ARTE CRISTIANA - salesianinordest.it · della Famiglia Beato Angelico Più di 250 tavole a colori:...

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ARTE CRISTIANA ANNO CIV 896 SETTEMBRE OTTOBRE 2016 Scuola Beato Angelico Viale S. Gimignano, 19 20146 Milano VITE PARALLELE NEL PRIMO CINQUECENTO SENESE UNA SECONDA POMPEI DALLA DOMUS ROMANA ALLA CRISTIANA CASA DI PREGHIERA UNA GUIDA ARTISTICA PER I TURISTI LARIANI L’ORIENTAZIONE DELLE CHIESE LA RACCOLTA LERCARO A BOLOGNA 2016 - VOLUME CIV - FASCICOLO 9-10 “Poste italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46 art. 1, comma 1, DCB Milano)” Un singolare sussidio per l’orazione contemplativa LA PREGHIERA RAPPRESENTATA di Ernesto Bergagna della Famiglia Beato Angelico Più di 250 tavole a colori: dipinti, bozzetti, impressioni che illu- strano testi devozionali e biblici (nell’edizione C.E.I. del 1974) dalla Creazione all’Apocalisse, in tre volumi cm. 17x24, numero speciale di “Arte Cristiana” 2015 (II edizione) Particolarmente adatta per regalo in occasioni di eventi della vita cristiana Per ordinazione: Tel 02/48302854/57 Fax 02/48301954 e-mail [email protected] Euro 45,00 (iva inclusa - escluse spese di spedizione) ARTE COPERTINA 896 28-09-2016 09:29 Pagina 1

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ANNO CIV

896SETTEMBRE

OTTOBRE2016

Scuola Beato AngelicoViale S. Gimignano, 19

20146 Milano

VITE PARALLELE NEL PRIMO CINQUECENTO SENESE

UNA SECONDA POMPEI

DALLA DOMUS ROMANA ALLA CRISTIANA CASA DI PREGHIERA

UNA GUIDA ARTISTICA PER I TURISTI LARIANI

L’ORIENTAZIONE DELLE CHIESE

LA RACCOLTA LERCARO A BOLOGNA

2016

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Un singolare sussidio per l’orazione contemplativa

LA PREGHIERA RAPPRESENTATAdi Ernesto Bergagna

della Famiglia Beato Angelico

Più di 250 tavole a colori: dipinti, bozzetti, impressioni che illu-strano testi devozionali e biblici (nell’edizione C.E.I. del 1974)dalla Creazione all’Apocalisse, in tre volumi cm. 17x24, numerospeciale di “Arte Cristiana” 2015 (II edizione)Particolarmente adatta per regalo in occasioni di eventi dellavita cristiana

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ARTE COPERTINA 896 28-09-2016 09:29 Pagina 1

Storia

ALESSANDRO VALENTI Una proposta per l’anonimo Maestro del Crocifissodi Laterina (ill. 25) ............................................................................... » 321

ANDREA UGOLINI Pacchiarotto e Pacchia, vite parallele a Siena nel primoCinquecento (ill. 13) .............................................................................. » 331

SAVERIO CARILLO Cimitile, una seconda Pompei? Facciamo il punto (ill. 20) ........................................................................................................ » 341

MARIA CAROLINA CAMPONE Cultura architettonica protocristiana:aggiornamenti sulla genesi dello spazio sacro dalla domus romana (ill. 5) ... » 349

MANUEL FERRARI Due nuove realtà museali tra antico e contemporaneo.Kronos a Piacenza, MCM - Museo Collezione Mazzolini a Bobbio (ill. 5) .... » 355

Catalogazioni

GIOVANNA VIRGILIO Pittura e decorazione in stucco nelle chiese di EsinoLario nel XVII secolo. Carlo Pozzo, Giuseppe Antonio Castelli e GiacomoScotti (ill. 33) ........................................................................................ » 361

Scienze e liturgia

EVA SPINAZZÉ L’orientazione degli edifici sacri. Il doppio caso delle chiesedi Mogliano Veneto: una benedettina e una salesiana (ill. 12) ................... » 379

Notiziario ............................................................................................ » 399

MARTA MICHELACCI La raccolta Lercaro a Bologna. L’arte come “salutarecatarsi” e scoperta dell’“archetipo divino” (ill. 5) ....................................... » 395

Pubblicazioni .................................................................................... » 400

In copertina foto dalla pagina 333

Hanno collaborato a questo numero:Marisa Donà, Bernadette e Cristiana Stella, John Young

ARTE CRISTIANAFASCICOLO 896SETTEMBRE-OTTOBRE 2016VOLUME CIV

RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELL’ARTE E DI ARTI LITURGICHEAN INTERNATIONAL REVIEW OF ART HISTORY AND LITURGICAL ARTS

NOTE REDAZIONALI PER GLI AUTORIIMPOSTAZIONI GENERALISi richiede la consegna del testo dell'arti-colo, le didascalie delle illustrazioni, ilriassunto, salvati su CD in formato file"RICH TEXT FORMAT" (*.rtf), o tra-smesso tramite e-mail a: [email protected] Ilcarattere da utilizzare è il BOOK ANTI-QUA. Senza colonne e tabulazioni. L’in-terlinea è singola.

Le illustrazioni dovranno essere inviate conCD in formato JPG, nitide e con buonarisoluzione, tenendo presente che i filesdovranno rispettare la stessa numerazionedelle didascalie.Per la pubblicazione delle fotografie relati-ve agli articoli, chiediamo che i SignoriAutori si procurino le necessarie licenzedagli Enti interessati (Musei - Biblioteche)o Proprietari dei Beni, come richiedono levigenti leggi.

TITOLOIn maiuscolo/minuscolo, dimensionecarattere: 16 grassetto. Fa seguito allo stes-so modo il nome dell'autore in corsivo(dimensione carattere: 12).ESEMPIO: L'architettura romanicaAndré Grabar

TESTODimensione carattere: 11. Rientranza di tre

spazi all'inizio di ogni capoverso.Numeri di nota esponenziali (in apice).Esempio: Il Manzoni nacque a Milano2. I titoli di libri o articoli e delle opere d'artevanno scritti in corsivo.I titoli dei periodici vanno indicati tra vir-golette.Con il testo gli Autori devono presentareanche un breve Riassunto, non superiore a1500 battute (dimensione carattere: 9 cor-sivo), che verrà tradotto rispettivamente initaliano o in inglese.

ILLUSTRAZIONIRiferimento nel testo (fig. 1). Didascalie daelencare a parte con i criteri usati nel testo:Autore, titolo, luogo. Dimensione carattere:9 grassetto.ESEMPIO: 1. Bellini, Trasfigurazione, Vene-zia, Museo Correr.

NOTETutte le Note vanno riportate a fine deltesto, con la numerazione tra parentesi,dimensione carattere: 8. ESEMPIO: (1) Torcello, Duomo, GiudizioUniversale, parete di controfaccia.Nella citazione di articoli o libri si tengapresente il seguente criterio: nome dell'au-tore puntato, cognome in stampatello, tito-lo dell'opera in corsivo, indicazione delperiodico (se si tratta di un articolo) il cui

titolo va posto tra virgolette, città di edizio-ne, anno (numero del fascicolo, se si trattadi periodico).Esempio: A. MANZONI, I Promessi Sposi,Milano, 1924, p. 34.C. BIANCHI, L'arte di Giotto, in "Dedalo",XXI, 1978, pp. 6-37.I titoli citati per la seconda volta andrannocontrassegnati col solo cognome dell'auto-re e l'anno.Esempio: Manzoni, 1824, p. 65.Le pagine citate devono essere verificateprima della consegna dell'articolo.

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BIBLIOGRAFIANell'indicazione dei testi si seguono le stes-se norme indicate per la presentazione deitesti nelle note.

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In un precedente studio sul-l’orientazione degli edifici sacrisi sono analizzate le chiesemonastiche benedettine delVeneto1, una di queste è lachiesa di origine medioevale diSanta Maria Assunta a Moglia-no Veneto (fig. 6). Essa inglobaun’orientazione, all’epocadella sua fondazione, con il tra-monto del Sole il 21 marzo2,giorno in cui il Martyrologiumromanum ricordava san Bene-detto con queste parole “Inmonte Cassino natalis sancti Bene-dicti abbatis, qui monachorumdisciplinam in Occidente pene colla-psam restituit, ac mirifice propaga-vit: cuius vitam virtutibus et mira-culis gloriosam beatus GregoriusPapa conscripsit” 3. L’edificiosacro presenta un azimut di93°32’ in direzione facciata-abside e 273°32’ in direzioneabside-facciata (fig. 8). E’ vero-simile che i costruttori in que-sto modo volessero ricordareper sempre il fondatore del-l’Ordine Benedettino orientan-do la chiesa al tramonto nelgiorno della sua ricorrenza4.

Le fonti antiche non diconoesplicitamente come dovevaessere orientata un’architetturasacra, tranne in alcune direttiveecclesiastiche e prescrizioni deiPadri della Chiesa che racco-mandavano di allineare l’edifi-cio lungo la linea equinoziale5.Qualche informazione in piùsu questi aspetti si può trovarenel trattato De Astronomia libridecem dell’astronomo GuidoBonatti, risalente al 1276, dove

egli indica che nella costruzio-ne di una chiesa si deve tenereconto non solo della posizionedel Sole e della Luna, maanche dei pianeti favorevoliall’interno di certe costellazio-ni per assicurare in tal modosolidità e prosperità alla costru-zione6. E’ sorprendente peròche pochi edifici risultinoorientati precisamente nei gior-ni degli equinozi, come si puòosservare nel diagramma (fig.1), dove sono riportati gli alli-neamenti delle centottantaarchitetture sacre di epocamedioevale studiate dall’autri-ce7. L’analisi dimostra chequasi tutti gli edifici sacri esa-minati presentano una propriaorientazione, compresa all’in-terno del settore solstiziale-lunistiziale, cioè lì dove il Solee la Luna sorgono e tramonta-no sull’orizzonte nel corso del-l’anno. All’interno di tale setto-re, la distribuzione degli alli-neamenti forma alcuni gruppicon una maggiore concentra-zione di casi, allineamentiverso il sorgere o il tramontaredel Sole nel giorno del santopatrono della chiesa e allinea-menti verso il sorgere o il tra-montare del Sole in una dellequattro feste mariane celebratedurante il Medioevo: l’Annun-ciazione (25 marzo), l’Assun-zione (15 agosto, anticamente18 gennaio)8, la Natività (8 set-tembre) e la Purificazione (2febbraio). Il cospicuo numerodi casi analizzati fa ridurrenotevolmente la possibilità che

L'orientazione degli edifici sacri.Il doppio caso delle chiese di Mogliano Veneto: una benedettinae una salesiana

Eva Spinazzè

The archaeoastronomical results ofmore than 180 sacred medieval buil-dings up to the Romanesque agedemonstrate that nearly all of themajor axis point to the rising or set-ting of the Sun or Moon in a signifi-cant astronomical or liturgical day,indicating for each a deliberate andproper alignment. Two definite orien-tation patterns arose from the resear-ch: alignments with the rising or set-ting Sun on the four Mary feast dayscommemorated during the Medievalperiod: Annunciation (25 March),Purification (2 February), Assump-tion (15 August, in the first Christia-nity 18 January) and Nativity (8September) of the Virgin Mary andalignments with the rising or settingSun on the relevant Patron Saint’sday. Even though ecclesiastic directi-ves recommended that church axes beon the equinox line, only a few sacredmedieval buildings are aligned withthe equinoxes sunrise. However, thereare many medieval churches alignedwith the Sun of the March 25th. Thisperhaps is due to the reason that the25th of March has a deep religioussignificance, while the equinox is onlyan astronomical date. However thereare no Early Middle Ages documentswhich tell clearly about this tradition,the buildings themselves provide evi-dence of their orientation and so ofthis custom, which just from the 14thcentury it get lost. In the 19th and atthe beginning of the 20th centur yperhaps there were only some poetsand scholars who spoke about theorientation of sacred buildings overthe centuries, bringing to light this oldtradition and keeping this customalive. One of them was Lorenzo Priu-li-Bon, who projected and laid thefirst stone of St. Mary Ausiliatricechurch in Mogliano Veneto remembe-ring this old tradition of the fore-fathers with the rite to wait impatien-tly for the sunrise or sunset in orderto draw the line for the foundation ofa sacred building.

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queste orientazioni possanoessere state tracciate casual-mente9.

A partire dal Trecento, laprassi dell’orientazione è statasempre più trascurata e ancoraoggi viene considerata in modomarginale. Infatti, quando sidescrive una chiesa di epocamedioevale, essa viene generi-camente delineata con l’absidead Est e la facciata ad Ovest,ma non è esattamente così, siaper quanto riguarda l’orienta-zione dell’asse, sia per i cam-biamenti della posizione del-l’abside e dell’altare durante isecoli dovuti a motivi legati allasimbologia liturgica e alla varia-zione della posizione del sacer-dote per la celebrazione dellamessa10. Non dando importan-za alla disposizione di un edifi-cio sacro, molti nessi tra esso ela volta celeste vanno persi; l’e-dificio sacro rimane disgiuntonello spazio e i legami esistentisoprattutto con il Sole o laLuna non vengono più visti ecompresi. Gli edifici sacricostruiti negli ultimi secolispesso presentano delle orien-tazioni che non seguono più ilcorso degli astri, in particolaresi è perso il legame tra l’allinea-

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re la Rydal Chapel nel LakeDistrict secondo le indicazioni diWordsworth, con un’orientazio-ne verso il sorgere del Sole il 2luglio (azimut 66°15’), giorno incui venne posata la prima pietraa ricordo della festa della Visita-zione di Maria Vergine a santaElisabetta12. Un’altra figura sensi-bile a questa tematica è statoLorenzo Priuli-Bon, l’ingegnereprogettista della chiesa di SantaMaria Ausiliatrice a MoglianoVeneto (fig. 3), che nel 1914,ancora in fase preliminare, chie-se ai Salesiani del luogo di cam-biare la posizione della chiesa.Egli insisteva per una correttaorientazione del nuovo edificiosacro che doveva essere costruitoall’interno del Collegio Salesia-no non distante dalla chiesaprincipale del paese, di originemedioevale e dedicata a santaMaria Assunta come il suo anti-co complesso monastico bene-dettino. Le indicazioni del pro-gettista furono accolte e così lachiesa di Santa Maria Ausiliatri-ce racchiude in sé una consuetu-dine fatta risorgere dopo novesecoli. Per essa non abbiamo sol-tanto una testimonianza oggetti-va, ma anche una fonte scritta ediretta. Infatti, Wordsworth e

mento e la posizione del sorge-re o del tramontare di uncorpo celeste in una data stabi-lita. Tra l’Ottocento e gli inizidel Novecento, erano forserimasti solo alcuni poeti ederuditi a parlare della tradizio-ne di orientare l’architetturasacra verso una certa direzioneastronomicamente e liturgica-mente significativa. Da ricorda-re è sicuramente WilliamWordsworth (1770-1850) chenel suo poema On seeing thefoundation preparing for the erec-tion of Rydal Chapel, Westmore-land e On the same occasion del1823 descrive il rito che siseguiva quando si aspettavaimpazientemente il sorgere delSole, per poi tracciare il segnodella fondazione in memoriadi Cristo. Egli narra che gli edi-fici sacri venivano allineaticome era stato indicato neitempi antichi, verso il puntosull’orizzonte dove il Sole sor-geva nel giorno del santo a cuila chiesa era dedicata e l’altareveniva posizionato verso Estdove le finestre lasciano entra-re i raggi mattutini che “trion-fano sulle tenebre”11. Questasua poesia era dedicata a LadyFlemming, la quale fece costrui-

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dicendo: “La chiesa di MariaAusiliatrice possiamo chiamarlaCasa di Maria e Casa che Ellamedesima si è edificata: aedificavitsibi domum Maria” 13.

I sacerdoti salesiani, arrivatia Mogliano Veneto nel 188214,costruirono una prima piccolacappella. Dopo 25 anni dallamorte di don Bosco, nella Cro-naca della Casa dell’11 novem-bre 1913 si rilevava la crescentenecessità a Mogliano di costrui-re una nuova chiesa più grandein cui la comunità salesianapotesse raccogliersi. Dopo alcu-ni mesi fu approvato il proget-to dell’ingegnere LorenzoPriuli-Bon, per un edificio adunica navata con abside semi-circolare e due cappelle lateralianch’esse semicircolari su ognilato15. Egli però, come si è visto,pose la condizione che ladisposizione dell’edificio sacronon dovesse seguire l’allinea-mento Nord-Sud con la faccia-ta a Nord e l’abside a Sudcome indicato dai Salesiani, mache dovesse seguire le regoledell’epoca antica ovvero ladirezione Est-Ovest, un’orienta-zione rituale e tradizionale“sull’idea primitiva, cioè: frontea ponente, abside a levante”16.

Orientare la chiesa in questomodo aveva anche il significato,come spiega Priuli-Bon, di alli-nearla con il filare di alberi delcortile del Collegio e con il vici-no viale della chiesa parroc-chiale, visibile chiaramente dalCollegio poiché allora gli spazierano liberi da ostacoli. Fucome se il progettista volesseconnettere idealmente la nuovachiesa a quella medioevaleseguendo come modello ladisposizione di quest’ultima,vista come la Madre di tutte lechiese di Mogliano. Dal puntodi vista architettonico egli rea-lizzò un gioco di luce e diombra attraverso le fasce, gliarchetti e le aperture e, comenelle architetture cistercensi,utilizzando mattoni a vista conampie fughe di malta, trasmet-tendo all’edificio un linguaggioarchitettonico romanico17.

Le varie fasi costruttive sonodocumentate da fotografie,questi lavori sono stati iniziaticon lo scoppio della Grandeguerra per l’Europa, tra la finedi maggio e gli inizi di giugno1914. In una domenica di mag-gio del 191518 la nuova chiesasalesiana fu benedetta e dedica-ta a santa Maria Ausiliatrice, a

1. Gli allineamenti delle 180 archi-tetture sacre esaminate, situate nelVeneto e lungo la Via Francigenanel tratto svizzero e italiano, daRomainmôtier fino a Sud dellaToscana. E. Spinazzè.

2. Il simbolo cristologico (alfa,Crux Maior, omega), in alto nel-l’immagine, visto da MoglianoVeneto (TV), il 15 agosto 1914.SkyMap Software.

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Priuli-Bon, oltre a trasmetterecon i loro scritti delle indicazio-ni sul tema della consuetudinedell’orientare edifici sacri,hanno costruito entrambi leloro chiese seguendo le cono-scenze dettate dagli avi, edificiche ancora oggi possono oggetti-vamente testimoniare questaprassi, tramandando un pensie-ro costruttivo legato alla simbo-logia della luce nella liturgia.

I Salesiani e Lorenzo Priuli-Bon a Mogliano Veneto

Don Giovanni Bosco (1815-1888), fondatore della Congre-gazione, venerava devotamenteMaria Ausiliatrice; egli la onoròcostruendo una prima chiesa alei dedicata, a Torino, e poialtre attraverso i suoi discepoli,

ricordo di san Giovanni Boscoproprio nel centenario dellasua nascita19.

Da una foto di archivio datata4 giugno 1914 risulta che i lavo-ri erano già avanzati e quindidovevano essere stati iniziati giànella seconda metà di maggio.Ma, secondo le cronache, laprima pietra fu posata il 7 giu-gno, nella ricorrenza della vici-na festa di santa Maria Ausilia-trice (24 maggio), protettricedelle opere di san GiovanniBosco, con una solenne cerimo-nia20: al mattino alle ore 10 fucelebrata la messa da monsi-gnor Antonio Romanello, arci-prete di Preganziol e alla sera altramonto del Sole, dopo i vespricon canto gregoriano, fu postala prima pietra in presenza diuna grande folla di fedeli21, inconcomitanza con il tramontaredel Sole, che simbolicamenteveniva visto come la Passione diCristo22. Seguendo una secolaretradizione fu inoltre deposta eimmurata una pergamena aricordo dell’evento23.

La chiesa del Collegio Astorirappresentata su una mappafotogrammetrica sembra averecirca la stessa orientazione dellachiesa parrocchiale, ma leriprese non sono zenitali eattraverso i rilievi topograficigeoreferenziati si riscontra unadivergenza di quasi 2 gradi tra idue edifici. La chiesa salesianapresenta un allineamento conun azimut di 91°43’ in direzio-ne facciata-abside e di 271°43’in direzione abside-facciata, edè allineata (secondo il Calenda-rio Gregoriano) sul lontanolieve profilo montuoso con iltramontare del Sole il 25marzo, giorno in cui si ricordal’Annunciazione a Maria (fig.9). Ciò dimostra un allineamen-to effettuato attraverso calcoli enon in modo empirico24. Il gior-no della posa della prima pietraè vicino al solstizio d’estate equindi, se il progettista avesseosservato dove sorgeva o tra-montava il Sole in quel giorno,

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prio attraverso questa portadove idealmente passano iraggi tramontanti del Sole, alli-neati con l’asse della chiesa,nel “giorno della Creazione delmondo”, il 25 marzo. Nell’Anti-chità e nel Medioevo il nuovogiorno iniziava la sera del gior-no prima, con il crepuscolo ela festa dell’Incarnazione diCristo e dell’Annunciazione diMaria era ricordata il giornoprima con cerimonie notturnealla vigilia. Tali solenni cerimo-nie, possono mettere in risaltoil concetto delle chiese orienta-te con il tramontare del Sole,com’è evidenziato per numero-se architetture sacre tra quellestudiate dall’autrice. Il tramon-to è associato alla Passione diCristo, invece il sorgere simbo-leggia la Resurrezione di Cri-sto. Questi due momentirichiamano il mistero pasquale:di sera il Signore è sulla Crocee di mattina risorge, come nar-rato da sant’Agostino nella suaopera Esposizioni sui Salmi :“Vespere Dominus in cruce, manein resurrectione”26.

Osservando proprio in que-sto giorno, il 25 marzo, il Soletramontante presso la chiesasalesiana, vediamo come esso,anche se oggi filtrato dallavegetazione, scende verso l’o-rizzonte allineato con l’edificiosacro. I suoi raggi illuminano lafacciata, colpendo e facendobrillare il mosaico della lunettacon Cristo (fig. 4) e illuminan-do tutta la parte superiore delprospetto dove le parole inciseDominus illumatio mea risaltanoparticolarmente, come per tra-smettere e sottolineare al fede-le l’importanza della luce asso-ciata a Cristo.

Lorenzo Priuli Bon a Mona-stier

Anche l’altra costruzione diPriuli-Bon, la chiesa di SantaMaria Assunta a Monastier (fig.5) presenta aspetti interessantidal punto di vista della disposi-zione. Come per la chiesa di

l’azimut della chiesa del Colle-gio Astori avrebbe dovuto avereun valore angolare di circa56°25; attraverso il rilievo topo-grafico georeferenziato invecesi è riscontrato un allineamen-to vicino agli equinozi, precisa-mente con il tramonto del Solenel giorno dell’Annunciazione,giorno visto come l’inizio delmondo, il concepimento diCristo e sua crocifissione. Que-sto concetto dell’inizio e dellafine di tutto, ripreso dal passoapocalittico di san GiovanniEvangelista (1.8; 22.13), saràdelineato più avanti in detta-glio, ed è sottolineato inoltredalle due lettere greche Alfa eOmega, qui scolpite sui capitel-li stilizzati delle lesene presentisulla facciata e inscritte in uncerchio tra i quattro simbolidegli Evangelisti. Sulla stessaaltezza, sotto le monoforeposte sulla facciata sono scolpi-te le parole Dominus illuminatiomea, il Signore è mia luce,come dice il Salmo (27.1) eMichea (7.8). Intorno allalunetta, dove è presente unmosaico raffigurante Cristocon le braccia aperte, sonoscolpite le parole di Gesù ripor-tate in Matteo (11.28): Venite adme omnes e sull’architrave dellaporta principale appare scolpi-to il verso della Genesi (28.17):Domus Dei et porta coeli e pro-

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Santa Maria Ausiliatrice aMogliano Veneto, anche per lanuova chiesa di Monastier, lacui prima pietra fu posta ilgiorno dell’Assunta nel 1923, il15 agosto27, la funzione solenneper la sua benedizione fuaccompagnata da inni e si svol-se un po’ prima del tramonto,in quest’ultimo caso con la pre-senza del vescovo Longhin28. Ilnuovo edificio di culto dovevasostituire l’antica chiesa abba-ziale benedettina di SantaMaria del Pero (fig. 7), grave-mente danneggiata durante laGrande Guerra che era dedica-ta inizialmente a santa Maria esan Pietro Apostolo e che fuorientata all’epoca della suafondazione (X secolo) con il

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3. Chiesa di Santa Maria Ausiliatri-ce, Mogliano Veneto (TV), 1914-15. Foto di E. Spinazzè.

4. Chiesa di Santa Maria Ausiliatri-ce, Mogliano Veneto (TV), partico-lare, facciata.Lunetta colpita dalla luce del tra-monto del Sole il 25 marzo, inlinea con l’asse della chiesa. Fotodi E. Spinazzè.

8. Scheda tecnica del rilievo topo-grafico georeferenziato della chie-sa benedettina di Santa Maria,Mogliano Veneto (TV), X secolo.

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tramontare del Sole il 25marzo e l’8 settembre (fig.10)29. Invece la nuova chiesa diMonastier ingloba un’orienta-zione che in un primo momen-to sembra legata a regole urba-nistiche: con la facciata rivoltaalla strada, per essere più visibi-le e per accogliere direttamen-te i fedeli. Il suo allineamentofacciata-abside esce notevol-mente dall’arco solstiziale, pre-sentando un azimut di 29°41’ ein direzione abside-facciata209°41’, perciò la luce al sorge-re e al tramontare del Sole nonpuò entrare né dall’abside nédalla facciata (fig. 11). Però indirezione facciata-abside, conun angolo di 29°41’ sul distan-te profilo montuoso, sorge lastella Vega30 della costellazioneLyra (W), accompagnata poidalle costellazioni Cigno (CruxMaior) e Delfino (Alpha), tutte etre formanti il segno cristologi-co che già nel Medioevo eraconosciuto e al quale era asse-gnato un profondo significatosimbolico31. Le due lettere gre-che Alfa e Omega sono scolpitesui capitelli stilizzati dellecolonne del portale presenti infacciata, e sopra esso è applica-ta una grande croce in pietra.Esaminando inoltre più in det-taglio le proporzioni e le orien-tazioni dell’intera struttura, sirileva che dalle alte e strettemonofore sulla facciata la bassaluce del Sole, con un’altezzaangolare di circa 15°, nelprimo pomeriggio intorno alsolstizio di inverno, illuminatutta la parte absidale e presbi-teriale: la finestra centrale è lapiù alta, le due a sinistra e adestra progressivamente dimi-nuiscono in altezza e illumina-no l’abside nella sua formasemicircolare (fig. 12). Inoltrenello stesso giorno dai cinqueoculi la luce del Sole si proiettaall’incirca nel centro del tran-setto: il solstizio di invernoricorda la nascita di Gesù e l’in-crocio tra navata e transettorappresenta simbolicamente il

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cuore di Cristo crocefisso conle due braccia distese lungo ibracci del transetto. Nella strut-tura della chiesa, che è allinea-ta verso il simbolo cristologicoAlfa – Crux Maior – Omega, sipuò leggere il profondo mes-saggio biblico trasmesso anchedalla luce.

Il transetto, in tal modolargo e che presenta un azimutdi 119°41’ e 299°41’, sembraessere esso stesso una chiesanella chiesa, con un’orientazio-ne che accoglie la luce ad matu-tina et ad noctem, come è scolpi-to sulle due architravi dei por-tali laterali: sulla parte destra“a custodia matutina” e a sinistra“usque ad noctem”. Sono i duebracci che, attraverso lo stessotipo di aperture della facciata,raccolgono la luce al mattino ealla sera richiamando il passodella Creazione nella Genesi(1.5): “Dio chiamò la luce gior-no e le tenebre notte: E fu serae fu mattina”. Il transetto adestra è indirizzato verso il sor-gere del Sole il 18 gennaio,ricorrenza della Cattedra aRoma dell’apostolo Pietro,ricordando forse la prima dedi-cazione dell’antica chiesamedioevale benedettina diSanta Maria del Pero e di quel-la parrocchiale di San Pietro

Novello, quest’ultima edificataun tempo su questo luogo edistrutta nel 134032. Inoltre agliequinozi la luce mattutina (conun’altezza angolare di 26°) cheattraversa le alte monoforesegna la lunghezza dell’interotransetto (30 metri). Il transet-to sinistro invece accoglie iraggi del Sole al tramonto, alli-neati con l’asse il 24 maggio,nel giorno della festa di MariaAusiliatrice, celeste Protettricee guida della Chiesa nei secoli.Interessante è da notare chequesta luce del 24 maggio va acolpire le finestre del transettoopposto, dove sono presentidelle raffigurazioni degli attri-buti di Maria Ausiliatrice: alcentro le due lettere sovrappo-ste A e M, iniziali di Ave Maria,ai lati la torre che sottolinea lasua difesa da ogni assalto e lastella maris, e alle estremità ilgiglio, simbolo della purezza diMaria e la rosa rossa, simbolodel suo amore perfetto. Cosìanche il Sole sorgente al 18gennaio va a colpire le finestredel transetto opposto, in unadata che ricorda sia l’anticafesta dell’Assunzione di Mariache la cattedra di san Pietro aRoma e sulle finestre del tran-setto destro abbiamo le raffigu-razioni dedicate a Maria e a san

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Pietro: all’estrema sinistra èpresente il simbolo papale conle chiavi incrociate e la tiara,sottolineando il primo pontefi-ce san Pietro, e all’estremadestra le due tavole di pietracon i comandamenti, stanno adindicare che Maria porta pereccellenza le leggi di Dio. Nellafinestra centrale si trova ilcuore circondato da una coro-na di spine, riferito ai settedolori di Maria e così anche ledue rappresentazioni ai lati: lacolomba con sette gocce di san-gue e la spada con l’elsa. Lasimbologia criptata è presentein tutta la chiesa e Priuli-Bon,connettendo un pensiero all’al-tro, ha creato un compendiotra la storia biblica e l’orienta-zione delle varie componentiarchitettoniche, assieme all’in-cidenza della luce. Un altroriferimento a san Pietro, l’apo-stolo che possiede le chiavi del-l’ingresso al paradiso, si puòvedere proprio sull’architravedella porta di destra presso l’in-gresso principale. Lì, è scolpitala frase “et porta coeli”, la portadel Cielo, che richiama il passodi Gesù quando dice a Pietro:“Io ti dico, tu sei Pietro, e su questapietra edificherò la mia chiesa. ... Ioti darò le chiavi del regno dei cieli;tutto ciò che legherai in terra sarà

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5. Chiesa di Santa Maria Assunta,Monastier (TV), 1923-1946. Fotodi E. Spinazzè.

6. Chiesa monastica benedettinadi Santa Maria Assunta, MoglianoVeneto (TV), X secolo. Foto di E.Spinazzè.

7. L’ex-chiesa monastica benedet-tina di Santa Maria del Pero,Monastier (TV), X secolo. Foto diE. Spinazzè.

richiamata dalle due lettereAlfa e Omega scolpite sui capi-telli originali delle colonne cheaffiancano la porta principaledella chiesa.

Una tradizione rifiorita Priuli-Bon, ingegnere, archi-

tetto e storico dell’architettu-ra35, possedeva le conoscenzederivanti dall’antica tradizionesu come orientare un edificiosacro ed inoltre aveva le capa-cità per calcolare e sceglierevolutamente la precisa direzio-ne di un edificio. Nel frontespi-zio del suo scritto Riassuntodelle lezioni sulle origini e sviluppodell’architettura occidentale(1906), conservato oggi nellaBiblioteca della FondazioneSan Bernardino a Trento, sipuò leggere la sua dedica allostorico contemporaneo Giusep-pe Gerola (1877-1938)36,anch’egli vicino alle tematichedell’orientazione. Gerola,durante il suo incarico comesoprintendente ai Monumentidella Romagna con sede aRavenna (1909-1920)37, ana-lizzò trentasette edifici sacri dietà paleocristiana in città e neidintorni, utilizzando comestrumento di misurazione labussola. Non soddisfatto delrisultato, in quanto non riuscì

legato nei cieli, e tutto ciò che scio-glierai in ter ra sarà sciolto neicieli”33. Invece a sinistra dell’in-gresso principale sull’architra-ve della porta laterale è scolpi-ta la frase “Domus dei”. Le scrit-te nelle architravi delle dueporte laterali in facciata assie-me formano il passo della Gene-si (28.17): “Questa è proprio lacasa di Dio, questa è la portadel cielo”. E sull’architravedella porta principale sonoscolpite le parole: “Domus meadomus orationis” frase cheriprende il passo di Isaia (56.7)e degli Evangelisti Matteo(21.13), Marco (11.17) e Luca(19.46)34. Si è visto che in dire-zione facciata-abside nasce sullieve profilo montuoso la stellaVega, ben visibile nei mesiinvernali e stando davanti allafacciata si può vedere il simbo-lo cristologico in alto nel cielo:con la Crux Maior in piedi benretta e ai suoi fianchi l’Omegache la precede e l’Alfa che lasegue. Questo si manifestanella piena notte, nei mesi dametà maggio agli inizi di otto-bre, quando queste costellazio-ni passano in alto nel cielo,percorrendo la volta celesteper poi andare tramontare acirca 333° di azimut (fig. 2). Etale immagine cristologica è

ad evidenziare le relazioni tra leorientazioni delle chiese analiz-zate e le feste liturgiche, espres-se la convinzione che attraversonuovi sistemi di misurazione enuovi studi si sarebbero potutiottenere in futuro risultati piùcerti38. Non esistevano per icostruttori medioevali partico-lari difficoltà nell’orientare unedificio con il sorgere o il tra-monto di un astro in un deter-minato giorno; era sufficienteprendere due mire posizionan-dole distanti fra loro ed atten-dere il giorno desiderato. Oggi,però, calcolare a ritroso comeun edificio sacro è stato orienta-to, è un’operazione di unacerta complessità, poiché sidevono considerare più fattori,come l’epoca di fondazione, lalatitudine, la direzione delNord astronomico, il profilomontuoso (se esiste), la rifrazio-ne, l’errore del Calendario Giu-liano e l’eventuale dissimmetriadei lati e dell’abside rispettoall’asse della chiesa: tutti fattoriche incidono notevolmente sulrisultato finale.

Forse Priuli-Bon, per la chie-sa di Santa Maria Ausiliatrice aMogliano Veneto, cercava un’o-rientazione sulla linea equino-ziale, ma rispetto a questa dire-zione, la disposizione dell’edifi-cio sacro diverge di quasi duegradi in angolo orizzontale (azi-mut) e di un grado in angoloverticale (declinazione). E’improbabile pensare ad unerrore costruttivo o ad un’im-precisione da parte del costrut-tore, poiché la linea equinozia-le si può determinare in modofacile e preciso in qualsiasi gior-no dell’anno come descritto giàdagli antichi eruditi (Vitruvio,De Architectura, IX e Plinio ilVecchio, Naturalis Historia,XVIII). Inoltre due gradi inangolo orizzontale significhe-rebbero uno scostamento ango-lare pari a circa quattro dischidel Sole visto sull’orizzonte39.

Priuli-Bon creò l’edificiosacro incorporando due ele-

menti: l’organismo e il simboli-smo. Come lui stesso affermanei suoi scritti di architettura,ogni edificio sacro deve rac-chiudere in sé l’organismo cheè la costruzione stessa e il sim-bolismo, che si sviluppa con leregole della proporzionalità;questi due elementi uniti assie-me avvicinano l’edificio allaperfezione40. Egli riprende leregole e i concetti dettati daVitruvio quando tratta le pro-porzioni, la simmetria e ilritmo delle parti di un tempio,nel passo: “La composizione deltempio si basa sulla simmetria i cuiprincipi l’architetto deve rispettarescrupolosamente. Essa del restonasce dalla propor zione che ingreco è detta analsgia. La propor-zione non è altro che la possibilitàdi commisurare, secondo un modu-lo fisso, le singole parti di un’operae l’insieme nel suo complesso; aquesto nasce il calcolo simmetrico.Infatti, senza rispettare simmetriae proporzione nessun tempio puòavere un equilibrio compositivocome è per la perfetta armoniadelle membra di un uomo ben for-mato”41.

Dall’analisi delle centottantachiese medioevali situate nelNord Italia e lungo la Via Fran-cigena, come accennato, risul-tano due gruppi principali diallineamenti: edifici sacri conorientazione al sorgere o al tra-monto del Sole nel giorno delsanto patrono della chiesa ededifici sacri allineati alle quat-tro principali feste mariane.Dai primi secoli del Cristianesi-mo fino al XII secolo esisteva-no le feste mariane dell’An-nunciazione, dell’Assunzione,della Natività di Maria e dellaPurificazione, già ricordate nelmartirologio geronimiano delIV/V secolo42. Sono proprioqueste quattro più antichefeste che si sono trovate negliallineamenti di numerosi edifi-ci sacri di età medioevale. LaChiesa, nelle festività del cicloannuale dei misteri di Cristo,solennizza e venera con “parti-

colare amore la beata Maria,madre di Dio, congiunta indissolu-bilmente con l’opera della salvezzadel Figlio suo”43 e questa profon-da convinzione si rispecchianelle feste dedicate alla Vergi-ne44. Sappiamo dal Liber pontifi-calis45 che fu proprio il PapaSergio I (687-701), oltre a isti-tuire i riti dell’Assunzione, a fis-sare le altre tre importanti festemariane del 2 febbraio (Purifi-cazione), del 25 marzo(Annunciazione) e dell’8 set-tembre (Natività di Maria). Mala festa dell’Annunciazione aMaria, evento narrato nel Van-gelo secondo Luca (1,26-37),era entrata nel calendario litur-gico già alla fine del IV secolo.In seguito al Concilio di Efesodel 431, in cui si stabilì cheMaria Santissima è la Madre diDio, il culto mariano si diffuseprima in Oriente, poi in Occi-dente. La ricorrenza del conce-pimento, festeggiata in Occi-dente già intorno alla fine delIV secolo46, venne fissata esatta-mente nove mesi prima diquella del Natale, cioè al 25marzo, come Concezione di Cristoe Principio della Redenzione. Inol-tre, fin dal III secolo era uni-versalmente diffusa l’opinioneche proprio il 25 marzo, gior-no dell’equinozio di primave-ra, fosse stato creato il mondo,che Maria Vergine avesse con-cepito il Verbo e che Cristofosse morto sulla Croce, comesi può apprendere dal passodell’antico Martyrologium Hie-ronmianum, dove si legge alla

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9. Scheda tecnica del rilievo topo-grafico georeferenziato della chie-sa di Santa Maria Ausiliatrice,Mogliano Veneto (TV), 1914-1915.

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momento di fondamentaleimportanza perché simbolo dirinascita. Il monaco Anastasiodel monastero del Monte Sinai(VI secolo) vide nella primave-ra il Cristo incarnato, l’inizio, laradice e le fondamenta di tutto

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data del 25 marzo: “Dominisnostris Iesus Christus crucifixus estet est conceptio sanctae Mariae etpassio”47.

Questa data è legata alla pri-mavera, che presso tutti i popo-li, fu sempre vista come un

il creato48. Nel VII/VIII secolosi considerava ancora il 25marzo il giorno dell’equinoziodi primavera, come descrittodal monaco e Padre della Chie-sa il Venerabile Beda (c. 672-735)49. Al 25 marzo, data fonda-

mentale per l’anno liturgico,siamo qualche giorno dopo l’e-quinozio astronomico, l’uomosi accorge che le tenebre sonosconfitte dalla luce del Sole. Enon a caso in molte città del-l’Europa50 nel corso delMedioevo si faceva iniziare l’an-no proprio il 25 marzo, anno abincarnatione Domini, utilizzandodunque il calendario basatosulla ricorrenza dell’Incarnazio-ne51. Le riflessioni elaborate daiCristiani fin dai primi secoliesprimevano il concetto che,passato l’equinozio di primave-ra, la luce del Sole prevale sulletenebre: proprio su tale trionfodella luce si fonda il pensierodella Chiesa, e questo è anche ilpunto di partenza per il compu-to della Pasqua52.

Maria era particolarmentevenerata dai monaci Benedetti-ni e dai Cistercensi che intitola-rono la maggior parte delleloro architetture alla Vergine eche contribuirono a portareun’ulteriore propagazionemariologica nel Medioevo53.Questa devozione è stata conti-nuata da don Bosco e successi-vamente dai Salesiani, i qualidedicano le loro chiese, scuolee oratori alla Vergine Maria.

Possiamo anche chiederciperché il costruttore, per lachiesa salesiana a MoglianoVeneto, non abbia scelto unallineamento al 24 maggio, lafesta di Maria Ausiliatrice. Larisposta può essere trovata nellinguaggio architettonico chePriuli-Bon conferì alla chiesa.Egli diede un’impronta romani-ca alla chiesa, parzialmenteripresa dalle architetture cister-censi, e scelse pertanto un alli-neamento ad una delle feste diMaria conosciute nel Medioevo,in questo caso l’Annunciazione,il 25 marzo. Alcune chiesecistercensi presentano proprioquest’orientazione, allineatecon il sorgere o il tramontaredel Sole sull’orizzonte localenel giorno dell’Annunciazionea Maria, come la chiesa mona-

stica di Santa Maria a Mori-mondo vicino a Milano (al tra-monto) e la chiesa monasticadi Santa Maria ad Abbadia Cer-reto in provincia di Lodi (alsorgere)54, ma come anchel’antica chiesa benedettina diSanta Maria del Pero di Mona-stier (al tramonto)55. Invece lafesta di Maria Ausiliatrice,come si è visto, ha avuto origi-ne soltanto in seguito alla vitto-ria di Lepanto (1571) e il gior-no fu stabilito nel 1814, inoccasione della liberazione diPio VII dopo essere stato fattoprigioniero dalle truppe napo-leoniche.

Considerando tutti questiaspetti, possiamo esprimereun’ipotesi verosimile riguardoalla disposizione della chiesadel Collegio Salesiano Astori,ovvero che il costruttore abbiascelto volutamente il linguag-gio architettonico medioevale el’allineamento con il tramontodel Sole al 25 marzo, data litur-gicamente significativa, in cuisi festeggia l’Annunciazione aMaria, l’Incarnazione di Cristoe si ricordava la sua morte incroce. La simbologia cristiana,che segna il principio e la fine,è espressa dalle due lettere del-l’alfabeto greco, alfa e omega,alle quali è stato attribuito ilsignificato apocalittico, comedescritto da Giovanni Evangeli-sta nell’Apocalisse: “Io sono l’Al-fa e l’Omega, dice il SignoreDio, Colui che è, che era e cheviene, l’Onnipotente”56. Questosegno cristologico, formato daAlfa, croce e Omega, si trovarappresentato diffusamente suimosaici o sugli affreschi, suiplutei, sulle lastre marmoreedei sarcofaghi cristiani57, cosìcome anche all’esterno e all’in-terno dell’abside e sulla faccia-ta della chiesa di Santa MariaAusiliatrice a Mogliano Vene-to58 e anche sulla facciata del-l’altra chiesa di Priuli-Bon,Santa Maria Assunta a Mona-stier.

Priuli-Bon ha saputo dunque

connettere tutti i tasselli proget-tuali (linguaggio architettonico,dedicazione, orientazione, festaliturgica e simbologia) per crea-re un progetto unitario perfetto.

ConclusioneNegli ultimi secoli la consue-

tudine di orientare un’architet-tura sacra verso il punto sull’o-rizzonte dove sorgeva o tramon-tava un certo astro, in particola-re il Sole o la Luna, in una dataliturgicamente o astronomica-mente importante per ilcostruttore, è stata quasi deltutto dimenticata e non piùcompresa. Grande scetticismo emolti dubbi nacquero negli ulti-mi decenni fra gli storici i qualisi chiedevano se agli inizi delCristianesimo e durante ilMedioevo veramente fosse esi-stita questa tradizione e, se sì,verso quale punto sull’orizzontevenisse orientato un edificiosacro. In Italia solo dagli anniOttanta del Novecento studiosi,dapprima astronomi (comeGiuliano Romano), iniziaronoad analizzare l’orientazionedegli edifici in modo sistemati-co59. Difficile è dimostrare que-sta prassi che fu tramandataoralmente di secolo in secolo.Attraverso i rilievi topograficigeoreferenziati e i calcoli trigo-nometrici ed astronomici, sipuò oggigiorno determinarecon grande precisione la dispo-sizione di un edificio nello spa-zio e fornire in tal modo unaprova oggettiva. I risultati diquesti studi condotti negli ulti-

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10. Scheda tecnica del rilievo topo-grafico georeferenziato della chie-sa benedettina Santa Maria delPero, Monastier (TV), X secolo.

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mi decenni sono solo apparen-temente “sorprendenti” poiché,nella maggior parte dei casi, l’e-dificio sacro incorpora unaricercata e ben precisa orienta-zione, che emerge ancor piùchiaramente se si considera il

pensiero liturgico e il profondosignificato simbolico della luceche esisteva durante il Medioe-vo, soprattutto in riferimentoai due astri più luminosi nelcielo, il Sole e la Luna. Vengo-no oggi trascurate le poche

annotazioni di poeti e studiosidell’Ottocento e di inizio Nove-cento, che hanno ripreso que-sta tradizione nelle loro poesiee nei loro scritti, eppure esseforniscono un’ulteriore provadella consuetudine di orientare

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un edificio sacro verso unpunto significativo sull’orizzon-te. La già citata lettera del 1914dell’ingegner Lorenzo Priuli-Bon, in cui affermava che lachiesa di Santa Maria Ausiliatri-ce nel Collegio Salesiano Astori

non doveva assumere una dire-zione Nord-Sud poiché sarebbeandata contro la consuetudinedegli antichi, è una precisatestimonianza di questa tradi-zione dimenticata. Egli orientòla chiesa al tramontare del Sole

il 25 marzo, giorno dell’Annun-ciazione a Maria; e questo èconfermato oggi dal rilievotopografico georeferenziatoche fornisce un allineamentoproprio con il tramontare delSole (sul lieve e lontano profilo

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montuoso) in questo giorno.Priuli-Bon non solo fissa la tra-dizione dell’orientazione soste-nendo quale sia la direzionecorretta, ma la fa rivivere nellacostruzione della nuova chiesasalesiana, accordandola con la

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11. Scheda tecnica del rilievotopografico georeferenziato dellachiesa di Santa Maria Assunta,Monastier (TV), 1923-1946.

12. Scheda sullo studio della luceall’interno della chiesa di SantaMaria Assunta, Monastier (TV),1923-1946.

(1) E. SPINAZZÈ, Luce ed Orientazionedelle chiese monastiche medioevali nel Veneto, in“Benedictina” Rivista del Centro StoricoBenedettino Italiano, Abbazia S. Maria delMonte, Cesena, anno 57, fasc. n.1, gennaio-giugno 2010, pp. 91-102. E. SPINAZZÈ,Luce e canto incisi nelle pietre. Allineamentiastronomici delle chiese monastiche benedettinemedioevali nel Veneto, Cleup, Libraria EditriceUniversità di Padova, Padova 2015a.

(2) Si ricorda che alla fine del X secolo,il vero equinozio astronomico di primaveraavveniva circa 7 giorni prima, cioè il 13/14marzo, questo dovuto all’errore accumulatonei secoli dal Calendario Giuliano.

(3) Martyrologium Romanum Gregorii XIII.jussu editum, et Clementis X, Venetiis 1743, p.48. Si veda inoltre un calendario medioeva-le dei santi come quello presente nel mano-scritto Claricia Psalter, fine XII - inizi XIIIsecolo, Augusta (Germania), Walters ArtMuseum, Ms W. 26, Calendar, 2v, (1v-7r).Sulla vita di san Benedetto si veda la biogra-fia scritta da Gregorio Magno nell’operaDialoghi, secondo libro.

(4) Siamo anche vicini al 25 marzo, festadell’Annunciazione, però si deve tenerconto che l’ipotesi di un’orientazione al 25marzo, sarebbe poco credibile, in quanto ilSole (apparentemente) intorno agli equi-nozi percorre velocemente la sua orbita;alla latitudine di Mogliano Veneto si spostadi circa 2 gradi in 4 giorni; troppi per consi-derare una imprecisione costruttiva. Per l’a-nalisi dell’orientazione della chiesa di SantaMaria Assunta a Mogliano Veneto si veda:Spinazzè, 2015a, pp. 248-256, 477; e per lastoria della chiesa si veda: Archivio di Statodi Treviso (ASTV), Corporazioni religiosesoppresse, S. Teonisto di Treviso, b. 34, reg. 1,c.1. Archivio Vescovile di Treviso (ACVTV),Diplomatico, Diplomi regi e imperiali, ad anno.G. LIANA, Rilievo della chiesa di Santa Mariadi Mogliano e delle sue varie fasi, MoglianoVeneto ca. 2000 (pianta). G. LIANA, Inter-venti di restauro in Abbazia, in “Voce dellaComunità”, Mogliano Veneto, n. 47, 2008,pp. 10-11. G. POLO, G. VENTURINI, Ilmonastero di S. Maria di Mogliano, MoglianoVeneto 1983. G. POLO, G. VENTURINI,Mogliano, realtà e vicende nel tempo, Arcari,Mogliano Veneto 1997. M. POZZA, Regestidelle pergamene di santa Maria di Mogliano

997-1313 , Mogliano Veneto 2000. V.SIMEONI, L’arcipretale di S. Maria Assunta diMogliano, Arcari Editore, Mogliano Veneto1992. F. TROLESE G.B., Il monachesimo nelveneto medioevale, Centro Storico Benedetti-no Italiano, Cesena 1998. F. TROLESEG.B., Mogliano e il suo monastero, mille anni distoria, Centro Storico Benedettino Italiano,Cesena 2000.

(5) CLEMENTE ALESSANDRINO, Stro-mati, (VII) II secolo; Constitutiones Apostolo-rum, (II.57), IV secolo; Testamentum dominiNostri Jesu Christi (I, De consititutione ecclesiae,XIX), IV-V secolo; ISIDORO, Etymologiae(XV.7) e più tardi nei secoli come IOAN-NES BELETHUS, Rationale divinorum officio-rum (II, De loco), XII secolo; CARLO BOR-ROMEO, Instructionum fabricae et suppellecti-liis ecclesiasticae (X), XVI secolo.

(6) GUIDO BONATUS DE FORLIVIO,Decem continens tractatus astronomie, editorePenzio Giacome, Venetiis, 1506, tomo IV,tractatus de electionibus, cap. 3 e 4. E. SPI-NAZZÈ, La consuetudine medioevale nell’orien-tazione degli edifici sacri secondo il trattato diGuido Bonatti, in Atti dell’Accademia ‘SanMarco’ di Pordenone, Pordenone 2014, n. 16,pp. 521-570.

(7) Si vedano i vari studi di EVA SPI-NAZZÈ con i dati tecnici, calcoli e restitu-zioni grafiche dei rilievi topografici georefe-renziati: Luce e canto incisi nelle pietre. Allinea-menti astronomici delle chiese monastiche bene-dettine medioevali nel Veneto, Cleup, LibrariaEditrice Università di Padova, Padova, 2015.La luce nell’architettura sacra: spazio e orienta-zione nelle chiese del X-XII secolo tra Romandie eToscana, collana Mediaevistik, Peter LangVerlag, Frankfurt am Main 2016. Le pievidella Carnia. Il legame tra la loro disposizione el’osservazione del cielo, in “Atti dell’Accade-mia ‘San Marco’ di Pordenone”, Pordeno-ne 2015, n. 17, pp. 469-523, 921. E. SPI-NAZZÈ, P. MORONI, Rilievi topografici peruno studio archeoastronomico sulle architetturesacre di origine medioevale a Venezia, in “Geo-centro”, Roma 2011, Novembre-Dicembre,n. 18, 36-53.

(8) Nel primo Cristianesimo si celebraval’Assunzione di Maria il 18 gennaio; le atte-stazioni di questa festa sono molto antiche,dato che risalgono in Oriente già al III

secolo circa, testimoniate nell’antico Marty-rologium Hieronymianum del IV/V secolo.Con l’Imperatore bizantino Maurizio FlavioTiberio (582-602) la festa dell’Assunzionefu spostata e festeggiata solennemente il 15agosto. La testimonianza si legge nell’operaHistoria Ecclesiastica, liber XVII, cap. 28, degliinizi Trecento, scritta dal monaco bizantinoNicephorus Callistus Xanthopoulos. Sivedano NICEPHORI CALLISTI XANTHO-PULI Ecclesiasticae Historiae libri decem et octo,Paris 1574, p. 1092. A. CAPPELLI, Cronolo-gia Cronografia e Calendario perpetuo, Hoepli,Milano 1998, p. 147. F. COURTH, AufnahmeMarias in den Himmel, Geschichtliche Entfal-tung, in Lexikon fuer Theologie und Kirche,Herder, Freiburg 2009, vol. I, p. 1216.

(9) Nell’indagine, oltre agli aspettiastronomici e liturgici, si sono consideratianche la morfologia del terreno e l’assettourbanistico del luogo.

(10) Per approfondimenti sulla posizio-ne del celebrante e dei fedeli durante lamessa e la posizione dell’altare esisteun’ampia bibliografia. Si vedano S. DEBLAAUW, Cultus et decor, liturgia e architettu-ra nella Roma tardoantica e medievale, Biblio-teca Apostolica Vaticana, Città del Vaticano1994, vol. I-II. F. J. DOELGER, Sol Salutis,Gebet und Gesang im christlichen Altertum,Aschendorff Verlagsbuchhandlung, Muen-ster in Westfalen 1925. B. DIEBNER, DieOrientierung des Jerusalemer Tempels und die‘Sacred Direction’ der fruehchristlichen Kirchen,in “Zeitschrift des Deutschen Palaestina-Vereins“, a cura di Arnulf Kuschke, Kom-missionsverlag Otto Harrassowitz, Wiesba-den 1971, Band LXXXVII, pp. 153-166. M.DYKMANS, Le Cérémonial Papal de la fin dumoyen âge à la renaissance, Institut HistoriqueBelge de Rome, Bruxelles, Rome 1981,tomo II, cap. IX. K. GAMBER, Liturgie undKirchenbau, Pustet Verlag, Regensburg 1976,pp. 7-27 (Die Hinwendung nach Osten bei derMessfeier im 4. und 5. Jahrhundert). K. GAM-BER, Zum Herrn Hin! Fragen um Kirchenbauund Gebet nach Osten, Pustet Verlag, Regen-sburg 1987. A. GERHARDS, Blickt nachOsten! Die Ausrichtung von Priester undGemeinde bei der Eucharistie, eine kritischeReflexion nachkonziliarer Liturgiereform vor demhintergrund der Geschichte des Kirchenbaus, inLiturgia et Unitas, Liturgiewissenschaftliche undoekumenische Studien zur Eucharistie und zumgottesdienstlichen Leben in der Schweiz, a curadi Martin Kloeckener, Arnaud Join-Lam-bert, Universitaetsverlag Freiburg, Genf2001, pp. 197-217. S. HEID, Gebetshaltungund Ostung in fruehchristlicher Zeit, in “Rivistadi Archeologia Cristiana”, Pontificio Istitutodi Archeologia Cristiana, Città del Vaticano2006, LXXXII, pp. 347-404. L. JAIME, Ver-sus Populum Revisited, in “Worship”, May,vol. LXVIII, n. 3, 1994, pp. 210-221. D. A.KING, The orientation of medieval islamic reli-gious architecture and cities, in “Journal forthe Histor y of Astronomy”, ed. M.A.Hoskin, Cambridge 1995, February, vol.XXVI, part I, pp. 253-274. U. M. LANG,Conversi ad Dominum, Zu Geschichte und Theo-logie der christlichen Gebetsrichtung, JohannesVerlag, Einsiedeln 2003. O. NUSSBAUM,Die Zelebration versus populum und der Opfer-charakter der Messe, in “Zeitschrift fuer katho-lische Theologie“, Universitaet Innsbruck,Verlag Herder, Wien 1971, Band XCIII, pp.

chiesa monastica benedettinadi origine medioevale, dedicataa santa Maria Assunta e situatanon molto distante dal Colle-gio. Nello studio delle chiesebenedettine nel Veneto si èpotuto evidenziare che que-st’ultima è orientata con il tra-montare del Sole nel giornodella ricorrenza di san Bene-detto, quando il calendario deisanti la fissava al 21 marzo.

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Per queste due chiese60 situa-te nella stessa località e vicinefra loro, costruite a distanza dioltre novecento anni, si posso-no evidenziare delle testimo-nianze fondamentali che ripor-tano alla luce una consuetudi-ne andata persa durante i seco-li e rifiorita nei primi decennidel Novecento attraverso que-sto progettista con la sua operasacra e con il suo scritto.

393

148-167. E. PETERSON, La Croce e la pre-ghiera verso Oriente, in Ephemerides Liturgicae,Città del Vaticano 1945, LIX, pp. 52-68. J.C. RATZINGER, Das Fest des Glaubens, Versu-che zur Theologie des Gottesdienstes, JohannesVerlag, Einsiedeln 1981, cap. Anmerkung zurFrage der Zelebrationsrichtung. R. SUNTRUP,Die Bedeutung der liturgischen Gebaerden undBewegungen in lateinischen und deutschenAuslegungen des 9. bis 13. Jahrhunderts, inMuenstersche Mittelalter-Schriften, WilhelmFink Verlag, Muenchen 1978, Band XXX-VII, pp. 122-454. C. VOGEL, L’orientationvers l’Est du célébrant et des fidèles pendant lacélébration eucharistique, in “L’orient Syrien“,Vernon 1964, vol. IX, pp. 3-37. M. WALL-RAFF, Die Urspruenge der christlichen Gebetso-stung, in “Zeitschrift fuer Kirchengeschich-te“, Verlag W. Kohlhammer, Stuttgart 2000,Band CXI, Heft 1, pp. 169-184. M. WALL-RAFF, Gerichtetes Gebet. Wie und warum rich-ten Juden und Christen in der Spaetantike ihreSakralbauten aus?, in Dialog oder Monolog?,Albert Gerhards, Hans Hermann Henrix,Verlag Herder, Freiburg 2004, pp. 110-127.Si veda inoltre la dissertazione di SPI-NAZZÈ, 2016, cap. 4.8 ‘Direzione sacra’ eorientazione nella preghiera, pp. 475-484; cap.4.9 Orientazione dell’edificio sacro, pp. 485-508.

(11) WILLIAM WORDSWORTH, Thecomplete poetical works, a cura di John Mor-ley, ed. Macmillan, London 1902, pp. 641-643. E. SPINAZZÈ, The alignment of sacredmedieval buildings and the path of light insidethe church on the Patron Saint’s day, in “Attidella Società Européenne pour l’Astrono-mie dans la Culture (SEAC)”, ConvegnoInternazionale, Roma, 9-13 Novembre2015, Astronomy in Past and Present Cultures,2016 (in corso di pubblicazione).

(12) Local Chronology, notes of the princi-pal events, Kendal Newspapers, London1865, pp. 55, 60, 63. Spinazzè, 2016, pp.298-301.

(13) Memorie Biografiche di san GiovanniBosco, a cura di E. CERIA, Società editriceinternazionale, Torino 1936, vol. XVII,capo V.147.

(14) G. POLO, G. VENTURINI, Perso-naggi Moglianesi, Arcari Srl, Mogliano Vene-to 1997, p. 75.

(15) Nel 1951 le cappelle laterali furo-no portate a tre per lato, come si puòtutt’oggi vedere.

(16) Lettera di Lorenzo Priuli Bon del10 febbraio 1914, Verona, conservata nel-l’archivio del Collegio Astori, MoglianoVeneto; pubblicata in Chiesa del Collegio Sale-siano Astori, Mogliano Veneto, 1915-2015, acura di C. BISON, G. DEL TODESCO FRI-SONE, Arcari Industria Grafica, MoglianoVeneto 2015, pp. 10-11.

(17) Si nota però che le chiese cister-censi presentano absidi rettangolari, quiinvece nella chiesa salesiana a Mogliano leabsidi sono semicircolari.

(18) Nel Bollettino Salesiano, annoXXXIX, n. 6, Giugno 1915, p. 189, è ripor-tata la data del 19 maggio 1915, ma il 19

non era una domenica, invece il 9, 16, 23maggio erano giorni festivi in quell’anno.

(19) Bollettino Salesiano, anno XXXIX,n. 6, Giugno 1915, p. 189.

(20) La festa di Maria Ausiliatrice fu fis-sata il 24 maggio dal Pontefice Pio VII inmemoria e in ringraziamento del suo ritor-no a Roma dall’esilio, avvenimento cheaccadde il 24 maggio 1814, ma essa ha ori-gini già dalla vittoria di Lepanto (7 ottobre1571). Bollettino Salesiano, anno XXXIX, n.5, Maggio 1915, p. 130. Bollettino Salesiano,anno XXXIX, n. 9, Settembre 1915, pp.257-258. Bollettino Salesiano, anno XXXIX,n. 11, Novembre 1915, p. 330. Cappelli,1998, p. 148: la festa di Maria Vergine Ausi-liatrice, venerata dalla congregazione sale-siana, è ricordata il 21 maggio nel calenda-rio di Adriano Cappelli.

(21) Bollettino Salesiano, anno XXXVIII,n. 7, Luglio 1914, p. 215. Chiesa del CollegioSalesiano Astori, Mogliano Veneto, 1915-2015,a cura di C. BISON, G. DEL TODESCOFRISONE, Arcari Industria Grafica, Moglia-no Veneto 2015, p. 12.

(22) Un’associazione può essere vistacon il Salmo 104 (103); ISIDORO, Etimolo-gie o origini, a cura di Angelo Valastro Cana-le, UTET, Torino 2006, vol. I, libro VI, cap.17 e 19; SANT’AGOSTINO, Esposizioni suiSalmi, a cura di Vincenzo Tarulli, CittàNuova, Roma 1971, XXVI, salmo 54, n. 18,pp. 108-109. Sull’importanza del sorgere edel tramontare del Sole in rapporto conl’edificio sacro, si veda Spinazzè, 2016, cap.2.5, pp. 84-91.

(23) Bollettino Salesiano, Luglio 1914,anno XXXVIII, n. 7, p. 215.

(24) In realtà Lorenzo Priuli-Bon avreb-be potuto tracciare l’orientazione dellachiesa il 25 marzo, alcune settimane primadell’inizio dei lavori.

(25) E’ l’azimut corrispondente al sor-gere del Sole intorno al 7 giugno alla lati-tudine di Mogliano Veneto.

(26) Sant’Agostino, Esposizioni sui Salmi,a cura di Vincenzo Tarulli, Città Nuova,Roma 1971, XXVI, salmo 54, n. 18, pp.108-109. Salmo 54,18: “Di sera, al mattino, amezzogiorno mi lamento e sospiro ed egliascolta la mia voce”.

(27) Monastier erge un tempio a Dio nelpunto più aspro della battaglia, in “La vita delPopolo”, 25 agosto 1923, anno XXXI, n.34, p.—.

(28) Monastier erge un tempio a Dio nelpunto più aspro della battaglia, in “La vita delPopolo”, 25 agosto 1923, anno XXXI, n.34, p.—. Si veda inoltre C. CHIMENTON,E ruinis pulchriores. Perdite e risarcimenti arti-stici nelle chiese lungo il Piave. Relazione suidanni di guerra e sulle nuove opere artistichefornite alle chiese della Diocesi di Treviso, edocumenti interessanti le nuove ricostruzioni,Tipografia editrice trevigiana, Treviso1934.

(29) Spinazzè, 2015a, cap. 7.2, pp. 257-

265, 478-479 (rilievo). Sulla storia dellachiesa si vedano: ASVE, Archivio di S. Gior-gio Maggiore di Venezia, B. 54, marzo II, pic-colo registro del 1640. R. CESSI, Documentirelativi alla storia di Venezia anteriori al Mille,Gregoriana Editrice in Padova 1942, libro Ie II. EMMANUELE ANTONIO CIGOGNA,Delle Inscrizioni Veneziane, Giuseppe PicottiStampatore, Venezia 1834, vol. IV. MARIADAVIDE da Portogruaro, L’abbazia benedetti-na di Monastier di Treviso 950-1948, Linoti-pia 1948. I. SARTOR, L’abbazia di SantaMaria di Pero, Piazza Editore, Treviso 1997.

(30) In quella direzione, con un azimutdi 29°41’, sorge proprio la stella Vega conla declinazione di 38°42’.

(31) Possiamo vedere questo allinea-mento particolare, verso il sorgere o il tra-montare della stella Vega, anche nelle duechiese medioevali di Santa Caterina a Maz-zorbo (Venezia) e di Santa Maria del Car-melo a Venezia. Una fondamentale operamedioevale dove sono descritte queste trecostellazioni con il loro significato simboli-co e religioso è De cursu stellarum ratio attri-buito a Gregorio di Tours (VI secolo).

(32) Monastier erge un tempio a Dio nelpunto più aspro della battaglia, in “La vita delPopolo”, anno XXXI, n. 34, 25 agosto1923, p.—.

(33) Matteo 16.18-19.

(34) Isaia 56.7: “...il mio tempio si chia-merà casa di preghiera per tutti i popoli”.

(35) Si veda il suo scritto “Riassunto delleLezioni sulle Origini e sviluppo dell’architetturaoccidentale”, Società Cooperativa Tipografi-ca, Padova 1906.

(36) Questo libro con la dedica oggi sitrova a Trento, nella Fondazione BibliotecaSan Bernardino, poiché Giuseppe Gerolafu dirigente nella Soprintendenza all’Artemedievale e moderna in Trento dai primianni venti del Novecento fino alla suamorte, nel 1938.

(37) Dizionario Biografico degli Italiani,2000, voce: Gerola, Giuseppe, vol. 53.

(38) G. GEROLA, L’orientazione dellechiese in Ravenna antica, in “Rivista del R.Istituto d’Archeologia e Storia dell’Arte(RIASA)”, ed. Poligrafico dello Stato,Roma, anno V, fasc. III, 1936, pp. 242-266,piante. In prossima pubblicazione, l’analisida parte dell’autrice delle chiese medioeva-li di Ravenna poste a confronto con i risul-tati di Giuseppe Gerola.

(39) G. CECCHINI, Il Cielo, Utet, Tori-no 1952, p. 77. Il diametro apparente siadel Sole che della Luna sull’orizzonte è dicirca mezzo grado.

(40) L. PRIULI-BON, Riassunto delleLezioni sulle Origini e sviluppo dell’architetturaoccidentale, Società Cooperativa Tipografica,Padova 1906, p. 4.

(41) MARCO VITRUVIO POLLIONE, DeArchitectura, a cura di Luciano Migotto, edi-zioni Studio Tesi, Padova 1997, libro III, 1.1.

(42) Martyrologium Hieronymianum, inGiovanni Battista de Rossi e LudovicoDuchesne, Acta Sanctorum Novembris ,Société de Librairie, Bruxelles 1894, tomoII, pars prior.

(43) Sacrosanctum Concilium, in Documen-ti, il Concilio Vaticano II, a cura del CentroDehoniano, edizioni Dehoniane, Bologna1966, cap. V.103 (l’anno liturgico), pp. 78-79.

(44) A. M. ALTERMATT, Marienfeste, inLexikon fuer Theologie und Kirche, Herder,Freiburg 2009, vol. VI, pp. 1370-1372.

(45) Liber Pontificalis, a cura di L.DUCHESNE, éditeur Ernest Thorin, Paris1886, vol. I, p. 376, n. 163 (Sergius I). Siveda anche L. DUCHESNE, Origines du cultechrétien, ed. Albert Fontemoing, Paris 1903,pp. 271-273.

(46) Cappelli, 1998, p. 147.

(47) Martyrologium Hieronymianum, inGiovanni Battista de Rossi e LudovicoDuchesne, Acta Sanctorum Novembris, Sociétéde Librairie, Bruxelles 1894, tomo II, parsprior, p. 36.

(48) ANASTASIUS OF SINAI, Hexaeme-ron, a cura di C. CLEMENT, A. KUEHN, J.D. BAGGARLY, Pontificio Istituto Orienta-le, Roma 2007, libro IV, cap. III.1, pp. 100-101.

(49) VENERABLE BEDE, De temporumratione, in J.A. GILES, The complete works ofVenerable Bede in the original latin, ed. AveMaria Lane, London 1843, caput XXX (Deaequinoctiis et solstitiis), p. 206.

(50) Si veda Cappelli, 1998, pp. 11-15.

(51) Cappelli, 1998, p. 7. Molte cittàdurante il Medioevo iniziavano l’anno il 25marzo, utilizzando un calendario che sibasava sullo stile di Incarnazione, per esem-pio la città di Lucca (fino alla fine del XIIsecolo). Si nota che in questa città le seichiese di epoca medioevale (Santa Maria

Forisportam, Santi Giovanni e Reparata,San Martino, San Michele, Sant’Alessan-dro, San Cristoforo) all’interno dell’anticonucleo urbano, sono orientate con il tra-monto del Sole il 25 marzo all’epoca dellaloro fondazione. Per approfondimenti edati tecnici con elaborati grafici si veda Spi-nazzè, 2016, cap. 3.2.1. Alcuni padri dellaChiesa ritenevano che il mistero dell’Incar-nazione fosse avvenuto all’aurora, ossia conla nascita del Sole, il quale illumina ognivivente e segna il principio del giorno.Secondo altri, invece, l’Incarnazione sareb-be avvenuta a mezzogiorno, la parte delgiorno in cui gli angeli apparvero ad Abra-mo, annunciandogli il concepimento diIsacco; inoltre perché nella medesima orapatì Cristo, per la cui Passione siamo statiilluminati, e proprio in quest’ora il Soleraggiunge la sua massima altezza della gior-nata. Infine, altri dicono che l’Incarnazio-ne sarebbe avvenuta nella mezzanottecome riportato nel Libro della Sapienza(18.14-15). G. MORONI ROMANO, Dizio-nario di erudizione storico-ecclesiastica, Tipo-grafia Emiliana, Venezia 1859, vol. XCIII,voce: “Verbo, verbum”, pp. 228-231.

(52) Durante il primo Concilio di Nicea(325) si stabilì che la data della Pasquadoveva cadere la domenica successiva alprimo plenilunio dopo l’equinozio di pri-mavera, fissando il giorno dell’equinozio al21 di marzo. Il Concilio si aprì il 20 maggio325 (secondo Socrate, Hist. eccl., 1.8) e finìil 25 luglio 325. EUSEBIO DI CESAREA,Storia Ecclesiastica, a cura di Salvatore Borzì,Città Nuova, Roma 2001, parte I, libroV.23-25, pp. 298-304. Enciclopedia delle Reli-gioni, Vallecchi, Firenze 1970, pp. 303-310,voce: “Concilio”. Enciclopedia cattolica, Cittàdel Vaticano, Sansoni, Firenze 1949, pp.1827-1834, voce: “Nicea”. K. BIHLMEYER,Das erste allgemeine Konzil zu Nicaea 325 undseine Bedeutung, in Analecta Sacra Tarraconen-sia, Anuari de la Biblioteca Balmes 1926,pp. 199-217 (scritto dopo la conferenzamondiale sul Cristianesimo dell’agosto1925 per commemorare questo concilio difondamentale importanza avvenuto sedicisecoli prima). Si vedano: ATANASIO, Il

Credo di Nicea, a cura di Enrico Cattaneo,Città Nuova, Roma 2001. ISIDORO, Etimolo-gie o origini, a cura di Angelo Valastro Cana-le, UTET, Torino 2006, vol. I, libro VI, cap.XVII.1-10, pp. 500-511, Il ciclo pasquale.

(53) Per approfondimenti si veda G.SOELL, Storia dei dogmi mariani, ed. LAS,Roma, 1981.

(54) Spinazzè, 2016, cap. 3.2 e 3.5.

(55) Si veda nota n. 32.

(56) Apocalisse di san Giovanni 1.8; 22.13.

(57) Per approfondimenti sul significatodel segno cristologico con alfa e omega siveda: M. DELLA VALLE, La croce in occiden-te. Il simbolo e il monogramma, in EnciclopediaCostantiniana, Treccani, Roma 2013. P.PARENTE, Teologia di Cristo, alfa – omega delmondo e dell’uomo, Città Nuova Editrice,Roma 1970. F. CABROL, H. LECLERCQ,Dictionnaire d’archéologie chrétienne et de litur-gie, Librairie Letouzey, Paris 1924, vol. I, pp.2-25. J. J. HERZOG, Real-Encyclopaedie fuerprotestantische Theologie und Kirche, Hamburg1854, vol. I, pp. 1-2.

(58) Le coppie dei medaglioni con alfae omega sono stati applicati all’esternosulla zona absidale qualche decennio fa, male due lettere si trovano anche sulla facciatascolpite e inscritte in un cerchio tra i quat-tro evangelisti, già dall’inizio della fonda-zione: l’arcangelo di san Matteo – A – illeone di san Marco – il bue alato di sanLuca – W. – l’aquila di san Giovanni.

(59) Sulla storiografia dell’archeoastro-nomia si veda Spinazzè, 2016, cap. 1.1, pp.43-53.

(60) Una similitudine con le due chiesea Mogliano, una benedettina medioevaledel X secolo e l’altra costruita da Priuli Bonagli inizi del Novecento, si può notare nellealtre due chiese a Monastier, una semprebenedettina dello stesso secolo e l’altracostruita da Priuli-Bon nel 1923.

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Tra le vittime del terremoto del 24 agosto nell’altavalle del Velino, si registra una perdita particolarmen-te dolorosa per la comunità scientifica: la morte di Flo-riana Svizzeretto, la storica dell’arte che dal 2003 al2014 ha diretto il Museo Civico allestito presso la chie-sa ormai sconsacrata di Sant’Egidio, è il frutto amarodell’amore ricambiato per Amatrice, la passione per laricerca condotta con squisita competenza sulla figura esull’opera di Cola Filotesio, il genius loci che divulgò lacultura del Rinascimento maturo nel territorio appen-ninico sospeso tra Abruzzi, Marche e Lazio, attraversa-

to da faglie tanto insidiose. Nata a Narni cinquantano-ve anni fa, Floriana Svizzeretto si era laureata in Storiadell’arte alla Sapienza, specializzandosi successivamen-te in Storia dell’arte moderna con una tesi specialisticasulla miniatura e sulla stampa dei Libri d’Ore. Dopoaver operato presso il MIBACT, aveva collaborato atti-vamente con la Regione Lazio e con la CEI ed affinatola sua esperienza professionale assumendo la direzio-ne scientifica del museo amatriciano. La ricordiamocon affetto e rimpianto, insieme con il lettori di ArteCristiana.

IN MEMORIA