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Esclusivo, ma accessibile ARMI C lassica, sobria, ma attuale. Con questi sostantivi si po- trebbe facilmente liquidare l’ultima creatura di Mauser Jagdwaf- fen, azienda tedesca tornata a nuova vita sul finire degli anni ‘90 del Nove- cento, quando lo scorporamento dal settore difesa e l’acquisto da parte di investitori tedeschi ben introdotti nel segmento armi sportive ha consentito un suo ritorno alla fama che le com- pete. Dal 1999, quando Michael Lüke e Thomas Ortmeier hanno fondato la Mauser Jagdwaffen GmbH, sono stati presentati i modelli M98 e M98 Magnum, M03 (nel 2003), M03 An- niversary (un’edizione limitata della carabina M03 pensata per celebrare nel 2012 i 140 anni di attività del mar- chio) e, nel 2013, la carabina M12. Il nome, in sintonia con l’abitudine Mauser di battezzare il modello con l’anno della sua introduzione, ci fa intuire che l’arma oggetto di questa prova sia stata effettivamente conce- pita l’anno precedente la sua com- parsa sul mercato (la presentazione risale allo Shot Show che, nel 2013, si tenne tra il 15 e il 18 gennaio); la sua distribuzione sul mercato mondiale è iniziata subito ed è stata un succes- so: sua caratteristica è infatti quella di essere un’arma Mauser, con tutti i crismi legati al blasone del nome, in vendita a un prezzo accessibile, ben al di sotto di quelli che sono gli standard del produttore tedesco. Questi ha attualmente a catalogo solo altre due armi oltre a quella di cui ci accingiamo a parlare: la carabina M98 (che sul sito dell’importatore italiano, Bignami, è presente solo in versioni che costano tra i 16.000 e i 40.000 euro a seconda delle versioni) e la carabina M03, più accessibile, ma certamente ancora costosa assai (3.250 - 16.000 euro). Con la M12, Mauser abbatte la soglia d’accesso al- le sue performance fino a circa 1.800 euro (versioni Extreme con calcio sintetico), con gli allestimenti in le- gno in vendita a una cifra compresa, approssimativamente, tra i 2.000 e i Mantenere il blasone del marchio in un prodotto “economico” è una sfida con la quale in tanti, in questi tempi grigi, si sono dovuti confrontare. L’ha fatto anche Mauser, presentando la carabina M12 e riuscendo a mantenere prestazioni al top con un prezzo neppure paragonabile a quello degli altri suoi prodotti a catalogo testo e foto di Matteo Brogi t 1 1. L’appendice di scatto della carabina M12 è sensibilmente più ampia, in termini di superficie d’appoggio, di quella del classico M98. Lo scatto, di soli 950 grammi, è superbo 2.150 euro, a seconda che si scelga un’azione standard o magnum. Una Mauser a questi prezzi non si era mai vista e, se pure non può fare concor- renza ai prezzi dei ferri super prag- matici di origine americana che si possono acquistare con cifre dell’or- dine dei 500 euro, si propone come strumento ideale per una schiera di cacciatori, e sono tanti, attenti sia all’aspetto economico sia a quello Mauser M12 calibro

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Esclusivo, ma accessibile

armi

C lassica, sobria, ma attuale. Con questi sostantivi si po-trebbe facilmente liquidare

l’ultima creatura di Mauser Jagdwaf-fen, azienda tedesca tornata a nuova vita sul finire degli anni ‘90 del Nove-cento, quando lo scorporamento dal settore difesa e l’acquisto da parte di investitori tedeschi ben introdotti nel segmento armi sportive ha consentito un suo ritorno alla fama che le com-pete. Dal 1999, quando Michael Lüke e Thomas Ortmeier hanno fondato la Mauser Jagdwaffen GmbH, sono stati presentati i modelli M98 e M98 Magnum, M03 (nel 2003), M03 An-niversary (un’edizione limitata della carabina M03 pensata per celebrare nel 2012 i 140 anni di attività del mar-chio) e, nel 2013, la carabina M12. Il nome, in sintonia con l’abitudine Mauser di battezzare il modello con l’anno della sua introduzione, ci fa intuire che l’arma oggetto di questa prova sia stata effettivamente conce-pita l’anno precedente la sua com-parsa sul mercato (la presentazione risale allo Shot Show che, nel 2013, si tenne tra il 15 e il 18 gennaio); la sua distribuzione sul mercato mondiale è iniziata subito ed è stata un succes-so: sua caratteristica è infatti quella di essere un’arma Mauser, con tutti i crismi legati al blasone del nome, in vendita a un prezzo accessibile, ben al di sotto di quelli che sono gli standard del produttore tedesco. Questi ha attualmente a catalogo solo altre due armi oltre a quella di cui ci accingiamo a parlare: la carabina M98 (che sul sito dell’importatore italiano, Bignami, è presente solo in

versioni che costano tra i 16.000 e i 40.000 euro a seconda delle versioni) e la carabina M03, più accessibile, ma certamente ancora costosa assai (3.250 - 16.000 euro). Con la M12, Mauser abbatte la soglia d’accesso al-le sue performance fino a circa 1.800 euro (versioni Extreme con calcio sintetico), con gli allestimenti in le-gno in vendita a una cifra compresa, approssimativamente, tra i 2.000 e i

Mantenere il blasone del marchio in un prodotto “economico” è una sfida con la quale in tanti, in questi tempi grigi, si sono dovuti confrontare. L’ha fatto anche

Mauser, presentando la carabina M12 e riuscendo a mantenere prestazioni al top con un prezzo neppure paragonabile a quello degli altri suoi prodotti a catalogo

testo e foto di Matteo Brogi

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1.

L’appendice di scatto della carabina M12 è sensibilmente più ampia, in termini

di superficie d’appoggio, di quella del classico M98. Lo scatto,

di soli 950 grammi, è superbo

2.150 euro, a seconda che si scelga un’azione standard o magnum. Una Mauser a questi prezzi non si era mai vista e, se pure non può fare concor-renza ai prezzi dei ferri super prag-matici di origine americana che si possono acquistare con cifre dell’or-dine dei 500 euro, si propone come strumento ideale per una schiera di cacciatori, e sono tanti, attenti sia all’aspetto economico sia a quello

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stilistico dell’arma che acquista-no. Le linee della carabina sono es-senziali, ma non per questo dozzinali. Vi si riconosce lo stile tedesco sia nel-la foggia del calcio sia nella meccani-ca. Il calcio è diritto con poggia-guan-cia e impugnatura Principe di Galles e presenta delle efficaci zigrinature, evidentemente realizzate al laser, sia a livello di pistola sia di astina; il legno è chiaro, non pregiato, ma ben tirato a olio. La versione Extreme monta una calciatura in polimero di colore grigio scuro, non esaltante,

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Scrivere di mauser significa parlare di un tratto consistente della storia armiera mondiale e non si può farlo senza un minimo di soggezione. Le innovazioni presentate dall’azienda tedesca hanno infatti guidato il progresso tecnologico del settore delle armi lunghe, in maniera non dissimile da quello che è stato l’apporto di J. m. Browning per lo sviluppo dell’arma corta. La nascita dell’azienda si deve allo spirito imprenditoriale e alla visione tecnologica di Paul mauser (nato nel 1838), il più giovane dei 13 figli di un armaiolo che lavorava presso la fabbrica reale d’armi a Oberndorf sul Neckar, e del fratello Wilhelm che, insieme, fondarono la Gebr. mauser & Co. Waffenfabrik Oberndorf. il primo fucile a essere presentato fu il model 1871 (m71) le cui succes-sive versioni (m71/84) e re-interpretazioni (m88) portarono allo sviluppo del modello 98, l’archetipo di fucile a otturatore che condizionerà il secolo successivo (e oltre). il modello 98 introdusse quel “sistema di azione mauser” che venne adottato, prima o poi, dalla maggior parte degli eserciti per il proprio armamento e da tutti i produttori. Le principali innovazioni dell’arma sono il terzo tenone montato sull’otturatore e l’armamento, con il percussore che viene armato all’apertura dell’otturatore e non alla sua chiusura. La ricarica avveniva inizialmente mediante una piastrina che veniva poi espulsa una volta fatti scorrere i colpi nel caricatore fisso dell’arma. il modello 98, adottato dall’esercito prussiano come Gewehr 98, fu poi trasformato fino alla sua versione carabina K98, impiegata nella prima e nella seconda guerra mondiale. Durante il secondo conflitto, l’azienda fu parzialmente distrutta e successivamente smantellata dalle forze alleate. La produzione riprenderà nel 1954 e, tra alterne fortune, continuerà fino al 1995, quando il marchio venne rilevato dal gruppo rheinmetall, che costituisce l’azienda mauser-Werke Oberndorf Waffen-systeme GmbH; nel 1999 il settore armi sportive viene scorporato e rilevato da due investitori tedeschi, michael Lüke e Thomas Ortmeier, con il nome di mauser Jagdwaffen GmbH e la sede viene trasferita a isny im allgäu, nella Germania meridionale, così come quelle di J.P. Sauer & Sohn e Blaser, altri marchi del gruppo. La presenza di tanti marchi blasonati sotto un unico tetto (fa eccezione solo Swiss arms, localizzato in Svizzera), quello dello stabilimento di isny, permette economie di scala che facilitano il contenimento dei costi in particolare sulla produzione delle canne, dei caricatori e sui lavori di falegnameria. Nonostante questo, comunque, ciascuno dei marchi ha mantenuto una propria specificità in continuità con quella che è la storia del brand.

Mauser ieri e oggi

ma in linea con quello che propone la concorrenza. Su entrambi i calci è montato un pad in gomma nera che porta la lunghezza totale della pala a 365 mm; un pad opzionale consente di allungare la misura di 10 mm. Le uniche differenze dell’arma nei due allestimenti sono il pomolo dell’otturatore, in polimero nella ver-sione Extreme, in acciaio nell’altra, e la base del caricatore, in polimero nella Extreme, in acciaio lucidato e non brunito nella versione legno. In entrambi i casi sono disponibili le

magliette porta cinghia sostituibili, all’anteriore, con l’aggancio rapido per il bipiede.

La meccanica dell’M12Per quanto riguarda la meccanica, va-ri sono gli aspetti da mettere in luce. Innanzitutto l’azione è quella iconi-ca Mauser aggiornata; l’otturatore presenta due coppie di tre ramponi che portano a 6 le “alette” che prov-vedono al bloccaggio della testa alla culatta. Questa particolare architet-tura richiede la rotazione di soli 60°

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2.

La nuova Mauser presenta una sicura a tre posizioni denominata SRS (Smooth Roll Safety). La posizione intermedia permette di bloccare il percussore mantenendo però la piena agibilità dell’otturatore3.

L’attacco per il montaggio dell’ottica è il medesimo del modello M98. Si nota, in questa immagine, l’ampiezza dell’azione che consente l’introduzione delle cartucce direttamente dall’alto 4.

Sul lato sinistro della meccanica è visibile il pulsante che consente lo sgancio e la rimozione dell’otturatore5.

Sulla coda dell’otturatore sono posti la sicura e l’indicatore di percussore armato. Sulla parte anteriore sono visibili i sei tenoni che provvedono al blocco in culatta. Il manubrio è diritto. Le finiture sono in acciaio lucido per il corpo del componente, una semplice brunitura opaca per le altre parti 6.

La faccia dell’otturatore ingloba il fondello della cartuccia. Si notano in questa immagine i due espulsori elastici

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del manubrio (diritto e non curvo) e offre una notevole fluidità del mo-vimento. Sulla testa dell’otturatore, che sormonta totalmente il fondello della cartuccia, sono presenti l’estrat-tore a unghia, ben dimensionato, e gli espulsori (due). Un apposito canale garantisce la dispersione verso il caricatore dei gas che si dovessero sviluppare posteriormente nel caso di rottura dell’innesco o del fondello. Il corpo dell’otturatore è in acciaio lucido, a contrasto con la brunitura dell’arma, ma può essere richiesto con finitura a bastoncino (Sonnen-schliff) con sovrapprezzo. Arretrando l’otturatore, come previsto nel siste-ma Mauser, si provvede all’armamen-to del percussore, la cui condizione di carica è evidenziata dall’apice della coda. È presente una sicura manuale rotante a tre posizioni ribattezzata SRS (Smooth Roll Safety) che blocca direttamente il percussore; le tre posizioni corrispondono all’arma pronta a fare fuoco (posizione F, leva tutta avanti), percussore bloccato,

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7.

Il mirino, in acciaio, è sostituibile. La volata è incassata così da preservare la rigatura

da impatti che potrebbero comprometterne l’integrità e quindi la precisione dell’arma

8.

Sulla suola del caricatore è impresso in contrasto di colore il logo del fabbricante.

Lo sgancio avviene mediante il pulsante posto anteriormente allo stesso

9.

L’autore durante la prova pratica effettuata nel poligono interno di Bignami

10.

Rosata ottenuta con munizionamento commerciale Geco Teilmantel con palla da 165 grani alla distanza di 100 metri

ma otturatore azionabile (posi-zione intermedia) e sicura completa (percussore e otturatore entrambi bloccati). Lo scatto è diretto ma mol-to leggero, con i suoi 950 grammi impostati in fabbrica. L’azione è attualmente disponibile in un totale di 13 calibri tra stan-dard (22-250 Rem., 243 Winch., 308 Winch., 6,5 x 55 SM, 270 Winch., 7 x 64, 30-06 S, 8 x 57JS e 9,3 x 62) e magnum (7 mm RM, 300 WM, 300 Wby e 338 WM). Le due classi di ca-libri comportano diverse scelte per quanto riguarda la lunghezza della canna (560 mm per gli standard contro 620 mm per i magnum), della capienza del caricatore (5 vs 4 colpi), peso (3.100 grammi contro i 3.400 grammi degli allestimenti magnum) e lunghezza complessiva (1.065 / 1.125 mm). Le versioni destinate ad altri mercati sono provviste di una filettatura alla volata, vietata in Italia. Presenti le mire metalliche, montate su due robuste rampe, così come la predisposizione per gli attacchi di tipica impostazione Mauser 98. La canna è roto-martellata, realizzata nello stabilimento di Isny ove ha sede l’Azienda; questo è uno dei (pochi) componenti dove si estrinsecano le economie di scala del gruppo pro-prietario del marchio (Sig Sauer, già SIGARMS) che, oltre a Mauser, pos-siede J.P. Sauer & Sohn e Blaser oltre a SAN Swiss Arms. Si tratta di un det-taglio di non poco conto, specie per i puristi che potrebbero temere una

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“contaminazione” tra le tecnologie dei diversi brand. Questo però non si è verificato anche se, a onor del vero, le varie strategie commerciali sono guidate da un me-desimo indirizzo. Non a caso, anche Sauer ha presentato

una carabina entry level (modello 101) che si colloca nella stessa fascia di prezzo della M12: 1.800-2.150 euro, rispet-tivamente per le versioni con calcio sintetico e in legno, quando le altre carabine del produttore partono da un mi-nimo di circa 3.000 euro (per superare abbondantemente i 40.000); Mauser M12 e Sauer 101 condividono lo stesso otturatore a 6 tenoni. La canna è del tipo free floated (non presenta quindi punti di contatto con la calciatura) e ha un diametro congruo per la destinazione dell’arma. Il ca-ricatore, di cui già abbiamo parlato in merito a capienza e finiture, è realizzato in polimero; il caricamento dell’arma è comunque possibile anche dall’alto attraverso l’azione, particolarmente ampia.La prova al poligono, effettuata con caricamenti commer-ciali, ha dato risultati assolutamente in linea con quelli del-le altre proposte di Mauser. La precisione della carabina è indiscutibile. La rosata che abbiamo ottenuto (si tratta dei primi tre colpi sparati con l’arma in prova) è contenuta nel minuto d’angolo. Il rinculo si è dimostrato compatibile con la tipologia dell’arma e il calibro camerato. Lo scatto ci è piaciuto perché prevedibile, secco, senza sfregamenti; i suoi 950 grammi rendono superflua la presenza di qual-siasi stecher. Il giudizio sull’arma non può che essere total-mente positivo.

Costruttore: mauser Importatore: Bignami Modello: m12 Tipo: carabina bolt action Calibro: 7 mm remington magnum Caricatore: 5 colpi Sistema di scatto: scatto diretto Organi di mira: mire metalliche, predisposizione per attacchi tipo mauser 98 Sicurezze: SrS (Smooth roll Safety) a 3 posizioni Lunghezza canna: 560 mm Lunghezza totale: 1.065 mm Materiali: acciaio, calciatura in legno Finitura: brunitura per le parti d’acciaio, legni trattati a olio Peso: 3.100 grammi Prezzo: 2.138 euro (indicativo)

Mauser M12 – Calibro 7 mm Remington Magnum

Articolo: 546Tomaia: pelle naturale accoppiata con poliuretano ( spessore 2.6- 2.8 mm)Caratteristiche tomaia: unica piega sovrappostaProtezione tomaia: fascione laterale in gommaFodera interna: Wind-texIsolamento termico: primaloftMinuteria: ganci forma a carrucola antiruggineIntersuola: intersuola in microporosaTaglie disponibili: Dal 39 al 52Suola: Vibram tsavoRigidità suola: mediaPeso: 0,799 Kg.Altezza: 18,00 cm

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