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APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE SVOLTO PRESSO L’IPSIA ODERO DI GENOVA SESTRI PONENTE NELL’ANNO SCOLASTICO 2014/2015 A cura del prof. Giancarlo Memmo CORSO DI FORMAZIONE DOCENTI OPERANTI NELLE AREE A RISCHIO SOCIO-EDUCATIVO E A FORTE CONCENTRAZIONE DI ALUNNI IMMIGRATI

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APPUNTI DAL CORSO DI FORMAZIONE SVOLTO PRESSO L’IPSIA ODERO DI GENOVA SESTRI PONENTE

NELL’ANNO SCOLASTICO 2014/2015

A cura del prof. Giancarlo Memmo

CORSO DI FORMAZIONE DOCENTI OPERANTI NELLE AREE A RISCHIO SOCIO-EDUCATIVO E A FORTE

CONCENTRAZIONE DI ALUNNI IMMIGRATI

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A cura prof. G.Memmo (sul titolo del corso e sul paragrafo di ogni incontro è attivo un collegamento ipertestuale per i materiali)

CORSO DI FORMAZIONE PER DOCENTI OPERANTI NELLE AREE A RISCHIO SOCIO-EDUCATIVO E A FORTE CONCENTRAZIONE DI ALUNNI IMMIGRATI

Genova IPSIA ODERO a.s. 2014/2015 http://www.ipsiaodero.gov.it/

1° INCONTRO

Sembra deleghino ma in realtà

SI SENTONO INADEGUATI

CHI ERANO NEL LORO PAESE?

ADDESTRAMENTO ≠ COLTIVARE L’UMANITA’

Vs CITTADINO SCUOLA Luogo di origine

Luogo di arrivo

Intervento personale: • Gli alunni stranieri vengono “accolti” nelle classi e nelle scuole nonostante la

scarsità di mezzi, in quale altra realtà produttiva nazionale ciò potrebbe avvenire senza gravi problemi (ad esempio alla Unicredit se arriva il 10% di personale straniero che non sa una parola di italiano…)?

• FIS e figure di sistema, necessità referente “stranieri”, spesso il fondo è “mal distribuito”;

• L’insegnante di sostegno è “predisposto” per il lavoro interculturale; • Il progetto “il ponte” per il disagio, come altri progetti simili, spesso non lo vogliono i

“curricolari” perché perdono le lezioni.

DOPPIA

ASSENZA

GENITORI ALLIEVI STRANIERI

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2° INCONTRO

Le criticità sull’accoglienza degli alunni stranieri e problemi di successo formativo (lavoro di gruppo in cooperative learning) Qualche riflessione:

a) Agganciare le famiglie → più facile nell’istituto comprensivo; b) Sospensione giudizio; c) Integrazione famiglie e società/scuola; d) Collegamento con le famiglie; e) Protocollo di accoglienza da mettere nel PAI/POF; f) Segnaletica in lingue a scuola; g) Modulo interculturale obbligatorio nel biennio superiori (questa situazione è più

semplice nell’istituto comprensivo con il curricolo verticale); h) Il successo scolastico è incentrato sulla relazione ALLIEVO DOCENTE i) Necessità di progettare in un momento di programmazione di team, l’inserimento e il

percorso del NAI Ipotesi aree tematiche dei gruppi di lavoro:

1) Strutturali relative servizi (offerti o no istituzioni); 2) Politica della scuola-mentalità docenti; 3) Linguistiche, comprensione, valutazione; 4) Culturali e interculturali; 5) Motivazione di disagio anche simile ai ragazzi italiani.

AREA 3: LINGUISTICHE-COMPRENSIONE-ITALIANOL2-VALUTAZIONE Linee guida per proposte operative: 1) Proposta, cioè delibera, del collegio dei docenti per stabilire un test di ingresso per i NAI al fine di capire il grado di alfabetizzazione; 2) Proposta, cioè delibera, del collegio dei docenti al fine di attivare un’attività di compresenza e supporto da parte dei docenti, finalizzata all’inserimento attivo dei NAI, anche tramite laboratori espressivi, attività sportive, sportello linguistico e altro da progettare. La compresenza sarebbe da attivare in quelle classi dove ci sono allievi stranieri e rientrerebbe nelle attività di recupero delle “frazioni orarie” dei docenti o a carico del FIS; 3) I Consigli di Classe, all’inizio dell’anno scolastico, deliberano l’individuazione di “tutor” linguistici nel gruppo dei pari (allievi stranieri che hanno raggiunto un buon grado di alfabetizzazione e possono accompagnare l’inserimento dei “nuovi”); 4) Il Collegio dei Docenti, il DS e il DSGA per quanto di loro competenza, deliberano: - Piano Annuale delle Attività del personale ATA che evidenzi una figura di AA di riferimento per le immatricolazioni degli alunni stranieri; - Piano Annuale delle Attività Docente, che evidenzi la necessità di un corso di aggiornamento per i docenti dove sono inseriti i NAI, anche in forma di autoaggiornamento docente;

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5) I dipartimenti attivano una progettazione di moduli didattici “interculturali” e trasversali alle varie discipline che posso rientrare nella programmazione base dei docenti dove sono inseriti i NAI; 6) Inserimento nel PAI/POF della sospensione del giudizio nel biennio per gli allievi NAI in modo da realizzare una uniformità di comportamento da parte di tutti i consigli di classe; 7) Creazione nell’ambito del Collegio dei Docenti di una Commissione di Accoglienza NAI, per la necessità di predisporre in team un percorso adeguato di inserimento degli allievi stranieri; 8) La valutazione delle attività svolte in “compresenza” o in forma di tutoraggio o di sportello didattico costituiscono elementi di valutazione acquisiti dai consigli di classe dove sono inseriti i NAI tramite inserimento nel POF e/o delibera specifica del Collegio dei Docenti. Donatella Parrini [email protected] Marianela Gonzalez [email protected] Maria Sole Gambetti [email protected] Giancarlo Memmo [email protected]

STRUTTURALI-SERVIZI (ciò che è e non è offerto)

PROBLEMATICHE EMERSE: 1. MANCANZA DI MEDIATORE CULTURALE E FUNZIONA STRUMENTALE

DEDICATA 2. SEGNALETICA IN LINGUA 3. FORMAZIONE DOCENTI LASCIATA ALLA BUONA VOLONTA’ DEL SINGOLO 4. FORMAZIONE DOCENTE NON FINANZIATA 5. MANCANZA FIGURA PSICOLOGO 6. MANCANZA DI INVESTIMENTO SU SPAZI-TEMPI SCUOLA CHE

FAVORISCANO LA SOCIALIZZAZIONE 7.

PROPOSTE: Essenzialmente strutturata su 4 punti: 1.COSTRUZIONE DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA L’accoglienza dovrebbe prevedere: - un docente-referente che si occupi delle iscrizioni a partire dal mese di giugno-luglio:

- Produzione di materiali in lingua - Appuntamento con le famiglie con supporto del mediatore - Produzione di un questionario per raccogliere informazioni sui ragazzi - Incontro con le scuole medie per il passaggio di consegne - Definizione delle competenze base in ita, mate, inglese - Eventuale inserimento nei corsi di recupero estivi - Attivazione della rete socio-educativa - A Settembre attivazione di un’accoglienza inclusiva con progettti di socializzazione

(gite, attività) - Consigli di classe, ‘pre-formati’, insieme a genitori

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- Progettazione di un percorso di tutoring individuale annuale con la supervisione di uno psicologo

2. FORMAZIONE INSEGNANTI: Anno sabbatico ogni 5 anni Formazione obbligatoria 3. ACCOGLIENZA NUOVI DOCENTI 4. VALUTAZIONE DEL LAVORO FATTO Bandini, Ceciarelli, Chirizzi Bottini

PROGETTO ACCOGLIENZA progetto accoglienza

attivazione nella scuola di un progetto volto a lenire il disagio legato ai “migranti”, a risolvere le problematiche legate alle “differenze” che si occupi di: Formazione docenti

Mirata a chiarire le differenze interculturali e a ridurre, se non eliminare, i misunderstanding espressivi (sia verbali che fisici) attraverso il contatto e l’ausilio di - mediatori culturali - psicologi - insegnanti esperti delle problematiche Creazione gruppo di lavoro

Teso ad elaborare e a rinnovare tecniche e interventi nel “quotidiano” Progetto non limitato ad un periodo breve Ma che “porti per mano” I migranti nella loro immersione nella nostra scuola e nella nostra cultura Sensibilizzazione gruppo docenti

Rendendoli edotti delle differenze e dei problemi legati alla migrazione dei ragazzi e alle conseguenze anche psicologiche teso a migliorare - rapporto con studenti - didattica (progetto accoglienza) - da inserire nel PAI/POF Riorientamento verso il giusto indirizzo (non per forza verso il basso) Identificazione non solo delle problematiche anche con un percorso di reindirizzamento dei migranti verso il giusto percorso scolastico non solo teso a ridurre le “difficoltà” ma anche a esaltare le eccellenze Piano didattico personalizzato

In grado di esaltare le caratteristiche positive del ragazzo “migrante”, compensare le difficoltà su cui si può lavorare evitando che siano di ostacolo al suo sviluppo. Di Brigida, Buratti, Gaggero e Merletto, Silivestro

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CULTURALI-INTERCULTURALI( pregiudizi e stereotipi ) Criticità generali emerse 1 ) Problemi per “agganciare” le famiglie; l’”aggancio” è più facile negli Istituti Comprensivi”. 2 ) In certe situazioni scolastiche c’è poco supporto da parte della famiglia. 3 ) Lo studente è a forte rischio di vivere una forte solitudine, 4 ) Non infrequentemente le più disparate problematiche familiari obbligano lo studente ad avere poco tempo da dedicare allo studio. Possibili soluzioni Si auspica la presenza a scuola di mediatori culturali che facciano da collegamento tra scuola e famiglia, nonché favorire momenti di “scuola aperta” che abbattano l’idea di scuola come “deposito” in cui andare per apprendere concetti avvertiti “lontani”; la scuola che diventa anche luogo per incontrarsi, per vivere momenti di festa. Criticità emerse – pregiudizi vicendevoli Possibili soluzioni Si auspica la realizzazione delle “possibili soluzioni” esposte nel paragrafo precedente; anche in conseguenza di questa realizzazione dovrebbero cadere molte barriere dovute alla vicendevole “non conoscenza”, con lo scopo di valorizzare una pedagogia interculturale. Criticità emerse – bassa autostima Possibili soluzioni Si auspica la presenza di uno psicologo scolastico che sappia valorizzare le individualità di ogni ragazzo, lavorando sulle motivazioni intrinseche. Si auspica che normalmente ogni insegnante lodi anche i piccoli progressi attuati dallo studente. Una particolare attenzione bisogna riservarla all’importanza di chiamarli per nome.

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3° INCONTRO Noi ci siamo occupati dei MIGRANTI nel momento in cui MIGRANO.

Velocità con cui flussi migratori si muovono; Le emergenzialità cambiano; Fenomeno unico a Genova; Allora????

DEVI STARE NELLA COMPLESSITA’! Migrazione ha un grande fascino, ogni volta scopri “storie” e non puoi fare una “summa”.

ETEROGENIE → DA PERSONE DIVERSE

SEMPLIFICARE

BUTTARE FUORI

L’ALTRO DA NOI → ESASPERAZIONE DEL CONCETTO DEL PREGIUDIZIO

ORIENTAMENTO

→ Messaggi discordanti da parte della famiglia rispetto alla società di adozione

COMPLESSITA’

TROVARE UNA RISPOSTA

STUDIARLI

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COMPAGNIA GRUPPO CON CUI STARE

BANDE

RINNOVARE IL TUO “PROFILO”

Quindi le indicazioni non sono mai chiare

DISCREZIONALITA’

ABUSO PER QUALCUNO

N.B.

La lingua può non essere sufficiente a far passare il messaggio !!!

IL PRIMO ORIENTAMENTO E’ PER NOI

Faticosità INSERIMENTO→ LUNGO PERIODO POI E’ OK

PROTEZIONE ECCESSIVA

NO INTEGRAZIONE

CCOMPLESSITA’ IN CUI SIAMO CHIAMATI A

ORIENTARE

INFRANGONO SICUREZZA SOCIALE!!

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N.B.

La resilienza del migrante è tre volte superiore a quella degli italiani

ARRIVO DEL MIGRANTE →“Terra di mezzo” → difficile da gestire

• L’idea che ci sia qualcun altro “più sfigato” ci rendeva “normali”; • Stessa azione all’insaputa→ crea un loop; • PREGIUDIZIO→PER NON MOLLARE IL MIO SISTEMA DI VITA→SEI UN ALIENO • Massificazione rispetto alle abitudini??

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4° INCONTRO

• I questionari restituiscono prospettiche non adatte alla realtà locale. • L’immigrato ha delle ambizioni, ma le ambizioni hanno anche dei costi non solo

economici • Partire da ogni SINGOLA SITUAZIONE

LIVELLO DI DISPERSIONE SCOLASTICA

*La Liguria è terza per dispersione scolastica e prima per le regioni del Nord FAMIGLIE CON CULTURE “ALTRE”

Orientamento per migranti PROBLEMATICA PROSPETTIVA

PdP STRANIERI

NOTA BENE Entrare nel merito di una relazione è l’unica cosa che dà un orientamento!! Quanto è necessario ci poniamo da un punto di vista “dell’altro”? Se non lo facciamo poi:

MIGRANTI

PROGETTO ORIENTAMENTO

ACCOGLIENZA

BBURN OUT Il soggetto poi LO FA VIVERE IL DISAGIO A CHI STA INTORNO

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Proiezione del documentario di Sky “Babies”(url https://vimeo.com/30328533) sulla nascita e la prima infanzia in varie parti del mondo, alcune considerazioni personali: Namibia: i bambini giocano insieme con le pietre fin da piccoli, bambino coinvolto

nell’attività della madre, le donne allattano al seno insieme, forse latte anche per altri bambini, cacca bambino usata come unguento per odore pelle madre;

Mongolia: Musica rilassante in tv, bambino infagottato e portato in moto, bambino nudo e in casa tagliano i capelli al fratellino;

Giappone: piedini bambino colorati dalla mamma, poppata in silenzio, bambino silenzioso…;

USA: incubatrice, nascita epidurale? Eccesso di tecnologia, tiralatte e biberon, bambino nel carrello del super mercato, bilancia per pesare→QUANTITATIVISTI!

OCCORRE

L’accudimento è un fatto culturale. STORIA PERSONALE BASE PROGETTO ORIENTAMENTO STORIA CULTURALE

LA MIGRAZIONE

Ci chiediamo: MA SI PUO’ FARE UN PROGETTO DI ORIENTAMENTO SENZA ESSERE TUTTOLOGI???

ENTRARE NELLA RELAZIONE TRAMITE

Occorre parlare nella “stessa lingua”.

NOTA BENE

Esiste una AMBIVALENZA → camminare su un filo dove NOI siamo lo strumento!

ASCOLTO ATTIVO

ASCOLTO ATTIVO

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5° INCONTRO

Si potrebbe pensare a una video lezione finale nell’ultimo incontro che documenti un po’ il corso. STORY BOARD: -Elena presenta il corso; -Fabrizio Criticità BES; -risultati questionario; -Lavoro di gruppo.

Stili di apprendimento Legge 170/2010 Stili cognitivi

Cerare il “canale preminente” degli studenti…..

DSA

COMPROMESSA LA LETTURA

Meglio lavorare sulla COMPRENSIONE DEL TESTO

Esiste un sito dove sono stati raccolti molti materiali “antichi” della scuola italiana

www.scuola150.ipzs.it

DISLESSICO

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NOTA BENE La firma del PdP è per accettazione?...no è per condivisione, ma il CdC è meglio che lo fa…perché può non essere accettato dalle famiglie…ma le famiglie poi…. SOLO PER SITUAZIONI PARTICOLARI

LA SOLUZIONE E’:

CAMBIARE LA PROPRIA DIDATTICA

BES

E’ UNA SCELTA DI

POLITICA SCOLASTICA

DIDATTICA INCLUSIVA

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6° INCONTRO

• Immigrati sono considerati IMMIGRATI PER SEMPRE; • Conflitto immigrati con FASCE DEBOLI SOCIETA’;

IL PROGETTO MIGRATORIO E’ QUELLO DEI GENITORI

La via italiana alla gestione del fenomeno è L’INTERCULTURA cioè L’INCLUSIVITA’. Per realizzarla avremmo bisogno di: straniero CERCARE → L’ALTRO persona

DOPPIA ESCLUSIONE

TERRE DI PROVENIENZA

TERRE DI APPRODO

ADOLESCENTI INSODDISFAZIONE

VITE SPEZZATE

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RAPPORTI (*) prospettiva auspicabile UNIVERSALE GRANDE OBIETTIVO→ interconnettere LOCALE NOTA BENE Segregazione ragazzi stranieri negli istituti professionali e tecnici; Manca l’idea di FUTURO → DEMOTIVAZIONE:

EPPURE VENGONO DA NOI OGNI MATTINA

LA SCUOLA ANCORA FUNZIONA !!!

CONDIVIDERE DIDATTICA INCLUSIVA → role play

STILI DI APPRENDIMENTO

SPESSO E’ PIU’ FACILE CHE L’INSEGNANTE CAMBI STILI DI INSEGNAMENTO PIUTTOSTO CHE LO STUDENTE CAMBI STILI DI APPRENDIMENTO

AGGRESSIVITA’

DIFESA

EVOLVONO (*) SOLIDARIETA’

NON IMPORRE MA

COINVOLGERE

STILI DI

APPRENDIMENTO

STILI DI

INSEGNAMEMENTO

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L1-L2-LS (Da Wikipedia, l'enciclopedia libera) Per L2 (o lingua seconda) si intende, in linguistica e in glottodidattica, una lingua appresa in un secondo momento rispetto alla lingua materna dell'apprendente, a sua volta indicata come L1. L2, lingua seconda, lingua straniera Alcuni autori (ad esempio Paolo Balboni) operano una distinzione di ordine spaziale: per lingua seconda (o L2) intendono una lingua non materna appresa nel paese d'origine dei parlanti madrelingua, mentre per "lingua straniera" (LS) intendono una lingua non materna appresa nel proprio paese. Così, ad esempio, se un madrelingua italiano studia la lingua inglese in Italia (tipicamente a scuola), starà studiando l'inglese come "lingua straniera". Se invece si trasferisce in un paese anglofono e studia lì l'inglese, la starà studiando come "lingua seconda". Nel secondo caso, l'apprendente si trova "immerso" nella L2 e il docente non ha pieno controllo dell'input proposto poiché, al di fuori delle lezioni, l'input è variegato e spontaneo. Non solo: nell'insegnamento di lingua straniera si fa spesso ricorso a "falsi pragmatici", tipicamente con la tecnica del roleplay, mentre nell'insegnamento della lingua seconda (ad esempio agli immigrati) le domande che il docente pone all'apprendente sono domande reali − il docente non ne conosce in anticipo la risposta − che vengono poste per conoscere meglio la vita degli apprendenti ("Che lavoro fai?", "Come sei arrivato qui?", ecc.) e in tal modo specificare, ad esempio, la proposta di un lessico di base e non di un altro. La sigla "L2" può essere usata in accostamento ai nomi delle diverse lingue per indicare il fatto che una determinata lingua viene insegnata o appresa quale lingua seconda o lingua straniera (ad esempio, "Italiano L2").

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