Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13...

14

Transcript of Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13...

Page 1: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo
Page 2: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

Antonio Sorgi

MUSICA E DANZANuova EdizioNE

NeP edizioni

Page 3: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

Prima edizione gennaio 2012 Ristampa agosto 2014

© Tutti i diritti riservati all’AutoreÈ vietata la riproduzione, anche parziale, di questo libro, effet-tuata con qualsiasi mezzo compresa la fotocopia.

Immagine di copertina: acquarello di Uttam Karmaker Kumar. Per gentile concessione dell’autore.

Copyright © MMXVII«NeP edizioni Srls» di Roma (RM)

[email protected]

Via dei Monti Tiburtini 59000157 Roma (RM)P. iva 13248681002

Codice fiscale 13248681002Numero REA 1432587

ISBN 978-88-85494-18-3I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,

di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: novembre 2017

Page 4: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

Riflessioni e considerazioni sulla comunicazione tra insegnante e pianista durante

la lezione di tecnica della danza classicaAntonio Sorgi

Per la metodologia della danza classicaAnnapaola Pace

Page 5: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo
Page 6: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

INDICE

Prefazione di Zarko Prebil p. 9

Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13

Capitolo I L’ apparato vocale p. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia

Capitolo II Musica e Danza: la nascita di un rapporto indissolubile di

Mariangela Angelucci e Carlotta Toninelli p. 23

Capitolo III Il pianista e la musica per la danza p. 29 1. Differenze tra musica classica e musica per la lezione di danza 2. Il pianoforte 3. Quali musiche suonare per una lezione 4. Il ruolo del pianista nella lezione di danza 5. Pubblicazioni e studi sul rapporto di comunicazione tra insegnante e pianista

Capitolo IV I principali elementi di una linea melodica p. 45 1. Il ritmo 2. La melodia 3. L’inciso 4. Come si sviluppa un periodo musicale

Musica e Danza

5

Page 7: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

Capitolo V Tonalità, musicalità, orecchio assoluto p. 51 1. Il concetto di tonalità 2. La musicalità 3. L’orecchio assoluto

Capitolo VI Tempo forte e tempo debole in musica e danza p. 57 1. Battere e levare in musica 2. Battere e levare nella metodologia della danza di Annapaola Pace 3. I tempi di preparazione

Capitolo VII La suite p. 63 1. Allemanda 2. Corrente 3. Sarabanda 4. Giga 5. Minuetto 6. Gavotta

Capitolo VIII Danze e forme musicali inserite nella lezione p. 69 1. Valzer 2. Mazurca 3. Polonaise 4. Marcia 5. Polka 6. Galop 7. Tarantella

Anto

nio S

orgi

6

Page 8: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

Capitolo IX Preparazione al dettato ritmico p. 85 1. Nozioni di teoria musicale 2. La battuta e i valori musicali 3. Andamento 4. Ritmo iniziale 5. Segni dinamici 6. Segni di espressione

Capitolo X Il conteggio della danza abbinato alla musica p. 93 1. Le unità: di misura, di tempo, di suddivisione e di durata 2. Conteggio nei tempi binari semplici 2/4 e 4/4. 3. Conteggio nei tempi ternari semplici 3/4 e 3/8. 4. Conteggio nei tempi binari composti 12/8 e 6/8. 5. Il tempo ternario composto in 9/8

Conclusioni p. 101Appendice a cura di Romina Bordi p. 103

Bibliografia p. 109Link di approfondimento p. 113Biografia dell’autore p. 117

Musica e Danza

7

Page 9: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo
Page 10: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

PREFAZIONE

La danza e la musica sono arti gemelle. Il loro linguaggio è astratto. Sono guidate dai propri mezzi di espressione e dalle proprie leggi. La scuola della danza classica è un gran-de e ricco sistema di movimenti rigorosamente determinati. La musica lo è altrettanto, solo che il suo mondo sonoro viene espresso tramite la metrica, il ritmo, la melodia e l’in-tonazione.

Unite queste due arti creano uno spettacolo d’insieme: così è nato il repertorio classico. Quando guardando un bal-letto si dice che la danza «rende visibile la musica» signifi-ca che la musica può essere tradotta tramite il movimento del corpo, la gestualità, la mimica: si tratta di una capacità dell’artista della danza di usare la propria tecnica per espri-mere il senso profondo della partitura musicale, attraverso l’interpretazione di un personaggio dettato dal soggetto. L’intelligenza, la musicalità, la sensibilità, la flessibilità, il senso artistico, il talento e soprattutto il talento psico-fisico rendono possibile l’unione di queste due arti. Il dovere di una seria scuola professionale è proprio quello di preparare i futuri artisti del balletto (e quindi della danza). La musica è legata visceralmente alla danza mentre l’interpretazione dei personaggi varia in base all’epoca, allo stile, al carattere del personaggio stesso (Il Lago dei Cigni è diverso da Il Corsaro o da Raymonda che a sua volta differisce da Giselle). La mu-sica ispira certamente l’interpretazione. Nella scuola profes-sionale di danza – non solo classica - la responsabilità della formazione e dell’educazione coreografica è degli insegnanti di danza mentre sono responsabili dell’educazione musicale i pianisti accompagnatori. Ma è altresì fondamentale che

Musica e Danza

9

Page 11: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

il maestro di danza possegga una solida cultura musicale, poiché egli deve essere preciso nell’indicare il metro-ritmo, il tema, l’intonazione e il carattere della musica che devono corrispondere agli esercizi danzati: il pianista - “educatore musicale” - deve essere altrettanto puntuale nel seguire le indicazioni dell’insegnante di danza. L’accompagnamento ritmico e quello melodico sono infatti di estrema importan-za per l’educazione degli allievi.

Dal primo anno di studio, parallelamente all’insegna-mento dei passi di danza, è necessario che l’allievo inizi l’educazione all’ascolto. Certamente la scelta musicale nei corsi inferiori deve essere adeguata all’età degli alunni: sem-plice, cantabile, chiara. In questo modo gli allievi avranno più facilità nel ricordare il brano e, memorizzando il tema musicale, fisseranno maggiormente anche il principio tec-nico che si sta insegnando loro. La ripetizione della stessa lezione nei giorni seguenti sosterrà con più forza il processo di apprendimento: ripetere sta infatti alla base di una vali-da metodologia didattica. I brani musicali degli esercizi alla sbarra e al centro della sala - e in genere di tutta la lezione di danza accademica - sono tratti dal repertorio musicale clas-sico (non dal jazz, non dalle danze sociali, non dalla musica leggera, non dal tango argentino, non dal folclore, eccetera). Durante il primo anno di studio, ad esempio, sia il tempo che il ritmo devono essere piuttosto semplici (2/4, 4/4, 3/4), così come i temi e l’intonazione molto chiari e cantabili. La musicalità è un dono di natura che gli allievi dovrebbero possedere: durante gli esami di ammissione si può verifica-re questa propensione semplicemente facendo camminare i bambini a tempo di marcia o facendo improvvisare loro dei movimenti a tempo di valzer. Nel corso degli anni, con la crescita e il proseguimento dello studio, la musica diventa

Anto

nio S

orgi

10

Page 12: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

gradualmente più elaborata di anno in anno: il metro-ritmo, il tempo, la melodia diventano più complessi con dinamiche interne più ricche.

Nei corsi superiori si possono utilizzare anche brani mu-sicali più impegnativi tratti dal repertorio classico più cele-bre: su tali brani si possono creare adagi o brevi legazioni, impiegando anche materiali coreografici acquisiti. Un si-mile procedimento permette all’allievo di comprendere più in profondità il legame tra i passi di danza e la musica: la capacità musicale dell’insegnante gioca - come sempre - un ruolo determinante. È necessario prestare molta attenzione poiché la scelta musicale non deve mai prevalere sull’eserci-zio, cosa che può accadere se si utilizzano brani troppo diffi-cili e impegnativi (come Romeo e Giulietta di Prokofiev o La sagra della primavera e L’uccello di fuoco Stravinskij). Questi brani musicali richiedono apposite coreografie. Brani trop-po conosciuti possono attirare l’attenzione degli allievi e di-stoglierli dal compito didattico.

I brani musicali del repertorio classico (Il lago dei cigni, Bayadere, Raymonda, Il Corsaro, Paquita, Giselle, Don Chi-sciotte e altri) sono scritti dai compositori appositamente per i balletti. Essi possiedono caratteristiche particolari di ritmo, metro, melodia, intonazione sia negli adagi che nelle variazioni, che corrispondono ai personaggi della storia che un danzatore dovrà interpretare in linea con le indicazioni del coreografo.

I maestri pianisti devono necessariamente conoscere il repertorio del balletto classico per poterlo applicare su ri-chiesta dell’insegnante di danza. In modo particolare, nei corsi superiori dove ai passi di grande sbalzo devono corri-spondere determinati “accenti” verso l’alto, tale accentazione musicale - mutuata dalla musica di repertorio - aiuta l’allie-

Musica e Danza

11

Page 13: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

vo a eseguire il salto con la giusta dinamica. In altre parole, la scelta musicale è di grande importanza

per l’educazione dei futuri artisti della danza.Tale selezione deve essere operata secondo criteri precisi

e in corrispondenza alle necessità didattiche e coreografiche.La scuola crea così delle basi solide per un futuro danza-

tore in grado di affrontare in palcoscenico, sia dal punto di vista tecnico che interpretativo, ruoli e personaggi di diverso rilievo.

Zarko Prebil

Anto

nio S

orgi

12

Page 14: Antonio Sorgi...Prefazione di Zarko Prebil p. 9 Introduzione di Antonio Sorgi e Annapaola Pace p. 13 Capitolo I L’ apparato vocalep. 17 1. La voce 2. Dizione e ortofonia Capitolo

INTRODUZIONE

Questo testo è rivolto agli studenti e ai professionisti, che si apprestano a intraprendere la professione di docen-te di tecnica della danza classica presso quelle istituzioni che hanno in organico la figura del pianista accompagna-tore o maestro collaboratore e, pertanto, tratta il complesso argomento della comunicazione tra insegnante e musicista durante la lezione. Di conseguenza, questo testo può essere anche una guida per agevolare il percorso di apprendimento di un musicista che intende intraprendere la professione del pianista per la danza.

Tale problematica è stata da me affrontata dall’anno ac-cademico 2005/2006 in qualità di docente della materia “Musica per le lezioni di danza” al biennio specialistico a indirizzo danza classica presso l’Accademia Nazionale di Danza. La materia, prendendo come base lo stile musica-le del metodo Vaganova, a cui fanno riferimento i docenti dell’AND, si pone l’obiettivo primario di preparare i futuri insegnanti ad acquisire la capacità e la consapevolezza di poter comunicare con il maestro accompagnatore, attraverso un linguaggio musicale appropriato, anziché approssimati-vo. Impresa non facile! Infatti, prima di diventare insegnan-ti, si è allievi e poi danzatori; in questo modo un allievo, che frequenta corsi accademici, nel suo percorso di studi ha la possibilità di apprendere la teoria e la pratica musicale. Tale materia, abbinata a una buona musicalità, consentirà al fu-turo danzatore di affrontare le scene con più disinvoltura e sicurezza. Nel caso di un insegnante, però, tale preparazione non è sufficiente per riuscire a comunicare con un musicista, poiché a differenza del danzatore, che esprime la musicalità

Musica e Danza

13