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Antonella Lo Nostro - Dipartimento di Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Corso Nazionale AMCLI MYCO-09 CORSO di MICOBATTERIOLOGIA AVANZATA LA SICUREZZA NEL LABORATORIO LA SICUREZZA NEL LABORATORIO di MICOBATTERIOLOGIA di MICOBATTERIOLOGIA Dott. Antonella Lo Nostro Dott. Antonella Lo Nostro Firenze 19 gennaio 2009 Firenze 19 gennaio 2009

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Corso Nazionale AMCLIMYCO-09 CORSO di MICOBATTERIOLOGIA AVANZATA

LA SICUREZZA NEL LABORATORIO LA SICUREZZA NEL LABORATORIO di MICOBATTERIOLOGIAdi MICOBATTERIOLOGIA

Dott. Antonella Lo NostroDott. Antonella Lo Nostro

Firenze 19 gennaio 2009Firenze 19 gennaio 2009

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LE INFEZIONI in LABORATORIO di MICOBATTERIOLOGIAdi MICOBATTERIOLOGIA

Tale rischio deriva dalla manipolazione di materiali biologici potenzialmente infetti e dalla manipolazione e coltivazione (amplificazione) di MICOBATTERI per l’identificazione, tipizzazione ed esecuzione di saggi di sensibilità ai chemioantibiotici.

Il LABORATORIO DI MICOBATTERIOLOGIA costituisce un ambiente di lavoro dove, per la pericolosità dei materiali processati e per la complessità delle attività che vi si svolgono, deve essere posta una particolare attenzione alla TUTELA DELLA SALUTE e della SICUREZZA degli operatori sanitari.

TUTTO IL PERSONALE PUÒ ESSERE ESPOSTO A

RISCHIO DI CONTAGIO

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RISCHIO RESIDUO RISCHIO RESIDUO ACCETTABILE ACCETTABILE per l’operatoreper l’operatore

Protezione dell’ambiente e della comunitàMisure di Prevenzione

Misure di Protezione

Materiali Materiali biologici biologici

MICOBATTERIMICOBATTERI

LABORATORIOLABORATORIOMICOBATTERIOLOGIAMICOBATTERIOLOGIA

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ze PROTEZIONE:

operatore

“prodotto”

altri operatori nella stanza

personale di supporto del laboratorio

ambiente

Rischio biologico nel Laboratorio di Micobatteriologia

Principi

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RISCHIO BIOLOGICORISCHIO BIOLOGICO

PROPRIETÀ INFETTANTI dei MATERIALI PROPRIETÀ INFETTANTI dei MATERIALI :: Patogenicità intrinseca degli agenti biologiciPatogenicità intrinseca degli agenti biologici Funzione dell’energia necessaria per l’esecuzione di una Funzione dell’energia necessaria per l’esecuzione di una

procedura:procedura:

Bassa energiaBassa energia (distribuzione terreni liquidi, rimozione (distribuzione terreni liquidi, rimozione tappi a vite): tappi a vite): goccioline sull’operatore e superficigoccioline sull’operatore e superfici

Alta energiaAlta energia (omogenizzazione, centrifugazione): (omogenizzazione, centrifugazione): aerosols aerosols inalabiliinalabili

TIPOLOGIA di ATTIVITÀTIPOLOGIA di ATTIVITÀ:: agenti biologici DELIBERATEMENTE manipolati e amplificati agenti biologici DELIBERATEMENTE manipolati e amplificati in in

vitrovitro (terreni di coltura, etc.) (terreni di coltura, etc.) materiali biologici per indagini diagnostiche, materiali biologici per indagini diagnostiche,

POTENZIALMENTE contaminatiPOTENZIALMENTE contaminati

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RISCHIO BIOLOGICORISCHIO BIOLOGICO

CONDIZIONI PREDISPONENTI la TRASMISSIONE:CONDIZIONI PREDISPONENTI la TRASMISSIONE: ospite sensibile (immunocompromissione, ospite sensibile (immunocompromissione,

gravidanza, patologie croniche)gravidanza, patologie croniche) opportune vie di penetrazione (inalazione, opportune vie di penetrazione (inalazione,

contatto, inoculazione, ingestione)contatto, inoculazione, ingestione) patogenicità dell’agente biologico patogenicità dell’agente biologico sufficiente concentrazione del patogeno:sufficiente concentrazione del patogeno:

dose minima infettante:dose minima infettante: Mycobacterium tuberculosisMycobacterium tuberculosis: < 10 cfu in 2-3 : < 10 cfu in 2-3

droppletsdropplets

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Trasmissione della Trasmissione della tubercolositubercolosi

Dose infettante: 1-10 bacilli, 1-3 Dose infettante: 1-10 bacilli, 1-3 droplet nucleidroplet nuclei

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LE INFEZIONI in LABORATORIO

MODALITA’ di TRASMISSIONEInalazione aerosol contaminatiInoculazione parenterale Contaminazione cutanea e/o mucosaIngestione

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VIE DI PENETRAZIONE E RELATIVE ATTIVITÀ LAVORATIVE CHE POSSONO ESPORRE A RISCHIO DI INFEZIONE (1)

Inalazione: (aerosol)

Sfregamento dell’ansa su un terreno di coltura, soprattutto se la superficie è ruvida. Striscio del materiale sulla superficie di un vetrino. Raffreddamento dell’ansa di metallo nel terreno di coltura. Flambaggio dell’ansa di metallo. Utilizzo improprio delle pipette. Agitazione di sospensioni batteriche. Scarico della pipetta su una superficie rigida. Centrifugazione di materiale infetto, soprattutto quando si verifica un danno ai contenitori durante la centrifugazione. Utilizzo di miscelatori, omogeneizzatori, sonicatori, agitatori e vortex su campioni clinici o colture. Versamento o travaso di brodocolture e rovesciamento del materiale infetto. Apertura di tappi o coperchi dei contenitori dei terreni di coltura. Liofilizzazione e filtrazione sotto vuoto.

Gli aerosol contaminano persone, superfici, strumenti e canali di aerazione.

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VIE DI PENETRAZIONE E RELATIVE ATTIVITÀ LAVORATIVE CHE POSSONO ESPORRE A RISCHIO DI INFEZIONE (2)

Ingestione:Pipettaggio a bocca. Schizzi di materiale infetto in bocca. Introduzione di materiale contaminato o dita in bocca. Ingestione di cibo o bevande, applicazione di rossetto, fumo nelle aree di lavoro.

Inoculazione: Manipolazione di aghi e siringhe. Manipolazione di vetri rotti, bisturi e altri oggetti appuntiti o taglienti.

Imbrattamento: (contaminazione cute e mucose)Schizzi di materiale infetto negli occhi, bocca, naso e sulla pelle.Esposizione della cute non integra a materiale contaminato.Lavoro su superfici contaminate. Manipolazione di equipaggiamenti contaminati. Manipolazione non corretta di anse, aghi da inoculo o tamponi contenenti campioni o materiale da coltura.

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La FORMAZIONE di AEROSOL, è il più importante fattore di rischio di infezione da Mycobacterium tuberculosis

per il personale di laboratorio. La diffusione di MTb nell’ambiente attraverso il bioaerosol contaminato é un pericolo spesso sottovalutato, in quanto l’aerosol può essere trasportato delle correnti di aria anche a distanza dal luogo di origine.

Tecniche di cultura rapida in terreno liquido (BACTEC), sembrano incrementare il rischio di infezioni tubercolari associate a punture da ago.

Di recente anche il sangue è stato individuato come possibile fonte di contagio in seguito all’aumento dei casi di batteriemia, frequente nei soggetti immunodepressi (HIV/AIDS).

Il contatto diretto con la cute o mucose, l’ingestione o l’ inoculo parenterale rappresentano i principali rischi di laboratorio associati alla manipolazione di materiali o colture contenenti micobatteri non tubercolari MOTT (Mycobacterium kansasii, Mycobacterium avium complex, Mycobacterium scrofulaceum, Mycobacterium ulcerans, Mycobacterium marinum, Mycobacterium fortuitum, Mycobacterium chelonae, ecc.)

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L’incidenza dell’infezione tubercolare, fra il personale di laboratorio, è stimata essere da tre a nove volte maggiore di quella fra individui che svolgono altre attività lavorative in ambito sanitario.

E’ stata riportata un’incidenza annuale di tubercolosi, fra il personale di laboratorio in Utah, di 0.3 infezioni su 1000 personeIn Gran Bretagna l’incidenza varia da 0.035 a 0.56 infezioni su 1000 persone.

Uno studio su 77 laboratori di micobatteriologia, ha evidenziato un’incidenza di 26.3 infezioni per 1000 addetti, pari a 100 volte la frequenza nella popolazione generale.

Mycobacterium tuberculosis per l’uomo DI50= 10 bacilli

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Rischio di infezioneRischio di infezione

Il Il rischio di infezione tubercolarerischio di infezione tubercolare per per chi opera in un laboratorio di chi opera in un laboratorio di micobatteriologia è proporzionale al micobatteriologia è proporzionale al numero di campioni positivi numero di campioni positivi processatiprocessati ed alla loro ed alla loro carica bacillarecarica bacillare 3-5 volte superiore a quello di chi opera 3-5 volte superiore a quello di chi opera

in altri laboratoriin altri laboratori 100 volte superiore a quello della 100 volte superiore a quello della

popolazione normalepopolazione normale

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IL RISCHIO di INFEZIONE nei LABORATORI di MICOBATTERIOLOGIA

DIPENDE

quanto frequentemente vengono riscontrati esami positivi per MT

dalla concentrazione di MT nei campioni

dal numero di campioni maneggiato da ciascun operatore

dagli standard di sicurezza adottati nel laboratorio.

Ogni campione sospetto positivo per MT deve essere considerato potenzialmente infettante (norma

di protezione universale).

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DLGS 626/94 –DLGS 81/08 DLGS 626/94 –DLGS 81/08 Caratteristiche di pericolosità Caratteristiche di pericolosità

degli agenti biologicidegli agenti biologici

La La pericolosità pericolosità è valutata sia nei confronti della è valutata sia nei confronti della salute dei salute dei lavoratorilavoratori che della che della popolazionepopolazione in generalein generale

Caratteristiche di pericolositàCaratteristiche di pericolosità sono: sono:Infettività:Infettività: capacità di un microrganismo di resistere alle difese capacità di un microrganismo di resistere alle difese

dell’ospite e di replicarsi in essodell’ospite e di replicarsi in essoPatogenicità:Patogenicità: capacità di produrre malattia a seguito di infezione capacità di produrre malattia a seguito di infezioneTrasmissibilità:Trasmissibilità: capacità di un microrganismo di essere capacità di un microrganismo di essere

trasmesso da un soggetto portatore o malato ad un soggetto trasmesso da un soggetto portatore o malato ad un soggetto non infettonon infetto

Neutralizzabilità:Neutralizzabilità: disponibilità di efficaci misure profilattiche per disponibilità di efficaci misure profilattiche per prevenire la malattia o terapeutiche per la curaprevenire la malattia o terapeutiche per la cura

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Classificazione degli agenti biologici Classificazione degli agenti biologici in funzione della loro pericolositàin funzione della loro pericolosità

Gruppo 1Gruppo 1 - scarsamente patogeni- scarsamente patogeniGruppo 2Gruppo 2 - possono causare malattia- possono causare malattia

rischio limitato di diffusione in comunità rischio limitato di diffusione in comunità di norma disponibili misure profilattiche e terapeutichedi norma disponibili misure profilattiche e terapeutiche(es. (es. B. pertussis, C. albicans, Cl. tetani, L. pneumophila, S. B. pertussis, C. albicans, Cl. tetani, L. pneumophila, S. aureus, V. choleraeaureus, V. cholerae))Gruppo 3Gruppo 3 - - altamente patogeni altamente patogeni

serio rischio per i lavoratori serio rischio per i lavoratori possono propagarsi nella comunità possono propagarsi nella comunità

di norma disponibili misure profilattiche e terapeutichedi norma disponibili misure profilattiche e terapeutiche(es. Brucelle, (es. Brucelle, M. tuberculosisM. tuberculosis, HBV, HCV, HIV), HBV, HCV, HIV)Gruppo 4Gruppo 4 - - altamente patogeni ed infettantialtamente patogeni ed infettanti

serio rischio per i lavoratoriserio rischio per i lavoratorielevato rischio di propagazione in comunità;elevato rischio di propagazione in comunità;

di norma non disponibili misure profilattiche e terapeutichedi norma non disponibili misure profilattiche e terapeutiche(es. Virus Ebola, Virus Lassa, Virus della febbre emorragica (es. Virus Ebola, Virus Lassa, Virus della febbre emorragica di Crimea/Congo)di Crimea/Congo)

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DLGS 626/94 –DLGS 81/08 DLGS 626/94 –DLGS 81/08 Misure di contenimentoMisure di contenimento

Sono indicati Sono indicati tre livelli di contenimentotre livelli di contenimento da adottarsi in da adottarsi in funzione del gruppo di classificazione dell’agente biologico funzione del gruppo di classificazione dell’agente biologico “materia prima del ciclo produttivo“materia prima del ciclo produttivo” applicabili ai applicabili ai LaboratoriLaboratori, Stabulari, Servizi Sanitari e Veterinari., Stabulari, Servizi Sanitari e Veterinari.

Le Le misure di contenimentomisure di contenimento riguardano principalmente: riguardano principalmente:

la separazione degli ambienti a rischio specificola separazione degli ambienti a rischio specifico la limitazione dell’accesso a tali areela limitazione dell’accesso a tali aree il trattamento dell’aria immessa ed estrattail trattamento dell’aria immessa ed estratta le caratteristiche delle superfici dei locali e degli arredile caratteristiche delle superfici dei locali e degli arredi le procedure di controllo dei vettori e le tecniche di le procedure di controllo dei vettori e le tecniche di

disinfezionedisinfezione le procedure per la manipolazione dei materiali infettile procedure per la manipolazione dei materiali infetti le procedure di trattamento dei rifiuti e delle acque refluele procedure di trattamento dei rifiuti e delle acque reflue

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zeMISURE di CONTENIMENTOMISURE di CONTENIMENTO

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I laboratori di Micobatteriologia sono classificati secondo Linee Guida nazionali per il controllo della TB (1999) in 3 livelli di complessità:• I livello: (laboratorio di base) preparazione ed esecuzione di esame microscopico …

• II livello: (laboratorio regionale) oltre alle procedure del I livello, esame colturale, identificazione MT e antibiogramma.

• III livello: (laboratorio di riferimento) esame microscopico e colturale, antibiogramma, tipizzazione MT e MOTT, uso di alta tecnologia, coordinamento con gli altri laboratori per controllo di qualità, conservazione dei ceppi,….

Secondo le Linee Guida nazionali/OMS :Laboratori di I livello: si raccomandano misure di contenimento a livello 2 (BL2)Laboratorio di II e di III livello: si raccomandano misure di contenimento a livello 3 (BL 3)

CLASSIFICAZIONE LABORATORI MICOBATTERIOLOGIA

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DUE LIVELLI DI PROTEZIONE attraverso:1- BARRIERE PRIMARIE insieme di misure atte a prevenire la contaminazione dell’operatore professionalmente esposto

norme tecniche (uso di tecniche e di attrezzature da laboratorio in grado di ridurre la produzione di aerosol; uso corretto delle cappe "bio-hazard; utilizzo sistematico idonei DPI: tute guanti, occhiali o visiera, maschere, ecc.) norme igieniche (adozione, durante l’attività lavorativa, di comportamenti "sicuri" quali non bere, non mangiare, non fumare, non applicare cosmetici, lavare le mani correttamente, non indossare il camice al di fuori del laboratorio, non contaminare superfici e oggetti utilizzati da altri, ecc.)

DRASTICA RIDUZIONE della produzione di AEROSOL diffusi nell’ambiente con l’uso di apparecchiature conformi alle normative vigenti (centrifughe di sicurezza, cappe biohazard, pipettatori automatici, ecc.) progettate in funzione della sicurezza.

MISURE DI PROTEZIONEMISURE DI PROTEZIONE

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Le CAPPE SICUREZZA BIOLOGICA (CBS) impiegate nel modo corretto, agiscono come barriere, eliminando o riducendo il rischio di infezione impedendo la diffusione degli aerosol e degli schizzi verso l’operatore e l’ambiente esterno; possono anche garantire la sicurezza del campione prevenendo contaminazioni esterne e crociate.

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Cabina di biosicurezza Cabina di biosicurezza classe IIBclasse IIB

Dislocata in Dislocata in posizione a bassa posizione a bassa probabilità di probabilità di disturbo del flussodisturbo del flussoContenuto limitato Contenuto limitato agli oggetti agli oggetti indispensabiliindispensabiliContenitori di scarto Contenitori di scarto con disinfettante, con disinfettante, sigillabilisigillabili

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I filtri HEPAI filtri HEPA

High Efficiency Particulate AirHigh Efficiency Particulate Air: : groviglio di fibre ad orientamento casualegroviglio di fibre ad orientamento casuale

Rimozione di almeno il 99,97% delle Rimozione di almeno il 99,97% delle particelle in sospensione nell’aria con particelle in sospensione nell’aria con diametro di 0,3 diametro di 0,3 μμmm

Modalità di azione:Modalità di azione: intercettamento (particelle con diametro >0,4 intercettamento (particelle con diametro >0,4

μμmm)) impattoimpatto diffusione (particelle con diametro <0,1 diffusione (particelle con diametro <0,1 μμmm))

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zeDisinfezione con alcol di Disinfezione con alcol di

tutti i materiali che escono tutti i materiali che escono dalla CBSdalla CBS

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Sterilizzazione dell’ariaSterilizzazione dell’aria

The Virobuster Steritube is an innovative system for sterilizing air. Micro biological contamination is eliminated up to 100% with a one pass-through. Thus effectively protecting against the spread of moulds, bacteria and viruses like Aspergillus, Anthrax, TBC, MRSA, Legionella, Influenza (SARS,H5N1), EV71, Noro, etc

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2-BARRIERE SECONDARIE:

Le barriere primarie da sole non sono sufficienti a prevenire, in caso di incidenti, la diffusione nell’ambiente esterno di Micobatteri con conseguente rischio per la collettività.

In caso di manipolazione di agenti patogeni del III gruppo si deve operare all’interno di barriere secondarie, ossia all’interno di ambienti concepiti per garantire il contenimento biologico.

L’adozione di barriere secondarie implica L’ADEGUAMENTO STRUTTURALE DEI LABORATORI ALLA NORME DI SICUREZZA.

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Area di lavoro esclusivamente dedicata

Accesso controllato all’area di lavoro dedicata

Area di lavoro separata da qualsiasi altra attività nello stesso edificio

Area di lavoro in grado di contenere tutte le attrezzature e la strumentazione necessaria

Pressione negativa nell’area dedicata

Possibilità chiusura ermetica della stanza per disinfezione

Ventilazione adeguata con filtrazione dell’area estratta mediante ultrafiltro HEPA (12 ricambi aria/h senza ricircolo rimuovono circa il 99% del particolato in 23’ - 6 ricambi aria/h senza ricircolo rimuovono circa il 99% del particolato in 46’)

ASPETTI STRUTTURALIASPETTI STRUTTURALIREQUISITI INDISPENSABILI BL3REQUISITI INDISPENSABILI BL3

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Zona “FILTRO” del laboratorio di III livello

Pressione negativa: -15 PascalPressione negativa: -15 PascalLavandino e lava-occhiLavandino e lava-occhiRegistro visite autorizzateRegistro visite autorizzateScorte di camici monouso, soprascarpe, Scorte di camici monouso, soprascarpe, ecc. ecc. Quadrante per il controllo della pressione Quadrante per il controllo della pressione all’interno del laboratorioall’interno del laboratorioIndicazione delle regole di ingresso e delle Indicazione delle regole di ingresso e delle responsabilitàresponsabilità

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Il laboratorio di III livello

Pressione negativa: - 30 PascalPressione negativa: - 30 Pascal

Ricambi d’aria: 10-12/ora (rimozione del Ricambi d’aria: 10-12/ora (rimozione del 99% delle particelle in 20 min) 99% delle particelle in 20 min) attraverso filtri HEPA sia in entrata che attraverso filtri HEPA sia in entrata che in uscitain uscita

Autoclave passanteAutoclave passante

Cabina di biosicurezza di classe II Cabina di biosicurezza di classe II (controllo periodico dell’efficienza)(controllo periodico dell’efficienza)

Locali facilmente decontaminabili in Locali facilmente decontaminabili in caso di incidentecaso di incidente

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Disinfezione del laboratorioDisinfezione del laboratorio

GiornalieraGiornaliera (notturna) con radiazioni (notturna) con radiazioni UV UV PeriodicaPeriodica con idrossido di idrogeno con idrossido di idrogeno vaporizzatovaporizzato Ossidazione della componente lipidica Ossidazione della componente lipidica

delle membranedelle membrane Alterazione di ribosomi e DNAAlterazione di ribosomi e DNA Residui costituiti da HResidui costituiti da H22O ed OO ed O22

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zeDLGS 626/94 – DLGS 81/08DLGS 626/94 – DLGS 81/08

IN CASO DI “EMERGENZA”

1. Se si verificano incidenti che possono provocare la dispersione nell’ambiente di un agente biologico appartenente ai gruppi 2, 3 o 4, i lavoratori devono abbandonare immediatamente la zona interessata, cui possono accedere soltanto quelli addetti ai necessari interventi, con l’obbligo di usare gli idonei mezzi di protezione.

Il Piano di emergenza per i laboratori BL 2 e BL 3: deve prevedere specifiche istruzioni per l’evacuazione e le procedure di decontaminazione.

In caso di incidente con spandimento di materiale infettante il personale deve abbandonare il laboratorio: dopo almeno 2 ore di ricambio d’aria, personale attrezzato con MASCHERE FACCIALI FILTRANTI (FPP3 LS con filtri al carbone attivo) deve entrare nel locale e trattare il luogo dell’incidente con micobattericidi (Ipoclorito di Na 5%, formaldeide).

Nel caso di grave contaminazione il locale deve essere trattato con vapori di formaldeide.

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In caso di incidente . . .In caso di incidente . . .Indossare la maschera FFP3Indossare la maschera FFP3Coprire il luogo con tessuto impregnato Coprire il luogo con tessuto impregnato di varichina o polifenolidi varichina o polifenoliUscire dal laboratorio dopo aver tolto Uscire dal laboratorio dopo aver tolto camice, soprascarpe, guanticamice, soprascarpe, guantiEsporre un cartello di pericolo Esporre un cartello di pericolo all’ingresso all’ingresso Non rientrare in laboratorio prima che Non rientrare in laboratorio prima che siano trascorsi 30 minutisiano trascorsi 30 minuti

La registrazione degli incidenti permette l’identificazione delle situazioni più rischiose che

dovrebbero essere oggetto di discussione in incontri periodici di tutto il personale

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MASCHERE

GUANTI

OCCHIALI

CAMICE

SOPRASCARPE

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

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i dispositivi N95/FFP2 sono considerati sufficienti e raccomandati per la prevenzione del contagio

PROTEZIONE RESPIRATORIA PER PROTEZIONE RESPIRATORIA PER MYCOBACTERIUM TUBERCULOSISMYCOBACTERIUM TUBERCULOSIS

CDC 1994CDC 1994

I dispositivi di classe FFP3 SL devono essere utilizzati dal personale che esegue procedure di decontaminazione

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COME INDOSSARE LA MASCHERACOME INDOSSARE LA MASCHERA

L’efficacia delle maschere si riduce quando non aderiscano correttamente al volto

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PREVENZIONE E CONTROLLO DEL RISCHIO BIOLOGICO SORVEGLIANZA SANITARIA

1 - “I lavoratori addetti alle attività per le quali la valutazione dei rischi ha evidenziato un rischio per la salute sono sottoposti alla sorveglianza sanitaria (intradermoreazione di Mantoux: 1 anno – 6 mesi in relazione al grado di esposizione)

2 - Il datore di lavoro, su conforme parere del medico competente, adotta misure protettive particolari per quei lavoratori per i quali, anche per motivi sanitari individuali, si richiedono misure speciali di protezione, fra le quali:a) la messa a disposizione di vaccini efficaci per quei lavoratori che non sono già immuni all’agente biologico presente nella lavorazione, da somministrare a cura del medico competente

b) l’allontanamento temporaneo del lavoratore.....”

Il medico competente fornisce ai lavoratori adeguate informazioni sul controllo sanitario cui sono sottoposti e sulla necessità di sottoporsi ad accertamenti sanitari anche dopo la cessazione dell’attività …….

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DLGS 626/94 –DLGS 81/08 DLGS 626/94 –DLGS 81/08 SORVEGLIANZA SANITARIA

corretta informazione del lavoratore a rischiocorretta informazione del lavoratore a rischio

riconoscimento precoce di stati individuali e/o riconoscimento precoce di stati individuali e/o ambientali atti a favorire l’aggressione da parte di ambientali atti a favorire l’aggressione da parte di agenti biologici (MT)agenti biologici (MT)

presenza di eventuali patologie o alterazioni che presenza di eventuali patologie o alterazioni che potrebbero subire aggravamenti in caso di esposizione potrebbero subire aggravamenti in caso di esposizione ad agenti biologici (MT)ad agenti biologici (MT)

impostazione di programmi di immunoprofilassiimpostazione di programmi di immunoprofilassi (DPR 465/2001 (DPR 465/2001 obbligo alla vaccinazione anti tubercolareobbligo alla vaccinazione anti tubercolare La vaccinazione antitubercolare e' obbligatoria per: …… b) La vaccinazione antitubercolare e' obbligatoria per: …… b) personale personale

sanitariosanitario, e chiunque, a qualunque titolo, con , e chiunque, a qualunque titolo, con test tubercolinico negativotest tubercolinico negativo, , operi in ambienti sanitari ad operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi alto rischio di esposizione a ceppi multifarmacoresistentimultifarmacoresistenti oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa, in caso di cuticonversione, essere sottoposto a terapia preventiva, possa, in caso di cuticonversione, essere sottoposto a terapia preventiva, perche' presenta controindicazioni cliniche all'uso di farmaci specificiperche' presenta controindicazioni cliniche all'uso di farmaci specifici) )

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La SICUREZZA nel La SICUREZZA nel LABORATORIO di LABORATORIO di

MICOBATTERIOLOGIAMICOBATTERIOLOGIA Adeguamento delle strutture in funzione della destinazione d’uso degli ambienti. Revisione ed adeguamento degli impianti:

impianto antincendio (rilevazione ed abbattimento) impianto elettrico, impianto di ventilazione e/o condizionamento impianto di trasporto dei gas tecnici

Revisione delle procedure di sicurezza (protocolli per disinfezione e sterilizzazione, procedure di emergenza) Installazione di attrezzature di sicurezza (cappe biohazard, ecc.) Uso delle apparecchiature di sicurezza (pipette, siringhe, ecc.) Uso DPI (guanti, occhiali, maschere, grembiuli, ecc.) Corretta Manutenzione (o garanzia d’uso)

Precauzioni universali e GMPPrecauzioni universali e GMP

Come?Come?

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Personale formato ed informato sul riconoscimento ed il controllo dei pericoli presenti nel laboratorio,

è un elemento chiave nella prevenzione degli incidenti di laboratorio e delle infezioni contratte sul lavoro.

A questo scopo è essenziale un addestramento ed una formazione continua sulle misure di sicurezza da attuare

nei Laboratori di Micobatteriologia.

DLGS 626/94 –DLGS 81/08DLGS 626/94 –DLGS 81/08

INFORMAZIONE e FORMAZIONE

COMPORTAMENTI NON CORRETTI (mancata attuazione della Buona Prassi di Laboratorio e delle

Precauzioni Universali per errore umano, inesperienza, disinformazione, distrazione o eccessiva confidenza con il rischio

biologico ) POSSONO COMPROMETTERE l’AZIONE di MISURE di

SICUREZZA e STRUMENTI di PROTEZIONE

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GRAZIE PER L’ATTENZIONE