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ARISTOTELE

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ARISTOTELE

Platone-Aristotele, visione d’insieme e

confronto introduttivo

Organon (analitica) - Categorie

Termini

Soggetto – predicati

Le Categorie – sostanza – quantità – qualità – relazione – luogo –

tempo – giacere – avere – azione – passione

valore logico e ontologico delle categorie

Molteplicità dei significati dell’essere (cfr.Parmenide)

Il primato della categoria di sostanza ( ousìa)

Sostanze prime (individui)

Sostanze seconde (universali- genere e specie) (cfr.Platone)

Organon (analitica) – De interpretatione

Premessa: il rapporto linguaggio-pensiero (convenzionale);

pensiero-realtà (naturale).

Le proposizioni apofantiche (dichiarative-enunciative): descrivono

stati di cose

Verità e falsità

Le classi delle proposizioni (per qualità – quantità – relazione )

Differenza contrario-contraddittorio

Organon (analitica) – Analitici primi

I sillogismi

“un discorso in cui, posti alcuni dati, ne risulta di necessità qualcosa di

diverso da essi, precisamente in virtù di quelli che sono stati posti”

Lo schema della deduzione

Ogni B è A

Ogni C è B

Ogni C è A

Differenza Validità e verità

Organon (analitica) – Analitici secondi

Teoria della scienza

La scienza: si basa sulla dimostrazione o sillogismo scientifico

Le premesse del sill. scientifico:

-Vere

-Prime e immediate

-Anteriori alla conclusione e causa della conclusione

I principi primi di ogni scienza:

-Assiomi comuni

-Principi propri di ogni scienza

Organon (analitica) – Analitici secondi

Il problema dei principi delle scienze o premesse: non possono

essere a loro volta il risultato di una dimostrazione in quanto primi

e immediati.

Come avviene allora

la conoscenza dei principi?

Attraverso un procedimento induttivo –

astrattivo ( muove verso l’universale ).

Organon (analitica) – Topici

Il sillogismo dialettico

Le premesse sono opinioni condivise da tutti o dai sapienti –

le conclusioni sono plausibili (differenza col sillogismo

scientifico)

La dialettica come metodo per arrivare ai principi primi

sillogismo premesse conclusioni

Scientifico dimostrativo Vere e prime o derivate

da queste

Necessarie e universali

Dialettico Opinioni condivise da

tutti o dai sapienti

plausibili

Scheda riepilogativa: la dialettica nella

filosofia antica

La classificazione delle scienze

La fisica

“L’ente in quanto mobile e sottoposto al mutamento”

Principi della fisica

Sostrato (materia)

Stato iniziale (privazione)

Stato finale (forma)

Potenza (dynamis) cfr. Parmenide

Atto (enèrgheia) cfr. Parmenide

Dottrina delle quattro cause

I 4 tipi di mutamento o movimento (secondo la sostanza, la quantità, la qualità, il luogo)

Le cause del divenire

Superamento del divieto parmenideo: divenire non significa

passaggio dal non essere all’essere, ma transizione dall’essere

in un certo modo (potenza) all’essere in un altro modo (atto)

Superamento della prospettiva platonica: le forme (le idee)

sono separate dalla realtà sensibile; per Aristotele materia e

forma costituiscono un sinolo.

Posizione aristotelica: per spiegare il divenire occorre

riferirsi a quattro classi di cause

Causa materiale ( o materia)

Causa formale ( o essenza di una cosa)

Causa efficiente (o agente)

Causa finale (fine o scopo)

La fisica

Il luogo - Non è un concetto, ma non può essere un corpo

(altrimenti in un luogo ci sarebbero due corpi): il luogo è ciò

che contiene un corpo mobile non in senso materiale, ma

delimitando la sua posizione (limite)

Negazione del vuoto, all’interno dell’Universo (tutto è pieno),

all’esterno dell’Universo (l’Universo è finito)

L’infinito non è realtà, ma processo, è sempre e solo in potenza

Il tempo “numero del movimento secondo il prima e il poi”

quello che viene misurato è il movimento, ciò che misura è

l’anima

Il cosmo

Il cosmo

Il cosmo

Il cosmo

La filosofia naturale – le specie viventi

Le specie viventi

Materia e forma, come corpo e anima

L’anima come principio di vita

Anima = atto di un corpo naturale che ha la vita in potenza (cfr. Platone)

3 facoltà (non 3 componenti)

- a.vegetativa (nutrizione, crescita, riproduzione)

- a.sensitiva (sensazioni, appetizione-locomozione, immaginazione-memoria)

La fil.nat. -le specie viventi-l’uomo

a.razionale o intellettiva

- Intelletto potenziale(“può diventare tutte le cose”cioè può accogliere le varie forme intellegibili delle cose) vuoto(tabula rasa), corruttibile e mortale perché dipendente dalle sensazioni

- Intelletto produttivo o attivo (“può produrre tutte le cose” tutti gli intellegibili): la sua azione è paragonata al ruolo della luce nella visione

- L’intelletto attivo deve essere sempre in atto: le interpretazioni (“sostanza separata” o “immortalità” dell’uomo)

Metafisica – definizione e oggetto

filosofia prima

Metà tà physikà il titolo secondo Andronico di Rodi,

Alessandro di Afrodisia

Conoscenza del “perché” – delle cause

Scienza dell’ente in quanto ente (ontologia)

Scienza dei principi primi (p. non contraddizione,

indirettamente dimostrato)

teologia

Metafisica – la sostanza

L’essere si dice in molti modi:

L’essere come accidente (ciò che non è né sempre né per lo più)

L’essere come vero (il non essere come falso)

L’essere secondo la tavola delle categorie

L’essere come potenza ed atto

Stante il valore non solo logico ma anche ontologico delle categorie, l’analisi della filosofia prima verte sulla sostanza

La sostanza deve essere: (1)sostrato o soggetto; (2)capace di esistere autonomamente

Cos’è sostanza per Aristotele? materia (solo per (1)), sinolo, la forma; non sono sostanze gli universali (generi e specie) – cfr. Platone

Coppia conc. Potenza-atto – cfr. Parmenide; priorità dell’atto

Metafisica come teologia

Ciò che si muove è sempre mosso da altroMotore

primo immobile

Il moto celeste è eterno e continuo Puro atto

Attività eterna e continua Pensiero.. di pensiero

Come muove? Come causa finale

Etica

Contiene un orientamento teleologico : tutto tende al bene ma non esiste un unico bene (critica dell’idea platonica di Bene), infatti i fini umani sono molteplici dunque i beni sono molteplici.

Ma non si può andare avanti all’infinito e tutti i beni convergono verso la ricerca della felicità.

L’etica aristotelica non è prescrittiva, non prescrive cioè come realizzare la felicità, invece descrive i vari comportamenti possibili per realizzarla in relazione ai vari costumi (ethos) e caratteri degli uomini.

Definizione di felicità

Che cos’è la felicità? “La felicità è attività

dell’anima secondo virtù”, agire secondo virtù

La virtù o aretè intesa non come modo di agire

conforme a norme morali ma come l’eccellenza nello

svolgere una funzione o l’opera che ci si è proposti

La virtù attribuita all’uomo in quanto essere razionale

sta nell’esercitare nel modo più eccellente l’attività

che più gli è propria: pensare.

I diversi gradi di felicità

Felicità divina

Felicità speculativa

Felicità politica

Per A. la felicità speculativa è quella più piena edelevata; per dedicarsi ad essa c’è bisogno di alcunecondizioni tra cui anche non essere indigente; non c’èquindi alcuna astratta condanna delle ricchezze che, sebene usate, possono contribuire a realizzare la propriavirtù.

La ricchezza – accumulare ricchezze – non è in sé un fine;infatti: “la felicità sta nell’agire, non nel possesso”

Virtù etiche e virtù dianoetiche

Le virtù per A. non sono innate , ma frutto delle abitudini edell’educazione.

Distingue due gruppi di virtù

Virtù dianoetiche (diànoia) - appartengono all’anima razionale e sonosaggezza(orientata all’azione) e sapienza(orientata al sapere).

Virtù etiche o del carattere (èthos) - appartengono alla parteappetitiva dell’anima ( cioè segue ciò che la ragione le indica) :coraggio, temperanza, giustizia.

Per A. non esistono modelli assoluti di virtù. Ogni virtù presuppone lamedietà ( si colloca tra l’eccesso e il difetto). La medietà non coincide conl’esatta metà di un’ipotetica linea fra i due estremi dell’eccesso e deldifetto. Piuttosto il criterio di comportamento è dato dall’ipotizzare comesi comporterebbe, con equilibrio, un saggio in date circostanze.

La Politica

Nell’opera A. dichiara che il fine dello Stato, analogamente aquello del singolo, consiste nella piena realizzazione di sé.

La sua origine non è convenzionale ma naturale (ha origine dalnucleo naturale che è la famiglia per poi arrivare alla cittàstato (polis) poiché l’uomo per natura è un animale sociale, opolitico.

Aristotele e il suo tempo: la polis (superata dai regni ellenistici),la schiavitù per natura

In questo ambito le differenze con Platone riguardano laproprietà privata e la famiglia . Platone abolisce entrambe.Aristotele difende la proprietà privata e ritiene che i benicomuni non essendo di nessuno vengono trascurati.

Le forme di governo

A. classifica le forme di governo in tre coppie a seconda del

numero di coloro che esercitano il potere.

Ogni coppia presenta una forma corretta in cui il potere è

esercitato nell’interesse comune ed una forma degenerata in cui

il potere è esercitato nell’interesse privato.

Governo di uno solo monarchia tirannide

Governo di pochi aristocrazia oligarchia

Governo di molti politèia democrazia

Le forme del governo

La politèia ( il regime costituzionale) risulta essere la formapreferibile

in comune con la democrazia prevede la partecipazione ditutti i cittadini alle assemblee (contrariamente a Platone) econ l’aristocrazia il principio che solo i migliori possonosvolgere cariche di governo.

“L’opinione che la moltitudine, piuttosto che pochi uomini buoni,debba essere sovrana (..) sembra che si possa sostenere. Perché ,anche se non ogni membro della moltitudine è un uomo buono, ètuttavia possibile che , quando si riuniscano assieme, debbanoessere migliori- non come singoli, ma collettivamente, proprio come ipranzi in comune sono migliori di quelli offerti da una singolapersona” (Politica, III,11,1281 a 40-b3)