Argomenti di oftalmologia 16

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Valutazione delle minorazioni visivee prevenzione dell’incidentalità

FABIANO EDITORE

Nicola Pescosolido“Sapienza” - Università di Roma

I Facoltà di Medicina e Chirurgia

Dipartimento di Scienze dell’Invecchiamento

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® Copyright 2010 – Fabiano Group srl

Fabiano EditoreReg. San Giovanni 40 – Canelli (AT)

Tel. 0141 827801 – Fax 0141 827830e-mail: [email protected] – www.fabianogroup.com

Gli Autori e l’Editore declinano ogni responsabilità per eventuali errori contenuti nel testo.Tutti i diritti sono riservati.

È vietata ogni riproduzione totale o parziale.

Grafica e stampa: Fabiano Group srlReg. San Giovanni 40 – Canelli (AT)

ISBN 978-88-89629-72-7

Finito di stampare: giugno 2010

Fabiano Group srl - Reg. S. Giovanni 40 - 14053 Canelli (AT) - Tel. 0141 827801 - Fax 0141 827830E-mail: [email protected] - www.fabianogroup.com

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Mariasilvia EvangelistaSpecializzanda

“Sapienza” - Università di Roma

I Facoltà di Medicina e Chirurgia

Dipartimento di Scienze Oftalmologiche

Alessio StefanucciOrtottista-Assistente di Oftalmologia

Libero Professionista

Collaboratori

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...quel cielo, quel mondo e quell’universo, ch’io con mie meraviglioseosservazioni e chiare dimostrazioni aveva ampliato per cento e mille

volte, ora per me si è diminuito e ristretto, ch’è non è maggiore diquello che occupa la persona mia.

Galileo Galilei

Galileo Galilei (1564-1642)

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Indice

pag.

Prefazione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9

Cap. 1 - Valutazione medico-legale delle funzioni psicofisiche visive residue per una classificazione integrata dell’ipovisione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11Nicola Pescosolido, Mariasilvia Evangelista

� Classificazioni delle minorazioni visive . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 11� Acuità visiva . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18� Campo visivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33� Sensibilità al contrasto . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 45� Illuminamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 60� Sensibilità all’abbagliamento . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 66� Visione crepuscolare . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 76� Filtri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 80� Conclusioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 81� Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 83

Cap. 2 - Incidentalità e guida automobilistica . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88Nicola Pescosolido, Mariasilvia Evangelista

� Incidentalità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88� Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 105

Cap. 3 - Segnaletica stradale: funzioni e caratteristiche . . . . . . . . . . . . . . . . . 108Nicola Pescosolido, Alessio Stefanucci

� Iscrizioni nel messaggio visivo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 108� I simboli grafici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 110� I simboli grafici (segnali stradali) nel messaggio visivo . . . . . . . . . . . . . . . . . 112� Elementi psicofisici e psicologici costituenti la percezione di un segnale . . . 114

– Fattori psicofisici– Fattori psicologici

� Caratteristiche fisiche del segnale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 117� Bibliografia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 127

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N. PESCOSOLIDO • Valutazione delle minorazioni visive e prevenzione dell’incidentalità

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L’invecchiamento della popolazione è attual-mente uno degli eventi demografici più rilevantinei paesi industrializzati, dove sta producendodelle trasformazioni di natura economica, socialee culturale e di pari passo si registra un incremen-to dei soggetti ipovedenti. È evidente quindicome l’incidenza dell’ipovisione sia destinata adaumentare drasticamente nel prossimo futuro aseguito dell’aumento della vita media.

Attualmente gli ipovedenti assommano a circal’1,5% della popolazione generale, in Italia sonocirca 80.000. La causa principale dell’ipovisione èla degenerazione maculare legata all’età, 40% deicasi, seguita dalla degenerazione maculare miopi-ca e dalla retinopatia diabetica rispettivamente10% e 9%; meno frequenti sono le retinopatieereditarie che rappresentano il 7% dei casi.

Ma chi è l’ipovedente?L’ipovedente è colui che è affetto da disabilità visi-

va anche dopo trattamento medico, laser o chirurgico.Tale menomazione comporta la perdita delle

abilità visive, un cambiamento nelle abilità per-sonali di eseguire alcune attività di vita giornalie-ra come può essere la guida automobilistica.

L’ipovisione è stata classificata al terzo posto ,dopo artrite e malattie cardiovascolari, tra lemalattie che causano nella persona con età supe-riore ai 70 anni il bisogno di assistenza nelle atti-vità quotidiane. Nonostante il loro incremento

significativo nella pubblica sanità, l’attività fun-zionale e la qualità di vita dei pazienti ipovedentisono state studiate in modo incompleto.

Mentre la popolazione dei pazienti ipovedenticontinua a crescere, l’attenzione deve essere foca-lizzata sulla valutazione dell’efficacia dei serviziper l’ipovisione, specialmente perché è stato ripor-tato che il 90% degli individui affetti da ipovisio-ne mantiene sufficiente vista per beneficiare deltraining e dell’uso di strumenti ottici e non ottici.

In questo ambito si inserisce questo testodedicato alla valutazione medico-legale delle fun-zioni psicofisiche residue per una classificazioneintegrata dell’ipovisione e alla prevenzione del-l’incidentalità utilizzando un sistema di informa-zioni visive idonee.

La riabilitazione all’idoneità del soggetto ipo-vedente alla guida automobilistica, in considera-zione dell’incremento della vita media e dellavolontà del soggetto anziano di continuare a con-siderarsi autonomo, è essenziale. Il termine:“nonno al volante pericolo costante” va di fattorivisto fornendo opportune vie d’uscita a questisoggetti. Solo un approfondito esame del proble-ma, una valutazione delle opportunità ottiche enon e un’attenta legislazione potranno fornirequelle soluzioni attese da questi soggetti.

Prof. Nicola Pescosolido

Prefazione

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N. PESCOSOLIDO • Valutazione delle minorazioni visive e prevenzione dell’incidentalità

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Classificazioni delle minorazioni visive

Le classificazione delle minorazioni visivesono molteplici (circa 60). Le più note nel nostroPaese vengono qui di seguito riportate.

La classificazione dell’O.M.S., Classificazione del-le prestazioni visive (International Classification ofDisease, I.C.D., O.M.S., 1977), prevede una suddivi-sione in sei categorie in cui viene distinta una minora-zione centrale e una minorazione periferica (Tab. 1.1).

La classificazione G.I.S.I (1998) “Classifica-zione delle minorazioni visive”, riprende e modi-fica in parte questa suddivisione considerandoper la minorazione centrale e periferica sei gradidifferenti, dal meno grave al più grave in base alvisus residuo, nel caso delle minorazioni visivecentrali e in base al residuo perimetrico per leminorazioni visive periferiche (Tab. 1.2a-1.2b).Peraltro, stabilisce anche un punteggio quale

combinazione delle due menomazioni (Tab.1.2c) (Gandolfo et al., 1991; 2002).

La legge italiana n°138 del 3 Aprile 2001, pub-blicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 93 del 21 Aprile2001 “Classificazione e quantificazione delle mi-norazioni visive e norme in materia di accerta-menti oculistici”(Testo approvato in via definitivadalla Camera dei Deputati l’8 marzo 2001), pre-vede lievi modifiche di impostazione alla prece-dente classificazione del G.I.S.I. (Tab. 1.3).

Per altro, questa legge, più completa e innova-tiva, che considera anche l’ipovisione periferica,non modificava in una prima istanza la normativaallora vigente (Decreto n°332 del 27/08/1999) inmateria di prestazioni economiche e forniture deipresidi ai soggetti ipovedenti che prevedeva unaclassificazione dei ciechi civili in tre categorie(Tab. 1.4). Solo successivamente anche il dannoperimetrico è stato valutato per le prestazioni eco-nomiche.

Valutazione medico-legale delle funzioni psicofisiche visive residue

per una classificazione integrata dell’ipovisione

cat.1 Acutezza visiva compresa tra 3/10 e 1/10 (con la migliore correzione)Campo visivo compreso tra 60° e 20° centrali

cat.2 Acutezza visiva compresa tra 1/10 e 1/20 (con la migliore correzione)Campo visivo compreso tra 20° e 10° centrali

cat.3 Acutezza visiva compresa tra 1/20 e 1/50 (con la migliore correzione)Campo visivo compreso tra 10° e 5° centrali

cat.4 Acutezza visiva minore di 1/50 e percezione luce (con la migliore correzione)Campo visivo minore di 5° centrali

cat.5 Mancata percezione della luce

cat.6 Acutezza visiva indeterminabile

Tabella 1.1.Classificazione dell’O.M.S.,Classificazione delleprestazioni visive(InternationalClassification of Disease,I.C.D., O.M.S., 1977),prevede una suddivisionein sei categorie in cui vienedistinta una minorazionecentrale dalla minorazioneperiferica

Nicola Pescosolido, Mariasilvia EvangelistaCapitolo 1

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Le commissioni preposte al riconoscimentodello status di cieco civile e all’eventuale conces-sione dei benefici assistenziali, previdenziali e diimmissione lavorativa ad esso connessi, utilizzanoquindi oggi il parametro del visus o acuità visivae il danno perimetrico binoculare.

Nonostante l’impianto legislativo sia ancoratoalle suddette definizioni, in Italia sono state pro-poste anche altre classificazioni dell’handicap visi-vo, come ad esempio quella elaborata dallaCommissione del CNR per lo Studio dellaCecità, che prevede tre diversi livelli di handicapvisivo (Tab. 1.5).

Da quanto riportato sulle diverse classificazio-ni è evidente la notevole eterogeneità della defini-zione di disabilità visiva.

Nel 1960 una ricerca dell’OrganizzazioneMondiale della Sanità (O.M.S.) ha calcolato che65 diversi Paesi usano definizioni difformi dicecità. Inoltre, molti studi epidemiologici hannocercato di chiarire l’incidenza dell’ipovisione

incorrendo però in numerose difficoltà visto chenumerosi gruppi di studio definiscono la cecità inmodi differenti. Negli Stati Uniti, per esempio, èstato calcolato che il 90% dei soggetti considera-ti legalmente ciechi mantengono una funzionevisiva residua. Si potrebbe così dire che “Moltepersone sono cieche per definizione piuttosto chedi fatto”. Nasce da ciò l’interesse a valutare il pro-blema in modo più convincente.

Quale definizione dovrebbe quindi essere usata?Il termine generico di ipovisione è applicabile

per una vasta varietà di situazioni e può essereusato con diversi parametri da una perdita mediaad una perdita totale. Altri termini potrebberoessere usati per riferirsi ad uno specifico aspettodell’ipovisione.

Il termine danno visivo è appropriato quandoci riferiamo a perdite di funzioni visive misurabi-li; infatti, con tale termine facciamo riferimentoalla perdita dell’acuità visiva, alla riduzione delcampo visivo, all’alterazione della percezione dei

CENTRALE

Gravità Visus residuo Grado

Minorazione assente >3/10 0

Ipovisione centrale - Lieve ≤ 3/10 > 2/10 1

Ipovisione centrale - Media ≤ 2/10 > 1/10 2

Ipovisione centrale - Grave ≤ 1/10 > 1/20 3

Cecità centrale relativa ≤ 1/20 > 1/200 (1/200=conta dita) 4

Cecità centrale assoluta Moto della mano, ombra e luce, spento 5

Tabella 1.2a. ClassificazioneG.I.S.I. (1998) delle minorazionivisive: minorazione visiva centrale

PERIFERICA

Gravità Visus residuo Grado

Minorazione assente ≥60% 0

Ipovisione periferica - Lieve 59%-50% 1

Ipovisione periferica - Media 49%-30% 2

Ipovisione periferica - Grave 29%-10% 3

Cecità periferica relativa 9%-3% 4

Cecità periferica assoluta <3% 5

Tabella 1.2b. ClassificazioneG.I.S.I. (1998) delle minorazioni

visive: minorazione periferica

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N. PESCOSOLIDO • Valutazione delle minorazioni visive e prevenzione dell’incidentalità

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Grado Punteggio Acuità visiva Punteggio Campo visivo Punteggio totale parziale parziale

Normalità 0 4/10 o più 0 70% o più 0

Disabilità lieve 1-2 4/10 o più 0 30-49% 2

4/10 o più 0 50-69% 1

2-3/10 1 50-69% 1

2-3/10 1 70% o più 0

3/5-1/10 2 70% o più 0

Disabilità media 3-4 4/10 o più 0 1-9% 4

4/10 o più 0 10-29% 3

2-3/10 1 10-29% 3

2-3/10 1 30-49% 2

3/50-1/10 2 30-49% 2

3/50-1/10 2 50-69% 1

1/100-2/50 3 50-69% 1

1/100-2/50 3 70% o più 0

Moto-mano/Conta dita 4 70% o più 0

Disabilità grave 5-6 4/10 o più 0 0% 5

2-3/10 1 0% 5

2-3/10 1 1-9% 4

3/50-1/10 2 1-9% 4

3/50-1/10 2 10-29% 3

1/100-2/50 3 10-29% 3

1/100-2/50 3 30-49% 2

Motu mano/Conta dita 4 30-49% 2

Motu mano/Conta dita 4 50-69% 1

Non percezione luce 5 50-69% 1

Non percezione luce 5 70% o più 0

Disabilità totale relativa 7-8 3/50-1/10 2 0% 5

1/100-2/50 3 0% 5

1/100-2/50 3 1-9% 4

Motu mano/Conta dita 4 1-9% 4

Motu mano/Conta dita 4 10-29% 3

Non percezione luce 5 10-29% 3

Non percezione luce 5 30-49% 2

Disabilità totale assoluta 9-10 Motu mano/Conta dita 4 0% 5

Non percezione luce 5 0% 5

Non percezione luce 5 1-9% 4

Tabella 1.2c. Punteggi ottenuti dalla combinazione delle minorazioni periferiche e centrali della classificazione G.I.S.I.

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1-Ciechi totali

a) totale mancanza della vista in entrambi gli occhi;b) mera percezione dell’ombra e della luce o del moto della mano in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore;c) residuo perimetrico binoculare inferiore al 3%.

2-Ciechi parziali

a) residuo visivo non superiore a 1/20 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;b) residuo perimetrico binoculare inferiore al 10% .

3-Ipovedenti gravi

a) residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;b) residuo perimetrico binoculare inferiore al 30%.

4-Ipovedenti medio-gravi

a) residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;b) residuo perimetrico binoculare inferiore al 50%.

5-Ipovedenti lievi

a) residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;b) residuo perimetrico binoculare inferiore al 60%.

Tabella 1.3. Legge italiana n°138 del 3 Aprile 2001, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 93 del 21 Aprile 2001“Classificazione e quantificazione delle minorazioni visive e norme in materia di accertamenti oculistici”(Testo approvatoin via definitiva dalla Camera dei Deputati l’8 marzo 2001)

Categoria 1 (ciechi assoluti)

Totale perdita della vista oppure mera percezione di luci ed ombre in ambo gli occhi (acuità visiva pari a motomano, cioè percezione del movimento della mano senza riuscire a contare o distinguere le dita). I soggettiappartenenti a questa categoria hanno diritto alla pensione d’invalidità e all’accompagnamento.

Categoria 2 (ciechi civili parziali, ventisemisti)

Acuità visiva non maggiore di 1/20 in ambo gli occhi con correzione. I soggetti appartenenti a questa categoriahanno diritto alla sola pensione d’invalidità.

Categoria 3 (ciechi civili parziali, decimisti)

Acuità visiva non maggiore di 1/10 in ambo gli occhi con correzione. I soggetti appartenenti a questa categoriahanno diritto agli ausili ottici indicati e previsti dal nomenclatore tariffario delle protesi (con spesa a carico delSistema Sanitario Nazionale).

Tabella 1.4. Normativa vigente (Decreto n°332 del 27/08/1999) in materia di prestazioni economiche e forniture deipresidi ai soggetti ipovedenti, che prevede una classificazione dei ciechi civili in tre categorie

I livello

acuità visiva tra 1/20 ed < 2/10 oppure impossibilità di lettura per vicino oppure campo visivo < 20° indipenden-temente dall’acuità visiva.

II livello (cecità legale)

acuità visiva < 1/20 oppure campo visivo < 5° indipendentemente dall’acuità visiva.

III livello (cecità assoluta)

percezione della sola luce.

Tabella 1.5. Classificazione elaborata dalla Commissione del CNR per lo Studio della Cecità