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TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti S e lavorate nell’edilizia al Centro-Sud le giornate dall’1 al 4 marzo saranno de- terminanti per la formazione e per conoscere nuove oppor- tunità di business nel settore. Alla Fiera del Levante di Bari, infatti, si svolgerà Costruire Edil Levante - Sitep Tetto & Pareti 2012 (www.costruire- edillevante.it). Si tratta della rassegna biennale che ospita le più importanti aziende che operano nell’area centro-me- ridionale. Costruire, giunta alla setti- ma edizione, è l’esposizione dell’edilizia a tutto tondo, una vetrina costantemente aggiornata su tutto il settore: i materiali, i soſtware di pro- gettazione, le attrezzature da cantiere, le rifiniture e tutto quello che definisce una pa- noramica completa. Passeg- giando nelle corsie della fiera si può trovare una rassegna completa di tutto il mercato: prodotti, tecnologie, materia- li e innovazioni. Sono molti, infatti, i temi di cui parlare per determinare la direzione futura dell’edilizia come, per esempio, il risparmio ener- getico: uno dei punti cardine della manifestazione. Ma oltre a essere una vetri- na, la fiera è un workshop di idee e completa la rassegna con numerosi convegni che stimoleranno il dibattito in- torno, appunto, al risparmio energetico, alla bioedilizia e alla valorizzazione del patri- monio architettonico nazio- nale, il punto di partenza di ogni stimolo dell’edilizia. Costruire è una fiera radicata nel proprio territorio con un mercato reale e un pubblico di espositori e visitatori di qualità. Chi lavora nell’edi- lizia al Centro-Sud passa da qui. I fatti di Costruire par- lano da soli, è la prima fiera dell’edilizia al Centro-Sud per numero di visitatori (22.435 nel 2010), espositori (322 nel 2010) e spazio espositivo (ol- tre 55mila mq). Con un mercato nel Nord Ita- lia in via di saturazione è pro- prio il Centro-Sud a trainare l’edilizia. È qui che si potran- no cogliere nuove opportuni- tà che permetteranno enormi margini di crescita. Oltretutto sono anche previsti consi- stenti budget governativi per grandi opere, infrastrutture e turismo. Quindi, Costruire, è la vetrina giusta per met- tersi in contatto con questa stimolante realtà dell’edilizia italiana. Due le novità più importan- ti. La prima è un nuovissi- mo padiglione per visitatori ed espositori: uno spazio di 26mila mq moderno e accogliente recentemente inaugurato. La seconda no- vità riguarda le iniziative che facilitano la visita dei clienti delle aziende. Sono a disposizione navette e pac- chetti completi di viaggio, soggiorno e visita in fiera, anche con il coordinamento delle Camere di Commercio estere dei paesi del bacino del Mediterraneo. La ripar- tenza dell’edilizia, il traino di migliaia di aziende fornitrici di settori adiacenti, è uno dei più importanti momenti di rinascita dell’economia inter- na. A Costruire, il sud vuole dimostrare di essere capace di realizzare grandi imprese: soprattutto quella di uscire da un momento difficile. Per informazioni contattate la segreteria organiz- zativa C.M.F. (0545/282542 o e-mail: [email protected]) Settimanale - Anno 5 N ° 5 Lunedì 27 Febbraio 2012 COSTRUIRE EDIL LEVANTE 2012 ll rilancio del mattone in Italia passa anche dal Centro-Sud Dall’1 al 4 marzo, alla Fiera del Levante di Bari ritorna Costruire, lo stato dell’arte delle tecnologie per l’edilizia Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

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E enti

Se lavorate nell’edilizia al Centro-Sud le giornate

dall’1 al 4 marzo saranno de-terminanti per la formazione e per conoscere nuove oppor-tunità di business nel settore. Alla Fiera del Levante di Bari, infatti, si svolgerà Costruire Edil Levante - Sitep Tetto & Pareti 2012 (www.costruire-edillevante.it). Si tratta della rassegna biennale che ospita le più importanti aziende che operano nell’area centro-me-ridionale.Costruire, giunta alla setti-ma edizione, è l’esposizione dell’edilizia a tutto tondo, una vetrina costantemente aggiornata su tutto il settore: i materiali, i software di pro-gettazione, le attrezzature da cantiere, le rifiniture e tutto quello che definisce una pa-noramica completa. Passeg-giando nelle corsie della fiera si può trovare una rassegna completa di tutto il mercato: prodotti, tecnologie, materia-li e innovazioni. Sono molti, infatti, i temi di cui parlare

per determinare la direzione futura dell’edilizia come, per esempio, il risparmio ener-getico: uno dei punti cardine della manifestazione.Ma oltre a essere una vetri-na, la fiera è un workshop di idee e completa la rassegna con numerosi convegni che stimoleranno il dibattito in-torno, appunto, al risparmio energetico, alla bioedilizia e alla valorizzazione del patri-monio architettonico nazio-nale, il punto di partenza di ogni stimolo dell’edilizia.

Costruire è una fiera radicata nel proprio territorio con un mercato reale e un pubblico di espositori e visitatori di qualità. Chi lavora nell’edi-lizia al Centro-Sud passa da qui. I fatti di Costruire par-lano da soli, è la prima fiera dell’edilizia al Centro-Sud per numero di visitatori (22.435 nel 2010), espositori (322 nel 2010) e spazio espositivo (ol-tre 55mila mq). Con un mercato nel Nord Ita-lia in via di saturazione è pro-prio il Centro-Sud a trainare

l’edilizia. È qui che si potran-no cogliere nuove opportuni-tà che permetteranno enormi margini di crescita. Oltretutto sono anche previsti consi-stenti budget governativi per grandi opere, infrastrutture e turismo. Quindi, Costruire, è la vetrina giusta per met-tersi in contatto con questa stimolante realtà dell’edilizia italiana.Due le novità più importan-ti. La prima è un nuovissi-mo padiglione per visitatori ed espositori: uno spazio di 26mila mq moderno e accogliente recentemente inaugurato. La seconda no-vità riguarda le iniziative che facilitano la visita dei clienti delle aziende. Sono a disposizione navette e pac-chetti completi di viaggio, soggiorno e visita in fiera, anche con il coordinamento delle Camere di Commercio estere dei paesi del bacino del Mediterraneo. La ripar-tenza dell’edilizia, il traino di migliaia di aziende fornitrici di settori adiacenti, è uno dei più importanti momenti di rinascita dell’economia inter-na. A Costruire, il sud vuole dimostrare di essere capace di realizzare grandi imprese: soprattutto quella di uscire da un momento difficile.

Per informazionicontattate la segreteria organiz-

zativa C.M.F. (0545/282542 o e-mail:

[email protected])

Settimanale - Anno 5 N° 5 Lunedì 27 Febbraio 2012

costruire edil levante

2012

ll rilancio del mattone in italia passa anche dal centro-sudDall’1 al 4 marzo, alla Fiera del Levante di Bari ritorna Costruire, lo stato dell’arte delle tecnologie per l’edilizia

Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

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EventiLunedì 27 Febbraio 20122 Costruire - Edil Levante 2012

Sezione Costruttori Edili Confi ndustria SiracusaViale Scala Greca, 282 – 96100 Siracusa

Tel. 0931/753388 – Fax 0931/759028 CF.93060720898ancesiracusa@confi ndustriasr.it

DA OLTRE 50 ANNI ANCE SIRACUSA – SEZIONE COSTRUTTORI EDILI

DI CONFINDUSTRIA SIRACUSA – ASSOCIA LE IMPRESE EDILI PRESENTI NEL TERRITORIO, PER LA TUTELA DELLA CATEGORIA DEI COSTRUTTORI E PER UNA POLITICA DELL’EDILIZIA ADEGUATA ALLO SVILUPPO DELLA SOCIETÀ.

GLI UFFICI DI ANCE SIRACUSA OFFRONO ASSISTENZA ED INFORMAZIONI AGLI

ASSOCIATI ED AI SOCI ASSISTITI IN MATERIA DI:

• PROBLEMI DEL LAVORO E SINDACALI

• PREVENZIONE INFORTUNI

• LAVORI PUBBLICI

• EDILIZIA PRIVATA ED URBANISTICA

• PROBLEMI TRIBUTARI, CIVILISTICI ED AMMINISTRATIVI

• OSSERVATORIO ECONOMICO E DATI STATISTICI

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Lo stabilimento della Tek-nomilk di Gioia del Colle

(Ba) è una delle ultime realiz-zazioni del Gruppo Ranieri (www.grupporanieri.it) che con EnergiAmbiente, l’azien-da fondata nel 2009, opera nel settore del fotovoltaico inno-vativo. L’intervento ha previsto la ri-mozione e bonifica d’amian-to, la formazione di una bar-riera al vapore, isolamento termico eseguito con pannelli di poliuretano espanso, im-permeabilizzazione in teli dipoliolefine fissati meccanica-

mente e termosaldati e l’in-stallazione di un impianto fotovoltaico in film sottile di silicio amorfo tripla giunzio-ne con una potenza installata di 98,5 Kw.Per la realizzazione dell’im-pianto di Gioia del Colle è stata utilizzata una tecnologia esclusiva di EnergiAmbien-te che permette al cliente di avere un unico fornitore, la leggerezza del film sottile e in un’unica soluzione l’im-permeabilizzazione con l’impianto fotovoltaico. Non sono previste viti o fori che

rovinano l’impermeabilizza-zione. L’installazione inoltre è inalterabile nel tempo, cal-pestabile, non presenta pro-blemi o costi di smaltimento in quanto sovrapponibile e al sicuro da furti: il film sottile è incollato a prova di strappo sull’impermeabilizzazione sottostante. Il sistema prefe-rito da EnergiAmbiente per le sue installazioni è frutto dell’innovazione dell’altra società del gruppo Ranieri, Nuova Pugliasfalti.È il sistema NoFlame che non prevede l’utilizzo della

fiamma durante le operazio-ni di impermeabilizzazione e ancoraggio di moduli gra-zie al supporto in poliolefina che non necessita l’utilizzo di fiamme e bombole sui tetti.I vantaggi della copertura utilizzata da EnergiAmbiente sono numerosi e prevedono un basso peso del sistema completo.Oltre alla totale assenza di ve-tro, l’installazione non com-porta l’esecuzione di fori sul-la copertura per ancorare le strutture. La struttura è calpe-stabile sia durante le posa sia successivamente per diverse esigenze (manutenzione, pu-lizia, ecc) è integrabile con il sistema di sorveglianza ed ecologica. Al termine del suo ciclo di vita, infatti, non deve essere smaltita con un aggra-vio di costi (può anche essere coperto da nuovi strati im-

permeabilizzanti). I moduli, che utilizzano celle fotovoltai-che flessibili in silicio amorfo a film sottile tripla giunzione, si sono dimostrati ideali per coperture di qualsiasi forma e dimensione.L’integrazione architetto-nica permette di ricevere il massimo incentivo statale in Conto Energia, inoltre i mesi estivi sono sfruttati al massi-mo perché la tecnologia non teme l’eccessivo surriscalda-mento. Il sistema produce energia anche nei casi di limi-tato o parziale soleggiamento, irraggiamento riflesso e luce diffusa e non è necessario che la struttura sia orientata verso Sud.Studi recenti hanno dimo-strato che i pannelli a film sottile producono dal 10% al 20% in più di energia rispet-to ai pannelli tradizionali, a parità di potenza di picco de-gli impianti. In cerca di una continua innovazione tecno-logica EnergiAmbiente ha fir-mato un protocollo di intesa per la Ricerca & Innovazione per lo sviluppo delle tecno-logie del film sottile amorfo

con Polyconsulting, spin off del Politecnico di Bari. Le fi-nalità dell’accordo prevedono la realizzazione delle migliori condizioni ambientali in un programma pluriennale di ri-qualificazione energetica ac-celerata attraverso attività di informazione, studio, ricerca, sperimentazione, applicazio-ne di tecnologie sostenibili in grado di fornire un punto di riferimento ad Amministra-zioni e cittadiniGli interventi consentiranno, sulla base di consolidate espe-rienze applicative di tecnolo-gie e progetti, di dare ai citta-dini e alle Amministrazioni un nuovo modo di interfac-ciarsi con l’energia e le fonti rinnovabili, consentendo una rapida e decisa applicazione delle tecnologie sostenibili, con notevoli vantaggi econo-mici e d’immagine delle Am-ministrazioni verso le comu-nità, con inevitabili ricadute occupazionali ed economiche per il territorio meridiona-le. Il gruppo sarà presente a Costruire-EdilLevante e suc-cessivamente al Klimahouse Puglia dal 29 al 31 marzo.

Applicazioni innovative nel fotovoltaicoFrutto della ricerca di EnergiAmbiente, società parte del Gruppo Ranieri

Sede operativa: Via Carlo Pisacane, 1 20016 Pero - Milano

Attività editoriale a cura de: Stampatori:ll Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano;Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq);Società Editrice Arena S.p.A. - Via Torricelli,14 - 37060 Caselle di Sommacampagna - (Vr);

Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone - Medicina - (Bo);Centro Stampa Editoriale S.r.l. - Via Del Lavoro, 18 - 36040 Grisignano di Zocco - (Vi);Centro Stampa Quotidiani S.p.A. - Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco - (Bs);

Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005

DIN NEWSLETTERSettimanale - Anno 5 - Numero 5 Lunedì 27 Febbraio 2012

Direttore responsabile: Mattia Losi

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EventiLunedì 27 Febbraio 2012 Costruire - Edil Levante 2012 3

“Le idee, l’innovazione tecnologica e la qualità

sono le chiavi del successo”. Lo conferma con decisione Amilcare Merlo, cavaliere del Lavoro, presidente e fondato-re nei primi anni Sessanta del Gruppo Merlo. Un gruppo la cui storia si racconta da sola, con fatti che parlano di un succes-so internazionale raggiunto coniugando sapientemente qualità, tecnologia, ingegno e rispetto per l’ambiente. Ec-co perché, quando si parla di sollevatori telescopici e di sistemi di movimentazione all’avanguardia, il punto di riferimento tecnologico nel mondo è Merlo.Gli ingenti investimenti in ricerca, sviluppo tecnologico e industrializzazione permet-tono la produzione della più vasta gamma di sollevatori

telescopici oggi proposta sul mercato e l’insediamento di San Defendente di Cervasca (Cuneo) è una struttura pro-duttiva moderna ed efficiente che ha pochi eguali a livello

internazionale. La capacità dell’azienda di mantenere il pieno e totale controllo della propria struttura economico-finanziaria e produttiva si è dimostrata fondamentale per il proprio sviluppo.Il vantaggio di essere un gruppo interamente privato - guidato dalla famiglia Merlo - ha giocato inoltre un ruolo determinante nell’avanzare nel processo di crescita, no-nostante la crisi.Amilcare Merlo è da anni in prima linea con i suoi figli nella gestione dell’azienda di famiglia e non c’è decisione che non lo coinvolga perché “non si può dirigere una real-tà industriale come la nostra se non si conoscono le perso-ne che lavorano al suo inter-no e le attività che vi vengono svolte”.Lo sviluppo esponenziale che ha avuto il Gruppo nel corso degli ultimi anni trova le ra-gioni del successo nella sua storia, iniziata con una picco-la attività imprenditoriale nel 1964: l’esordio di una avven-tura industriale che ha fatto molta, molta strada.Le idee e la passione sono sta-te il motore propulsivo della crescita negli anni e, fin dalle prime macchine, le innova-tive soluzioni tecnologiche hanno segnato ogni tappa dello sviluppo. Uno sviluppo guidato dalla volontà di di-ventare un’impresa il più pos-sibile globale, capace di pro-gettare, produrre e distribuire nei mercati internazionali, attenta alle esigenze degli uti-lizzatori.In tempi recenti, il Gruppo Merlo ha saputo dimostrare che non solo la crisi che ha messo in ginocchio l’econo-mia è stata affrontata con co-raggio ma soprattutto che la congiuntura negativa è stata

risolta con successo grazie alla ricerca di nuovi mercati e all’investimento in nuovi prodotti.“Non bisogna subire la glo-balizzazione, bisogna diven-tarne protagonisti - afferma Amilcare Merlo - bisogna guardare verso nuovi oriz-zonti. Molti, anche per una radicata diffidenza verso le nuove tecnologie e l’automa-zione, hanno paura che ciò comporti un disimpegno e la perdita di posti di lavoro in Italia. Al contrario sono con-vinto che, se riusciamo a re-alizzare un prodotto migliore in minor tempo e con minori costi, le risorse che risparmia-mo le possiamo reimpiegare per crescere. Dobbiamo im-pedire che le nostre aziende

muoiano e che con esse sva-niscano i posti di lavoro”. E la testimonianza più evidente di questo credo è nei numeri: il Gruppo non solo ha saputo salvaguardare tutti i posti di lavoro ma li ha anche sensi-bilmente incrementati, in un crescendo che dura da quasi cinquant’anni. Il numero dei dipendenti nel 2011 è infatti cresciuto di 70 unità rispetto all’anno precedente, su un to-tale di oltre 1.000 persone.In un’ottica di “produzione locale, distribuzione globale” è stata privilegiata la crescita commerciale senza però mai perdere di vista la propria identità di industria italia-na. “Continuiamo a investire produttivamente in Italia con la volontà di accrescere il no-

stro peso strategico a livello di sviluppo del Paese -ricorda Amilcare Merlo - e nel nostro stabilimento viene sviluppata tutta la filiera, dalla progetta-zione alla produzione, dalla vendita alla formazione”.I numeri esprimono una in-tegrazione produttiva spet-tacolare: oltre il 90 percento della componentistica è frut-to infatti di ideazione e rea-lizzazione interna, si dispone dell’impianto di verniciatura con tecnologia a polveri (im-patto ambientale zero, inve-stimento di oltre 5 milioni di euro) più grande d’Europa, i robot in azienda sono ben 52 e con l’acciaio lavorato in un anno si potrebbero costruire ben 9 torri Eiffel a grandezza naturale, una vicina all’altra.

Da sempre è il contenuto tecnologico quello che di-stingue e valorizza i prodotti del Gruppo Merlo e le scel-te aziendali sono sempre funzionali a consolidare la leadership tecnologica mon-diale. Il Gruppo dispone in-fatti di raffinate competenze tecniche, produttive e com-merciali e, ogni anno, viene investito in ricerca e sviluppo e industrializzazione circa l’8 percento del fatturato. E i risultati si vedono, con una crescita nel 2011 di quasi il 30 percento sull’anno prece-dente. E l’aumento dei volu-mi produttivi ha permesso di confrontarsi con i mercati internazionali in crescita co-gliendo tutte le opportunità.Oggi il Gruppo Merlo è mol-to attivo anche all’estero. L’80 percento del fatturato deriva infatti dalle esportazioni e le filiali in Germania, Inghilter-ra, Spagna, Australia e pros-simamente in Brasile, Russia, Polonia e Argentina e gli oltre 600 punti di vendita e assi-stenza nei cinque continenti testimoniano che è possibile perseguire ambiziosi obietti-vi di crescita, indipendente-mente da dove si è insediati. Questo conferma anche ai più scettici che le possibilità per l’industria italiana sono enormi.“Essere leader di mercato in Germania, Austria, Canada e Svezia e avere posizioni di primo livello in numerosi altri Paesi sono la testimo-nianza che l’innovazione è premiante e che nulla ci viene regalato”, ricorda Amilcare Merlo.L’immagine che si materializza è dunque quella di un gruppo all’avanguardia, pronto ad ac-cettare sfide sui mercati più impegnativi e ricco di un capi-tale umano fortemente legato al proprio lavoro. Uomini e donne che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo di una realtà industriale, rigoro-samente made in Italy, che è il punto di riferimento nel mon-do delle macchine agricole e industriali.

Nel Gruppo Merlo il concetto di formazione è molto articolato e vuol dire offrire strumenti di conoscenza e contenuti addestrativi per miglio-rare la sicurezza a 360 gradi.Il moderno Centro formazione e ricerca mac-chine del Gruppo Merlo svolge da anni questa missione e dispone di un Dipartimento di for-mazione del personale di stabilimento nelle

principali discipline, di una Scuola meccanici per il personale di assistenza post-vendita e di una Scuola conduttori che eroga corsi di forma-zione agli utilizzatori di macchine operatrici di

qualunque tipo e marca, anche non prodotte dal Gruppo Merlo.“Nella scuola formiamo oltre 3mila persone all’anno che arrivano da tutto il mondo - ricorda

Paolo Peretti, direttore del Centro - e offriamo anche il valore aggiunto di percorsi formativi qualificati dall’Inail per i conduttori di macchi-ne operatrici. Il nostro obiettivo è di far diventa-re il concetto di sicurezza una parte integrante della vita professionale di ognuno, un patrimo-nio conoscitivo della persona, un bagaglio cultu-rale che arricchisce la qualità della vita di tutti”.

Ricerca e innovazione, le chiavi del successoGruppo Merlo, una storia imprenditoriale vincente nei sollevatori telescopici sin dagli anni Sessanta

La sicurezza prima di tutto

Il vantaggio di essere un gruppo interamente privato - guidato dalla

famiglia Merlo - ha giocato inoltre un

ruolo determinante nell’avanzare nel

processo di crescita, nonostante la crisi

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EventiLunedì 27 Febbraio 20124 Costruire - Edil Levante 2012

“In un momento non certo felice per il settore delle

costruzioni nelle due provin-ce di Bari e di Barletta Andria Trani, l’Ance Bari e Bat, la terza associazione impren-ditoriale del Mezzogiorno, costituisce un punto di rife-rimento imprescindibile per indirizzare e sollecitare le im-prese a nuove modalità ope-rative e dall’altro a stimolare le pubbliche amministrazioni ad accelerare la realizzazione dei loro programmi edilizi”. Parole chiare e sostanziose queste di Domenico De Bar-tolomeo, presidente di Ance Bari, che con immediatezza esprimono a pieno titolo la missione perseguita dalla sua associazione. Un impegno intenso in un settore che non vanta risul-tati eccellenti negli ultimi tempi, con valore totale della produzione in flessione nel 2008/2009 e in sostanziale stasi nel biennio successivo. Nel campo dell’edilizia abi-tativa l’attività si regge so-prattutto grazie alle ristrut-turazioni piuttosto che per le nuove realizzazioni. “Ancor più pesante è il consuntivo per le opere pubbliche in rela-zione alla minore capacità di spesa dello Stato e in partico-lare degli enti locali, frenata

dal Patto di stabilità che, tra l’altro, dà origine al fenome-no degli eccessivi ritardi nei pagamenti delle opere esegui-te”, spiega De Bartolomeo. Né manca il timore di peggiora-menti. “È quanto mai reale, reso più che mai attuale dalle ultime decisioni assunte dal Governo per fronteggiare la crisi finanziaria dello Stato che ha colpito pesantemente proprio il settore immobilia-re”, dice il presidente. Servono allora strategie. Da qui le azioni di Ance Bari e Bat, puntando anzitutto su

nuova urbanistica ed edilizia sostenibile. Proprio un’im-presa aderente ad Ance è stata promotrice di un accordo tra un comune e la Regione Pu-glia per sperimentare la re-alizzazione di un intervento basato sulle regole dell’edilizia sostenibile. “In quest’ottica - afferma De Bartolomeo - l’Ance sta rivol-gendo l’attenzione alle nume-rose Pmi dotate di capacità e intraprendenza, che operano in zone periferiche come i co-muni della Murgia per aggre-garle e sostenerle nella realiz-

zazione delle loro iniziative”. C’è una riflessione: “Le oppor-tunità per il rilancio dell’atti-vità produttiva - sottolinea il presidente - si incrociano con una concreta possibilità di giungere a un rinnovato patto tra imprese e ammini-strazioni locali che su un pie-de di trasparenza delineino il volto futuro delle città da loro amministrate, assicurando nel contempo alle imprese regole certe che diano il giu-sto riconoscimento all’attività economica e agevolino gli in-vestimenti”. Su questo piano di collabo-razione sono già stati speri-mentati metodi innovativi in occasione del Programma integrato di riqualificazione delle periferie (Pirp) di un quartiere periferico di Bari. Ha visto la sottoscrizione di un apposito Potocollo tra im-prese esecutrici, Ance, Comu-ne e organizzazioni sindacali con l’obiettivo di regolamen-tare nella massima traspa-renza la fase di realizzazione degli interventi sotto l’aspet-to della sicurezza nei luoghi di lavoro e la qualificazione del personale, coinvolgendo in questo gli enti paritetici del settore. Si sta cercando di sperimentare con altre ammi-nistrazioni comunali lo stesso

metodo, al fine di esaminare le esigenze di trasformazione e di riqualificazione urbana per assicurare una migliore qualità della vita alle comuni-tà con interventi da realizza-re in project financing. Ance Bari e Bat è pronta a mettere a disposizione le proprie ca-pacità operative attraverso il proprio centro studi, il Cer-set, per eventuali programmi costruttivi. “L’indirizzo di uno stretto collegamento con le ammini-strazioni pubbliche - aggiun-ge De Bartolomeo - ha tro-vato un’ulteriore opportunità di collaborazione, con le altre

organizzazioni imprendito-riali, la candidatura di Bari al programma comunitario Smart City per l’individua-zione di progetti di risparmio energetico da inserire nella proposta di candidatura”. Ri-mane il problema delle opere pubbliche per potenziare le dotazioni infrastrutturali del territorio. Positive le aspet-tative suscitate dalla recente delibera del Cipe: ha finan-ziato una serie di importanti opere soprattutto ferroviarie nell’ambito del Piano Sud. “C’è l’esigenza di assicurare un rapido completamento del-le procedure per avviarne al più presto la cantierizzazione, per cui occorrerà l’impegno delle organizzazioni impren-ditoriali e dei rappresentanti politici, nazionali e regionali”, conclude il presidente. Alla volta, dunque, di un futuro ricco di attese.

Puntare su nuova urbanistica ed edilizia sostenibileSecondo Ance Bari e Bat, imprese e Pa devono impegnarsi su modalità costruttive innovative

L’edilizia sostenibile di Ba-ri si mette in gara. Non si

tratta di un appalto, bensì di una competizione internazio-nale nella quale il Politecnico e la scuola edile Formedil del capoluogo pugliese, in rete con altri partner, stanno per misurarsi concretamente. Per due settimane, studenti e stagisti della facoltà di Ar-chitettura e della Scuola Edi-le costruiranno un edificio a consumo zero, nell’ambito del

Solar Decathlon Europe 2012 di Madrid, la competizione internazionale tra università che promuove lo sviluppo di prototipi abitativi energetica-mente autosufficienti alimen-tati da energia solare.Il progetto in concorso si chiama ‘Astonyshine - Una casa solare’ e vede candidata, insieme al Politecnico di Bari, l’Ecole Nationale Supérieure d’Architecture Paris-Mala-quais, per la realizzazione

di una casa solare passiva completamente alimentata dall’energia solare.“È una prestigiosa occasione di visibilità per le competen-ze progettuali e costruttive del territorio - spiega Claudio D’Amato Guerrieri, preside della facoltà di Architettura del Politecnico -. Grazie al successo delle precedenti edi-zioni tenutesi a Washington e Madrid, la competizione è una vetrina straordinaria sia per le idee innovative che per le tecnologie costruttive più avanzate. In particolare, il no-stro progetto integra in modo originale l’utilizzo della pietra con nuovi design e sistemi di energia solare, fotovoltaico e termico”.E anche la modalità con cui si svolge la gara è molto comu-nicativa, nonché altamente formativa. Dopo la fase pro-gettuale, i team universitari, nella fase finale del concorso, si ritroveranno a Madrid per assemblare i rispettivi proto-tipi. Il cantiere spagnolo sarà il naturale sbocco delle eser-citazioni che, con inizio il 5 marzo, vedranno coinvolti

gli allievi della Scuola Edile. “Siamo entusiasti di parte-cipare a questa sperimenta-zione - sottolinea Michele Matarrese, presidente di For-medil-Bari -. Un’esperienza del genere rientra perfetta-mente nei nostri compiti for-mativi e crediamo possa avere ricadute importanti non solo per gli allievi ma per il futuro del nostro territorio. D’altra parte non è la prima volta che i nostri iscritti e il corpo docente partecipano a occa-sioni di scambio formativo, in quanto dal 2009 collaboriamo stabilmente con il Politecnico, nell’ambito di un protocollo d’intesa. Quest’anno siamo lieti di mettere a disposizione il nostro cantiere-scuola per la realizzazione del prototipo di casa passiva a emissione zero”. Non c’è dubbio che il Solar Decathlon sia un’occasione di sperimentazione ad alto livello e di grande attualità. L’obiettivo di tutte le squadre partecipanti è infatti quello di progettare e costruire case che consumino il meno pos-sibile perché basate su mate-riali naturali e producano una

quantità minima di prodotti di scarto, durante il loro ciclo di vita. Particolare enfasi è da-ta alla riduzione dei consumi energetici e su come ottenere tutta l’energia necessaria dal sole. In particolare, il team di Bari coinvolgerà 250 sta-gisti del Politecnico, tra al-lievi del primo e del quarto anno, laureandi, dottorandi e ricercatori della facoltà di architettura, e 30 ragazzi del Formedil, tra allievi dei corsi per operatore edile polivalen-te e apprendisti in formazione esterna.Ma il lavoro progettuale dei due partner di Bari non si fer-ma qui. “Stiamo elaborando una proposta molto concreta alle amministrazioni loca-li per estendere il progetto della casa solare – annuncia Salvatore Bevilacqua, vice presidente di Formedil-Bari -. L’idea è quella di coinvolge-re l’Istituto autonomo case popolari nella realizzazione di abitazioni a impatto quasi zero. La sfida è quella di in-vestire in un housing sociale che coniughi il bisogno di ca-se con l’esigenza di rispettare l’ambiente e l’ambizione este-

tica di costruire case belle che s’inseriscano nel paesaggio qualificandolo”.Nel frattempo è ‘caccia’ agli sponsor: acquisite le adesio-ni di colossi come Gruppo Fagioli (logistica), GTS Con-sulting e ST Microelectronis, sono di imminente ufficia-lizzazione anche le adesioni di importanti imprese locali per la fornitura dei principali materiali da impiegare (pietra e legno).

■■■ PROGETTI / Politecnico di Bari e scuola edile Formedil si uniscono per una competizione internazionale al Solar Decathlon Europe 2012

La sfida di una casa alimentata solo da energia solareDopo la fase progettuale, i team universitari si ritroveranno a Madrid per assemblare i prototipi

Nel solco dell’innova-zione e dell’apertura

alle nuove professiona-lità si inserisce anche la 1a Edizione del Corso per Agenti Immobiliari che Formedil-Bari organizzain collaborazione con Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Profes-sionali) e Ance Bari e Bat. Le ore di lezione sono 100, dal lunedì al venerdì con orario 14,30 – 17,30, con inizio lunedì 5 marzo.Per ulteriori informazioni: www.formedilbari.it

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Un cantiere

Page 5: Applicazioni innovative nel fotovoltaico · sono le chiavi del successo”. Lo conferma con decisione Amilcare Merlo, cavaliere del Lavoro, presidente e fondato-re nei primi anni

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EventiLunedì 27 Febbraio 2012 Costruire - Edil Levante 2012 5

Quando l’attività sul ter-ritorio diventa un van-

taggio per tante famiglie, in cerca di alloggio a prezzi concorrenziali. Quando l’im-pegno quotidiano porta alla realizzazione di strutture in grado di offrire un punto di rifermento per tante perso-ne che vivono in Basilicata. In questi casi, ma non solo, interviene Ater, l’Azienda Territoriale per l’Edilizia Re-sidenziale di Potenza, che è stata istituita tramite la legge regionale numero 29 del 24 giugno 1996. Ater è un ente pubblico dotato di persona-lità giuridica e di autonomia organizzativa, amministra-tiva e contabile. L’attività dell’azienda è rivolta allo stu-dio, alla progettazione, alla realizzazione e alla gestione di edilizia residenziale pub-blica su tutto il territorio della Provincia di Potenza. Ma non è tutto: l’intensità dell’attività e la freschezza di iniziative dello staff diri-genziale di Ater ha portato l’azienda a un allargamento delle proprie attività. L’im-pegno di questa importante realtà provinciale all’inter-

no del territorio è massimo e si estende sia nell’ambito dell’edilizia economico-po-polare, sia in quello sociale. In questo periodo di grande difficoltà economica, in un momento in cui le esigenze generali sono ampiamente modificate e i flussi econo-mici sono particolarmente ridotti, risulta evidente la ri-chiesta sempre maggiore, da parte di numerose famiglie, di una struttura dove poter vivere in salute. Ater, attual-mente, gestisce circa 6mila alloggi. Ad essi, nel suo patri-monio, aggiunge anche mille locali utilizzati con causali differenti da quelle residen-ziali. La volontà dell’azienda è quella di proporre operazioni differenti che possono variare dalla vendita alla cessione in locazione. Per quanto riguar-da quest’ultima tipologia, Ater ha cercato di applicare delle iniziative a canone cal-mierato. Un esempio? L’ ex sede del consiglio regionale della Basilicata è stata og-getto di attenta e minuziosa ristrutturazione. In questo modo è stato possibile dare vita a 36 alloggi da assegna-

re in locazione a quei nuclei familiari in possesso di un reddito medio che svolgono prevalentemente l’attività la-vorativa nella città. Essi han-no l’indubbio vantaggio di essere inseriti in un immobi-le totalmente rinnovato, posi-zionato in una zona centrale della città. Come accennato precedentemente, essendo in competizione sul mercato con diverse realtà che vanno dalle imprese di costruzione alle cooperative edilizie, la funzione che Ater cerca di avere all’interno di questo mondo, quella di adattamen-to verso il basso dei costi del sistema. All’interno della grande quantità di lodevoli iniziative che l’ente pubblico sta sviluppando, è in corso di realizzazione un ambizioso programma per 250 alloggi di edilizia convenzionata-agevolata, articolato su più step e rivolto, attraverso un bando, a un target medio. Sarà sviluppato in una zona di espansione della città ca-poluogo: il quartiere Malvac-caro Macchia Giocoli. Ormai è prossimo all’appalto. Entro l’estate si avvierà la costru-

zione degli alloggi che, oltre ad avere un costo contenuto, presenteranno un grado di finitura e standard qualitativi ai massimi livelli (sicurezza antisismica, elevata efficien-za energetica, bassi costi di esercizio). Si è parlato, quin-di, di nuove costruzioni. Ma all’interno delle attività di Ater c’è anche una impor-tante fetta legata all’ambito della riqualificazione urbana. Tra le tante iniziative inserite nel programma di recupero urbano che riguarda la città di Potenza, c’è la partecipa-zione da parte dell’azienda al “recupero” della cittadella di “Bucaletto” . Essa prevede la graduale sostituzione dei 700 prefabbricati presenti, conseguenza del terremoto degli anni 80, con una serie di strutture più adeguate e sicure. Sono già stati realizza-ti 34 alloggi a cui è stata ag-giunta una torre per attività direzionali e residenziali. Al suo interno c’è spazio per 24 appartamenti e per mille mq di zone commerciali e dire-zionali. Si tratta di un’attività complessa e onerosa, che cer-ca di sfruttare i finanziamenti

che Ater e le altre realtà coin-volte nel progetto riescono a reperire. E a proposito di finanziamenti, è utile eviden-ziare i 100 alloggi di edilizia popolare (di cui 44 destinati all’emergenza abitativa), re-

alizzati da Ater grazie a un finanziamento di 5 milioni di euro messo a disposizione dal ministero delle Infrastrutture per progetti con questo tipo di finalità all’interno del ter-ritorio regionale.

Alloggi di edilizia convenzionata-agevolata e riqualificazione urbana mirataSono molte le iniziative che nella provincia di Potenza vedono coinvolta Ater

Edificio con 34 alloggi a Potenza

Potenza, complesso residenziale con 66 alloggi di edilizia sperimentale

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EventiLunedì 27 Febbraio 20126 Costruire - Edil Levante 2012

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Le costruzioni sono da sempre un pilastro

dell’economia calabrese, ma anche qui un settore in crisi. Forte la recessione con e� etti sia sull’intero sistema impren-ditoriale regionale che sui già fragili livelli occupazionali complessivi. Parlano i dati. In particolare quelli del Centro Studi Ance che nel 2011 han-no visto un ulteriore peggio-ramento delle aspettative pro-duttive (� essione 4%) e per il 2012 ci si attende un’altra riduzione (3,2 %).È su questo terreno che si muove Ance Calabria, con una progettualità ben precisa. “Di fronte a tali dati - a� erma il presidente Francesco Cava -è essenziale individuare e so-stenere le azioni più oppor-tune per il rilancio sia delle opere pubbliche che dell’edi-lizia residenziale. Occorre incentivare la realizzazione di piccole e medie opere im-mediatamente cantierabili, stimolando e supportando Province e Comuni nel con-centrare progetti e risorse su questa tipologia di lavori, che hanno il pregio di generare

in modo rapido economia e occupazione”. Insomma, bi-sogna stare a � anco alle im-prese e un’occasione potrebbe essere la revisione della legge regionale sugli appalti. “Asso-lutamente sì - continua Cava - potrebbe essere l’occasione per rivedere la norma regio-nale che introduce la � gura del ‘contraente generale’ negli

appalti di grandi dimensioni per favorire lo sviluppo delle imprese locali che per oltre l’80% sono Pmi”. Da fare ce n’è tanto, come per le infrastrutture, per il sostegno del sistema portua-le regionale, per rilanciare l’ambizioso progetto delle autostrade del mare. Dare supporto alle imprese lo-

cali è il primo passo, messe a dura prova da pagamenti troppo a lungo termine. “Le imprese calabresi, quasi tut-te di dimensione piccola e media - dice il presidente di Ance Calabria - sono sempre più interessate dagli e� etti dei ritardi con i quali gli en-ti regionali e locali saldano i debiti contratti nei loro con-fronti per la fornitura di beni e servizi. È necessario attivare una norma regionale ‘sblocca crediti’ che, in accordo con il sistema bancario e sulla ba-se di quanto contenuto nella manovra di stabilità del Go-verno che ha reso obbligato-rie le certi� cazioni di credito da parte degli enti, sia capace di smobilizzare liquidità per il tessuto economico calabre-se oggi quanti� cabile, sanità esclusa, in oltre 1 miliardo di euro”.In tutto questo occhio al Patto di stabilità interno. “È uno dei più importanti strumenti per limitare l’aumento della spe-sa pubblica e un giusti� cato rimedio per la non più pro-crastinabile razionalizzazione della spesa - a� erma Cava -.

Da un lato, il Patto ha assi-curato una maggiore sosteni-bilità della � nanza locale, ma dall’altro ha rappresentato, sempre di più, una fonte di rischio per la sopravvivenza delle imprese, costrette a su-bire gli e� etti pesanti dei ri-tardati pagamenti dei lavori, pur in presenza di risorse di-sponibili nei bilanci pubblici. Bisogna cercare di porvi ri-medio e la via è la regionaliz-zazione del Patto di Stabilità Interno, ossia nella possibili-tà – ammessa dall’Art. 1 della L. 220/2010 (legge di stabilità per il 2011) – di potenziare il ruolo di coordinamento della � nanza locale da parte delle Regioni”.Ma non solo proposte e au-spici. Ance Clabria ha dato positivo contributo sulla mo-di� cazione di alcune leggi regionali, come per quella sugli appalti pubblici, in esa-me presso la giunta regiona-le. Essa apporta signi� cative modi� cazioni al precedente impianto normativo attraver-so la quali� cazione sia degli operatori che delle pubbliche amministrazioni. “Tale nuo-

va legge prevede, fra l’altro, la strutturazione della Sua regionale, la disciplina delle soglie di anomalia relative alle procedure di massimo ribas-so, l’abolizione della norma regionale che prevede il con-traente generale, per favorire il tessuto di Pmi operanti in Calabria, la tracciabilità delle procedure di aggiudicazione degli appalti e dei pagamenti successivi”, sottolinea il pre-sidente. Lo stesso vale per lo sviluppo dell’edilizia eco-sostenibile, attraverso una

nuova legge, alla quale Ance ha contribuito, che ne regola-menta gli aspetti e ne incenti-va l’iter. “Sotto questo aspetto come Ance Calabria si sta lavoran-do molto attraverso la costi-tuzione di una rete d’impresa per la bioedilizia e una serie di protocolli fra cui quello con l’Istituto nazionale di bio-architettura”, precisa ancora il Cava. A sottolineare il ruolo attivo di un’associazione at-tenta al territorio e alla sua forza imprenditoriale.

Individuare e sostenere le azioni più opportune

per rilanciare le opere pubbliche e l’edilizia residenzialeAnce Calabria sostiene che un’occasione potrebbe essere la revisione della legge regionale sugli appalti

Franceso Cava, presidente diAnce Calabria

Dare supporto alle imprese locali è il primo

passo, messe a dura prova da pagamenti

troppo a lungo termine

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EventiLunedì 27 Febbraio 2012 Costruire - Edil Levante 2012 7

“Il settore delle costruzio-ni concorre al fenome-

no infortunistico in modo significativo su tutto il terri-torio nazionale, soprattutto a causa della forte variabilità e pericolosità delle attività la-vorative - afferma l’ufficio di presidenza del Cpt di Messi-na, composto dal presidente Giuseppe Pettinato e dal vice presidente Giuseppe De Var-do -. Tali caratteristiche, in-sieme alla breve durata delle singole lavorazioni, rendono difficile l’aggiornamento im-mediato della valutazione dei rischi e la conseguente ado-zione delle adeguate misure di prevenzione e protezione”. Il Cpt di Messina, con la col-laborazione del Cpt di Torino e il contributo di Inail Sicilia, ha realizzato e pubblicato un manuale operativo, la “guida per la sicurezza in edilizia”. Il manuale ha recepito i dettami del D.Lgs. 81/2008. Con le successive integrazioni forni-sce ai datori di lavoro e ai sog-getti incaricati della gestione della sicurezza in cantiere, tutti gli elementi conoscitivi per la corretta valutazione dei rischi per la salute e la sicu-rezza dei lavoratori. Il manuale si propone come uno strumento completo, e al contempo semplice, per far fronte a tale problematica ed è rivolto a tutte le imprese, anche di piccole e piccolissi-me dimensioni, appartenenti al comparto edile. L’opera è finalizzata a individuare le necessarie misure di pre-

venzione e protezione, oltre a predisporre il programma delle iniziative atte a garanti-re il miglioramento dei livelli di sicurezza nei cantieri. La guida è composta di tre vo-lumi cartacei e un Cd-rom. Oltre a fornire una metodolo-gia efficace per la stesura dei documenti di valutazione dei rischi, ha l’obiettivo di con-sentire l’effettiva verifica in cantiere dell’attuazione delle misure preventive e protetti-ve in essi contenute. Queste verifiche possono essere ese-guite con l’utilizzo delle liste di controllo presenti nel ma-nuale e possono certamente far parte di un sistema di ge-stione di sicurezza sul lavoro (Sgsl) eventualmente adottato dall’impresa. Il primo volume contiene le “liste di controllo”

suddivise in cinque gruppi e due macro aree: la prima parte riguarda la struttura or-ganizzativa dell’impresa per quanto concerne la sicurezza, la seconda parte è inerente i piani di sicurezza. Sicurez-za generale, organizzazione del cantiere, sicurezza di fase e dotazioni di lavoro com-pletano il materiale inserito all’interno di questo primo volume. Ogni lista di control-lo è collegata con le rispetti-ve “schede bibliografiche di riferimento” contenute nel prontuario e nel Cd-rom. Le liste di controllo consentono di verificare gli elementi del sistema sicurezza aziendale attraverso una serie di voci da verificare di volta in volta. Il secondo volume è composto dalle schede bibliografiche di riferimento suddivise con gli stessi criteri delle liste di con-trollo: tali schede contengono le informazioni concernenti l’argomento trattato, utili a spiegare quanto previsto nella lista e a redigere i documenti/piani di sicurezza. Le sche-de del gruppo 1 descrivono la struttura della sicurezza dell’azienda e del cantiere, compresa la documentazione necessaria agli adempimen-ti normativi in materia. Le schede dei gruppi 2, 3, 4 e 5 sono suddivise nelle seguenti sezioni: A - attività contem-plate, R - rischi evidenziati, P - misure tecniche di pre-venzione, I - istruzioni per gli addetti, E - procedure di emergenza, Dpi - dispositi-vi di protezione individuale, Ss - sorveglianza sanitaria, If - informazione, formazio-ne e, quando previsto, adde-stramento, S - segnaletica. Il terzo volume, contiene i mo-delli di Dvr, Pos, Pss e PiMus (presenti anche in formato “.doc” nel Cd-rom) e le relati-ve istruzioni per la redazione. Per la corretta valutazione dei rischi sono inoltre sviluppati importanti approfondimenti: identificazione valutazione dei rischi, istruzioni per l’uso delle schede bibliografiche di riferimento, istruzioni per la redazione delle schede di gruppo omogeneo; rischio rumore, rischio vibrazioni, rischio chimico, rischio ra-diazioni ottiche artificiali e dispositivi di protezione in-dividuale. Il Cd-rom, infine, contiene tutto il materiale necessario per un uso sempli-ce ed efficace del manuale. Il programma di gestione delle liste aiuta il valutatore a or-ganizzare e compilare la varie liste di controllo necessarie alla verifica sul campo dell’at-tuazione delle misure preven-tive e protettive previste nei piani di sicurezza: al fine di una verifica, tale programma ne fornisce l’esito tramite un documento in formato “.doc”, chiamato “rapporto di verifi-ca”, contenente l’elenco delle voci che il valutatore ha visio-nato, oltre al relativo esito.

Talvolta i numeri valgono più di tante parole. Da un confronto dei dati 2009 – 2011 in Sicilia (anche se i valori del 2011 sono ancora non con-solidati) emerge una diminuzione non uniforme ma generalizzata degli infortuni sul lavoro nei principali settori industriali : il 18,70% in agroin-dustria, il 15,12% nelle aziende manifatturiere e il 23,48% nel settore delle costruzioni. Questi dati sono rappresentativi di una tenden-za importante: il trend infortunistico nel nostro Paese è in costante diminuzione, sia a livello nazionale che terri-toriale. “Queste in- formazioni ricavabili da dati oggettivi ci devono spingere a con- solidare le attività si-no ad ora sviluppate: la strada intrapresa dall’Inail è quella giu-sta”, introduce il di-rettore regionale Inail della Sicilia, Giovanni Asaro, che continua: “Inail sta sviluppan-do ad ampio raggio la tematica della for-mazione sulla sicu-rezza. Opera in Sicilia attraverso le azioni prevenzionali di assistenza e consulenza, le atti-vità di informazione e formazione nei confronti delle imprese, dei lavoratori siciliani, le collabo-razioni con gli organismi rappresentativi delle parti sociali e con le Pubbliche amministrazioni, tra cui la Regione siciliana, con cui, a seguito di specifica sinergia, collabora dal punto di vista tecnico-scientifico alla progettazione e gestione dei corsi di formazione delle figure qualificate di cui al T.U. 81/08 e ss. modificazioni. Inoltre sono state avviate collaborazioni istituziona-li con le università siciliane e in particolare con l’università di Palermo, facoltà di ingegneria, per il sostegno della ricerca finalizzata a implemen-tare una piattaforma Ict di supporto al sistema di gestione della sicurezza in ambito sanitario e l’istituzione del primo master di secondo livello in ‘sistemi di gestione della sicurezza e analisi del rischio’, con il dipartimento di ingegneria chimi-ca, gestionale, informatica e meccanica, per lo sviluppo di competenze multi task degli studenti partecipanti, e con l’università di Catania, facoltà di Agraria, dipartimento di Ingegneria Agraria, finanziando la ricerca sulla meccanizzazione negli apprestamenti protetti della fascia mediter-ranea con particolare riguardo agli aspetti della sicurezza. Tutto ciò in linea con quanto l’Inail a livello nazionale sta implementando e che vede la costante interazione con le articolazioni territo-riali dell’Istituto”. Inail sta dimostrando voglia e impegno per rag-giungere ambiziosi risultati. In che modo? “In

particolare, attraverso la concreta ed efficace attuazione del modello che ci vede impegnati nel ruolo di facilitatore delle sinergie tra attori isti-tuzionali e organismi rappresentativi delle parti sociali - prosegue Asaro -. Naturalmente un’azio-ne sviluppata sotto il profilo tecnico-scientifico a sostegno sia delle attività che l’ente regione sta av-viando in Sicilia (il piano straordinario in edili-zia, agricoltura e malattie professionali), sia delle iniziative svolte dalle parti sociali rappresentative dei datori di lavoro e dei lavoratori”. Tra le ini-

ziative che fanno capo alle collaborazioni con la Regione siciliana è utile ricordare il pro-tocollo d’intesa del 18 dicembre 2009, siglato dal presidente Mar-co Fabio Sartori e dal presidente della Regio-ne, Raffaele Lombardo oltre che dai due verti-ci territoriali degli Enti (l’assessore Massimo Russo e il direttore re-gionale pro-tempore Mauro Marangoni), anticipando quanto definito dall’accordo quadro Stato-Regioni

del 3 febbraio: esso costituisce e fonda le basi per una sinergia fortissima tra le due istituzioni al fine di raggiungere un miglioramento della sicu-rezza sul lavoro e dell’offerta sanitaria nei con-fronti dei cittadini siciliani. “Il protocollo ha già prodotto un importante effetto: la costituzione dell’osservatorio regionale sugli infortuni e ma-lattie professionali, che svilupperà analisi e report finalizzati a dare ‘spessore’ all’azione di vigilan-za ma anche alla promozione e diffusione della cultura della sicurezza”, specifica il direttore re-gionale dell’Inail Sicilia che parla dell’importante aspetto della bilateralità: “L’Inail ha avviato una proficua collaborazione tecnico scientifica con le parti sociali in quasi tutti i settori del mondo del lavoro. Ciò promuovendo intese a livello regiona-le e provinciale, dando spazio alla realizzazione di idee su ambiti differenziati anche a carattere sperimentale. A partire dal 2009 è stata avviata un’ampia gamma di progetti di differente tipo-logia (promozionale, formativa, di consulenza): essa sta dando i suoi frutti coinvolgendo tutte le realtà territoriali della bilateralità in edilizia. Ne è un esempio la “Guida per la sicurezza in edili-zia”, un vero e proprio manuale operativo, una check- list che agevola le aziende edili nella va-lutazione dei rischi e nella conseguente adozione delle misure di prevenzione, con una metodologia scientifica testata a garanzia di un’efficace verifica nei cantieri dell’attuazione delle misure preventi-ve e protettive, realizzata dal Cpt di Messina con la collaborazione del Cpt di Torino”.

■■■ CPT MESSINA / Il Comitato paritetico territoriale, con il contributo di Cpt Torino e Inail Sicilia, ha pubblicato una guida sui rischi per la salute

Un manuale operativo per la sicurezza del lavoro nell’ediliziaL’opera aiuta le imprese edili, anche quelle piccolissime, a individuare le necessarie misure di prevenzione e protezione

Facilitare le sinergie tra gli attori in campo

INAIl SICIlIA

Giovanni Asaro, direttore regionale Inail Sicilia e un’immagine della sala del convegno

Un recente convegno di Cpt Messina organizzato presso la facoltà di Ingegneria della città

Giuseppe Pettinato, presidente di Cpt Messina

Oltre a fornire una metodologia efficace per la stesura dei documenti di valutazione dei rischi, la guida ha l’obiettivo

di consentire l’effettiva verifica in cantiere

dell’attuazione delle misure preventive e protettive in

essi contenute

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Il tema della sostenibilità sociale degli interventi, deve giocare un ruolo primario, anche se necessariamente interrelato, agli altri temi della sostenibi-lità: ambientale ed economica. In questa visione, Confcooperative Pu-glia e la sua Federazione del settore Abi-tazioni, pone al centro della discussione odierna “le politiche della casa sociale” che non può più essere intesa in termini di abitare sostenibile, se non è da subito contestualizzata all’interno di spazi e di luoghi che non siano solo le abitazioni, ma anzi e soprattutto il contesto urbano in cui si interviene, coniugati quindi all’accessibilità, vivibilità e fruizione dei servizi essenziali all’abitare e di veri ambiti a verde urbano degli spazi pubblici.

Oggi, rispetto alla crisi del settore delle costruzioni, è necessario che tutti insie-me, pubblico e privato, rivedano i piani di interventi in una visione di condivisio-ne e cooperazine comune.

Con queste premesse, Federabitazione Puglia, ha promosso nel proprio siste-ma di imprese cooperative aderenti, il consorzio Abitare Sociale, che aggrega imprese intersettoriali dei contesti sociali e no profi t, di produzioni di fonti da energie rinnovabili, abitazioni in forma di cooperative, studio e progettazione bio architettonica partecipata.

Il Consorzio, intende da subito avviare il dialogo con le Pubbliche Amministrazio-ni e gli Operatori Economici del settore per analizzare e programmare politiche rivolte all’edilizia sociale, che devono passare attraverso nuove forme di urba-nistica, che si alimentano dei principi di

partecipazione e sostenibilità per mettere le esigenze del cittadino al centro di innovativi modelli di sviluppo locale. Esperienze realizzate in Francia, Germania, Spagna e Gran Bretagna suggeriscono l’affermarsi di modalità di governance totalmente diverse rispetto al passato, per attenuare gli effetti della zonizzazione che nei decenni precedenti hanno favorito l’emergere di situazioni di disagio diffuso e in particolare, lo svuotamento dei centri urbani in favore di periferie dormitorio.

Il cambio di paradigma mette l’accento sulla qualità della vita, sulle nuove ne-cessità di fruizione degli spazi pubblici da parte dei cittadini, contemporanea-mente all’emergere di nuovi stili di vita ed al sorgere quindi di richieste di nuove forme dell’abitare quali il cohousing, o l’insorgere di nuove forme di povertà e l’emergere di nuove necessità di casa sociale dovuta all’immigrazione ed al modifi carsi del mercato del lavoro. Parlando poi di qualità della vita e dell’ambiente è necessario anche defi nire e prevedere standard abitativi degli alloggi che siano energeticamente effi cienti, salubri e vivibili. Mai più case dove noi non abiteremmo! La sosteni-bilità ambientale deve poi fare i “conti” con la sostenibilità economica degli interventi e questo deve trovare la con-divisione e partecipazione attiva di tutte le Amministrazioni dal livello centrale a quello locale. Anche a loro è chiesto di contribuire, non con risorse economi-che che attualmente sono sempre più limitate, ma con formule innovative di aiuti allo sviluppo di un nuovo modello sostenibile di pensare ai territori urbani

e non solo delle nostre città, come ad esempio bonus volumetrici, fondi di garanzia, fondi di investimento etc...Bisogna dare risposte adeguate ai giovani, ai tanti precari e a coloro che vogliono ipotizzare l’acquisto del bene casa, che vogliono abitare in quartieri e città più vivibili, più rispettosi dell’am-biente, con maggior coesione sociale e convivenza civile.

È necessario mettere sul tavolo delle politiche abitative di oggi, gli impegni ineludibili, come ad esempio: fondi di garanzia per l’accesso al mutuo prima casa da parte di giovani coppie, famiglie a monoreddito e lavoratori precari, fondi immobiliari locali di investimento, su aree in disponibilità delle Amministrazioni o in dismissione da parte di Enti Pubblici e la locazione di immobili con patto di futura vendita a canoni concordati per coloro che hanno temporaneamente diffi coltà all’acquisto della prima casa.

Il Consorzio Abitare Sociale intende avviare un dialogo con le singole Amministrazioni della Regione Puglia, per proporre modelli ecosostenibili di edilizia abitativa sociale.“Oltre a promuovere nuove politiche per l’abitare, la nostra mission è quella di proporre e diffondere anche una certa socialità negli interventi che via via si realizzeranno: la cooperazione di abi-tanti fa di questo valore un punto fermo - spiega Michele Laforgia, presidente di Abitare Sociale Società Consortile - un valore attorno al quale l’impresa coope-rativa si è evoluta negli anni. L’attenzio-ne al socio è un valore aggiunto che la cooperativa ha nel suo DNA”.

Abitare Sociale Consorzio perl’Housing Sociale

Sede Legale in BariVIale L. Einaudi,1570125 Baric/o Confcooperative [email protected]. +39 080 5011001Fax +39 080 5013329

EventiLunedì 27 Febbraio 20128 Costruire - Edil Levante 2012

Grandi opere pubbliche e private, innovazio-

ne a tutto campo, impegno nell’edilizia privata abitativa e nella sua valorizzazione, so-stanziosi progetti al Sud. Parlare di edilizia oggi signifi-ca affrontare il tema dal punto di vista della valorizzazione, sotto ogni profilo, in relazio-ne a processi di ultima gene-razione in fatto di ristruttu-razione e modernizzazione, nonché nuova edilizia, mo-delli di risparmio energetico classe A+, tecnologie rinno-vabili che vedono il fotovol-taico in prima linea. In pratica, ecosostenibilità, bioedilizia, efficienza energe-tica quale ragion d’essere della costruzione moderna, per mi-gliorare l’abitabilità della casa o la funzionalità dell’azienda, per gestire i consumi in modo responsabile, per scegliere i materiali di finitura e costru-zione, pensando al benessere e alla qualità della vita. Nei momenti di crisi vengono fuori le esigenze vere e in un settore come quello edile, pi-lastro fondamentale dell’eco-nomia italiana, la qualità si lega anzitutto ai risultati. E

passa da quelle che sono le reali esigenze di tutti, dai cit-tadini alla grande industria. In questo quadro si inseri-sce e si autoalimenta il tema edilizia sostenibile, quella del domani, con tutte le novità nel campo della demolizione/ricostruzione, con una nuova area dedicata alle finiture per interno, dai mini-interventi ai grandi progetti architetto-nici. Da vezzo a necessità, in due parole tutta la sostanza di un settore in forte incremen-to, che diventa sempre più un vero e proprio business. Classi energetiche per le case come per gli elettrodomestici, più efficienza per maggiori risparmi, attenzione all’am-biente e al portafogli ruota-no attorno a questo specifico campo.È il settore a più elevata po-tenzialità di risparmio ener-getico, in un’ottica che punta sul connubio tra mondo delle imprese, del lavoro, della ri-cerca e della formazione, per diffondere questo nuovo mo-do di costruire, per il quale è ‘specializzazione’ la parola chiave, sia in fatto di proget-tazione che di maestranze

capaci di realizzarla. Natural-mente continua a conservare la sua valenza il valore dell’ec-cellenza artigiana anima del Belpaese e soprattutto del Sud Italia, che con le sue imprese rappresenta una fetta vitale dello Stivale, poiché deposi-taria del saper fare artigiano.In particolare, ci si muove verso soluzioni destinate a

rispondere con efficacia alle richieste attuali degli utenti, che ad esempio, se si tratta di edilizia privata, mirano in questo momento a garantire requisiti specifici. Così, giusto per dare l’idea delle richieste del merca-to in termini di andamento immobiliare, è ora boom di monolocali e miniloft, con

un aumento importante nel-la ricerca di abitazioni di di-mensione ridotte che vedono privilegiate appunto soluzioni più piccole. Vale soprattutto

nelle grandi città, in quelle a più alta concentrazione ter-ritoriale e di popolazione, dove il loft cambia pelle e si fraziona in spazi abitativi che si aggirano intorno ai 60 metri quadrati, dove tuttavia rimangono in piedi tutte le caratteristiche standard del classico loft: frazionare è la giusta via per dare risposta a una domanda che in Italia va verso il piccolo, complice un momento economico che ri-chiede, per quanto possibile, oculatezza e ridimensiona-mento delle spese.

■■■ EDILIZIA SOSTENIBILE / Il settore specifico sta diventando un vero e proprio business

Costruire pensando alla qualità della vita e ai consumiCome per gli elettrodomestici, va posta grande attenzione anche alle classi energetiche per le case

L’edilizia residenziale aumenta i costi di costruzione. Nel quarto trimestre 2011

l’incremento per un fabbricato residenziale è dello 0,1% rispetto al trimestre preceden-te e del +3,7% rispetto al quarto trimestre 2010. I dati dall’ultima indagine Istat, di inizio febbraio, mettono in evidenza come i contributi maggiori alla crescita tendenzia-le dell’indice vengano dai prezzi dei mate-riali da costruzione (1,8 punti percentuali) e dal costo della mano d’opera (1,6 punti percentuali). Il valore è in crescita rispetto al 2010, con un + 3,9%. Nel dettaglio, nel quarto trimestre dell’anno passato, gli indici per gruppo hanno regi-strato, rispetto ai precedenti tre mesi, in-crementi dello 0,2% per la mano d’opera e dell’1,4% per i trasporti e noli, mentre quelli relativi ai materiali hanno segnato una di-minuzione dello 0,3%.

Aumentano i costi di costruzione nell’edilizia

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EventiLunedì 27 Febbraio 2012 Costruire - Edil Levante 2012 9

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EventiLunedì 27 Febbraio 201210 Costruire - Edil Levante 2012

Ricerca e innovazione: il rilancio del Paese, soprat-

tutto nel Mezzogiorno, parte da qui. Recuperare il ritardo e far ripartire la crescita valoriz-zando il territorio, spingendo verso una migliore qualità del-la vita, ridando vigore all’edili-zia già in vita e, in tutto questo, creando chance occupazionali reali per i giovani. Al via a Na-poli una vera e propria inver-sione di tendenza, che punta a dare valore alle straordinarie qualità di una città ricca di ri-sorse e ammirata per l’inesti-mabile patrimonio ambientale, paesaggistico, storico, artistico e umano. Insomma, una svol-ta dalle fondamenta, ma che per entrare nel pieno necessita di appropriate basi operative, ovvero adeguate infrastrutture materiali e immateriali. Una consapevolezza che è spinta all’azione in un percorso di rinnovamento iniziato con il Giubileo e che vede attive le rinnovate amministrazioni, dal Comune alla Provincia, al-la Regione, con gli Ordini del territorio, l’Università, le asso-ciazioni, i cittadini. Ma come stanno davvero le cose in te-ma di edilizia? “Il settore edile - spiega Luigi Vinci, presidente dell’Ordine degli ingegneri del-la Provincia di Napoli - soffre

di un processo di innovazione lento rispetto alle opportunità e alle necessità di crescita di livello delle infrastrutture e de-gli edifici in termini di qualità architettonica, di sostenibilità ambientale, di eccellenza tec-nologica, di durabilità e manu-

tenibilità. È uno dei settori più importanti per l’occupazione, per la percentuale del Pil, ma anche per una migliore qua-lità di vita dei cittadini che passa attraverso l’ammoder-namento, la riqualificazione, l’innovazione delle città e delle

infrastrutture”. Per questo van- no ridotte le distanze tra l’in-novazione dell’industria di produzione e l’operatività, l’or-ganizzazione e la gestione delle Pmi del settore. Nel segno della valorizzazio-ne della città di Napoli l’idea

progetto “La Porta della città ducale per la città antica”, pre-sentata in occasione del Giu-bileo degli ingegneri (lo scorso dicembre), che punta a riaprire una Porta antica e dimenticata per consentire l’ingresso in una nuova via lastricata di socializ-zazione, di sviluppo e di civil-tà. Riguarda il restauro della chiesa dei Santissimi Cosma e Damiano e del suo ambito territoriale. Un’idea che vuole essere un progetto di ampio respiro culturale e per tutta la cittadinanza, un esempio pilo-ta di intervento possibile per il miglioramento socioeconomi-co di quest’area della città, in grado di attrarre l’interesse di soggetti motivati a effettuare investimenti sociosostenibili nel centro storico.E, ancora, tra le opere per la riqualificazione della città vi è la proposta del cardinale Cre-scenzio Sepe di riaprire 100 chiese chiuse e farne luoghi di cultura, musica e arte, un’ini-ziativa che rientra nel lungo elenco di celebrazioni del Giu-bileo per Napoli. Sono perve-nute da associazioni ed enti 190 richieste attualmente all’esame. “Le chiese chiuse di Napoli, vere e proprie opere d’arte - af-ferma Vinci -, tra le tante San Giovanni Maggiore, Santa Ma-

ria Vertecoeli o Sant’Agostino alla Zecca, saranno concesse in comodato d’uso a chi saprà recuperare e valorizzarle con il territorio.All’Ordine degli ingegneri di Napoli e alla sua Associazione e Fondazione è stata affidata la basilica di San Giovanni Mag-giore”, riaperta alla città dopo 44 anni, il 23 gennaio scorso, con un concerto al quale han-no partecipato circa mille cit-tadini. A lavorare per Napoli è pure la Consulta delle costru-zioni: costituita nel 2004 da 23 enti, ordini, associazioni im-prenditori, sindacati. “È un’as-sociazione - dice Vinci - che ha l’intento di sostenere la filiera delle costruzioni e promuovere un’azione di analisi e stimolo sulle questioni che attengono al governo del territorio, attraver-so un dialogo permanente con le Istituzioni locali. Abbiamo promosso anche il Tavolo PF e l’Associazione per la Finanza di Progetto per supportare le am-ministrazioni nel ricorso allo strumento del Project Finan-cing (15 enti aderenti)”. Tra le attività più recenti il “leasing in costruendo”, l’urba-nistica per la riqualificazione delle città, l’edilizia sanitaria, l’housing sociale, la realizza-zione di interventi di rispar-mio energetico. In definitiva, nel capoluogo partenopeo, le parti sociali rafforzano la col-laborazione tra loro e si pon-gono come partner del sistema pubblico per il contributo che possono dare alla definizione di programmi di sviluppo so-stenibile del territorio.

Napoli rinasce grazie ai progetti di riqualificazioneL’Ordine degli ingegneri della Provincia è in prima fila per attivare interventi sulle chiese chiuse della città

Il progetto di riqualificazione della Basilica di San Giovanni Maggiore è stato affidato all’Ordine degli ingegneri della Provincia di Napoli.Ecco alcuni momenti del concerto di apertura del 23 gennaio, che ha sancito la riapertura della chiesa dopo 44 anni di chiusura

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EventiLunedì 27 Febbraio 2012 Costruire - Edil Levante 2012 11

L’attuale fase recessiva ha ulteriormente acuito, in Sicilia, la gravità della questione abitativa, rendendo ormai ineludibile un intervento congiunto di istituzioni pubbliche, investitori privati, soggetti del non profi t.

Confcooperative Sicilia, accogliendo le istanze provenienti dalle cooperative del settore abitativo associate e tito-late di fi nanziamento (ai sensi della Legge Regionale n. 79/’77 e della 457 del ’78), nella impossibilità di soddisfare le richieste dei propri soci (giovani coppie, immigrati regolare presenti in Sicilia da più di cinque anni, famiglie mo-noreddito, lavoratori precari) a costruirsi la prima casa, da tempo sollecitava il Governo siciliano perché si dotasse di una legge regionale di recepimento della più recente normativa nazionale (la Legge n.133/2008), che ha previsto un ulteriore strumento fi nanziario a sostegno del piano casa, il cosiddetto ”Sistema integrato di fondi immobiliari”, aperto a soggetti privati e pubblici.Il Parlamento siciliano - tenendo anche conto delle istanze emerse da un apposito convegno organizzato a Catania da Confcooperative - ha alla fi ne legiferato, approvando all’unanimità una Legge (la n. 1 del 3 gennaio 2012, intitolata “Riqualifi cazione urbanistica con interventi di edilizia sociale convenzionata. Misure urgenti per lo sviluppo economico”) che recependo le buone prassi sperimentate in molte regioni del nord ha previsto una serie di provvi-dente e di incentivi per il social housing. Le nuove norme rappresentano una importante occasione di sviluppo per il comparto, ma anche un volano per lo sviluppo socio economico dell’intera regione.La Regione ha già destinato 30 milioni di euro ai Fondi immobiliari previsti dalla nuova legge. A questi si dovran-no aggiungere gli investimenti delle banche e quelli dei privati che intendano realizzare nuovi alloggi sia in aree dismesse dai Comuni sia nei centri storici, tramite Piani di risanamento.Confcooperative Sicilia considera la normativa approvata un buon viatico per tutte le cooperative di abitazione che fi no ad oggi - pur disponendo delle promesse di fi nanziamento ex Legge Regionale n. 79/’77 ed ex Legge n. 457/’78 - non sono riuscite a costruire gli alloggi per i propri soci per inadempienza dei Comuni, la cui attività amministrativa non ha prodotto quegli strumenti urbanistici nei quali prevedere programmi costruttivi per l’insedia-mento dell’edilizia sovvenzionata o convenzionata.E’ adesso urgente che la legge regionale si doti dello strumento operativo costituito dal Regolamento, cui la Socie-tà di Gestione del Risparmio (SGR) si dovrà attenere per sviluppare collaborazioni virtuose tra settore pubblico e privato in materia di social housing.Federabitazione di Confcooperative Sicilia è assolutamente convinta che l’housing sociale rappresenti per l’edilizia convenzionata una seria opportunità per off rire risposte concrete all’emergenza casa in Sicilia.E’ necessario che Confcooperative sviluppi confronti con gli Enti Locali e la società di gestione del Fondo immobi-liare e provveda alla sottoscrizione di convenzioni e protocolli tra Comuni, imprese e cooperative di abitazione e di produzione e lavoro al fi ne di ottenere la riduzione dei costi di concessione degli alloggi da costruire, il cui modello

di sviluppo sia centrato sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale delle sue iniziative di governo del territorio.Occorre altresì che il Governo Siciliano sappia coinvolgere tutti i partner inte-ressati per aprire una rifl essione ampia e costruttiva su come coniugare nelle politiche della casa sociale i temi della qualità della vita, delle nuove necessità di fruizione degli spazi pubblici da parte dei cittadini e all’emergere di nuove necessità di casa sociale dovuta all’im-migrazioneRientra tra gli scopi di Federabitazione di Confcooperative Sicilia sostenere gli interventi di social housing, per dare voce e off rire nuove opportunità ai cit-tadini cui le politiche abitative devono essere dirette.

Federabitazione di Confco-operative Sicilia, associa le

cooperative operanti nel settore dell’edilizia abitativa, costitui-te con il fi ne di mettere, sotto varie forme, a disposizione dei propri soci alloggi a condizioni vantaggiose e contribuire in maniera fattiva alla soluzione del problema della casa per un gran numero di cittadini. Federabita-zione determina le linee di azione del settore ed elabora e defi nisce linee e programmi di sviluppo per i propri associati, li assiste sul piano tecnico ed economico, cura la costante informazione tecnica, normativa, economica e di mercato.A Federabitazione di Confcoo-

perative Sicilia aderiscono 323 cooperative, che contano quasi 15 mila soci. La maggior concen-trazione di cooperative di edilizia abitativa si trova a Catania (91); Agrigento (74) Siracusa (70).

Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia

Anche il 2012 sarà, per l’edilizia, un anno di crisi. Quello del mattone è un comparto che - allo scadere di questo quinquennio

horribilis (2008 – 2012) - avrà totalmente eroso le rendite dei pre-cedenti 18 anni di crescita. Con il segno negativo previsto nel 2012 (-3,2 per cento) da aggiungere al -4 per cento registrato nel 2011, si torna infatti ai livelli di produzione edilizia del 1994. Gli investimenti pubblici nell’edilizia si sono dimezzati e quelli privati sono crollati del 43 per cento, con una perdita di oltre 350mila posti di lavoro (indotto compreso) e la cassa integrazione cresciuta dai 40 milioni di ore annue del 2008 ai 100 milioni del 2010.La crisi del settore diventa sempre più drammatica per moltissime imprese di costruzioni, schiacciate tra un sistema del credito che sta nuovamente chiudendo i rubinetti e una Pubblica Amministrazione che continua a bloccare i pagamenti dovuti per i lavori regolarmente eseguiti.A tre anni dall’esplosione della crisi fi nanziaria internazionale, le imprese di costruzioni si trovano nuovamente alle prese con grandi diffi coltà di accesso al credito.Inoltre, anche a causa delle nuove e più stringenti regole introdotte da Basilea 3, le banche hanno assunto un atteggiamento di netta chiusura nei confronti del settore.Benché nei primi nove mesi del 2010 si era assistito ad un miglio-ramento nei fl ussi di erogazione di nuovi mutui per investimenti nel settore abitativo, i dati di Banca d’Italia evidenziano, invece, che i fi nanziamenti erogati hanno subito una netta contrazione nell’ultima parte dell’anno.Se consideriamo la differenza tra il periodo di massima espansione delle erogazioni - il 2007- e il 2010, la caduta è stata notevole: -25 per cento per i mutui erogati per il fi nanziamento di investimenti in edilizia abitativa, -30,4 per cento per quelli nel non residenziale.In questo contesto di forte razionamento del credito bancario, il costante e progressivo peggioramento delle condizioni di pagamen-to, da parte della Pubblica Amministrazione, dei lavori regolarmente eseguiti determina un signifi cativo aumento delle diffi coltà fi nanziarie delle imprese.L’82 per cento delle imprese subisce ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione. Il ritardo medio segnalato dalle imprese di costruzioni è di 114 giorni. Ciò signifi ca che le imprese vengono pagate più di 4 mesi oltre i termini previsti dalla legge (2,5 mesi), con evidenti ripercussioni sulla contabilità e sulla programma-zione dell’attività.Non va meglio in Sicilia. Qui, quello dell’edilizia è sempre stato tra i comparti trainanti dell’intera economia regionale. Oggi però il com-parto risente del clima di incertezza e di instabilità diffuso a livello nazionale, e in più soffre per l’aggravarsi di quei problemi da tempo noti e ormai ben radicati a livello territoriale. Con il risultato che non riesce più a reggere la crisi indotta dall’assenza di investimenti pubblici (oltre 5 miliardi di nuove opere già progettate, fi nanziate e cantierabili ma non ancora poste in gara); dalla mancata riforma delle norme urbanistiche; dagli insuffi cienti controlli atti a contrastare il dilagante fenomeno dei ribassi anomali (anche del 53 per cento) nelle gare d’appalto. Ma non solo. Otre al crollo del 70 per cento delle opere pubbliche appaltate negli ultimi quattro anni e alla perdita di oltre 40 mila posti di lavoro nell’ultimo biennio, il settore delle costruzioni edili in Sicilia deve sopportare anche le conseguenze del ritardo nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazioni (le imprese siciliane vantano crediti per circa 4 miliardi); dei ritardi (fi no a tre anni) nel rilascio delle autorizzazioni; della mancanza di investimenti per la messa in sicurezza degli edifi ci pubblici, a partire da quelli scolastici; della imperscrutabilità di un quadro di riferimento normativo e fi scale in continua evoluzione.Che fare? Attivare la leva fi nanziaria, indubbiamente. Ma pensare, anche, ad un nuovo e diverso approccio politico alle questioni del settore. La politica – in particolare – dovrebbe vigilare su appal-ti e subappalti, affi nché i lavori non siano più affi dati con ribassi eccessivi. Dovrebbe valutare i costi minimi tenendo conto dei prezzi delle materie prime di qualità e del costo della manodopera regolare specializzata. Perché è evidente che la ricerca del massimo profi tto da parte di general contractors eccessivamente spregiudicati alla fi ne signifi ca utilizzo di cemento depotenziato, impiego di acciaio scadente, ricorso al lavoro nero. Perché in Sicilia è successo anche questo: una sorta di colonizzazione da parte dei grandi gruppi che strozzando i subappaltatori locali hanno spesso affi dato lavori a prez-zi inferiori alla soglia minima di regolarità.

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EventiLunedì 27 Febbraio 201212 Costruire - Edil Levante 2012

Nonostante sia una pic-cola realtà, che in tutto

gestisce circa 1.400 alloggi, l’Istituto Autonomo Case Po-polari di Acireale si appresta ad a� rontare il 2012 con le potenzialità e la vitalità di una struttura di ben altre dimen-sioni. “Quest’anno - ha spie-gato Maria Elisa Trovato, di-rettore generale dell’Istituto -abbiamo programmato un ambizioso piano triennale di opere pubbliche, che sarà ap-provato con il bilancio 2012, che ci permetterà di dare nuo-va linfa a un ente pubblico non economico, che in quan-to tale, si sostenta unicamen-te con la gestione del proprio patrimonio”.Più in dettaglio, da qui al 2014 lo Iacp di Acireale la-vorerà con l’obiettivo di valo-rizzare il patrimonio esisten-te, riservando una particola-re attenzione all’utenza. Tale proposito sarà raggiunto sia attraverso la realizzazione di manutenzioni straordinarie, volte a dare sempre più di-gnità all’abitare delle persone

residenti negli alloggi gestiti, sia con la valorizzazione delle aree di proprietà all’interno del comprensorio.“In particolare - ha precisato Trovato - nel comune di Aci-reale sono state individuate due aree in cui realizzare con la formula del project � nan-cing opere di urbanizzazione secondaria”. In una di queste aree l’Istituto realizzerà un

edi� cio da adibire a servizi, che potranno essere anche di natura e gestione privata, mentre nell’altra saranno cre-ati posti auto coperti.Questo non solo permetterà allo Iacp di Acireale di avviare azioni concrete che possano incidere anche nell’economia del luogo, ma consentirà an-che di generare altre entrate � nanziarie per poi program-

mare ulteriori investimenti e garantire così l’aspetto sociale, da sempre uno dei punti carat-terizzanti dell’Istituto stesso. Lo scorso 3 gennaio, la Regio-ne Sicilia, su proposta dell’As-sessore alle Infrastrutture e Mobilità, Pier Carmelo Russo, ha iniziato l’attività legislativa in maniera estremamente po-sitiva, emanando la legge n.1 del 2012, concernente la ri-

quali� cazione urbanistica con interventi di edilizia sociale convenzionata. “Questa legge - ha spiegato Calogero Pun-turo, dirigente del settore tec-nico dell’Istituto - o� re � nal-mente l’opportunità agli Ia.Aa.Cc.Pp. siciliani di accedere agli ex fondi Gescal, depositati presso la Cassa Depositi e Pre-stiti, individuando importan-ti linee guida che mirano ad evitare lunghi e costosi tempi di attuazione degli interventi edilizi, che non saranno più costituiti da nuove costru-zioni ma indirizzati al recu-pero del patrimonio edilizio esistente”. Proprio in tema di riquali� cazione urbanistica, ed a seguito dell’emanazione di uno speci� co regolamento, attraverso una collaborazione con alcuni comuni, l’Istituto di Acireale individuerà una serie di interventi che possano dare concrete risposte sociali.

“Tali attività - ha sottolinea-to Punturo - non riguardano l’edilizia economica popolare ma quella sociale da locare a canone calmierato, il che signi� ca fornire soluzioni a quelle famiglie che non di-spongono di risorse su� cienti per potersi comprare una ca-sa e che non sono nemmeno nelle condizioni economiche minime per poter essere in-seriti nella graduatoria per gli alloggi popolari. La nuova legge permetterà all’Istituto anche di interveni-re su tutti gli aspetti inerenti l’eliminazione di pericoli in alloggi di edilizia residenziale pubblica. Inoltre, consentirà di ri� nanziare parte dei con-tratti di quartiere attraverso una graduatoria, già approva-ta nel 2005 dal ministero delle Infrastrutture, che prevede interventi di riquali� cazione urbana. L’anno 2012 sarà un anno di svolta per questo Istituto, in quanto, dopo una decennale querelle con lo Iacp di Cata-nia, si è arrivati alla decisione di applicare il D.P.Reg. n. 134 del 2000, che ha esteso l’am-bito territoriale dello Iacp di Acireale annettendo allo stes-so gran parte dei comuni pe-demontani dell’Etna.In tal senso, proprio in questi giorni, è stato sottoscritto un protocollo di intesa tra i due Enti, con la presenza dei ri-spettivi rappresentanti legali, Grabriele Ragusa e Antonio Leone per il trasferimento di un migliaio di alloggi sparsi in vari comuni.

Recuperare il patrimonio edilizio esistente per dare più dignità all’abitare delle personeQuesto l’obiettivo 2012 dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Acireale, che si pre� gge di realizzare manutenzioni straordinarie per valorizzare i circa 1.400 alloggi che gestisce

Interventi di recupero del patrimonio edilizio dello Iacp di Acireale

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Sono 300mila i posti di la-voro persi nell’edilizia a

livello nazionale, cinquemila nella sola Basilicata: queste le cifre di una crisi che non ha risparmiato uno dei settori più importanti dell’economia nazionale, il secondo nella regione lucana. Lavoratori ed imprenditori, spesso piccoli, sono oggi uniti in una comune battaglia, come ha dimostrato l’assemblea tenutasi a Potenza nel dicembre 2011, organizzata dai sindacati e dalle principali associazioni imprenditoria-li. “Tra i fondi stanziati dalle delibere del Cipe, e che an-drebbero resi immediatamen-te disponibili, le indicazioni del Piano di azione coesione per quanto riguarda il raffor-zamento dei nodi e corridoi ferroviari pugliesi e campani, le risorse comunitarie già a disposizione della Regione ed i possibili nuovi fondi previsti dal memorandum Governo-Regione sulle estrazioni pe-trolifere, vi sarebbero tutte le condizioni per un rilancio

del settore, con interventi in-frastrutturali di cui da anni si parla senza però concludere molto - osserva il segretario generale della Cgil Basilicata, Alessandro Genovesi -. È solo questione di volontà politica, di una buona programmazio-ne, di individuare 3-4 inter-venti strategici con tempi certi e verificabili. La Basilicata ha una grande occasione e soprat-tutto ha già in mano tutte le proposte di merito che, come parti sociali, abbiamo comu-nemente avanzato. Ora, come primo atto, dovrebbe attivare un tavolo permanente sulla crisi del settore, con l’Osser-vatorio sull’edilizia e i lavori pubblici strumento tecnico, per incardinare scelte utili e condivise”. E proprio da un ta-volo permanente e dall’Osser-vatorio regionale è necessario ripartire, perché la Basilicata ha, più di altri territori, l’ur-genza di recuperare un gap infrastrutturale che impedisce all’intera economia regionale di decollare, collocando la pic-

cola regione lucana all’ultimo posto in Italia in termini di infrastrutturazione stradale e ferroviaria, come ricorda il re-cente rapporto Svimez dedica-to al Mezzogiorno. Ma da dove cominciare? Il segretario della Fillea Cgil di Potenza, Enzo

Iacovino, non ha dubbi: “Oc-corre massimizzare le risorse disponibili e recuperare il ri-tardo nella realizzazione delle stazioni uniche appaltanti. Co-sì come, se vogliamo veramen-te rilanciare una buona oc-cupazione, occorre passare al

criterio dell’offerta economica-mente più vantaggiosa nell’ag-giudicazione degli appalti, sa-pendo guardare al contributo delle Pmi del nostro territorio. Soprattutto occorre una forte programmazione pluriennale e occorre che gli enti locali si dotino dei nuovi strumen-ti urbanistici e di assesto del territorio previsti dalla legge regionale nel 1999 e su cui sia-mo in ritardo da oltre 12 anni”. Rilancio delle opere pubbliche quindi, ma anche politica abi-tativa, ricerca di nuovi mercati legati al risparmio energetico e alla green economy. Un punto su cui concordano anche Alle-anza delle cooperative, Ance, Confapi, Confartigianato che, tutte insieme, hanno sposato la richiesta del sindacato di de-finire in tempi brevi un Piano regionale di rilancio dell’edi-lizia privata, residenziale e di housing sociale. “Diecimila alloggi di nuova edificazione o recuperati, scommettendo su risparmio energico e compati-bilità ambientale, da realizzarsi

in 5 anni e rivolti a tutti i comu-ni che si dotino degli strumenti urbanistici adeguati e un piano straordinario di riqualificazio-ne ambientale e di messa in sicurezza del territorio (il cui 79% è a forte rischio sismico ed idro geologico secondo il rapporto 2010 della Protezio-ne Civile), anche guardando a quelle piccole opere velo-cemente cantierabili di ma- nutenzione e riconversione, a partire dalla riqualificazione funzionale ed energetica dei plessi scolastici” ricorda Ange-lo Vaccaro della Fillea Basilica-ta. Certo tutti sono consapevoli a Potenza come a Matera che diversi dei problemi strutturali che la crisi oggi presenta sono risolvibili solo con una politi-ca nazionale di cui il Governo Monti deve farsi protagonista, “ma anche per questo - conclu-de Genovesi - ci sarà a Roma, il prossimo 3 marzo, una grande manifestazione nazionale delle categorie di Cgil, Cisl e Uil. E i lavoratori lucani a quell’appun-tamento non mancheranno”.

■■■ CGIL BASILICATA / Il sindacato auspica interventi strategici mirati per ridare ossigeno al settore

Serve una politica nazionale avviata dal governo

per rilanciare il comparto edilizio in BasilicataLa Regione ha l’urgenza di recuperare un gap infrastrutturale che impedisce all’intera economia di decollare

Alessandro Genovesi, a destra, segratario generale della Cgil Basilicata

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La Campania è attualmente la regione italiana con il

più vasto programma di poli-tiche urbane in fase di attua-zione: con la sottoscrizione il 23 gennaio scorso di altri 5 Accordi di programma salgo-no a 14 gli “AdP” sottoscritti: accanto ai 9 firmati in prece-denza per Salerno, Beneven-to, Cava dei Tirreni, Ercolano, Avellino, Aversa, Giugliano in Campania, Marano e Por-tici, si sono aggiunti quelli di Afragola, Battipaglia, Castel-lammare, Scafati e Torre del greco. I 14 AdP sottoscritti (si tratta di convenzioni tra gli enti territoriali ed altre Amministrazioni pubbliche, mediante le quali le parti in essere coordinano la propria attività per la realizzazione di opere, interventi o program-mi di intervento per opere pubbliche dichiarate di pub-blica utilità, indifferibilità ed urgenza) mettono in campo un totale di  473.188.625,26 di euro tra fondi europei di svi-luppo regionale (Fesr) e co-munali/privati da destinare a progetti di rigenerazione ur-bana, nella maggioranza dei

casi per importanti opere di riqualificazione urbanistica, con interventi in aree degra-date. “I traguardi raggiunti fino ad oggi - spiega il presi-dente di Anci Campania, Vin-cenzo Cuomo - sono il frutto del percorso che a partire dal 2009 ha visto la Campania in-vestire sulle politiche urbane, connesse all’utilizzo dei fondi europei, ben 650 milioni di euro afferenti all’Ob. Op. 6.1 Città Medie. Nel dettaglio, tra

novembre 2009 e marzo 2010 sono stati sottoscritti 4 AdP (Salerno, Cava de’ Tirreni, Ercolano e Benevento): dopo questa fase iniziale è seguita una lunga pausa determinata dal cambio di Amministra-zione regionale e dalle cre-scenti difficoltà determinate dalla crisi economica globale. Ma anche grazie al lavoro tec-nico ed istituzionale promos-so dalla nostra Associazione e dalla Rete delle città medie

sono maturate alla fine del 2011 le condizione per giun-gere alla sottoscrizione di al-tri 10 Accordi di programma”. Ma Anci Campania è ancora al lavoro affinché le procedu-re attuative per i Programmi Più Europa, che riguardano le città di Acerra, Casalnuovo di Napoli, Caserta, Casoria, Poz-zuoli vadano presto a buon fine: “L’elemento sicuramente innovativo del processo av-viato - chiarisce Cuomo - è

la delega data alle autorità cittadine che assumono, an-ticipando le indicazioni della  programmazione 2014/2020, il ruolo di Organismo Inter-medio”. Infatti i Program-mi Più Europa, che trovano fondamento sul principio di ampia responsabilizzazione delle città medie regionali, at-traverso la delega di compiti e funzioni programmatici ed amministrativi, rappresenta-no uno strumento chiave posto in atto dalla Regione Campania per intervenire a supporto dei processi di ri-qualificazione diffusa delle città e, contestualmente, argi-nare il disagio socio-abitativo e socio economico, peraltro progressivamente intensifica-tosi in ampie aree del territo-rio anche come conseguenza della crisi economica ancora in atto: “Il Programma Più Europa - sottolinea il presi-dente - rappresenta sicura-mente, nel panorama italiano, una buona pratica: infatti è l’unico caso nel nostro Paese in cui, attraverso fondi co-munitari, oltre ad investire sulle priorità di competitività

ed attrattività delle città e dei sistemi urbani, si affida alle città la delega dell’attuazione attribuendo ad esse il ruolo di organismo intermedio. La sfi-da è sicuramente interessante anche in vista delle linee di indirizzo per la programma-zione 2014-2020. Interessante e lusinghiero appare l’interes-se alla nostra esperienza ma-nifestato dalla commissione Mezzogiorno dell’Anci Na-zionale, che l’ha segnalata al ministro per la Coesione ter-ritoriale, Fabrizio Barca, tra le migliori pratiche di corretto utilizzo dei fondi europei nel Mezzogiorno”. Si tratta di obiettivi comples-si, che hanno richiesto in fase preparatoria e richiederanno per il futuro un’intensa atti-vità di confronto e concerta-zione fra le Amministrazioni coinvolte, e i soggetti eco-nomici pubblici e privati. I programmi di sviluppo delle città (pur interpretando le strategie di intervento per il recupero delle singole realtà comunali) si muovono in una visione unitaria del territorio. “L’Associazione regionale dei comuni, nell’ambito del pro-getto Asset (Azioni di soste-gno al sistema degli enti ter-ritoriali campani), in accordo con i settori regionali compe-tenti - annuncia il direttore dell’Anci Campania, Pasquale Granata, - avvierà una cam-pagna di comunicazione vol-ta a spiegare l’unitarietà del programma e ad illustrare per ogni città almeno un’opera portante”.

Vincenzo Cuomo, presidente di Anci Campania

■■■ ANCI CAMPANIA / Un ruolo attivo per l’Associazione regionale dei comuni. Al momento sono 14 gli Accordi di Programma sottoscritti

Progetti di sviluppo mirati e rigenerazione urbanaAttualmente la Regione, grazie anche a finanziamenti europei, comunali e privati, ha in cantiere il più vasto programma di interventi e di riqualificazione delle città, in particolare in aree degradate

Un cantiere in corso

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L’edilizia sostenibile come opportunità di rilancio

per le aziende in crisi che producono manufatti per l’edilizia, che sappiano ricon-vertirsi a nuove produzioni ecosostenibili di bioedilizia e bioarchietettura. L’idea è di Giovanni Nicastri, segre-tario generale regionale per la Puglia di Fillea Cgil, l’or-ganizzazione sindacale che si occupa di edilizia e affini: “Che questa crisi si trasfor-mi in un’occasione di rilancio delle tante aziende del nostro territorio attive nel settore dei manufatti per l’edilizia che si sono trovate in difficoltà”. è questo l’invito di Nicastri, che spiega come la Puglia sia una regione all’avanguardia, come legislazione, per l’edilizia so-stenibile: “In Puglia - spiega Nicastri - esiste una legge sui distretti regionali e tra questi è contemplato quello dell’ edili-zia sostenibile a norma per il recupero energetico, che pre-vede, tra l’altro, la possibilità

aumentare i volumi abitativi in caso di ristrutturazione, tenendo conto del recupero energetico dei miglioramenti di impianto ambientale”. Al distretto aderisce gran parte delle imprese edili pu-gliesi più importanti: “Una volta passata la crisi, che sta penalizzando notevolmente il settore - prosegue Nicastri - il rilancio non può che passare attraverso l’edilizia sostenibile che però non deve presuppor-

re solo nuove progettazioni, ma anche l’adozione di mate-riali differenti. Di qui il nostro sprone a cogliere l’opportunità per favorire il processo di ri-strutturazione delle imprese che producono manufatti per edilizia, con un riposiziona-mento verso quelli pensati con criteri idonei per le nuove co-struzioni”. Insomma bioedili-zia e bioarchitettura non signi-fica solo l’utilizzo di materiali e finestre coibenti, o pannelli

solari, ma anche un indispen-sabile processo di riqualifica-zione della mano d’opera per rispondere alla crescente esi-genza di edilizia sostenibile: “Nel breve periodo - nota Ni-castri - è prevedibile una cre-scita della domanda anche da parte dei ceti più deboli, per cui sarà fondamentale ricorre-re a vincoli legislativi che sap-piano premiare non solo un certo tipo di edilizia con certe caratteristiche, ma anche e so-prattutto pensata per chi non può permettersi abitazioni di proprietà. Le costruzioni di patrimonio pubblico debbo-no avere sì costi contenuti, ma anche criteri di sostenibilità”. è il quarto anno consecutivo che il settore edilizio è in forte contrazione, gli investimenti sono in calo, non c’è doman-da e le compravendite sono ridimensionate: finita la crisi il settore ne uscirà profonda-mente modificato: “Il dopo crisi - sostiene Nicastri - non si evolverà esclusivamente

verso l’edilizia sostenibile, ma rimarrà anche quella tradizio-nale, che però dovrà evolversi sempre di più: perché nell’am-bito di utilizzazione di manu-fatti e tecniche differenti servi-rà una diversa professionalità dei lavoratori. Urge, dunque, pensare ad un processo di formazione e specializzazione per renderli pronti a risponde-re alle nuove esigenze”. Ma non ci si può limitare solo ai semplici percorsi formativi: bisogna pensare anche alla si-curezza: “Stiamo parlando di un settore - dice Nicastri - che è sempre in bilico tra ammo-dernamento ed arretratezza e noi siamo sensibili, anche per specifica vocazione sindacale, al tema della sicurezza sul po-sto di lavoro delle maestranze e al rispetto delle norme con-trattuali che regolarizzano il loro utilizzo, che in prospetti-va si traduce anche in sicurez-za per chi le abitazioni poi le acquisterà o le occuperà in lo-cazione. Purtroppo la difficile

congiuntura ha fatto lievitare enormemente il fenomeno del lavoro nero e della man-cata applicazione dei previ-sti contratti. Per combattere questo flagello, la proposta di Fillea Cgil è che l’affida-mento degli appalti da parte degli enti di spesa e degli enti locali non sia più al massimo ribasso ma rivolto a quelli economicamente più vantag-giosi, prevedendone specifi-che clausole che interdicano l’abbassamento dei costi di appalto, e premino il rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza”. Infine l’attenzione di Gio-vanni Nicastri è rivolta al patrimonio abitativo puglie-se: “è ampio, ma vecchio e ha bisogno di forti ristrut-turazioni. Servono leggi e incentivi che agevolino sia la riconversione produttiva che l’ammodernamento del patrimonio esistente da ri-strutturare secondo i canoni dell’edilizia sostenibile”.

■■■ SCENARIO / Nicastri, segretario generale regionale Puglia di Fillea Cgil

Edilizia e architettura “bio”: risposta alla crisi insieme alla formazioneImprese e maestranze artefici dell’ammodernamento degli stabiliGli altri obettivi: lotta al lavoro nero e case per i meno abbienti

GiovanniNicastri,segretariogeneraleregionale per la Puglia di Fillea Cgil

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EventiLunedì 27 Febbraio 201216 Costruire - Edil Levante 2012

La Cassa E dile Nazionale Artigianato e Industria

(Cenai) nasce il 19 novem-bre 1998 quale emanazione del Ccnl (art.43) per i di-pendenti delle imprese edili artigiane e delle piccole e medie imprese industriali edili ed affini, sottoscritto il 05/11/1998 tra Federter-ziario, Federterziario Sud e Ugl Costruzioni. Cenai è un ente paritetico costituito senza fine com-merciale o di lucro, istituito a favore di tutti i lavoratori del settore edile iscritti alla stessa e ha per fine l’attività mutualistica, previdenziale e assistenziale a favore dei lavoratori iscritti.Dal 2003 Cenai è stata for-malmente riconosciuta co-me Cassa Edile costituita a norma di Legge. Infatti, l’ufficio legislativo del ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti,

con parere del 24/03/2003, ha espressamente compreso Cenai nell’elenco nazionale delle Casse Edili regolar-mente operanti sul territo-rio italiano. Conformemente si è altresì espressa la Direzione Re-gionale del Ministero del Lavoro e delle Politiche So-ciali della Campania in data 22 dicembre 2003.Il funzionamento di Cenai è regolamentato dai Ccnl e Ccpl sottoscritti da Fe-derterziario, Federterziario Sud e Ugl Costruzioni. L’ultimo rinnovo contrat-tuale nazionale è del 6 mag-gio 2010 ed avrà durata triennale.Cenai è l’unica Cassa Edile a carattere nazionale pre-sente in Italia. Tale caratteristica, ispirata agli orientamenti legislativi in materia di reciprocità ed uniformità dei trattamenti

in favore di imprese e la-voratori, rappresenta uno dei punti di forza dell’ente, consentendo una significa-tiva semplificazione delle procedure amministrative e dei relativi costi di gestione, che influiscono positiva-mente sulla contribuzione a carico delle imprese e dei lavoratori.La sua struttura centraliz-zata, basata sulle sedi opera-tive di Roma e Lecce, garan-tisce l’accentramento delle procedure gestionali, con-tabili, finanziarie e legali. Tuttavia, per consentire una erogazione dei servizi più vicina a imprese e lavorato-ri, la struttura organizzativa si articola su una capillare rete di sportelli territoriali, connessi alle sedi operative attraverso un sistema infor-mativo centralizzato.Il Sistema Informativo (Simn – Sistema Informati-vo Mutualistico Nazionale) consente altresì ad imprese e consulenti del lavoro di trasmettere telematicamen-te le denunce mensili trami-te internet.In virtù del suo carattere nazionale le contribuzio-ni che le aziende aderenti sono tenute a versare sono valide su tutto il territorio nazionale, poiché le im-prese aderenti applicano esclusivamente i contribu-ti obbligatori previsti dal Ccpl della Provincia in cui queste hanno sede legale a prescindere dall’ubicazio-ne dei propri cantieri. Ciò consente una rilevante sem-plificazione delle procedu-re amministrative a carico delle aziende, nonché una assoluta certezza dei costi relativi ai contributi dovuti alla Cassa.Cenai è l’unica Cassa Edile autorizzata al rilascio delle certificazioni obbligatorie(certificati di regolarità contributiva e liberatori) alternative, seppur equiva-lenti, al Durc. Le certificazioni rilasciate da Cenai, in forza dell’or-dinanza del Tar del Lazio del 19/05/2005, sono state espressamente riconosciute da ministero del Lavoro, In-ps ed Inail (nota ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali n. 25/0000320 del 16/01/2006, circolare Inail n. 868/2006 del 4/04/2006, messaggio Inps n. 030872 del 21/11/2006) e sono equiparate, a tutti gli effetti di legge, al Durc.Con Cenai, pur avendo la medesima efficacia del

Durc, il Certificato di Re-golarità Contributiva è tri-plice: uno è rilasciato da Inps, uno da Inail e l’altro da Cenai. Si tratta pertanto di un Documento Multiplo di Regolarità Contributiva

(Dmrc). Con il protocollo di intesa allegato al Ccnl 05/11/1998 si è espressa-mente stabilito che Cenai riconosce tutti i diritti, i versamenti, e le indenni-tà che i lavoratori hanno maturato presso gli enti nei quali sono stati iscritti (condizione di reciprocità prevista dall’art. 37 della Legge 109 del 11/02/1994). Pertanto Cenai riconosce le ore maturate presso altre Casse Edili comprovate da idonea certificazione pro-dotta dalle stesse e, qualo-ra un dipendente ne faccia espressa richiesta, Cenai produce un attestato delle ore maturate, affinché le al-tre Casse Edili provvedano a liquidare l’importo della prestazione di lavoro di loro competenza. Cenai riconosce a tutti gli operai dipendenti delle im-prese iscritte e in regola con gli adempimenti contribu-tivi una vasta serie di pre-stazioni mutualistiche. In virtù della natura naziona-le di Cenai, il cumulo delle ore denunciate ai fini della maturazione dei requisiti è calcolato automaticamente per l’intero territorio nazio-nale, a prescindere dall’ubi-cazione territoriale dei can-tieri in cui il lavoratore ha svolto la propria attività la-vorativa. Inoltre Cenai ha stipulato una assicurazione supplementare infortuni in favore dei dipendenti delle imprese iscritte.

■■■ CENAI / L’ente paritetico è nell’elenco nazionale delle Casse Edili regolarmente operanti in Italia

Facilitazioni mutualistiche, previdenziali e assistenziali per gli iscrittiPer consentire una erogazione dei servizi più vicina a imprese e lavoratori dell’edi- lizia, la struttura organizzativa si articola su una rete capillare di sportelli terri-toriali, connessi alle sedi operative con un sistema informativo centralizzato

La cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro è pro-mossa, attraverso una costante e concreta azione di

informazione, formazione ed assistenza al servizio del-le imprese e dei lavoratori, dall’Organismo Paritetico FormaSicuro (sigla utilizzata per denominare il sistema paritetico nazionale per la formazione professionale e la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro), istituito con il Ccnl il 10 luglio 2008 da Ugl e Federter-ziario.Al fine di sviluppare un vero e proprio sistema sicurezza, FormaSicuro ha studiato e realizzato molteplici iniziative quali corsi di formazione per lavoratori e tecnici, opuscoli e manuali scaricabili gratuitamente dal sito web (www.formasicuro.it), sportelli d’informazione sulla normativa che regolamenta il settore edile e sulle sue applicazioni.Far diventare il cantiere edile un luogo sicuro è la mis-sion che FormaSicuro si è posta e che intende conseguire sviluppando attività mirate al raggiungimento di tale ri-sultato espletando, così, il compito affidatogli dalle Parti Sociali titolari, in ossequio alle normative vigenti. Il D.Lgs. 81/08, infatti, assegna agli Organismi Paritetici un ruolo fondamentale per la salute e la sicurezza nei luo-ghi di lavoro accrescendone compiti, funzioni, potenziali-tà e responsabilità ed evidenziando il contributo che essi possono dare al miglioramento delle condizioni di lavoro. L’attività di formazione (sia la primaria destinata ai gio-vani, sia quella continua a sostegno di operai, impiegati, quadri e titolari di imprese del settore edile) è promossa anche attraverso l’impiego dei Fondi Interprofessiona-li, mediante una stretta collaborazione con FondItalia (Fondo Paritetico Interprofessionale per la formazionecontinua).Nel campo della sicurezza, FormaSicuro studia i problemi generali e specifici inerenti la prevenzione degli infortuni e l’igiene del lavoro allo scopo di garantire il miglioramen-to della sicurezza nei luoghi di lavoro. L’art.51 del d.lgs. 81/08 prevede, infatti, che sia l’Organi-smo Paritetico la prima istanza di riferimento in merito a controversie sorte circa l’applicazione dei diritti di rap-presentanza, informazione e formazione. FormaSicuro, dunque, aiuta le imprese ad individuare le soluzioni tecniche e organizzative atte a garantire e a mi-gliorare la tutela della salute e della sicurezza sul luogo di lavoro. Per quanto concerne la formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti, FormaSicuro assume nel processo formativo un ruolo propositivo, partendo dalla proposta formativa dell’impresa; ne analizza, infatti, l’adeguatezza e la conformità non solo rispetto a quanto stabilito dalla norma ma, soprattutto, rispetto al fabbisogno formativo dei lavoratori dell’impresa stessa, proponendo eventuali ed ulteriori supporti e/o strumenti migliorativi con ini-ziative di informazione, formazione e sensibilizzazione in tema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

FormaSicuro: professionalità e sicurezza

Egidio Sangue, vice presidente Cenai

Francesco Franco,presidente Cenai e in basso con il vice presi-dente Egidio Sangue

Cenai è l’unica Cassa Edile a carattere nazionale

presente in Italia. Tale caratteristica, ispirata agli orientamenti legislativi in materia di reciprocità ed uniformità dei trattamenti

in favore di imprese e lavoratori, rappresenta uno dei punti di forza

dell’ente

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EventiLunedì 27 Febbraio 2012 Costruire - Edil Levante 2012 17

L’edilizia è un settore trai-nante dell’economia pu-

gliese e in ciascun comune della regione costituisce un volano dello sviluppo socio-economico per l’indotto ad esso collegato: per questo l’Anci (Associazione naziona-le comuni italiani) Puglia che raccoglie 248 su 258 munici-palità, rappresentative del 99% della popolazione pugliese, si è da tempo attivata con i vari assessorati regionali per di-scutere le possibili proposte di riforma e ne sono scaturite due piuttosto importanti in ambito urbanistico: quella per l’edilizia produttiva, che ha portato alla rivisitazione della normativa in materia di Suap (Sportello unico per le attività produttive) e quella per l’edili-zia residenziale, con la riforma del “Piano casa”. La riforma del Suap coniuga la legittima aspirazione delle imprese con la doverosa e attenta tutela del territorio. “Territorio - affer-ma il presidente di Anci Pu-glia Luigi Perrone - che non deve più essere saccheggiato per iniziative speculative: in passato si era verificata un’au-tentica invasione di temerarie iniziative industriali in zone

agricole, ebbene questo nuo-vo regolamento limita i casi di nuovi interventi alla verifica sul territorio dell’inesistenza/insufficienza di zone urba-nisticamente tipizzate come industriali, il che significa li-mitare al massimo che accada ancora”. Nei casi di amplia-menti di complessi produttivi esistenti, questi non possono superare il 100% della cuba-tura o superficie coperta esi-stente. L’idea di riforma era nata dalla considerazione che per ottenere una variante ur-

banistica i tempi delle azien-de e della loro crescita non coincidono con quelli della Pubblica amministrazione e accelerarli va nell’interesse co-mune. “Il vantaggio derivante dall’utilizzo di questa proce-dura per l’impresa - spiega Perrone - è la celerità della sua conclusione poiché i pareri di competenza dei vari uffi-ci obbligati ad esprimersi sul progetto (settore urbanistico della Regione, vigili del fuoco, soprintendenze, Asl, Provin-cia, Spesal, ecc.) sono acquisiti direttamente dal Comune in conferenza di servizi, anche mediante il silenzio assenso”. La riforma del “Piano casa” in Puglia, sostenuta da Anci per dare un effettivo impulso agli interventi senza opera-re stravolgimenti ai territori dei Comuni, chiarisce il suo ambito di applicazione che ricomprende anche gli edifici plurifamiliari, le sopraeleva-zioni, fabbricati residenziali a prescindere da una minima percentuale. “È prevista la possibilità di ricomprendere non solo i volumi legittima-mente realizzati ma - chiarisce Perrone - anche quelli intera-mente sanati e quelli relativi

ad ampliamenti di volumetrie preesistenti e poi sanati, l’eli-minazione dell’obbligatorietà della perizia giurata del tec-nico abilitato inerente la vo-lumetria esistente a corredo della richiesta del Piano casa, essendo sufficiente una mera attestazione completa di foto e grafici, la limitazione della verifica sismica alla porzio-ne ampliata dell’edificio solo quando essa, pur contigua, sia nettamente separata da quella esistente”. L’Anci Puglia sta lavorando insieme all’assessore regionale alle Opere pubbliche e pro-tezione civile Fabiano Amati alla storica approvazione del fascicolo del fabbricato, che per la prima volta sarà istitu-ito in Puglia. “Si tratta di una svolta importante - afferma con orgoglio il presidente di Anci Puglia - segno di maturi-tà e di una maggiore coscienza acquisita per la nostra regione specie dopo i tragici fatti di Barletta. La legge fisserà l’ob-bligo dotarsi del fascicolo del fabbricato (sia pubblico che privato), soggetto a periodico aggiornamento, che conter-rà tutte le notizie sulla vita dell’edificio, per evitare inter-

venti di ristrutturazione scri-teriati e a tutela della pubblica incolumità. Per quanto attiene l’abusivismo edilizio, Anci Puglia ha contribuito con l’as-sessore regionale del territorio Angela Barbanente alla stesu-ra della prossima legge finaliz-zata alla repressione di questo triste fenomeno che ha dila-niato il paesaggio pugliese: si prevedono maggiori controlli, poteri e risorse ai Comuni per fronteggiare questa piaga, in-dividuare i trasgressori e ripri-stinare la bellezza e il fascino del territorio.Infine, il Patto di stabilità: gli investimenti degli enti locali costituiscono il 70% della spe-sa totale per investimenti pub-blici. Il Patto di stabilità blocca i pagamenti esigibili dalle im-prese appaltatrici e abbatte la capacità di investimento dei

Comuni in opere pubbliche. L’Anci Puglia ha esplicitato più volte l’insostenibilità del Patto di stabilità anche per i Comu-ni con i “conti in ordine” e la necessità di una totale revi-sione dello stesso Patto. È in-dubbio che i Comuni devono sostenere lo Stato nel percorso di rigore sui conti pubblici per il rientro dal notevole indebi-tamento, ma è fondamentale che i Comuni che hanno opere pubbliche finanziate con fondi propri o dell’Ue, dello Stato o della Regione, che hanno di-sponibilità di cassa, che han-no una bassa incidenza delle spese del personale sulle spese correnti e ancora, un basso livello di indebitamento, un buon livello di servizi e bassa pressione fiscale, possano e debbano essere liberi di com-pletare e/o avviare i propri programmi.  Il Patto di stabili-tà resta al centro del confronto con il Governo. Per l’Anci è lo snodo cruciale per la crescita del Paese. Il problema è riemerso nei giorni scorsi, con l’Italia stret-ta dalla morsa del maltempo e i sindaci in prima linea, gra-vati da responsabilità morali e civili e costretti ad affronta-re drammatiche emergenze ingessati dai vincoli del patto. Senza una profonda revisione da parte del Governo, entro e non oltre questo mese di febbraio, i Comuni saranno costretti a violare i vincoli del Patto stesso, sugli interventi comunali straordinari e ur-genti per la messa in sicurezza del territorio e dei cittadini.

■■■ ANCI PUGLIA / Per la regione una doverosa e attenta tutela del territorio

Fermare le speculazioni sul territorioNel mirino anche la riforma del “Piano casa” e la revisione del Patto di stabilità

Luigi Perron, presidente Anci Puglia

L’Anci Puglia sta lavorando insieme

all’assessore regionale alle Opere pubblichee protezione civile

Fabiano Amati alla storica approvazione del fascicolo del fabbricato, che per la prima volta sarà istituito

in Puglia

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EventiLunedì 27 Febbraio 201218 Costruire - Edil Levante 2012

In tempi di crisi le occasioni di rilancio sono preziose.

E alla fine di un anno molto duro per le aziende italiane è importante guardare al futuro anche mettendo in mostra e storie di successo, con l’obietti-vo di ripeterle, e creare nuove opportunità di business.L’occasione giusta è rappre-sentata anche dalla settima edizione di Costruire Edil Levante - Sitep Tetto & Pareti 2012 (1-4 marzo 2012), la fiera biennale dell’edilizia di Bari. (www.costruire-edillevante.it). A dodici anni dalla na-scita, Costruire conferma il primato di fiera dell’edilizia di

riferimento del Centro-Sud. È la rassegna più importante sia per metri quadri espositi-vi (oltre 55mila mq nel 2010), per numero di espositori (più di 300 nel 2010) e, ben più im-portante, per numero di visita-tori (oltre 22.435 nel 2010). Tutte le cifre, naturalmente, sono riferite a visitatori pro-fessionisti dell’edilizia. Per-sone che sanno che cosa vo-gliono per le loro attività ma anche curiose di conoscere le più recenti innovazioni del settore. Accanto al gigantismo del-le grandi opere, Costruire si rivolge anche ai processi di

ristrutturazione e moderniz-zazione della casa con un mo-dello di risparmio energetico classe A+, dove il fotovoltaico non necessita dell’accompa-gnamento costante del proget-tista ma è controllabile auto-nomamente dal privato.Quest’anno, per superarsi, Costruire aprirà in un nuovo padiglione della Fiera del Le-vante, uno spazio di 26mila mq moderno e accogliente che testimonia come la vitalità della fiera cresca di pari passo con i progetti. Gli organizzatori, Sergio e Nicola Ustignani, spiegano questo successo descrivendo

il mercato dell’edilizia in cui operano. “Siamo al Centro-Sud - spiegano - una zona in cui la situazione è molto di-namica. Il nuovo governo ha recentemente sbloccato fondi strutturali importanti e siamo in attesa di vedere quali altre risorse investirà sul Mezzo-giorno: ci sono grandi infra-strutture da costruire, grandi imprese da progettare e tante opportunità”.Sono diversi i convegni in programma che spaziano dai materiali, per esempio come il legno: un materiale iconico nella storia dell’uomo. Il legno viene oggi riscoperto moder-

namente e declinato in tutta la sua duttilità: isolante, flessi-bile e gradevole esteticamente si prepara a essere una delle chiavi dell’edilizia moderna come lo è stato per quella pas-sata: un materiale che aiuta davvero a proteggere il singo-lo, energeticamente parlando.Di legno si parlerà venerdì 2 marzo alle ore 16 in occasio-ne del convegno di “Legno Legno, il sistema finestra e la casa passiva in ambiente me-diterraneo”, tenuto da Giorgio D’Ablo in collaborazione con Tbz (centro di fisica edile) e Antonio Stragapedi. Il risparmio energetico verrà trattato negli altri numerosi convegni di Domodry e Pro-tosoa (rispettivamente venerdì 2 marzo ore 09,30 e alle 14,00) e di Ecodialogando (sabato 3 marzo ore 09,30 e 14,00). Domenica 4 marzo alle 09,30 Confartigianato illustrerà le soluzioni per un’edilizia che rispetta l’ambiente: materiali naturali e sistemi impermea-

bili fotovoltaici. Ma il rispar-mio energetico è declinato anche rivalutando e sostenen-do il proprio patrimonio edi-lizio, tema di “Noi che la casa ce l’abbiamo”, il convegno di sabato 3 marzo alle 09,30 or-ganizzato da Cna e Centro per l’abitare, in collaborazione con il Network CasaClima Puglia.Spiccano anche le iniziative che facilitano l’adesione dei clienti delle aziende: a dispo-sizione navette e pacchetti completi di viaggio, soggiorno e visita in fiera, anche con il coordinamento delle camere di commercio estere dei Paesi del bacino del Mediterraneo.Costruire, insomma, è l’oc-casione per essere aggiornati su ogni aspetto del mercato dell’edilizia con una panora-mica completa del mercato e un carnet ricco di convegni che vede la presenza di tutti i professionisti del Centro-Sud. “Perché chi lavora al Centro-Sud passa da Costruire”, dice Ustignani.

■■■ COSTRUIRE / Convegni e workshop alla fiera biennale dell’edilizia di Bari dall’1 al 4 marzo

Tecnologie, materiali ma anche culturaIn primo piano, più che mai, anche il tema del risparmio energetico

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EventiLunedì 27 Febbraio 2012 Costruire - Edil Levante 2012 19

“L’anno che si è concluso, è stato, per l’anda-mento dei volumi gestiti dalla nostra Banca, migliore di quanto ci si potesse attendere. Un bilancio in significativa crescita che lascia ben sperare anche nuova Banca del Cilento e Lu-cania Sud, nata dallo scorso primo gennaio”. A tracciare il bilancio è il Direttore Generale, dottor Ciro Solimeno.Quanto pesa l’andamento generale dell’eco-nomia e quanto potrà pesare in futuro?“Le ripercussioni sull’economia reale della crisi finanziaria globale sono state forti, deter-minando, in particolare negli ultimi mesi del 2011, un attacco speculativo ai titoli di Stato italiani, senza precedenti, che ha generato l’in-nalzamento repentino del costo del debito pub-blico italiano rispetto a quello degli altri stati europei anche di analogo o inferiore standing, ad esempio la Spagna. Ciò è ovviamente dipe-so dalla fragilità politica del nostro paese che ha favorito la descritta condizione e non lascia intravedere, nel breve termine, spiragli positivi e stabili degli assetti istituzionali.” Quanto invece al nuovo territorio della Banca del Cilento e Lucania Sud?Nei territori in cui opera la nostra Banca le conseguenze della crisi si stanno abbattendo su un’economia reale storicamente fragile e basata, da un lato, e per fortuna, su una tipolo-gia di reddito familiare derivante in gran parte da impiego pubblico e terziario, da un altro, su una giovane ed ancora debole economia pri-vata basata su micro aziende artigiane o mani-fatturiere, sul turismo, sull’agroalimentare, e in misura purtroppo crescente, sull’edilizia priva-ta destinata alla realizzazione residenziale sia primaria che secondaria. Bisogna purtroppo prendere atto che proprio tale settore sta conti-nuando a mostrare la corda in tutta la sua filiera ed in tutte le sue componenti sia pubbliche che private.”Questo potrebbe portare al perdurare del ri-stagno immobiliare...“Il ristagno del mercato immobiliare conti-nuerà infatti anche per il 2012 in conseguenza delle misure anticrisi adottate dal nuovo gover-no che di fatto penalizzeranno ulteriormente il comparto. Ad aggravare la difficoltà, e più in generale la percezione locale della crisi, si è aggiunto per I’edilizia pubblica, il persistente blocco dei pagamenti pubblici sia a livello lo-cale, a causa del noto “patto di stabilità”, che da parte dello Stato Centrale.”Come gestire questa crisi allora? “In tale quadro la nostra Banca, nel redigere le politiche del credito per l’esercizio in corso, deve formulare previsioni operative basate su ancora maggiore attenzione e prudenza rispet-

to all’anno scorso giacché appare evidente che le ipotesi formulate in ambito esclusivo Banca del Cilento dovranno essere ridefinite nell’ot-tica della nuova Banca del Cilento e Lucania Sud, adeguandole alle mutate necessità di di-versificazione settoriale e territoriale dei pos-sibili investimenti. Il tutto tenendo conto delle stime di fonte ABI che segnalano per il 2012 una crescita ancora forte delle sofferenze e dei crediti anomali.”Quali gli interventi a sostegno dell’economia locale? “Gli interventi a sostegno dell’economia dei nuovi territori effettuati dalla nostra banca do-vranno mirare essenzialmente al sostegno del “settore famiglia”, riscoprendo il nostro na-turale cammino di banca locale di prossimità e vicinato. Possiamo pertanto, in tale quadro, ipotizzare per il prossimo anno, di continuare a contribuire significativamente al sostegno dell’economia del nostro territorio che dallo scorso primo gennaio è identificabile in gran parte, e sostanzialmente, con quello dell’antica Lucania.” Come interagire col sistema economico loca-le?“Se è vero che I’imprenditore attento in epoca di crisi si riorganizza ed investe per prepararsi ad avvantaggiarsi del ciclo economico positivo che seguirà a quello negativo, appare pertanto opportuno prevedere per l’anno in corso la necessità di procedere a sostanziali interventi riorganizzativi in parte già in corso, finalizzati a rafforzare la nuova Banca del Cilento e Lu-cania Sud, sotto diversi profili: patrimoniale, risorse umane, opportunità commerciali, mo-nitoraggio e controllo dei rischi, in particolare di quello di credito, al fine di poter continuare a perseguire la crescita e lo sviluppo che rap-presentano il principale obiettivo strategico di una banca nata e cresciuta con finalità di servi-zio al territorio. Circa le previsioni di sviluppo per l’esercizio in corso in materia di politiche creditizie, ritengo peraltro necessario antici-pare i tratti essenziali della proposta di budget specifico che farò al Consiglio di Amministra-zione nella seduta dedicata a tale argomento.”Come si articola la proposta?Entrando nel merito dell’attività da svolgere nel corrente anno appare necessario operare le seguenti premesse:a) per l’assistenza creditizia alle “aziende”, bi-sogna fare delle scelte attente sulle relazioni da assistere tenendo presente la condizione in cui versa la singola azienda e il suo settore econo-mico di origine, evitando il più possibile epi-sodi di accentuata concentrazione di rischio. In linea di principio il nostro affiancamento deve

essere aggiuntivo e partecipativo, mai sostitu-tivo e, in ogni caso, bisogna cercare di evitare interventi in aziende già ampiamente assistite in misura preponderante da istituti di credito nazionali;b) sui privati, professionisti, e in particolare sulle famiglie, bisogna invece puntare molto, visto il panorama economico di crisi descrit-to in precedenza giacché solo il sostegno al “settore famiglia”, e più in generale al “retail”, può consentire oltre ad un utile frazionamento del rischio, il mantenimento a livello locale di sufficienti livelli di consumo atti a far girare produttivamente risorse utili alla restante eco-nomia locale (PMI, commercio e terziario). Secondo I’ABI, è possibile ipotizzare che per l’anno in corso, dal retail, i bilanci bancari po-tranno trarre oltre il 40% dei propri utili. Se ciò è possibile per I’ABI, appare pertanto plausi-bile ritenere che tali risultati siano conseguibili anche dalla nostra BCC da sempre votata al soddisfacimento delle esigenze creditizie del-

le famiglie, delle piccole aziende, anche arti-giane, e dei professionisti, che costituiscono il nostro vero bacino sociale di clientela e, di conseguenza, di possibili interventi creditizi a sostegno. Ritengo pertanto che dal lato degli impieghi per I’anno in corso possiamo preve-dere:1) una generale crescita degli investimenti in-centrata su volumi di mera sostituzione degli investimenti già in essere che via via arrive-ranno a scadenza. Gli stessi dovranno tuttavia presentare una composizione interna diversa

rispetto all’anno scorso, sbilanciata a favore del “retail” rispetto alle”imprese”;2) una redistribuzione degli investimenti an-che di tipo territoriale per introitare i nuovi settori economici (manifatturieri, commercio, ecc.) presenti nei nuovi territori lucani. Come regolarsi sul piano della raccolta?“Nell’ambito di uno scenario economico di-ventato ancora più difficile e concorrenziale per la massiccia presenza nel mercato dome-stico di Titoli di Stato a tassi particolarmen-te elevati, la nostra attenzione dovrà essere indirizzata alla conquista di nuove posizioni rispetto alle “PP.TT” che permangono, su di-verse piazze di nostra competenza, comprese quelle nuove della Lucania, il nostro principale competito. I prodotti da offrire, se da un lato, grazie all’allineamento fiscale al 20%, si sono in parte semplificati, facendo ritornare in auge strumenti come i certificati di deposito che era-no diventati desueti, dall’altro, a causa dell’im-pennata dei tassi dei Titoli di Stato dovranno

essere presumibilmente offerti a condizioni molto più onerose prossime a quelle degli stru-menti di Stato. Su tale versante, tenendo pe-raltro presente che saranno presentati a breve nuovi prodotti, tassi e condizioni, ci si attende un atteggiamento particolarmente proattivo, che vada ben oltre la capacità difensiva delle nostre complessive quote di mercato, in grado di generare una spinta commerciale che dovrà essere, oltre che apparire, particolarmente con-creta ed efficace, adeguata alle competenze, risorse e qualità di cui dispone la nostra Banca.

Famiglie e retail: la ricetta per una crescita volta a superare la crisi“Il sostegno al settore famiglia, in particolare al retail può consentire, oltre ad un utile frazionamento del rishio il mantenimento di sufficienti livelli di consumo” afferma il Direttore Generale, dott. Ciro Solimeno

Le strategie di crescita della nuova Banca del Cilento e Lucania Sud

Il territorio della nuova Banca del Cilento e Lucania Sud, in rosso tutte le filiali del nuovo istituto di Credito Cooperativo, dal Tirreno allo Iono. Nella foto: Ciro Solimeno, il Direttore Generale

Il 14° Congresso Na-zionale del Credito Cooperativo ha sug-gellato con approva-zione unanime la Re-lazione del Presidente della Federcasse Azzi, che lega il futuro della categoria alla coerenza con i valori mutualistici e, quindi, al suo orientamento al

servizio dei soci.Oggi le BCC annoverano complessivamente 1 milione e centomila soci. Il Presidente Azzi ne ha auspicato il raddoppio, che dev’essere fa-vorito attraverso il potenziamento delle ragioni del “vantaggio” mutualistico con motivazioni di carattere ideale: “I vantaggi di essere soci vanno individuati, declinati, presentati con attenzione alle necessità dei diversi segmenti

di clientela. Spesso sono vantaggi di lungo ter-mine, a volte lontani dalla logica dominante, condizionata dai mercati finanziari.Possono naturalmente essere vantaggi banca-ri, ed esprimersi nelle condizioni, ma anche nella possibilità di avere canali diretti e perso-nalizzati di comunicazione e relazione con la propria banca, che si ha meglio la possibilità di conoscere e controllare e da cui è più facile anche farsi conoscere.Possono anche essere extra-bancari ed esplici-tarsi in iniziative per la salute e la previdenza, per la sicurezza e la protezione dagli imprevisti della vita, ricreative e di aggregazione o pro-mozionali in genere. Possono essere valoriali, e sostanziarsi nel partecipare ad un progetto di democrazia economica, centrato su una banca che dà opportunità a molti, non potere a pochi; che ha la redditività come obiettivo strumenta-le, non il profitto come fine ultimo; che gioca ogni giorno la propria reputazione sul territorio

e ogni giorno può essere giudicata per quello che fa o non fa”.All’auspicato raddoppio del numero dei soci il Presidente della Federcasse ha fatto seguire l’altro importante e coerente auspicio che i soci si impegnino a lavorare concretamente con la loro banca cooperativa: “Dobbiamo portare il nostro socio a ricordarsi della sua cooperativa bancaria non solo quando chiede un mutuo, a anche quando ha liquidità da impiegare, o ri-schi da assicurare. Partecipazione non è solo essere presenti un giorno l’anno all’Assemblea dei Soci: è lavorare ogni giorno – preferibil-mente e convintamente – con la propria coo-perativa. E’ necessario che i soci maturino il pieno convincimento di essere “proprietari” e parte fondamentale della “cooperativa di cre-dito”, lavorando più intensamente, da protago-nisti, con essa e rendendosi disponibili anche a svolgere un ruolo più attivo nella banca”.A sua volta la banca di credito cooperativo

I valor i mutualistici e la crescita del credito cooperativo

La nuova Banca al Congresso Nazionale del Credito Cooperativo

Il presidente della nuova Banca del Cilento e Lucania Sud, avvocato Francesco Castiello, ribadisce con forza i valori della mutualità tra i soci della BCC

Francesco CastielloPres. Banca del Cilento e Lucania Sud

deve accrescere i servizi e migliorare le presta-zioni resi ai soci e alla clientela estendendo la propria attività ad ambiti connessi a quelli ban-cari quali quello assicurativo e previdenziale.Sotto il profilo organizzativo il Presidente Azzi ha rimarcato “la necessità di favorire meccani-smi di ricambio” al fine di valorizzare l’appor-to di professionalità esterne. In questa prospet-tiva si colloca, appunto, il nuovo statuto-tipo che fissa all’art. 33 la durata massima dell’in-carico presidenziale per non oltre tre mandati facendo giustizia delle cariche a vita.Anche la Banca d’Italia, rappresentata al Con-gresso Federcasse dal Vice Direttore Generale D.ssa Tarantola, non ha mancato di rimarcare le inefficienze nascenti dall’ “accentramento di poteri presso amministratori in carica da lungo tempo e da carenze nel sistema organizzativo”, plaudendo al nuovo statuto-tipo e al più effi-cace controllo dei conflitti di interesse da esso consentito.

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Bari 1 - 4 marzo 20127 grandi idee in cantiere, tanti buoni motivi per partecipare

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