app agosto 2021

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Emergenza sicurezza: già 4 morti nel 2021 ANNO 8 NUMERO 9 AGOSTO 2021 Sindacalisti nei campi per far crescere i diritti Precariato e "grigio" nel settore turistico

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Emergenza sicurezza:già 4 morti nel 2021

ANNO 8NUMERO 9AGOSTO 2021

Sindacalisti nei campiper far crescere i diritti

Precariato e "grigio"nel settore turistico

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Emergenza sicurezza nel lavoroQuattro morti nei primi mesi del 2021

Nei primi sette mesi del 2021 il ter-

ritorio di Ravenna è stato funestato

dalla morte di quattro lavoratori. Il pri-

mo incidente mortale è avvenuto il 14

gennaio, quando un giovane operaio,

il 26enne Christian Vernocchi, è stato

colpito da un mezzo mentre lavorava

nella stazione ecologica di Hera di Cer-

via. La scia di sangue non si è arrestata

e il mese di luglio è stato tragico, con

tre decessi.

La prima vittima è Ion Grecu, 61enne

di origini rumene e residente a Cese-

natico. L’incidente è avvenuto in un

cantiere edile a Castiglione di Cervia.

Le lesioni riportate dall’uomo sono ri-

sultate troppo gravi ed è deceduto in

ospedale dopo giorni di agonia. Il 15

luglio si sono registrate due morti in ap-

pena 24 ore: nella mattinata al Centro

servizi dello stabilimento Marcegaglia,

ha perso la vita il 63enne Bujar Hysa.

Il dramma è avvenuto nell’azienda ra-

vennate dove l’operaio albanese della

ditta Cofari è rimasto schiacciato da un

coil. Lo stesso 15 luglio un marittimo

egiziano di 44 anni è morto per un inci-

dente nella sala macchine di una nave

che si trovava in rada davanti al porto

di Ravenna. La risposta dei sindacati

confederali e di categoria è stata risolu-

ta, sono state proclamate diverse ore di

sciopero e invocate azioni precise e ra-

pide per arginare gli incidenti e le morti.

Davide Conti, della segreteria confede-

rale della Cgil di Ravenna, parla espres-

samente di un’emergenza sicurezza nei

luoghi di lavoro. “Viviamo un periodo

molto complicato – dice Conti – e la

fretta di ripartire, dopo i difficili mesi

di lockdown, porta con sé un pericolo-

so abbassamento dell’attenzione sulla

questione della prevenzione e della si-

curezza. Sia a livello locale che nazio-

nale, registriamo negli ultimi anni una

// SALUTE E DIRITTI

tendenza alla diminuzione complessiva

degli infortuni sul lavoro, ma il grande

problema è che crescono gli incidenti

con esiti mortali. Ci sono meno infortu-

ni, ma sono più gravi. Questi ultimi si

registrano sempre più frequentemente

in condizioni di precariato e in ditte che

lavorano in appalto o sub-appalto”.

Chiediamo a Conti come giudica la re-

azione del territorio di fronte ai recenti

lutti nei luoghi di lavoro: “Le tre morti

a così breve distanza hanno avuto una

grande rilevanza mediatica e innescato

una significativa risposta della società

civile – dice il sindacalista -. Anche le

aziende coinvolte e le istituzioni hanno

manifestato la volontà di intervenire

per rispondere a una situazione davve-

ro preoccupante. Mi auguro che questa

grande sensibilità non si affievolisca con

il passare del tempo e porti, invece, a un

impegno costante nel lungo periodo. Le

politiche sulla sicurezza necessitano di

un’attenzione costante, non ammettono

rilassamenti. Come Cgil, insieme agli al-

tri sindacati, non più tardi di due mesi

fa abbiamo presentato al Governo una

piattaforma che ha come obiettivo la re-

alizzazione di un Patto per la sicurezza

con un intervento legislativo”.

Conti sottolinea l’importanza della for-

mazione che “deve essere obbligatoria

per tutti gli attori coinvolti nei processi

produttivi. Occorre agire in fretta intro-

ducendo ore di formazione anche nel

mondo dell’istruzione, a partire dalle

scuole di secondo grado”. Conti auspi-

ca anche un’azione straordinaria di veri-

fica e controllo da parte delle istituzioni

e dagli organi preposti, partendo dai

settori maggiormente esposti ai rischi.

“Nella battaglia quotidiana per la sicu-

rezza nei luoghi di lavoro – conclude il

segretario confederale – occorre inoltre

che vengano valorizzate e maggior-

mente coinvolte le figure dei rappre-

sentanti dei lavoratori per la sicurezza

(Rls e Rlst) con il pieno supporto delle

organizzazioni sindacali”.

Il presidio sulla sicurezza organizzato nel maggio scorso dai sindacati a Ravenna

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Le richieste dei sindacati per la sicurezza in Marcegaglia

Nel corso di un incontro svoltosi a

inizio agosto con la direzione di Mar-

cegaglia - programmato a seguito

dell’infortunio mortale di Bujar Hysa e

della richiesta dei sindacati di avviare

un confronto specifico sulla sicurezza

- si è svolto un primo confronto con

la stessa direzione dell’azienda, con i

Responsabili del Servizio di Protezio-

ne e Prevenzione (Rspp) e con gli Rsl

(ove presenti) delle aziende operanti

nel sito in forza di appalti e subappalti.

Nello specifico sono state affrontate le

tematiche inerenti la fermata program-

mata connessa al periodo feriale.

I sindacati hanno altresì evidenziato

la necessità di acquisire informazioni

inerenti la sicurezza e di strutturare

il confronto sulla base di un accordo

// INCONTRI

che dettagli la costituzione e il funzio-

namento del coordinamento degli Rls,

fino ad arrivare all’identificazione del

Rls di sito, garantendo tutte le agibilità

necessarie ad accrescere la consapevo-

lezza e la cultura della sicurezza e della

prevenzione, assicurando che ogni sog-

getto si faccia carico, su tutti i fronti, da

quello organizzativo a quello economi-

co, delle proprie responsabilità. A que-

sto scopo nei giorni successivi Fiom,

Fim, Uilm e Filt, Fit, Uiltrasporti han-

no formalizzato la presentazione della

piattaforma unitaria che prevede la re-

alizzazione di un sistema integrato per

la sicurezza, che possa avvalersi, oltre

che della documentazione obbligato-

ria per legge, di conoscenze specifiche

relative al sito, definendo procedure

per la segnalazione di operazioni “non

conformi”, allo scopo di prevenire pos-

sibili infortuni. Tale attività dovrà esse-

re accompagnata dall’analisi delle ca-

ratteristiche degli infortuni già occorsi

a lavoratori diretti e indiretti impegnati

nel sito e dalla declinazione nell’ambi-

to dei contratti d’appalto e subappalto

di tutti gli aspetti inerenti la sicurezza.

Le organizzazioni sindacali, con il so-

stegno dei lavoratori, sono impegnate

a partire dal prossimo incontro fissato

con l’azienda per il 15 settembre, per la

concretizzazione di importanti innova-

zioni che possano contribuire a ridurre

l’incidenza degli infortuni ed evitare il

ripetersi di tragici eventi come quelli

che hanno interessato nel tempo il sito

di Marcegaglia.

Spi Cgil e Arci insieme per ricordarei morti sul lavoro di Villanova del 1964Lo scorso 30 luglio, lo Spi Cgil e l’Ar-

ci hanno ricordato le vittime dell’inci-

dente sul lavoro avvenuto nel 1964 a

Villanova di Bagnacavallo in cui per-

sero la vita cinque lavoratori tra i 23

e i 51 anni e molti altri rimasero feriti.

L’appuntamento, a cui ha preso parte

Davide Conti della segreteria confede-

rale della Cgil di Ravenna, si è aperto

con la commemorazione delle vittime

in piazza Tre Martiri a Villanova ed è

proseguito al circolo Arci Casablan-

ca con una ricostruzione dei fatti che

sconvolsero la località. La tragedia

avvenne alle 13,50 del 31 luglio 1964

nello stabilimento ortofrutticolo “Vi-

fruma”. Ad innescarla fu l’esplosione di

un frigo che attirò l’attenzione di tutto

il paese. I cittadini accorsero sul posto

per aiutare i pompieri a estrarre coloro

che erano rimasti sotto le macerie. La

// INIZIATIVE

frazione è ancora oggi profondamente

segnata dall’accaduto. Per questo si è

deciso di intitolare una strada a quella

tragica data: “31 luglio 1964”.

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Un labirinto di partite Iva e sub-appaltiLa sicurezza in edilizia impone una serie

di riflessioni a partire dal fatto che, con

sempre maggiore frequenza, in diversi

cantieri si registra un labirinto di partite

Iva e di subappalti, con la contempora-

nea assenza del committente. La Fillea

Cgil Ravenna, insieme a Feneal Uil e

Filca Cisl, ha già espresso più volte la

propria preoccupazione in merito all’au-

mento di incidenti da marzo 2019. Oggi

il problema è più evidente per la ripresa

del settore edile. Molte aziende cercano

di recuperare i tempi di fermo dovuti alla

pandemia; questo ha portato a ritmi di

lavoro più stressanti che, in diversi casi,

hanno contribuito a creare le condizioni

per gli incidenti. “Esiste un sottobosco di

‘altri’ incidenti che non vengono denun-

ciati perché il lavoratore, spesso extraco-

// EDILIZIA

munitario o precario, si sente minacciato

dal datore o viene invitato a dichiarare

che si sia fatto male a casa - commenta-

no i sindacati -. In edilizia siamo sommer-

si da lavoratori autonomi, o meglio dalle

imprese individuali. Consapevoli che

tutto, spesso, è fatto nei termini di legge,

abbiamo osservato e denunciato diverse

volte il fenomeno. Abbiamo cantieri dove

i presenti sono tutti lavoratori autonomi.

Ci chiediamo quale coordinamento per

la sicurezza queste aziende seguano”.

Spesso gli attori presenti in un cantiere

non sono coordinati e operano indivi-

dualmente senza una regia per la sicurez-

za comune: “Sappiamo che le denunce

per gli infortuni lievi o medi stanno dimi-

nuendo, ma è così o molti non vengono

più denunciati dai lavoratori? - chiedono

i sindacati -. Si potrebbe pensare che la

mancata applicazione dell’art.8 del Te-

sto unico della sicurezza - tra ministero

del Lavoro e della salute, le Regioni e

l’Inail - che istituiva il sistema informa-

tivo nazionale per la prevenzione abbia

amplificato le aree di mancata denuncia

per infortunio all’Inail. La sua applicazio-

ne, invece, avrebbe potuto dare qualche

prima risposta sulla natura degli infortu-

ni, incrociando i dati per singolo com-

parto produttivo (classificati dall’Inail e

dall’Inps con i codici Ateco dell’Istat), in-

vece, per i precari, la mancata denuncia

diventa continuità di lavoro in condizioni

di malessere e, per i lavoratori subordi-

nati, la trasformazione dell’infortunio

diventa malattia senza origini lavorative.

È da tempo che i lavoratori dipendenti

morti sul lavoro sono meno del 50% del

totale e la maggioranza sono invece pic-

coli imprenditori, lavoratori autonomi,

partite Iva, lavoratori parasubordinati,

soci lavoratori di cooperative. Aggiungia-

mo poi che lavorare in edilizia ad un’età

avanzata aumenta irresponsabilmente il

rischio per i lavoratori e per i propri col-

leghi. Molte aziende non assumono più e

subappaltano a imprese individuali spe-

culando sul costo del lavoro e spesso si

tratta di partite Iva, ex dipendenti espulsi

dall’azienda committente”.

La Fillea Cgil è risultata il primo sin-

dacato alle elezioni delle Rsu all’Atl

Group di Faenza e Lugo.

Nell’azienda specializzata nella produ-

zione di divani e che conta 420 dipen-

denti, la Fillea ha ottenuto il 57% dei

voti, aggiudicandosi quattro rappre-

sentanti sindacali su sette.

“I dipendenti hanno premiato il la-

voro svolto in questi anni dalla Cgil

- è il commento di Roberto Martelli,

segretario generale della Fillea Cgil

Ravenna -. La nuova Rsu si appresta

ad affrontare le nuove sfide per far

crescere la coscienza sindacale fra i

lavoratori. Ora la priorità è dare ulte-

// ATL GROUP

riore continuità al percorso intrapreso,

consegnando alle Rsu elette il compito

di rappresentare l’esigenza manifesta-

ta dai lavoratori in merito al migliora-

mento delle condizioni di lavoro anche

attraverso il prossimo rinnovo del con-

tratto integrativo aziendale in scaden-

za a fine 2021”.

Le elezioni Rsu premiano la Fillea Cgil

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L'estate dei lavoratori del turismo tra precariato, lavoro nero e grigioLavoratori stagionali più precari e in

generale sempre meno pagati. L’estate

2021 non inverte la tendenza registrata

negli ultimi anni, anzi il settore vive un

ulteriore peggioramento per gli effet-

ti della pandemia. “Il covid – spiega la

segretaria generale della Filcams Cgil,

Cinzia Folli – ha imposto lunghi periodi

di chiusura alle attività, ma le attuali dif-

ficoltà non possono essere tutte ascritte

all’emergenza sanitaria. I lavoratori del

turismo, della ristorazione e delle atti-

vità balneari vivono condizioni sempre

più difficili. Oggi uno stipendio medio

del settore si aggira attorno ai 1.300

euro comprensivo di tutto, anche degli

straordinari per giornate che possono

prevedere turni da 10-12 ore. Vediamo,

inoltre, un forte ricorso ai contratti part-

time, quando sappiamo benissimo che

nella stagione estiva le esigenze per i

datori di lavoro sono ben altre che una

mezza giornata. Il sospetto è che dietro

questi part-time proliferino forme di la-

voro grigio, con orari effettivi superiori

ai turni stabiliti e pagamenti fuori busta.

Sono fenomeni purtroppo ancora molto

diffusi che si aggiungono a un’impor-

tante diffusione del lavoro totalmente

in nero. Quest’ultimo emerge quando ci

sono screzi tra il lavoratore e il datore;

solo in quel momento il lavoratore trova

il coraggio di denunciare la situazione”.

Sempre più dimissioni

Cinzia Folli si sofferma su un altro feno-

meno in forte crescita: l’aumento del-

le procedure di dimissione. “Abbiamo

sempre più casi di persone che rinun-

ciano all’impiego – commenta la segre-

taria -. Le ragioni sono soprattutto ine-

renti alla paga corrisposta troppo bassa

rispetto alle ore effettivamente svolte.

Registriamo inoltre molti casi di paga-

menti in ritardo e di mancati versamenti

// DIRITTI

degli stipendi”.

La prima parte dell’estate è stata accom-

pagnata dalla polemica innescata da al-

cuni imprenditori che hanno detto che

era impossibile trovare personale. Han-

no parlato di giovani scarsamente moti-

vati e svogliati: “Purtroppo è un ritornel-

lo cui siamo abituati e che quest’estate

è stato più insistente del solito – com-

menta Folli -. La verità è che le persone

si sono stancate di essere trattate come

schiavi. Qualcuno ha anche incolpato il

Reddito di cittadinanza, ma è del tutto

fuori strada. I percettori di questa for-

ma di sostegno sono pochissimi, e una

percentuale infinitesimale rispetto a

chi cerca lavoro nel settore. Purtroppo

un’ampia fascia di lavoratori sottopagati,

non avendo alternative, è costretta a sot-

tostare alle condizioni imposte”.

Volantinaggio per i diritti

Come ogni estate la Filcams è protago-

nista di un’ampia campagna di volanti-

naggio nei luoghi del turismo: “Anche

quest’anno saremo in campo per infor-

mare i lavoratori sui loro diritti – dice la

segretaria -. La pandemia ha accentuato

le criticità e ci sono sempre più persone

che fanno fatica ad arrivare a fine mese.

È una situazione che può favorire il lavo-

ro grigio e nero, ma come Filcams siamo

impegnati a contrastarlo. Abbiamo delle

proposte, a partire dalla costituzione di

un tavolo regionale di confronto con le

associazioni di categoria e le istituzio-

ni. Dobbiamo affrontare tutti insieme le

problematiche del settore. Occorre am-

pliare l’offerta formativa e creare colle-

gamenti efficaci con le aziende che cer-

cano personale, a beneficio della qualità

dei servizi offerti, che è una leva impor-

tante per incrementare l’attrattività turi-

stica del territorio. Bisogna inoltre supe-

rare le difficoltà che stiamo incontrando

con l’ispettorato del lavoro che, troppo

spesso, non risponde alle nostre richie-

ste. Da tempo, ad esempio, non siamo

più al corrente della programmazione

delle visite ispettive. Manca uno scam-

bio di informazioni tra sindacati e ispet-

torato che invece potrebbe essere molto

prezioso per una regolamentazione del

settore e l’individuazione di situazioni di

criticità”.

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Nei campi crescono anche i dirittigrazie ai sindacalisti della Flai CgilI sindacalisti e i delegati del Coordi-

namento immigrati della Flai Cgil di

Ravenna hanno raggiunto i lavoratori

agricoli direttamente nei campi. Nel

clou della stagione della raccolta, il

sindacato di categoria ha fatto senti-

re la sua vicinanza a chi ogni giorno

lavora sotto il sole, grazie al progetto

“Ancora in campo”. “Abbiamo coperto

tutto il territorio provinciale, parten-

do dalle colline faentine per arrivare

in questi giorni nella Bassa Romagna

– racconta la segretaria della Flai Cgil

Ravenna, Laura Mazzesi –. L’iniziati-

va proseguirà in settembre in occasio-

ne della raccolta di uva e kiwi. Non è

sempre semplice entrare in contatto

con i lavoratori, ma la presenza fisica

nei campi ci ha aiutato a raggiungere

anche chi, ad esempio, non sa neppure

dell’esistenza di un sindacato. I lavora-

tori sono per lo più stranieri e spesso

ci sono anche barriere linguistiche da

superare”.

Chiediamo a Laura Mazzesi che tipo di

problematiche sono emerse: “La perce-

zione è che ci siano diverse situazioni

di lavoro grigio, in cui le persone sono

solo parzialmente in regola. Abbiamo

distribuito acqua, cappelli, magliette

e volantini con alcune informazioni di

base. Non è mancato il confronto con

i datori di lavoro che, in alcuni casi,

sono stati disponibili e hanno condivi-

so con noi le loro preoccupazioni. Nel

corso di un sopralluogo in un casolare

siamo anche entrati in contatto con un

operatore della cooperativa Cefal che

è impegnata sul territorio e assiste i

richiedenti asilo. Abbiamo inoltre av-

viato un importante progetto di colla-

borazione con la cooperativa Oltre la

strada”.

Il progetto “Ancora in campo” è a cura

// AGRICOLTURA

della Flai Cgil Ravenna insieme al Co-

ordinamento immigrati di categoria:

“L’iniziativa è nata nel 2018 e oggi i

tempi sono maturi per renderla strut-

turale - spiega Laura Mazzesi -. Non

sarà più solo un progetto limitato a

una determinata stagione, l’obiettivo,

che richiede un grande investimento

anche in termini organizzativi, è quello

di raggiungere i lavoratori nei campi in

maniera regolare e continuativa”.

giorni e oltre il 16% è in regola da 1 a

10 giorni. Lo studio rafforza il sospet-

to di irregolarità nel settore anche nella

nostra provincia. I lavoratori sono pos-

sibili vittime di sfruttamento e perdono

diritti previdenziali e assistenziali fonda-

mentali, come la copertura di malattia

e infortunio, la maternità, la disoccupa-

zione agricola, la pensione. Il fenomeno

crea, inoltre, una concorrenza spietata

tra aziende virtuose che rispettano le

clausole sociali, alcune iscritte anche

alla Rete del Lavoro di qualità in agri-

coltura, e quelle che evadono le appli-

cazioni contrattuali”. La preoccupazio-

ne è anche rivolta alla situazione di crisi

in cui versa il settore, specie per l’orto-

frutta romagnola, a causa degli eventi

calamitosi che hanno danneggiato le

colture del nostro territorio. La cimice

asiatica nel 2019, la siccità e le gelate

tardive nel 2020, seguite da ulteriori

gelate tardive nel 2021, hanno recato

ingenti danni alle coltivazioni e una cre-

scita tardiva alle colture vegetali. Que-

ste calamità, tradotte in lavoro, nel 2020

hanno significato una grave perdita di

giornate nella nostra regione (253.061

giornate in meno rispetto al 2019) e la

sola provincia di Ravenna ha subito un

calo di 193.000 giornate (pari al 76%

della perdita complessiva registrata a

livello regionale). Purtroppo le previsio-

ni per l’anno in corso sono altrettanto

preoccupanti.

I dati del lavoro in campagna

La Flai Cgil, insieme all’Ufficio studi e

ricerche della Cgil di Ravenna, ha ana-

lizzato la situazione nelle campagne ra-

vennati. Gli elenchi anagrafici agricoli

del 2020 indicano che il settore in pro-

vincia di Ravenna ha occupato 15.749

operai agricoli a tempo determinato (i

cosiddetti lavoratori avventizi). L’anali-

si svolta sull’incidenza dell’occupazio-

ne straniera nel settore dimostra che

oltre il 50% dei lavoratori è di origine

straniera; oltre il 34% dei lavoratori

stranieri è in regola per meno di 50

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Procedura di licenziamento collettivoall’Essentra Packaging di CerviaL’azienda Essentra Packaging ha an-

nunciato l’avvio di una procedura di

licenziamento collettivo per 17 dei 100

lavoratori occupati nello stabilimento

di Cervia. La decisione è giunta appena

una settimana dopo la fine della clauso-

la di salvaguardia che ha evitato i licen-

ziamenti nel periodo pandemico.

La risposta dei sindacati è la stata la pro-

clamazione di un pacchetto di 16 ore di

sciopero: “Siamo di fronte a una deci-

sione unilaterale che ci vede fortemente

contrari – dice Roberto Cornigli, segre-

tario generale della Slc Cgil di Ravenna

-. Le prime sofferenze dell’azienda risal-

gono al 2018 e la situazione è ulterior-

mente peggiorata con la pandemia. Noi

chiediamo che la procedura di licenzia-

mento sia ritirata e che si ricorra all’uso

delle 52 settimane di cassa integrazione

ordinaria. Questo consentirebbe ai lavo-

ratori di affrontare meglio la situazione

e avrebbero anche più tempo per indi-

viduare un'eventuale ricollocazione pro-

fessionale”.

Lo stabilimento cervese rappresenta

una delle tre sedi operative in Italia del-

la multinazionale Oxford; un colosso nel

// OCCUPAZIONE

campo del confezionamento industriale:

“A Cervia – spiega Cornigli – vengono

prodotti blister e contenitori per medici-

nali. Si tratta di prodotti che hanno subi-

to una contrazione di vendite nel perio-

do pandemico. Contemporaneamente è

cresciuta la concorrenza che, a scapito

della qualità, offre prodotti a prezzi sem-

pre più bassi”.

“Sindacati e Rsu aziendale hanno già

chiesto in due incontri con l’azienda di

non procedere con i licenziamenti col-

lettivi, ritirare la procedura in atto e di

valutare soluzioni alternative conser-

vative – spiegano Slc Cgil, Fistel Cisl e

Uil Comunicazione -. L’Essentra ha però

confermato che la grave crisi e i motivi

specificati nella lettera di apertura del-

la procedura di licenziamento collettivo

rendono necessaria e imprescindibile la

decisione di procedere unilateralmente

con il licenziamento del personale di-

chiarato in esubero, ritenendo qualsiasi

ammortizzatore sociale conservativo

non idoneo a risolvere un problema

strutturale”.

Di fronte alle risposte dell’azienda i sin-

dacati, a nome e per conto dei lavoratori

e della Rsu aziendale dello stabilimento

Essentra Packaging Srl di Cervia, han-

no proclamato lo stato di agitazione.

“A seguito della situazione aziendale

– concludono Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil

Comunicazione - si è deciso a larga

maggioranza di proclamare iniziative di

sciopero inizialmente con un pacchetto

di 16 ore da calendarizzare nel corso

della vertenza in atto, contestualmente

si chiede l’attivazione del tavolo provin-

ciale/regionale al fine della salvaguardia

dei posti di lavoro e tutelare al meglio i

lavoratori e le relative famiglie”.

Page 8: app agosto 2021

APPAppunti dal LavoroPeriodico della Cgil

provinciale di Ravenna

Sede

via Pellegrino Matteucci, 15

48121 Ravenna

t. 0544 244 211

f. 0544 341 92

[email protected]

Progetto grafico

www.agenziaimage.com

Direttore responsabile

Roberto Artioli

RedazioneRoberto Cornigli Marcella D'AngeloMaura Masotti Marinella MelandriSaverio Monno

Michela Serventi

Impaginazione

Alide Brunetti

Stampa

Centro Stampa Cgil

Si ringrazia

per la collaborazione

Davide Conti

Ivan Missiroli

Marcello Santarelli

Antonella Bezzi

Giancarlo Marchi

Roberto Martelli

Cinzia Folli

Laura Mazzesi

Registrato nel Tribunale

di Ravenna

Distribuzione gratuita

Gli approfondimenti

sono consultabili sul sito

www.cgilra.it

Per tutte le notizie e gli

aggiornamenti sulla Cgil

visita la pagina Facebook

cgil ravenna

Scrivi alla redazione Se avete argomenti che vi piacerebbe che venissero affrontati, se avete

notizie da segnalarci, se avete articoli da proporci potete scriverci

all’indirizzo email della redazione: [email protected]. Vi ringraziamo

in anticipo per tutti i suggerimenti e i contributi che ci farete arrivare.

Segui la Cgil in tempo reale sui social

La Filctem Cgil ha avviato a

livello nazionale la campagna “Si

scrive Lavoro si legge Identità” a

sostegno delle donne. L’intento è

di raccontarne, attraverso video,

fotografie e storie, percorsi di

vita e di lavoro, storie di impegno

e di lotta, di difesa dei diritti,

soprattutto contro le violenze.

È un’occasione per promuovere

l’universo femminile come punto

di riferimento per una narrazione

collettiva e aggregante, indicando

strade di libertà, uguaglianza e

affermazione di diritti.

Nell’ambito della campagna

nazionale è stata realizzata

una prima video-intervista

che propone la testimonianza

di Marina Francesconi, ex

// INIZIATIVE

Campagna della Filctem Cgil: “Si scrive Lavoro si legge Identità”. Tra le protagoniste anche Marina Francesconi, ex-lavoratrice dell’Omsa che perse il lavoro per la delocalizzazione

dipendente Omsa che perse il

lavoro quando l’azienda, con

un importante stabilimento

produttivo a Faenza, decise di

delocalizzare.

Nel 2010 la fabbrica di collant

di Faenza spostò l’attività di

produzione in Serbia lasciando

a casa 350 lavoratori, di cui

320 donne. La testimonianza

di Marina è semplice, lineare

e coinvolgente. Una donna

scippata, insieme alle sue

compagne, delle certezze, del

futuro, della libertà di poter

contare sul proprio impiego.

Marina è una lavoratrice che ha

incrociato l’amara esperienza

del licenziamento. Ha reagito

mettendo in gioco se stessa e la

italiana. Marina ha lottato con

le sue compagne, col sostegno

di molti, contro l’avversione di

chi non riteneva possibile che

un pugno di donne sarebbe

riuscito nell’impresa di coalizzare

territorio, politica e sindacato

fino alla realizzazione di uno

dei pochissimi esempi di reale e

completa riconversione di un sito

industriale, salvaguardando la

gran parte dei posti di lavoro.

L’intervista integrale è visibile sul

sito collettiva.it al seguente link

https://bit.ly/3igA8z7

propria vita di moglie e madre.

Senza essere un supereroe. Senza

gesti plateali. Senza pretendere

altro che la salvaguardia della

dignità e della libertà che un

lavoro stabile le aveva assicurato.

L’intervista ripercorre assemblee,

consigli comunali, interviste,

interventi in celebri trasmissioni

TV, persino uno spettacolo

teatrale con repliche in giro per

l’Italia e l’Europa per opporsi

alla chiusura di uno stabilimento

che per anni ha rappresentato

una vera e propria eccellenza Proseguono gli appuntamenti a

Villanova di Bagnacavallo. Lo Spi

Cgil, insieme a diverse realtà del

territorio, organizza per sabato 28

agosto un’iniziativa dedicata alla

libertà e alla Costituzione. Alle 18

è previsto il ritrovo alla Quercia

di Venerino a Bologna Nuova

in via Superiore Villanova dove

sarà possibile fare una merenda

o cenare (prenotazione entro la

mattinata di giovedì 26 agosto al

339 7611282). Alle 19,30 entrerà

// SPI CGIL

La libertà e la Costituzione con Ivano Marescotti

in scena l’attore Ivano Marescotti

con parole e una recita ispirate a

canti e improvvisazioni popolari.

Biglietto di ingresso alla serata di

Bologna Nuova: 12 euro.