Appello per cambiare il patto di stabilità

2
Cambiare il Patto di stabilità per Venezia, subito. Un appello al Presidente della Repubblica, al governo, al parlamento, alle forze politiche La Fondazione Gianni Pellicani, di fronte all’emergenza e alla necessità di salvare il Patto di Stabilità, si fa promotrice di un appello rivolto a sindacati e categorie economiche. Un'iniziativa necessaria per cercare di intervenire su un problema drammatico per la città, che sta passando nell'indifferenza generale. In questi giorni, in queste ore, Venezia sta correndo un rischio gravissimo. Se non interverranno fatti nuovi, rischia infatti di non rispettare gli obiettivi fissati dal Patto di Stabilità, con effetti devastanti sull'amministrazione, sui suoi dipendenti, sui servizi erogati ai cittadini, sulla città. Al di là dei limiti e degli errori delle passate amministrazioni, le pesantissime difficoltà che sta incontrando la stessa attuale gestione commissariale del Comune nel tentare di raggiungere quegli obiettivi, dimostrano che il vero problema é in effetti la natura, la logica del Patto. Tutti i Comuni, da tempo, ne chiedono una modifica, denunciandone l'insostenibilità. Nel caso di Venezia, le difficoltà sono addirittura moltiplicate poiché, nel calcolo che definisce gli obiettivi da rispettare, non entrano solo, come negli altri Comuni, le risorse derivanti dai trasferimenti ordinari (peraltro falcidiate dai tagli di questi anni). Nel calcolo che riguarda Venezia entrano anche risorse derivanti da fonti particolari, come la Legge Speciale o il Casinò, e non solo, che oggi sono ridotte ai minimi termini. Per questo é materialmente impossibile, o quasi, per il Comune rispettare obiettivi definiti in un'epoca di ben maggiori entrate. Lungi dal richiedere interventi di tipo assistenziale, pensiamo necessario che il parlamento e il governo ridefiniscano gli obiettivi del Patto togliendo dal loro computo le entrate che oggi sono venute meno, parificando la situazione di Venezia a quella degli altri Comuni. In caso contrario, riteniamo che Venezia andrà incontro a una drammatica crisi che bisogna in ogni modo scongiurare. Si tratta di un obiettivo che può e deve unire le forze fondamentali della città e le stesse forze politiche. Alla vigilia di elezioni che comunque segneranno una svolta, nessuno può permettersi di consegnare a chi, fra poco, dovrà amministrare il Comune, un’amministrazione impoverita e paralizzata. Al contrario, bisogna creare le condizioni per rigenerare la città. Ma bisogna agire subito, in questi giorni, in queste ore. Hanno già aderito all’appello: CGIL Venezia CISL Venezia UIL Venezia

Transcript of Appello per cambiare il patto di stabilità

Cambiare il Patto di stabilità per Venezia, subito. Un appello al Presidente della Repubblica, al governo,

al parlamento, alle forze politiche

La Fondazione Gianni Pellicani, di fronte all’emergenza e alla necessità di salvare il Patto di Stabilità, si fa promotrice di un appello rivolto a sindacati e categorie economiche. Un'iniziativa necessaria per cercare di intervenire su un problema drammatico per la città, che sta passando nell'indifferenza generale.

In questi giorni, in queste ore, Venezia sta correndo un rischio gravissimo. Se non

interverranno fatti nuovi, rischia infatti di non rispettare gli obiettivi fissati dal Patto di Stabilità, con effetti devastanti sull'amministrazione, sui suoi dipendenti, sui servizi erogati ai cittadini, sulla città.

Al di là dei limiti e degli errori delle passate amministrazioni, le pesantissime difficoltà che sta incontrando la stessa attuale gestione commissariale del Comune nel tentare di raggiungere quegli obiettivi, dimostrano che il vero problema é in effetti la natura, la logica del Patto. Tutti i Comuni, da tempo, ne chiedono una modifica, denunciandone l'insostenibilità. Nel caso di Venezia, le difficoltà sono addirittura moltiplicate poiché, nel calcolo che definisce gli obiettivi da rispettare, non entrano solo, come negli altri Comuni, le risorse derivanti dai trasferimenti ordinari (peraltro falcidiate dai tagli di questi anni). Nel calcolo che riguarda Venezia entrano anche risorse derivanti da fonti particolari, come la Legge Speciale o il Casinò, e non solo, che oggi sono ridotte ai minimi termini.

Per questo é materialmente impossibile, o quasi, per il Comune rispettare obiettivi definiti in un'epoca di ben maggiori entrate. Lungi dal richiedere interventi di tipo assistenziale, pensiamo necessario che il parlamento e il governo ridefiniscano gli obiettivi del Patto togliendo dal loro computo le entrate che oggi sono venute meno, parificando la situazione di Venezia a quella degli altri Comuni.

In caso contrario, riteniamo che Venezia andrà incontro a una drammatica crisi che bisogna in ogni modo scongiurare. Si tratta di un obiettivo che può e deve unire le forze fondamentali della città e le stesse forze politiche. Alla vigilia di elezioni che comunque segneranno una svolta, nessuno può permettersi di consegnare a chi, fra poco, dovrà amministrare il Comune, un’amministrazione impoverita e paralizzata. Al contrario, bisogna creare le condizioni per rigenerare la città. Ma bisogna agire subito, in questi giorni, in queste ore. Hanno già aderito all’appello:

CGIL Venezia CISL Venezia UIL Venezia

CGIL Funzione pubblica CISL Funzione pubblica UIL Pubblica Amministrazione Confindustria Venezia Camera di Commercio di Venezia Aepe Venezia CGIA Mestre Confesercenti Venezia Confcommercio Venezia Confartigianato Venezia Ava – Associazione Veneziana Albergatori Apindustria Venezia CNA – Confederazione Nazionale Artigiani Venezia centro Storico CNA – Confederazione Nazionale Artigiani Mestre Marghera