Appunti Corso Web Marketing & Comunicazione 3

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01_Introduzione alla comunicazione sui media.doc 02_Piano Strategico.doc 03_Obiettivi, SWOT e analisi strategica.doc 04_ATL, BTL, Social Ambassador e Processo pubblicitario.doc 05_Comunicazione BTL.doc 06_Pubblicità Sociale.doc 07_Brand Management e Naming.doc 08_Varie.pptx 09_Principi di Designe Comunicazione Web.doc 10_Tipografia e font.doc 11_Scrivere per il web.doc 12_Scrivere per il web 2.doc 13_Wordpress.doc 14_Wordpress 2 e RSS.doc 15_Acquistare un dominio e mappe concettuali.doc 16_SEO.doc 17_SEM.doc 18_Google Analytcs.doc 19_Public Speaking.doc 20_Social Media 1.doc 21_Social Media 2.doc 22_Creare pagina Facebook e piano editoriale.doc 23_Gestire la Crisi sui Social.doc 24_Youtube e Video Virali.doc 25_Youtube e Video Virali 2.doc 26_Youtube e Video Virali 3.doc 27_DEM.doc 29_Adwords.doc

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01_Introduzione alla comunicazione sui media.doc

02_Piano Strategico.doc

03_Obiettivi, SWOT e analisi strategica.doc

04_ATL, BTL, Social Ambassador e Processo pubblicitario.doc

05_Comunicazione BTL.doc

06_Pubblicità Sociale.doc

07_Brand Management e Naming.doc

08_Varie.pptx

09_Principi di Designe Comunicazione Web.doc

10_Tipografia e font.doc

11_Scrivere per il web.doc

12_Scrivere per il web 2.doc

13_Wordpress.doc

14_Wordpress 2 e RSS.doc

15_Acquistare un dominio e mappe concettuali.doc

16_SEO.doc

17_SEM.doc

18_Google Analytcs.doc

19_Public Speaking.doc

20_Social Media 1.doc

21_Social Media 2.doc

22_Creare pagina Facebook e piano editoriale.doc

23_Gestire la Crisi sui Social.doc

24_Youtube e Video Virali.doc

25_Youtube e Video Virali 2.doc

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PRIMA LEZIONE (07/03/2016) COMUNICAZIONE E PUBBLICITA’ ATTRAVERSO I MEDIA TRADIZIONALI Above the line: termine usato in pubblicità che indica le attività di comunicazione che sfruttano i media classici, come: - Radio - Televisione - Cinema - Stampa (Giornali e Periodici) - Affissioni (Manifesti e Poster) - Internet Ci sono diverse forme di pubblicità: Aziendale (relativo ad una singola azienda) o Collettivo (consorzio di aziende) Di marca (per un prodotto o servizio sponsorizzato) o Istituzionale (dell’azienda stessa) Commerciale (ha lo scopo di vendere un prodotto o servizio) o Sociale (sensibilizzare su un prodotto o tema) Esempio: Un sito web rientra tra le forme di pubblicità istituzionale La comunicazione esce dall’azienda, arriva fuori e rientra attraverso anche dei feedback. Deve coinvolgere, anche a livello emotivo, attraverso simboli e segni d’identificazione. I loghi sono una caratteristica peculiare di un’azienda o di un prodotto, così come packaging, servizio clienti ecc. La pubblicità non deve mentire, ma deve valorizzare qualcosa. Es: “Io faccio questo prodotto e lo sponsorizzo mettendone in risalto caratteristiche e valori”. Tre protagonisti nell’ambito della comunicazione pubblicitaria: - Azienda - Pubblico - Intermediari (è qui che si colloca la figura dell’esperto di marketing, tra azienda e pubblico) Il pubblico a sua volta può essere interno ed esterno, a seconda che si comunichi ai propri dipendenti o ai consumatori. La comunicazione integrata significa declinare lo stesso messaggio, gli stessi lavori su più mezzi di comunicazione (un esempio è: l’immagine aziendale di Vodafone con valori, colori, logo ecc che si ripropone in negozio, negli spot, nell’abbigliamento dei dipendenti. Se si entra nella pagina Fb della Vodafone si trovano questi elementi, in modo da essere univoci nella comunicazione). Noi compriamo cose perché diamo loro un valore, spesso il valore percepito che è quello che io consumatore do a quel prodotto. Se l’utente ha un valore percepito maggiore rispetto alla spesa effettuata, la soddisfazione è maggiore (sensazione positiva). La comunicazione avviene su quattro importanti livelli: - product

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- price - place - promotion Le 4 p di Kotler che si declinano all’interno del marketing mix. Il prodotto o servizio è il punto di partenza, il prezzo è vincolante spesso rispetto allo status symbol. Il punto vendita è lo scenario fisico, il contatto con il pubblico. Poi la promozione è quella parte che contiene messaggi, strategie, il modo in cui si comunica il prodotto. Il mercato per un’azienda può essere visto come una torta di cui ognuno vuole una fetta. Per cui aumentare la quota di mercato vuol dire rubare spazio ad altri e vendere più prodotti se noi conosciamo il mercato, il pubblico e siamo in grado di adottare strategie miste di marketing e promozione possiamo raggiungere attraverso la nostra comunicazione un parco di consumatori che diventino clienti veri e propri. La comunicazione è una dei tanti elementi del piano marketing, che prevede ulteriori step e sviluppi. Per cui il marketing studia il mercato, cerca di capire le interazioni tra un prodotto/servizio e un gruppo di persone che potrebbe accedervi/comprarlo. Prima di lanciare un prodotto sul mercato bisogna analizzarlo e capire qual è lo stato attuale su cui ci si immette.

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SECONDA LEZIONE (08/03/2016) Il piano strategico è quel piano che comprende tutte le attività e strategie che comprendono la definizione di una mission, l’analisi del mercato, studio del target, gli obiettivi a medio e breve termine. Un documento fondamentale è il business plan, in cui si teorizzano secondo dati statistici concreti quelle che saranno spese e guadagni nel breve e lungo periodo. La mission aziendale indica qual è la missione vera e propria dell’azienda, il perché entra sul mercato e soprattutto quali sono le caratteristiche che differenziano quell’azienda/prodotto dalla concorrenza. Per definirla bisogna tenere conto di: - Storia dell’organizzazione - Competenza distintiva (tutti i brand storici hanno la caratteristica nell’eccellere in qualcosa) - Ambiente di riferimento (capire se ci sono pericoli od obblighi quando ci si immette nel mercato) Un concetto importante è quello di vantaggio competitivo, quella caratteristica che mette un’azienda in una posizione di superiorità rispetto alle altre, come quello tecnologico, ambientale, burocratico ecc… Se decido di proporre a un determinato target un determinato prodotto, devo creare una proposta di valore adeguata. Dopo la mission bisogna stabilire obiettivi che siano raggiungibili. Poi elaborare una strategia che parte da un’idea, poi si applica una strategia e un piano di lavoro. Il valore che noi dipendenti diamo alle cose spesso e volentieri è maggiore o minore rispetto al costo effettivo: si tratta di un valore esistenziale. Fondamentale è quindi come l’azienda si pone nei confronti dell’ambiente, attraverso presenza, investimenti ecc In questo modo si va a formare anche l’immagine dell’azienda. Un’immagine aziendale forte dà un senso di sicurezza. Quindi tutte le operazioni di marketing devono rafforzare l’immagine dell’azienda all’interno della mente del consumatore (es. quando scegliamo un prodotto al supermercato, lo facciamo in base alle nostre esperienze passate con quell’azienda dettata da vari fattori, anche quello economico). Quando parliamo di socia media marketing, ci sono due concetti fondamentali da tenere a mente: - Brand ambassador: bacino d’utenza che diventa fan di un brand/prodotto e se ne fa portatore dei valori diffondendo messaggio positivo con gli altri. Si tratta di persone che si sentono ambasciatori di qualcosa. - Stakeholder o influencer: si tratta di opinion leader che possono influenzare ad esempio nel mondo social le scelte degli utenti (es. Chiara Ferragni per quanto riguarda il fashion). Sono l’evoluzione dei testimonial. To Tease: vuol dire lasciare in sospeso. Si tratta di una tecnica utilizzata quando si penetra nel mercato con un prodotto. Lo si testa, si danno degli indizi per capire quale potrebbe essere la risposta e preparare il mercato.

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TERZA LEZIONE (09/03/2016) Quando parliamo di Piano Strategico parliamo di mettere nero su bianco tutti quegli obiettivi e l’orientamento che vogliamo dare ad un percorso. Pianificare è importantissimo quando si ha a che fare con gli investimenti: dedicare troppo tempo allo sviluppo del prodotto e poco del mercato è controproducente. Senza piano strategico non si hanno obiettivi e quindi un piano delle priorità. Un tasso di conversione di un sito è il rapporto tra persone che accedono al sito e persone che effettivamente acquistano, o più semplicemente persone che entrano nel sito o nell’app ed effettuano una determinata azione. Quindi si tratta del rapporto numerico tra due parametri. (Il Break Even Point, ovvero il Punto di pareggio, è quando faccio un investimento e raggiungo quel momento in cui tu ho coperto le spese e sostanzialmente ho un guadagno). La vision è la dichiarazione di cosa si voglia essere nel medio lungo periodo. Descrive cosa e perché di un’azienda. La mission invece descrive cosa si fa oggi e come. Mentre la vision è il sogno globale, la mission è come pensiamo strategicamente ad arrivare alla realizzazione del sogno. Gli obiettivi possono essere: - A lungo termine rappresentano il modo in cui si prevede di realizzare il nostro sogno - Annuali (di medio periodo) ogni obiettivo a lungo termine dovrebbe essere scomposto in obiettivi a medio termine (es: il primo anno voglio aprire un negozio, il secondo anno arrivare all’e-commerce, ecc ecc) Ogni obiettivo dev’essere il più smart possibile, ovvero specifico, realistico, misurabile, basato sul tempo. Ed avere poi un piano di azione che spieghi come raggiungerlo. Il piano strategico inizia al più alto livello con la vision, per poi divenire più dettagliato e anche a livello economico (vedi Business Plan). L’Analisi Swot è una griglia di analisi utilizzata quando si ha un’azienda, progetto con determinati obiettivi per capire quali siano le opportunità, i punti di forza, i punti di debolezza e le minacce. Si tratta di un’analisi dell’ambiente interno ed esterno. La swot può essere utile in moltissime situazioni. Ogni quadrante deve avere una decina di punti. Sicuramente devono essere dati ragionevoli o empirici. - Punti di forza: quali sono le caratteristiche uniche del nostro prodotto? Quali sono le competenze che ci danno vantaggio? Cosa facciamo meglio dei concorrenti? Perché la gente sceglie il nostro prodotto? - Punti di debolezza: il nostro prodotto dove potrebbe migliorare? Quali risorse mi mancano? Qual è l’anello debole? - Opportunità: quali sono gli obiettivi di business su cui ci stiamo focalizzando? Come possiamo utilizzare la tecnologia per migliorarci? Ci sono aziende con cui si potrebbero creare sinergie (partnership e joint venture)? - Minacce (cosa potrebbe danneggiare il nostro business): cosa succede se entra un competitor nel mercato? Cosa stanno facendo i concorrenti che noi non facciamo? Attraverso un’analisi Swot è più facile fissare degli obiettivi che devono essere molto dettagliati, possibilmente misurabili, raggiungibili, rilevanti e basati anche sul tempo.

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Al termine dell’analisi vanno ricercati modi per trovare tutte le possibili combinazioni dei dati provenienti dai diversi quadranti.

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QUARTA LEZIONE (10/03/2016) Chi sono i social Ambassador? Una delle strategie principali di un’azienda è quella di contattare direttamente l’influencer, facendolo sentire parte della mission azienale. Questo aiuta molto l’immagine dell’azienda/prodotto e sprona anche il consumatore a continuare a parlare bene di quel determinato prodotto. I social ambassador sono quei consumatori che si sentono vicino alla marca perché ne sposano i valori e lo stile. E così ne comunicano l’esistenza ad altri. Ci sono persone che addirittura creano blog ecc. Below the line e above the line sono due determini che metaforicamente si pongono al di sopra o al di sotto della linea fittizia che si trova al centro della piega del giornale. Si tratta quindi di un termine mutuato dal giornalismo che viene utilizzato anche nel web design. Quando parliamo di usabilità del web, appena entri nel sito devi avere tutte le info principali: quello che vedi nella pagina di un sito senza scrollare dovrebbero essere le informazioni più importanti. Una moltitudine di messaggi creano il rumore comunicativo, ovvero la pubblicità diventa disturbante, non più stimolante. Le pubblicità possono essere di prodotto o di marca, oppure di impresa o marca, infine collettiva. [Quando entriamo in un mercato abbiamo la possibilità di rivolgerci a un consumatore oppure a un’azienda b2b oppure b2c]. Le campagna pubblicitarie si possono rivolgere al consumatore o al trade (acquirente o GDO ad esempio Esslunga, Carrefour ecc). Come funziona una pubblicità? Direttore Creativo Brief Direttore Commerciale Account Copy Design Produzione Si attua poi una media strategy, si fa pianificazione di quello che è il marketing mix (quell’insieme di canali da utilizzare per veicolare un insieme di messaggi). Il target può essere definito come pubblico e destinatari selezionati. Una delle caratteristiche cruciale delle promozioni è la temporaneità, perché una “promozione” perenne perde di credibilità. Le promozoni si possono fare su prodotti che sono già noti ma anche su prodotti meno noti, che probabilmente non avremmo provato.

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QUINTA LEZIONE (11/03/2016) Below The line Se il brand sponsorizza un evento o lo organizza bisogna stare attenti che questi sia in linea con il target dell’azienda. Emotional: video o elemento iconografico che suscita un’emozione Sono diversi i tipi di eventi utilizzati dalle aziende: Animazioni: il luogo scelto per l’evento viene “brandizzato”, ci sono poi Stewart e hostess che sponsorizzano il prodotto il brand Incentive: quello classico è il weekend organizzato dall’azienda per i propri dipendenti, quindi riguarda quella serie di attività che coinvolgono i dipendenti Fiere: hanno lo scopo di mettere in contatto gli operatori del settore, e in un secondo momento aprono le porte anche al pubblico. Si va per conoscere nuovi prodotti e servizi o anche serve come raccoglitore di prodotti di un determinato settore. Importante è come ci si presenta, con lo stand che è un po’ l’immagine che si vuole dare Meeting o convention aziendali: sono destinati agli addetti interni o ai clienti o agli stakeholder. Si possono comunicare lanci di prodotti o altro e le convention sono utili per formare tutte le persone connesse all’azienda. Convegni: utilizzati dalle aziende sia per generare immagine che per sviluppare azioni di pubbliche relazioni Eventi di pubbliche relazioni: dedicati in particolar modo a giornalisti, sono utili per il lancio di nuovo prodotti, sfilate di moda, apertura di punti vendita ecc La comunicazione diretta o anche detta off line, è quella effettuata senza alcun mezzo che faccia da intermediario. Avviene attraverso lettere, materiale pubblicitario, prodotti editoriali o scontistica. I metodi utilizzati: - Invio postale (sostituito ora dalle email) - Distribuzione di prodotti di demo all’interno di centri commerciali, punti vendita ecc - Inserimento di pubblicità nella cassetta della posta C’è poi la comunicazione diretta online che è quella legata a Internet. Es. quando noi mandiamo un’offerta tramite email, attraverso un pannello di controllo (fornito da un email marketing service provider) abbiamo modo di sapere qual è l’opening rate, ovvero quante volte è stata aperta la mail. Un altro tipo di comunicazione below the line sono le sponsorizzazioni che possono essere sportive, culturali o sociali. La sponsorizzazione è a titolo oneroso la cui fonte è assolutamente ben identificabile che ha come obiettivo principale l’aumento della notorietà istituzionale (quindi l’immagine di marca). Alcune delle caratteristiche principali delle sponsorizzazioni sono: - attività di comunicazione a carattere impersonale - a titolo oneroso - la fonte deve essere identificabile - obiettivi di notorietà e associazione di attributi e valori d’immagine Le sponsorizzazioni possono avere anche spazio sui media classici o radiofonici. Il “potere” lo detengono coloro che posseggono i media, ovvero gli editori. Durante la programmazione dei palinsesti vengono decisi anche gli spazi pubblicitari.

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SESTA LEZIONE (14/03/2016) La pubblicità sociale è quell’advertising fatto nell’interesse dello Stato e del pubblico. Normalmente il fine della pubblicità è quello commerciale e il destinatario è il potenziale cliente, l’individuo inteso come persona dotata di potere d’acquisto e quindi in grado di acquistare beni o servizi, persone con sogni e desideri. Il destinatario della comunicazione sociale è il cittadino, una persona. La comunicazione politica è a metà strada tra quella sociale è quella commerciale. Normalmente una pubblicità sociale serve a correggere determinati atteggiamenti, sensibilizzare su alcuni temi anche comunicare. Quando lo Stato, gli enti pubblici decidono di prendere spazi pubblicitari al fine di comunicare qualcosa hanno un obiettivo di tipo etico. Ci sono due tipi di comunicazione sociale: - Public Service Advertising Si tratta di una comunicazione di pubblico servizio di tipo neutrale: ti informo su qualcosa, non diffondo parole d’ordine. Non si tratta di comunicazione politica. - Advocacy Si tratta di temi controversi che richiedono una posizione che sia essere a favore o contrari. Sono campagne solitamente aggressive. - Pubblicità politica o di partito Si presenta in modo simile a quello della pubblicità commerciale. - Propaganda Si verifica in una situazione ad esempio di regime. Il modello propagandistico è stato creato da partiti, stati ecc per conquistare il favore di potenziali sostenitori. Può essere utilizzato anche in religione, o nella politica quotidiana in qualità di arte oratoria per convincere qualcuno (retorica). Nella comunicazione sociale si fa un’altra distinzione: - Comunicazione sociale: può essere privata - Comunicazione pubblica Ci sono poi le campagna atte a promuovere beni e servizi gestiti da aziende pubbliche: come la nettezza urbana, la raccolta differenziata. [Comunicazione No Profit non vuole dire che non si fa reddito ma lo si reinveste. È comunque un tipo di comunicazione persuasoria (le aziende si rifanno come concetto all’advocacy)]. Il mezzo pubblicitario come indispensabile anello di congiungimento fra produttore e pubblico, ma anche come strumento al servizio di cause di pubblica utilità. Per essere riconosciuto come Pubblicità Progresso:

1. Il tema proposto deve essere di vasto richiamo presentando interesse su scala nazionale

2. Il tema non deve avere carattere commerciale né toccare interessi di specifiche associazioni o istituti

3. Il tema prescelto deve essere tale da giustificare il ricorso a tecniche pubblicitarie, e sufficientemente importante da stimolare l’interesse dei professionisti, così come dei mezzi e degli stessi utenti

Le funzioni: - Funzioni di rinforzo

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- Funzione di richiamo - Funzione di amplificazione - Funzione di anticipazione (si tratta perlopiù di temi emergenti) Il carattere delle campagne di pubblicità progresso è quello di attualizzare la problematica scelta. Spesso si hanno caratteri limitati dati dai passaggi in tv, il budget ecc, così bisogna cercare di far diventare costanti le compagne, anche negli anni, in modo da farle entrare nella quotidianità delle persone.

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SETTIMA LEZIONE (15/03/2016) Brand Management (Gestione del Marchio) Il brand è il marchio e deve distinguersi dagli altri. Ma in che modo? La pubblicità è uno degli strumenti in cui farsi notare dagli ipotetici consumatori. Per poterlo comunicare bene è importante studiare il brand. Il brand management è la conoscenza e la gestione del marchio in particolare le tecniche di marketing applicate ad un prodotto o una linea di prodotti. Lo scopo è aumentare il valore percepito da un consumatore rispetto ad un prodotto, aumentando così anche il brand equity (valore del marchio o patrimonio di marca). Es. l’iPhone non vale effettivamente 800 euro, ovvero la sua produzione ecc non costa tanto, il surplus del valore è dato dall’idea del brand. La marca è la promessa implicita di qualità che il cliente si aspetta dal prodotto, così diminuisce l’acquisto nel futuro. Brand, Marchio, Logo sono tutti concetti che nascono nel ‘900 a causa della Rivoluzione Industriale. Il naming deve riassumere le caratteristiche di un prodotto, deve essere: - facile da pronunciare - facile da ricordare - facile da riconoscere - facile da tradurre Una delle regole fondamentali è quello di controllare il significato del nome prescelto nelle lingue straniere. Meglio che sia composto da una parola formata da max due o tre sillabe. E che siano evitati nomi legati a tendenze o periodi temporali. Ci sono diverse tipologie di brand: - Mono Brand usato per uno o pochi prodotti (iPhone) - Family Brand riferito a molti prodotti (Apple) - Corporate Brand di solito è il marchio stesso dell’azienda (Unilever) - Brand Individuali brand diversi per ogni prodotto - Furtive Brand distante dall’azienda, riferibile solo a determinati prodotti Altri tipi di brand: - Premium brand riferito a prodotti più costosi rispetto ad altri della stessa categoria - Economy brand rivolto ad un segmento di mercato caratterizzato da alta elasticità prezzo - Fighting brand lanciato per contrastare una minaccia della concorrenza - Value brand La persone che si occupa di un brand deve: - conoscere mission e valori dell’azienda - conoscere molto bene i prodotti associati al brand - conoscere le basi del marketing tradizionale - saper amministrare le pagine sociali del brand - conoscere il proprio target alla perfezione - saper “leggere” i dati - saper valutare il “ROI” AIDA Si tratta del modello di funzionamento della pubblicità. È un acronimo che sta per:

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Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione e riassume i quattro punti fondamentali ai quali una réclame deve far fronte per essere efficace. Una landing page letteralmente significa una pagina di atterraggio: normalmente ci si arriva cliccando su un banner pubblicitario in rete. È una pagina con degli scopi pubblicitari ben precisi (spesso non è l’homepage del prodotto/servizio).

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Brand Management

Seconda settima

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Le tipologie di Brand

• Indagare sul brand. Tutto quello che c’è a disposizione sul marchio, azienda, prodotto.

• Conoscere il marchio e dare un nome ad un marchio.marchio.

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Brand management

• Applicare delle tecniche di marketing ad unospecifico prodotto, linea di prodotto o marca.

• Lo scopo è aumentare il valore percepito da unconsumatore rispetto a un prodotto, aumentandoconsumatore rispetto a un prodotto, aumentandodi riflesso il brand equity (valore del marchio opatrimonio di marca).

• Distinguere valore percepito e valorecommerciale.

• Valore percepito è dato dalla moda o dal valoreemotivo, valore di utilità.

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• Bisogna generare un aumento delle vendite.

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NAMING

• Facile da pronunciare

• Facile da ricordare

• Facile da riconoscere

• Facile da tradurre• Facile da tradurre

• Brevità

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DOMINIO INTERNET

• registrare un dominio: chiaramente sarà possibile siaregistrare esclusivamente il nome a dominio,sia senza hosting che con pacchetto hosting incluso. Ilprimo problema da risolvere riguarda la scelta delnome: si tratta di una scelta in qualche modovincolante, che vi assegnerà un nome univoco pervincolante, che vi assegnerà un nome univoco peralmeno un anno e che, in nessun caso, potrà esserecambiato – a meno che non ne compriate uno ex novo.Un occhio alla SEO andrebbe sempre dato, quindi allaluce di questo potreste voler fare opportuneconsiderazioni in merito, o ulterioridecisamente piùspinte, se vogliamo.

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Tipi di brand

• Momo brand: usato per uno o pochi prodotto (iphone)• Family brand: riferito a molti prodotti, la famiglia.

(Apple)Da qui…Da qui…• Furtive Brand: distante dall’identità aziendale , riferibili

solo a determinate prodotti (non è evidente di chi è…cioè DOVE che è di P&G).

• Brand individuali: brand diversi per ogni prodotto.• Corporate brand: usato sia per i prodotti sia per

richiamare l’immagine dell’azienda.(benzina)

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Altri tipo di brand:

• Premium brand: prodotti più costosi

• Economy brand: rivolto a un segmento di mercato caratterizzato da alta elasticità di prezzo.prezzo.

• Fighting brand: lanciato per contrastare una minaccia delle concorenza.

• Value brand: quanto una ditta e i suoi prodotti è riconosciuta e popolare rispetto alla concorrenza.

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Gestire un brand

• Conoscere mission e valori

• Conoscere molto bene i prodotti associati

• Conoscere basi del mrk

• Sapere amministrare pagine social• Sapere amministrare pagine social

• Conoscere il proprio target

• Saper leggere i dati

• Saper valutare il ROI (RAPPORTO TRA QUANTO INVESTO E CHE RITORNO HO). RETURN ON INVESTIMENT.

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AIDA

• ATTENZIONE

• INTERESSE

• DESIDERIO

• AZIONE• AZIONE

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I principi della GESTALT

• Teoria che bisogna conoscere.

• Gestal Significa FORMA, come il nostro cervello percepisce la forma.

• G. corrente di pensiero, la nostra percezione • G. corrente di pensiero, la nostra percezione non è la semplice somma di elementi e sensazioni primarie ma un’unità strutturata di esse. Noi percepiamo il complesso, per cercare di dare senso.

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Similitudine• Quando un oggetto è simile ad un altro, essi

vengono percepiti come un unico gruppo.

• (Forme simili percepite come un elemento unico)

• O ancora porre enfasi su elemento sfruttando • O ancora porre enfasi su elemento sfruttando la sua anomalia rispetto agli oggetti simili. (Find the Odd One).

Per esempio nella barra dei menu. Pulsante bianco è quello della pagina in cui ti trovi.Perattirare l’attenzione.

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Continuazione

• Si ha continuazione quando l’occhio si sposto da un oggetto all’altro, seguendo la direzione di un elemento grafico.

• Prima il logo a sinistra, adesso in centro (per il • Prima il logo a sinistra, adesso in centro (per il mobile).

• Mobile first!

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Sito web responsive

• Se il sito non è adattativo resti fuori.

• “Mobilegeddon”, iniziativa lanciata da google. Sito web non responsive penalizzato nella SEO.SEO.

• A parità di condizioni, key words etc. verrà visualizzato il sito web design.

• VersioneResponsive è adattamento dei contenuto del sito per la fruizione dei contenuti su altri dispositivi.

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• Versione mobile è proprio un sito ad hoc, fatta solo per i telefonini.

Software identifica da dove l’utente visualizza e Software identifica da dove l’utente visualizza e lo indirizza.

VS Responsive cioè Sito che si adatta.

App è un’altra cosa, micro cosmo a parte, altro linguaggio anche. Linguaggio C.

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Sito invece usa CSS e HTLM

• Non sono linguaggi di programmazione

• CSS stile e grafica.

• HTLM linguaggio per la marcatura. Segni cosa c’è.c’è.

• Questi sono siti statici, Vetrina.

• Sito PHP invece sito DINAMICI che dialoga con… Tipo motore di ricerca come GOOGLE.

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• Che cambia in base ai posti da dove si accede.

• CMS si può aggiornare ovunque.

• Dinamico ha funzionalità aggiuntive perché dialogano con i data base. Input e informazioni stoccate.informazioni stoccate.

• Un CSM come wordpress.

• CMS è un software, serve username e password. Backend e Frontend. Per Aggiornare contenuti basta una connesione.

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• Per siti statici invece creare nuova pagina, connettersi, cancellare la vecchia e inserire la nuova.

• Facebook è un csm. Aggiornabile e accessibile.• Facebook è un csm. Aggiornabile e accessibile.

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CHIUSURA

• Abbiamo chiusura quando un oggetto è incompleto o ha spazi non completamente chiusi ma tuttavia lo percepiamo chiuso.

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Prossimità

• Elementi vicini ( e simili) percepiti come un gruppo unico.

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Figura e sfondo

• L’occhio umano differenza tra un oggetto e il suo sfondo.

• Lettura a schermo molto più stancante. Nella scrittura on-line tanti elementi distrazione. scrittura on-line tanti elementi distrazione.

• Giocare con gli oggetti e il loro sfindo ci offre molte possibilità grafiche.

…Ma stare attenti ai colori. Perché il 99% ha lo sfondo bianco (o in alcuni casi nero)?

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• Perché è più usabile! Più facile da leggere.

• Nel futuro ci si focalizzerà sui contenuti.

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Principi del Design

Organizzazione degli elementi

• Immagini• Elementi grafici • Sfondi

Caratteristiche• Colore• Peso e proporzione(alcuni

colori pesano + degli altri, o forme…cerchio blu e rosso sembra + carico di quello blu)• Sfondi

• Vuoto (lasciare spazio)• Front• Loghi• Contatti e info

sembra + carico di quello blu)• Allineamento (a sinistra ha

un ritmo per questo scelto dal web). NON deve essere per forza giustificato sul web.)

• Dimensione• Direzione

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NONA LEZIONE (17/03/2016)

I principi del design

Cosa significa organizzare gli intervalli? Come nella musica anche nelle immagini c’è bisogno di

ritmo. E nella grafica questo viene definito intervallo, ovvero quel tempo che passa tra tutti gli

elementi grafici.

Il peso di un elemento è dato dal rapporto tra la sua dimensione e la densità. All’interno di una

grafica è difficile bilanciare diversi colori o elementi, per cui bisogna bilanciare il tutto. In generale

è sempre meglio togliere che aggiungere perché se ci sono molti elementi il messaggio si perde,

invece con due o tre elementi il messaggio è messo in risalto. Per cui un messaggio da veicolare

sottoforma di brochure, locandina ecc deve essere il più chiaro possibile.

Altro elemento fondamentale sono le combinazioni armoniche, ovvero il modo in cui si accostano

i colori:

- Monocromatica (Pro facile da controllare; Contro non ha contrasto) mettere diverse

tonalità dello stesso colore ha senso ed è facile da bilanciare ma non avendo contrasto non c’è

esaltazione dell’elemento

- Analoga (Pro offre una combinazione più ricca della monocromatica; Contro mancano di

contrasto) lo specchio inizia ad aumentare quindi si prendono colori un po’ più vari ma anche qui

non c’è contrasto

- Complementare (Pro disegnano l’attenzione massima; Contro duro da equilibrare) si

utilizza moltissimo però è difficile da equilibrare, si può utilizzare la tecnica della desaturizzazione.

- Triangolare (Pro alto contrasto e armonia; Contro non come complementare) se

azzecchiamo la combinazione triangolare si ha un elevato effetto armonico ma sono difficili da

bilanciare.

Il singolo colore ha due caratteristiche: luminosità e saturazione. Quando parliamo di colori

pastello, parliamo di colori che sembrano un po’ stinti: il livello di pienezza del colore (saturazione)

è stato abbassato. Vanno bene per un determinato tipo di comunicazione, non aggressiva.

All’opposto i colori accesi, super saturi sono più aggressivi.

[Uno strumento molto utile è quello “Color” di Adobe. Ti crea una paletta di colori sulla base di

una scelta. Ogni colore può a sua volta essere modificato in vari parametri. Si tratta di uno

strumento molto utile per i grafici per vedere gli accostamenti prima di iniziare a lavorare su

qualcosa].

Bisogna sempre ricordarsi delle connotazioni sociali di un colore. Così come di dare ritmo agli

elementi simili nella grafica di un pubblicità (questo si può utilizzare in particolare per i pattern

elemento grafico ripetuto che normalmente va a creare una trama). Fondamentali sono anche le

icone che riportano a dei concetti, sono una sorta di semplificazione.

Contrasto e leggibilità: oltre al nero su bianco che è il contrasto più leggibile, anche il giallo ha una

buona capacità.

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Per ogni situazione si utilizza una tastiera di vocaboli. Così anche il Font ha le sue caratteristiche e

il suo modo di comunicare (vedi sito www.dafont.com). I Font veicolano anche un senso estetico

oltre che contenutistico.

Ci sono i font con le grazie che sono quelli che terminano in modo netto (Arial o Helvetica vs

Georgia). Quelli senza grazie sono particolarmente indicati per la lettura online perché il monitor

essendo una griglia di pixel non rende molto bene come accade sulla carta quella grazia.

I Google Web Fonts permettono di incorporare dei font utili ai nostri siti.

I colori: l’arancio solitamente è utilizzato come colore rassicurante che stimola all’acquisto. Così

come il giallo che rappresenta la felicità.

Creative Commons: puoi utilizzare la mia foto, la mia canzone ecc ma devi citare la fonte e non

puoi modificarla, oppure puoi modificarla ma tenere altre caratteristiche ecc. Racchiude quindi

delle limitazioni sul web

Il Web

Il modo di comunicare è cambiato, e così il modo in cui si fruisce del web. Tecnicamente cambiano

le griglie, le immagini, la tipografia… sono elementi fondamentali per costruire un sito responsive,

ovvero un sito web che si adatta ai diversi dispositivi.

A decidere i cambiamenti dei diversi linguaggi alla base del web, c’è il w3c consorzio del World

Wide Web.

I vantaggi di un sito web responsive sono diversi:

- fornisce agli utenti sempre la migliore esperienza d’uso per ogni dispositivo

- propone contenuti diversi declinandoli per modalità di accesso, intuendo la necessità di chi

accede al sito (desktop/mobile tipicamente)

- raggiunge un pubblico più ampio

- non diluisce l’autorità del sito dal punto di vista SEO

Perché non un’App?

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DECIMA LEZIONE (18/03/2016) Nel linguaggio visivo è importante utilizzare il giusto font perché sappiamo che ogni carattere può veicolare un sentimento/effetto. I vari stili: - Vecchio Stile Garamond – Palatino – Goudy - Moderni Onix - Bodoni – Didot - Con grazie marcate Rockwell – Century - Senza grazie Futura – Frutiger – Helvetica - Con contorni irregolari Broken gost - Calligrafici Brush script - Decorativi Curltz Mt Normalmente quando un’azienda vuole fare un marchio il lettering (ovvero tutta la parte tipografica) lo fa far ex novo, quindi non utilizza mai font già noti. Ogni famiglia può variare di spessore, questo elemento, unito al colore, moltiplica i mutamenti emotivi. L’ingombro totale è lo spazio occupato dal carattere all’interno di una linea. Il carattere dev’essere normalmente in 14 ed è la grandezza del font. La crenatura è la correzione tra due lettere. L’interlinea è invece la distanza tra un rigo e un altro. Mentre la Giustezza è la larghezza di una colonna di testo. Carattere e colore Un colore da solo non è mai giustificato, esso assume senso in relazione al contrasto con un altro colore. La leggibilità è legata sempre alla facilità con cui si percepisce si comprende il significato di un segno. Queste le regole tipiche:

1. scegliere caratteri classici 2. evitare l’utilizzo contemporaneo di troppi caratteri (max 3) 3. non mescolare più di tre caratteri di famiglie diverse 4. non mescolare caratteri diversi per corpo e tono 5. tenere presente ch ei blocchi di testo in maiuscolo rallentano la lettura 6. evitare l’utilizzo di caratteri troppo espansi o troppo condensati 7. evidenziare i paragrafi senza compromettere la regolarità visiva del testo 8. conservare l’integrità del carattere, evitando di distorcere le lettere o aumentarne in

modo arbitrario il corpo 9. verificare che vi sia sufficiente contrasto cromatico quando il testo compare su un

sfondo di colore Il contrasto è la massima differenza che si crea quando due elementi presentano delle forti differenze. Nel momento in cui in una grafica ci sono più elementi c’è bisogno di bilanciamento. Logo Il logo identifica un’azienda specifica e solo quella. (“Brands of the world” si possono vedere i loghi di vari marchi mondiali). Il logo astratto è molto vago, un logo simbolico ha normalmente degli elementi riconoscibili. Il logotipo logos (discorso) + type (scrittura) rappresenta in genere la scritta o il nome dell’azienda/marca. In genere realizzato con font progettate appositamente per l’immagine coordinata.

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Le caratteristiche fondamentali di una marca: 1. memorabilità 2. riconoscibilità 3. originalità

Altre condizioni necessarie espressamente tecniche per un marchio sono: - dev’essere facilmente riproducibile e adattabile ad ogni suporto possibile - dev’essere chiaro quindi possibilmente semplice, per eliminare fraintendimenti - dev’essere duttile per consentire ingrandimenti e riduzioni Tipologie di marchio: Marchio figurativo il segno rappresenta in modo realistico una forma esistente o immaginata Marchio astratto non fa riferimento a forme esistenti ed è difficile da realizzare Marchio simbolico il segno simboleggia o suggerisce qualcosa Ciascuno vede quello che sa

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UNDICESIMA LEZIONE (21/03/2016) Scrittura per il Web La scrittura classica e quella per il web sono molto simili e si basano su alcuni elementi fondamentali:

- Scegliere le parole giuste - Grammatica - Punteggiatura corretta - Ordinare le frasi e paragrafi

La scrittura online ha delle sfide particolari, basate principalmente sull’utilizzo immediato del web. Gli utenti online hanno fretta, non vogliono far fatica e con un click possono essere già altrove. [La linea editoriale è quel set di regole che si ha all’interno di una rivista, di un sito ecc, rappresenta quindi lo stile in linea generale; il piano editoriale è invece la calendarizzazione delle uscite] Non esistono più i veri lettori, ma esistono degli utenti: in rete solitamente non vanno oltre il secondo paragrafo. Questi cercano una lettura veloce e immediata. Così il percorso di lettura non è obbligato ma scelto, effetto dato dall’ipertestualità. Un testo può essere anche multimediale, quando è corredato da foto, video ecc. Spesso alla fine degli articoli online ci sono dei suggerimenti di lettura, questi avvengono attraverso i tag che ti danno la possibilità di catalogare per argomento i testi. Le sfide della cultura online:

- Soglia dell’attenzione - Gratificazione immediata - Fattore schermo - Non esistono più lettori veri - Interattività - Scrivere per motori di ricerca

Tutti i contenuti presenti online devono essere anche indicizzati (far sì che siano ritrovabili subito da Google quando si fa la ricerca ad esempio se la tua pagina, link o sito, viene citato molte volte da altri siti o articoli, allora la posizione sarà più alta) Le tre frasi della scrittura: Prescrittura Scrittura libera Riscrittura Nella prima fase si pensa, si ragione, si butta giù una scaletta. Quella successiva si scrive, in maniera abbastanza libera, senza far caso alle limitazioni sintattiche. L’ultima è quella di ultimazione. Si può trovare cosa dire in un testo online, magari utilizzando l’analisi SWOT (un metodo sperimentale), oppure utilizzando le mappe concettuali (fare associazioni di idee e poi fare una selezione degli argomenti andando a generare una sezione di argomenti). La tecnica del clustering (o mappa concettuale) si sviluppa così:

- Si comincia da un grappolo di parole - Scrivere le parole chiave al centro del foglio - Fare un cerchio intorno alla parola - Registrare ogni pensiero in una parola, scriverlo, cerchiarlo, collegarlo ad altri

(quadro completo degli argomenti) - Selezionare gli argomenti di cui si vuole scrivere

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- Quest’ultima operazione tipica della tecnica di “clustering”: le parti iniziali e finali di un testo, di un film, di un elenco sono quelle che si ricordano meglio, perché rimandano maggiormente impresse nella memoria

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DODICESIMA LEZIONE (22/03/2016) Un social media marketing segue anch’esso le regola di uno specifico piano editoriale. Deve ideare strategie, progetti ecc (es. devo fare un video con delle interviste su un determinato argomento, come mi muovo? Ho bisogno di schemi da cui partire) Organizzare la struttura del testo:

- Per quale motivo decidiamo di comunicare - Informare - Negoziare - Convincere - Bisogna organizzare il testo in un certo modo - Non sempre le conclusioni sono alla fine -

Ci sono alcune tipologie definite di strutture del testo: 1. STRUTTURA BLOB Bottom Line on Bottom (definito a piramide) si tratta dello

schema ideale per promuovere, motivare, vendere e convincere. In questo caso utilizzeremo un testo di carattere argomentativo

2. STRUTTURA BLIM Bottom Line in the Middle è lo schema ideale per dare cattive notizie. La conclusione è nel mezzo: si usa inizio gentile, garbato, la notizia vera e propria e il finale conciliante

3. STRUTTURA BLOT Bottom Line on Top (piramide rovesciata) si tratta della formula ideale per informare. In questo caso si inserisce la conclusione all’inizio (è molto usata sul web).

L’ipertesto è una raccolta di documenti contente collegamenti incrociati (è un termine coniato nel 1965 da Ted Nelson). Ha determinate caratteristiche: Se ho tre punti A, B e C devo essere libero di saltare da un punto all’altro È tridimensionale si esitende su larghezza, lunghezza e profondità, a differenza del testo su carta che non ha la profondità. I link interni si aprono nella medesima pagina (vedi Repubblica Sport, Cronaca ecc), mentre i link esterni ti riportano a nuove pagine e solitamente si aprono in una nuova scheda. Bisogna evitare il “clicca qui”, il rimando ad un altro link dev’essere abbastanza automatico. Bisogna essere pertinenti non comprate i fan perché Google controlla i link. Le regole per scrivere sul web

- Il contenuto - Le ancore visiva - Trovare il giusto tono di voce - Occhio alla SEO (un articolo ben indicizzato può portare molte visite)

Un testo diviso in paragrafi è più leggibile. Bisogna utilizzare titoli, sottotitoli. Utilizzare ancvhe degli elenchi puntati/numerati. Utilizzafrasi attive. Pochi avverbi, pochi incisi, poche metafore. Evitare gerghi e modi di dire, oppure tcnicismi. Le ancore visive sono quegli espdienti visivi che permettono al lettore di leggere in modo più agevole, lo sono il grassetto, il corsivo, lo spazio bianco.

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Elemento fondamentale è il tono, che è un po’ lo stile del testo stile morbido o serioso, periodi lunghi o brevi. Quando si scrive qualcosa bisogna sempre chiedersi: “I contenuti e il tono sono sullo stesso livello?” Un tono personale prevede: termini brevi, lessico informale, forme contratte, uso delle parole tu, noi nostro, termini meno assoluti come spesso e talvolta (es. Contenuti sul fai da te meglio con stile leggero e colloquiale). Un tono professionale invece prevede: parole più lunghe, gergo settoriale, frasi più lunghe e complesse, evitare frasi di tendenza e slogan (es. informazioni finanziarie meglio con uno stile pulito e professionale). Occhio al Seo (Search Engine Optimization) Usare parole coerenti Qualità dei contenuti Non copiare Ripetere le parole chiave naturalmente Farel’analisi delle parole chiave Evitare keywords stuffing Parole chiave nei titoli Parole chiave nel primo e ultimo paragrafo Il vantaggio della lunghezza Link pertinenti Per Google un sito web aggiornato è un sito che merita importanza (ecco perché spesso le aziende hanno un blog o una sezione news che aggiornano costantemente). Stesso discorso per i titoli, che per Google sono più importanti rispetto ad un testo di un articolo, quindi è qui che bisogna inserire le parole chiave. Un testo lungo inoltre ha più possibilità di essere indicizzato rispetto ad un testo breve, ovviamente perché ha più parole a disposizione. Una “call to action” è l’invito all’utente a commentare, twittare, condividere…

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TREDICESIMA LEZIONE (23/03/2016) Wordpress può essere sfruttato in due modi diversi, come blog e come sito. Avendo così delle pagine statiche e altre relative al blog (quella aggiornata maggiormente) che sono anche quelle visitate da Google e che permettono l’indicizzazione. A wordpress si accede attraverso il nome/dominio: wp-login.php. Si tratta dell’indirizzo che corrisponde alla pagina di accesso. Altra caratteristica di Wordpress è che tutta la parte grafica è gestita da alcune cornici che possono essere impostate attraverso dei temi specifici reimpostati. Nel momento in cui cambiamo un tema, i contenuti restano gli stessi ma cambieranno i font, i bordi, i colori ecc. Wordpress è quello che si può chiamare un CMS (content management system), di cui ce ne sono tantissimi come… Wordpress si appoggia ad un database di tipo mysql che associato ad un linguaggio php permette di avere le funzionalità di aggiornamento direttamente online (se quindi aggiorniamo un blog, sito ecc l’aggiornamento è subito disponibile). Nel web design tradizionale, quello basato sul linguaggio html, funziona diversamente da Wordpress perché noi elaboriamo dati in locale, dal nostro pc. Poi con un software gratuito, chiamato client, carichiamo tutte le pagine web che di volta in volta vengono caricate. Una delle caratteristiche più importanti di Wordpress è che possiamo accedervi da qualsiasi pc in qualsiasi momento. Altro elemento fondamentale è che Wordpress è multimediale, quindi consente il caricamento di foto, video, ecc e piace molto ai motori di ricerca. Wordpress.com ti crea il blog, ti dà un url mentre su Wordpress.org si può scaricare il software e personalizzare il sito. Su quest’ultimo si ha la possibilità di estendere Wordpress tramite plugin, che sono piccoli widget/software che permettono di estendere le funzionalità del sito (ad es. posso installare i plugin per avere uno slide show nel mio sito).

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QUATTORDICESIMA LEZIONE (24/03/2016) RSS E’ possibile abbonarsi ad un blog/sito ricevendo notizie continue e aggiornamenti. Un feed rss dev’essere un feed neutrale (per cui si vedono solo foto, testo, video in maniera neutrale). Uno dei più famosi è Feedly. Una cosa importante da vedere è sicuramente quella dei dati relativi alle visualizzazioni e agli utenti unici. La frequenza di rimbalzo è quel numero di persone che accede ad un sito attraverso una pagina e poi lo chiude (quella del 100% si ha quando il sito quindi ha una sola pagina). Normalmente un sito Web di Wordpress ha due macro categorie di contenuti, quella degli articoli che terminano nella pagina blog (questi ultimi sono utili per gli aggiornamenti). Le pagine cosiddette statiche. Nel momento in cui io creo delle pagine devono introdurre il concetto di menu serve per agevolare l’utente nella navigazione del sito. Tutti i siti Wordpress hanno delle aree/zone (dette sidebar) all’interno delle quali è possibile inserire delle piccole funzionalità. Le piccole applicazioni che vanno a dare informazioni aggiuntive contenute all’interno della sidebar sono dette widget. La struttura del nostro Menu idealmente sarà: Chi sono – Dove sono – Cosa faccio In un blog, le cui macrocategorie sono sport e moda, ho 100 articoli. In base all’argomento li assegnerò alle categorie, in modo da aiutare il navigatore del sito ad orientarsi. I tag sono le parole chiave che contraddistinguono quell’articolo (elemento fondamentale per la navigazione dell’archivio): sono importanti per il SEO, in modo da far capire al motore di ricerca di cosa stiamo parlando. Più diamo dati a Google più ci capisce. Esempio: Beanjoy (Pagina Statica) - Il prodotto (descrizione ecc) - La nostra storia - Come acquistare - Contatti (contatti, email, indirizzi…) Blog (con categorie) - Eventi - Curiosità - Ricette Il Menu sarà quindi fatto: - Homepage (P) - Il Prodotto (P) - La nostra storia (P) - Come acquistare (P) - Contatti (P) - Eventi (C) - Curiosità (C) - Ricette (C) Personalizzazione del Tema su Wordpress: - Site Identity si tratta del titolo del sito ed eventualmente del motto

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- Colori e sfondi - Caratteri si può personalizzare il titolo e caratteri di base - Immagine della testa serve a cambiare l’immagine di sfondo che sta in alto - Widget personalizza la barra laterale sotto il menu. Solitamente il “cerca” viene lasciato - Pagina Iniziale Statica Bisogna creare una pagina Blog vuota, da selezionare poi come Pagina Articoli, nella sezione Personalizza di Tema, Pagina Iniziale Statica. Poi quella pagina Blog va inserita anche nel Menu! Mentre la Pagina Iniziale va impostata come quella che vogliamo trovare quando apriamo la homepage del sito. Nella parte Impostazioni del Menu, è importante selezionare la Visibilità che ti permette di essere selezionato o meno nei motori di ricerca. Per quanto riguarda la forma dell’articolo predefinito (che si può scegliere in Impostazioni) è consigliabile lasciarlo standard. Dove prendere foto: Fotolia Flickr FreeImages RgbStock

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QUINDICESIMA LEZIONE (25/03/2016) Quando si crea il sito bisogna sempre comprare un nome dominio e uno spazio web. Non esiste l’uno senza l’altro. [Url significa Uniform Resource Locator] non possono esistere due domini simili L’Hosting è lo spazio web. Il database è un grande foglio excel fatto di righe ecolonne all’interno del quale vengono salvati tutti quei dati del nostro Wordpress che permettono tutte le funzionalità di un sito dinamico. Ed è obbligatorio avere un database MySql. In linea generale è sempre consigliabile l’estensione .com perché è più facile da rivendere. Solitamente è anche meglio che sia un nome breve (non può avere all’interno simboli o spazi ma solo lettere e numeri, al massimo – oppure _ Su aruba.it si può comprare il dominio. Ci sono due tipologie di spazio web Hosting Linux e Hosting Windows. In linea di massimo si scegliere il Linux perché tutti i CMS sono scritti in PHP, e su Windows spesso creano problemi. Quando noi acquistiamo un dominio web ci servono quattro cose: - Nome Dominio - Hosting Linux - Database MySql - Indirizzi email Con l’Hosting Linux è presente quello che si chiama application installer (es. Softacolus, applicazione che permette di installare ad esempio Wordpress), raccolta di CMS e software che possiamo installare sul nostro pc. [Il Redirect, che costa meno dello spazio web e del dominio, cosa permette di fare? Si può acquistare il nome dominio e dirgli qual è il sito web a cui si vuole accedere. Il redirect semplicemente reindirizza l’utente su un altro spazio web che può essere anche gratuito]. Il database MySql su Aruba ad esempio si Il Back Up dello spazio web ogni giorno o ogni settimana crea un salvataggio dei nostri dati web. Fondamentale è anche l’antivirus per le email. Oppure il back up del database. Oltre ad Aruba ci sono altri provider dove comprare domini: register.it, kolst.kqi.it Mappe Creatività vuol dire creare associazioni inusuali. Le mappe concettuali e quelle mentali possono aiutare nel lavoro creativo. Le mappe mentali aiutano a creare e ricordare perché anche il nostro cervello funziona a rami. Nella prima mappa mentale bisogna essere veloci, scrivere le prime parole che vengono in mente e non preoccuparsi del giudizio degli altri. Non esiste una mappa mentale giusta o sbagliata. La quantità di associazioni è un indicatore della capacità creativa. Ogni parola può diventare centro di altre associazioni all’infinito. Quando si fanno le mappe mentali è importante anche disegnare, perché le immagini sono molto stimolanti per il cervello. Disegnando si libera il potere visivo, inoltre il disegno è molto più facile da ricordare.

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SEDICESIMA LEZIONE (29/03/2016) La Seo non è una scienza esatta. I contenuti delle pagine web che carichiamo sul nostro server (in rete) da quel momento sono accessibili a tutti e quindi per essere trovare sono stati inventati questi grandi agglomerati tecnologici chiamati “motori di ricerca”. Quest’ultimo nasce in concomitanza con il pubblico del World Wide Web. Quindi quando parliamo di Seo parliamo di strategia per agevolare il processo di indicizzazione e quindi lettura dei nostri siti web. La Query è tutto ciò che l’utente scrive nel motore di ricerca. Per cui la Seo prevede un insieme di tecniche volte ad agevolare il processo di indicizzazione. Un sito ben indicizzato è un sito che ha più successo. Sarà nostro compito individuare i parametri che determinano questo successo. Es. ci sono due siti web che parlano dello stesso argomento. Ma perché se cerco mi esce prima uno e poi un altro? Evidentemente sono state attuate delle pratiche che rendono più appetibile per i motori di ricerca un sito piuttosto che un altro. La prima distinzione fondamentale da fare è quella tra Sem e Seo. Ci sono due correnti di pensiero. Una prima corrente di pensiero di che il Seo non è a pagamento, mentre Sem sì. Una seconda dice che Seo e Sea (search engine advertising) sono parte del Sem. Ma il linea generale il Sem operazioni a pagamento volte a posizionare il nostro sito in alto rispetto alle ricerche. Ci sono tanti parametri per far sì che il nostro sito web abbia una posizione più alta nei motori di ricerca. Quando facciamo una ricerca il motore ci restituisce delle risposte (Serp Pagina dei risultati dei motori di ricerca). In linea generale se si hanno dei buoni contenuti (coerenti con l’argomento del sito), se il sito viene aggiornato con costanza, se ha un linguaggio html indicizzato, se ha un’interfaccia mobile Google premierà il tutto a livello di indicizzazione. Fermo restando che i contenuti siano di qualità uno dei parametri da valutare è l’autorità del dominio il numero di anni che questo sito è registrato e il numero di anni che questo sito pubblica contenuti all’altezza. L’autorità è gestita da Moz che dà a qualsiasi dominio un punteggio da 1 a 100. Parole chiave e argomenti più specifici permettono una buona indicizzazione perché si ha meno concorrenza! Le short head keywords sono parole chiave generiche, molto ampie digitate dall’utente che hanno un valore globale. La loro caratteristica è che hanno un valore molto ampio e quindi molta concorrenza. C’è però un insieme di long tail keywords che sono parole chiave composte, specifiche all’interno delle quali c’è molta meno concorrenza. Il giusto equilibrio tra queste due parole chiave ci permette di avere una buona indicizzazione. Quando l’utente digita parole long tail avrà ovviamente risultati pertinenti. I siti web che ricevono molti link a loro stessi dovrebbero essere più noti. Quindi un secondo parametro da tenere da in considerazione sono i cosiddetti backlinks, ovvero un qualsiasi link al tuo sito da un altro sito. È cosa nota che siano la componente più importante in ottica Seo: se un sito web è citato molte volte ha un’autorevolezza maggiore rispetto ad un sito che è citato meno volte. Ovviamente è un indicatore anche dello stato di salute di un sito. I backlinks devono essere puliti, chiari e pertinenti. E principalmente ciò che conta è qualità del sito che ci rilancia non la quantità di quelli che lo fanno. Google penalizza fino alla completa esclusione quei siti che utilizzano black hat ovvero quell’insieme di tecniche che vogliono fregare l’algoritmo di Google (tra cui anche quei fake backlinks creati dalle aziende per rimandare al proprio sito principale o anche le keywords stuff ovvero l’inserimento di tag anche non inerenti all’interno degli articoli solo

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per portare click). Onpage Seo è tutto ciò che avviene a livello html del nostro sito, quindi nella scrittura. Offpage Seo è tutto ciò che include quelle tecniche che non avvengono a livello html come i backlinks Quando parliamo di user experience parliamo anche di Seo perché sono anche queste le caratteristiche prese in considerazione per l’indicizzazione (vedi per esempio la velocità e quindi la leggerezza con cui si apre un sito, così come le dimensioni di una pagina web). La frequenza di rimbalzo determina quel numero di persone che si è connesso al sito e ha visualizzato uno o due pagine e poi ha lasciato il sito. Anche in questo caso Google premia chi ne ha una più bassa. Ovviamente l’obiettivo del Seo Specialist (in coppia col web master che si occupa dell’homepage seo) è far diminuire la frequenza di rimbalzo, quindi agevolare gli utenti ad entrare in profondità all’interno del sito al fine di aumentare il coinvolgimento dell’utente. Anche il numero delle pagine è importante e permette una buona indicizzazione. Più articoli scriverai sul tuo blog e più pagine indicizzate avrai. Ovviamente è importante la qualità non solo la qualità. Quindi le pagine devono essere ben scritte e ben compilate. Così come un articolo più lungo ha più possibilità di essere indicizzato rispetto ad uno breve. In linea generale pochi articoli scritti bene hanno più valore di più articoli scritti male. La site map mappe del sito consente di comunicare a Google informazioni sulle tue pagine. È un file .xml (è possibile utillizare strumenti come Google Webmaster Tool che genera una struttura ad albero del nostro sito web). La creazione e l’invio di questa mappa fa sì che Google sia a conoscenza di tutte le forme del nostro sito. Se utilizziamo Wordpress esistono dei plugin che generano la Site Map, altrimenti si può utilizzare Webmaster Tool. Generalmente è una delle prima cose che viene letta da Google. Un sito web deve essere funzionante, deve avere una struttura chiara. Un maggior numero di errori 404 corrisponde ad un sito scadente e quindi poco preso in considerazione. Facendo il testo di validazione www3c si vedono gli errori. Un altro parametro fondamentale è quello relativo alle immagini. Devono essere leggere in modo da non influenzare in maniera invasiva un caricamento. Ma è vero anche (e qui parliamo di online seo quindi modifiche alla scrittura del sito) che un webmaster può aggiungere all’interno del tag immagine nell’html un metadato (un dato visto solo dai motori di ricerca), ovvero la descrizione della fotografia, definita alt tag. È molto importante inserire la descrizione della foto non solo per il Seo, ma anche perché gli utenti non vedenti o ipovedenti fruiscono il web tramite software di sintesi che leggono quindi ciò che c’è scritto. In questo modo possono legger anche la foto. Questo rientra anche nella user experience che comprende anche l’accessibilità legata alle persone disabili (es. barriere architettoniche). Un sito web andrebbe aggiornato di frequente. Inoltre le sezioni news o blog vanno a comunicare ai motori di ricerca che il nostro sito è aggiornato. Nasce qui il content marketing contenuti che promuovo l’azienda fornendo materiali considerati utili per il nostro target. La pubblicazione costante di contenuti di interesse del nostro pubblico è fondamentale. Bisogna lasciar stare l’autoreferenzialità.

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Altro parametro è l’interazione con i social media: si tratta di un argomento in costante fermento. In questo caso ciò che conta è l’engagement (ovvero il coinvolgimento). Ma come si fa a sapere che un social ha interazione? Sicuramente il numero di views, di like, di commenti e condivisioni è un indicatore fondamentale. La presenza sui social riflette il comportamento sociale del sito nel creare contenuti virali. Anche le sessioni del sito sono fondamentali. Queste sono diverse dalle visite, ma anche le sessioni sono altre. Più sessioni ci sono più il sito web dovrebbe essere interessante. Un visitatore può effettuare più sessioni nell’arco di un mese o di un anno. Ovviamente questi dati possono essere analizzati attraverso l’installazioni di strumenti di statistiche Altro parametro sono le visite organiche, ovvero spontanee che solitamente arrivano da un motore di ricerca. Si tratta di quegli utenti che ci hanno trovato su Google. Non sono a pagamento, quindi provengono da un motore di ricerca gratuito. Questo è uno dei toll fondamentali del seo specialist far sì che la gente ti trovi su Google digitando semplicemente. Avere accesso alle statistiche è fondamentale. Sapere quali pagine siano le più visitate sul nostro sito è molto importante. Conoscere questi dati ci permettono di orientare attraverso delle scelte di marketing quello che è il nostro business.

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DICIASSETTESIMA LEZIONE (30/03/2016) La Sem avviene attraverso Google AdWords che pone gli annunci pubblicitari ad hoc su cui poter cliccare. Il tutto grazie ad un Sistema Pay per Click investitore mette un tot di euro e ogni volta che viene cliccato l’annuncio gli vengono scalati un tot di soldi. Terminologie da ricordare: - Serp: risultati della ricerca su Google - Query: stringa di parole chiave che comunica con Google al fine di portare indietro risultati pertinenti alla ricerca - Keywords (componenti della Query): parole inserite nel campo di ricerca quando si fa una Query - Spider: software che scandagliano la rete in cerca di risultati inerenti e li riportano a Google. Vedono il testo e il codice, fanno copia - Indicizzazione: processo mediante il quale lo spider aggiunge a Google i testi trovati in rete - Ranking: classifica sulla base di determinate chiavi di ricerca di alcuni argomenti - Posizionamento: migliorare la classifica di un certo sito nel motore di ricerca [Un’analisi accurata delle parole chiave è essenziale per l’ideazione di una campagna. Le parole chiave che si vogliono perseguire devono essere COERENTI con gli obiettivi di marketing: in questo caso è sconsigliabile selezionare parole chiave generiche] Quando parliamo di Seo ci sono molte strategie che possiamo attuare per ottenere un’indicizzazione adeguata per il nostro sito. Il risultato della ricerca di Google è composto da tre parti: il titolo (title) è il più importante perché è qui che Google prende il suo risultato. Questo title deve far capire sia agli utenti che ai robot il nostro sito. La descrizione dev’essere il messaggio chiaro e accattivante che deve convincere l’utente a cliccare (consigliabile lunghezza inferiore ai 150 caratteri in modo che non venga tagliata quando la si visualizza). Quindi in un sito abbiamo: Parte superiore Head formata da: - Title - Description (max 150 caratteri) - Keywords (invisibile, separate da virgole corte o composte) e poi abbiamo la parte del Body, qui dobbiamo sapere che gli headings (i titoli) sono fondamentali per Google per leggere le nostre informazioni E’ importante che il sito web abbia una struttura ad albero, di tipo gerarchico. Un sito web ha un’homepage (pagina di prima livello che viene pescata dal server come riferimento – normalmente si chiama index) e poi una serie di voci. Page rank assegna un voto da zero a dieci ad ogni pagina web in base ai click ricevuti. È una sorta di valutazione che sta alla base dell’algoritmo di Google. Un alto valore di page rank è un fatto che Google tiene decisamente in considerazione. Se riusciamo a beccare dei siti web autorevoli con un buon page rank che ci linkano il nostor sito ne gioverà in termini seo in modo evidente. L’attività offpage che deve effettuare il seo specialist si chiama Link Popularity, le pagine che ci linkano devono essere pertinenti e rilevanti al nostro sito.

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Il link Bate dovrebbe essere utilizzato con la pubblicazione di articoli di interesse (anche se viene utilizzato in modo errato), ad esempio quelli di nicchia. Quesit vengono naturalmente condivisi da utenti e siti sul web. Pubblicità display: banner pubblicitario che si trova su quei siti che accettano di metterlo per altri siti

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DICIOTTESIMA LEZIONE (31/03/2016) Uno strumento interessante è Google Trends. Ti indica le parole, le immagini o i video di tendenza in un momento preciso. Google Analytics è un servizio di monitoraggio del traffico web del nostro sito (o anche della nostra app). In che modo? Quando si va su Google Analytics basta entrare con il proprio account Gmail e aggiungere una o più proprietà. Si possono gestire massimo fino a 50 siti web con un solo account. Farsi generare un codice di monitoraggio in modo da inserirlo nel nostro sito (solitamente si inserisce in fondo al body – solitamente con wordpress si installa un plugin chiamato Google Analyticator che fa tutto automaticamente). Senza il codice di monitoraggio all’interno del codice html del nostro sito non si possono vedere le statistiche di accesso. Per ottenerlo bisogna: - Dare un nome - Fornire url del sito web All’interno di Codice di monitoraggio troviamo lo script da inserire nel sito. Nella parte gestione utenti si possono decidere quali strumenti dare a ciascuno. Homepage seleziono il sito tutti i dati del sito web Quando si accede alle statistiche bisogna impostare il limite temporale del report. DI base Analytics imposta gli ultimi 30 giorni. Sotto la panoramica del pubblico si possono esportare i dati e quindi aver un pdf. Dati visualizzati: - Sessioni accesso al sito - Utenti utenti unici (anche se ripetono l’accesso vengono contati una sola volta) - Visualizzazioni pagine pagine visitate in totale - Pagine/Sessioni rapporto tra le pagine viste e le sessioni - Durata Sessione Media quanto tempo si resta nel sito - Frequenza di rimbalzo la percentuale di gente che entra nel sito e poi esce subito senza cliccare su altre pagine - % nuove sessioni le persone che sono entrate per la prima volta nel sito Dati demografici: La lingua indica la lingua del browser di riferimento da cui si fa accesso. Il Paese indica ovviamente il paese d’accesso (se volessi ad esempio spingere sul mercato statunitense, potrei fare un sito in inglese) Le città indicano appunto le città da cui ci sono gli accessi (quando si visualizza dato non disponibile o not set dipende dai problemi tecnici della persona che fa accesso) Sistema: Browser cliccando sul browser ho tutte le statistiche mi interessano (in base al numero di accessi da ogni singolo potremmo testare il nostro sito su quel singolo browser) Sistema operativo comprende sia fissi che mobile Fornitore di servizi operatori telefonici che forniscono internet Mobile

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Sistema operativo iOS, Android, Windows Phone Fornitore di Servizi Risoluzione dello schermo Dati demografici non sono esatti al 100% ma molto affidabili e ci dicono molto su età e sesso dei nostri utenti Gli interessi ci dicono appunto cosa fanno i nostri utenti anche se non sono molto affidabili. Il flusso di utenti è un riassunto del percorso che gli utenti tendenzialmente fanno sul nostro sito Cosa cercano gli utenti su Google per far uscire i miei risultati? Lo possiamo sapere grazie alla proprietà “Acquisizione” di Google Analytics che ci distingue in: - Organic Search (ricerca spontanea) - Accesso diretto (Indirizzo completo inserito nella barra direttamente o anche tra i preferiti) - Referral (accesso da un sito che ha un link che porta al mio sito web – attività di backlink è molto importante) - Social (è possibile che alcune visite avvengano da un sito presente sui social network Le pagine di destinazione ti dicono dove nello specifico “atterrano gli utenti” quando accedono al sito. Gli accessi diretti alla homepage vengono segnati con lo “/”. Le altre pagine sono indicate col nome dopo lo slash.

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DICIANNOVESIMA LEZIONE (01/04/2016) Public Speaking Farsi capire non è semplicissimo. Spesso somiglia ad una vera e propria recitazione. Ci sono tanti fattori che influiscono come l’ansia e la tensione. Un punto di partenza sono ad esempio le presentazioni PP che non devono essere molto scritte, ma devono avere principalmente punti e immagini perché devono essere una traccia. Altrimenti le slide disorientano chi parla e chi ascolta (che invece legge). Ci sono alcuni elementi da analizzare quando si parla in pubblico: - Linguaggio del corpo - Sicurezza - Voce - Gestione del pubblico - Contenuto Così come il linguaggio del corpo: - Postura - Posizione - Espressione - Contatto visivo - Gestualità - Movimento - Look La Sicurezza comprende: - Gestione dell’emozione - Energia - Entusiasmo - Enfasi - Padronanza dell’argomento Così come la voce: - Velocità - Ritmo - Chiarezza - Respirazione - Volume - Tono (quando si presenta bisogna iniziare con un tono tranquillo, poco aggressivo, in modo da poter utilizzare toni alti quando bisogna accentuare qualcosa) Gestione del pubblico - Gestione domande - Gestione obiezioni - Coinvolgimento Contenuto: - Chiarezza - Concisione - Struttura

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- Il “minuto d’oro” - Uso di esempi e aneddoti - Domande retoriche - Slides Normalmente se dobbiamo fare un public speaking alcune cose non bisogna averle scritte ma solo in testa. Altrimenti ci si distrae. Regole generali per una presentazione Il tuo obiettivo Come si lega l’obiettivo ai partecipanti L’agenda del corso Regole per le domande I primi minuti dell’introduzione (l’esca) Utilizzo del minuto d’oro Quale guadagno avranno gli ascoltatori Cosa sarà ricordato di una presentazione? L’inizio La fine Le ripetizioni Le domande retoriche Alcuni consigli per un Power Point: - Mettere sempre il titolo - Usare i colori con parsimonia - Usare grafici leggibili e comprensibili - Pensare alla diapositiva come ad un cartellone pubblicitario - Disporre gli elementi con cura - Un’idea per ogni slide - Immagini grandi - Usare al massimo 7 parole per bullet point (elenco puntato) - Usare le maiuscole strettamente necessarie Quando si fa un discorso ci sono tre fattori importanti: - Linguaggio del corpo - Voce - Parole che influiscono in percentuali diverse. Il linguaggio del corpo è dato da postura, espressione del viso, movimento e gesti, contatto visivo e look. Quando si intrattiene un pubblico bisogna guardare un po’ tutti, bisogna oscillare lo sguardo.

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VENTESIMA LEZIONE (04/04/2016) Social Network “ È impossibile non comunicare” Assiomi della comunicazione della Scuola di Palo Alto, anni ’60. I media di massa sono mezzo progettati per mettere in atto forme di comunicazione “aperte, a distanza, con tante persone in un breve lasso di tempo”. Internet ad esempio è un mezzo one to many ma dipende anche dalle condizioni che ha, come se avesse diverse al suo interno delle varianti dettate dalla tecnologia. La comunicazione di massa è iniziata con l’invenzione della stampa a caratteri mobili nel 1456. Il teatro come mezzo di comunicazione di massa?! Un po’ sì. Poi c’è stato il cinema, la radio, la tv, Internet. Facebook. I commenti cosa ne pensiamo? L’utente è diventato da passivo ad attivo. Quindi il successo su Internet è proprio il dialogo. E lo stesso utente diventa a sua volta un content provider (creatore di contenuti). Da monologo si passa a dibattito. Ed è qui che si inserisce il marketing manager, il social media manager, quest’ultimo è colui che crea i contenuti. Perché è utile imparare a gestire i social media aziendali? Si tratta di una competenza molto richiesta, lavorativamente. Ed è utile conoscerli perché si affiancano alle campagne tradizionali aziendali. Si ottimizza il servizio offerto, si ha un dialogo diretto con i consumatori. Content marketing, storytelling, creare storie e rubriche, video, meme permettono di aumentare quella che è la brand awarness. Quando parliamo di social media, non possiamo non parlare di controllo dell’opinione pubblica. Dal punto di vista pragmatico si può vedere come la gente si indigni grazie ai social media. Social Media Marketing: Social riguarda la società Media mezzo di comunicazione Marketing azioni rivolte alla promozione di servizi, prodotti Si può parlare di unione tra antropologia e tecnologia. Internet ha dato nuovo significato alla parola triboo. Sui social possiamo creare la nostra triboo, il nostro gruppo… in base ai nostri interessi. Il tutto va unito al concetto di tecnologia. Citando Marshall McLuhan, primo vero studio della’influenza sui mezzi di massa sulla società, il “medium è il messaggio”. Secondo lui ogni medium andrebbe studiato secondo criteri strutturali, ovvero quelle caratteristiche che ne determinano i codici.

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VENTUNESIMA LEZIONE (06/04/2016) I Social Network, divisi in queste categorie: - Search Engines - Directories: siti che raccolgono dati, elenchi di cose ecc - Site & Blog - Content Sites - Reviews & Reco’s - Social - Location-based Service - Deals NON SEMPRE la presenza sui social network garantisce un successo maggiore dell’azienda, è sempre meglio avere massimo tre social network, per poi eventualmente espandersi. Bisogna ragionare bene e capire quale sia la migliore strategia e su quali social network andare a sbarcare. Uno dei vantaggi dei social network è anche il fatto che siano gratuiti, per cui sono in continua evoluzione perché i contenuti sono sempre maggiori. Un social può essere content specific (ovvero riferito ad un unico specifico elemento come foto, video ecc) Ogni social ha le sue caratteristiche specifiche, quindi bisogna elaborare una strategia in base al prodotto/servizio da comunicare e in base anche al target. Le caratteristiche comuni ai social network sono: - User generated content (contenuti caricati dall’utente) - Aggiornamenti continui - Tempo reale - Possibilità di caricare contenuti multimediali - Possibilità di condividere le pubblicazioni - Possibilità di ricevere commenti Inoltre: Immediatezza, Specificità, Gratuità, Creano Interazione (Engagement ovvero il tasso di commenti, like, condivisioni che un post genera), Accessibilità da pc e smartphone (App) Altra caratteristica è la possibilità di effettuare una Ricerca all’interno dei contenuti del social, Registrazione con Dati Personali, Utilizzo stile “Fast Food” (la vita media di un post su Facebook è di quattro ore), vi è la Pubblicazione Cronologica, Origini statunitensi. Ma perché le persone si iscrivono ai social network? Per condividere, informarsi, connettersi, rimanere in contatto, ci si iscrive ai social anche per creare nicchie di mercato, o esprimere il proprio gradimento. Tipologie di Social Network: Video Foto/Immagini Socialità News Blog Recensioni Youtube Tipologia: VIDEO

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E’ il secondo motore di ricerca del mondo, acquistato da Google è anche il più grande archivio video del mondo. Ognuno può creare un canale, ovvero un vero e proprio canale tv con palinsesto e video on demand (io visualizzo il video solo quando voglio se mi piace). La differenzia tra Youtube e la tv è che il primo è asincrono, ovvero non c’è diretta tra messa in onda e visualizzazione. Il video può essere commentato, si può esprimere giudizio. La Playlist è una raccolta video, questa può essere inserita all’interno delle rubriche nel canale. Il canale dev’essere associato ad un indirizzo email che può a sua volta averne più di uno. IL vantaggio di Youtube è che le immagini con audio hanno una potenza id persuasione incredibile, e anche di suscitare interesse. Quindi potrebbe essere un social del futuro. Youtube vive di pubblicità e quindi di annunci sponsorizzati. Esiste un tasto di iscrizione a un canale vuol dire che nella nostra homepage compaiono gli aggiornamenti di quel canale). C’è la possibilità per i creatori di contenuti di inserire le parole chiave, e quindi i tag che facilitino l’indicizzazione. Ovviamente la creazione di video di qualità è impegnativa perché i video richiedono pianificazione tecnica. A livello aziendale può essere utile per mostrare i propri prodotti (es. esistono interi canali che spiegano come costruire cose ecc.) Youtube ha introdotto anche il concetto di “virale”, video con molte visualizzazioni, che quindi si diffonde come un virus. E’ possibile incorporare il video di Youtube inoltre per condividerlo agli altri social. I commenti sono un’altra opzione di Youtube: ma non tutti i video possono riceverne. Facebook Non è content specific Social Network con il maggior numero di iscritti, connette persone tra loro lontane. Un post può essere pubblico, oppure solo per gli amici, o per gli amici con restrizioni. Si possono fare caricamenti di tipo multimediale. E’ possibile però creare delle pagine pubbliche chiamate pagine aziendali che potrebbero col tempo sostituire i siti web (non ci sono costi, danno le info sui “fan”). SI possono creare eventi, esprimere la propria opinione, condividere contenuti. E poi si basa principalmente sul concetto di post. Twitter Content Specific - Informazione testuale Si tratta di post principalmente di testo. È un social media curioso perché Twitter. Fa del limite dei caratteri una forza, o comunque la caratteristica principale. Caratteristica principale è l’hashtag che racchiude un argomento. flickr Content Specific: foto Community per fotografi. Ha un 1TB di foto di disponibilità per avere un database di foto. Tumblr Si accettano foto, video testi, non è content specific

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Si creano diversi blog. È un’alternativa valida a Wordpress ed è anche più semplice da usare. È possibile caricare degli audio. Tumblr non ha censura sui contenuti a luci rosse. Piattaforma molto visiva, ci sono molte foto. SI è evoluto molto visivamente. Pinterest Bacheca in cui si costruiscono tavole di foto. Blocco degli appunti fotografico. Equivalente della collezione di ritagli di immagini che ci interessano Tripadvisor Sito di recensioni per alberghi, ristoranti ecc. Attenzione alle false recensioni. Instagram Hosting di foto social quadrate. Instant Telegram è il significato da cui deriva il nome. Nasce principalmente come app, il sito è venuto dopo. È possibile avere un profilo privato.

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VENTIDUESIMA LEZIONE (07/04/2016) Creare una Pagina Facebook https://www.facebook.com/pages/create (url per creare una pagina Facebook) Le pagine sono un punto di partenza per qualsiasi operazione di Web Marketing. È la cosa più semplice da fare, aggiornare ecc. Ha molto pubblico e anche diretto. Innanzitutto bisogna scegliere il nome (fare attenzione a non sceglierne uno già esistente) e anche una categoria tra quelle proposte da Fb (è importante scegliere quella giusta), che può anche essere cambiata successivamente. - Impresa locale o luogo: va scelta se hai un indirizzo fisico (es. un negozio o un’impresa). I luoghi possono essere anche quelli pubblici (es. Giardini Indro Montanelli di Milano). Comprende check in e recensioni (che sono le più importanti per questo tipo di pagina. - Azienda, organizzazione, istituzione: si può effettuare il check in, ma è ok se non vogliamo lasciare la possibilità di lasciare recensioni. - Prodotto o servizio: solitamente non ha un indirizzo fisico - Artista, band o personaggio pubblico: si usa per promuovere se stessi al di fuori del profilo privato - Intrattenimento: pagina satirica, pagina senza senso, di intrattenimento e comiche - Causa o comunità: solitamente scelta quando non ci sono categorie adatte tra quelle precedenti Se non si vogliono recensioni, bisogna stare attenti a non scegliere categorie che lo permettano. Si può convertire il proprio profilo in Pagina. Normalmente su Facebook se si pubblica qualcosa di default lo vedono gli amici, ma i post possono essere anche pubblici quindi tutti possono vederli. Ogni pagina Facebook ha dei preferiti sulla sinistra. Ci sono delle pagine preferite ben visibili. NB: Fb ha implementato la possibilità di disabilitare i commenti alle pagine. Bene o male? Le pagine possono essere amministrate, gestite e cancellate solo dagli amministratori. Quando si creano delle pagine Fb aziendali è sempre meglio creare un profilo fake per gestirlo alternativo oltre quello classico. Perché così qualora accadesse qualcosa avrei la possibilità di non essere bloccato o poterlo gestire altrove. L’Url del Profilo può essere cambiato una sola volta. Bisogna poi scegliere anche il pubblico di riferimento (target) di una determinata pagina. E si inseriscono anche degli interessi comuni che possono portare il pubblico alla pagina (es. per BeanJoy mettiamo anche nutella o snack). Per quanto riguarda le lingue è meglio inserire quella di riferimento del paese a cui ci si rivolge. L’editore può pubblicare, fare tutto tranne che cancellare la pagina o decidere i ruoli degli altri nella pagina (tipo amministratore ecc). Impostazioni della pagina Facebook:

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GENERALI Visibilità Pagina Prima di fare richiesta ai fan è bene riempirla con info e foto. Se

la si nasconde non si possono aumentare fan, magari lo si usa per modificarla o altro.

Post delle persone che visitano la pagina Di Default le persone possono farlo ma si può modificare togliendo la possibilità di pubblicare post, scegliendo disabilita (in linea generale è meglio toglierli comunque)

Pubblico della sezione Notizie e visibilità dei post Si può non far vedere a un certo target di persone, scelto prima, i post. Conviene sempre però non sceglierlo (RIVEDI)

Post temporanei Si può mettere la data di scadenza dei post. Messaggi Inviare messaggi alla pagina Altre persone che taggano questa pagina Possibilità per gli altri di taggare nelle

foto della pagina Limitazione in base al Paese solitamente non c’è Limitazione in base all’età quella di cui prima, a chi è visibile Filtro volgarità se imposto il filtro restrittivo ci sono alcune parole censurate Suggerimenti di Pagine simili Post in più lingue Si possono condividere i post in più lingue Classifica commenti C’è la possibilità di determinare se far vedere prima gli ultimi

o quelli pertinenti per primi. Solitamente è consigliabile mettere i commenti in ordine cronologico.

Download della Pagina scaricare tutti i contenuti della pagina in un backup Unione delle Pagine create due pagine per sbaglio? Pagine doppie? Si possono

creare grazie a questa opzione Rimozione della Pagina Se si clicca, si hanno 14 giorni per ripensarci

MESSAGGI

Risposte istantanee un utente scrive un messaggio privato e mentre prendiamo in causa il messaggio, all’utente arriva un messaggio automatico. Si può personalizzare…

Tempo di risposta viene visualizzato nella pagina solitamente ogni quanto si risponde

INFORMAZIONI SULLA PAGINA Categoria Nome Argomenti Indirizzo Web di Facebook Data di inizio ID assegnato automaticamente

ATTRIBURZIONE NOTIFICHE

Modifiche sono visualizzabili da tutti Email

RUOLI DELLA PAGINA (Per aggiungere qualcuno bisogna averlo tra gli amici)

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Amministratore Analista ha accesso alle statistiche della pagina (bisogna raggiungere un numero

preciso di fan prima di avere accesso alle statistiche) Editor

PUBBLICO PREFERITO DELLA PAGINA APPLICAZIONI Si può estendere la pagina con delle funzionalità aggiuntive (Es. sono una band musicale, voglio far ascoltare i brani su Spotify) INSERZIONI DI INSTAGRAM IN EVIDENZA Pagine associate e di interesse

Sulla pagina c’è poi il nuovo tasto “Invita all’azione”. Attraverso varie azioni compaiono dei tastini sulla pagina che invitano i fan a cliccare link, guardare foto ecc.

STRUMENTI DI PUBBLICAZIONE Conviene sempre inserire i link di foto e video e non caricare direttamente il video su Facebook. Calendario editoriale Documento digitale che permette di organizzare i post. SI tratta della bussola del content marketing (quei contenuti pubblicati sui canali social volti ad aumentare il valore percepito del brand senza mai parlare del prodotto). Il perché viene pubblicato qualcosa dovrebbe essere già definito nel piano editoriale. Il 90% delle pagine Fb fallisce perché non ha un piano editoriale vero ma si va a tentoni. Cosa potrei pubblicare? Con quale calendarizzazione? Con quale tone of voice? (La mattina resta l’ora preferita per pubblicare contenuti o il primo pomeriggio. Resta comunque giusto fare un periodo di prova per capire quali siano i momenti più adatti). Il segreto è creare contenuti, inventarli.. qualsiasi cosa che possa portare un ritorno di immagine. Nel tempo libero si analizzano le statistiche, si danno degli obiettivi. Bisognerebbe fare almeno 3/4 post a settimana per partire e per mantenere la pagina attiva. I risultati non sono immediati. I contenuti vanno spalmati, non bisogna farsi prendere dall’entusiasmo e condividere tutto e subito. Es. abbiamo 4 post a settimana (3 ne fai di content marketing e 1 promozionale). Hootsuite permette di gestire la calendarizzazione dei posti sui diversi social. È un modo per avere sotto controllo tutte le pubblicazioni dei social.

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VENTITREESIMA LEZIONE (08/04/2016) Gestione della crisi su Facebook Scandali online quando si fa o si dice qualcosa di sbagliato sui social.

1. Caso Groupalia (tweet sul terremoto) Dopo un post sbagliato su Twitter, rimuovono il tweet e scrivono le scuse ufficiali. E decidono di devolvere un euro per ogni deal acquistato. Ma non basta così nel pomeriggio arrivano le scuse del marketing manager. 2. Caso Melegatti (foto omofoba ama qualcuno del sesso opposto) 3. Caso Grisbì foto di biscotti che riprendono il kamasutra

Ciò che si scrive sui social, resta, anche se viene cancellato. C’è sempre qualcuno che può aver fatto uno screenshot. Quindi prima di pubblicare qualcosa bisogna sempre pensarci bene. Bisogna essere preparati alla crisi. Durante una crisis management bisogna sempre chiedere scusa e metterci la faccia. Non bisogna mettere la testa sotto la sabbia. Non si può far finta di nulla, ad esempio cancellando i post. Chi crea una crisi sui social?

1. Clienti scontenti Possono essere distinti in passivi (scontenti ma moralmente o per educazione non fanno commenti), critici (si lamentano attivamente dell’azienda ma disposti a dare una seconda chance) e attivisti (si lamentano al di sopra della media e a volte ricorrono anche a minacce). Tra questi ci sono i consumatori docili: non si lamentano a meno che non siano spinti al limite, vorrebbe solo essere ascoltato e delle scuse da parte dell’azienda. E i consumatori aggressivi. Poi i consumatori spendaccioni: vanno ascoltati, perché sono disposti a spendere pur di avere il massimo. Poi i consumatori opportunisti e quelli dal lamento cronico: vanno tenuti in considerazione anche se si lamentano continuamente perché tendono sempre a parlare bene o male dell’azienda.

2. Fake account/troll cercano di sabotare l’azienda di proposito, con messaggi molesti e offensivi. Non si possono convincere a fare l’opposto. Sono impossibili da sradicare. Quindi

3. Il brand stesso autogol comunicativi, sfruttare un disastro naturale per promuovere la propria comunicazione, pubblicare foto sbagliate o ambigue

Facebook non ha, come Youtube, la moderazione dei commenti. Quindi si possono solo cancellare. Per cui se non si è pronti a dialogare non bisogna entrare sui social. I punti strategici per difendere la propria reputazione: - Agire in fretta: non bisogna pensare che la crisi possa svanire da sola, bisogna intervenire quindi è meglio farlo subito - Prendere in mano la situazione: l’azienda deve dare l’impressione di gestire la crisi e non la crisi a condizionare la stessa. Sempre reagire con razionalità - Essere onesti: sui social media è molto semplice per i detrattori creare una realtà differente per calcare la mano sulla crisi del brand - Affrontare le critiche:

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- Comunicare con tutti i mezzi: scegliere una risposta onesta e decisa da dare su blog, sito web ecc - Favorire il dialogo: puntare sui clienti affezionati perché saranno loro i primi difensori - Guardare oltre: la cosa più intelligente è evitare la crisi, quindi prevenire è meglio che curare SOCIAL CRM Gestione del servizio clienti sui canali social Un’azienda che vuole essere competitiva deve porsi sul mercato in una determinata maniera, deve fare un’analisi di tipo economico ovviamente. Ma ci sono valori aggiunti che possono fare la differenza, come il servizio clienti: parametro molto importante. I classici canali (telefono, email) sono stati integrati con i nuovi digital (chat, applicazioni, social network) in modo da offrire un’esperienza omogenea ai clienti. Importante è essere efficaci su tutti i canali. Gli obiettivi del Customer Service sono due, oltre la soddisfazione dei clienti: - Riduzione dei costi (riduzione del volume di telefonate, aumento della produttività) - Miglioramento dei ricavi (un cliente soddisfatto a cui si risolve un problema in maniera tempestiva è un cliente che resta fedele perché capisce che i problemi possono esserci; inoltre aumento del tasso di conversione, quindi aumento delle vendite in base a quelle che si rivolgono all’assistenza) Cross-selling: vendere accessori da proporre accanto al prodotto principale che si vuole comprare Up-selling: far comprare un prodotto che costi di più ma paradossalmente più conveniente Gli obiettivi del passaggio da un tipo di CSM tradizionale ad uno digitale saranno:

1. Specifici 2. Misurabili (indicate da quote e percentuali) 3. Raggiungibili (verificare di avere le risorse necessarie) 4. Realistici 5. Scadenziati

Come capire se c’è bisogno di integrare il CSM con i servizi digitali? Bisogna monitorare i dati, presidiare con un numero di risorse adeguate e anche alimentare fornendo informazioni utili ai clienti non solo rispondendo alle loro domande. Le metriche per misurare le attività svolte in ambito Social Customer Service sono tre: Servizio: tempo di gestione medio per singola interazione e tasso di abbandono Qualità: velocità di risposta e quindi trasferimento di conversazioni ad/a altri reparti Efficacia: portata della platea raggiunta dalle comunicazioni dell’azienda via social, analisi del sentiment (soddisfazione) dei clienti, first call reaction FACEBOOK ANALYTICS Criteri da tenere in considerazione quando si scrivono i post: - Inserire link esterni all’interno del post di Facebook non aiuta a far comparire il post a più persone - Scegliere bene gli orari - Caricare su Facebook le cose piuttosto che su altri portali - Targetizzazione dell’utente

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Quando parliamo di copertura parliamo di “reach”, quindi persone raggiunte. Seoclerks.com (per comprare Like su Facebook) Fiverr.com (

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YOUTUBE

Sito web di video hosting, ogni utente gmail può creare uno o piu canali, verosimilmente come quelli

televisivi.

A livello aziendale serve a scopo promozionale, e deve avere contenuti interessanti (video rubriche, video

interviste), con scadenze e tempi ben precisi. (piano editoriale, calendarizzazione)

Nell’ambito dei social media:

Dati ufficiali e aggiornati (sezione stampa all’interno del sito):

In numeri: circa un miliardo di utenti (youtube post-acquisto di google), quasi un terzo degli utenti di

Internet, ogni giorno vengono visualizzati centinaia di milioni di ore di video, da miliardi di visualizzazioni.

Viene da sé che youtube vive di pubblicità, tramite google adwords (permette pubblicità su google,

permette anche di impostare campagne pubblicitarie su youtube)

Avere un account youtube serve per lasciare commenti, con il canale invece inserisci video.

Su dispositivi mobili, la fascia d’età è 18-49, target medio molto ampio.

Il numero di ore, ovvero il tempo di visualizzazione, aumenta del 60% su base annua. Quando si parla di

analytics su youtube

Il video diventa sempre piu il medium eletto per la comunicazione. Ma comunque passivo.

Al giorno il numero di persone che guarda youtube al giorno cresce del 40% su base annua da marzo 2014.

Il numero di visitatori che accede dalla home page è piu che triplicato su base annua. La home è

personalizzata.

Altra modalità di accesso: link esterno tramite altri social media.

L’80% delle visualizzazioni di youtube proviene al di fuori degli USA.

Ha lanciato versioni locali in più di 70 paesi, con 76 lingue diverse (copre il 95% della popolazione di

Internet).

Su dispositivi mobili, la sessione media di visualizzazione è di oltre 40 minuti, con incremento del 50% su

base annua.

Il numero di ore che le persone trascorrono a guardare video sui dispositivi mobili aumenta del 100% su

base annua.

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PUBBLICITA’

Bisogna avere quindi una linea editoriale ben precisa e quindi ragionare come un canale tv.

Il numero di canali che ottiene un fatturato alto aumenta del 50% all’anno.

Il numero di inserzionisti che pubblica annunci video aumenta piu del 40% l’anno. E per i nostri primi

inserzionisti, la spesa media a inserzionista aumenta di oltre il 60% l’anno.

Tutti i principali brand globali (coca cola, nike, adidas, IBM) hanno pubblicato annunci lo scorso anno e il

95% degli inserzionisti ha pubblicato campagne per piu tipi di dispositivi. Si puo decidere dove far

visualizzare la pubblicità.

Gli inserzionisti sono sempre di piu e spendono di piu.

In Italia si guadagna non più che di uno stipendio di un impiegato.

Con un solo account si possono creare più canali.

Funzione: guarda più tardi

Primi step:

1. registrazione youtube (solo visione canali)

2. creazione canale (gli account google non vengono forniti con un canale) pubblico

3. apre sulla home page

possibilità di fare live streaming (anche fb ha il suo)

accesso alle statistiche

VIDEO VIRALI

Concetto di “Virale”

Quando registra un alto numero di visualizzazioni in poche ore/giorni attraverso il passaparola, cioè la

condivisione da un utente all’altro attraverso i social media che creano la cassa di risonanza.

Non è sufficiente la qualità di video, c’è anche l’effetto casualità (grazie all’effetto gregge), importante però

è anche la sua promozione e distribuzione, anche e soprattutto attraverso social, newsletter, tramite gli

influencer (blogger e quant’altro), PPC: pay per click (link sponsorizzati, soprattutto per sponsorizzazioni di

video musicali), offline (eventi, flash mob, vero il contrario).

Quando si crea l’effetto parodia, imitazione, si aiuta a promuoverne la diffusione del video originale (es. ice

bucket challenge), facilità di replicazione

-alto tasso di creatività

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CARATTERISTICHE:

-sorprendente

-divertente

-coinvolgente gia nei primi 5 secondi

-emozionante

-può essere spaventoso (es.elevator prank)

-o informativo

-unico e originale

-deve persuadere

-inaspettatamente

CONSIGLI:

-ottimizzare il titolo, creativo e curioso, descrizione e tag (creare un titolo coinvolgente e accattivante)

-impostare un thumb attraente, timeline, il frame singolo, o caricato a parte o miniatura del video stesso

(da thumbnail)

-durata: dai 30 sec a 2.30 massimo

-non centrarlo sul prodotto, o almeno non all’inizio e in modo diretto

-musica di sottofondo che emoziona

-crea una storia

-sfrutta talenti e capacità peculiari

ESEMPI:

-BlendTec: il frulla dispostivi (will it blend?)

nyan cat:

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VENTICINQUESIMA LEZIONE (12/04/2016) Video Virale? Può essere relativo al lancio di un prodotto o fine a se stesso. Ma il punto comune è quello che fanno vedere qualcosa di straordinario. Creator Academy di Youtube corsi per imparare ad utilizzare il social in maniera efficiente. Si tratta di una lezione sulla creatività, che insegna come creare canali che possano funzionare. ELEMENTI FONDAMENTALI PER UN VIDEO:

1. Sharability (condivisibilità) quando parliamo di Youtube parliamo di visualizzazioni ma anche di tempo (meglio meno views ma che siano totali del video e non molte views di pochi secondi). Bisogna creare canali che ciclicamente siano continui. Per essere condivisibile in linea generale un video può basarsi su: attualità, immedesimazione, utilità,

2. Conversation (dialogo) bisogna essere spontanei 3. Interactivity (interattività) rivolgere domande dirette al pubblico 4. Consistency (coerenza) il canale YOutube ha bisogno di una pianificazione

perché servono riconoscibilità, coerenza 5. Target bisogna scegliere un pubblico di riferimento 6. Sustainability 7. Discoverability (visibilità) 8. Accessibility 9. Collaboration 10. Inspiration

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VENTISEIESIMA LEZIONE (13/04/2016) Youtube (regole per un canale di successo) Un canale Youtube non può permettersi di essere generalista come la tv. Quindi bisogna dividere per macro argomento se si decide di fare una serie o altro… C’è bisogno di essere specifici. 6. Sostenibilità Per aumentare la produzione di video ma durare a lungo bisogna realizzare un’operazione sostenibile… ovvero far sì che non vengano sprecate energie, risorse ecc…Ovvero fare video non deve essere uno sbattimento!!! Si possono garantire risultati curati ma è un processo naturale. 7. Visibilità Vedi i trend Realizza contenuti che non passano mai di moda Diventa un esperto di ottimizzazione I contenuti devono essere coinvolgenti e devono piacere al pubblico. Inoltre bisogna usare al meglio i metadati (info sul video, quindi titolo, descrizione, tag e categoria) che devono essere brevi. I sottotitoli sono un altro buon sistema per far salire la visibilità del video. Inoltre è utile migliorare la scoperta dei video Oppure Suggerire video e creare notifiche coinvolgenti per il pubblico un esempio sono le playlist Su analytics di Youtube si possono leggere le statistiche di accesso e visualizzazioni del proprio canale. Quando si carica un video si inseriscono le info di base (Titolo, descrizione e tag), poi il video può essere pubblico, privati e non in elenco (ovvero non accessibile se non tramite il link diretto, quindi non ricercabile su Youtube un utilizzo è quando lo incorporo nel mio sito web e voglio capire quante persone lo visualizzano solo tramite il sito). Le impostazioni avanzate sono importanti: si possono lasciare o meno i commenti, si può decidere se farli comparire in ordine cronologico o meno. Licenza il video può essere riutilizzato o no? Licenza creative commons? Ceritificazione sottotitoli Attivare limiti di età Statistiche del video gli utenti possono vedere quante views ha un video, normalmente si lasciano Dichiarazione dei contenuti dire se ci sono prodotti a pagamento Miglioramenti Schede cosa abbastanza nuova, si possono inserire delle schede con all’interno dei collegamenti a link esterni LE STATISTICHE SU YOUTUBE NB: Le persone possono essere contattate su Youtube anche tramite messaggio quando iscritte al tuo canale!!!

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Ci mostra il Tempo di Visualizzazione, ovvero il tempo che le persone passano a vedere i miei video. Oppure la media visione che ci dice in media quanti minuti del mio video vengono visti. Le visualizzazioni sono invece le volte in cui il video è visualizzato.

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VENTISETTESIMA LEZIONE (14/04/2016) NewsLetter Mailchimp.com sito online per inviare newsletter Funziona mediante iscrizione gratuita permette di inviare fino a 15mila mail e può contenere più di 2mila contatti, il tutto con un indirizzo email e una registrazione gratuita. Se non abbiamo gli indirizzi email come possiamo fare ad ottenerli? Offline posso farlo agli eventi ecc in cui chiedo gli indirizzi email, oppure posso sfruttare la presenza online inserendo un box di registrazione che possiamo collegare a MailChimp. Oppure si può creare una pagina ad hoc solo per la registrazione. Ultimo modo per reperire una mail è un plugin di Wordpress (si chiama MailChimp), dove inserendo le credenziali viene fuori un widget che sarà visualizzato sul nostro sito. AbiTest Scrivo due mail con il corpo dell’email uguale e il titolo diverso a migliaia di persone. Vedi l’open rate, ovvero quale dei due sia stato aperto maggiormente. Se si ha una lista di contatti da Excel, la si può importare direttamente. Si possono ricevere notifiche sulle persone che si iscrivono o disiscrivono Si possono inserire anche i banner per fare disiscrivere le persone. Nel SignUp Form si possono creare i moduli da inserire per ottenere l’indirizzo, che sia una pagina statica esterna, il form da incorporare nel sito ecc Una volta raccolti abbastanza dati, possiamo dare il via ad una vera e propria campagna. Fare sempre una prova inviando la mail a un indirizzo proprio per vedere il risultato!!!

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VENTINOVESIMA LEZIONE (15/04/2016) sAdwords Nella branca del SEM (Search Engine Marketing) abbiamo Google Adwords, ovvero le pubblicità su Google. Alla base c’è sempre però il concetto di pubblicità e ricerca di qualità (ovvero pertinente). Gli annunci solitamente sono visualizzati in alto, a destra e sotto i risultati di ricerca. La pubblicità è pertinente allo scopo dell’utente perché l’algoritmo di Google tiene conto delle ricerche dell’utente. La pubblicità costa di più nel momento in cui lo spazio è poco. [AdWords permette all’imprenditore di fare apparire i propri annunci nei risultati di ricerca – AdSense invece è rivolto ai publisher che vogliono far apparire gli annunci nei propri siti/blog] Il sistema di annunci su Google si basa sulla modalità Pay Per Click io investo 100 euro e ci vengono scalati i soldi solo quando l’utente fa click e va sul nostro sito. Però c’è anche la possibilità di acquistare le visualizzazioni (ovvero quante volte viene mostrato) CPM ovvero Cost per mille Annuncio classico di Adwords Titolo, Url e Breve descrizione I banner invece possono essere interattivi, Rete Display: network di blogger che danno spazio nei propri siti per mostrare gli annunci. Quindi gli inserzionisti hanno una doppia possibilità, far apparire i propri annunci nella ricerca e nella rete display. Per i publisher si tratta di un modo per monetizzare. Non si possono pubblicizzare tutti i tipi di servizi o prodotti (vedi alcol, tabacchi, armi ecc) Dove non arriva normalmente la Seo arriva Google AdWords. Remarketing aiuta a raggiungere gli utenti che hanno visitato il suo sito web o utilizzato la tu app. Ovvero se io vado sul sito di Canon (che investe su AdWords) nei giorni successivi troverò gli annunci pubblicitari di Canon su diversi siti. Per pagare gli annunci di Adwords si può utilizzare una carta di credito o di debito. Importante è anche monitorare i risultati di una campagna, a quante persone è stato mostro l’annuncio e quanti hanno cliccato sul sito. Il rendimento degli annunci può essere visualizzato in qualsiasi momento, grazie ad un report inviato da Google, in cui ci sono le statistiche chiave e i numeri più importanti. COSE DA SAPERE La pubblicità NON contribuisce al posizionamento Seo Organico La pubblicità online NON richiede un budget minimo Gli annunci NON compariranno mai tra i risultati di ricerca, ma saranno sempre evidenziati come tali Cosa fare per creare un annuncio: Titolo: max 25 caratteri, meglio se chiama ad una call to action Descrizione: Url:

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Dati di lettura Io ho tot parole chiave e su quelle parole chiave l’utente visualizza l’annuncio, ma io posso anche decidere di modificarle quelle parole. Solitamente conviene utilizzare 20 parole chiave in generale. Clic: Mi dicono i clic Impression: numero di volte che l’annuncio è stato visualizzato Ctr: rapporto tra visualizzazioni e clic Social Advertising Testo, immagine e definizione budget sono le cose di cui abbiamo bisogno per promuovere una pagina o post su Fb. Generalmente online gli annunci con i volti convertono molto di più rispetto a quelli senza volto