anticipo. È su questo che èpossibile rilevare una certa “difficoltà ditenuta”di quella che abbiamo ricordatocome “tecnica progettuale” consolidatanel disegno del paesaggio, e che comun-que è senz’altro in parte valida: ovvero lastrategia relazionale. Un nodo logico neinterrompe l’efficacia non appena la si mi-sura con quella discontinuità cifra delcontemporaneo alla quale ci si deve ade-

guare, quella discontinuità che non puòche infrangere ogni complessità che vogliadarsi come sistemica. Certo, da un puntodi vista culturale - laddove “cultura” signi-fica un insieme di conoscenze tra loro cor-relate, come valori, tradizioni, costumicaratterizzanti la civiltà di un popolo - unpensiero relazionale nell’affrontare unpaesaggio è sicuramente ancora necessa-rio. Ma se appena si guarda alla pratica diciò che nella fattualità significa agire nellacultura e la si connota, alla Claude Lévi-Strauss, come capacità di scelta, di sele-zione, è possibile rivolgersi, nell’approccioad un contesto, con un atteggiamentoaltro da quello relazionale, che assuma lapossibilità della divisione, della separa-zione e dello scarto di alcune parti, e dun-que lo imposti con la necessariadiscontinuità tra gli elementi, nel suostato attuale e nel suo divenire.Imporre delle distinzioni sembra l’unicastrategia possibile per formulare un “si-stema” che preveda intensità di sviluppoo di decrescita diverse, fino alla sostitu-zione eventuale di alcune sue parti. Unasuccessività senza legami che ragioni per

frammenti privi di referenti, in cui la solu-zione (lo sciogliersi) dei nodi non compro-metta la staticità o il dinamismo del tutto.Unico approccio possibile, se il progetto èconscio dell’inevitabilità dell’usura, dellanecessità di farsi processo di congedo e disostituzione, è quello che rompe la rela-zionalità in quanto necessità e struttura ilterritorio per frammenti, in attesa diquello che potrà essere di ogni singolaparte, dello scarto della previsione, o delsuo possibile divenir-altro.

Se ragioniamo insomma in senso extra-morale su frontiere e squarci, un progettoche ragioni per indipendenze anche inpresenza d’evidenti connessioni è la solastrategia che consente di approcciarsi inmaniera sufficientemente precauzionale difronte al disporsi accidentale degli eventi,all’entropico movimento del territorio che“diviene”.

“one” - Eraldo Bernocchi, Harold Budd -

Music for “Fragments from the Inside”

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Con un ciclo di tre incontri dal titolo“Conferenze Superurbano” si è conclusal’edizione 2011-2012 della “Biennale in-ternazionale di architettura Barbara Cap-pochin”: diversi professionisti, alcuni deiquali presenti con i loro progetti anchenella Mostra allestita al Palazzo della Ra-gione, hanno portato il loro punto di vistasull’interessante ed attuale tema dell’Urban rigeneration.Durante il primo di questi incontri, nellaSala Rossini del Caffè Pedrocchi, l’arch.Pietro Valle ha tenuto una Lectio magi-stralis dal titolo “Pezzi di Città”: attra-verso le immagini di alcuni progetti chehanno impegnato il suo studio di Udinein questi ultimi anni, ha illustrato il suoapproccio filosofico alla professione ecioè il “riqualificare parti di città che nonsono centro storico ma nemmeno perife-ria”; nei suoi progetti c’è un’evidente con-tinua interdisciplinarietà tra l’aspettourbanistico e la definizione architettonicadel progetto stesso, “una tensione dialet-tica tra la staticità degli edifici e la dina-micità degli spazi pubblici”.In ognuno degli esempi illustrati (Quar-tiere Portello a Milano, Quartiere Buffa-lotta a Roma, Business Park a Fiumicinoe Piano Guida per Padova) ha evidenziatocome nella sua progettazione la continuainterazione tra i diversi livelli di progetta-zione porti alla creazione di micro-città:queste ultime, però, dialogano con il restodella città stessa attraverso la creazione dinuovi parchi urbani, di percorsi pedonalie veicolari che si intersecano funzional-mente, ciascuno però su un suo livello ap-positamente dedicato.La sintesi del suo lavoro, così come sugge-rito dallo stesso arch. Valle, è quindi: “nozoning ma aree ibridate”.

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SUPERURBANO:NON SOLO UNA MOSTRADI ARCHITETTURAPAOLO STELLA

Fragmented Cities, Garcia, 200�Fragmented Cities, Juarez, 200� Fragmented Cities, Juarez, 2007

The high line, NYC diller scofidio + renfro

Brooklyn bridge park, NYC Michael Van Valkenburg

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Nel secondo intervento Mathias Schuler(AD di Transsolar energie technik diStoccarda) ha illustrato i principi genera-tori di Masdar City, il progetto di unaparte del più ampio insediamento urbanodi Abu Dhabi: detto progetto, oggetto diun concorso internazionale vinto tra glialtri assieme a Norman Foster, ha loscopo di realizzare una città ad emissionicompensate di CO2 ( da cui il titolo del-l’intervento al Pedrocchi “Carbon neutralmodel for the city”) attraverso una cor-retto orientamento delle strade - ruotatedi 45° rispetto alle correnti molto calde edumide provenienti da nord-ovest, ad unaridotta dimensione delle strade stesse(max 4-5 metri, quindi completamente di-verse da quelle “stile Manhattan” realiz-zate nel resto della città di Abu Dhabi) edinfine alla creazione delle cosiddette“torri del vento” per poter agevolmentedissipare le tremende temperature al suolo(fino a 57°C) tipiche della regione. Il prin-cipio generatore di tutto il progetto,quindi, sarà quello di ridurre preliminar-mente il fabbisogno energetico dell’80% inmodo tale da dover successivamente in-stallare solamente il 50% di pannelli FVsulle coperture: in questo modo si potràgiungere, oltretutto in un modo molto piùeconomico ed eco-sostenibile, alla richie-sta di “carbon neutral” contenuta nelbando di concorso.Durante l’ultimo intervento previsto dalprogramma della prima serata, dal titolo“De-infrastructuring cities”, Federico Pa-rolotto (MIC Mobility Chain di Milano)ha posto infine l’accento sul fatto che, nelprossimo futuro, una delle necessità pri-marie sarà quella di dover “ripensare lacittà contemporanea, cercando di dimi-nuire il carico dovuto alle infrastrutture,allo scopo di arrivare ad una città più so-stenibile”, anche attraverso la riduzionedei consumi di energia, con conseguentiridotte emissioni di gas inquinanti, e so-prattutto attraverso un minorutilizzo/consumo/spreco del suolo: moltoesemplificativa a tal proposito è stata unadelle diverse immagini proposte, nellaquale era ben evidente come la dimen-sione territoriale di un qualsiasi svincoloautostradale fosse la medesima del centrostorico della città di Copenhagen.Portando poi ad esempio il progetto di

Trafalgar Square a Londra, quello su al-cune parti della città di New York fattedal sindaco Bloomberg e quello di Piaz-zale Loreto a Milano, Parolotto hai poiconcluso dicendo che “l’urbanistica delfuturo dovrà necessariamente rivisitare glierrori fatti negli ultimi 50 anni”.La seconda giornata, sempre in Sala Ros-sini al Pedrocchi, è iniziata con la Lectiomagistralis dell’arch. Josè Luis Vallejo(Ecosistema Urbano Madrid) sul tema“Urban social design”; all’inizio del suointervento l’arch. Vallejo ha preliminar-mente definito il suo credo ed il suocampo d’azione e cioè progettare in modoche “le relazioni sociali siano sempre alcentro delle trasformazioni del contestourbano”: un architetto non dovrebbeguardare le città da un punto di vistatroppo lontano, le immagini tipiche diGoogle Earth, ma piuttosto controllare,gestire ed infine progettare quello che“succede nei primi due metri dalla super-ficie terrestre”. Partendo dall’assunto che,purtroppo, è la politica che determina ledinamiche di sviluppo delle città (“i pro-fessionisti non hanno più voce in capi-tolo”) e che quindi viene continuamentereplicato l’errato sviluppo delle cittàstesse “stile anni ‘50”, ha illustrato alcuneimmagini di Plaza Ecopolis a Madrid, pa-radossalmente “quasi uguale ad un quar-tiere periferico di Phoenix in Texas”, dovegli spazi urbani negano in assoluto le rela-zioni sociali e gli spazi stessi “sono deireami di isolamento per i bambini”. Peresplicitare al meglio il suo lavoro ha poi il-lustrato alcuni interventi fatti negli ultimitempi: un Asilo nido realizzato all’internodi una zona industriale della periferia diMadrid, un Eco-boulevard sempre a Ma-drid ed il progetto “Air tree” per l’Expo diShanghai. In tutti i progetti si è potutaevincere una grande attenzione non soloal progetto del fabbricato puro e semplicema anche e soprattutto al “confortesterno”, così come lo stesso Vallejo l’hadefinito.Nel suo intervento su “La sfida degli eco-quartieri”, Maria Berrini (Istituto di Ri-cerche Ambiente Italia) ha invece esorditodicendo che “il mondo dell’architetturadeve fare professione in modo attento allecriticità ambientali: non bisogna agiresolo sugli edifici ma su porzioni di città”

concludendo poi che “la dimensione giu-sta per innescare un serio cambiamento èil quartiere, perché solo in questa dimen-sione si può ottenere l’autosufficienzaenergetica”. Esemplificativi a tale propo-sito gli esempi proposti: i quartieri Vau-ban e Rieselfeld a Friburgo, il Kronsbergad Hannover, la città di Malmoe in Sveziaed infine il GWL ad Amsterdam.A conclusione della seconda serata Ma-rina Dragotto (Coordinamento GeneraleAUDIS), sul tema “Costruire sul co-struito: la riscoperta dei valori urbani”,ha sottolineato la necessità di “progettarecon qualità, aumentando la relazione trapubblico e privato per poter ri-vivere lacittà”.Analizzando la situazione urbanistica diquartieri periferici costruiti tra gli anni’50 e gli anni ’70 dove, in assenza di ri-strutturazioni radicali, si assiste alla“fuga” degli italiani ed all’insediamentonon controllato di cittadini stranieri, haulteriormente sottolineato come “servaun cambiamento culturale: lo strumentodi lavoro condiviso privato-pubblico deveagire sulla qualità del processo e devesaper integrare anche gli strumenti di cer-tificazione”. Questo modello, ovviamente,non potrà essere rigido ma flessibile edadattabile alle varie condizioni ambientalied economiche: “la rigenerazione urbanadeve essere costruita sulla complessità cheperò non deve essere confusione” haquindi concluso.L’ultima giornata, nella prestigiosa cor-nice dell’Aula Magna del Bo’, è iniziatacon la Lectio magistralis dell’arch. Ale-jandro Zaera Polo (AZPA Londra) che haillustrato la sua ricerca continua sui rive-stimenti dei fabbricati (da cui il titolodella lectio “Envelopes”), dall’architet-tura, alla città, al paesaggio.Questa ricerca, cominciata diversi anni fa,lo ha portato a concepire la “pelle dei fab-bricati” come una superficie di “dialogotra il fabbricato e l’ambiente entro il qualeil fabbricato stesso deve vivere”: dalla ri-configurazione del terreno circostante nel-l’esempio del fabbricato con il tetto verdealla stazione centrale di Birmingham,dove il rivestimento riflettente con diverseangolazioni consente di percepire contem-poraneamente il traffico ferroviario chescorre sotto il livello urbano, il “divenire

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della folla che si muove all’interno dellastazione” ma anche il mutare continuodelle condizioni atmosferiche nel riflettereil cielo sopra la stazione stessa.Altri due esempi particolarmente interes-santi che hanno poi ulteriormente chia-rito il lavoro di Zaera Polo sono stati ilcentro commerciale di Leicester ed un edi-ficio popolare nella periferia di Madrid:nel primo, in Inghilterra, una pelle semi-trasparente a doppio vetro, impreziositada otto tipi di “pizzo” per ricordare la vo-cazione tessile della città di Birmingham,consente di percepire “in tempo reale”quello che accade all’interno e - viceversa- all’esterno quando si è dentro il centrocommerciale; nel secondo, un edificio po-polare con molti appartamenti in Spagna,una schermatura particolarmente singo-lare in bambù ha la funzione di proteg-gere i locali interni dall’irraggiamentosolare; questo tipo di schermatura, la cuigestione è ovviamente demandata agli

abitanti - ognuno con la sua particolareesigenza di illuminazione dei locali delproprio appartamento, consente di perce-pire “una certa regolarità”, data dallamodularità dei pannelli ma anche, con-temporaneamente, “una differenzia-zione”, determinata dal diverso usodurante la giornata della schermaturastessa da parte degli abitanti.Durante il secondo intervento della gior-nata, l’architetto-urbanista Joseph Ace-billo (As Architectural, Svizzera), conmolto trasporto emozionale, ha illustratoil fenomeno del “Metabolismo urbano”,spiegando come la città sia “una strutturache tende a rompere l’equilibrio costante-mente”.Grazie alla sua pluriennale esperienza“sul campo”, avendo diretto per moltianni il settore urbanistico della Municipa-lità di Barcellona, ha poi auspicato un ri-corso alla corretta progettazione dellacittà: prima di tutto il sistema, successiva-

mente le infrastrutture e solo alla fine ilprogetto architettonico vero e proprio.“La malaugurata inversione di queste trefasi porta inevitabilmente a dei disastriurbanistici” oppure “all’impossibilità didare corso ad un progetto di riqualifica-zione di una parte della città”: illumi-nante a questo proposito è stato l’esempiodel Parco lineare del fiume Besòs a Bar-cellona dove ben otto progetti paesaggi-stico-architettonici non avevanoconsentito di poter realizzare alcunché inquanto non attenti preliminarmente adalcuni aspetti idraulici particolari del sito.Nell’ultimo intervento Alain Philip, archi-tetto di pluriennale esperienza, ha illu-strato le “Politiche di rigenerazioneurbana a Nizza”, nella sua attuale veste diAssessore all’Urbanistica e Vicesindacodella città francese.Ha posto l’accento sul fatto che, per poterrealizzare progetti urbani a così grandescala, sia assolutamente necessario pro-

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Prada transformer, Seoul - Oma

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grammare correttamente le tempistiche,avere e saper comunicare tempi certi diinizio e fine dei lavori, pubblicizzaremolto bene il programma, far condividerepreliminarmente il progetto stesso allapopolazione ma, soprattutto, agire intempi brevissimi a livello di programma-

zione, di progettazione e di realizzazione.Per ognuno dei vari progetti illustrati haquindi potuto fornire il budget previsto ela data di inizio lavori e di fine degli stessie cioè quando l’opera verrà effettivamenteconsegnata alla città: dalla riqualifica-zione di interi quartieri periferici ad est ed

ovest del centro storico al nuovo schemadel sistema integrato dei trasporti (tram,linea ferroviaria ad alta velocità TGV, ae-roporto, ecc.); dal nuovo polo ospedalierocon conseguente ri-localizzazione dellasede universitaria, sempre nel settore est,all’eliminazione di una stazione ferrovia-ria secondaria per fare posto ad un parcourbano all’interno del centro storico;dalla riqualificazione delle aree circostantila stazione centrale della SNCF alla ri-strutturazione ambientale del celebre lun-gomare della città; e, per finire, allariqualificazione paesaggistica di un interosettore della città, quello ad ovest, che ègià stato definito come la “Nice 2”.Il budget generale di questo intero pro-gramma è stato stimato in un miliardo eseicento milioni di euro, finanziati per lametà dallo stato francese.Stridente a questo punto è parso il para-gone con la situazione italiana, realtà am-pliamente sottolineata nella successivatavola rotonda alla quale hanno parteci-pato Edoardo Zanchini (Vicepresidenteenergie rinnovabili di Legambiente),Maria Grazia Bellisario e Alessandra Vit-torini (Ministero per i Beni e Attività Cul-turali), Franco Alberti (DirezioneUrbanistica Regione Veneto), MargheritaPetranzan (Direttore A.Z. - Politecnico diMilano), Andrea Boschetti (Metro-gramma, Curatore della Mostra Superur-bano), oltre ovviamente ai tre relatori(Alejandro Zaera Polo, Joseph Acebillo eAlain Philip), tutti coordinati da NicolaLeonardi (Direttore Responsabile di “ThePlan”).Partendo da una precedente provocazionedi Joseph Acebillo durante la sua esposi-zione, “l’architettura si deve fermare”, edomandandosi “quale dovesse essere ilruolo futuro dell’architetto ed in qualiparti del mondo ha senso parlare di Rige-nerazione urbana”, durante la tavola ro-tonda si è anche ampiamente dibattutosulla purtroppo cronica stagnazione dellarealtà italiana, pur nella molteplicità delleconvinzioni personali, soprattutto perquanto concerne la ricerca delle cause in-trinseche, e dei diversi punti di vista diognuno dei partecipanti.

"� marzo 19�3", Lucio Dalla

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Superkilen master plan, Copenhagen - BIG Bjarke Ingels Group

La cronaca è quella che si concede alle coseleggere. Il BoxAn è stato un evento lungotre mesi, è stato un recinto in ferro e tes-suto, costruito tra i portici, nell’agorà delCentro Culturale S.Gaetano.Un momento abbinato al Premio BarbaraCappochin; ed anche per questo la scelta èstata di aver traccia materiale di quello checontemporaneamente stava accadendo alPalazzo della Ragione con Superurbano,ed ancora in Piazza Cavour con il Tavolodell’Architettura: grazie all’installazionedel mockup pensato da Michele De Luc-chi, proprio nella rotonda del S.Gaetano.

Abbiamo pensato ad un nuovo momentopartecipativo, ad un altro tipo di condivi-sione e di apertura del Premio; l’acronimo“BoxAN” è stato forse scelto con un po diavventatezza: una Scatola targata Archi-tetti Notizie, poteva forse trovare una de-nominazione piu’ locale: la volontà è statadi stringere l’inquadratura su alcuni deglistudi partecipanti alla Sezione Provincialedel Premio, ma tant’è.Con il format 1h, 12 studi, 3 alla volta, 20minuti l’uno, si sono mostrati ed hannoraccontato di se’, davanti a 50 persone apuntata.Abbiamo raccontato di Serendipity, il terzonumero di Architetti Notizie, con AdoneBrandalise e Davide Crippa; ci siamo con-frontati sul numero successivo a questo:Senso con Virginia Baradel e Sergio For-tini; Aldo Peressa e Luciano Rossi hannopresentato QT quaderni del territorio, conToti Semerano e Vitaliano Trevisan.

Hanno partecipato: MASMA architetti as-sociati; Studio Cecchini; Striolo,Fochesato& partners; Abbascia’ e Gaspari; BrunoStocco; KOS Progetti srl.; Giorgio Simioni;EXIT architetti associati; Michele Tognon;Studio 101 architetti associati; ARBAUSTUDIO; LVL Architettura. Un sentitoringraziamento a chi ci ha aiutato ad alle-stire il recinto: il Comune di Padova per ladisponibilità del portico dell’agorà al Cen-tro Culturale S.Gaetano, la F.lli Bacchinper la struttura in ferro, la Gabrieli conFrancesco Meggiorin per i tendaggi, NodoDesign Lab per l’arredo.

...continua...

“Wah-wah” - George Harrison

BOXANPIETRO LEONARDI

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L’APPUNTO

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a cura di Giovanni Furlan

complesso progetto della nuova città pertombaroli coattivamente espulsi dalle lorocase - costruite letteralmente al di sopra diuna delle necropoli della Valle dei Re -abbia rappresentato solo lo stupefacenteesordio di un’attività, iniziata negli anniQuaranta del secolo scorso, durata alcunidecenni. Ad esso si rimanda per chi vo-lesse approfondire. Qui si tratterà breve-mente di un aspetto, da cui pare a chiscrive discendano molti altri: l’individua-zione operata da HF della forma necessa-ria, un traguardo spaventosamenteambizioso, il cui raggiungimento imponeun acuto senso del limite.La forma necessaria è per HF la giustamisura di una volta, che sia autoportantein fase di costruzione.Affrontando il problema dell’abitazionerazionale per le fasce più deboli della po-polazione HF sostiene che, per ragioni dicosto e climatiche, non sia possibile desti-nare ai contadini egiziani (i poors del ti-tolo) case realizzate con pannelliprefabbricati, di cemento armato o simili.Si può ragionevolmente utilizzare il mat-tone di fango e paglia (materie prime ab-bondanti, perno della tradizionecostruttiva di parte della nazione), ma ri-mane il problema di come coprire i vani icui muri perimetrali siano così realizzati.HF sostiene che il legno da costruzione,di cui l’Egitto è sprovvisto e che ne rendeobbligatoria l’importazione, è eccessiva-mente oneroso e quindi non può esserepreso in considerazione né per costituireimpalcati né per la realizzazione di cen-tine per le volte, soluzione tradizionaledell’architettura dei paesi della spondasud del Mediterraneo (anche se, certo,non moderna). Lo stesso dicasi per ilferro. HF, figlio di notabili e architettoper caso, aspirante agronomo respintoagli esami d’ammissione, è tuttavia unostudente di talento (e tale resterà tutta lavita) cioè a dire: studia senza apparentefatica, con passione e intuito. Comprendecome l’insegnamento che riceve, e che li-mita la lezione dell’architettura egizianaal suo coté monumentale, è quantomenoriduttivo, perché esiste qualcosa di rivolu-zionario nella minuta tradizione della co-struzione contadina. Qualcosa, antico diun migliaio di anni, ma che è stato dimen-ticato. HF trova in Nubia la sua pietra fi-

losofale. Questa ha le fattezze di un mura-tore senza lavoro, depositario di una tec-nica che non interessa più a nessuno: lacostruzione di una volta parabolica senzacentine. Anche facendo la tara al teleolo-gico racconto del Nostro, si comprendecome il formarsi di una categoria di pen-siero trovi il suo innesco nella casualità,opportunamente sollecitata.In breve: la volta di mattoni di fango hauna misura limite, che coincide con lospazio coperto di una stanza a pianta so-

stanzialmente quadrata (durqa’a). Spazioche può essere ampliato mediante alcove(iwan), ancora voltate. La moltiplicazionedi questo vano-base genera la casa conta-dina, composta da un numero variabile diambienti attorno alla sala principale de-stinata agli ospiti (qa’a); più case collocateper gemmazione attorno alla madyafa(l’abitazione per le persone di riguardo invisita) formano la badana (che a sua voltacirconda uno spazio comunitario). Ma ilvano-base costituisce anche l’aula-tipo

Hassan Fathy è (stato) un architetto difrontiera.Era egiziano, ai margini del nascente Mo-vimento moderno, in un continente -l’Africa - in cui l’opera del proselitismocorbusiano, dispiegata con continuità inAlgeria, non arrivava se non come lon-tana eco. Si trovava ai margini della pro-fessione, in un contesto nel quale gliarchitetti, suoi colleghi del Cairo, invera-vano una sedicente idea di contempora-neità studiando sistemi diprefabbricazione e nuovi materiali (il sal-vifico cemento armato) in condizioni cli-matiche quantomeno inadatte adaccoglierli con qualche probabilità di riu-scita. Si muoveva in equilibrio sulla lineadi confine tra tradizione costruttiva popo-lare - dalle profondissime radici - e istanze

di rinnovamento, tipiche della rivoluzionecopernicana operata dalla disciplina ar-chitettonica a partire dagli anni Trentadel Novecento: circolazione, salubrità,prevalenza della funzione, prefabbrica-zione, ecc.Il testo che segue non è una monografiain sedicesimo del Nostro, ancorché i con-tributi che lo riguardano probabilmenteavrebbero necessità di essere inquadrati inuna trattazione infine sistematica. Il libropiù famoso di HF, Costruire con la gente(in originale, ben più provocatoriamente:Architecture for the Poor, 1973), pubbli-cato nel 1985 in Italia da Jaca Book, ri-mane ancora adesso il documento piùimportante anche se, per motivi contin-genti, limitato. Tratta (narra) dell’espe-rienza di New Gourna, benché il

HASSAN FATHY:I PUNTI FERMI DI UNAFRONTIERA MOBILEMASSIMILIANO BOTTI

Massimiliano Botti (Udine, 1971)si laurea all’Università Iuav di Veneziapresso cui svolge attività didattica,collaborando con Giancarlo Carnevale,e dove consegue il dottorato di ricercain Composizione architettonica (2007).Dal 200� è caporedattore delquotidiano dei Workshop internazionalidi progettazione della Far dell’Iuav,nell’ambito dei quali è docente(edizione 2010). Presso la Facoltà diIngegneria dell’Università di Bresciadal 200� al 2011 è professore acontratto di Caratteri morfologici,tipologici e distributividell’architettura, nel 2012 tiene il corso“Letture di architettura moderna” ed èborsista a carico della ricerca Prin“Nuove tecniche architettoniche diriqualificazione sostenibile dell’ediliziasovvenzionata. Analisi e progetti su casistudio emblematici in Italia e inEuropa”, responsabile scientifico: Prof.Marina Montuori. Ha al suo attivonumerose pubblicazioni che nedocumentano l'intensa attività diinsegnamento e professionale: inproprio e presso gli studi RomanoBotti, Pietro Mainardis, Mainardis AAed EB Architettura, ha partecipato alladefinizione di molte opere, tra le quali:Casa protetta per anziani a Cesena,Cittadella della giustizia e Direzionedell’Autorità portuale a Venezia, exPretura a Sacile.

New Gourna. Disegno di studio

New Baris. Volte e claustra del mercato

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della scuola, la campata generante la mo-schea e il suq di New Gourna, così comela Fouad Riad House realizzata per unmedico benestante al Cairo, e ancora lacasa e il mercato e il deposito di NewBaris nell’oasi di Kharga, ecc.Arrivano a sintesi la forma architettonicae la forma della società tradizionale del-l’Egitto rurale, e come a volte accade, unacomponente trascendentale irrompe acongiungere l’esperienza del nuovo con lasecolare tradizione delle tribù del deserto,

e il credo che le unisce. HF ci ricorda chel’invenzione di un dio collocato a presi-diare la volta celeste non è così ovviacome potrebbe apparire. Quando la na-tura è sostanzialmente benigna il dio (ladivinità nelle sue multiformi epifanie) èpressoché ovunque: nelle acque, nelfuoco, nelle foreste, ecc. Se la natura è ildeserto (popolato da demoni delle sabbiela cui forma tangibile è il vento che quellesabbie trasforma in arma) la divinità be-nevola è per forza di cose in cielo. Il patiodella casa è così la porzione di cielo - didivino - che l’uomo ritaglia difendendolacon i muri dalla forza annichilente del de-serto, ed è attorno ad esso che la casaruota (e, per inciso, la cupola su pianta

quadrata è la porzione di cielo che la mo-schea ingloba in sé, mutandola in archi-tettura). E così lo spazio centrale dellabadana, patio per così dire semi-privatodotato di forno e lavatoio, è il fulcro dellavita del nucleo delle famiglie che condivi-dono legami di sangue, protetto da unmuro di case dalle ostilità dell’esterno. Ela sala principale della casa destinata agliospiti - che il deserto hanno attraversato -o agli anziani diventa, nella badana, lamadyafa, saldando la forma dell’abita-

zione e la sua sofisticata organizzazione,con la forma di una parte della città. NewGourna è composta così, da più nuclei in-terconnessi, ognuno dei quali riproduce inmodi diversi, ma partendo dai medesimimorfemi, lo stesso schema. Articolato ereso complesso dall’inserimento di strut-ture pubbliche che a loro volta legano lediverse badana (le scuole, il mercato, ilteatro, la moschea, ecc.). Che risultanostrutturate secondo l’iterazione dellavolta-tipo, e della cupola. Il tutto generaun’unità profonda in termini di morfolo-gia, anche se questo rimane solo l’aspettopiù epidermico della cosa, poiché la ra-dice di tutto il processo è da ricercarenella comprensione della struttura sociale,

delle ragioni e delle aspirazioni degli abi-tanti. E, in ultimo, questa costante ripeti-zione di elementi base, di stanze, permetteuna stupefacente varietà di soluzioni tipo-logiche, e una costante varietà volume-trica.A partire, si badi, da ragioni legate al-l’economia d’uso dei materiali.Basterebbe questo (tralasciando quil’opera di recupero delle tradizioni arti-gianali, ancillari all’edilizia, che è parteintegrante del processo di ricostruzione di

una identità dei luoghi), se non dovessimobrevemente accennare alle tecniche dicontrollo climatico che HF dispiega e che,una volta di più, sono l’applicazione diancestrali conoscenze. Il corretto orienta-mento dei locali, il loro essere posti soprao sotto vento, e come da questo derivinola disposizione e forma e dimensione dellebucature (mai aprire un grande varco afavore di vento, perché l’aria entrerà neilocali saturandoli e fermandosi e scaldan-dosi); l’introduzione del malkaf o torrecattura-vento, un sistema di aerazione ba-sato sull’effetto-camino in cui la correnteche attraversa i locali e, aumentando ditemperatura, sale verso l’alto viene umidi-ficata passando attraverso piastre metalli-

che cosparse di carbone bagnato; l’uti-lizzo di sistemi passivi di controllo dell’ir-raggiamento solare (claustra emasharabyia); il ciclo stesso della vitanell’abitazione che è legato all’inerzia ter-mica del mattone di fango e quindi de-stina le coperture piane, protette da velari,a spazi per il sonno notturno generandosorprendenti paesaggi urbani pensili:tutto questo si aggiunge e complica il pro-cesso generato dall’iterazione della voltaautoportante contribuendo a generare un

tumulto di forme, tutte necessarie. Quindiatemporali.Ora: nessuna di queste forme, nessuno diquesti principi aggregativi, così forte-mente radicati a una struttura sociale di-stante, nessuna di queste tecniche dicontrollo del comfort ambientale, in unclima, il nostro, in cui difficilmente si rag-giungono i cinquanta gradi all’ombra,pare aiutarci. Non possiamo, ragionevol-mente, riprodurre la tecnica della volta dimattoni di fango, o costruire le porzionidi città che ancora mancano (?) lavorandocon un armamentario di cupole, forni peril pane e torri del vento. Però. Ripensiamoa logiche che per molto tempo sono ap-parse fuori moda, ai concetti di spazio

privato, semi-privato e pubblico e allaloro successione diacronica in termini diprogressiva conquista degli spazi propridell’abitare (Giancarlo De Carlo, MarioRidolfi, Ralph Erskine), al raggiungi-mento di una forte densità abitativa conaltezze modeste che si ottiene solo alprezzo di derive tipologiche e ricerca(Louis Sauer). A quanto sia insolito co-struire un edificio ben orientato, al sole eai venti. A come tutto questo convenga, intermini di costi materiali e sociali. A come

la differenziazione tipologica basata sullavariazione di pochi elementi generi spaziimprovvisi, frammenti di bellezza (AlvaroSiza), e di come questi possano permet-tere agli ambiti urbani di difendersi dal-l’offesa di chi, semplicemente, torna ariconoscerli e pone mano per modificarli ese ne prende cura (Herman Hertzberger).In ultimo, e per venire a esperienze geo-graficamente vicine: nonostante le defor-mazioni generate dalla realizzazioneoperata dall’Ina-Casa il Villaggio SanMarco a Mestre di Giuseppe Samonà, co-struito secondo logiche apparentementeanti-moderne (i campielli in terraferma,suvvia…), vecchio di quasi sessanta annima basato com’è su logiche riconoscibili e

tenaci, ha permesso a chi vi abita di gene-rare un palinsesto di case e spazi sul para-digma messo a disposizione da chi lo haprogettato. Questo lavoro, e modifica, eripensamento, hanno generato una messedi variazioni, intuizioni spaziali e formaliche non hanno sfigurato l’architettura,ma di questa hanno saputo cogliere le(nemmeno tanto) implicite opportunitàed esaltarne la lezione.HF, ricordandoci come fornire queste op-portunità sia uno degli obiettivi più alti e

complessi del nostro lavoro, ha tracciatouna frontiera mobile, il cui disegno e li-mite ripiegano e avanzano con il mutaredei tempi, ma che nei momenti più felicisembrano coincidere con l’in-venzione,senza la quale l’architettura non è data.

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New Baris. Sistema di controllo climatico del mercato

New Gourna.Scuola di avviamento per muratori specializzati New Gourna. Case contadine: piante del piano terra e del primo piano New Gourna. Case contadine

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l’architettura riuscirà a convertire lenecessità della nostra epoca in possi-bilità per il futuro.Necessità e possibilità definiscono iconfini mutevoli dell’azione proget-tuale, non sono necessariamente anti-tetiche né consequenziali. Alcontrario, esse sono legate da un rap-porto reciproco di causa-effetto che,circolarmente, le porta ad essere l’unail riflesso dell’altra. Un’architetturache non nasce dalla necessità, non hapossibilità di esistere, solo la necessitàpermette all’architettura di ritagliarsiil proprio spazio. Resterà a noi capirequali siano le reali esigenze, etiche,estetiche, funzionali necessarie nel no-stro modo di vivere l’architettura.Architettando ha individuato alcuneparole chiave che ci hanno accompa-gnato nel percorso di definizione deltema, con l’intenzione di dare il via adun elenco aperto: CURA - TRANSI-TORIETA’ - INCONTRO - SPAZIETEROTOPI - RICONVERSIONE

STATO DI NECESSITA’ è un eventoarticolato che offre l’occasione di av-viare un dibattito costruttivo sull’ar-gomento, raccogliendo, tramite unbando, esperienze italiane già matu-rate e instaurando un dialogo conesperienze internazionali a tutte lescale che possano arricchire ed am-pliare la discussione sul tema.

La manifestazione si terrà a Cittadellanella primavera 2012 e verrà svilup-pata in diversi punti:

un ciclo di incontri con il coinvolgi-mento di esperti in diversi ambiti di-sciplinari, non solotecnico-progettuali;una selezione di progetti valutati daun’autorevole comitato di selezioneinternazionale che verranno esposti inuna mostra strutturata in tre sezioni:opere di architettura di qualsiasi di-mensione, destinazione d’uso, tipolo-gia e scala realizzate nel territorionazionale, selezionate tramite bando;progetti, studi, ricerche, scenari, vi-sioni non realizzati ma selezionati perconcorsi di idee, pubblicazioni o espo-

sizioni;opere straniere su invito;un catalogo bilingue contenente, oltrealle architetture esposte in mostra,anche contributi estratti dagli incontrie saggi pertinenti il tema;un sito internet e un blog STAYTUNED che, costantemente aggior-nato utilizzando tutti i mezzi espres-sivi a cui la rete ci permette diaccedere, accompagnerà tutto lo svol-gimento della manifestazione e racco-glierà contributi multidisciplinari checoncorreranno ad approfondire iltema.

Il comitato di selezione è compostoda: Architettando Associazione Cultu-rale, Flavio Albanese ASA Studioalba-nese, Ethel Baraona Pohl architetto,giornalista e blogger. Co-fondatrice didpr - barcelona, Giovanna Borasi ar-chitetto e curatrice - Canadian Centrefor Architecture (Montreal), GaetanoRametta docente di filosofia, Univer-sità di Padova.Al bando nazionale hanno risposto 90studi di architettura inviando 170 pro-getti, entro la fine di marzo verrannopubblicati gli esiti della selezione.

“A Milano. Dove, se no?”. Suona volu-tamente e provocatoriamente interroga-tiva quest’anno la campagnapubblicitaria dei Saloni. Fervono i pre-parativi per la 51a edizione, forti delsuccesso di quelle passate, che presen-terà migliaia di prodotti di qualità de-stinati ai mercati di tutto il mondo,confermando Milano la capitale inter-nazionale dell’arredo. L’appuntamentoè fissato a partire da martedì 17 fino adomenica 22 aprile presso Fiera Milanoa Rho.I Saloni - che andranno a occupare i209.000 metri quadrati espositivi delquartiere fieristico con il Salone Inter-nazionale del Mobile, EuroCucina / Sa-lone Internazionale dei Mobili perCucina, il Salone Internazionale delBagno, il Salone Internazionale delComplemento d’Arredo e il SaloneSatel-lite - registrano già l’ampio interessedegli espositori che, ad oggi, hanno giàfatto registrare il tutto esaurito.Riservato ai creativi under 35, il Salone-Satellite, quest’anno dedicato a “Design>-<Technology”, festeggia 15 anni diimpegno, dedizione e fiducia verso igiovani, alla ricerca dei più promettentidesigner internazionali per offrire lorovisibilità e possibilità di contatti con leaziende espositrici. A una Giuria inter-

nazionale, formata da illustri esponentidel mondo del design, spetterà la sceltadei 3 migliori prodotti per ognuno dei 2settori rappresentati, Cucina e Bagno.A partire da questa edizione i Saloni sa-ranno aperti al pubblico anche il sabato,oltre alla tradizionale domenica che lascorsa edizione ha visto oltre 32.000persone coinvolte.All’insegna della cultura dell’abitaresono i numerosi eventi programmati incittà. Al Teatro dell’Arte della Triennaledi Milano andrà in scena “DesignDance” - un progetto di Michela Ma-relli e Francesca Molteni - che fa par-lare e agire, fino a danzare, le opere deiprotagonisti del design.La Biblioteca Pinacoteca AccademiaAmbrosiana, luogo storico e custodedel mondo classico, durante la sei giornidei Saloni, ospiterà l’installazione “li-brocielo” ideata da Attilio Stocchi, unomaggio multimediale al cuore romanodella città e una riflessione sul vivere esull’abitare lo spazio attraverso le vocidi alcuni libri antichi.

In tempi odierni di rapido cambia-mento, quali sono le necessità che l’ar-chitettura deve definire e a cui devedare risposta? I contrasti e le divisionisempre più accentuate possono convi-vere in realtà urbane multietniche esempre meno definite e coniugarsi conil bisogno di connessione continua acui non possiamo più fare a meno? Lostato di crisi attuale sta cambiando ilfine ultimo e il metodo del progetto?Sono domande a cui i progettisti sonoquotidianamente chiamati a dare ri-sposta, spesso con difficoltà nel repe-rire i riferimenti, gli esempi e le basiculturali.

Architettando, con la rassegna nazio-nale STATO DI NECESSITA’, L’UR-GENZA DI PROGETTARE ILDOMANI, si prefigge di indagare letrasformazioni in atto nel concepire efare architettura dovute ai cambia-menti in atto nella società e la loroinevitabile ricaduta nell’ambito archi-tettonico, sociologico, antropologico.

Il titolo nasce da un fitto scambio dipareri e dalla domanda su come e se

ANTEPRIMA

2� 25

I SALONI 2012:nuovamente al via,dopo i primi 50 anni

STATO DINECESSITÀL’URGENZA DIPROGETTARE ILDOMANI19 MAGGIO - 1 LUGLIO 2012Palazzo Pretorio Cittadella (PD)

a cura di Alessandra Salvalajo, Paolo Simonetto

www.architettando.org

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(IN)FRONTIERA • 1NOVITÀBANDOSELEZIONEOPERE

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a cura della Redazione

La genesi progettuale alberga nella conte-stualizzazione territoriale che presume ilmantenimento dei tratti tipici del luogo.Un complesso scorporato nei volumi,nellefunzioni, che riprenda e reinterpreta leforme classiche dell’ architettura rurale èla risposta più efficace all’incipit proget-tuale. Nasce da qui l’idea di una cittàdella musica come forma antropica artifi-ciale del parco, centrata in un doppio dia-logo, formale-indiretto con la scalaurbana e intimo-diretto con la natura. Daun blocco monocellulare si dividono piùcorpi, si separano, slittano in diverse dire-zioni, creano un complesso aperto e con-catenato col verde pubblico.L’obbiettivo è conservare i segni tipici delterritorio quali i canali e i filari alberati,articolando in maniera organica e pocoinvasiva l’intervento.La sala della musica ovvero il nucleo delprogetto destinato ad accogliere il mo-mento più alto e importante di un artistaè architettonicamente protetta, tesa allaricerca di un dialogo sottile e minimalecon la scuola della musica, opificio dinuovi musicisti. Ecco allora la logica chesottende quel passaggio sospeso teso a ri-levare questo stretto e rispettoso rapportotra formazione e carriera artistica. L’aper-tura diretta della sala sul parco, ove e’stato ricavato un sinuoso anfiteatro, sot-tolinea l’atavico rapporto tra musica epaesaggio, tra artista e natura suggerendosuggestive scenografie.Ai blocchi laterali è riservata la contestua-lizzazione e il rapporto con l’esistente, as-sumendo di riflesso i tratti rurali delluogo. Il risultato porta a una reinterpre-tazione delle ampie e lunghe falde, classi-che dei caseggiati di campagna.In un’ottica di composizione urbana i

parcheggi sono articolati in modo daadottare un serbatoio di capienza mag-giore, baricentrico, che possa essere fun-zionale sia alla città della musica, che alnuovo parco urbano. Gli altri due serba-toi, posti a nord e a sud, sono di compen-sazione e saranno saturati in occasionedelle manifestazioni più importanti.In ultima istanza si è pensato a dei po-steggi di servizio per i musicisti ed opera-tori della città della musica. L’impiantodella viabilità stradale e pedonale è stu-diato in modo da essere compatibile ecomplementare con la proposta di pere-quazione dell’area a sud del complesso.Problemi di falda freatica suggeriscono diescludere interrati e di sollevare l’interoedificio a mezzo di una piastra, la qualediviene un centrale e forte elemento le-gante di tutto il progetto.La ricerca di un continuum paesaggisticocompleto non può trascendere da un op-portuno studio sui materiali. Conside-rando anche ragioni di natura economicapropendiamo per soluzioni semplici e difacile reperibilità, quali l’intonaco grezzo,mentre maggiore attenzione e impegnoeconomico saranno riservati al rivesti-mento della sala della musica pensatocome una cassa di risonanza lignea. Il co-lore dell’intonaco è stato scelto in mododa essere delicato e diafano con il conte-sto rurale mentre le essenze lignee devonopermettere una opportuna acustica allasala.

CONCORSO DI IDEE“CITTA’ DELLA MUSICA”COMUNE: VIADANA (MA)1° PREMIOAUTORI: OTTORINO BOESSO, FABRIZIO MICHIELON,SERGIO DE GIOIA, MARCO BROCCARDO

A partire da questo numerola rivista si arricchisce di unospazio riservato alla rubrica“(In)Frontiera”. Verrannoinfatti pubblicati i progetti,inviati alla Redazione e daquesta valutati come validi, diprofessionisti provenienti dallaProvincia di Padova che sianorisultati vincitori, che si sianoclassificati o che abbianoricevuto qualche segnalazione omenzione in concorsi banditidall’anno 2007 al 2012 nelterritorio nazionale e non.Gli elaborati, contenenti unabreve relazione di progetto (dimax 3000 battute spazi inclusi)e n. 3 tavole grafiche in formatoA3 �estensione file jpg o pdf),dovranno pervenire viae-mail all’[email protected]

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(IN)FRONTIERA • 2

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a cura della Redazione

Dalle distese pianure agresti germoglial’edificio. Si inserisce nel contesto silen-ziosamente, senza alcundesiderio d’imporsi. La pelle ruvida edaggrinzita, come le zolle nel terreno da cuinasce e le mani di chi lo lavora, acquisiscela colorazione affine ed omogenea alsuolo villereccio della pianura padana.La composizione volumetrica tende al-l’esistente, ne conserva i segni tipici del-l’edificato rurale, valorizzando quelli delterritorio, come canali e filari alberati.Si articola in maniera organica e poco in-vasiva rispettando l’ambiente naturale edi precedenti insediamenti.L’alternata combinazione di elementi na-turali e “contemporanei” costituiscono ilpunto di forza del progetto connotato da

forme semplici, che si integrano in modoaudace con la campagna.L’edificio non è una mera ricerca visiona-ria, ma al contrario, indagine del domania partire dalla realtà presente. Qui l’inte-grazione dell’ambiente deriva dall’atten-zione per le peculiarità del sito:ingrediente primario del progetto.“Bisogna tener conto di tutto ciò che esi-ste (…) perchè non si può escludere nientedalla realtà (…). Tutti gli aspetti della re-altà in opera (…) dovrebbero essere inte-grati nel progetto”. (Alvaro Siza).Il progetto rispetta il processo del ricordo,essendo il suo sentire radicato nell’osse-quiosità del passato.Quest’architettura si sforza di parlare perciò che realmente è: rielaborazione e sin-

tesi d’esperienze eimmagini, registrate nei ricordi, si ergecome un progetto verace, rassicurante.Piccoli elementi proporzionati contestua-lizzano l’intervento, la loro forma essen-ziale ed orizzontale li radica al suolo sucui sorgono. Il basso profilo evoca l’oriz-zontalità delle pianure agricole rurali cir-costanti. Sono dunque le prezioseaperture che permettono l’ammirazionedella veduta campestre.Il grande occhio verso l’orizzonte apre losguardo all’infinto ma contemporanea-mente apre l’anima di questo edificio aglialtri, divenendo un punto di riferimento,una lanterna immersa nella campagna.

CONCORSO PER LAPROGETTAZIONE PRELIMINAREDI UNA STRUTTURA SPORTIVAPOLIFUNZIONALECOMUNE: VILLADOSE (RO)2° PREMIOAUTORI: Fabrizio Michielon,Sergio de Gioia,Paolo Domenico Didonè

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LIBRERIA

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a cura di Giovanni Furlan, Massimo Matteo Gheno, Paolo Simonetto, Paolo Stella, Alessandro Zaffagnini

Alberto BertagnaIL CONTROLLODELL’INDETERMI-NATOPotëmkin villages e altrinonluoghi.2010, Quodlibet studio

Quali sono le modalità d’espressione an-cora possibili per l’architettura nella con-temporaneità? Quali i modi del proporsidel progetto in un contesto che segna lafine di ogni certezza, la fine della credibi-lità di ogni azione di controllo del dive-nire?Attraverso una ricerca dai confini sfumatie pluridisciplinari, il volume ragiona sulruolo che architettura e progetto assu-mono in una contemporaneità dominatada accezioni quali imprevedibilità e crisi.In tale contesto, secondo l’autore, è l’in-determinazione ad assumere il senso diquanto l’architettura è chiamata a defi-nire. Tra i percorsi possibili, il testo strut-tura la prima parte della tesi esplorandola natura contemporanea dell’indetermi-nato, mediata attraverso interpretazioniincrociate di opere tratte dal mondo del-l’architettura, dell’arte e della letteratura.In questo quadro, il significato di indeter-minato assume una definizione per diffe-renza, esprimibile con quantol’architettura, intesa come “strumento dicontrollo dell’indeterminato”, è chiamataa definire. La seconda parte della ricercasnoda la trattazione lavorando per con-trasto, da un’iniziale antinomia assuntanel rapporto tra progetto ed indetermi-nato, si giunge ad un ipotesi rovescia, unparadosso caotico nel quale è l’indetermi-nazione a controllare il suo opposto. L’in-determinato diventa doppio, copia,“entità in rapporto ad Altro e al dive-nire”, verificata attraverso quattro mani-festazioni racchiuse in altrettanti casi odimmagini (La maschera, La Patina, La sa-goma, La minuta). L’immissione del pro-getto, ossia la variabile tempo, comeentità che affianca e relaziona l’indetermi-nato, rappresenta il penultimo tassello deltesto. Otto Potëmkin Villages sono, dun-que, il tentativo di indagare il simulacrooggettuale e relazionale dell’indetermi-

nato, attraverso manifesti contemporaneitraducibili in realtà esemplari. La ricercaconclude il suo percorso con un’ultimaescursione tesa a rintracciare le formepossibili di un progetto, quest’ultimo ingrado di proporsi “in un contesto chesegna la fine di ogni certezza, e dunque lafine della credibilità di ogni azione di con-trollo del divenire”.

IL CASTELNUOVODI PADOVAla fortezza mancataAssociazione“Comitato Mura diPadova” a cura diUgo FadiniIl Prato casa editrice

Il volume, scritto a più mani e promossodall’Associazione “Comitato Mura di Pa-dova”, costituisce la prima monografiadedicata ad un tratto specifico delle murarinascimentali padovane che presenta deicaratteri molto particolari: l’area attornoalla chiesa di Ognissanti.Questo sito era infatti destinato ad essereoccupato dalla nuova grande fortezza delCastelnuovo, fulcro del nuovo sistema ba-stionato, la cinta muraria realizzata dallaSerenissima una volta superata la crisi del1509 apertasi con la disfatta di Agnadellosubita da parte delle truppe della Lega diCambrai, sconfitta che portò all’assediodi Padova e la cui resistenza salvò Veneziada una fine che sembrava ormai prossima.I tre torrioni che si affacciano oggi sullegolene di S. Massimo e del giardino ex Fi-stomba, collegati fra loro dai due “soc-corsi” (i due lunghi tratti di muraglia congalleria interna), sono quanto rimane - omeglio quanto realizzato - di quel pro-getto che, dopo varie incertezze e ripensa-menti, fu infine abbandonato a metà delCinquecento quando Padova perse ognirilevanza strategica nella difesa della Sere-nissima che aveva portato i suoi confinioccidentali fino in territorio lombardo.Cinque sezioni suddividono il volume: laprima è dedicata ad una ricostruzione sto-rica dell’area mediante documenti e carto-grafie d’archivio; la seconda riporta lostato di conservazione delle strutture;

nella terza, invece, vengono pubblicati isondaggi di scavo e le indagini stratigrafi-che che hanno interessato l’area del Ca-stelnuovo fra il 2006 ed il 2007; la quartacontiene ipotesi, problemi aperti ed indi-rizzi di ricerca di questa “fortezza man-cata”; nella quinta ed ultima parte, infine,sono rappresentate graficamente e sche-maticamente le principali fasi evolutivedelle strutture difensive dell’area, suddi-vise cronologicamente in sei periodi di-stinti.

Antonio DraghiLUOGHI EITINERARI DELLARIVIERA DELBRENTA E DELMIRANESEVolume Primo2011, Panda Edizioni

Dobbiamo sentirci certamente debitoriverso la colta curiosità di Antonio Draghie sentitamente ringraziarlo per la squisitapubblicazione, sostenuta dall’Associa-zione La Specola e dall’Associazione deiCavalieri al Merito della Repubblica dellaRiviera del Brenta. Si tratta di cinque“schede di segnalazione” relative ad altret-tanti luoghi, più o meno noti ai più (lachiesa di S. Martino di Pianiga, la VillaFerretti-Angeli al Dolo, la chiesa di S.Maria di Lugo di Campagna Lupia, labastia di Strà e l’isola di Sarmazza, S. Ni-colò dei Mendicoli a Venezia), che fannodi questo piccolo volume un apprezzabileprimo strumento di divulgazione dellebellezze, dei ricordi e degli eventi chehanno fatto la storia del nostro territorio.L’importanza di conoscere per traman-dare sta certamente alla base degli intentidell’Autore che, attraverso un lavoro di ri-cerca tenace e minuziosa, condotto constraordinaria passione, scavando negli ar-chivi ed effettuando verifiche accurate neiluoghi raccontati, ci espone in manierasemplice ma assolutamente rigorosa le pe-culiarità della terra Veneta, terra ricca dibellezze nascoste, siano esse naturali o ar-chitettoniche. E se tra le righe dei docu-menti diligentemente ricercati possiamoleggere che “ … sembra che il luogo siastato devastato dagli Ungri nella loro in-

cursione dell’anno �00, e che per tale deva-stazione e per maggior comodo degli abi-tanti siasi trasferita poco appresso lagiurisdizione ….” (Luigi Dian, 1�73), pos-siamo chiaramente affermare quanto siafondamentale e necessario che la nostraStoria venga conservata e tramandata convolumi come questo di Antonio Draghi,non solo per un preciso servizio di tutela evalorizzazione, ma soprattutto perchéognuno di noi, per amore del Territorio,possa reagire agli Ungri e alla devasta-zione sempre più all’orizzonte “di questasplendida nostra piccola Patria”.

Vittorio GregottiINCERTEZZE ESIMULAZIONIArchitettura tramoderno econtemporaneo2012, Skira editoreMilano

Nel titolo Incertezze esimulazioni sta un preciso giudizio criticosullo stato delle forme architettonichecontemporanee. Il testo, firmato da Vitto-rio Gregotti, prende spunto da un suo in-tervento nell’ambito dell’iniziativa “Ideeitaliane. Un osservatorio sulla cultura delpaese”, promossa dalla Fondazione Sum-Istituto Italiano delle Scienze Umaneall’Università Milano Bicocca nell’otto-bre del 2010. Nelle pagine di questo sag-gio ci si interroga sul ruolodell’architettura e sulla sua capacità dicambiare lo scenario di questa società for-temente globalizzata. Ne emerge una po-sizione non del tutto pessimista riguardoil presente della pratica architettonica.Un’analisi critica del processo costitutivodel progetto architettonico con lo scopodi discuterne ragioni e obiettivi. Se è vero,infatti, che da una parte l’architettura hasubìto “le conseguenze del dominio asso-luto della finanza e del consumo” dismet-tendo così ogni velleità di trasformazionedall’altra è necessario offrire un’alterna-tiva valida e critica alla realtà senza igno-rarla.Ma la difficoltà nell’individuare soluzionipercorribili è tanto più forte in chi, comel’autore, crede “al necessario perdurare

della ricerca dei fondamenti e delle speci-ficità della propria arte e, per mezzo del-l’opera, vivono le contraddizioni delpresente, cercando di costruire frammentidi verità, magari ancora sparsi e incoe-renti, anche abitando gli spazi ristrettidella resistenza e dell’opposizione”.

TECNICHE DIANALISI E DICOMPOSIZIONEA cura di : LucianoSemerani, AntonellaGallo, Giorgia DeMichiel2011, Il Poligrafo

In questa importante pubblicazione delDottorato in Composizione Architetto-nica dell’Università IUAV di Venezia ven-gono delineati gli obiettivi della ricerca inComposizione Architettonica: i disegni emodelli interpretativi prodotti con le ri-cerche tra il 2004 ed il 2010 costituisconouna indicazione succinta degli interessi edelle metodiche adottate e coincidono conquelli che sono gli indirizzi di laurea spe-cialistica in atto nella Facoltà di Architet-tura di Venezia.La Composizione Architettonica viene in-tesa come ogni organizzazione del di-scorso formale, tanto che esso segua iprincipi della classicità quanto che essooperi una contaminazione o un sovverti-mento delle regole.La varietà degli orientamenti presenti nelpanorama dell’architettura del XX secolo,che è prova della vitalità dell’arte contem-poranea, richiede nel ricercatore una sin-tonia di interessi con il processo diformazione dell’opera e la capacità dicondurre un’analisi scientifica basatasulla ricostruzione rigorosa dei meccani-smi e delle intenzioni che sono alla base diogni costruzione.Le ricerche pubblicate in “Tecniche diAnalisi e di Composizione” si basano sulreperimento di scritti, disegni originali delprocesso compositivo e sulla loro inter-pretazione critica attraverso il ridisegno,la composizione tematica, l’analisi icono-grafica e iconologica, alla luce delle no-zioni specifiche proprie della disciplina.

L’opportunità di arricchire le occasioni diriflessione e di autocritica con approcciculturali complementari a quello dellacomposizione architettonica non vienetrascurata in questa pubblicazione, tutta-via essi nascono dall’interno delle que-stioni emerse con l’analisi comparatadelle opere.

SPAZI, FIGURE,PAESAGGI DELLESTRADECONTEMPORANEEA cura di SerenaMaffioletti e RobertoSordina2009, Il Poligrafo

Questa pubblicazione è composta da iprogetti e le realizzazioni infrastrutturaliche esprimono il senso disciplinare con-temporaneo e maturo sui temi delle stradecome spazi di relazione degli abitanti.Le infrastrutture, le strade sono intesecome esito di un progetto complesso diarchitettura che esprime e analizza le po-tenzialità individuate nel luogo.I progetti pubblicati in “ Spazi, Figure,Paesaggi delle strade contemporanee “cercano di rielaborare nella sintesi dellaforma dell’architettura le problematicheecologico - ambientali, del territorio edella valorizzazione dei paesaggi culturali.In questo libro le strade sono elementiprogettuali individuati come possibili esitiin chiave globale: la riscoperta dellepiazze , dei waterfront, ma anche dei par-cheggi, delle piste ciclopedonali identificanella discontinuità della città diffusa, nelletrame delle città, nel territorio, queste fi-gure come spazi della contemporaneità diusi collettivi come i nuovi ed essenzialitemi del progetto di architettura.Questa molteplicità di riflessioni intornoad un fulcro ideativo unitario costituisce ilsenso più profondo di questo libro ed è lasua vera importanza nel dibattito cultu-rale contemporaneo sul progetto delle in-frastrutture e dei loro spazi di relazione.

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Con riferimento alle sentenze n.19292/2009 e n. 6402/2011 della Cassa-zione Civile, entrambe relative alle compe-tenze professionali dei geometri, appareutile evidenziare quanto segue.

1. Preliminarmente, è necessario svolgerealcune considerazioni di ordine sistema-tico, limitandosi a riportare il contenutodelle norme vigenti e senza alcuna pretesainterpretativa.

Sulle competenze professionali dei geome-tri l’art. 16 del R.D. n febbraio 1929, n.274 individua molteplici attività - indicatedalla lettera a) alla lettera q) - che vannodalle operazioni topografiche di rileva-mento e misurazione, a quelle di traccia-mento di strade poderali e consorziali ed,eventualmente, di strade ordinarie e di ca-nali di irrigazione, dalla misura e divisionedi fondi rustici, nonché di aree urbane e dimodeste costruzioni civili, alla stima diaree e di fondi rurali, anche ai fini dellaconcessione di mutui fondiari e delle pro-cedure di espropriazione, dalla stima deidanni prodotti ai fondi rustici dalla gran-dine o dagli incendi, alla valutazione didanni colonici alle diverse culture, dalleoperazioni di stima di scorte morte, diconsegna e riconsegna dei beni rurali e re-lativi bilanci e liquidazioni, alle funzionipuramente contabili ed amministrativenelle piccole e medie aziende agrarie.

La lettera 1) dell’articolo citato, in parti-colare, stabilisce che la competenza di taleprofessionista per attività di “progetto, di-rezione, sorveglianza e liquidazione di co-struzioni rurali e di edifici per uso d’indu-strie agricole, di limitata importanza, distruttura ordinaria, comprese piccole co-struzioni accessorie in cemento armato, chenon richiedono particolari operazioni di cal-colo e per la loro destinazione non possonocomunque implicare pericolo per la incolu-mità delle persone; nonché di piccole opereinerenti alle aziende agrarie, come strade vi-

cinali senza rilevanti opere d’arte, lavorid’irrigazione e di bonifica, provvista d’ac-qua per le stesse aziende e riparto dellaspesa per opere consorziali relative, esclusa,comunque, la redazione di progetti generalidi bonifica idraulica ed agraria e relativa di-rezione”.

La successiva lett. m) della medesimanorma stabilisce poi la competenza per il“progetto, direzione e vigilanza di modestecostruzioni civili”.

L’art. 16 lettera m) non fa accenno allapossibilità o meno - per tali professionisti -di progettare e realizzare anche strutturein conglomerato cementizio, limitandosisolo a precisare che debba trattarsi di co-struzioni “modeste”.

La L. 5 novembre 1971, n. 1086, recante“Norme per la disciplina delle opere diconglomerato cementizio armato, normalee precompresso ed a struttura metallica”prevede, all’art. 2., che la costruzione delleopere di cui all’art. i, ovvero in conglome-rato cementizio armato normale, precom-presso e delle opere a struttura metallica, etutte da realizzarsi in modo tale da assicu-rare la perfetta stabilità e sicurezza dellestrutture e da evitare qualsiasi pericolo perla pubblica incolumità, “deve avvenire inbase ad un progetto esecutivo redatto da uningegnere o architetto o geometra o peritoindustriale edile iscritti nel relativo albo, neilimiti delle rispettive competenze. L’esecu-zione delle opere deve aver luogo sotto la di-rezione di un ingegnere o architetto o geo-metra o perito industriale edile iscritto nelrelativo albo, nei limiti delle rispettive com-petenze”.

A sua volta, il D.P.R. 6 giugno 2001, n.38o, recante “ Testo unico delle disposi-zioni legislative e regolamentari in materiaedilizia”, prevede all’art 64 quanto segue:“1. La realizzazione delle opere di conglo-merato cementizio armato, normale e pre-compresso ed a struttura metallica, deve av-venire in modo tale da assicurare la perfettastabilità e sicurezza delle strutture e da evi-tare qualsiasi pericolo per la pubblica inco-lumità.2.La costruzione delle opere di cui all’arti-colo 53, comma i, deve avvenire in base ad

un progetto esecutivo redatto da un tecnicoabilitato, iscritto nel relativo albo, nei limitidelle proprie competenze stabilite dalleleggi sugli ordini e collegi professionali.3.L’esecuzione delle opere deve aver luogosotto la direzione di un tecnico abilitato,iscritto nel relativo albo, nei limiti delle pro-prie competenze stabilite dalle leggi sugliordini e collegi professionali.”

Dalla lettura del testo dell’art. 2 della L. 5novembre 1971, n. 1o86, con riferimentoalle figure professionali dei geometri, siprecisa soltanto la possibilità di sottoscri-vere i relativi progetti nei limiti delle ri-spettive competenze; l’art. 64 del D.P.R. 6giugno 2001, Il. 38o, a sua volta, si limitaa individuare i “tecnici abilitati” senza pre-cisazione alcuna, imponendo solo il ri-spetto delle competenze stabilite dalleleggi sugli ordini e sui collegi professionali.

Dall’analisi delle disposizioni normative,viene volutamente omessa, ogni valuta-zione ed analisi della L. 2 marzo 1949, n.144, avente ad oggetto le tariffe professio-nali dei geometri.

Recependo l’orientamento della sentenza21 luglio 1995 n. 345 della Corte costitu-zionale, il Consiglio di Stato ha affermatoche lo scopo della tariffa debba esserequello di stabilire il compenso che i profes-sionisti possono chiedere per la loro atti-vità e non quello di definire le competenzedei singoli professionisti (Cons. Stato IVSez. 8 ottobre 1996 n. 1087).

Secondo giurisprudenza costante, la ta-riffa professionale è di per sé inidonea adeterminare la sfera della competenzaesclusiva delle singole professioni intellet-tuali, compito che invece spetta alla legge(Cfr. C.si. 14 giugno 1999 n. 254, e Cons.Stato, I Sez. 9 febbraio 2000 n. 70).

La semplice lettura, senza alcuna pretesainterpretativa, delle norme sopraindicate,non appare sufficiente a fornire un quadroesauriente e completo sulla problematicain oggetto. Appare quindi necessario ana-lizzare i precedenti giurisprudenziali e leinterpretazioni prospettate sia dal giudiceordinario che da quello amministrativo alriguardo, i quali hanno cercato di chiarire

NOTIZIE DALL’ORDINE

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e delineare in modo più marcato la que-stione, esaminando prima le pronuncedella Corte di Cassazione e poi quelle delgiudice amministrativo.

Relativamente alle pronunce della Su-prema Corte di Cassazione:- la Corte Suprema di Cassazione, sezioneIII penale, con la sentenza n. 11287 del 6novembre 2000: “I geometri non possonoprogettare o dirigere costruzioni in cementoarmato di tipo civile, neppure di modestaentità: possono progettare o dirigere costru-zioni in cemento armato, solo quando sonocostruzioni accessorie di tipo rurale e nonpresentino particolare complessità”;- la Corte di Cassazione sezione II civilecon sentenza n. 5961 del 25 marzo 2004,ribadisce che a norma dell’art. 16, letteram, del R.D. il febbraio 1929, n. 274, lacompetenza dei geometri è limitata allaprogettazione, direzione e vigilanza di mo-deste costruzioni civili, con esclusione diquelle che comportino l’adozione ancheparziale di strutture in cemento armato,mentre in via di eccezione si estende anchea queste strutture solo con riguardo allepiccole costruzioni accessorie, nell’ambitodi edifici rurali o destinati alle industrieagricole, che non comportino particolarioperazioni di calcolo e che per la loro de-stinazione non comportino pericolo per lepersone, restando comunque esclusa lasuddetta competenza nell’ambito delle co-struzioni in cemento armato, la cui proget-tazione e direzione, qualunque ne sia l’im-portanza, è, pertanto, riservata solo agliingegneri e agli architetti iscritti nei relativialbi professionali;- la Corte di Cassazione sezione II civile,con sentenza n. 19821 del 4 ottobre 2004sancisce il principio che la violazione dellenorme imperative sui limiti dei poteri delprofessionista stabiliti dalla legge profes-sionale - nella specie l’art. 16 del R.D.274/1929 che consente al geometra la pro-gettazione, la direzione e la vigilanza dimodeste costruzioni civili - determina lanullità del contratto di opera professionaleex alt. 1418 del codice civile in relazioneanche agli articoli 2229 e seguenti dellostesso codice, con la conseguenza che ilgeometra non ha diritto ad alcun com-penso per l’opera prestata;- la Corte di Cassazione sezione II civile

con sentenza n. 21185 del 5 novembre2004 sancisce che con riferimento allecompetenze dei geometri in materia diprogettazione, direzione e vigilanza di mo-deste costruzioni civili, l’alt. 16 del R.D.274/1929, nel prevedere che i geometri nonpossono redigere progetti di costruzioniche comportino l’impiego di conglomeraticementiti, semplici o armati, in strutturestatiche portanti, si riferisce sia ai progettidi massima che a quelli esecutivi, mentrenessun riscontro ha nella legge la categoriadel progetto architettonico;- la Corte di Cassazione sezione II civile,con sentenza n. 3021 del 5 febbraio 2005sancisce che i geometri non possono pro-gettare opere di carattere civile compor-tanti l’impiego anche soltanto parziale dielementi in cemento armato, sicché è vie-tata a questa categoria di professionistianche la progettazione di manufatti isosta-tici, da realizzare per intero in conglome-rato, senza interazione con corpi di fab-brica in muratura tradizionale. “Né, sulpunto, è possibile ritenere che le innovazioniintrodotte nei programmi scolastici degliistituti tecnici abbiano ampliato le compe-tenze professionali dei geometri, mediantel’inclusione tra le materie di studio di alcuniargomenti attinenti alle strutture in cementoarmato. Si tratta, infatti di disposizioniaventi oggetto e finalità ben diversi da quellidelle norme che definiscono l’ambito con-sentito di esercizio della professione”;- la Corte di Cassazione, Sez. II civile, conla sentenza n. 27441 del 21 dicembre 2006ha sancito che “la competenza professio-nale dei Geometri in materia di progetta-zione e direzione lavori di opere edili, previ-sta dall’art. 16 del R.D. n febbraio 1929 N.27�, riguarda le costruzioni rurali e degliedifici per uso di industrie agricole, di limi-tata importanza, di struttura ordinaria,comprese piccole costruzioni accessorie incemento armato che non richiedono partico-lari operazioni di calcolo e che per la lorodestinazione non possono comunque impli-care pericolo per la incolumità delle per-sone, nonché il progetto, la direzione e vigi-lanza di modeste costruzioni civili”.

3.1. Da ultimo, con le sentenze della Cortedi Cassazione n. 19292 del 7 settembre2009 e 6402 del 12 marzo 2011, è stato ul-teriormente chiarito quali siano i limiti

delle competenze dei geometri.

3.1.1. La sentenza n. 19292 del 7 settembre2009, di cui si riporta il testo integrale, li-mitandosi a sottolineare le parti di inte-resse del testo, ha specificato quanto se-gue:“ai tecnici solo diplomati (geometri e peritiedilizia) è solo consentita ai sensi dellanorma contenuta nel R.D. n. 27� del 1929,art. 16, lett. m, la progettazione, direzione evigilanza di modeste costruzioni civili, conesclusione in ogni caso di opere prevedentil’impiego di strutture in cemento armatolameno che non si tratti di piccoli manufattiaccessori, nell’ambito di fabbricati agricolio destinati alle industrie agricole, che nonrichiedano particolari operazioni di calcoloe che per la loro destinazione non compor-tino pericolo per l’incolumità pubblica (v.,tra le altre, Cass. �5�5/05, 777�/05,66�9/05, 3021/05, 19�21/0�,5961/0�,15327/00, 5�73/00)•Trattandosi di una scelta inequivoca del le-gislatore dettata da evidenti ragioni di pub-blico interesse, i limitati margini di discre-zionalità accordati all’interprete attengonosoltanto alla valutazione dei requisiti dellamodestia delle costruzioni, della non neces-sità di complesse operazioni di calcolo edall’assenza di implicazioni per la pubblicaincolumità, mentre invece, per l’altra condi-zione, costituita dalla natura di annessoagricolo o industriale agricolo dei manu-fatti, eccezionalmente progettabili dagli an-zidetti tecnici anche nei casi di impiego dicemento armato, non vi sono margini disorta, attesa la chiarezza e tassatività delprecetto normativa, esigente un preciso re-quisito (la suddetta destinazione), che o c’èo non c’è.Disattesa, per le suesposte considerazioni lapossibilità di interpretazione estensiva dellacitata disposizione,deve altresì escludersi, aisensi dell’art. 1� disp. gen., l’applicabilitàanalogica della deroga,contenuta nell’art16, lett. m) u.p. cit. R.D., al generale di-vieto di progettazione di opere in cementoarmato, in considerazione della evidenziatanatura eccezionale della norma,che pertantonon si presta de iure condito, ad adatta-menti di tipo “evolutivo”, quale che sia lameritevolezza delle esigenze al riguardoprospettate.Va ancora precisato per completezza, che di

COMPETENZEPROFESSIONALIGEOMETRIDAL CNAPPC, PROT. N. 3 DEL 10/01/2012

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costo presunto dell’opera, in quanto si trattadi un elemento sintomatico che vale ad evi-denziare le difficoltà tecniche che coinvol-gono la costruzione. Si precisa che la com-petenza professionale dei geometri inmateria di progettazione e direzione dei la-vori di opere edili riguarda anche le piccolecostruzioni accessorie in cemento armatoche non richiedono particolari operazioni dicalcolo e che per la loro destinazione nonpossono comunque implicare pericolo per laincolumità delle persone”.

4.1. Tale orientamento è stato ultima-mente confermato e chiarito dal Consigliodi Stato con la sentenza n. 2537 del 28aprile 2011, che ha aggiunto e precisatoaspetti fino ad oggi non palesati cosìespressamente anche dai giudici della Cas-sazione.Anche di tale sentenza cui si riporta, di se-guito, il testo integrale, limitandosi a sot-tolineare le parti di interesse del testo;nella pronuncia è stato rilevato quanto se-gue:“A norma dell’art.16 lett. m), r.d. n feb-braio 1929 n. 27�, e come si desume anchedalle 11. 5 novembre 1971 n. 10�6 e 2 feb-braio 197� n. 6�, che hanno rispettivamentedisciplinato le opere in conglomerato ce-mentizio e le costruzioni in zone sismiche,nonché dalla 1. 2 marzo 19�9 n. 1�� (re-cante la tariffa professionale) esula dallacompetenza dei geometri la progettazione dicostruzioni civili con strutture in cementoarmato, trattandosi di attività che, qualun-que ne sia l’importanza, è riservata solo agliingegneri ed architetti iscritti nei relativialbi professionali.Solo le opere in cemento armato relative apiccole costruzioni accessorie rientranonella competenza dei geometri, risultandoininfluente che il calcolo del cemento ar-mato sia stato affidato ad un ingegnere o adun architetto.In buona sostanza, la competenza dei geo-metri è limitata alla progettazione, dire-zione e vigilanza di modeste costruzioni ci-vili, con esclusione di quelle che comportinol’adozione anche parziale - di strutture incemento armato; solo in via di eccezione, siestende anche a queste strutture, a normadella lett. 1) del medesimo articolo 16, r.d.n. 27� cit., purché si tratti di piccole costru-zioni accessorie nell’ambito di edifici rurali

o destinati alle industrie agricole, che nonrichiedano particolari operazioni di calcoloe che per la loro destinazione non compor-tino pericolo per le persone.Per il resto, la suddetta competenza è co-munque esclusa nel campo delle costruzionicivili ove si adottino strutture in cemento ar-mato, la cui progettazione e direzione, qua-lunque ne sia l’importanza è pertanto riser-vata solo agli ingegneri ed architetti iscrittinei relativi albi professionali; sotto tale an-golazione deve escludersi che le innovazioniintrodotte nei programmi scolastici degliistituti tecnici possano ritenersi avere am-pliato, mediante l’inclusione tra le materiedi studio di alcuni argomenti attinenti allestrutture in cemento armato, le competenzeprofessionali dei medesimi.I limiti posti dall’art. 16, lett. m) cit. allacompetenza professionale dei geometri:rispondono ad una scelta inequivoca del le-gislatore, dettata da evidenti ragioni di pub-blico interesse, che lascia all’interprete ri-stretti margini di discrezionalità, attinentialla valutazione dei requisiti della modestiadella costruzione, della non necessità dicomplesse operazioni di calcolo e dell’as-senza di implicazioni per la pubblica incolu-mità;indicano, di contro, un preciso requisito, ov-verosia la natura di annesso agricolo deimanufatti, per le opere eccezionalmenteprogettabili dai predetti tecnici anche neicasi di impiego di cemento armato.E’ pertanto esclusa la possibilità di un’inter-pretazione estensiva o «evolutiva» di tale di-sposizione, che, in quanto norma eccezio-nale, non si presta ad applicazioneanalogica. non potendosi pervenire ad unadiversa conclusione neppure in virtù dellenorme - art. 2. i. 5 novembre 1971 n. io�6 eart. 17, I. 2 febbraio 197� n. 64 - che disci-plinano le costruzioni in cemento armato equelle in zone sismiche, in quanto le stesserichiamano i limiti delle competenze profes-sionali stabiliti per i geometri dalla vigentenormativa professionale.Il criterio per accertare se una costruzionesia da considerare modesta - e quindi se lasua progettazione rientri nella competenzaprofessionale dei geometri - consiste nel va-lutare le difficoltà tecniche che la progetta-zione e l’esecuzione dell’opera comportanoe le capacità occorrenti per superarle; aquesto fine, mentre non è decisivo il man-

cato uso del cemento armato (ben potendoanche una costruzione «non modesta» es-sere realizzata senza di esso), assume signi-ficativa rilevanza il fatto che la costruzionesorga in zona sismica, con conseguente as-soaaettamento di ogni intervento edilizioalla normativa di cui alla l. n, 6� cit.. laquale impone calcoli complessi che esulanodalle competenze professionali dei geome-tri”.Il Consiglio di Stato, nella medesima sen-tenza, ha inoltre enucleato i seguenti “co-rollari applicativi”, così individuati e defi-niti dagli stessi giudici amministrativi:“a) è legittimo il provvedimento di annulla-mento, in via di autotutela, di una conces-sione edilizia per la demolizione di un fab-bricato (e la sua ricostruzione, con nuovadestinazione d’uso residenziale e commer-ciale), per l’incompetenza del geometraprogettista, sia sotto il profilo dell’entitàdella costruzione, atteso che la competenzadei geometri è limitata alla progettazione dimodeste costruzioni civili, sia sotto il profilodella necessità del rispetto delle prescrizioniantisismiche;b) il contratto con il quale viene affidata aun geometra la progettazione di una costru-zione civile in cemento armato è nullo, indi-pendentemente dalle dimensioni eventual-mente ridotte dell’opera o dalla circostanzache il compito, su richiesta dell’incaricato, èpoi svolto da un ingegnere o architetto;c)è affetto da nullità il contratto di presta-zione d’opera che affidi a un geometra cal-coli in cemento armato e ciò anche ove ilcompito, limitatamente a quelle strutture,venga poi svolto da un professionista abili-tato, che ne sia stato officiato dall’origina-rio incaricato; è irrilevante, a tali fini, chel’incarico sia distinto per le parti in conglo-merato e non sia stato (sub)delegato dalgeometra, ma conferito direttamente dalcommittente stesso a un ingegnere o archi-tetto, in quanto non è consentito neppure alcommittente scindere dalla progettazionegenerale quella relativa alle opere in ce-mento armato poiché non è possibile enu-cleare e distinguere un’autonoma attività,per la parte di tali lavori, riconducibile adun ingegnere o ad un architetto (il che ap-pare senz’altro esatto, poiché chi non è abi-litato a delineare l’ossatura, neppure può es-sere ritenuto in grado di dare forma alcorpo che deve esserne sorretto);

NOTIZIE DALL’ORDINE

3�

nessun apporto alla suddetta tesi è il ri-chiamo alle previsioni contenute nei testinormativi disciplinanti le costruzioni in ce-mento armato e quelle nelle zonesismiche,considerato che sia la L. n. 10�6del 1971, art. 2, sia la L. n. 6� del 197�, art.17 fanno riferimento, per quanto attiene allaprogettazioni in questione da parte delle va-rie categorie di professionisti, ai “limitidelle rispettive competenze, così chiara-mente rinviando, senza introdurre autonomied innovativi criteri attributivi di compe-tenza, alle previgenti rispettive normativeprofessionali di riferimento, tra le quali,dunque, per quanto riguarda i geometri,quella in precedenza esaminata, che è rima-sta immutata”.* * *3.1.2. La sentenza n. 6402 del 12 marzo2011, di cui si riporta il testo integrale, li-mitandosi a sottolineare le parti di inte-resse del testo, ha inoltre ulteriormentespecificato quanto segue:“il R.D. il febbraio 1929, n. 27�, che, all’art.16, lett. m), limita la competenza dei geo-metri alla progettazione, direzione e vigi-lanza di modeste costruzioni civili, conesclusione di quelle che comportino l’ado-zione anche parziale di strutture in cementoarmato, riconoscendone, peraltro, la compe-tenza, in via di eccezione, ad eseguire taliattività per quelle strutture, a nonna dellalett. l), solo con riguardo alle piccole co-struzioni accessorie nell’ambito degli edificirurali o destinati alle industrie agricole chenon richiedono particolari operazioni di cal-colo e che per la loro destinazione non com-portino pencolo per le persone; restando,quindi, esclusa, in ogni caso, la suddettacompetenza nel campo delle costruzioni ci-vili, sia pure modeste, ove si adottino strut-ture in cemento armato, per cui ogni compe-tenza è riservata agli ingegneri ed architettiiscritti nell’albo, ai sensi del R.D. 16 novem-bre 1929. n. 2229, art. i, (v. Cass. 2 aprile1997 n. 2�61; Cass. 22 ottobre 1997n.10365).E’ opportuno ribadire che tale normativa,non modificata dalla L. 5 novembre 1971,n.10�6, che si limita a rinviare per gli inge-gneri, architetti e geometri alla previgenteripartizione di competenza, implica che aigeometri non possa comunque essere affi-data la progettazione e la direzione dei la-vori di costruzioni comportanti l’impiego dei

cemento armato (vedi ex multis: Cass.; 2�luglio 1992 n. 90��; CaSS.19 aprile 1995 n.�36�)“.La Corte di Cassazione, nella medesimasentenza, ha inoltre aggiunto che:“nell’ambito della disciplina normativa so-pra evidenziato, dal quale emerge una chiararipartizione di competenze tra geometri edaltri professionisti in riferimento alla pro-gettazione ed alla direzione di opere relativea costruzioni ed edifici, trova fondamentol’orientamento giurisprudenziale di questaCorte, dal quale non vi sono ragioni per di-scostarsi, secondo cui la progettazione e ladirezione di opere da parte di un geometrain materia riservata alla competenza profes-sionale degli ingegneri e degli architetti sonoillegittime, cosicchè a rendere legittimo unprogetto redatto da un geometra non rilevache esso sia controfirmato o vistato da uningegnere ovvero che un ingegnere esegua icalcoli del cemento armato e diriga le rela-tive opere, perché e’ il professionista compe-tente che deve essere, altresì, titolare dellaprogettazione (v. Cass.13 gennaio 19�3 n.2�6; Cass. 25 febbraio 19�6 n. 11�2; Cass.13 marzo 1995 n. 310�), trattandosi di in-combenze che devono essere inderogabil-mente affidate dal committente al professio-nista abilitato secondo il proprio statutoprofessionale, sul quale gravano le relativeresponsabilità”.

4. Il giudice amministrativo, con sempreriferimento alla questione relativa allecompetenze dei geometri, ha definitoquanto segue:- il Consiglio di Stato sez. V, con la sen-tenza n. 348 del 31 gennaio 2001 ha san-cito che “Risponde al reato di esercizioabusivo della professione il geometra cheprocede alla progettazione ed alla direzionedei lavori di un edificio con strutture in ce-mento armato che non sia di modeste di-mensioni, anche se il progetto è vistato ocontrofirmato da un professionista abilitatoo se i calcoli del cemento armato sono statifatti eseguire da un ingegnere”;- il TAR Liguria, con sentenza n. 333/97,confermata dal Consiglio di Stato SezioneV con sentenza n. 7821 del i dicembre2003 nell’annullare la concessione ediliziarilasciata dal Comune di La Spezia nelriaffermare il principio che non può esserericonosciuta ai geometri la competenza a

progettare capannoni industriali in ce-mento armato ha rilevato che: “qualunquesia l’aspetto preso in considerazione, sia perle dimensioni che per la complessità del-l’opera, che per la sua destinazione, il pro-getto di un capannone industriale qualequello commissionato, esuli dalla compe-tenza professionale di un geometra e debbaessere progettato, cioè pensato tecnica-mente, da un soggetto in grado di poternevalutare tutti gli aspetti strutturali, nonsembrando logico che l’aspetto architetto-nico di disinteressi delle soluzioni proget-tuali delle strutture portanti dell’opera rea-lizzata”;- il TAR Lazio con sentenza n. 32o del 29aprile 2005, confermata dal Consiglio diStato con ordinanza n. 4112 del 3o agosto2005, nell’annullare una concessione edili-zia per la realizzazione di un villino unifa-miliare, fa propria la tesi del ricorrente se-condo cui il concetto di “piccole emodeste” costruzioni, previsto dalla leggeper l’individuazione dell’ambito operativoriservato ai Geometri, non è configurabilenel caso di costruzioni per civile abitazionirealizzate in zona sismica, con struttura incemento armato, ma solo nell’ipotesi dimanufatti realizzati con altri sistemi co-struttivi (es. muratura). Inoltre la sentenzaribadisce “che la fondatezza del predettomotivo di gravame non è ostacolata dallacircostanza - addotta da controparte - che,nella specie, il calcolo del cemento armato èstato operato da un Ingegnere, dovendosiconsiderare la “progettazione”, affidatanella specie ad un “Geometra”, un unicuminscindibile, riferibile solo al suo autore, an-che se questi si è avvalso per il calcolo dellestrutture in cemento armato di altri profes-sionisti competenti, non sanandosi, in ipo-tesi, il difetto di competenza del progettistatitolare”;- il TAR Abruzzo - Pescara con sentenzan. 1213 del 16 novembre 2010 ha ritenutoche “il criterio per accertare se una costru-zione sia da considerare modesta, e rientriquindi nella competenza professionale deigeometri, vada individuato nelle difficoltàtecniche che la progettazione e l’esecuzionedell’opera comportano e nelle capacità oc-correnti per superarle; a questo fine assu-mono specifico rilievo, oltre alla complessitàdella struttura e delle relative modalità co-struttive, anche, ma in via complementare, il

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d) solo le prestazioni accessorie, autonomee distinte dalla realizzazione delle strutturein conglomerato, come l’individuazione deiconfini di proprietà, la costituzione di ser-vitù, lo svolgimento di pratiche amministra-tive, possono farsi rientrare nella compe-tenza dei geometri;e) è nullo, ex art. 2231 c.c., il contrattod’opera stipulato da un geometra, ed aventead oggetto la trasformazione di un fabbri-cato artigianale fatiscente in un complessoresidenziale”.

5. In conclusione, appare lecito affermareche un attento ed analitico esame della re-cente giurisprudenza è sufficiente per ri-muovere dubbi e perplessità relativamentealle competenze dei geometri; in partico-lare si osserva che le sentenze della Cassa-zione Civile n. 19292 del 7 settembre 2009e 6402 del 12 marzo 2011 appaiono co-munque integrate dai più precisi chiari-menti effettuati dal Consiglio di Statonella sentenza n. 2537 del 28 aprile 2011.Nell’ottica di tutelare la categoria degliArchitetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatori, avverso eventuali dubbi operplessità che da altra categoria profes-sionale possano essere sollevati, si suggeri-sce di richiamare semplicemente i conte-nuti delle tre sentenze sopraindicate, peresteso, senza aggiunte od integrazioni, malimitandosi a riportarne il testo integrale.

Importante sentenza del Tribunale di Pa-dova - Sezione Distaccata di Este: conpronuncia n. 33/2011 del 13 dicembre2011, depositata il 27 gennaio 2012, ilGiudice dottoressa Maiolino ha condan-nato per esercizio abusivo della profes-sione, reato punito dall’art. 348 del codicepenale, un geometra che aveva redatto unpiano di lottizzazione ad uso residenziale.Nel processo si era costituito parte civilel’Ordine degli Architetti Pianificatori, Pae-

saggisti e Conservatori della Provincia diPadova, assistito dall’avv. Giovanni Scu-dier dello Studio Legale Casella e Scudierdi Padova, chiedendo la condanna delgeometra nonché il risarcimento deldanno.Il Tribunale ha condiviso le argomenta-zioni dell’Ordine ed ha condannato l’im-putato, affermando l’importante principiosecondo cui la redazione di piani di lottiz-zazione è una “attività eccedente le compe-tenze professionali dei geometri come disci-plinate dal R.D. 11-02-1929 n. 27� erientrante invece nelle attribuzioni degli in-gegneri o architetti ai sensi del R.D. 23-10-1925 n. 2537”.La sentenza è tanto più significativa, inquanto compie una articolata analisi siadella normativa di riferimento, sia dei pre-cedenti giurisprudenziali sul punto.L’imputato si era difeso, come spiega lasentenza, assumendo che si trattasse “di unpiano di lottizzazione di modesta entità checome tale riteneva rientrare nelle compe-tenze dei geometri” e che “tale convinzioneaveva maturato, sulla base di una nota delConsiglio Nazionale dei Geometri che ri-chiamava la sentenza del TAR Veneto n.��9 del 9-11-19��. Il Giudice Amministra-tivo locale affermava alla epoca che eraconsentita ai geometri la redazione di pianidi lottizzazione di modesta entità nei casi incui il piano di lottizzazione non preveda unavera e propria attività di pianificazionequale soluzione organica ai molteplici pro-blemi urbanistici, quando dettagliatamenterisolti dai piani regolatori generali, dal mo-mento che le normative di riferimento, chedisciplinano i limiti della competenza deigeometri, ossia il R.D. 11-2-1929 n. 27�, ele competenze degli ingegneri e architetti,ossia il R.D. 23-10-1925 n. 2537 nulla pre-vedono in merito, e dovendo rilevarsi che daun lato gli artt. 51 e 52 R.D. 2537/1925 noncontengono una espressa riserva a favoredegli architetti e degli ingegneri per quantoriguarda la progettazione dei piani in que-stione, mentre dall’altro l’art. 16 del cit. RD27�/1929 attribuisce alla competenza deigeometri le operazioni topografiche di rile-vamento, le misure e divisioni di aree urbanee di modeste costruzioni civili, le operazionidi tracciamento di strade poderali e quelledi minore importanza, dovendosi ritenersiconsentita entro tali limiti di modestia e te-

nuità, agli appartenenti di tale categoriaprofessionale la elaborazione dei piani dilottizzazione.”Osserva sul punto il Tribunale che “dal-l’esame delle tavole relative allo stato difatto e allo stato di progetto e dalla cuba-tura che si andava a sfruttare (oltre 5.000mc, ndr), non vi è dubbio che l’interventonon possa essere qualificato come di mode-sta entità, implicando bensì molteplici solu-zioni di problemi di urbanistica, e la edifica-zione di importante volumetria. Oltretutto,il richiamo nella relazione tecnica alla ne-cessità di riprogettare la zona (anche in dif-formità dalle previsioni del PRG) da partedel redattore evidenzia la sua piena co-scienza e volontà della condotta”.Tanto precisato, il Giudice sviluppa unaaccurata disamina della normativa appli-cabile: “Non solo, dunque, l’attività svoltadall’imputato con la presentazione del pianodi lottizzazione non poteva ritenersi autoriz-zata alla stregua dell’orientamento della ci-tata giurisprudenza del TAR Veneto, manemmeno altre normative fondano l’attribu-zione di tale competenza ai geometri nonessendo condivisibile quanto ritenuto dallaDifesa dell’imputato quanto al richiamoalla tariffa degli onorari per le prestazionidei geometri, travisandone il contenuto, do-vendo l’art. �6 L. n. 1�� del 2.3.1939 intito-lato “lottizzazioni”, essere esaminato dopoaver letto gli articoli che lo precedono (art.�� ”rilievi dei centri abitati” e art. �5 “ri-lievi dei fabbricati e delle aree fabbrica-bili”). La norma recita che “in caso di lot-tizzazioni, gli onorari di cui alla lettera a)della tabella D possono essere aumentatidal 20% al 100% e viene compensato aparte il tracciamento sul terreno delle lineedi progetto”. La tabella D si riferisce ai “ri-lievi di fabbricati e delle aree fabbricabili”.La lottizzazione è dunque menzionata soloin quanto abilita i geometri ad effettuaremere operazioni di tracciamento che hannocarattere esecutivo di un progetto già elabo-rato ma non certamente ad elaborare il pro-getto stesso. Né può essere tratto argo-mento a favore dall’aggiornamento dellatariffa con D.M. n. 596 del 6.12.1993 cheha previsto alla tabella H delle parcellizza-zioni la nuova voce sub. lett. a) “progetto dimassima” con ulteriore specifica dei “pro-getti di massima e piani plani volumetrici diutilizzazione delle aree di lottizzazione” ,

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tale attività rivestendo carattere materiale /figurativo rispetto alla elaborazione delpiano complessivo esecutivo (vedi Cass.Pen. Sez. sent. 5�16 del 17/3/1995)”.Aggiunge il Tribunale che la condottaabusiva non può ritenersi scriminata “inragione del consenso alla prestazione daparte dell’organo pubblico destinatario”; eancora, che “non giova poi all’imputatol’appellarsi al fatto di essere stato indotto inerrore dal parere dell’ordine di apparte-nenza, risalente agli anni 1990, che richia-mava una unica sentenza del TAR Veneto”,e questo perché “in epoca successiva mol-tissime altre sono intervenute, che hanno ri-tenuto essere in ogni caso preclusa al geo-metra, e non solo per i casi di opere nonmodeste, la realizzazione di opere che ri-chiedano una visione di insieme e pongonoproblemi di carattere programmatorio(Consiglio di Stato Sez. IV sent. n. �620del 3.9.2001), non avendo egli dimostrato diaver espletato con la dovuta diligenza, an-che tenuto conto dell’attività professionalesvolta, tutti gli accertamenti necessari perriscontrare la liceità dell’attività”.La conclusione è chiarissima: “ritiene dun-que il Giudice che le normative di riferi-mento sopra richiamate (norme extrapenaliintegratrici della norma penale) qualifi-chino l’attività della redazione dei piani dilottizzazione come attività professionalenormalmente riservata agli architetti, occor-rendone apposita abilitazione, non essendoinvece consentita, con le modalità in con-creto emerse nel caso esaminato, ai geome-tri”.Alla condanna del geometra alla pena dieuro 500,00 di multa si è altresì aggiunta lacondanna al risarcimento dei danni all’Or-dine degli Architetti Pianificatori, Paesag-gisti e Conservatori della Provincia di Pa-dova, “in ragione del discredito dello statusprofessionale a causa dell’attività svolta daun soggetto privo dei requisiti di compe-tenza tecnica richiesti dalla legge” quantifi-cato in euro 5.000,00 - importo che l’Or-dine devolverà in beneficienza - oltre allespese processuali.Si tratta di una sentenza molto impor-tante, non soltanto perché sancisce unavolta di più che la redazione di piani dilottizzazione è preclusa ai geometri, maanche per l’articolata analisi che il Giudiceha compiuto per giungere a tale conclu-

sione; tale analisi infatti toglie definitiva-mente ogni dubbio sulla erroneità del-l’unico isolato precedente di senso contra-rio, oramai lontano nel tempo oltre chelargamente smentito dalla giurisprudenzasuccessiva, amministrativa ed ora anchepenale.Non vi sono più giustificazioni, pertanto,che consentano al geometra la redazionedi piani di lottizzazione.

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL7 NOVEMBRE 2011Il Consiglio ha inizio alle ore 14.20

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 10 ottobre 2011

Biennale Internazionale di ArchitetturaBarbara CappochinIl Presidente, arch. G. Cappochin, esprimela propria soddisfazione di come si sonosvolte le tre giornate del 26, 27 e 28 otto-bre u.s.Ringrazia il Consiglio tutto per il sup-porto che ha contribuito al successo ditutti gli eventi, stante anche l’operativitàche ognuno di essi ha comportato.E’ rimasto molto sorpreso dal riconosci-mento tributatogli dall’AmministrazioneComunale di Padova con la consegna, inoccasione dell’inaugurazione della mostraa Palazzo della Ragione, del Sigillo dellaCittà.

Comunicazioni del PresidenteIl Presidente, arch. G. Cappochin, riferiscesui lavori della Conferenza Nazionale de-gli Ordini degli Architetti, Pianificatori,Paesaggisti e Conservatori che si è svolta aPadova nei giorni 27 e 28 ottobre u.s., inconcomitanza degli eventi programmatinell’ambito della Biennale Internazionaledi Architettura Barbara Cappochin. Du-rante la Conferenza si è discusso princi-palmente delle ultime novità legislative,quali la Legge 14/09/2011 n. 148, di con-versione del D.L. 13 agosto 2011 n. 138, esi è dibattuto sulla programmazione delleazioni di sostegno della Conferenza all’at-

tività del Consiglio Nazionale impegnatonel “Tavolo delle professioni e Ministerodella Giustizia”.Il giorno 28 ottobre ha partecipato ai la-vori della Conferenza il SottosegretarioOn. M. E. Casellati che ha confermatol’azione del Governo a favore delle profes-sioni.L’arch. G. Cappochin si dichiara moltosoddisfatto dell’esito dei lavori della Con-ferenza; i temi trattati, di grande attualità,hanno riscosso molto interesse e creato undibattito molto costruttivo. Grande ap-prezzamento è stato manifestato anche dalConsiglio Nazionale, che si è complimen-tato con l’Ordine di Padova sia per l’orga-nizzazione della Conferenza, che per laBiennale.

L’arch. G. Cappochin, comunica altresì aiConsiglieri che il giorno 17 ottobre 2011ha partecipato al Consiglio FOAV duranteil quale si è discusso dei principi contenutinella Legge 148/2011. Il Consiglio FOAVha dato mandato all’architetto Cappochindi predisporre un testo di risposta ai que-siti posti dal CNA, relativi ai principi so-pracitati, per avere un contributo in mododa poter rappresentare con certezza l’opi-nione degli Ordini degli Architetti italianial Tavolo Tecnico di Consultazione pressoil Ministero della Giustizia.

Informa inoltre il Consiglio anche sui la-vori della Delegazione Consultiva a baseRegionale che si è riunita a Roma il 12 ot-tobre scorso. In tale sede sono state pre-sentate le prime bozze elaborate dalC.N.A.P.P.C. in merito ai principi generalidella riforma previsti dalla Legge148/2011.

Il Presidente, riferisce pure al Consiglioche quale Presidente del CUP Veneto hasottoscritto questa mattina una conven-zione con la Direzione Interregionale deiVigili del Fuoco del Veneto e TrentinoAlto Adige. Oggetto della convenzione èl’aumento della cultura sui temi della pre-venzione incendi, la progettazione, la pro-mozione e la realizzazione di innovativipercorsi di formazione continua da realiz-zarsi nelle provincie venete che includanoanche categorie di professionisti menoagevolate nell’accesso a percorsi di aggior-

NOTIZIE DALL’ORDINE

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LA REDAZIONE DI PIANI DILOTTIZZAZIONE E’ VIETATA AIGEOMETRI:LO DICE ANCHE ILTRIBUNALE PENALE DIPADOVA

VERBALI DI CONSIGLIO

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I lavori di Consiglio si concludono alle ore18.30

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL28 NOVEMBRE 2011Il Consiglio ha inizio alle ore 14.00Assenti: Architetti G. Furlan e P. Leonardi

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 7 novembre 2011.

DeontologiaSi rimanda al relativo verbale.

Comunicazioni del PresidenteL’arch. G. Cappochin comunica di essereintervenuto alla Conferenza Regionale sullavoro autonomo e media impresa pro-mosso dal Partito Democratico, tenutasi aVerona lo scorso 14 novembre. Obiettivodell’incontro quello di raccogliere il puntodi vista delle categorie invitate ad interve-nire su temi ritenuti focali per uscire dallacrisi. Si è discusso di liberalizzazioni, disemplificazione amministrativa e di ri-forme istituzionali. Tra i presenti Confin-dustria, Confapi, Confcommercio, Con-fartigianato, Confesercenti. L’incontro èstato condotto dal direttore del quoti-diano online Lettera �3.

Il 17 novembre 2011 si è svolta a Roma lariunione della Delegazione Consultiva abase regionale. In tale sede l’arch. L. Frey-rie è intervenuto illustrando gli ultimi av-venimenti e le iniziative intraprese dalConsiglio Nazionale sull’art. 3 della legge148/2011 “Abrogazione delle restrizioni al-l’accesso all’esercizio delle professioni edelle attività economiche”.E’ stato ricordato il colpo di mano scor-retto di Tremonti che ha consegnato allaCommissione Bilancio del Senato un testodiverso rispetto a quello definito al tavolointerministeriale, in merito al quale il Con-siglio Nazionale aveva espresso la propriacondivisione.L’arch. G. Cappochin informa inoltre cheil C.U.P. ha incaricato il prof. M. Luciani,costituzionalista di chiara fama, di verifi-care la conformità costituzionale dellenuove norme introdotte dal blitz Tremonti

(eliminazione all’art. 3 comma 5 d di“...prendendo come riferimento le tariffeprofessionali. E’ ammessa la pattuizione deicompensi anche in deroga alla tariffe”; mo-difica delle norme sulla istituzione dellesocietà professionali, che ha liberalizzatosia l’apporto di capitale esterno che i ruoliche il socio non professionista può rico-prire nella società, con perdita dell’auto-nomia professionale fino a possibili infil-trazioni mafiose in un campo delicatocome il nostro ed infine l’introduzione delcomma 5 bis “ le norme vigenti sugli ordi-namenti professionali sono abrogate con ef-fetto dall’entrata in vigore del regolamentodi cui al comma 5).E’ stato fatto presente che il meccanismoscelto dal legislatore per innovare gli ordi-namenti professionali è quello della “dele-gificazione” di cui al comma 2 dell’art. 17della L. 400/1988.Il Presidente arch. G. Cappochin evidenziainoltre che il Consiglio Nazionale è instretto contatto con le altre professionicon l’obiettivo di riportare in un unico or-ganismo C.U.P. e P.A.T.Riferisce pure che l’arch. L. Freyrie ritieneindispensabile che a presentare un pro-getto di riforma in tempi rapidissimi sianole professioni; una prima bozza di principipotrebbe essere discussa in occasione dellaprossima Conferenza degli Ordini previstaper il 16 dicembre p.v.

Sul medesimo tema si è svolta a Milano il23 novembre u.s. l’Assemblea del Forumdelle Professioni del Nord Italia alla qualehanno partecipato 23 CUP provinciali e 3CUP regionali.Anche in questa sede è stata ribadita la ne-cessità che CUP e PAT tornino ad essereuna organizzazione unitaria, in quantol’attuale divisione è un evidente segno didebolezza.Ci si è pure trovati concordi sulla necessitàdi sviluppare rapidamente un progetto perlo sviluppo del Paese da presentare in unamanifestazione che veda la presenza dinon meno di 10.000 delegati.L’arch. A. Draghi interviene sostenendoche l’evasione fiscale di cui sono imputati iprofessionisti si combatte dando la possi-bilità al contribuente di detrarre dalle im-poste anche le loro parcelle oltre ad altritipi di spesa; sottolinea inoltre che ci sono

progetti che contribuirebbero sicuramentea far ripartire l’economia del Paese qualila rigenerazione urbana, che garantirebbeun minor consumo del suolo, in quanto siinterverrebbe su parti di territorio giàcompromesse, e l’assetto idrogeologico delterritorio, che va completamente rivisto eriprogettato anche alla luce dei recenti egravissimi avvenimenti legati all’alluvioneche ha colpito diversi comuni della provin-cia di Padova. L’architetto Draghi sostieneche debbano essere riproposti e rilanciati itemi della qualità del paesaggio e dellarendita fondiaria, per i quali servirebbeuna modifica alla vigente normativa am-bientale ed urbanistica.L’arch. G. Cappochin condividendo taliasserzioni, comunica di averne già fattooggetto di discussione in varie sedi e che siadopererà per portare avanti tali proposteche sono condivise da tutto il Consigliodell’Ordine, e anticipa al riguardo che ilgiorno 7 dicembre p.v. interverrà all’As-semblea plenaria convocata dal CUP Na-zionale sui medesimi temi.

Biennale Internazionale di ArchitetturaBarbara CappochinIl Presidente, arch. G. Cappochin, comu-nica di aver incontrato il Sindaco Zano-nato e l’Assessore Colasio per comporre lasituazione venutasi a creare nella gestionedella biglietteria per accedere al Palazzodella Ragione nel periodo di presenzadella mostra Superurbano.

Associazione no profit “Architetti senzafrontiere”Stante l’assenza del Consigliere G. Furlanche sarebbe dovuto intervenire sull’argo-mento, l’arch. P. Stella viene delegato adapprofondire il tema.

Museo Civico e l’Area degli EremitaniL’architetto Gloria Negri, avendo parteci-pato al bando di gara per il coferimento diincarico per la revisione e l’accorpamentodel progetto definitivo del Museo Civico -Eremitani, si astiene dalla discussionedell’argomento.Alle ore 16.15 il Consiglio riceve la Col-lega arch. M. L. Panajotti, Presidentedella Sezione Padovana di Italia Nostra.L’arch. M. L. Panajotti ribadisce le pro-blematiche già sollevate per iscritto nei

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namento professionale sui temi di preven-zione incendi, per la scarsità di proposte oper svantaggio territoriale.Tra gli obiettivi anche l’istituzione di rap-porti con le Università Venete e con leScuole professionalizzanti al fine di coin-volgere le istituzioni nell’aumento dellacultura della prevenzione incendi e dell’in-gegneria antincendio.

Il Presidente, arch. G. Cappochin, comu-nica pure al Consiglio che l’11 ottobre u.s.è intervenuto nel procedimento penalecontro il tecnico diplomato che ha svoltoattività urbanistica essendosi l’Ordine co-stituito parte civile.All’udienza è stata esaurita l’istruttoria di-battimentale e il Pubblico Ministero haconcluso chiedendo la condanna dell’im-putato. Il giudice ha rinviato all’udienzadel 6 dicembre p.v. la discussione finale ela pronuncia della sentenza. Sempre al ri-guardo informa che qualora fosse accoltala richiesta di risarcimento avanzata dal-l’Ordine, la somma verrà devoluta a fini dibeneficenza. Al legale sono stati trasmessii dati della Fondazione di Ricerca di Bio-medica Avanzata di Padova.

Per quanto riguarda gli incontri con gliiscritti a Este, Padova e Cittadella il Con-siglio concorda sul fatto che gli stessihanno destato molto interesse stante itemi trattati, di grande attualità, richia-mando una numerosa partecipazione.

Museo Civico e l’Area degli EremitaniL’arch. M. L. Panajotti, Presidente dellaSezione Padovana di Italia Nostra, tro-vandosi fuori città non ha potuto racco-gliere l’invito ad intervenire ai lavori del-l’odierno Consiglio ai quali era statainvitata stante la trasmissione da parte diquesta di alcune note relative al progettodi ampliamento e rifunzionalizzazione deimusei civici Eremitani di Padova, per ilquale è in corso un bando per l’assegna-zione del progetto esecutivo.

L’arch. M. L. Panajotti in una nota tra-smessa all’Ordine richiama l’attenzionesulle gravi problematiche legate al progettoriguardo il mancato rispetto sia delle nor-mative urbanistiche che del bene monu-mentale come tale, oltre che del mancato

rispetto del diritto d’autore e della ge-stione museale.Il Consiglio, da una prima disamina delprogetto e delle normative urbanistiche vi-genti, esprime alcune perplessità sulla fat-tibilità dell’intervento, per i motivi so-praindicati dall’architetto Panajotti eritiene opportuno, stante l’importanzadell’intervento per la città di Padova, or-ganizzare un convegno avente come tema“l’ampliamento e la rifunzionalizzazionedei Musei Civici Eremitani”, alla presenzadi tutte le parti interessate, per dibatteresulle scelte architettoniche ed urbanistiche.Il convegno potrà essere anche una validaoccasione per discutere sul concorso del-l’avancorpo indetto nel 1998 dal Comunedi Padova e che non ha avuto alcun se-guito.Il Consiglio incarica inoltre gli architettiA. Zaffagnini e A. Draghi di predisporreun articolo da trasmettere alla stampa lo-cale e da pubblicare nella rivista dell’Or-dine, che analizzi il nuovo progetto chel’Amministrazione ha redatto e che de-scriva gli aspetti storici che hanno con-traddistinto l’intero complesso museale.

DeontologiaSi rimanda al relativo verbale.

Selezione della postaViene data lettura della circolare perve-nuta dal Consiglio Nazionale Architetti, P.P. e C. - prot. n. 785 del 13 ottobre 2011 -avente per oggetto il pagamento dellatassa regionale di abilitazione per l’eserci-zio professionale. Il Consiglio conferma laposizione assunta nella seduta di Consi-glio del 25 luglio u.s.

Si prende atto che sono stati segnalati alComune di Tezze sul Brenta (VI) unaterna di nominativi quali candidati alruolo di Commissario di gara per l’affida-mento del servizio di distribuzione del gasnaturale nel territorio comunale e precisa-mente i nominativi dei colleghi Pio Fran-cesco Dotti, Michele Franzina e GianGuido Visentin.

Il Consiglio prende atto del nulla osta al-l’iscrizione automatica di cui all’art. 13 delDecreto Legislativo 206/07 rilasciato dalMIUR a favore dell’arch. Susan-Kathrin

Scharfen Quelmann per lo svolgimento diuna prestazione professionale temporanea(manutenzione straordinaria di uno studiodentistico di proprietà Mingardi/ Medicalcenter srl) da svolgersi nel Comune di Pa-dova.

A seguito della richiesta formulata dalCollega Marco Fogarolo, verificati i requi-siti necessari, il Consiglio delibera l’inseri-mento del suo nominativo nell’elenco deiCollaudatori Statici dell’Ordine.

Il collega Giulio Tintori nell’informare ilConsiglio di aver trasferito la residenza inprovincia di Pistoia, richiede di potermantenere l’iscrizione al nostro Albo inconsiderazione del fatto che manterrà lostudio nel Comune di Padova. Sulla scortadella motivazione addotta dal Collega, ilConsiglio delibera che questo possa con-servare l’iscrizione presso il nostro Ordine;qualora il presupposto dell’attività svoltanella provincia padovana dovesse veniremeno, in osservanza al R.D. 2537/1925, siprovvederà al trasferimento dell’iscrizionenella provincia di residenza.

Varie ed eventualiL’arch. R. Meneghetti comunica al Consi-glio di aver concordato con il Presidente diTecnojus, arch. Romolo Balasso, un in-contro informativo di aggiornamento pro-fessionale sugli aspetti derivanti dall’art. 5del Decreto Sviluppo “Costruzioni private- Le nuove regole”.Prevedendo una numerosa partecipazione,si richiederà di poter utilizzare anche lasala convegni dell’Ordine degli Ingegneri.La data individuata è quella del 23 novem-bre p.v.Adeguata informativa sarà inoltrata allatotalità degli iscritti.

Il Consigliere Paolo Stella informa il Con-siglio che ha partecipato - quale rappre-sentante dell’Ordine - al gruppo di lavorocostituito dal Comune di Padova, Agenda21 per il Parco Milcovich. L’obiettivo delgruppo è di discutere e condividere unaproposta volta a ridisegnare le vocazioni egli spazi di utilizzo del parco. Il primo in-contro si è tenuto lo scorso 25 ottobre ed èstato dedicato alla presentazione del qua-dro conoscitivo dell’area.

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comunicato la sua disponibilità per il 13dicembre p.v. Il Consiglio approva.

Il Consiglio esaminata inoltre la propostapervenuta dall’avv. G. Scudier per un con-vegno che affronti le questioni connesse alpagamento dei crediti professionali, aglistrumenti contrattuali di tutela al mo-mento dell’incarico, alle azioni giudiziariepossibili, approva e incarica il ConsigliereSegretario Liliana Montin di concordaremodi e tempistica.

Il Consigliere Andrea Gennaro riferisce diaver approfondito - come da mandatoavuto dal Consiglio nella seduta del 19 set-tembre u.s.., con l’ing. Martin dell’UfficioTecnico di PadovaFiere, le modalità adot-tate per l’assegnazione della progettazioneesecutiva del nuovo centro congressi inFiera a Padova, che sorgerà nell’area diproprietà del Comune dove è ubicato ilPalazzo delle Nazioni, da anni dismesso.Nel merito sono state date ampie assicura-zioni che nessun incarico è stato asse-gnato, contrariamente da quanto apparsosulla stampa, e che al riguardo verrannoseguite le procedure previste dall’art. 53,comma 2 lettera c dell’Appalto Concorso.

Viene data lettura della nota con la qualel’ing. Guido Cassella aggiorna sullo statodi avanzamento delle iniziative successiveall’approvazione dei modelli POS e Pimusda parte del tavolo tecnico avvenuta il 20settembre 2011. Il 18 novembre u.s. i do-cumenti sono stati portati all’attenzionedel Comitato Provinciale di Coordina-mento per la formale approvazione. Glischemi di POS e PIMUS potrebbero -stante l’interesse manifestato da Il Sole 24Ore - essere pubblicati sulla rivista Am-biente e Sicurezza. Il nostro Ordine in-sieme a quello degli Ingegneri ed al Colle-gio dei Geometri promuoveranno, semprecon il supporto di EsseTiEsse, tre incontrisul territorio. Quello su Padova avrà luogoil prossimo 14 dicembre a Sarmeola di Ru-bano; non sono state ancora definite ledate e le sedi per Este e Cittadella.

L’arch. G. Cappochin al termine dei la-vori, comunica al Consiglio che l’ing. F.Bonfà è stato nominato Vicepresidente vi-cario presso il Consiglio Nazionale Inge-

gneri; l’ing. G. Simioni lo ha sostituto allapresidenza dell’Ordine degli Ingegneri diPadova.

I lavori di Consiglio si concludono alle ore18.45

SEDUTA DI CONSIGLIO DEL12 DICEMBRE 2011Il Consiglio ha inizio alle ore 17.00Assenti: Architetto R. Meneghetti

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 18 novembre 2011.

Seconda Edizione Manifestazione Verde-cittàAlle ore 17.15 il Consiglio riceve la dr.ssaA. Vendramin ed il Dott. G. Barbariol in-vitati a presentare la seconda edizionedella manifestazione Verdecittà, promossadal Comune di Padova e dall’Associazioneculturale Millepapaverirossi. Verdecittà èuna manifestazione dedicata all’outdoordesign, al verde e all’arredo urbano, conparticolare attenzione alla sostenibilità eall’educazione ambientale; propone mani-festazioni artistiche all’aperto, workshopdi design, incontri con amministratori etecnici del verde pubblico d’Italia.A partire dal 2012 Verdecittà avvia un ci-clo pluriennale di iniziative dedicate al-l’Acqua.In questo contesto, verrà organizzato, an-che con il patrocinio del nostro Ordine,un’esposizione di opere di outdoor design,giochi e arredo urbano la cui partecipa-zione è riservata agli architetti. Il tema diquesta seconda edizione è “I paesaggi el’acqua”. L’opera dovrà avere i requisiti difattibilità, ovvero dovrà poter essere mate-rialmente realizzata per essere esposta du-rante l’evento Verdecittà 2012.La partecipazione è subordinata alla sele-zione dell’opera da parte di una appositacommissione, nell’ambito della quale in-terverranno per il nostro Ordine gli archi-tetti Roberto Meneghetti e Roberto Za-non, all’uopo resisi disponibili.Del progetto verrà data diffusione attra-verso i canali di comunicazione dell’Or-dine.

Definizione quota di iscrizione all’Albo -Anno 2012Il Consiglio dell’Ordine - sulla scorta deidati di bilancio illustrati dal Tesoriere,arch. S. Visentin - stabilisce in Euro 220,00(duecentoventi) la quota di iscrizione al-l’Albo per l’anno 2012, riducendola didieci euro rispetto a quella attuale.Tale quota è valida anche in caso di iscri-zione per trasferimento da altro Ordine.

Resta invece fissata in € 200,00 quella per ineo iscritti.

Inalterate le modalità di riscossione; siprovvederà ad emettere attraverso PosteItaliane bollettini di conto corrente po-stale già precompilati e intestati, che sa-ranno inviati a tutti gli iscritti entro il mesedi gennaio p.v. con scadenza 29 febbraio2012.

Il Consiglio delibera inoltre di esoneraredal versamento della quota di iscrizioneall’Albo le iscritte in maternità; la richiestada parte delle interessate - unitamente adun certificato di nascita - dovrà pervenireall’Ordine entro il 31 dicembre dell’annodel parto e l’esonero andrà a valere soloper l’anno successivo. La documentazioneverrà trattata nel rispetto delle normativevigenti in materia di tutela della privacy.

Attraverso la prossima circolare si ram-menterà agli iscritti - al fine di evitare spia-cevoli discussioni - che in ottemperanzaalla delibera di Consiglio del 15.11.1995non verrà rimborsata la quota di iscrizioneall’iscritto che chieda la cancellazionedall’Albo nel corso dell’anno; lo sarà in-vece qualora la domanda di cancellazioneavvenga entro il 31 dicembre di ogni annoper l’anno successivo.

Selezione della postaViene richiesto e concesso il patrociniodell’Ordine alla Rassegna “Stato di neces-sità, l’urgenza di progettare il domani”promossa dall’Associazione Culturale Ar-chitettando. Si auspica che anche il Consi-glio Nazionale al quale è stata inoltrataanaloga istanza di patrocinio si esprimafavorevolmente sulla scorta della presentedeliberazione.

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NOTIZIE DALL’ORDINE

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giorni scorsi legate al progetto di amplia-mento e rifunzionalizzazione dei musei ci-vici Eremitani di Padova.Il Consiglio evidenzia che al riguardo èstato elaborato dagli architetti A. Zaffa-gnini e A. Draghi un articolo, che è statoinviato alla stampa locale, il quale riportala posizione dell’Ordine sull’argomento,ovvero che oltre a questioni puramenteestetiche che vedono manomessa, con gliinterventi previsti dal progetto, la percepi-bilità degli edifici storici esistenti e snatu-rata l’integrità del complesso architetto-nico, che è considerato un esemplaredell’architettura del ‘900, vi sono anchepresunti contrasti e difformità di carattereurbanistico, in quanto le norme esistentinon consentono la creazione di nuovi vo-lumi, ma solo la ricomposizione architet-tonica dei volumi esistenti.

Selezione della postaA seguito della richiesta formulata dalCollega Simone Toniolo, verificati i requi-siti necessari, il Consiglio delibera l’inseri-mento del suo nominativo nell’elenco deiCollaudatori Statici dell’Ordine.

Viene richiesto e concesso il patrociniodell’Ordine alla pubblicazione che lo stu-dio legale Casella e Scudier sta curando inmateria di sicurezza e salute nei luoghi dilavoro, pubblicazione che intende fornire atutti gli operatori del settore uno spaccatodell’effettiva applicazione della normativaattraverso la presentazione delle fattispecieconcrete più interessanti.

Viene pure concesso il patrocinio dell’Or-dine alla 2a edizione della manifestazioneVerdecittà che si svolgerà a Padova pressoil parco d’Europa e il parco Venturini Na-tali dal 30 marzo al 1° aprile 2012 pro-mossa dal Comune di Padova e coordi-nata dall’Associazione CulturaleMillepapaverirossi.Il Consiglio raccoglie inoltre la richiestaavanzata da questi per intervenire ad unaprossima seduta di Consiglio per illustrarenel dettaglio i contenuti di questa secondaedizione.

Non si concede invece il patrocinio del-l’Ordine avanzata da Abitè srl di PonteS.Nicolò per una serie di corsi riguardanti

il prodotto “terra cruda”, sulla scortadella decisione assunta da tempo di nonsostenere iniziative che prevedano unapartecipazione onerosa.

In riferimento alla richiesta pervenutadalla società Trentino Sicurezza di orga-nizzare un corso di formazione riguar-dante i sistemi di sicurezza per i lavori inquota, il Consiglio delibera di non acco-gliere l’istanza.

Il Consiglio prende atto attraverso la notapervenuta dall’arch. Silvio Francescon cheil gruppo di lavoro “Protezione Civile”dell’Ordine, insediato allo scopo di pro-muovere percorsi formativi diretti agliiscritti su alcuni temi specifici di prote-zione civile tra i quali i sistemi di consoli-damento di strutture danneggiate daeventi calamitosi, ha preso contatti conl’ing. Paolo Faccio per una possibile colla-borazione con il gruppo di lavoro.

In relazione alla richiesta pervenuta dallaFOAV di indicare i nominativi dei rappre-sentanti del nostro Ordine in seno allaCommissione LL.PP. Etica e Mercato siaper i Concorsi che per gli Affidamenti, ilConsiglio conferma i nominativi già fa-centi parte di tale Commissione e precisa-mente: per i Concorsi Ranieri Zandarin,membro effettivo e Liliana Montin, mem-bro supplente; per gli Affidamenti, Mauri-zio Striolo membro effettivo e Gloria Ne-gri membro supplente.

Viene ratificato - sentito il parere dellaCommissione Parcelle - l’Atto di Indirizzon. 2 relativo a “Interpretazioni. Punto 2 -art. 19 (Tab. B) / Possibilità di fraziona-mento delle aliquote” elaborato dallaCommissione Tariffa F.O.A.V. e notificatoagli Ordini degli Architetti P.P.e C. del Ve-neto con nota prot. n. 597 dell’11.11.2011.

Varie ed eventualiMovimenti dell’AlboSi deliberano le seguenti nuove iscrizioninella Sezione A, Settore Architettura: Ar-chitetti Chiara Malfitano e Dario Masin

Vengono cancellati, su richiesta personale,gli architetti: Oscar Marchi, Arnaldo Zor-zan, Franco Badiello, Renato Gabbatore,

Stefania Luise, Federico Serena, MariaBucci, Nicola Buson, Chiara Zorzan.

Viene cancellata per trasferimento all’Or-dine degli Architetti, P.P. e C. di Gorizia,l’arch. Rosanna Cardinale.

Viene cancellato per trasferimento all’Or-dine degli Architetti, P.P. e C. di Firenze,l’arch. Luca Bergamini.

Viene cancellato per trasferimento all’Or-dine degli Architetti, P.P. e C. di Treviso,l’arch. Alessandro Martini.

Si delibera il rilascio del nulla osta al tra-sferimento dell’iscrizione dell’arch. Ema-nuele Guerra presso l’Ordine degli Archi-tetti, P. P. e C. della provincia di Brescia.

Si delibera il rilascio del nulla osta al tra-sferimento dell’iscrizione dell’arch. SaraBondesan presso l’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della provincia di Venezia.

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Perugia il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albo del-l’arch. Carmine Sessa.

Il Consiglio prende atto che il contributodella Regione Veneto per l’esame dellepratiche di rilascio delle autorizzazioni perla realizzazione di impianti fotovoltaici edeolici nel quale sono stati coinvolti una de-cina di iscritti, è pari a € 2.000,00. Al finedi addivenire ad una ripartizione del con-tributo riconosciuto dalla Regione, si ri-chiederà ai Colleghi interessati di quantiz-zare l’impegno in termini di giorni e di oredi presenza. Sulla scorta dei riscontri cheperverranno i Consiglio definirà le moda-lità di ripartizione del contributo in que-stione.

Il Consigliere R. Meneghetti propone a se-guito dell’entrata in vigore del DPR151/11 “Regolamento recante semplifica-zione della disciplina dei procedimenti re-lativi alla prevenzione degli incendi” e inattesa dell’approvazione del DM che pre-vederà i nuovi modelli e la relativa docu-mentazione da allegare alle pratiche, di or-ganizzare un incontro in collaborazionecon EsseTiEsse che informalmente ha già

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Non sono state escluse iniziative a livelloprovinciale.

Sui stessi temi sono stati convocati i Con-sigli Direttivi di CUP Padova e CUP Ve-neto.

Il Presidente, arch. G. Cappochin, comu-nica inoltre che a Roma, il 16 dicembrep.v. si terrà la Conferenza degli Ordini de-gli Architetti, P. P. e C. d’Italia; all’ordinedel giorno la Legge 148 del 14.09.2011 es.m.i. (Riforma delle Professioni) e la pre-sentazione del rapporto dell’ “Osservato-rio Professione Architetto CRESME”.

Varie ed eventualiMovimenti dell’AlboVengono cancellati, su richiesta personale,gli architetti: Ileana Migliorino, Carlo Ca-stelli, Roberto Vicentini, Fabio Mattiuzzo,Roberta Crivellari, Anna Businelli, Ros-sella Camuffo.

Si delibera il rilascio del nulla osta al tra-sferimento dell’iscrizione dell’arch. Mi-chela Bortolami presso l’Ordine degli Ar-chitetti, P. P. e C. della provincia diBolzano.

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Rovigo il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albo del-l’arch. Elio Meloni

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Venezia il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albo degliarchitetti Alessandro Baldan e SimoneStievano.

Calendario chiusura sede OrdineStante la prossimità delle Festività Natali-zie, il Consiglio conferma quanto già deli-berato lo scorso anno circa il periodo dichiusura della sede dell’Ordine in tale pe-riodo, vale dire dal 27 dicembre p.v. al 5gennaio 2012.

Il Consiglio inoltre ritenendo che una pro-grammazione anticipata dei periodi dichiusura della sede dell’Ordine possa co-stituire elemento ulteriore per una mi-gliore programmazione dell’attività lavo-

rativa, istituzionale e non, oltre che per-mettere al personale dipendente di cono-scere anticipatamente gli intendimenti deldatore di lavoro, sulla scorta del calenda-rio relativo all’anno 2012 delibera i se-guenti periodi di chiusura:

2, 3, 4 e 5 gennaio 2012 (4 gg) - Festivitànatalizie/Epifania30 aprile 2012 (1g) - Ponte 1° maggiodal 30 luglio al 24 agosto 2012 (19 gg) -chiusura estiva2 novembre 2012 (1 g) - ponte Tutti i Santidal 24 al 31 dicembre 2012 (4 gg) - Festi-vità natalizie

Il Consiglio dell’Ordine si riserva di modi-ficare i periodi sopra indicati in relazionead eventuali necessità legate ad esigenzelavorative.

I lavori di Consiglio si concludono alle ore20.00

SEDUTA DI CONSIGLIODEL 9 GENNAIO 2012Il Consiglio ha inizio alle ore 16.45Assenti: Architetti N. Bedin, P. Leonardi,L. Montin, P. Simonetto, P. Stella., R. Me-neghetti e arch. Iunior D. Castello

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 12 dicembre 2011.

Comunicazioni del Presidente / Riformadelle professioniLa riforma delle professioni resta il temaprincipale di questo periodo in ogni sede,istituzionale - Conferenza degli Ordini del16 e 17 dicembre - e non.

Il Presidente, arch. G. Cappochin, rela-ziona in merito all’assemblea del Forumdelle Professioni del Nord Italia riunitasi aMilano lo scorso 19 dicembre e dà letturadella bozza del documento da egli stessopredisposto quale contributo all’attua-zione dei principi della riforma delle pro-fessioni contenuti nelle recenti leggi 148-183-214/2011, sulla scorta anche degliobiettivi di “EUROPA 2020”. La strategia

Europa 2020 sostituisce quella di Lisbonanel delineare le grandi direttrici politicheper stimolare lo sviluppo sostenibile e l’oc-cupazione nell’Unione Europea.Gli ambiti sui quali la strategia fissa i pro-pri obiettivi, da raggiungere nel 2020, sonocinque:• aumento delle spese di Ricerca e Svi-

luppo R&S, fino a raggiungere il 3% delPIL;

• miglioramento del capitale umano, defi-nito come una riduzione degli abban-doni scolastici sotto la soglia del 10% eun incremento al 40% della quota di po-polazione tra i 30 e34 anni con istru-zione universitaria o equivalente;

• aumento dell’occupazione, fino a rag-giungere un tasso di occupazione del75% per la popolazione tra 20 e 64 anni;

• riduzione della povertà e dell’esclusionesociale, con l’obiettivo di far uscire datale condizione 20 milioni di persone;

• miglioramento dell’efficienza energeticae delle condizioni ambientali, definitocome una riduzione del 20% delle emis-sioni di gas serra, rispetto al 1990, un in-cremento al 20% delle quote delle fontirinnovabili sul consumo finale internolordo di energia e un aumento del 20%dell’efficienza energetica.

Vengono pure discusse alcune criticità. Traqueste la costituzione di società per l’eser-cizio di attività professionali regolamen-tate nel sistema ordinistico secondo i mo-delli regolati dal Titolo V e VI del libro Vdel Codice Civile.Il Forum ha giudicato positivamente l’op-portunità, finalmente, di poter costituiresocietà professionali che permettano an-che l’aggregazione di diverse professiona-lità, favorendo sinergia di competenze, ri-duzione dei costi e moltiplicazione delleoccasioni di lavoro; è però assolutamentecontrario in merito alla possibilità che socinon iscritti agli albi professionali possanopossedere la maggioranza delle quote so-cietarie e magari anche la gestione dellasocietà.In tema tariffario, l’arch. G. Cappochinevidenzia che le disposizioni della mano-vra bis nulla aggiungono a quanto già di-sposto dalla “legge Bersani”: la piena de-rogabilità delle tariffe professionali.

NOTIZIE DALL’ORDINE

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Non viene concesso il patrocinio all’incon-tro tecnico che la società Mitsubishi Elec-tric intende organizzare per il prossimo 15febbraio a Padova su “Dalla legislazionein materia di energia alle certificazionisulla sostenibilità ambientale: la rispostadei sistemi VRF misti”, poiché trattasi diiniziativa a carattere commerciale.

A seguito della richiesta di patrocinio for-mulata da Acustica Sistemi srl di Padovaper un seminario tecnico in materia diacustica edilizia che si intende organizzareil prossimo anno, il Consiglio incarica ilConsigliere Segretario Liliana Montin diesaminare l’istanza.

Analogamente si richiede al ConsiglierePaolo Stella di vagliare la richiesta perve-nuta da Edicom Edizioni per un seminariodi approfondimento su temi inerenti laprogettazione a basso consumo energetico,rientrante in una campagna di sensibiliz-zazione agli obiettivi e alle direttive euro-pee su clima ed energia.

Il Consigliere Paolo Stella viene pure inca-ricato di approfondire la richiesta perve-nuta dalla Società Illumina Engineeringche si occupa di progettazione e realizza-zione di sistemi di domotica.

Al Consigliere Roberto Meneghetti - oggiassente - verrà invece inoltrata la richiestadi patrocinio pervenuta dall’arch. MatteoPernigo su iniziative correlate al progettoVerdecittà 2012, di cui all’odierno incontrocon la dr.ssa Vendramin ed il dr. Barba-riol, per i dovuti approfondimenti.

Biennale Internazionale di ArchitetturaBarbara CappochinIl Presidente, arch. G. Cappochin, comu-nica che è sostanzialmente definito il pro-gramma delle tre Conferenze Internazio-nali che chiuderanno i lavori dellaBiennale. Le date individuate sono quelledel 23 e 30 gennaio e del 13 febbraio p.v.Su richiesta di Architects Studio Japan edel Centro di Cultura Italiano di Tokyo - ègià stata fissata per il prossimo 28 settem-bre la data dell’inaugurazione della Mo-stra della Biennale a Tokyo.Si sono dimostrati interessati all’allesti-

mento anche la SAIE di Bologna peresporlo in occasione della Fiera in pro-gramma nell’ottobre p.v. e il Museo della“Poltrona Frau”.

Articolo su Il Gazzettino relativo al MuseoCivico - EremitaniL’architetto Gloria Negri, avendo parteci-pato al bando di gara per il coferimento diincarico per la revisione e l’accorpamentodel progetto definitivo del Museo Civico,si astiene dalla discussione dell’argomento.

L’arch. G. Cappochin informa il Consiglioche l’articolo apparso su Il Gazzettino cheriprendeva ampi stralci del documentoelaborato dall’Ordine con il quale si espri-meva contrarietà sull’intervento di amplia-mento dei Musei Civici prospettato dal-l’Amministrazione Comunale, ha trovatofortemente critico l’Assessore Andrea Co-lasio. Una replica al nostro documento èapparsa sempre su Il Gazzettino, lo scorso1° dicembre.All’articolo sono seguiti anche contatti te-lefonici da parte dell’Assessorato che ri-chiedevano la trasmissione integrale deldocumento da noi predisposto.

Comunicazioni del PresidenteL’arch. G. Cappochin riferisce di essere in-tervenuto all’Assemblea Plenaria convo-cata dal CUP Nazionale a Roma per loscorso 7 dicembre.All’ordine del giorno, la riforma delle pro-fessioni e le iniziative da intraprendere.

Marina Calderone, Presidente del CUPNazionale, si è soffermata sull’incontro delGoverno con le parti sociali, al quale hapartecipato in rappresentanza del CUP,presenti tra gli altri i ministri Passera eFornero. Quest’ultima ha ribadito che gliEnti di previdenza privatizzati devono ga-rantire entro il prossimo 31 marzo la so-stenibilità a 50 anni, in luogo degli attuali30, pena l’applicazione per tutti del me-todo contributivo.Il Presidente dell’ADEPP Andrea Campo-rese ha sottolineato l’impossibilità tecnicadel passaggio nell’arco di quattro anni dauna sostenibilità a 15 anni ad una a 50.Marina Calderone ha evidenziato la scarsacoerenza tra le affermazioni di Monti

“non abbiamo intenzione di intervenire inmaniera devastante sugli Ordini” e il testodel Decreto che ha introdotto all’ultimomomento, il termine perentorio “ed inogni caso, alla data del 13 agosto 2013”sono abrogate le norme vigenti sugli ordi-namenti professionali, anche nell’ipotesi dimero decorso del termine, ipotesi questapiù che probabile in caso di elezioni laprossima primavera.Il Ministro della Giustizia, assente all’in-contro, è apparso molto defilato; concre-tamente, appaiono Passera l’uomo fortecon ampie deleghe e Catricalà a gestire ilcontrollo della materia professionale pre-vedendo anche l’intensificazione dei poteridell’Antitrust sulle attività professionali.Marina Calderone ha pure consegnato aipresenti il parere del prof. Massimo Lu-ciani, noto costituzionalista, nel qualevengono prospettati circostanziati dubbidi legittimità costituzionale delle norme,con riferimento alla Legge 183/2011, pre-cisando che il suddetto parere è in fase diintegrazione in relazione al nuovo De-creto.

Nella stessa sede è stata pure ribadita l’in-dispensabile, urgente necessità che CUP ePAT tornino ad essere una organizzazioneunitaria di tutte le professioni intellettualiin quanto l’attuale divisione è un evidentesegno di debolezza.

L’arch. G. Cappochin ha inoltre eviden-ziato l’opportunità di sviluppare altret-tanto rapidamente, a livello nazionale eterritoriale, un qualificato progetto delleprofessioni intellettuali per lo sviluppo delPaese, da presentare ufficialmente, previauna capillare azione di sensibilizzazionedegli iscritti a livello territoriale, in un con-testo di diecimila delegati, aperto al mondopolitico, economico, sociale e alla pubblicaopinione, non per una manifestazione diprotesta e rivendicazioni, ma per offrireuna proposta concreta dell’indispensabileruolo strategico delle professioni intellet-tuali per lo sviluppo del Paese e per man-dare un segnale significativo al mondo po-litico, nell’approssimarsi delle elezioni,della coesione e della capillare forza orga-nizzativa del sistema ordinistico. Tale pro-posta ha incontrato il favore dei presenti.

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Regione Veneto, Istruzione pratiche rilascioautorizzazioni costruzione impianti alimen-tati da fonti rinnovabiliL’arch. P. Stella riferisce al Consiglio circai riscontri pervenuti dai Colleghi ai qualiera stato richiesto di quantizzare l’impe-gno che ne era derivato in termini di giornie ore di presenza.

Associazione no profit “Architetti senzafrontiere”Gli architetti P. Stella e G. Furlan relazio-nano nel merito.L’arch. A. Draghi ritiene che tali espe-rienze dovrebbero essere incentivate dal-l’Ordine anche attraverso il rilascio di cre-diti formativi. Poiché l’associazionerichiede di poter presentare la sua attivitàagli iscritti, il Consiglio ritiene opportunoincontrare preventivamente i suoi rappre-sentanti per approfondire le finalità pro-mosse da ASF.

BoxAnL’arch. A. Zaffagnini relaziona in meritoalle prossime iniziative programmatepresso lo spazio BoxAn ospitato presso ilCentro Culturale S. Gaetano:

Mercoledì 18 gennaio p.v. la presentazionedella Collana “QT-Quaderni del Territo-rio”. Interverranno gli architetti Aldo Pe-ressa e Toti Semerano e lo scrittore Vita-liano Trevisan.

Saranno invece l’architetto Sergio Fortini,il critico d’arte Virginia Baradel e Aldo Ci-bic, designer e architetto vicentino, i pro-tagonisti dell’appuntamento di mercoledì25 gennaio, dove verrà presentato il N.4/2011 di Architetti Notizie: SENSO.

Chiude la rassegna, mercoledì 8 febbraio,l’incontro con Marta Baretti e Sara Car-bonera di Arbau Studio architetti asso-ciati, Aurelio Galfetti e Luciano Schiavondi LVL Architettura e infine lo Studio 101architetti associati.

Varie ed eventualiSulla scorta della relazione del Tesoriere,arch. S. Visentin, si delibera di rinnovare -alle medesime condizioni - i contratti rife-riti ai servizi erogati a favore dell’Ordine

dai consulenti avv. G. Scudier e dott. A.Bruzzo, dalla società SGI di E. Giuriolo(servizi informatici), dall’Impresa di Puli-zie O. Nardo, dalla Società Vepras (soft-ware contabilità), dallo studio RagazzoAssociati (consulenza del lavoro).

I lavori di Consiglio si concludono alle ore16.00.

SEDUTA DI CONSIGLIODEL 23 GENNAIO 2012Il Consiglio ha inizio alle ore 15.00Assenti: Architetti G. Furlan, P. Leonardi,G. Negri, P. Simonetto e P. Stella.

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 9 gennaio 2012.

Selezione della postaIn riferimento alla comunicazione dell’11gennaio u.s., prot. n. 6968, pervenuta dalDirigente Coordinamento Mobilità eTraffico del Comune di Verona con laquale si richiede di fornire un elenco di no-minativi da incaricare - in qualità di com-ponenti la commissione di gara - all’esple-tamento della gara riferita alcompletamento dell’anello circonvallato-rio a nord e traforo delle Torricelle, il Con-siglio evidenzia l’impossibilità di evaderel’istanza pervenuta in quanto le presta-zioni citate non rientrano tra le compe-tenze professionali dell’architetto.

Viene data lettura della nota pervenutadall’arch. Alessio Colombana che richiededi poter presentare domanda di iscrizioneall’albo avendo residenza in Inghilterra,domicilio professionale a Padova e titoloprofessionale conseguito in Svizzera ma ri-conosciuto dal MIUR.Il Consiglio esaminata l’istanza non rav-vede, alla luce della normativa in vigore,motivi ostativi all’iscrizione all’Albo.

E’ giunta la richiesta dall’Impresa EdileFacco Gastone di Curtarolo (Pd) di unaterna di nominativi per effettuare il col-laudo statico relativo alla costruzione di

un nuovo fabbricato residenziale quadrifa-miliare sito in località Mandriola di Albi-gnasego (Pd). Sulla scorta del regola-mento, vengono designati gli architettiAntonio Morina, Marco Fogarolo e Si-mone Toniolo.

E’ giunta la richiesta dall’Impresa Bassa-nello sas di San Giorgio delle Pertiche (Pd)di una terna di nominativi per effettuare ilcollaudo statico relativo alla costruzionedi un nuovo fabbricato residenziale bifa-miliare sito in Mestrino (Pd). Sulla scortadel regolamento, vengono designati gli ar-chitetti Giovanni Baggio, Giuliano Tur-cato e Dante Andretta.

Viene richiesto e concesso il patrociniodell’Ordine a due eventi segnalatici rispet-tivamente dall’Associazione Pr.o.fire diMilano per seminari tecnici sulle normeantincendio che verranno organizzati nelcorso dell’anno e dalla società Edicom diMonfalcome che intende promuovere unacampagna di sensibilizzazione agli obiet-tivi e alle direttive europee su clima edenergia.

Biennale Internazionale di ArchitetturaBarbara CappochinIl Presidente, arch. G. Cappochin, comu-nica che oggi avrà luogo la prima delle treconferenze di quest’anno previste nell’am-bito della Biennale.All’incontro - che avrà luogo presso laSala Rossini del Caffè Pedrocchi - inter-verrà lo studio Valle con la Lectio Magi-stralis alla quale seguiranno gli interventidi Matthias Schuler e Federico Parolotto.Si rammenta che tutte le conferenze ve-dranno la presenza del curatore della mo-stra arch. Andrea Boschetti e del direttoredi The Plan, Nicola Leonardi.

Varie ed eventualiL’arch. A. Zaffagnini evidenzia al Consi-glio l’opportunità che la rivista ArchitettiNotizie possa ottenere l’iscrizione nel-l’ISSN (International Standard SerialNumber) che consente a studenti, ricerca-tori, specialisti dell’informazione e biblio-tecari di riferirsi in maniera precisa ad unadeterminata pubblicazione in serie. Il Con-siglio si esprime favorevolmente.

NOTIZIE DALL’ORDINE

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La vera novità sul punto specifico dellamanovra - bis è la previsione dell’obbligodi pattuire per iscritto i compensi profes-sionali, particolarmente apprezzata e con-divisa dal Forum.La nuova norma non ha abolito l’art. 2233del Codice Civile nel quale si prevede chese il compenso “non è convenuto dalleparti e non può essere determinato se-condo le tariffe o gli usi, è determinato dalgiudice, sentito il parere dell’associazioneprofessionale (ora Consiglio dell’Ordine) acui il professionista appartiene”. Questadisposizione non è mai stata abrogata e,nella sua ratio, risulta ripresa dalla mano-vra bis che ha esteso l’applicazione delletariffe, in caso di mancata pattuizione delcompenso, ai rapporti tra professionistaed enti pubblici e alle prestazioni rese nel-l’interesse di terzi.

Il Forum ritiene che il nuovo intervento le-gislativo in tema tariffario renda con lasua disomogeneità oltre modo complicatele interpretazioni della normativa vigente,non essendo, tra l’altro prevista alcunasanzione di nullità di rapporti professio-nali, non pattuiti per iscritto (con il rischiodi implementare il contenzioso in un set-tore nel quale è già alto), oltre a recaredanno in primis alla committenza, privatadi qualsiasi riferimento per comprenderel’adeguatezza o meno del compenso pro-fessionale richiesto.

Questi temi, trattati anche nel corso del-l’odierno incontro con il CUP Padova, sa-ranno pure affrontati nel corso della mani-festazione che avrà luogo a Milano ilprossimo 21 gennaio presso il Teatro dalVerme la cui partecipazione sarà allargataa tutti i professionisti. A tal riguardo ilCUP Padova, considerata l’importanzadella manifestazione per il futuro delleprofessioni intellettuali, ha deciso di met-tere a disposizione uno/due pullman, inbase alle adesioni che perverranno, per fa-vorire la più ampia partecipazione.Tra gli interventi, oltre quello del Presi-dente arch. G. Cappochin, quello del pre-sidente del CUP Nazionale Marina Calde-rone e di alcuni esponenti del mondopolitico intervistati da Marco Fratini,giornalista de La7.

L’arch. A. Draghi auspica che temi di talespessore vengano portati anche al di fuoridell’ambito strettamente legato alle pro-fessioni.

Biennale Internazionale di ArchitetturaBarbara CappochinIl Presidente, arch. G. Cappochin, riferisceal Consiglio che con una nota a firmadell’ing. Natarella, pochi giorni prima diNatale era stato invitato a presenziare in-sieme alla ditta allestitrice della mostraall’operazione di prelevamento di alcunimateriali da parte dell’Istituto Giordanoincaricato dal Comune di Padova di effet-tuare presso i loro laboratori di Bellariauna prova di reazione al fuoco dei mate-riali stessi.A tale richiesta è seguita un’immediatanota di protesta al Sindaco, sottolineandoche tale prelievo rappresenta l’ennesimopalese tentativo di boicottare la mostra daparte dell’Assessore alla Cultura. Qualchegiorno più tardi viene comunicato telefo-nicamente al Presidente che le prove effet-tuate confermavano che i materiali utiliz-zati per l’allestimento sono ignifughi.

Il Presidente, sempre in tema di Biennalecomunica che sono state definite nel detta-glio le tre Conferenze sul tema della rige-nerazione urbana sostenibile in pro-gramma il 23 e il 30 gennaio presso la SalaRossini del Caffè Pedrocchi e il 13 febbraiopresso l’Aula Magna dell’Università di Pa-dova.

Ad aprire i lavori lunedì 23 gennaio sarà lalectio magistralis “Pezzi di città” dell’ar-chitetto Pietro Valle, che ha progettato lariqualificazione del quartiere Portello aMilano.

Tutte le conferenze vedranno la presenza diAndrea Boschetti, curatore della mostra edi Nicola Leonardi, direttore di The Plan.L’arch. A. Zaffagnini rammenta che il 13febbraio è prevista la chiusura del BoxAnpresso il Centro Culturale S. Gaetano conun intervento musicale; a tal riguardo siprovvederà per tutti i permessi necessari.

Programmazione Seminario di aggiorna-mento professionale sul tema dei LavoriPubbliciL’arch. G. Cappochin relaziona in meritoal Seminario di aggiornamento professio-nale svoltosi il 17 dicembre u.s. a Roma su“I Lavori Pubblici dopo l’entrata in vigoredel nuovo Regolamento e le novità intro-dotte attraverso i decreti “Sviluppo” e“Salva Italia”. Ritenendo i temi trattati diassoluto interesse, propone di organizzareun evento analogo a Padova con i mede-simi relatori. Il Consiglio concorda.

Esercizio abusivo della professione: esitiazione nei confronti del tecnico diplomatoViene data lettura della comunicazionecon la quale l’avv. G. Scudier informa cheall’udienza dibattimentale del 13 dicembreu.s. il Giudice Penale di Padova ha rite-nuto la penale responsabilità del tecnicodiplomato riconoscendo l’esercizio abu-sivo della professione e condannandoloalla pena di euro 500,00 di multa.Il Tribunale ha inoltre accolto la domandadi risarcimento del danno condannando ilprofessionista al pagamento della sommadi euro 5.000,00 che verrà devoluta allaFondazione Ricerca Biomedica Avanzatadi Padova, nonché al pagamento dellespese processuali.La motivazione della sentenza sarà depo-sitata nel termine di 45 giorni.

Incontro proposto dall’avv. G. ScudierIl Consiglio esamina la proposta pervenu-taci dal legale che ha l’obiettivo di esami-nare le problematiche connesse al mancatopagamento dei crediti professionali e difornire gli strumenti utili per affrontare lesituazioni di mancato o ritardato paga-mento degli onorari da parte del commit-tente. E’ prevista la partecipazione dellaPresidente della Sezione Fallimentare delTribunale di Padova, dr.ssa Vincenza Lan-teri.Nel condividere l’impostazione dell’incon-tro, viene fissata la data del 9 febbraio.Prevedendo una numerosa partecipazione,verrà richiesto all’Ordine degli Ingegneridi poter utilizzare anche la loro sala riu-nioni.

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generazione urbana della sua città.

Alle 17.30, poi, la tavola rotonda multidi-sciplinare sullo stesso tema, coordinata dalpresidente del Consiglio nazionale degliArchitetti Leopoldo Freyrie e da AndreaBoschetti di Metrogramma. Tra i parteci-panti: Franco Alberti della Direzione Ur-banistica della Regione Veneto; EdoardoZanchini, responsabile del settore energierinnovabili di Legambiente; Maria GraziaBellisario e Alessandra Vittorini del Mini-stero per i Beni e le attività culturali; Mar-gherita Petranzan, direttore della rivista“Anfione e Zeto” e responsabile del pro-gramma di ricerca “Biocittà: il problemadell’energia nelle politiche urbane” perl’associazione Italiachedecide; gli assessoridel Comune di Padova Luisa Boldrin (La-vori pubblici) e Ivo Rossi (Mobilità).

L’intervento musicale a chiusura dellagiornata che avrebbe dovuto tenersi pressoil Centro Culturale S. Gaetano, è statospostato presso il Caffè Pedrocchi. Al con-certo è stata invitata la cantante ameri-cana Kay Foster Jackson, in arte Habak-kah. Verrà accompagnata da alcuni tra ipiù affermati musicisti del panorama bluesitaliano.

Varie ed eventualiSelezione della postaLa Commissione Tributaria Provinciale diPadova ha richiesto di segnalare inominativi di almeno due iscritti dadesignarsi quali componenti dellaCommissione del Patrocinio a spese delloStato ai sensi dell’art. 138 (L) del D.P.R.115 del 10.05.2002. Il Consiglio delibera disegnalare i nominativi dei Colleghi L.Silvestrin e S. Visentin.

Viene data lettura della propostapervenuta dall’arch. M. Carlana inerentela possibilità di organizzare una mostrariferita al Premio “New Italian Blood”. IlConsiglio da mandato alla Redazione diArchitetti Notizie di approfondire larichiesta.

Il collega Enrico Venturin nell’informare ilConsiglio di aver trasferito la residenza inprovincia di Venezia, richiede di poter

mantenere l’iscrizione al nostro Albo inconsiderazione del fatto che manterrà lostudio nel Comune di Cittadella. Sullascorta della motivazione addotta dal Col-lega, il Consiglio delibera che questopossa conservare l’iscrizione presso il no-stro Ordine; qualora il presupposto del-l’attività svolta nella provincia padovanadovesse venire meno, in osservanza alR.D. 2537/1925, si provvederà al trasferi-mento dell’iscrizione nella provincia di re-sidenza.

Analoga delibera viene assunta in riferi-mento all’istanza presentata dall’arch. A.Schroter residente in provincia di Vicenzama con domicilio professionale in Padova.

Movimenti dell’AlboSi deliberano le seguenti nuove iscrizioninella Sezione A, Settore Architettura: Ar-chitetti Simone Stievano, Alessandro Bal-dan, Giuseppe Mantia, Alessandro Simo-nato, Giulia Zanella, Jacopo Mazzonetto,Alessandra Miotto, Sandra Olivotti, ElioMeloni, Francesca Barion, Luca Maga-rotto, Francesca Favaro, Alberto Ceccato,Daniela Basso, Marco Boaretto.

Si deliberano le seguenti nuove iscrizioninella Sezione A, Settore PianificazioneTerritoriale: Pianificatori Territoriali Ca-milla Bacco e Matteo Manzon.

Viene cancellato, su richiesta personale,l’architetto iunior Marco Boaretto.

Viene cancellata per trasferimento all’Or-dine degli Architetti, P.P. e C. di Bolzano,l’arch. Michela Bortolami.

Viene cancellato per trasferimento all’Or-dine degli Architetti, P. P. e C. di Brescia,l’arch. Emanuele Guerra.

Si delibera il rilascio del nulla osta al tra-sferimento dell’iscrizione dell’arch. Fede-rico Bianchi presso l’Ordine degli Archi-tetti, P. P. e C. della provincia di Treviso.

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Venezia il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albo del-l’arch. Federica Lanata.

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Milano il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albo del-l’arch. Valentina Lambrini.

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Fermo il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albo del-l’arch. Alessia Monti.

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Verona il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albo del-l’arch. Chiara Trevisan.

I lavori di Consiglio si concludono alle ore16.15 per dar modo ai presenti di interve-nire alla conferenza di cui sopra.

NOTIZIE DALL’ORDINE

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Movimenti dell’AlboVengono cancellati, su richiesta personale,gli architetti Sergio Mian, Gianni Gras-setto, Renzo Vecellio, Luciano Salandin,Ivone Schiavo, Daniele Mazzaro, AlbertoDonato, Maurizio Berti, Maria CarmelaBattiston, Giovanni Amalfitano, CarlaNanni, Gaetano Bettella, Renato Peron,Alice Lazzarin, Sara Franchin, FrancescaMazzon, Annalisa Franceschin, VivianaZulian, Silvia Cavallari, Samuela Roma-nato, Marco Marin, Fabio Fiocco, Gia-como De Zoppi, Mattia Gatto, MonicaGallo.

Vengono cancellati, su richiesta personale,i pianificatori territoriali Nicola Ceporinae Luca Costantino.

Viene cancellato per decesso avvenuto il 6gennaio 2012 l’architetto Franco Ometto.

Viene cancellato per decesso avvenuto il 16gennaio 2012 l’architetto Luigi FilippoBussadori.

Vengono cancellati per trasferimento al-l’Ordine degli Architetti, P.P. e C. di Vene-zia gli architetti Filippo-Mattia Scarpi,Laura Franceschin e l’architetto iuniorSara Baldan.

I lavori di Consiglio si concludono alle ore16.00 per dar modo ai presenti di interve-nire alla conferenza di cui sopra.

SEDUTA DI CONSIGLIODEL 30 GENNAIO 2012Il Consiglio ha inizio alle ore 14.15Assenti: Arch. Iunior D. Castello

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 23 gennaio 2012.

Comunicazioni del Presidente / Riformadelle professioniL’incontro tenutosi a Milano lo scorso 21gennaio presso il Teatro Dal Verme, ha vi-sto la partecipazione di quasi 2000 profes-sionisti. E’ stata l’occasione per ribadireche non è mistificando i professionisti che

si rilancia l’Italia. Tra le autorità alla Ta-vola Rotonda M. Gelmini, N. Poli e in col-legamento T. Treu. Per gli organizzatori,oltre alla Presidente del CUP Nazionaledr.ssa Calderone, erano presenti insieme alPresidente arch. G. Cappochin, R. Da-novi, E. Morandi e A. Solidoro. E’ statoribadito che i professionisti sono prontialla riforma e che molte categorie hannogià anticipato molte delle misure previstedal Governo. Ci si è espressi favorevol-mente sulla formazione continua, sul tiro-cinio retribuito, sulla definizione del com-penso all’atto del conferimentodell’incarico, sull’assicurazione obbligato-ria, sulla pubblicità informativa; è stata in-vece contestata la possibilità di creare so-cietà tra professionisti con lapartecipazione di soci di capitale.E’ stata riaffermata l’apertura al dialogo eal confronto con il Governo.

La manifestazione programmata per il 1°marzo a Roma ha l’obiettivo di ribadire ilruolo dei professionisti al servizio delPaese. Al momento non è stata ancora de-finita la modalità di attuazione, vale a direse la manifestazione deve prevedere la pre-senza fisica a Roma dei professionisti op-pure in collegamento audio video contutte le province. Al riguardo è stata con-vocata un’Assemblea Straordinaria delCUP Nazionale a Roma per il prossimo 2febbraio.

Il Consiglio ritiene opportuno oltre chedoveroso promuovere degli incontri sulterritorio allo scopo di illustrare i recentiprovvedimenti legislativi, le azioni in attoda parte della rete dei C.U.P.Nazionale/Territoriali e l’organizzazionedella manifestazione del 1° marzo.Tali incontri, sentiti anche i Presidenti de-gli Ordini/Collegi professionali aderenti alCUP Padova, saranno allargati a tutti iprofessionisti padovani.Vengono proposte le date del 14 febbraioper Este, del 15 febbraio per Cittadella edel 16 febbraio per Padova.

Museo degli EremitaniRelativamente al progetto di ampliamentodel Museo Civico degli Eremitani, dopol’articolo pubblicato sulla stampa locale,

con il quale l’Ordine ha denunziato evi-denti contrasti e difformità urbanistiche,stante l’importanza dell’argomento, ilConsiglio ritiene utile organizzare un con-vegno a carattere tecnico scientifico, perdibattere sulla fattibilità del progetto. Alconvegno verranno invitate a parteciparetutte le parti in causa: rappresentanti delComune di Padova, progettisti, Soprinten-denza, associazioni culturali, etc..

Biennale Internazionale di ArchitetturaBarbara CappochinQuest’oggi il secondo appuntamentonell’ambito del ciclo di conferenze “Supe-rurbano”, che avrà luogo sempre presso laSala Rossini del Caffè Pedrocchi.Al centro dell’incontro la questione dellariqualificazione delle città in chiave soste-nibile.Aprirà i lavori la lectio magistralis “UrbanSocial Design” degli architetti Josè LouisVallejo e Belinda Tato (Ecosistema Ur-bano, Madrid). A seguire Maria Berrinidell’Istituto di ricerche Ambiente Italia,che parlerà della “Sfida degli ecoquar-tieri”, e Marina Dragotto (coordinamentogenerale AUDIS) con la relazione dal ti-tolo “Costruire sul costruito: la riscopertadei valori urbani”.

La terza e ultima conferenza del ciclo “Su-perurbano”, avrà luogo il 13 febbraio p.v.,giornata di chiusura di questa quinta edi-zione della Biennale.Presso l’aula Magna Galilei si terrà la lec-tio magistralis dal titolo “Envelopes”dell’architetto Alejandro Zaera Polo(AZPA/FOA, Londra), che ha progettatola riqualificazione del litorale di Barcel-lona (Spagna) creando il South east coa-stal Park, con un auditorium, spazi per at-tività ricreative e attrazioni all’aperto. Ilprogetto è una delle 19 esperienze di rige-nerazione urbana in mostra a Palazzodella Ragione.Seguiranno altri due interventi sul temadello sviluppo urbano sostenibile: JosephAcebillo (AS-Architectural System e do-cente dell’Accademia Mendrisio, Svizzera)con la relazione “New Urban Metabo-lism”, e Alain Philip, vicesindaco e asses-sore all’Urbanistica del Comune francesedi Nizza, che parlerà delle politiche di ri-

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Ordine degli ArchitettiPianificatori Paesaggistie Conservatoridella Provincia di Padova

35131 Padova - Piazza G. Salvemini. 20tel. 049 662340 - fax 049 654211e-mail: [email protected]

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ISSN 2279-7009