app agosto 2021
Transcript of app agosto 2021
Emergenza sicurezza:già 4 morti nel 2021
ANNO 8NUMERO 9AGOSTO 2021
Sindacalisti nei campiper far crescere i diritti
Precariato e "grigio"nel settore turistico
Emergenza sicurezza nel lavoroQuattro morti nei primi mesi del 2021
Nei primi sette mesi del 2021 il ter-
ritorio di Ravenna è stato funestato
dalla morte di quattro lavoratori. Il pri-
mo incidente mortale è avvenuto il 14
gennaio, quando un giovane operaio,
il 26enne Christian Vernocchi, è stato
colpito da un mezzo mentre lavorava
nella stazione ecologica di Hera di Cer-
via. La scia di sangue non si è arrestata
e il mese di luglio è stato tragico, con
tre decessi.
La prima vittima è Ion Grecu, 61enne
di origini rumene e residente a Cese-
natico. L’incidente è avvenuto in un
cantiere edile a Castiglione di Cervia.
Le lesioni riportate dall’uomo sono ri-
sultate troppo gravi ed è deceduto in
ospedale dopo giorni di agonia. Il 15
luglio si sono registrate due morti in ap-
pena 24 ore: nella mattinata al Centro
servizi dello stabilimento Marcegaglia,
ha perso la vita il 63enne Bujar Hysa.
Il dramma è avvenuto nell’azienda ra-
vennate dove l’operaio albanese della
ditta Cofari è rimasto schiacciato da un
coil. Lo stesso 15 luglio un marittimo
egiziano di 44 anni è morto per un inci-
dente nella sala macchine di una nave
che si trovava in rada davanti al porto
di Ravenna. La risposta dei sindacati
confederali e di categoria è stata risolu-
ta, sono state proclamate diverse ore di
sciopero e invocate azioni precise e ra-
pide per arginare gli incidenti e le morti.
Davide Conti, della segreteria confede-
rale della Cgil di Ravenna, parla espres-
samente di un’emergenza sicurezza nei
luoghi di lavoro. “Viviamo un periodo
molto complicato – dice Conti – e la
fretta di ripartire, dopo i difficili mesi
di lockdown, porta con sé un pericolo-
so abbassamento dell’attenzione sulla
questione della prevenzione e della si-
curezza. Sia a livello locale che nazio-
nale, registriamo negli ultimi anni una
// SALUTE E DIRITTI
tendenza alla diminuzione complessiva
degli infortuni sul lavoro, ma il grande
problema è che crescono gli incidenti
con esiti mortali. Ci sono meno infortu-
ni, ma sono più gravi. Questi ultimi si
registrano sempre più frequentemente
in condizioni di precariato e in ditte che
lavorano in appalto o sub-appalto”.
Chiediamo a Conti come giudica la re-
azione del territorio di fronte ai recenti
lutti nei luoghi di lavoro: “Le tre morti
a così breve distanza hanno avuto una
grande rilevanza mediatica e innescato
una significativa risposta della società
civile – dice il sindacalista -. Anche le
aziende coinvolte e le istituzioni hanno
manifestato la volontà di intervenire
per rispondere a una situazione davve-
ro preoccupante. Mi auguro che questa
grande sensibilità non si affievolisca con
il passare del tempo e porti, invece, a un
impegno costante nel lungo periodo. Le
politiche sulla sicurezza necessitano di
un’attenzione costante, non ammettono
rilassamenti. Come Cgil, insieme agli al-
tri sindacati, non più tardi di due mesi
fa abbiamo presentato al Governo una
piattaforma che ha come obiettivo la re-
alizzazione di un Patto per la sicurezza
con un intervento legislativo”.
Conti sottolinea l’importanza della for-
mazione che “deve essere obbligatoria
per tutti gli attori coinvolti nei processi
produttivi. Occorre agire in fretta intro-
ducendo ore di formazione anche nel
mondo dell’istruzione, a partire dalle
scuole di secondo grado”. Conti auspi-
ca anche un’azione straordinaria di veri-
fica e controllo da parte delle istituzioni
e dagli organi preposti, partendo dai
settori maggiormente esposti ai rischi.
“Nella battaglia quotidiana per la sicu-
rezza nei luoghi di lavoro – conclude il
segretario confederale – occorre inoltre
che vengano valorizzate e maggior-
mente coinvolte le figure dei rappre-
sentanti dei lavoratori per la sicurezza
(Rls e Rlst) con il pieno supporto delle
organizzazioni sindacali”.
Il presidio sulla sicurezza organizzato nel maggio scorso dai sindacati a Ravenna
Le richieste dei sindacati per la sicurezza in Marcegaglia
Nel corso di un incontro svoltosi a
inizio agosto con la direzione di Mar-
cegaglia - programmato a seguito
dell’infortunio mortale di Bujar Hysa e
della richiesta dei sindacati di avviare
un confronto specifico sulla sicurezza
- si è svolto un primo confronto con
la stessa direzione dell’azienda, con i
Responsabili del Servizio di Protezio-
ne e Prevenzione (Rspp) e con gli Rsl
(ove presenti) delle aziende operanti
nel sito in forza di appalti e subappalti.
Nello specifico sono state affrontate le
tematiche inerenti la fermata program-
mata connessa al periodo feriale.
I sindacati hanno altresì evidenziato
la necessità di acquisire informazioni
inerenti la sicurezza e di strutturare
il confronto sulla base di un accordo
// INCONTRI
che dettagli la costituzione e il funzio-
namento del coordinamento degli Rls,
fino ad arrivare all’identificazione del
Rls di sito, garantendo tutte le agibilità
necessarie ad accrescere la consapevo-
lezza e la cultura della sicurezza e della
prevenzione, assicurando che ogni sog-
getto si faccia carico, su tutti i fronti, da
quello organizzativo a quello economi-
co, delle proprie responsabilità. A que-
sto scopo nei giorni successivi Fiom,
Fim, Uilm e Filt, Fit, Uiltrasporti han-
no formalizzato la presentazione della
piattaforma unitaria che prevede la re-
alizzazione di un sistema integrato per
la sicurezza, che possa avvalersi, oltre
che della documentazione obbligato-
ria per legge, di conoscenze specifiche
relative al sito, definendo procedure
per la segnalazione di operazioni “non
conformi”, allo scopo di prevenire pos-
sibili infortuni. Tale attività dovrà esse-
re accompagnata dall’analisi delle ca-
ratteristiche degli infortuni già occorsi
a lavoratori diretti e indiretti impegnati
nel sito e dalla declinazione nell’ambi-
to dei contratti d’appalto e subappalto
di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza.
Le organizzazioni sindacali, con il so-
stegno dei lavoratori, sono impegnate
a partire dal prossimo incontro fissato
con l’azienda per il 15 settembre, per la
concretizzazione di importanti innova-
zioni che possano contribuire a ridurre
l’incidenza degli infortuni ed evitare il
ripetersi di tragici eventi come quelli
che hanno interessato nel tempo il sito
di Marcegaglia.
Spi Cgil e Arci insieme per ricordarei morti sul lavoro di Villanova del 1964Lo scorso 30 luglio, lo Spi Cgil e l’Ar-
ci hanno ricordato le vittime dell’inci-
dente sul lavoro avvenuto nel 1964 a
Villanova di Bagnacavallo in cui per-
sero la vita cinque lavoratori tra i 23
e i 51 anni e molti altri rimasero feriti.
L’appuntamento, a cui ha preso parte
Davide Conti della segreteria confede-
rale della Cgil di Ravenna, si è aperto
con la commemorazione delle vittime
in piazza Tre Martiri a Villanova ed è
proseguito al circolo Arci Casablan-
ca con una ricostruzione dei fatti che
sconvolsero la località. La tragedia
avvenne alle 13,50 del 31 luglio 1964
nello stabilimento ortofrutticolo “Vi-
fruma”. Ad innescarla fu l’esplosione di
un frigo che attirò l’attenzione di tutto
il paese. I cittadini accorsero sul posto
per aiutare i pompieri a estrarre coloro
che erano rimasti sotto le macerie. La
// INIZIATIVE
frazione è ancora oggi profondamente
segnata dall’accaduto. Per questo si è
deciso di intitolare una strada a quella
tragica data: “31 luglio 1964”.
Un labirinto di partite Iva e sub-appaltiLa sicurezza in edilizia impone una serie
di riflessioni a partire dal fatto che, con
sempre maggiore frequenza, in diversi
cantieri si registra un labirinto di partite
Iva e di subappalti, con la contempora-
nea assenza del committente. La Fillea
Cgil Ravenna, insieme a Feneal Uil e
Filca Cisl, ha già espresso più volte la
propria preoccupazione in merito all’au-
mento di incidenti da marzo 2019. Oggi
il problema è più evidente per la ripresa
del settore edile. Molte aziende cercano
di recuperare i tempi di fermo dovuti alla
pandemia; questo ha portato a ritmi di
lavoro più stressanti che, in diversi casi,
hanno contribuito a creare le condizioni
per gli incidenti. “Esiste un sottobosco di
‘altri’ incidenti che non vengono denun-
ciati perché il lavoratore, spesso extraco-
// EDILIZIA
munitario o precario, si sente minacciato
dal datore o viene invitato a dichiarare
che si sia fatto male a casa - commenta-
no i sindacati -. In edilizia siamo sommer-
si da lavoratori autonomi, o meglio dalle
imprese individuali. Consapevoli che
tutto, spesso, è fatto nei termini di legge,
abbiamo osservato e denunciato diverse
volte il fenomeno. Abbiamo cantieri dove
i presenti sono tutti lavoratori autonomi.
Ci chiediamo quale coordinamento per
la sicurezza queste aziende seguano”.
Spesso gli attori presenti in un cantiere
non sono coordinati e operano indivi-
dualmente senza una regia per la sicurez-
za comune: “Sappiamo che le denunce
per gli infortuni lievi o medi stanno dimi-
nuendo, ma è così o molti non vengono
più denunciati dai lavoratori? - chiedono
i sindacati -. Si potrebbe pensare che la
mancata applicazione dell’art.8 del Te-
sto unico della sicurezza - tra ministero
del Lavoro e della salute, le Regioni e
l’Inail - che istituiva il sistema informa-
tivo nazionale per la prevenzione abbia
amplificato le aree di mancata denuncia
per infortunio all’Inail. La sua applicazio-
ne, invece, avrebbe potuto dare qualche
prima risposta sulla natura degli infortu-
ni, incrociando i dati per singolo com-
parto produttivo (classificati dall’Inail e
dall’Inps con i codici Ateco dell’Istat), in-
vece, per i precari, la mancata denuncia
diventa continuità di lavoro in condizioni
di malessere e, per i lavoratori subordi-
nati, la trasformazione dell’infortunio
diventa malattia senza origini lavorative.
È da tempo che i lavoratori dipendenti
morti sul lavoro sono meno del 50% del
totale e la maggioranza sono invece pic-
coli imprenditori, lavoratori autonomi,
partite Iva, lavoratori parasubordinati,
soci lavoratori di cooperative. Aggiungia-
mo poi che lavorare in edilizia ad un’età
avanzata aumenta irresponsabilmente il
rischio per i lavoratori e per i propri col-
leghi. Molte aziende non assumono più e
subappaltano a imprese individuali spe-
culando sul costo del lavoro e spesso si
tratta di partite Iva, ex dipendenti espulsi
dall’azienda committente”.
La Fillea Cgil è risultata il primo sin-
dacato alle elezioni delle Rsu all’Atl
Group di Faenza e Lugo.
Nell’azienda specializzata nella produ-
zione di divani e che conta 420 dipen-
denti, la Fillea ha ottenuto il 57% dei
voti, aggiudicandosi quattro rappre-
sentanti sindacali su sette.
“I dipendenti hanno premiato il la-
voro svolto in questi anni dalla Cgil
- è il commento di Roberto Martelli,
segretario generale della Fillea Cgil
Ravenna -. La nuova Rsu si appresta
ad affrontare le nuove sfide per far
crescere la coscienza sindacale fra i
lavoratori. Ora la priorità è dare ulte-
// ATL GROUP
riore continuità al percorso intrapreso,
consegnando alle Rsu elette il compito
di rappresentare l’esigenza manifesta-
ta dai lavoratori in merito al migliora-
mento delle condizioni di lavoro anche
attraverso il prossimo rinnovo del con-
tratto integrativo aziendale in scaden-
za a fine 2021”.
Le elezioni Rsu premiano la Fillea Cgil
L'estate dei lavoratori del turismo tra precariato, lavoro nero e grigioLavoratori stagionali più precari e in
generale sempre meno pagati. L’estate
2021 non inverte la tendenza registrata
negli ultimi anni, anzi il settore vive un
ulteriore peggioramento per gli effet-
ti della pandemia. “Il covid – spiega la
segretaria generale della Filcams Cgil,
Cinzia Folli – ha imposto lunghi periodi
di chiusura alle attività, ma le attuali dif-
ficoltà non possono essere tutte ascritte
all’emergenza sanitaria. I lavoratori del
turismo, della ristorazione e delle atti-
vità balneari vivono condizioni sempre
più difficili. Oggi uno stipendio medio
del settore si aggira attorno ai 1.300
euro comprensivo di tutto, anche degli
straordinari per giornate che possono
prevedere turni da 10-12 ore. Vediamo,
inoltre, un forte ricorso ai contratti part-
time, quando sappiamo benissimo che
nella stagione estiva le esigenze per i
datori di lavoro sono ben altre che una
mezza giornata. Il sospetto è che dietro
questi part-time proliferino forme di la-
voro grigio, con orari effettivi superiori
ai turni stabiliti e pagamenti fuori busta.
Sono fenomeni purtroppo ancora molto
diffusi che si aggiungono a un’impor-
tante diffusione del lavoro totalmente
in nero. Quest’ultimo emerge quando ci
sono screzi tra il lavoratore e il datore;
solo in quel momento il lavoratore trova
il coraggio di denunciare la situazione”.
Sempre più dimissioni
Cinzia Folli si sofferma su un altro feno-
meno in forte crescita: l’aumento del-
le procedure di dimissione. “Abbiamo
sempre più casi di persone che rinun-
ciano all’impiego – commenta la segre-
taria -. Le ragioni sono soprattutto ine-
renti alla paga corrisposta troppo bassa
rispetto alle ore effettivamente svolte.
Registriamo inoltre molti casi di paga-
menti in ritardo e di mancati versamenti
// DIRITTI
degli stipendi”.
La prima parte dell’estate è stata accom-
pagnata dalla polemica innescata da al-
cuni imprenditori che hanno detto che
era impossibile trovare personale. Han-
no parlato di giovani scarsamente moti-
vati e svogliati: “Purtroppo è un ritornel-
lo cui siamo abituati e che quest’estate
è stato più insistente del solito – com-
menta Folli -. La verità è che le persone
si sono stancate di essere trattate come
schiavi. Qualcuno ha anche incolpato il
Reddito di cittadinanza, ma è del tutto
fuori strada. I percettori di questa for-
ma di sostegno sono pochissimi, e una
percentuale infinitesimale rispetto a
chi cerca lavoro nel settore. Purtroppo
un’ampia fascia di lavoratori sottopagati,
non avendo alternative, è costretta a sot-
tostare alle condizioni imposte”.
Volantinaggio per i diritti
Come ogni estate la Filcams è protago-
nista di un’ampia campagna di volanti-
naggio nei luoghi del turismo: “Anche
quest’anno saremo in campo per infor-
mare i lavoratori sui loro diritti – dice la
segretaria -. La pandemia ha accentuato
le criticità e ci sono sempre più persone
che fanno fatica ad arrivare a fine mese.
È una situazione che può favorire il lavo-
ro grigio e nero, ma come Filcams siamo
impegnati a contrastarlo. Abbiamo delle
proposte, a partire dalla costituzione di
un tavolo regionale di confronto con le
associazioni di categoria e le istituzio-
ni. Dobbiamo affrontare tutti insieme le
problematiche del settore. Occorre am-
pliare l’offerta formativa e creare colle-
gamenti efficaci con le aziende che cer-
cano personale, a beneficio della qualità
dei servizi offerti, che è una leva impor-
tante per incrementare l’attrattività turi-
stica del territorio. Bisogna inoltre supe-
rare le difficoltà che stiamo incontrando
con l’ispettorato del lavoro che, troppo
spesso, non risponde alle nostre richie-
ste. Da tempo, ad esempio, non siamo
più al corrente della programmazione
delle visite ispettive. Manca uno scam-
bio di informazioni tra sindacati e ispet-
torato che invece potrebbe essere molto
prezioso per una regolamentazione del
settore e l’individuazione di situazioni di
criticità”.
Nei campi crescono anche i dirittigrazie ai sindacalisti della Flai CgilI sindacalisti e i delegati del Coordi-
namento immigrati della Flai Cgil di
Ravenna hanno raggiunto i lavoratori
agricoli direttamente nei campi. Nel
clou della stagione della raccolta, il
sindacato di categoria ha fatto senti-
re la sua vicinanza a chi ogni giorno
lavora sotto il sole, grazie al progetto
“Ancora in campo”. “Abbiamo coperto
tutto il territorio provinciale, parten-
do dalle colline faentine per arrivare
in questi giorni nella Bassa Romagna
– racconta la segretaria della Flai Cgil
Ravenna, Laura Mazzesi –. L’iniziati-
va proseguirà in settembre in occasio-
ne della raccolta di uva e kiwi. Non è
sempre semplice entrare in contatto
con i lavoratori, ma la presenza fisica
nei campi ci ha aiutato a raggiungere
anche chi, ad esempio, non sa neppure
dell’esistenza di un sindacato. I lavora-
tori sono per lo più stranieri e spesso
ci sono anche barriere linguistiche da
superare”.
Chiediamo a Laura Mazzesi che tipo di
problematiche sono emerse: “La perce-
zione è che ci siano diverse situazioni
di lavoro grigio, in cui le persone sono
solo parzialmente in regola. Abbiamo
distribuito acqua, cappelli, magliette
e volantini con alcune informazioni di
base. Non è mancato il confronto con
i datori di lavoro che, in alcuni casi,
sono stati disponibili e hanno condivi-
so con noi le loro preoccupazioni. Nel
corso di un sopralluogo in un casolare
siamo anche entrati in contatto con un
operatore della cooperativa Cefal che
è impegnata sul territorio e assiste i
richiedenti asilo. Abbiamo inoltre av-
viato un importante progetto di colla-
borazione con la cooperativa Oltre la
strada”.
Il progetto “Ancora in campo” è a cura
// AGRICOLTURA
della Flai Cgil Ravenna insieme al Co-
ordinamento immigrati di categoria:
“L’iniziativa è nata nel 2018 e oggi i
tempi sono maturi per renderla strut-
turale - spiega Laura Mazzesi -. Non
sarà più solo un progetto limitato a
una determinata stagione, l’obiettivo,
che richiede un grande investimento
anche in termini organizzativi, è quello
di raggiungere i lavoratori nei campi in
maniera regolare e continuativa”.
giorni e oltre il 16% è in regola da 1 a
10 giorni. Lo studio rafforza il sospet-
to di irregolarità nel settore anche nella
nostra provincia. I lavoratori sono pos-
sibili vittime di sfruttamento e perdono
diritti previdenziali e assistenziali fonda-
mentali, come la copertura di malattia
e infortunio, la maternità, la disoccupa-
zione agricola, la pensione. Il fenomeno
crea, inoltre, una concorrenza spietata
tra aziende virtuose che rispettano le
clausole sociali, alcune iscritte anche
alla Rete del Lavoro di qualità in agri-
coltura, e quelle che evadono le appli-
cazioni contrattuali”. La preoccupazio-
ne è anche rivolta alla situazione di crisi
in cui versa il settore, specie per l’orto-
frutta romagnola, a causa degli eventi
calamitosi che hanno danneggiato le
colture del nostro territorio. La cimice
asiatica nel 2019, la siccità e le gelate
tardive nel 2020, seguite da ulteriori
gelate tardive nel 2021, hanno recato
ingenti danni alle coltivazioni e una cre-
scita tardiva alle colture vegetali. Que-
ste calamità, tradotte in lavoro, nel 2020
hanno significato una grave perdita di
giornate nella nostra regione (253.061
giornate in meno rispetto al 2019) e la
sola provincia di Ravenna ha subito un
calo di 193.000 giornate (pari al 76%
della perdita complessiva registrata a
livello regionale). Purtroppo le previsio-
ni per l’anno in corso sono altrettanto
preoccupanti.
I dati del lavoro in campagna
La Flai Cgil, insieme all’Ufficio studi e
ricerche della Cgil di Ravenna, ha ana-
lizzato la situazione nelle campagne ra-
vennati. Gli elenchi anagrafici agricoli
del 2020 indicano che il settore in pro-
vincia di Ravenna ha occupato 15.749
operai agricoli a tempo determinato (i
cosiddetti lavoratori avventizi). L’anali-
si svolta sull’incidenza dell’occupazio-
ne straniera nel settore dimostra che
oltre il 50% dei lavoratori è di origine
straniera; oltre il 34% dei lavoratori
stranieri è in regola per meno di 50
Procedura di licenziamento collettivoall’Essentra Packaging di CerviaL’azienda Essentra Packaging ha an-
nunciato l’avvio di una procedura di
licenziamento collettivo per 17 dei 100
lavoratori occupati nello stabilimento
di Cervia. La decisione è giunta appena
una settimana dopo la fine della clauso-
la di salvaguardia che ha evitato i licen-
ziamenti nel periodo pandemico.
La risposta dei sindacati è la stata la pro-
clamazione di un pacchetto di 16 ore di
sciopero: “Siamo di fronte a una deci-
sione unilaterale che ci vede fortemente
contrari – dice Roberto Cornigli, segre-
tario generale della Slc Cgil di Ravenna
-. Le prime sofferenze dell’azienda risal-
gono al 2018 e la situazione è ulterior-
mente peggiorata con la pandemia. Noi
chiediamo che la procedura di licenzia-
mento sia ritirata e che si ricorra all’uso
delle 52 settimane di cassa integrazione
ordinaria. Questo consentirebbe ai lavo-
ratori di affrontare meglio la situazione
e avrebbero anche più tempo per indi-
viduare un'eventuale ricollocazione pro-
fessionale”.
Lo stabilimento cervese rappresenta
una delle tre sedi operative in Italia del-
la multinazionale Oxford; un colosso nel
// OCCUPAZIONE
campo del confezionamento industriale:
“A Cervia – spiega Cornigli – vengono
prodotti blister e contenitori per medici-
nali. Si tratta di prodotti che hanno subi-
to una contrazione di vendite nel perio-
do pandemico. Contemporaneamente è
cresciuta la concorrenza che, a scapito
della qualità, offre prodotti a prezzi sem-
pre più bassi”.
“Sindacati e Rsu aziendale hanno già
chiesto in due incontri con l’azienda di
non procedere con i licenziamenti col-
lettivi, ritirare la procedura in atto e di
valutare soluzioni alternative conser-
vative – spiegano Slc Cgil, Fistel Cisl e
Uil Comunicazione -. L’Essentra ha però
confermato che la grave crisi e i motivi
specificati nella lettera di apertura del-
la procedura di licenziamento collettivo
rendono necessaria e imprescindibile la
decisione di procedere unilateralmente
con il licenziamento del personale di-
chiarato in esubero, ritenendo qualsiasi
ammortizzatore sociale conservativo
non idoneo a risolvere un problema
strutturale”.
Di fronte alle risposte dell’azienda i sin-
dacati, a nome e per conto dei lavoratori
e della Rsu aziendale dello stabilimento
Essentra Packaging Srl di Cervia, han-
no proclamato lo stato di agitazione.
“A seguito della situazione aziendale
– concludono Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil
Comunicazione - si è deciso a larga
maggioranza di proclamare iniziative di
sciopero inizialmente con un pacchetto
di 16 ore da calendarizzare nel corso
della vertenza in atto, contestualmente
si chiede l’attivazione del tavolo provin-
ciale/regionale al fine della salvaguardia
dei posti di lavoro e tutelare al meglio i
lavoratori e le relative famiglie”.
APPAppunti dal LavoroPeriodico della Cgil
provinciale di Ravenna
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f. 0544 341 92
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Direttore responsabile
Roberto Artioli
RedazioneRoberto Cornigli Marcella D'AngeloMaura Masotti Marinella MelandriSaverio Monno
Michela Serventi
Impaginazione
Alide Brunetti
Stampa
Centro Stampa Cgil
Si ringrazia
per la collaborazione
Davide Conti
Ivan Missiroli
Marcello Santarelli
Antonella Bezzi
Giancarlo Marchi
Roberto Martelli
Cinzia Folli
Laura Mazzesi
Registrato nel Tribunale
di Ravenna
Distribuzione gratuita
Gli approfondimenti
sono consultabili sul sito
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in anticipo per tutti i suggerimenti e i contributi che ci farete arrivare.
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La Filctem Cgil ha avviato a
livello nazionale la campagna “Si
scrive Lavoro si legge Identità” a
sostegno delle donne. L’intento è
di raccontarne, attraverso video,
fotografie e storie, percorsi di
vita e di lavoro, storie di impegno
e di lotta, di difesa dei diritti,
soprattutto contro le violenze.
È un’occasione per promuovere
l’universo femminile come punto
di riferimento per una narrazione
collettiva e aggregante, indicando
strade di libertà, uguaglianza e
affermazione di diritti.
Nell’ambito della campagna
nazionale è stata realizzata
una prima video-intervista
che propone la testimonianza
di Marina Francesconi, ex
// INIZIATIVE
Campagna della Filctem Cgil: “Si scrive Lavoro si legge Identità”. Tra le protagoniste anche Marina Francesconi, ex-lavoratrice dell’Omsa che perse il lavoro per la delocalizzazione
dipendente Omsa che perse il
lavoro quando l’azienda, con
un importante stabilimento
produttivo a Faenza, decise di
delocalizzare.
Nel 2010 la fabbrica di collant
di Faenza spostò l’attività di
produzione in Serbia lasciando
a casa 350 lavoratori, di cui
320 donne. La testimonianza
di Marina è semplice, lineare
e coinvolgente. Una donna
scippata, insieme alle sue
compagne, delle certezze, del
futuro, della libertà di poter
contare sul proprio impiego.
Marina è una lavoratrice che ha
incrociato l’amara esperienza
del licenziamento. Ha reagito
mettendo in gioco se stessa e la
italiana. Marina ha lottato con
le sue compagne, col sostegno
di molti, contro l’avversione di
chi non riteneva possibile che
un pugno di donne sarebbe
riuscito nell’impresa di coalizzare
territorio, politica e sindacato
fino alla realizzazione di uno
dei pochissimi esempi di reale e
completa riconversione di un sito
industriale, salvaguardando la
gran parte dei posti di lavoro.
L’intervista integrale è visibile sul
sito collettiva.it al seguente link
https://bit.ly/3igA8z7
propria vita di moglie e madre.
Senza essere un supereroe. Senza
gesti plateali. Senza pretendere
altro che la salvaguardia della
dignità e della libertà che un
lavoro stabile le aveva assicurato.
L’intervista ripercorre assemblee,
consigli comunali, interviste,
interventi in celebri trasmissioni
TV, persino uno spettacolo
teatrale con repliche in giro per
l’Italia e l’Europa per opporsi
alla chiusura di uno stabilimento
che per anni ha rappresentato
una vera e propria eccellenza Proseguono gli appuntamenti a
Villanova di Bagnacavallo. Lo Spi
Cgil, insieme a diverse realtà del
territorio, organizza per sabato 28
agosto un’iniziativa dedicata alla
libertà e alla Costituzione. Alle 18
è previsto il ritrovo alla Quercia
di Venerino a Bologna Nuova
in via Superiore Villanova dove
sarà possibile fare una merenda
o cenare (prenotazione entro la
mattinata di giovedì 26 agosto al
339 7611282). Alle 19,30 entrerà
// SPI CGIL
La libertà e la Costituzione con Ivano Marescotti
in scena l’attore Ivano Marescotti
con parole e una recita ispirate a
canti e improvvisazioni popolari.
Biglietto di ingresso alla serata di
Bologna Nuova: 12 euro.