“Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per...

88
QUADERNO N°113 ANNO INTERNAZIONALE DEL TURISMO SOSTENIBILE PER LO SVILUPPO “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti UNESCO: ambiente, patrimonio ed economia” Percorso Formativo Anno scolastico 2017/2018 Centro per l’UNESCO di Torino QUADERNO N°113

Transcript of “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per...

Page 1: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

QUADERNO N°113ANNO INTERNAZIONALE DEL TURISMO SOSTENIBILE PER LO SVILUPPO

“Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti UNESCO:

ambiente, patrimonio ed economia”

Percorso FormativoAnno scolastico 2017/2018

Centro per l’UNESCO di Torino

QU

AD

ER

NO

N°1

13

Page 2: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018
Page 3: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

Centro per l’UNESCO di Torino

QUADERNO N°113ANNO INTERNAZIONALE DEL TURISMO SOSTENIBILE PER LO SVILUPPO

“Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti UNESCO:

ambiente, patrimonio ed economia”

Percorso FormativoAnno scolastico 2017/2018

Page 4: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

Centro per l’UNESCO di Torino

Quaderno n°113: Percorso Formativo “Turismo Sostenibile in Poemonte, a partire dai Siti UNESCO: ambiente, patrimonio ed economia”Anno scolastico 2017/2018

Collana Ricerca e Didattica, Sezione Quaderni di LavoroCentro per l’UNESCO di Torino

Coordinamento editoriale: Maria Paola AzzarioSi ringraziano per la collaborazione: Francesca Longhi, Michela Serra, Michele Abba, Isabel Di Dato.

EDIZIONE 2018

La pubblicazione è divulgata senza fini di lucroI diritti sono riservati al Centro per l’UNESCO di TorinoLa riproduzione parziale dei testi è consentita citando la fonte

Viale Maestri del Lavoro, 1010127, Torino ITALIAemail: [email protected] [email protected] www.centrounesco.to.it

http://www.turism4development2017.org

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Page 5: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

INDICE

PREMESSA Pag 1

L’UNESCO Pag. 3

Il Centro per l’UNESCO di Torino Pag. 4

SEZIONE I: NAZIONI UNITE E TURISMO SOSTENIBILE - Cos’è il Turismo Sostenibile Pag. 6 - Attori e azioni per il Turismo Sostenibile, alcuni esempi Pag. 9

SEZIONE II: L’ANNO INTERNAZIONALE ONU DEL TURISMO SOSTENIBILE PER LO SVILUPPO, 2017

Testo originale della Risoluzione ONU A/RES/70/193 Pag. 11Traduzione della Risoluzione ONU A/RES/70/193 Pag. 14Obiettivi e azioni concrete dell’Anno Internazionale del Turismo Sostenibileper lo sviluppo Pag. 17

SEZIONE III: PROPOSTA DEL CENTRO PER L’UNESCO DI TORINO: Il Percorso Formativo 2017/2018 “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti UNESCO: ambiente, patrimonio ed economia” Pag. 19

I TEMI DEL PERCORSOFORMATIVO TEMA 1: AMBIENTE - Turismo Sostenibile e Ambiente Pag. 23- Programma UNESCO “Uomo e Biosfera” Pag. 25- Aree MaB in Italia Pag. 28- Aree MaB in Piemonte Pag. 28- Progetto “Borghi Sostenibili del Piemonte” Pag. 29

TEMA 2: PATRIMONIO

- Convenzione UNESCO per la protezione sul piano mondiale del Patrimonio Culturale e Naturale Pag. 30- Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale Pag. 39 - Definizioni Pag. 47 - Programma UNESCO sul Patrimonio Mondiale e Turismo Sostenibile Pag. 48- Il Patrimonio UNESCO in Piemonte Pag. 49 - Attività promosse dai Club per L’UNESCO per la valorizzazione del patrimonio Pag. 53- Curiosità Pag. 55

TEMA 3: ECONOMIA - Dal turismo di massa al turismo sostenibile Pag. 56- Distinzione tra turista e viaggiatore Pag. 56- Accessibilità degli ambienti Pag 57- Approfondimento: il turismo sostenibile tra i temi della Green Week 2017 Pag. 61

SEZIONE V: Rassegna stampa Pag. 62 Altri articoli on line Pag. 79Bibliografia e sitografia Pag. 80

Page 6: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018
Page 7: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

1

“Ogni individuo ha dei doveri verso la comunità, nella quale soltanto èpossibile il libero e pieno sviluppo della sua personalità”

Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Art. 29

PREMESSA

Il 2017 è stato proclamato dalle Nazioni Unite Anno Internazionale del Turi-smo Sostenibile per lo Sviluppo (International Year of Sustainable Tourism for Development), mettendo l’accento sulle opportunità e i rischi di questo settore.

L’UNESCO da sempre opera per assicurare che i turisti che visitano i Siti naturali e culturali dichiarati Patrimonio Mondiale (al momento 1.073 in tutto il mondo) siano ge-stiti con modalità compatibili con la conservazione del patrimonio stesso. Questi luoghi rappresentano infatti il passato ed il presente di ognuno di noi, le radici dell’UMANITA’, e, se gestiti correttamente, possono portare sviluppo economico locale esostenibilità a lungo termine.Inoltre, al turismo è riconosciuto un ruolo di contributore positivo, diretto o indiretto, nella realizzazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (Obiet-tivo n °11: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili).

“[...] il patrimonio culturale e il patrimonio naturale sono sempre più minacciati di distruzio-ne non soltanto dalle cause tradizionali di degradazione, ma anche dall’evoluzione della vita sociale ed economica che l’aggrava con fenomeni d’alterazione o distruzione ancora più temibili [...] certi beni del patrimonio culturale naturale offrono un interesse ecceziona-le che esige la loro preservazione come elementi del patrimonio mondiale dell’umanità”Convenzione UNESCO per la protezione del patrimonio culturale e naturale, 1972.

[...] considerando il bisogno di creare una maggiore consapevolezza, soprattut-to fra le generazioni più giovani, riguardo alla rilevanza del patrimonio culturale im-materiale e alla sua salvaguardia, [...] considerando il rilevante ruolo del patrimonio culturale immateriale in quanto fattore per riavvicinare gli essere umani e assicura-re gli scambi e l’intesa fra loro [...], (l’UNESCO) adotta la presente Convenzione [...]” Convenzione UNESCO per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, 2003.

Per contribuire alla realizzazione delle iniziative legate all’Anno Internaziona-le del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo, nonché celebrare il 20° anniver-sario dell’Inserimento delle Residenze Sabaude nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018 “Turismo Sostenibile in Piemon-te, a partire dai Siti UNESCO: ambiente patrimonio ed economia” ed idea-to il Quaderno n°113, sussidio per gli insegnanti e genitori iscritti al progetto.

Il Quaderno n°113 è stato realizzato con l’obiettivo di:• diffondere i documenti dell’UNESCO sugli argomenti turismo sostenibile e ambien-

te, patrimonio ed economia;• fornire ai docenti materiale che accompagni il Percorso Formativo;• continuare la tradizione del Centro per l’UNESCO di Torino, attivo da 34 anni in

progetti di valorizzazione e diffusione della cultura.

Il Quaderno è suddiviso in quattro Sezioni:1. Un’introduzione con storia, valori e obiettivi dell’UNESCO e del Centro per l’UNE-

SCO di Torino.2. Una raccolta di informazioni, documenti e spunti per l’approfondimento relativi

all’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo.3. Una descrizione del Percorso Formativo attraverso approfondimenti sui temi: am-

biente, patrimonio ed economia4. In chiusura una Rassegna stampa, con articoli tratti da quotidiani e riviste nazionali

ed internazionali, per arricchire l’esperienza del Percorso Formativo; una bibliogra-fia ed una sitografia.

Buona lettura! “Educare ai temi UNESCO vuol dire educare alla Pace”

Prof.ssa Maria Paola AzzarioPresidente del Centro per l’UNESCO di Torino

Page 8: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018
Page 9: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Nata il 16 novembre del 1945, come ri-sposta da parte delle nazioni uscite dal-le drammatiche esperienze del secondo conflitto mondiale, l’UNESCO si propone di raggiungere la pace tra i popoli, non solo sulla base di accordi politici ed eco-nomici, ma anche attraverso la coopera-zione in ambito culturale e scientifico. Nel Preambolo dell’Atto Costitutivo, redatto nel 1945, recita, infatti:“...poiché le guer-re nascono nell’animo degli uomini ed è l’animo degli uomini che deve essere educato alla difesa della pace.”

Con la sua opera, l’UNESCO vuole con-tribuire al mantenimento della pace, del rispetto dei Diritti Umani e dell’uguaglian-za dei popoli attraverso l’educazione, la scienza, la cultura e la comunicazione.

Uno degli obiettivi primari dell’UNESCO dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi, è quello di ristabilire nel mondo condizio-ni idonee all’istruzione, attraverso la for-mazione degli insegnanti, la lotta all’anal-fabetismo e la ricostruzione degli edifici scolastici, nel rispetto dei diversi contesti culturali.

I programmi dell’UNESCO sono volti a fa-vorire lo sviluppo tecnologico e scienti-fico delle singole nazioni tramite analisi del terreno (come il programma MAB per la comprensione dell’ambiente marino e della sua biodiversità), sfruttamento delle risorse locali e formazione di tecnici ed esperti in loco, il tutto nell’ottica di favori-

re lo sviluppo di politiche attente alla tute-la dell’ambiente e dell’ecosistema.

In ambito sociale, l’UNESCO si occupa di raccogliere dati e informazioni affinché le diverse nazioni possano elaborare poli-tiche di sviluppo sostenibile. L’Organizza-zione si impegna inoltre a sostenere una sempre maggiore emancipazione delle fasce più deboli della popolazione, come emarginati, minoranze, donne, diversa-mente abili, immigrati e rifugiati, coeren-temente con la sua politica di uguaglian-za.

L’UNESCO si impegna inoltre a favorire gli scambi interculturali, valorizzando però l’identità di ogni popolo, incoraggiando l’identificazione, la protezione, la preser-vazione e la salvaguardia del patrimonio culturale e naturale (tra cui monumen-ti, luoghi di rilevanza storica e artistica, tradizioni, cultura orale, opere letterarie) considerati come appartenenti all’intera umanità. Questo è l’oggetto del trattato internazionale intitolato “Convenzione sulla protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale” adottato dall’UNE-SCO nel 1972.

Infine, l’UNESCO si occupa di migliora-re ed ampliare la diffusione dei mezzi di comunicazione per dare la possibilità ad individui, comunità e nazioni di entrare in contatto, favorendo la reciproca cono-scenza delle tradizioni, degli usi, dei co-stumi e della cultura locale.

L’UNESCO: ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE PER L’EDUCAZIONE, LA SCIENZA, LA CULTURA

E LA COMUNICAZIONE Sede: ParigiDirettore Generale: Audrey Azoulay

“Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve es-sere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata

di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti [...].

L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve

promuovere la comprensione, la tolleranza [...]”

Art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani – 1948

3

Page 10: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

4

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

«Ogni individuo ha diritto a prendere parte liberamente alla vita culturale della comu-nità, a godere delle arti ed a partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici.»Art. 27 comma 1 della Dichiarazione Uni-versale dei Diritti Umani – 1948

«Ogni individuo ha diritto alla libertà di riu-nione e di associazione pacifica.»Art. 20 comma 1 della Dichiarazione Uni-versale di Diritti Umani – 1948

Il Centro per l’UNESCO di Torino, insi-gnito del riconoscimento “Internationally Recognized UNESCO Centre”, è un Isti-tuto Culturale senza fini di lucro, sede del-la Federazione Italiana dei Club e Centri per l’UNESCO, membro delle Federazioni Europea e Mondiale, che realizza gli ideali dell’UNESCO territorio piemontese. È riconosciutodal MIUR come Ente di For-mazione Nazionale.Ha sede presso il Campus ONU di Tori-no, ospite del Comune di Torino e del CIF/OIL.

Fondato nel 1983, il Centro per l’UNESCO di Torino progetta e realizza attività per gio-vani, cittadini italiani, cittadini di altri Paesi, scuole di ogni ordine e grado, allo scopo di favorire il dialogo tra le culture, la pratica dei diritti umani e un comune arricchimen-to nell’ambito degli ideali UNESCO. Opera, dalla nascita, congiuntamente con l’UNESCO, i suoi uffici Regionali, la Com-missione Nazionale UNESCO, il Comune di Torino e la Regione Piemonte, per la dif-fusione degli ideali dell’Organizzazione.

EDUCAZIONE E FORMAZIONE

• Programmi di ricerca e formazione per docenti, studenti e genitori realizzati, ogni anno, con gli Istituti scolastici del Piemonte e non solo, per diffondere gli ideali e i temi UNESCO.

• Corsi di Formazione per formatori per la conoscenza e l’uso del Metodo ECA-UNESCO, per “agire” i Diritti Umani e

promuovere una cittadinanza globale. • Consulenze per progetti educativi sui

temi UNESCO ed Organizzazioni Inter-nazionali.

• Servizio ai Giovani: stages formativi per laureandi, laureati e dottorandi di Università italiane e straniere. Borse di studio, consulenze per lavori di ricerca e tesi di laurea.

• Decennio Internazionale UNESCO per il Riavvicinamento delle Culture (2013-2022). Il Centro per l’UNESCO, in

sinergia con le istituzioni regionali ed enti specializzati, promuove iniziative volte a contribuire alla conoscenza dei temi del Decennio UNESCO per l’Av-vicinamento delle Culture e a sensibi-lizzare il pubblico per l’attuazione di soluzioni praticabili per una cultura di pace.

CULTURA E PATRIMONIO• Archivio Tesi di laurea per la valorizza-

zione di Torino e il Piemonte. Dal 1996, per la valorizzazione di To-

rino ed il Piemonte, si è creato un Ar-chivio on-line per la raccolta, selezione e catalogazione di tesi di laurea aventi per soggetto di ricerca argomenti ri-guardanti Torino e il Piemonte. Ad oggi i titoli consultabili sul sito sono 20.000 e costituiscono una banca dati di pub-blicizzazione delle eccellenze del Pie-monte

• “La Voce ai giovani”: quattro incontri ogni anno, aperti al pubblico per pre-sentare tesi di laurea su temi UNESCO di attualità, per voce di autori e relato-ri.

• 23 aprile Giornata Mondiale UNESCO del Libro e del Diritto d’Autore: cele-brazione della Giornata in collaborazio-ne con il CoBiS-Coordinamento delle Biblioteche Specialistiche di Torino e area metropolitana e la rete cittadina delle Biblioteche civiche, per la valo-rizzazione delle risorse di Torino e Pie-monte.

IL CENTRO PER L’UNESCO DI TORINOPresidente: Prof.ssa Maria Paola Azzario

Page 11: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

5

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

SCIENZA

• Centro Internazionale Ipazia-UNESCO “Donne e Scienza. Ricerche, Studi e Formazione per il Mediterraneo e i Bal-cani”.

Creato nel 2002 dalla sinergia del Cen-tro per l’UNESCO e del Forum Interna-zionale delle Donne del Mediterraneo, ha il fine di sviluppare temi di ricerca e sostenere lo studio, la ricerca e la for-mazione di giovani donne scienziato del Mediterraneo e dei Balcani.

• Borse di Studio Francesca Buzzetti. Una borsa di studio annuale viene ero-

gata a sostegno di una giovane italiana o dei Paesi emergenti che presenti pro-getti di cooperazione internazionale, a favore del miglioramento della condi-zione femminile.

SCIENZE SOCIALI• FORUM INTERNAZIONALE DELLE

DONNE DEL MEDITERRANEO E DEI BALCANI Ong UNESCO ed ECOSOC (FIDM).

Il Forum Internazionale delle Donne del Mediterraneo, Ong UNESCO ed ECOSOC, è una rete di associazioni ed istituzioni, nata nel 1992 a Valencia. Vi aderiscono 20 Paesi del Mediterraneo del Nord, del Sud e dell’Est. Dal 1997 ha sede presso il Centro per l’UNESCO di Torino.

Finalità principale: favorire la collabora-zione e lo scambio di esperienze tra le

donne dei Paesi del bacino del Medi-terraneo, formulare e attuare soluzioni volte alla realizzazione delle Pari Op-portunità.

COMUNICAZIONE

• CENTRO DI DOCUMENTAZIONE Biblioteca depositaria UNESCO, patri-

monio unico in Italia per la documen-tazione sui temi UNESCO e sulle Or-ganizzazioni Internazionali (circa 5.000 volumi).

Aperta al pubblico per consultazione, prestito, tesi di laurea, ricerche specia-lizzate sul temi internazionali.

PUBBLICAZIONI

• La Collana “Ricerca e Didattica”, crea-ta e curata dal gruppo di redazione del Centro per l’UNESCO, annualmente raccoglie gli esiti delle iniziative realiz-zate dal Centro per l’UNESCO in Qua-derni, volumi, CD-Rom, DVD. Attual-mente in catalogo vi sono più di 150 opere.

I temi affrontati sono: i programmi UNESCO, ambiente, intercultura, di-dattica, Diritti Umani, Patrimonio Mon-diale, Donne del Mediterraneo, Donne e Scienza – rete Ipazia.

Il catalogo è aggiornato periodicamen-te e consultabile online:

www.centrounesco.to.it

Page 12: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

6

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

COS’È IL TURISMO SOSTENIBILE

Il turismo deve essere un’opportunità per accrescere il benessere delle persone e del pianeta, non un problema: per questo motivo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha deciso, il 7 dicembre 2015, che il 2017 sarebbe stato l’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo. A quindici anni dalla prima celebrazione del turismo sostenibile, si è sentita l’esigenza di ribadire l’importanza di un “turismo re-sponsabile”, ovvero di una forma di turismo che sostiene il viaggiatore ed il territorio, co-struendo opportunità per il futuro e facendo del turismo un catalizzatore per un cam-biamento positivo.

Il concetto di “Turismo Sostenibile” è stato introdotto nel 1988 e secondo l’UNWTO (World Tourism Organization) è definibile come “Il turismo che tiene pienamen-te conto dei suoi attuali e futuri impatti economici, sociali ed ambientali, affron-tando le esigenze dei turisti, dell’indu-stria, dell’ambiente e delle comunità ospitanti”. Si tratta infatti di una forma di turismo che dovrebbe portare alla gestione integrata delle risorse in modo che tutte le necessità economiche, sociali ed estetiche possano essere soddisfatte mantenendo al tempo stesso l’integrità culturale, i processi ecologici essenziali, la diversità biologica e le condizioni di base per la vita.�E’ quindi, in pratica, un turismo non distruttivo, con un impatto ambientale basso e che mira a favorire le economie maggiormente in diffi-coltà.

Le linee guida e le pratiche di gestione del turismo sostenibile sono applicabili a tutte le forme di turismo ed in tutti i tipi di desti-nazioni, compreso il turismo di massa e i vari segmenti di turismo di nicchia. I prin-cipi di sostenibilità si riferiscono agli aspetti ambientali, economici e socio-culturali del Turismo per lo Sviluppo (come sancito nel-l’Agenda 21 per il settore dei viaggi e del turismo del 1996) e deve essere sta-bilito un adeguato equilibrio tra queste tre dimensioni per garantire la sua sostenibilità a lungo termine.Ciò prevede l’attuazione di soluzioni ge-

stionali e di sviluppo sostenibili grazie al-l’integrazione e al giusto equilibrio tra di esse e al rispetto di principi di base, quali: �

• il principio di precauzione;• la parità tra diverse generazioni e all’in-

terno della stessa generazione;• il senso di responsabilità per la tutela

dell’ambiente e delle risorse naturali per le generazioni future.

Il turismo sostenibile dovrebbe quindi:

1) utilizzare ottimamente le risorse ambien-tali che costituiscono un elemento fonda-mentale nello sviluppo del turismo, man-tenendo i processi essenziali ecologici e contribuendo a preservare il patrimonio na-turale e la biodiversità.2) Rispettare l’autenticità socio-culturale delle comunità ospitanti, preservare il loro patrimonio culturale e il loro valore tradizio-nale e contribuire alla comprensione e alla tolleranza interculturale.3) Garantire operative economie a lungo termine e offrire vantaggi socioeconomici a tutte le parti interessate distribuite in modo equo, tra cui opportunità di lavoro stabili e redditizie e servizi sociali per ospitare le comunità e contribuire alla riduzione della povertà.

Il raggiungimento di tali obiettivi consta di un processo continuo che richiede un co-stante monitoraggio degli impatti e l’intro-duzione delle necessarie misure preventive e/o correttive ogni qualvolta venga ritenuto necessario. Il turismo sostenibile dovrebbe inoltre mantenere un alto livello di soddisfa-zione turistica ed assicurare un’esperienza significativa ai turisti, sensibilizzandoli sui temi della sostenibilità e promuovendo tra loro le pratiche del turismo sostenibile.

Fortemente dipendente dalla qualità del luogo ove si sviluppa, poiché fondato sulla vendita di esperienze positive, il settore del turismo garantisce un buon vissuto basan-dosi essenzialmente sulla bellezza dei pae-saggi e sui beni culturali, sugli ecosistemi funzionali, sui servizi e sulle attività commer-ciali. Questi elementi e le persone ad essi collegate - lavoratori, turisti, residenti locali

SEZIONE I:

NAZIONI UNITE E TURISMO SOSTENIBILE

Page 13: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

7

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

- costituiscono le potenziali risorse dell’in-dustria del turismo. La meta turistica ed il processo che porta all’esperienza globale del turista costituiscono, invece, il prodotto turistico. �Il turismo sostenibile si fonda sullo sviluppo e la gestione responsabile delle destinazioni turistiche e su attività commerciali altrettan-to responsabili. Una solida base economi-ca può, a sua volta, potenziare gli elementi strutturali dei processi sociali e ambientali influenzati dai risultati economici del turi-smo, la cui crescita economica può contri-buire allo sviluppo di forti sinergie.

Cosa significa viaggiare sostenibile?

Viaggiare sostenibile significa ridurre il più possibile il nostro impatto sull’ambiente, rendere positivo e proficuo il nostro passag-gio, arricchendo la cultura e le economie lo-cali. Ma significa anche riscoprire un modo di viaggiare autentico, capace di stabilire un legame profondo con i luoghi che visitiamo e con le persone che incontriamo nel nostro percorso.Vi sono alcune accortezze da mettere in pratica per essere un “turista responsabile” rispettoso delle persone e dell’ambiente e, a proposito di questo, il turismo sostenibile segue sei principali fattori:

1. Modalità di trasporto

Viaggiare in aereo è inevitabile per coprire lunghe distanze, tuttavia, quando si devono percorrere percorsi a breve durata bisogne-rebbe valutare la possibilità di viaggiare a piedi o in bicicletta, utilizzare mezzi pubblici o avvalersi del noleggio di veicoli.

2. Fare economia

Quando i turisti si recano in un determinato luogo devono prediligere strutture ricettive che usino personale locale non sottopagato e che diano un reale contributo all’economia del posto e alle aziende locali. I “pacchetti tutto compreso” sono incompatibili con il turismo sostenibile perché non è possibile verificare che la popolazione locale tragga un reale beneficio dai soldi investiti dal viag-giatore.

3. Tutela ambientale

Bisogna scegliere un viaggio consapevol-mente, prediligendo le strutture che attuano programmi di tutela ambientale e politiche ecofriendly.

4. Rispetto della cultura locale

Il “turista sostenibile” dovrebbe immergersi nella cultura locale e accettarne le differen-ze con la propria, evitando di comportarsi da “spettatore distaccato” e chiuso verso le altre realtà. Conoscere costumi, tradizioni diverse e provare a parlare la lingua locale potrebbe essere un punto d’inizio.

5. Impiego razionale delle risorse naturali

Ridurre, riutilizzare e riciclare devono essere le parole chiave del viaggio. E’ necessario informarsi sui comportamenti della struttu-ra alberghiera in cui si intende alloggiare e prendere in considerazione l’uso efficien-te delle risorse idriche, energetiche e delle materie prime senza sottovalutare il metodo di smaltimento dei rifiuti prodotti durante il viaggio.

6. Bilancio di CO2 e coscienza ambientale

Il turista potrebbe inoltre calcolare le emis-sioni di CO2 prodotte dalla propria vacanza e compensarle con buone pratiche ambien-tali non necessariamente correlate al viag-gio.

Le caratteristiche del turismo sostenibile: Il turismo sostenibile, per essere considera-to tale deve essere:

- Sostenibile e duraturo: non basarsi sulla crescita a breve termine della domanda, ma sugli effetti a medio/lungo termine del modello turistico adottato, cercando di mettere in armonia la crescita econo-mica e la conservazione dell’ambiente e dell’identità locale, fattori che costitui-scono il principio attivo dello sviluppo turistico nel tempo.

- Gestito correttamente: è distribuito e gestito nel tempo e nello spazio per ri-durre gli effetti legati alla stagionalità e garantire la conservazione degli spazi e dell’esperienza turistica.

- Integrato e diversificato: il turismo non può essere un elemento estraneo al-l’identità del luogo ma deve essere un elemento integrato alla ricchezza cul-turale ed economica dello stesso. In questo senso la “monocultura turistica” deve essere sostituita con modelli diver-sificati dove il turismo occupa una parte importante della struttura economica.

Page 14: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

8

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Inoltre, il modello turistico sostenibile è aperto al territorio circostante in modo che gli spazi naturali delle località vicine facciano parte della medesima offerta turistica.

La diversità urbana, paesaggistica e na-turale rafforzano infatti l’attrattiva dell’of-ferta.

- Pianificato: implica un’analisi attenta del-le condizioni presenti e delle prospettive future, unite alla presa in considerazio-ne, al momento della decisione, delle diverse variabili che possono intervenire nel processo turistico.

- Economicamente vitale: vengono pro-posti modelli alternativi che intervengo-no positivamente a favore della vitalità economica e della ricerca del benessere

della comunità locale. - Partecipato: tutti i soggetti devono es-

sere coinvolti nei processi decisionali ri-guardanti lo sviluppo del territorio e col-laborare alla loro realizzazione.

Link di riferimento:

http://sdt.unwto.org/content/about-us-5

https://www.ideegreen.it/cos-e-turismo-sostenibile-59337.html

http://www.pnab.it/cosa-facciamo/turi-smo-sostenibile/definizioni/turismo-soste-nibile.html

http://www.ermes.net/turismo-sostenibile.php

Page 15: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

9

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

ATTORI E AZIONI CONCRETE PER IL TURISMO SOSTENIBILE, alcuni esempi

Insieme all’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), che coordina e pro-muove le attività del Decennio dell’Educa-zione allo sviluppo sostenibile 2005-2014, molte organizzazioni, istituzioni e singoli stati, agiscono per contrastare le tendenze negative del turismo di massa, ed elabora-no documenti, carte ed iniziative volte ad attuare i principi di Sviluppo Sostenibile, enunciati a Rio de Janeiro nel giugno del 1992, durante la prima Conferenza ONU sullo sviluppo sostenibile.

Alcuni esempi:

• Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), nata nel 1975, ha sede a Madrid ed ha l’obiettivo di promuovere e svi-luppare il turismo, al fine di contribuire all’espansione economica, stabilire e mantenere rapporti di cooperazione, sti-molare e sviluppare collaborazioni tra i settori pubblico e privato, con partico-lare attenzione agli interessi dei Paesi in via di sviluppo.

• Commissione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile (CSD), nata nel 1992, ha il fine di garantire l’attuazione dell’Agenda 21. La Commissione è l’uni-ca istituzione dell’ONU che si occupa nel contempo di questioni legate all’econo-mia, allo sviluppo sociale e all’ambien-te. La Commissione è composta da 53 Stati membri, secondo una ripartizione geografica. La sessione ordinaria si riu-nisce ogni anno, con la partecipazione dei 53 ministri di turno e le Organizza-zione non governative. In occasione del riesame dell’attuazione dell’Agenda 21, la Commissione ha elaborato il testo del programma per l’ulteriore attuazione dell’Agenda 21, adottato dalla XIX Ses-sione speciale dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGASS - giugno 1997).

• Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), è un’organizzazione internazionale che opera dal 1972 con-tro i cambiamenti climatici a favore della tutela dell’ambiente e dell’uso sosteni-bile delle risorse naturali. La sua sede è a Nairobi (Kenya), ma opera in diverse parti del mondo tramite altri uffici ammi-

nistrativi ed è costituita principalmente da un personale esperto che prende le decisioni sulle politiche ambientali e sul-le attività da svolgere in aree di partico-lare interesse.

• L’Istituto Internazionale per l’ambien-te (IIED), organizzazione no profit e indi-pendente che promuove modelli soste-nibili di sviluppo mondiale attraverso la ricerca collaborativa, gli studi delle poli-tiche, la creazione di consenso e l’infor-mazione pubblica. L’obiettivo principale dell’IIED è di migliorare la gestione delle risorse naturali in modo che le comunità e le campagne dei paesi in via di svilup-po possano accrescere gli standard di vita senza compromettere la loro risorse di base. L’IIED porta avanti la sua attivi-tà con, o per conto dei governi e delle agenzie internazionali, della comunità accademica, delle fondazioni e delle or-ganizzazioni non governative, dei grup-pi di comunità e delle persone che essi rappresentano.

• Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), ente di ricerca italiano nato nel 2008 dall’ac-corpamento di tre enti controllati dal Mi-nistero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare: l’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT), l’Istituto centrale per la ri-cerca scientifica e tecnologica applicata al mare (ICRAM), l’Istituto nazionale per la fauna selvatica (INFS); al fine di razio-nalizzare l’attività svolta dai suddetti tre organismi e snellire per assicurare mag-giore efficacia alla protezione ambientale anche nell’ottica del contenimento della spesa pubblica.

• La Comunità Europea, nel quadro glo-bale della strategia per uno sviluppo sostenibile, ha approvato numerosi do-cumenti per la “promozione di uno svi-luppo sostenibile delle attività turistiche in Europa”. La Commissione, inoltre, ha adottato il pacchetto “Legiferare meglio”, il “Libro bianco sui trasporti”, “e-Europe 2005”, la “Comunicazione sulla respon-sabilità sociale delle imprese” e la “Co-municazione sulla politica integrata dei prodotti”, che, seppur non specifiche, hanno ricadute sul settore del turismo.

Page 16: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

10

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

• Agenda 21 (1992): documento appro-vato nella conferenza ONU di Rio de Janeiro. Rappresenta un vero e proprio Piano d’Azione delle cose da fare nel 21° secolo, includendo anche il ruolo del tu-rismo nella salvaguardia delle risorse na-turali e ambientali.

• Carta di Lanzarote (1995): prodotta dalla Conferenza Mondiale sul Turismo Sostenibile, la Carta di Lanzarote rap-presenta, nel settore, una pietra miliare. Essa definisce le priorità, gli obiettivi e i mezzi necessari a promuovere il turismo futuro in modo tale da salvaguardare le risorse naturali e il patrimonio storico-culturale per le generazioni future. Inizial-mente viene proposto un Piano d’Azione del Turismo Sostenibile che stabilisce linee concrete d’azione e raccomanda l’adozione di specifiche misure per pro-muovere l’integrazione del turismo nella strategia complessiva di sviluppo soste-nibile.

• Carta europea del turismo sostenibi-le nelle aree protette (1999): elabora-ta dai rappresentanti europei delle aree protette, la Carta manifesta la volontà delle istituzioni che gestiscono le aree protette e dei professionisti del turismo di favorire un turismo conforme ai prin-cipi dello sviluppo sostenibile.

• Codice Mondiale di Etica del Turismo (1999): adottato mediante risoluzione dall’Assemblea Generale dell’Organiz-zazione Mondiale del Turismo, ha come obiettivo fondamentale quello di pro-muovere un turismo responsabile, so-stenibile e accessibile a tutti.

• Carta del Turismo per i Beni Cultura-li (2004): elaborata dalla Società Italia-na per la Protezione dei Beni Culturali , enunciazione principi e piani di azione destinati alle istituzioni competenti. Es. chiede l’impegno delle autorità naziona-

li, regionali e locali, nel predisporre tutte le infrastrutture necessarie per qualifica-re l’offerta di un turismo culturale etica-mente ispirato; l’adozione di politiche del turismo, nazionali, regionali e locali, che facciano leva sul pieno coinvolgimento degli individui -popolazione locale e visi-tatori- per tutelare il patrimonio culturale; la promozione della partecipazione attiva della popolazione alla gestione corretta del patrimonio culturale fisico e immate-riale e alla sua valorizzazione nonché la promozione di un’attenzione rispettosa dei visitatori ai valori di cui esso è por-tatore e alle tradizioni civili, culturali, ar-tigianali che ne costituiscono il contesto storico e il tessuto vitale ecc.

• Carta di Rimini (2008): scaturita dalla Seconda Conferenza Internazionale sul Turismo Sostenibile, rinnova e accoglie le comunicazioni dell’Agenda Europea per il Turismo Sostenibile del 2007 e segue gli indirizzi del UNWTO sull’uso ottimale delle risorse ambientali, il monitoraggio costante degli impatti dell’attività turisti-ca (principio di precauzione) mantenen-do un elevato livello di soddisfazione dei turisti ed aumentando la loro consape-volezza sui temi della sostenibilità.

• Normativa italiana: Legge 29 marzo 2001, n. 135 “Riforma della legislazione nazionale del turismo”, DPCM 13 set-tembre 2002 “Recepimento dell’accor-do fra lo Stato, le regioni e le province autonome sui principi per l’armoniz-zazione, la valorizzazione e lo sviluppo del sistema turistico, DPCM 16 febbraio 2007 “Organizzazione, composizione, funzionamento e risorse dell’Osservato-rio Nazionale del Turismo, ai sensi del-l’art. 9, comma 2, del DPR 207/2006”, DL 23 maggio 2011 n.79 “Codice della normativa statale in tema di ordinamen-to e mercato del turismo”.

CONTINUA TU LA RICERCA!

Page 17: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

11

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

The General Assembly,Reaffirming its resolutions 53/199 of 15 De-cember 1998 and 61/185 of 20 December 2006 on the proclamation of international years, Economic and Social Council reso-lution 1980/67 of 25 July 1980 on interna-tional years and anniversaries, particularly paragraphs 1 to 10 of the annex thereto on the agreed criteria for the proclamation of international years, as well as paragraphs 13 and 14, which state that an international year should not be proclaimed before the basic arrangements necessary for its orga-nization and financing have been made.

Recalling the outcome document of the United Nations Conference on Sustaina-ble Development, entitled “The future we want”, as endorsed by the General Assem-bly in its resolution 66/288 of 27 July 2012, which recognizes, inter alia, that well-de-signed and well-managed tourism can make a significant contribution to the three dimensions of sustainable development, has close linkages to other sectors and can create decent jobs and generate trade op-portunities.

Reaffirming its resolution 70/1 of 25 Sep-tember 2015, entitled “Transforming our world: the 2030 Agenda for Sustainable Development”, in which it adopted a com-prehensive, far-reaching and people-cen-

Testo originale della Risoluzione ONU A/RES/70/193 A/RES/70/193

Distr.: General 9 February 2016

Original: EnglishSeventieth session, item 20 of the provisional Agenda

PROCLAMATION OF 2017 AS INTERNATIONAL YEAR OF SUSTAINABLE TOURISM

FOR DEVELOPMENT (IYSTD)

Resolution adopted by the General Assembly on 22 December 2015

[on the report of the Second Committee (A/70/472)]

70/193. International Year of Sustainable Tourism for Development, 2017

tred set of universal and transformative Su-stainable Development Goals and targets, its commitment to working tirelessly for the full implementation of this Agenda by 2030, its recognition that eradicating poverty in all its forms and dimensions, including ex-treme poverty, is the greatest global chal-lenge and an indispensable requirement for sustainable development, its commitment to achieving sustainable development in its three dimensions - economic, social and environmental - in a balanced and in-tegrated manner, and to building upon the achievements of the Millennium Develop-ment Goals and seeking to address their unfinished business.

Reaffirming also its resolution 69/313 of 27 July 2015 on the Addis Ababa Action Agenda of the Third International Confe-rence on Financing for Development, whi-ch is an integral part of the 2030 Agenda for Sustainable Development, supports and complements it, helps to contextualize its means of implementation targets with con-crete policies and actions, and reaffirms the strong political commitment to address the challenge of financing and creating an enabling environment at all levels for su-stainable development in the spirit of global partnership and solidarity.

Recalling that the Programme of Action for

SEZIONE II:

L’ANNO INTERNAZIONALE ONU DEL TURISMO SOSTENIBILE PER LO SVILUPPO, 2017

Page 18: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

12

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

the Least Developed Countries for the De-cade 2011–2020, adopted at the Fourth United Nations Conference on the Least Developed Countries, as endorsed by the General Assembly in its resolution 65/280 of 17 June 2011, supports the efforts of the least developed countries to develop a sustainable tourism sector, in particular through infrastructure and human capital development, increased access to finan-ce and enhanced access to global tourism networks and distribution channels.

Recalling also that the SIDS Accelerated Modalities of Action (SAMOA) Pathway, adopted at the third International Confe-rence on Small Island Developing States, as endorsed by the General Assembly in its resolution 69/15 of 14 November 2014, recognizes that sustainable tourism repre-sents an important driver of sustainable economic growth and decent job creation.

Recalling further that the Vienna Declaration and the Vienna Programme of Action for Landlocked Developing Countries for the Decade 2014–2024, adopted at the second United Nations Conference on Landlocked Developing Countries, as endorsed by the General Assembly in its resolution 69/137 of 12 December 2014, recognizes that tou-rism can play an important role in building the economic sector, providing employ-ment and generating foreign exchange.

Reaffirming the importance of supporting the African Union’s Agenda 2063, as well as its 10 year plan of action, as a strate-gic framework for ensuring a positive so-cioeconomic transformation in Africa within the next 50 years, and its continental pro-gramme, embedded in the resolutions of the General Assembly on the New Partner-ship for Africa’s Development, which pro-motes sustainable tourism.

Recalling its resolutions 2148 (XXI) of 4 No-vember 1966, entitled “International Tourist Year”, 53/200 of 15 December 1998, enti-tled “Proclamation of 2002 as the Interna-tional Year of Ecotourism”, 65/148 of 20 December 2010, entitled “Global Code of Ethics for Tourism”, 68/207 of 20 Decem-ber 2013, entitled “Sustainable tourism and sustainable development in Central Ame-rica”, and 69/233 of 19 December 2014, entitled “Promotion of sustainable tourism, including ecotourism, for poverty eradica-tion and environment protection”.

Taking note of the resolution adopted by

the General Assembly of the World Touri-sm Organization at its twenty-first session, held in Medellin, Colombia, from 12 to 17 September 2015, on the International Year of Sustainable Tourism for Development, 2017.

Welcoming the efforts of the World Touri-sm Organization, the United Nations Envi-ronment Programme, the United Nations Conference on Trade and Development, the United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization, the secretariat of the Convention on Biological Diversity and others to promote ecotourism and sustai-nable tourism worldwide.

Welcoming also the adoption of the 10 year framework of programmes on sustainable consumption and production patterns by the United Nations Conference on Sustai-nable Development in 2012 and the laun-ching of the sustainable tourism program-me of the framework, and encouraging further implementation through capacity-building projects and initiatives to support sustainable tourism.

Recognizing the importance of internatio-nal tourism, and particularly of the designa-tion of an international year of sustainable tourism for development, in fostering better understanding among peoples everywhe-re, leading to a greater awareness of the rich heritage of various civilizations and bringing about a better appreciation of the inherent values of different cultures, thereby contributing to the strengthening of peace in the world.

Recognizing also the important role of su-stainable tourism as a positive instrument towards the eradication of poverty, the protection of the environment, the impro-vement of quality of life and the economic empowerment of women and youth and its contribution to the three dimensions of su-stainable development, especially in deve-loping countries,

1. decides to proclaim 2017 the Internatio-nal Year of Sustainable Tourism for De-velopment;

2. invites the World Tourism Organization, mindful of the provisions contained in the annex to Economic and Social Council resolution 1980/67, to facilitate the or-ganization and implementation of the International Year, in collaboration with Governments, relevant organizations of

Page 19: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

13

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

the United Nations system, international and regional organizations and other re-levant stakeholders;

3. stresses that the costs of all activities that may arise from the implementation of the present resolution that are above and beyond the activities currently within the mandate of the lead agency should be met from voluntary contributions;

4. encourages all States, the United Na-tions system and all other actors to take advantage of the International Year to promote actions at all levels, including through international cooperation, and

to support sustainable tourism as a means of promoting and accelerating sustainable development, especially po-verty eradication;

5. requests the World Tourism Organization, mindful of the provisions of paragraphs 23 to 27 of the annex to Economic and Social Council resolution 1980/67, to in-form the General Assembly at its seven-ty-third session on the implementation of the present resolution, elaborating on the evaluation of the International Year.

81st plenary meeting22 December 2015

Page 20: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

14

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Traduzione della Risoluzione A/RES/70/193(a cura del Centro per l’UNESCO di Torino)

A/RES/70/193 Distr.: Generale 9 febbraio 2016

Diciassettesima sessione, punto 20 dell’ordine del giorno provvisorio

PROCLAMAZIONE DEL 2017 QUALE ANNO INTERNAZIONALE DEL TURISMO SOSTENIBILE

PER LO SVILUPPO (IYSTD)

Risoluzione adottata dall’Assemblea Generale il 22 dicembre 2015

[sulla base del rapporto della Seconda Commissione (A/70/472)]

70/193. Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo, 2017

L’assemblea Generale,

Riaffermando le sue risoluzioni 53/199 del 15 dicembre 1998 e 61/185 del 20 dicembre 2006 sulla proclamazione degli Anni internazionali, la risoluzione 1980/67 del Consiglio Economico e Sociale del 15 luglio 1980 su gli Anni Internazionali e gli anniversari, in particolare dai paragrafi 1 a 10 del presente allegato sui criteri con-cordati per la proclamazione degli anni internazionali, così come i paragrafi 13 e 14, i quali precisano che un anno interna-zionale non può essere proclamato prima che siano stati attuati accordi di base ne-cessari alla sua organizzazione e al suo finanziamento. Ricordando il documento finale della Con-ferenza delle Nazioni Uniti sullo Sviluppo Sostenibile intitolata “Il futuro che voglia-mo”, come approvato dall’Assemblea ge-nerale nella sua risoluzione 66/288 del 27 luglio 2012, che riconosce, tra l’altro, che un turismo ben progettato e ben organiz-zato può portare un contribuito notevole alle tre dimensioni dello sviluppo sosteni-bile, strettamente legato ad altri settori e può creare posti di lavoro dignitosi e op-portunità commerciali.

Riaffermando le sue risoluzioni 70/01 del 25 settembre 2015 intitolata “Trasforma-re il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”, in cui si adotta un insieme di obiettivi per lo Sviluppo Soste-nibile universali, di vasta portata e foca-lizzati sull’essere umano, ribadendo il suo impegno a lavorare instancabilmente per la piena attuazione di questo programma entro il 2030, il suo riconoscimento che

l’eradicazione della povertà in tutte le sue forme e dimensioni, compresa la povertà estrema, è la più grande sfida globale e indispensabile requisito per lo sviluppo sostenibile nelle sue tre dimensioni -eco-nomica, sociale e ambientale- in modo equilibrato ed integrato, basandosi sulle realizzazioni degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio e cercando di portare a ter-mine la loro attività incompiuta.

Riaffermando anche la sua risoluzione 69/313 del 27 luglio 2015 sull’Agenda d’azione d’Addis-Abeba, frutto della Ter-za Conferenza Internazionale sul finan-ziamento per lo Sviluppo, che è parte integrante dell’Agenda per lo Sviluppo sostenibile del 2030, lo supporta e inte-gra e contribuisce a contestualizzare i suoi mezzi per gli obiettivi di attuazione con politiche e azioni concrete e ribadi-sce il forte impegno politico per affrontare la sfida della creazione e finanziamento di un ambiente favorevole a tutti i livelli per lo sviluppo sostenibile, nello spirito della partnership e della solidarietà globali.

Ricordando che il Programma d’Azione per i Paesi in via di sviluppo per il de-cennio 2011-2020, adottato alla Quarta Conferenza delle Nazioni Unite sui Paesi meno sviluppati, come è stato approvato dall’Assemblea Generale nella sua risolu-zione 65/280 del 17 luglio 2011, sostie-ne gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo, per l’incremento di un settore turistico sostenibile, in particolar modo attraverso lo sviluppo delle infrastrutture e del capi-tale umano. Il maggior accesso ai finan-ziamenti, alle reti del turismo globale e ai

Page 21: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

15

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

circuiti di distribuzione del turismo mon-diale.

Ricordando anche il che SIDS delle Mo-dalità Accelerate di Azione (SAMOA), adottato alla terza Conferenza Interna-zionale sugli piccoli Stati insulari in Via di Sviluppo, approvato dall’Assemblea generale nella sua risoluzione n. 69/15 del 14 novembre 2014, riconosce che il turismo sostenibile rappresenta un im-portante guida alla crescita economica sostenibile e per la creazione di posti di lavoro dignitosi.

Ricordando inoltre che la Dichiarazione di Vienna e il Programma d’Azione di Vienna per i Paesi in via di sviluppo senza sbc-chi sul mare, per il decennio 2014-2024, adottato dalla Seconda Conferenza delle Nazioni Unite sui paesi in sviluppo, come approvato dall’Assemblea Generale nella sua risoluzione 69/137 del 12 dicembre 2014, riconosce che il turismo può svol-gere un ruolo importante nella costruzio-ne del settore economico, nel fornire po-sti di lavoro e generare scambi di valuta estera,

Riaffermando l’importanza di sostene-re l’Agenda 2063 dell’Unione Africana, nonché il suo piano d’azione decenna-le, quale quadro strategico per garanti-re una trasformazione socioeconomica positiva in Africa nei prossimi 50 anni e il suo programma continentale, inte-grato nelle risoluzioni dell’Assemblea Generale sulla nuova Partnership per lo Sviluppo dell’Africa, che promuove il turismo sostenibile.

Ricordando le sue risoluzioni 21148 (XXI) del 4 novembre 1966, intitolate “Anno in-ternazionale del turismo”, 53/200 del 15 dicembre 1998, intitolata “Proclamazione del 2002, quale anno Internazionale del-l’ecoturismo”, 65/148 del 20 dicembre 2010, intitolata “Codice Mondiale delle etiche per il turismo”, 68/207 del 20 di-cembre 2013, intitolata “Turismo soste-nibile e sviluppo sostenibile in America Centrale”, e la risoluzione 69/233 del 19 dicembre 2014 intitolata “Promozione di un turismo sostenibile, includendo l’eco-turismo, per la protezione dell’ambiente e l’eliminazione della povertà.

Prendendo atto della risoluzione adottata dall’Assemblea Generale dell’Organizza-zione Mondiale del Turismo alla sua ven-tunesima sessione, tenutasi a Medellin, in

Colombia, dal 12 al 17 settembre 2015, sulla proclamazione dell’anno 2017 come anno Internazionale del Turismo Sosteni-bile per lo Sviluppo.

Accogliendo gli sforzi dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente, la Confe-renza delle Nazioni Unite sul commercio e sullo sviluppo, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, il segretariato della Conven-zione sulla Diversità Biologica e altri attori per promuovere l’ecoturismo e il turismo sostenibile in tutto il mondo.

Accogliendo anche l’adozione del pro-gramma decennale sui programmi di con-sumo e produzione sostenibili da parte della Conferenza delle Nazioni Unite sullo Sviluppo Sostenibile nel 2012 e l’avvio del programma per lo sviluppo sosteni-bile, incoraggiando ulteriormente l’attua-zione attraverso progetti e iniziative volti a supportare il turismo sostenibile.

Riconoscendo l’importanza del turismo internazionale ed in particolare della de-signazione di un anno internazionale sul turismo sostenibile per lo sviluppo, per promuovere una migliore comprensione tra i popoli di tutto il mondo, portare ad una maggiore consapevolezza del ricco patrimonio di varie civiltà e ad un miglior apprezzamento dei valori intrinseci di cul-ture diverse, contribuendo così al raffor-zamento della pace nel mondo,

Riconoscendo anche l’importante ruolo del turismo sostenibile quale strumento positivo per l’eradicazione della povertà, la protezione dell’ambiente, il migliora-mento della qualità della vita e l’emanci-pazione economica delle donne e dei gio-vani e il suo contributo alle tre dimensioni dello sviluppo sostenibile, in particolare nei paesi in via di sviluppo,

1. decide di proclamare il 2017 come Anno Internazionale del Turismo So-stenibile per lo Sviluppo;

2. invita l’Organizzazione Mondiale del Turismo, tenendo conto delle dispo-sizioni contenute nell’allegato del-la risoluzione 1980/67 del Consiglio economico e sociale, a facilitare l’or-ganizzazione e l’attuazione dell’Anno Internazionale, in collaborazione con i governi, le organizzazioni pertinen-

Page 22: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

16

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

ti alle Nazioni Unite, le organizzazioni internazionali e regionali e le altre parti interessate;

3. sottolinea che i costi di tutte le attivi-tà, che potrebbero scaturire dall’at-tuazione della presente risoluzione e che sono al là delle attività attualmen-te presenti nel mandato dell’agenzia principale, dovrebbero essere soddi-sfatte dai contributi volontari;

4. incoraggia tutti gli Stati, le organizza-zioni delle Nazioni Unite e tutti gli al-tri attori interessati, a trarre vantaggio dall’Anno Internazionale per promuo-vere azioni a tutti i livelli, anche attra-verso la cooperazione internazionale,

e sostenere il turismo sostenibile come mezzo per promuovere e accelerare lo sviluppo sostenibile, in particolare l’eliminazione della povertà;

5. chiede all’Organizzazione Mondiale del Turismo, tenendo conto delle di-sposizioni dei paragrafi dal 23 al 27 dell’allegato della risoluzione del Con-siglio economico e sociale 1980/67, di informare l’Assemblea Generale alla sua settantatreesima sessione, sul-l’attuazione della presente risoluzione, elaborando la valutazione dell’Anno Internazionale.

81° meeting plenario 22 dicembre 2015

Page 23: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

17

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

OBIETTIVI E AZIONI CONCRETE DELL’ ANNO INTERNAZIONALE DEL TURISMO SOSTENIBILE PER LO SVILUPPO (International Year of Sustainable Tourism for Development, IYSTD)

Viviamo in un mondo in continuo cambia-mento e, quindi, anche il nostro modo di viaggiare deve adeguarsi alle esigenze con-crete delle persone e del pianeta.

Il turismo è una delle industrie più in crescita, il suo sviluppo è andato di pari passo con il miglioramento delle condizioni di vita e per molti Paesi esso rappresenta una fonte co-spicua di guadagno, in quanto è anche fonte di lavoro che ha permesso in molti casi di ri-vitalizzare le economie locali.

Esso, infatti, permette di massimizzare i be-nefici attraverso la creazione di impieghi e nuove infrastrutture, salvaguardando il patri-monio culturale e le culture e minimizzando gli impatti sociali e ambientali, in particolare il turismo di massa.

Inoltre un turismo, situato sotto il segno del-l’inclusione e della partecipazione, può favo-rire il dialogo, incoraggiare la comprensione reciproca e sostenere gli sforzi per instaurare una cultura della pace.Governi ed operatori turistici possono anche supportare ed incoraggiare il turismo soste-nibile attraverso politiche e regolamentazio-ni, come ad esempio la promozione di pro-getti turistici volti allo sviluppo, che possano includere dei rappresentanti locali incentrati su dei planning teams. Infine un altro aspetto chiave è la formazione, per questo insegnare l’ecoturismo, in parti-colare presso le scuole, può essere d’aiuto nella formazione di futuri adulti consapevoli.

Cinquant’anni dopo la celebrazione dell’An-no Internazionale del Turismo sulla tematica “Il turismo, passaporto per la pace” (1967) e quindici anni dopo l’Anno Internazionale dell’Ecoturismo (2002), le Nazioni Uniti han-no dichiarato il 2017 Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo. L’ap-provazione, avvenuta nel dicembre 2015, riconosce “l’importanza del turismo interna-zionale [...] nel diffondere consapevolezza del grande patrimonio delle varie città e nel por-tare al riguardo un miglior apprezzamento di valori intrinsechi delle diverse culture, contri-buendo cosi al rafforzamento della pace nel mondo”.L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibi-

le ingloba 17 Obiettivi per lo Sviluppo So-stenibile - Sustainable Development Goals, SDGs - in un grande Programma d’Azione per un totale di 169 ‘target’ o traguardi. L’av-vio ufficiale degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile ha coinciso con l’inizio del 2016, guidando il mondo sulla strada da percor-rere nell’arco dei prossimi 15 anni: i Paesi, infatti, si sono impegnati a raggiungerli entro il 2030. �Gli Obiettivi per lo Sviluppo danno seguito ai risultati degli Obiettivi di Svilup-po del Millennio (Millennium Development Goals) che li hanno preceduti, e rappresen-tano obiettivi comuni su un insieme di que-stioni importanti per lo sviluppo: la lotta alla povertà, l’eliminazione della fame e il con-trasto al cambiamento climatico, per citarne solo alcuni. “Obiettivi comuni” significa che essi riguardano tutti i Paesi e tutti gli indivi-dui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino neces-sario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità.

Il turismo sostenibile è saldamente posizio-nato nell’Agenda del 2030 e di questi di-ciassette Obiettivi, tre sono particolarmente indirizzati ad esso: la crescita economica, rapportata allo sviluppo di turismo sosteni-bile come volano per la creazione di buoni posti di lavoro; il consumo responsabile, come mezzo attraverso il quale monitorare lo sviluppo della sostenibilità ed infine la tu-tela delle risorse marine. Il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agen-da, tuttavia, richiede un chiaro quadro di attuazione, finanziamenti adeguati e investi-menti in tecnologia, infrastrutture e risorse umane.Nello specifico, sarà l’UNWTO (United Na-tions World Tourism Organization) a coordi-nare e facilitare le attività dei governi, delle Organizzazioni Internazionali e locali e di tut-ti gli attori interessati, nella promozione del ruolo del turismo nelle seguenti aree chiave:

• Crescita economica inclusiva e sosteni-bile;

• Inclusione sociale, occupazione e ridu-zione della povertà;

• Uso efficiente delle risorse, tutela del-l’ambiente e cambiamento climatico;

• Valori culturali, diversità e patrimonio;• Mutua comprensione tra i popoli, pace e

sicurezza.

Al fine di promuovere e rinforzare il ruolo del turismo nelle aree ambientale, patrimoniale ed economica, le attività organizzate a nome dell’Anno Internazionale dovrebbero focaliz-zarsi sulle seguenti linee guida:

Page 24: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

18

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

• Patrocini e attività di sensibilizzazio-ne per promuovere il turismo sostenibile come strumento di sviluppo, favorire la sua piena integrazione nei programmi di sviluppo internazionali, nazionali, regio-nali ed evidenziare la sua funzione effica-cia nello sviluppo economico e sosteni-bile.

• Creazione e diffusione di conoscenza per migliorare la comprensione di come il turismo sia correlato alle aree chiave so-pra evidenziate.

• Politiche per promuovere azioni e scambio di buone pratiche che massi-mizzino il contributo del turismo allo svi-luppo sostenibile.

• Rafforzamento delle capacità e for-mazione per sostenere la formulazione e l’attuazione delle politiche educative che promuovano il contributo del turismo allo sviluppo sostenibile.

Il 2017 rappresenta dunque un’opportunità unica per evidenziare il potenziale del tu-rismo nella crescita economica dei Paesi. L’attuazione di politiche adeguate com-porterà la creazione di nuovi posti di lavoro e di opportunità di business. Queste inoltre contribuiranno al rafforzamento della pari-tà di genere, alla conservazione degli eco-sistemi e alla tutela della biodiversità, alla protezione delle risorse culturali e naturali del patrimonio.

Conferenza Internazionale sul Turismo Sostenibile per lo Sviluppo in Uzbekistan, nella Repubblica di Karakalpakstan.

Anche l’UNESCO, in riconoscimento del-l’enorme potenziale dell’industria del turi-smo, contribuisce alla lotta contro la povertà a favorire la comprensione reciproca ed il dialogo interculturale, ponendole come sue principali missioni. A questi propositi, ed in particolare per pro-muovere il sostentamento delle comunità lo-cali, è stata fatta una Conferenza Internazio-nale sul Turismo Sostenibile per lo Sviluppo in Uzbekistan, nella Repubblica di Karakal-pakstan, il 10 Aprile 2017. La conferenza è stata organizzata per lo sviluppo di cinque

aree della Repubblica dell’Uzbekistan, tra il 2017 e il 2021, e il turismo è presentato come una delle aree prioritarie di sviluppo e liberalizzazione economica. È stata pro-gettata inoltre per aumentare la consape-volezza della diversità del patrimonio della regione, in modo da allargare la portata del patrimonio del turismo, per includere altri siti di interesse. Un’altra area in cui si è focaliz-zati durante la riunione riguarda l’affrontare le sfide derivanti dalla legislazione vigente, che potrebbero ostacolare lo sviluppo del turismo nella regione.L’incontro ha riunito il Senato, le autorità lo-cali, i rappresentanti del Comitato di Stato per lo Sviluppo del Turismo dell’Uzbekistan, il Comitato di Stato per la Protezione del-la Natura, il Ministero della Cultura e dello Sport (Consiglio di Monumento / Ispezione), l’ONG KRASS, istituzioni culturali (come musei), operatori turistici (sia da Tashkent che da Karakalpakstan).

All’esito della conferenza, i partecipanti han-no formulato alcuni suggerimento in tre set-tori:

• Rafforzare il quadro giuridico per lo svilup-po del turismo

• Sviluppare il marchio per la Repubblica di Karakalpakstan

• Individuare nuovi prodotti turistici soste-nibili basati sulle comunità sulla base del patrimonio culturale e naturale di Karakal-pakstan

Link di riferimento:

http://www.turism4development2017.orghttp://www.viaggiarelibera.com/il-2017-anno-internazionale-del-turismo-sostenibi-le/http://www.unric.org/it/agenda-2030http://en.unesco.org/events/international-conference-development-sustainable-touri-sm-republic-karakalpakstanhttps://www.tgtourismtv/2017/08/43597-43597/http://cf.cdn.unwto.org/sites/all/files/pdf/sustainable_development_goals_brochure.pdf

Page 25: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

19

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Premessa

Le Nazioni Unite hanno proclamato il 2017 Anno Internazionale del Turismo Sosteni-bile per lo Sviluppo richiamando l’attenzio-ne sull’importanza del turismo internaziona-le nel “favorire una migliore comprensione tra i popoli in tutto il mondo; portare ad una maggiore consapevolezza del ricco patri-monio delle varie civiltà e realizzare un mi-glior riconoscimento dei valori insiti nelle di-verse culture, contribuendo in questo modo al rafforzamento della Pace nel mondo”. (Risoluzione A/RES/70/193 adottata dal-l’Assemblea Generale il 22/12/2015).

Il turismo rappresenta circa il 10% dell’atti-vità economica mondiale, ogni anno, oltre 1.2 miliardi di persone attraversano i confini internazionali, ed attualmente 1 posto di la-voro su 11 è destinato al settore del turismo. Il turismo ha pertanto un enorme potenziale, ma, se mal gestito, può avere ripercussioni negative dal punto di vista ambientale, eco-nomico e sociale. Affinché il turismo si possa definire sosteni-bile sono necessarie specifiche competen-ze e azioni, ad esempio:

1) conoscenza delle peculiarità e delle risorse dei luoghi meta di turismo; 2) politiche per la salvaguardia e l’accessibilità di tali luoghi; 3) collaborazione tra tutti gli attori operanti nel settore;4) responsabilizzazione e la partecipazione delle comunità locali; 5) consapevolezza del ruolo della cultura come motore di scambio e dialogo inter-culturale.

(http://www.tourism4development2017.org)

L’UNESCO da sempre opera per assicura-re che i turisti che visitano i Siti naturali e culturali dichiarati Patrimonio Mondiale (al momento 1.052 in tutto il mondo), diano un beneficio alle comunità locali e che i flussi di visitatori siano gestiti con modalità com-patibili con la conservazione del patrimonio stesso. Questi luoghi rappresentano infatti il passa-to ed il presente di ognuno di noi e, se ge-stiti correttamente, possono portare svilup-po economico locale e sostenibilità a lungo termine. Inoltre, al turismo è riconosciuto un ruolo di contributore positivo, diretto o indi-retto, nella realizzazione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (v. allegato).

Le sopra citate competenze sono state da tempo indicate, tra gli obiettivi da raggiun-gere, nei vari programmi culturali e scientifi-ci dell’UNESCO, a partire dal 1972, anno di adozione della Convenzione UNESCO sul Patrimonio dell’Umanità, e ribadite con for-za fino ad arrivare al Programma UNESCO sul Patrimonio Mondiale e Turismo Sosteni-bile (World Heritage and Sustainable Pro-gramme WH+ST).

In particolare, il “Programma UNESCO WH+ ST” chiede, a tutte le forze interessate a sal-vaguardare e valorizzare uno specifico pa-trimonio, di contribuire allo sviluppo del turi-smo sostenibile, pianificando gli interventi e avendo ben chiaro l’intento a cui si dirigono. Il Programma crea un quadro internazionale per la cooperazione e la realizzazione coor-dinata in tutti i settori al fine di salvaguarda-re il patrimonio e raggiungere uno sviluppo economico sostenibile.

Da queste considerazioni nasce il Percorso Formativo per gli Istituti Scolastici di ogni ordine e grado della Regione Piemonte, del

SEZIONE III:

PROPOSTA DEL CENTRO PER L’UNESCO DI TORINO

Percorso Formativo 2017-2018 “Turismo Sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti UNESCO:

ambiente, patrimonio ed economia”

Page 26: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

20

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Centro per l’UNESCO di Torino dal titolo:

Obiettivi

Obiettivi generali- contribuire alla conoscenza del signifi-

cato di “turismo sostenibile” per l’UNE-SCO e divulgare l’Anno Internazionale del Turismo Sostenibile per lo Sviluppo;

- contribuire alla realizzazione dei nuovi 17 Obiettivi (cfr. allegato n.1) di Sviluppo

Sostenibile 2015-2030 dell’Agenda 2030;

- diffondere la conoscenza delle azioni intraprese a livello locale, nazionale e in

ternazionale da enti e governi a favore del turismo sostenibile.

Obiettivi specifici- sensibilizzare al tema del turismo so-

stenibile e di qualità, quale importante strumento per la protezione e la gestio- ne del Patrimonio naturale e culturale;

- far conoscere le potenzialità del turismo come settore economico;

- incentivare comportamenti responsabili;

- far esercitare i giovani nella ricerca di buone pratiche nei campi: servizi, infor- matica, accoglienza, cucina.

Filoni di lavoro

Il presente Progetto Formativo si articolerà su tre tematiche:

Ambiente: • I luoghi del turismo - itinerari, tutele,

accessibilità, a partire dal Piemonte: Siti UNESCO, Riserve della Biosfera e Geoparchi UNESCO ecc.

• Studio del paesaggio urbano e rura-le e loro compatibilità con lo svilup-po sostenibile: recupero zone urbane e rurali per conservare identità, culture, bellezza.

Patrimonio: • Patrimonio artistico, culturale ed uma-

no: conoscere i luoghi, i monumenti, le comunità locali per viaggiare responsa

bilmente; attraverso la conoscenza di culture antiche e presenti creare oppor-tunità di scambio e dialogo.

Economia: • Accoglienza, accessibilità, valorizza-

zione: ricadute economiche della valo-rizzazione e adeguamento di servizi e attrezzature con particolare attenzione all’accessibilità per tutti.

• Rischi e tutele: piani di gestione, possibili danni provocati dal turismo di massa.

Partner del progetto e risultati conseguiti negli ultimi anni

Il presente progetto sarà realizzato con la collaborazione dell’Assessorato all’Istru-zione della Regione Piemonte e dell’Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, enti con i quali il Centro per l’UNESCO ha atti-vato, da anni, una Convenzione che ha per-messo di realizzare azioni significative per e con le scuole di ogni ordine e grado del territorio piemontese. Tale collaborazione ha permesso di ottenere ottimi risultati, in termini di incremento degli Istituti Scolastici, degli studenti e degli inse-gnanti coinvolti, (nel 2014/2015 - 13 scuole per circa 700 iscritti tra studenti ed inse-gnanti, nel 2015/2016 - 15 scuole per circa 1000 iscritti, nel 2016/2017 - 30 scuole per circa 2000 iscritti) della qualità dei relatori e dei lavori svolti dagli allievi. Le testimonian-ze di ciò sono contenute in pubblicazio-ni annuali, diffuse sul territorio nazionale e presso l’UNESCO.Il Percorso Formativo 2017/2018 prevede l’attivazione di altre collaborazioni (es. As-sessorati all’Ambiente e alla Cultura Regio-ne Piemonte e Città di Torino).

Destinatari

Istituti Scolastici della Regione Piemon-te: Scuole Primarie, Scuole Secondarie di I grado, Scuole Secondarie di II grado. (Numero preventivato di Istituti coinvolti: 20/25 - stima effettuata in base ai risultati degli ultimi anni e dei sondaggi preliminari svolti).

Attività previste e cronoprogramma

-� Novembre 2017 Giornata inaugurale

In occasione della Giornata inaugurale del Percorso Formativo saranno proposti ap-profondimenti, spunti di riflessione, testimo-nianze sui temi oggetto del Percorso Forma-tivo. - Da novembre 2017 a febbraio 2018: quattro incontri formativi, presso il Centro per l’UNESCO di Torino, per insegnanti e genitori delle classi aderenti all’iniziativa

Durante gli incontri saranno approfonditi,

Page 27: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

21

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

grazie ad esperti del settore, i temi ogget-to del Percorso Formativo. Questo lavoro è propedeutico alla strutturazione delle attività nelle classi.

-� Da febbraio ad aprile 2018: lavori nelle classiGli insegnanti formeranno gruppi di lavoro di classe o di interclasse per realizzare lavori (relazioni, ricerche, disegni, interviste, power point, video ecc.) sui temi proposti. Tali lavori saranno poi presentati a tutti i partecipanti al Percorso, durante la Giornata conclusiva.

-� Maggio 2018: Giornata Conclusiva di presentazione e valutazione dei risultati del Percorso Formativo da parte di esperti, con la partecipazione degli studenti ed inse-gnanti.

-� Presentazione dei risultati

Si richiede alle scuole di presentare una rela-zione finale/diario di viaggio che contenga: • la composizione del gruppo di lavoro,

compresi i nominativi degli insegnanti re-sponsabili

• una breve descrizione dell’oggetto dei lavori svolti

• le principali riflessioni del gruppo di lavo-ro in merito a quanto avranno imparato

• fotografie (formato jpeg o tiff) video, di-segni, altri documenti

Eventuali cartelloni saranno esposti in occasione della Giornata Conclusiva.

Gli elaborati delle classi dovranno essere consegnati al Centro per l’UNESCO di To-rino, in forma cartacea o informatica (CD o DVD), entro e non oltre il 12 aprile 2018.

-� Pubblicizzazione e Comunicazione

Il Centro per l’UNESCO curerà la comunica-zione e la pubblicizzazione delle differenti attività secondo le seguenti modalità:

• aggiornerà i partecipanti e gli interessati sugli sviluppi delle attività e diffonderà i materiali utili per il lavoro di studenti ed insegnanti nelle scuole su pagine dedi-cate all’iniziativa nel sito www.centrou-nesco.to.it

• pubblicherà, nelle propria Collana Ricer-ca e Didattica e sul proprio sito web: i contenuti delle Giornate di inizio e di va-lutazione, del Corso di formazione ed i lavori delle scuole.

ISCRIZIONI: l’iscrizione all’iniziativa dovrà pervenire al Centro per l’UNESCO di Torino, entro il 12 ottobre 2017 tramite l’apposito modulo qui allegato o scaricabile dal sito www.centrounesco.to.it, da inviare via email all’indirizzo [email protected]

All. n° 1 - i 17 Obiettivi di Sviluppo Soste-nibile 2015-2030 (Sustainable Development Goals – SDGs) delle Nazioni Unite, presen-tati dall’Assemblea Generale nel settembre 2015:

1. porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo,

2. porre fine alla fame, raggiungere la sicu-rezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile,

3. assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età,

4. fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti,

Page 28: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

22

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

5. realizzare la parità di genere e migliorare le condizioni di vita delle donne,

6. garantire a tutti la disponibilità e la gestio-ne sostenibile dell’acqua e delle strutture igenico-sanitarie,

7. assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni,

8. incentivare una crescita economica du-ratura, inclusiva e sostenibile, un’occu-pazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti,

9. costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una indu-strializzazione equa, responsabile e so-stenibile,

10. ridurre le disuguaglianze tra i Paesi,

11. rendere le città e le comunità sicure, in-clusive, resistenti e sostenibili,

12. garantire modelli sostenibili di produzio-ne e di consumo,

13. promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico,

14. conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile,

15. proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre,

16. promuovere società giuste, pacifiche e inclusive,

17. rafforzare i mezzi di attuazione e rinnova-re il partenariato mondiale per lo svilup-po sostenibile

Page 29: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

23

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

TEMA 1: AMBIENTE

TURISMO SOSTENIBILE E AMBIENTE

Turismo e ambiente naturale sono legati tra loro a “doppio filo”. L’ambiente integro è, per il turismo, un forte motivo di attrattiva. Ma il turismo, viceversa, per il forte carico antropico e l’impatto che ha sul territorio rappresenta, per l’ambiente, un fattore di rischio. La consapevolezza che il turismo può causare inquinamento e degrado am-bientale e sociale è quindi un fatto recente. Fino agli anni ’60, infatti, il turismo era con-siderato un’industria senza ciminiere, gen-ratore di ricchezza pulita. Oggi, i turisti, i residenti, le imprese del settore e le amministrazioni pubbliche de-vono contribuire a proteggere l’ambiente e le risorse naturali; esiste una maggiore attenzione ai rischi ambientali causati da uno sviluppo non controllato del turismo. Il dibattito in atto, a livello europeo, sul tema turismo-ambiente ha portato ad affermare che la natura e la biodiversità, se non sono gestite in modo corretto, possono essere seriamente danneggiate da uno sviluppo incontrollato del turismo; e che le aree fragili come le zone montagnose contengono una ricchezza di biodiversità che merita parti-colare attenzione ed appositi mezzi di ge-stione integrata quando si ha a che fare con sviluppi turistici. Nel delicato rapporto tra turismo, ambiente, tradizioni e cultura locale possono inserirsi alcuni fattori negativi: l’attrazione esercita-ta da molte località, infatti, può portare ad un eccesso di presenze di turisti, con incre-menti non controllati dei flussi e fenomeni di congestione, che finiscono per eccedere la capacità di carico ecologico, sociale e cul-turale delle destinazioni turistiche e com-promettere in modo permanente il patrimo-nio naturale e ambientale dell’area.Per questi motivi si rende necessario pro-grammare uno sviluppo sostenibile del tu-rismo in modo da favorire la valorizzazione, e non il degrado della qualità ambientale e culturale dei territori. Indirizzarsi verso un turismo sostenibile non significa condanna-re il turismo di massa, ma significa maturare e diffondere la consapevolezza che anche per il turismo esistono limiti, superati i quali non sarà possibile lasciare alle future gene-razioni le risorse su cui oggi contiamo.

Gli impatti ambientali

In generale gli impatti ambientali collega-ti alle attività turistiche possono essere: impatto sul paesaggio delle aree naturali dovuto all’antropizzazione, urbanizzazione, costruzione di strutture ricettive e di infra-strutture che determinano gravi alterazioni del contesto preesistente; modifica degli ecosistemi marini e terrestri con ripercussio-ni sull’esistenza di specie animali e vegetali con, come risultato, perdita di biodiversità; consumo di risorse naturali (acqua, suolo, energia, ecc.); inquinamento atmosferico; inquinamento del suolo e dell’acqua; con-gestione ed inquinamento acustico da traf-fico e produzione di rifiuti.

Esempio di promozione a livello locale del turismo sostenibile nel rispetto del-l’ambiente:il caso del Parco Naturale Adamello Brenta

Il Parco Naturale Adamello Brenta è im-pegnato nel promuovere un turismo sostenibile per i territori e attraente per il mercato.�Sulla tematica del turismo soste-nibile e sulle problematiche ad esso corre-late ,il Parco Naturale Adamello Brenta si è fortemente impegnato nel mettere in pratica la Carta Europea del Turismo Sostenibile, alla quale l’area protetta aveva aderito in pri-ma battuta nel 2006. Con questo strumento il Parco ha sperimentato positivamente la logica della concertazione con il territorio, insieme al quale ha individuato una stra-tegia di sviluppo sostenibile condivisa. �Il confronto del Parco con il turismo è un pas-saggio quasi obbligato in quanto nell’area protetta si inseriscono tre dei maggiori poli turistici invernali del Trentino (Madonna di Campiglio-Pinzolo, Andalo-Molveno, Folga-rida-Marilleva) che convogliano, ogni anno, un quarto dell’intero flusso turistico provin-ciale. Si tratta di un modello di fruizione che sempre più tende a diventare di massa, con picchi stagionali di presenze elevatissimi e concentrati in aree limitate. Lo sforzo del Parco va nella direzione di promuovere modi diversi di offrire turismo e di vivere la vacanza nell’ambiente montano.

Il rischio paventato da parte di alcuni, è quello che il Parco si sbilanci eccessiva-mente sui temi della sostenibilità, ponendo in secondo piano la missione istituzionale

I TEMI DEL PERCORSO FORMATIVO

Page 30: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

24

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

di tutela e salvaguardia; ma, nell’affrontare la propria missione il Parco non può esi-mersi dal confronto con l’attività economi-ca più significativa del territorio, il turismo, appunto.��In questo senso è un lavoro da Parco anche quello d’incoraggiare pratiche turistiche sostenibili, rispettose delle neces-sità ambientali e di quelle dei residenti, at-tente alle spinte dell’economia locale e dei visitatori: in questa logica si inseriscono i progetti volti a promuovere la diffusione di modelli di gestione ambientale delle struttu-re ricettive, le azioni per favorire una mobi-lità sostenibile, l’arricchimento di proposte di educazione ambientale e di attività turisti-che a basso impatto. D’altra parte il Parco, con le proprie attività e il proprio marchio, può diventare elemento di attrattività e ca-ratterizzare l’offerta turistica del territorio orientandola verso modelli sostenibili.

L’impronta ecologica del turismo

La società moderna ha ridotto il turismo in uno “spostamento di persone per andare a vedere ciò che ormai è diventato banale”, come l’ha definito Guy Debord nel 1969 (in “La società dello spettacolo”).

Un esempio emblematico di questo modello di turismo di massa distruttivo nei confronti dell’ambiente e dei luoghi è la crociera, che è anche il settore turistico ad aver subito il maggiore incremento negli ultimi 20 anni. La vacanza in crociera non è solo fino a 1000 volte più inquinante, in termini di CO2 pro-dotta, rispetto ad una vacanza in bicicletta, è anche responsabile dell’inquinamento dei mari e della distruzione delle barriere coral-line, in seguito alla grande quantità di sca-richi riversati nelle acque. Inoltre, il tipo di turismo proposto è massificante e disinte-ressato ai luoghi, che vengono visitati in po-che ore con tour organizzati. Questo incide negativamente sulle piccole località, invase da migliaia di turisti in poche ore senza po-terne trarre reale beneficio, a discapito delle economie locali e degli abitanti.

Emissioni giornaliere per persona, ed emis-sioni giornaliere per turista, calcolate per diversi tipi di vacanza. Una crociera in An-tartide è 1000 volte più inquinante rispetto

ad una vacanza in treno sulle Alpi. (Fonte: UNWTO-UNEP report 2008, Climate Chan-ge and Tourism).

Secondo “Consumption and Environment 2012”, il documento dell’Unione Europea che monitora i consumi in Europa e le loro conseguenze sull’ambiente, il turismo è la quarta causa di inquinamento ambientale e di produzione di CO2, dopo i consumi legati all’alimentazione, all’abitare e alla mobilità. I principali responsabili dell’impatto del tu-rismo sull’ambiente sono i trasporti, in par-ticolare l’aereo e l’auto, che determinano il 75% delle emissioni di CO2.

Il secondo ruolo rilevante lo hanno invece le strutture ricettive, responsabili del 21% circa delle emissioni di CO2 legate all’intero siste-ma turistico (Fonte: UNWTO-UNEP report 2008, Climate Change and Tourism). Anche le principali attività turistiche sulla produzio-ne globale di CO2 relativa al settore turistico (Fonte: UNWTO-UNEP report 2008, Clima-te Change and Tourism) hanno un impatto importante. Questo dato non sorprende, se pensiamo che un albergo consuma media-mente 21 kW di energia e 645 litri di acqua per ciascuna presenza in camera al giorno. Se andassimo avanti con questo ritmo, le conseguenze per le generazioni future e per l’ambiente sarebbero drammatiche.

L’impronta ecologica di una struttura ricetti-va può essere ridotta fino al 90% con l’ado-zione di misure ambientali semplici, come ad esempio l’utilizzo di elettricità da fonti rinnovabili al 100%, edilizia e arredi eco-compatibili, lampadine a basso consumo, pannelli solari per l’acqua calda, prodotti per la pulizia ecologici, cibo biologico o a km zero, raccolta differenziata, cambio del-la biancheria solo su richiesta.

Perciò, incentivando le strutture ricettive a soddisfare questi requisiti di sostenibilità ambientale, e invitando i viaggiatori a utiliz-zare strutture ricettive verdi nella pianifica-zione dei loro viaggi, si potrà contribuire a ridurre fino al 90% le emissioni di CO2 e i consumi idrici legati al turismo, promuoven-do le economie locali virtuose.

Page 31: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

25

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Il Programma “Uomo e Biosfera” – Man and the Biosphere Programme (MAB) – nasce nel 1971 nel corso della 16° Conferenza Generale UNESCO come programma inter-governativo volto a fornire basi scientifiche alle azioni di impulso, all’uso sostenibile e razionale, oltre che alla conservazione, delle risorse della cosiddetta “biosfera”, incorag-giando, allo stesso tempo, formule equilibra-te di gestione nel rapporto uomo/ambiente a livello globale. Tra le sue finalità rientrano, in particolare:

• la promozione della cooperazione scien-tifica,

• la ricerca interdisciplinare per la tutela delle risorse naturali,

• la gestione degli ecosistemi naturali e ur-bani, l’istituzione di parchi, riserve ed aree naturali protette.

A partire dalla Conferenza Internazionale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro del 3-14 giugno del 1992 – e dalla conseguente adozione della Convenzione sulla Diversità Biologica, della Convenzione sui Cambia-menti Climatici e della Dichiarazione di Rio – l’attenzione dell’UNESCO si è progressi-vamente focalizzata sull’individuazione di aree e pratiche tradizionali intese come dri-ver per la salvaguardia e la valorizzazione degli ecosistemi, ponendo al centro della propria indagine modelli di gestione pro-mossi a livello locale l’attuazione di politiche di sviluppo sostenibile e di promozione del-le tecniche tradizionali di produzione.

Obiettivi

Oggi il Programma MaB intende:

- individuare e valutare i cambiamenti nella biosfera determinati dalle azioni umane e dagli eventi naturali e gli effetti degli stessi sull’uomo e l’ambiente, soprattutto nel con-testo delle azioni di contrasto ai cambia-menti climatici;- studiare e comparare i rapporti dinamici tra gli ecosistemi naturali ed i processi so-cio-economici, soprattutto con riferimento alla progressiva perdita della diversità biolo-gica e culturale ed alle serie minacce per gli ecosistemi e per la loro capacità di fornire servizi essenziali per il benessere umano;- assicurare uno sviluppo eco-compatibile ed un ambiente vivibile in un contesto glo-

bale caratterizzato da processi di rapida ur-banizzazione e di eccessivo consumo ener-getico, considerati come fattori scatenanti dei cambiamenti climatici;- promuovere lo scambio e la divulgazione di conoscenze sui problemi ambientali e sulle eventuali soluzioni, nonché la forma-zione ambientale nel settore della gestione e dello sviluppo sostenibile.

Il programma MAB a livello internazionale.Organi decisionali e tecnici.

Consiglio Internazionale di Coordina-mento del Programma Uomo e Biosfera (ICC- International Co-ordinating Council)

Il Consiglio Internazionale di Coordinamen-to del Programma MaB, altresì definito Consiglio MaB o ICC, è composto da 34 Stati membri eletti dalla Conferenza Gene-rale UNESCO ogni due anni con un man-dato di 4 anni rinnovabile. L’ICC si riunisce ogni anno, di norma presso il quartier ge-nerale dell’UNESCO a Parigi, ed ogni Stato ha la possibilità di inviare propri delegati ed esperti. Anche gli altri Stati aderenti al Pro-gramma MaB, ma non eletti nell’ICC, pos-sono inviare osservatori, così come alcune Agenzie del sistema Nazioni Unite, quali ad esempio UNEP, FAO, UNDP, WMO, WHO. Il Consiglio MaB svolge le seguenti funzioni:

• guida e supervisione del Programma MaB;

• valutazione dei progressi raggiunti dal Programma MaB attraverso l’analisi dei rapporti pervenuti dal Segretariato, dal-le Reti regionali e dai Comitati Nazionali MaB;

• sostegno ai progetti di ricerca ed alla cooperazione regionale ed internaziona-le;

• definizione delle priorità tra i progetti e le attività del MaB in generale;

• coordinamento della cooperazione inter-nazionale tra i membri del programma;

• consultazione con le organizzazioni non governative su questioni scientifiche o tecniche.

In particolare, l’ICC è chiamato ad esprime-re la decisione finale, favorevole o negati-va, sulle nuove candidature a Riserva della Biosfera presentate dai singoli Stati, sulla

IL PROGRAMMA UNESCO “UOMO E BIOSFERA”

Page 32: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

26

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

base delle valutazioni tecniche formulate dal relativo organo consultivo, l’International Advisory Commitee for Biosphere Reserves (IACBR). Altro compito è quello di formulare raccomandazioni sui rapporti periodici del-le riserve di biosfera già iscritte nella Rete mondiale.

Comitato consultivo internazionale per le riserve di biosfera (IACBR - International Advisory Committee for Biosphere Reserves)

Come l’IUCN per la Convenzione del 1972 per le valutazioni su siti e candidature na-turali alla Lista del Patrimonio Mondiale, lo IACBR svolge il ruolo di consulente tecnico per il Programma MaB. Il Comitato consul-tivo è chiamato ad esprimere valutazioni tecniche e raccomandazioni sull’iscrizione, il rinvio o la bocciatura delle nuove candida-ture a Riserva della Biosfera presentate dai singoli Stati. Tali rapporti vengono in seguito esaminati dall’ICC che si riunisce in sessio-ne ordinaria ogni anno per la decisione fina-le. Lo IACBR, composto da 12 membri, tra cui illustri esponenti accademici ed esperti in materia, in carica per 4 anni, si riunisce una sola volta ogni anno, generalmente nel mese di gennaio o febbraio, ed i suoi lavori si svolgono a porte chiuse.

La Strategia di Siviglia e il Quadro Sta-tuario della Rete Mondiale delle Riserve della Biosfera (1995)

Il Programma è stato inizialmente struttura-to in 13 diversi “sotto-programmi tematici” individuati come linee guida del MaB, tra cui il programma sulle Riserve della Biosfera e quello sugli “ecosistemi urbani”. Negli anni ‘90, e più precisamente in seguito alla Con-ferenza Internazionale delle Riserve della Biosfera tenutasi a Siviglia nel 1995, il Pro-gramma MaB ha progressivamente atte-nuato il proprio interesse per gli ecosistemi urbani incentrandosi, pressoché esclusiva-mente, sulle Riserve della Biosfera e sulla necessità di una loro revisione periodica. In quella sede venne adottata la cosiddetta “Strategia di Siviglia”, volta ad attribuire un ruolo più incisivo alle Riserve della Biosfera e il relativo “Quadro statutario” di riferimen-to (cd Statutory framework) che stabilisce le condizioni per il funzionamento della relati-va Rete Globale:

1. conservazione, per preservare le risorse genetiche, le specie, gli ecosistemi e i pae-saggi2. sviluppo, per incoraggiare uno sviluppo

economico e umano sostenibile3. supporto logistico, per sostenere e in-coraggiare le attività di ricerca, educazione, formazione e monitoraggio continuo, in re-lazione con le attività di interesse locale, na-zionale e globale, volte alla conservazione e allo sviluppo sostenibile, individuando: a. una o più aree centrali che godano di una protezione a lungo termine e che permet-tano di conservare la diversità biologica, di monitorare gli ecosistemi meno perturbati, e di condurre ricerche e altre attività a basso impatto (ad es. la formazione),b. una zona tampone, ben identificata, che circondi o confini con le aree centrali, uti-lizzata per le attività ecologicamente com-patibili, compresa l’educazione ambientale, l’ecoturismo e la ricerca,c. una zona di transizione che possa inclu-dere una serie di attività agricole e di inse-diamenti umani in cui vi sia cooperazione tra i soggetti territoriali interessati per utilizzare e sviluppare in maniera sostenibile le risorse locali.

Il Quadro statutario, inoltre, fissa funzioni, criteri e procedure di designazione delle RB e detta i principi per la loro revisione perio-dica.

Piano d’azione di Madrid (2008-2013)

In risposta alle crescenti e delicate sfide ambientali del nuovo millennio, a Madrid nel corso della 20° Sessione del Consiglio ICC del 2008 venne adottato il cosiddetto “Madrid Action Plan” (MAP) che ha defi-nito azioni, obiettivi, indicatori di risultato, partenariati ed altre modalità di attuazione del Programma e della Rete Globale delle Riserve della Biosfera per il periodo 2008-2013. Sin dal dicembre 2008, spetta ai Paesi membri del Programma l’obbligo di informa-re il Segretariato MaB su metodi scientifici e piani di azione nazionali da adottare in base alle 4 macro aree d’azione del MAP e ai 31 obiettivi individuati. Gli obiettivi principali del MAP, per il 2008-2013, sono:

• pianificare azioni di ricerca, formazione, rafforzamento delle capacità ed attuazio-ne del programma MaB nel contesto della conservazione, dello sviluppo sostenibile, dell’adattamento ai cambiamenti climati-ci con del benessere socio-economico e culturale degli individui e delle comunità;

• garantire l’utilizzo effettivo dei Siti della Rete Globale delle RB, quali modelli di riferimento per lo sviluppo sostenibile e

Page 33: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

27

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

laboratori per aiutare la collaborazione tra scienziati, decisori pubblici, teorici e ricercatori su problematiche ambientali, e socio-economiche degli ecosistemi;

• raccogliere, confrontare, sintetizzare e diffondere le esperienze accumulate in 30 anni di lavori al fine di sostenere gli sforzi internazionali, nazionali, locali nel perseguimento degli obiettivi globali (Countdown 2010, Convenzione Quadro dell’ONU sui Cambiamenti Climatici e Protocollo di Kyoto);

• contribuire alla formazione di una nuova generazione di scienziati, specialisti e ge-stori nel tentativo di avvicinare gli obiettivi globali ambientali e le aspirazioni locali in tema di sviluppo.

Piano d’azione di Lima (2016)

Il 4° Congresso mondiale delle Riserve del-la Biosfera ha approvato il Piano d’azione di Lima. Questo Piano prevede una serie di azioni volte a garantire l’attuazione efficace della Strategia MaB 2015-2025. Stabilisce obiettivi, azioni e risultati attesi; individua i principali soggetti responsabili di tale attua-zione (Stati, Comitati Nazionali MaB, Se-gretariato UNESCO, RB, ecc.) e pone par-ticolare attenzione alla realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e all’attua-zione dell’Agenda 2030.La missione per il periodo 2015-2025 con-

siste nel:• sviluppare e rinforzare modelli di sviluppo

sostenibile nella Rete mondiale delle Ri-serve della Biosfera,

• condividere le esperienze fatte e le co-noscenze acquisite al fine di facilitare la diffusione e l’applicazione mondiale di questi modelli,

• sostenere la gestione, le strategie e le po-litiche di qualità relative allo sviluppo so-stenibile e alla pianificazione,

• aiutare gli Stati membri e le parti in-teressate a soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile il più rapidamente possibile grazie alle esperienze condi-vise dalla Rete mondiale delle Riserve della Biosfera sperimentando politiche, tecnologie ed innovazioni che favori-scano la gestione sostenibile della bio-diversità e delle risorse naturali nonchè la riduzione e l’adattamento ai cambia-menti climatici.

Il comitato tecnico nazionale MAB Il Quadro Statutario della Rete Mondiale delle Riserve di Biosfera all’articolo 5, affida agli Stati, nei cui territori ricadono le propo-ste Riserve, la valutazione preliminare della

corrispondenza del sito, oggetto di candi-datura, ai criteri definiti dal Quadro stesso all’articolo 4.I Comitati Tecnici Nazionali MaB giocano un ruolo fondamentale nell’attuazione del Programma. In ogni Paese, il Comitato Tec-nico Nazionale riunisce Autorità centrali a livello nazionale (Ministeri), enti responsabili per la gestione delle Riserve della Biosfera nonché istituti, centri di ricerca ed università al fine di raccogliere il necessario expertise scientifico-interdisciplinare per il persegui-mento delle finalità del Programma MaB e per sostenere le attività di ricerca e sviluppo sui siti riconosciuti come Riserve della Bio-sfera. Inoltre, spetta al Comitato Naziona-le assicurare la partecipazione agli incontri ufficiali e tecnici nelle sedi internazionali e contribuire allo sviluppo del MaB.A tal fine è stato istituito, con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, il Comitato Tecnico Nazionale presieduto dal Direttore Genera-le della Protezione della Natura e del Mare del MATTM e composto da altri 4 membri effettivi:a) 1 rappresentante del Ministero Affari

Esteri e della Cooperazione Internazio-nale,

b) 1 rappresentante del Ministero delle Po-litiche Agricole, Alimentari e Forestali,

c) 1 rappresentante del Ministero dell’Istru-zione, dell’Università e della Ricerca,

d) 1 rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.

Alle riunioni del Comitato prendono parte, in qualità di invitati permanenti, la Com-missione Nazionale Italiana per l’UNESCO (CNIU) ed il Consiglio Nazionale delle Ri-cerche (CNR). Inoltre, al fine di assicurare il generale supporto scientifico, di studio e di ricerca, ed il coordinamento della Rete Na-zionale delle Riserve della Biosfera, su invito del Comitato possono prendere parte altre-sì i responsabili dei soggetti gestori delle Riserve della Biosfera italiane nonché altre Amministrazioni centrali dello Stato, Enti territoriali, Enti di ricerca, università, istituti ed esperti individuati dal Comitato.

Page 34: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

28

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

AREE MaB IN ITALIA

Le prime iscrizioni di riserve italiane al pro-gramma MAB risalgono agli anni ’70 e ri-guardano aree la cui conservazione è mi-rata al mantenimento e salvaguardia della loro biodiversità. Le prime ad essere iscrit-te, nel 1977, sono le Riserve Naturali Statali di “Collemeluccio-Montedimezzo” e della “Foresta del Circeo”, gestite dal Corpo Fo-restale dello Stato, seguite, nel 1979, da Miramare, istituita come Riserva Naturale Marina con Decreto Interministeriale del 12.11.1986, ed affidata in gestione al WWF Italia. A seguito dell’adozione della strategia di Siviglia e dell’aggiornamento del concet-to di Riserva della Biosfera, che ribadisce come la finalità fondamentale da raggiun-gere con l’istituzione di una Riserva MAB-UNESCO sia quella di trovare un equilibrio che duri nel tempo tra conservazione della biodiversità, promozione di uno sviluppo sostenibile e salvaguardia dei valori culturali connessi, cambia la tipologia di area pro-tetta, oggetto del riconoscimento MAB. A Siviglia si conviene, dunque, che tale obiet-tivo possa essere perseguito attribuendo ai territori compresi nelle Riserve le seguenti funzioni complementari:

• conservazione della diversità biologica, delle risorse genetiche, delle specie, degli ecosistemi dei paesaggi e della diversità culturale;

• sviluppo, centrato principalmente sul-le popolazioni locali, secondo modelli di gestione “sostenibile” del territorio;

• logistica, per supportare progetti di dimo-strazione, informazione, educazione am-bientale, ricerca e monitoraggio collegati ai bisogni di conservazione e sviluppo sostenibile locale, nazionale e globale.

Come diventare riserva MAB

Il dossier di candidatura deve essere ela-borato sulla base del format, “Biosphere Reserves Nomination Form”. È essenziale l’avvio di un gruppo di lavoro che argomen-ti e contestualizzi i sette criteri definiti nel Quadro Statutario e che individui corret-tamente le parti della Riserva da destinare alle tre funzioni e le relative zonazioni. E’ ne-cessario che il processo di candidatura sia condiviso da tutti gli stakeholder istituzionali e non del sito proposto.Le candidature vanno trasmesse da chiun-que abbia interesse (Istituzioni, Enti, Ammi-nistrazioni pubbliche, associazioni ed altri soggetti) al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare che avvia il

procedimento ed attiva il Comitato Tecnico Nazionale MAB. Al termine dell’istruttoria, in caso di parere positivo, il dossier di can-didatura viene inviato alla Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UNESCO per la trasmissione ufficiale ai Segretariati UNE-SCO competenti entro il 30 settembre di ogni anno.Il Consiglio MaB, tra il maggio e il luglio del-l’anno seguente, sulla base della valutazio-ne fornita dall’ IACBR, designa il sito pro-posto quale Riserva della Biosfera oppure stabilisce il differimento o la bocciatura del-la candidatura. Le Riserve, pur rimanendo sotto la giurisdizione sovrana dello Stato di appartenenza, fanno parte della Rete Mon-diale delle Riserve della Biosfera, in cui la partecipazione è facoltativa e volontaria.

AREE MaB IN PIEMONTE

Le Riserve della Biosfera in Piemonte sono tre, in ordine di nomina: il Parco del Mon-viso, la Valle del Ticino (bene in comune con la Lombardia) e il Parco del Po e del-la Collina Torinese.

Il Parco del Monviso è la prima Riserva della Biosfera transfrontaliera. Essa unisce il Parco francese del Queyras e il Parco del Po Cuneese. È diventata Riserva della Bio-sfera nel 2014 grazie alla sua grande varietà di ecosistemi, fra cui i più importanti sono il bosco dell’Alevè, popolato principalmente dal Pinus cembra, e il Bacino del Po, che sorge a Pian del Re e attraversa l’intera area centrale della Riserva.

La Valle del Ticino, a cavallo tra Piemon-te e Lombardia, ha una superficie di circa 97.200 ettari e una lunghezza di circa 100 km. È diventata Riserva della Biosfera nel 2002 e racchiude un composito mosaico di ambienti naturali, rappresentati dal fiume e da un articolato sistema di zone umide la-terali.

Il progetto di riconoscimento da parte del MaB del Parco del Po e della Collina To-rinese come Riserva della Biosfera è co-minciata a inizio del 2014 ed è terminato a settembre del 2015. L’area protetta interes-sa 85 comuni suddivisi in tre provincie pie-montesi: Torino, Cuneo e Vercelli. Il riconoscimento di quest’ultima Riserva della Biosfera è importante in quanto si trat-ta del primo caso di proposta e riconosci-

Page 35: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

29

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

mento di Urban MaB in Italia, ovvero, di un parco e il suo partner economico, Gruppo IREN, che ha candidato, per la prima volta

PROGETTO “BORGHI SOSTENIBILI DEL PIEMONTE”

Il progetto “Borghi Sostenibili del Piemon-te: località per un turismo più responsabile” nasce per volontà della Regione Piemonte che ha scelto l’Environment Park, parco scientifico tecnologico per l’ambiente, come supporto allo sviluppo del progetto e come esperto di tematiche legate alla sostenibilità e alle buon pratiche energetico-ambientali.Il progetto si inserisce nell’ambito delle stra-tegie della Regione Piemonte volte a pro-muovere località e destinazioni turistiche sostenibili, valorizzando e premiando le ini-ziative in ambito della tutela dell’ambiente e del turismo responsabile intraprese dai Co-muni del territorio. Il marchio “Borghi Sostenibili” costituisce uno degli strumenti con cui la Regione Pie-monte intende promuovere e qualificare l’offerta turistica.

Tutela del paesaggio

La tutela del paesaggio si propone di:

- Conservare e valorizzare gli aspetti si-gnificativi o caratteristici di un paesaggio giustificati dal suo valore di patrimonio derivante dalla sua configurazione natu-rale e/o dal tipo d’intervento umano”;

- Accompagnare i cambiamenti futuri rico-noscendo la grande diversità e la qualità dei paesaggi che abbiamo ereditato dal passato, sforzandosi di preservare, o an-cor meglio arricchire, tale diversità e tale qualità, invece di lasciarla andare in rovi-na”;

- Promuovere uno sviluppo sostenibile, inteso come “lo sviluppo che deve sod-disfare i bisogni del presente senza com-promettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri”.

Da tali considerazioni ne deriva pertanto l’opportunità di:

- Riconoscere che da sempre i paesaggi hanno subito mutamenti e continueran-no a modificarsi, sia per effetto di pro-

in Italia, un comprensorio naturalistico forte-mente antropizzato appartenente a un’area geografica di interessante biodiversità.

cessi naturali, sia per l’azione dell’uomo, come conseguenza di questo è impos-sibile “preservare/congelare il paesaggio ad un determinato stadio della sua evo-luzione”;

- Salvaguardare il carattere e la qualità di un determinato paesaggio ai quali le popolazioni riconoscono valore, sia per motivi naturali che culturali. Tale salva-guardia deve essere “attiva”, cioè deve consentire delle trasformazioni dei luoghi che non ne compromettano la conserva-zione;

- Disciplinare gli interventi ammissibili, ar-monizzando le esigenze economiche con quelle sociali e ambientali che mirano a garantire la cura costante dei paesaggi e la loro evoluzione armoniosa, allo scopo di migliorare la qualità della vita in funzio-ne delle aspirazioni delle popolazioni.

Link di riferimento:

https://scuolablog14.wordpress.com/ 2017/ 06/09/territorio-e-impatto-ambientale-2/

http://www.pnab.it/cosa-facciamo/ turismo-sostenibile.html

https://ecobnb.it/blog/2013/09/turismo- sostenibile/

http://www.minambiente.it/pagina/il- programma-uomo-e-biosfera-mab

http://www.borghisostenibili.it/progetto.aspx

Page 36: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

30

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

CONVENZIONE UNESCO PER LA PROTEZIONE SUL PIANO MONDIALE DEL PATRIMONIO CULTURALE E NATURALE

Parigi, 16 novembre 1972

La Conferenza generale dell’Organizzazio-ne delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, riunita a Parigi dal 17 ottobre al 21 novembre 1972 in diciassette-sima sessione.

Costatato che il patrimonio culturale e il pa-trimonio naturale sono sempre più minac-ciati di distruzione non soltanto dalle cause tradizionali di degradazione, ma anche dal-l’evoluzione della vita sociale ed economica che l’aggrava con fenomeni d’alterazione o distruzione ancora più temibili,

Considerato che la degradazione o la spa-rizione di un bene del patrimonio culturale e naturale è un impoverimento nefasto del patrimonio di tutti i popoli del mondo.Considerato che la protezione di questo patrimonio su scala nazionale rimane spes-so incompleta per l’ampiezza dei mezzi ne-cessari a tal fine e su l’insufficienza delle risorse economiche, scientifiche e tecniche del paese sul cui territorio il bene da tutela-re si trova, Ricordando che l’Atto costituti-vo dell’Organizzazione prevede che questa aiuterà il mantenimento, il progresso e la diffusione del sapere vegliando alla conser-vazione e protezione del patrimonio univer-sale e raccomandando ai popoli interessati convenzioni internazionali a tal fine,

Considerato che le convenzioni, racco-mandazioni e risoluzioni internazionali esi-stenti in favore dei beni culturali e naturali dimostrano l’importanza, per tutti i popoli del mondo, della tutela di questi beni unici e insostituibili indipendentemente dal po-polo cui appartengono,

Considerato che certi beni del patrimonio culturale naturale offrono un interesse ec-cezionale che esige la loro preservazione come elementi del patrimonio mondiale dell’umanità.

Considerato che dinanzi all’ampiezza e alla gravità dei nuovi pericoli spetta alla collet-tività internazionale di partecipare alla pro-tezione del patrimonio culturale e naturale di valore universale eccezionale mediante

un’assistenza collettiva che, senza sosti-tuirsi all’azione dello Stato interessato, la completerà efficacemente,Considerato che è indispensabile adottare a tal fine nuove disposizioni convenzionali per attuare un efficace sistema di prote-zione collettiva del patrimonio culturale di valore universale eccezionale, organizza-to permanentemente e secondo metodi scientifici e moderni,

Dopo aver deciso nella sedicesima sessio-ne che questo problema sarebbe stato og-getto di una Convenzione internazionale, Adotta in questo sedicesimo giorno di no-vembre 1972 la presente Convenzione

I. Definizioni del patrimonio culturale e naturale

Art. 1

Ai fini della presente Convenzione sono considerati «patrimonio culturale»:

• i monumenti: opere architettoniche, plasti-che o pittoriche monumentali, elementi o strutture di carattere archeologico, iscrizioni, grotte e gruppi di elementi di valore universale eccezionale dall’aspet-to storico, artistico o scientifico,

• gli agglomerati: gruppi di costruzioni iso-late o riunite che, per la loro architettura, unità o integrazione nel paesaggio han-no valore universale eccezionale dal-l’aspetto storico, artistico o scientifico,

• i siti: opere dell’uomo o opere coniugate dell’uomo e della natura, come anche le zone, compresi i siti archeologici, di va-lore universale eccezionale dall’aspetto storico ed estetico, etnologico o antro-pologico.

Art. 2

Ai fini della presente Convenzione sono considerati «patrimonio naturale»:– i monumenti naturali costituiti da forma-

zioni fisiche e biologiche o da gruppi di

TEMA 2: PATRIMONIO

Page 37: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

31

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

tali formazioni di valore universale ecce-zionale dall’aspetto estetico o scientifi-co,

– le formazioni geologiche e fisiografi-che e le zone strettamente delimitate costituenti l’habitat di specie animali e vegetali minacciate, di valore universa-le eccezionale dall’aspetto scientifico o conservativo,

- i siti naturali o le zone naturali strettamen-te delimitate di valore universale eccezio-nale dall’aspetto scientifico, conservativo o estetico naturale.

Art. 3

I. Spetta a ciascuno Stato partecipe della presente Convenzione di identificare e delimitare i differenti beni situati sul suo territorio e menzionati negli articoli 1 e 2 qui sopra.

II. Protezione nazionale e protezione inter-nazionale del patrimonio culturale e na-turale

Art. 4

Ciascuno Stato partecipe della presente Convenzione riconosce che l’obbligo di garantire l’identificazione, protezione, con-servazione, valorizzazione e trasmissione alle generazioni future del patrimonio cul-turale e naturale di cui agli articoli 1 e 2, si-tuato sul suo territorio, gli incombe in prima persona. Esso si sforza di agire a tal fine sia direttamente con il massimo delle sue risorse disponibili, sia, all’occorrenza, per mezzo dell’assistenza e della cooperazio-ne internazionale di cui potrà beneficiare, segnatamente a livello finanziario, artistico, scientifico e tecnico.

Art. 5

Per garantire una protezione e una conser-vazione le più efficaci possibili e una valo-rizzazione la più attiva possibile del patri-monio culturale e naturale situato sul loro territorio, gli Stati partecipi della presente Convenzione, nelle condizioni appropriate ad ogni paese, si sforzano quanto possi-bile:

a. di adottare una politica generale intesa ad assegnare una funzione al patrimo-nio culturale e naturale nella vita collet-tiva e a integrare la protezione di questo patrimonio nei programmi di pianifica-zione generale;

b. di istituire sul loro territorio, in quanto non

ne esistano ancora, uno o più servizi di protezione, conservazione e valorizza-zione del patrimonio culturale e naturale, dotati di personale appropriato, provvi-sto dei mezzi necessari per adempiere i compiti che gli incombono;

c. di sviluppare gli studi e le ricerche scien-tifiche e tecniche e perfezionare i meto-di di intervento che permettono a uno Stato di far fronte ai pericoli che minac-ciano il proprio patrimonio culturale o naturale;

d. di prendere i provvedimenti giuridici, scientifici, tecnici, amministrativi e fi-nanziari adeguati per l’identificazione, protezione, conservazione, valorizzazio-ne e rianimazione di questo patrimonio;

e. di favorire l’istituzione o lo sviluppo di centri nazionali o regionali di formazio-ne nel campo della protezione, conser-vazione e valorizzazione del patrimonio culturale e naturale e promuovere la ri-cerca scientifica in questo campo.

Art. 6

1. Nel pieno rispetto della sovranità degli Stati sul cui territorio è situato il patrimo-nio culturale e naturale di cui agli articoli 1 e 2 e impregiudicati i diritti reali previsti dalla legislazione nazionale su detto pa-trimonio, gli Stati partecipi della presen-te Convenzione riconoscono che esso costituisce un patrimonio universale alla cui protezione l’intera comunità interna-zionale ha il dovere di cooperare.

2. Conseguentemente, gli Stati partecipi della presente Convenzione, confor-memente alle disposizioni della mede-sima, s’impegnano a prestare il proprio concorso all’identificazione, protezione, conservazione e valorizzazione del pa-trimonio culturale e naturale di cui ai pa-ragrafi 2 e 4 dell’articolo 11 sempre che lo Stato sul cui territorio è situato questo patrimonio lo richieda.

3. Ciascuno Stato partecipe alla presente Convenzione si impegna ad astenersi deliberatamente da ogni provvedimen-to atto a danneggiare direttamente o indirettamente il patrimonio culturale e naturale di cui agli articoli 1 e 2 e situato sul territorio di altri Stati partecipi della presente Convenzione.

Art. 7

Ai fini della presente Convenzione, per protezione internazionale del patrimonio

Page 38: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

32

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

mondiale, culturale e naturale, s’intende l’attuazione di un sistema di cooperazione e di assistenza internazionali, inteso a se-condare gli Stati partecipi della presente Convenzione negli sforzi da loro svolti per preservare ed identificare questo patrimo-nio.III. Comitato intergovernativo per la pro-tezione del patrimonio mondiale, cultu-rale e naturale

Art. 8

1. Presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura è istituito un Comitato intergo-vernativo per la protezione del patrimo-nio culturale e naturale di valore univer-sale eccezionale denominato «Comitato del patrimonio mondiale». Esso è com-posto di 15 Stati partecipi della presente Convenzione, eletti dagli Stati partecipi della presente Convenzione riuniti in as-semblea generale nel corso di sessioni ordinarie della Conferenza generale del-l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Il numero degli Stati membri del Comitato sarà portato a 21 a contare dalla ses-sione ordinaria della Conferenza gene-rale successiva all’entrata in vigore della presente Convenzione per almeno 40 Stati.

2. L’elezione dei membri del Comitato deve garantire una rappresentanza equa del-le differenti regioni e culture del mondo.

3. Assistono alle sedute del Comitato con voce consultiva un rappresentante del Centro internazionale di studi per la con-servazione e il restauro dei beni naturali (Centro di Roma), un rappresentante del Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti (ICOMOS), e un rappresentan-te dell’Unione internazionale per la con-servazione della natura e delle risorse naturali (UICN), cui possono aggiunger-si, a richiesta degli Stati partecipi della presente Convenzione riuniti in assem-blea generale nel corso delle sessio-ni ordinarie della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultu-ra, rappresentanti d’altre organizzazioni intergovernative o non governative con scopi analoghi.

Art. 9

1. Gli Stati membri del Comitato del patri-monio mondiale esercitano il loro man-dato a contare dalla fine della sessione

ordinaria della Conferenza generale nel corso della quale sono stati eletti fino alla fine della terza sessione ordinaria successiva.

2. Tuttavia, il mandato di un terzo dei membri designati al momento della pri-ma elezione termina alla fine della pri-ma sessione ordinaria della Conferenza generale successiva a quella nel corso della quale è avvenuta l’elezione e il mandato di un secondo terzo dei mem-bri designati simultaneamente, termina alla fine della seconda sessione ordina-ria della Conferenza generale successi-va a quella nel corso della quale è avve-nuta l’elezione. I nomi di questi membri saranno estratti a sorte dal presidente della Conferenza generale dopo la pri-ma elezione.

3. Gli Stati membri del Comitato scelgono per rappresentarli persone qualificate nel campo del patrimonio culturale e del patrimonio naturale.

Art. 10

1. Il Comitato del patrimonio mondiale adotta il proprio regolamento interno.

2. Il Comitato può in ogni tempo invitare alle sue riunioni organismi pubblici o pri-vati, come anche persone private, per consultarli su questioni particolari.

3. Il Comitato può istituire gli organi con-sultivi che ritenesse necessari per adempiere il suo compito.

Art. 11

1. Ogni Stato partecipe della presente Convenzione sottopone, nella misura del possibile, al Comitato del patrimo-nio mondiale un inventario dei beni del patrimonio culturale e naturale situati sul suo territorio e suscettibili di esse-re iscritti nell’elenco del paragrafo 2 del presente articolo. Questo inventario, che non è considerato esaustivo, de-v’essere corredato di una documenta-zione sul luogo dei beni di cui si tratta e sull’interesse da essi offerto.

2. In base agli inventari sottoposti dagli Stati in esecuzione del paragrafo 1 qui sopra, il Comitato allestisce, aggiorna e diffonde, sotto il nome di «elenco del pa-trimonio mondiale», un elenco dei beni del patrimonio culturale e del patrimonio naturale, quali definiti negli articoli 1 e 2 della presente Convenzione, che consi-dera di valore universale eccezionale in applicazione dei criteri da esso stabiliti. L’aggiornamento dell’elenco deve es-sere diffuso almeno ogni due anni.

Page 39: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

33

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

3. L’iscrizione di un bene nell’elenco del patrimonio mondiale può avvenire sol-tanto col consenso dello Stato interes-sato. L’iscrizione di un bene situato su un territorio oggetto di rivendicazione di sovranità o di giurisdizione da parte di più Stati non pregiudica affatto i diritti delle parti contendenti.

4. Il Comitato allestisce, aggiorna e diffon-de, ogni qualvolta le circostanze lo esi-gano, sotto il nome di «elenco del patri-monio mondiale in pericolo», un elenco dei beni menzionati nell’elenco del pa-trimonio mondiale per la cui salvaguar-dia sono necessari grandi lavori e per i quali è stata chiesta l’assistenza giusta la presente Convenzione. Questo elen-co contiene una valutazione del costo delle operazioni. Su questo elenco pos-sono essere iscritti soltanto beni del pa-trimonio culturale e naturale minacciati di gravi e precisi pericoli, come minac-cia di sparizione dovuta a degradazione accelerata, progetti di grandi lavori pub-blici o privati, rapido sviluppo urbano e turistico, distruzione dovuta a cam-biamenti d’utilizzazione o di proprietà terriera, alterazioni profonde dovute a causa ignota, abbandono per ragioni qualsiasi, conflitto armato o minaccia di un tale conflitto, calamità e cataclismi, grandi incendi, terremoti, scoscendi-menti, eruzioni vulcaniche, modificazio-ne del livello delle acque, inondazioni, maremoti. In caso d’urgenza, il Comita-to può in qualsiasi momento procedere ad una nuova iscrizione nell’elenco del patrimonio mondiale in pericolo e dare diffusione immediata.

5. Il Comitato definisce i criteri in base ai quali un bene del patrimonio culturale e naturale può essere iscritto nell’uno o nell’altro elenco di cui ai paragrafi 2 e 4 del presente articolo.

6. Prima di respingere una domanda d’iscri-zione nell’uno o nell’altro elenco giusta i paragrafi 2 e 4 del presente articolo, il Comitato consulta lo Stato partecipe della presente Convenzione sul cui ter-ritorio è situato il bene del patrimonio culturale o naturale di cui si tratta.

7. Il Comitato, d’intesa con gli Stati inte-ressati, coordina e promuove gli studi e le ricerche necessarie alla costituzione degli elenchi di cui ai paragrafi 2 e 4 del presente articolo.

Art. 12

Il fatto che un bene del patrimonio cultura-le e naturale non sia stato iscritto nell’uno

o nell’altro elenco giusta i paragrafi 2 e 4 dell’articolo Il non significa in alcun modo ch’esso non abbia un valore universale ec-cezionale a fini diversi da quelli risultanti dall’iscrizione in questi elenchi.

Art. 13

1. Il Comitato del patrimonio mondiale rice-ve ed esamina le domande d’assistenza internazionale formulate dagli Stati par-tecipi della presente Convenzione per quanto concerne i beni del patrimonio culturale e naturale situati sul loro terri-torio, iscritti o suscettivi d’essere iscritti negli elenchi di cui ai paragrafi 2 e 4 del-l’articolo 11. Queste domande possono vertere sulla protezione, la conserva-zione, valorizzazione o rianimazione di questi beni.

2. Le domande di assistenza internazio-nale in applicazione del paragrafo 1 del presente articolo possono parimente vertere sull’identificazione di beni del patrimonio culturale e naturale definito negli articoli 1 e 2 quando ricerche pre-liminari abbiano permesso d’accertare che quest’ultime meritano d’essere pro-seguite.

3. Il Comitato decide circa il seguito da dare a queste domande, determina al-l’occorrenza la natura e l’entità del suo aiuto e autorizza la conclusione in suo nome degli accordi necessari con il go-verno interessato.

4. Il Comitato stabilisce un ordine di priori-tà d’intervento. Esso lo fa tenendo con-to dell’importanza rispettiva dei beni da tutelare per il patrimonio mondiale, culturale e naturale, della necessità di garantire l’assistenza internazionale ai beni più rappresentativi della natura o del genio e della storia dei popoli del mondo e dell’urgenza dei lavori da in-traprendere, dell’importanza delle risor-se degli Stati sul cui territorio si trovano i beni minacciati e in particolare della misura in cui essi potrebbero garantire la tutela di questi beni con i loro propri mezzi.

5. Il Comitato stabilisce, aggiorna e diffon-de un elenco dei beni per cui un’assi-stenza internazionale è stata fornita.

6. Il Comitato decide circa l’impiego delle risorse del fondo istituito giusta l’artico-lo 15 della presente Convenzione. Essa cerca i mezzi per aumentarne le risorse e prende tutti i provvedimenti utili a tal fine.

7. Il Comitato coopera con le organizzazio-ni internazionali e nazionali, governative

Page 40: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

34

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

e non governative, con scopi. analoghi a quelli della presente Convenzione. Per l’attuazione dei suoi programmi e l’ese-cuzione dei suoi progetti, il Comitato può fare appello a queste organizza-zioni, segnatamente al Centro interna-zionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (Centro di Roma), al Consiglio internazionale dei monumenti e dei siti (ICOMOS) e al-l’Unione internazionale per la conserva-zione della natura e delle risorse naturali (UICN), come anche ad altri organismi pubblici o privati e a persone private.

8. Le decisioni del Comitato sono prese alla maggioranza dei due terzi dei mem-bri presenti e votanti. Il quorum è costi-tuito dalla maggioranza dei membri del Comitato.

Art. 14

1. Il Comitato del patrimonio mondiale è assistito da una segreteria nominata dal Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

2. Il Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazione Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, impiegando il più possibile i servizi del Centro inter-nazionale di studi per la conservazione e il restauro dei beni culturali (Centro di Roma), del Consiglio internazionale dei monumenti dei siti (ICOMOS) e del-l’Unione internazionale per la protezio-ne della natura e delle risorse naturali (UICN), nei campi delle loro competen-ze e possibilità rispettive, prepara la do-cumentazione e l’ordine del giorno delle riunioni del Comitato e garantisce l’ese-cuzione delle costei decisioni.

IV. Fondo per la protezione del patrimo-nio mondiale, culturale e naturale

Art. 15

1. È istituito un fondo per la protezione del patrimonio mondiale, culturale e natura-le di valore universale eccezionale, de-nominato «Fondo del patrimonio mon-diale».

2. Il Fondo è costituito di fondi di deposi-to, conformemente alle disposizioni del regolamento finanziario dell’Organizza-zione delle Nazioni Unite per l’educazio-ne, la scienza e la cultura.

3. Le risorse del Fondo sono costituite da:a. i contributi obbligatori e i contributi vo-

lontari degli Stati partecipi della presen-

te Convenzione;b. i pagamenti, doni o legati che potranno

fare: (i) altri Stati, (ii) l’Organizzazione delle Nazioni

Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, le altre organizzazioni del siste-ma delle Nazioni Unite, segnatamente il Programma di sviluppo delle Nazioni Unite e altre organizzazioni intergover-native,

(iii) organismi pubblici o privati o per-sone private;

c. qualsiasi interesse dovuto sulle risorse del Fondo;

d. il provento delle collette e manifestazio-ni organizzate in favore del Fondo;

e. qualsiasi altra risorsa autorizzata dal re-golamento elaborato dal Comitato del patrimonio mondiale.

4. I contribuenti al Fondo e le altre forme di assistenza prestate al Comitato pos-sono essere destinati unicamente agli scopi da esso definiti. Il Comitato può accettare contributi vincolati ad un dato programma o progetto particolare alla condizione che l’attuazione di questo programma o l’esecuzione di questo progetto sia stata decisa dal Comitato. I contributi al Fondo non possono essere corredati di alcuna condizione politica.

Art. 16

1. Impregiudicato qualsiasi contributo vo-lontario completivo, gli Stati partecipi della presente Convenzione si impegna-no a pagare periodicamente, ogni due anni, al Fondo del patrimonio mondia-le contributi il cui ammontare, calcola-to secondo una percentuale uniforme applicabile a tutti gli Stati, sarà deciso dall’assemblea generale degli Stati par-tecipi della Convenzione, riuniti nel cor-so di sessioni della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Questa decisione dell’assemblea gene-rale dev’essere presa alla maggioranza degli Stati partecipi presenti e votan-ti che non hanno fatto la dichiarazione prevista nel paragrafo 2 del presente ar-ticolo. In nessun caso, il contributo ob-bligatorio degli Stati partecipi della Con-venzione potrà superare l’1 per cento del loro contributo al bilancio ordinario dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

2. Tuttavia, ogni Stato di cui all’articolo 31

Page 41: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

35

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

o all’articolo 32 della presente Conven-zione può, al momento del deposito de-gli strumenti di ratificazione, accettazio-ne o adesione, dichiarare che non sarà vincolato dalle disposizioni del paragra-fo 1 del presente articolo.

3. Lo Stato partecipe della Convenzione che ha fatto la dichiarazione prevista nel paragrafo 2 del presente articolo può in ogni momento ritirarla mediante notifi-cazione al Direttore generale dell’Orga-nizzazione delle Nazioni Unite per l’edu-cazione, la scienza e la cultura. Tuttavia, il ritiro della dichiarazione ha effetto sul contributo obbligatorio di questo Stato soltanto a contare dalla data dell’as-semblea generale successiva degli Stati partecipi della Convenzione.

4. Affinché il Comitato sia in grado di pre-vedere efficacemente le proprie ope-razioni, i contributi degli Stati partecipi della presente Convenzione che hanno fatto la dichiarazione prevista nel pa-ragrafo 2 del presente articolo devono essere pagati periodicamente, almeno ogni due anni, e non dovrebbero essere inferiori ai contributi ch’essi avrebbero dovuto pagare se fossero stati vincola-ti dalle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo.

5. Ogni Stato partecipe della Convenzio-ne in mora nel pagamento del proprio contributo obbligatorio o volontario per quanto concerne l’anno in corso e l’an-no civile immediatamente precedente non è eleggibile al Comitato del patri-monio mondiale, fermo restando che questa disposizione non s’applica alla prima elezione. Il mandato di un tale Stato già membro del Comitato cesserà al momento di qualsiasi elezione previ-sta nell’articolo 8 paragrafo 1 della pre-sente Convenzione.

Art. 17

Gli Stati partecipi della presente Conven-zione prevedono o promuovono l’istituzio-ne di fondazioni o associazioni nazionali pubbliche e private intese a incoraggiare le liberalità in favore della protezione del pa-trimonio culturale e naturale definito negli articoli 1 e 2 della presente Convenzione.

Art. 18

Gli Stati partecipi della presente Conven-zione cooperano alle campagne interna-zionali di colletta organizzate in favore del Fondo del patrimonio mondiale sotto gli auspici dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cul-

tura. Essi facilitano le collette fatte a tal fine dagli organismi menzionati nel paragrafo 3 dell’articolo 15.

V. Condizioni e modalità dell’assisten-za internazionale

Art. 19

Ogni Stato partecipe della presente Con-venzione può domandare un’assistenza internazionale in favore di beni del pa-trimonio culturale o naturale di valore universale eccezionale situati sul suo territorio. Deve allegare alla domanda gli elementi d’informazione e i documenti previsti nell’articolo 21 di cui dispone e di cui il Comitato ha bisogno per deci-dere.

Art. 20

Riservate le disposizioni del paragrafo 2 dell’articolo 13, del capoverso c dell’ar-ticolo 22 e dell’articolo 23, l’assistenza internazionale prevista dalla presente Convenzione può essere connessa sol-tanto a beni del patrimonio culturale e naturale che il Comitato del patrimonio mondiale ha deciso o decide di far iscri-vere in un elenco di cui ai paragrafi 2 e 4 dell’articolo 11.

Art. 21

1. Il Comitato del patrimonio mondiale definisce la procedura d’esame delle domande di assistenza internaziona-le che è chiamato a prestare e pre-cisa segnatamente gli elementi a so-stegno della domanda, la quale deve descrivere l’operazione prevista, i lavori necessari, una valutazione del costo, l’urgenza e i motivi per cui le risorse dello Stato richiedente non permettono di far fronte alla totalità delle spese. Le domande, qualora sia possibile, devono fondarsi sul parere di esperti.

2. Visto che certi lavori dovranno es-sere intrapresi senza ritardo, le do-mande fondate su calamità naturali o catastrofi devono essere esaminate d’urgenza e in priorità dal Comitato, il quale deve disporre di un fondo di riserva per tali eventualità. 3. Prima di decidere, il Comitato procede agli studi e alle consultazioni che ritenes-se necessari.

Page 42: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

36

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Art. 22

L’assistenza accordata dal Comitato del patrimonio mondiale può assumere le forme seguenti:a. studi sui problemi artistici, scienti-

fici e tecnici posti dalla protezione, conservazione, valorizzazione e ria-nimazione del patrimonio culturale e naturale, quale definito nei paragrafi 2 e 4 dell’articolo 11 della presente Convenzione;

b. assegnazione di periti, tecnici e mano d’opera qualificata per vegliare alla buona esecuzione del progetto ap-provato;

c. formazione di specialisti di tutti i livelli nel campo dell’identificazione, prote-zione, conservazione, valorizzazione e rianimazione del patrimonio cultu-rale e naturale;

d. fornitura dell’attrezzatura che lo Sta-to interessato non possiede o non è in grado di acquistare;

e. mutui a debole interesse, senza inte-resse, o rimborsabili a lungo termine; f. concessione, in casi eccezionali e specialmente motivati, di sussidi non rimborsabili.

Art. 23

Il Comitato del patrimonio mondiale può parimente prestare un’assistenza inter-nazionale a centri nazionali o regionali di formazione di specialisti di tutti i livelli nel campo dell’identificazione, prote-zione, conservazione, valorizzazione e rianimazione del patrimonio culturale e naturale.

Art. 24

Un’assistenza internazionale assai im-portante può essere concessa soltanto dopo uno studio scientifico, economico e tecnico particolareggiato. Questo stu-dio deve fare appello alle tecniche più avanzate di protezione, conservazione, valorizzazione e rianimazione del patri-monio culturale e naturale e corrispon-dere agli scopi della presente Conven-zione. Lo studio deve pure ricercare i mezzi per impiegare razionalmente le ri-sorse disponibili dello Stato interessato.

Art. 25

Il finanziamento dei lavori necessa-ri deve di regola incombere soltanto in parte alla Comunità internazionale. La

partecipazione dello Stato che beneficia dell’assistenza internazionale salvo che le sue proprie risorse non glielo permet-tano, deve costituire una parte sostan-ziale delle risorse necessarie ad ogni programma o progetto.

Art. 26

Il Comitato del patrimonio mondiale e lo Stato beneficiario definiscono in un accor-do le condizioni in cui sarà eseguito il pro-gramma o progetto per il quale è fornita una assistenza internazionale giusta la presente Convenzione. Lo Stato che riceve questa assistenza internazionale deve continuare a proteggere, conservare e valorizzare i beni così tutelati, conformemente alle condizioni definite nell’accordo.

VI. Programmi educativi

Art. 27

1. Gli Stati partecipi della presente Conven-zione si sforzano con tutti i mezzi ap-propriati, segnatamente con programmi d’educazione e informazione, di con-solidare il rispetto e l’attaccamento dei loro popoli al patrimonio culturale e na-turale definito negli articoli 1 e 2 della Convenzione.

2. Essi si impegnano a informare ampia-mente il pubblico sulle minacce in-combenti su questo patrimonio e sulle attività intraprese in applicazione della presente Convenzione.

Art. 28

Gli Stati partecipi della presente Conven-zione che ricevono una assistenza interna-zionale in applicazione della Convenzione prendono i provvedimenti necessari per far conoscere l’importanza dei beni oggetto di questa assistenza e la portata di quest’ul-tima.

VII. Rapporti

Art. 29

1. Gli Stati partecipi della presente Con-venzione indicano nei rapporti che pre-senteranno alla Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, alle date e nella forma da questa deter-minate, le disposizioni legislative e rego-lamentari e gli altri provvedimenti presi per l’applicazione della Convenzione,

Page 43: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

37

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

come anche l’esperienza acquisita in questo campo.

2. Questi rapporti sono resi noti al Comita-to del patrimonio mondiale.

3. Il Comitato presenta un rapporto sulle sue attività a ciascuna delle sessioni or-dinarie della Conferenza generale del-l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

VIII. Clausole finali

Art. 30

La presente Convenzione è redatta nelle lingue inglese, araba, spagnola, francese e russa, i cinque testi facenti parimente fede.

Art. 31

1. La presente Convenzione è sottoposta alla ratificazione o all’accettazione degli Stati membri dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scien-za e la cultura, conformemente alle loro procedure costituzionali rispettive.

2. Gli strumenti di ratificazione o d’accetta-zione saranno depositati presso il Diret-tore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scien-za e la cultura.

Art. 32

1. La presente Convenzione è aperta al-l’adesione di qualsiasi Stato non membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, invi-tato ad aderirvi dalla Conferenza generale dell’Organizzazione.2. L’adesione avviene mediante il deposito di uno strumento d’adesione presso il Di-rettore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

Art. 33

La presente Convenzione entra in vigore 3 mesi dopo la data del deposito del ventesi-mo strumento di ratificazione, accettazione o adesione ma soltanto riguardo agli Stati che avranno depositato i propri strumenti ri-spettivi di ratificazione, accettazione o ade-sione à questa data o anteriormente. Per ogni altro Stato, essa entra in vigore 3 mesi dopo il deposito del rispettivo strumento di ratificazione, accettazione o adesione.

Art. 34

Le seguenti disposizioni si applicano agli

Stati partecipi della presente Conven-zione a sistema costituzionale fede-ralistico o non unitario: a. per quanto concerne le disposizioni della presente Convenzione la cui attuazione spetta all’operato legislativo del potere legisla-tivo federale o centrale, gli obblighi del governo federale o centrale sono i me-desimi di quelli degli Stati partecipi della Convenzione non federalistici;

b. per quanto concerne le disposizioni della presente Convenzione la cui ap-plicazione spetta all’operato legislativo di ciascuno degli Stati, paesi, province o cantoni costituenti, che in virtù del si-stema costituzionale della federazione, non sono tenuti a prendere misure le-gislative, il governo federale, con il pro-prio parere favorevole, rende note dette disposizioni alle autorità competenti de-gli Stati, paesi, province o cantoni.

Art. 35

1. Ogni Stato partecipe della presente Convenzione ha la facoltà di disdire la Convenzione.

2. La disdetta è notificata con strumento scritto depositato presso il Direttore ge-nerale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura.

3. La disdetta ha effetto 12 mesi dopo la ricezione dello strumento di disdetta. Essa non modifica affatto gli obblighi finanziari da assumere dallo Stato di-sdicitore fino al giorno in cui il ritiro avrà effetto.

Art. 36

Il Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura informa gli Stati membri dell’Organizzazione, gli Stati non membri di cui all’articolo 32, come anche l’Organiz-zazione delle Nazioni Unite del deposito di tutti gli strumenti di ratificazione, accetta-zione o adesione menzionati negli articoli 31 e 32, come anche delle disdette previste nell’articolo 35.

Art. 37

1. La presente Convenzione può esse-re riveduta dalla Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura. Tuttavia, la revisione vincolerà soltanto gli Stati che diverranno partecipi della Convenzione di revisione.

Page 44: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

38

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

2. Nel caso in cui la Conferenza generale accettasse una nuova convenzione di revisione totale o parziale della presen-te Convenzione e salvo che la nuova convenzione non disponga altrimenti, la presente Convenzione cesserebbe d’essere aperta alla ratificazione, accet-tazione o adesione a contare dalla data dell’entrata in vigore della nuova con-venzione di revisione.

Art. 38

Conformemente all’articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite, la presente Convenzio-ne sarà registrata presso la Segreteria delle

Nazioni Unite a richiesta del Direttore gene-rale dell’Organizzazione delle Nazioni Uni-te per l’educazione, la scienza e la cultura. Fatto a Parigi, il ventitrè novembre 1972, in due esemplari autentici firmati dal Pre-sidente della Conferenza generale, riunita in diciassettesima sessione, e dal Direttore generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cul-tura, che saranno depositati negli archivi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura e le cui copie certificate conformi saranno conse-gnate a tutti gli Stati di cui agli articoli 31 e 32 come anche all’Organizzazione delle Nazioni Unite.

Page 45: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

39

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

La Conferenza generale dell’Organizzazio-ne delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura denominata qui di se-guito UNESCO,

riunitasi a Parigi dal 29 settembre al 17 ot-tobre 2003, nella sua trentaduesima sessio-ne,

con riferimento agli strumenti internazionali esistenti in materia di diritti umani, in parti-colare alla Dichiarazione universale sui diritti umani del 1948, al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali del 1966 e al Patto internazionale sui diritti civili e po-litici del 1966,

considerando l’importanza del patrimonio culturale immateriale in quanto fattore prin-cipale della diversità culturale e garanzia di uno sviluppo duraturo, come sottolineato nella Raccomandazione UNESCO sulla sal-vaguardia della cultura tradizionale e del fol-clore del 1989, nella Dichiarazione universa-le dell’UNESCO sulla diversità culturale del 2001 e nella Dichiarazione di Istanbul del 2002 adottata dalla Terza tavola rotonda dei Ministri della cultura,

considerando la profonda interdipendenza fra il patrimonio culturale immateriale e il pa-trimonio culturale materiale e i beni naturali,

riconoscendo che i processi di globalizza-zione e di trasformazione sociale, assieme alle condizioni che questi ultimi creano per rinnovare il dialogo fra le comunità, creano altresì, alla stregua del fenomeno dell’in-tolleranza, gravi pericoli di deterioramento, scomparsa e distruzione del patrimonio culturale immateriale, in particolare a causa della mancanza di risorse per salvaguarda-re tali beni culturali,

consapevoli della volontà universale e delle preoccupazioni comuni relative alla salva-guardia del patrimonio culturale immateriale dell’umanità,

riconoscendo che le comunità, in modo particolare le comunità indigene, i gruppi e in alcuni casi gli individui, svolgono un ruolo importante per la salvaguardia, la manuten-zione e il ripristino del patrimonio culturale immateriale contribuendo in tal modo ad

CONVENZIONE UNESCOPER LA SALVAGUARDIA DEL PATRIMONIO

CULTURALE IMMATERIALEParigi, 17 ottobre 2003

arricchire la diversità culturale e la creatività umana,

notando il considerevole impatto delle at-tività dell’UNESCO nello stabilire strumenti legislativi per la tutela del patrimonio cul-turale, in particolare la Convenzione per la tutela del patrimonio culturale e dei beni na-turali del 1972,

notando inoltre che tuttora non esiste alcu-no strumento per la salvaguardia del patri-monio culturale immateriale,

considerando che gli accordi, le raccoman-dazioni e le risoluzioni esistenti relative ai beni culturali e naturali necessitano di es-sere effettivamente arricchiti e completati per mezzo di nuove disposizioni relative al patrimonio culturale immateriale,

considerando il bisogno di creare una mag-giore consapevolezza, soprattutto fra le ge-nerazioni più giovani, riguardo alla rilevanza del patrimonio culturale immateriale e alla sua salvaguardia,

ritenendo che la comunità internaziona-le dovrebbe contribuire, assieme agli Stati contraenti, alla presente Convenzione per salvaguardare tale patrimonio culturale in uno spirito di cooperazione e di assistenza reciproca,

ricordando i programmi dell’UNESCO re-lativi al patrimonio culturale immateriale, in particolare la proclamazione dei capolavori del patrimonio orale e immateriale dell’uma-nità,

considerando il rilevante ruolo del patrimo-nio culturale immateriale in quanto fattore per riavvicinare gli esseri umani e assicurare gli scambi e l’intesa fra di loro,

adotta la presente Convenzione il 17 otto-bre 2003.

Sezione 1: Norme generaliArt. 1 Scopi della Convenzione Gli scopi della presente Convenzione sono di:a) salvaguardare il patrimonio culturale im-

materiale;

Page 46: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

40

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

b) assicurare il rispetto per il patrimonio culturale immateriale delle comunità, dei gruppi e degli individui interessati;

c) suscitare la consapevolezza a livello locale, nazionale e internazionale del-l’importanza del patrimonio culturale immateriale e assicurare che sia recipro-camente apprezzato;

d) promuovere la cooperazione internazio-nale e il sostegno.

Art. 2 Definizioni Ai fini della presente Convenzione,1. per “patrimonio culturale immateriale”

s’intendono le prassi, le rappresenta-zioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi cultu-rali associati agli stessi – che le comu-nità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimo-nio culturale immateriale, trasmesso di generazione in generazione, è costan-temente ricreato dalle comunità e dai gruppi in risposta al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana. Ai fini della presente Convenzione, si terrà conto di tale patri-monio culturale immateriale unicamen-te nella misura in cui è compatibile con gli strumenti esistenti in materia di diritti umani e con le esigenze di rispetto re-ciproco fra comunità, gruppi e individui nonché di sviluppo sostenibile.

2. Il “patrimonio culturale immateriale” come definito nel paragrafo 1 di cui so-pra, si manifesta tra l’altro nei seguenti settori:

a) tradizioni ed espressioni orali, ivi com-preso il linguaggio, in quanto veicolo del patrimonio culturale immateriale;

b) le arti dello spettacolo; c) le consuetudini sociali, gli eventi rituali e

festivi;d) le cognizioni e le prassi relative alla natu-

ra e all’universo; e) l’artigianato tradizionale.

3. Per “salvaguardia” s’intendono le misu-re volte a garantire la vitalità del patrimo-nio culturale immateriale, ivi compresa l’identificazione, la documentazione, la ricerca, la preservazione, la protezio-ne, la promozione, la valorizzazione, la trasmissione, in particolare attraver-so un’educazione formale e informa-

le, come pure il ravvivamento dei vari aspetti di tale patrimonio culturale.

4. Per “Stati contraenti” s’intendono gli Stati vincolati dalla presente Convenzio-ne e per i quali la presente Convenzione è in vigore.

5. La presente Convenzione si applica mu-tatis mutandis ai territori di cui all’articolo 33 che divengono Stati contraenti della presente Convenzione conformemente alle condizioni stabilite in detto articolo. In questo contesto l’espressione “Sta-ti contraenti” si riferisce anche a questi territori.

Art. 3 Relazioni con altri strumenti interna-zionali Nulla nella presente Convenzione potrà es-sere interpretato nel senso dia) alterare lo status o di diminuire il livello di

protezione dei beni dichiarati parte del patrimonio mondiale secondo la Con-venzione del 1972 per la protezione del patrimonio mondiale culturale e naturale a cui una parte del patrimonio culturale immateriale è direttamente associata; o

b) pregiudicare i diritti e gli obblighi degli Stati contraenti derivanti da qualsiasi strumento internazionale correlato ai di-ritti della proprietà intellettuale o all’uso di risorse biologiche ed ecologiche di cui sono parte.

Sezione 2: Organi della Convenzione Art. 4 Assemblea generale degli Stati con-traenti1. Viene istituita un’Assemblea generale

degli Stati contraenti, di seguito denomi-nata “l’Assemblea generale”. L’Assem-blea generale è l’organismo sovrano della presente Convenzione.

2. L’Assemblea generale si riunisce in ses-sione ordinaria ogni due anni. Essa può riunirsi in sessione straordinaria se così decide o su richiesta sia del Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale o di al-meno un terzo degli Stati contraenti.

3. L’Assemblea generale adotta il proprio regolamento interno.

Art. 5 Comitato intergovernativo per la sal-vaguardia del patrimonio culturale immateriale1. Viene qui istituito nell’ambito dell’UNE-

SCO un Comitato intergovernativo per la salvaguardia del patrimonio cultura-le immateriale, in seguito denominato “il Comitato”. Esso sarà composto dai

Page 47: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

41

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

rappresentanti di 18 Stati contraenti che vengono nominati dagli Stati contraenti riuniti in Assemblea generale dopo che la presente Convenzione sarà entrata in vigore conformemente all’articolo 34.

2. Il numero di Stati membri del Comitato sarà aumentato a 24 non appena 50 Stati contraenti avranno aderito alla pre-sente Convenzione.

Art. 6 Elezione e mandato degli Stati mem-bri del Comitato 1. L’elezione degli Stati membri del Comi-

tato si basa sui principi di un’equa alter-nanza e rappresentanza geografica.

2. Gli Stati membri del Comitato saranno eletti per un mandato di quattro anni da-gli Stati contraenti della presente Con-venzione che si riuniscono in Assemblea generale.

3. Tuttavia, il mandato di almeno metà de-gli Stati membri del Comitato eletti al momento della prima elezione è limitato a due anni. Questi Stati saranno scelti mediante estrazione a sorte durante la prima elezione.

4. Ogni due anni, l’Assemblea generale rin-noverà metà degli Stati membri del Co-mitato.

5. Essa eleggerà inoltre tutti gli Stati mem-bri del Comitato necessari per occupare i posti vacanti.

6. Uno Stato membro del Comitato non può essere eletto per due mandati con-secutivi.

7. Gli Stati membri del Comitato sceglie-ranno fra i loro rappresentanti le persone qualificate nei vari settori del patrimonio culturale immateriale.

Art. 7 Compiti del Comitato Fatte salve tutte le altre competenze asse-gnate al Comitato dalla presenteConvenzione, i compiti di quest’ultimo con-sistono nel:a) promuovere gli obiettivi della presente

Convenzione nonché sostenere e sor-vegliare la sua attuazione;

b) consigliare sulle migliori prassi da se-guire e formulare raccomandazioni sulle misure volte a salvaguardare il patrimo-nio culturale immateriale;

c) elaborare e sottoporre all’Assembla ge-nerale per l’approvazione un progetto per l’uso delle risorse del Fondo, confor-memente all’articolo 25;

d) cercare il modo di accrescere le risorse e adottare tutte le misure necessarie a tal fine, in conformità con l’articolo 25;

e) elaborare e sottoporre all’Assemblea ge-nerale per l’approvazione direttive opera-

tive ai fini dell’attuazione della presente Convenzione;

f) esaminare, conformemente all’articolo 29, i rapporti sottoposti dagli Stati con-traenti e riepilogarli per l’Assemblea ge-nerale;

g) esaminare le richieste presentate da-gli Stati contraenti e decidere, in meri-to conformemente ai criteri di selezione oggettivi che il Comitato dovrà stabilire e che saranno approvati dall’Assemblea generale per:

i) l’iscrizione nelle liste e le proposte menzionate ai sensi degli articoli 16, 17 e 18;

ii) la concessione dell’assistenza interna-zionale conformemente all’articolo 22.

Art. 8 Metodi di lavoro del Comitato1. Il Comitato dovrà rispondere all’Assem-

blea generale; esso farà rapporto alla stessa su tutte le sue attività e decisioni.

2. Il Comitato adotterà il suo regolamento interno con una maggioranza di due terzi dei suoi membri.

3. Il Comitato può istituire, su base tempo-ranea, qualsiasi organo consultivo che ri-tiene necessario per svolgere le sue man-sioni.

4. Il Comitato può invitare alle sue riunioni qualsiasi organismo pubblico o privato, nonché persone fisiche aventi una com-petenza consolidata nei vari settori del patrimonio culturale immateriale, al fine di consultarli su questioni specifiche.

Art. 9 Accreditamento delle organizzazioni consultive1. Il Comitato proporrà all’Assemblea ge-

nerale l’accreditamento di organizzazio-ni non governative aventi una fondata competenza nel settore del patrimonio culturale immateriale, per esercitare una funzione consultiva presso il Comitato.

2. Il Comitato proporrà inoltre all’Assem-blea generale i criteri e le modalità di tale accreditamento.

Art. 10 Il Segretariato1. Il Comitato sarà assistito dal Segretaria-

to dell’UNESCO.2. Il Segretariato preparerà la documenta-

zione dell’Assemblea generale e del Co-mitato nonché l’ordine del giorno delle loro riunioni e provvederà all’attuazione delle loro decisioni.

Sezione 3: Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale a livello nazionaleArt. 11 Ruolo degli Stati contraenti Ciascu-

Page 48: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

42

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

no Stato contraente:a) adotterà i provvedimenti necessari a

garantire la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale presente sul suo territorio;

b) fra le misure di salvaguardia di cui all’ar-ticolo 2, paragrafo 3, individuerà e defini-rà i vari elementi del patrimonio culturale immateriale presente sul suo territorio, con la partecipazione di comunità, grup-pi e organizzazioni non governative rile-vanti.

Art. 12 Inventari1. Al fine di provvedere all’individuazione in

vista della salvaguardia, ciascun Stato contraente compilerà, conformemente alla sua situazione, uno o più inventari del patrimonio culturale immateriale pre-sente sul suo territorio. Questi inventari saranno regolarmente aggiornati.

2. Ciascuno Stato contraente sottopone periodicamente il suo rapporto al Co-mitato, in conformità con l’articolo 29, fornendogli così le informazioni rilevanti riguardo a tali inventari.

Art. 13 Altre misure di salvaguardiaPer garantire la salvaguardia, lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale presente sul suo territorio, cia-scuno Stato contraente compirà ogni sfor-zo per:a) adottare una politica generale volta a

promuovere la funzione del patrimonio culturale immateriale nella società e a integrare la salvaguardia di questo patri-monio nei programmi di pianificazione;

b) designare o istituire uno o più organismi competenti per la salvaguardia del patri-monio culturale immateriale presenti sul suo territorio;

c) promuovere gli studi scientifici, tecnici e artistici, come pure i metodi di ricerca, in vista di una salvaguardia efficace del patrimonio culturale immateriale, in par-ticolare del patrimonio culturale immate-riale in pericolo;

d) adottare adeguate misure legali, tecni-che, amministrative e finanziarie volte a:

i) favorire la creazione o il potenzia-mento di istituzioni di formazione per la gestione del patrimonio culturale imma-teriale e la divulgazione di questo patri-monio culturale nell’ambito di “forum” e spazi designati alla sua rappresentazio-ne o alla sua espressione;

ii) garantire l’accesso al patrimonio culturale immateriale, pur rispettando le prassi consuetudinarie che disciplinano l’accesso agli aspetti specifici di tale pa-

trimonio culturale; iii) creare centri di documentazione per

il patrimonio culturale immateriale e faci-litare l’accesso agli stessi.

Art. 14 Educazione, sensibilizzazione e po-tenziamento delle capacità Ciascuno Stato farà ogni sforzo, con tutti i mezzi appropriati, per:a) garantire il riconoscimento, il rispetto e

la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale nella società, in particolare mediante:

i) programmi di educazione, di sensi-bilizzazione e d’informazione destinati al pubblico in generale e in particolare ai giovani;

ii) programmi specifici di educazione e di formazione nell’ambito delle comunità e dei gruppi interessati;

iii) attività di potenziamento delle ca-pacità nel campo della salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, in particolare della gestione e della ricerca scientifica;

iv) mezzi informali per la trasmissione delle conoscenze;

b) informare costantemente il pubblico sui pericoli che minacciano tale patrimonio culturale, nonché sulle attività svolte ai fini della presente Convenzione;

c) promuovere l’educazione relativa alla protezione degli spazi naturali e ai luoghi della memoria, la cui esistenza è neces-saria ai fini dell’espressione del patrimo-nio culturale immateriale.

Art. 15 Partecipazione delle comunità, dei gruppi e degli individuiNell’ambito delle sue attività di salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, cia-scuno Stato contraente farà ogni sforzo per garantire la più ampia partecipazione di co-munità, gruppi e, ove appropriato, individui che creano, mantengono e trasmettono tale patrimonio culturale, al fine di coinvolgerli attivamente nella sua gestione.

Sezione 4: Salvaguardia del patrimonio culturale immateriale a livello internazionaleArt. 16 Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità1. Al fine di garantire una migliore visibilità

del patrimonio culturale immateriale, di acquisire la consapevolezza di ciò che esso significa e d’incoraggiare un dia-logo che rispetti la diversità culturale, il Comitato, su proposta degli Stati con-traenti interessati, istituirà, aggiornerà e

Page 49: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

43

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

pubblicherà una Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale del-l’umanità.

2. Il Comitato elaborerà e sottoporrà all’As-semblea generale, per approvazione, i criteri relativi all’istituzione, all’aggiorna-mento e alla pubblicazione di tale Lista rappresentativa.

Art. 17 Lista del patrimonio culturale imma-teriale che necessita di essere urgentemen-te salvaguardato1. Al fine di adottare adeguati provvedimen-

ti di salvaguardia, il Comitato istituirà, aggiornerà e pubblicherà una Lista del patrimonio culturale immateriale che necessita di essere urgentemente salva-guardato e iscriverà tale patrimonio nella Lista, su richiesta dello Stato contraente interessato.

2. Il Comitato elaborerà e sottoporrà all’As-semblea generale, per approvazione, i criteri per l’istituzione, l’aggiornamento e la pubblicazione di questa Lista.

3. In casi di estrema urgenza, i cui criteri ob-biettivi saranno approvati dall’Assem-blea generale su proposta del Comitato, il Comitato può iscrivere una voce del patrimonio culturale in oggetto nella Li-sta di cui al paragrafo 1, previa consul-tazione con lo Stato contraente interes-sato.

Art. 18 Programmi, progetti e attività per la salvaguardia del patrimonio culturale imma-teriale1. Sulla base delle proposte presentate da-

gli Stati contraenti e conformemente ai criteri che dovranno essere definiti dal Comitato e approvati dall’Assemblea generale, il Comitato selezionerà e pro-muoverà periodicamente progetti, pro-grammi e attività nazionali, subregionali e regionali per la salvaguardia del patri-monio culturale immateriale che a suo avviso meglio riflettono i principi e gli obiettivi della presente Convenzione, te-nuto conto delle esigenze particolari dei paesi in via di sviluppo.

2. A tal fine il Comitato riceverà, esamine-rà e approverà le richieste di assistenza internazionale degli Stati contraenti per l’elaborazione di tali proposte.

3. Il Comitato accompagnerà la realizzazio-ne di tali progetti, programmi e attività, divulgando le prassi migliori secondo le modalità da lui determinate.

Sezione 5: Cooperazione e assistenza internazionali Art. 19 Cooperazione

1. Ai fini della presente Convenzione, la cooperazione internazionale compren-de, tra l’altro, lo scambio di informazioni e di esperienze, di iniziative congiunte, nonché l’istituzione di un meccanismo di assistenza agli Stati contraenti nei loro sforzi volti a salvaguardare il patrimonio culturale immateriale.

2. Fatte salve le disposizioni della loro le-gislazione nazionale e del diritto e del-le prassi consuetudinarie, gli Stati con-traenti riconoscono che la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale è d’interesse generale per l’umanità e a tal fine essi s’impegnano a cooperare a livello bilaterale, subregionale, regionale e internazionale.

Art. 20 Obiettivi dell’assistenza internazio-nale L’assistenza internazionale può essere con-cessa per i seguenti obiettivi:a) salvaguardia del patrimonio immateriale

iscritto nella Lista del patrimonio cultu-rale immateriale che necessita di essere urgentemente salvaguardato;

b) preparazione degli inventari ai sensi de-gli articoli 11 e 12;

c) supporto per programmi, progetti e atti-vità intraprese a livello nazionale, subre-gionale e regionale al fine di salvaguar-dare il patrimonio culturale immateriale;

d) ogni altro scopo che il Comitato potreb-be ritenere necessario.

Art. 21 Forme di assistenza internazionaleL’assistenza concessa dal Comitato a uno Stato contraente sarà disciplinata dalle di-rettive operative previste all’articolo 7 e dal-l’accordo di cui all’articolo 24 della Conven-zione e potrà assumere le seguenti forme:a) studi concernenti i vari aspetti della sal-

vaguardia; b) messa a disposizione di esperti e di

specialisti; c) formazione di tutto il personale neces-

sario; d) elaborazione di misure normative o al-

tre;e) creazione e gestione di infrastrutture;f) fornitura di attrezzatura e know-how;g) altre forme di assistenza tecnica e finan-

ziaria, ivi compresa, ove appropriata, la concessione di prestiti a tassi d’interes-se contenuti e di donazioni.

Art. 22 Condizioni che disciplinano l’assi-stenza internazionale1. Il Comitato istituirà la procedura per esa-

minare le richieste di assistenza inter-nazionale e specificherà quali sono le

Page 50: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

44

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

informazioni da includere nelle richieste, come i provvedimenti previsti e gli inter-venti richiesti, assieme a una valutazione del loro costo.

2. In situazioni di emergenza, le richieste di assistenza saranno esaminate dal Co-mitato a titolo prioritario.

3. Al fine di pervenire a una decisione, il Co-mitato effettuerà gli studi e le consulta-zioni che ritiene necessari.

Art. 23 Richieste di assistenza internazio-nale1. Ogni Stato contraente può sottoporre al

Comitato una domanda di assistenza in-ternazionale per la salvaguardia del pa-trimonio culturale immateriale presente sul suo territorio.

2. Questa domanda può altresì essere sot-toposta da due o più Stati contraenti.

3. La domanda includerà le informazioni previste dall’articolo 22, paragrafo 1, as-sieme alla documentazione necessaria.

Art. 24 Ruolo degli Stati contraenti benefi-ciari1. In conformità con le disposizioni della

presente Convenzione, l’assistenza in-ternazionale concessa sarà regolamen-tata per mezzo di un accordo fra lo Stato contraente beneficiario e il Comitato.

2. In linea di massima, lo Stato contraen-te beneficiario parteciperà, entro i limiti delle sue risorse, al costo delle misure di salvaguardia per le quali è fornita un’as-sistenza internazionale.

3. Lo Stato contraente beneficiario sotto-porrà al Comitato un rapporto sull’uso che viene fatto dell’assistenza fornita per la salvaguardia del patrimonio cultu-rale immateriale.

Sezione 6: Fondo per il patrimonio culturale immateriale Art. 25 Natura e risorse del Fondo1. È istituito un “Fondo per la salvaguardia

del patrimonio culturale immateriale” denominato qui di seguito “Il Fondo”.

2. Il Fondo sarà costituito da fondi d’investi-mento, in conformità con il Regolamen-to finanziario dell’UNESCO.

3. Le risorse del Fondo sono costituite da: a) contributi degli Stati contraenti; b) fondi stanziati a tal fine dalla Confe-

renza generale dell’UNESCO; c) contributi, donazioni o lasciti even-

tualmente forniti da: i) altri Stati; ii) organizzazioni e programmi del si-

stema delle Nazioni Unite, in particolare il Programma di sviluppo delle Nazioni

Unite, nonché altre organizzazioni inter-nazionali;

iii) organismi pubblici o privati, perso-ne fisiche;

d) qualsiasi interesse dovuto sulle risor-se del Fondo;

e) fondi ottenuti per mezzo di raccolte di fondi e derivanti da eventi organizzati a vantaggio del Fondo;

f) qualsiasi altra risorsa autorizzata dal regolamento del Fondo elaborato dal Comitato.

4. L’uso delle risorse da parte del Comitato sarà deciso in base a direttive stabilite dall’Assemblea generale.

5. Il Comitato può accettare contributi e al-tre forme di assistenza per scopi gene-rali e specifici che si riferiscono a deter-minati progetti, purché tali progetti siano stati approvati dal Comitato.

6. Nessuna condizione politica, economi-ca o di altro tipo, che sia incompatibile con gli obiettivi perseguiti dalla presente Convenzione, può essere imposta per i contributi erogati al Fondo.

Art. 26 Contributi degli Stati contraenti al Fondo1. Fatto salvo qualsiasi contributo volontario

supplementare, gli Stati contraenti della presente Convenzione s’impegnano a versare al Fondo, almeno ogni due anni, un contributo il cui ammontare – stabi-lito sotto forma di una percentuale uni-forme applicabile a tutti gli Stati – sarà fissato dall’Assemblea generale. Que-sta decisione dell’Assemblea generale sarà adottata dalla maggioranza degli Stati presenti e votanti che non hanno reso la dichiarazione di cui al paragrafo 2 del presente articolo. In nessun caso il contributo dello Stato contraente potrà superare l’1 per cento del contributo al bilancio preventivo regolamentare del-l’UNESCO.

2. Tuttavia, ciascuno Stato di cui all’articolo 32 o all’articolo 33 della presente Con-venzione può dichiarare, al momento del deposito dei suoi strumenti di ratifica, accettazione, approvazione o adesione, che non intende essere vincolato dalle disposizioni del paragrafo 1 del presente articolo.

3. Uno Stato contraente della presente Con-venzione che ha reso la dichiarazione di cui al paragrafo 2 del presente articolo si sforzerà di ritirare tale dichiarazione me-diante una notifica al Direttore generale dell’UNESCO. Tuttavia, il ritiro della di-chiarazione non avrà effetto per quanto riguarda il contributo dovuto dallo Stato

Page 51: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

45

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

fino alla data in cui si apre la successiva sessione dell’Assemblea generale.

4. Per consentire al Comitato di pianificare efficacemente le sue operazioni, i contri-buti degli Stati contraenti della presente Convenzione che hanno reso la dichia-razione di cui al paragrafo 2 del presente articolo saranno pagati su base regolare almeno una volta ogni due anni e do-vrebbero avvicinarsi il più possibile ai contributi di cui sarebbero stati debitori se fossero stati vincolati dalle disposizio-ni del paragrafo 1 del presente articolo.

5. Ogni Stato contraente della presente Convenzione che si trova in arretrato con il pagamento dei suoi contributi ob-bligatori o volontari per l‘anno in corso e per l’anno civile immediatamente pre-cedente non sarà eleggibile in quanto membro del Comitato; questa disposi-zione non si applica alla prima elezione. Il mandato di tale Stato già membro del Comitato terminerà alla data delle ele-zioni stabilita all’articolo 6 della presente Convenzione.

Art. 27 Contributi volontari supplementari al FondoGli Stati contraenti che desiderano forni-re contributi volontari oltre a quelli previsti dall’articolo 26 informeranno al più presto il Comitato in modo da consentirgli di pianifi-care di conseguenza le sue attività.

Art. 28 Campagne internazionali per la rac-colta di fondiGli Stati contraenti forniranno nella misura del possibile il loro supporto alle campagne per la raccolta di fondi organizzate a van-taggio del Fondo sotto gli auspici dell’UNE-SCO.

Sezione 7: Rapporti Art. 29 Rapporti degli Stati contraentiGli Stati contraenti sottoporranno al Comi-tato, nel rispetto delle forme e della perio-dicità definite del Comitato, rapporti sulle misure legislative, amministrative e le altre misure adottate per l’applicazione della pre-sente Convenzione.

Art. 30 Rapporti del Comitato1. Sulla base delle sue attività e dei rapporti degli Stati contraenti di cui all’articolo 29, il Comitato presenterà un rapporto a ciascu-na delle sessioni dell’Assemblea generale.2. Il rapporto sarà sottoposto all’attenzione della Conferenza generale dell’UNESCO.

Sezione 8: Disposizioni transitorie

Art. 31 Relazione con la Proclamazione dei capolavori del patrimonio orale e immate-riale dell’umanità1. Il Comitato inserirà nella Lista rappresen-

tativa del patrimonio culturale imma-teriale dell’umanità le voci proclamate “capolavori del patrimonio orale e imma-teriale dell’umanità” prima dell’entrata in vigore della presente Convenzione.

2. La loro integrazione nella Lista rappre-sentativa del patrimonio culturale imma-teriale dell’umanità non pregiudicherà in alcun modo i criteri per le future iscrizioni decise in conformità all’articolo 16, pa-ragrafo 2.

3. Nessuna ulteriore proclamazione potrà essere effettuata dopo l’entrata in vigore della presente Convenzione.

Sezione 9: Disposizioni finali Art. 32 Ratifica, accettazione o approvazio-ne1. La presente Convenzione è sottoposta

alla ratifica, all’accettazione o all’appro-vazione degli Stati membri dell’UNE-SCO, conformemente alle loro rispettive procedure costituzionali.

2. Gli strumenti di ratifica, di accettazione o di approvazione sono depositati presso il Direttore generale dell’UNESCO.

Art. 33 Adesione1. La presente Convenzione è aperta al-

l’adesione di tutti gli Stati non membri dell’UNESCO che sono invitati ad ade-rirvi dalla Conferenza generale dell’UNE-SCO.

2. La presente Convenzione sarà altresì aperta all’adesione dei territori che be-neficiano di un‘autonomia interna com-pleta, riconosciuta in quanto tale dal-l’Organizzazione delle Nazioni Unite, ma che non hanno ancora raggiunto una completa indipendenza conformemente alla risoluzione 1514 (XV) dell’Assem-blea generale e che sono competenti in questioni disciplinate dalla presente Convenzione, compresa la competenza di concludere trattati in questi ambiti.

3. Lo strumento di adesione sarà depositato presso il Direttore generale dell’UNESCO.

Art. 34 Entrata in vigoreLa presente Convenzione entrerà in vigore tre mesi dopo la data di deposito del trente-simo strumento di ratifica, di accettazione, di approvazione o di adesione, ma solo per gli Stati che hanno depositato in quella data o precedentemente i loro rispettivi strumen-ti di ratifica, accettazione, approvazione o adesione. Per ogni altro Stato contraente

Page 52: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

46

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

entrerà in vigore tre mesi dopo il deposito del suo strumento di ratifica, di accettazio-ne, di approvazione o di adesione.

Art. 35 Ordinamenti costituzionali federali o non unitariLe seguenti disposizioni si applicano agli Stati contraenti aventi un regime costituzio-nale federale o non unitario:a) per quanto riguarda le disposizioni della

presente Convenzione, la cui attuazione dipende della competenza dal potere le-gislativo federale o centrale, gli obblighi del Governo federale o centrale saranno gli stessi degli Stati contraenti che non sono Stati federali;

b) per quanto riguarda le disposizioni della presente Convenzione, la cui attuazio-ne dipende dalla competenza di tutte le unità costitutive quali Stati, paesi, pro-vince o cantoni che non sono tenute, in virtù del regime costituzionale della Federazione, a prendere misure legisla-tive, il Governo federale informerà le au-torità competenti delle unità costitutive tali Stati, paesi, province o cantoni delle disposizioni in questione con un parere favorevole all’adozione.

Art. 36 Denuncia 1. Ciascuno Stato contraente può denun-

ciare la presente Convenzione.2. La denuncia è notificata mediante uno

strumento scritto depositato presso il Direttore generale dell’UNESCO.

3. La denuncia avrà effetto dodici mesi dopo la ricezione dello strumento di denuncia. Essa non modifica in alcun modo gli ob-blighi finanziari dello Stato contraente denunciante fino alla data in cui il ritiro ha effetto.

Art. 37 Funzioni del depositarioIn quanto depositario della presente Con-venzione, il Direttore generale dell’UNESCO, informa gli Stati membri dell’Organizzazio-ne, gli Stati non membri di cui all’articolo 33, nonché l’Organizzazione delle Nazioni Unite del deposito di tutti gli strumenti di ratifica, di accettazione, di approvazione o di ade-sione menzionati agli articoli 32 e 33 e delle denuncie previste all’articolo 36.

Art. 38 Emendamenti1. Uno Stato contraente può, mediante una

comunicazione scritta indirizzata al Di-rettore generale, proporre emendamenti alla presente Convenzione. Il Direttore generale trasmetterà questa comunica-zione a tutti gli Stati contraenti. Se entro sei mesi dalla data di trasmissione del-

la comunicazione almeno la metà degli Stati contraenti risponde favorevolmen-te alla domanda, il Direttore generale presenta tale proposta alla sessione successiva dell’Assemblea generale per discussione ed eventuale adozione.

2. Gli emendamenti sono adottati da una maggioranza di due terzi degli Stati con-traenti presenti e votanti.

3. Una volta adottati, gli emendamenti alla presente Convenzione sono sottoposti agli Stati contraenti per ratifica, accetta-zione, approvazione o adesione.

4. Per gli Stati contraenti che li hanno ra-tificati, accettati o vi hanno aderito, gli emendamenti alla presente Conven-zione entrano in vigore tre mesi dopo il deposito degli strumenti menzionati al paragrafo 3 del presente articolo da due terzi degli Stati contraenti. Successiva-mente, per ciascuno Stato contraente che ratifica, accetta, approva o aderisce a un emendamento, tale emendamen-to entra in vigore tre mesi dopo che lo Stato contraente ha depositato il suo strumento di ratifica, di accettazione, di approvazione o di adesione.

5. La procedura stabilita ai paragrafi 3 e 4 non si applica agli emendamenti ap-portati all’articolo 5 riguardanti il numero degli Stati membri del Comitato. Questi emendamenti entrano in vigore al mo-mento della loro adozione.

6. Uno Stato che aderisce alla presente Convenzione dopo l’entrata in vigore degli emendamenti in conformità con il paragrafo 4 del presente articolo, se non esprime un’intenzione diversa, è consi-derato:

a) Stato contraente della presente Convenzione in tal modo emendata;

b) Stato contraente della presente Convenzione non emendata in rela- zione a ogni Stato contraente non vincolato da tali emendamenti.

Art. 39 Testi autorevoli La presente Convenzione è stata redatta in lingua inglese, araba, cinese, spagnola,francese, russa, i sei testi facenti ugualmen-te fede.

Art. 40 RegistrazioneIn conformità all’articolo 102 della Carta delle Nazioni Unite, la presente Conven-zione sarà registrata presso il Segretariato delle Nazioni Unite su richiesta del Direttore generale dell’UNESCO.

Traduzione dal testo originale francese, a cura del Centro per l’UNESCO di Torino

Page 53: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

47

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Il Patrimonio Mondiale Culturale e Na-turale viene così definito dall’UNESCO, nella Convenzione per la protezione sul piano mondiale del Patrimonio Culturale e Naturale del 1972: “un monumento, un gruppo di edifici o un sito di valore sto-rico, estetico, archeologico, scientifico, etnologico o antropologico. Il patrimonio naturale, invece, riguarda rilevanti carat-teristiche fisiche, biologiche e geologi-che, nonché l’habitat di specie animali e vegetali in pericolo e aree di particolare valore scientifico ed estetico”.

Il Patrimonio rappresenta l’eredità del passato di cui noi oggi beneficiamo e che trasmettiamo alle generazioni future. I nostri patrimoni, culturali e naturali, sono fonte insostituibile di vita e di ispirazione. Ciò che rende eccezionale il concetto di Patrimonio Mondiale è la sua applica-zione universale. I Siti del Patrimonio Mondiale appartengono a tutte le po-polazioni del mondo, al di là dei territo-

ri nei quali essi sono collocati.Al giorno d’oggi, il concetto di Patrimonio Mondiale è ben conosciuto, al punto che i Siti iscritti sulla Lista sono una calami-ta per la cooperazione internazionale e possono quindi beneficiare di aiuti finan-ziari di diversa provenienza per i proget-ti di conservazione del Patrimonio. I Siti iscritti sulla Lista del Patrimonio Mondia-le beneficiano anche dell’elaborazione e dell’attuazione di piani di gestione che definiscono le misure di conservazione adeguate. Inoltre, gli esperti possono of-frire formazione tecnica alle équipe locali incaricate di gestire il sito.L’inserimento di un Sito nella Lista del Patrimonio Mondiale comporta una mag-giore sensibilizzazione del pubblico verso il Sito stesso e i suoi valori di ecceziona-lità, aumentando anche il flusso turistico verso quella zona. Ben pianificato e organizzato, questo tu-rismo, può portare notevoli vantaggi, oltre che al Sito, anche all’economia locale.

DEFINIZIONI

Il Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale

Il Patrimonio Culturale Immateriale vie-ne così definito dall’UNESCO, nella Con-venzione per la salvaguardia del patrimo-nio culturale immateriale, del 2003: “le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli indi-vidui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Questo patrimonio culturale immateriale, trasmesso di gene-razione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi in ri-sposta al loro ambiente, alla loro intera-zione con la natura e alla loro storia e dà loro un senso d’identità e di continuità, promuovendo in tal modo il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana”.

Il Patrimonio Culturale non si limita dun-

Il Patrimonio Mondiale Culturale Immateriale

que alle manifestazioni materiali, quali i monumenti e gli oggetti che sono stati conservati nel tempo, bensì comprende anche le espressioni viventi e le tradi-zioni che innumerevoli gruppi e comunità in tutto il mondo hanno ereditato dai loro antenati e trasmettono ai loro discenden-ti, nella maggior parte dei casi per via orale.

L’innovazione principale che l’UNESCO propone con la definizione di Patrimonio Immateriale non risiede semplicemente nel passaggio dalla dimensione materiale a quella immateriale, ma ambisce piutto-sto a rifiutare di considerare le espressio-ni culturali come oggetti e ad apprezzarle come processi culturali nella loro interez-za e complessità, da pensare in termini dinamici di tempo e di uso.

Page 54: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

48

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

le Organizzazioni Internazionali, per promuovere la diffusione di strategie riguardanti la tutela del Patrimonio Culturale Mondiale;

• Promuovere la cooperazione tra le di-verse parti interessate, facilitando la diffusione dell’informazione e oppor-tunità di collaborazione;

• Fornire i mezzi necessari affinché gli enti interessati possano gestire in modo responsabile ed efficiente l’in-dustria del turismo, tramite formazio-ne del personale;

• Promuovere prodotti e servizi di un tu-rismo di qualità, tramite la promozione e identificazione di quelli autentici, so-stenibili e responsabili.

Gli elementi chiave per la messa in prati-ca di questo Programma sono, in primo luogo, una salda struttura legislativa per la promozione di un turismo sostenibile, come veicolo di promozione del Patri-monio Culturale; la responsabilizzazione e l’acquisizione di potere da parte delle comunità locali affinchè contribuiscano alla conservazione delle loro proprietà, ed infine il supporto che il Programma deve dare ad uno sviluppo economico e socia-le qualitativamente accettabile

www.unesco.org

Il Programma WH+ST si propone di unire un vasto numero di attori interessati al tu-rismo e al patrimonio culturale mondiale, per promuovere l’implementazione della Convenzione sul Patrimonio Mondiale e un nuovo approccio nei confronti di que-ste tematiche; creando un contesto di cooperazione e coordinamento attraver-so i vari settori: pubblico, privato e vo-lontario.

L’UNESCO ha la responsabilità di coor-dinare la messa a punto del Programma, identificando le priorità d’azione (in linea con il Piano di Azione 2013-2015).

Il Programma va a beneficio di una vasta gamma di soggetti: agenzie governative, comunità locali, autorità, settore priva-to, società civile, mondo accademico e ONG.

Gli obiettivi sono:• Integrare i principi del turismo soste-

nibile con i meccanismi della Conven-zione UNESCO sul Patrimonio Cultu-rale Mondiale del 1972, sviluppando indicatori per la gestione di un turismo sostenibile, analisi strategica e moni-toraggio delle azioni intraprese;

• Rafforzare le politiche, i progetti e i mezzi che supportano il turismo so-stenibile, lavorando con le Agenzie e

PROGRAMMA UNESCO SUL PATRIMONIO MONDIALE E TURISMO SOSTENIBILE (World Heritage and Sustainable Programme WH+ST)

Page 55: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

49

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Le Residenze Sabaude

Il 2017 rappresenta il 20° anniversario della proclamazione delle Residenze Reali del Piemonte, a “Patrimonio del-l’Umanità” dall’UNESCO.Tali Residenze costituiscono un sistema di complessi, alcuni già restaurati, altri in cor-so di restauro, comunque fruibili e visitabili. Dal 1997 rappresentano un progetto prio-ritario della Regione Piemonte in termini di investimenti finanziari, di progettualità e di professionalità investite.Ogni singolo complesso vanta caratteristi-che e peculiarità che costituiscono altret-tante risorse ed attrazioni turistiche e cul-turali di livello internazionale: prestigiose collezioni d’arte (dipinti, arredi, arazzi, scul-ture, suppellettili varie); spazi ed ambienta-zioni architettoniche uniche ed esemplari; giardini e parchi di notevole importanza storica; contesti ambientali di grande sug-gestione ed altissimo livello naturalistico; legami architettonici e paesaggistici con i rispettivi borghi cittadini; valenze storiche significative di un momento sensibile delle vicende della formazione dello stato unita-rio italiano.Il Sistema delle Residenze Reali si traduce concretamente sul territorio piemontese nel Circuito che unisce i Comuni sedi di Resi-denza, testimonianza tangibile della politica urbanistica inaugurata con Torino capitale a fine Cinquecento da Carlo Emanuele I di Savoia che avviò l’edificazione di una serie di residenze principesche extraurbane.Questo insieme di edifici costituisce la co-siddetta Corona di delitiae, completata poi intorno alla metà del Settecento quan-do il capoluogo, nel frattempo connotato da un nuovo ed elegante assetto cittadino, si trovò cinto da un anello di Residenze sa-telliti con funzioni di controllo del territorio e di rappresentazione del potere, oltreché di ospitalità e svago per la corte.Tale anello, in parte coincidente con gli sto-rici sentieri delle “Cacce Reali”, attraversa il Piemonte da nord a sud e da est a ovest per 500 km, interessando attualmente più di 100 Comuni. Si tratta di uno spazio ter-ritoriale vastissimo che si distingue anche per la presenza di altri importanti sotto-cir-cuiti turistici tematici regionali, come l’area del Gusto e dell’Enogastronomia, quella dei castelli, delle abbazie e dei borghi me-

IL PATRIMONIO UNESCO IN PIEMONTE

dievali, l’area delle acque sorgive e dei par-chi fluviali, l’area dell’architettura romanica e degli scavi archeologici.

Con la denominazione di Residenze Sa-baude si fa riferimento agli edifici del Cen-tro di Comando: - Palazzo Madama, - Palazzo Carignano, - Palazzo Reale, - Armeria e Biblioteca Reale - Palazzo Chiablese - Segreterie di Stato - Archivio di Stato - Teatro Regioe le Residenze di svago: - Castello del Valentino, - Villa della Regina, - Castello di Rivoli, - Villa di Moncalieri, - Reggia di Venaria, - Castello della Mandria, - Palazzina di Caccia di Stupinigi, - Castello di Agliè, - Castello di Racconigi, - Proprietà di Pollenzo, -Castello di Govone.

Le Residenze Sabaude sono state inclu-se nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO perché rappresentano una visione comprensiva dell’architettura mo-numentale europea dei secoli XVII e XVIII usando stile, dimensioni e spazio per illu-strare in modo eccezionale in termini ma-teriali la dottrina prevalente della monarchia assoluta. In questo caso si intende sottoli-neare che la monarchia assoluta non aveva solo pensato a sé, alle proprie dimore fun-zionali come quelle del Centro di Comando o a quelle per lo svago [...], ma aveva nel contempo pensato a come ampliare la di-mensione urbanistica pian piano per con-sentire alla popolazione di vivere meglio. Esse sono state inserite in quanto soddi-sfano uno o più dei seguenti criteri:

(i) rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo;(ii) rappresentare un importante scambio di valori umani, in un certo lasso di tempo o entro un’area culturale del mondo; su svi-luppo nell’architettura o nella tecnica delle arti monumentali o dell’urbanistica e della progettazione del paesaggio;

Page 56: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

50

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

(iii) essere un eccezionale esempio di un certo genere di costruzione o di un com-plesso architettonico o tecnologico o di un paesaggio che illustra un significativo pe-riodo della storia umana;(iv) essere un eccezionale esempio di un tradizionale insediamento umano o di un utilizzo del territorio, rappresentativo di una cultura (o di culture), specialmente quando è diventato vulnerabile sotto l’impatto di un cambiamento irreversibile.

Fonti:

www.unesco.org

“Il Sito Seriale UNESCO Le Residenze Sabaude”,

Ed. Centro UNESCO di Torino, 2013

I Sacri Monti del Piemontee della Lombardia

“I nove Sacri Monti dell’Italia settentrio-nale sono gruppi di cappelle e altri manu-fatti architettonici eretti fra il XVI e il XVII secolo, dedicati a differenti aspetti della fede cristiana. In aggiunta al loro signifi-cato simbolico e spirituale, possiedono notevoli doti di bellezza, virtù e gradevo-lezza, e risultano integrati in un ambiente naturale e paesaggistico di colline, bo-schi e laghi. Contengono inoltre reperti artistici molto importanti (affreschi e sta-tue)”. Con questa motivazione, nel 2003 l’UNESCO ha iscritto il sito “Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia” nella Li-sta del Patrimonio Mondiale.

Il prestigioso riconoscimento attribuisce un valore universale a sette Sacri Monti del Piemonte (Belmonte, Crea, Domo-dossola, Ghiffa, Oropa, Orta e Varallo) e due della Lombardia (Ossuccio e Vare-se), mettendo in luce la straordinaria ric-chezza, la qualità e i valori di questi gioielli di storia, arte e natura.

La storia delle cappelle, che attraverso statue, dipinti e affreschi, racconta episo-di e misteri della vita sacra, si amalgama con l’accogliente contesto ambientale e contribuisce a definire i lineamenti di cia-scun complesso monumentale. Pregevo-li esempi di architettura del paesaggio, i Sacri Monti costituiscono un importante

punto d’incontro per i fedeli e i cultori del-l’arte.

Dalla cerchia delle Alpi occidentali, dove il fenomeno ha avuto origine più di cin-quecento anni fa, i Sacri Monti hanno poi ispirato analoghi modelli sorti in buona parte dell’Europa cattolica. I sette Sacri Monti piemontesi sono inseriti nel siste-ma delle Aree protette della Regione Pie-monte, che provvede alla loro conserva-zione storica-artistica, alla manutenzione e alla tutela dell’ambiente circostante.

I NOVE SACRI MONTI:

• Sacro Monte di Varallo Sesia (1486), Vercelli;

• Sacro Monte di Crea (1589), Alessandria;• Sacro Monte di Orta San Giulio (1590),

Novara;• Sacro Monte del Rosario di Varese

(1598), Varese;• Sacro Monte di Oropa (1617), BI;• Sacro Monte di Ossuccio (1635),

Como;• Sacro Monte di Ghiffa (1591), Verbania;• Sacro Monte di Domodossola (1657),

Verbania;• Sacro Monte di Valperga (1712), Torino.

www.unesco.org http://www.sacrimonti.net/User/index.php?PAGE=http://whc.unesco.org/pg.cfm?cid= 31&id_site=106=en

“Il Sito Seriale UNESCO Le Residenze Sabaude”, Ed. Centro UNESCO di Tori-no, 2013 “Guida al Patrimonio UNESCO dell’Uma-nità di Italia e Cina” Volume I , Italia; Cen-tro per l’UNESCO di Torino e Angi, Ed. Capricorno, 2015.

Siti Palafitticoli preistorici dell’arco alpino

La serie dei Siti palafitticoli preistorici del-l’arco alpino si estende sui territori di sei paesi, Svizzera, Austria, Francia, Germa-nia, Italia e Slovenia, e comprende una selezione di 111 villaggi palafitticoli rite-nuti i più interessanti tra i circa 1000 siti noti. Il Sito seriale è composto dai resti di insediamenti preistorici databili fra il e il

Page 57: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

51

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

500 a.C. Si tratta di siti spondali ubicati sulle rive di laghi o di fiumi oppure in tor-biere che hanno consentito un’eccellente conservazione dei materiali organici.

Grazie alla notevole quantità ed impor-tanza dei risultati scientifici, le palafitte restituiscono un’immagine precisa e det-tagliata del mondo della prime comuni-tà agricole in Europa, in particolare della vita quotidiana, delle pratiche agricole, dell’allevamento degli animali domestici e delle innovazioni tecnologiche. L’arco temporale di 4000 anni, coperto dalla se-rie, coincide con una delle fasi più impor-tanti della storia recente dell’umanità: la nascita delle società moderne. Oggi, gra-zie alla dendrocronologia (datazione per mezzo degli anelli di accrescimento degli alberi) possiamo datare con precisione gli elementi architettonici in legno consen-tendo di analizzare in dettaglio l’organiz-zazione spaziale interna dei villaggi prei-storici lungo un ampio arco cronologico. I siti palafitticoli sono le migliori fonti ar-cheologiche di cui al momento si dispone per conoscere le culture preistoriche.

Le 19 aree archeologiche selezionate sul territorio italiano sono dislocate in cinque regioni: Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Sono italiane le più antiche strutture pala-fitticole dell’area alpina, risalenti all’inizio del Neolitico, rinvenute sul lago di Varese, datate a ca. 5000 a.C. La maggiore con-centrazione di palafitte è localizzata nella regione del lago di Garda, dove sono noti più di 30 abitati dislocati sia sulle spon-de del lago, sia nei bacini inframorenici. Villaggi palafitticoli sono stati rinvenuti anche nei piccoli laghi alpini del Trentino e nei bacini del Piemonte. Insediamenti palafitticoli sono noti anche nella Pianura Padana nella fascia delle risorgive o lun-go i fiumi, anche nella fascia pedemonta-na del Friuli.

I Siti Palafitticoli:

• Palù di Livenza, Santissima (Polceni-go, Friuli-Venezia Giulia);

• Lavagnone(Desenzano del Garda, Lombardia;)

• San Sivino, Gabbiano (Manerba del Garda, Lombardia);

• Lugana Vecchia (Sirmione, Lombar-dia);

• Lucone (Polpenazze del Garda, Lombardia);5000 • Lagazzi del Vho (Piadena, Lombardia);

• Bande, Corte Carpani (Cavriana, Lom-bardia);

• Castellaro Lagusello - Fondo Tacoli (Monzambano, Lombardia);

• Isolino Virginia - Camilla - Isola di San Biagio (Biandronno, Lombardia);

• Bodio centrale o delle Monete (Bodio Lomnago, Lombardia);

• Il Sabbione o Settentrionale (Cadrez-zate, Lombardia);

• VI.I – Emissario (Viverone Azeglio, Pie-monte); Mercurago (Arona, Piemonte);

• Molina di Ledro (Ledro, Trentino-Alto Adige);

• Fiavé - Lago Carera (Fiavé, Trentino-Alto Adige);

• Belvedere (Peschiera del Garda, Vene-to);

• Frassino (Peschiera del Garda, Vene-to);

• Tombola (Cerea, Veneto);• Laghetto della Costa (Arquà Petrarca,

Veneto).

Fonti:

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacU-

nif/Comunicati/visualizza_asset.html_1172198430.html

“Il Sito Seriale UNESCO Le Residenze Sabaude”, Ed. Centro UNESCO

di Torino, 2013 “Guida al Patrimonio UNESCO

dell’Umanità di Italia e Cina” Volume I, Italia; Centro per l’UNESCO di Torino

e Angi, Ed. Capricorno, 2015.

Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato

Collocato nel sud del Piemonte, tra il Po e gli Appennini liguri, questo Sito com-prende cinque aree vinicole distinte e il Castello di Grinzane Cavour. L’«Eccezionale Valore Universale» ricono-sciuto a questo territorio è rappresenta-to dalla radicata cultura del vino e dallo straordinario paesaggio modellato dal lavoro dell’uomo, in funzione della col-tivazione della vite. Si tratta di tradizioni trasmesse e evolute dall’antichità fino a oggi, che costituiscono il centro della vita socio-economica del territorio.

Page 58: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

52

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Sono stati ritrovati nel territorio di Lan-ghe-Roero e Monferrato vitigni risalenti al V secolo a.C., quando il Piemonte era un luogo di contatto e di scambi tra Etruschi e Celti. Parole di origine celtica ed etru-sca, in particolare quelle legate al vino, sono ancora presenti nei dialetti locali. Durante l’Impero Romano, Plinio il Vec-chio cita la regione come “una delle più adatte alla coltivazione del vino e Strabo-ne parla delle botti di fabbricazione loca-le”.

La continua ricerca di miglioramento del ciclo produttivo ha portato e ancora oggi porta alla produzione di vini di eccellenza e qualità internazionale (quali il Barolo, il Barbaresco, il Grignolino, l’Asti Spumante e il Barbera d’Asti), grazie a un ricco pa-

trimonio di saperi e tecniche, basati sulla profonda conoscenza dei vitigni qui colti-vati da secoli (Nebbiolo, Moscato Bianco, Brachetto, Barbera).Nel territorio del Monferrato si incontrano vigneti e infernot. Se si scende qualche metro nelle viscere della terra si apre un paesaggio di cavità scavate nella marna e nelle sue conchiglie fossili. Qui il «te-soro», le bottiglie di vino «migliore», tro-va il suo naturale caveau, protetto dalle condizioni ottimali di luce, temperatura e umidità che la «madre terra» è in grado di garantire. Produzione e conservazio-ne del prodotto un dualismo inseparabi-le che scandisce con la sua alternanza, il ritmo del tempo ed il trascorrere delle stagioni per l’uomo monferrino.

Page 59: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

53

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Le Passeggiate Patrimoniali

I 150 Club per l’UNESCO d’Italia sono stati invitati, nel mese di stettembre 2017, a partecipare alle Giornate Europee del Patrimonio del Ministero dei Beni Cultu-rali, organizzando una Passeggiata Patri-moniale.

Le Passeggiate Patrimoniali rappresenta-no un’iniziativa del Consiglio d’Europa, il cui obiettivo è promuovere la consapevo-lezza del patrimonio culturale tra i citta-dini.La “Passeggiata Patrimoniale” è concepi-ta da e con chi vive e lavora in un territo-rio o ha una particolare affinità con esso. Essa è focalizzata su un tema “culturale” specifico o su un filo conduttore di mol-teplici contenuti ed è pensata come un intreccio delle storie di tutti i partecipanti, attraverso un lavoro di ricerca che attin-ge a curiosità personali, a fonti scientifi-che ed a esperienze di vita dei residenti e alla conoscenza accumulata sui luoghi in questione. Durante questo evento, partecipanti ed organizzatori agiscono per valorizzare il patrimonio culturale e trasmetterlo alle generazioni future.

ATTIVITÀ PROMOSSE DAI CLUB PER L’UNESCO PER LA VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO

Esso si basa infatti sui concetti di eredità culturale e di comunità di eredità, definiti dalla Convenzione di Faro, che riconosce il Diritto al Patrimonio Culturale come di-ritto a partecipare alla vita culturale, così come definito nella Dichiarazione Univer-sale dei Diritti Umani.A sua volta, per “Comunità di eredità” si intende un insieme di persone che attri-buisce valore ad aspetti specifici dell’ere-dità culturale e che desidera, nel quadro di un’azione pubblica, sostenerli e tra-smetterli alle generazioni future.

Gli obiettivi delle Passeggiate Patrimo-niali sono:1. Diffondere il diritto all’eredità culturale

come diritto universale a partecipare alla vita culturale della città.

2. Sottolineare la relazione tra conser-vazione dell’eredità culturale, diritti e sviluppo umano.

3. Coinvolgere gli attori locali, pubblici e privati, in un racconto corale dell’ere-dità culturale e della comunità di ere-dità locale.

Elenco passeggiate patrimoniali organiz-zate dai Club per l’UNESCO italiani

Club per l’UNESCO di: Titolo evento: Data:

1 ACIREALE RiscopriAmo Linguaglossa 23 e 24 settembre

2 AREZZO Passeggiata archeologica al santuario etrusco di Castelsecco

23-Settembre

3 BRINDISI Dalla terra al mare. Cultura, valori e tradizioni del territorio, dall’habitat rurale all’utilizzo consapevole di sistemi dunali

23-Settembre

4 CANOSA DI PUGLIA In esterna… Manifestazioni d’Arte 23-Settembre

5 CARPINETI * Carpineti attraverso il Sentiero Matilde

23-Settembre

6 CASSANO DELLE MURGE

Cassano e il suo patrimonio:La tela raffigurante “San Fran-cesco, Santa Chiara e l’esaltazione dell’Ordine francescano”, la statua lignea di “San Filippo Neri”, il pul-pito ligneo

24-Settembre

7 CASTELVETRANO SELINUNTE

Selinunte: una città di frontiera 24-Settembre

Page 60: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

54

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Club per l’UNESCO di: Titolo evento: Data:

1 ACIREALE RiscopriAmo Linguaglossa 23 e 24 settembre

2 AREZZO Passeggiata archeologica al santuario etrusco di Castelsecco

23-Settembre

3 BRINDISI Dalla terra al mare. Cultura, valori e tradizioni del territorio, dall’habitat rurale all’utilizzo consapevole di sistemi dunali

23-Settembre

4 CANOSA DI PUGLIA In esterna… Manifestazioni d’Arte 23-Settembre

5 CARPINETI * Carpineti attraverso il Sentiero Matilde

23-Settembre

6 CASSANO DELLE MURGE

Cassano e il suo patrimonio:La tela raffigurante “San Fran-cesco, Santa Chiara e l’esaltazione dell’Ordine francescano”, la statua lignea di “San Filippo Neri”, il pul-pito ligneo

24-Settembre

7 CASTELVETRANO SELINUNTE

Selinunte: una città di frontiera 24-Settembre

8 CATANIA La via della lava: dalle profondità delle grotte basaltiche alle sciare incolte dell’eruzione del 1669

23-Settembre

9 CATANZARO “Una giornata tra Natura e Arte”Percorso culturale nel Parco nazio-nale della Sila

23-Settembre

10 EBOLI * Remembing September 1943. I luoghi delle operation avalanche

24-Settembre

11 FOLIGNO “Di pensiero in pensiero.. di monte in monte”dal (Canzoniere del Pe-trarca)

23 e 24 Settembre

12 GINOSA Passeggiate patrimoniali dalle sponde del mare Jonio alle Gravine Joniche

23-Settembre

13 ISILI Passeggiata e visita ai luoghi del patrimonio archeologico del territorio

14-Settembre

14 LECCE * Turismo sostenibile nel Salento 23-Settembre

15 LIVORNO Il territorio visto dagli occhi dei ragazzi

23-Settembre

16 MANDURIA A spasso nel centro storico medi-evale, tra memoria e testimonianze, alla scoperta di artisti e artigiani

23-Settembre

17 MODENA Rassegna assonanze 23-Settembre

18 PALMI La Cultura di Leonida ed Albertina Repaci nella bellezza della naturadi Villa Pietrosa in Palmi

23 e 24 Settembre

19 PISTOIA “GUARDIAMOLE CON ALTRI OC-CHI” La Terza Cinta Muraria di Pistoia

Page 61: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

55

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

* Comitati Promotori

CURIOSITÀ

Diversi modi di viaggiare...

Ci sono molti modi di viaggiare.. si può viaggiare con il corpo, ma anche attraver-so la lettura, immedesimandosi nei prota-gonisti e provando ad immaginare i luoghi che incontrano, le esperienze che fanno e le emozioni che provano. A questo proposito, proponiamo due libri in cui vengono narrate le esperienze di due ragazzi che decidono di intraprendere un VIAGGIO nel vero sen-so del termine. Si tratta di quel viaggiare responsabilmente che abbiamo spesso nominato, al di fuori delle comodità e dei modi convenzionali, attraverso la scoperta dei luoghi tipici e la conoscenza di culture antiche che permettono di creare opportu-nità di scambio e dialogo. Sono libri rivolti a chi ama viaggiare, che fanno venire voglia di prendere lo zaino e partire, e che, attraver-so le esperienze dei protagonisti, riempiono cuore e anima.

“Vagamondo: Il Giro Del Mondo Senza Aerei”Carlo Taglia - stufo del lavoro convenzio-nale che faceva a Torino, dopo un breve periodo trascorso in Spagna ha deciso di partire per il giro del mondo.

Reportage di viaggio del giro del mondo senza aerei. 95450 km, 528 giorni e 24 nazioni per completare questa straordina-ria esperienza in solitaria. Un emozionante viaggio dall’Himalaya alle Ande per termi-nare in Siberia. Le attraversate degli Ocea-ni in mercantile. Un viaggio non solo tra

meravigliosi luoghi di questo pianeta, ma soprattutto una forte esperienza spirituale con un evoluzione introspettiva, che si vive paese dopo paese, di un viaggiatore dei no-stri tempi. Il viaggio inteso come medicina dell’anima per curare un malessere eredita-to durante l’adolescenza dalla società con-sumista da cui proveniamo e sfociato nel-l’abuso di droghe e alcol. Non è una guida convenzionale, ma molto di più, una storia di vita vera e genuina.

“A passo d’uomo. Giro del mondo a piedi”

Mattia Miraglio - A 26 anni è partito da Sa-vigliano, in Piemonte, per iniziare il giro del mondo a piedi“Il 13 settembre 2013, sul balcone di casa mia, ho deciso di fumare l’ultima sigaretta, quella del “condannato a vita” e partire per il giro del mondo. A piedi. Più che una scelta, è stata una necessità, nata dalla sensazio-ne di essere sempre fuori posto, dall’alzarsi al mattino senza volerlo davvero, senza una motivazione o uno scopo. Dalla volontà di fare qualcosa di radicale, che mi permet-tesse di apprezzare la vita per quello che è davvero: un regalo. E così sono partito. Ho attraversato l’Italia da ovest a est, sono sceso verso Istanbul, ho percorso le stra-de dell’Asia dalla Turchia all’Iran, dall’India all’Indonesia, ho sperimentato il silenzio e la vastità dell’Outback australiano. Tutto a piedi, con un carretto che per oltre un anno e mezzo è stata la mia casa camminante. Il mio giro del mondo continua e in questo libro vi racconto la prima parte.”

20 SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Un Museo d’aMare 23 e 24 Settembre

21 SANREMO Passeggiata nella Pigna 23-Settembre

22 TERRE DEL BOCA “Le Terre del Boca: un patrimonio rurale storico”

24-Settembre

23 TRANI Conferenza ”Turismo e cultura” Visite guidate del 700sco Palazzo Valenzano Apertura straordinaria in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio

23-Settembre

24 VICENZA Passeggiate Patrimoniali di Vicenza: Itinerari della Carità

23-Settembre

25 VULTURE Una vita autentica per i Sentieri Storici Lucani: itinerari di conoscenza tra “Natura e Cul-tura” in Basilicata

24-Settembre

Page 62: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

56

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

DAL TURISMO DI MASSA AL TURISMO SOSTENIBILE

Il turismo è un fenomeno mondiale in for-te espansione, notevolmente mutato dalle sue origini storiche e responsabile di pro-fonde trasformazioni in campo sociale, eco-nomico ed ambientale. L’Unione Europea rappresenta attualmente la regione con la maggiore domanda turistica, pari al 33,2% e l’Italia si trova all’ottavo posto tra i paesi più visitati al mondo, con un profitto di cir-ca 198,4 miliardi di euro. Per i prossimi 10 anni si prevede una crescita generale della domanda turistica, con un tasso di cresci-ta annuale molto rapido per i Paesi in via di sviluppo, rispetto alle tradizionali desti-nazioni turistiche. L’impatto economico a livello mondiale è rilevante, e potrebbe dare l’avvio ad un processo di arricchimento di molti paesi. Tuttavia in alcuni Paesi, in cui la risorsa turistica rappresenta la principale fonte di reddito, il più delle volte il turismo di massa produce gravi squilibri economici e forti disagi sociali. Inoltre, l’apertura incon-trollata di un’area al flusso turistico senza un’adeguata programmazione e gestione, provoca inevitabilmente ingenti danni am-bientali e culturali.

Questa espansione è spesso avvenuta a spese delle risorse delle comunità locali; il turismo di massa per molte località ha si-gnificato l’alterazione degli habitat naturali, il consumo eccessivo delle risorse naturali, l’edificazione intensiva e la perdita di iden-tità culturale.

Per quanto riguarda l’impatto con l’ambien-te, la presa di coscienza che il turismo può inquinare è recente, inoltre a lungo è sta-to considerato una “smokeless industry”, un’industria senza ciminiere. E’ soprattutto a partire dagli anni ‘90, anche a seguito del dibattito che si è sviluppato a livello mon-diale dopo la Conferenza di Rio de Janeiro del 1992, che le autorità pubbliche hanno ri-volto la loro attenzione sui rischi generati da uno sviluppo non controllato del turismo.Si riscontra, inoltre, un mutamento dei gusti del turista con una maggiore attenzione al rispetto dell’ambiente e alle culture locali. Le forme di turismo basate su modi sosteni-bili di fruizione e diversificazione dell’offerta turistica si stanno diffondendo sempre più. Secondo dati del 1999, in Europa queste forme di turismo hanno avuto una crescita

TEMA 3: ECONOMIA

di circa tre volte superiore a quella del mer-cato tradizionale.

Nella Conferenza Mondiale sul turismo sostenibile tenutasi a Lanzarote nel 1995, sono state sottolineate queste nuove ten-denze culturali ed economiche, ed è stato lanciato un piano d’Azione che mira al loro rafforzamento facendo leva sul “carattere ambivalente del turismo”. Il turismo, infatti, può essere sia causa del degrado ambien-tale e della perdita d’identità locali, che un elemento forte per la salvaguardia dell’am-biente naturale ed agente di recupero delle tradizioni locali, sapendo però che occorre “imparare a gestire il turismo, invece che subirlo”. Va perciò affrontato con un “ap-proccio globale” che ponga al primo posto i problemi della sostenibilità.

DISTINZIONE TRA TURISTA E VIAGGIATORE

La preferibilità di un turismo sostenibile ri-spetto al turismo di massa dà l’avvio ad una distinzione: quella tra “turista” e “viaggia-tore”. A livello etimologico turista (dal fran-cese tourisme, e a sua volta da tour “giro, viaggio”) è colui che si trasferisce tempo-raneamente in una località diversa da quel-la abituale per fine di svago o distrazione, mentre invece viaggiatore (dall’Inglese Me-dievale travailen o dal Francese Antico tra-vail, tardo XIV secolo “faticare”) è colui che si sposta per diverse motivazioni (lavoro, svago, ricerca, commercio, migrazioni, vo-lontariato ecc) ed etimologicamente implica un’accezione di fatica, probabilmente in ri-ferimento alle pericolosità e scomodità dei viaggi Medievali. Sebbene questa distinzio-ne sia controversa in ambito accademico e della sociologia del viaggio e ovviamente non così netta (infatti le parole non racchiu-dono intrinsecamente un giudizio di valore), sicuramente può portarci ad una riflessio-ne sul modo di concepire il viaggio in sé: ovvero il “viaggiatore” che visita nuovi posti per imparare dalle nuove culture e vivere delle esperienze a stretto contatto con esse (qualsiasi sia la motivazione del suo viaggio) e il “turista” che visita nuovi posti per essere “intrattenuto” da esperienze create apposi-tamente per il mercato turistico.

Page 63: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

57

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Principali differenze:

Turista

• Partecipa ad attività create su misura• È orientato alla comodità• Visita i maggiori siti turistici• Partecipa a tour organizzati• Tende a rimanere nella cerchia di turisti

Viaggiatore

• Desidera imparare dalle culture• Vive esperienze a contatto con i locali • È informato a livello storico/culturale sui

paesi che andrà a visitare• Impara almeno le principali e più utili pa-

role nella lingua locale• Accetta che altre persone abbiano dif-

ferenti (non sbagliati o inferiori) modi di vivere

• Non si veste in modi che possono of-fendere credenze locali (specialmente in posti di grande rilevanza religiosa o spi-rituale)

La prevalenza di uno o l’altro comporta-mento ha anche un determinato impatto a livello economico. Il Turismo per lo sviluppo sostenibile promuove quei comportamenti che includono imperativi di giustizia socia-le e alleviamento della povertà, ed essen-do cultura e turismo due importantissime componenti dello sviluppo all’interno di un mondo globalizzato come quello odierno, vi sono atteggiamenti che più di altri vengono inseriti in un contesto di sviluppo qualitativo che promuova il benessere sociale, i diritti e le libertà di base di tutte le persone.In questo senso il “buon viaggiatore” nutre tutti i settori con i quali viene a contatto nel paese ospitante: usa i mezzi pubblici piut-tosto che quelli privati, preferisce e ricerca il cibo locale invece che rivolgersi alle ca-tene occidentali, sceglie accomodazioni modeste che non richiedono un dispen-dioso consumo di risorse come gli hotel internazionali, quando acquista merce dai locali e contratta fa attenzione a non sfocia-re in quelle dinamiche di sfruttamento dei bisogni del venditore, cerca di evitare com-portamenti che possono danneggiare l’am-biente naturale circostante ed infine cerca di supportare i piccoli business locali sia in campo turistico sia in qualsiasi altro campo economico.

Le importanti transizioni economiche e de-mografiche causate dalla globalizzazione producono serie minacce alla preservazio-ne delle risorse naturali e culturali (tangibili e

intangibili). È molto importante quindi coin-volgere i governi e la popolazione degli stati interessati, affinché il processo di tutela non venga imposto dall’alto ma sia prodotto di-rettamente all’interno del paese, plasmato sui valori propri di quella cultura.Il turismo è un importantissimo mezzo per la conoscenza interculturale e quindi anche mezzo per comprendere come e cosa tu-telare nelle diverse culture con cui si viene a contatto, evitando quell’imperialismo cul-turale che molto spesso caratterizza il pro-cesso turistico e cogliendo quel grado di differenza e frammentazione che risiede alla base dell’interscambio culturale odierno.Una responsabilizzazione delle comunità e la diffusione dei precetti di un turismo so-stenibile sono implementabili, ovviamente, solo se vi è accesso per tutti.

http://www.unesco.org/education/tlsf/mods/theme_c/mod16.html

http://www.unesco.org/education/tlsf/mods/theme_c/popups/mod16t04s01.html

http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001475/147578e.pdf

https://books.google.it/books?id=ULR6fbdSxvgC&pg=PA11&hl=it&source=gbs_toc_r&cad=4#v=onepage&q&f=false

ACCESSIBILITÀ AGLI AMBIENTI

“Il turismo è sostenibile solo se è acces-sibile” – Turismo e disabilità

Il turismo è diventato, nell’arco dell’ultimo secolo, un bisogno sociale primario. Rap-presenta non solo un fattore economico di straordinaria importanza, ma anche uno strumento di conoscenza ed emancipa-zione personale. Per questi motivi è oggi indispensabile garantire l’accesso all’espe-rienza turistica a tutti i cittadini, indipenden-temente dalle condizioni personali, sociali, economiche e di qualsiasi altra natura, che possano limitare la fruizione di questo bene. Problemi motori, sensoriali, cognitivi, di sa-lute o una condizione fisiologica come l’an-

Il Libro bianco è un documento ufficiale designa-to dalla Commissione europea;la sua funzione è quella di proporre azioni mirate ad un settore par-ticolare dell’economia ed è in genere sottoposto al vaglio del Consiglio dell’Unione, al Parlamento europeo e alle parti sociali; è sottoposto al regime di pubblicità

Page 64: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

58

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

zianità non possono e non devono infatti impedire il trascorrere di piacevoli vacanze per la mancanza di infrastrutture adeguate.Secondo il documento “Make it accessi-ble”, il Libro Bianco redatto nel 2013 per rendere il turismo italiano possibile a tutti, l’accessibilità deve divenire un fatto cultu-rale dell’Italia. Di fatto però la mancanza di questa supervisione statale si sente. Infatti gran parte delle attività di sensibilizzazione e di informazione, e le modifiche apportate in città e luoghi di vacanza, partono dall’as-sociazionismo e dalle amministrazioni locali: al momento non esiste ancora una pianifi-cazione sistematica nel nostro paese, e ciò che manca è soprattutto un’informazione adeguata ed un coordinamento nazionale per questo tipo di turismo. In zone come la Spagna o i Paesi del Nord, i servizi per i disabili sono più evoluti e diffusi uniformemente lungo gli itinerari, nei mezzi di trasporto e negli alberghi. In Italia invece si riscontrano carenze a riguardo, non tanto per il servizio, ma per la scarsità di barriere architettoniche. Una persona disabile deve essere certa di poter raggiungere il luogo con i mezzi adeguati e deve poter godere delle bellezze del luogo visitato con percorsi turistici accessibili, considerato anche il fat-to che, secondo il Libro Bianco sul Turismo accessibile, i disabili in Italia sarebbero tre milioni e 900 mila e presentano esigenze e modelli di adattabilità diversi. Rispetto al passato qualcosa è migliorato per le persone diversamente abili. Il Libro Bianco del 2013 ha raccolto quasi 400 pro-getti avviati in Italia, con differenze legate alla localizzazione geografica e al tipo di di-sabilità. Di questi progetti, solo il 14% è diffuso e so-stenuto a livello nazionale, mentre la mag-gior parte è legato alla provincia o alla regio-ne. La metà di questi progetti sono ristretti a persone con disabilità speciali, l’altra metà invece non sono definiti in maniera netta. È stata inoltre istituita la Commissione “per la promozione e il sostegno del Turismo Accessibile”, nata dall’esigenza di mettere ogni persona e i suoi bisogni al centro del sistema turistico.

Il turismo accessibile è la massima espres-sione di questo obiettivo di civiltà e rappre-senta anche un’indubbia attrattiva - moder-na e attuale - per riportare in alto l’immagine del turismo italiano nel mondo. Per questo motivo l’Italia ha sviluppato la Carta dei di-ritti del turista.

L’accessibilità, ossia l’assenza di barriere

architettoniche, culturali e sensoriali, è la condizione indispensabile per consentire la fruizione del patrimonio turistico italiano. Il principio che l’azione della Commissione promuove è semplice e chiarissimo: l’indi-viduo nella sua totalità, con i suoi bisogni, è un cittadino ed un cliente che ha diritto a fruire dell’offerta turistica in modo completo e in autonomia, ricevendo servizi adeguati e commisurati a ciò che paga.

Diritto all’ospitalità Le persone con disabilità hanno diritto a frui-re di servizi turistici nel rispetto dei principi di non discriminazione, pari opportunità e partecipazione alla vita collettiva. È comun-que opportuno informarsi preventivamente circa eventuali limiti di natura strutturale ed architettonica degli esercizi ricettivi ai fini di una corretta fruizione dei servizi offerti.

Specifiche tecnico progettuali – Criteri di progettazione per l’accessibilità agli am-bienti Ogni struttura ricettiva (alberghi, pensio-ni, villaggi turistici, campeggi, ecc...) deve avere tutte le parti, i servizi comuni ed un determinato numero di stanze accessibili anche a persone con ridotta o impedita ca-pacità motoria. Tali stanze devono avere ar-redi, servizi, percorsi e spazi di manovra che consentano l’uso agevole anche da parte di persone su sedia a rotelle. Qualora le stan-ze non dispongano dei servizi igienici, deve essere accessibile sullo stesso piano, nelle vicinanze della stanza, almeno un servizio igienico. E’ da tenere bene a mente infine che le strutture per disabili non devono es-sere “a parte”, ma devono essere integrate perfettamente con i percorsi e i servizi di cui tutti usufruiscono.Alcuni criteri da tenere in considerazione nella progettazione per l’accessibilità agli ambienti: - Porte: le porte di accesso di ogni unità ambientale devono essere facilmente ma-novrabili, tali da consentire un agevole tran-sito anche da parte di persone su sedia a rotelle. Sono ammessi dislivelli in corrispon-denza del vano della porta purchè questi siano contenuti e tali comunque da non ostacolare il transito di una persona su se-dia a rotelle. - Pavimenti: i pavimenti devono essere di norma orizzontali e complanari tra loro. Eventuali differenze di livello devono essere contenute ovvero superate tramite rampe con pendenza adeguata in modo da non costituire ostacolo al transito di una perso-na in sedia a rotelle.- Infissi esterni: le porte, le finestre e le porte-

Page 65: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

59

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

finestre devono essere facilmente utilizzabili anche da persone con ridotte o impedite capacità motorie o sensoriali. I meccani-smi di apertura e chiusura devono essere facilmente manovrabili e percepibili e le loro parti mobili devono poter essere usate eser-citando una lieve pressione.- Arredi fissi: la disposizione degli arredi fis-si nell’unità ambientale deve essere tale da consentire il transito della persona su sedia a rotelle e l’agevole utilizzo di tutte le attrez-zature in essa contenute. Dev’essere data preferenza ad arredi non taglienti e privi di spigoli vivi. Per assicurare l’accessibilità, gli arredi fissi non devono costituire ostacolo o impedimento allo svolgimento di attività anche da parte di persone con ridotte o im-pedite capacità motorie.

In particolare:- I banconi e i piani di appoggio utilizzati

per le normali operazioni del pubblico devono essere predisposti in modo che almeno una parte di essi sia utilizzabile dalla persona su sedia a rotelle.

- Nel caso di percorsi obbligati, cancelletti a spinta ecc.., occorre che questi siano dimensionati e variabili in modo da con-sentire il passaggio di una sedia a rotelle.

- Eventuali sistemi di apertura e chiusura, se automatici, devono essere temporiz-zati in modo da permettere un agevole passaggio anche a disabili su sedia a ro-telle.

- Ove necessario deve essere predisposto un idoneo spazio d’attesa con posti a se-dere.

- Terminali degli impianti: gli apparecchi elettrici, i quadri generali, le valvole e i rubinetti di arresto delle varie utenze, i regolatori degli impianti di riscaldamen-to e condizionamento, nonché i cam-panelli, pulsanti di comando e i citofoni, devono essere tali da permettere un uso agevole anche da parte della persona su sedia a rotelle.

- Servizi igienici: nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgi-menti spaziali, le manovre di una sedia a rotelle necessarie per l’utilizzazione degli apparecchi sanitari.

Deve essere garantito in particolare:- Lo spazio necessario per l’accostamen-

to laterale della sedia a rotelle alla tazza e, dove presenti, al bidet, alla doccia, alla vasca da bagno, al lavatoio e alla la-vatrice.

- Lo spazio necessario per l’accostamen-to frontale della sedia a rotelle al lavabo, che deve essere del tipo a mensola.

- La dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza e della vasca.

- Cucine: Nelle cucine gli apparecchi, e quindi i relativi punti di erogazione, de-vono essere preferibilmente disposti sulla stessa parete o su pareti contigue. Al di sotto dei principali apparecchi e del piano di lavoro va previsto un vano vuoto per consentire un agevole acco-stamento anche da parte della persona su sedia a rotelle.

- Balconi e terrazze: la soglia interposta tra balcone o terrazza e ambiente in-terno non deve presentare un dislivello tale da costituire ostacolo al transito di una persona su sedia a rotelle. E’ vietato l’uso di porte-finestre con traversa oriz-zontale a pavimento di altezza tale da costituire ostacolo al movimento della sedia a rotelle. Almeno una porzione di balcone o terrazza prossima alla porta-finestra deve avere una profondità tale da consentire la manovra di rotazione della sedia a rotelle.

- Scale: le scale devono presentare un andamento regolare ed omogeneo per tutto il loro sviluppo. Ove questo non risulti possibile, è necessario mediare ogni variazione del loro andamento per mezzo di ripiani di adeguate dimensioni. Per ogni rampa di scale i gradini devono avere la stessa alzata e pedata. Le ram-pe devono contenere possibilmente lo stesso numero di gradini, caratterizzati da un corretto rapporto tra alzata e pe-data.

- Rampe: la pendenza di una rampa va definita in rapporto alla capacità di una persona su sedia a rotelle di superarla e di percorrerla senza affaticamento, anche in relazione alla lunghezza della stessa. Si devono interporre ripiani oriz-zontali di riposo per rampe particolar-mente lunghe. Valgono in generale per le rampe accorgimenti analoghi a quelli definiti per le scale.

- Ascensore: deve essere di dimensioni tali da permettere l’uso da parte di una persona su sedie a rotelle. Le porte di cabina devono essere di tipo automati-co e il sistema di apertura deve essere dotato di idoneo meccanismo (come cellula fotoelettrica, costole mobili) per l’arresto e l’inversione della chiusura in caso di ostruzione del vano porta. Inoltre

Page 66: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

60

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

è necessario che la bottoniera di coman-do interna ed esterna sia ad un’altezza adeguata alla persona su sedia a ruote e sia idonea ad un uso agevole da parte dei non vedenti. E’ importante infine che sia presente una segnalazione sonora all’arrivo del piano e un dispositivo lumi-noso per segnalare ogni eventuale stato di allarme.

Per quanto riguarda gli spazi esterni è im-portante che vengano creati dei parcheggi adibiti alle persone diversamente abili. Negli edifici sedi di aziende o imprese soggette al collocamento obbligatorio, il requisito dell’accessibilità si considera soddisfatto se sono accessibili tutti i settori produttivi, gli uffici amministrativi e almeno un servizio igienico per ogni nucleo di servizi igienici previsto. Devono essere sempre garantiti la fruibilità delle mense, degli spogliatoi, dei luoghi ricreativi e di tutti i servizi di pertinen-za e un valido sistema antincendio. - Segnaletica: nelle unità immobiliari e

negli spazi esterni accessibili devono essere installati, in posizioni tali da es-sere agevolmente visibili, cartelli di in-dicazione che facilitino l’orientamento e la fruizione degli spazi costruiti e che forniscano una adeguata informazione sull’esistenza degli accorgimenti previsti per l’accessibilità di persone con impe-dite o ridotte capacità motorie; in tale caso i cartelli indicatori devono riportare

anche il simbolo internazionale di acces-sibilità. Per i non vedenti è opportuno predisporre apparecchi fonici per dette indicazioni ovvero tabelle integrative con scritte in Braille. Per facilitarne l’orienta-mento è necessario prevedere punti di riferimento ben riconoscibili in quantità sufficiente ed in posizione adeguata. In generale, ogni situazione di pericolo de-v’essere resa immediatamente avverti-bile anche tramite accorgimenti e mezzi riferibili sia alle percezioni acustiche che a quelle visive.

Link di riferimento:

http://www.comune.roma.it/pcr/it/dip_pol_r_pe_u_sv_l_dtsos.page

http://www.difesambiente.it/uomo_am-biente/turismo_sostenibile.aspx

https://oggiscienza.it/2014/07/30/il-turi-smo-e-sostenibile-solo-se-e-accessibile/

http://www.uildmmilano.it/turismo-sosteni-bile-solo-se-accessibile/

http://www.handylex.org/stato/d140689.shtml

http://www.italia.it/it/info-utili-e-faq/diritti-del-turista/strutture-ricettive-e-diritto-allo-spitalita.html

Page 67: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

61

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

La Green Week 2017, organizzata dall’Uni-versità degli Studi di Trento, il MUSE (Mu-seo delle Scienze), la Fondazione Edmund Mach, la Fondazione Bruno Kessler, Trenti-no Sviluppo e Venezie Post, si è svolta da martedì 28 febbraio a domenica 5 marzo 2017. La sesta edizione ha affrontato questioni di grande attualità che guideranno il futu-ro delle giovani generazioni: energia, mo-bilità, riduzione degli sprechi, nutrizione e alimentazione, tutela dell’ambiente e del paesaggio, turismo sostenibile. Insieme ai più importanti esperti nazionali, giornalisti e imprenditori, la Green Week è una preziosa occasione per parlare dei grandi temi dello Sviluppo Sostenibile e della green economy e orientare le scelte del nostro prossimo fu-turo. Oltre a questo, si è dato anche spazio ad approfondimenti sul turismo sostenibile, quale aspetto importante della nostra vita.

L’evento è stato suddiviso in due parti:

• Le fabbriche della sostenibilità: dal 28 febbraio-2 marzo 2017. Un percorso di tre giorni, che si sviluppa sul territorio del-le Venezie (Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino), alla scoperta delle aziende più innovative sul tema della sostenibilità e della tutela ambientale.

• Vivere sostenibile, abitare sostenibile: dal 3 al 5 marzo 2017 a Trento. Tre gior-ni di eventi, workshop e incontri per un weekend dedicato alla Green Economy.

Un convegno sulla Bikeconomy all’interno della Green Week

A proposito del Turismo Sostenibile, sa-bato 4 Marzo al Dipartimento di Sociologi di Trento, si è parlato di Bikeconomy: una strategia dell’economia e del territorio a due ruote. L’incontro è stato suddiviso in tre sessioni: mobilità sostenibile e crescita economica, ciclo- turismo per creare oc-cupazione e sviluppo e, infine, manifattura e bikeconomy. Hanno discusso su questi temi: temi Gianluca Santilli di Bicitaly, Paolo

APPROFONDIMENTO

IL TURISMO SOSTENIBILE TRA I TEMI DELLA GREEN WEEK 2017

Pileri del Politecnico di Milano e Pirous Fa-teh-Moghadam – Osservatorio per la salute del Dipartimento salute e solidarietà sociale della Provincia autonoma di Trento.� Hanno approfondito gli argomenti anche: Alessia Galli, assessore allo Sviluppo e valorizza-zione delle politiche turistiche, innovative e sostenibili del Comune di Livigno; Paganel-la Luca D’Angelo, direttore dell’Apt Dolomi-ti e John Urdi, direttore di Mammoth Lake Tourism, che dalla California, ha racconta-to com’è possibile trasformare una località sciistica in un luogo di culto grazie alla com-petizione per mountain bike downhill.

La montagna rinasce con il progetto “Green Dolomiti”

“Turismo, industria e ambiente. Convivenza possibile?”: questo è stato il tema del con-vegno che si è tenuto venerdì 20 febbraio nella sede di Confindustria Belluno nell’am-bito della Green Week 2017.Si è cercato di riflettere su come rilancia-re un territorio montano incrociando ma-nifattura, turismo, cultura e sostenibilità. In effetti, una quota crescente di domanda si rivolge sempre di più verso beni che rac-chiudono valori immateriali, legati ad esem-pio alla sostenibilità ambientale, nonché alle specificità del territorio. In questo senso, è strategico investire per rafforzare i rapporti tra manifattura, istituzioni culturali e turismo ed è ciò che il progetto “Green Dolomiti” in-tende fare. “Green Dolomiti” è una piattafor-ma per lo sviluppo sostenibile della monta-gna, che ha l’obiettivo di favorire la nascita di un network per lo sviluppo sostenibile, attraverso azioni di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali, nella consapevolezza che la competitività e l’attrattività del terri-torio dipenda anche dalla crescita di settori strategici quali la green economy, le tecno-logie smart e il turismo eco-sostenibile.

Link di riferimento:

http://www.viaggiosostenibile.com/green-week-2017/

Page 68: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

62

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

In questa sezione proponiamo una serie di articoli legati ai temi trattati nel Quaderno. Questi articoli, trattati da testate nazionali ed internazionali, offrono esempi di pro-mozione del turismo sostenibile e alcune curiosità e particolarità. Potete ampliare questa sezione integrandola con altri arti-coli e contributi.

Turismo sostenibile, ecco i Paesi dove la natura è la prima delle attrazioni

Il World Economic Forum ha confrontato 136 nazioni del mondo. Tra le classifiche elaborate, quella sui più attenti alla conser-vazione del proprio patrimonio ambientale, a vincere è il Brasile, davanti a Messico e Costa Rica. L’Italia? Poco fuori dalla top ten.

Fare del bene al Pianeta semplicemente viaggiando: è questa l’essenza del turismo sostenibile. C’è infatti un modo per rispet-tare l’ambiente che va aldilà dei compor-tamenti virtuosi. Le vacanze ‘responsabili’, infatti, da un lato arricchiscono il cuore e la mente chi visita luoghi in cui la natura è l’elemento dominante; allo stesso tem-po, contribuiscono alla conservazione di aree incontaminate del mondo, ogni gior-no messe sempre più in pericolo dall’in-quinamento e dalla mano dell’uomo. Sal-vaguardare l’ecosistema è una priorità per le società moderne. E aiutare, attraverso i viaggi, le economie di Paesi che tentano in tutti i modi di difendere – senza alterarlo - il loro patrimonio ambientale è un passo fondamentale. Natura e cultura al centro della classifica del World Economic Forum. Ma quali sono le mete ideali per farlo? A individuarle ci ha pensato il World Econo-mic Forum, che nel suo rapporto Travel & tourism competitiveness 2017 ha messo a confronto 136 nazioni di tutto il mondo, stilando anche la classifica dei Paesi “na-turalisticamente” più belli. Una graduatoria che prende in considerazione diversi fatto-ri, tra cui il numero di specie (animali e ve-getali) e di aree protette, la presenza di siti

SEZIONE IV:

RASSEGNA STAMPA

Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, la domanda di turismo ambientale dei viag-giatori che scelgono quella destinazione. L’Italia, nonostante ospiti una ricchezza ar-tistica e culturale che non teme concorren-za, nonché la metà delle specie vegetali (e circa un terzo di quelle animali) presenti in Europa, non riesce a entrare nella top ten, fermandosi però a un lusinghiero dodicesi-mo posto. Ecco, invece, le magnifiche dieci. A farla da padrone sono le Americhe, mete eso-tiche per eccellenza, ma non mancano le sorprese.

1. Brasile

La medaglia d’oro per il turismo sostenibile va al Brasile. E, osservando bene le carte geografiche, era anche abbastanza preve-dibile. Quale miglior luogo per preservare la natura incontaminata se non un Paese che custodisce un territorio ancora in gran par-te inesplorato (e per questo affascinante), persino nell’era dell’industrializzazione sel-vaggia? Ovviamente stiamo parlando della foresta Amazzonica, oggi minacciata dal disboscamento, ma che resta ugualmente l’immenso polmone verde del Sudamerica. Sarebbe però riduttivo limitare alla regio-ne amazzonica il patrimonio ambientale di una nazione grande trenta volte l’Italia. Basterebbe menzionare le numerose aree protette della foresta Atlantica, ben otto riserve naturali, una attaccata all’altra, a cavallo tra gli stati di Bahia ed Espìrito Santo - che ospitano scimmie, giaguari, ocelot e un insieme di alberi, piante, arbu-sti e fiori senza paragoni.

Page 69: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

63

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

2. Messico

C’è tanta America Centrale sul podio della graduatoria. Anche se sfuma il gradino più alto. Al secondo posto si piazza il Messico. Qui si possono benissimo associare turi-smo ambientale e culturale. Tante regioni, ognuna con caratteristiche differenti. Faci-le passare dalla giungla (come nello Yuca-tàn) alla foresta pluviale (famosa quella di Las Pozas, con il suo tempio giardino), dal deserto del Chihuahua alle antiche rovine delle città Maya (su tutte quelle di Tulum). Tra le specie protette, le stupende farfalle monarca, che vivono nell’omonima riserva della biosfera, nello stato del Michoacàn. 3. Costa Rica

Non molto diverso è lo scenario che i viag-giatori possono trovare nella vicina Costa Rica, in terza posizione nella lista del World Economic Forum. Solo che, a differenza del Messico, il piccolo Stato nordamerica-no è quasi totalmente votato alla natura. I suoi luoghi d’interesse principali sono le fo-reste, le spiagge e le riserve verdi. La con-seguenza è che nessun paese al mondo raggiunge i suoi livelli nell’indice di varietà ambientale per chilometro quadrato. E che nella sola penisola di Osa si concentra il 2,5 per cento della biodiversità del globo. 4. Perù

Il punto di forza del Perù è soprattutto l’ar-cheologia. Non poteva essere altrimenti nella culla della civiltà Inca. La testimonian-za più evidente del suo passaggio sono le rovine di Machu Picchu. Ma il Perù pos-siede anche alcune tra le vette più alte della cordigliera delle Ande: il monte Hua-scaràn, dall’alto dei suoi 6700 metri, è lì a confermarlo. La natura è comunque pre-sente: nell’omonimo parco nazionale resi-stono specie animali ormai in via d’estin-zione; come l’alpaca e la vigogna con le loro pregiate lane, come il condor andino, come l’orso dagli occhiali. Uno spettaco-lo che, a causa dell’altitudine, deve essere ammirato quasi in apnea. 5. Cina

Scendendo nella classifica, dopo il Perù è il turno di un Paese territorialmente im-menso: la Cina. Le città trafficate e inqui-nate sono solo una piccola parte di questo che è, a tutti gli effetti, un monumento alla natura. A partire dai grandi fiumi – come

il Mekong, il Fiume Azzurro, lo Yalong, il Fiume delle Perle, il Fiume Giallo – che attraversano le foreste e le piantagioni di bambù. Ma, per parlare di Cina, non si può non citare il suo simbolo: il Panda gigan-te, specie protetta per antonomasia. Nella regione del Sichuan sorge addirittura un santuario dedicato a questo simpatico ani-male. Un terzo degli esemplari attualmente viventi è ospitato proprio dalle foreste ci-nesi. 6. Australia

Le specie animali più strane sulla faccia della Terra? Le potete trovare in Australia. La varietà di una fauna spesso bizzarra è, infatti, la caratteristica principale della gi-gantesca isola dell’Oceania. I deserti au-straliani sono così sconfinati che non è poi così raro imbattersi in esemplari mai visti, che sembrano usciti da un’altra era geo-logica. Perché antiche sono le radici di un territorio ancora tutto da scoprire. Senza dimenticare la Grande Barriera Corallina che lo circonda, paradiso degli appassio-nati di escursioni sottomarine. Più che una nazione, un continente.

7. Thailandia

Mare e natura incontaminata: la Thailan-dia è questo. Foreste pluviali si alternano a spiagge da sogno, paludi di mangrovie a un certo punto lasciano il posto a baie incantevoli, pianure floride pulsano all’in-terno di isole da sogno. Sono circa 110 le aree protette censite dal World Economic Forum, che complessivamente coprono il 14 per cento dell’intera superficie (terrestre e marina) di questo arcipelago del Sud-Est asiatico. Come la grande area marina di Ang Thong, sull’isola di Ko Samui.

8. Tanzania

L’Africa occupa una casella di questa spe-ciale graduatoria grazie - per dirla con le pa-role dell’UNESCO – a uno dei più importanti eventi naturali del mondo: l’immensa migra-zione lungo le pianure del Parco nazionale del Serengeti. Dove ci troviamo? In Tan-zania. Zebre, impala, gazzelle, gnu, antilo-pi: qui, ogni anno, decine di specie animali si spostano per raggiungere la riserva di Masai Mara (in Kenya), dando un piccolo saggio di come sia varia la fauna a queste latitudini. E poi c’è il Kilimangiaro, che con i suoi scarsi 6mila metri è la montagna più alta dell’intero continente africano.

Page 70: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

64

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

9. Spagna

L’unica Nazione europea presente ai ver-tici del turismo sostenibile è un Paese che unisce tante culture diverse, consolidate-si nel corso di secoli di storia, offrendo ai visitatori mille esperienze diverse tra loro: è la Spagna. Il ‘segreto’ del suo successo è l’itinerario escursionistico forse più bat-tuto del Pianeta: il Cammino di Santiago, che attraverso vari percorsi si snoda per il nord della penisola iberica, giungendo a Compostela, sede di uno dei santuari più famosi del mondo. Secondo il Worl Eco-nomic Forum meritano una visita anche il Parco Nazionale di Doñana (in Andalu-sia) e la riserva di Garajonay (nelle isole Canarie). 10. Stati Uniti

Non solo grattacieli e metropoli affollate. Gli

Stati Uniti sono anche una grande enciclo-pedia della natura. Ciò che ha permesso agli USA di scalare le posizioni della classi-fica sono soprattutto i tantissimi Parchi Na-zionali, presenti quasi ovunque nel grande Paese nordamericano. Il Rapporto ne conta ben 58, tra cui spiccano il Grand Canyon, lo Yosemite, il Parco dei Ghiacciai e il meno conosciuto Papah?naumoku?kea delle Hawaii. La sequoia millenaria l’albe-ro simbolo. Le paludi della Florida, con i suoi alligatori e una vegetazione unica, una tappa da non mancare.

Link di riferimento:

http://www.repubblica.it/viag-gi/2017/06/15/news/turismo_sostenibi-le_ecco_i_paesi_dove_la_natura_e_la_pri-ma_delle_attrazioni-167108020/

Page 71: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

65

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Disastri ambientali e un’estate all’insegna degli incendi dolosi; sono queste purtrop-po le notizie che ultimamente sono all’or-dine del giorno. Per fortuna, nella “trage-dia”, c’è anche chi continua a coltivare le sue passioni ed amare Madre Natura, c’è chi la tutela e chi la venera, chi tra passeg-giate in bicicletta e camminate su sentieri immersi nel verde, riesce a controbilancia-re il “nemico”. Così il turismo ecososte-nibile, meglio conosciuto come turismo green, è esploso negli ultimi anni, tanto da stimare che nel 2030 saranno oltre due miliardi i turisti “verdi” nel mondo. Da passeggiate per lunghi sentieri alle piste ciclabili più belle al mondo, venite a scopri-re con noi di cosa si tratta!

2017, L’ANNO INTERNAZIONALEDEL TURISMO SOSTENIBILE

Il 2017 è considerato un anno dannato quanto magico. Nella tragedia spiragli di speranza come quello di essere “l’Anno internazionale del turismo sostenibile per lo Sviluppo dall’Onu”. In un mondo dove i cambiamenti climatici sono giunti ormai ad un punto di non ritorno, cambiare modo di pensare, ma soprattutto di viag-giare, è di fondamentale importanza. Viag-giare in modo sostenibile vuol dire fare scelte consapevoli e mirate a ridurre il consumo d’energia, di rifiuti e di risor-se naturali. Bisogna soccorrere la natura e salvaguardare tutto l’ambiente, com-presi i settori primari e la salute pubblica. Soggiornare in strutture “green” può es-sere un primo passo verso il proprio viag-gio “Green”, ma anche le passeggiate in bicicletta per ridurre l’inquinamento sono un ottimo punto di partenza, così come le famose casette sull’albero e le vacanze in tenda. Insomma, tutto per tutelare il no-stro ambiente ma anche per rigenerare noi stessi, il nostro spirito e la nostra salute.

UN WEEK END IN BICICLETTA

Capelli al vento, un tiepido venticello di fine estate o inizio primavera, periodi idea-li e consigliati per romantiche fughe dalla città, dalla noiosa routine di tutti i giorni e alla ricerca di un modo diverso e originale per pensare a se stessi e alla propria “pel-

Il turismo si tinge di green: dai sentieri alle piste ciclabili

le”. La bicicletta, quale miglior mezzo per assaporare da vicino le bellezze che alcu-ne città italiane offrono o semplicemente quale miglior mezzo per passare qualche ora lontano dallo smog e dai clacson della nostra Capitale? Le Vie Verdi nascondono tesori di inimmaginabile bellezza, storica e naturale e tra le più belle piste ciclabili non possono mancare all’appello l’Alpe Adria, in Friuli Venezia Giulia (una ciclovia di 180 chilometri, da Tarvisio a Grado, dal-la montagna al mare), la Garda/Adriati-co, il Sentiero della Valtellina da Colico a Bormio (tra Lecco, Como e Sondrio) e la Via Silente un anello di 592 chilometri in Campania. Ma sono tantissime e sempre di più intensificate le piste ciclabili degne di nota, basti pensare alla Pista di Franca-villa al Mare, una delle più belle in Italia e quella della stessa Capitale, che si estende per chilometri e chilometri e con vari punti di accesso, dove, tra i più frequentati, c’è la zona di Ponte Milvio.

Stile, praticità e relax, la nuova frontiera del-le vacanze moderne si tinge di “glambing”, una confortevole tenda ecologica pronta a venire incontro alle nostre esigenze e a quelle dell’ambiente circostante. Una tenda si, ma comoda come una casa, è questo ciò che la rende speciale. Se siete alla ricerca di un contatto diretto con la na-tura, allora questo è quello che fa per voi! Nella vostra tenda da sogno troverete tutto ciò che serve ed anche di più: materassi e morbidi cuscini, un bagno privato, una cucina e persino una piccola veranda. I prezzi vanno mediamente dai 50 ai 130 euro per notte a seconda della tenda che si sceglie. Potrete scegliere se soggiorna-re tra Ulivi Secolari nei dintorni del Lago di Garda, se dormire sotto le stelle nelle Mar-che, in Toscana, se fare un tuffo al mare appena svegli o se ammirare cieli stellati, tramonti mozzafiato e paesaggi surreali. Il nuovo modo di concepire la vacanza ar-riva dal Nord-Europa e dall’America, ma si sta diffondendo piuttosto velocemen-te anche in Italia.

Link di riferimento:

http://www.lineadiretta24.it/viaggi/il-turi-smo-green.html

Page 72: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

66

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Sull’Oceano, tra la gente che difende le preziose mangrovie

Esistono luoghi dove lo sguardo umano può perdersi per chilometri tra le piane della savana. Qui i caldi colori del pae-saggio africano si spingono fino all’oriz-zonte, confondendosi con i toni infuocati del crepuscolo. L’essenza raffinata e for-te del Kenya si esprime in un mosaico di paesaggi, che spazia dalle piane argillose dello Tsavo Est all’imponenza dei mas-sicci centrali che troneggiano a nord di Nairobi.

Diviso a metà dall’equatore, il Kenya è in grado di regalare una delle più ricche va-rietà paesaggistiche di tutto il continente africano. Proprio grazie a questa elevata biodiversità, il Kenya Tourism Board sta puntando le sue carte su di un modello di turismo sostenibile che permetta la valo-rizzazione delle risorse naturali e culturali del paese. Dal deserto alla costa, il Kenya è in grado di regalare un’esperienza turi-stica autentica, dove il viaggio si trasfor-ma nella scoperta di un popolo, dei suoi usi e dei suoi costumi. Un luogo incantato, dove essere a stretto contatto con la natura più incontamina-ta rappresenta un’esperienza quotidiana: nel parco nazionale dello Tsavo Est, unica oasi keniana a ospitare tutti e cinque i big five (ovvero il leone africano, l’elefante africano, il bufalo, il leopardo e il rinoce-ronte), diventa quasi naturale osservare le antilopi abbeverarsi alla fonte mentre si fa colazione, o addormentarsi cullati dai barriti che si sentono in lontananza. È na-turale rimanere stregati anche dall’ocea-no Indiano di Malindi, dove è situato il Sandies Tropical Village, tra le acque cri-stalline della costa potrebbe capitarvi di scorgere stelle marine, pesci variopinti e piante di poseidonia, presenti solo laddo-ve l’acqua risulta pura e non inquinata. Altro gioiello della costa keniota è Wata-mu (dove c’è il Temple Point Resort), che ospita alcuni dei progetti più interessanti del Paese in tema di ecoturismo. Tra le molte attività volte a incentivare il turismo sostenibile, spicca senz’altro il piano conservazione delle mangrovie, supervi-sionato dalla ONG Local Ocean Trust.

Il Kenya che scommette sul turismo sostenibile

Il Kenya punta alla valorizzazione delle risorse naturali e culturali Le mangrovie si estendono in seno all’am-pio golfo di Mida Creek, dove l’incontro tra acqua dolce e salata crea le condizioni perfette per la crescita e la proliferazione di questa formazione vegetale. A livello mondiale esistono circa 70 specie diver-se di mangrovie, di cui nove sono presen-ti nel continente africano. Mida Creek ne ospita otto, e rappresenta quindi un polo di straordinaria biodiversità, che la Local Ocean Trust sta cercando di proteggere. La popolazione locale è impiegata nel reimpianto delle mangrovie e nella gestio-ne della nursery, utilizzata quando lo stato di salute della pianta risulta compromes-so, spesso a causa di un parassita. Qui, le mangrovie vengono monitorate con l’aiuto di ricercatori esperti provenienti da tutto il mondo: solo nella stagione 2013, ne sono state reimpiantate 100.000. L’intricato labirinto naturale creato dalle radici delle piante ospita una moltitudine di specie animali, che qui cercano cibo e trovano riparo dai predatori. Con l’obiet-tivo di proteggere le tartarughe marine e contrastare la vendita ai bracconieri di esemplari spiaggiati o ritrovati feriti lungo la costa, la Local Ocean Trust ha istitui-to un sistema di compensazione per chi consegna al centro di recupero esemplari in difficoltà. Per i turisti è possibile visitare sia il progetto di reimpianto delle mangro-vie, che effettuare escursioni in barca per osservare la fauna marina; le specie qui presenti e la barriera corallina offrono uno degli spettacoli sottomarini più variopinti dell’Africa. Lo sbiancamento dei coralli, che sta condannando a morte la barriera corallina australiana, sembra aver rispar-miato i fondali keniani, che rappresentano una delle poche eccezioni a un ecosiste-ma marino mondiale distrutto dal cam-biamento climatico e dall’inquinamento. La direttrice lungo cui si muove il piano di sviluppo keniano sposa però un più ampio concetto di sostenibilità, che abbraccia il riciclo, il riutilizzo dei materiali e l’econo-mia circolare. La Local Ocean Trust sta cercando di contrastare l’abbandono dei rifiuti e l’inquinamento, grazie alla promo-zione di progetti innovativi e la realizza-zione di manufatti artigianali creati con

Page 73: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

67

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

materiali riciclati dalla popolazione locale. Degno di menzione infine è un particolare prototipo di casa, realizzata con cemento e bottiglie di vetro: le bottiglie sono sta-te inserite nella gettata di cemento per la creazione dei mattoni e hanno permesso il risparmio di una percentuale di materia-le edile che varia dal 20 al 50%.

Link di riferimento:

http://www.lastampa.it/2017/02/18/scienza/ambiente/inchiesta/il-kenya-che-scommette-sul-turismo-sostenibile-95KGsvYxXGLqJpgDAzrRSN/pagina.html

I migliori esempi di turismo sostenibile nel Belpaese: dalle Dolomiti friulane alla Fiu-mara amendolea in Calabria

Di turismo sostenibile si parla molto in questi ultimi anni. Fortunatamente sta di-ventando un argomento centrale anche nella quotidianità, come rivelano alcuni dati dell’Osservatorio Nazionale sul-lo Stile di Vita Sostenibile. Ed anche in ambito turistico sono in aumento gli ita-liani disposti a spendere di più per orga-nizzare vacanze sostenibili. Che significa avere rispetto dell’ambiente e sostenere le economie locali. Ecco, dunque, che un utile strumento lo fornisce Hundre-drooms, il comparatore on line di alloggi turistici, che consiglia i migliori esempi di turismo sostenibile in Italia.

Il Parco Naturale delle Dolomiti Friula-ne offre la possibilità di partecipare alle numerose attività sportive ed escursioni-stiche pensate in maniera da non com-promettere l’ambiente e la biodiversità. L’assenza di insediamenti ha permesso la sopravvivenza di rare specie vegetali e la permanenza di una ricca popolazione faunistica fatta di camosci, caprioli, mar-motte, cervi, stambecchi e aquile reali. In Trentino il Comano Giudicarie Bike è un circuito di 600 chilometri che passa per le bellissime Valli Giudicarie e che è possibi-le percorrere in bicicletta. Un modo unico di coniugare sport, natura e sostenibilità attraverso il cicloturismo.��L’Abruzzo pro-pone la Transiberiana d’Italia lungo la storica tratta ferroviaria Sulmona-Carpi-none, in cui si stagliano paesaggi sugge-stivi dove il fascino dei borghi attraversati si alterna ai bellissimi monti della Majella. Il cammino nelle Marche che va da Piob-

Turismo sostenibile in Italia: i luoghi più attenti alla natura

bico a Bacciardi dura circa tre ore e vi si possono ammirare torrenti e scorci di na-tura incontaminata. Partendo da Piobbi-co, piccolo borgo medievale conosciuto soprattutto per il castello degli antichi si-gnori Brancaleoni, ci si può incamminare alla scoperta di corsi d’acqua, eremi anti-chi, mulini e pareti rocciose. Fino ad arri-vare a Bacciardi, dove è possibile rilassar-si e gustare i prodotti locali.��Riconosciuta dalla Commissione Europea come meta sostenibile per eccellenza, l’area com-presa tra Chia e Costa Rei, in Sardegna, è fra le più invidiabili d’Italia, grazie anche all’idea degli alberghi diffusi: si tratta di antiche case ristrutturate dove si può vi-vere un’autentica esperienza locale. Sono realtà esistenti in diverse parti dell’Isola, tra cui la zona della Barbagia, in cui si possono ammirare cascate e antichi cor-si d’acqua, oltre che gustare squisiti pro-dotti della tradizione gastronomica sarda. C’è anche la Fiumara Amendolea, il me-raviglioso corso d’acqua della Calabria grecanica che nasce nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Lungo il letto della fiumara si stagliano sentieri naturali incontaminati, in cui sembra che il tempo si sia fermato agli antichi splendori bizan-tini. Qui sopravvivono infatti la cultura e la lingua grecanica, grazie ad associazio-ni che promuovono la rinascita turistica della zona e valorizzano le più autentiche tradizioni locali.

Link di riferimento:

http://www.lastampa.it/2017/05/26/so-cieta/viaggi/italia/turismo-sostenibile-in-italia-i-luoghi-pi-attenti-alla-natura-nHliv646AhVOHqXtXyAYmK/pagina.html

Page 74: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

68

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

La tenuta godrà di un impianto di clima-tizzazione rinnovabile e rigorosamente a km zero, alimentato con il cippato vergine ricavato dalle aree boschive e dai prodotti del territorio

Il Toscana Resort Castelfalfi è ormai esempio virtuoso di sviluppo turistico di qualità, in grado di valorizzare le risorse naturali, la vocazione e l’economia del territorio. Collocata in un paradiso natu-ralistico che si estende per 1.100 etta-ri nella cornice del comune fiorentino di Montaione, la suggestiva tenuta potrà godere di un impianto di teleriscaldamen-to e climatizzazione rinnovabile e rigoro-samente a km zero. La scelta di efficienza energetica, nel se-gno di un modello di economia circolare e della promozione di un turismo sostenibi-le, è stata resa possibile grazie alla part-nership con la società Renovo Bioenergy e al più ampio piano di riqualificazione territoriale voluto dalla multinazionale te-desca TUI, leader mondiale nei servizi per il turismo. Renovo, che promuove proget-ti con l’obiettivo di valorizzare il territorio per lo sviluppo di filiere produttive locali sostenibili, ha costruito la centrale ener-getica a biomasse che sorge all’interno della tenuta e si occuperà della sua ge-stione nel prossimo ventennio, per un in-vestimento complessivo di circa 3 milioni di euro. L’impianto sarà composto da due caldaie a griglia mobile da 500 kWth l’una per la

Toscana Resort Castelfalfi: il nuovo turismo sostenibile

produzione di energia termica sotto forma di calore e/o freddo: l’acqua a circa 90° verrà convogliata alle utenze tramite rete di teleriscaldamento per la produzione di calore e, quando richiesto, potrà essere

inviata ad una macchina frigorifera ad assorbimento capace di trasformarla in acqua fredda a circa 6°, convogliandola poi alle utenze tramite una rete di teleraf-frescamento. La struttura sarà alimentata con il cippato vergine ricavato dalla ma-nutenzione delle aree boschive della te-nuta stessa e sottoprodotti agro-forestali provenienti dal territorio, come gli scarti di potatura e di alberi da frutto ridotti in scaglie e impiegati come materiale da combustione, per un fabbisogno di circa 1500 m3 di cippato l’anno. «Sarà proprio il territorio il primo a godere dei benefici del nuovo impianto – sostie-ne Stefano Arvati, Presidente di Renovo SpA – La maggior parte delle biomasse da utilizzare nell’impianto verrà infatti re-cuperata dalla manutenzione dei boschi della tenuta, contribuendo alla prevenzio-ne dal rischio di dissesto idrogeologico. Un bosco abbandonato a sé stesso è un bosco improduttivo, in cui la vegetazione in accumulo può comportare seri rischi». Il Sindaco di Montaione Paolo Pompo-ni ha invece espresso soddisfazione per l’ulteriore avanzamento di un complesso turistico a lungo atteso e oggi più che mai strategico per il rilancio del territo-rio e dell’economia locale. «Sono sem-pre più convinto che la salvaguardia del nostro territorio passi dall’incentivazione dell’uso di fonti energetiche rinnovabili e pulite – ha aggiunto il sindaco – Il rispetto dell’ambiente e la corretta gestione delle risorse sono un requisito chiave per fare di Montaione una meta ambita per i turisti di oggi, ma anche per quelli di domani».

Link di riferimento:

http://www.lastampa.it/2017/05/19/scienza/ambiente/attualita/toscana-re-sort-castelfalfi-il-nuovo-turismo-sosteni-bile-DUngWDsx3CbssMGBSsyRXP/pa-gina.html

Page 75: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

69

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Se posare le ruote sulla candida sabbia delle nostre spiagge può risultare comodo per evitare l’eccessivo calore alle piante dei piedi, di certo non evita l’effetto sabbie mobili che intrappolano il povero disabile seduto sulla sedia a rotelle. Barriere archi-tettoniche e ostacoli naturali che rendono la battigia non proprio accessibile. Poi ci sono i bagni e le cabine, spesso troppo stretti. E le persone che magari s’infasti-discono dalla presenza di persone con di-sturbi del comportamento...

L’intervento papale�

E il buon esempio è partito dall’alto, ad aprile Papa Francesco – stando a quanto riportato dall’Huffington post – “ha dona-to un contributo per tenere aperto, alme-no per un’altra stagione, lo stabilimento balneare “La Madonnina” sulla “spiaggia speciale” di Focene, frazione di Fiumicino (Roma)”.�Una realtà davvero accessibile a tutti: “La colonia marina, gestita totalmente da volontari, garantisce anche un presidio medico e personale specializzato prove-niente dalla Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, che assicura il bagno assisti-to ai disabili”.

Le risorse web

Un esempio, ben strutturato, tra molti altri presenti sulla costa italiana. Le spiagge per tutti però esistono. E sono molte di più di quelle che si pensa. Uno tra gli elenchi più completi è pubblicato dal portale disabili.com che riporta i contatti telefonici e i riferi-menti temporali, l’anno a cui risale la notizia, di ciascuna segnalazione. La suddivisione per regione ne favorisce la consultabilità. Frutto, invece, delle segnalazioni dei lettori è l’elenco pubblicato dal sito Diversamen-teagibile realizzato anni fa da Max Ulivieri. Più ristretto il numero di spiagge segnalate da Italiaccessibile che, attraverso i propri inviati, fa una vera e propria perlustrazione prima della pubblicazione delle informazio-ni.

Anche Legambiente, nella sua annuale guida blu, offre una selezione di spiagge accessibili, oltre che sostenibili e rispetto-

Estate e disabilità: gli indirizzi di oltre 100 spiagge accessibili

Una vacanza al mare? Non è più un sogno per le persone con disabilità. Ecco gli indirizzi giusti per accedere alla battigia “senza problemi”.

se della natura, ma non vengono esplicati i criteri di valutazione dell’accessibilità. Una segnalazione particolare merita l’iniziativa di alcune associazioni di Rimini che han-no aperto gli stabilimenti, e altre strutture a partire dai parchi divertimenti, a persone con autismo.

Le spiagge nel mondo

Non solo Italia. Il sito del turismo spagnolo inserisce tra le sue aree tematiche il turismo accessibile e all’interno di questa catego-ria si può trovare un elenco delle playas para todos. Idem per il Portogallo. Mentre per Usa, Canada e il resto del mondo ci si deve affidare a portali come Accessible beaches, Access Now e Daily Horizons. E anche il portale Travel the whole world ha recentemente pubblicato una classifi-ca delle spiagge più belle e accessibili al mondo.

Link di riferimento:

http://viaggi.corriere.it/viaggi/vacanze/di-sabilita-spiagge-accessibili/

9 spiagge, accessibili, da sogno

Il portale Travel the whole world ha recen-temente pubblicato una classifica delle spiagge più belle e accessibili al mondo.

1. Sirens Resort, Loutraki, Grecia

Secondo il sito di viaggio Travel Whole World, il Sirens resort offre una delle mi-gliori esperienze di viaggio in sedia a rotel-le al mondo. Nel cuore del Mediterraneo a Loutraki, in Grecia dispone di camere ac-cessibili ai disabili con docce a pavimento. La struttura è dotata di passerelle larghe e comode. Una rampa si estende sin dentro il mare.

2. California – Usa

Tra le migliori la lunghissima striscia di sabbia che da Santa Monica porta fino a Malibù. Il litorale consente lunghe passeg-giate ed è fornito di rampe. Si segnala in

Page 76: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

70

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

particolare il Rehab Point a Oxnard che è caratterizzato da un sentiero lastricato di circa 250 metri che si snoda intorno alle dune di sabbia.

3. Virginia - Usa

Una tra le spiagge accessibili più popolari è Virginia Beach. Percorsi ad hoc, parcheggi riservati e la possibilità di noleggiare sedie a rotelle da spiaggia ne fanno una destina-zione mare adatta a disabili.

4. A-One Pattaya Beach Resort, Thailandia

Destinazione da sogno per eccellenza: A-One Pattaya offre lusso e qualità. Tutta la proprietà è attrezzata per disabili, le came-re sono accessibili e la spiaggia offre ac-cesso rampa e passerelle.

5. Freedom Shores, Isla Aguada, Messico

Il proprietario di questo resort è un vetera-no di guerra diventato tetraplegico a causa di un incidente come sub. La struttura è accessibile e lo sono anche i dintorni vi-sitabili grazie a taxi e imbarcazioni studia-te appositamente per l’accesso in sedia a rotelle.

6. Hanauma Bay, Honolulu

Questa spiaggia si trova sull’isola hawaia-na di Oahu e mette a disposizione delle sedie a rotelle appositamente attrezzate per gli utenti con esigenze particolari. Nei

pressi è possibile affittare anche apparta-menti accessibili.

7. Cancun, Messico

Cancun è una delle destinazioni mare più accessibile in sedia a rotelle. Percorsi ad hoc e rampe si trovano lungo la spiaggia di Cancun e in alcune località vicine.

8. Key Largo, Florida, USA

La spiaggia è accessibile tramite rampe e passerelle in legno. Ma uno dei punti forti del luogo è quello di offrire alle persone con disabilità la possibilità di fare immersioni o snorkeling. Alcune società locali dispon-gono di imbarcazioni con sollevatori per un facile trasferimento in e fuori dall’acqua delle persone con disabilità motoria.

9. Manly Beach, Australia

Una breve corsa in traghetto dalla terrafer-ma porta a Manly Beach. Si tratta di una località molto accessibile con caffè, risto-ranti e negozi, c’è molto da vedere e da fare oltre il tempo trascorso sulla spiaggia stessa. Tra Manly e Shelley Beach c’è una passerella per arrivare sulla spiaggia e no-leggiare le sedie ad hoc per spostarsi sulla sabbia.

Link di riferimento:

http://viaggi.corriere.it/viaggi/vacanze/gallery/9-spiagge-accessibili-sogno/?ref=237977#gallery

Page 77: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

71

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Un ventennale all’insegna del turismo come vettore del dialogo tra le culture e dell’integrazione sociale. Questo il mes-saggio che lancerà la Borsa mediterranea del turismo archeologico in programma nell’area compresa tra gli antichi templi di Paestum dal 26 al 29 ottobre. Unico salo-ne espositivo al mondo dedicato al patri-monio archeologico e all’ ArcheoVirtual è luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo culturale. Inoltre è l’occasione di incontro per addetti ai la-vori, consorzi, operatori turistici e culturali nazionali ed esteri, enti e Regioni e per chi viaggia. Oltre a ciò, è opportunità di busi-ness nella location suggestiva del Museo archeologico con il workshop tra la do-manda estera selezionata dall’Enit e l’of-ferta culturale ed archeologica. “Raggiun-gere il traguardo dei vent’anni è un risultato straordinario”, dichiara ad Affaritaliani Ugo Picarelli, ideatore e direttore dell’evento. “Soprattutto per l’unanime riconoscimento internazionale che l’evento è stato capace di ricevere fino adesso. Il merito va agli enti che hanno sostenuto la felice intuizione. In primis la Provincia di Salerno che nel 1988 lanciò l’evento, la Regione Campania che negli ultimi anni ne ha raccolto il testimone assicurandone la continuità, il Comune di Capaccio Paestum che si è assunto l’one-re di assicurare le spese logistiche quan-do la Borsa nel 2013 ha scelto il Parco archeologico quale sua location attuale. La presenza, in occasione del ventennale, di Taleb Rifai, segretario generale dell’Or-ganizzazione mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (Unwto), darà ampio risalto

Alla Bmta il turismo come vettore del dialogo interculturale

Picarelli, l’unico salone espositivo al mondo dedicato al patrimonio archeologico mondiale

internazionale oltre all’inserimento del-l’evento nel programma ufficiale dell’Anno del Turismo sostenibile indetto dall’Onu. La recente riforma del Mibact -aggiun-ge Picarelli- rende inoltre più sinergico ed efficace il rapporto con il Parco archeo-logico, senza nulla togliere alla presenza preziosa dei soprintendenti succedutisi”. La Bmta si conferma, dunque, tra i più im-portanti eventi a livello internazionale sulla conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio culturale archeologico. Ovvero sulla filiera culturale mondiale ed italiana. “L’archeologia rappresenta il filo rosso del-la memoria da cui partire per confrontarsi e dialogare tra culture differenti che hanno una tradizione millenaria. Per questo, al di là delle appartenenze religiose o politiche, ogni cittadino del mondo dev’essere con-sapevole che il patrimonio culturale è un bene che va difeso da tutti i Paesi che fan-no della democrazia il loro baluardo. Per tale motivo, la Bmta è riconosciuta best practice per l’impegno a favore del dialogo interculturale. Non solo per la partecipazio-ne al salone espositivo di oltre trenta Paesi esteri, ma anche per dedicare nell’ambito del programma due significativi momenti: il ricordo dei tragici eventi luttuosi al Mu-seo del Bardo e a Palmira e ricordare che la cultura è rappresentazione dell’identità nazionale di un popolo”, sottolinea il diret-tore Picarelli.Link di riferimento:

http://www.affaritaliani.it/costume/alla-bmta-il-turismo-come-vettore-del-dialo-go-interculturale-502174.html

Page 78: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

72

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Dodici monumenti da salvare

L’ultimo rapporto di Global Heritage Fund lancia l’allarme sul degrado in cui versa il pa-trimonio artistico dei paesi in via di sviluppo. Ecco uno dei tesori architettonici che stanno per svanire per sempredi John Roach

L’eredità swahili�Fotografia di Bobby Haas, National Geographic��Addossati uno sull’alto, i tetti di Lamu, in Ken-ya, formano un mosaico in questa fotogra-fia aerea. La città vecchia di Lamu, procla-mata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, risale al XII secolo ed è uno dei siti meglio preservati dell’antica cultura swahili.��Oggi la principale minaccia per il sito, che può van-tare numerosi esempi dei tradizionali stili ar-chitettonici swahili, è il progetto di costruire un porto e altre infrastrutture per l’industria petrolifera. Secondo il rapporto del Global Heritage Fund, ne deriverebbe “un aumen-to senza precedenti della popolazione, con forti rischi per l’integrità naturale e culturale della regione”.

http://www.nationalgeographic.it/popoli-culture/2010/10/25/foto/dodici_monumen-ti_da_salvare-128330/4/#media

Le Cinque Terre tra le coste �più belle per Nat Geo

La rivista Traveler di National Geographic presenta i 99 luoghi di mare migliori al mondo da un punto di vista naturale e della gestio-ne ambientale, selezionati da un comitato di 340 esperti non in base alla loro fama ma alla loro integrità. Ecco uno dei più votati.

84 voti: Penisola di Avalon, Terranova�Fotografia di Barrett & MacKay, Corbis�

�La costa aspra e selvaggia di Terranova è punteggiata da abitazioni che sembrano abbarbicate alla roccia. La classifica annua-le (alla settima edizione) non è stata stilata sulla base della popolarità dei luoghi, ma della loro autenticità e dello stato di pre-servazione. Sono state considerate quelle qualità che rendono una destinazione unica, e l’”integrità del luogo”.�In tal modo coste remote e meno note possono essere sta-te classificate più in alto rispetto a località molto famose. ��Sono qualità il cui giudizio è molto soggettivo. Per questo la rivista Tra-veler della National Geographci Society ha messo insieme un panel di 340 persone, esperte in vari settori: tutela del patrimonio storico e archeologico, turismo sostenibile, ecologia, geografia, gestione dell’ambien-te, giornalismo specializzato, fotografia.��E’ stato chiesto agli esperti di considerare solo luoghi di cui avevano un’esperienza e una conoscenza diretta, e di valutarli sulla base di sei criteri: qualità ecologica e ambientale; integrità sociale e culturale; condizioni dei siti archeologici e degli edifici storici; bellezza estetica; qualità della gestione del turismo; e uno sguardo al futuro in prospettiva.

Genova, Rolli Days: appuntamento con l’Unesco e la storia

Alla riscoperta culturale e turistica della cit-tà grazie ai due temi portanti dell’edizione di Ottobre dei Rolli Days

È una delle più attese manifestazioni cultu-rali quella dei Rolli Days, che, come ogni anno dal 2009, arriva puntuale a Genova a promuovere e valorizzare il Sistema delle

Page 79: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

73

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Strade Nuove e dei Palazzi dei Rolli, ri-conosciuto Patrimonio Unesco dal 2006. Visitare i Rolli significa godere di una chiave di lettura diversa per la riscoperta culturale e turistica della città: questo grazie alla loro ricchezza architettonica, artistica, storica e culturale che conservano, unita alla straor-dinaria diffusione che hanno nel centro sto-rico genovese.��I Rolli di Genova, più preci-samente i Rolli degli alloggiamenti pubblici, erano le liste dei palazzi e delle dimore delle nobili famiglie che, ai tempi dell’antica Re-pubblica, ambivano ad ospitare le alte per-sonalità che arrivavano in città per le visite di stato, il tutto sulla base di un sorteggio pubblico. Nei secoli successivi le stesse abitazioni hanno ospitato viaggiatori illustri, ma quello che li rende cosi straordinari, oltre alle monumentali proporzioni, è il fatto che siano stati edificati dai migliori architetti del Cinque e del Seicento e decorati dalle opere di pittori di fama internazionale. Tra i nomi celebri spiccano Orazio Gentileschi, Pieter Paul Rubens, Luca Cambiaso, Domenico Piola e Gregorio De Ferrari.

L’IMPORTANZA DEI ROLLI DAYS

Il sito Unesco Genova: le Strade Nuove e il sistema dei palazzi dei Rolli comprende quarantadue palazzi nobiliari appartenuti a banchieri, armatori, mercanti delle famiglie più ricche e potenti dell’epoca. Ecco che, grazie a questo tipo di manifestazione, viene svelato al grande pubblico il ricchissimo pa-trimonio storico ed architettonico genove-se in essi contenuto. L’edizione di ottobre 2017, in programma il 14 e il 15, snoda il suo percorso da Via Garibaldi a Via dei Giu-stiniani, toccando Via Balbi, Via del Campo, Via San Luca, ed ha due temi portanti.��Il primo è intitolato “Sulle tracce dei bene-fattori e mecenati genovesi” ed invita a ripercorrere le gesta di quelle famiglie che, oltre a far costruire i Palazzi dei Rolli e ad arricchirli di straordinarie opere d’arte, erano capaci di grandi gesti di generosità e di una continua attività di beneficenza. Un memo-rabile esempio lo offre il complesso dell’Al-bergo dei Poveri, la struttura voluta dalla Repubblica di Genova nella seconda metà del Seicento come centro di assistenza per i bisognosi. Il complesso oggi ospita una parte delle attività didattiche dell’Università di Genova ma anche una splendida chiesa ed importanti collezioni d’arte. Altrettanto significativo per conoscere le storie delle fa-miglie aristocratiche genovesi è il patrimonio di documenti conservati nell’Archivio del Magistrato di Misericordia, l’Ente attraver-so cui la Repubblica e la Diocesi di Genova

gestivano lasciti, eredità e altre forme di be-neficenza rivolte ai bisognosi, agli orfani, agli ospedali cittadini, attività talmente comuni e diffuse da richiedere la creazione di una isti-tuzione dedicata.In concomitanza con i Rolli Days aprirà al pubblico “Domenico Piola 1628-1703 – Percorsi di Pittura Barocca”, la prima mostra monografica dedicata al pittore, in programma a Palazzo Lomellino in Strada Nuova, dove alcuni percorsi tematici illustra-no la poliedrica attività dell’artista genove-se.�

http://www.lastampa.it/2017/10/13/so-cieta/viaggi/italia/genova-rolli-days-ap-puntamento-con-lunesco-e-la-storia-X7nyg34tqsBMVZvhiz6vnN/pagina.html

I siti Unesco della Cina

La grande muraglia�Fotografia di Yimei Sun, Getty Images�

Lunga oltre 8.000 chilometri, la Grande Mu-raglia cinese fu costruita a partire dal regno del primo imperatore, Qin Shi Huang, nel III secolo d.C. ��Con i suoi 50 siti Patrimonio dell’Umanità, la Cina è seconda solo all’Ita-lia in questa speciale classifica compilata dall’Unesco. Tra queste località protette per il loro “eccezionale valore culturale e natura-le” compaiono palazzi appollaiati su monta-gne, aree protette per panda giganti, villaggi tradizionali che trasportano il visitatore nel passato. ��I siti più celebri, come appunto la Grande Muraglia o l’esercito di terracotta voluto dallo stesso primo imperatore, non hanno bisogno di presentazioni. Ma questo immenso paese ne offre un’incredibile varie-tà, pronta per essere esplorata.

http://www.nationalgeographic.it/wallpa-per/2017/05/22/foto/cina_siti_unesco-3538072/1/

Page 80: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

74

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Turismo sostenibile in Italia

L’Italia detiene, probabilmente, più proverbi geografici di qualsiasi altro Paese europeo: vedi Napoli e poi muori, Tutte le strade por-tano a Roma, Ogni volta che descrivo una città dico qualcosa di Venezia... In Piemonte è stato lanciato il movimento Slow Food che detta nuove leggi etiche sul consumo globa-le degli alimenti.

L’arte italiana è venerata in tutto il mondo, la gloria di Leonardo, la maestosità di Miche-langelo... per non parlare della grandezza romana fino alla sublime eleganza e audacia del design e della moda contemporanea.

Insieme a uno ricca storia, arte senza egua-li e un irresistibile cultura enogastronomica, l’Italia detiene beni naturalistici di inestimabili valore: profonde vallate, grandi laghi, vulcani ancora attivi, sentieri incontaminati, splen-dide coste, vigneti, colline.... In un contesto del genere, la cultura del turismo sostenibile e sostenibile non poteva che trovare terreno fertile.

Il turismo sostenibile in Italia sembra essere partito su basi solide anche se la burocrazia talvolta rallenta i progressi. Stando a quanto riporta Responsible Travel, le mete turistiche più popolari stanno apportando modifiche concrete al fine di ridurre le emissioni di CO2 mediante l’impiego di politiche anti-spreco: riciclo, risparmio energetico e impiego di materiali ecocompatibili. In diverse località, (il Resposible Travel riporta l’esempio vir-tuoso dell’incoming turistico sulle Dolomiti) stanno proponendo autobus a metano o elettrici e al ristorante c’è la tendenza a pro-porre “menu a km zero”.

Quella del menu a km zero è una manna dal cielo per l’economia regionale: le strutture ricettive propongono alimenti promuoven-do il marchio IGP (identificazione geografica protetta) e i prodotti tipici locali così da inco-raggiare l’economia e l’operato delle piccole aziende del posto.

Il turismo sostenibile decentra l’afflusso tu-ristico non solo distribuendolo in più località ma anche lungo tutto l’arco dell’anno. Se fino a qualche tempo fa per fare turismo si aspettavano le vacanze estive e si prende-vano d’assalto le grandi città d’arte... oggi c’è un minimo accenno al cambiamento ed è quello che sta tentando di fare il turismo sostenibile.

Il turismo sostenibile in Italia porta il viaggia-

tore alla scoperta delle realtà rurali tipiche del Belpaese. Non solo città d’arte, chiese, mu-sei e monumenti, certo, ancora oggi le città d’arte costituiscono la principale attrazione del nostro Paese ma ci sono estese aree di interesse naturalistico, località rurali e realtà che hanno molto da offrire. Il turismo soste-nibile punta proprio a questo: invogliare i visi-tatori a esplorare altro e muovere l’economia in modo da “sostenere” le piccole comunità rurali. In questo contesto il visitatore potrà immergersi in quelli che sono gli autentici stili di vita nostrani, si rafforza l’immagine dell’agriturismo e si interfaccia al turista la possibilità di alloggio in alberghi diffusi. Con il turismo sostenibile in Italia, cresce il valo-re delle sagre di paese, del prodotto tipico, della cultura e tradizione locale, così tanto da poter attirare turismo anche lontano dai periodi di alta stagione.

https://www.ideegreen.it/turismo-sostenibi-le-in-italia-59360.html

Turismo sostenibile: 2017 l’Anno del boom

Sta cambiando le strutture, i viaggiatori, l’economia del viaggio. E secondo l’Onu il Turismo sostenibile ed equosolidale che ri-spetta i popoli e i luoghi, è destinato a cam-biare il mondo. In meglio. Le cifre, le ultime tendenze, le eccellenze, gli indirizzi per par-tireIl mondo salvato dai viaggiatori. Era la gran-de idea dietro questo 2017, dichiarato dal-l’Onu Anno Internazionale del Turismo sostenibile. Tema: come trasformare l’indu-stria a più rapida crescita del pianeta – 1100 miliardi di euro di fatturato globale secondo la World Tourism Organization, un decimo del Pil complessivo, più di un miliardo di per-sone in movimento ogni anno – nella forza buona capace di abbattere muri sociali e culturali. E di salvare dall’inquinamento, dal-l’incuria, dagli sprechi, la bellezza del mon-do, che si parli della Grande Barriera Coralli-na o del borgo sulla collina alla periferia della propria città. Un anno di buoni propositi, al-lora, e anche di bilanci. Per scoprire che il viaggiare green, nel rispetto dell’ecosistema e delle comunità incontrate (in questa acce-zione di parla anche di turismo responsabile, o solidale) è ormai sentimento diffuso, mo-vimento di massa senza più grandi confini di budget, età, istruzione. Anche da noi.Secondo uno studio di Espresso Commu-nication per ConLegno oggi il 48% degli italiani vuole adottare in vacanza “azioni ri-

Page 81: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

75

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

spettose per l’Ambiente”. E per il portale di recensioni Trip Advisor il 38% intendeva farlo nel 2017. La domanda green cresce del 9% l’anno secondo l’osservatorio della Bor-sa Italiana del Turismo, che all’ecoturismo ha dedicato l’edizione dello scorso aprile, mentre secondo la Fondazione Univerde un 16% degli italiani dice di praticare solo turismo sostenibile. Nella foto sopra: La baia di Wulaia, nella Patagonia cilena. Il Cile era al terzo posto nella top 10 delle mete turistiche etiche del 2017 secondo Ethical Traveler. Nella giungla o nel borgo“Questo turismo consapevole nasce per rispettare l’ambiente e le persone, ma c’è anche l’esigenza più profonda di un viaggio che ci assomigli di più, ci coinvolga fino in fondo”, spiega Giovanni Viganò, docente di Organizzazione e Promozione di Territori turistici all’Università Bocconi di Milano. “Negli Anni 60 e 70 il turismo era la fuga dal-la città, e il paesaggio era solo il fondale di questi lunghi break, congelato nelle cartoli-ne. Negli Anni 80 il Wwf e Legambiente, e un fiorire di iniziative degli enti locali, ci han-no insegnato che esisteva un territorio: si è iniziato a cambiare meta per vedere posti nuovi, e i più volenterosi studiavano la storia della zona. Infine, dagli anni 2000, prima una minoranza illuminata, poi una parte crescen-te dei viaggiatori ha iniziato a volerci entrare, dentro a quel paesaggio, a voler conoscere la gente del posto, il loro cibo, perfino i loro problemi”.La morale? Un decennio e passa di voli low cost e recensioni on line ci h resi tutti turisti più esperti, protagonisti, che cercano e pos-sono avere – grazie alla diversificazione del-l’offerta, alla facilità con cui si può scegliere con un click dallo smartphone – un viaggio che rappresenti i propri gusti e rispetti i pro-pri valori. Come l’ecologia, che abbiamo introiettato con pratiche come la raccolta differenziata. Ma non solo. Personalizzato, più aperto alla ricchezza infinita delle cul-ture, dei sapori, delle storie del mondo, il viaggio diventa adesso davvero esperien-za unica, una piccola scelta di vita. E non la ricreazione da essa. Secondo l’inchiesta di Espresso Communication, per il 53% degli intervistati sostenibile è il viaggio che fa incontrare le tradizioni culturali e enoga-stronomiche del posto, fa entrare in contatto con la natura (48%) e contribuire allo svilup-po locale (34%). E quali sono le sue pratiche più caratterizzanti? L’impiego di guide locali per scoprire aree protette e borghi storici, ha risposto il 57% del campione, l’utilizzo di prodotti il più possibile a chilometro zero (54%), la possibilità di vivere la vacanza la-

sciando l’auto a casa (55%).Un viaggiare con gli occhi aperti che fa bene al viaggiatore, il quale magari acquista una conoscenza più critica di risorse date per scontate, dall’acqua della doccia in hotel al cibo avanzato al buffet, e apprende l’origine dei prodotti che arrivano da tutto il mondo nel supermercato sotto casa. “Il turismo re-sponsabile è destinato a influenzare il modo stesso di consumare”, sosteneva Chiara Mio, direttore del Master in Economia e ge-stione del Turismo all’Università veneziana di Ca’ Foscari, a margine della presentazione dei dati di Espresso Communication, “Inse-gnerà la sobrietà, l’equità, il rispetto”. A noi, e a chi produce turismo. Perché il vero feno-meno recente è la velocità e radicalità con cui “il senso per il green” riorienta le strate-gie dei piccoli, grandi, grandissimi operatori. Ridisegnando la percezione di servizi e luo-ghi. E inventando un lusso nuovo.

Più belli e più buoniPer scoprirlo, c’è la sezione Green dei Wor-ld Travel Awards, premio dell’eccellenza alberghiera assegnato da una commissio-ne di esperti e operatori. Nel 2016 era pri-mo al mondo l’Anantara Hua Hin Resort, sul golfo del Siam, Thailandia, un sogno di bungalow e lagune fiorite in stile thai tradizionale.“Mutazioni strutturali per una nuova sensibilità diffusa“, riassume Mauri-zio Davolio, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, il cui por-tale offre la più completa mappa italiana di strutture e servizi green. “Se tutto è iniziato con un pubblico di nicchia e un pugno di operatori specializzati, oggi queste espe-rienze sono studiate e, dove possibile, fat-te proprie dai grandi marchi. Per il semplice motivo che la richiesta può solo aumentare. La riconversione può solo accelerare.” Non solo. “L’approccio green, per un hotel come per gli amministratori di una città d’arte, na-sce come scelta etica, magari di marketing”, continua Viganò, “ma, sul lungo termine, è anche il più giusto a livello economico e ge-stionale. Sostenibilità è pensare, insieme al-l’ospite, un’offerta mirata che riduce gli spre-chi e le forzature degli hotel tutti identici, del tutto compreso, del pacchetto: c’è voglia di formule più aperte. Sostenibile è soprattutto l’uso più efficiente le risorse a disposizione. Il territorio come la gente e i saperi del luogo in cui si opera.” Secondo Univerde il 41% dei viaggiatori italiani oggi si informa prima di partire sulla sostenibilità delle strutture, e il 44 si dice disposto a spendere anche di più (fino al 20%) per avere la certezza di ser-vizi amici dell’ambiente. Secondo Booking.com, motore di ricerca dei pernottamenti, 7

Page 82: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

76

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

viaggiatori su 10 nel mondo sono orientati nello scegliere un albergo dalla presenza, o meno, di pannelli solari; sempre di più sono disposti a piccoli sacrifici in camera in nome dell’ecologia: la doccia a basso flusso, per dire (89%), o lenzuola sostituite meno di fre-quente (75%).TripAdvisor stila invece ogni anno la lista degli EcoLeader, i resort, hotel o b&b che più si impegnano nella sostenibilità. “Sono le strutture che aderiscono volontariamente al sondaggio”, spiega il portavoce Michele Andreoli, “compilando un questionario che tocca ogni aspetto dell’ospitalità, dai rifiuti ai materiali edili utilizzati. Tutto poi verificato a campione da un’organizzazione indipen-dente, The Cadmus Group. Poi, i dati sono incrociati con le recensioni e i punteggi degli utenti.” Nella foto sotto, la piscina panora-mica con vista sulle Alpi dell’Hotel Leitlhof – Dolomiten a San Candido (Bz). Al quinto posto nella classifica 2017 degli Ecoleader platino di TripAdvisor, in cui il Trentino Alto Adige era quest’anno la regione più rappre-sentata.È in Italia un’autentica eccellenza: il Lefay Resort & SPA Lago di Garda di Gargna-no, primo per gradimento tra gli EcoLeader Platino (col massimo punteggio ottenibile dal questionario) d’Italia e d’Europa. Una struttura che vanta il 100% di compensazio-ne delle CO2 emessa (una parte dei ricavi è reinvestita in progetti che riequilibrano l’ im-patto sull’atmosfera), che nel 2016 è risulta-ta la miglior Destination Spa ai World Spa e Wellness Awards, ma vanta anche un +6% di fatturato operativo. “Quando è nato il Le-fay, nel 2006, la sensibilità per il sostenibile non era così diffusa”, spiega il Managing Di-rector Alcide Leali Jr.. “Ma volendo realiz-zare un brand di riferimento internazionale nel wellness, abbiamo pensato che il be-nessere debba coinvolgere anche l’ambien-te. Realizzare una struttura a basso impatto comporta spese medie del 20% in più, ma a chi voglia intraprendere questo percorso ricordo che, per quanto riguarda ad esem-pio i consumi energetici, il forte investimento iniziale si ripaga quasi subito. Oggi vogliamo lavorare ancora sul rapporto con il territorio e sull’uso di prodotti e personale del luogo. Insieme alla nuova mobilità ecologica (siamo stati tra i primi a installare le centrali di rifor-nimento Tesla per le auto elettriche) credo sarà la tendenza del futuro: mai più resort-fortezze isolati dalla realtà locale”. Nella foto sotto, la Grande Limonaia, ristorante del Le-fay Resort & Spa di GragnanoIstituzionale, molto rigoroso, l’Ecolabel, che compie ora 25 anni, è invece il marchio del-la Comunità Europea che certifica il ridotto

eco-impatto di beni o servizi nel loro intero ciclo produttivo. Anch’esso parte dall’au-tosegnalazione delle aziende ma viene poi confermato dagli esperti. Quest’anno l’han-no conquistato fra le altre strutture d’eccel-lenza come l’Hotel Spa Le Grotte di Genga (An), o esperimenti come l’Open 011, ostello e spazio culturale di Torino. Ma a orientare chi viaggia ci sono anche il marchio inter-nazionale Green Globe, o le “foglie” con cui il network Lifegate, tra i primi a parlare in italia di biologico e sostenibilità, premia chi rispetta il suo Rating di Sostenibilità e il suo Manifesto del Turismo sostenibile.

Sentieri positiviQuanto ai viaggi organizzati, proprio Lifega-te ha appena lanciato un suo carnet di eco-viaggi Lifegate Experience, in collaborazione con operatori specializzati. Altri se ne trova-no tra gli ospiti di IT.A.CÀ, festival itinerante del turismo responsabile che il 16 settem-bre riparte da Rimini, sul sito dell’Aitr o tra gli espositori di Fà la cosa giusta, fiera del vivere sostenibile di marzo a Milano. Del resto per Tripadvisor un italiano su 3 preferi-sce tour con “soluzioni green”. A partire dal mezzo: veicoli ibridi, magari, meglio ancora la bici, perfetto a piedi. Di qui anche il suc-cesso crescente del trekking e dei cammini storici: un partire che usa solo la più compa-tibile delle energie,quella umana, fa immer-gere nel territorio chi lo pratica, fa incontra-re gente e sapori, e si modella sui tempi di ogni viaggiatore. “È il viaggio-esperienza per definizione”, conferma Pietro Reitano di Al-treconomia, associazione e editore attento al mondo dei camminatori (con le sue guide alle grandi Vie) e alle modalità alternative an-che per visitare le mete più classiche (vedi la guida tutta solidale al Kenya, lontana dai resort). “Un’esperienza che esalta un’altro aspetto del viaggio green: la scoperta di luoghi non ancora organizzati per il turismo di massa. Intatti eppure a volte a due passi dalle città.” Come la Val Grande, la Valtra-montina o altre idee dalla guida Altrecono-mia a L’Italia Selvaggia.(Con)divide et impera

Altra modalità che esplode oggi (anche) in sintonia col sentimento eco è lo sharing, la vacanza in cui si condivide: la casa, come con ScambioCasa, la barca, come con Ho-laboat, o ancora il camper o il divano. Senza dimenticare le piattaforme che portano in abitazioni private con il peer-to-peer. AirBnb, al di là dei problemi burocratici legati a una legislazione in evoluzione, sta cambiando il turismo: offrendo posti letto low cost in mete altrimenti proibitive, o in luoghi dove finora,

Page 83: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

77

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

semplicemente, non ce n’erano. Soluzioni che permettono un vero incontro col luogo, che è poi il senso delle nuove AirBnb Expe-rience con insider locali che offrono il loro tempo e la loro esperienza: dall’Avana vista con la cantante cubana alla Los Angeles con la guida-surfista. Un modo di narrare il territorio che da tempo utilizziamo anche nei reportage di Dove. Si tratta di formule soste-nibili perché inserite nel contesto originario: secondo Airbnb in Europa nel 2016 i suoi viaggiatori “hanno contribuito a un risparmio di energia pari a quella occorrente a 566mila case”, mentre “il 94 per cento degli host at-tua pratiche ecocompatibili”, da imparare e riportare a casa.

Gita a green cityViaggiare insegna. Lo pensano i turisti del “viaggio green d’istruzione”, esperti e ap-passionati che intraprendono tour nelle mete più eco-influenti (in Italia li propone Kyoto Club: tra i pannelli solari di Friburgo (alla città tedesca Dove settembre dedica un weekend, a pag. 38), nella iperciclabile Oslo o tra le centrali eoliche della Danimar-ca con i tour di State of Green. O nell’Eu-ropean Green Capital scelta ogni anno dall’Ue: quest’anno era la tedesca Essen (vedere Dove settembre 2016). O ancora seguendo liste come l’Enviromental Per-formance Index dell’Università di Yale de-gli eco-Paesi più virtuosi, dove domina da sempre la Scandinavia. Lo pensano i mind builder, baby boomer che oggi vanno per gli “anta” e sono una fra le tribù di consumatori italiani più interessanti e influenti, secondo il Future concept lab di Milano: gente che sceglie, pensa, ha fame di cultura e parte-cipazione. E al villaggio all inclusive preferirà magari il No-MafiaBike Tour del miniopera-tore Sloways, tra le strutture e i produttori di Addiopizzo, in trincea contro la criminalità.E siamo solo all’inizio. Cresce il turismo sostenibile dei congressi, settore che da sempre smuove risorse e detta la linea (se ne parlerà a un convegno curato da Digital Mice a settembre a Milano). C’è chi, come Planet Viaggi, propone viaggi di nozze so-stenibili, in strutture eco o visitando, magari, un villaggio africano. E “in Italia esploderà il turismo di comunità”, annuncia Viganò, “forma di cooperazione in cui amministra-tori, produttori, sponsor, cittadini e turisti sono uniti in un progetto di accoglienza e di marketing del territorio”. È il turismo che sal-va paesi spopolati, come insegna Cerreto dell’Alpe, borgo medievale dell’Appennino Tosco Emiliano dove, dal sindaco al fornaio, tutti contribuiscono al progetto “Briganti di Cerreto”. Quello che può recuperare un

prodotto della terra o l’artigianato perduto, rilanciare un parco naturale, un sito archeo-logico, un vecchio quartiere. Un turismo che cambia i luoghi. E le persone.

http://viaggi.corriere.it/viaggi/eventi-news/turismo-sostenibile-2017-lanno-del-boom/?refresh_ce-cp

Torino capitale del turismo sostenibile: al via il progetto “NEZEH”, alberghi “green” e “zero-energy”.

Una strategia regionale ed europea per il ri-lancio degli alberghi di piccole e medie di-mensioni in chiave ambientale.

In una recente indagine condotta dal porta-le TripAdvisor, l’83% degli albergatori italia-ni ha dichiarato di aver già adottato misure ecofriendly, conquistando il secondo posto nella graduatoria europea. La crisi economi-ca e finanziaria che dal 2008 attanaglia l’Ita-lia e gran parte dell’Europa sta spingendo le imprese a trovare nuove soluzioni per torna-re a crescere e sostenere la competizione internazionale. L’ambiente, in tale contesto, torna ad essere una risorsa da valorizzare e non da sfruttare senza criterio. Le bellezze paesaggistiche, naturali, artistiche ed ar-chitettoniche compongono un quadro dalle mille sfaccettature che le aziende dovranno saper decifrare e sfruttare a loro vantaggio. Ecco perché il progetto “Nearly Zero-Ener-gy Hotels” (NEZEH) si pone sulla strada di una riscoperta delle bellezze paesaggisti-che, come occasione di crescita per la co-munità e le imprese sul territorio, a partire da un’idea diversa di turismo, innovativo e più sostenibile.In Italia, la Città di Torino si candida come leader di questo nuovo processo di tra-sformazione economica e culturale, che si muove dall’esigenza di intervenire sugli edi-fici esistenti, nell’ambito del settore privato dell’ospitalità turistico alberghiera, secondo il principio Nearly Zero Energy Buildings: ri-dotti consumi energetici (tendenti a zero), in-troduzione di fonti energetiche alternative e rinnovabili, efficienza di rete, ottimizzazione delle risorse, nuove soluzioni green tech.Dimostrare di essere capaci a fare sistema è un ennesimo valore aggiunto nella com-petizione per attrarre le risorse necessarie all’avvio dei progetti e per ottenere l’atten-zione dell’Unione europea ed altri enti in-ternazionali. “Questa capacità di porsi in rete è al centro del progetto Torino Smart City e ci rende ottimisti di fronte al prossimo avvio dell’8° Programma quadro della Com-missione europea 2014-2020, dove il tema

Page 84: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

78

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

dell’energia sarà in primissimo piano“, ha di-chiarato Enzo Lavolta, assessore all’Inno-vazione, sviluppo e sostenibilità ambientale della Città di Torino.“Il Programma Intelligent Energy Europe, lanciato nel 2003, è uno dei principali metodi con i quali la politica energetica dell’Unione Europea, “Europa 2020”, va incontro alle sfide energetiche promuovendo business e innovazione tecnologica – ha affermato il direttore di SiTI- Istituto Superiore sui Siste-mi Territoriali per l’Innovazione, prof. Giulio Mondini – nostro obiettivo è realizzare un parco edifici ad altissima prestazione, nel quale il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo sia coperto in misura molto si-gnificativa da energia da fonti rinnovabili: il principio del Nearly Zero Energy Buildings (NZEB)”. Presentato all’interno del Programma di cooperazione Intelligent Energy Europe, nel maggio 2012, da un consorzio costitui-to da dieci partner europei, tra i quali SiTI, NEZEH ha superato positivamente la sele-zione su più di 400 progetti in gara. L’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innova-zione, centro di ricerca senza scopo di lu-cro fondato da Compagnia di San Paolo e Politecnico di Torino, ha il ruolo di Regional Leader, ossia di coordinatore nazionale del progetto, affiancato da un Comitato Locale di Coordinamento di cui fanno parte: Città di Torino, Fondazione Torino Smart City, Regione Piemonte, Ente Turismo Alba Bra Langhe e Roero, Consorzio Turistico Langhe Roero e Monferrato e IS.NA.R.T scpa – Istituto Nazionale Ricerche Turisti-che, Unioncamere Piemonte.

Un sostegno deciso da parte degli enti lo-cali, Istituzioni e centri di ricerca che ha fa-vorevolmente colpito L’EACI, Executive Agency for Competitiveness & Innovation della Commissione Europea, dando forza ed evidenza al progetto, in termini di condi-visione degli obiettivi e partecipazione delle realtà territoriali. Il target del progetto è quello degli alberghi di piccole e medie dimensioni che rappre-sentano il 90% della ospitalità europea e proprio le piccole medie imprese sono soli-tamente meno inclini, per motivi di sosteni-bilità economica, ad impegnarsi ad adottare misure per il raggiungimento dell’efficienza energetica.NEZEH, che ha preso avvio il 1 aprile 2013 e durerà 36 mesi, intende lavorare conside-rando il quadro giuridico di ogni paese, per aumentare il numero di strutture ricettive NZEB. Si studieranno i principali ostacoli del mercato che impediscono ai proprietari di hotel di PMI di investir nei progetti di retro-fitting per ottenere livelli di consumo di ener-gia quasi zero, affiancando alcuni casi pilota (due per ogni paese aderente al Progetto) nelle fasi operative di efficientamento ener-getico: audit energetico, studio di fattibilità tecnico-economica, supervisione dei lavori, promozione e comunicazione sul mercato di riferimento delle strutture ricettive più virtuo-se.

https://www.key4biz.it/Smart-City-2013-04-Torino-Turismo-Alberghi-Energia-Am-biente-Zero-Energy-Efficienza-Consumi-Europa-217089/18750/

Page 85: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

79

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

Altri articoli on line:

Tema 1: Ambiente

• Corriere della Serahttp://www.corriere.it/ambiente/14_mar-zo_26/turismo-sostenibilita-l-esempio-friburgo-77ab1496-b506-11e3-a6d7-e7d475c5f9ab.shtml

• myNEWSdeskhttp://www.mynewsdesk.com/it/visit-norway/pressreleases/la-norvegia-ottie-ne-quattro-nuove-destinazioni-sostenibi-li-1447696 tema1

• Ecobnbhttps://ecobnb.it/blog/turismo-responsa-bile-italia/

• CISV( Comunità Impegno Servizio Volontariato)http://www.cisvto.org/turismo-responsa-bile-torino.html

• infoSOStenibilehttp://www.infosostenibile.it/noti-zia/2017-anno-del-turismo-sostenibile tema1

Tema 2: Patrimonio

• Ministero dei beni e delle attività culturali del turismo Segretariato regionale per il Piemonte temahttp://www.piemonte.beniculturali.it/in-dex.php/it/unesco/i-siti-iscritti

• IT.A.CA migranti e viaggiatori-festival del turismo responsabilehttps://www.festivalitaca.net/

• Associazione italiana turismo responsabilehttp://www.aitr.org/turismo-responsabi-le/le-proposte-dei-soci/europa/

• Il Posthttp://www.ilpost.it/emanuelamarchiafa-va/2017/04/11/turismo-sostenibile/

Tema 3: Economia

• VisitDenmarkhttp://www.visitdenmark.it/it/copena-ghen/attivita/copenaghen-continua-colti-vare-spazi-verdi

• TorinoOggihttp://www.torinoggi.it/2017/03/28/leggi-notizia/argomenti/economia-4/articolo/torino-punta-sul-turismo-sostenibile.html

• Sfoglia le notiziehttp://www.adnkronos.com/sostenibi-lita/appuntamenti/2017/02/27/anno-in-ternazionale-del-turismo-sostenibile_aqgWBcl5xtTtgnXu6vaPSL.html

• Città di Torino informAmbientehttp://www.comune.torino.it/ambien-te/turismosost/ecolabeleuropeo/index.shtml

Page 86: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

80

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

https://en.unesco.org/

http://www.centrounesco.to.it/

http://www.turism4development2017.org

http://www.affaritaliani.it/costume/alla- bmta-il-turismo-come-vettore-del-dialo- go-interculturale-502174.html

http://www.beniculturali.it/mibac/export/ MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/MibacU-nif/Comunicati/visualizza_asset.html_ 1172198430.html

https://books.google.it/books?id=ULR6fbdSxvgC&pg=PA11&hl=it&source=gbs_toc_r&cad=4#v=onepage&q&f=false

http://cf.cdn.unwto.org/sites/all/files/pdf/ sustainable_development_goals_brochu-re. Pdf

http://www.comune.roma.it/pcr/it/dip_pol_ r_pe_u_sv_l_dtsos.page

http://www.difesambiente.it/uomo_am- biente/turismo_sostenibile.aspx

https://ecobnb.it/blog/2013/09/turismo- sostenibile/

http://en.unesco.org/events/internatio-nal- conference-development-sustaina-ble-touri- sm-republic-karakalpakstan

http://www.ermes.net/turismo-sostenibi-le. Php

http://www.handylex.org/stato/d140689. shtml

https://www.ideegreen.it/cos-e-turismo- sostenibile-59337.html

https://www.ideegreen.it/turismo-soste-nibi- le-in-italia-59360.html

http://www.italia.it/it/info-utili-e-faq/dirit-ti- del-turista/strutture-ricettive-e-diritto-allo- spitalita.html

https://www.key4biz.it/Smart-City-2013- 04-Torino-Turismo-Alberghi-Energia-Am- biente-Zero-Energy-Efficienza-Consumi- Europa-217089/18750/

http://www.lastampa.it/2017/02/18/ scienza/ambiente/inchiesta/il-kenya- che-scommette-sul-turismo-sostenibi-le- 95KGsvYxXGLqJpgDAzrRSN/pagina. Html

http://www.lastampa.it/2017/05/19/ scienza/ambiente/attualita/toscana-re- sort-castelfalfi-il-nuovo-turismo-sosteni- bile-DUngWDsx3CbssMGBSsyRXP/pa- gina.html

http://www.lastampa.it/2017/05/26/so- cieta/viaggi/italia/turismo-sostenibile- in-italia-i-luoghi-pi-attenti-alla-natura- nHliv646AhVOHqXtXyAYmK/pagina.html

http://www.lastampa.it/2017/10/13/so- cieta/viaggi/italia/genova-rolli-days-ap- puntamento-con-lunesco-e-la-storia- X7nyg34tqsBMVZvhiz6vnN/pagina.html

http://www.lineadiretta24.it/viaggi/il-turi- smo-green.html

http://www.nationalgeographic.it/popoli- culture/2010/10/25/foto/dodici_monu-men- ti_da_salvare-128330/4/#media

http://www.nationalgeographic.it/wallpa- per/2017/05/22/foto/cina_siti_unesco- 3538072/1/

https://oggiscienza.it/2014/07/30/il-turi- smo-e-sostenibile-solo-se-e-accessibile/

http://www.pnab.it/cosa-facciamo/ turi-smo-sostenibile.html

http://www.pnab.it/cosa-facciamo/turi- smo-sostenibile/definizioni/turismo-so-ste- nibile.html

http://www.repubblica.it/viaggi/2017/ 06/03/news/un_treno_da_crociera_ per_scoprire_l_anima_del_sol_levante- 167121268/?ref=nrct-5

http://www.repubblica.it/viag- gi/2017/06/15/news/turismo_sostenibi- le_ecco_i_paesi_dove_la_natura_e_la_pri- ma_delle_attrazioni-167108020/

http://www.sacrimonti.net/User/index. php?PAGE=

https://scuolablog14.wordpress.com/ 2017/ 06/09/territorio-e-impatto-ambien-tale-2/

Page 87: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

81

Centro UNESCO di Torino PERCORSO FORMATIVO

http://sdt.unwto.org/content/about-us-5

https://www.tgtourismtv/2017/08/43597- 43597/

http://www.uildmmilano.it/turismo-so-steni- bile-solo-se-accessibile/

http://www.unesco.org/education/tlsf/mods/theme_c/mod16.html

http://www.unesco.org/education/tlsf/mods/theme_c/popups/mod16t04s01.html

http://whc.unesco.org/pg.cfm?cid= 31&id_site=106=en

http://unesdoc.unesco.org/images/0014/001475/147578e.pdf

http://www.unric.org/it/agenda-2030

http://www.viaggiarelibera.com/il-2017- anno-internazionale-del-turismo-soste-nibi- le/

http://viaggi.corriere.it/viaggi/eventi-news/ turismo-sostenibile-2017-lanno-del-boom/ ?refresh_ce-cp

http://viaggi.corriere.it/viaggi/vacanze/di- sabilita-spiagge-accessibili/

http://viaggi.corriere.it/viaggi/vacanze/ gallery/9-spiagge-accessibili-sogno/ ?ref=237977#gallery

http://www.viaggiosostenibile.com/green- week-2017/

http://whc.unesco.org/uploads/activi-ties/documents/activity-669-6.pdf

http://whc.unesco.org/uploads/activi-ties/documents/activity-669-7.pdf

Page 88: “Turismo sostenibile in Piemonte, a partire dai Siti ...€¦ · Mondiale UNESCO, il Centro per l’UNESCO di Torino ha proposto alle scuole del Piemonte il Percorso Formativo 2017/2018

82

Con il patrocinio e il contributo di

CENTRO PER L’UNESCO DI TORINOViale Maestri del Lavoro 10, 10127 Torino

Tel. +39 011 6965476 Fax +39 011 [email protected] [email protected]

www.centrounesco.to.it

con il patrocinio e la collaborazione di