BO1€¦ · “coadiuvatori” attivati per il contenimento dei cinghiali in provincia di Avellino:...

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www.atcbologna.org Spedizione: in abbonamento postale - 45% Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Bologna - Prezzo abbonamento 5,00 compreso nella quota associativa. Rivista inviata agli associati A.T.C. n.2 BO1 Il tormentone delle lepri BO3 La ricerca è il futuro ALL’INTERNO: calendario venatorio 2015-2016 da staccare e conservare BO2 Da invasori ad alleati Luglio 2015

Transcript of BO1€¦ · “coadiuvatori” attivati per il contenimento dei cinghiali in provincia di Avellino:...

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    n.2

    BO1Il tormentone delle lepri

    BO3La ricerca è il futuro

    ALL’INTERNO: calendario venatorio 2015-2016

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    Luglio 2015

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  • Luglio 2015

    Direzione:Centro Servizi e Coordinamento degli Ambiti Territoriali di Caccia della provincia di BolognaVia Corticella 183/6 - 40138 BolognaTel. 051 6388484 Fax 051 6388454 [email protected] - www.atcbologna.org

    Direttore responsabile: Hendrik Hagedoorn

    Comitato di redazione:Alberto Rodeghiero, Sergio Ventura, Moreno Morganti

    Coordinamento redazionale:Marco Calvi

    Redazione:Daniele Candini, Davide Zanin

    Progetto Grafico e Concessionaria pubblicità: BRAIN creatività e comunicazione - via Buozzi, 77 40013 Castel Maggiore (BO) - Tel. 051 [email protected]

    Stampa:Nova

    Autorizzazione: Tribunale di Bologna n. 7005 del 10/05/2000 Bologna

    Foto di copertina:Virgilio Donati

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    Editoriale

    Ognuno faccia la propria parte

    Atc Bo1

    Il tormentone delle lepri

    Atc Bo2

    Da invasori ad alleati

    Calendari Venatori

    Atc Bo3

    La ricerca è il futuro

    Gestione

    Il punto sui prelievi e censimentidei Cervidi

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    SOMMARIO

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    Ognunofaccia la propria parte

    C’è la chiara percezione che,per quanto ci si possa impegnare,

    la risoluzione del problema dei dannida selvatici sia lontana.

    Ad ogni primavera arriva il momento delle Assemblee degli Atc, indette per approvare i bilanci e pianificare le iniziative per tutto l’anno. Una costante di questi incontri è l’affrontare, e non solo da un punto di vista economico, i danni all’agricoltura da fauna

    selvatica, soprattutto da cinghiali. E ogni volta emerge la necessità di assumersene la responsabilità e di impegnarsi sia nel risarcimento, sia nel prelievo opportuno nelle zone, spesso di pregio da un punto di vista agricolo, più suscettibili di danneggiamento. Accanto a tale consapevolezza, però, si affianca un senso di disagio da parte di dirigenti e iscritti, ed è la chiara percezione che, per quanto ci si possa impegnare, la risoluzione del problema sia lontana a causa di insuperabili, si spera solo per ora, ostacoli. Ostacoli che più che a criteri scientifici si oppongono alla semplice logica. Mi spiego. Il buonsenso, che trova conferma nella scienza, suggerisce che una gestione efficace non può avere recinti, così come non ne ha la fauna nel suo peregrinare per procacciarsi il cibo.Invece, a Bologna come in tante altre realtà, ciò non avviene. Il perché lo conoscono ormai tutti, cacciatori, agricoltori, istituzioni e ambientalisti: nella aree protette il prelievo non è permesso e nelle aziende faunistico-venatorie obbe-disce ad altri criteri. E il risultato è una gestione a macchia di

    EDITORIALEdi Hendrik Hagedoorn

    Ore 9,00: Registrazione dei partecipantiOre 9,30: Apertura dei lavori a cura del moderatore e saluti• Avv. Franco Bonsanto• Simonetta Saliera Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna• Hendrik Hagedoorn Presidente del Centro Servizi Atc BolognaOre 10,30: Intervento di Maria Luisa Zanni Regione Emilia-RomagnaPianificazione faunistica e osservatorio per la gestione della fauna selvaticaOre 10,45: Intervento di Lorenzo Minganti Consigliere Delegato Città Metropolitana Agricoltura, Caccia, PescaOre 11,00: DiscussioneOre 13,00: Conclusione dei lavori Al termine verrà offerto un rinfresco

    Il Centro Servizi degli Ambiti Territoriali di Cacciadella Provincia di Bologna

    organizza

    GESTIONE DELLA FAUNA SELVATICAIL RUOLO DEGLI A.T.C.

    problematiche, prospettive, competenze

    16 LUGLIO 2015 - ore 9,00CIRCOLO ARCI BENASSI in via S. CAVINA, 4 - BOLOGNA

    PROGRAMMA

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    Luglio 2015

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    leopardo che vanifica ogni sforzo. Tralasciando per ora le afv, alle quali un richiamo alle proprie responsabilità va fatto soprattutto dalle istituzioni trattandosi di ambiti privati, saremo ingenui, ma non capiamo perché in ambiti pubblici come parchi, oasi ecc. la situazione non possa cambiare.O, meglio, perché non possa cambiare nella nostra provincia, visto che in altre parti d’Italia ci si è riusciti. Giorni fa mi è capitato di leggere quanto accade nelle aree protette astigiane.Lì il competente Ente di gestione ha posto in essere degli abbattimenti selettivi, attuati tra febbraio e marzo, che “hanno riguardato 17 cinghiali (14 nella riserva della Valleandona, Valle Botto e Valle Grande, 3 in quella della Val Sarmassa) e sono stati attuati con

    la tecnica della girata, intervento di tipo collettivo che ha coinvolto una dozzina di cacciatori per volta, con il coordinamento dei guardiaparco”.E che dire dei quasi mille cacciatori “coadiuvatori” attivati per il contenimento dei cinghiali in provincia di Avellino: “Alcune tecniche di contenimento (la girata, oltre al selecontrollo) saranno consentite anche nelle aree protette dopo l’intesa con il Parco regionale Monti Picentini.La sperimentazione è operativa già in provincia di Salerno”. Sperando che questo scritto sia letto dai diretti interessati, colgo l’occasione per rinnovare la mai interrotta disponibilità degli Atc a intervenire, con i protocolli adeguati alle caratteristiche di tali zone (vedi girata, abbattimenti selettivi

    da parte di cacciatori all’uopo formati ecc.), nelle aree protette, che in tal modo raggiungerebbero non solo lo scopo istituzionale di tutelare fauna e habitat, ma anche di mostrare rispetto per un’attività, quella agricola, che tanto fa per la manutenzione del territorio e il sostegno dei selvatici, e limitare l’impatto del cinghiale sulla sicurezza stradale e sull’incolumità delle persone.

    Il Centro Servizi Atc della provincia di Bologna ha organizzato un convegno, aperto a tutti, il giorno 16 luglio 2015 alle ore 9,00 presso il CircoloArci Benassi in via S. Cavina, 4a Bologna per discutere della delicata problematica assiemealle Istituzioni, non mancate.

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    di Giuliano Maini

    Il tormentone delle lepriCanzoni o modi di dire che ven-gono ripetuti ossessivamente dal-la gente e dai media, soprattutto d’estate, vengono chiamati comu-nemente “tormentoni”. Da questa piccola ossessione, appunto, non vengono risparmiati neanche gli Atc e, in questo caso, il Bo1 in mo-do significativo. “Non ci sono ab-bastanza lepri” è il tormentone che noi del Consiglio direttivo sentiamo spesso da parte degli iscritti. Anche alla recente assemblea il ritornello è tornato fuori, e ciò ci ha imposto di parlarne in questo numero.Sicuramente il problema dello stato sanitario delle lepri negli ultimi an-ni si è manifestato in modo signi-ficativo, ed anche in queste pagine abbiamo avuto modo di parlarne, in particolare dei problemi causati

    dalla cisticercosi che tanto ci ha allarmato negli scorsi anni.Come amministratori di un Atc, abbiamo comunque il compito di fare riflessioni ed adottare even-tuali provvedimenti esaminando dati oggettivi, e non basandoci su sensazioni soggettive o chiacchiere da bar, per cui analizziamo i dati statistici ufficiali in nostro posses-so, cosa peraltro fatta anche dagli Enti preposti a controllare il nostro operato.Partendo da questi presupposti, vo-gliamo condividere con voi i numeri dell’annata 2013/14, ricavati dai da-ti elaborati dalla Regione Emilia-Romagna dalla lettura dei tesseri-ni, ovvero quelli della precedente annata venatoria e non quelli del 2014/15, in quanto non ancora di-

    sponibili, relativi ai 3 Atc bolognesi.Ebbene, nel 2013/14 sono state abbattute 9.836 lepri, cui ne vanno aggiunte 1.891 catturate nell’annata 2014/15, per un totale di 11.727. Se rapportiamo tale numero, di per sé

    Il paesaggioè cambiato,

    specialmentedal punto di vista agricolo, e la lepre

    sta cercandodi adattarsi.

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    Luglio 2015

    già particolarmente soddisfacente, al numero dei cacciatori, 8.655, risulta una media di circa 1,14 lepri a testa, questa però è la cosiddet-ta media del pollo, ovvero basata sull’ipotesi che tutti i cacciatori pra-tichino questa tipologia di caccia, cosa che, come tutti sappiamo, non avviene.Se poi esaminiamo il solo Bo1, cui sono iscritti 2.492 cacciatori, sono state registrati 3.604 abbattimenti cui vanno sommate le 919 lepri catturate: la media che ne deriva è di 1,8 lepri a testa, sempre ammet-tendo che tutti siano praticanti di

    questo tipo di caccia. Se poi voglia-mo aggiungere i capi che per sviste o distrazioni non sono stati segnati, lasciamo all’immaginazione dei let-tori il possibile totale…Comprendiamo che di incontri con la “orecchiona” non se ne hanno mai abbastanza e che la gestione di uno o più ausiliari, in questo perio-do di crisi, spinge per un carniere che giustifichi tali sforzi, ma quello che ci risulta difficile giustificare è la nostalgia per un passato che non tornerà mai più. Il paesaggio è cambiato, specialmente dal punto di vista agricolo, con una perdita

    significativa di superficie agricola utilizzata e un mutamento radicale delle tipologie colturali cui la lepre sta cercando di adattarsi. Ma non è tutto. Alcune Zrc in funzione da anni mostrano la corda e andreb-bero sistemate. Inoltre, lo sviluppo di animali opportunisti che hanno nella lepre la preda d’elezione è sotto gli occhi di tutti. Infine, un po’ di mea culpa la devono fare anche quei cacciatori che amano lamentarsi: i volontari che prima in gran numero si impegnavano nelle catture è drammaticamente calato con i riflessi negativi sul successo di questa operazione facilmente im-maginabili. Siamo certi che questo nostro pic-colo sforzo matematico poco potrà contro il potere persuasivo di una opinione che a furia di esser ripe-tuta assurge a valore di verità, ma se i numeri a qualcosa servono, chi vuole leggerli senza preconcetti non potrà che darci ragione.

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  • Luglio 2015

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    di Sergio Ventura

    Atc Bo2

    Grazie a un buonrapporto con il mondo

    agricolo si sonoregistrati carnieri

    soddisfacenti e pianidi prelievo raggiunti.

    Da invasori ad alleatiMaggio è tradizionalmente il mese dell’assemblea. È un’occasione per fare il punto sull’annata trascorsa e pianificare il futuro. Ha quin-di un’importanza che non dovreb-be sfuggire agli iscritti che inve-ce, purtroppo, non partecipano in modo soddisfacente. La causa di una presenza non adeguata al rilievo dell’evento va imputata in parte alla limitata pubblicità che le associazio-ni interessate ne fanno (ricordiamo che per statuto devono essere loro a inviare comunicazione ai soci), ma anche, bisogna riconoscerlo, alla poca sensibilità da parte degli iscrit-ti. Dobbiamo tutti migliorare in questo senso. Passando a esami-nare i punti trattati in assemblea, che seguono un ordine del giorno ormai consolidato, i primi due sono di ordine amministrativo, esposti dal rag. Daniele Candini, dipen-dente del Centro servizi. Il bilan-cio consuntivo 2014, approvato dal Collegio dei revisori dei conti rap-presentato dal dr. Filippo Tamba, ha raggiunto pienamente gli obietti-vi che ci eravamo prefissati, con una riduzione dei costi in diverse voci come, e ne siamo particolarmen-te orgogliosi perché l’esempio deve partire dalla testa, quelli inerenti al Consiglio direttivo. Seguendo que-sto concetto abbiamo elaborato il preventivo 2015: bilancio che vince

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    non si cambia potremmo dire, anche se qualche piccola correzione a fini prudenziali è stata introdotta. Sono stati aumentati, infatti, i costi di gestione previsionali per gli ungulati nobili e il cinghiale. Quest’ultimo ha visto diminuire gli introiti derivanti dalla sua gestione speciale che non riescono a coprire le spese, effettua-te maggiormente per il ristoro dei danni rispetto a quelle per le opere di prevenzione. E di ciò non possia-mo essere soddisfatti, perché mentre i risarcimenti sanano il passato senza evitare che esso si ripeta, la preven-zione guarda al futuro e può portare a risparmi consistenti. Per ovviare al problema, abbiamo individuato nella maggiore responsabilizzazione delle squadre cinghialai una delle misure da attuare. Ai capisquadra abbiamo inviato, perciò, una lettera nella quale vengono ribaditi alcuni punti essenziali: “le squadre di bracca-ta e girata devono essere impegnate sul territorio di competenza con opere di prevenzione danni e devono mantene-re ottimi rapporti con le aziende agri-cole che ricadono nella propria zona di caccia; le squadre di braccata o girata devono realizzare il piano minimo per la caccia di selezione al cinghiale a loro assegnato. Qualora quanto sopra descritto non venga realizzato, l’Atc Bo2 si riserva, così come previsto dal vigente Piano faunistico-venatorio,

    di applicare penalità, anche di natu-ra economica, finanche la sospensione dell’assegnazione della zona di caccia”.Come si vede insistiamo sul buon rapporto con il mondo agricolo, soprattutto in un momento di grossa difficoltà per lo stesso. In quest’a-spetto mi sono impegnato in prima persona, ottimamente supportato dalle Commissioni. E i risultati si vedono, come ha testimoniato la relazione tecnico-gestionale dell’al-tro dipendente del Centro servizi, il dr. Davide Zanin, basata su dati elaborati al nostro interno, come orgogliosamente è stato sottolineato in Assemblea.Il passare agli occhi degli agricoltori da invasori ad alleati ha permesso carnieri soddisfacenti e piani di pre-lievo raggiunti. In ciò hanno rap-presentato fattori importanti sia un ambiente migliorato, come attesta il buon transito e sosta di avifauna migratoria, sia la buona qualità della selvaggina catturata e immessa, sia l’encomiabile lavoro dei volontari, che fanno del loro meglio nelle tante attività che vedono protago-nista l’Atc, che vanno dalle catture all’allestimento dell’annuale mostra trofei. L’assemblea si è conclusa con un certo ottimismo, senza nascon-dere le difficoltà insite nel ruolo sempre più sociale che gli Ambiti ormai rivestono.

  • Allegato alla determinazione dirigenziale IP 1173/2015

    alba tramontoora legale 16-30 Aprile 6,20 20,10

    1-15 Maggio 5,55 20,3016-31 Maggio 5,40 20,451-15 Giugno 5,30 21,0016-30 Giugno 5,30 21,051-15 Luglio 5,35 21,0516-31 Luglio 5,50 20,551-15 Agosto 6,05 20,3516-31 Agosto 6,25 20,101-15 Settembre 6,45 19,4016-30 Settembre 7,00 19,151-15 Ottobre 7,20 18,4516-24 Ottobre 7,35 18,20

    ora solare 25-31 Ottobre 6,45 17,151-15 Novembre 7,00 17,0016-30 Novembre 7,20 16,451-15 Dicembre 7,35 16,3516-31 Dicembre 7,45 16,401-15 Gennaio 7,50 16,5516-31 Gennaio 7,40 17,101-15 Febbraio 7,25 17,3516-29 Febbraio 7,05 17,551-15 Marzo 6,35 18,15

    CITTA' METROPOLITANA DI BOLOGNA

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    Periodo

    2015 - 2016

    Allegato alla determinazione dirigenziale IP 1173/2015

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    ora solare 25-31 Ottobre 6,45 17,151-15 Novembre 7,00 17,0016-30 Novembre 7,20 16,451-15 Dicembre 7,35 16,3516-31 Dicembre 7,45 16,401-15 Gennaio 7,50 16,5516-31 Gennaio 7,40 17,101-15 Febbraio 7,25 17,3516-29 Febbraio 7,05 17,551-15 Marzo 6,35 18,15

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    Allegato ASPECIE PERIODI DI CACCIA (PURCHE' NON COINCIDENTI CON IL MARTEDI' E IL VENERDI')Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio

    Pernice rossa SOLO IN PRESENZA DI PIANI DI GESTIONE

    Starna SOLO IN PRESENZA DI PIANI DI GESTIONE

    IN AFV 31

    ConiglioselvaticoCinghialeCornacchiagrigia

    Fagiano

    Volpe

    Lepre comune IN AFV 31

    Gazza

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    Germano reale

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    Fischione

    Codone

    Mestolone

    Moriglione

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    FolagaGallinellad’acquaPorciglione

    Beccaccino

    Frullino

    Pavoncella

    Quaglia

    Beccaccia

    Tortora

    Colombaccio

    Allodola

    (*) I piani di gestione provinciali prevedono per ogni ambito territoriale di caccia interventi sull’ambiente tesi a migliorare lepotenzialità del territorio ed attenuare l’azione dei fattori limitanti che condizionano la dinamica della popolazione, il monitoraggio standardizzato della stessa, la stima dell’incremento utile annuo, la stesura di un piano di prelievo commisurato alla dinamicadella popolazione e l’adozione di meccanismi di controllo del prelievo che consentano il rispetto del piano programmato.

    Merlo

    Cesena

    Tordo bottaccio

    Tordo sassello

    CALENDARIO VENATORIO REGIONALE PER LA STAGIONE 2015-2016(estratto D.G.R. n. 265/2015)

    1. FINALITÀ

    omissis

    2. RAPPORTI TRA PROVINCE E REGIONI CONFINANTI

    La gestione faunistico-venatoria delle aree territoriali prospicienti i corpi idrici interposti tra province diverse, ivi comprese quelle confinanti con la regione Lombardia, viene attuata sulla base dei rispettivi confini amministrativi, salvo diverse specifiche intese, compatibili rispetto ai Piani faunistico-venatoriprovinciali, stipulate tra gli ATC interessati, sentite le Province competenti.

    3. SPECIE CACCIABILI E PERIODI DI CACCIA

    3.1 Le specie cacciabili, entro le quali le Province e la Città Metropolitana di Bologna possono definire ulteriori limitazioni, sono le seguenti:starna;pernice rossa;fagiano;lepre comune;coniglioselvatico;volpe;cinghiale;capriolo;cervo;daino;muflone;cornacchiagrigia;gazza;ghiandaia;alzavola;beccaccino;canapiglia;codone;fischione;folaga;frullino;gallinellad'acqua;germano reale;marzaiola;mestolone;moriglione;pavoncella;porciglione;allodola;quaglia;tortora;colombaccio;beccaccia;merlo;cesena;tordobottaccio;tordo sassello.

    3.2 Per le specie starna e pernice rossa la caccia è consentita solo in presenza di piani di gestioneprovinciali che prevedano:- interventi sull’ambiente tesi a migliorare le

    potenzialità del territorio ed attenuare l’azione dei fattori limitanti che condizionano la dinamica della popolazione;

    - il monitoraggio standardizzato della stessa;- la stima dell’incremento utile annuo;- la stesura di un piano di prelievo commisurato

    alla dinamica della popolazione;- l’adozione di meccanismi di controllo del

    prelievo che consentano il rispetto del piano programmato.

    3.3 I periodi di caccia per ogni singola specie, entro i quali le Province e la Città Metropolitana di Bologna possono definire ulteriori limitazioni, sono riportati nei prospetti di cui agli allegati A e B al presente calendario venatorio regionale.

    3.4 In assenza di un accordo, che veda coinvolte tutte le Province e la Città Metropolitana di Bologna, le limitazioni di cui all'articolo 33, comma 11, lettera b), della Legge regionale n. 8 del 1994 non si applicano alle specie appartenenti all'avifauna migratoria, in quanto prelievi differenziati a livello provinciale non rispondono a criteri biologici e tecnici accettabili.

    3.5 Per la salvaguardia delle popolazioni svernanti di beccaccia in occasione di eventi climatici avversi si rinvia a quanto stabilito dalla deliberazione della Giunta regionale n. 1419 del 1° ottobre 2012, le cui prescrizioni sono da recepirsi nei calendari venatori provinciali e della Città Metropolitana di Bologna.

    4. GIORNATE E FORME DI CACCIA

    4.1 La settimana venatoria è compresa fra il lunedì e

    la domenica successiva, escludendo i giorni dimartedì e venerdì nei quali non è mai consentito l'esercizio dell'attività venatoria.

    4.2 La caccia alla fauna selvatica stanziale - adesclusione degli ungulati in selezione - ed alla migratoria è consentita nelle forme sotto indicate, dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio:a. dalla terza domenica di settembre e per le due

    settimane successive, da appostamento e/o vagante con l'uso di non più di due cani per cacciatore in due giornate fisse (giovedì e domenica), fatto salvo quanto previsto alla successiva lettera d);

    b. dal lunedì successivo fino al 31 dicembre, da appostamento e/o vagante con l'uso di non più di due cani per cacciatore, in tre giornate a scelta ogni settimana;

    c. dal 1° gennaio fino al 31 gennaio, da appostamento e/o vagante con l'uso di non più di due cani per cacciatore, in tre giornate fisse a settimana, individuate dai calendari venatori

    provinciali;d. dal 1° ottobre al 30

    novembre, possono essere fruite due giornate in più a scelta ogni settimana per la caccia alla sola migratoria, da appostamento.

    4.3 La volpe può essere prelevata con le seguenti modalità:a. prelievo in forma

    vagante da parte del singolo cacciatore dalla terza domenica di settembre alla prima domenica di dicembre;

    b. caccia in squadre organizzate con l’ausilio dei cani da seguita dal1° ottobre al 31 gennaio;

    c. prelievo da appostamento con arma a canna rigata dotata di ottica di mira solo da parte di cacciatori con esperienza comprovata dal superamento di una prova di tiro avente le caratteristiche previste dal Regolamento regionale n. 1 del 2008, dalla terza domenica di settembre al 31 gennaio;

    4.4 Il cinghiale, in forma collettiva, può essere prelevato nell'arco temporale massimo di tre mesi anche non consecutivi.

    4.5 La caccia agli ungulati è consentita secondo quanto previsto dall'apposito vigente regolamento preferibilmente con munizioni atossiche. Il prelievo degli ungulati in forma selettiva, alla cerca e all'aspetto, è consentito ad ogni singolo cacciatore in cinque giornate settimanali.

    4.6 Ai sensi di quanto previsto dall'articolo 50, comma 2, lettera b), della Legge regionale n. 8 del 1994 nelle ATV ogni cacciatore può effettuare fino ad un massimo di cinque giornate settimanali, secondo gli orari di cui al successivo punto 5 e senza limitazioni di modalità di esercizio venatorio. Le giornate effettuate in ATV non devono essere conteggiate nel numero di giornate settimanalmente fruibili da ogni cacciatore.

    4.7 Le Province e la Città Metropolitana di Bologna esercitano le facoltà stabilite dall'articolo 18, comma 2, della Legge 11 febbraio 1992, n. 157 nei limiti ed alle condizioni ivi previste. Qualora esse prevedano, nei rispettivi calendari venatori, l'anticipazione dell'esercizio venatorio alla data del 1° settembre, la caccia in tale periodo si potrà effettuare limitatamente alle specie individuate tra cornacchia grigia, ghiandaia, gazza, merlo, tortora nelle giornatefisse di giovedì e domenica, a partire dal 3 settembre, esclusivamente da appostamento, fisso o temporaneo, fino alle ore 13, da parte dei cacciatori iscritti agli ATC della Regione Emilia-Romagna -ciascuno negli ambiti di iscrizione - o che esercitino la caccia nelle AFV o da appostamento fisso con richiami vivi.

    4.8 Le Province e la Città Metropolitana di Bolognaanticipano in misura corrispondente il termine di chiusura nel rispetto dell’arco temporale massimo previsto dall’articolo 18 comma 2 della Legge n. 157 del 1992. Per la tortora e il merlo è consentito il prelievo, con un carniere giornaliero di 5 capi per il merlo e di 15 per la tortora.

    4.9 Le Province e la Città Metropolitana di Bologna,nell'ambito delle facoltà concesse dall'articolo 18,

    comma 2, della Legge n. 157 del 1992, possono modificare i termini di cui all’allegato A al presente calendario, relativamente alla specie cinghiale in forma collettiva, previo parere dell'ISPRA.

    4.10 La caccia alla fauna migratoria di cui all'articolo 36 bis, comma 1, della Legge regionale n. 8 del 1994, si svolge nelle forme stabilite dal provvedimento adottato dalla Regione ai sensi del comma 2 del medesimo articolo.

    4.11 Fermo restando quanto diversamente disposto da specifici provvedimenti in materia, i derivati domestici del germano reale che non ne presentino il fenotipo selvatico (Anas platyrynchos) possono essere utilizzati come richiami vivi senza l'obbligodell'opzione di cui all'articolo 12, comma 5, lettera b), della Legge n. 157 del 1992, solo nel rispetto delle norme sanitarie che condizionano la detenzione di volatili per l'utilizzo nell'attività venatoria.

    4.12 Le Province e la Città Metropolitana di Bologna, per la caccia alla lepre, possono autorizzare, regolamentandolo, l’utilizzo di una muta riconosciuta e abilitata ENCI, composta da un numero massimo di 6 cani per conduttore cacciatore, purché nell'ambito di progetti di valorizzazione della cinofilia.

    5. ORARI VENATORI

    5.1 Le Province e la Città Metropolitana di Bolognapossono consentire la caccia alla fauna selvatica stanziale dal sorgere del sole fino al tramonto, la caccia alla fauna migratoria da un'ora prima del sorgere del sole fino al tramonto e la caccia di selezione agli ungulati da un'ora prima del sorgere del sole fino ad un'ora dopo il tramonto.

    5.2 Qualora le Province e la Città Metropolitana di Bologna prevedano l'anticipazione dell'esercizio venatorio nel periodo compreso tra il 3 settembre e la terza domenica di settembre la caccia è consentita fino alle ore 13, ad esclusione delle ATV dove è invece consentita fino al tramonto.

    5.3 Le Province e la Città Metropolitana di Bolognaindividuano gli orari venatori secondo medie quindicinali elaborate sulla base delle effemeridi aeronautiche fornite dall'Aeronautica militare.

    6. CARNIERE

    6.1 Ogni cacciatore, nella stessa giornata di caccia, non può abbattere per ogni singola specie e complessivamente più di quanto riportato nell’allegato C al presente calendario, alla voce carniere giornaliero.

    6.2 Ogni cacciatore, nella stagione venatoria, non può abbattere per ogni singola specie più di quanto riportato nell’allegato C al presente calendario, alla voce carniere stagionale.

    6.3 Nei limiti dei piani approvati dalla Provincia e dallaCittà Metropolitana di Bologna, i titolari di AFV possono autorizzare l'abbattimento di un numero di capi di fagiano, starna, pernice rossa e lepre superiori a quelli previsti nell’allegato C al presente calendario, purché entro i limiti quantitativi fissati dal piano di abbattimento; detto piano potrà essere realizzato per la lepre fino al 31 dicembre e per il fagiano fino al 31 gennaio. Per tutte le altre specie non citate valgono i limiti temporali previsti negli allegati A e B ed i carnieri previsti nell’allegato C al presente calendario. I capi di fauna stanziale abbattuti in AFV, di cui ai piani annuali di assestamento e di prelievo approvati dalle Province, non concorrono al carniere giornaliero e stagionale.

    6.4 Il numero dei capi abbattuti per ogni giornata di caccia in regioni diverse non può superare complessivamente il limite previsto dal calendario venatorio della Regione che consente l'abbattimento del minor numero di capi.

    7. ADDESTRAMENTO DEI CANI DA CACCIA

    7.1 L'addestramento e l'allenamento dei cani da caccia sono consentiti dalla terza domenica di agosto al giovedì precedente la terza domenica di settembre, dalle ore 7 alle ore 20 escluse le giornate di martedì e venerdì di ciascuna settimana, con l'uso di non più di due cani per conduttore.

    7.2 Le Province e la Città Metropolitana di Bolognapossono, mediante i rispettivi calendari venatori, limitare i termini sopra indicati per motivazioni legate a specifiche esigenze territoriali, nonché i predetti orari.

    7.3 Le Province e la Città Metropolitana di Bolognapossono, altresì, consentire, regolamentandolo, l'uso in addestramento e allenamento di un numero di cani fino ad un massimo di sei per conduttore, purché nell'ambito di progetti di valorizzazione della cinofilia.

    7.4 L'addestramento e l'allenamento dei cani da caccia sono consentiti nei territori aperti all'esercizio venatorio, ad eccezione di quelli ove esistono terreni in attualità di coltivazione e colture specializzate di

  • TEMPI DI PRELIEVO(purché non coincidenti con il

    martedì e il venerdì)1 giugno – 15 luglio e

    15 agosto – 30 settembreF I e II

    M e F 01 giugno – 15 luglio e

    15 agosto – 30 settembre1 gennaio – 15 marzo M e F tutte le classi

    1 settembre – 30 settembre M I, II e III1 novembre – 15 marzo M I, II e III

    F I e IIM e F 0

    10 agosto – 15 settembre e 5 ottobre - 15 febbraio5 ottobre – 15 marzo M I e II

    F I e II M e F 0

    MUFLONE 1 novembre – 31 gennaio M e F tutte le classitutte le classi, ad eccezione

    delle femmine adulte1 ottobre – 31 gennaio M e F tutte le classi

    CAPRIOLO in aree non vocate - Piano Faunistico

    Venatorio Provinciale

    DAINO

    M I, II

    CERVO

    Allegato B

    M I, II

    1 gennaio – 15 marzo

    SPECIE SESSO CLASSE SOCIALE

    CAPRIOLO

    CINGHIALE

    1 gennaio – 15 marzo

    1 gennaio – 15 marzo

    M e F15 aprile – 30 settembre

    M III

    STAGIONALEPernice rossa 1 5Starna 1 5Fagiano 2Lepre comune 1 10Coniglio selvatico 2Canapiglia 10Fischione 10Codone 5 25Mestolone 10Moriglione 10Alzavola 10Marzaiola 10Gallinella d’acqua 10Porciglione 10Beccaccino 10Frullino 10Pavoncella 10 30Volpe 25Cinghiale 25Cornacchia grigia 25Gazza 25Ghiandaia 25Germano reale 25Folaga 10Quaglia 5 25Tortora 15 50Beccaccia 3 15Colombaccio 15Allodola 10 50Merlo 25Cesena 25Tordo bottaccio 25Tordo sassello 25

    CARNIERE GIORNALIEROAllegato C

    GIORNALIERO

    Non più di 2 capicomplessivamente

    Non più di 10 capi complessivamente

    Non più di 10 capi complessivamente

    Non

    più

    di

    25

    capi

    complessivamente

    SPECIE

    cui al successivo punto 8.7.5 Al fine di evitare danni alle colture agricole,

    l'addestramento e l'allenamento dei cani su coltivazioni in atto non sono consentiti dopo la pioggia e quando il terreno è ancora bagnato.

    7.6 Qualora le Province e la Città Metropolitana di Bologna abbiano previsto l'anticipazione dell'esercizio venatorio, l'addestramento e l'allenamento dei cani da caccia sono vietati negli orari o nelle giornate in cui l'esercizio venatorio è consentito.

    7.7 Dal lunedì successivo alla terza domenica di settembre al 31 gennaio è vietato l'addestramento o comunque l'uso del cane, nelle giornate in cui il conduttore non è in esercizio venatorio e nelle giornate di martedì e venerdì di ciascuna settimana. L'attività è invece consentita qualora il conduttore annoti la giornata di caccia sul tesserino venatorio.

    8. MISURE DI SALVAGUARDIA DELL'AMBIENTEAGRICOLO-FORESTALE

    8.1 Fermo restando quanto previsto dall'articolo 21 della Legge n. 157 del 1992 e dall’articolo 60 della Legge regionale n. 8 del 1994, l'esercizio venatorio è vietato nelle aie e nelle corti o altrepertinenze di fabbricati rurali, nelle zone comprese nel raggio di 100 metri da immobili, fabbricati, stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro, piazzole di campeggio in effettivo esercizio nell'ambito dell'attività agrituristica, e di 50 metri da vie di comunicazione ferroviaria, da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali e interpoderali, nei giardini e parchi pubblici e privati, nei terreni adibiti ad attività sportive e nei fondi chiusi o fondi sottratti alla caccia, di cui all'articolo15 della Legge n. 157 del 1992, opportunamente tabellati.

    8.2 L'esercizio venatorio è, altresì, vietato nelle aree comprese nel raggio di 100 metri da macchine agricole operatrici in attività.

    8.3 È fatto divieto di sparo da distanza inferiore a 150 metri in direzione di stabbi, stazzi e altri ricoveri, dai recinti destinati al ricovero ed alla alimentazione del bestiame nei periodi di effettiva utilizzazione agro-silvo-pastorale, secondo le condizioni produttive del pascolo, e dai recinti dove gli animali sono tenuti in cattività stretta.

    8.4 I cani devono essere condotti dal cacciatore in modo che il bestiame al pascolo o gli animali incattività non siano disturbati o danneggiati.

    8.5 L'esercizio venatorio è vietato in forma vagante, con l'esclusione della caccia di selezione agli ungulati, sui terreni in attualità di coltivazione. Si considerano in attualità di coltivazione:a. i terreni con coltivazioni erbacee, dalla semina

    al raccolto, ad eccezione delle foraggere e della barbabietola per la sola produzione di radici. Le Province e la Città Metropolitana di Bologna possono individuare, nei propri calendari venatori, limiti all'esercizio venatorio sui terreni con foraggere;

    b. le colture orticole e floreali, a cielo aperto o di serra;

    c. i vivai ed i terreni in rimboschimento per un periodo di tre anni dall'impianto, ivi compresi gli impianti da biomassa;

    d. i prati artificiali irrigui dalla ripresa della vegetazione al termine dei tagli;

    e. i frutteti specializzati;f. i vigneti e gli uliveti fino alla data del raccolto;g. le tartufaie coltivate, ai sensi della Legge

    regionale 2 settembre 1991, n. 24 (Disciplina della raccolta, coltivazione e commercio dei tartufi nel territorio regionale, in attuazione della legge 16 dicembre 1985 n. 752).

    8.6 L'esercizio venatorio nei vigneti ed uliveti, a raccolto compiuto, oltreché in forma vagante, è ammesso da appostamento fisso o temporaneo. Nei frutteti specializzati, a raccolto compiuto, è ammesso l'accesso dell'ausiliare per lo scovo ed il recupero della fauna selvatica abbattuta. Negli stradoni, nelle capezzagne e negli spazi di separazione degli appezzamenti a frutteto specializzato, a raccolto compiuto, è ammesso il transito con l'arma carica. Negli impianti da

    biomassa è ammesso l’accesso dell’ausiliare per lo scovo ed il recupero della fauna selvatica abbattuta.

    8.7 In deroga alle limitazioni ed ai divieti di cui ai precedenti punti 8.1, 8.2, 8.3, 8.4, 8.5 e 8.6, neiterreni in attualità di coltivazione è ammesso l'accesso del conduttore titolato per operazioni autorizzate di ricerca di ungulati a qualsiasi titolo feriti; nell'ambito di dette operazioni il conduttore del cane da traccia deve avere cura di arrecare il minimo danno alle colture.

    9. PRESCRIZIONI VALIDE NELLE ZONE DELLA RETENATURA 2000 E NELLE ZONE UMIDE

    9.1 Ai sensi del Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 ottobre 2007 e della deliberazione della Giunta regionale n. 1419 del 2013, nelle Zone della Rete Natura 2000 regionali è vietato: a. effettuare, nel mese di gennaio, più di due

    giornate di caccia - corrispondenti al giovedì e alla domenica - fatta eccezione per la caccia agli ungulati per la quale valgono le disposizioni qui disciplinate;

    b. utilizzare fucili caricati con munizionamento con pallini di piombo o contenenti piombo per l'attivitàvenatoria all'interno delle zone umide naturali ed artificiali, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d'acqua dolce, salata e salmastra, compresi i prati allagati, nonché nel raggio di 150 metri dalle rive più esterne;

    c. abbattere uccelli acquatici - ad esclusione del germano reale - e beccaccia, prima del 1° ottobre;

    d. l'attività venatoria dopo le ore 14,30 in tutte le zone umide e nei corsi d'acqua e nel raggio di 500 metri da essi, qualora vi sia presenza, anche parziale, di ghiaccio.

    Nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS), ai sensi dei già citati Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare del 17 ottobre 2007 e della deliberazione della Giunta regionale n. 1419 del 1° ottobre 2013, è inoltre vietato:a. effettuare l'anticipazione dell'esercizio venatorio

    al 1° settembre (preapertura);b. addestrare ed allenare i cani ai sensi del punto 7

    del presente calendario, prima del 1° settembre.9.2 Ai fini della conservazione delle specie di avifauna

    per cui sono state designate le ZPS, così come stabilito dalla Direttiva 147/2009/CE del 30 novembre 2009 (Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente la conservazione degli uccelli selvatici), secondo quanto previsto dall’articolo 6 dalla Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 (Direttiva del Consiglio relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche) e ai sensi del D.P.R. dell’8 settembre 1997 n. 357 (Regolamento recante attuazione della Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche) e successive modificazioni, le valutazioni d’incidenza dei calendari venatori coincidono con le valutazioni espresse sui singoli Piani Faunistico Venatori provinciali e della Città Metropolitana di Bologna, come previsto dalla normativa vigente.

    9.3 Le Province e la Città Metropolitana di Bolognatrascrivono nel calendario venatorio le prescrizioni individuate nelle valutazioni d’incidenza dei Piani faunistico venatori provinciali, redatte secondo le indicazioni della Regione, nonché le misure specifiche di conservazione necessarie.

    9.4 Ai sensi della Legge n. 66 del 6 febbraio 2006 “Adesione della Repubblica italiana all’Accordo sullaconservazione degli uccelli acquatici migratori dell’Africa” è fatto divieto di utilizzare fucili caricati con munizionamento con pallini di piombo ocontenenti piombo per l'attività venatoria all'interno delle zone umide naturali ed artificiali, quali laghi,stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d'acqua dolce, salata e salmastra, compresi i prati allagati e con esclusione dei maceri, nonché nel raggio di 50 metri dalle rive più esterne.

    10. TESSERINO VENATORIO

    10.1 Il tesserino venatorio regionale ha validità sull'intero territorio nazionale nel rispetto delle disposizioni vigenti in ciascuna regione.

    10.2 Il cacciatore deve, prima di iniziare l'attività venatoria nel giorno prescelto, contrassegnare mediante segni indelebili (X) all'interno degli appositi spazi sul foglio relativo al giorno di caccia le seguenti informazioni: giorno, mese, tipo di caccia prescelta (vagante;appostamento; selezione) e ATC in cui va a caccia nel giorno, con riferimento al numero corrispondente a quello che precede gli ATC posseduti riportati sul tesserino. Qualora intenda invece esercitare la caccia in azienda venatoria, o fuori regione, o in mobilità deve contrassegnare l'apposito riquadro (AFV per azienda faunistico-venatoria, ATV per azienda agri-turistico-venatoria, FUORI REGIONE, MOBILITÀ).

    10.3 In caso di abbattimento, il cacciatore deve apporre nel primo spazio utile, a fianco della sigla della specie abbattuta, un segno indelebile (X) all'interno

    dell'apposito spazio per ognuno dei capi abbattuti. In caso di deposito deve aggiungere un cerchio intorno al segno.

    10.4 Per i prelievi di fauna selvatica stanziale, qualora la caccia sia esercitata in ATC è obbligatorio annotare il capo appena abbattuto; qualora invece la caccia sia esercitata in AFV i singoli capi abbattuti possono essere annotati entro il termine dell'attività giornaliera.

    10.5 Per i prelievi di fauna selvatica migratoria, qualora la caccia sia esercitata in forma vagante è obbligatorio annotare i singoli capi appena abbattuti. Qualora la caccia sia esercitata da appostamento fisso o temporaneo l'annotazione di ogni singolo capo deve avvenire ogni qualvolta si cambia o si lascia l’appostamento di caccia.

    10.6 I capi appartenenti alla fauna selvatica di allevamento abbattuti in ATV non devono essere annotati sul tesserino.

    10.7 Nel tesserino sono indicate le sigle delle specie più comuni in Emilia-Romagna e, pertanto, se si abbatte in un'altra regione una specie consentita e non riportata in legenda, deve essere utilizzata la sigla ASS (altre specie stanziali) oppure ASM (altre specie migratorie).

    10.8 Qualora sia consentito il prelievo di specie interessate dal regime di deroga, ai fini degli adempimenti di cui all'articolo 9, comma 1, della Direttiva 2009/147/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, il cacciatore interessato dovrà compilarele schede riepilogative "Prelievo specie in deroga", indicando l'ATC o la sigla della Provincia, se tali abbattimenti sono stati effettuati in AFV, nonché il

    numero complessivo di giornate e di capi abbattuti per le singole specie. La tempistica di compilazione e le modalità di consegna agli Enti di residenza saranno definite nell'atto deliberativo di autorizzazione al prelievo.

    10.9 In caso di mancata consegna, o anche di incompleta trascrizione dei dati in tali schede, sarà applicata lasanzione di cui all'articolo 61, comma 2, della Leggeregionale n. 8 del 1994.

    10.10 Il cacciatore che usufruisce della facoltà di cui all'articolo 36 bis, comma 1, della Legge regionale n. 8 del 1994, oltre alla compilazione prevista ai commi precedenti, deve altresì compilare prima dell'inizio di ciascuna giornata l'apposita scheda "caccia in mobilità alla fauna migratoria", indicando mediante segni indelebili negli appositi spazi il giorno (G), il mese (M), l'ATC e il numero di autorizzazione relativo alla giornata.

    10.11 In caso di deterioramento o smarrimento del tesserino, il titolare, per ottenere il duplicato, deve rivolgersi all'ente delegato al rilascio, dimostrando di aver provveduto alla relativa denuncia all'autorità di Pubblica sicurezza o alla locale stazione dei carabinieri.

    10.12 Il tesserino va riconsegnato all'ente che lo ha rilasciato al termine dell'esercizio dell'attività venatoria annuale e comunque non oltre il 31 marzo. In caso di mancata riconsegna o di riconsegna di tesserino non integro e contraffatto, l'interessato non potrà ritirare il tesserino relativo alla nuova annata venatoria, a meno che non venga prodotta la denuncia di cui al precedente punto 10.11.

    10.13 Il tesserino è personale e non cedibile. Chiunque sia in possesso di più di un tesserino di caccia èperseguibile ai sensi di legge.

  • Stagione Venatoria 2015/2016

    PIANURA NORME PARTICOLARI PER LA CACCIANEI SITI DI RETE NATURA 2000 (SIC e ZPS)

    SPECIE• E' vietata la caccia alle specie Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) e Porciglione (Rallus acquaticus).

    PERIODI DI CACCIA, GIORNATE E ORARI

    • E' vietata la pre-apertura; è inoltre vietata l'attività venatoria nelle zone umide prima del 1 ottobre, ad eccezione del Germano reale (Anas platyrhynchos); nel Sito denominato “Manzolino” la caccia inizia il 1 ottobre per tutte le specie.

    • E' vietato l'abbattimento, in data antecedente al 1 ottobre, di esemplari appartenenti alle seguenti specie: Codone (Anas acuta), Marzaiola (Anas querquedula), Mestolone (Anas clypeata), Alzavola (Anas crecca), Canapiglia (Anas strepera), Fischione (Anas penelope), Moriglione (Aythya ferina), Folaga (Fulica atra), Beccaccino (Gallinago gallinago), Beccaccia (Scolopax rusticola), Frullino (Lymnocryptes minimus) e Pavoncella (Vanellus vanellus);

    • Dal 1 ottobre al 31 gennaio, nelle zone umide lotiche e lentiche interne ai Siti, nelle zone umide lotiche e lentiche contigue ai Siti (cioè nel raggio di 500 metri), e negli appostamenti fissi contigui4 ai Siti, è consentita la caccia agli uccelli acquatici da appostamento e/o vagante il giovedì e la domenica fino alle ore 14.00.Nelle AFV e negli appostamenti fissi che ne diano comunicazione prima dell'inizio della stagione venatoria, è consentita la caccia in due giornate fino alle ore 14 o in una sola giornata fino al tramonto, a scelta tra:

    ✔ giovedì, sabato e domenica, dal 1 ottobre al 31 dicembre;

    ✔ giovedì e domenica, dal 1 gennaio al 31 gennaio.

    • Dal 1° gennaio al 31 gennaio è consentita la caccia esclusivamente nelle giornate di giovedì e domenica, fatte salve le specifiche indicate al punto precedente per gli uccelli acquatici.

    ADDESTRAMENTO CANI• E' vietata l'attività di addestramento e di allenamento dei cani da caccia, con o senza sparo, dal 1 febbraio all'inizio dell'attività venatoria, al di fuori delle Zone addestramento Cani già autorizzate.

    ULTERIORI PRESCRIZIONISono inoltre vietati:

    • l’utilizzo di munizioni con pallini di piombo o contenenti piombo per l’attività venatoria all’interno delle zone umide naturali ed artificiali, con acque sia lentiche sia lotiche, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d'acqua dolce, compresi i prati allagati, nonché nel raggio di 150 m dalle rive più esterne; all'interno del Sito denominato “Manzolino” nelle aree definite come sopra vige anche il divieto di detenzione. Il divieto di detenzione vige anche in tutti gli altri Siti per la sola attività venatoria da appostamento nelle acque lentiche.

    • gli appostamenti temporanei all’interno e nel raggio di 150 metri dalle zone umide;

    • l'attività venatoria in tutte le zone umide, nonché nel raggio di 500 m da esse, quando la superficie gelata superi il 50% dell’intera superficie in acqua5 delle AFV e degli appostamenti fissi; nei corsi d’acqua la caccia da appostamento e vagante agli uccelli acquatici è vietata quando la superficie gelata supera il 50% della loro superficie in acqua nel raggio di 500 metri.L'attività venatoria è comunque vietata dopo le 14.30, in tutte le zone umide e nei corsi d’acqua, nonché nel raggio di 500 m da essi, qualora vi sia presenza, anche parziale, di ghiaccio;

    • l'allevamento e l'introduzione in libertà di Anseriformi in tutte le zone umide (anche in mancanza della reiterazione delle Ordinanze del Ministero della Salute emanate nel 2006 in merito all’influenza aviaria), ad esclusione dei soggetti utilizzati come richiami vivi per la caccia agli uccelli acquatici;

    4 Sono definiti contigui gli appostamenti qualora anche solo una parte della fascia di rispetto (300 metri dall’appostamento principale) risulti compresa nel Sito di Rete Natura 2000.5 Per “intera superficie in acqua” (su cui calcolare il limite percentuale) deve intendersi l’insieme di tutti i bacini e sottobacini collocati all’interno del

    perimetro autorizzato di Azienda venatoria o Appostamento fisso, compresa anche tutta la superficie dei suddetti bacini coperta da canneto o altra vegetazione palustre. In presenza di ghiaccio (in qualsiasi percentuale) sono comunque vietate la movimentazione artificiale delle acque e qualsiasi altra loro alterazione di tipo antropico [non sono consentiti, ad esempio, la modifica non naturale dei livelli, l’immissione di acqua corrente o l’alterazione artificiale dei parametri climatici] salvo esplicita autorizzazione per prosciugamenti, pena la diretta sospensione della caccia per 4 giornate nell’ambito faunistico interessato.

    Stagione Venatoria 2015/2016

    COLLINA E MONTAGNA NORME PARTICOLARI PER LA CACCIANEI SITI DI RETE NATURA 2000 (SIC e ZPS)

    SPECIE

    • E' vietata la caccia alla specie Allodola (Alauda arvensis).

    • Nel Sito denominato “Monte dei Cucchi, Pian di Balestra” è vietata la caccia alle specie Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus) e Porciglione (Rallus acquaticus).

    PERIODI DI CACCIA, GIORNATE E ORARI

    • E' vietata la pre-apertura nei Siti indicati ai numeri 2, 4, 7, 8, 9, 10, 22, 27, 322, 642 della tabella sul retro. E' inoltre vietata l'attività venatoria nelle zone umide prima del 1 ottobre nel Sito denominato “Monte Sole”.

    • E' vietato l'abbattimento, in data antecedente al 1 ottobre, di esemplari appartenenti alle seguenti specie: Codone (Anas acuta), Marzaiola (Anas querquedula), Mestolone (Anas clypeata), Alzavola (Anas crecca), Canapiglia (Anas strepera), Fischione (Anas penelope), Moriglione (Aythya ferina), Folaga (Fulica atra), Gallinella d’acqua (Gallinula chloropus), Porciglione (Rallus aquaticus), Beccaccino (Gallinago gallinago), Beccaccia (Scolopax rusticola), Frullino (Lymnocryptes minimus) e Pavoncella (Vanellus vanellus).

    • Dal 1° ottobre al 31 dicembre viene anticipata la caccia al Cinghiale in forma collettiva (braccata e girata) nei Siti indicati ai numeri 2, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 20, 22, 27, 322, 642 della tabella sul retro .

    • Dal 1° gennaio al 31 gennaio è consentita la caccia esclusivamente nelle giornate di giovedì e domenica, ad eccezione della caccia agli ungulati.

    • Dal 1° gennaio al 31 gennaio, nei Siti di collina e montagna indicati ai numeri 2, 4, 6, 7, 8, 9, 10, 14, 20, 22, 27, 322, 642 della tabella sul retro, vige il divieto di caccia vagante; è invece consentita la caccia di selezione agli Ungulati.

    ADDESTRAMENTO CANI

    • E' vietata l'attività di addestramento e di allenamento dei cani da caccia, con o senza sparo, dal 1 febbraio all'inizio dell'attività venatoria, al di fuori delle Zone addestramento Cani già autorizzate. Nei Siti denominati “Gessi Bolognesi, Calanchi dell'Abbadessa” e “Corno alle Scale” l'addestramento è vietato fino al 1 settembre. Nei Siti denominati “Monte Sole” e “Vena del Gesso Romagnola” l'attività di addestramento cani è vietata tutto l'anno.

    Nei Siti indicati ai numeri 2, 14, 322 della tabella sul retro è vietato il rilascio di animali al fine di addestramento cani.

    ULTERIORI PRESCRIZIONISono inoltre vietati:

    • l’utilizzo di munizioni con pallini di piombo o contenenti piombo per l’attività venatoria all’interno delle zone umide naturali ed artificiali, con acque sia lentiche sia lotiche, quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d'acqua dolce, compresi i prati allagati, nonché nel raggio di 150 m dalle rive più esterne. Per la sola attività venatoria da appostamento nelle acque lentiche vige il divieto di detenzione.

    Nel Sito denominato “Gessi Bolognesi, Calanchi dell'Abbadessa” l'utilizzo di munizioni al piombo è vietato nella caccia agli Ungulati. Nei Siti denominati “Laghi di Suviana e Brasimone” e “Corno alle Scale” l'utilizzo di munizioni al piombo è vietato nell'esercizio dell'attività venatoria su tutto il territorio e per tutte le forme di caccia.

    • l'attività venatoria, dopo le 14.30, in tutte le zone umide e nei corsi d’acqua, nonché nel raggio di 500 m da essi, qualora vi sia presenza, anche parziale, di ghiaccio;

    • l’allevamento e l’introduzione in libertà di Anseriformi in tutte le zone umide (anche in mancanza della reiterazione delle Ordinanze del Ministero della Salute emanate nel 2006 in merito all’influenza aviaria), ad esclusione dei soggetti utilizzati come richiami vivi per la caccia agli uccelli acquatici;

    • Nei Siti di collina e montagna indicati ai numeri 2, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 20, 21, 22, 28, 642 della tabella sul retro non possono essere utilizzati più di 12 cani per la caccia al Cinghiale in braccata.

    Nel Sito “Corno alle Scale” non possono essere usati più di 10 cani.

    • Nei Siti indicati ai numeri 2, 4, 11, 14, 322 della tabella sul retro sono vietati l'attività di caccia con falco/rapaci e il relativo addestramento.

    Per “zone umide” qui si intendono: le zone umide naturali e artificiali quali laghi, stagni, paludi, acquitrini, lanche e lagune d’acqua dolce, compresi i prati allagati (nell’insieme definite come “zone umide lentiche”) e i corsi d’acqua (definiti come “zone umide lotiche”).

    CITTA' METROPOLITANA DI BOLOGNA CITTA' METROPOLITANA DI BOLOGNA

    SITI INTERESSATI:

    Pianura

    N. Codice Tipologia Nome12 IT4050018 SIC GOLENA SAN VITALE E GOLENA DEL LIPPO

    15 IT4050022 SIC-ZPS BIOTOPI E RIPRISTINI AMBIENTALI DI MEDICINA E MOLINELLA

    16 IT4050023 SIC-ZPS BIOTOPI E RIPRISTINI AMBIENTALI DI BUDRIO E MINERBIO

    17 IT4050024 SIC-ZPSBIOTOPI E RIPRISTINI AMBIENTALI DI BENTIVOGLIO, SAN PIETRO IN CASALE, MALALBERGO E BARICELLA

    18 IT4050025 ZPS BIOTOPI E RIPRISTINI AMBIENTALI DI CREVALCORE

    19 IT4050026 ZPS BACINI EX-ZUCCHERIFICIO DI ARGELATO E GOLENA DEL FIUME RENO

    25 IT4060009 SIC BOSCO DI SANT’AGOSTINO O PANFILIA

    26 IT4060017 ZPS PO DI PRIMARO E BACINI DI TRAGHETTO

    641 IT4040009 SIC-ZPS MANZOLINO

    643 IT4050031 SIC-ZPS CASSA DI ESPANSIONE DEL TORRENTE SAMOGGIA

    Collina e Montagna

    N. Codice Tipologia Nome2 IT4050001 SIC GESSI BOLOGNESI, CALANCHI DELL'ABBADESSA

    4 IT4050003 SIC MONTE SOLE

    5 IT4050004 SIC BOSCO DELLA FRATTONA

    6 IT4050011 SIC MEDIA VALLE DEL SILLARO

    7 IT4050012 SIC-ZPS CONTRAFFORTE PLIOCENICO

    8 IT4050013 SIC-ZPS MONTE VIGESE

    9 IT4050014 SIC MONTE RADICCHIO, RUPE DI CALVENZANO

    10 IT4050015 SIC LA MARTINA, MONTE GURLANO

    11 IT4050016 SIC ABBAZIA DI MONTEVEGLIO

    14 IT4050020 SIC LAGHI DI SUVIANA E BRASIMONE

    20 IT4050027 SIC GESSI DI MONTE ROCCA, MONTE CAPRA E TIZZANO

    21 IT4050028 SIC GROTTE E SORGENTI PIETRIFICANTI DI LABANTE

    22 IT4050029 SIC-ZPS BOSCHI DI SAN LUCA E DESTRA RENO

    27 IT4070011 SIC-ZPS VENA DEL GESSO ROMAGNOLA

    28 IT4070017 SIC ALTO SENIO

    322 IT4050002 SIC-ZPS CORNO ALLE SCALE

    642 IT4050032 SIC-ZPS MONTE DEI CUCCHI, PIAN DI BALESTRA

    Elaborazione a cura del Servizio Tutela e Sviluppo Fauna - UO Gestione Faunistica - Mauro Pepa, Elisa Zanolini

    APRILE 2015

    Stagione Venatoria 2015/2016

    NORME PARTICOLARI PER LA CACCIA NEI SITI DI RETE NATURA 2000 (SIC e ZPS)

    Le attività venatorie e cinegetiche nei Siti di Rete Natura 2000 ricadenti nel territorio della Città Metropolitana di Bologna devono essere esercitate nel rispetto delle prescrizioni che seguono, derivanti dalla normativa comunitaria di Rete Natura 2000 e alla luce di quanto disposto dal Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 187/2007, nonché in base alle nuove Misure generali di conservazione delle ZPS e dei SIC dell'Emilia-Romagna1, al Calendario Venatorio Regionale2 (articolo 9), alle Misure Specifiche di Conservazione redatte dagli Enti Gestori dei singoli Siti (Provincia di Bologna3, Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Orientale, Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Romagna, Provincia di Modena, Provincia di Ferrara, Provincia di Ravenna), alla Valutazione d’incidenza del Piano faunistico-venatorio provinciale 2007-2012 e sue successive modificazioni e proroghe.

    Di seguito il sintesi delle misure discendenti da tali norme, suddivise per pianura e collina/montagna.

    CARTOGRAFIA DEI SITI DI RETE NATURA 2000 NEL TERRITORIO DELLA CITTÀ METROPOLITANA DI BOLOGNA (DIDASCALIA SUL RETRO)

    1 Allegato n. 2 della Deliberazione della Giunta Regione n. 1419/2013.2 DGR n. 265 de 23/03/2015.3 DCP n. 29 del 28 aprile 2014 e Atto presidenziale n. 87 dell'11 dicembre 2014.

    CITTA' METROPOLITANA DI BOLOGNACITTA' METROPOLITANA DI BOLOGNA

  • 17

    Luglio 2015

    Atc Bo 3di Moreno Morganti

    La ricerca è il futuroIn questi anni, con un percorso iniziato da tempo, gli Atc si sono evoluti per adattarsi alle diverse esigenze e richieste non solo da parte delle categorie interessate, agricoltori, cacciatori e ambienta-listi, ma anche della società più in generale.Ed è per questo che da pratiche meramente amministrative come l’acquisto di selvaggina o il paga-mento dei danni all’agricoltura da fauna selvatica, si sono sempre più impegnati in un campo che è da considerarsi sia un’apertura alle istanze sociali, appunto, sia un investimento per il futuro.Si tratta della partecipazione, con volontari e risorse economiche, a ricerche che interessano lo sta-tus delle popolazioni che dividono con noi il territorio provinciale, attuando protocolli scientifici ela-borati da istituti di ricerca e con-dividendo i dati ricavati con gli istituti stessi, le istituzioni locali e le associazioni venatorie che,

    non solo a livello nazionale, sono sempre più sensibili, e si stanno attrezzando allo scopo, all’impor-tanza della ricerca.Uno dei primi esempi che mi vengono in mente e che abbiamo trattato in queste pagine è il moni-toraggio sanitario delle lepri e dei cinghiali.Per quanto riguarda specifica-mente il Bo3, nel 2014 abbiamo avviato un progetto denominato “Uso dello spazio e dell’habitat da parte della popolazione di cervo dell’Acater centrale ricadente nella

    Gli Atc si sono evoluti per adattarsialle diverse esigenzee richieste non solo

    da parte delle categorie interessate,ma anche della società più in generale.

    provincia di Bologna” che pre-vede cattura, radiocollaratura e tracciamento con radiotracking di alcuni individui. Partner scienti-fico è il Dipartimento di Scienze delle produzioni agroalimentari e dell’ambiente dell’Università degli studi di Firenze nella persona della d.ssa Maria Ponzetta, mentre le operazioni di cattura sono state effettuate dalla società Dream.Per il 2014-15 sono state seguite due cerve, mentre per il 2015-16 sono previste tre catture.Al progetto hanno partecipato cacciatori di cervo esperti del ter-ritorio e il risultato raggiunto e stato ottenuto anche grazie al loro contributo.Dal punto di vista dell’Atc i risul-tati finali chiariranno punti finora oscuri, come i percorsi seguiti da questi ungulati nel loro spostarsi tra le aree protette e il territo-rio dell’Ambito, e quali zone fre-quentano più volte, informazione determinante per evitare doppi conteggi nei censimenti.Come si vede si tratta di conoscen-ze importanti che hanno portato il Consiglio di gestione, considerato inoltre il prestigio che tali collabo-razioni conferiscono, ad approvare le spese necessarie dopo diver-se riunioni di approfondimento. Non solo scelte legate al presente, quindi, ma proiettate al futuro di territorio e fauna.Foto

    Alb

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    oli

  • Luglio 2015

    18

    Il punto sui prelievi e i censimenti dei Cervidi

    Anche la scorsa annata venatoria 2014-2015 ha avuto per il prelievo dei Cervidi un bilancio sostanzial-mente positivo, con buone percen-tuali di realizzazione.I risultati del prelievo del capriolo nell’Atc Bo2 sono stati lusinghieri, perfettamente in linea con quelli dell’anno precedente (in tutto 89,6% contro 90%), mentre nell’Atc Bo3 si è avuta una leggera flessione (78,7% contro 84,6% del 2013-14).Il prelievo del daino, sempre abba-stanza difficile, ha raggiunto nell’Atc Bo3 il 65,3% contro il 61,9% del 2013-14.Il prelievo del cervo ha avuto una percentuale di realizzazione com-plessiva del 70,8% contro il 78,3% dell’annata precedente. Lo scarto ri-spetto al 2013-14 è legato all’elevata pressione di caccia esercitata sulla popolazione di cervi, specialmente nell’area storica principale (Bodc3), che rischia sempre di tradursi in un forte disturbo, con conseguente di-minuzione della contattabilità degli animali. Molto probabilmente an-che comportamenti poco corretti di alcuni cacciatori (con uso disinvolto

    Lo scarto rispettoal 2013-14 è legato

    all’elevata pressione di caccia esercitata sulla popolazione

    di cervi, specialmente nell’area storica

    principale (Bodc3)

    di Stefano Mattioli

    Gestione

    leggermente aumentata rispetto al 2014 (13,3 capi/kmq contro 12,1/kmq), mentre quella dell’Atc Bo3 è diminuita da 12,6 capi/kmq a 11,8/kmq.Il daino ha registrato un decremen-to passando da una densità media di 2,1 capi/kmq del 2014 a 1,9/kmq del 2015 nell’Atc Bo3.

    dei fuoristrada, eccessiva mobilità ecc.) hanno contribuito a rendere i cervi più elusivi.I risultati dei censimenti primaveri-li al capriolo e al daino fotografano una situazione piuttosto stabilizza-ta su valori di densità medio-basse. La densità media complessiva di caprioli nell’Atc Bo2 è risultata

    Distretto Maschi Femmine Piccoli Totali1 31 su 37 44 su 46 19 su 21 94 su 104 (90,4%)2 12 su 15 18 su 18 4 su 9 34 su 42 (81 ,0%)3 31 su 29 32 su 34 18 su 17 81 su 80 (101,2%)4 7 su 31 37 su 38 13 su 19 67 su 88 (76,1%)5 41 su 47 57 su 66 31 su 29 129 su 142 (90,9%)6 25 su 43 39 su 50 30 su 21 94 su 114 (82,5%)7 36 su 42 47 su 54 20 su 24 103 su 120 (85,8%)8 65 su 73 80 su 93 37 su 40 182 su 206 (88,4%)9 13 su 16 20 su 23 12 su 11 45 su 50 (90,0%)10 35 su 36 40 su 48 26 su 22 101 su 106 (95,3%)11 36 su 43 48 su 54 17 su 25 101 su 122 (88,2%)12 100 su 114 129 su 152 66 su 64 295 su 330 (89,4%)Totale 463 su 526 591 su 676 293 su 302 1.347/1.504 (89,6%)

    Distretto Maschi Femmine Piccoli Totali1 19 su 26 25 su 32 15 su 14 59 su 72 (81,9%)2 25 su 27 25 su 34 12 su 15 62 su 76 (81,6%)3 36 su 43 45 su 54 19 su 25 100 su 122 (82,0%)4 36 su 45 24 su 59 16 su 26 76 su 130 (58,5%)5 146 su 157 168 su 190 44 su 87 358 su 434 (82,5%)6 86 su 98 108 su 131 47 su 57 241 su 286 (84,3%)7 93 su 107 104 su 161 41 su 69 238 su 337 (70,6%)9 107 su 139 142 su 171 57 su 72 306 su 382 (80,1%)10 25 su 29 41 su 39 12 su 16 78 su 84 (92,9%)11 17 su 21 14 su 26 5 su 11 36 su 58 (62,0%)12 3 su 6 4 su 7 2 su 3 9 su 16 (56,3%)13 22 su 33 42 su 49 14 su 15 78 su 97 (80,4%)14 26 su 28 43 su 41 14 su 17 83 su 86 (96,5%)Totale 641 su 759 785 su 994 298 su 439 1.724/2.192 (78,7%)

    Atc Bo2 -Risultati del prelievo di capriolo 2014-2015

    Atc Bo3 - Risultati del prelievo di capriolo 2014-2015

  • 19

    Luglio 2015

    Gestione

    Foto

    Vir

    gilio

    Don

    ati

    Distretto Zona Maschi Femmine Piccoli Totali4 Zena-Querceto 4 su 3 1 su 3 2 su 3 7 su 9 Atv 4 su 3 0 su 3 0 su 2 4 su 87* 2 su 0 0 su 0 0 su 0 2 su 09 2 su 3 3 su 3 1 su 2 6 su 8Totale 12 su 9 4 su 9 3 su 7 19 su 25

    Distretto Maschi Femmine Piccoli Totali5 0 su 4 0 su 12 0 su 1 0 su 176 1 su 5 0 su 5 0 su 0 1 su 107 0 su 2 1 su 3 0 su 0 1 su 59 14 su 12 19 su 15 10 su 16 43 su 4310 4 su 4 3 su 4 3 su 3 10 su 1111 12 su 20 9 su 23 6 su 19 27 su 6212 11 su 20 20 su 26 14 su 24 45 su 7013 21 su 26 32 su 48 26 su 36 79 su 11014 2 su 3 1 su 3 4 su 2 7 su 8Totale 68 su 96 86 su 137 64 su 101 218 su 334 (65,3%)

    Atc Bo2 - Risultati del prelievo di daino 2014-2015

    Atc Bo3 - Risultati del prelievo di daino 2014-2015

    Consuntivo finale del prelievo di cervo in provincia di Bologna 2014-2015

    San Cesario sul Panaro (MO)Via per Spilamberto n. 217Tel. 059.930268Cell. [email protected]

    lezioni private per una intera giornata in piccoli gruppi di tiratori.

    Per informazioni: 349.4916829

    Aperto dalle ore 10 al tramonto - Chiuso il lunedì

    • 4 Campi di Fossa Olimpica• 2 campi di Elica

    • 1 Campo da Skeet• 1 Campo di Percorso di Caccia

    Nuova gestione dell’ArmeriaTutto per la caccia e il tiroEsecuzione di calci su misurae regolabili

    Distretto M F K Tot %

    Bodc1 27 su 32 31 su 38 2 6 su 32 84 su 102 82,4 Bodc2 13 su 18 16 su 21 1 6 su 19 45 su 58 77,6 Bodc3 92 su 103 99 su 124 7 1 su 125 261 su 352 74,2 Bodc4 7 su 7 8 su 7 5 su 6 20 su 20 100,0 Bodc5 6 su 9 7 su 10 4 su 7 17 su 26 65,4 Bodc6 6 su 12 0 su 14 0 su 14 6 su 40 15,0 Bodc7 12 su 15 7 su 20 7 su 15 26 su 50 52,0 Totale 163 su 196 168 su 234 129 su 218 459 su 648 71,8

  • Luglio 2015

    20 Gestione

    Atc Bo2 - Densità di capriolo riscontrate dal 2009 al 2015 per zona di censimento

    Atc Bo2 - Densità di daino nei censimenti primaverili dal 2008 al 2015

    Distr. Zona Località Densità

    obiettivo

    2009

    N/Kmq

    2010

    N/Kmq

    2011

    N/Kmq

    2012

    N/Kmq

    2013

    N/Kmq

    2014

    N/Kmq

    2015

    N/Kmq

    1 1 Ganzole media 14,9 11,3 10,6 12,7 13,6 15,1 15,8

    2 Paderno* bassa 19,6 14,9 15,1 8,9 15,9 17,4 15,4

    2 1 Varignana* bassa 11,3 11,3 8,8 10,2 9,4 5,2 6,1

    2 Magione* bassa 2,9 1,3 0,9 1,1 1,9 1,3 1,9

    3 Paniga* bassa 4,9 2,6 4,4 4,2 5,6 3,8 3,9

    3 1 Tre Monti* bassa 6,0 5,8 5,2 5,0 5,1 4,8 4,8

    2 Tozzona* bassa 6,4 5,8 5,7 4,5 5,5 5,1 5,2

    3 Dozza* bassa 2,6 2,5 2,0 1,6 1,6 2,1 2,2

    4 1 Val di Zena media 14,8 11,7 11,5 11,3 12,3 10,9 10,7

    2 Querceto media 15,8 15,0 11,8 14,8 16,0 14,5 15,4

    3 Atv Zena media - 18,4 14,6 20,5 16,0 10,8 12,0

    5 1 Pozzere alta 15,7 14,5 12,6 14,0 14,7 12,6 17,9

    2 Cà di Sasso alta 18,3 15,6 14,4 16,2 14,2 15,9 17,6

    3 Santa Lucia alta 16,7 15,9 14,1 17,2 14,5 14,6 16,9

    4 Montecalderaro alta 15,0 13,9 12,8 13,3 13,3 13,4 13,1

    5 Valle Quaderna alta 12,0 13,1 11,4 12,2 10,6 10,7 10,9

    6 Spicchi alta 19,2 17,5 17,6 20,5 19,2 17,7 17,5

    6 1 B. Val Sellustra media 12,3 12,4 10,9 12,4 12,1 12,0 12,9

    2 Casalfiumanese* bassa 10,3 12,2 11,2 12,8 13,2 14,3 14,4

    3 Rio Gambellaro* bassa 11,2 13,0 9,0 8,7 12,2 6,7 9,6

    7 1 Montevenere media 16,1 16,3 11,9 15,0 14,9 12,8 17,0

    2 San Rocco media 17,7 14,9 12,2 13,9 16,5 13,3 12,9

    3 Montorio media 20,3 19,4 15,6 17,3 19,6 15,8 17,4

    4 Villa media 23,5 24,9 20,0 21,0 25,1 18,8 19,4

    5 Monterumici media 9,6 8,8 9,5 9,6 11,0 11,3 14,3

    8 1 Anconella media 14,9 17,4 15,2 26,1 20,1 17,0 20,2

    2 Barbarolo media 20,7 18,4 20,7 17,6 21,2 21,1 20,7

    3 Roncastaldo media 19,5 17,4 12,4 16,5 16,9 19,3 19,4

    4 Zena media 18,5 17,6 14,1 21,1 15,0 18,7 23,7

    9 1 Cassano alta 14,8 13,1 10,9 14,5 13,8 10,7 15,1

    2 Casoni alta 10,5 10,1 8,5 12,5 11,6 9,0 14,7

    3 Campeggio alta 14,8 13,6 12,6 14,0 14,5 14,8 17,8

    4 Belvedere

    10 1 Monte Fune alta 17,0 22,9 11,1 14,4 13,5 13,0 16,4

    2 Bardona alta 16,6 16,2 10,8 10,0 11,4 12,3 12,5

    3 Alta Val Sellustra alta 18,8 15,8 12,1 17,4 16,5 14,0 16,8

    4 Acquabona alta 14,4 12,7 10,3 8,4 13,9 11,7 15,1

    5 Rio Mescola* bassa 10,8 8,1 6,6 7,2 9,6 4,8 6,7

    11 1 Valsalva media 17,6 23,7 16,7 16,8 15,9 14,4 14,1

    2 Valmaggiore media 15,7 16,4 10,4 11,7 16,3 13,7 12,5

    4 Fornione media 18,7 16,8 14,8 15,4 14,7 13,1 13,0

    5 Campiuno* bassa 14,1 11,4 7,3 7,6 7,1 7,7 7,8

    6 Fontanelice* bassa 10,5 8,6 7,5 7,9 9,0 8,6 8,8

    12 1 Monte Piano media 20,6 22,1 16,7 16,5 19,8 19,0 18,4

    2 Castel dell’Alpi media 19,2 19,4 16,7 15,8 18,7 15,6 15,7

    3 Cà de’ Borelli media 16,3 16,4 15,2 16,1 16,3 15,9 16,7

    4 Faldo media 16,3 14,8 14,3 18,6 17,1 20,0 16,9

    5 Monte Armato media 15,2 19,1 18,2 18,4 20,5 20,1 17,7

    6 S. Benedetto V.S. media 17,3 17,0 17,6 18,4 22,8 17,1 16,1

    7 Monteacuto V. media 15,1 16,2 15,4 14,3 15,1 11,8 16,2

    8 Piamaggio media 15,1 16,9 14,5 16,6 17,4 18,9 15,6

    Totale Atc

    14,3

    14,1

    11,4

    12,7

    13,2

    12,1

    13,3

    Distr Zona N/Kmq 2008

    N/Kmq 2009

    N/Kmq 2010

    N/Kmq 2011

    N/Kmq 2012

    N/Kmq 2013

    N/Kmq 2014

    N/Kmq 2015

    4 Zena-Querceto

    0,7 0,5 0,8 0,5 0,7 0,6 0,8 0,4

    ATV 3,6 3,2 4,3 4,3 4,3 4,3 5 Pozzere - 1 ,1 0 0 0 0 0 0 9 Cassano 1,8 1,2 1,1 0,5 0,7 1,0 1,3 1,3 Tot Atv 1,0 0,8 1,1 0,8 1,0 1,0 1,2 0,8

  • 21

    Luglio 2015

    Gestione

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    Atc Bo3 - Densità di daino nei censimenti primaverili dal 2009 al 2015

    Distr Zona N/Kmq

    2009

    N/Kmq

    2010

    N/Kmq

    2011

    N/Kmq

    2012

    N/Kmq

    2013

    N/Kmq

    2014

    N/Kmq

    2015

    3 M. Tirlo* - - - 0,1 0 0 0

    5 Savigno* - 0, 1 0 0,3 0,2 0,2 0,3

    Tiola* - - - 0,3 0,3 0,3 0,3

    6 Montasico* - 0,8 0,7 0,5 0,5 0,7 0,9

    7 Cereglio* 0 1,1 0 1,3 0 0,4 0

    9 Gaggio M. 1,0 0,9 0,7 0,4 1,4 1,0 0,4

    Villa d’Aiano* 0,3 0 0,1 0,2 0 0,3 0

    Carpineta* 0 0,3 0 0 0 0 0

    Pietracolora 1,3 3,0 0 0,4 0,9 0,7 0,1

    Bombiana 3,8 3,1 3,1 5,1 4,9 5,8 4,7

    Castelnuovo 0,6 1,3 1,1 1,7 1,7 1,6 1,1

    10 Carviano 0,2 0,1 0,3 0 1,3 0,7 2,4

    Lagaro 0,3 0 0,7 0 0 2,2 2,8

    Tavernola 0 0 0 0 0,1 0 0,7

    11 Lizzano 4,7 3,6 2,6 3,0 4,8 5,3 3,4

    12 Monte Lucci 2,8 2,3 7,0 5,0 3,7 3,1 2,0

    Granaglione 8,1 4,8 9,0 8,2 8,3 4,7 4,7

    Porretta 5,4 2,0 2,4 4,3 4,4 3,3 2,3

    13 Badi 9,9 4,4 9,6 8,7 9,2 8,0 9,1

    Casio Sud 3,0 2,2 2,6 2,2 3,0 2,8 2,5

    Casio Nord 2,0 0,4 1,7 2,2 2,8 2,0 3,1

    Camugnano 3,1 3,1 2,8 2,4 4,1 2,6 3,7

    Pre-parco - - 8,9 7,0 6,2 5,8 -

    14 Castello 0,9 0,5 0,6 0,7 0,9 0,7 1,3

    Totale Atc 2,5 1,5 1,9 2,0 2,5 2,1 1,9

    * in area di rimozione, fuori dall’areale storico

  • Luglio 2015

    22 GestioneAtc Bo3 - Risultati dei censimenti primaverili dal 2009 al 2015 al capriolo

    Zona Densità

    Obiettivo

    N/Kmq

    2009 N/Kmq

    2010 N/Kmq

    2011 N/Kmq

    2012

    N/Kmq

    2013 N/Kmq

    2014 N/Kmq

    2015

    1 Monte Budello* bassa 10,0 9,6 8,7 8,7 9,5 8,8 10,2

    Ghiaie bassa

    2 Oliveto* bassa 12,6 9,1 8,4 8,1 10,0 8,0 7,2

    3 Monte Tirlo* bassa 15,7 13,1 12,3 10,4 7,7 9,8 11,4

    Tizzano* bassa - - 19,2 12,8

    4 Monte Maggiore* bassa 10,9 13,9 12,9 9,9 15,4 10,9 7,3

    San Giovanni* bassa

    5 Savigno* bassa 19,6 17,9 13,7 15,1 17,8 15,7 13,2

    Tiola* bassa 25,8 16,7 16,0 15,6 21,7 11,5 11,5

    6 Tramonto media 14,3 13,6 16,2 17,4 19,8 19,3 15,9

    Mandrie media 15,6 12,3 12,3 12,4 12,5 12,6 9,6

    Montasico media 16,2 16,7 15,6 16,0 18,6 15,5 17,1

    Rasiglio media 17,0 17,1 15,9 16,3 14,9 15,8 11,3

    Luminasio media 19,7 14,1 10,6 14,4 16,9 10,8 12,6

    7 Tolè media 19,9 23,2 14,4 16,8 21,7 19,5 14,4

    Cereglio 19,4 22,6 18,8 21,4 22,9 21,4 13,9

    9 Gaggio Montano alta 17,9 18,3 12,7 10,1 12,2 11,9 11,1

    Villa d’Aiano alta 18,3 18,5 13,6 12,8 14,0 18,2 13,4

    Carpineta alta 20,9 16,3 13,5 12,3 14,3 15,5 12,7

    Pietracolora alta 28,1 23,5 26,7 23,4 26,0 24,2 20,0

    Bombiana alta 17,2 15,5 12,9 10,3 12,8 14,4 12,2

    Castelnuovo alta 17,7 15,9 13,8 15,6 18,1 17,0 15,3

    10 Grizzana media 16,8 14,4 9,6 11,8 11,0 11,9 12,8

    Lagaro media 18,2 15,5 12,4 13,7 14,2 14,9 15,1

    Tavernola media 13,8 11,8 8,7 12,7 14,3 11,4 12,3

    11 Lizzano alta 15,0 13,4 10,7 10,4 13,1 13,0 9,1

    12 Monte Lucci alta 0,4 0,6 1,0 0,5 0,5 0,4 1,0

    Granaglione alta 10,6 8,5 9,5 8,1 5,0 4,0 5,7

    Porretta bis alta 12,0 10,0 9,0 8,8 10,3 6,8 9,6

    13 Badi alta 7,5 6,1 5,6 5,2 5,3 4,0 4,4

    Castel di Casio Sud alta 12,8 10,0 10,4 9,7 11,3 10,2 11,0

    Castel di Casio Nord alta 18,7 22,9 16,0 15,0 17,0 15,5 14,6

    Camugnano alta 8,9 7,3 7,3 7,3 8,5 7,3 10,3

    Camugnano bis alta 15,0 10,0 10,4 11,2 13,5 14,2 -

    14 Castello alta 15,7 12,5 11,3 11,2 13,0 12,0 14,0

    Totale Atc 15,4 13,6 12,0 12,1 13,6 12,6 11,8

    Foto

    Vir

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  • Luglio 2015

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