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Ordine degli ArchitettiPianificatori Paesaggistie Conservatoridella Provincia di Padova

35131 Padova - Piazza G. Salvemini. 20tel. 049 662340 - fax 049 654211e-mail: [email protected]

ARCHITETTINOTIZIEPeriodico edito dal Consiglio dell’Ordinedegli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatori della Provincia di Padova

Iscrizione al ROC n. 21717Aut. Trib. Padova n. 1697 del 19 maggio 2000

CONSIGLIO DELL’ORDINE

PresidenteGiuseppe Cappochin

SegretarioLiliana Montin

TesoriereSilvio Visentin

ConsiglieriNicla Bedin, Doris Castello,Antonio Draghi, Giovanni Furlan,Andrea Gennaro, Pietro Leonardi,Giacomo Lippi, Roberto Meneghetti,Gloria Negri, Paolo Simonetto,Paolo Stella, Alessandro Zaffagnini.

Direttore ResponsabileDanilo Turato

Comitato di RedazioneGiovanni Furlan, Michele Gambato,Massimo Matteo Gheno, Pietro Leonardi,Paolo Simonetto, Paolo Stella,Alessandro Zaffagnini

StampaGrafiche Turato sas, Rubano (PD)

Grafica ed impaginazioneFelice Drapelli - [email protected]

DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE

In copertina:空空即即是是色色«Kū soku ze shiki» «Il vuoto è forma»Calligrafia in stile Reishō.Carlo BuffaAcrilico su carta cm. 94x81. Novembre 2012.Collezione privata.

Testo tratto dall’ultima di 4 quartine checostituiscono un nucleo particolarmentesignificativo del sutra Hannya shingyō:色不異空空不異色色即是空空即是色La forma non è differente dal vuoto. (Shoki fu i kū)Il vuoto non è differente dalla forma. (Kū fu i shiku)La forma è il vuoto. (Shiki soku ze kū)Il vuoto è forma. (Kū soku ze shiki)

«Sutra del cuore della perfezione della saggezza»o «Sutra del cuore» (Prajñāpāramitā Hṛdaya).Composto intorno al I secolo d.C. La più anticamenzione di una versione cinese risale al 200-250d.C. L’argomento del sutra è la formulazione della«vacuità» (o letteralmente: «il vuoto», sanscritośūnyatā), ovvero la insostanzialità di tutti ifenomeni.

CARLO BUFFAwww.bellelettere.it. Si occupa professionalmentedi comunicazione visiva fin dalla prima metàdegli anni ’70. Docente di grafica all’I.S.A.Fanoli, Cittadella PD.Ha curato nel ’94 la mostra Il Mondo dellaCalligrafia, con autori di vari paesi europei,nordamericani e orientali; nel ’95 La ScritturaPrende la Parola, scrittura nel cinema. Nel ’96 haorganizzato il premio internazionale di calligrafiaBelle Lettere Award One Letter, One ThousandWords, curando il libro catalogo insignito delPremio G. Fedrigoni per la qualità grafica. Da alcuni anni si è accostato allo shodo nellascuola Bokushin del Maestro Norio Nagayama,www.bokushin.org affiliata alla J.E.C.F. (JapanEducational Calligraphy Federation). È membrodella scuola giapponese Shoshoukai,www.shoshou.com. Sue calligrafie sono state esposte presso ilNational Art Center a Tokyo nelle esposizioniShoshouten 2008 e 2009; nell’ambito della WorldCalligraphy Biennale of Jeollabuk-do del 2009 e2011, www.biennale.or.kr Korea e nel 2010 alMuseo Correr di Venezia nella mostra La Poeticadello Spazio Scritto.

INDICE5 EDITORIALE

Paolo Simonetto

6 FERNAND POUILLON FRAMMENTIDI MEMORIEDaniela Nacci

10 L’ULTIMA FRONTIERADELL’ESTETICA BAROCCA.Apparati Effimeri

16 L’ORDINE DEL DEGRADOlara Favaretto

24 MESSAGGI IN BOTTIGLIAAccezioni etiche e pratiche delsignificato di architettura secondoMario Zaffagnini: un pensieroautobiografico ritrovato tra le righe diuno scritto di prefazione di più di trentaanni fa. Theo Zaffagnini

28 PROGETTO ONNAPaolo Stella

31 L’APPUNTO

34 ANTEPRIMA

35 (IN)FRONTIERA

38 LIBRERIA

40 NOTIZIE DALL’ORDINE

44 VERBALI DI CONSIGLIO

Per notizie dell’ultima ora

consigliamo di vistitare il nostro sito internet

www.pd.archiworld.it

Chiusura informazioni al 31/10/2012

www.pd.archiworld.it

stampato su carta ecologica certificata FSC - 100% reciclata

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FRONTIERE APERTEPAOLO SIMONETTO

EDITORIALE

Rappresentazione graficatratta dall’opera di Banksy, Gaza

È stato il tema fondante, il motivo ispiratore che hastimolato e animato l’attività editoriale di questo anno di“Architetti Notizie”. La frontiera. Un concetto talmentecomplesso e vitale, e allo stesso tempo ampio e vocativo, dacoinvolgere innumerevoli aspetti e sfumature della vitadell’uomo. Una vera e propria necessità, declinata inmaniera differente a seconda dei contesti, e che a partiredall’architettura interroga l’individuo in maniera profonda eindispensabile. Sì, perché l’architettura è stata solo il puntodi partenza, il pretesto da cui muovere una discussionevivacissima che ha coinvolto tante persone chiamate a variotitolo a condividere la loro idea di frontiera. Ne è nato, econtinua con vivacità, un dibattito di imprevedibilericchezza, in cui le tante esperienze, solo apparentementelontane tra loro, hanno contribuito ad animare unaquestione di estrema attualità. Il tema della frontiera hainfatti da una parte un’indubbia valenza simbolica, madall’altra si confronta con una realtà in cui i confini reali,oltre a quelli legati al mondo virtuale, sono estremamentemobili. E questa mobilità genera necessariamente unoscambio, mette in moto relazioni, passaggi, contaminazioni.Una riflessione sul concetto di frontiera, ovvero tutto ciò chemarca un “dentro” ed un “fuori”, dove le identità siincontrano, si scontrano, si scoprono e le diversità siconfrontano, è quanto mai importante e doveroso oggi. Unapreziosa occasione per indagare, a livello multidisciplinare, lospazio che separa ciò che è nostro, ciò che conosciamo, datutto ciò che è diverso, in qualche modo estraneo. Perconoscere le due facce di uno stessa “tensione” che da unaparte protegge e dall’altra apre al mondo. Nel contesto dioggi, dove nel concetto stesso di globalizzazione vi è lafisiologica scomparsa del limite, l’idea di frontiera è unalinea estremamente dinamica che tende ad essere spostatasempre un po’ più in là, a essere riposizionata man mano chesi costruisce e si conquista un nuovo spazio. Di contro,emerge inevitabilmente nell’ambito di questo dibattitoun’esigenza forte a porre dei limiti laddove si sia perso inqualche modo il senso della misura, arrivando ad esiti spessodisordinati e sovrabbondanti. Ancora una volta, quindi,l’architettura è solo l’appiglio per innescare un confronto trapersone provenienti dagli ambiti più differenti e che, separateda un “limite” solo apparente, in realtà si incontrano edialogano tra loro in maniera costruttiva e aperta.

Orchestra di Piazza Vittorio, Sona

“Le frontiere? Esistono eccome.

Nei miei viaggi ne hoincontrate molte e

stanno tutte nella mente degli uomini...”

(Thor Heyerdahl)

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FERNAND POUILLONFRAMMENTI DI MEMORIEDANIELA NACCI

Daniela Nacci si è laureata in Architetturapresso l'Università IUAV di Venezia. AVenezia ha conseguito anche il titolo diDottore di Ricerca in ComposizioneArchitettonica. Ha svolto attività didattica e di ricercapresso l'Università IUAV di Venezia,l'Università di Architettura "Aldo Rossi" diCesena e l'Università di Architettura diParma come docente di CaratteriTipologici. Il suo lavoro di ricerca suFernand Pouillon è stato oggettoconferenze e pubblicato in vari libri eriviste. Attualmente vive e lavora a Parigi.

“Bisogna che un luogo diventi unpaesaggio interiore, perchél’immaginazione prenda ad abitare quelluogo, a farne il suo teatro”

Nel 1953 Fernand Pouillon viene invitatoad Algeri dal sindaco Jacques Chevallier, ilquale lo nomina architetto capo della città.Dal 1966, dopo le guerre d’indipendenza, ilnuovo governo lancia la sua politicaturistica e affida all’AETA (Agence desEquipement Touristiques en Algérie),diretta in quegli anni da Fernand Pouillon,lo studio e la realizzazione diun’infrastruttura alberghiera in tutto ilterritorio algerino. Per il Ministero delTurismo, egli progetta e realizza, in questianni, più di cinquanta alberghi e complessituristici sparsi in tutto il territorio algerino.Pouillon lavora in un momento storicosignificativo e determinante per la Franciae l’Algeria, un momento tra lacolonizzazione di quest’ultima e lasuccessiva rivendicazione diun’indipendenza e di un rinnovato orgoglionazionale.“Quando sono arrivato qui, non ho vistoche Islam, fui preso improvvisamentedall’ammirazione per questi grandi muribianchi, questa architettura chiusa, interna(tutto accadeva all’interno delle corti)”.1La sua attività si svolge in queste terre cosìlontane tra loro, così dissimili, macollegate da un unico elemento che diventapunto d’incontro e motivo di confronto, ilMediterraneo, nelle cui radici storiche èfacile ritrovare la genesi di quel territoriotanto esteso che prenderà il nome diEuropa e di quell’altra parte di mondo chesarà “l’altra faccia”, “l’altro aspetto”,l’Oriente islamico, in cui tutto sembra inapparenza mutare, assumere significati e

forme diverse.L’opera di Pouillon sarà arricchita daquesta dualità, da questo parallelo, daquesti due mondi opposti ma ricchi distoria, dalle loro forme, dalle lorotradizioni, dai colori e dalla luce, che siriflettono e riverberano nelle acque diquesto mare. Il Mediterraneo diventa, nelsuo lavoro, il punto di partenza, lapossibilità di un rinnovo, di un riscatto, diun’apertura, un mezzo attraverso il quale letradizioni possono essere traslate e tradotte. Fernand Pouillon riesce a “reinterpretare” ea rappresentare la cultura e le tradizioni delterritorio algerino, senza oltrepassare ilimiti dell’imitazione o della finzione,attingendo dal bagaglio delle radici nelrispetto della storia di quei luoghi, facendouso di tipologie ben consolidate come adesempio i caravanserragli, le caserme, ivillaggi algerini. Da buon conoscitore delmondo islamico e dei suoi trattati,Pouillon, individua in queste architetture, ilvalore delle idee, come dice egli stesso,l’architettura islamica è un’architettura diconcentrazione, per cui moschee, caseunifamiliari, palazzi, edifici pubblici, simostrano sobri all’esterno nei loroparamenti di facciata ma ricchi e lussuosiall‘interno. Nell’architettura islamica, si legge, inmaniera particolare l’influsso dei luoghi: ilmare, il deserto, le oasi definiscono inmaniera decisiva queste architetture, che sirapportano e mutano di volta in volta ancherispetto al clima, alla cultura, al tempo, allafede, al rapporto simbolico con i luoghistessi, con la terra, con il cielo, conl’infinita distesa delle dune di sabbia.Da questi paesaggi estremi, infatti,derivano queste architetture introverse,chiuse, quasi in un gesto di protezione,

protezione dalla natura ostile, dalletempeste di sabbia, dal caldo eccessivo edalla luce. I luoghi modificano edeterminano le forme, dunque, ma in egualmodo si lasciano intaccare e costruire,arricchire, cambiare. Il territorio algerino, non è solo immaginevisiva, ma è anche armonia di suoni,insieme di odori e sapori, il paesaggiodesertico è scandito di silenzi cheenfatizzano gli spazi, accrescono lesuggestioni, scuotono le corde più profondedell’interiorità.2

Questi paesaggi dell’Algeria, segnati dallecittà islamiche che convivono al fiancodelle città romane, dal mare, dalle oasi,dalle dune, dal deserto arido che suscitaattrazione e timore nello stesso tempo,diventano i luoghi ideali e fantastici anchedelle architetture del francese FernandPouillon, che si è avvicinato a questiluoghi, con lo stupore, con l’interesse, conil rispetto dovuto a chi ha saputo arricchirecon la propria cultura e con le proprietradizioni, questo paese così caratteristico,

unico e singolare. Il rito, il mito, la tragedia, si fanno sentirein maniera sempre più vaga, man mano checi si allontana dalle rive del Mediterraneo,man mano che ci si avvicina alle terre aridedel deserto, dove è la spiritualità cheprevale sulla ragione, il miraggio sullarealtà, dove il tempo si dilata e le formeassumono significati diversi. In questanuova dimensione anche gli alberghiprogettati da Fernand Pouillon, raccontanostorie diverse, simili, ma più isolate,chiuse, fantastiche. Egli “costruisce” unluogo ex novo, all’interno di un luogoantico, dando importanza sia all’aspettofigurativo che a quello compositivo.In quella parte di Algeria che viene definitacon il termine Sahara, si ritrovanonumerosi alberghi costruiti nel periodo postcoloniale, sono architetture che sidiscostano dal linguaggio e dalle forme cheinvece caratterizzano le costruzioni cheinsistono sulle coste mediterranee. Inquesto luogo chimerico e surreale Pouilloncostruisce tre alberghi esemplificativi, che

si trovano sul percorso di antiche stradecarovaniere, nelle città di Aïn Sefra, diBeni-Abbas e nell’oasi rossa di Timimoun.Le costruzioni di questi tre alberghirisalgono agli stessi anni: 1968 per gliHotel El Mekter e il Rym, rispettivamentea Aïn Sefra e a Beni-Abbas, e 1970 perl’Hotel Gourara a Timimoun. In questi alberghi si respira l’atmosferadell’Islam, delle sue corti chiuse chediventano piazze o che racchiudonopiscine, si sente il rumore dell’acqua chescorre in percorsi e fontane, si vede la lucedel sole filtrare, ci sono terrazze, portici.Alcune forme evocano un mondo che fariferimento anche ad altre architetture,come quelle classiche, quelle dell’anticaRoma, o alle architetture persiane, chetanto hanno influenzato e segnato lamemoria di Pouillon. Questi edifici insistono solitamente su sitielevati rispetto al territorio, in posizionistudiate per poter godere di una vistaprivilegiata sul panorama. La collocazioneacropolica di queste architetture, esplicita

a cura di Giovanni Furlan

Resti di un ksur nei pressi della città di Timimoun

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la chiara vocazione simbolica dei progetti,ad immagine dei templi greci. Ed è inquesta accezione di “luogo della visione”che si potrebbe ritrovare il significato dicerte scelte formali e tipologiche. Inquanto, a volte, queste architetture,divengono teatri, palchi, scenografie, puntiin cui si può osservare e da osservare,affacci e scene fisse che entrano a far partedei paesaggi, in perfetta armonia.“Ogni paesaggio è uno stato dell’animo”3,con questa definizione riusciamo acomprendere meglio la differenza tra lacontemplazione (atto esteticofondamentale) di un’opera d’arte e la

contemplazione del paesaggio, in quantoquest’ultimo lo contempliamo non solo daspettatori, ma da attori: siamo nelpaesaggio, viviamo in esso. Osservare ilpaesaggio ci impone di effettuare unascelta, una scelta determinata dal nostropunto d’osservazione, dal frammento deltutto che noi stessi riusciamo ad inquadraree definire. Così, nella nostra mente e nellosguardo, andiamo a fissare l’immaginestessa che si impone e che riecheggeràcostantemente nel ricordo.Il motivo dominante dei suoi progetti per icomplessi alberghieri, è costituito, dunque,dal valore dato alla dimensione estetica del

paesaggio, che diventa luogo dellacontemplazione. Per Pouillon, il progetto è una rispostaesatta e specifica data dall’architettura a uncontesto volta a volta diverso. Nel casodegli alberghi e in generale, l’architettotende ad iscrivere i suoi progetti nelpaesaggio circostante, con l’attenzione e lacura che potrebbe avere un pittore nellescelte di colori, prospettive, paesaggi realio frutto di invenzione.Nell’operare di Fernand Pouillon si leggeun nuovo modo di “riguardare” i luoghi,nel senso più profondo di avere “riguardo”per loro e nel senso di tornare a guardarlicon occhi nuovi, diversi,4 cercando,appunto, in un periodo storico cosìimportante per l’Algeria, di cambiarel’immagine negativa di questi luoghi,cercando un nuovo volto, un nuovodisegno, un nuovo orizzonte, quello di unparadiso turistico. La ricerca di un tema, segna e definisce lasua opera, che si svolge in un costanterimando concettuale e simbolico, ponendol’uomo e i suoi sentimenti, le sue emozioni

e sensazioni, al centro del pensieroprogettuale, in un atto estremamente etico.L’esigenza della tematizzazionedell’architettura, diventa per lui, un attoconcettuale fondamentale per laprogettazione. Gli elementi come il recinto,il muro, il giardino, l’acqua, contribuisconoalla teatralizzazione degli spazi, assumonoun ruolo fondamentale nelle concezionistesse di queste architetture, ed esprimonoil loro ricercato valore simbolico.I temi sottesi o esplicitati sono molteplici, isimboli e le metafore, contribuiscono allaricchezza di forme e significati, mal’intento è unico, quello di rappresentarequeste architetture attraverso il filtrodell’immaginazione, che fa percepirequesti alberghi come luoghi fantastici,come racconti ricchi di suggestioni, figure,allusioni, rimandi, ironie, realtà e finzioni.

Questi lavori per gli alberghi sono raccontiscritti di volta in volta con scritturedifferenti, ma sempre capaci di far sognare,commisurando spazi e fascinazioni. Guardando queste architetture è possibilescoprire in alcune forme, in alcunimateriali, delle immagini che appartengonoalla nostra memoria, alla memoriacollettiva, all’insieme di conoscenzecondivise e questo procura un piacere datodal ri-conoscimento, dal ri-trovamento.Sono architetture senza tempo che possonoappartenere al presente o ad un passatoindefinibilmente lontano.

Imany - Pray for Help

1 Intervista a cura di Attilio Petruccioli inArchitettura nei paesi islamici, catalogo della “IIMostra internazionale di architettura”, Venezia, laBiennale 1982.2 Per una definizione sul paesaggio rigorosa emetodologica, si faccia riferimento la testo diRosario Assunto, Il paesaggio e l’estetica,L.Giannini, Napoli, 19733 “Il paesaggio e l’estetica - Natura e storia”,Rosario Assunto, Giannini Editore, Napoli, 19734 “La chiave sta nel guardare i luoghi, nel duplicesenso di aver riguardo per loro e di tornare aguardarli”, Franco Cassano, pag. X, PensieroMeridiano, Laterza, Bari, 2007.

Hotel Gourara, Timimoun. Vista delle camere che affacciano sul palmeto sottostante

Hotel Rym a Beni Abess

Hotel Mekther, Ain Sefra

Foto aerea della città di Timimoun con l'Hotel Gourara

Foto aerea della città di Ain Sefra con l'Hôtel El Mekther

Vista dell'Hotel Rym a Beni AbessHotel Gourara, Timimoun. Vista della terrazza e delle camere

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Apparati Effimeri è una società fondataa Bologna, nel 2010, da Federico Bigi eMarco Grassivaro che si occupa divisual environment. Questi due giovanilight designers, credono nella possibilitàdi creare nuovi legami per connetteretrasversalmente la storia con le tecnichee gli approcci contemporanei dell’artevisiva. Il progetto, che nasce sotto laforma di collettivo a Bologna nel 2007,ha l’intento di attualizzare non solo ilmedium, ma anche il modus di intenderelo spazio urbano, trasformando l’idea

degli apparati delle feste ereditati dallatradizione barocca. Durante il loro esordio Marco eFederico, investe di Vj, collaudanonuove forme di animazione che usanoper corredare i Dj-set ai festival dimusica elettronica. In questo contestoscoprono di applicare un metodo di“manipolazione del reale” che proveniredirettamente dal seicento: utilizzanopannelli e strutture posticce per crearenuovi piani di proiezione e, insieme allospazio offerto dalle strutture esistenti,

costruiscono suggestivi ambientiluminosi. La poetica dell’effimero e delbarocco seduce, quindi, fin dai suoiesordi il collettivo, tanto da dichiararnela derivazione apertamente nella sceltadel nome. I due creativi diventano cosìpionieri del mapping 3D: una tecnicadigitale di elaborazione in tredimensioni. Il filone di ricerca piùinteressate del visual mapping ha peroggetto gli edifici: le architetturediventano sia schermi attivi per leproiezioni video che i soggetti dellestesse.Partendo degli ambienti undergrounddella città emiliana, saggiano i confinidella comunicazione artistica, indagandoil tema barocco per eccellenza della“meraviglia” che si rivela fonteinesauribile di stimoli e rimandi.

<<Crediamo che l´effimero non sia soloun elemento che contraddistingue ilcontemporaneo ma anche caratterericorrente di tutta la storia dell´arte, per

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a cura di Pietro Leonardi

L’ULTIMA FRONTIERADELL’ESTETICA BAROCCAAPPARATI EFFIMERI

“ Amate una donna se volete, ma non dimenticate di essereadoratori dell’infinito ”Giordano Bruno

APPARATI EFFIMERIè una società fondata da Marco Grassivaro eFederico Bigi che opera nel campo del visualdesign.Nel 2007 si forma come collettivo negliambienti underground bolognesi e, dalle primesperimentazioni di nuove forme di apparativisuali, la loro ricerca si concentrasuccessivamente sullo studio interpretativo deiluoghi in cui attuano i loro interventi. Nel 2008 partecipano a Stradebluarte, a curadi Chiara Pilati e per la Provincia di Bologna,con un intervento di mapping 3D sul TeatroTestoni di Casalecchio di Reno. Il 2009 li vede presenti sia a Itinerario Festivaldi Cesena sia al Festival Internazionale del

Teatro in Piazza a Sant’Arcangelo diRomagna, dove intervengono rispettivamentesulla Rocca Malatestiana e sull’Arco diTrionfo. Da quel momento le loro performance sidiffondono viralmente nel web.Tra i loro clientici sono: Il Comune di Bologna, BolognaEstate 2011, La Regione Lombardia, il TeatroStabile La Monnaie De Mut di Bruxelles,Glow Forum of Light Art and Architecture diHenidhoven, Bacardì, Lavazza, Nokia, BMW,Dunhill London, LegaCoop, Studio Novembre,Teatro Puccini di Firenze.

Forte Marghera, Venezia, 2012, Toolkit Festival in collaborazione con Peeta.

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questo ci piace particolarmenteintervenire su monumenti di epochepassate e mettere in rapporto la staticitàe la gravità di quelli con i nostri giochi diluce>>1.

La loro esperienza sembra attingere, in uncorto circuito spazio-temporale,direttamente dal seicento, il secolo in cui

il confine tra reale e “virtuale” cadde, incui lo scopo dell’arte divenne il“persuadere che qualcosa di non realepossa essere realtà” e in cui ebbe inizio laciviltà delle immagini2. Giordano Brunocon il suo De l’infinito, universo e mondirimuove i confini della volta celeste,l’arte barocca con Il trompe l’oeil, ilquadraturismo, le anamorfosi e tutti i

giochi ottici, inganna lo spettatorerimbalzandolo tra spazi illusori e reali.Come in un mise en-ambîme lo spazio èmoltiplicato e la realtà perde i confini: lafrontiera del seicento è l’infinito. E’ in questo ambiente culturale chefiorisce la festa barocca. Nel solco diquesta tradizione, Apparati Effimeriinterviene oggi nello spazio urbano

donando vita alle architetture, chestregate, si animano per “parlare di sé”.Marco e Federico, parlando del lorolavoro, affermano:

<<la sensazione è quella di incanto, inqualche modo simile a quella che siaveva osservando il cinematografo per laprima volta. É un’illusione chiaramente.

Come in teatro molte cose devonocollaborare a formare un’atmosfera: èinfatti una tecnica mista fatta di video,teatro e architettura. Rispetto all’artista,non abbiamo un foglio bianco di fronte anoi, abbiamo un’architettura da cuibisogna partire>>.

Nella loro breve esperienza insieme,

Marco e Federico, hanno già avuto lapossibilità di sperimentarsi in ambitidiversissimi tra loro. Hanno potutolavorare su edifici monumentali come: illato corto degli Uffizi a Firenze, la reggiadi Venaria a Torino o il nuovo PalazzoLombardia. Particolarmenteentusiasmante è stato nel 2010 poterlavorare con il regista Romeo Castellucci:

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Heindhoven, 2010, cliente: Glow

Festival International Forum of Light in

Art and Architecture.

Palazzo Lombardia, Milano, 2012,

cliente: Regione Lombardia.

Palazzo Ducale, Sassuolo (Modena),

2010, cliente: Marca Corona.

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Reggia di Venaria, Torino, 2010, cliente: Bacardì

Reggia di Venaria, Torino, 2010, cliente: Bacardì Villa Le Maschere, Barberino del

Mugello (Firenze), 2012, cliente: Vape

nel Parsifal di Wagner, per il Téâtre de laMonnaie di Bruxelles in cui l’ambienteboschivo del primo atto è il frutto di unaloro elaborazione in 3D della scenografia.Un’altra esperienza importante, e unicanel suo genere è il sodalizio artistico natocon il writer Peeta, dalla cuicollaborazione è stata creata una prima e

sperimentale mappatura stereoscopica diun’immagine dello stesso street artist. Ungrande riconoscimento è infine arrivatonel 2012, quando hanno ricevuto l’invitoal Mapping Festival di Ginevra.

1 Da: “Crolla la torre degli Asinelli ma è uneffetto digitale” di Chiara Pilati in LaRepubblica di Bologna, venerdì 26 agosto 20092 Giulio Carlo Argan, Storia dell’arte italiana,ed.Sansoni, 1982, p.334.

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Lara Favaretto (Treviso 1973) si è formataall’Accademia di Brera, vive e lavora a Torinoed è rappresentata dalla Galleria FrancoNoero. Tra le sue mostre personali e collettivein istituzioni nazionali ed internazionalifigurano: 2012 - ‘When Attitudes BecameForm Become Attitudes’, CCA WattisInstitute for Contemporary Arts, SanFrancisco; ‘dOCUMENTA(13)’, Kassel,Germania; 'Just Knocked out', solo show atMoMA PS1, New York e Sharjah; 2011 -‘Tra – Edge of Becoming’, Museo Fortuny,Venezia; ‘El Grito’, MUSAC – Museo de ArteContemporaneo de Castilla y Leon’, Spain;'September 11', MoMA PS1, New York; 2010- ‘Spazio’, MAXXI, Museo Nazionale per learti del XX secolo, Roma; ‘Exhibition,Exhibition', Castello di Rivoli Museo d’ArteContemporanea, Rivoli; ‘Restless empathy’,Aspen Art Museum Aspen; 2009 - 'AbsolutelyNo Donations', Tramway, Glasgow; ‘Barock’,Museo MADRE, Napoli; ‘MomentaryMonument', Fondazione Galleria Civica diTrento; ‘Making Worlds / Fare Mondi’, �3aBiennale di Venezia; ‘Provisions for thefuture’, 9th Sharjah Biennial, Sharjah, UAE;2008 - ‘Revolution-Forms That Turn’, 16thSydney Biennial, Sidney; T2 “�0 Lune diSaturno”, Triennale di Torino; 2007 - FriezeArt Projects, Frieze Art Fair, London; ‘Oú? -Scènes du Sud’, Le Carré d’Art, Nîmes; 2006 -‘Une seconde une année’, Palais de Tokyo,Paris; 200� - ‘The poor are mad’, Castello diRivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli;‘Ecstasy: Recent Exper ments in AlteredPerception’, MOCA, Los Angeles; Four worksfor the MAXXI; primo premio alla �1aBiennale di Venezia; 2004 - borsa di studio alCastello di Rivoli, Torino; 2002-03 - Borsa distudio: Studio Program, PS1, New York;2001 - vince il 1° Premio alla QueriniStampalia di Venezia - giovani artisti Italiani.

a cura e titolo* di Michele Gambato

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L’ORDINE DEL DEGRADO*LARA FAVARETTO

> Julien Donkey-Boy - 2010tubi Innocenti, giunti, legno, lana dimensioni variabiliVista d’installazione, ‘Painlessly Consumed’,Galleria Franco Noero, Torino, 2010Foto Sebastiano Pellion di Persano

> Confetti Canyon - 2001-200�coriandoli, cannone fatto a manoPerformance, 'Ecstasy: Recent Experiments inAltered Perception', a cura di Paul Schimmel,MOCA, Los Angeles, 200�

Momentary Monument IV (Kassel) 2012Mixed media installazione site-specificCommissionata e prodotta da dOCUMENTA (13) con il supporto di Galleria Franco Noero, Torino;The BanffCentre, Alberta; Rennie Collection, VancouverFoto Rosa Maria Råhling

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Plotone (Platoon) - 200�/2012mixed mediaInstallazione site-specificVista d’installazione, ‘Lara Favaretto - Just Knocked Out', MoMA PS1 New York, 2012Foto Matthew Septimus

> I poveri sono matti - 200�carrozzone sospeso, luci elettriche, sonoroVista d’installazione, Castello di Rivoli, Rivoli - Torino, 200�Foto Paolo PellionCourtesy dell’artista e Castello di Rivoli - Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli - Torino

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Homage to Albert Dadas - 2010suolo, ottone, scatola di metallo

nascostadimensioni site-specific

Courtesy Galleria Franco Noero,Torino and Klosterfelde Gallery,

BerlinVista d’installazione, ‘Lara

Favaretto - Just Knocked Out',MoMA PS1 New York, 2012

Foto Matthew Septimus

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Momentary Monument (Bergamo) 2009 - Granito indiano 310 x 180 x 190 cmVista d’installazione, ‘Twister’, GAMeC, Bergamo - Rete - musei Lombardia per l’arte contemporanea, 2009

Sunnyside - 2012 - confetti - 90 x 90 x 90 cmVista d’installazione, ‘Lara Favaretto - Just Knocked Out', MoMA PS1 New York, 2012Foto Sebastiano Pellion di Persano

Tutti giù per terra - 2004coriandoli, ventilatoridimensioni variabiliVista d’installazione, Galleria Franco Noero, 2007

Simple Men - 2007 - mixed mediaVista d’installazione, ‘�0 lune di Saturno’ - T2 Torino Triennale,a cura di Daniel Birnbaum, Castello di RivoliMuseo d’Arte Contemporanea, Rivoli - Torino, 2008Foto Paolo Pellion

(dettaglio) (dettaglio)

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Tradurre agli altri il ricordo di un uomo ècosa difficile. Tralasci sempre qualcosa nelfarlo. Se è poi un uomo (un padre) e unarchitetto, che ha vissuto costantementenell’amore per la cultura e per gli altri,fondendo le due cose in un unico attocreativo e didattico, questa pratica èdavvero rischiosa per le ovvie necessità disintesi. Nel caso di Mario Zaffagnini è, per chiscrive, ancor più arduo per il tipo dieducazione ricevuta in ambito familiare.Quello stile, oggi si direbbe d’un tempo,improntato al leale pragmatismo ed allasobrietà.A seguire lo si racconta nel modo chemaggiormente si ritiene coniughi tutte leesigenze di oggettività imposte dallacircostanza. E’ un piccolo cameo testuale compresonella prefazione di un libro di E. Lombardiche parla di esperienze di housing inDanimarca degli anni ’80. Un passo nond’apertura del testo, ma incluso in unatrattazione scientificamente piùdidascalica; un passaggio improvviso edatato solamente da un paio di citazioniascrivibili al periodo di stesura. Parlando di qualità urbana, un tema caldodi quegli anni, Mario Zaffagnini si descrivesenza saperlo nel suo essere architetto,uomo di cultura e padre. Un testo denso - forse non solo per addettiai lavori – ma che ci riporta all’essenza diquello che egli pensava il più congenialeper sé tra i modi di servire gli altriattraverso la propria cultura: farel’architetto. E’ inoltre la sua visioneprogettuale ed etica per le future

generazioni di architetti ed é ciò che lui hatestimoniato anche come docente.

La lunga strada verso la qualità urbana

Prefazione di Mario Zaffagnini delvolume Lombardi E.: “Modelli abitativi e utenza: l’esperienzadanese. La lunga strada verso la qualitàurbana”, BE-MA Editrice Milano, 1980, ISBN-8771430018

(…) “La qualità urbana non si identificasolo con il rispetto delle previsionicontenute negli strumenti urbanistici,particolarmente se questi non sono sorrettia monte da una programmazioneeconomica e territoriale che garantiscal’integrazione di tutte le esigenze dellapopolazione da insediare o se sono pensatisolo secondo una linea tradizionalmente

difensiva, efficace nei riguardi delcontrollo dell’edilizia privata ma noncontenente indicazioni promozionali neiconfronti del disegno dell’ambientecostruito nella sua globalità.La qualità urbana non si identifica solocon il rispetto degli standard urbanistici,perché non è sufficiente modificare irapporti quantitativi fra le destinazionidelle varie aree per ottenereautomaticamente la certezza di una lorofruizione da parte di tutti i cittadini.La qualità urbana non si identifica solonella dotazione di servizi, particolarmentequando non è garantita a tutti la loroaccessibilità o quando vengono determinatiin base a parametri numerici diproporzionalità che non tengono contodella dinamica evolutiva della popolazionee della sua crescita culturale.La qualità urbana non si identificanell’individuazione e nell’adozione di untipo edilizio ottimale, particolarmente se lasua scelta è basata su parametri volumetricied economici, perché le esigenze fruitive ela cultura abitativa degli utenti non possonoessere costrette e limitate entro modelliunivoci.La qualità urbana non si identifica neppurenella differenziazione dei tipi edilizi, nelloro contrappunto volumetrico edaltimetrico, particolarmente quando questisono costruiti al tavolo da disegno secondoregole compositive geometriche ed astratte,valide per ogni contesto e quindi incapacidi cogliere i suggerimenti dell’ambientespecifico.La qualità urbana non si identifica solocon la buona architettura degli edifici,perché questa perde immediatamentevalore se non è riferita ad un precisorapporto con il suo uso, se non scaturisceda un processo conoscitivo che passaattraverso il dialogo e da un processocreativo aperto alla sperimentazionegraduale, alla verifica come prassi, alriconoscimento dei propri errori.La qualità urbana non è neppure il fruttodella sola partecipazione o deldecentramento o della autogestione dellescelte inerenti al proprio habitat, perchéqueste possono solo agire sull’uso deglispazi e delle attrezzature, migliorarne ilfunzionamento, farle vivere in mododemocratico, fare crescere il livello di

MESSAGGI IN BOTTIGLIAAccezioni etiche e pratiche del significato diarchitettura secondo Mario Zaffagnini: un pensieroautobiografico ritrovato tra le righe di uno scritto diprefazione di più di trenta anni fa.THEO ZAFFAGNINI

Biografia di Mario Zaffagnini redatta daTheo Zaffagnini in collaborazione con laFacoltà di Architettura di Ferrara inoccasione del ventennale della fondazioneXfafX (1992-2012) Architetto e docente universitario (1936-1996). Nato a Bologna l’11 marzo 1936 MarioZaffagnini, dopo aver compiuto gli studiclassici, si laurea presso la Facoltà diArchitettura dell’Università di Firenze nelmarzo 1961 discutendo con il Prof. AdalbertoLibera la tesi “Centro turistico alle isoleTremiti” approvata con voti 110/110 e lode poipubblicata sulla rivista “Architetti d’oggi”n. 5(ottobre 1961). È abilitato all’esercizio della professione diArchitetto nel marzo 1961. Nell’A.A. 1961-62 è nominato assistentevolontario presso l’Istituto di ComposizioneArchitettonica della Facoltà di Architettura diFirenze, diretto dal Prof. Adalberto Libera.Nel 1961 è co-fondatore del Gruppo ArchitettiUrbanisti Città Nuova a Bologna con cuisvolge attività professionale per quasi undecennio. Nel 1970 infatti, al conseguimentodell’abilitazione alla libera docenza inElementi costruttivi, sceglie di separarsi dalGruppo per abbracciare pienamente la carrierauniversitaria. Dall’A.A. 1970-71 è incaricatodell’insegnamento di Unificazione edilizia eprefabbricazione, quindi dell’insegnamento diTecnologia dell’Architettura 2 presso laFacoltà di Architettura dell’Università degliStudi di Firenze.Nel febbraio 1972, in seguito a concorso,viene nominato assistente ordinario diUnificazione edilizia e prefabbricazione.Nel luglio 1976 vince il concorso a cattedranel raggruppamento n. 235, e dal novembre1976 è chiamato dalla Facoltà di Architetturadi Firenze come professore straordinario diTecnologia dell’Architettura 2.

È professore ordinario di Tecnologiadell’Architettura 2 presso la Facoltà diArchitettura a Firenze nel decennio1979/1989.In questo periodo è nominato componente delComitato Consultivo CUN per la ricercascientifica n. 8 - Ingegneria e Architettura(1984), fa parte della Giunta del Dipartimento“Processi e metodi della produzione edilizia”dell’Università degli Studi di Firenze (1984-1992), è presidente della CommissioneDidattica della Facoltà di Architettura diFirenze e quindi presidente del Consigliodell’Indirizzo tecnologico della stessa Facoltà(1985-1988).Nel novembre 1987 viene eletto Direttore delDipartimento “Processi e metodi dellaproduzione edilizia” per il triennio 1988-90.Dal 1989 e per il triennio 1989/1992 èordinario di Progettazione ambientale presso laFacoltà di Architettura di Firenze.Parallelamente (dal 1971 al 1996) continuatuttavia a svolgere – compatibilmente con iruoli accademici rivestiti – attivitàprofessionale a Bologna sia in forma singolache in collaborazione (è co-fondatore dellaSocietà Edinricerche in Bologna),partecipando e vincendo numerosi concorsi econcorsi appalto.Nel marzo 1990 viene eletto dai Docenti dellaFacoltà di Architettura di Firenze membro delComitato Tecnico Ordinatore della nuovaFacoltà di Architettura di Ferrara, ruolo chepoi svolgerà insieme al Prof. Paolo Ceccarellie al Prof. Carlo Melograni.Dal novembre 1990 è eletto Presidente delConsiglio dell’Indirizzo Tecnologico dellaFacoltà di Architettura dell’Università diFirenze per il triennio 1991-93.Dal novembre 1992 si trasferisce a Ferraracome ordinario di Composizione architettonica(seconda annualità) presso la Facoltà diArchitettura.Qui nel novembre 1994 diviene Direttore

dell’Istituto di Architettura della Facoltà diArchitettura.Negli A.A. 1994-95 e 1995-96 gli vengonoaffidati il Laboratorio di Progettazionearchitettonica 1 (A) e il corso di Analisi dellamorfologia urbana e delle tipologie edilizie.L’attività editoriale di Mario Zaffagnini spaziadalla pubblicazione di una serie vastissima divolumi, saggi, articoli, alla co-fondazione diriviste scientifiche fino alla progettazione erealizzazione di audiovisivi didattici nei primianni ‘90.Una ricchissima testimonianza di ricerchescientifiche - spesso applicate – prima nelcampo dell’innovazione tecnologica e delprocesso edilizio, poi, nell’ultima parte del suopercorso di affinamento scientifico, di unacieca fiducia nella ricerca architettonica e nellasua capacità di poter cambiare le disfunzionidella nostra società, soprattutto per quantoattiene il disegno dell’ambiente urbano e perultimo di quello rurale, per un miglioramentodella qualità complessiva di vita dell’uomo.In estrema sintesi si vogliono ricordareProgettare nel processo edilizio (Bologna,1981), Tecnologie per la residenza in Europa(Milano, 1982), il capitolo Ediliziaresidenziale all’interno del Manuale diprogettazione edilizia, Vol.1, Tipologie ecriteri di dimensionamento (opera in seivolumi di cui è stato coordinatore generale eche rappresenta una fra le più importanti opereeditoriali in campo architettonico degli ultimicinquanta anni, U. Hoepli Ed., Milano 1992),Progettare nel tessuto urbano (1993),Architettura a Misura d’uomo (1994),Morfologia urbana e tipologia edilizia conN.Marzot e A. Gaiani (1995) e l’ultimo libroLe case della grande pianura (1997) di cui ècuratore. Ci ha lasciati a Bologna il 12 novembre 1996 asessanta anni.

a cura di Alessandro Zaffaghini

MarioZaffagnini

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socializzazione ed acquisire una coscienzacivica, ma non possono ovviare allecarenze quantitative ed alle incongruenzestrutturali.La qualità urbana non si ottieneautomaticamente dando la casa a tutti,perché questo, anche se risolverebbegravissimi problemi sociali, nongarantirebbe da un uso individualistico diquesto bene, non impedirebbe l’isolamentodegli abitanti all’interno dei propri alloggi,non stimolerebbe di per sé unapartecipazione alla gestione del sociale, lanascita di quello spirito comunitario chedeve essere alla base di ogni insediamentoumano.La qualità urbana non è nessuna di questecondizioni, se presa separatamente, ma èl’insieme di tutte e di tante altre di cui èdifficile, forse impossibile,un’identificazione sistematica, perchélegate a fatti non sempre oggettivabili ocostanti nel tempo.E’ il colore dei muri, la tessitura dellepavimentazioni stradali, i dislivelli tra i

percorsi; un prato senza cartacce e siringhe,un ciuffo d’alberi non avvelenatodall’ossido di carbonio, la vite americanache copre una parete in fondo alla via; unmarciapiedi sgombro dalle auto, unapanchina all’ombra d’estate, il portico nellegiornate piovose, la cabina telefonicaquando ti serve; il profumo dei tigli equello delle caldarroste; l’allegro vociaredei bambini che escono da scuola e ilmesto calpestio di chi accompagnalentamente l’amico nel suo ultimo viaggio.E’ educazione, senso civico, solidarietà; ècoscienza dei propri diritti dei cittadini, écultura.In questo senso qualità urbana è qualitàdell’abitare, é equilibrio tra tradizione einnovazione tecnologica, tra sfera privata espazi collettivi, tra residenza e servizi, trariposo e lavoro, tra rumore e silenzio, tra lelibertà personali e il diritto di tutti. Questo equilibrio è il frutto di un impegnocomune, di tutti, compresi gli architetti.

Del brano è stato girato un video originale,ideato da Theo Zaffagnini e realizzatograficamente con l’aiuto dell’architettoMargherita Bissoni, della scuola diFerrara:www.materialdesign.it/it/post-it_12

Alessandro, Mario e Theo Zaffagnini, 1994

Duke Ellington & John Coltrane, 1963,Impulse! Records.

Mario Zaffagnini,Banca del Monte di Bologna e Ravenna,

via Donzelle, Bologna 1971-1973immagine Elena Farnè

Mario Zaffagnini (in collaborazione),edifici residenziali in linea e a torre a Casteldebole, Bologna, 1976immagini Alberto Mion

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PROGETTO ONNAWITTFRIDA MITTERER

Onna ha condotto, dietro il terrapieno dellalinea ferroviaria, una vita nascosta. Il fattoche la notte del terremoto del 6 aprile 2009le ambulanze non abbiano trovato la stradaper giungere a prestare i primi soccorsi eche gli abitanti siano dovuti correre sullastrada statale per richiamare la loroattenzione, ne è una chiara dimostrazione. Nel tempo, Onna ha subito un lentospopolamento e abbandono, favoriti sia dalfallimento del progetto dell’adiacente areaindustriale di Bazzano, incapace di creareposti di lavoro, sia da un mancatoinvestimento sui valori e sulle tradizionilocali. La conseguenza è stata la perdita diattrazione da parte delle giovani coppie,con un progressivo allontanamento delleattività commerciali dal paese, compresequelle legate ai generi di prima necessità.Ciò ha causato l’innalzamento dell’etàmedia degli abitanti e diminuito leprospettive future di esistenza, strettamentelegate al rinnovo generazionale. Tuttavia, il mancato sviluppo ha favorito,fino al momento del sisma, ilmantenimento di un borgo rurale compatto,caratterizzato da un tessuto urbanosostanzialmente integro, noneccessivamente compromesso dagliinterventi incongrui che caratterizzanomolte periferie contemporanee.L’improvvisa distruzione ha reso evidentela cancellazione dei caratteri locali, a cui si

sarebbe inesorabilmente giunti, anche selentamente nel tempo, senza riscontrareopposizioni. Lo scenario che si presentava,e si evidenzia tuttora, sottolinea un difficilerecupero del centro, che non raggiungeràmai più il valore storico di un tempo. Alla richiesta di un futuro certo e concretoper Onna, il Piano per la ricostruzionerisponde puntando alla conservazionedell’identità autentica del paese,consolidando il legame tra abitante e luogo,in modo da assicurarne la sopravvivenza. La sintesi derivante dall’osservazione dellasituazione pre-sisma chiarifica come losviluppo perpetrato negli ultimi decenni,snaturando il significato culturale localenell’intorno del paese, abbia gettato le basiper una probabile crisi esistenziale. Ilterremoto, provocando la quasi completadistruzione dell’abitato, ha acuitodrammaticamente la situazione. Ad una possibile perdita di identità,conseguenza di una ricostruzione amorfa epriva del contatto con il luogo, potrebbeaggiungersi il rischio che, in futuro, inquanto paese di periferia isolato, possanoesserci scarse prospettive di sviluppo. Conla sola decisione di “ricostruire Onna”,infatti, non si assicura un futuro ideale.Occorre piuttosto un riesame delletendenze e degli obiettivi dell’attualesviluppo, tanto per il borgo quanto perl’intorno. Ormai, per avere un futuro, si

deve nuovamente reinventare, puntando suuna crescita qualitativa che presupponga laconcentrazione edilizia attorno al nucleodel centro storico, rinunciandoall’edificazione di aree perifericheframmentarie e disperdenti. Se da un lato il paese rischia l’isolamentoterritoriale dall’ambiente circostante, acausa del tracciato previsto da una nuovastrada di decongestionamento e dal fiumemartoriato dalle industrie, dall’altro èimportante prevedere un piano economico,sociale e ambientale per la promozione diOnna all’interno di un “parco fluviale”lungo il fiume Aterno, che possaconfigurarsi come portale turistico delParco Nazionale del Gran Sasso. Occorre pertanto prospettare un nuovosviluppo legato ad un tipo di turismoannuale / vicino o stagionale / lontanobasato sull’agricoltura del luogo,l’artigianato, i servizi, la gastronomia el’offerta di pernottamento. Un nuovomarchio di identificazione come “nucleostorico”, una buona infrastruttura strategicae uno sviluppo di tipo locale: è possibileassegnare a Onna lo stesso ruolo chiaveassunto dal piccolo borgo di Santo Stefanodi Sessanio (AQ), riqualificatorecentemente attraverso la realizzazione diun albergo diffuso. Nuovi sviluppi economici potrebberoprovenire anche dalla riqualificazione delle

aree di accesso al paese, lungo la statale ela ferrovia a Nord, con la creazione di uncorridoio verde, largo circa 70 metri,destinato al turismo ecologico, con pisteciclabili e laboratorio sperimentale, conaree dedicate ad iniziative culturali eartistiche. Sponsorizzando manifestazioni ed eventi,le aziende locali, attraverso la creativitàartistica, potrebbero richiamare l’attenzionesui propri prodotti. Allo stesso modo,l’università de L’Aquila e i paesi limitrofiguadagnerebbero una “vetrina” versol’esterno come luogo per il relax ed iltempo libero, soprattutto per contrastare ilrichiamo dei luoghi costieri e della vicinaRoma. Un ulteriore elemento poco valutato, ma dicrescente interesse, risulta la gastronomialocale, direttamente collegata agli antichivalori di un’agricoltura regionale diprestigio, che potrebbe essere rivalutatagrazie ad iniziative “slow food”. Aspettofondamentale della ricostruzione rimanecomunque l’esplicita volontà degli abitantidi Onna di ricostruire il loro luogooriginario, di riconquistarlo. Tutto ciò chenel ricordo degli abitanti ha reso lo spaziocosì unico e incomparabile, può essereriassunto nell’esclamazione degli anziani:“Com’era bella Onna”. Questo desideriounisce tutti in un unico consenso,indipendentemente se, in precedenza, si siaappoggiato uno scenario basato sullacrescita oppure sul consolidamento.

Onna è il risultato di un processo evolutivodi secoli ed è stata costruita per lo piùsecondo regole non scritte da abilicapomastri, artigiani e abitanti, ampliandogli edifici secondo la progressiva necessitàdi spazi per abitare e lavorare. Ma se l’immagine del luogo rispecchia lapropria origine storica e se allaricostruzione spetta il ripristino dellacontinuità con la storia, quest’ultimainclude sempre la chance di un nuovo

inizio. Per questo Onna punta a divenireuna comunità sostenibile e orientata versoun futuro verde. Ogni intervento saràrealizzato, quindi, attraverso criteri disostenibilità, efficienza energetica e bio-edilizia, volti al recupero del genius loci,puntando così ad un rilancio economico daintendersi anche come slancio sociale,incrementando la voglia di mettere le radicinel luogo e formando un tessuto socialeche incentivi le relazioni tra gli abitanti.L’obiettivo non sarà, quindi, costruirel’edificio “contestualizzato”, bensì“costruire contesto”, costruire contestoonnese. La riflessione sul tipo di progetto a cuiaspira il Piano di ricostruzione di Onna si èbasata sulla condivisione di alcuni criteristrategici di base, capaci di creare accordosulle priorità da cui partire per ricomporreil concetto della “qualità” in architettura dicui la società ha bisogno, consapevolidell’assoluta mancanza di relazione daparte dell’architettura moderna di oggi conle ragioni reali e cogenti del suo essere edell’inderogabile necessità di porre unsistema di quesiti fondanti che, dinanzi aipotesi divergenti, consentano un minimodi orientamento e di porre obiettivi“edificanti”. Una volta stabilito che oggil’intervento architettonico non può nontendere all’ecologia, tra i quesiti che vannoalla radice del “fare architettura”, se nepossono individuare alcuni di particolareefficacia, ma il focus è sull’impegno dellavisione d’insieme che si riflette neldettaglio e sulle risorse. Un progetto è ecologico quando è teso amigliorare la qualità diffusa dell’ambientee della vita, senza ricorrere a esibizionismie senza spreco di risorse. Lo è quando ècapace di inserirsi positivamente nellarealtà a tutti i livelli senza distinguere traattività quotidiana ed estetica operamagistrale. Lo è quando è accessibile a tuttii progettisti che, senza inseguire i baglioridell’impossibile, possono guidare le

proprie azioni verso obiettivi chiari,semplici, riferiti al rispetto per le persone,che incentivano l’aggregazione epropongono situazioni adottabili dagliabitanti di oggi e di domani. L’ecologia è la scienza delle relazioni,dell’insieme, dei rapporti, degli scambi enon si fa architettura ecologica se nonattraverso l’accoglienza, la cura deldettaglio, le piccole e grandi sinergie tra leparti, spesso spontanee, naturali,immediate, che vanno cercate e gestite,altrimenti ci si rivoltano contro. Bioarchitettura significa “architettura piùumana”. Fa riferimento a una sorta di“nuovo Umanesimo” che vede comeobiettivo primario del progetto la suafacilità di antropizzazione. Detto in altreparole: la piazza migliore è quella dove sifermano gli abitanti per chiacchierare,l’abitazione migliore quella dove l’abitantesi sente a casa, il quartiere migliore èquello che agevola le relazioni tra le parti.Una bella piazza non deve esserenecessariamente la somma di tante bellearchitetture. In un centro storico antico,composto da vecchie case malmesse, congli spifferi alle finestre, senza ascensore ecomodità, con gli angoli sbrecciati, ci sisente quasi sempre accolti e rassicurati. Il che significa che la qualità non è lasomma di tante qualità, ma l’equivalentedella qualità delle relazioni. Dove c’èrelazione esiste connessione, dove c’èconnessione c’è significato. Ed è là che siha il piacere di stare e di mettere le proprieradici. Nella condivisione più profonda dellepreoccupazioni della popolazione onnese,siamo convinti che a Onna tutto questodiventerà realtà.Witti mitterer

a cura di Paolo Stella

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La ricerca Italiana, spesso ridimensionata dafinanziamenti esigui, che generalmentevengono indirizzati a favore delle disciplineaffini alle scienze applicate, trova in generepoche occasioni per sostenere un’espressioneteorica in tutti quei campi, dove si ponecome centrale il rapporto tra componenteumanistica e tecnica. Quest’asserzione,istituzionalizzata dalla costanza dellecronache statistiche che di anno in annoconfermano la fuga di ricercatori dal nostropaese, vede un rinnovato fondamento nellascarsità di opportunità concesse a tutta quellasfera d’insegnamenti, probabilmente lamaggior parte, che fondano il loro futuronelle risultanze di una dialettica teorica fatta

di piccoli passi, non sempre sufficienti adelineare, almeno nel breve periodo, unpercorso traducibile in esiti pronti all’uso. La situazione che deriva da questo contesto,generando sicuramente una difficoltà nelpalesare la rilevanza degli sforzi culturaliprodotti, finisce irrimediabilmente tra lecause di un progressivo deterioramento, chesi ripercuote inevitabilmente nella capacitàstessa di produrre innovazione. Quest’ultimarischia dunque di rimanere sempre piùimprigionata in mezzi divulgativi spessoauto-referenziali, alimentando al contempouna frustrazione che si traduce, infine, comepresupposto di una sostanziale inerzia nelconcepire nuovo pensiero.

In una riflessione che, come presentata,appare potenzialmente ampia e densa disfumature, gli ambiti disciplinari legati almondo dell’architettura e dell’urbanisticapresentano certamente una posizionecentrale, se non altro rispetto al loro rapportocon le professioni che ne derivano. In essinon sembra azzardata l’idea che al di là diuna ricca e talvolta logorroica produzionebibliografica, unita ad un aggiornamentoprogressivo in termini di tecnologie enormative, la compagine delle avanguardieculturali fatichi, più che in passato, adinstaurare una relazione virtuosa con lapratica professionale; molte volte anche pervia di un pragmatismo tanto necessario,quanto capace di ostacolare un azzardoinnovatore nella quotidianità lavorativa.Evidentemente la condizione presentata sipone a discapito di visibilità esperimentazioni fondamentali per tradurre illavoro intellettuale, regalato al floridocomparto editoriale, in strumenti e pratichepotenzialmente utili non solo alla comunità

“LO SPESSORE DELLA CITTÀ”MASSIMO MATTEO GHENO

L’APPUNTO

Convegno Lo spessore della città - Sissi Cesira RoselliVenezia 2012

Elaborazione su Ortner & Ortner, Mind-Expander,Wien, 1967

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scientifica, ma anche è soprattutto allacollettività nel suo complesso.In questa situazione, dove spesso si perdel’orizzonte di una riflessione che dovrebbepoi guidare la professione verso nuoveprospettive, ci è apparsa rilevantel’opportunità di seguire “da vicino”,l’evoluzione di un progetto di ricerca a scala

Nazionale, che ha visto, nell’ambito delProgramma Ministeriale “Futuro in Ricerca2012”, la Facoltà di Architettura di Veneziacome capofila di un gruppo di studio giovanee multidisciplinare. L’iniziativa ha accolto lapartecipazione di differenti enti e struttureattive nel territorio, tra esse la FondazioneOlivetti, la Fondazione MAXXI, il

CRESME, il Consiglio Nazionale degliArchitetti, Pianificatori, Paesaggisti eConservatori, l’ANCE e Legambiente. Ilprogetto è stato recentemente protagonista diuna “due giorni” di convegno tenutasi dal 20al 21 Settembre presso lo IUAV di Venezia.In questa occasione è nata dunque la volontàdi proporre, nella nostra rivista, l’incipit di

un dibattito ritenuto pertinente per proseguirela riflessione sul tema della “frontiera”. “Lo spessore della città”1, questo è il titoloattribuito alla proposta di ricerca, fadell’intreccio sinergico di più discipline,chiamate a ragionare sui temi e sulle sfideche coinvolgono la progettazione della cittàcontemporanea, uno degli elementi chiave diun’apertura scientifica ora più che mainecessaria, per uscire dall’impasse storicanella quale ci troviamo. Il progetto, comedefinito dagli stessi autori, individua ed apread un campo scientifico vasto e nel suocomplesso necessario, finalizzato a precisarelo “spessore” quale territorio fondamentalenel quale elaborare nuove prospettiveurbane, chiarendo come queste possanotradursi in strategie, dispositivi, nuovi campidi lavoro e realtà. Per superare dunque l’afasia che da qualchetempo inibisce la dialettica sulla città, il teamcomposto dalle Università di Genova, Roma,Pavia, Torino e dunque Venezia, poneinnanzitutto una questione di dialogo esintesi tra le parti. La rete di ricerca sicompone, infatti, non solo di studiosidell’architettura e dell’urbanistica, ma anche,ad esempio, di ricercatori nei campidell’economia del diritto e delle tecnologie;discipline quest’ultime fondamentali perporre i presupposti di un nuovo orizzonte dilavoro sulla città. Obiettivo della ricerca, come anticipatoancora nelle prime fasi di gestazione, èquello di riportare l’attenzione sulla cittàindentificando, attraverso la stesura di unsemplice inventario, nuove traiettorie per lasua trasformazione. In questa catalogazionedue requisiti discordanti sono ascritti qualicaratteri dei territori contemporanei:“l’insostenibile consumo delle risorse (intesoquale termine vasto ad abbracciare ambiente,materie, energie sociali ed economiche...) el’inutilità in cui versano alcuni, e sempre piùnumerosi, brandelli di città ancherecentemente costruiti” 2. Tra i materiali cheil gruppo di ricerca propone d’inventariare cisono le risposte alla contraddizionepresentata: “il ruolo tutto da riformulare delconcetto di nuovo, che ha investito anchel’idea di spazio; un nuovo sguardo, undiverso atteggiamento verso l’esistente” 3.Nei termini presentati parlare di spessore o“tickness” assume inevitabilmente unsignificato ampio, proiettato ad una

riflessione strutturata nel contesto della cittàcontemporanea. Quest’ultima, perantonomasia oggetto e soggetto ditrasformazioni stratificate, richiedeinnanzitutto una ragionamento sui contenutiche la qualificano, cercando dunque disuperare l’idea oramai consolidata, edampiamente condivisa, di “densificazione”come strumento finalizzato allariqualificazione degli spazi urbani che lacompongono. Seguendo lo scritto del prof. AlfonsoGiancotti, ricercatore presso l’Universitàdegli Studi La Sapienza, co-direttore dellacollana “hortusbooks” che da edizione aduna prima raccolta di saggi su questo tema, èpossibile chiarire ulteriormente l’improntaassunta dallo studio così come presentato.Egli, infatti, afferma che “l’idea di città chela ricerca intende proporre agli interlocutori– istituzionali e non – è quella di una cittànella quale regole, teorie, progetto,costruzione e società non siano vocaboli daassociare in un esecrabile esercizio diretorica, ma possibili declinazioni di un temaunico.”4 In tali termini, “parlare di città,dello spessore della città, significa superare iluoghi comuni, attraversare tutte le realtàche la compongono non potendo fare fintache molte non ci appartengono […]”5. Ragionare sullo spessore vuol dire dunqueintraprendere un percorso consapevole,cosciente della pluralità di aspetti ed attoriche gravitano attorno al tavolo nel quale sidefiniscono le trasformazioni dell’ambienteurbano. Riprendendo le parole della prof.ssaSara Marini, ricercatrice IUAV e capofiladell’unità di ricerca veneziana: “Icommensali mutano in funzione delleurgenze, di cicli culturali che si sostanzianosulla centralità di precisi cambiamenti avolte sociali, altre del pensiero, altre volteancora […] dall’immanenza dell’esistente.Oggi a quella tavola sono chiamati insiemidi competenze, che hanno sviluppatostrumenti o innovazioni che chiedono solo dimettersi a servizio di un nuovo orizzonte disenso del progetto e quindi della suateoria.”6L’idea che ne deriva, risuonata spesso ancheall’interno dei dibattiti del convegno, èdunque quella che non vi sia un solo singolopasso da fare, in questo trova nuovamentesenso l’idea di una rete pluridisciplinare, mauna molteplicità di direzioni da intercettare e

relazionare. In definitiva, come sottolinea il prof.Federico de Matteis, ricercatore presso laFacoltà di Architettura della Sapienza, co-curatore del testo che raccoglie i primi attidella ricerca, “lo spessore della città èesattamente […] una rete tematica che miraa delineare strategie prima ancora chesingoli interventi, nell’ottica di introdurre,prima nel dibattito e poi auspicabilmentenella pratica, alcuni strumenti […] difondamentale importanza per il futuro dellecittà italiane.”7La risposta, gioco forza complessa, non saràaltro che il riflesso della complessità cherisiede nella città, di per sé essa stessaespressione inequivocabile di spessore.

1 Titolo completo: “Lo spessore della città.

Dispositivi, procedure e tecniche di trasformazione

dell'esistente: implicazioni e sviluppi di una pratica

antica e di una strategia contemporanea per il

superamento del consumo di suolo e il ritorno alla

densificazione delle città italiane”;2 Cfr: S. Marini, Inventari, in AA.VV., Nello

spessore. Traiettorie e stanze dentro la città,

hortusbooks, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2012,

pag.20;3 Cfr: Ibidem;4 Cfr: A. Giancotti, Percorsi, in AA.VV., Nello

spessore. Traiettorie e stanze dentro la città,

hortusbooks, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2012,

pag.1�;5 Cfr: Ibidem;6 Cfr: S. Marini, Inventari, in AA.VV., Nello

spessore. Traiettorie e stanze dentro la città,

hortusbooks, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2012,

pag.22;7 Cfr: F. De Matteis, Traguardi, in AA.VV., Nello

spessore. Traiettorie e stanze dentro la città,

hortusbooks, Edizioni Nuova Cultura, Roma, 2012,

pag.27.

MVRDV, Farmax : excursions on density,

010 Publishing, Rotterdam, 2006.

33

Serie MIbloom - Sissi Cesira Roselli - Milano 2011

Page 18: ARCHITETTI · l’architettura islamica è un’architettura di concentrazione,per cui moschee, case unifamiliari, palazzi, edifici pubblici, si mostrano sobri all’esterno nei loro

L’edizione numero 52 del SaloneInternazionale del Mobile (a Milano dal9 al 14 aprile 201�) si presenta già con leprime novità che tengono conto dellediverse sollecitazioni da parte del sistemaindustriale. Lo fa coinvolgendo uno deinomi più illustri dell’architettura, JeanNouvel, Pritzker Prize 2008, al quale hacommissionato un grande progettodedicato ai Saloni interpretando leprofonde trasformazioni che hannocontraddistinto, negli ultimi anni, ilmondo dello spazio da abitare e dellospazio di lavoro. In un’area speciale,all’interno del padiglione dedicato alSaloneUfficio, l’architetto franceseesplorerà le possibilità attuali delcostruito attraverso i principi liberatoridel rifiuto di spazi clonati, chiusi eripetitivi suggerendo alle aziende

espositrici nuove formule diaggregazione per affrontare conmaggiore forza il mercato internoe quello internazionale. È alla finedegli anni Ottanta che Jean Nouvelcostruisce il suo primo edificio peruffici, l’agenzia pubblicitariaCLMBBDO nella banlieu parigina,sviluppando i principali temi della suapersonalissima visione dello spazio dilavoro: mobilità, convivialità, piacere,gioco, apertura tanto verso l’internoquanto verso l’esterno. E sono proprio lanozione del piacere del vivere in unambiente di lavoro, la ricerca di nuovimateriali e di nuove tecnologie perrealizzare soluzioni confortevoli,efficienti e rispettose dell’uomo edell’ambiente quelle che “Progetto: ufficida abitare” vuole far emergere. Abitaregli uffici come si abita la propria casa, lapropria città, perché si abitano i luoghidove si lavora tanto quanto si abitano ipropri appartamenti e ognuno ha dirittoa piccoli piaceri – la regolazione dellaluce, le inquadrature, le viste – e aesprimersi attraverso i propri mobili odoggetti. In un futuro prossimo si lavoreràsempre di più in appartamenti, a casapropria, o in spazi preesistenti di varietipologie. “Progetto: uffici da abitare”presenterà alcune situazioni di lavoro in

pienocontrasto con la

segregazione urbana e laclonazione funzionale. Il ruolo

dell’architetto – usando le parole di JeanNouvel – è quello di interpretare lemutazioni tecniche, culturali e socialicontemporanee e proporre un linguaggiopoetico, un progetto di libertà. Unappartamento classico, un magazzinoindustriale, una casa privata, ungrattacielo, una piattaforma industriale euno spazio teorico saranno luoghi dilavoro più umani e più piacevoli, spazisenza regole tradizionali, dove in primopiano viene messo il piacere di lavorare,dove ognuno compone il proprio spaziosecondo le proprie esigenze, dove vivonogiochi di luci e riflessi. Il progettoprevede anche una piccola antologia diarredi e architetture di grandi architetti,un modo di rendere omaggio a queglioggetti che costituiscono le nostre radici.

34 3�

a cura di Paolo SimonettoANTEPRIMA (IN)FRONTIERA

SALONE INTERNAZIONALE DEL MOBILE MILANO, 9-14 APRILE 2013

a cura di Massimo Matteo Gheno, Paolo Simonettoa cura di Paolo Simonetto

AALST: COSTRUIRE UN QUARTIERE AD ALTAEFFICIENZA ENERGETICA IN UN CONTESTOAMBIENTALE DI GRANDE PREGIOCONCORSO INTERNAZIONALE AD INVITI (1° PREMIO)

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(IN)FRONTIERA

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Aalst Masterplanteam di progetto:Maarch (Milano-Bressanone-Anversa) +Spedstudio (Venezia) + A0 (Venezia) luogo: Immerzeeldreef - Aalst, Belgiocliente: Città di Aalst, Belgiodati: Area di intervento: 40 ettariNumero abitazioni previste: 800prestazioni svolte: Concorso internazionale adinviti, (1° premio)stato: 2011(progetto)

Il Masterplan per la città di Aalst in Belgioprevede la realizzazione d'un parco urbano di40 ettari in cui è prevista anche la costruzionedi 800 nuovi alloggi.Partendo da una lettura accurata del territoriointorno alla città di Aalst, il progetto sipropone di reinterpretare le elevate qualitàpaesaggistiche ed ambientali del sito(topografia, atmosfere spaziali, continuitàecologiche) e di trasformare le criticità(rischio di inondazione, impatto ambientale evisivo dei nuovi edifici, mobilità) inopportunità di progetto.Il masterplan cerca così di riconciliare lacrescente domanda di residenza e diurbanizzazione con il desiderio di mantenere

pressoché inalterate le potenzialitàpaesaggistiche del luogo. L'esperienza dello spazio aperto, delpaesaggio, della campagna, dei boschi e dellevalli della prima periferia di Aalst diventa ilmotore ed il supporto concettuale di tuttal'operazione.Partendo dall'esperienza fisica dello spazio, ilprogetto cerca di leggere, di comprendere e divalorizzare l'intera area intorno alla valledell'Immerzeeldreef.Tre sono i principi fondamentali:1. Il cuore dell'intera area di progetto è ilgrande parco che si inserisce in una più ampiarete di connessioni ecologiche in modo darinforzarle e creare continuità. Il parco è

caratterizzato da diversi tipi di spazio (parcodel bosco, parco agricolo, parcourbano)caratterizzati da una differentepercezione e da un variegato modo di abitarelo spazio.2. Tutti i nuovi abitanti del quartiere vivrannoa diretto contatto con lo spazio aperto delparco. Ogni edificio dovrà avere accessodiretto al verde. Il progetto propone una chiarastrategia in cui l'ambiente costruito èchiaramente legato al paesaggio ed è da essoorganizzato.3. Il progetto degli edifici si deve inserire nellaormai consolidata tradizione europea disostenibilità ambientale, di riduzione delconsumo di energia e di flessibilità spaziale e

tipologica in modo da rispondere in modoelastico alle repentine variazioni delladomanda immobiliare. A seconda delladomanda, dei target e dei trends in atto, potràessere realizzato in fasi successive senzamodificare i principi base che regolano ildisegno complessivo e senza che l'impatto delnuovo urbanizzato sul contesto risultieccessivo.Il masterplan prevede un ampio e dettagliatomix di tipologie abitative semprecaratterizzate dal costante rapporto funzionalee visivo con il grande sistema del verde. Ildisegno degli spazi aperti integra, nel suoinsieme, attività legate al tempo libero, alpaesaggio agrario, una fitta trama di percorsi

ciclo pedonali, sistemi ecologici differenti edil sistema di recupero e stoccaggio delle acquemeteoriche, rendendo l'intero piano un sistemaefficiente ed all'avanguardia dal punto di vistadella sostenibilità ambientale anche alla scalaterritoriale e non solo di dettaglio degli edifici.Le strategie per lo sviluppo sostenibile delprogetto puntano verso 3 obiettivi principali:alta efficienza energetica, ridotte emissioni digas clima alteranti, riduzione al minimodell’impronta ecologica dei nuovi abitanti.Tali principi si traducono in azioni coordinatetra loro, in particolare:Conciliare la tipologia presente nel contesto almasterplan con forme architettoniche piùcompatte e con un miglior rapporto tra

superfici disperdenti e volume riscaldato.Ridurre i fabbisogni energetici delle residenzepuntando allo standard quasi zero in linea conla direttiva europea che imporrà di costruireedifici che producono più energia di quellache consumano.Catturare l’energia del sole nelle abitazioni equella del vento con l’arredo degli spazipubbliciRiddure al minimo le emissioni di gas climaalteranti attraverso l’utilizzo di impiantisticaad alta efficienza.Sfruttare il legno sia come materiale edile abasso contenuto di energia grigia che per lostoccaggio di anidride carbonica utile al finedi un bilancio a basse emissioni.

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LIBRERIA

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a cura della Redazione

APOCALYPSE TOWNCronache dalla fine della civiltà urbanaAlessandro CoppolaSaggi tascabili Laterza, 2012ISBN 978-88-4209-840-9

Il testo di Alessandro Coppola,ricercatore presso il Dipartimento diArchitettura e Pianificazione delPolitecnico di Milano, racconta,attraverso un’ampia indagine svolta tra il2008 ed il 2011 a cavallo tra Stati Unitied Italia, uno spaccato del paese a stelle estrisce spesso discusso nella bibliografiacontemporanea, ma raramente edito inuno sguardo d’insieme capace dialimentare riflessioni verso quantoaccade, sia a livello globale, che nelnostro paese. Attuale nel leggere ledinamiche che tutt’oggi interessano ilfuturo della città, e del paesaggiourbanizzato americano, il libro percorre,con una squisita leggerezza narrativa,una ricerca ricca di spunti e riferimentiche consentono di comprendere gliorizzonti chiave di quella che si profilaessere come l’era dei territori post-urbani, o al meglio de-urbanizzati.Produzione e consumismo, volani per undesiderio suburbanoistituzionalmentestratificato

nella società statunitense, lascianodunque il posto al paesaggio globaledella post-produzione. Con esso non siassiste solamente al progressivosmembramento di quelle chestoricamente furono definite come“company town”, ma anche alla cadutadi parte degli assunti chiave alla basedell’osannata retorica del “sognoamericano”.

TRANS EUROPA EXPRESSPaolo RumizFeltrinelli, Milano, 2012

Nel 2008 Paolo Rumiz intraprende unviaggio di seimila chilometri a zigzag daRovaniemi (Finlandia) a Odessa(Ucraina). Un percorso che sembratagliare, strappare l’Europa occidentaleda quella orientale. È una strada, quelladi Rumiz, che tra acque e foreste, esentori di abbandono, si snoda tragloriosi fantasmi industriali, villaggi vivie villaggi morti. Rumiz accompagna illettore, con una voce profonda, ricca diintonazioni, per paesaggi inediti, segreti,

struggenti di bellezza. E più avanza, piùha la sensazione di non trovarsi suqualche sperduto confine maprecisamente al centro, nel cuore stessodell’Europa. Attraversa dogane,recinzioni metalliche, barriere con tantodi torrette di guardia, vive atteseinterminabili e affronta severissimicontrolli, ma come sempre – nelfrattempo – conosce anche la generositàdegli uomini e delle donne che incontrasul suo cammino: un pescatore digranchi giganti, prosperose venditrici dimirtilli, un prete che ha combattuto nelleforze speciali in Cecenia. Siamo di frontea un libro raro, dettato da una scritturache magnifica il viaggiare e laconoscenza del mondo – di quel mondo– attraverso il viaggiare.

DIFFERENTI DISUGUALIDISCONNESSINéstor García CancliniMeltemi editore, 2009

Alimentata dai processi migratori,dall’accessibilità degli spostamenti, dagli

scambi economici e tecnologici,l’interazione tra le culture è oggi semprepiù intensa, la convivenza evidentementepiù complessa e il semplice appello eticoalla tolleranza del tutto insufficiente.Saremo capaci di costruire un ordineinterculturale globale in cui le dimensionisociali, economiche, politiche e culturalipossano riorganizzarsi e scoprire ilvalore di ciò che è differente, in modo daridurre le disuguaglianze e da generareconnessioni costruttive a distanza? Inpoche parole, sapremo costruire unacittadinanza globalizzata? Mettere incomunicazione i differenti, correggere ledisuguaglianze e democratizzarel’accesso ai patrimoni interculturali sonodiventati compiti imprescindibili dellanostra società. Analizzando i modi in cuile scienze sociali hanno affrontato laquestione il messicano Néstor GarcíaCanclini costruisce un percorso originaletra teorie socioculturali e fallimentipolitici, rivalutando criticamente granparte della teoria antropologica piùrecente, la sociologia di Bourdieu e i suoisviluppi successivi, gli studi culturali e leteorie della comunicazione più in voga.Al vaglio della sua prospettivatransdisciplinare fenomeni diversi comele culture giovanili, gli spazi e le pratichedel consumo e del divertimento cheaccomunano nord e sud del mondo, laproduzione del sapere in quantomomento essenziale della lotta perl’emancipazione socioeconomica.

L'ARCHITETTURA DI CÉZANNEVittorio GregottiSkira

Vittorio Gregotti ha scritto uno tra i suoilibri più «sentiti», L'architettura diCézanne edito da Skira. Si tratta di una meditazione esteticaintorno all'opera di uno dei padri dellamodernità, una «trasposizioneallegorica», in cui si sondanocorrispondenze tra linguaggi diversicome pittura e architettura. Una riflessione che si muove su duepiani: per un verso, viene offerta unalettura storica, per un altro verso,un'interpretazione militante.Ma non siamo solo di fronte a un saggiodi critica. L'architettura di Cézanne è anche unpamphlet, ulteriore tassello dellabattaglia contro gli abusi dellapostmodernità che Gregotti staconducendo da anni. L'autore de Les Grandes Baigneuses, perGregotti, non è soltanto il profeta delleavanguardie novecentesche, èinnanzitutto il maestro che insegue nonl'originalità, ma l'originarietà: ossia,vuole risalire all'origine della forma. Con sapiente sobrietà, calibra le distanzespaziali tra le cose. Egli rende poetica la disciplina del

comporre: concatena le partitra loro,

solidificandole in un insieme impossibileda scalfire, predilige i tempi lunghi diesecuzione, mira a «un autentico nuovo,capace di proposte più lente e durature».È a lui che gli architetti dovrebberorichiamarsi soprattutto oggi, in un'epocadominata dal «contemporaneo comegenere», da miti effimeri, da choctransitori. Secondo Gregotti, Cézanne insegna ausare la realtà come «materiale diprogetto», da sottoporre a una«restituzione intenzionalizzata», perindividuare inattesi significati di unanuova frontiera. Invita ad affrontare la «normalità» delfare, anche nella sua dimensioneartigianale: non abbandona mai i«momenti ineliminabili» della dottrinaprogettuale. Guardando a lui, gliarchitetti possono imparare la bellezzadel procedere senza fretta, in silenzio.Sottrarsi alle richieste del mercato e dellacomunicazione, rifiutare le mode e leregole del marketing, emanciparsi daogni spettacolarizzazione. Compiereesclusivamente «atti essenziali»,impegnarsi nella «modificazione delcontesto come interpretazione civile eprofonda». Saldare consapevolezza deglistrumenti di lavoro con conoscenza dellecondizioni ambientali. Non trasgredire«l'intima necessità» di un saperemillenario. Non aderire alla logicaconsumistica, ma rivelare la struttura deiluoghi, per ritrovare «ciò che è forsestabile da sempre».Analogamente alla pittura cézanniana,l'architettura, per Gregotti, deve riuscirea sorprendere e, insieme, rispondere aesigenze senza tempo, fino ad apparirecome se fosse sempre stata parte di undeterminata FRONTIERA.

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CNAPPC - Circolare n. 112 prot.0000922 del 14/09/2012

E’ pervenuto dall’Agenzia del Territorio– Direzione centrale Catasto eCartografia – la comunicazione con laquale ci informano che a seguito dellapubblicazione del Decreto del Ministrodell’Economia e delle Finanze del 26luglio 2012, è stata emanata la circolarein oggetto ed il relativo comunicato.

Si segnala, a tal fine, che ladocumentazione di interesse è reperibilesul sito dell’Agenzia del Territorio,rispettivamente, alle pagine:

htpp://www.agenziaterritorio.gov.it/sites/territorio/files/documentazione/circolari/circolare_2_2012_

fabbricati_rurali/Circolare_n.2.2012-Fabbricati_rurali.pdf

htpp://www.agenziaterritorio.gov.it/sites/territorio/files/documentazione/circolari/circolare_2_2012_

fabbricati_rurali/Allegato_1-Richiesta_iscrizione.pdf

htpp://www.agenziaterritorio.gov.it/sites/territorio/files/documentazione/circolari/circolare_2_2012_

fabbricati_rurali/Allegato_2-Richiesta_cancellazione.pdf

htpp://www.agenziaterritorio.gov.it/sites/territorio/files/documentazione/circolari/circolare_2_2012_

fabbricati_rurali/Allegato_�-Allegato_tecnico.pdf

htpp://www.agenziaterritorio.gov.it/sites/territorio/files/documentazione/normativa%20di%20riferimento/Comunicato_fabbricati_rurali_2012_08_07.pdf

CNAPPC - Circolare n. 117 prot.0000946 del 26/09/2012

Pervengono a questo ConsiglioNazionale numerose segnalazioni inmerito ad affidamenti di servizi diarchitettura e ingegneria da parte distazioni appaltanti che stimano icorrispettivi senza riferimento ad alcunaregola.

Nel merito, è bene ricordare il contenutodell’art. 5 del Decreto Legge 22 giugno2012, n. 8� (cosiddetto decreto sviluppo),convertito nella Legge 7 agosto 2012, n.1�4 (G.U.R.I. n. 187 del 11.08.2012), ilquale, recependo gli emendamenti giàprecedentemente proposti da questoConsiglio, così recita:

(…) Ai fini della determinazione deicorrispettivi da porre a base di gara nelleprocedure di affidamento di contrattipubblici dei servizi relativiall’architettura e all’ingegneria di cui allaparte II, titolo I, capo IV del decretolegislativo 12 aprile 2006, n. 16�, siapplicano i parametri individuati con ildecreto di cui al primo periodo, daemanarsi, per gli aspetti relativi alledisposizioni di cui al presente periodo, diconcerto con il Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti (…).

Fino all’emanazione del decreto di cuiall’articolo 9 comma 2, penultimoperiodo, del decreto-legge 24 gennaio2012, n. 1, convertito, con modificazioni,dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, (…), letariffe professionali e le classificazionidelle prestazioni vigenti prima della datadi entrata in vigore del predetto decreto-legge n. 1 del 2012 possono continuaread essere utilizzate, ai soli fini,rispettivamente, della determinazione delcorrispettivo da porre a base di gara perl’affidamento dei contratti pubblici diservizi attinenti all’architettura eall’ingegneria e dell’individuazione delleprestazioni professionali.

Ne consegue che, fino all’emanazionedell’apposito decreto del Ministro dellaGiustizia, di concerto con il Ministrodelle Infrastrutture e dei Trasporti,permane l’obbligo per i R.U.P. di fareesplicito riferimento al D.M. 4 aprile2001 ai fini del calcolo dei corrispettivida porre a base d’asta. Ciò, peraltro,scongiura il rischio che le stazioniappaltanti, sottostimando i corrispettivi,oltre a mortificare i professionisti,possano eludere procedure di evidenzapubblica, in dispregio ai principi ditrasparenza a cui si ispira il Codice deicontratti e le direttive comunitarie.

Con l’occasione, si ricorda che è tuttorain itinere la revisione del Codice deiContratti Pubblici di Lavori, Servizi eForniture, che nel corso della correntelegislatura è stato più volte modificato eframmentato da leggi omnibus. Inmerito, questo Consiglio sta lavorandoalla redazione di un documento cheindividui le criticità del testo attuale delD.Lgs. n. 16�/2006, proponendo lesoluzioni per superarle.

CNAPPC - Circolare n. 125 prot.0001002 del 19/10/2012

NOTIZIE DALL’ORDINE

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Con il decreto del Ministrodell’Economia e delle Finanze, in attesadi pubblicazione sulla Gazzetta Ufficialee già presente sul sito internet delMinistero stesso, vengono attuate ledisposizioni che l’articolo �2-bis del D.L.22 giugno 2012, n. 8�, convertito, conmodificazioni, dalla L. 7 agosto 2012, n.1�4, dettano in materia di liquidazionedell’IVA secondo la contabilità di cassa.

Il regime della c.d. “Iva per cassa” potràessere applicato già a partire dal 1°dicembre 2012 e si potrà applicare allefatture emesse nei confronti di soggettipassivi IVA e non per quelle che hannocome destinatari i privati. Potrannooptare per tale regime tutti i soggetti Ivache rientrano nel giro d’affari fino a duemilioni di euro.

Il diritto alla detrazione dell’IVA relativaai beni acquistati o servizi ricevuti dalsoggetto optante potrà essere esercitatosolo a partire dal momento in cui irelativi corrispettivi sono pagati, ocomunque decorso un anno dalmomento in cui l’imposta divieneesigibile secondo le regole ordinarie edalle condizioni esistenti in tale momento.Nel caso in cui sia effettuato unpagamento parziale del corrispettivo, ildiritto alla detrazione d’imposta sorge incapo al soggetto che ha esercitatol’opzione nella proporzione esistente frala somma pagata ed il corrispettivocomplessivo dell’operazione.

Pur essendo obbligatorio indicare nellafattura che l’emittente applica l’esigibilitàdifferita ai sensi dell’articolo �2-bis delDL 8�/2012 (la cui omissione hacarattere formale), l’acquirente o ilcommittente potranno detrarre l’impostaanche se non è stato pagato ilcorrispettivo. L’opzione perl’applicazione del regime dell’IVA percassa e la revoca della stessa sarannoesercitate secondo le modalitàindividuate con apposito provvedimentodel Direttore dell’Agenzia delle Entrate.

(comunicazione e-mail del 04/10/2012 afirma di Daniele Nardin, Funzionariotributario, Referente Catasto Fabbricatied A.I.I., Ufficio Provinciale di Padova)

Negli ultimi tempi sono intervenutisostanziali cambiamenti che hannoriguardato l’annosa questione dei“Fabbricati Rurali”.

Com’è noto, già il D.M. n. 28 del2/1/1998 (Regolamento recante norme intema di costituzione del catasto deifabbricati ……) aveva sancitol’obbligatorietà di censire al CatastoFabbricati i fabbricati rurali di nuovacostruzione ovvero oggetto di interventiedilizi successivamente alla data dientrata in vigore del decreto stesso (11marzo 1998).

Il Decreto Legge del 6 dicembre 2011 n.201, convertito con modificazioni dallalegge 22 dicembre 2011 n. 214, hainnovato da ultimo la disciplinanormativa, nel frattempo intervenuta,relativa al censimento dei fabbricatirurali negli atti del catasto.

In sostanza la normativa attuale prevedeche tutti i Fabbricati Rurali (destinati adabitazione o strumentali all’attivitàagricola) devono essere censiti al CatastoFabbricati “.. con attribuzione delclassamento, in base alle regoleordinarie, in una delle categorie catastalipreviste nel quadro generale diqualificazione”.

In seguito al dettato del Decreto Leggen. 201 sopra richiamato, è stato emesso ilDecreto del Ministero dell’Economia edelle Finanze del 26 luglio 2012(Individuazione delle modalità diinserimento negli atti catastali dellasussistenza del requisito della ruralità) edè stata emanata dalla Direzione Centrale

Catasto e Cartografia dell’Agenzia delTerritorio la circolare n. 2 del 7 agosto2012 avente per oggetto la “Nuovadisciplina in materia di censimento deifabbricati rurali ai sensi dell’art. 1�,commi 14-bis, 14-ter, 14-quater deldecreto legge 6 dicembre 2011 n. 201 edel Decreto del Ministero dell’Economiae delle Finanze 26 luglio 2012”.

Dai primi giorni di settembre, inoltre, èstata rilasciata una nuova versione delprogramma “Docfa” (4.00.1) che, conl’implementazione delle tipologie e dellecausali del documento, recepisce leultime novità normative.

Si invitano, per tanto, i professionisti inindirizzo a leggere con molta attenzioneil Decreto Ministeriale del 26 luglio 2012e la circolare n. 2/2012 dell’Agenzia delTerritorio, nonché scaricare ed installarela nuova versione di Docfa.

Si segnala infine che ad una non attentalettura può sfuggire la diversità tra la“Domanda per il riconoscimento delrequisito di ruralità agli immobili ad usoabitativo ed agli immobili strumentaliall’esercizio dell’attività agricola”(allegato A al decreto del 26 luglio 2012)e la “Richiesta di iscrizione negli atti delcatasto della sussistenza del requisito diruralità in capo alle abitazioni rurali edai fabbricati strumentali all’eserciziodell’attività agricola” (allegato 1 allaCircolare n. 2 del 7 agosto 2012).

Nel primo caso si tratta della domanda(corredata dagli attestati B e/o C allegatiallo stesso decreto) da presentare allasegreteria dell’Ufficio Provincialedell’Agenzia del Territorio (attualmenteentro il termine del �0/09/2012) perottenere il riconoscimento della ruralitàrelativamente ai fabbricati rurali giàcensiti al Catasto Fabbricati (art. 2 c. 1,2, �, 4 del Decreto 26/7/2012).

Nel secondo caso, invece, si tratta di“unità immobiliari urbane” cheacquisiscono i requisiti di ruralità e nonnecessitano di un nuovo classamento erendita (art. 2 c. 6 del Decreto26/7/2012). Si tratta quindi di fabbricati

AGENZIA DEL TERRITORIO –CIRCOLARE 2/2012 ECOMUNICATO – CENSIMENTODEI FABBRICATI RURALI NEGLIATTI DEL CATASTO.

DETERMINAZIONE DELCORRISPETTIVO DA PORRE ABASE DI GARA PERL’AFFIDAMENTO DEICONTRATTI PUBBLICI DISERVIZI ATTINENTIALL’ARCHITETTURA EALL’INGEGNERIA – REVISIONEDEL CODICE DEI CONTRATTIPUBBLICI.

DECRETO DEL MINISTERODELL’ECONOMIA E DELLEFINANZE DELL’11/10/2011 –IVA PER CASSA

FABBRICATI RURALIAGENZIA DEL TERRITORIO,UFFICIO PROVINCIALE DIPADOVA

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distribuzione elettrica.

A tal proposito, rinnoviamo l’attenzionesui seguenti aspetti:

Le linee elettriche di Enel Distribuzionesono da considerarsi permanentementein tensione;

Le attrezzature sono in genere buoniconduttori di elettricità e pertanto,l’avvicinamento o il contatto con le lineeelettriche aeree è causa di scaricheelettriche le cui conseguenze possonorisultare gravi o addirittura fatali;

Nei cantieri sono applicabili ledisposizioni del D. Lgs. n. 81 del 09aprile 2008 “Attuazione dell’articolo 1della legge � agosto 2007, n. 12�, inmateria di tutela della salute e dellasicurezza nei luoghi di lavoro”, cheregolamentano la materia della tuteladella salute e della sicurezza deilavoratori nei luoghi di lavoro, ed inparticolare gli artt. 8� e 117, che vietanol’esecuzione di lavori in prossimità dilinee elettriche o impianti elettrici conparti attive non protette senza che sianoadottate idonee precauzioni.

Invitiamo, pertanto, le Imprese edAssociazioni a sensibilizzareadeguatamente le proprie maestranze edin particolare le figure che ricopronoruoli di responsabilità in materia disicurezza (datori di lavoro, responsabiliSPP, dirigenti, preposti, ecc..) sul temaoggetto della presente lettera e sullenecessarie cautele da adottare.

Per quanto riguarda eventuali richieste difuori servizio o messa in sicurezza diimpianti interferenti è possibilecontattare le strutture di EnelDistribuzione competenti per provincia,ai seguenti recapiti:

Zona diBelluno/Padova/Rovigo/Treviso/Venezia/Verona/Vicenza

Casella postale 144 – �0171 MestreCentro-Venezia – fax 0415060662

Ricordiamo infine il nostro riferimentotelefonico 80�.500 per la segnalazione deiguasti.

UNIONE DEI COMUNI DEL MEDIOBRENTA Cadoneghe – Vigodarzere SPORTELLO UNICO ATTIVITA’PRODUTTIVE(comunicazione dell’ottobre 2012 afirma dell’arch. Nicoletta Paiaro,Responsabile Sportello Unico AttivitàProduttive, Unione dei Comuni delMedio Brenta)

La presente per informare che dalla datadel 15/10/2012, tutte le domande, ledichiarazioni, le segnalazioni e lecomunicazioni concernenti le attivitàproduttive e le prestazioni di servizi,nonché quelle relative alla azioni dilocalizzazione, realizzazione,trasformazione, ristrutturazione oriconversione, ampliamento otrasferimento, cessazione o riattivazionedelle suddette attività, dovranno essereinoltrate esclusivamente in modalitàtelematica collegandosi al sitowww.impresainungiorno.gov.it,individuando lo sportellodell’Amministrazione con lo strumento“SUAP in tre click” e allegando idoneamodulistica scaricabile dal sitowww.mediobrenta.it e dai siti degli enti acui fa riferimento l’endoprocedimentooggetto dell’istanza.

Ogni file deve essere sottoscrittodigitalmente dal richiedente e, nel caso dielaborati tecnici, dal tecnico incaricato.Qualora il richiedente non abbia la firmadigitale, ogni file dovrà essere firmatodigitalmente da persona incaricata dalrichiedente, mediante modello di procuraai sensi dell’art. 1�92 c.c., scaricabile dalsito www.mediobrenta.it.

La trasmissione della documentazionecon modalità diversa da quella indicata,sarà dichiarata irricevibile.

L’inoltro di documenti non sottoscrittidigitalmente o con certificato scadutocomporta l’inefficacia delladichiarazione/istanza/comunicazionepresentata.

PROVINCIA DI PADOVA –ASSESSORATO AL LAVORO EFORMAZIONE(lettera a firma dell’arch. MassimilianoBarison, Assessore al Lavoro eFormazione, Provincia di Padova).

L’Assessore al Lavoro e Formazionedella Provincia di Padova, arch.Massimiliano Barison, trasmette ilcomunicato di Italia Lavoro S.p.A.inerente all’Avviso pubblico a sportellorivolto ad imprese per la richiesta dicontributi finalizzati all’inserimentooccupazionale con contratto diapprendistato.

Con riferimento all’Avviso pubblico asportello rivolto ad imprese per larichiesta di contributi finalizzatiall’inserimento occupazionale concontratto di apprendistato – C.U.P.I52F11000090007 – pubblicato sul sito diItalia Lavoro, www.italialavoro.it,sezione Bandi, sottosezione“Opportunità per i cittadini e le imprese”in data 11/11/2011, nonché per estrattosui quotidiani “La Repubblica” e “IlCorriere della Sera”, si informa che apartire dal 1/9/2012, per le assunzionieffettuate da quella data e fermerestando tutte le ulteriori condizioniindicate nell’avviso pubblico, possonopresentare richiesta di contributo anchegli studi professionali in qualunque

NOTIZIE DALL’ORDINE

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urbani che un in determinato momentoacquisiscono i requisiti di ruralità emantengono il classamento originario.La richiesta deve essere presentata, entro�0 giorni, alla segreteria dell’UfficioProvinciale dell’Agenzia del Territorio(corredata dagli attestati B e/o C allegatial Decreto 26/7/2012).

Parimenti, nel caso di perdita deirequisiti di ruralità, deve esserepresentata – sempre entro il termine di�0 giorni - la “Richiesta di cancellazionedell’annotazione relativa alla ruralitàdegli immobili ad uso abitativo e degliimmobili strumentali all’eserciziodell’attività agricola” (allegato 2 allaCircolare n. 2 del 7 agosto 2012).

In merito alle pratiche catastali dapresentare con Docfa, si segnala che nondeve più essere indicata nel campocausale “altre” la dicitura “RICHIESTADI CATEGORIA RURALE”, ma sideve utilizzare la tipologia deldocumento codificata prevista nellaversione 4.00.1 di Docfa. In tale ipotesi ilsistema inserirà in modo automaticol’annotazione “richiesta ruralità” suognuna delle unità rurali dichiarate.

In ogni caso, se la dichiarazione Docfariguarda la presentazione, nello stessolotto, di unità rurali ed unità ordinarie sidovranno compilare distinti file, sia inNuova Costruzione che in Variazione,indicando le opportune tipologie didocumento (“Dichiarazione resa ai sensidel DM 26/7/2012” ovvero“Dichiarazione resa ai sensi dell’art. 1�c. 14 ter del DL 201/2011” per le unitàrurali e “Dichiarazione ordinaria” o altraper le unità urbane).

Si allega una tabella riassuntiva con leprincipali casistiche previste.

REGIONE VENETOUnità di Progetto Energia(comunicazione e-mail del 25 settembre2012)

In riferimento all’applicativoVe.Net.energia-edifici per la trasmissionedegli Attestati di CertificazioneEnergetica degli edifici alla RegioneVeneto, si informa che dal 20 settembre2012 è stata implementata la funzione diricerca e stampa dei soli A.C.E. registratiin Ve.Net.energia-edifici a decorrere dal02 maggio 2012, data di attivazione dellostesso. La funzione in argomento ha loscopo di consentire agli utenti interessatidi accertare l’effettiva trasmissione di unA.C.E. redatto da un professionista allaRegione del Veneto ed è disponibilepresso la pagina internet raggiungibile alseguente indirizzo:http://www.regione.veneto.it/Economia/Energia/rendimento+energetico+in+edilizia.htm. E’ utilizzabile da chiunque sia inpossesso dei seguenti dati relativi ad un

A.C.E.: NUMERO E ANNO diregistrazione, contenuti nella primapagina dello stesso, nel campo “Codicecertificato” indicato in alto a sinistra edella “CHIAVE”, un codicealfanumerico indicato nella parteinferiore di ogni pagina dell’A.C.E. nelcampo “Chiave”.

ENEL Distribuzione – DivisioneInfrastrutture e Reti – Macro AreaTerritoriale Nord Est – Esercizio ReteTriveneto(lettera del 14/09/2012 a firma diRoberto Zapelloni, Responsabile)

Il ripetersi di infortuni elettrici perfolgorazione, alcuni con esito fatale, checontinuano a coinvolgere gli operatoridel settore edile e di ingegneria civile cheoperano presso i cantieri ed inparticolare coloro che utilizzanoattrezzature quali pompe per lo scaricodel calcestruzzo, autobetoniere,autocestelli, autogrù, trabattelli, ecc., ciinduce a rinnovare l’attenzione sui rischiderivanti da tali attività eseguite inprossimità delle linee aeree per la

CASISTICA TIPOLOGIA ADEMPIMENTI TERMINI

Fabbricati Rurali già censiti al CEU

Domanda + dichiarazione/i (allegati A + B e/o C - DM 26/7/2012)

Entro

30 settembre 2012

Fabbricati Rurali di nuova costruzione

DOCFA – tipologia documento: “Dichiarazione resa ai sensi del DM 26/7/2012” + Dichiarazione/i (all. B e/o C – DM 26/7/2012)

Entro

30 giorni dall’evento

Fabbricati Rurali censiti al CEU oggetto di

interventi edilizi

DOCFA – tipologia documento: “Dichiarazione resa ai sensi del DM 26/7/2012” + Dichiarazione/i (all. B e/o C – DM 26/7/2012)

Entro

30 giorni dall’evento

Fabbricati Rurali censiti al Catasto Terreni

(qualità FR)

DOCFA - tipologia documento: “Dichiarazione resa ai sensi dell’art. 13 c. 14 ter del DL 201/2011” + Dichiarazione/i (all. B e/o C – DM 26/7/2012)

Entro

30 novembre 2012

Fabbricati censiti al CEU che acquisiscono i requisiti di ruralità (senza modifiche)

Richiesta di iscrizione del requisito di ruralità …. (all. 1 a circ. 2/2012) + Dichiarazione/i (all. B e/o C al DM 26/7/2012)

Entro

30 giorni dall’evento

Fabbricati censiti al CEU che acquisiscono i requisiti di ruralità

(con modifiche)

DOCFA – tipologia documento: “Dichiarazione resa ai sensi del DM 26/7/2012” + Dichiarazione/i (all. B e/o C al DM 26/7/2012)

Entro

30 giorni dall’evento

Fabbricati Rurali censiti al CEU che perdono i requisiti di ruralità (senza modifiche)

Richiesta di cancellazione dell’annotazione …… (all. 2 a circ. 2/2012)

Entro

30 giorni dall’evento

Fabbricati Rurali censiti al CEU che perdono i requisiti di ruralità

(con modifiche)

DOCFA – tipologia documento: “Dichiarazione ordinaria”

Entro

30 giorni dall’evento

ATTIVAZIONE NUOVAFUNZIONALITA’ DI RICERCAATTESTATI DICERTIFICAZIONE ENERGETICA(A.C.E.) IN VE.NET.ENERGIA-EDIFICI

INFORTUNI ELETTRICI AGLIOPERATORI CHE LAVORANOPRESSO I CANTIERI EDILI

NUOVE MODALITA’ DIPRESENTAZIONE TELEMATICAALLO SPORTELLO UNICOATTIVITA’ PRODUTTIVE.

INSERIMENTOOCCUPAZIONALE CONCONTRATTO DIAPPRENDISTATO

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Seduta di Consiglio del 10 settembre2012Il Consiglio ha inizio alle ore 14.30

Assenti: Architetto A. Draghi e architettoiunior D. Castello

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 23 luglio 2012.

Riforma degli ordinamenti professionaliIl 14 agosto u.s. con il DPR n. 137 èentrata in vigore la riforma degliordinamenti professionali. Il Consiglio sisofferma sugli alcuni degli aspetti chevengono modificati quali la pubblicità,l’assicurazione obbligatoria, il contrattocon la committenza, la tariffa, il tirocinio,la formazione continua, le societàinterprofessionali, l’istituzione dei Consiglidi disciplina.Al riguardo il 26 settembre p.v. si terrà aRoma, organizzato dal ConsiglioNazionale, un seminario per illustrare taliaspetti. Per l’Ordine presenzierà l’arch. G.Cappochin, il Consigliere Segretario L.Montin e la Responsabile della Segreteria,sig.ra M. Martinelli.

Selezione della postaIl Consiglio prende visione della propostapervenuta dall’Associazione Amici dellaMusica di Padova che prevede lapossibilità di sottoscrivere un abbonamentoriservato alla 56° stagione concertistica2012/2013 al costo di Euro 140,00 (afronte del costo normale di Euro 170,00),fino ad esaurimento dei posti, per l’interastagione composta da 22 concerti.Il Consiglio demanda alla Segreteria ladefinizione dell’operatività e laconseguente comunicazione agli iscritti.

Viene richiesto e concesso il patrociniodell’Ordine ai Convegni di Casa Clima:“Verso un costruire sostenibile”, chel’Associazione Casa Clima NetworkPadova e Rovigo sta organizzando aPadova per l’8 e il 12 ottobre p.v.

nell’ambito della manifestazione fieristica“Casa su Misura”.

Non viene concesso il patrociniodell’Ordine alle seguenti iniziative:• convegno promosso dall’associazione

P.I.L.E. attraverso la società Metal &Service incentrato sulle problematichedegli impianti anticaduta sulle copertureedili previsto per il 28 settembre p.v.presso la Sala Convegni di Villa Italia aPadova poiché tematiche giàampiamente dibattute attraverso i corsi diformazione promossi dall’Ordine;

• incontro tecnico promosso da MitsubishiItalia su “I 3 asset per la riqualificazionedel patrimonio edilizio esistente: analisidella qualità immobiliare, sistemi VRFmisti e supervisione BEMS” previsto peril 6 febbraio 2013 poiché trattasi diiniziativa a carattere commerciale.

Il Consiglio delibera inoltre di nonaccogliere la proposta avanzata dallaSocietà Gruppo Tubi e Raccordi in PVC eIl Gruppo Serramenti e Avvolgibili (GSA)per organizzare un incontro tecnico su taliprodotti in quanto troppo settoriale.

Parere negativo viene espresso dalConsiglio sulla proposta di collaborazioneavanzata dalla Pr.o.fire che prevede lasottoscrizione di un protocollo per larealizzazione di corsi e seminari validi peril mantenimento dell’iscrizione deiprofessionisti negli elenchi del Ministerodell’Interno (Legge 818/1984).

E’ giunta la richiesta dall’Impresa BusonCostruzioni di Casalserugo (Pd) di unaterna di nominativi per effettuare ilcollaudo statico relativo alla costruzione diun nuovo edificio residenziale bifamiliaresito in S. Giacomo di Albignasego (Pd)Vicolo San Pio X. Sulla scorta delregolamento, vengono designati gliarchitetti Paolo Merlini, Pierluigi Fasan,Vittorio Lazzarin.

Altra richiesta è pervenuta dall’ImpresaEdile Basso di Loreggia (Pd) per una ternadi nominativi per effettuare il collaudostatico relativo alla costruzione di unnuovo edificio residenziale bifamiliare sito

in Loreggia (Pd) Via Roma – PdL OstigliaLotto 1. Sulla scorta del regolamento,vengono designati gli architetti LivioMezzato, Roberto Scarin, AntonioPasqualin.

Il Consiglio prende atto dell’istanzapervenuta da una collega la quale avendotrasferito la residenza in Inghilterra intendeavvalersi dell’art. 7 del D.Lgs 127/92 (“ Icittadini degli stati membri delle comunitàeuropee, già iscritti in un albo dell’Ordinedegli Architetti o dell’Ordine degliIngegneri, che siano abilitati all’eserciziodelle attività disciplinate dal presentedecreto e si siano stabiliti in altro statomembro ai fini dell’esercizio di detteattività, possono, a domanda, conservarel’iscrizione nell’albo italiano di precedenteappartenenza”) per mantenere l’iscrizioneall’Albo dell’Ordine degli Architetti, P. P. eC. di Padova.Il Consiglio – verificati i presupposti dilegge – delibera di riscontrarepositivamente la richiesta.

Il Comune di Codevigo ha richiestol’indicazione di una terna di professionistiiscritti all’albo regionale dei collaudatoriper il collaudo di opere di urbanizzazioneprimaria di un piano urbanistico direcupero. Il Consiglio, avuta la preventivadisponibilità dei Colleghi, segnala gliarchitetti Mauro Bacelle, Antonio Tombolae Danilo Turato.

Si prende nota che a seguito dell’adesionedell’Ordine al progetto promosso dalCNAPPC di istituire una rete di Presididegli Architetti per la Protezione Civile sulterritorio nazionale, il Consiglio Nazionalecon circolare n. 892 del 5 giugno 2012comunica che prende il via la prima fasedella formazione dei volontari con unseminario che si terrà a Roma il 15novembre p.v.Per il nostro Ordine presenzieranno ilConsigliere R. Meneghetti ed ilResponsabile del Coordinamentoprovinciale, arch. S. Francescon.

Viene data lettura della nota pervenuta afirma dell’arch. M. Marchesi, coautoredella pubblicazione Risanare l’esistente

per il confort e l’efficienza energetica, chepropone un incontro formativo sul temadella riqualificazione energetica degliedifici esistenti, lavoro di ricerca eapprofondimento condotto incollaborazione con la Libera Università diBolzano. In occasione dell’incontroformativo gli autori intendono illustrare lapubblicazione elaborata con l’intento difornire un utile strumento. Il Consigliodelega l’arch. Paolo Stella ad approfondirela proposta.

Il Consiglio prende visione dell’atto diappello notificato al legale dell’Ordine,avv. G. Scudier, dall’avv. L. Gollinnell’interesse del geom. Luca Vigatocondannato dal Tribunale di Padova –Sezione Distaccata di Este - per esercizioabusivo della professione a seguitoredazione di un piano di lottizzazione aduso residenziale. Viene dato mandato alConsigliere Segretario, arch. L. Montin, diverificare quali azioni debbano essereintraprese a seguito di detto atto di appello.

Il Presidente, arch. Giuseppe Cappochin,informa il Consiglio che quest’oggi haincontrato l’ing. Guido Cassella dellaSocietà EsseTiEsse per approfondire laproposta da questo avanzata a seguito dinostra specifica richiesta per l’attivazionedi un corso base di specializzazione inprevenzione incendi e corsi/seminari diaggiornamento sulla medesima materia inattuazione degli artt. 4 e 7 del D.M. 5agosto 2011. Il corso necessario per potersi iscriverenegli elenchi del Ministero dell’Internodeve avere una durata di 120 ore e non puòsuperare i 40 partecipanti. La frequenzadelle lezioni ha carattere obbligatorio e nonpossono essere ammessi a sostenerel’esame finale i partecipanti che abbianoassenze superiori al 10% delle orecomplessive di durata del corso stesso.Il costo/partecipante sarà di € 950,00 +IVA, esame finale compreso; i giovaniiscritti (intendendo per tali gli iscrittiall’Albo con meno di 35 anni oppure conmeno di 5 anni di iscrizione all’Albo)godranno di un costo agevolato di €850,00.I corsi/seminari di aggiornamento – della

durata complessiva di almeno 40 orenell’arco di 5 anni - devono esseremonotematici, a carattere informativo,senza limite al numero di partecipanti,avere una durata non inferiore a 3 ore e nonsuperiore a 6 ore. I costi per questa seconda fattispecie nonsono stati ancora definiti in quanto sono incorso i contatti con il Comando dei VVF.Il Consiglio ritiene opportuno allargare lapartecipazione al corso base anche agliingegneri per consentire un più rapidoraggiungimento del numero massimo diaderenti. In tal senso il Presidente, arch. G.Cappochin, si farà parte attiva.EsseTiEsse srl curerà tutti gli aspettiorganizzativi del corso e di ottenimentodelle previste autorizzazioni presso gliorganismi preposti.La Segreteria dell’Ordine interverrà alnecessario supporto organizzativo, qualoraquesto fosse ritenuto necessario.

Corso sulla progettazione integrataedificio-impiantoL’arch. P. Stella quale referente per ilprogetto, comunica che ad oggi sono oltrecento le iscrizioni al corso di cui 44 inmodalità on-line. Si prevede però, stante lecontinue richieste di informazioni chegiungono in segreteria, che tale numero siadestinato ad aumentare. Stante il riscontropositivo, si ritiene opportuno darnecomunicazione all’esterno con l’interventodell’Ufficio Stampa.Il prossimo 14 settembre tutti i relatorisono stati invitati in sede per illustrare lemodalità di connessione on line ecoordinare i vari interventi.La Segreteria evidenzia la necessità di unaverifica tecnica dell’impianto audio dellasala riunioni stante il collegamento via webdei colleghi che seguiranno il corso inmodalità on line. Il Tesoriere, arch. S.Visentin, da mandato alla Segreteria percontattare la ditta Eurotecnica Salmaso diPadova che ha curato l’impianto audio-video della sala.

BoxAn2La mostra di progetti di architettura perinterni, in programma al Centro CulturaleS. Gaetano dal 6 al 21 ottobre 2012, stariscuotendo notevole interesse tra gli

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NOTIZIE DALL’ORDINE

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forma costituiti.

In tale ipotesi, in luogo del certificato diiscrizione alla Camera di Commercio,dovrà essere allegata appositadichiarazione sostitutiva resa nelle formedi cui al D.P.R. 445/2000, con la qualel’interessato dichiari di non esseresoggetto all’iscrizione di cui sopra,indicando altresì l’ordine diappartenenza ed il numero di iscrizionedei titolari dello studio professionale.

Per ogni eventuale informazione eassistenza per la presentazione delledomande telematiche è a disposizioneper la Provincia di Padova:

Dr.ssa Arianna Pesce di Italia Lavoro

Tel. 041 5455811 – Fax 041 2580128

e-mail: [email protected]

VERBALI DI CONSIGLIO

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iscritti. Il prossimo 19 settembre scade iltermine ultimo per la partecipazione; lagiuria si riunirà giovedì 20 settembre. Il 24settembre p.v. sul sito dell’Ordine verrannoinseriti i nominativi dei progettistiselezionati.

Proposta formativa sul tema della“proprietà intellettuale”Si rinvia la discussione alla prossimaseduta di Consiglio.

Varie ed eventualiIl Consiglio prende in esame alcunepratiche di deontologia. Si rimanda alrelativo verbale.

Il Consigliere Paolo Stella riferisce alConsiglio sugli esiti della riunioneorganizzata in Sala Paladin dal Comune diPadova il 30 agosto u.s. sul tema delleSmart Cities alla quale ha partecipatoinsieme all’arch. Giovanni Furlan.E’ stato un incontro molto interessanteall’interno del quale sono emerse diversetematiche che investono in pieno la nostraprofessione e quindi tutta la nostracategoria.Il Comune ha richiesto un’adesioneformale per la partecipazione ai tavolitecnici che avranno l’onere di formulareidee per la partecipazione al Bandoemanato dal Miur. L’Ordine potrebbeportare un notevole bagaglio di conoscenzein diversi ambiti di tale Bando (Sicurezzadel territorio, Domotica, Scuola,Architettura sostenibile e Materiali,Gestione Risorse Idriche). La prossimariunione operativa è già stata fissata per ilprossimo 13 settembre 2012 (o inalternativa il successivo giorno 14).

L’arch. P. Simonetto informa il Consigliodi aver approfondito la comunicazionepervenuta dall’arch. Nicola Busindell’Ordine di Vicenza e coordinatorenazionale INPSBLOG per l’istituzione diuna gestione separata Inarcassa che pongafine alle disparità previdenziali traarchitetti a titolo esclusivo e architettianche dipendenti. Il Consiglio non ritienedi sottoscrivere il documento sottopostociin quanto tale problematica è già da tempoa conoscenza dell’ente previdenziale sulquale incombe l’onere di individuare –

qualora ve ne fosse la possibilità –un’eventuale soluzione attraversomodifiche statutarie.

Movimenti dell’AlboSi deliberano le seguenti nuove iscrizioninella Sezione A, Settore Architettura:Architetti Arianna Bagatella, Gerrj Casarin,Francesco Bogoni.

Viene cancellato, su richiesta personale,l’architetto Luciano Ginel.

Viene cancellato per decesso avvenuto il 17luglio 2012 l’Architetto Giuliano Mason.

Viene cancellato per decesso avvenuto il 1°settembre 2012 l’Architetto DarioBonomo.

Viene richiesto all’Ordine degli Architetti,P. P. e C. della Provincia di Napoli il nullaosta per l’iscrizione al nostro Albodell’arch. Simone Bonaldo.

I lavori di Consiglio si concludono alle ore17.00

Seduta di Consiglio del 21 settembre2012Il Consiglio ha inizio alle ore 12.30Assenti: Architetti A. Draghi, A. Gennaro eP. Simonetto

Lettura ed approvazione del verbaleViene letto ed approvato il verbale dellaseduta di Consiglio del 10 settembre 2012.

Riforma delle professioni intellettualiIl Consiglio prende visione del documentopervenuto dal Consiglio Nazionale con ilquale si informa che sull’home page delsito istituzionale è stato pubblicato ilvademecum sul DPR di riforma delleprofessioni nel quale vengono evidenziatele novità che il provvedimento legislativoha introdotto per la categoria professionale.

Sul tema si delibera di promuovere treincontri sul territorio: il primo viene fissatoper il 25 ottobre a Cittadella, il secondo perl’8 novembre a Cittadella ed il terzo per il15 novembre a Padova.

Si ritiene importante il coinvolgimentodell’Ordine degli Ingegneri; in tal senso ilPresidente si riserva di contattaredirettamente l’ing. G. Simioni perverificare la fattibilità di realizzarecongiuntamente tali incontri.

La Segreteria curerà l’individuazione dellesedi di Este e Cittadella.

Corso sulla progettazione integrataedificio-impiantoL’arch. Paolo Stella comunica che gliiscritti al corso sono quasi 130. Il Consiglioesprime soddisfazione.

Mostra progettazione interni “BOXAN2La giuria per la selezione della mostra si èriunita ieri, 20 settembre, presso la sededell’Ordine. Complessivamente hannopartecipato n. 38 progettisti/studi diprogettazione per un totale di 86 progetti.Sono stati selezionati complessivamente n.58 progetti che verranno esposti in mostrapresso il Centro Culturale S. Gaetano dal 6al 21 ottobre 2012.

IV Festa Nazionale Avviso Pubblico EntiLocali e Regioni per la formazione civilecontro le mafieIl Presidente, arch. G. Cappochin,comunica di essere stato invitato adintervenire alla IV Festa Nazionale AvvisoPubblico Enti Locali e Regioni per laformazione civile contro le mafie prevista aPadova dal 25 al 27 ottobre p.v. Il suointervento è previsto nell’ambito dellatavola rotonda su “Soldi sporchi. Quandole mafie inquinano l’economia” accanto aquello del Procuratore Nazionale AntimafiaPiero Grasso.

Varie ed eventualiProposta formativa sul tema della“proprietà intellettuale”L’arch. R. Meneghetti illustra la propostapervenuta dall’avv. Fabrizio Seno per unincontro formativo su alcune tematicheinerenti la proprietà intellettuale, sul qualeil Consiglio già a fine luglio si era espressopositivamente. Stante però la specificitàdell’argomento il Consiglio ritiene sondareattraverso pre-adesioni il reale interesse daparte degli iscritti. In base ai riscontri, siprogrammerà l’avvio del corso. In tal senso

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si predisporrà il riscontro per l’avv. F.Seno.Il Consigliere architetto iunior DorisCastello, che nella seduta di Consiglio del9 luglio u.s. aveva avuto mandato diverificare – a seguito segnalazionepervenuta – la legittimità di un affidamentodi incarico sotto il profilo delle competenzeprofessionali, riferisce nel merito. Altermine dell’esposizione il Consigliodelibera di verificare con il legale lafattibilità di procedere con un’azione legalenei confronti del progettista e del dirigentedell’Area Tecnica del Comune diMonselice, per l’affidamento di un incarico(Delibera della Giunta Comunale n. 243del 10.11.2011) di riqualificazione delcentro abitato della frazione di SanBortolo, incarico che esula dallacompetenze dei geometri, secondo quantoprevisto dall’art. 16 del R.D. 274/1929,Regolamento per la professione digeometra. Come si evince infatti dalladocumentazione esaminata, il progettoprevede la realizzazione di una piazza confontana, un parcheggio, un campo datennis/pallavolo, un campo dapallacanestro, un campo da calcetto ed irelativi percorsi pedonali, tutte prestazioninon contemplate nel sopraccitato art. 16.

Movimenti dell’AlboVengono cancellati, su richiesta personale,gli architetti Giovanni Russo, OrlandoBonetto, Francesco Fenzi e DanielaManzardo.

Si delibera il rilascio del nulla osta altrasferimento dell’iscrizione dell’arch.Giuseppe Pagano presso l’Ordine degliArchitetti, P. P. e C. della provincia diTreviso.

Selezione della postaE’ giunta la richiesta dall’Impresa diCostruzioni Favaro di San Giorgio inBosco (Pd) di una terna di nominativi pereffettuare il collaudo statico relativo allacostruzione di un nuovo edificioresidenziale unifamiliare sito inCampodoro (Pd) Via Veneto. Sulla scortadel regolamento, vengono designati gliarchitetti Francesco Gramegna, SilviaMaggi, Andrea Maria Moronato.

Viene data lettura della circolare pervenutadal Consiglio Nazionale Architetti, P. P. eC. del 14 settembre u.s. (prot. n. 921)inerente il rinnovo del contratto conArubapec spa per il rilascio di PEC e firmedigitali a favore degli iscritti agli Ordiniprovinciali. Il Consiglio conferma icontratti in essere.

A fronte della richiesta pervenuta dallaEsseTiEsse di Padova di individuare tra ipartecipanti al corso per “Coordinatore perla progettazione e Coordinatore perl’esecuzione dei lavori di cui al D.Lgs.81/2008” - che inizierà il 26 settembre p.v.e la cui conclusione è prevista per il 14gennaio 2013 - il responsabile del corso, ilConsiglio nomina l’arch. Andrea Sivieroincaricando la Segreteria di verificarne ladisponibilità.

Un collega nell’informare il Consiglio diaver trasferito la residenza nel Comune diVenezia, richiede di poter mantenerel’iscrizione al nostro Albo inconsiderazione del fatto che manterrà lostudio nel Comune di Padova. Sulla scortadella motivazione addotta dal Collega, ilConsiglio delibera che questi possaconservare l’iscrizione presso il nostroOrdine; qualora il presupposto dell’attivitàsvolta nella provincia padovana dovessevenire meno, in osservanza al R.D.2537/1925, si provvederà al trasferimentodell’iscrizione nella provincia di residenza.

In riferimento alla richiesta di patrociniopervenuta da Cadline Software srl diSelvazzano Dentro per un seminarioformativo su alcuni aspetti della pratica di“Relazione paesaggistica”, il Consiglioesaminata attentamente l’informativa hadeliberato di non concederlo. Lamotivazione di detta deliberazione sta nelfatto che non si ritiene dover avallareiniziative formative promosse da terzi sutemi, di sicuro interesse, ma sui qualil’Ordine per i propri iscritti ha giàsviluppato percorsi formativi specifici.

Sulla scorta della nota pervenuta dalConsiglio Nazionale Architetti, P. P. e C.,prot. n. 924 del 14 settembre 2012, riferitaalla programmazione dei corsi decentratiper la formazione degli architetti sul tema

della protezione civile, il Consiglio ritieneopportuno inoltrare formale istanza a chedetti corsi possano svolgersi anche nellanostra provincia.

I lavori di Consiglio si concludono alle ore14.50 per dare inizio alla prima lezione delcorso sul tema della progettazione integrataedificio-impianto.

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Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggistie Conservatoridella Provincia di Padova

35131 Padova - Piazza G. Salvemini. 20tel. 049 662340 - fax 049 654211e-mail: [email protected]

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ISSN 2279-7009