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    ETU

    SUBITO

    Campagna nazionaleper labolizione dellacontenzione promossadal Forum Salute Mentale

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    La contenzione si nasconde nei luoghi della cura. Una pratica

    che il terrore e lincubo di uomini e donne, di vecchi ebambini, di tutti quelli che vivono la fragilit delle relazioni, ildolore della solitudine, lisolamento, il peso insopportabiledella loro esistenza.

    La contenzione non solo impaurisce, ferisce, umilia chi lasubisce, ma anche gli operatori sanitari (medici, infermieri),che, non pi soggetti portatori di competenze, affettivit,relazioni, sono ridotti ad un ruolo di freddi custodi. Bisognaliberare entrambi, abolendo le fasce. La rabbia, il dolore,limpotenza, lumiliazione che le persone legate devono viveresono cos profondi che a fatica riescono a raccontare.

    1.

    Per superare questa praticac' bisogno di operatori capaci ditenere insieme competenza ed etica,in grado di opporsi e disubbidire.Di protocolli, linee ed organizzazioni,

    possibili grazie alle buone pratichedei servizi che non usano lacontenzione, che prevedano il nonricorso a questa e la escludano.

    La campagna nazionaleper labolizionedella contenzione...e tu slegalo subitosar presentata ufficialmentea Roma il 21 gennaio 2016

    E gi possibile sottoscriverequesto Appello scrivendo a:[email protected]

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    Nel nostro Paese, in gran parte dei servizi psichiatriciospedalieri di diagnosi e cura, la contenzione pratica diffusa,come denuncia il Comitato Nazionale per la Bioetica. Lapratica della contenzione ben conosciuta negli istituti che sioccupano di vecchi e nei luoghi che accolgono bambini eadolescenti.Lilliceit del trattamento ammessa da tutti e dovunque,anche quando le scarse risorse delle organizzazioni e lesiguo

    numero di personale fanno apparire inevitabile il ricorso allefasce.

    Eppure ci sono luoghi in Italia dove stata abbandonata e leporte sono aperte. Luoghi dove sono evidenti pratiche eorganizzazioni dei servizi rispettose della persona, delladignit e dei diritti di tutti, utenti ed operatori. Luoghi dove glioperatori e le organizzazioni sanitarie si pongono con rigore ilproblema, accettano di interrogarsi e sentono come fallimentodel lavoro terapeutico il ricorso alle fasce. E ancora servizidove singoli operatori compiono scelte coraggiose e riescono,

    pure se osteggiati, ad opporsi. E vertenze aperte percontrastare i tagli ai servizi e rivendicare finanziamenti eorganici adeguati.

    Luso delle fasce, dei letti di contenzione, sopravvissuto allachiusura dei manicomi, la prova pi chiara e scandalosa diquanto sia ancora viva limmagine del matto pericoloso, ingua-ribile, incomprensibile e quanto sia giustificata, voluta o tolle-rata, la domanda di controllo, di custodia, di segregazione. In

    molti dei luoghi della cura si lega ma si fa di tutto per non par-larne.

    Salvo quando capita lincidente. Francesco Mastrogiovanni,maestro di cinquantotto anni, muore nel servizio psichiatricodi Vallo della Lucania (SA) ai primi di agosto del 2009, dopo 4giorni di contenzione; tre anni prima, nel 2006, moriva nelServizio psichiatrico dellospedale Santissima Trinit diCagliari, Giuseppe Casu, fruttivendolo sessantenne, dopo cheper una settimana era rimasto legato al letto. Due morti che

    sembrano eccezioni, sono solo due morti, non silenziate, di cuisiamo riusciti a sapere.

    2.

    possibile allora immaginare luoghidella cura dove la Costituzionerepubblicana vincoli l'agirequotidiano e l'esercizio difficile e

    paziente della democrazia rendaimpensabili fasce, reti eporte blindate?

    3.

    Molti altri incidenti sono accaduti,almeno negli ultimi dieci anni.

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    Su questo vorremmo ci fossetrasparenza e che il Ministero dellasalute si obblighi a ricevere dalleregioni un report mensile diquanto accade.

    LItalia ha rappresentato un modello avanzato di gestione nelprocesso di restituzione di autonomia alle persone con distur-bo mentale, a partire dalla legge 180 e sino al superamentodegli Opg. E auspicabile che i passi avanti sino a ora compiuticonducano a ulteriori avanzamenti nella tutela della salutementale delle persone; dal rispetto della dignit che nascelidea stessa di terapia.

    Cos il Presidente Mattarella nel messaggio in occasione dellagiornata mondiale della salute mentale 2015, dignit e inclu-

    sione, indetta dallOms. urgente necessario un cambia-mento radicale. Occorre che chi cura e chi curato sia consa-pevole dei propri diritti, e li possa agire. Che una comunitinformata e partecipe attraversi i luoghi della cura, ricono-scendo ci che accade alle persone nei momenti di maggiorefragilit e dolore.

    4.

    Non possiamo continuare anon interrogarci di fronte a quanto

    ogni giorno accade e denunciare,rifiutare, disubbidire.

    Che la contenzione sia unapratica illecita, indegna, incivile,vorremmo non ci fossero pi dubbi.

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    SUBITO

    La campagna nazionale per labolizione

    della contenzione ...e tu slegalo subito

    sar presentata ufficialmente

    a Roma il 21 gennaio 2016

    gi possibile sottoscrivere questo Appello

    scrivendo a: [email protected]

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    Primi firmatari:

    Vito D'Anza(Forum nazionale Salute Mentale)

    Giovanna Del Giudice(Conferenza Permanente per la Salute nel Mondo

    F. Basaglia)Grazia Serra(Comitato Verit e Giustizia per Francesco Mastrogiovanni)

    Natascia Casu (Comitato Verit e Giustizia per Giuseppe Casu)

    don Luigi Ciotti (Gruppo Abele)

    Rossana Dettori, Cecilia Taranto, Denise Amerini(Funzione PubblicaCgil)

    Gisella Trincas(Unasam)

    Peppe Dell'Acqua, Aldo Mazza(Collana 180 Archivio critico della salutementale)

    Vera Lamonica, Stefano Cecconi(Cgil)

    Piero Cipriano, Fabrizio Starace(Forum Salute Mentale)

    Alberta Basaglia, Giorgio Bignami, Maria Grazia Giannichedda(Fondazione Franco e Franca Basaglia)

    Luigi Manconi, Valentina Calderone(A Buon Diritto)

    don Armando Zappolini(Cnca)

    Stefano Anastasia(Societ della Ragione)

    Tiziano Vecchiato(Fondazione Zancan)

    Franco Corleone (Garante diritti detenuti Regione Toscana)

    Gabriella Stramaccioni(Libera)

    Vincenzo Falabella(Fish Federazione Italiana Superamento Handicap)

    don Giuseppe Insana(Associazione Solidariet e Accoglienza BarcellonaPozzo di Gotto)

    Patrizio Gonnella(Antigone)Fabio Ragaini(Gruppo Solidariet)

    Anna Poma(Festival dei Matti)

    Alessandro Sirolli(180Amici L'Aquila)

    Mario Novello(Conferenza Permanente per la Salute nel Mondo F.Basaglia)

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    Cosa vogliamo fare insieme

    (cosa puoi fare Tu)

    Sottoscrivere, far sottoscrivere,diffondere e discutere questo Appello.

    Visitarei luoghi dove si pratica lacontenzione, e quelli dove non si pratica,per capire, conoscere, informare,testimoniare.

    Richiedereun monitoraggio attento,e accessibile a tutti, del ricorso,nei luoghi della cura, alla contenzione.

    Promuovereeventi pubblici, sullacontenzione e sulla campagna... e tu slegalo subito, investendo

    intellettuali, politici, ricercatori, artisti,poeti, gruppi e associazioni equantaltri disponibili.

    Raccoglieretestimonianze di cittadinee cittadini, di operatori, familiari, avvocati,magistrati.

    Sostenerela denuncia delle persone chehanno subito la contenzione e dei lorofamiliari.

    Sostenerele vertenze degli operatori cheintendono denunciare tale praticarivendicando attenzione e rispetto.

    UNO

    DUE

    TRE

    QUATTRO

    CINQUE

    SEI

    SETTE