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LE RAZZE UMANE DIMOSTRANO L’EVOLUZIONE? antidarwin.wordpress.com /2015/01/07/le-razze-umane-dimostrano-levoluzione/ Fabrizio Fratus a cura di Nicola Martella Le lezioni di biologia sono lontane di decenni oramai, sebbene non smetta di essere curioso e di leggere. Quando penso alle razze, alle etnie e al colore della pelle la mia mente va alla legge di Mendel o a processi di microevoluzione; ma qui non abbiamo a che fare con ibridi come per la legge di Mendel né abbiamo a che fare con processi genetici accertabili come per la microevoluzione. E poi resta il dubbio: «Che cos’è una razza?». È una specie o solo una varietà? A guardarci bene, noi tutti siamo una varietà all’interno della nostra famiglia e parentela. Simili domande se le sarà poste anche la seguente lettrice che mi ha scritto: «La mia domanda è: “Come spieghiamo le razze?”. Si è avuta un’evoluzione bella grande quindi? Abbiamo bianchi, neri, gialli, ecc., ma com’erano Adamo ed Eva? Come e in quanto tempo si è avuta questa evoluzione? Vorrei sapere qualcosa in merito, ho cercato su internet ma non se ne parla da nessuna parte, e questa è l’accusa alla mia fede che mi viene mossa più spesso dagli atei. Grazie. Cordiali saluti…» {Sebastiana Ellena, ps.; 10-08-2008}. Ammetto per me stesso di non avere tutte le risposte. Ho capito che ci sono vari fattori che inducono a un qualche mutamento, sebbene non sia codificato nel DNA, ad esempio: l’influenza di alimentazione, territorio, clima e stile di vita e adattamento a loro; l’isolamento delle popolazioni e la riproduzione in ambito sociale ristretto per lunghi periodi. Se qualcosa non è accertabile come modificazione genetica (ossia del DNA), che cosa si modifica allora? E allora come fa a essere trasmesso come peculiarità ai posteri? Inoltre, se non è accertabile una modificazione del DNA, sarebbe equivoco di parlare addirittura di «razze», sebbene esse siano evidenti in qualche modo. Se è possibile in poche generazioni diluire di nuovo delle razze in altre, allora ciò non ha nulla a che fare con una presunta «evoluzione» e con Darwin. Allora perché gli evoluzionisti fanno valere tale pretesa? È meglio che chieda maggiori lumi a chi è della materia. Fernando De Angelis Il trucco evoluzionista è grossolano, eppure non solo nemmeno molti di «loro» se ne avvedono, ma anche molti credenti nella Bibbia abboccano, senza essere consapevoli dell’incongruenza. Per chiarire, Darwin (e poi gli evoluzionisti) mostrano che si formano razze nuove e con questo pretendono d’aver dimostrato che si possono formare specie, famiglie e tipi nuovi. Non mi dilungo, però, perché nel sito stesso c’è una risposta più organica. Nel « Dizionario sull’evoluzione», presente su questo sito, si vedano le seguenti voci: « Darwin e le razze », «Macroevoluzione» e « Microevoluzione». {15-08-2008}

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  • LE RAZZE UMANE DIMOSTRANO LEVOLUZIONE?antidarwin.wordpress.com /2015/01/07/le-razze-umane-dimostrano-levoluzione/

    Fabrizio Fratus

    a cura di Nicola Martella

    Le lezioni di biologia sono lontane di decenni oramai,sebbene non smetta di essere curioso e di leggere. Quandopenso alle razze, alle etnie e al colore della pelle la miamente va alla legge di Mendel o a processi dimicroevoluzione; ma qui non abbiamo a che fare con ibridicome per la legge di Mendel n abbiamo a che fare conprocessi genetici accertabili come per la microevoluzione. Epoi resta il dubbio: Che cos una razza?. una specie osolo una variet? A guardarci bene, noi tutti siamo una varietallinterno della nostra famiglia e parentela.

    Simili domande se le sar poste anche la seguentelettrice che mi ha scritto: La mia domanda : Comespieghiamo le razze?. Si avuta unevoluzione bella grandequindi? Abbiamo bianchi, neri, gialli, ecc., ma comeranoAdamo ed Eva? Come e in quanto tempo si avuta questaevoluzione? Vorrei sapere qualcosa in merito, ho cercato su internet ma non se ne parla da nessunaparte, e questa laccusa alla mia fede che mi viene mossa pi spesso dagli atei. Grazie. Cordialisaluti {Sebastiana Ellena, ps.; 10-08-2008}.

    Ammetto per me stesso di non avere tutte le risposte. Ho capito che ci sono vari fattori che inducono aun qualche mutamento, sebbene non sia codificato nel DNA, ad esempio: linfluenza di alimentazione,territorio, clima e stile di vita e adattamento a loro; lisolamento delle popolazioni e la riproduzione inambito sociale ristretto per lunghi periodi. Se qualcosa non accertabile come modificazione genetica(ossia del DNA), che cosa si modifica allora? E allora come fa a essere trasmesso come peculiarit aiposteri?

    Inoltre, se non accertabile una modificazione del DNA, sarebbe equivoco di parlare addirittura dirazze, sebbene esse siano evidenti in qualche modo. Se possibile in poche generazioni diluire dinuovo delle razze in altre, allora ci non ha nulla a che fare con una presunta evoluzione e conDarwin. Allora perch gli evoluzionisti fanno valere tale pretesa? meglio che chieda maggiori lumi achi della materia.

    Fernando De Angelis

    Il trucco evoluzionista grossolano, eppure non solo nemmeno molti di loro se ne avvedono, maanche molti credenti nella Bibbia abboccano, senza essere consapevoli dellincongruenza. Perchiarire, Darwin (e poi gli evoluzionisti) mostrano che si formano razze nuove e con questo pretendonodaver dimostrato che si possono formare specie, famiglie e tipi nuovi.

    Non mi dilungo, per, perch nel sito stesso c una risposta pi organica. Nel Dizionariosullevoluzione, presente su questo sito, si vedano le seguenti voci: Darwin e le razze,Macroevoluzione e Microevoluzione. {15-08-2008}

    https://antidarwin.wordpress.com/2015/01/07/le-razze-umane-dimostrano-levoluzione/https://antidarwin.files.wordpress.com/2013/09/darwin.jpghttp://www.puntoacroce.altervista.org/+D-Diz_evoluz.htmhttp://www.puntoacroce.altervista.org/Dizevolz/Darwin_razze_S&A.htmhttp://www.puntoacroce.altervista.org/Dizevolz/Macroevoluzione_Ger.htmhttp://www.puntoacroce.altervista.org/Dizevolz/Microevoluzione_MeG.htm

  • Nota redazionale: Su Fernando De Angelis si veda la sua introduzione alla rubrica ProiezioniCulturali. Egli ha pubblicato in italiano il Trattato critico sullevoluzione di Reinhard Junker Siegfried Scherer. Egli autore anche di proprie pubblicazioni sul tema creazione ed evoluzione [cfr.Fernando De Angelis, Lorigine della vita per evoluzione, un ostacolo allo sviluppo della scienza (CasaBiblica, Vicenza)].

    Nicola Berretta

    Nota redazionale: Nicola Berretta biologo. Si veda il suo Cristiani nella scienza: missioneimpossibile?, Lux Biblica 30 (Ibei, Roma 2007).

    Prima di parlare dorigine delle razze occorrerebbe forse chiedersi se esistano delle razzechiaramente definibili nellambito della specie umana. Capisco bene che questa affermazione possaa prima vista lasciare perplessi, se si considerano quelle differenze, a nostro giudizio, macroscopichetra popolazioni come quella degli aborigeni australiani e degli eschimesi della Lapponia, tuttaviadovremmo innanzitutto chiederci quanto queste differenze non siano invece frutto della nostraesperienza soggettiva.

    Mi spiego meglio. Immaginiamo un essere extraterrestre se mai ce ne fosse uno che giungesulla terra senza avere la bench minima idea di cosa sia un essere umano, che valore darebbe alledifferenze che noi giudichiamo macroscopiche tra i vari esseri umani? Probabilmente per lui noisaremmo tutti uguali. per ipotizzabile che, stando sempre pi a contatto con gli umani,comincerebbe anche lui a rendersi conto di differenze che, col tempo, lo porterebbero a individuarevarie tipologie.

    Infondo anche per noi vale lo stesso principio. Chi di noi non ha mai detto o pensato frasi del tipo: questi cinesi sono tutti uguali!!!. Se per si va a vivere in Cina, piano piano ci saccorge di differenzeche lentamente divengono sempre pi ovvie e macroscopiche. Sono certo, infatti, che un cinesesaprebbe distinguere i suoi conterranei provenienti da zone distinte del sue enorme Paese,semplicemente osservando certi tratti distintivi della loro fisonomia. La stessa cosa, se ci pensiamobene, sapplica anche a noi; anni fa, quando i matrimoni si consumavano prevalentemente allinternoduno stesso paese, i nostri nonni erano in grado di distinguere addirittura il paesino da cui unapersona proveniva dalla semplice osservazione del suo volto, pur vivendo nella stessa regione.

    Insomma, ci che voglio dire che la distinzione tra razze non cos definita come noi la dipingiamo,per cui le distinzioni sono in larga parte frutto della nostra esperienza soggettiva, piuttosto chedelementi chiaramente definibili.

    Quali sono gli elementi oggettivi che ci permettono di definire una razza? Per rispondere a questadomanda rimando a una dichiarazione congiunta di vari scienziati di chiara fama, pubblicata suinternet. La dichiarazione di questi studiosi si propone soprattutto di contrastare qualsiasi presuntabase biologica che giustifichi le discriminazioni razziali, ma per la nostra discussione interessanteleggere i punti II e III, in cui viene evidenziato come non esistono distinzioni genetiche tra le etniespesso identificate impropriamente col termine di razze. Viene dunque affermato che le differenzegenetiche presenti allinterno degli individui appartenenti alla stessa (presunta) razza non sono inferioria quelle riscontrabili tra individui che appartengono a (presunte) razze diverse.

    Detto questo, pur non essendoci chiare distinzioni nel DNA (differenze genotipiche), resta comunque ilfatto che esistano peculiarit nellapparenza esteriore (differenze fenotipiche) che caratterizzano levarie etnie della specie umana. A mio giudizio, lorigine di queste differenze potrebbe essere ascrivibilea meccanismi di tipo epigenetico. Si parla infatti di meccanismi epigenetici quando il fenotipo dundeterminato individuo manifesta delle differenze non perch vi siano state delle modificazioni del

    http://www.puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/0-Nuovo_inizio-MT_AT.htmhttp://www.puntoacroce.altervista.org/Proiezioni/606-Trattato_critico_evoluzione_Ori.htmhttp://www.sivola.net/dblog/articolo.asp?articolo=2259http://it.wikipedia.org/wiki/Epigenetica

  • patrimonio genetico in s, ma per lintervento di fattori che modificano il modo in cui la catena del DNAcodifica la propria informazione. Il meccanismo pi diffuso quella dellaggiunta di piccole molecole nelDNA impacchettato (cromosoma), le quali interferiscono con il modo in cui la catena di DNA vienesrotolata per consentirne la lettura.

    Varie ricerche hanno evidenziato come gli organismi possano andare incontro a modificazioni legate afattori epigenetici quando sono sottoposti a forti sollecitazioni da parte dellambiente circostante, ma lacosa pi interessante che le ricerche pi recenti hanno dimostrato che queste modificazioniepigenetiche possono essere ereditate dalle generazioni successive.[1] Questa osservazione diparticolare rilievo, perch in passato si riteneva che tali meccanismi si verificassero solo a livello disingolo individuo, ma non fossero trasmissibili alla prole.

    La scoperta di questi meccanismi ha suscitato un notevole interesse nella comunit scientificaevoluzionista, rimettendo in discussione la dogmatica darwinista che vede la selezione dellemutazioni genetiche come unico e solo meccanismo che starebbe alla base della diversificazione dellespecie. Molti infatti parlano dun neo-Lamarckismo che presto prender prepotentemente piede nellaBiologia dei prossimi anni, proprio a causa della scoperta dellereditariet delle modificazioni dorigineepigenetica. Questi dibattiti non sono ancora molto diffusi a livello di mass-media, ma immagino cheben presto dovremo, come credenti biblici, confrontarci con queste teorie.

    Per chi non ne ha familiarit utile ricordare cosa diceva Jean-Baptiste Lamarck, vissuto poco primadi Darwin e latore duna teoria dellevoluzione che fu subito soppiantata da quella di Darwin. Lamarckaffermava che lambiente potesse esercitare una pressione sullindividuo facendo s che, generazionedopo generazione, la specie si modificasse in accordo alle sollecitazioni dellambiente. Lesempiospesso citato quello della giraffa: lo sforzo di raggiungere fiori che stanno in alto sulla piantaavrebbe determinato un progressivo allungamento del collo nelle generazioni successive, a partire dagiraffe primordiali provviste dun collo corto. Il punto debole di questa teoria risiedeva nel fatto che nonsera in grado didentificare il meccanismo attraverso cui lo sforzo dun individuo potesse poi tradursiin cambiamenti trasmissibili alle generazioni successive, per cui queste teorie furono abbandonate afavore da quelle di Darwin, basate su meccanismi di selezione naturale.

    Comprenderete dunque come queste recenti scoperte sullereditariet epigenetica abbiano riportatosulla scena le teorie di Lamarck, in quanto risulterebbe effettivamente possibile che le sollecitazionidellambiente sullindividuo (p.es. lo sforzo) si traducano in modificazioni nellespressione dei geni, lequali sono poi trasmissibili alle generazioni successive.

    Vorrei sottolineare per la differenza sostanziale tra il darwinismo e questo neo-Lamarckismo :mentre la selezione darwiniana prevede una modifica del patrimonio genetico, la seconda prevedemodificazioni (presumibilmente reversibili) nellespressione genica, senza cambiamenti nel genoma,limitandone dunque notevolmente il raggio dazione. Lepigenetica infatti non pu dare luogo a nuovespecie ma pu portare a modificazioni che, seppur profonde e macroscopiche, rimangono comunqueconfinate allinterno duna stessa specie. E per questo motivo che ritengo molto interessante il neo-Lamarckismo, e lo ritengo in linea di massima compatibile col creazionismo biblico.

    Tornando comunque al tema sollevato riguardo alle razze umane, non escluderei la possibilit che lecaratteristiche tipiche di determinate etnie siano state sollecitate da forme dadattamento allambiente,attraverso meccanismi epigenetici. Queste modificazioni epigenetiche si sarebbero poi trasmesse allegenerazioni successive, consolidandosi anche grazie a incroci tra individui appartenenti alla stessapopolazione.

    Francamente non capisco come tutto questo possa essere usato come argomentazione contro la fedebiblica da parte datei. Io al contrario trovo straordinario come il Signore sia stato capace di creare lespecie animali e vegetali provviste della capacit dadattamento alle variazioni dellambientecircostante. Chiedersi poi di quale razza fossero Adamo e Eva la trovo una questione irrilevante,magari un giorno verremo a sapere che non erano n bianchi, n neri, n gialli e nemmeno rossi, ma

    http://www.puntoacroce.altervista.org/_Sci/T1-Razze_evoluzione_Ori.htm#_ftn1http://it.wikipedia.org/wiki/Lamarckismohttp://www.lankelot.eu/index.php/2006/12/28/epigenetica-o-la-rivincita-di-lamarck/

  • erano verdi!!! {29-08-2008}

    [1]. J. R. Oliver & J. K. Verstrepen, Timescales of Genetic and Epigenetic Inheritance. Cell 128: 655668 (2007). C. Martin & Y. Zhang, Mechanisms of epigenetic inheritance. Current Opinion in CellBiology 19: 266272 (2007).

    continua

    http://www.puntoacroce.altervista.org/_Sci/T1-Razze_evoluzione_Ori.htm#_ftnref1

    LE RAZZE UMANE DIMOSTRANOLEVOLUZIONE?