“INDAGINE SULLA QUALITÀ DELL’ARIA NELLA CITTÀ DI...
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“INDAGINE SULLA QUALITÀ DELL’ARIA NELLA CITTÀ DI BELLUNO”
Dipartimento Provinciale ARPAV di Belluno Via F. Tomea, 5 32100 Belluno Italy Tel. +39 0437 935500 Fax +39 0437 30340 e-mail: [email protected]
Servizio Sistemi Ambientali Via F. Tomea, 5 32100 Belluno Italy Tel. +39 0437 935500 Fax +39 0437 30340
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Indice
Introduzione 5
Capitolo 1 Rapporto sulla qualità dell’aria per il comune di B elluno: anno 2008 7 Premessa 7 Parametri monitorati 7 Tecniche analitiche 8 Caratteristiche degli inquinanti monitorati 8
Particolato PM10 8 Monossido di Carbonio (CO) 9 Biossido di Azoto (NO2) 10 Ossidi di Zolfo (SOx) 10 Ozono (O3) 10
Composti organici aromatici 12 Benzene 12 Toluene 12 Xilene 12
Idrocarburi Policiclici Aromatici 12 Benzo(a)pirene 12 I Metalli 13
Piombo 13 Arsenico 13 Cadmio 14 Mercurio 14 Nichel 14
Il Quadro normativo 15 Risultati analitici dell'attività di monitoraggio nell’anno 2008: confronto con i limiti di legge 19 Analisi comparativa dei dati delle stazioni fisse di rilevamento di Belluno, Feltre e Pieve d’Alpago 21 Valutazione del trend poliennale di tutti i parametri rilevati 24 Valutazione stagionale, mensile, settimanale, giornaliera dei parametri monitorati 24 Scheda sintetica di valutazione 37 Considerazioni 38 APPENDICE – Applicazioni di indici di qualità dell’aria alla stazione di Belluno 39 ALLEGATO I: elenco dei campioni di metalli e Benzo(a)pirene estratti dall’archivio Sirav Capitolo 2 Composizione chimica delle Polveri sottili e stima delle emissioni 53 Valutazione della caratterizzazione del PM10 e sua variazione stagionale 53 Ioni inorganici 54
Ione Solfato 54 Ione Nitrato 54
Ione Ammonio 54 Ione Cloruro e Sodio 54
Gli altri cationi 54 Frazione non estraibile 55 Commento ai dati 55 Traccianti della combustione di biomasse 57 Analisi dei dati sui traccianti della legna da ardere e sugli IPA 59 La stima delle emissioni in atmosfera nel comune di Belluno 62 Definizione del contributo del traffico stradale nello scenario emissivo 64 Definizione del contributo del riscaldamento domestico nello scenario emissivo 65 Considerazioni 67
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Capitolo 3 Valutazioni modellistiche: mappe delle emissioni di PM10 e Benzene 68 lungo i principali archi stradali della Città di Be lluno I flussi di traffico 68 Andamento orario dei flussi di traffico 72 La stima delle emissioni 76 Le stima delle concentrazioni atmosferiche 79 Le mappe di dispersione di inquinanti PM10 e Benzene 80 La situazione media annuale 80 Situazioni sinottiche utilizzate nelle elaborazioni modellistiche con ADMS-URBAN 83
Le 9 situazioni sinottiche 83 Quadro riassuntivo delle simulazioni nelle diverse situazioni sinottiche 94
Analisi degli andamenti orari in Via Vittorio Veneto est – situazione sinottica 1 94 Valutazioni con campionatori passivi: confronto dei valori di BTX 96 (Benzene, Toluene, Xilene) tra le varie posizioni e postazioni di rilevamento negli ultimi anni (2003-2008) Confronto tra simulazioni modellistiche e campionatori passivi 98 Considerazioni 99 Conclusioni 100
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INTRODUZIONE Il presente documento è redatto a seguito della convenzione stipulata in data 9 maggio 2008. ARPAV predispone da diversi anni un programma di rilevamento della qualità dell'aria nel Comune di Belluno con la propria stazione di monitoraggio situata presso il parco comunale "Città di Bologna". Tale centralina risulta rappresentativa di gran parte del territorio comunale non potendo quindi cogliere le zone di "hot spot". Il presente studio ha consentito la valutazione dei dati raccolti nel corso del 2008, i quali sono stati comparati con l’andamento temporale dei parametri sia nell'ambito dell'anno indagato che, per confronto, con gli anni precedenti e anche con gli altri centri provinciali nei quali esiste una stazione di monitoraggio. Questo ha permesso di valutare l'evolvere della situazione e di metterla in relazione ad aree limitrofe. Gli inquinanti sono stati indagati sia con misuratori in automatico sia attraverso analisi di laboratorio. Le indagini on line si sono incentrate sul monitoraggio delle polveri sottili (PM10), dell'ozono (O3), del biossido di azoto (NO2), dell'anidride solforosa (SO2), del monossido di carbonio (CO), degli idrocarburi (HC), mentre le analisi di laboratorio hanno consentito di indagare la composizione delle polveri sottili. Sono stati infatti misurati i livelli di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) con particolare attenzione al benzo(a)pirene (BaP), alcuni metalli (arsenico, cadmio, mercurio, nichel, piombo), i principali ioni (ammonio, cloruro, nitrato, sodio, solfato) nonché taluni parametri indicatori della combustione di legna quali (esacosano, pentacosano, retene, siringolo, siringil-acetone e la vanillina). Si sottolinea l'aspetto innovativo della scelta di effettuare il controllo dei traccianti di combustione della legna che consente di costituire una banca dati di confronto per i prossimi anni sull'effetto di una delle fonti di emissione maggiormente caratterizzanti la qualità dell'aria cittadina. Si è inoltre mantenuta la serie storica di dati stimati con campionatori passivi. Elemento di rilievo è stato costituito dalla valutazione modellistica di 19 tratte stradali che rappresentano le arterie più rilevanti presenti nel territorio comunale. In tal modo si è potuto approfondire l'apporto degli inquinanti emessi dai veicoli nelle singole vie valutandole sia in relazione alle diverse situazioni meteorologiche presenti nel corso dell'anno, che in riferimento al diverso flusso di traffico nelle giornate. Tali vie infatti si configurano fra le zone di "hot spot" presso le quali abita o transita una frazione significativa della popolazione.
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Capitolo 1 Rapporto sulla qualità dell’aria per il comune di B elluno: anno 2008 Autori: Simionato M. e Tormen R. Visto il Dirigente Dr. R. Bassan
Premessa Il dipartimento A.R.P.A.V. di Belluno effettua il controllo della qualità dell’aria nel Comune di Belluno attraverso una centralina di monitoraggio posizionata all’interno del parco “Città di Bologna”, sul lato di via F. Ostilio. La stazione fissa di Belluno è una stazione classificata di tipo “urbano” ed è collocata in un parco cittadino che risente di una viabilità interna non molto sostenuta. La presente relazione illustra i risultati del monitoraggio annuale eseguito nella stazione di Belluno (parco città di Bologna) e negli altri siti di campionamento nell’anno 2008 in riferimento ai limiti di legge vigenti e offre una lettura dei dati definendone il trend nel corso degli ultimi anni e l’andamento stagionale tipico di ognuno di essi.
Parametri monitorati
Si definisce inquinamento atmosferico “ogni modificazione dell’aria atmosferica, dovuta all’introduzione nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da ledere o da costituire un pericolo per la salute umana o per la qualità dell’ambiente oppure tali da ledere i beni materiali o compromettere gli usi legittimi dell’ambiente”; (Art. 268 del D.L.vo 3 aprile 2006 n°152). I contaminanti atmosferici possono anche essere classificati in primari, cioè liberati nell'ambiente come tali (come ad esempio il biossido di zolfo, il monossido di azoto, il particolato) e secondari (come l’ozono) che si formano successivamente in atmosfera attraverso reazioni chimico-fisiche. Non va dimenticato che la qualità dell’aria non dipende in modo esclusivo dalle emissioni ma anche dalle condizioni meteorologiche ed orografiche del territorio considerato e dai processi chimico-fisici che trasformano le sostanze durante il percorso dalla sorgente al luogo dove si misura la concentrazione I dati del monitoraggio sono riferiti agli inquinanti di seguito indicati.
• Polveri PM10 • Monossido di carbonio • Ossidi d’azoto, in particolare biossido d’azoto • Biossido di zolfo • Ozono • Benzene toluene xileni • IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) • Metalli pesanti (piombo, arsenico, cadmio, mercurio, nichel)
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Tecniche analitiche
Per gli inquinati tradizionali monitorati le tecniche di misura corrispondono alle specifiche dettate dalla normativa italiana relative ai sistemi analitici in continuo. Tali sistemi analitici si riconducono a:
• Analisi per il controllo delle polveri fini (PM10): metodo automatico determinazione per assorbimento β delle polveri su nastro in fibra di vetro, metodo manuale determinazione gravimetrica su filtri in fibra di vetro da 47 mm previo frazionamento su teste di prelievo certificate secondo il metodo CEN 12341.
• Analisi per il controllo del monossido di carbonio: assorbimento I.R.; • Analisi per il controllo degli ossidi d’azoto, in particolare del biossido d’azoto:
emissione a chemiluminescenza; • Analisi per il controllo dell’anidride solforosa: fluorescenza pulsante; • Analisi per il controllo dell’ozono: assorbimento U.V.; • Analisi per il controllo dei composti organici in particolare benzene toluene
xileni: campionamento di 24 ore su fiale di carbone attivo, successivo desorbimento termico e analisi gascromatografica eseguita presso il laboratorio del DAP.
• Analisi per il controllo degli IPA: estrazione dai filtri del PM10 con solvente (ASE) e analisi GC-MSD SIM (Single Ion Monitoring)
• Analisi per il controllo dei metalli pesanti: mineralizzazione dei filtri del PM10 in microonde e analisi in ICP – OTTICO.
Caratteristiche degli inquinanti monitorati
Particolato PM10
Materiale particolato (PM) è il termine usato per indicare presenze solide o di aerosol in atmosfera, generalmente formate da agglomerati di diverse dimensioni, composizione chimica e proprietà, derivanti sia da fonti antropiche che naturali. Le differenti classi dimensionali conferiscono alle particelle caratteristiche fisiche e geometriche assai varie. Le polveri PM10 rappresentano il particolato che ha un diametro inferiore a 10 µm, mentre le PM2,5, che costituiscono in genere circa il 60-80% delle PM10, rappresentano il particolato che ha un diametro inferiore a 2,5 µm. Vengono dette polveri inalabili quelle in grado di penetrare nel tratto superiore dell’apparato respiratorio dal naso alla laringe. Parte delle particelle che costituiscono le polveri atmosferiche è emessa come tale da diverse sorgenti naturali ed antropiche (particelle primarie); parte invece deriva da una serie di reazioni chimiche e fisiche che avvengono nell’atmosfera (particelle secondarie). L’abbattimento e/o l’allontanamento delle polveri è legato in gran parte alle meteorologia. Pioggia e neve tendono ad abbattere le particelle, il vento le sposta anche sollevandole, mentre le dinamiche verticali connesse ai profili termici e/o eolici le allontanano. Le più importanti sorgenti naturali sono così individuate:
• incendi boschivi • polveri al suolo risollevate e trasportate dal vento • aerosol biogenico (spore, pollini, frammenti vegetali, ecc.) • emissioni vulcaniche
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• aerosol marino Le più rilevanti sorgenti antropiche sono:
• processi di combustione di legno, derivati del petrolio, residui agricoli • emissioni prodotte in vario modo dal traffico veicolare (emissioni dei gas di
scarico, usura dei pneumatici, dei freni e del manto stradale) • processi industriali • emissioni prodotte da altri macchinari e veicoli (mezzi di cantiere e agricoli,
aeroplani, treni, ecc.). Una volta emesse, le polveri di diametro di circa 10 µm possono rimanere in sospensione nell’aria per circa dodici ore, mentre le particelle a diametro sottile, ad esempio 1 µm, possono rimanere in circolazione per circa un mese. La frazione fine delle polveri nei centri urbani è prodotta principalmente da fenomeni di combustione derivanti dal traffico veicolare e dagli impianti di riscaldamento. Il particolato emesso dai camini di altezza elevata può essere trasportato dagli agenti atmosferici anche a grandi distanze. Per questo motivo parte dell’inquinamento di fondo riscontrato in una determinata città può provenire da una fonte situata anche lontana dal centro urbano. Nei centri urbani l’inquinamento da polveri fini, che sono le più pericolose per la salute, è essenzialmente dovuto al traffico veicolare ed al riscaldamento domestico. Le dimensioni delle particelle in sospensione rappresentano il parametro principale che caratterizza il comportamento di un aerosol. Dato che l’apparato respiratorio è come un canale che si ramifica dal punto di inalazione naso o bocca, sino agli alveoli con diametro sempre decrescente, si può immaginare che le particelle di dimensioni maggiori vengono trattenute nei primi stadi, mentre quelle sottili penetrano sino agli alveoli. Il rischio determinato dalle particelle è dovuto alla deposizione che avviene lungo tutto l’apparato respiratorio, dal naso agli alveoli. L’impatto si ha quando la velocità delle particelle si annulla per effetto delle forze di resistenza inerziale alla velocità di trascinamento dell’aria, che decresce dal naso sino agli alveoli. Questo significa che procedendo dal naso o dalla bocca attraverso il tratto tracheo-bronchiale sino agli alveoli, diminuisce il diametro delle particelle che penetrano e si depositano.
Monossido di Carbonio (CO)
Il monossido di carbonio (CO) è un gas incolore, inodore ed insapore prodotto dai processi di combustione incompleta di materiali contenenti carbonio. Il CO emesso dai veicoli subisce nell’atmosfera poche reazioni, essendo notevolmente stabile ed avendo un tempo di permanenza di quattro mesi circa. La sua concentrazione decresce progressivamente all’aumentare della distanza dalle sorgenti di emissione, cioè principalmente dalle strade adibite a circolazione autoveicolare. Le fonti più importante di CO sono il traffico motorizzato, gli insediamenti produttivi e le abitazioni. La sua produzione varia in relazione al tipo di veicolo, essendo maggiore nei motori a benzina rispetto ai diesel che funzionano con una maggiore quantità di aria, realizzando così una combustione più completa. La produzione di questo gas dipende inoltre dal regime del motore, risultando maggiore in avviamento, in decelerazione ed al minimo, mentre è minore a velocità di crociera. Nel traffico urbano quindi la quantità di CO prodotta dai veicoli è relativamente elevata a causa delle frequenti decelerazioni ed accelerazioni, nonché dalle soste con il motore al minimo. La concentrazione di CO nei gas di scarico è inoltre influenzata dal sistema di alimentazione del motore adottato, dalla sua regolazione e dalla presenza o meno dei dispositivi di limitazione delle emissioni. Il progressivo rinnovo del parco
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autoveicolare ed i provvedimenti di fluidificazione del traffico hanno portato, a parità di veicoli circolanti, ad una riduzione delle emissioni.
Biossido di Azoto (NO 2)
Pur essendo presenti in atmosfera diverse specie di ossidi di ozoto, per l’inquinamento dell’aria si fa riferimento principalmente al monossido di azoto (NO), al biossido (NO2) ed alla loro somma pesata. La principale fonte antropogenica di ossidi di azoto è la combustione ad alta temperatura, come quella dei motori dei veicoli: l’elevata temperatura che si origina durante lo scoppio provoca la reazione fra l’azoto dell’aria e l’ossigeno formando monossido di azoto. La quantità prodotta cresce con la temperatura di combustione e con la velocità di raffreddamento dei gas prodotti, che impedisce la decomposizione in azoto ed ossigeno. Le miscele “ricche”, cioè con poca aria, danno luogo ad emissioni con limitate concentrazioni di monossido di azoto a causa della bassa temperatura raggiunta nella camera di combustione, ma originano elevate emissioni di idrocarburi e monossido di carbonio per effetto della combustione incompleta. Miscele “povere”, cioè con elevata quantità di aria, determinano basse concentrazioni di NO nelle emissioni, ma impediscono una buona resa del motore a causa dell’eccesso di aria che raffredda la camera di combustione. Quando i fumi vengono mescolati con aria allo scarico si forma una significativa quantità di biossido di azoto per ossidazione del monossido ad opera dell’ossigeno. Altre importanti fonti di ossidi di azoto sono gli insediamenti produttivi, gli impianti domestici e le pratiche agricole che utilizzano fertilizzanti azotati a causa dei processi ossidativi dell’ammoniaca.
Ossidi di Zolfo (SO X)
Gli ossidi di zolfo presenti in atmosfera sono le anidridi solforosa (SO2) e solforica (SO3) con predominanza della prima; questi composti vengono anche indicati con il termine comune SOx. L’anidride solforosa o biossido di zolfo è un gas incolore, irritante, non infiammabile, molto solubile in acqua e dall’odore pungente. Dato che è più pesante dell’aria tende a stratificare nelle zone più basse. Il biossido di zolfo si forma nel processo di combustione per ossidazione dello zolfo presente nei combustibili fossili quali carbone, olio combustibile e gasolio. Le fonti di emissione principali sono legate alla produzione di energia, agli impianti termici, ai processi industriali ed al traffico. L’anidride solforosa è il principale responsabile delle "piogge acide", perché tende a trasformarsi in anidride solforica e, in presenza di umidità, in acido solforico. In particolari condizioni meteorologiche e in presenza di quote di emissioni elevate può diffondersi nell’atmosfera ed interessare territori situati anche a grandi distanze.
Ozono (O 3)
L’ozono è un gas irritante di colore bluastro, costituito da molecole instabili formate da tre atomi di ossigeno; queste molecole si scindono facilmente liberando ossigeno molecolare (O2) ed un atomo di ossigeno estremamente reattivo O3 � O2 + O Per queste sue caratteristiche l’ozono è quindi un energico ossidante in grado di demolire sia materiali organici che inorganici. L’ozono presente nella bassa troposfera è principalmente il prodotto di una serie complessa di reazioni chimiche di altri inquinanti presenti nell’atmosfera detti
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precursori, nelle quali interviene l’azione dell’irraggiamento solare. I principali precursori coinvolti sono gli ossidi di azoto ed i composti organici volatili (COV). La produzione di ozono in troposfera per reazione chimica ha inizio con la fotolisi del biossido di azoto, ovvero la scissione di questa molecola da parte della radiazione solare, hν, con lunghezza d’onda inferiore a 430 nm, in monossido d’azoto ed ossigeno atomico: NO2 + hυ � NO + O (1) seguita dalla combinazione dell’ossigeno atomico con ossigeno atmosferico: O + O2 � O3 (2) Una volta prodotto l’ozono può a sua volta reagire con il monossido di azoto formatosi dalla reazione (1) per riformare il biossido di azoto di partenza: O3 + NO � NO2 + O2 (3) L’ozono viene quindi prodotto dalla reazione (2) e successivamente rimosso dalla reazione (3) in un ciclo a produzione teoricamente nulla. In troposfera sono però presenti specie molto reattive chiamate “radicali perossialchilici”, convenzionalmente indicati come RO2, prodotte dalla ossidazione di idrocarburi ed altri composti organici volatili. Il monossido di azoto reagisce con questi radicali secondo la reazione generale: NO + RO2 � NO2 + RO (4) In presenza di radicali perossialchilici quindi, la reazione (4) risulta competitiva rispetto alla reazione (3) la quale non ha modo di avvenire, essendo uno dei reagenti, il monossido di azoto, rimosso dalla reazione (4); l’ozono prodotto dalla sequenza di reazione (1) e (2) può quindi accumularsi in atmosfera. I precursori coinvolti nel ciclo dell’ozono possono essere di origine antropogenica a seguito di combustioni ed evaporazione di solventi organici o derivare da sorgenti naturali di emissione quali incendi e vegetazione. Nei centri urbani gli inquinanti coinvolti nella produzione di ozono derivano principalmente dal traffico veicolare. Nella complessa serie di reazioni coinvolgenti NOX e composti organici volatili, i vari COV hanno effetti differenti; tra i più reattivi vanno ricordati il toluene, l’etene, il propene e l’isoprene. Dopo l’emissione i precursori si disperdono nell’ambiente in maniera variabile a seconda delle condizioni atmosferiche. Affinché dai precursori, con l’azione della radiazione solare, si formi ozono in quantità apprezzabili, occorre un certo periodo di tempo che può variare da poche ore a giorni. Questo fa sì che le concentrazioni di O3 in un dato luogo non siano linearmente correlate alle quantità di precursori emessi nella zona considerata. Inoltre, visto il tempo occorrente per la formazione di ozono, le masse d’aria contenenti O3, COV ed NOX possono percorrere notevoli distanze, anche centinaia di chilometri, determinando effetti in aree diverse da quelle di produzione. Da ciò deriva che il problema dell’inquinamento da ozono non può essere valutato strettamente su base locale, ma deve essere considerato su ampia scala. Le concentrazioni di ozono dipendono quindi notevolmente dalle condizioni atmosferiche; le reazioni che portano alla sua formazione sono reazioni fotochimiche e quindi le concentrazioni dell’inquinante aumentano con il crescere della radiazione solare, mentre diminuiscono con l’aumentare della nuvolosità. La conseguenza è che i valori massimi di concentrazione di ozono si registrano nel tardo pomeriggio estivo.
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Composti organici aromatici
Benzene (C 6H6)
Il benzene è un idrocarburo aromatico strutturato ad anello esagonale ed è costituito da sei atomi di carbonio e sei atomi di idrogeno. Anche conosciuto come benzolo, rappresenta la sostanza aromatica con la struttura molecolare più semplice e per questo lo si può definire il composto-base della classe degli idrocarburi aromatici. Il benzene a temperatura ambiente si presenta come un liquido incolore che evapora all’aria molto velocemente. E’ una sostanza altamente infiammabile. La sua presenza nell’ambiente deriva sia da processi naturali che da attività umane. Le fonti naturali forniscono un contributo relativamente esiguo rispetto a quelle antropogeniche e sono dovute essenzialmente agli incendi boschivi. La maggior parte del benzene presente nell’aria è invece un sottoprodotto delle attività umane. Le principali cause di esposizione al benzene sono le combustioni incomplete. Per quanto riguarda l’apporto dovuto al traffico, predominano le emissioni dei mezzi a benzina rispetto ai diesel. Per i veicoli a benzina, circa il 95% dell’inquinante deriva dai gas di scarico, mentre il restante 5% dall’evaporazione del carburante dal serbatoio e dal carburatore durante le soste e i rifornimenti.
Toluene (C 7H8)
Il toluene, idrocarburo aromatico noto anche come toluolo, è il più semplice rappresentante della classe degli alchilbenzeni. È un liquido volatile ed incolore dall'odore caratteristico fruttato e pungente. Trova utilizzo in sostituzione del più tossico benzene, cui somiglia sotto molti aspetti ed inoltre sia come reattivo che come solvente per sciogliere resine, grassi, oli, vernici, colle e coloranti nonché, occasionalmente, come agente pulente. Può essere contenuto nella benzina in funzione anti-detonante, ossia per aumentare il numero di ottano.
Xilene (C 8H10)
Con il termine xileni si fa riferimento ad un gruppo di tre derivati del benzene indicati con i suffissi orto, meta e para. È un liquido incolore e di odore gradevole che è facilmente incendiabile. Lo xilene è usato come solvente nella stampa, nella produzione di gomma e cuoio nonché di acido tereftalico che è un monomero dell’industria dei polimeri. Inoltre trova utilizzo come agente sgrassante e come diluente per vernici.
Idrocarburi Policiclici Aromatici
Benzo(a)Pirene (C 20H12)
Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) sono prodotti dalla combustione incompleta di composti organici e pertanto derivano da fonti per la massima parte di tipo antropico anche se esistono apporti dovuti ad incendi boschivi ed eruzioni vulcaniche. Il principale IPA è il Benzo(a)Pirene (BaP), unico tra questi composti soggetto alla normativa dell’inquinamento atmosferico. I processi che lo originano comportano la concomitante formazione anche di altri IPA non soggetti alla normativa, aventi implicazioni tossicologiche talvolta similari. Le principali sorgenti di derivazione antropica di questi composti sono il traffico veicolare, il riscaldamento domestico e i processi di combustione industriale. Nelle zone urbane le emissioni di IPA dovute al traffico veicolare, in particolare dai processi di combustione dei motori diesel risultano rilevanti. Le quantità emesse
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sono correlate all’efficienza e alla qualità tecnica del motore, al grado di manutenzione, alla quantità di IPA presenti nel carburante, nonché alla presenza ed efficienza di sistemi di riduzione delle emissioni. Nei processi combustivi si possono inoltre verificare reazioni di trasformazione con conseguenti modifiche alla composizione degli IPA. Il riscaldamento domestico contribuisce in modo rilevante alla presenza di questi composti soprattutto durante i mesi freddi nelle aree caratterizzate da climi rigidi come la provincia di Belluno. La quantità e la qualità delle emissioni è naturalmente funzione sia della tipologia di combustibile utilizzata che della struttura tecnica dell’impianto di riscaldamento. Ad esempio è noto che il contenuto di IPA nel particolato derivante dalla combustione di legname è maggiore rispetto a quello del gasolio. È importante sottolineare come gli impianti di riscaldamento alimentati a metano hanno un’emissione di IPA praticamente nulla, risultando i più “puliti” per questo inquinante. Altre fonti di emissione rilevanti sono gli impianti industriali che utilizzano oli combustibili a basso tenore di zolfo (BTZ) o gasoli. In genere gli IPA presenti nell’aria, pur essendo chimicamente stabili, possono degradare reagendo con la luce del sole. Quelli di massa maggiore si adsorbono al particolato aerodisperso andando successivamente a depositarsi al suolo. Per la loro relativa stabilità e per la capacità di aderire alle polveri possono essere trasportati anche a grandi distanze lontane dalle zone di produzione.
Metalli
Piombo (Pb)
Il piombo è l'elemento chimico di numero atomico 82. È un metallo tenero, pesante, malleabile. Di colore bianco azzurrognolo appena tagliato, esposto all'aria si colora di grigio scuro. Il piombo viene usato nella produzione di batterie per autotrazione e di proiettili per armi da fuoco. Questo metallo è un componente del peltro e di altre leghe usate per la saldatura. In natura è abbondantemente diffuso sotto forma di solfuro, nel minerale chiamato galena e in minerali di secondaria importanza come la cerussite e l'anglesite. Negli anni recenti un’importante sorgente di assorbimento per la popolazione è stato il piombo aerodisperso proveniente dal traffico veicolare a benzina, in cui era presente come antidetonante, fino all'abolizione a partire dal 2002. Piccole quantità di piombo possono provenire da attività industriali o essere presenti in frammenti di vernici.
Arsenico (As)
È l'elemento chimico di numero atomico 33. È un noto veleno ed un metalloide che si presenta in tre forme allotropiche diverse: gialla, nera e grigia. Dal punto di vista chimico, l'arsenico è molto simile al suo omologo, il fosforo, al punto che lo sostituisce parzialmente in alcune reazioni biochimiche. Scaldato, si ossida rapidamente ad ossido arsenoso, dal tipico odore agliaceo. L'arsenico ed alcuni suoi composti sublimano, passando direttamente dalla fase solida a quella gassosa. L'arseniato di piombo è stato usato fino al XX secolo come pesticida sugli alberi da frutto, con gravi danni neurologici per i lavoratori che lo spargevano sulle colture, mentre l’arseniato di rame è stato usato come colorante per dolciumi nel XIX secolo. Più recentemente l’arsenocromato di rame ha trovato utilizzo negli interventi conservativi del legname contro la marcescenza e gli attacchi degli insetti. Questa
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pratica in molti paesi è stata proibita dopo la comparsa di studi che hanno dimostrato il lento rilascio di arsenico per dilavamento e combustione da parte del legno trattato. Altri usi: - produzione di leghe - produzione di insetticidi - produzione di circuiti integrati a base di arseniuro di gallio - trattamenti per curare forme leucemiche con triossido d'arsenico - produzione di fuochi d'artificio.
Cadmio (Cd)
Il cadmio è l'elemento chimico di numero atomico 48. È un metallo di transizione relativamente raro, tenero, bianco-argenteo con riflessi azzurrognoli. Si trova nei minerali dello zinco. Il cadmio è un metallo bivalente, malleabile, duttile e tenero al punto che può essere tagliato con un normale coltello. Sotto molti aspetti assomiglia allo zinco, ma tende a formare composti più complessi di quest'ultimo. Circa tre quarti della quantità di cadmio prodotta trova utilizzo nelle pile al nichel-cadmio, mentre la restante quota è principalmente usata per produrre pigmenti, rivestimenti e stabilizzanti per materie plastiche. Tra gli altri usi del cadmio e dei suoi composti si segnalano: - la produzione di leghe metalliche bassofondenti e per saldatura - la produzione di leghe metalliche ad alta resistenza all'usura - i trattamenti di cadmiatura, ovvero il rivestimento di materiali - la produzione di pigmenti gialli a base di solfuro di cadmio - la produzione di semiconduttori e pile - la produzione di stabilizzanti per il PVC.
Mercurio (Hg)
Il mercurio è un elemento chimico con numero atomico 80. È un metallo di transizione pesante, avente colore argenteo. Insieme al bromo e al gallio, è uno dei tre elementi della tavola periodica ad essere liquido a temperatura ambiente. Viene principalmente ottenuto per riduzione del cinabro, un minerale dall'aspetto rossiccio noto già ai romani. Malgrado la sua tossicità il mercurio ha caratteristiche tali da trovare innumerevoli impieghi i principali dei quali sono: - preparazione di prodotti chimici industriali (cloro gassoso e idrossido di sodio,
coloranti, insetticidi, catalizzatori) - costruzione di strumentazione (termometri, barometri, sfigmomanometri,
coulometri, pompe a diffusione, telescopi a specchio liquido e strumenti di laboratorio)
- costruzione di materiale elettronico (interruttori, elettrodi e pile) - purificazione dei minerali di oro e argento, attraverso la formazione di
amalgama - produzione di lampade a fluorescenza. Molti degli usi comuni in passato, compresi erbicidi e farmaci, sono stati abbandonati proprio per la tossicità dell’elemento.
Nichel (Ni)
Il nichel è l'elemento chimico di numero atomico 28. È un metallo bianco argenteo, che può essere lucidato con grande facilità. Appartiene al gruppo del ferro, è duro, malleabile e duttile. Si trova combinato con lo zolfo nella millerite e con l'arsenico nella niccolite.
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Per la sua ottima resistenza all'ossidazione e la stabilità chimica esposto all'aria si usa per coniare le monete di minor valore, per rivestire materiali ad esempio in ferro e ottone, in alcune attrezzature chimiche ed in certe leghe, come per esempio l'argento tedesco. È ferromagnetico e si accompagna molto spesso con il cobalto. Il principale impiego del nichel è la produzione di acciaio inox austenitico, tuttavia grazie alle sue particolari caratteristiche trova una vasta gamma di utilizzi, i principali dei quali sono legati alla produzione di: - acciaio e leghe (alnico, monel, nitinol) - batterie ricaricabili al nichel idruro metallico e al nichel-cadmio - sostanze chimiche (catalizzatori e sali per elettrodeposizione) - materiale da laboratorio (crogiuoli).
Il quadro normativo
L’esigenza di salvaguardare la salute e l’ambiente dai fenomeni inquinamento atmosferico ha ispirato un corpo normativo piuttosto complesso ed articolato in una serie di provvedimenti volti alla definizione di: - valori limite degli inquinanti per la protezione della salute umana e degli ecosistemi; - soglie di informazione e di allarme; - margini di tolleranza, intesi come percentuale di scostamento dal valore limite, accettabili nei periodi precedenti l’entrata in vigore del limite stesso; - obiettivi di qualità a lungo termine. La normativa di riferimento si basa sul D.lgs 351/99 e trova sviluppo principalmente nel D.M. 60/02 e nel D.lgs 183/04. Il D.M. 60/02, in particolare stabilisce per biossido di zolfo, biossido di azoto, polveri PM10, piombo, monossido di carbonio e benzene i valori limite con i rispettivi margini di tolleranza. Il successivo D.lgs 183/04 detta norme e limiti per l’ozono. A completamento del quadro normativo, per metalli e idrocarburi policiclici aromatici va considerata la Direttiva europea 2004/107/CE recepita col D.Lgs. 3 agosto 2007 N. 152. Il quadro riassuntivo dei valori di riferimento è riportato nelle tabelle seguenti nelle quali si considerano i valori limite e le soglie d’allarme per ciascun tipo di inquinante, per tipologia d’esposizione (acuta o cronica) e in base all’oggetto della tutela, a seconda che si tratti della protezione della salute umana, della vegetazione o degli ecosistemi. Accanto ai nuovi limiti introdotti dal D.M. 60/02 nella tabella sono indicati quelli ancora in vigore per effetto di provvedimenti legislativi ancora validi in via transitoria ai sensi dell’art. 38 del decreto stesso; nell’ultima colonna è riportato il periodo di validità di tali limiti.
16
INQUINANTE TIPOLOGIA CONCENTRAZIONE RIFERIMENTO
SO2 Soglia di allarme* 500 µg/m3 DM 60/02
SO2 Limite orario da non superare più di 24
volte per anno civile
350 µg/m3 DM 60/02
SO2 Limite di 24 h da non
superare più di 3 volte per anno civile
125 µg/m3 DM 60/02
NO2 Soglia di allarme* 400 µg/m3 DM 60/02
NO2 Limite orario da non superare più di 18
volte per anno civile
1 gennaio 2008: 220 µg/m3 1 gennaio 2009: 210 µg/m3 1 gennaio 2010: 200 µg/m3
DM 60/02
PM10 Limite di 24 h da non
superare più di 35 volte per anno civile
50 µg/m3 DM 60/02
CO Massimo giornaliero della media mobile di
8 h 10 mg/m3 DM 60/02
O3 Soglia di
informazione Media 1 h
180 µg/m3 D.lgs. 183/04
O3 Soglia di allarme
Media 1 h 240 µg/m3 D.lgs. 183/04
NMHC
Concentrazione media di 3 h consecutive
(in un periodo del giorno da specificarsi secondo le zone, a cura delle autorità
regionali competenti)
200 µg/m3 DPCM 28/03/83
Tabella 1: quadro complessivo dei valori limite per l’esposizione acuta
* misurato per 3 ore consecutive in un sito rappresentativo della qualità dell’aria in un’area di almeno 100 Km2, oppure in un’intera zona o agglomerato nel caso siano meno estesi.
17
INQUINANTE TIPOLOGIA CONCENTRAZIONE RIFERIMENTO NOTE
NO2
98° percentile delle concentrazioni medie di
1h rilevate durante l’anno civile
200 µg/m3 DPCM 28/03/83 In vigore
fino al 31/12/09
NO2
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana Anno civile
1 gennaio 2008: 44 µg/m3 1 gennaio 2009: 42 µg/m3 1 gennaio 2010: 40 µg/m3
DM 60/02
O3
Valore bersaglio per la protezione della salute
da non superare per più di 25 giorni all’anno
come media su 3 anni (altrimenti su 1 anno)
Media su 8 h massima giornaliera
120 µg/m3 D.lgs. 183/04
In vigore dal 2010.
Prima verifica nel
2013
O3
Obiettivo a lungo termine per la
protezione della salute Media su 8 h massima
giornaliera
120 µg/m3 D.lgs. 183/04
PM10
Valore limite annuale Anno civile
40 µg/m3 DM 60/02
Pb
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana Anno civile
0.5 µg/m3 DM 60/02
C6H6
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana Anno civile
1 gennaio 2008: 7 µg/m3 1 gennaio 2009: 6 µg/m3
1 gennaio 2010: 5 µg/m3 DM 60/02
B(a)P Valore obiettivo Media mobile annuale 1 ng/m3 D.Lgs. 152/07
Tabella 2: quadro complessivo dei valori limite per l’esposizione cronica
18
Tabella 3: quadro complessivo dei valori limite per la protezione degli ecosistemi
Inquinante TipologiA concentrazione Riferimento
Valore obiettivo
Ni
Anno civile
20 ng/m3 D.Lgs. 152/07
Valore limite
Hg
Anno civile
Non definito -
Valore obiettivo
As
Anno civile
6 ng/m3 D.Lgs. 152/07
Valore obiettivo
Cd
Anno civile
5 ng/m3 D.Lgs. 152/07
Valore obiettivo
B(a)P
Anno civile
1 ng/m3 D.Lgs. 152/07
Tabella 4: Limiti contenuti nel D.Lgs. 3 agosto 2007, N.152
INQUINANTE TIPOLOGIA CONCENTRAZIONE RIFERIMENTO NOTE
Limite protezione ecosistemi
Anno civile SO2
inverno (01/10 – 31/03)
20 ug/m3 DM 60/02
Limite protezione ecosistemi NOX
Anno civile
30 ug/m3 DM 60/02
Valore bersaglio per la protezione della
vegetazione
In vigore dal 2010
AOT40 su medie di 1 h da maggio a luglio
Prima verifica nel 2015
O3
Da calcolare come media su 5 anni
(altrimenti su 3 anni)
18000 ug/m3h D.lgs. 183/04
O3
Obiettivo a lungo termine per la
protezione della vegetazione
6000 ug/m3h D.lgs. 183/04
19
Risultati analitici dell'attività di monitoraggio n ell’anno 2008: confronto con i limiti di legge
Nelle seguenti tabelle vengono esposti i raffronti tra i limiti di legge e i valori misurati nella stazione di Belluno dei diversi inquinanti per quanto riguarda le soglie di esposizione acuta e cronica secondo quanto stabilito dal DM 60/02, dal D.Lgs 183/04 e dal D.Lgs 152/07.
STAZIONE DI BELLUNO PARCO BOLOGNA: RAFFRONTO DEI DA TI CON I LIMITI DI LEGGE. ANNO 2008
Esposizione acuta:
Inquinante Tipologia Valore Riferimento legislativo Anno 2008
SO2 Soglia di allarme* 500 µg/m3 DM 60/02 0 SUPERAMENTI
SO2 Limite orario da non superare più di 24
volte per anno civile 350 µg/m3 DM 60/02 0 SUPERAMENTI
SO2 Limite di 24 h da non superare più di 3 volte
per anno civile 125 µg/m3 DM 60/02 0 SUPERAMENTI
NO2 Soglia di allarme* 400 µg/m3 DM 60/02 0 SUPERAMENTI
NO2 Limite orario da non superare più di 18
volte per anno civile 220 µg/m3 DM 60/02 0 SUPERAMENTI
PM10 Limite di 24 h da non
superare più di 35 volte per anno civile
50 µg/m3 DM 60/02 22 SUPERAMENTI
CO Massimo giornaliero
della media mobile di 8 h
10 mg/m3 DM 60/02 0 SUPERAMENTI
O3 Soglia di informazione
Media 1 h 180 µg/m3 D.lgs. 183/04 2 SUPERAMENTI
Soglia di allarme O3
Media 1 h 240 µg/m3 D.lgs. 183/04 0 SUPERAMENTI
* misurato per 3 ore consecutive in un sito rappresentativo della qualità dell’aria in un’area di almeno 100 Km2, oppure in un’intera zona o agglomerato nel caso siano meno estesi.
20
STAZIONE DI BELLUNO PARCO BOLOGNA: RAFFRONTO DEI DA TI CON I LIMITI DI LEGGE. ANNO 2008
Esposizione cronica:
Inquinante Tipologia Valore Riferimento legislativo Note Anno 2008
NO2
98° percentile delle concentrazioni medie di 1h rilevate durante
l’anno civile
200 µg/m3 DPCM 28/03/83
In vigore fino al
31/12/2009 62 µg/m 3
NO2 Valore limite annuale per la protezione della
salute umana 48 µg/m3 DM 60/02 23 µg/m 3
Valore bersaglio per la protezione della salute da non superare per
più di 25 giorni all’anno come media su 3 anni (altrimenti su 1 anno)
O3
Media su 8 h massima giornaliera
120 µg/m3 D.lgs. 183/04
In vigore dal 2010.
Prima verifica nel
2013.
39 SUPERAMENTI
Obiettivo a lungo termine per la
protezione della salute umana O3
Media su 8 h massima giornaliera
120 µg/m3 D.lgs. 183/04
39
SUPERAMENTI
PM10 Valore limite annuale. Anno civile
40 µg/m3 DM 60/02 23 µg/m 3
C6H6
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana. Anno civile
gennaio 2008: 7 µg/m3 gennaio 2009: 6 µg/m3
gennaio 2010: 5 µg/m3 DM 60/02 1.1 µg/m 3
B(a)P Obiettivo di qualità Media mobile annuale
1 ng/m3 D.Lgs. 152/07
1.1 ng/m 3
Pb Valore limite annuale per la protezione della
salute umana 0.5 µg/m3 DM 60/02
0.004 µg/m 3
As
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana 6 n/m3 D.Lgs.
152/07 1 n/m 3
Cd
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana 5 n/m3 D.Lgs.
152/07 1 n/m 3
Ni
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana 20 n/m3 D.Lgs.
152/07 1 n/m 3
Hg
Valore limite annuale per la protezione della
salute umana Non definito D.Lgs.
152/07 1 n/m 3
21
Analisi comparativa dei dati delle stazioni fisse d i rilevamento di Belluno, Feltre e Pieve d’Alpago.
Il grafico di confronto delle medie annuali di PM10 delle stazioni fisse evidenzia il rispetto del limite per l’esposizione cronica (40 µg/m3 come media annuale) in tutte le stazioni anche se Feltre si conferma la stazione col più elevato livello annuale di polveri.
0 5 10 15 20 25 30 35
PM10 in µg/m 3
Pieve d'Alpago
Feltre
Belluno
ST
AZ
ION
I
ANNO 2008: CONFRONTO TRA LE MEDIE ANNUALI DI PM10 DELLE STAZIONI DI BELLUNO CITTA', FELTRE VIA COLOMBO E PIEVE D'ALPAGO
56
23
8
0 10 20 30 40 50 60
NUM. SUP. GIORNALIERI
Feltre
Belluno
Pieve d'Alpago
ST
AZ
ION
I
ANNO 2008: CONFRONTO NUMERO DI SUPERAMENTI DEL LIMI TE GIORNALIERO DI POLVERI PM10 DELLE STAZIONI DI BELLUNO CITTA`, FELTRE VIA C OLOMBO E PIEVE D'ALPAGO
22
ll grafico di confronto dei superamenti del limite acuto delle polveri PM10 (50 µg/m3 come media giornaliera da non superare più di 35 volte in un anno), evidenzia che solo la stazione di Feltre con 56 sforamenti ha superato tale riferimento.
Nel caso dell’ozono invece la stazione di Pieve d’Alpago, sita in zona pedemontana (loc. Villa), presenta il valore medio più elevato per le caratteristiche di ruralità della localizzazione, con modesta presenza di inquinanti primari (NO, NO2 e NOx) che degradano l’ozono.
0 10 20 30 40 50 60 70
O3 in µg/m 3
Pieve d'Alpago
Feltre
Belluno
ST
AZ
ION
I
ANNO 2008: CONFRONTO TRA LE MEDIE ANNUALI DI OZONO (O3) DELLE STAZIONI DI BELLUNO CITTA', FELTRE VIA COLOMBO E PIEVE D'ALPAGO
0
2
9
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
NUMERO SUPERAMENTI
Feltre
Belluno
Pieve d'Alpago
ST
AZ
ION
I
ANNO 2008: CONFRONTO TRA I SUPERAMENTI DELLA SOGLIA DI INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE (180 µg/m 3) PER L'OZONO (O3) NELLE STAZIONI DI BELLUNO, FELTRE E PIEVE
D'ALPAGO
SUPERAMENTI DELLA SOGLIA DI INFORMAZIONE
23
Per quanto riguarda i superamenti della soglia di informazione alla popolazione (180 µg/m3) la stazione di Pieve d’Alpago presenta il maggior numero di sforamenti, seguita da Belluno. La stazione di Feltre nel 2008 non ha fatto registrare nessun superamento della soglia di informazione. Nessuna delle tre stazioni ha fatto registrare superamenti della soglia di allarme.
Il grafico del biossido d’azoto conferma la scarsa presenza di ossidi d’azoto nella stazione di Pieve d’Alpago mentre per la stazione di Belluno, di tipo urbano, le concentrazioni sono relativamente più elevate per la maggior vicinanza a strade trafficate.
Per quanto riguarda il monossido di carbonio, inquinante primario legato alle combustioni incomplete, la stazione di Feltre presenta valori medi annuali leggermente più elevati.
0 5 10 15 20 25
NO2 in µg/m3
Pieve d'Alpago
Feltre
Belluno
ST
AZ
ION
I
ANNO 2008: CONFRONTO TRA LE MEDIE ANNUALI DI BIOSSI DO D'AZOTO (NO2) DELLE STAZIONI DI BELLUNO CITTA', FELTRE VIA COLOMBO E PIEVE D'ALP AGO
0.0 0.1 0.1 0.2 0.2 0.3 0.3 0.4 0.4 0.5 0.5
CO in mg/m 3
Feltre
Belluno
STAZIO
NI
ANNO 2008: CONFRONTO TRA LE MEDIE ANNUALI DI MONOSS IDO DI CARBONIO (CO) DELLE STAZIONI DI BELLUNO CITTA' E FELTRE VIA COLOMBO
24
Valutazione del trend poliennale di tutti i paramet ri rilevati
PARAMETRO
SO2 NO2 O3 CO PM10 PM10 BenzeneBenzo(a)
PireneUnità di misura
µg/m 3
293Kµg/m 3
293Kµg/m 3
293Kmg/m 3
293Kµg/m 3 µg/m 3
293K
nanogram
mi/m 3
anno media media media media media media media
2004 2 24 44 0.4 30 54 *** ***
2005 2 27 49 0.3 27 19 3.1 0.9
2006 2 28 48 0.4 26 33 2.5 1.0
2007 3 24 37 0.4 23 12 1.2 1.2
2008 2 23 41 0.3 23 22 1.1 1.1
STAZIONE DI BELLUNO PARCO CITTA` DI BOLOGNA: TREND
SUP.
La tabella, che considera il trend degli inquinanti monitorati dal momento dell’attivazione della stazione di Parco “Città di Bologna”, evidenzia una sostanziale stabilità per quanto riguarda l’anidride solforosa (SO2), il biossido d’azoto (NO2), il monossido di carbonio (CO). Le polveri PM10 indicano una leggera diminuzione. L’andamento del Benzene ha registrato una costante diminuzione mentre il Benzo(a)Pirene, ha subito un leggero decremento dallo scorso anno anche se anche per il 2008 è stato superato di poco l’obiettivo di qualità annuale fissato in 1 ng/ m3.
Valutazione stagionale, settimanale e giornaliera d ei parametri monitorati
In questo paragrafo vengono presentate alcune valutazioni sull’andamento stagionale e settimanale di alcuni parametri, cercando di metterne in evidenza la relazione con i fattori climatici e con le fonti di emissione su base annuale o giornaliera a seconda che si tratti di dati raccolti su base giornaliera o oraria.
0
1
1
2
2
3
3
4
4
SO
2 in
µg/
m3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DICMESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO SO 2
25
Il primo grafico rappresenta l’andamento stagionale dell’anidride solforosa (SO2). I mesi invernali fanno registrare valori più elevati di questo inquinante a causa del naturale aumento del carico antropico dovuto al contributo dei riscaldamenti domestici.
Anche il biossido d’azoto (NO2) presenta valori più elevati nel periodo invernale sia per l’aumento del carico antropico sia per le ridotte capacità di dispersione degli inquinanti del periodo invernale.
Contrariamente agli inquinanti precedentemente illustrati l’ozono, inquinante secondario correlato strettamente alla radiazione solare, tende a crescere dalla stagione primaverile e raggiunge il suo apice nei mesi estivi. In particolare nel mese
0
5
10
15
20
25
30
35
40
NO
2 in
µg/
m3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO NO 2
0
10
20
30
40
50
60
70
O3
in µ
g/m
3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO O 3
26
di luglio si sono avuti i due superamenti orari della soglia d’informazione alla popolazione.
Il monossido di carbonio (CO) ha un andamento stagionale marcato, con valori più elevati nel periodo invernale sempre dovuti al generale aumento del carico antropico ed alle condizioni meteorologiche sfavorevoli per il rimescolamento atmosferico.
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
CO
in µ
g/m
3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO CO
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
BE
NZ
EN
E in
µg/
m3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO BENZENE
27
Anche per il benzene come per il monossido di carbonio si evidenzia un marcato andamento stagionale, con valori più elevati nel periodo invernale.
Il benzo(a)pirene evidenzia a sua volta un marcato andamento stagionale, con valori più elevati nel periodo invernale per gli stessi motivi sopra descritti dovuti all’aumento del carico antropico ed alle condizioni di scarso rimescolamento atmosferico.
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
3.5
4.0
4.5
B(a
)P in
ng/
m3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO Benzo(a)Pirene
0
10
20
30
40
50
60
PM
10 in
µg/
m3
GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO PM10
28
Il grafico delle polveri evidenzia, la normale stagionalità di questo inquinante dovuti all’aumento del carico antropico e alle condizioni meteorologiche sfavorevoli più elevata nei periodi invernali. Le concentrazioni rilevate di metalli, nel complesso mostrano la stessa stagionalità degli inquinanti tradizionali, fanno eccezione il cadmio ed il mercurio rilevati, molto spesso, sotto il limite di rilevabilità strumentale:
0.000
0.002
0.004
0.006
0.008
0.010
0.012
PIO
MB
O in
µg/
m3
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA` DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO PIOMBO (Pb)
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
2
NIC
HE
L in
ng/
m3
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA` DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO NICHEL (Ni)
29
La stagionalità degli inquinanti illustrata dai precedenti grafici su base mensile viene confermata dai sottostanti diagrammi creati sulla base dei dati medi settimanali:
0
0.5
1
1.5
2
2.5
CR
OM
O in
ng/
m3
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA` DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO CROMO (Cr)
0
0.2
0.4
0.6
0.8
1
1.2
1.4
1.6
1.8
AR
SE
NIC
O in
ng/
m3
gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic
MESI
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA` DI BOLOGNA" ANNO 2008
MEDIE MENSILI PARAMETRO ARSENICO (As)
30
Media Settimanale PM10 - 2008
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53
settimane --->
PM
10 in
µg/
m3
Media Settimanale O 3 - 2008
0
20
40
60
80
100
120
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53
settimane --->
O3
in µ
g/m
3
Media Settimanale CO - 2008
0.0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
0.7
0.8
0.9
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53
settimane -->
CO
in m
g/m
3
31
Per le polveri PM10 si è analizzata la base di dati in modo da ottenere una settimana tipo nel periodo invernale che registra le maggiori concentrazioni. Sono considerati separatamente i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2008, appartenenti dal punto di vista meteorologico alla stagione invernale 2007-2008, ed il mese di dicembre 2008, appartenente alla stagione invernale 2008-2009. Nel primo periodo i giorni a maggior concentrazione di polveri sono risultati il mercoledì, il venerdì ed il sabato mentre nel mese di dicembre 2008 il sabato, la domenica ed il mercoledì sono risultati essere i peggiori.
Media Settimanale SO 2 - 2008
0
1
2
3
4
5
6
7
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53
settimane --->
SO
2 in
µg/
m3
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" GENNAIO - MARZO 2008
ANDAMENTO SETTIMANALE DELLE POLVERI PM10
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
50
domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato
giorni
PM
10 in
µg/
m3
32
Per quanto riguarda l’andamento settimanale dell’ozono, prendendo come base di dati l’intero anno, si evidenzia una tendenza ad un aumento della concentrazione di questo inquinante a metà settimana. Trattandosi di un inquinante secondario, in parte già presente in natura, non è semplice fare ipotesi di causa-effetto che lo colleghino a particolari fonti.
Come accennato in precedenza, l’andamento settimanale degli ossidi d’azoto subisce un graduale leggero aumento a metà settimana.
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
ANDAMENTO SETTIMANALE DELL'OZONO (O 3)
37
38
39
40
41
42
43
44
45
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
GIORNO
OZ
ON
O in
µg/
m3
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" DICEMBRE 2008
ANDAMENTO SETTIMANALE DELLE POLVERI PM10
0
5
10
15
20
25
30
35
40
domenica lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato
giorni
PM
10 in
µg/
m3
33
L’andamento del biossido d’azoto ricalca quello degli ossidi d’azoto.
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
ANDAMENTO SETTIMANALE DEGLI OSSIDI D'AZOTO (NO X)
0
10
20
30
40
50
60
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
GIORNO
OS
SID
I D'A
ZO
TO
in µ
g/m
3
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
ANDAMENTO SETTIMANALE DEL BIOSSIDO D'AZOTO (NO 2)
0
5
10
15
20
25
30
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
GIORNO
BIO
SS
IDO
D'A
ZO
TO
in µ
g/m
3
34
Il monossido di carbonio, inquinante primario legato al traffico, mostra un leggero incremento delle concentrazioni nei giorni centrali della settimana. Per quanto riguarda l’anidride solforosa, stimando costante l’apporto dovuto al riscaldamento domestico, si può attribuire la diminuzione di concentrazione del fine settimana al minor volume di traffico di veicoli diesel per trasporto persone o commerciali.
Nei seguenti diagrammi viene illustrato l’andamento giornaliero della concentrazione degli inquinanti monitorati in continuo. Il primo grafico riguarda l’ozono il cui andamento è associato a quello della radiazione solare, prendendo in considerazione i mesi estivi. Il picco della radiazione solare precede di qualche ora quello dell’ozono che presenta le massime concentrazioni a metà pomeriggio.
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
ANDAMENTO SETTIMANALE DEL MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
0.29
0.3
0.31
0.32
0.33
0.34
0.35
0.36
0.37
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
GIORNO
MO
NO
SSID
O D
I CAR
BO
NIO
in m
g/m
3
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
ANDAMENTO SETTIMANALE DELL'ANIDRIDE SOLFOROSA (SO 2)
0.0
0.5
1.0
1.5
2.0
2.5
3.0
lunedì martedì mercoledì giovedì venerdì sabato domenica
GIORNO
AN
IDR
IDE S
OLF
OR
OSA in
µg/
m3
35
L’andamento degli ossidi d’azoto dimostra la possibile relazione tra questo inquinante ed il traffico, con due punte giornaliere alle 8 di mattina ed alle 19 della sera, in corrispondenza dei massimi volumi di traffico. Il monossido di carbonio, inquinante primario collegato principalmente al traffico, ha un andamento del tutto simile a quello del biossido d’azoto, confermando la probabile fonte in parte comune di questi inquinanti.
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" GIUGNO - AGOSTO 2008
GIORNO TIPO OZONO - RADIAZIONE SOLARE
0
100
200
300
400
500
600
700
800
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
ORE
RA
DIA
ZIO
NE
SO
LAR
E IN
W/m
2
0
20
40
60
80
100
120
OZO
NO
in µg/m
3
RADIAZIONE SOLARE OZONO
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
GIORNO TIPO BIOSSIDO D'AZOTO (NO 2)
0
5
10
15
20
25
30
35
40
45
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
ORE
BIO
SS
IDO
D'A
ZO
TO
in µ
g/m
3
36
Anche l’anidride solforosa, pur su valori estremamente bassi, sembra avere un andamento con due massimi poco legati alle ore di punta del traffico veicolare. In questo caso è possibile che il maggior apporto di questo inquinante sia dovuto al riscaldamento domestico.
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
GIORNO TIPO MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
0
0.1
0.2
0.3
0.4
0.5
0.6
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
ORE
MO
NO
SS
IDO
DI C
AR
BO
NIO
in µ
g/m
3
STAZIONE DI BELLUNO "PARCO CITTA' DI BOLOGNA" ANNO 2008
GIORNO TIPO ANIDRIDE SOLFOROSA (SO 2)
0
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24
ORE
AN
IDR
IDE
SO
LFO
RO
SA
in µ
g/m
3
37
Scheda sintetica di valutazione La scheda ha l’obiettivo di presentare in forma sintetica una valutazione riassuntiva dello stato di qualità dell’aria nel comune di Belluno durante il monitoraggio effettuato nel 2008. Nella scheda sono riportati gli indicatori selezionati, il riferimento normativo (ove applicabile), il relativo giudizio sintetico. Nella legenda seguente sono rappresentati i simboli utilizzati per esprimere in forma sintetica le valutazioni sopra ricordate.
Simbolo Giudizio sintetico
☺ Positivo
� Intermedio
� Negativo
? Informazioni incomplete o non sufficienti
Indicatore dello stato di qualità dell’aria
Riferimento normativo
Giudizio sintetico
Sintesi dei principali elementi di valutazione
Polveri fini (PM10) DM 60/02 � Alcuni superamenti del valore limite giornaliero. Limiti di tipo acuto e di tipo cronico rispettati.
Benzo(a)pirene (IPA) D.Lgs. 152/07 � Concentrazione media annuale superiore al valore obiettivo annuale previsto dalla normativa.
Ozono (O3) D.lgs. 183/04
� Alcuni superamenti della soglia di informazione alla popolazione. Nessun superamento della soglia di allarme
Anidride solforosa (SO2)
DM 60/02 ☺ Concentrazione ampiamente inferiore ai limite previsto
dalla normativa.
Biossido di azoto (NO2) DM 60/02 ☺ Concentrazione ampiamente inferiore ai limite previsto
dalla normativa.
Monossido di carbonio (CO)
DM 60/02 ☺ Concentrazione ampiamente inferiore ai limite previsto
dalla normativa.
Arsenico (As) D.Lgs. 152/07 ☺ Concentrazione media annuale ampiamente inferiore ai limite previsto dalla normativa.
Nichel (Ni) D.Lgs. 152/07 ☺ Concentrazione media annuale ampiamente inferiore ai limite previsto dalla normativa.
Benzene (C6H6) DM 60/02 ☺ Concentrazione media annuale ampiamente inferiore al limite previsto dalla normativa.
Piombo (Pb) DM 60/02 DPCM 28/03/88 ☺ Concentrazione media annuale ampiamente inferiore ai
limite previsto dalla normativa.
Cadmio (Cd) D.Lgs. 152/07 ☺ Concentrazione media annuale ampiamente inferiore ai limite previsto dalla normativa.
Mercurio (Hg) ☺ Concentrazione media del periodo prossima al limite di rilevabilità strumentale.
38
Considerazioni
Le polveri PM10, il Benzo(a)Pirene in inverno e l’ozono d’estate si confermano gli inquinanti che causano un parziale deterioramento della qualità dell’aria. Rispetto al 2007 non si evidenziano variazioni significative nella concentrazione di inquinanti monitorati. Si sono verificati alcuni superamenti del limite giornaliero del parametro polveri PM10 ma la media annuale è rimasta invariata. Il parametro Benzo(a)Pirene scende da una media annuale del 2007 di 1,2 ng/m3 a 1,1 ng/m3 nel 2008, superiore all’obiettivo di qualità annuale. Per l’ozono si sono registrati 2 superamenti orari della soglia di informazione alla popolazione ma nessun superamento della soglia d’allarme. Anidride solforosa, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, piombo, cadmio, nichel, arsenico e mercurio hanno invece ampiamente rispettato i rispettivi limiti di legge per l’esposizione acuta e cronica. La situazione riscontrata nell’anno 2008 conferma il peggioramento delle condizioni nei periodi freddi per le elevate concentrazioni di polveri sottili PM10 cui corrispondono le massime concentrazioni di Benzo(a)Pirene. Relativamente all’ozono le criticità come di consueto emergono nei mesi più caldi, soprattutto nelle ore di massima insolazione.
39
APPENDICE
Applicazione di indici di qualità dell’aria alla st azione di Belluno
In fase sperimentale sono stati applicati sui dati di monitoraggio degli indici redatti da organismi internazionalmente riconosciuti, per riassumere la qualità dell’aria. Gli indici considerati sono
- ATMO (Francia, Ministère di l’Ecologie et du développement durable, Agence de l'Environnement et de la Maîtrise de l'Energie)
- AIR POLLUTION INDEX (Regno Unito, Committee on the Medical Effects of Air Pollutants (COMEAP))
- IQA (Regione Piemonte, ARPA Piemonte)
I risultati dell’applicazione di questi indici sintetici di valutazione della qualità dell’aria alla stazione di Belluno sono riportati nella sottostante tabella:
giudizio sintetico
% n° giornigiudizio sintetico
% n° giornigiudizio sintetico
% n° giorni
très bon 7 24 gglow
pollution59 217 gg ottima 53 197 gg
bon 51 188 ggmoderate pollution
37 137 gg buona 37 135 gg
moyen 22 82 gghigh
pollution2 6 gg discreta 7 25 gg
médiocre 17 62 ggvery high pollution
2 6 gg mediocre 2 6 gg
mauvais 3 9 ggpoco
salubre1 3 gg
très mauvais
0 1 g
BELLUNO 2008
indice Francia ATMO
indice Regno Unito AIR POLLUTION INDEX
indice Piemonte IQA
Il confronto tra i risultati ottenuti con i tre indici considerati può dirsi soddisfacente. L’80% delle giornate presenta valori di qualità dell’aria ascrivibili alle prime tre classi nel caso francese e addirittura il 97% per quello piemontese mentre il 96% dei giorni è riferibile alle prime due classi di qualità dell’indice inglese. Queste leggere differenze sono dovute al fatto che probabilmente ATMO considera in maniera leggermente più severa il ruolo dell’inquinamento da ozono nello scadimento globale della qualità dell’aria a Belluno.
40
ALLEGATO 1: ELENCO DEI CAMPIONI DI METALLI E BENZO(A)PIRENE ESTRATTI DALL’ARCHIVIO SIRA
Arsenico
(As)
Benzo(a)
pirene
Cadmio
(Cd)
Cromo
totale
Mercurio
(Hg)
Nichel
(Ni) Piombo (Pb)
µg/m3 ng/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/01/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.0005 0.018
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/01/2008 6.72
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/01/2008 0.001 0.0005 0.001 0.0005 0.0005 0.005
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/01/2008 4.48
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/01/2008 0.001 0.0005 0.001 0.0005 0.0005 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/01/2008 3.2
25000106 - BELLUNO CENTRO 23/01/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.005
25000106 - BELLUNO CENTRO 26/01/2008 2.56
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/01/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.008
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/02/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/02/2008 1.48
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/02/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.008
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/02/2008 2.15
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/02/2008 0.002 0.0005 0.006 0.0005 0.001 0.008
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/02/2008 1.8
25000106 - BELLUNO CENTRO 22/02/2008 0.002 0.001 0.002 0.0005 0.004 0.019
25000106 - BELLUNO CENTRO 26/02/2008 1.64
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/02/2008 0.002 0.001 0.003 0.0005 0.003 0.019
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/03/2008 0.001 0.0005 0.003 0.0005 0.002 0.011
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/03/2008 0.76
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/03/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.005
25000106 - BELLUNO CENTRO 12/03/2008 0.81
25000106 - BELLUNO CENTRO 15/03/2008 0.001 0.0005 0.002 0.0005 0.002 0.005
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/03/2008 0.51
25000106 - BELLUNO CENTRO 22/03/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 26/03/2008 0.51
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/03/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/04/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/04/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/04/2008 0.002 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 12/04/2008 0.24
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/04/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/04/2008 0.31
25000106 - BELLUNO CENTRO 22/04/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 25/04/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 28/04/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/05/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/05/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/05/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 12/05/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/05/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/05/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 22/05/2008 0.0005 0.0005 0.002 0.0005 0.0005 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 25/05/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 28/05/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/06/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/06/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.0005 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/06/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.0005 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/06/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/06/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/06/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 22/06/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 25/06/2008 0.0005 0.0005 0.003 0.0005 0.002 0.006
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/06/2008 0.0005 0.0005 0.003 0.0005 0.001 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/07/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 07/07/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 10/07/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/07/2008 0.001 0.0005 0.001 0.0005 0.002 0.005
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/07/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/07/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 23/07/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 26/07/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/07/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/08/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/08/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/08/2008 0.0005 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/08/2008 0.001 0.0005 0.002 0.0005 0.002 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/08/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/08/2008 0.001 0.0005 0.002 0.0005 0.001 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 22/08/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 25/08/2008 0.001 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/08/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/09/2008 0.001 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/09/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 10/09/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/09/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/09/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/09/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 23/09/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 26/09/2008 0.23
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/09/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.005
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/10/2008 0.001 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.006
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/11/2008 0.45
25000106 - BELLUNO CENTRO 10/10/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/10/2008 0.1
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/10/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 20/10/2008 0.35
25000106 - BELLUNO CENTRO 23/10/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 26/10/2008 0.57
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/10/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/11/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.001
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/11/2008 1.13
25000106 - BELLUNO CENTRO 10/11/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.001 0.005
25000106 - BELLUNO CENTRO 13/11/2008 1.33
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/11/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 20/11/2008 1.81
25000106 - BELLUNO CENTRO 23/11/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 26/11/2008 4.41
25000106 - BELLUNO CENTRO 29/11/2008 0.002 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 03/12/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.003
25000106 - BELLUNO CENTRO 06/12/2008 4.8
25000106 - BELLUNO CENTRO 09/12/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.004
25000106 - BELLUNO CENTRO 12/12/2008 4.16
25000106 - BELLUNO CENTRO 16/12/2008 0.001 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.002
25000106 - BELLUNO CENTRO 19/12/2008 1.93
25000106 - BELLUNO CENTRO 22/12/2008 0.001 0.0005 0.001 0.0005 0.001 0.006
25000106 - BELLUNO CENTRO 25/12/2008 3.74
25000106 - BELLUNO CENTRO 28/12/2008 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.0005 0.004
Attenzione, i valori in rosso sono i valori inferiori al limite di rilevabilità il cui limite è stato diviso per due
Elenco campioni Sira anno 2008
Valori dei campioni
stazione data
41
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
Data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/01/2008 2 8 36 65 20 65 0.5 0.9 45 1.9
02/01/2008 5 12 40 67 20 52 0.6 1.6 43 1.7
03/01/2008 4 9 37 46 17 32 0.5 0.6 42 1.8
04/01/2008 7 10 41 52 10 17 0.6 1.1 63 2.4
05/01/2008 8 12 37 45 8 8 1.0 1.6 78 4.2
06/01/2008 3 12 32 54 8 12 1.0 1.9 48 4.2
07/01/2008 3 9 26 53 13 39 0.6 1.7 29
08/01/2008 2 4 29 45 9 17 0.8 1.7 38
09/01/2008 5 13 33 54 10 21 0.7 1.6 38
10/01/2008 5 13 32 57 15 45 0.7 1.6 29
11/01/2008 7 13 39 48 7 9 0.8 1.4 45
12/01/2008 3 7 33 46 16 52 0.6 1.2 29
13/01/2008 3 6 28 49 24 46 0.4 0.9 19 1.7
14/01/2008 4 8 33 58 11 35 0.6 1.1 31 2.8
15/01/2008 5 7 30 42 6 8 0.6 0.9 43 3.2
16/01/2008 2 6 37 55 14 53 0.5 0.8 26 2.2
17/01/2008 2 4 32 51 25 43 0.3 0.6 15 1.3
18/01/2008 5 9 34 46 10 23 0.7 1.4 34 1.5
19/01/2008 3 10 26 45 10 24 0.6 1.2 31 2.5
20/01/2008 1 4 23 47 14 44 0.4 0.9 22 2.9
21/01/2008 1 2 30 37 6 17 0.4 0.6 22
22/01/2008 4 7 27 42 10 52 0.4 0.9 27
23/01/2008 4 8 34 67 22 48 0.4 1.0 19
24/01/2008 3 8 33 67 14 47 0.5 1.1 24
25/01/2008 4 15 42 75 7 24 0.7 1.4 33
26/01/2008 2 6 35 78 15 51 0.5 1.0 26
27/01/2008 4 8 41 75 17 46 0.5 1.0 30 1.7
28/01/2008 4 10 40 72 21 50 0.4 0.8 24 1.2
29/01/2008 4 7 32 67 14 48 0.5 0.9 33 1.4
30/01/2008 7 12 38 63 4 8 0.7 1.3 52 2.2
31/01/2008 4 8 37 60 5 17 0.7 1.3 57 2.4
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
4 15 34 78 13 65 0.6 1.9 35 2.3
42
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
Data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/02/2008 4 9 48 61 3 10 0.7 1.0 71 2.5
02/02/2008 1 3 41 52 5 16 0.5 0.9 53 2.3
03/02/2008 1 3 27 38 4 10 0.5 0.9 32 1.6
04/02/2008 2 5 30 54 7 22 0.7 1.2 19
05/02/2008 2 5 23 50 16 26 0.5 1.0 12
06/02/2008 4 9 25 55 7 22 0.5 1.1 19
07/02/2008 4 10 30 72 10 30 0.5 0.9 17
08/02/2008 2 8 35 73 13 30 0.5 1.0 19
09/02/2008 1 6 33 62 12 29 0.4 0.8 21
10/02/2008 3 11 27 54 13 31 0.3 0.5 23 1.1
11/02/2008 3 7 32 69 12 30 0.5 0.9 28 1.1
12/02/2008 6 14 34 70 11 28 0.5 1.0 29 1.6
13/02/2008 3 8 35 71 0.5 1.0 30 1.4
14/02/2008 4 13 37 74 0.5 1.0 28 1.7
15/02/2008 4 12 39 86 0.4 1.0 41 1.4
16/02/2008 2 4 29 60 12 23 0.4 0.8 42 1.2
17/02/2008 2 5 24 42 15 28 0.3 0.6 30 1.1
18/02/2008 4 9 33 80 12 28 0.5 0.9 39
19/02/2008 4 9 39 83 12 29 0.5 1.1 52
20/02/2008 3 6 44 100 11 27 0.6 1.0 89
21/02/2008 4 12 43 86 13 34 0.5 1.0 115
22/02/2008 5 12 43 86 13 34 0.6 1.1 109
23/02/2008 4 6 40 113 12 33 0.6 1.1 110
24/02/2008 2 6 33 71 15 31 0.5 0.8 94 1.8
25/02/2008 38 70 0.5 1.3 116 2.1
26/02/2008 4 7 36 72 0.7 1.2 117 1.7
27/02/2008 2 8 34 60 0.5 0.8 136 1.8
28/02/2008 2 6 31 54 0.4 0.7 57 1.4
29/02/2008 1 3 38 66 22 73 0.5 0.7 78 1.6
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
3 8 35 68 11 28 0 1 56 2
43
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
Data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/03/2008 2 4 40 72 20 64 0.6 0.9 91 1.7
02/03/2008 1 3 23 44 57 88 0.3 0.5 20 0.7
03/03/2008 2 8 29 65 37 81 0.4 0.9 38
04/03/2008 1 3 23 32 43 67 0.3 0.4 27
05/03/2008 1 3 13 32 51 76 0.3 0.4 11
06/03/2008 5 9 28 64 39 68 0.5 0.9 14
07/03/2008 4 9 27 47 32 60 0.3 0.6 20
08/03/2008 2 3 20 45 23 46 0.4 0.8 23
09/03/2008 4 6 24 51 23 72 0.5 1.2 42 1.9
10/03/2008 2 7 27 58 26 47 0.4 0.6 27 1.2
11/03/2008 2 5 20 46 46 83 0.4 0.6 7 0.7
12/03/2008 4 8 21 57 25 68 0.4 0.8 23 1.1
13/03/2008 26 73 37 103 0.5 0.9 23 0.8
14/03/2008 1 2 30 72 47 113 0.5 0.7 24 1.1
15/03/2008 1 3 33 76 37 78 0.4 0.7 49 1.1
16/03/2008 3 4 32 71 27 66 0.4 0.6 41 1.1
17/03/2008 2 5 26 60 40 84 0.3 0.5 15
18/03/2008 1 4 21 44 42 79 0.3 0.5 13
19/03/2008 1 3 24 74 55 96 0.3 0.5 12
20/03/2008 1 4 25 63 52 94 0.3 0.5 13
21/03/2008 2 4 32 54 43 76 0.3 0.4 26
22/03/2008 1 2 20 27 55 93 0.2 0.3 27
23/03/2008 1 3 11 17 67 80 0.2 0.3 15 0.7
24/03/2008 2 5 19 36 56 81 0.3 0.5 10 0.9
25/03/2008 2 4 24 64 58 99 0.4 0.5 9 0.7
26/03/2008 1 3 27 69 66 113 0.3 0.4 14 0.8
27/03/2008 1 5 38 81 41 86 0.3 0.6 25 1.0
28/03/2008 1 3 34 88 34 80 0.4 1.0 27 1.3
29/03/2008 1 4 27 65 45 104 0.3 0.6 13 1.2
30/03/2008 0 3 22 59 65 120 0.3 0.5 16 0.7
31/03/2008 3 9 32 65 54 116 0.4 0.9 23
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
2 9 26 88 43 120 0.4 1.2 24 1.0
44
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/04/2008 1 5 67 136 0.4 0.8 25
02/04/2008 2 7 28 53 63 105 0.3 0.5 13
03/04/2008 1 3 31 65 57 93 0.3 0.5 8
04/04/2008 1 5 29 64 67 112 0.4 0.5 10
05/04/2008 1 2 23 65 80 112 0.3 0.5 14
06/04/2008 1 2 29 58 66 109 0.3 0.4 24 1.0
07/04/2008 1 2 28 77 81 128 0.3 0.4 16 0.8
08/04/2008 4 8 35 57 29 58 0.3 0.4 25 0.8
09/04/2008 2 6 33 68 34 95 0.3 0.5 35 1.2
10/04/2008 1 3 25 41 42 81 0.3 0.4 22 0.7
11/04/2008 1 3 32 48 30 54 0.3 0.4 12 0.9
12/04/2008 1 3 27 47 50 96 0.2 0.3 10 1.1
13/04/2008 1 3 14 35 69 95 0.2 0.3 7 0.6
14/04/2008 2 5 16 38 65 106 0.2 0.4 12
15/04/2008 1 3 19 43 57 88 0.2 0.4 8
16/04/2008 1 2 23 39 55 103 0.3 0.4 10
17/04/2008 0 1 20 42 77 114 0.2 0.3 12
18/04/2008 1 3 27 50 50 74 0.2 0.4 15
19/04/2008 0 3 20 58 74 107 0.2 0.4 7
20/04/2008 0 2 17 42 63 117 0.2 0.4 12 0.5
21/04/2008 1 1 25 48 50 78 0.2 0.4 11 0.7
22/04/2008 1 2 18 36 58 84 0.2 0.4 7 0.6
23/04/2008 1 2 20 46 48 91 0.3 0.4 16 0.7
24/04/2008 1 2 21 51 68 119 0.2 0.4 11 0.6
25/04/2008 1 2 17 38 66 118 0.2 0.3 16 0.6
26/04/2008 1 2 16 37 79 128 0.2 0.3 10 0.5
27/04/2008 1 2 11 29 93 139 0.2 0.3 11 0.6
28/04/2008 1 1 18 39 94 153 0.2 0.3 20
29/04/2008 3 5 27 47 70 107 0.2 0.2 16
30/04/2008 1 3 21 44 63 118 0.2 0.3 15
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
1 8 23 77 62 153 0.3 0.8 14 0.7
45
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/05/2008 1 2 14 27 70 114 0.2 0.3 10
02/05/2008 1 2 17 40 66 124 0.3 0.4 10
03/05/2008 1 3 18 50 85 146 0.3 0.4 17
04/05/2008 1 2 11 19 96 130 0.2 0.2 16 0.6
05/05/2008 1 2 17 37 0.2 0.4 11 0.4
06/05/2008 2 3 15 40 0.3 0.4 9 0.5
07/05/2008 1 3 16 36 91 139 0.3 0.4 18 0.5
08/05/2008 0 1 19 42 96 152 0.3 0.4 21 0.5
09/05/2008 1 3 22 45 76 152 0.3 1.1 25 0.8
10/05/2008 1 3 15 28 81 147 0.2 0.3 18 0.4
11/05/2008 1 2 9 28 72 120 0.2 0.3 10 0.4
12/05/2008 1 2 14 35 79 137 0.3 0.4 11
13/05/2008 1 2 16 34 86 137 0.3 0.4 12
14/05/2008 1 3 16 35 88 146 0.2 0.4 15
15/05/2008 1 2 17 42 83 155 0.2 0.3 19
16/05/2008 1 2 24 45 50 106 0.2 0.3 22
17/05/2008 1 2 25 50 34 61 0.2 0.3 15
18/05/2008 2 2 20 37 47 73 0.2 0.3 2 0.5
19/05/2008 1 3 14 31 52 92 0.2 0.3 5 0.5
20/05/2008 1 2 23 40 38 67 0.2 0.3 5 0.4
21/05/2008 1 2 14 26 49 102 0.2 0.2 5 0.4
22/05/2008 1 2 15 41 55 85 0.2 0.3 7 0.4
23/05/2008 1 2 24 45 45 92 0.2 0.3 8 0.6
24/05/2008 1 2 17 34 50 113 0.2 0.3 15 0.5
25/05/2008 0 1 11 29 59 106 0.2 0.3 15 0.5
26/05/2008 0 1 12 26 49 106 0.2 0.2 19
27/05/2008 1 2 16 54 71 139 0.2 0.3 24
28/05/2008 1 3 15 35 71 120 0.1 0.3 30
29/05/2008 0 1 15 29 79 125 0.2 0.3 33
30/05/2008 1 1 16 33 66 92 0.2 0.3 25
31/05/2008 0 1 11 24 68 101 0.2 0.3 10
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
1 3 16 54 67 155 0.2 1.1 15 0.5
46
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/06/2008 1 1 8 23 63 107 0.2 0.2 14 0.5
02/06/2008 0 1 9 17 52 117 0.1 0.2 18 0.5
03/06/2008 1 3 9 22 55 128 0.1 0.2 17 0.4
04/06/2008 1 2 14 28 31 58 0.2 0.3 16 0.4
05/06/2008 1 3 15 34 25 62 0.2 0.4 4 0.4
06/06/2008 0 1 18 45 31 69 0.2 0.3 5 0.8
07/06/2008 3 5 13 27 46 90 0.2 0.3 9 0.5
08/06/2008 1 4 9 22 47 88 0.2 0.4 5 0.4
09/06/2008 3 4 9 21 50 106 0.2 0.3 8
10/06/2008 1 4 9 17 64 128 0.3 1.0 9
11/06/2008 2 3 12 22 74 132 0.2 0.3 14
12/06/2008 1 2 11 25 56 101 0.2 0.3 8
13/06/2008 1 3 13 22 48 76 0.3 0.4 2
14/06/2008 2 3 12 24 45 89 0.2 0.3 5
15/06/2008 1 3 11 23 47 90 0.2 0.3 8 0.3
16/06/2008 2 5 21 34 36 61 0.2 0.3 12 0.5
17/06/2008 3 5 16 34 50 88 0.1 0.3 12 0.4
18/06/2008 1 4 12 31 53 97 0.2 0.3 8 0.4
19/06/2008 1 2 10 25 71 131 0.2 0.3 9 0.3
20/06/2008 3 4 16 38 77 153 0.2 0.3 17 0.4
21/06/2008 2 4 12 29 86 148 0.2 0.3 14 0.3
22/06/2008 2 3 10 22 104 177 0.2 0.2 23 0.3
23/06/2008 1 3 14 32 105 172 0.1 0.2 30
24/06/2008 2 5 13 31 105 184 0.1 0.2 30
25/06/2008 4 5 14 29 99 176 0.1 0.2 30
26/06/2008 3 4 17 37 111 169 0.2 0.2 33
27/06/2008 1 4 18 26 75 144 0.1 0.2 28
28/06/2008 0 1 12 27 78 142 0.2 0.2 16
29/06/2008 2 4 10 25 97 151 0.1 0.2 19 0.4
30/06/2008 1 2 10 27 88 127 0.1 0.2 11 0.3
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
2 5 13 45 66 184 0.2 1.0 14 0.4
47
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/07/2008 1 3 12 21 62 112 0.1 0.2 8 0.3
02/07/2008 1 3 13 22 68 135 0.2 0.2 11 0.4
03/07/2008 1 2 14 38 76 159 0.2 0.4 18 0.4
04/07/2008 1 2 16 30 86 151 0.2 0.2 29 0.4
05/07/2008 1 2 11 23 83 124 0.1 0.2 19 0.4
06/07/2008 2 5 9 15 81 133 0.1 0.1 15 0.5
07/07/2008 1 2 12 25 67 118 0.1 0.1 10
08/07/2008 1 1 14 25 39 87 0.1 0.2 8
09/07/2008 1 2 9 20 59 120 0.2 0.3 6
10/07/2008 1 2 15 47 79 149 0.2 0.4 21
11/07/2008 2 5 17 27 0.2 0.3 32
12/07/2008 1 3 11 20 0.1 0.2 26
13/07/2008 2 3 8 15 0.1 0.2 16 0.3
14/07/2008 1 2 14 30 0.1 0.3 9 0.3
15/07/2008 5 13 14 30 77 146 0.4 2.2 16 0.4
16/07/2008 3 7 17 38 99 175 0.3 0.4 19 0.4
17/07/2008 0 1 17 54 96 156 0.2 0.3 19 0.4
18/07/2008 2 3 15 37 59 97 0.1 0.3 5 0.3
19/07/2008 1 2 10 22 56 112 0.2 0.3 5 0.3
20/07/2008 1 2 8 19 77 126 0.1 0.2 15 0.3
21/07/2008 1 1 11 28 60 91 0.1 0.2 5
22/07/2008 1 2 10 19 62 109 0.2 0.3 5
23/07/2008 1 2 13 31 62 108 0.3 0.4 4
24/07/2008 1 2 18 45 71 132 0.2 0.4 9
25/07/2008 1 2 14 32 89 149 0.2 0.2 13
26/07/2008 0 1 12 18 63 105 0.1 0.1 12
27/07/2008 1 2 10 26 45 95 0.1 0.2 9 0.4
28/07/2008 1 2 13 23 58 130 0.1 0.2 13 0.4
29/07/2008 3 4 13 30 58 126 0.1 0.2 13 0.4
30/07/2008 2 3 16 37 58 117 0.1 0.2 11 0.4
31/07/2008 3 7 12 30 75 136 0.1 0.3 10 0.3
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
2 13 13 54 69 175 0.2 2.2 13 0.4
48
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/08/2008 2 6 11 21 78 156 0.1 0.4 13 0.4
02/08/2008 1 1 12 23 94 150 0.2 0.4 13 0.3
03/08/2008 0 1 9 23 79 152 0.2 0.4 21 0.5
04/08/2008 1 2 14 29 81 161 0.2 0.4 30
05/08/2008 1 2 13 33 92 144 0.2 0.4 29
06/08/2008 2 4 12 24 69 116 0.2 0.9 17
07/08/2008 1 3 13 29 76 146 0.2 0.4 11
08/08/2008 1 3 13 26 85 135 0.2 0.4 14
09/08/2008 1 3 10 29 61 111 0.2 0.5 4
10/08/2008 1 3 8 18 63 111 0.2 0.3 7 0.4
11/08/2008 0 1 10 21 73 133 0.2 0.4 15 0.3
12/08/2008 12 25 69 117 0.1 0.2 19 0.5
13/08/2008 1 3 16 33 48 111 0.2 0.4 26 0.4
14/08/2008 1 2 13 28 69 121 0.2 0.4 10 0.3
15/08/2008 1 2 6 17 74 102 0.1 0.2 4 0.2
16/08/2008 2 4 8 16 66 94 0.2 0.4 3 0.3
17/08/2008 2 3 9 22 53 101 0.2 0.4 4 0.3
18/08/2008 1 4 8 19 56 114 0.3 0.5 8
19/08/2008 1 3 12 26 63 125 0.3 0.5 14
20/08/2008 3 4 16 31 62 128 0.2 0.4 22
21/08/2008 4 7 13 34 64 120 0.2 0.4 20
22/08/2008 1 5 12 25 75 146 0.2 0.4 20
23/08/2008 4 7 13 27 60 118 0.2 0.3 17
24/08/2008 3 6 7 19 59 91 0.3 0.5 2 0.2
25/08/2008 2 4 12 30 53 106 0.3 0.5 5 0.3
26/08/2008 4 8 12 32 56 102 0.3 0.5 10 0.4
27/08/2008 2 5 12 31 60 110 0.2 0.4 12 0.3
28/08/2008 3 5 14 30 57 111 0.2 0.5 12 0.3
29/08/2008 2 4 16 37 71 167 0.3 0.5 20 0.4
30/08/2008 2 4 13 25 81 144 0.2 0.4 24 0.4
31/08/2008 1 3 10 25 71 118 0.2 0.4 20 0.4
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
2 8 12 37 68 167 0.2 0.9 14 0.3
49
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/09/2008 4 6 16 33 61 110 0.2 0.3 18
02/09/2008 2 6 13 34 66 129 0.2 0.3 16
03/09/2008 1 2 16 28 66 124 0.3 0.4 22
04/09/2008 1 2 15 38 67 114 0.2 0.4 16
05/09/2008 1 2 17 40 43 101 0.2 0.4 22
06/09/2008 2 4 13 21 50 97 0.2 0.4 24
07/09/2008 3 4 11 30 31 72 0.1 0.2 15 0.3
08/09/2008 3 5 14 39 38 98 0.2 0.3 8 0.4
09/09/2008 3 5 15 49 44 105 0.3 0.5 11 0.4
10/09/2008 3 6 14 39 45 103 0.2 0.4 16 0.4
11/09/2008 4 7 16 38 42 105 0.2 0.5 16 0.4
12/09/2008 2 5 19 36 53 124 0.2 0.3 24 0.4
13/09/2008 2 4 14 32 32 62 0.2 0.3 13 0.5
14/09/2008 1 3 12 29 44 63 0.2 0.3 2 0.4
15/09/2008 4 6 16 34 22 44 0.2 0.3 6
16/09/2008 3 6 16 48 24 61 0.3 1.2 4
17/09/2008 6 11 17 41 33 81 0.3 0.5 11
18/09/2008 3 10 24 45 35 69 0.3 0.5 16
19/09/2008 10 21 20 42 34 76 0.3 0.6 19
20/09/2008 4 11 15 41 43 93 0.3 0.5 17
21/09/2008 4 7 14 20 26 50 0.2 0.3 12 0.5
22/09/2008 3 6 16 53 28 69 0.3 0.5 6 0.6
23/09/2008 1 6 16 31 31 67 0.2 0.4 5 0.5
24/09/2008 10 28 39 78 0.3 0.4 7 0.5
25/09/2008 16 36 24 57 0.2 0.4 7 0.7
26/09/2008 0 2 17 40 20 58 0.3 0.4 10 0.7
27/09/2008 1 3 20 50 25 71 0.3 0.5 12 0.8
28/09/2008 2 4 13 37 41 89 0.3 0.5 12 0.5
29/09/2008 1 5 18 55 36 91 0.3 0.6 19
30/09/2008 4 7 29 61 16 51 0.4 0.7 32
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
3 21 16 61 39 129 0.2 1.2 14 0.5
50
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/10/2008 3 6 26 62 26 73 0.4 0.6 47
02/10/2008 3 4 29 50 13 36 0.4 0.6 47
03/10/2008 1 4 24 47 0.3 0.6 15
04/10/2008 1 5 17 41 0.3 0.5 4
05/10/2008 1 2 15 39 0.3 0.4 7 0.6
06/10/2008 2 4 20 55 0.3 0.6 16 0.8
07/10/2008 3 6 26 72 29 91 0.4 0.8 28 0.8
08/10/2008 1 3 24 71 29 86 0.3 0.6 31 1.0
09/10/2008 0 2 22 61 29 86 0.4 0.6 30 0.8
10/10/2008 1 4 24 67 25 86 0.4 0.8 24 1.0
11/10/2008 1 4 21 56 29 89 0.3 0.6 21 0.9
12/10/2008 1 2 15 45 28 84 0.3 0.5 21 0.7
13/10/2008 1 4 22 65 23 72 0.4 0.7 18
14/10/2008 1 6 24 74 25 75 0.4 0.8 19
15/10/2008 2 5 27 88 33 89 0.4 0.9 25
16/10/2008 5 9 37 68 12 32 0.4 0.8 51
17/10/2008 2 8 25 48 26 72 0.4 0.5 37
18/10/2008 0 1 22 53 28 73 0.3 0.5 11
19/10/2008 1 1 17 52 29 81 0.3 0.6 14 0.8
20/10/2008 2 4 23 59 27 79 0.4 0.7 28 0.8
21/10/2008 1 3 28 65 24 73 0.4 0.6 48 1.1
22/10/2008 1 2 25 63 23 75 0.3 0.6 40 0.9
23/10/2008 3 7 26 64 16 52 0.4 0.9 39 1.0
24/10/2008 2 5 24 62 20 63 0.4 0.7 34 0.9
25/10/2008 2 4 24 58 18 60 0.4 0.6 29 0.8
26/10/2008 1 3 18 55 25 73 0.3 0.6 20 0.9
27/10/2008 4 12 27 51 7 19 0.4 0.8 38
28/10/2008 4 7 35 48 4 11 0.5 0.8 55
29/10/2008 4 5 34 64 15 55 0.4 0.8 13
30/10/2008 2 3 20 46 44 71 0.2 0.4 9
31/10/2008 1 3 29 42 0.3 0.5 8
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
2 12 24 88 23 91 0.3 0.9 27 0.9
51
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/11/2008 2 4 22 41 0.4 0.8 14
02/11/2008 2 5 16 50 0.3 0.7 16 1.1
03/11/2008 3 6 23 39 0.4 0.9 20 1.4
04/11/2008 2 6 29 46 0.4 0.7 18 1.0
05/11/2008 1 3 27 51 0.3 0.8 16 1.1
06/11/2008 2 4 24 51 0.4 0.8 20 1.1
07/11/2008 2 5 25 51 9 28 0.5 0.9 23 1.4
08/11/2008 1 4 21 46 9 30 0.5 0.9 26 1.3
09/11/2008 2 5 22 55 20 67 0.4 0.8 20 1.3
10/11/2008 2 3 22 57 15 47 0.4 0.8 21
11/11/2008 1 3 24 47 10 21 0.3 0.8 22
12/11/2008 1 2 29 39 3 6 0.4 0.6 25
13/11/2008 1 4 35 52 15 35 0.2 0.4 12
14/11/2008 1 4 27 65 10 27 0.5 1.3 17
15/11/2008 4 8 24 63 9 38 0.5 1.0 20
16/11/2008 1 6 23 58 13 52 0.5 0.9 17 1.5
17/11/2008 1 4 31 66 11 44 0.4 0.9 23 1.6
18/11/2008 1 2 27 58 17 41 0.3 0.8 17 1.2
19/11/2008 3 10 30 69 9 31 0.5 1.2 28 1.3
20/11/2008 5 10 33 60 6 20 0.5 1.0 31 1.7
21/11/2008 4 10 31 62 10 64 0.6 1.2 36 1.6
22/11/2008 1 3 15 39 52 68 0.2 0.3 2 0.5
23/11/2008 2 5 29 58 33 68 0.3 0.8 10 0.9
24/11/2008 2 5 42 59 16 36 0.4 0.7 28
25/11/2008 7 12 44 71 7 19 0.7 1.5 46
26/11/2008 5 11 41 83 9 33 0.7 1.8 37
27/11/2008 1 4 36 80 11 41 0.6 1.3 33
28/11/2008 4 19 43 56 3 10 0.4 0.6 30
29/11/2008 4 10 48 65 4 9 0.8 1.6 40
30/11/2008 2 10 37 50 10 29 0.6 1.2 23 2.4
MEDIE/MAX VALORI
ORARI ASSOLUTI
2 19 29 83 13 68 0.4 1.8 23 1.3
52
parametro SO2 NO2 O3 CO PM10 Benzene
Unità di misura
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
µg/m 3 293K
mg/m 3 293K
mg/m 3 293K µg/m 3 µg/m 3
293K
data media Max orario media Max
orario media Max orario media Max
orario media media
01/12/2008 0 1 34 62 33 69 0.3 1.0 11 1.3
02/12/2008 1 2 33 44 12 24 0.4 0.5 19 1.6
03/12/2008 2 4 34 58 9 37 0.5 1.1 27 1.9
04/12/2008 2 4 33 63 12 47 0.6 1.1 23 2.2
05/12/2008 2 5 41 50 2 3 0.8 1.4 39 2.4
06/12/2008 2 5 36 55 5 26 0.6 1.1 34 3.5
07/12/2008 1 4 29 45 6 28 0.6 1.2 34 3.1
08/12/2008 4 7 31 58 10 43 0.6 1.4 27
09/12/2008 3 8 36 62 10 40 0.9 1.8 29
10/12/2008 32
11/12/2008 18
12/12/2008 7 9 41 48 2 4 0.6 0.8 21
13/12/2008 5 7 35 37 2 5 0.6 0.8 20
14/12/2008 4 6 29 38 6 18 0.5 0.9 21 2.0
15/12/2008 3 5 40 53 11 34 0.4 0.6 13 1.3
16/12/2008 5 8 42 50 4 19 0.6 0.8 21 2.2
17/12/2008 6 10 36 51 12 38 0.4 0.6 20 1.3
18/12/2008 5 10 33 47 6 17 0.5 0.8 28 1.6
19/12/2008 5 9 32 70 5 18 0.6 1.1 27 1.7
20/12/2008 8 15 41 78 5 26 0.7 1.2 32 2.0
21/12/2008 4 8 35 72 4 17 0.7 1.3 40 2.3
22/12/2008 7 15 35 64 4 21 0.8 1.3 39
23/12/2008 4 11 38 88 7 31 0.6 1.5 34
24/12/2008 3 7 39 74 7 27 0.7 1.6 31
25/12/2008 3 8 28 65 18 47 0.6 1.3 31
26/12/2008 2 5 29 57 26 58 0.6 1.3 22
27/12/2008 5 7 46 62 11 32 0.8 1.3 46
28/12/2008 4 7 44 65 11 35 0.8 1.3 53 3.8
29/12/2008 5 10 47 95 12 44 0.9 1.9 49 3.9
30/12/2008 6 18 45 103 12 42 0.8 1.7 45 3.3
31/12/2008 6 12 47 70 12 45 0.9 1.5 52 3.3
MEDIE/MAX VALORI ORARI
ASSOLUTI
4 18 37 103 10 69 0.6 1.9 30 2.4
53
Capitolo 2 Composizione chimica delle polveri sottili e stima delle emissioni Autori: Piol R.e Bellio C. Visto il Dirigente Dr. R. Bassan Valutazione della caratterizzazione del PM10 e sua variazione stagionale La caratterizzazione chimica del PM10 è una tecnica ampiamente utilizzata per identificare le origini antropiche e/o naturali del particolato. La predominanza di certi componenti chimici e la loro distribuzione dimensionale all’interno del PM10 è strettamente legata alla loro origine e al loro meccanismo di formazione. Le polveri sottili in atmosfera contengono particolato primario e secondario di natura antropica, specie crostali, spray marino ed altre emissioni diffuse naturali. Il particolato grossolano è tutto primario, mentre il particolato fine è costituito da secondario e da una frazione di particolato derivante da combustioni il cui trasporto può avvenire su distanze di centinaia di chilometri. Nonostante il particolato atmosferico abbia una composizione chimica molto eterogenea, è principalmente costituito da alcune specie che possono essere raccolte in tre classi:
♦ ioni inorganici (solfati, ammonio, nitrati, cloruri, sodio); ♦ componente carboniosa comprendente il carbonio organico ed il carbonio
elementare; ♦ elementi crostali (silicio, calcio, magnesio, alluminio, ferro).
Di queste specie gli ioni inorganici predominano nelle particelle fini, che rappresentano principalmente la componente secondaria del PM10 (reazioni chimiche che convertono i vapori e i gas atmosferici in fase condensata liquida e/o solida). Tuttavia, nella frazione fine esistono anche composti di origine primaria, come il carbonio elementare, alcuni metalli e gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici). L’emissione primaria da combustione ad esempio può creare particelle di varie dimensioni, anche submicrometriche. Al contrario, i materiali crostali (silicio, calcio, magnesio, alluminio, ferro ed altri) e le particelle organiche biogeniche (polline, spore, frammenti di piante) fanno parte solitamente della componente meno fine e grossolana, che deriva da fonti primarie, ovvero da emissione diretta in atmosfera. Dall’analisi della frazione estraibile in acqua dei filtri per il PM10 sono stati individuati i seguenti inquinanti inorganici: solfati, nitrati, nitriti, ossidi di azoto, ammonio, fosfati, ioni sodio, potassio, magnesio, cloruri e calcio. Di seguito verrà presentata una descrizione sintetica per ciascun componente della frazione estraibile. Gli ioni inorganici I principali ioni inorganici di origine secondaria sono i solfati (SO4
2–), i nitrati (NO3–) e
gli ioni ammonio (NH4+). Questi composti provengono principalmente dalle reazioni
che coinvolgono l’acido solforico e l’acido nitrico con composti basici come l’ammoniaca con la produzione di sali come nitrato d’ammonio ed il solfato d’ammonio.
54
Ione Solfato (SO 42–)
La principale fonte antropogenica dei composti dello zolfo è l’impiego di combustibili (principalmente oli combustibili, gasolio) ed è quindi attribuibile al riscaldamento, alla combustione nell’industria ed al trasporto su strada. Tali emissioni avvengono prevalentemente in termini di anidride solforosa (SO2) poi sottoposta ad una serie di reazioni che portano tra l’altro alla formazione di particolato secondario.
Durante la combustione quasi tutto lo zolfo viene trasformato in SO2 che deriva in misura minore anche da sorgenti naturali, come le emissioni vulcaniche e l’ossidazione atmosferica delle specie dello zolfo ridotte. Una volta che l’SO2 è stato emesso o si è formato nell’atmosfera, può essere convertito a solfato da reazioni in fase omogenea (gassosa) e da reazioni in fase eterogenea (acquosa o di aerosol). Ione Nitrato (NO 3
–)
Deriva principalmente dall’uso di autoveicoli e di combustibili in impianti per il riscaldamento e nell’industria. L’emissione avviene prevalentemente come monossido di azoto (NO) e biossido di azoto (NO2) che nella troposfera come specie reattive si presentano in continua trasformazione l’una nell’altra. Anche tali ossidi possono contribuire alla formazione di particolato secondario trasformandosi in ioni nitrato. Infatti il meccanismo principale per la formazione di nitrato in fase particolata è la condensazione dell’acido nitrico derivante dagli ossidi di azoto. Ione Ammonio (NH 4
+)
L’ammoniaca (NH3) deriva sia da fonti naturali che antropiche; oltre che nei processi di denitrificazione naturale e ad opera dei microrganismi del suolo, l’NH3 viene emessa da attività produttive e agricole (anche in seguito all’uso di fertilizzanti), nonché dagli allevamenti zootecnici. Si tratta di un composto rilevante nella formazione e neutralizzazione degli aerosol di nitrato e solfato in atmosfere inquinate. Gli ioni inorganici derivanti da una sorgente primaria sono: Ione Cloruro (Cl –)
La sorgente naturale principale è l’aerosol marino, mentre le sorgenti antropiche sono le emissioni da inceneritori di rifiuti (es. combustione di alcuni tipi di materiale plastico) e la combustione di carbone. Il cloruro di sodio come il cloruro di calcio sono sovente utilizzati per il trattamento del manto stradale nella stagione invernale al fine di contrastare l’azione di neve e gelo. Ione Sodio (Na +) Proviene principalmente da apporti di aerosol marino e in parte dall’uso di sali per rendere sicuro il manto stradale. Gli altri cationi Il calcio (Ca2+) deriva dall’erosione meccanica e dal conseguente trasporto delle particelle estratte dal suolo da parte del vento; altre cause vanno ricercate nelle attività agricole, incendi forestali, combustioni di carburanti, della legna e della torba, nonché da processi industriali come quelli produttivi del cemento. Il magnesio (Mg2+) e il potassio (K+) provengono dalla componente naturale e dalle pratiche agricole di concimazione.
55
Frazione non estraibile Rappresenta la componente organica e inorganica non estraibile in acqua. Ne fa parte la componente carboniosa del particolato atmosferico che include due differenti tipologie di carbonio: OC (organic carbon) e EC (elemental carbon). La frazione principale del carbonio totale è il carbonio organico (OC) che ne rappresenta circa il 70-80%; può essere originato da processi di combustione (combustibile e biomasse) costituendone il principale componente nei fumi. Il carbonio elementare (EC), è un inquinante di origine primaria legata soprattutto alla combustione incompleta di combustibili fossili, alle emissioni dei veicoli diesel e pirolisi della biomassa. Possono essere presenti anche gli inquinanti organici persistenti (POPs) tra cui gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), le policlorodibenzodiossine (PCDD), i policlorodibenzofurani (PCDF), nonché altri composti ed elementi quali ad esempio silicati, metalli, ossalati, acetati, altri composti organici ed altri elementi di origine crostale, quali ferro ed alluminio. Commento ai dati La Figura 1 rappresenta la composizione media annuale per l’intero anno 2008 dei filtri contenenti particolato. Più della metà del totale (52%) è costituita dalla frazione non estraibile e questo dato è in linea con la composizione rilevato nell’anno 2007. Nella frazione estraibile spicca la componente inorganica secondaria (nitrati, solfati e ammonio) che arriva a coprire circa il 35% del filtro. Da ciò si desume la significatività dei fenomeni di combustione (industriale, domestico e traffico) che sono la causa non solo delle emissioni primarie di polveri ma anche della rilevante presenza degli ioni solfato e nitrato come componenti secondari del particolato. Importante è il contributo del sodio la cui presenza probabilmente non è indice di un emissione di tipo antropico ma di una causa naturale. Gli ioni calcio, magnesio e potassio sono principalmente di origine terrigena essendo elementi tipici crostali e la loro abbondanza nel particolato è riconducibile a fenomeni di risospensione.
Composizione filtri PM10 Anno 2008
NO3 19,9%
Na 8,3%
K 0,5%
NO2 0,4%
Cl 1,1%
PO4 0,2%
Ca1,8%
SO4 15,1%
Frazione non estraibile51,9%
Mg 0,2%
NH40,6%
Figura 1. Composizione media annuale dei filtri PM10.
56
Nelle figure seguenti (Figura 2 e 3) la situazione annuale viene scomposta in due casi; il primo rappresenta il semestre più caldo (primavera-estate) mentre il secondo descrive il semestre più freddo (autunno-inverno). Nel semestre “caldo” del 2008 si assiste ad una leggera diminuzione della frazione non estraibile che si mantiene comunque sopra il 50% ed ad un aumento della componente secondaria inorganica soprattutto per ciò che concerne i solfati. Per i nitrati si misura un leggero calo della porzione relativa. La situazione dei mesi climaticamente più freddi evidenzia un aumento della frazione inorganica. All’aumentare delle concentrazioni di polveri PM10 si assiste ad un arricchimento dei nitrati di derivazione secondaria piuttosto che delle altre specie inorganiche. La percentuale di calcio raddoppia e questo vistoso aumento potrebbe essere riconducibile all’uso di sali contenenti questo elemento per combattere la formazione di gelo sul manto stradale.
Composizione filtri PM10 (Primavera/Estate 2008)
NH40.4%
Mg 0.1%
Frazione non estraibile50.6%
SO4 18.0%
Ca1.2%
PO4 <0.1%Cl
1.0%
NO2 0.5%
K 0.4%
Na 9.5%
NO3 18.3%
Figura 2. Composizione media dei filtri PM10 nel semestre caldo.
Composizione filtri PM10 (Autunno/Inverno 2008)
NO3 22.0%
Na 6.7%
K 0.7%
NO2 0.4%
Cl 1.1%
PO4 0.4%Ca
2.5%
SO4 11.1%
Frazione non estraibile
54.0%
Mg 0.3%
NH40.8%
Figura 3. Composizione media dei filtri PM10 nel semestre freddo.
57
La composizione percentuale dei filtri viene tradotta in stime di concentrazioni delle varie specie partendo dal contenuto delle polveri sottili individuato attraverso l’analisi dei filtri. Gli esiti di tali stime sono riportati in Tabella 1 e consentono di fare delle considerazioni in termini assoluti, oltre che relativi (Figura 4). L’apporto delle combustioni degli impianti da riscaldamento, soprattutto da biomasse, oltre ad avere un ruolo predominante nelle concentrazioni di PM10 nella stagione fredda, determina anche un aumento della frazione non estraibile contenente la frazione organica. Considerevole è anche l’incremento che interessa i nitrati nel semestre freddo.
PM10 (totale) SO4 NO3 Na Altro
Non estraibile Stime delle
concentrazioni medie giornaliere µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 µg/m3 Primavera-
Estate 14 2.52 2.56 1.33 0.50 7.08
Autunno-Inverno
32 3.55 7.04 2.14 1.98 17.28
Media annuale
23 3.47 4.58 1.91 1.08 11.96
Tabella 1. Stima della presenza di ioni nella caratterizzazione del PM10
0
5
10
15
20
25
30
35
PM10 (totale) SO4 NO3 Na Altro Non estraibile
Primavera-Estate
Autunno-Inverno
Media annuale
Figura 4. Rappresentazione grafica delle stima della composizione del PM10 (dati espressi in µg/m3). Traccianti della combustione di biomasse Le emissioni degli impianti a legna (biomasse) per il riscaldamento domestico sono state individuate come sorgenti rilevanti per le polveri sottili e pertanto in grado di influenzare pesantemente la qualità dell’aria. I principali traccianti organici sono derivati dalle reazioni di pirolisi che coinvolgono alcune strutture polimeriche, costituenti principali delle biomasse (~50%), come cellulose, emicellulose e lignine. Sulla base dei dati disponibili dalle analisi condotte sui filtri del PM10 da ARPAV sono stati individuati diversi prodotti primari che si formano dalla degradazione dei
58
polimeri sopraccitati (vanillina, retene, siringolo, pentacosano, esacosano ed altri IPA presenti nei filtri PM10). Di seguito verranno descritti i principali traccianti disponibili per la città di Belluno come indicatori della combustione delle legna. La Vanillina (C8H8O3) è un'aldeide aromatica, precisamente la 4Idrossi-3Metossi-Benzaldeide ed è la molecola che impartisce alla vaniglia il suo tipico profumo. A temperatura ambiente è un solido cristallino bianco (o giallo tenue se poco pura) ed è abbastanza solubile in acqua. È utilizzata come aroma dall’industria alimentare (Figura 5).
Figura 5. La vanillina.
Il Retene (C18H18) è un idrocarburo policiclico aromatico derivante dal legno delle Conifere, in seguito alla degradazione di specifici diterpenoidi prodotti da tali alberi. La presenza in tracce del retene in atmosfera è considerato un indicatore di incendi boschivi. Esso infatti deriva dalla degradazione ad alte temperature dei suddetti terpenoidi resinici ed è pertanto indicato come uno dei migliori traccianti organici del fumo da combustione di legna (Figura 6). Figura 6. Resina di Conifere e retene. Il Siringolo (dimetoxifenoli). A causa dei rischi sanitari ed ecologici causati dall’esposizione (a breve o a lungo termine) a questi composti c’è un notevole interesse per il loro abbattimento e per la conoscenza della loro presenza in matrici provenienti dall’ambiente. A differenza del retene legato alle Gimnosperme (piante a seme nudo come le Conifere), il siringolo è un tracciante della legna legato alle Angiosperme (piante con il seme racchiuso nel frutto) e quindi alle specie
59
comunemente utilizzate per la produzione di legna da ardere (es. carpini, noccioli, faggio). Il Siringil Acetone (C11H1404) fa parte della famiglia dei Siringoli. Il Pentacosano (C25H52) è un alcano e si tratta di un idrocarburo insolubile in acqua proveniente dalla combustione legno, in particolare quello di Pinacee, ma è presente anche nella cera d’api. L’Esacosano (C26H54) è un alcano che può essere utilizzato da alcune attività industriali per la produzione di cosmetici e che in atmosfera è presente a causa della combustione di diverse essenze legnose. Analisi dei dati sui traccianti della legna da arde re e sugli IPA Il grafico in Figura 7 descrive l’andamento dei 6 composti individuabili come traccianti da emissione di biomassa nel corso del 2008. Il fenomeno che accomuna tutte queste specie è l’incremento esponenziale di tutti i valori (in particolare di pentacosano, esacosano e vanillina) durante il periodo più freddo in cui vi è l’apporto del riscaldamento domestico al totale emissivo. Questo chiaro trend sembra spiegabile con il contributo delle stufe a legna che, come noto, sono ampiamente utilizzate nel territorio bellunese per il riscaldamento domestico. Al contrario, nella stagione calda i valori registrati presentano livelli pressoché irrilevanti a conferma di quanto precedentemente affermato. Nel campione di ottobre è già possibile notare l’inizio di un innalzamento dei valori, in coincidenza dell’abbassamento delle temperature notturne e conseguente probabile primo utilizzo della legna da ardere.
Figura 7. Andamento di alcuni traccianti della combustione di legna nel PM10 (dati 2008). I dati graficati in Figura 7 sono riassunti nella seguente Tabella 2 assieme ai principali indicatori statistici di possibile formulazione con la serie disponibile.
Trend traccianti della legna (Belluno 2008)
0
2
4
6
8
10
12
14
26/0
1/20
08
09/0
2/20
08
23/0
2/20
08
08/0
3/20
08
22/0
3/20
08
05/0
4/20
08
19/0
4/20
08
03/0
5/20
08
17/0
5/20
08
31/0
5/20
08
14/0
6/20
08
28/0
6/20
08
12/0
7/20
08
26/0
7/20
08
09/0
8/20
08
23/0
8/20
08
06/0
9/20
08
20/0
9/20
08
04/1
0/20
08
18/1
0/20
08
01/1
1/20
08
15/1
1/20
08
29/1
1/20
08
13/1
2/20
08
Campionamenti
Con
cent
razi
one
(ng/
mc)
esacosano
pentacosano
retene
siringilacetone
siringolo
vanillina
60
Si noti come ogni tracciante d’estate sia rilevato in concentrazioni minime, al di sotto del limite di rilevabilità. Lo scostamento significativo dei dati di medie e mediane sta ad indicare come i parametri siano fortemente legati alla stagionalità.
Tabella 2. Le misure dei traccianti della legna (anno 2008).
Oltre alle analisi sui traccianti della combustione di biomasse sui filtri per il particolato della stazione per il monitoraggio della qualità dell’aria di Belluno sono state condotte delle indagini sulla presenza degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) i cui risultati sono riassunti in Tabella 3. In Figura 8 viene presentato un grafico che mostra l’andamento nel corso del 2008 dei principali IPA evidenziando la marcata stagionalità delle concentrazioni di questi composti.
Figura 8. Trend annuale (2008) presso la stazione fissa di Belluno.
esacosano pentacosano retene siringil
acetone siringolo vanillina
BELLUNO 2008 ng/m3 ng/m3 ng/m3 ng/m3 ng/m3 ng/m3
BELLUNO CENTRO 26/01/2008 8.16 11.6 0.78 0.74 0.33 5.42 BELLUNO CENTRO 19/02/2008 8.01 11.96 0.64 0.64 0.31 5.82 BELLUNO CENTRO 12/03/2008 3.03 2.17 0.1 0.1 0.36 0.83 BELLUNO CENTRO 19/04/2008 0.96 1.18 0.2 0.31 0.1 0.81 BELLUNO CENTRO 19/05/2008 1.38 0.78 0.1 0.1 0.1 0.1 BELLUNO CENTRO 22/06/2008 0.43 0.57 0.1 0.1 0.1 0.1 BELLUNO CENTRO 16/07/2008 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 BELLUNO CENTRO 16/08/2008 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 0.1 BELLUNO CENTRO 26/10/2008 1.1 1.64 0.1 0.22 0.1 0.37 BELLUNO CENTRO 26/11/2008 3.74 8.69 0.51 4.01 0.48 1.43 BELLUNO CENTRO 25/12/2008 4.24 6 0.51 4.22 0.39 1.62
Media 2.84 4.07 0.29 0.97 0.22 1.52 Mediana 1.38 1.64 0.10 0.22 0.10 0.81
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Belluno: andamento annuale (2008) dei principali IP A
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benzo(a)antracene
benzo(a)pirene
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Tabella 3. Dataset dei dati degli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nel 2008 presso Belluno stazione di parco “Città di Bologna”.
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La stima delle emissioni in atmosfera nel comune di Belluno Il presente inventario delle emissioni in atmosfera ha lo scopo di fornire una stima delle pressioni che agiscono nel territorio del comune, definendo qualità e quantità degli inquinanti liberati. Il quadro conoscitivo viene quindi completato da una valutazione delle principali fonti di emissione di PM10 primario, NOX e SOX . Si è scelto di costruire un inventario delle emissioni in atmosfera attraverso un approccio di tipo bottom up che utilizza dati locali a livello comunale o addirittura delle specifiche sorgenti di emissione (quale può essere il tracciato delle strade o i camini delle industrie). L’inventario contiene tre tipologie di sorgenti: puntuali (come ad esempio le industrie), lineari (strade e ferrovie) ed areali (riscaldamento domestico associato alle aree edificate). Le principali sorgenti di emissione in atmosfera individuate sono:
Riscaldamento Traffico stradale Industrie Off-road (ferrovia e mezzi agricoli).
Questa prima banca dati locale di tipo bottom up costituisce uno strumento di indagine territoriale in grado di individuare le principali pressioni che insistono nel territorio ed è parte integrante ed essenziale delle simulazioni modellistiche, nonché un supporto per tutte le attività di gestione e pianificazione territoriali rivolte a preservare e migliorare la qualità dell’aria nel territorio di competenza. Le stime di emissione del PM10 indicano un totale di 46.1 t emesse in un anno nel territorio comunale e ripartite come indicato in Figura 9.
PM10: emissioni primarie in comune di Belluno
Traffico 14.1 t/anno (31%)
Ferrovia 1.1 t/anno (2%)
Trattrici agricole1.9 t/anno (4%)
Industria0.7 t/anno (1%)
Riscaldamento Domestico:
combustibili fossili 2.8 t/anno (6%)
Riscaldamento a Legna
25.5 t/anno (56%)
Figura 9. Stima delle emissioni primarie di polveri sottili suddivise per fonti. Il grafico mette in evidenzia il ruolo primario assunto dal riscaldamento domestico a legna, fonte che interviene solo per una limitata parte dell’anno. Per importanza segue il traffico stradale che sommato con la precedente fonte sfiora il 90% del
63
carico complessivo. Per ciò che concerne gli NOx (Figura 10) il totale annuo ammonta a 265.7 t. Il contributo delle singoli voci cambia rispetto alle polveri con la prevalenza del traffico stradale e con un ruolo marginale del riscaldamento a legna. Interessante notare come nel comparto rappresentato dal riscaldamento domestico gli altri combustibili (gasolio, GPL ecc) assumano notevole importanza per questo inquinante.
NOx: emissioni primarie in comune di Belluno
Ferrovia 9.6 t/anno (4%)
Traffico 159.9 t/anno (60%)
Riscaldamento a Legna
8.0 t/anno (3%)
Trattrici agricole 11.7 t/anno (4%)
Industria 3.0 t/anno (1%)
Riscaldamento Domestico:
combustibili fossili73.5 t/anno (28%)
Figura 10. Stima delle emissioni primarie di ossidi di azoto divise per fonti. In Figura 11 viene riassunto il quadro emissivo per gli SOx che raggiungono nel territorio bellunese le 52.3 t/anno. Oltre l’80% degli ossidi di zolfo viene prodotto dall’utilizzo di combustibili fossili per il riscaldamento. Marginali sono i contributi delle altre sorgenti al totale emissivo.
SOx: emissioni primarie in comune di Belluno
Riscaldamento a Legna
1.6 t/anno (3%)
Traffico 4.3t/anno (8%)
Ferrovia 0.1 t/anno (<1%)
Trattrici agricole 1.5 t/anno (3%)
Riscaldamento Domestico:
combustibili fossili44.0 t/anno (84%)
Industria 0.8 t/anno (2%)
Figura 11. Stima delle emissioni primarie di ossidi di zolfo divise per fonti.
64
Definizione del contributo del traffico stradale ne llo scenario emissivo Nell’ambito delle stime relative calcolate per il comune di Belluno gli effetti del traffico stradale assumono un peso discreto per quanto riguarda le polveri sottili (31%), prevalente in merito agli ossidi di azoto (60%) e meno importante per gli ossidi di zolfo (8%). Nel dettaglio nelle Figure 12 e 13 le emissioni dei veicoli sono suddivise per categorie (auto, veicoli commerciali e pesanti). Da entrambi i prospetti si denota il maggior contributo delle auto legato all’alto numero dei veicoli circolanti, ma il ruolo dei mezzi commerciali e soprattutto dei mezzi pesanti assume dimensioni considerevoli; questi ultimi sono responsabili di circa il 20% della produzione di ossidi di azoto.
PM10 da traffico a Belluno
Auto 10.3 t/anno (73%)
Pesanti 2.0 t/anno
(14%)
Commerciali 1.8 t/anno
(13%)
Figura 12. Stima delle emissioni di PM10 da traffico ripartite per categoria veicolare.
NOx da traffico a Belluno
Auto 112.7 t/anno (71%)
Commerciali 14.6 t/anno (9%)
Pesanti 32.6 t/anno (20%)
Figura 13. Stima delle emissioni di NOx da traffico ripartite per categoria veicolare
65
Definizione del contributo del riscaldamento domest ico nello scenario emissivo È ormai noto che il riscaldamento domestico rappresenta una fonte di pressione di impatto rilevante sulla qualità dell’aria. Gli effetti si riscontrano sia relativamente alle polveri (62%) che agli ossidi di zolfo (87%), senza trascurare il caso degli ossidi di azoto (31%). Le emissioni primarie di PM10 sono riconducibili in forma dominante alla combustione della legna (Figura 14), in tale contesto il contributo è legato alle tipologie di combustore (stufe) utilizzate nelle abitazioni. In Figura 15 sono riportati i differenti contributi associati sia all’efficienza del combustore che alla relativa diffusione nell’utilizzo.
Emissioni primarie di PM10 a Belluno
Legna 25.5 t (90%)
GPL 0.1 t (<1%)Gasolio 2.1 t
(7%)
Metano 0.1 t (1%) Olio combustibile
BTZ 0.5 t (2%)
Figura 14. Stima delle emissioni di PM10 da riscaldamento domestico ripartita per tipologia di combustibile.
Emissioni primarie di PM10 da legna a Belluno
Stufa ad alta efficienza 3.4 t (13%)
Caminetto ad aria forzata
0.7 t (3%)
Caminetto aperto 1.9 t (8%)
Stufa maiolica o muratura 4.3 t (17%)
Stufa pellet 0.3 t (1%)
Altro <0.1 t (<1%)
Stufa tradizionale economica 14.9 t (58%)
Figura 15. Stima delle emissioni di PM10 da riscaldamento a legna, suddivisa per tipologia di combustore.
66
La stufa tradizionale economica con anelli in ghisa, data la sua minore efficienza (peggiore combustione del legno) e l’elevato numero di impianti ancora presenti nel territorio, è la voce prevalente. Una situazione differente sembra profilarsi per il quadro emissivo inerente gli ossidi di azoto, dove i combustibili fossili coprono complessivamente il 90% delle emissioni. I combustibili più usati quali metano e gasolio risultano essere i principali contribuenti (Figura 16).
Emissioni primarie di NO x a Belluno
Metano 37.0 t (46%)
Gasolio 20.6 t (25%)
GPL 13.9 t (17%)
Olio combustibile BTZ 1.8 t (2%)
Legna 8.0 t (10%)
Figura 16. Stima delle emissioni di NOx da riscaldamento domestico ripartita per tipologia di combustibile.
Emissioni primarie di SO x a Belluno
Gasolio 41.7 t (91%)
Metano 0.4 t (<1%)
Legna 1.6 t (4%)Olio combustibile BTZ 1.8 t (4%)GPL 0.1 t
(<1%)
Figura 17. Stima delle emissioni di SOx da riscaldamento domestico ripartita per tipologia di combustibile.
67
Nel caso degli ossidi di zolfo, i dati indicano la prevalenza del contributo del gasolio da riscaldamento (Figura 17). Considerazioni La qualità dell’aria nel comune di Belluno è fortemente legata al contesto di valle in cui si colloca l’abitato. Il quadro emissivo è caratterizzato per le polveri PM10 da una prevalenza del contributo del riscaldamento domestico nel quale si riconosce il ruolo della combustione della legna da ardere, ancora molto utilizzata anche in questo capoluogo alpino e non solo nei paesi limitrofi. Questa sorgente assieme alle altre (traffico stradale, industria, off-road, ecc) è influenzata dalla meteorologia e le condizioni aerologiche presenti nel Vallone bellunese durante l’inverno contribuiscono a determinare maggiori concentrazioni per gran parte degli inquinanti. Il ruolo del riscaldamento domestico è confermato anche dai dati dei traccianti della legna nelle polveri, oltre che dall’inventario delle emissioni primarie. I processi di combustione ed il traffico stradale sono comunque fonte di vari inquinanti molti dei quali, come gli ossidi di azoto e di zolfo, possono inoltre aggregarsi per dare origine a particolato di origine secondario.
68
Capitolo 3 Valutazioni modellistiche: mappe delle emissioni di PM10 e Benzene lungo i principali archi stradali della Cit tà di Belluno. Autori: Piol R.e Bellio C. Visto il Dirigente Dr. R. Bassan Il trasporto stradale è tradizionalmente indicato come una delle principali sorgenti di emissione di inquinanti come le Polveri sottili (PM10) e il Benzene (C6H6), specialmente nelle zone soggette ad un’alta intensità di traffico. Questo avviene principalmente a causa di due fattori concomitanti: la relativa lentezza del processo di sostituzione del parco veicolare esistente con quello dotato di più efficaci tecnologie di prevenzione delle emissioni e, allo stesso tempo, l’incremento del parco circolante, delle percorrenze, e quindi dei relativi consumi di combustibile. L’impatto delle attività umane sulla qualità dell’aria viene analizzato utilizzando diversi strumenti; in questa relazione verrà utilizzato uno di tipo modellistico che permette di ricostruire i processi dell’inquinamento atmosferico attraverso algoritmi matematici, di tipo analitico o parametrico, che ne interpretano la fluidodinamica e la chimica. I flussi di traffico L’indagine sulla qualità dell’aria nella Città di Belluno si pone l’obiettivo di ricostruire l’impatto sull’inquinamento atmosferico del traffico stradale attribuibile alle seguenti 19 tratte urbane (Figura 1) che rappresentano gli assi viari maggiormente significativi del capoluogo dolomitico:
• Via A. Alpago • Via Alpago Novello • Via Cavour • Via Col di Lana • Via D. Buzzati • Via dei Dendrofori • Via A. di Foro • Via F.lli Rosselli • Via Feltre • Via G. Paolo I • Via Lungardo • Via Medaglie d’Oro • Via Miari • Via Montegrappa • Via Segato • Via Vittorio Veneto est • Via Vittorio Veneto ovest • Viale Europa • Viale Fantuzzi
69
Figura 1. Grafo stradale urbano di Belluno. Le elaborazioni che verranno proposte sono focalizzate all’indagine del contributo del traffico alle emissioni di Polveri sottili PM10 e Benzene, al fine di identificare l’area di influenza delle singole fonti di pressione ed i diversi carichi emissivi. A tale scopo sono stati ricostruiti i flussi di traffico medi orari per le singole tratte, differenziati in feriali, prefestivi e festivi, le velocità medie di percorrenza, con ripartizione dei veicoli in mezzi leggeri (auto, moto, motocicli), commerciali (furgoni) e pesanti (autoarticolati, autobus, ecc.) e considerando il parco veicolare provinciale del 2005 secondo ACI. I flussi di traffico delle varie arterie sono stati rilevati attraverso 2 strumenti specifici ovvero il rilevatore pneumatico Marksmann 400 e il classificatore radar del traffico Easydata riportato in Figura 2. In particolare nel corso del 2008 ARPAV ha condotto una campagna di monitoraggio utilizzando lo strumento radar, ponendolo nei siti di rilevamento in via Col di Lana, via Vittorio Veneto (2), via Miari, viale Europa, via Feltre, via Montegrappa e via Medaglie d’Oro. I dati ricavati dalle rilevazioni costituiscono il punto di partenza essenziale del database; infatti da essi si possono ricostruire i flussi di traffico che interessano un determinato arco stradale e ricavare i file di input necessari al software COPERT. La strumentazione necessaria per la rilevazione resta in loco per almeno una settimana al fine di ricostruire i volumi differenziandoli in giorni medi feriali, pre-festivi e festivi secondo i dettami dell’Allegato Tecnico del Decreto n. 72/32400 del 18.03.1999 (L.R. 14.09.1994, n. 47).
70
Figura 2. Il rilevatore del traffico radar ad effetto doppler Easydata A titolo indicativo in Figura 3 viene riportata una rappresentazione dei volumi di traffico del giorno medio feriale nelle 19 vie oggetto dell’indagine. La tratta maggiormente trafficata risulta essere via Vittorio Veneto est con flussi giornalieri che superano le 25000 unità. Anche via Medaglie d’Oro, viale Europa e via Col di Lana presentano volumi sostenuti confermando la criticità di questo asse viario nella viabilità cittadina. Importante si rivela il contributo in termini quantitativi dell’ingresso sud a Belluno ovvero via Montegrappa verso la sinistra Piave. All’interno del centro cittadino assume un ruolo importante l’asse compreso tra viale Fantuzzi e via Feltre.
Belluno - TGM (Feriale)
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ZZ
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Figura 3. Volumi di traffico del giorno medio feriale (TGM).
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Analizzando in maniera più dettagliata la composizione relativa dei flussi suddivisi nelle tre principali categorie come da Figura 4, è possibile notare quanto segue:
Il traffico leggero è la componente principale con percentuali sempre superiori all’80% del TGM e spesso oltre il 90%;
Via Miari presenta una ripartizione leggermente diversa con un maggior peso relativo del traffico commerciale e pesante, si ipotizza che questo sia dovuto alla modifica della viabilità che induce gli automobilisti a scegliere il ponte bailey e i conduttori di mezzi pesanti e commerciali a preferire questa via come accesso all’autostrada;
I mezzi pesanti sono concentrati in maggior proporzione nell’asse della sinistra Piave probabilmente in seguito al mancato accesso al ponte degli Alpini;
La componente dei veicoli commerciali si concentra negli assi principali di accesso alla città.
Ripartizione del TGM (Feriale) per classi in %
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Figura 4. Ripartizione per classe veicolare del traffico del giorno medio feriale (TGM); auto (C1), veicoli commerciali e SUV (C2) e mezzi pesanti (C3).
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Andamento orario dei volumi di traffico Nelle seguenti rappresentazioni grafiche (Figura 5) sono presentati gli andamenti orari dei flussi di traffico per tutte le vie oggetto di indagine, differenziando la giornata feriale da quella prefestiva (sabato) e festiva (domenica). Di seguito sono riportate alcune considerazioni in merito:
Nella situazione più frequente del giorno feriale medio sono evidenti due picchi di traffico, uno in corrispondenza delle prime ore del mattino (7:00-9:00) ed un secondo generalmente di maggior durata ed intensità nel tardo pomeriggio (16:00-19:00);
In alcune vie (Feltre, Montegrappa, Europa e Col di Lana) questa tendenza non viene rispettata e si assiste ad una distribuzione più uniforme dei flussi nell’arco della giornata;
In via Dino Buzzati, attualmente a senso unico in sola entrata alla città, gli ingressi del mattino sono prevalenti rispetto a quelle serali;
I maggiori volumi di traffico si registrano in via Vittorio Veneto est (all’altezza di via Bettio) che raggiunge in più momenti i 1800 veicoli/ora, seguono per importanza viale Europa con circa 1400 veicoli/ora come via Col di Lana e via Medaglie d’Oro.
I flussi del giorno medio feriale sono generalmente i più sostenuti, ma si rilevano diverse eccezioni come il caso del sabato mattina in cui si assiste ad un grosso spostamento di mezzi generalizzato verso le strutture commerciali della città.
Nei giorni festivi i volumi sono solitamente inferiori anche se in alcune tratte si registrano considerevoli spostamenti forse in direzione delle località turistiche della provincia (Cadore e Agordino).
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via Andrea Alpago
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FERIALI
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DOMENICA
via Alpago Novello
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FERIALI
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DOMENICA
via Buzzati (senso unico)
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FERIALI
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DOMENICA
via Cavour
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FERIALI
SABATO
DOMENICA
via Col di Lana
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FERIALI
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DOMENICA
via dei Dendrofori
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FERIALI
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DOMENICA
via F.lli Rosselli
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FERIALI
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DOMENICA
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via Feltre
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via G. Paolo I°
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via Lungardo
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0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
FERIALI
SABATO
DOMENICA
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via Vittorio Veneto est
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
2000
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
FERIALI
SABATO
DOMENICA
via Vittorio Veneto ovest
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
FERIALI
SABATO
DOMENICA
viale Europa
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
1600
1800
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
FERIALI
SABATO
DOMENICA
viale Fantuzzi
0
200
400
600
800
1000
1200
1400
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
FERIALI
SABATO
DOMENICA
Figura 5. Diagrammi di flusso orari per il giorno medio feriale, prefestivo e festivo.
76
La stima delle emissioni La stima delle emissioni da attribuire alle tratte stradali è stata condotta secondo la metodologia Bottom up, sulla base dei flussi di traffico reali registrati nel territorio. Il traffico stradale, definito tecnicamente come sorgente lineare, è stato georeferenziato tracciando gli archi stradali sulla Carta Tecnica Regionale 1:10000. Le stime delle emissioni sono state condotte, secondo la metodologia europea di riferimento per le emissioni da trasporto su strada COPERT III (Ntziachristos e Samaras, 2000), attraverso l’applicativo di calcolo sviluppato dall’Osservatorio Aria Regionale di ARPAV. Secondo tale metodologia, che è tuttora in corso di aggiornamento in merito a fattori di emissione ed algoritmi di calcolo, le emissioni da traffico sono la somma di quattro contributi:
• Emissioni a caldo, ovvero dei veicoli che hanno raggiunto la temperatura di esercizio;
• Emissioni a freddo, durante il riscaldamento del veicolo; • Emissioni evaporative, per i soli COVNM (composti organici volatili non
metanici); • Emissioni di particolato da abrasione di freni, pneumatici e manto stradale.
Come precedentemente dichiarato, sono stati utilizzati i flussi di traffico scomposti nelle componenti dei veicoli leggeri, commerciali e pesanti, data la velocità media oraria e la composizione del parco veicolare della provincia di Belluno secondo ACI 2004, suddiviso in 105 differenti classi emissive che considerano il tipo di combustibile, la cilindrata, il peso, i tempi, la categoria Euro ed il riferimento normativo dei veicoli immatricolati. La prima stima delle emissioni calcolate per le cinque vie indagate è riportata in Tabella 1.
FERIALE SABATO DOMENICA Stima delle emissioni PM10 C6H6 PM10 C6H6 PM10 C6H6
Via A. Alpago 246 147 212 129 134 91 Via Alpago Novello 225 140 220 139 122 80 Via Cavour 1013 553 967 582 444 309 Via Col di Lana 1669 920 1563 937 1023 668 Via D. Buzzati 460 272 443 271 267 178 Via dei Dendrofori 625 357 519 338 341 234 Via A. di Foro 471 300 423 269 273 190 Via F.lli Rosselli 772 430 722 479 523 394 Via Feltre 894 452 741 399 349 233 Via G. Paolo I° 409 263 438 297 244 175 Via Lungardo 820 499 749 483 418 304 Via Medaglie d’Oro 1450 600 1417 626 941 402 Via Miari 699 240 444 243 417 264 Via Montegrappa 1611 672 1027 609 726 456 Via Segato 933 512 948 576 410 287 Via Vittorio Veneto est 2598 1214 1974 1158 909 612 Via Vittorio Veneto ovest 1056 630 865 578 472 345 Viale Europa 1689 871 1350 805 611 412 Viale Fantuzzi 1095 599 1065 643 485 338
Tabella 1. Stima delle emissioni di polveri PM10 e Benzene in g/(km*giorno).
I carichi emissivi nei diversi tratti considerati presentano valori piuttosto dissimili tra loro e ciò è dovuto principalmente alle differenze riscontrabili nell’entità dei flussi e
77
nelle loro composizioni. Da un prima analisi dei dati spicca il contributo di via Vittorio Veneto est sia per quanto riguarda il totale delle Polveri che del Benzene. Seguono per importanza viale Europa, via Col di Lana, via Montegrappa e via Medaglie d’Oro dove su quest’ultima influiscono i lavori in corso presso il ponte degli Alpini. Nei giorni prefestivi e festivi si assiste ad una graduale diminuzione delle emissioni per km grazie alla sostanziale riduzione dei flussi di traffico qui rappresentati prevalentemente da veicoli leggeri. In Tabella 2 sono riportate le emissioni annuali espresse in tonnellate di ciascun arco stradale e la loro lunghezza espressa in km. La via più incidente risulta essere viale Europa che, data la sua considerevole estensione, rappresenta da sola circa un quarto del carico complessivo sia del PM10 che del Benzene.
Tabella 2. Stima delle emissioni annuali da traffico stradale per ciascuna delle vie indagate e confronto con il database delle stime comunali (dati in t/anno).
NOME STRADA PM10 (t/anno)
C6H6 (t/anno)
Lunghezza (in km)
Via A. Alpago 0.031 0.019 0.380
Via A. di Foro 0.193 0.124 1.211
Via Alpago Novello 0.126 0.079 1.656
Via Cavour 0.092 0.052 0.273
Via Col di Lana 0.455 0.258 0.798
Via D.Buzzati 0.185 0.111 1.177
Via dei Dendrofori 0.438 0.259 2.105
Via F.lli Rosselli 0.252 0.149 0.947
Via Feltre 0.273 0.142 0.941
Via G. Paolo I 0.108 0.071 0.761
Via Lungardo 0.265 0.165 0.966
Via Medaglie D'Oro 0.291 0.122 0.580
Via Miari 0.158 0.062 0.695
Via Montegrappa 0.486 0.220 0.951
Via Segato 0.073 0.041 0.231
Via Vitt. Veneto ovest 0.307 0.189 0.890
Via Vitt. Veneto est 0.529 0.261 0.639
Viale Europa 1.514 0.811 2.790
Viale Fantuzzi 0.106 0.060 0.290 Totale 5.883 3.196 18.281
78
La stima delle concentrazioni atmosferiche Con le emissioni calcolate è stata prodotta una stima delle concentrazioni ad 1 m dal suolo con il modello ADMS-Urban che ha permesso di realizzare delle mappe di dispersione degli inquinanti grazie all’interfaccia GIS-Arcview. ADMS-Urban (Advanced Dispersion Modelling System for Urban Area) è un modello analitico stazionario avanzato di dispersione degli inquinanti. Si tratta di un modello di tipo gaussiano (con profilo verticale di concentrazione non-gaussiano in condizioni convettive), sviluppato nel Regno Unito da CERC (Cambridge Environmental Research Consultant). In questa indagine ADMS-Urban è stato impiegato per la modellizzazione dell’inquinamento da traffico stradale come sorgente lineare, senza introdurre alcuna altra fonte di emissione né background di fondo, per evidenziare i singoli contributi e le relative aree di influenza associate. Per le polveri sottili le concentrazioni stimate si riferiscono alla sola componente primaria dell’inquinante e pertanto non considera le reazioni fotochimiche che determinano la componente secondaria. ADMS-Urban sfrutta una fisica aggiornata per descrivere la stabilità dello strato limite atmosferico, quindi più evoluta rispetto all’approccio tradizionale basato sulle classi di stabilità di Pasquill (nota 1). Esso, come gran parte dei modelli gaussiani, non è tuttavia in grado di gestire i fenomeni di calma di vento. Il modello ADMS-Urban utilizza due parametri fisici quali l’altezza dello strato di rimescolamento (nota 2) e la lunghezza di Monin-Obukhov (nota 3), che permettono una descrizione senz’altro più realistica dei fenomeni di dispersione, realizzando le performance migliori con velocità del vento pari o superiori a 0.75 m/s. Inoltre il modello è in grado di considerare il ruolo giocato dalla presenza di edifici ai bordi delle strade, che creano un fenomeno noto come “effetto canyon”. Il software utilizzato è dotato di varie funzionalità: • un modello avanzato di dispersione con un profilo gaussiano in condizioni stabili e neutre, ed un profilo verticale non-gaussiano delle concentrazioni in condizioni instabili, che tiene conto della natura anisotropa della turbolenza all’interno del strato limite; • un preprocessore meteorologico che calcola i parametri dello strato limite planetario, da diversi set di dati di input; • la possibilità di inserire una completa gamma di sorgenti. Il modello è stato utilizzato nella modalità Long-term ovvero quella che calcola un unico valore medio nel periodo considerato. Nella prima fase è stato impostato un calcolo della situazione media annuale grazie all’impiego di un file meteorologico a cadenza oraria completa per l’anno 2008 fornito dal Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio di ARPAV e, nella seconda fase, una serie di simulazioni sulle giornate tipo con l’utilizzo di diversi profili orari relativi alle varie situazioni sinottiche individuate. La stazione meteorologica di riferimento è posizionata in località Aeroporto di Belluno. Le misure indicano una prevalenza dei settori di provenienza del vento NE, S-SW (Figura 6). Per tali assetti di calcolo è stato utilizzato un sistema a griglie di tipo “intelligente” che conduce ad una migliore stima in prossimità delle strade e risulta una opzione indicata in uno studio orientato alla descrizione della realtà urbana. L’impiego della griglia intelligente ha presentato però l’inconveniente di aumentare molto il tempo di calcolo, in maniera proporzionale ai punti recettori aggiuntivi utilizzati.
79
Note: 1) Le classi di stabilità costituiscono un indice qualitativo dell’intensità della turbolenza atmosferica basato su grandezze meteorologiche collegate alla turbolenza. 2) Per misurare l’altezza dello strato rimescolato occorre individuare fino a quale quota sia verificata una condizione stabilita come caratteristica dello strato rimescolato. Fra le variabili proposte vi sono: forte turbolenza, forte rimescolamento, forti flussi verticali, lunghezza di Monin-Obukhov. 3) La Lunghezza di Monin-Obukhov (LMO) corrisponde al rapporto tra l’intensità della turbolenza prodotta da fattori meccanici e quella prodotta da fattori termici (convezione). In condizioni di PBL (Planetary Boundary Layer) instabile, LMO ha un valore positivo; in condizioni di PBL stabile ha valore negativo, in quanto la stratificazione inibisce la convezione e il termine convettivo è minore di zero. LMO dipende dunque dalla velocità di frizione e dal flusso di calore superficiale.
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
100
200
300
400
500
Figura 6. La rosa dei venti dell’anno 2008 costruita sulla base dei dati di Belluno località Aereoporto.
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Le mappe di dispersione degli inquinanti PM10 e Ben zene La situazione media annuale Di seguito si presentano le mappe di dispersione per le Polveri sottili PM10 ed il Benzene realizzate per la città di Belluno. L’elaborazione è stata condotta con il sofware ADMS-Urban che ha processato ora per ora l’intero 2008 ed ha prodotto una mappa delle concentrazioni atmosferiche giornaliere medie annuali di seguito riportate (Figure 7 e 8). Media annuale 2008 – PM10 – Long-term Figura 7. La mappa media annuale delle concentrazioni medie giornaliere di PM10 da traffico urbano a Belluno.
81
Media annuale 2008 – Benzene – Long-term
Figura 8. La mappa media annuale delle concentrazioni medie giornaliere di Benzene da traffico urbano a Belluno. Queste ricostruzioni modellistiche rappresentanti la situazione media annuale si prestano a diverse valutazioni. L’asse viale Europa - via Medaglie d’Oro – via Vittorio Veneto est, caratterizzato da un sostenuto flusso di traffico, presenta le emissioni maggiori. Questo asse, nel quale confluisce anche via Col di Lana, oltre ad essere strategico per l’intera viabilità cittadina, si stima costituisca l’area di maggior apporto di inquinamento da traffico nel centro della città. Gli elementi disponibili portano pertanto a valutare positivamente gli interventi di fluidificazione del traffico svolti in diversi incroci lungo questa direttrice attraverso la realizzazione di rotatorie a sostituzione dei semafori. In corrispondenza dello snodo della Cerva si immette un altro asse considerato nelle simulazioni e rappresentato da viale Fantuzzi, seguito dalla collegata direttrice che va da via Segato, via Cavour fino a via Feltre, dove l’effetto canyon dato dagli edifici determina un maggior contenimento delle emissioni nei pressi della sede stradale e dove la maggior presenza di accessi e parcheggi può influire nell’intensificare delle emissioni. In tale contesto, l’area urbana compresa tra viale Europa e via Feltre può risentire dell’influenza di entrambe, oltre che dalle emissioni della linea ferrovia che insiste in quella zona. L’accesso sud alla città rappresentato da via Montegrappa è caratterizzato da un flusso di traffico sostenuto in diverse ore del giorno, fenomeno che determina un carico inquinante di discreta entità.
82
Nel caso di via dei Dendrofori, via Buzzati e via Lungardo il traffico è mediamente più fluente, salvo nei momenti di punta, e la posizione delle sedi stradali contribuisce probabilmente ad una buona dispersione e diluizione di quanto emesso. Analizzando la situazione dal punto di vista quantitativo, per il PM10 si osserva che i valori legati al carico da traffico si mantengono in prossimità delle vie mediamente circa sui 3 µg/m3. È il caso di ricordare che si tratta tuttavia del solo contributo localizzato del traffico delle vie analizzate e pertanto non sono state considerate le altre fonti di emissione, tra le quali il riscaldamento domestico e il contributo del comparto industriale che determinano il valore a livello locale. Per il Benzene i valori calcolati dal modello potrebbero essere leggermente sovrastimati a causa degli algoritmi di calcolo della metodologia europea COPERT III. Tali valori di concentrazione si attestano circa sui 2 µg/m3 a cui si ricorda va aggiunto il contributo di altre fonti di emissione. In conclusione la simulazione annuale presenta una situazione della qualità dell’aria non preoccupante per quanto riguarda il contributo del traffico alle concentrazioni totali. Informazioni di maggiore dettaglio possono essere riassunte in Tabella 3 dove sono rappresentati per ciascuna via il valore medio di concentrazione registrato in due punti recettore, uno interno ed uno esterno alla sede stradale. Il valore così stimato è pertanto rappresentativo della situazione riconducibile ai bordi della carreggiata. Le tratte di esposizione più consistenti per la popolazione si riscontrano presso via V. Veneto est, viale Europa e via Col di Lana. MEDIA DEI RECETTORI
Receptor name PM10 C6H6 via A. Alpago 1.2 0.7 via A. di Foro 1.8 1.1 via A. Novello 1.0 0.6 via Cavour 3.8 2.1 via Col di Lana 5.4 3.0 via D. Buzzati 1.9 1.1 via dei Dendrofori 2.3 1.3 via F.lli Rosselli 2.9 1.6 via Feltre 3.3 1.7 via G. Paolo I° 1.8 1.1 via Lungardo 2.6 1.6 via Medaglie d'Oro 4.8 2.1 via Miari 1.9 0.7 via Montegrappa 4.3 1.8 via Segato 3.6 2.0 via V. Veneto est 6.3 2.9 via V. Veneto ovest 2.7 1.6 viale Europa 5.1 2.6 viale Fantuzzi 4.9 2.7 media 3.3 1.7 Tabella 3. Concentrazioni medie di PM10 e Benzene stimate da due punti recettore uno interno ed uno esterno a ciascuna tratta (µg/m3).
83
Situazioni sinottiche utilizzate nelle elaborazioni modellistiche con ADMS-URBAN Dopo aver ricostruito la situazione media annuale stimata per il 2008 è opportuno analizzare casi specifici per determinare la variabilità nella dispersione determinata dalla meteorologia. Per questo motivo e per rispondere alle esigenze dello studio, sono state quindi individuate 9 situazioni sinottiche tipo in base agli effetti generati nei bassi strati atmosferici da parte della circolazione a scala sinottica (vedi Tabella 4). Questa classificazione dell’insieme dei parametri meteorologici si pone l’obiettivo di descrivere al meglio le caratteristiche aereologiche dei bassi strati del catino bellunese. Per ogni tipo sinottico sono state svolte singole simulazioni giornaliere per verificare la diversa influenza della meteorologia sulla dispersione delle emissioni da traffico urbano. Le 9 situazioni sinottiche Tipo sinottico 1: situazioni molto stabili corrispondenti a strutture anticicloniche con marcata inversione termica e debolissima circolazione nei bassi strati atmosferici; in casi estremi l’inversione persiste anche durante le ore diurne, specie in casi di nebbie o nubi basse persistenti. Tipo sinottico 2: situazioni stabili con lieve rimescolanza corrispondenti a strutture anticicloniche con moderata inversione termica, la quale tende di solito a scomparire, almeno in prossimità del suolo durante le ore diurne, favorendo cosi uno strato di rimescolanza nei bassi strati atmosferici. Nelle situazioni più favorevoli la convezione diurna, seppur debole, ed il gioco delle brezze di versante consentono un certa rimescolanza della massa d’aria ma senza interscambi fra la libera atmosfera e lo strato limite. Tipo sinottico 3: situazioni stabili con moderata rimescolanza corrispondenti a strutture anticicloniche con inversione termica esclusivamente notturna, mentre durante le ore diurne prevale una buona rimescolanza di tipo convettivo in grado di interessare gran parte dello strato atmosferico inferiore. La forte escursione termica rilevata in questo tipo di giornata favorisce i processi termoconvettivi innescando una crescente ventilazione con brezze termiche piuttosto sostenute. Di conseguenza si ha un buon ricambio dell’aria grazie alla favorevole interpenetrazione fra atmosfera libera e strato limite sottostante. Tipo sinottico 4: situazioni di convezione profonda corrispondono ancora a strutture anticicloniche, quindi normalmente stabili, ma la convezione diurna innescata dal forte riscaldamento, partendo dai bassi strati tende ad interessare tutta la colonna d’aria soprastante. In queste situazioni di profonda convezione le turbolenze assai intense con moti verticali ascendenti e subsidenti di grande sviluppo verticale e le precipitazioni, spesso intense anche se per lo più sporadiche, ripuliscono completamente l’aria dei bassi strati. Tipo sinottico 5: perturbazioni da Sud corrispondono a situazioni perturbate con il classico susseguirsi di fronte caldo, fronte freddo e scia post frontale. Tali situazioni sono favorevoli al ricambio dell’aria nello strato limite in quanto l’area di bassa pressione si presta ad una buona rimescolanza aerologica. Tipo sinottico 6: perturbazioni da Sud con forte avvezione meridionale corrispondono a situazioni altamente perturbate con intenso flusso sciroccale, generalmente ben avvertito anche nei bassi strati, anche prima della fase effettivamente perturbata. Sono situazioni fra le più favorevoli ad un profondo ricambio dell’aria, anche se sono responsabili del trasporto di polveri sottili di origine
84
antropiche e non su lunghe distanze (sabbia del deserto) che ricadono sul territorio alpino assieme alle precipitazioni. Tipo sinottico 7: perturbazioni da Ovest corrispondono a situazioni perturbate o, durante l’inverno, a fasi di tempo variabile e non sempre associate a precipitazioni o a rimescolanza dei bassi strati. Ad eccezione dell’inverno, queste situazioni ricambiano l’aria dello strato limite consentendo una repentina rinnovo atmosferico nel catino bellunese. Tipo sinottico 8: perturbazioni da Nord corrispondono a situazioni altamente contrastate in funzione delle stagioni, bel tempo con foehn sul catino bellunese durante gran parte della stagione fredda e tempo instabile con primi episodi temporaleschi ad inizio primavera sulla Valbelluna. Tipo sinottico 9: gocce fredde corrispondono a situazioni di tempo perturbato o instabile legate alla presenza congiunta di aria fredda e di circolazione depressionaria in quota in grado di provocare in qualsiasi stagione tempo perturbato o spiccatamente instabile. L’eccessivo gradiente termico verticale indotto da un nucleo d’aria fredda negli strati medi ed alti dell’atmosfera favorisce la convezione (moti ascendenti). Inoltre, in caso di goccia fredda dinamica con presenza di una piccola depressione chiusa, genera un forte gradiente barico con venti piuttosto forti la cui direzione dipende dalla posizione del centro della depressione stessa.
Tipo Descrizione Primavera Estate Autunno Inverno ANNUALE1 ANTICICLONE MOLTO STABILE 2% 0% 7% 22% 8%2 ANTICICLONE STABILE, LIEVE RIMESCOLANZA 16% 0% 33% 24% 18%3 ANTICICLONE CON MODERATA RIMESCOLANZA 36% 37% 30% 16% 30%4 ANTICICLONE CON CONVEZIONE PROFONDA 11% 32% 5% 1% 12%5 PERTURBAZIONE DA SUD 14% 3% 15% 12% 11%6 PERTURBAZIONE DA SUD + FORTE AVVEZIONE MERIDIONALE 0% 0% 1% 1% 1%7 PERTURBAZIONE DA OVEST 8% 5% 0% 1% 4%8 PERTURBAZIONE DA NORD - Foehn 7% 9% 5% 13% 8%9 PERTURBATO-GOCCIA FREDDA 7% 14% 3% 9% 8%
100% 100% 100% 100% 100%
Situazioni Aerologiche in Val Belluna (dati 2006)
Tabella 4. Frequenza delle situazioni sinottiche nel corso del 2006 in Val Belluna. Nelle pagine seguenti sono riportate le mappe di concentrazione stimata per ciascuna tipologia aerologica individuata per la Val Belluna.
85
Tipo sinottico 1 - Anticiclone molto stabile
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
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5.1
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(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
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80°
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100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
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350°
1
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5
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0
0
3
1.5
6
3.1
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5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
5
6
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Tipo sinottico 2 – Anticiclone stabile, lieve rimes colanza
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
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3.1
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5.1
16
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(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
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110°
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130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
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240°
250°
260°
270°
280°
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300°
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(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
.5
1
1.5
2
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Tipo sinottico 3 – Anticiclone con moderata rimesco lanza
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
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(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
.5
1
1.5
2
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
.5
1
1.5
2
88
Tipo sinottico 4 – Anticiclone con convezione profo nda
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
89
Tipo sinottico 5 – Perturbazione da sud
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
90
Tipo sinottico 6 – Perturbazione da sud con forte a vvezione meridionale
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
5
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
5
91
Tipo sinottico 7 – Perturbazione da ovest
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
2
4
6
8
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
2
4
6
8
92
Tipo sinottico 8 – Perturbazione da nord, Foehn
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
5
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
5
93
Tipo sinottico 9 – Perturbato, goccia fredda
PM10
Benzene
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
0
0
3
1.5
6
3.1
10
5.1
16
8.2
(knots)
(m/s)
Wind speed
0° 10°20°
30°
40°
50°
60°
70°
80°
90°
100°
110°
120°
130°
140°
150°160°
170°180°190°200°
210°
220°
230°
240°
250°
260°
270°
280°
290°
300°
310°
320°
330°340°
350°
1
2
3
4
94
Quadro riassuntivo delle simulazioni nelle diverse situazioni sinottiche Le simulazioni elaborate dal modello nelle diverse condizione aereologiche hanno ricostruito delle concentrazioni al suolo di PM10 e Benzene non profondamente dissimili tra di loro. Le situazioni meteorologiche maggiormente sfavorevoli alla dispersione degli inquinanti e che invece ne favoriscono l’accumulo nei pressi della sorgente di emissione sono quelle che determinano le condizioni peggiori per la salute dell’aria. Il riferimento è alla situazione sinottica 1 in cui vi è la dominanza di condizioni anticicloniche a forte stabilità che causando spesso inversioni termiche consistenti portano ad una mancata diffusione degli inquinanti negli strati superiori pregiudicando la qualità dell’aria al suolo. Giova comunque ricordare che anche in questa situazione più sfavorevole, i valori di PM10 e Benzene rimangono comunque piuttosto contenuti. Sono tuttavia riscontrabili dei peggioramenti in condizioni di perturbazione proveniente da nord (foehn) e nella situazione riconducibile a strutture anticicloniche (situazione 4). Le altre situazioni sinottiche sono caratterizzate da valori leggermente più bassi con molte aree adiacenti alle tratte stradali che si attestano sui 3 µg/m3 per quanto concerne le polveri. La diversità della dispersione dalla sorgente lineare che si può notare nelle 9 condizioni sinottiche riflette le differenze riscontrabili nelle rose dei venti; tuttavia sembra vi sia una prevalenza di accumulo degli inquinanti a nord delle fonti emissive. In una visione d’insieme delle casistiche analizzate per le sorgenti da traffico stradale considerate è possibile desumere una contenuta influenza della meteorologia sull’inquinamento ad esse legato. In assenza di fenomeni di precipitazione, i livelli di concentrazione stimati presentano per questo tipo di sorgente una discreta ripetitività a differenza di quanto può essere atteso per altre fonti di emissione. Analisi degli andamenti orari in via Vittorio Venet o est – situazione sinottica 1 La presente indagine sul traffico stradale ha consentito di individuare le principali criticità in termini di carichi emissivi. Si è scelto pertanto di prendere in analisi il caso che ha manifestato i valori più sostenuti nelle simulazioni svolte con il modello ADMS-Urban. Tale programma è stato pertanto impostato in modalità short-term, ovvero quella che calcola valori orari nel giorno di riferimento considerato. La condizione meteo sinottica di utilizzata è la situazione 1 ovvero la seconda più frequente nella stagione invernale e che si distingue per essere la più sfavorevole dal punto di vista aerologico alla dispersione degli inquinanti. I valori presentati si riferiscono ad un recettore localizzato all’interno della sede stradale, laddove si suppone si collochi il maggior carico emissivo dei veicoli e quindi le massime concentrazioni misurabili e stimabili. La Figura 9 raffigura l’andamento orario delle concentrazioni di PM10 e Benzene in tale contesto ed è possibile notare come i valori siano sostenuti durante le ore diurne, con un decremento tra le ore 12:00 e le 15:00. Le concentrazioni stimate nei periodi più critici superano i 20 µg/m3 per le polveri e i 10 µg/m3 per il Benzene mentre il crollo dei valori che avviene nelle ora notturne in corrispondenza di flussi veicolari minimi porta ad un ridimensionamento dei carichi inquinanti nell’arco delle 24 ore.
95
PM10 e Benzene in via Vittorio Veneto est
0
5
10
15
20
25
30
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23
ug/m3
PM10 C6H6
Figura 9. Via Vittorio Veneto est nei giorni feriali con tipo sinottico 1.
96
Valutazioni con campionatori passivi: confronto dei valori di BTX (Benzene, Toluene, Xile ne) tra le varie posizioni e postazioni di rilevamento negli ultimi anni (2003-2008) Nella Tabella 6 sono indicati i punti di rilevamento con campionatori passivi utilizzati per monitoraggio della qualità dell’aria negli ultimi 5 anni. La Figura 10 è una rappresentazione cartografica della Tabella 6.
Sito di misura 2003 2004 2005 2007 2008
Via Montegrappa incrocio per Castion x x x x x
Via Segato c/o scuole x x x x x
Incrocio Via S.Biagio - Via Vittorio Veneto x x x x x
Via Vittorio Veneto 251 x
La Cerva x x
Baldenich - Incrocio Via Vitt. Veneto- Via Medaglie d'o ro x x x x x
Via Internati e deportati Incrocio S.Gervasio x x x x
Mussoi Incrocio Via Gregorio XVI – Vezzano x x x x x
Chiesurazza - incrocio per Sois x x x
Via Feltre x
Via Pietro Trois x
Castion - Pian delle Feste Incrocio delle 5 vie x x
Tabella 6. I siti di campionamento
Figura 10. Localizzazione dei punti di campionamento dal 2003 nel comune di Belluno
97
I siti di misura dei BTX (Benzene, Toluene e Xilene) sono stati scelti in accordo con il Comune all’interno della cintura urbana di Belluno, nell’area di maggiore concentrazione di strade e conseguentemente di traffico veicolare. In Tabella 8 viene presentato un prospetto riassuntivo che raccoglie i dati di concentrazioni di Benzene, Toluene e Xilene rilevati con i campionatori passivi nel periodo (2003-2008). Analizzando i valori è possibile notare un sensibile trend di diminuzione delle concentrazioni negli ultimi anni sino a raggiungere valori di Benzene compresi fra 0.5 e 2.4, ben inferiori al limite previsto per legge di 7 µg/m3 nell’anno di studio. Tale diminuzione è stata riscontrata in tutti i punti di campionamento.
Tabella 7. I valori registrati nel corso degli anni.
Questa tendenza trova conferma nei valori, relativi a Benzene, Toluene e Xilene, misurati nella stazione fissa di qualità dell’aria (Parco Città di Bologna) che presentano decrementi negli ultimi anni come si evidenzia in Tabella 8 e nella conseguente Figura 11.
Tabella 8. Concentrazioni espresse in µg/m3 dei BTX nella centralina fissa
Benzene Toluene Xilene
Sito di misura 2003 2004 2005 2007 2008 2003 2004 2005 2007 2008 2003 2004 2005 2007 2008 Via Montegrappa
incrocio per Castion
4 4.1 3.2 2.8 1.5 9 9.6 9.8 7.7 6.3 10 9.9 8.4 9.1 6.7
Incrocio Via S.Biagio - Via
Vittorio Veneto 5.5 3.3 3.2 2.5 0.5 11.3 6.7 8.1 5.4 2.7 13 8.9 7.9 5.7 3
Baldenich - Incrocio Via Vitt.
Veneto- Via Medaglie d'oro
4.2 3.9 3.3 3.2 2.4 11.4 11.6 9.1 8.6 5.5 12.4 12.1 8.5 7.9 5.1
Mussoi Incrocio Via Gregorio XVI
– Vezzano 4 5.1 3.9 3.6 1.7 12.6 14.5 10.8 8.6 7.0 14.2 14.5 12.1 8.8 7.2
Chiesurazza - incrocio per
Sois 2.5 2.7 2 6.1 5 5.4 6.9 5.2 5.2
Via Segato c/o scuole 3.4 3.9 3.4 3.1 1.5 10 10.2 9.1 8.1 4.1 11.4 10.8 9.7 8.3 4.1
Castion - Pian delle Feste
Incrocio delle 5 vie
4.1 3.6 11.1 9.5 11.4 9.7
Via Internati e deportati Incrocio
S.Gervasio
4.9 5.4 3.6 3.4 13.5 13.3 12.1 9.5 15.7 15 12.3 10.0
La Cerva 3.8 4.0 10.2 11.1 10.9 10.8
Via Pietro Trois 2.9 6.9 6.6
Via Feltre 3.0 7.7 7.7
Via Vittorio Veneto 251 3.1 8.5 7.7
Media annuale 4.1 4.0 3.3 3.1 1.5 10.6 10.1 9.3 8.2 5.1 11.9 10.8 9.4 8.2 5.2
Benzene Toluene Xilene 2005 3.1 8.2 9.8 2006 2.5 6.0 6.5 2007 1.4 4.7 3.7 2008 1.1 2.8 2.5
98
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
2005 2006 2007 2008
Benzene
Toluene
Xilene
Figura 11. Concentrazioni medie annuali dei BTX presso la postazione fissa di qualità dell’aria a Belluno (U.M. in µg/m3 ). Confronto tra simulazioni modellistiche e campionat ori passivi Un confronto tra le simulazione modellistiche ed un campionamento di tipo passivo sul territorio comunale è utile per presentare un quadro unitario dello status della qualità dell’aria nella città. Di seguito (Tabella 10) vengono accorpate le concentrazioni misurate con i campionatori passivi con quelle stimate e in particolare con la media di 2 punti recettori posti per ogni via all’interno ed all’esterno della tratta stradale. Il confronto indica come ci sia una buona corrispondenza tra i dati, fatta esclusione per Via Col di Lana dove il sito di campionamento con i campionatori passivi si trova al termine dell’arteria in una zona libera da qualsiasi effetto canyon.
Benzene (2008) Sito di misura Misure Stime
Via Montegrappa incrocio per Castion 1.5 1.8
Baldenich - Incrocio Via Vitt. Veneto- Via Medaglie d'oro 2.4 2.1
Mussoi Incrocio Via Gregorio XVI – Vezzano (leggasi Via Col di Lana)
1.7 3.0
Via Segato 1.5 2.0
Tabella 10. Confronto dei valori misurati con campionatori passivi e stimati dal modello (µg/m3).
99
Considerazioni Le indagini eseguite nel corso dell’anno hanno rappresentato una ulteriore crescita conoscitiva sia da un punto di vista modellistico che da quello analitico sulla qualità dell’aria nel comune capoluogo. Le simulazioni modellistiche relativamente alle sole direttrici di traffico esaminate confermano i dati analitici. Le strade prese in esame rappresentano alcuni dei tratti a maggior flusso di traffico per l’area urbana del Comune di Belluno. La diversa conformazione urbanistica delle vie, nonché i diversi flussi di traffico, non determinano rilevanti differenze nei livelli di concentrazione di PM10 e Benzene nelle varie tratte oggetto di indagine. Per tale motivo direttrici contraddistinte da minori volumi di traffico sembrano mantenere nelle loro prossimità livelli di qualità dell’aria simili a vie maggiormente trafficate. Per tali arterie non si rilevano marcate differenze al variare delle classi sinottiche evidenziando la scarsa incidenza del fattore meteorologico per queste fonti a differenza di quanto accade nel contesto generale. L’andamento che si riscontra sia da un punto di vista modellistico che dai rilievi analitici effettuati conferma un lento decremento in atto della presenza di Benzene su tutto il territorio comunale preso in esame.
100
CONCLUSIONI
Il monitoraggio presso la stazione sita al parco "Città di Bologna" ha confermato i livelli di presenza delle polveri PM10 e del Benzo(a)Pirene evidenziando un leggero decremento di quest'ultimo. Mentre le polveri sottili sono rientrate comunque nei riferimenti normativi, il Benzo(a)Pirene per il secondo anno consecutivo ha superato, seppur di poco, l'obiettivo di qualità.
L'ozono, anche per le favorevoli condizioni atmosferiche, è risultato significativo solamente per due ore nel corso dell'anno durante il periodo estivo.
Anidride solforosa, biossido di azoto, monossido di carbonio, benzene, arsenico, cadmio, nichel e piombo hanno invece ampiamente rispettato i rispettivi limiti di legge per l’esposizione acuta e cronica.
Le valutazioni analitiche mediante traccianti, hanno confermato la rilevanza dei processi combustivi della legna nel determinare la qualità dell'aria.
Lo studio modellistico relativo all'influenza della componente veicolare, implementato in ulteriori arterie, ha confermato che, in assenza di precipitazioni, pur in presenza di carichi di inquinanti diversi, l'incidenza risulta similare nelle vie anche in condizioni meteorologiche differenti ed inoltre ha indicato gli orari di maggior incidenza del traffico sulla qualità dell'aria.