ARTE E RIFIUTI

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Estratto dal sito www.ilfuturomigliore.org ARTE E RIFIUTI sergio benassai Pochi giorni fa ho letto questa notizia: Destino amaro per alcune opere della rassegna di arte contemporanea ‘Display Mediating Landscape’ al via da oggi a Bari nella sala Murat di piazza del Ferrarese e organizzata dall’associazione Flip di Napoli. Protagonista inconsapevole la donna delle pulizie che in un eccesso di zelo ha pensato bene di raccogliere alcuni cartoni contenenti le opere, fatte con materiali essenziali e quotidiani, e di consegnarle direttamente al camioncino dell’Amiu - l'azienda dei rifiuti - che in quel momento (alle 5 del mattino) stava passando tra i vicoli di Bari vecchia per svuotare i bidoni della spazzatura. E le opere d'arte contemporanea finirono in discarica Istruttivo, a tale proposito, questo video: http://video.repubblica.it/edizione/bari/butta-le-opere-scambiate- per-rifiuti-pentita-no-ho-fatto-il-mio-lavoro/156618/155110 Dal momento che, ovviamente da assoluto inesperto, ho da tempo maturato l’idea che una parte significativa dell’arte moderna sia solo paccottiglia, ho apprezzato molto questa notizia. Un apprezzamento che si è consolidato quando mi è capitato di vedere un servizio televisivo nella quale una delle curatrici della mostra indicava pezzi di biscotto sparsi sul pavimento come “opera d’arte”, senza rendersi conto che era del tutto ovvio che una qualunque persona addetta alle pulizie, se non avvertita, li avrebbe buttati nel cassonetto (con tutto il mio apprezzamento).

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Una non troppo seria digressione sui rifiuti come arte e i rifiuti dell’arte

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Estratto dal sito

www.ilfuturomigliore.org

ARTE E RIFIUTI

sergio benassai

Pochi giorni fa ho letto questa notizia:

Destino amaro per alcune opere della rassegna di arte contemporanea ‘Display Mediating Landscape’ al via da oggi a Bari nella sala Murat di piazza del Ferrarese e organizzata dall’associazione Flip di Napoli. Protagonista inconsapevole la donna delle pulizie che in un eccesso di zelo ha pensato bene di raccogliere alcuni cartoni contenenti le opere, fatte con materiali essenziali e quotidiani, e di consegnarle direttamente al camioncino dell’Amiu - l'azienda dei rifiuti - che in quel momento (alle 5 del mattino) stava passando tra i vicoli di Bari vecchia per svuotare i bidoni della spazzatura. E le opere d'arte contemporanea finirono in discarica

Istruttivo, a tale proposito, questo video: http://video.repubblica.it/edizione/bari/butta-le-opere-scambiate-per-rifiuti-pentita-no-ho-fatto-il-mio-lavoro/156618/155110

Dal momento che, ovviamente da assoluto inesperto, ho da tempo maturato l’idea che una parte significativa dell’arte moderna sia solo paccottiglia, ho apprezzato molto questa notizia.Un apprezzamento che si è consolidato quando mi è capitato di vedere un servizio televisivo nella quale una delle curatrici della mostra indicava pezzi di biscotto sparsi sul pavimento come “opera d’arte”, senza rendersi conto che era del tutto ovvio che una qualunque persona addetta alle pulizie, se non avvertita, li avrebbe buttati nel cassonetto (con tutto il mio apprezzamento).

I biscotti esposti al Display Mediating Landscape

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Ma, riflettendo ulteriormente sull’episodio, mi è venuto in mente che sarebbe interessante (diciamo divertente) discutere sulla classificazione di certe opere d’arte come “rifiuto”.

Proviamo ad immaginare la seguente situazione: un’azienda ha acquistato un’opera d’arte costituita da stracci, pezzi di metallo, tubi fluorescenti, terra, carta e cartoni.In un momento di lucidità il responsabile dell’azienda si rende conto che l’opera d’arte è solo paccottiglia e decide di disfarsene come rifiuto.

E allora sorgono i problemi:- quale codice CER ?- è necessaria l’analisi delle sostanze presenti ?- ma è assoggettabile all’ADR per il trasporto ?- deve essere compilato il MUD ?

Naturalmente la soluzione c’è: affidare il tutto alla persona incaricata delle pulizie dell’azienda, nel senso di lasciare l’opera d’arte (magari fatta a pezzetti, se necessario) sul pavimento, con la certezza che finirà nel cassonetto della raccolta indifferenziata.

Riflettendo ancora sull’argomento “arte e rifiuti” però mi sono sorti altri interrogativi.

Ad esempio: a) i rifiuti ceduti ad una/un artista perché li utilizzi per creare un’opera d’arte sono da classificare come riciclo, riutilizzo ?b) l’attività di una/un artista è da considerarsi come una impresa (forse artigianale) o come attività domestica ? E, di conseguenza, le produzioni mal riuscite (e quindi da eliminare) possono essere buttate nel cassonetto o ci vuole il SISTRI ?c) l’artista che butta a bruciare nel caminetto la produzione mal riuscita incorre nel reato di aver smaltito (bruciato) illegalmente rifiuti ?d) come comportarsi se Christo (il famoso artista che impacchetta tutto, dagli edifici ai mucchi di terra) decide di impacchettare le migliaia di ecoballe giacenti in Campania, dichiarandole un’opera d’arte ?

Christo: Wrapped Reichstag

Come si diceva nelle riunioni politiche della sinistra negli anni ’70: è aperto il dibattito !