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N. 122 Primavera 2014 del servizio dentario scolastico App e libri per bambini sul tema dell’igiene orale [ 11 ] I SOCIAL MEDIA NELLE SCUOLE [ 3 ] AMICO DEI DENTI E SENZA ZUCCHERO [ 9 ] CORSI [ 15 ]

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N. 122 Primavera 2014

del servizio dentario scolastico

App e libri per bambini sul tema dell’igiene orale [ 11 ]

I socIal medIa nelle scuole [ 3 ] amIco deI dent I e senz a zucchero [ 9 ] corsI [ 15 ]

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n. 122 / pr imaver a 2014[ 2 ]

EDITORIALE

IMPRESSUM

Editrice: Fondazione per le Operatrici di Prevenzione Dentaria (OPD), www.serviziodentarioscolastico.ch. Redazione/abbonamenti: Moussonstrasse 19, 8044 Zurigo, [email protected], CHF 40.– all’anno. Periodicità: 4 numeri all’anno. Redazione: Dr. F. Magri, Fondazione per le OPD, Sandra Küttel, Gabriela Troxler e Rahel Brönnimann, Servizio stampa e d’informazione SSO. I contributi senza sigla o senza nome dell’autore e nome della ditta rispecchiano il parere degli autori, che non deve necessariamente corrispon-dere all’opinione della redazione. Layout: Claudia Bernet, Berna. Stampa: Jordi Medienhaus, 3123 Belp Tiratura: 550 esemplari. Fotografie: iStock, Fotolia, a disp., Azione Salvadenti

© La redazione si riserva tutti i diritti. Vietata la riproduzione e la diffusione di interi numeri. È permessa la riproduzione previa indicazione della fonte.

AT TUAL ITà

Dr. Felix Magri,

redattore del Bollettino

delle OPD

Nel 2011, ogni giorno sono stati spediti 200 milioni di messaggi su Twitter. A metà 2013 erano già 400 milioni, tanti quanti un libro di circa 20 milioni di pagine o 16’326 copie di «Guerra e pace» di Tolstoj. Uno sopra l’altro, questi messaggi formerebbero una torre alta 896 metri, un bel pezzetto in più del Burj Khalifa di Dubai, il grattacielo più alto del mondo. Una cosa è certa: i social media hanno assunto un ruolo sempre più importante nella nostra vita quotidiana. Per questo motivo, piano piano si avvicina il momento di utilizzarli anche nelle scuole. Solo in questo modo i giovani imparerebbero a usare internet in modo respon-sabile e consapevole. In questo numero vi spieghiamo come si potrebbero includere i social media nelle lezioni.

Nuovi media, quindi nuovi strumenti informativi e di apprendimento: sono molti i programmi che si prefiggonodi illustrare in maniera allettante ai bambini come curare l’igiene orale. Al momento non è ancora chiaro se questi programmi siano validi dal punto di vista ped-agogico e di fatto efficaci. Per farvi un’idea vostra, alle pagine 11-13 trovate consigli su App e libri destinati ai bambini sul tema dell’igiene orale.

Infine vi spieghiamo qual è la differenza tra un prodotto «amico dei denti» e uno «senza zucchero» (pag. 9) e come cambiare approccio e ottenere buoni risultati con le campagne di prevenzione, rifacendosi a quanto scoperto dall’economia comportamentale (pagg. 7 e 8).

Anche il World Oral Health Day, previsto per il prossimo 20 marzo, desidera migliorare la prevenzione. Questa giornata si prefigge, infatti, di migliorare in tutto il mondo le conoscenze sull’igiene orale e di contribuire in questo modo a ridurre le malattie del cavo orale. Qui a lato potete scoprire come entrare a far parte di questo movimento.

World Oral Health Day 2014Il 20 marzo 2014 è in calendario il World Oral Health Day (WOHD), ossia la Giornata mondiale della salute orale. Questa giornata, organizzata dal 2007 dalla World Dental Federation (FDI) a cadenza annuale, vuole che la cura dei denti sia «sulla bocca di tutti». L’opinione pubblica deve prendere coscienza dell’im-portanza della salute orale e di quanto quest’ultima possa influenzare la nostra esistenza: quando man-giamo, parliamo, ridiamo o cantiamo.

Stando alla FDI, almeno una volta nella loro vita il 90% di tutti gli abitanti della Terra soffre di una ma-lattia orale, ma poco più della metà della popolazione mondiale ha accesso a cure specifiche. Inoltre, tra il 60 e il 90% di tutti i bambini del mondo in età scola-stica presenta carie! Ecco perché la prevenzione è così importante. La Giornata mondiale della salute orale vuole incoraggiare le famiglie e le scuole a parlare di più di igiene orale, ossia dell’importanza di pulire i denti due volte al giorno con un dentifricio contenente fluoruri e di sottoporsi regolarmente a controlli dal dentista.

Quest’anno la Giornata mondiale della salute orale sarà all’insegna del motto «Celebrating healthy smiles», quindi si vogliono festeggiare i sorrisi sani e concen-trare l’attenzione sulla cura della bocca e dei denti per tutta la vita. La FDI mette a disposizione diverso materiale con spunti per organizzare la giornata, che può essere scaricato gratuitamente dal sito web: www.worldoralhealthday.org sotto «Resources».

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SCUOLE E MEDIA

luogo preciso, quindi gli allievi potreb-bero studiare di più da casa, sempre comunque con un feedback da parte del docente. Già oggi si può osservare quanto inter-net e i social media stiano cambiando l’apprendimento. Chi vuole imparare lo spagnolo, per esempio, non è più ob-bligato a iscriversi a un corso, basta cercare un’App o un programma su internet (alcuni sono persino gratuiti). Quello che oggi rappresenta un’ecce-zione, per esempio nell’ambito dei la-vori di maturità, grazie ai social media potrebbe diventare una prassi standard nelle scuole: lo studio sulla base di pro-getti specifici. In tal modo, ogni allievo raggiungerebbe un obiettivo di appren-dimento usando un suo metodo perso-nale, pur restando in contatto con l’am-

Internet ha rivoluzionato il nostro modo di comunicare: in men che non si dica si elaborano, commentano e diffon-dono contenuti di tutti i generi. Molte persone, che sono sia autori che lettori dei contenuti, interagiscono in tempo reale tra loro. Questa realtà non è però esente da rischi e infatti tutti ormai hanno capito che la prima cosa da fare è insegnare ai giovani come usare in maniera responsabile i social media, ossia Facebook, Twitter ecc. Anche se i giovani conoscono questi media me-glio dei loro genitori e dei loro docenti, gli adulti possono comunque aiutarli mettendo a disposizione le loro cono-scenze generali e le loro esperienze di vita. Per fare un passo in questa dire-zione si potrebbero integrare i nuovi media nelle lezioni.

Un nuovo modo di imparare Ma come fare? Si potrebbe, per esem-pio, dare agli allievi la libertà di scegliere se in un dato momento preferiscono ascoltare, leggere, parlare o scrivere. Tutti gli allievi comunicherebbero in contemporanea e in questo modo cam-bierebbe anche il ruolo del docente, che non avrebbe più solo il compito di trasmettere conoscenze, ma anche quello di incanalarle e di accompa-gnare gli allievi. In questo modo, gli allievi si assumerebbero maggiori re-sponsabilità e deciderebbero in prima persona come e cosa imparare in un determinato momento. Così facendo, non sarebbero più costretti a rivolgere la loro attenzione esclusivamente al docente, e quest’ultimo, a sua volta, potrebbe concentrarsi su singoli allievi e sui loro problemi. Queste forme d’in-segnamento non sarebbero legate a un

Facebook a scuola? I social media stanno prendendo sempre più piede e non si fermano davanti alle scuole. Ma Facebook & Co. possono essere effettivamente usati durante le lezioni? Che opportunità offrono e che rischi comportano?

Gabriela Troxler

^ Con i social media cambie-rebbe il ruolo dei docenti, che accompagnerebbero gli allievi a gestire la marea di informazioni presenti su internet, trasmettendo loro le competenze mediali.

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allievi timidi. Lo stesso varrebbe per i compiti a casa: gli allievi potrebbero riassumere le lezioni su un blog, fare ricerche o raccogliere informazioni sup-plementari su determinati temi tramite internet. In questo modo, tutti gli allievi si assumerebbero maggiori responsa-bilità e il contributo di ciascuno diven-terebbe più importante.

Rischi dei social media Usare i social media a scuola comporta alcuni rischi: gli allievi potrebbero sen-tire ulteriormente il bisogno di essere sempre reperibili e sempre online. Inol-tre, quanto si afferma su internet può essere estrapolato dal suo contesto, dando così origine a malintesi. Senza dimenticare che quel che finisce su in-ternet è difficile da eliminare definitiva-mente e può addirittura finire in mano a un pubblico ben più vasto di quanto si volesse inizialmente. Infine, non va sottovalutato il fatto che l’uso di forme d’insegnamento digitali è particolar-mente oneroso sia a livello di tempo che di investimento finanziario: i docenti e gli allievi andrebbero formati e occor-rerebbe trovare le risorse per finanziare l’acquisto dell’attrezzatura tecnica. Pensando agli sviluppi futuri in questo ambito sarebbe sbagliato mettere la testa sotto la sabbia e sottovalutare questa tendenza. Potrebbe quindi es-sere utile integrare nelle lezioni singoli momenti di apprendimento con i social media. Accanto alle forme tradizionali di insegnamento, questi momenti po-trebbero aiutare gli allievi a diventare giovani adulti autodeterminati e consa-pevoli delle proprie responsabilità. Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che l’uso dei social media venga integrato nei programmi di studio. Nel frattempo è certamente opportuno avviare, nelle varie materie, piccoli progetti con i so-cial media e discutere con i vari istituti scolastici dei vantaggi e degli svantaggi di tali esperienze.

Stimolare gli allievi insicuri Un’altra possibilità per introdurre i so-cial media nelle scuole potrebbero es-sere le discussioni in classe: gli allievi non dovrebbero più limitarsi a interve-nire chiedendo la parola, ma potreb-bero porre domande o fare commenti tramite i tablet, gli smartphone e i lap-top. Spesso, nelle classi numerose, sono sempre gli stessi quattro o cinque allievi a intervenire durante le discus-sioni. I social media permetterebbero di ovviare a questo problema coinvol-gendo maggiormente nella lezione gli

biente scolastico, dove raccoglierebbe feedback e idee.

Ai docenti la metodologia Il docente fungerebbe da trait d’union tra la scuola e gli allievi, e sarebbe re-sponsabile della qualità e della corret-tezza dei contenuti che i ragazzi affron-terebbero ed elaborerebbero personal-mente. Va però detto che su internet le conoscenze e i fatti diventano effimeri e si rischia di perdere facilmente l’orien-tamento: cosa è vero, cosa non lo è più e cosa non lo è mai stato? Il compito dei

docenti, quindi, sarebbe soprattutto di insegnare agli allievi a lavorare seguendo un determinato metodo: come gestire la marea di informazioni presenti nella rete e come distinguere le informazioni vere da quelle false? Come realizzare un progetto usando i social media? Gli allievi acquisirebbero queste compe-tenze mediali lavorando al loro progetto seguiti dai docenti, all’insegna del lear-ning by doing. Il vantaggio di questo approccio è che gli allievi dovrebbero essere attivi e in questo modo i docenti capirebbero cosa fa ogni singolo allievo e quali sono i suoi punti di forza. Inoltre, affrontando temi come la sfera privata e l’uso di immagini su internet, i docenti imparerebbero qualcosa di nuovo, mentre gli allievi acquisirebbero maggiore sicu-rezza durante la navigazione su internet.

Sul sito web http://schulesocialmedia.com, Philippe Wampfler mette a disposizione dei prome-

moria e altro materiale sull’uso dei social media nelle scuole. Per ulteriori informazioni: Philippe

Wampfler (2013): «Facebook, Blogs und Wikis in der Schule: Ein Social-Media-Leitfaden». Vanden-

hoeck & Ruprecht Verlag.

^ Sarà questa la scuola del futuro? Momenti di apprendimento individuale tramite i social media alternati a forme di insegnamento tradizionali.

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PER BAMBINI

A PARTIRE

DAI 6 ANNI.

IGIENE ORALE COMPROVATA IN UN NUOVO DESIGN!

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n. 122 / pr imaver a 2014 [ 7 ]InTERV ISTA

tro il conto (per il danno) ci viene pre-sentato solo più tardi. Quasi tutte le scelte in fatto di stile di vita sano rien-trano in questa categoria. Vi sono, per esempio, «i comportamenti in cui inve-stire», come fare ginnastica oggi per evitare un infarto cardiaco fra dieci anni oppure usare il filo interdentale oggi per evitare di dover pagare l’onorario del dentista fra sei mesi. Vi sono anche i «beni peccaminosi», come i dolciumi, il sesso non protetto, il fumo, che sul momento sono piacevoli, ma i cui costi

Può farmi qualche esempio di campagne di prevenzione fallite?

Pensiamo al fumo. Le campagne di pre-venzione cercano di dissuadere le per-sone dal fumare con messaggi se-condo i quali dopo 20 anni il fumo può causare il cancro ai polmoni. Come se, ogni volta che si accende una sigaretta, una persona si mettesse a pensare a quello che succederà fra 20 anni! Que-sto è ciò che gli economisti comporta-mentali definiscono «the problem of intertemporal choice»: se da un lato soddisfiamo subito un bisogno, dall'al-

Spesso gli obiettivi delle campagne di prevenzione sono encomiabili, ma non sempre riescono a cambiare il comportamento delle persone. Come mai?

Perché la maggior parte delle teorie in questo campo partono dal presuppo-sto che noi esseri umani siamo razio-nali, il che non è vero. In realtà, i nostri processi mentali sono automatici e il nostro comportamento è guidato dalle emozioni, compresi gli stati d’animo indotti dalla pubblicità.

Perché spesso agiamo contro i nostri interessi? Noi esseri umani agiamo in modo irrazionale. Le nostre decisioni sono influenzate non solo dalla ragione, ma anche dalle emozioni e dagli aspetti sociali. Quanto scoperto dall’economia comportamentale può contribuire a modificare sia le abitudini del singolo che la sanità pubblica. In un’intervista con la giornalista Amy Gutman, Ichiro Kawachi, direttore del Dipartimento di scienze sociali e comportamentali alla Harvard School of Public Health, spiega per quale motivo spesso noi esseri umani non agiamo nel nostro interesse personale e come potremmo invece modificare il nostro comportamento.

A cura di Felix Magri <Gli esseri umani dovrebbero scegliere automaticamente la variante più sana: un obiettivo realizzabile grazie alle nuove scoperte dell’economia comportamentale.

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PER BAMBINI

A PARTIRE

DAI 6 ANNI.

IGIENE ORALE COMPROVATA IN UN NUOVO DESIGN!

432.3IA.034_1-1_209x285_Candida_1348ke001i.indd 1 07.11.13 12:36

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si possono far sentire in un secondo momento. Se fossimo esseri perfetta-mente razionali, saremmo in grado di valutare tutto e di prendere le decisioni giuste. Ma non siamo macchine calco-latrici: siamo invece motivati da quella parte del nostro cervello concentrata soprattutto sul presente.

Cosa possono fare le autorità sanitarie per vincere questa irrazio-nalità?

Possiamo influenzare le scelte delle persone in modo tale che optino spon-taneamente per la scelta tendenzial-mente più sana. Un trucco che pos-siamo prendere a prestito dall’econo-mia comportamentale sono le opzioni standard. Da McDonald, per esempio, l’opzione standard per i bambini po-trebbe essere una mela invece delle patatine fritte. Oppure invece di offrire una porzione grande e, solo su richie-sta, una piccola, si potrebbe offrire come opzione standard quella piccola e solo su richiesta quella grande. Una terza opzione standard potrebbe con-sistere nel ridurre le porzioni in gene-rale. Un motivo per cui in Europa l’obe-sità è meno diffusa che negli USA è che nel Vecchio continente le tazze e i piatti sono molto più piccoli. Persino i trasporti pubblici rappresen-tano un’opzione standard. Pur non fa-cendo alcuna attività sportiva nel tempo

libero, i Giapponesi riescono a rima-nere magri. Il motivo è da ricercare nella diffusione capillare dei trasporti pub-blici, che costringe gli abitanti del pa-ese del Sol Levante a camminare da casa loro alla stazione e a salire e scen-dere le scale della stazione.

Quali altri insegnamenti possiamo trarre dall’economia comporta- mentale?

L’economia comportamentale ci ha in-segnato che se le persone credono che un prodotto sia buono, tendono a ve-derci un numero maggiore di vantaggi che di svantaggi. La pubblicità alle si-garette gioca con le emozioni positive e suggerisce, per esempio, che fu-mando una data marca ci si può diver-tire tantissimo. Spesso queste pubbli-cità non mostrano nemmeno una per-sona che fuma. Fino a poco tempo fa, i messaggi delle campagne di preven-zione contro il fumo erano del tutto prive di emozioni: fra 20 anni vi verrà il cancro. Ora, con le avvertenze sui pac-chetti di sigarette combattiamo final-mente ad armi pari e mostriamo imma-gini vere e cariche di emozioni... anche se negative. La paura, però, tende a far sì che le persone neghino la realtà. Credo che ci sia una vasta gamma di emozioni molto più sottili, come l’or-goglio, la rabbia o la tristezza, per spin-gere le persone a fare scelte più sane.

Cosa rischiamo se non teniamo conto di queste idee?

Secondo Ralph Keeney, professore emerito all’università di Durham, do-vremmo smetterla di considerare il can-cro e le malattie cardiocircolatorie i principali problemi di salute pubblica. Il fumo, una vita sedentaria e l’ipernutri-zione, infatti, fanno la parte del leone tra le cause evitabili di malattie. Si tratta di decisioni personali che stanno alla base dei nostri problemi di salute. Il nostro contesto socioeconomico, tut-tavia, influisce in maniera determinante su queste nostre scelte. Sia l’industria alimentare che quella del tabacco co-noscono bene quanto scoperto dall’e-conomia comportamentale e usano deliberatamente queste tecniche per rendere convincenti i loro messaggi pubblicitari. Nel farlo, mirano proprio alle debolezze emotive di cui abbiamo parlato all’inizio. Perché non dovremmo farlo anche noi, con le nostre campa-gne di prevenzione, per raggiungere i nostri obiettivi?

Le è mai capitato di fare delle scelte di salute irrazionali come quelle che ha appena descritto?

Quando vado all’aeroporto di Boston, e più precisamente al terminal C, passo davanti a un Burger King. Anche se mi dico che sto per ricadere in un vecchio schema, anche se la sera prima mi ero ripromesso che stavolta non ci sarei cascato, quando arrivo lì sento il pro-fumino delle patatine fritte e mi ritrovo all’interno del Burger King...

>

Le campagne di preven- zione contro il fumo non dovrebbero alimentare solo emozioni negative, perché fumare mette sulle difensive.

La traduzione non è stata autentificata. Per gentile concessione della Harvard School of Public Health: Q&A: The Science of Irrationality. Harvard Public Health Magazine, primavera 2013. http://www.hsph.harvard.edu/news/magazine/qa-the-science-of-irrationality

InTERV ISTA

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n. 122 / pr imaver a 2014 [ 9 ]PROF IL ASS I

allo sciroppo d’acero o al birnel, che non sono considerati zuccheri e che, pertanto, non figurano come tali sull’e-tichetta.

Riassumendo: in certi casi i prodotti «senza zucchero» possono essere molto dannosi per i denti. Chi presta attenzione alla propria salute orale non deve quindi fidarsi. Solo i prodotti «amici dei denti» o che «risparmiano i denti» non sono cariogeni.

che hanno lo stesso significato, anche se oggi viene usata maggiormente la seconda. Il concetto «senza zucchero», invece, non è molto chiaro: un prodotto che non contiene zucchero raffinato, quindi saccarosio, può infatti contenere altri tipi di zuccheri cariogeni, per esempio il glucosio o il fruttosio. Inoltre, nel prodotto ci possono essere so-stanze che a loro volta contengono molto zucchero (compreso il saccaro-sio). Pensiamo, per esempio, al miele,

La dicitura «risparmia i denti» sta a in-dicare gli effetti che un prodotto ha sui denti e non ha nulla a che fare con le componenti del prodotto stesso. In questo caso, quindi, non è determinan-te quel che contiene un prodotto, ma se il suo consumo provoca o no carie ed erosioni. «Senza zucchero», invece, significa semplicemente che un pro-dotto non contiene zuccheri. Spesso, però, per zucchero si intende unica-mente lo zucchero raffinato.

Nell’ambito del test telemetrico del pH della placca, nei 30 minuti successivi all’assunzione di prodotti che rispar-miano i denti, il pH non può scendere al di sotto dei 5,7 punti. Solo i prodotti che soddisfano questa condizione pos-sono essere dichiarati «amici dei denti».* Da qualche tempo esistono anche dei tipi di zucchero «amici dei denti», come l’isomaltulosio e il tagatosio, che i bat-teri presenti nel cavo orale trasformano solo molto lentamente in acidi. Per que-sto motivo, nell'ambito del test teleme-trico questi zuccheri non scendono al di sotto del valore critico e pertanto non sono cariogeni. Di conseguenza, pos-sono essere utilizzati per produrre gli alimenti «amici dei denti».

La dicitura «senza zucchero», invece, non garantisce che i prodotti non ven-gano trasformati in acidi e non aggre-discano lo smalto. Un prodotto senza zucchero può eventualmente soddi-sfare questa condizione, ma senza un test non vi è alcuna certezza e quindi non ci si può fidare. Una simile garanzia è data esclusivamente dalle diciture «risparmia i denti» e «amico dei denti»,

Che differenza c’è tra «senza zucchero» e «amico dei denti»? Che cosa significa «senza zucchero»? E che differenza c’è tra un prodotto «senza zucchero» e uno che «risparmia i denti» o «amico dei denti»? Qui di seguito trovate una risposta a questa domanda che torna regolarmente quando si affronta il tema dell’alimentazione e della salute orale e che merita quindi un approfondimento.

Felix Magri

* Per quanto riguarda il test telemetrico, vi rinviamo alla pag. 5

del Bollettino n. 112 dell’autunno 2011 e alla newsletter della

primavera 2012 dell’Azione Salvadenti, che potete scaricare in

tedesco o francese al seguente indirizzo: www.zahnfreundlich.ch

> Für Fachpersonen / Pour des professionnels > Infomaterial zum

Abgeben / Matériel d’information à distribuer.

Per ulteriori informazioni sul tema vi rinviamo a: www.zzm.uzh.ch

> Für Zahnärzte > Downloads > Merkblätter – Praxis – Erwach-

sene > Zahnschonende Produkte / Produits ménageant les dents.

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n. 122 / pr imaver a 2014[ 10 ] PRODOT T I

Com’è l’igiene orale in Svizzera?

Per festeggiare i suoi 50 anni, lo scorso anno elmex ha commissionato uno studio nazionale per valutare le abitudini della popolazione in fatto di pulizia dei denti. Dal sondaggio condotto nell’ambito di questo studio risulta che nel nostro paese l’igiene orale è esemplare. Oltre l’80% dei 470 partecipanti allo stu-dio pulisce i denti almeno due volte al giorno e oltre un terzo li lava anche dopo pranzo. Il 72% ha indicato di pulire i denti per due-tre minuti, l’11% persino per quattro-cinque minuti. Le persone che hanno par-tecipato al sondaggio non usano solo il dentifricio, lo spazzolino manuale ed elettrico, ma anche il filo interdentale, i risciacqui orali e, di tanto in tanto, ri-corrono anche alla fluorizzazione intensiva. In Svizzera romanda l’igiene orale è addirittura mi-gliore: il 56% degli interpellati ha indicato di pulire i denti anche dopo pranzo, rispetto al 24% di chi vive in Svizzera tedesca. Quindi apparentemente tutto bene. Ma qual è la realtà?

Sei persone su sette hanno già avuto una carie Solo il 15% circa degli interpellati ha affermato di non avere mai avuto una carie e il 23% ne ha avuta una più di dieci anni fa. Tuttavia, più di un quarto delle persone ha dichiarato di avere avuto una carie negli ultimi due anni. In questo caso, è la Svizzera tedesca a vincere: il 19% degli interpellati ha dichiarato di non aver mai avuto una carie in vita sua contro il 5% delle persone che vivono in Romandia.

Come si spiega la carie se l’igiene orale è buona? Come mai si riscontrano ancora parecchi casi di carie nonostante le persone sappiano come curare la loro igiene orale? Un fattore determinante potrebbe essere il fatto che ogni anno in Svizzera si consumano

quasi 45 kg di zucchero pro capite. O forse è perché non si mettono sempre in pratica le nozioni teoriche? Cornelia Jäggi, presidente centrale dell’associazione Swiss Dental Hygienists, dichiara: «Per esperienza diretta sappiamo che la maggior dei pazienti dedica meno di due-tre minuti alla pulizia dei propri denti. Molti credono di pulirli per tre minuti, perché hanno l’impressione di metterci molto, ma spesso soprav-valutano il tempo che dedicano di fatto ai loro denti. Io consiglio a tutti i pazienti di controllare per quanti minuti puliscono i denti.»

Ordinazioni a GABA Svizzera Per tutte le ordinazioni, per esempio dei set per la profilassi per bambini (dai 3 ai 6 anni) e ragazzi (dai 6 ai 12 anni), dei prodotti in offerta, dei campioncini, degli opuscoli, dei riassunti di studi ecc., vi preghiamo di mettervi in contatto con il nostro servizio clientela: GABA Schweiz AG, 4106 Therwil, tel. 061 725 45 39 oppure [email protected].

GABA News n. 1/2014

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n. 122 / pr imaver a 2014 [ 11 ]APP E L IBR I

App e libri per bambini sul tema dell’igiene orale Il problema lo conosciamo: molti bambini non capiscono, neanche quando iniziano ad andare a scuola, perché mai dovrebbero pulirsi i denti. E allora sono lotte, che limano i nervi e fanno perdere tempo. Per fortuna ci sono libri e, da qualche tempo, anche App, che avvicinano i bambini all’argomento dell’igiene orale in modo compatto, divertente e chiaro.

Camille Barras

Sito sul tema della salute orale:

www.boccasana.ch

Chirurgia dentale virtuale Chirurgia dentale virtuale è un’App gratuita per iPhone, iPad e iPod touch, che com-bina l’aspetto ludico a quello didattico, essendo stata creata in collaborazione con professionisti della salute orale. Lo scopo del gioco è aiutare i pazienti a mantenere i loro denti perfettamente sani e il loro sorriso smagliante. Con i suoi 18 livelli, l’App confronta il giocatore con tutta una serie di problemi e di ope-razioni: dall’estrazione di un dente, alle otturazioni, passando per le radiografie.

Animal Dentist In questo gioco il bam-bino si cala nei panni del dentista che cura pazienti un po’ fuori dall’ordinario. Lo scopo è far passare il mal di denti a vari animali di una cinquantina di specie. Se porta a termine la sua mis-sione, il dentista degli animali riceve, per esempio, degli spazzolini da denti nuovi. Questo gioco divertente permet-te ai bambini di fare pace con l’igiene orale e anche con il dentista. L’App, che esiste per iPhone, iPad e iPod touch, è gratuita, ma vi è la possibilità di acquistare articoli legati al gioco usando denaro vero. Se non si vuole usare questa funzione, occorre disatti-varla.

App

L’App Coach Oral Care della Oral Care Pierre Fabre, disponibile in tedesco, francese e inglese, spiega come e quando pulire i denti, gli spazi inter-dentali e la lingua, senza dimenticare i risciacqui orali. L’App include inoltre una scala cromatica, che permette di controllare come si modifica il colore dei denti con il passare del tempo e che effetto hanno i prodotti per l’igiene orale sul colore dei denti. Ogni tre mesi, la funzione «il mio spazzolino da denti» ricorda di cambiare lo spazzo-lino. Un calendario, invece, mostra quando è previsto il prossimo appun-tamento dal dentista o dall’igienista. Inoltre, una volta al mese un’igienista dentale dà alcuni consigli sul tema dei denti e dell’igiene orale. L’App può es-sere scaricata gratuitamente sull’iPhone e l’iPad.

L’App Denti puliti della cassa malati CSS può essere scaricata gratuita-mente sull’iPhone e l’iPad. Con questa App pulirsi i denti diventa un gioco, nel quale l’obiettivo è neutralizzare il mag-gior numero possibile di nemici dei denti. Chi non muove lo spazzolino nel modo corretto perde stelle. Nel frat-tempo sullo schermo viene mostrato dove e come pulire i denti. L’App pre-vede inoltre un orologio regolato su due minuti. Allo scadere dei due minu-ti, un grafico evidenzia in rosso i punti che la prossima volta andranno puliti meglio. Chi pulisce bene i denti, riceve metà stella. Chi invece non ci riesce perde mezza stella. Chi ottiene dieci stelle diventa campione di pulizia dei denti.

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n. 122 / pr imaver a 2014[ 12 ]

I denti a piccoli passi

di nathalie TordjmanEditore: Motta JuniorPrezzo: circa 16 franchi

Il libro, scritto da una giornalista scien-tifica, vuole dare alle giovani menti cu-riose spiegazioni complete sui denti, accompagnate da illustrazioni diver-tenti. Come si formano i denti? Come sono fatti? È vero che lo smalto che li riveste è la sostanza più resistente del corpo umano? Come si forma la carie? E soprattutto, come curare questo te-soro che ci accompagna per tutta la vita? Il libro contiene anche moltissimi dettagli incredibili su diversi temi, come la storia dello spazzolino, l’importanza del colore dei denti a seconda della cultura, ma anche curiosità sui denti degli animali, che sono molto diversi da quelli degli esseri umani. Per esempio, lo sapevate che il pulcino buca il guscio dell’uovo con un dente creato a tale scopo? In poche parole: una miniera d’informazioni per sensibilizzare i bam-bini (dai 7-8 anni) sull’importanza della salute orale. In fondo al libro trovate anche un glossario con parole ed espressioni sull’argomento.

Osso Lina e la fata del dente

Brough Girling, Tony BlundellEditore: Gruppo Editoriale MursiaPrezzo: circa 13 franchi

Neanche i cani poliziotto sfuggono alla concorrenza. La padrona di Osso Lina ha deciso di renderle la vita dura: du-bitando delle sue qualità, vorrebbe so-stituirla con un cavallo poliziotto. Sta ora a Osso Lina dimostrare quanto vale: nel corso di un’inchiesta, sotto il letto della piccola vittima, la cagnolina poli-ziotta incontra la fatina dei denti, che è stata testimone del furto e che quindi potrebbe aiutare Osso Lina a continuare a prestare servizio nella polizia... Il libro, riccamente illustrato, e il suo testo sem-plice, è adatto ai bambini che iniziano a leggere.

Via dei Guasti

di Anna RusselmannEditore: nord-Sud EdizioniPrezzo: circa 19 franchi

C’erano una volta due batteri: Ingordic-chio e Ghiottone, che abitavano nei buchi dei denti e si cibavano di cara-melle, cioccolato e altri dolciumi. Così facendo, bucavano allegramente i denti, uno dopo l’altro, con l’idea di costruire un’intera città. Ma un bel giorno com-parve un’enorme «scopa» con a bordo un ometto (in realtà si trattava di uno spazzolino con il dentifricio), che co-minciò a distruggere la dispensa di In-gordicchio e Ghiottone. Il libro, grade-vole soprattutto grazie alle sue vario-pinte illustrazioni di grande formato, spiega con umorismo come si forma la carie e perché è tanto importante la-varsi i denti.

Libri

Altri libri per bambini sull’igiene orale:

Jo Hoestlandt: Il dentino di Chiara. Motta Junior.

Anna Casalis: Topo Tip non vuole lavarsi i denti. Dami Editore.

Stephanie Blake: Aaaah! Dal dentista no! Babalibri.

APP E L IBR I

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n. 122 / pr imaver a 2014 [ 13 ]

Orco Osvaldo e topo Riccardo. La vera storia del topo dei denti

di Ines BattainoEditore: FalzeaPrezzo: circa 13 franchi

Osvaldo è un omone grande e grosso, che tutti considerano un «orco» e nes-suno gli vuole bene. Tutto cambia, però, il giorno che Osvaldo perde uno dei suoi pochi denti traballanti e Ric-cardo, il topolino dei denti, gli lascia in cambio un regalo: un meraviglioso pal-lone da calcio... Una storia toccante, grazie alla quale i bambini impareranno la vera storia del topolino dei denti, che viene di notte, piano piano, a cercare sotto il cuscino i denti caduti.

Grazie!Nell’ambito della campagna «Mese della sa-

lute orale», condotta nel settembre del 2013

all’insegna del motto «La Svizzera sorride

con Colgate», per ogni prodotto venduto

Colgate ha fatto un’offerta a favore della

Fondazione per le operatrici di prevenzione

dentaria. Complessivamente sono stati rac-

colti 20’000 franchi, che verranno investiti

nella formazione delle operatrici di preven-

zione dentaria. Per questo gesto ringra-

ziamo di cuore la GABA!

La terribile lite del coccodrillo con il suo spazzolino

di Enza Emira FestaEditore: MondadoriPrezzo: circa 11 franchi

Beniamino, il piccolo coccodrillo, è davvero fortunato: il suo spazzolino da denti, l’uccellino Filli, è anche il suo migliore amico. Tutti i giorni Filli bec-cuzza i resti di cibo dai 30 denti di Beniamino, che aspetta con impa-zienza di avere 68 denti, come i cocco-drilli adulti. E così Beniamino ha sempre i denti puliti. Ma un giorno i due amici litigano: Filli non ne vuole più sapere di pulire i denti di Beniamino e così i denti cominciano a ingiallire e a Beniamino viene un alito talmente cattivo che, quando apre la bocca, la maestra sviene dalla puzza… Una bella storia divertente di amicizia, che farà capire ai bambini perché conviene lavarsi sempre i denti!

Lucilla la fatina dei denti

di nick EllsworthEditore: GribaudoPrezzo: circa 12 franchi

Lucilla è una fatina che ha il compito di raccogliere i dentini da latte che i bam-bini lasciano sotto il cuscino. Spesso, però, perde un sacco di tempo a sco-vare dei dentini così minuscoli. Finché un bel giorno, la fata Fiordaliso viene in aiuto di Lucilla e le propone una solu-zione: e se i bambini mettessero i loro dentini in un sacchettino di velluto? Questo libro rassicura i bimbi che stanno perdendo i primi denti da latte. Oltre a essere illustrato con dei bellis-simi disegni ad acquarello, al libro è allegato un simpatico gadget: un (vero) sacchettino di velluto per custodire i preziosi dentini. Lucilla sarà felice!

APP E L IBR I

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Nei libri per bambini sull’i-giene orale di solito i perso-naggi delle storie fanno la parte del leone. Le rappre-sentazioni non devono quindi sempre corrispondere alla realtà. Le differenze si riscontrano soprattutto a livello del metodo di pulizia dei denti insegnato nelle scuole svizzere dalle opera-trici di prevenzione dentaria. Le storie di fantasia piac-ciono molto ai bambini, ma bisogna fare in modo che non creino confusione sui veri e propri processi biologici e sulle tecniche di pulizia dei denti.

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Tecnologia sonica brevettataCome tutti gli spazzolini della linea Sonicare, il modello Sonicare For Kids si avvale della tecnologia sonica brevettata con 31‘000 movimenti dello spazzolino al minuto.

Migliora la rimozione della placcaRimuove � no al 75 % di placca in più rispetto a uno spazzolino manuale per bambini.*

Adatto per i bambini e sicuroDue modalità di pulizia adatte per i bambini che garantiscono una pulizia dei denti e delle gengive delicata e adatta all’età. Consigliato a partire dai quattro anni.

Otto diversi adesiviCon gli otto adesivi ogni bambino può con� gurare il proprio spazzolino Sonicare For Kids come preferisce.

KidTimer + MusicaAiuta i bambini a raggiungere la durata consigliata della pulizia di due minuti. Alcune melodie segnalano al bambino di passare all‘area di pulizia successiva o di terminare il lavaggio dei denti.

Due testine adatte all’etàL’impugnatura è compatibile con due grandezze di testine per spazzo-lino e fa sì, per così dire, che lo spazzolino cresca insieme ai bambini.

Impugnatura ergonomicaL’impugnatura sta perfettamente nella mano del bambino e ha due zone antiscivolo.

* Studi clinici hanno e� ettivamente dimostrato che Sonicare For Kids può rimuovere � no al 75 % di placca in più nelle zone di� cili da raggiungere rispetto a uno spazzolino manuale per bambini ed è risultato sicuro e delicato per i bambini di età compresa tra i quattro e i dieci anni.1,2 Pertanto non c’è da stupirsi che il 91 % dei genitori intervistati, che sono anch’essi dentisti, scelgano Sonicare For Kids per i loro � gli.3

Maggiori informazioni su www.sonicare.ch oppure per telefono al numero: 0800 422 944 (gratuito da rete � ssa, i prezzi da cellulare possono divergere).

Philips Sonicare For Kids

1) Pelka M, DeLaurenti M, Master A, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1 2) Milleman J, Putt M, Olson M, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1 3) Sonicare in-home survey of U.S. dental professionals with children ages 4-10

Favorisce una sana e autonomapulizia dei denti

3322_AZ_Sonicare_Kids_A4_IT_RZ_CR.indd 1 24.02.14 15:42

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n. 122 / pr imaver a 2014 [ 15 ]CORSI

Il bus dentario scolastico 2014 Calendario degli appuntamenti per il 2014

aprile 2014

8 e 9 7260 Davos / GR

10 7252 Klosters / GR

maggio 2014

6 3063 Ittigen / BE

8 6600 Muralto / TI

12 4114 Hofstetten / SO

13 4112 Flüh / SO

15 4116 Metzerlen / SO

19 – 23 4800 Zofingen / AG

giugno 2014

16 – 20 2014 Bôle / NE

23 – 27 4303 Kaiseraugst / AG

ottobre 2014

18 – 22 6211 Buchs / LU

I servizi offerti dal bus dentario scolastico

non sono aperti a tutti. Con riserva di

modifiche. Per avere una conferma dell’orario,

telefonateci allo 061 725 45 45.

SPOnSOR DELL A FOnDA ZIOnE PER LE OPD

Corsi introduttivi proposti dalla Fondazione per le OPD 21 maggio 2014, Zurigo Corso preparatorio di un giorno

3 e 4 giugno 2014, Zurigo Corso introduttivo di due giorni

21 agosto 2014, Zurigo Corso introduttivo di un giorno

2 e 3 settembre 2014, Zurigo Corso introduttivo di due giorni

Informazioni e iscrizioni: www.serviziodentarioscolastico.ch > Corsi

Congresso annuale della Fondazione per le OPD 4 novembre 2014, Olten 3° congresso annuale svizzero

Centro congressuale Arte delle OPD

Il programma provvisorio si trova sotto www.serviziodentarioscolastico.ch > OPD novità.

Iscrizioni a partire dal 1° Aprile sul sito Web.

Regioni 12 e 26 marzo 2014, Sursee Servizio dentario scolastico di Lucerna:

corso di formazione continua per

le operatrici di prevenzione dentaria

3 aprile 2014, Lauerz Aggiornamento professionale per

le OPD di SZ

8 maggio 2014, Palazzo dei congressi Muralto Corso di aggiornamento per le OPD di TI

15 maggio 2014 (da confermare) Congresso delle OPD di AG e SO

Per ulteriori dettagli su questi eventi: www.serviziodentarioscolastico.ch

> Le OPD nelle regioni

Avete già mandato le vostre risposte?Sotto www.serviziodentarioscolastico.ch > OPD novità trovate quante persone ci hanno fatto per-

venire le risposte del sondaggio. Per domande: [email protected]. Per favore indicare

un numero di telefono.

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1) Pelka M, DeLaurenti M, Master A, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1 2) Milleman J, Putt M, Olson M, et al. Int J Pediatr Dent. 2009;19:s1 3) Sonicare in-home survey of U.S. dental professionals with children ages 4-10

Favorisce una sana e autonomapulizia dei denti

3322_AZ_Sonicare_Kids_A4_IT_RZ_CR.indd 1 24.02.14 15:42

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www.trisa.ch

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Più effi cace !Più effi cace !Più effi cace !

Per una pulizia professionale anche negli spazi interdentali

Le setole di pulizia più corte rimuovono

la placca dalla superfi cie dentale

Le setole interdentali più lunghe e fi nissime

puliscono in profondità tra un dente e l’altro