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di Romano Demaldè La potatura secca rappresen- ta, dopo la vendemmia, la seconda voce di impiego di manodopera, con tempi di intervento compresi tra 100-250 ore/ha nei sistemi di alle- vamento tradizionali e 50-85 ore/ha nel cordone speronato e nella corti- na. La potatura manuale, o di rifini- tura di quella meccanica, si esegue con forbici manuali oppure con so- luzioni in grado di alleviare lo sforzo muscolare del potatore, aumentan- do quindi qualità del lavoro e pro- duttività. Oltre a quelle manuali, che non verranno trattate nel presente articolo, alcuni produttori offrono altre tipologie di forbici il cui princi- pio di funzionamento può essere di diversa natura: pneumatico, elettri- co ed elettronico, idraulico e idrop- neumatico. Le forbici pneumatiche Il principio di funzionamento su cui si basano è molto semplice: mentre una delle due lame è solidamente collegata al telaio della forbice, l’al- tra è azionata dallo stelo di un pic- colo cilindro pneumatico contenuto nella forbice stessa. Premendo l’ap- Ad ogni taglio il giusto sforzo posito grilletto si immette aria com- pressa nel cilindro provocando il re- pentino azionamento dello stantuf- fo, e conseguentemente dello stelo e della lama ad esso collegata, me- diante una biella. Una molla, conte- nuta di norma nel cilindro, provoca il successivo rientro dello stantuffo riarmando così la lama per il taglio successivo. Questo sistema è caratterizzato da una considerevole semplicità co- struttiva e da un contenuto costo di produzione. Inoltre, operando con pressioni di esercizio comprese tra 7 e 15 bar, è caratterizzato da una forza di taglio sufficiente a recidere tralci di diametro fino a 30-35 mm. Alcune forbici sono dotate di due ca- mere di compressione e due pistoni per sviluppare una forza superiore alle normali forbici. L’innovativo sistema di valvola, pre- sente in alcuni modelli, risolve com- pletamente il problema condensa annullando l’effetto ghiaccio tipico durante l’impiego a basse tempera- Vediamo i principi di funzionamento e i vantaggi delle varie tipologie di forbici per la potatura: dalle pneumatiche alle più evolute a gestione elettronica del taglio ture. Un’attenta ricerca sui materiali e soprattutto sulle materie plastiche ha reso possibile ottenere pesi di soli 550-700 grammi, garantendone allo stesso tempo una lunga durata. La fonte di energia utilizzata per l’a- zionamento delle forbici pneumati- che è costituita, come precedente- mente indicato, da aria compressa, generalmente accumulata in un ser- batoio, alimentato da un gruppo compressore mosso dalla pdp del trattore oppure da altre fonti di ener- gia (motori a scoppio o elettrici) e mantenuto a pressione costante da una valvola regolatrice per la parzia- lizzazione del flusso d’aria, in modo da ottenere un minor consumo d’aria e un funzionamento più graduale per i lavori che lo permettono, come il taglio di rami sottili. Tutto ciò comporta l’introduzione nel vigneto di apparecchiature volumi- nose e poco maneggevoli. Quando il numero dei potatori è elevato si può allestire un cantiere di lavoro di tipo semovente. In questo caso il gruppo Forum 53 MAD | 3 | marzo 2015 approfondimenti

Transcript of approfondimenti Ad ogni taglio il giusto sforzo · delle forbici a batteria vi è l’assenza di...

di Romano Demaldè

La potatura secca rappresen-ta, dopo la vendemmia, la seconda voce di impiego di manodopera, con tempi di intervento compresi tra 100-250 ore/ha nei sistemi di alle-vamento tradizionali e 50-85 ore/ha nel cordone speronato e nella corti-na. La potatura manuale, o di rifini-tura di quella meccanica, si esegue con forbici manuali oppure con so-luzioni in grado di alleviare lo sforzo muscolare del potatore, aumentan-do quindi qualità del lavoro e pro-duttività. Oltre a quelle manuali, che non verranno trattate nel presente articolo, alcuni produttori offrono altre tipologie di forbici il cui princi-pio di funzionamento può essere di diversa natura: pneumatico, elettri-co ed elettronico, idraulico e idrop-neumatico.

Le forbici pneumatiche

Il principio di funzionamento su cui si basano è molto semplice: mentre una delle due lame è solidamente collegata al telaio della forbice, l’al-tra è azionata dallo stelo di un pic-colo cilindro pneumatico contenuto nella forbice stessa. Premendo l’ap-

Ad ogni taglioil giusto sforzo

posito grilletto si immette aria com-pressa nel cilindro provocando il re-pentino azionamento dello stantuf-fo, e conseguentemente dello stelo e della lama ad esso collegata, me-diante una biella. Una molla, conte-nuta di norma nel cilindro, provoca il successivo rientro dello stantuffo riarmando così la lama per il taglio successivo.Questo sistema è caratterizzato da una considerevole semplicità co-struttiva e da un contenuto costo di produzione. Inoltre, operando con pressioni di esercizio comprese tra 7 e 15 bar, è caratterizzato da una forza di taglio sufficiente a recidere tralci di diametro fino a 30-35 mm.Alcune forbici sono dotate di due ca-mere di compressione e due pistoni per sviluppare una forza superiore alle normali forbici.L’innovativo sistema di valvola, pre-sente in alcuni modelli, risolve com-pletamente il problema condensa annullando l’effetto ghiaccio tipico durante l’impiego a basse tempera-

Vediamo i principi di funzionamento e i vantaggi delle varie tipologie di forbici per la potatura: dalle pneumatiche alle più evolute a gestione elettronica del taglio

ture. Un’attenta ricerca sui materiali e soprattutto sulle materie plastiche ha reso possibile ottenere pesi di soli 550-700 grammi, garantendone allo stesso tempo una lunga durata. La fonte di energia utilizzata per l’a-zionamento delle forbici pneumati-che è costituita, come precedente-mente indicato, da aria compressa, generalmente accumulata in un ser-batoio, alimentato da un gruppo compressore mosso dalla pdp del trattore oppure da altre fonti di ener-gia (motori a scoppio o elettrici) e mantenuto a pressione costante da una valvola regolatrice per la parzia-lizzazione del flusso d’aria, in modo da ottenere un minor consumo d’aria e un funzionamento più graduale per i lavori che lo permettono, come il taglio di rami sottili. Tutto ciò comporta l’introduzione nel vigneto di apparecchiature volumi-nose e poco maneggevoli. Quando il numero dei potatori è elevato si può allestire un cantiere di lavoro di tipo semovente. In questo caso il gruppo

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Le forbici pneumatiche presentano un consumo unitario d’aria di 1-1,3 dm³/s, (50-80 litri/min), perciò per azionare un cantiere di potatura costituito da 2 forbici, come nella foto, occorre un compressore con portata di 200 litri/min e serbatoio da 100 litri circa di capacità

compressore è fatto procedere as-sieme ai potatori e per la distribuzio-ne dell’aria si utilizza un dispositivo di scavallamento dei filari tale da con-sentire di operare in contemporanea su 3-4 filari. Alla fine degli anni 80 del secolo scor-so la diffusione di malattie come euti-piosi e mal dell’esca consigliarono la disinfezione delle lame per evitarne la trasmissione da un ceppo ad un altro. Su questo tipo di forbici esiste la pos-sibilità di applicare un semplice dispo-sitivo, che sfrutta lo scarico dell’aria dal cilindro pneumatico ad ogni ria-pertura della lama, in grado di nebu-lizzare una piccola quantità di liquido disinfettante all’istante del taglio nella zona delle lame stesse.

Le forbici elettriche

Il desiderio di rendere il potatore in-dipendente da macchinari ingom-branti e scomodi da utilizzare ha spinto alcuni costruttori francesi, a metà degli anni 80 (per la precisione nel 1984), a studiare la possibilità di utilizzare come fonte di energia delle piccole e leggere batterie ricaricabi-

li al nickel-cadmio. Un pacco di que-ste batterie, collegate in serie, forni-sce il voltaggio necessario ad attiva-re un piccolo motore elettrico in gra-do di azionare le lame della forbice. La sua massa è però di circa il 40-50% superiore rispetto al tipo pneu-matico (mediamente 1 kg contro 600 g). La coppia massima di taglio è di circa 150 Nm.

Le elettroniche per un taglio dosabile

L’innovazione nel settore è rappre-sentata dalla gestione elettronica del taglio. In questo caso ci si trova in presenza di un prodotto che trae le sue origini da una tecnologia ro-botica. Il pacco di batterie è simile a quello già visto in quelle elettriche, ha un peso di circa 2,5 kg e un’autonomia di circa un giorno. Il grilletto della for-bice agisce su di un captatore, la re-lativa informazione viene elaborata da una piccola scheda elettronica contenuta nella forbice e inviata ad un’altra scheda elettronica (contenu-ta nello zainetto porta-batterie) che dosa la corrente da erogare al moto-re. Ciò fa sì che ad una determinata posizione del grilletto corrisponda una precisa posizione delle lame, mentre rilasciandolo si ha l’automati-ca riapertura delle lame. Si ottiene così un movimento pro-gressivo perfettamente dosabile da parte dell’operatore. Questo siste-ma offre sicuramente le migliori ga-ranzie da un punto di vista antinfortu-nistico. Malgrado il costo piuttosto elevato (oltre i 1.000 euro), la forbi-ce elettronica, grazie alla sua duttili-tà di impiego oltre ad affidabilità e si-curezza contro gli infortuni, appare

Per evitare la trasmissione di batteri e virus da piante infette a quelle sane, alcuni modelli di forbici pneumatiche sfruttano lo sfiato dell’aria per nebulizzare sulla lama una piccola dose di disinfettante

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FORBICI ELETTRONICHENel 1984 l’ing. Sevila del Cemagref di Montpellier concepì, per la socie-tà francese Pellenc, la prima forbice elettronica progressiva ove un moto-re elettrico, in grado di ruotare in en-trambi i sensi tramite il moto impres-so ad una vite senza fine ad esso col-legato attraverso un riduttore, indu-ceva un moto assiale nel dado a sfe-re che mediante il collegamento mec-canico faceva aprire e chiudere la la-ma sulla controlama. Il comando della polarità di alimenta-zione del motore (e di conseguenza dell’apertura o chiusura della lama) è

garantito da una scheda elettronica che riceve l’informazione dal grilletto che con il suo movimento comanda la posizione di un magnete la cui po-sizione è rilevata da un sensore cap-tatore montato sul dado a circolazio-ne di sfere.Si ottiene così un movimento pro-gressivo perfettamente dosabile da parte dell’operatore che fa di tale at-trezzatura quanto di meglio sia og-gi disponibile sul mercato. Questo sistema offre sicuramente le miglio-ri garanzie da un punto di vista antin-fortunistico.

1. Tra gli indubbi vantaggi delle forbici a batteria vi è l’assenza

di collegamenti a macchinari ingombranti quali trattore o compressori

2. La lama della forbice è azionata da batterie ricaricabili portate in vita o a spalle dall’operatore

tramite apposite cinture o imbracature. Su alcuni modelli vi può essere presente

un piccolo display (vedi freccia) collocato sul pacco batteria per

visualizzare il livello di carica3. Per l’arboricoltura, in presenza di diametri di taglio maggiori e ad una certa altezza da terra, sono disponibili

modelli di forbici elettriche appositamente studiati

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come la soluzione ideale per le pic-cole aziende dove operano contem-poraneamente fino a tre potatori. Oltre questo numero tale soluzione risulta antieconomica rispetto ad un cantiere di lavoro mobile con forbici pneumatiche. La potenza varia dai

90 ai 600 W e può essere modifica-ta sia la velocità della lama sia la po-sizione di apertura. Talvolta presentano un display di let-tura dell’autonomia per conoscere la capacità residua di carica e stabilire il momento più opportuno per ricari-

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VITICOLTURA

Tagliando (o fotocopia) da inviare per posta o fax a:Edizioni L’Informatore Agrario

Via Bencivenga Biondani, 16 - 37133 VeronaTel. 045 8057511 - Fax 045 8012980 - [email protected] e ordini online: www.libreriaverde.it

MANUALE DI POTATURA DELLA VITE GUYOTdi Marco Simonit324 pagine - oltre 400 illustrazioni

Prezzo di copertina € 45,00*Per gli abbonati a L’Informatore Agrario, Mad e Vita in Campagna € 40,50

Il volume, unico nel suo genere ed estremamente pratico, insegna come potare nel rispetto della vite, seguendo un metodo codificato e semplice. A una prima breve parte teorica, seguono le sezioni dedicate alla spiegazione del Metodo, dove il testo è accompagnato da oltre 400 immagini esplicative. I numerosi rimandi interni e le sintesi alla fine di ogni capitolo assistono ad ogni passo il potatore: dalla formazione del piede a quella del fusto, dall’impostazione della ramificazione al suo controllo, dalla conversione di vigneti alla ricostruzione di piante danneggiate. Inoltre, attraversoi QRCode presenti nel manuale sarà possibile accedere a 13 brevi video dove Marco Simonit mostra nella pratica quanto appena spiegato. Le forbici devono essere utilizzate con la consapevolezza degli effetti che producono sulla pianta.

Questo manuale, unico nel suo genere, spiega come potare la vite a Guyot applicando il Metodo Simonit&Sirch, dal nome dei suoi creatori.Forte di oltre vent’anni di studio e applicazione nei vigneti di Italia ed Europa, il Metodo si offre ai lettori – siano professionisti o semplici appassionati – con la forza dei suoi presupposti: intervenire nel rispetto della vite e farlo secondo un metodo codificato e semplice. Le forbici devono essere utilizzate con la consapevolezza degli effetti che producono sulla pianta.Dalla formazione del piede a quella del fusto, dall’impostazione della ramificazione al suo controllo, dalla conversione di vigneti alla ricostruzione di piante danneggiate: tutta la casistica è presa in considerazione all’interno del manuale, considerando in ogni momento lo stato della pianta, la sua età, la stagione nella quale ci si trova a operare. Il manuale è estremamente pratico: alla breve parte teorico-introduttiva seguono i capitoli dedicati alla spiegazione del Metodo, dove il testo è accompagnato da oltre 400 immagini esplicative, vero cuore del libro. I numerosi rimandi interni e le sintesi alla fine di ogni capitolo assistono ad ogni passo il potatore, accompagnandolo con sicurezza alla fase successiva. Attraverso i QRCode presenti nel manuale sarà possibile accedere a brevi video dove l’Autore mostra nella pratica quanto appena spiegato.

Perché tutti, secondo Marco Simonit, possono diventare potatori consapevoli in poco tempo!

Edizioni L’Informatore Agrario Edizioni L’Informatore Agrario

Marco Simonit nasce a Gorizia e coltiva fin da ragazzo la passione per la vite. Per dieci anni tecnico del Consorzio Vini Collio, oggi guida l’equipe dei Preparatori d’Uva – composta di 19 tecnici specializzati – nel trasmettere il know how Simonit&Sirch alle maestranze interne delle aziende con un metodo di formazione (coaching) specifico per la potatura della vite. Consulente di alcune tra le maggiori aziende vitivinicole d’Europa, è fondatore della Scuola Italiana di Potatura della Vite e ideatore del premio “Next in Wine” dedicato ai giovani viticoltori.

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del manuale

ISBN 978 88 7220 317 0

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◻ 317-0 - Manuale di potatura della vite - Guyot € 45,00Per i nostri abbonati* (sconto 10%)◻ 317-0 - Manuale di potatura della vite - Guyot € 40,50

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intestato a Edizioni L’Informatore Agrario◻Vi autorizzo ad addebitare l’importo sulla carta di credito ◻ Visa ◻Mastercard ◻American Express N. Scadenza intestata a Data Firma◻Pagherò in contrassegno l’importo di € più € 1,50 per spese al ricevimento del libro (solo per l’Italia)

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carla, un’ampia gamma di lame per tagli grossi e per tagli più sottili, indi-catore di affilatura delle lame, versio-ne per destri e mancini con specifi-che lame e controlame.La massa è di circa 900 g, la tensio-ne di alimentazione 24 volt, la capa-cità di taglio 23-35 mm di diametro nelle versioni vigneto.

Le meno diffuse: idrauliche e idropneumatiche

Forbici idrauliche. Meno sensibi-li al freddo invernale rispetto a quelle pneumatiche, prevedono l’allaccia-mento all’impianto idraulico del tratto-re oppure a una centralina idraulica azionata da un motore a scoppio in-stallata su di un carrello trasportabile manualmente.Il principio di funzionamento è simile a quello delle forbici pneumatiche, variando in pratica il fluido di lavoro. Rispetto a queste ultime sono di mi-nori dimensioni e massa.Va sottolineato che, rendendosi ne-cessaria una pressione di esercizio molto elevata (250 bar circa), si pos-sono verificare fenomeni di irrigidi-mento della condotta dell’olio limi-tando anche la manovrabilità dell’at-trezzatura da parte del potatore.Forbici idropneumatiche. In questa tipologia, poco diffusa, la for-bice è azionata da un impianto costi-tuito da un cilindro pneumatico che lavora a una pressione di circa 7 bar, il quale a sua volta aziona il circuito idraulico della forbice con una pres-sione d’olio di 250 bar.Tra i vantaggi del sistema vi è una maggiore mobilità dell’operatore, non vincolato dalla limitata lunghez-za delle condotte oleodinamiche ma, come per le pneumatiche, è tuttavia necessario trascinare lungo il filare la condotta in plastica recante l’aria al cilindro di conversione di pressio-ne e riavvolgerla successivamente sulle apposite bobine.

Romano Demaldè[email protected]

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