Annuncio choc di Monferino. Cota: ma gli stipendi non sono ...€¦ · bilancio della Regione con...

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L’assessore alla Sanità scatena l’allarme: “Se tutti i creditori chiedessero insieme di essere pagati, non ce la faremmo “La Regione è tecnicamente fallita” Annuncio choc di Monferino. Cota: ma gli stipendi non sono a rischio

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L’assessore alla Sanità scatena l’allarme: “Se tutti i creditori chiedessero insieme di essere pagati, non ce la faremmo”

“La Regione è tecnicamente fallita”Annuncio choc di Monferino. Cota: ma gli stipendi non sono a rischio

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MARCO TRABUCCO

«LA REGIONE è tecnica-mente fallita». Ad affer-marlo questa volta non è

l’opposizione, ma uno dei pilastridella giunta Cota, l’assessore alla Sa-nità Paolo Monferino: la sua frase,pronunciata in Commissione Bilan-cio ha provocato allarme e polemi-che. «È stata detta in un contesto par-ticolare e molto vivace e non signifi-ca che la Regione è vicina la fallimen-to» ha poi specificato l’ufficio stam-pa della giunta. Mentre Monferinoha rimandato i chiarimenti a unaconferenza stampa che terrà stama-ni con il governatore Roberto Cota.

SEGUE A PAGINA II

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(segue dalla prima di cronaca)

MARCO TRABUCCO

IN SOSTANZA l’assessoreavrebbe pronunciato la fraseriferendosi alla possibilità

teorica che tutti gli attuali credi-tori della Regione insieme deci-dessero di chiedere il pagamentodelle loro spettanze: in quel casoinfatti l’ente non avrebbe tecni-camente la possibilità di pagarli.Non porterebbe certo i libri in Tri-bunale, non è previsto per fortu-na per gli enti pubblici. Il rischioreale però è un altro che la Regio-ne, o più probabilmente ancoraproprio la Sanità regionale ven-gano commissariati dal governose non si riuscirà a rispettare ilpiano di rientro concordato conRoma per la riduzione del deficitin quel settore.

L’allarme d’altronde nasce dadati precisi e dalla necessità im-posta dalle legge di riallineare ilbilancio della Regione con quellodelle Asl: un obbligo che provocaun buco impressionante nei con-ti. Messa in questo modo infatti laRegione Piemonte ha debiti versoi fornitori per 1,8 miliardi circa. Inpiù proprio dal riequilibro deiconti con le Asl sono emersi altri900 milioni di crediti inesigibiliche però erano rimasti iscritti trale poste positive nei bilanci regio-nali degli scorsi anni. Se si ag-giunte che l’ente ha contratto ne-gli anni mutui per quasi sei mi-liardi (e non può in sostanza farnedi nuovi), che i tagli dei fondi in ar-rivo da Roma sono sempre piùconsistenti e che il gettito del bol-lo auto si riduce per la crisi, l’allar-me è comprensibile. A questo siaggiunge il fatto che anche le cas-se sono quasi vuote: «Lo Stato citrasferisce i fondi dovuti con ilcontagocce. Rischiamo di rima-nere senza soldi» spiega l’asses-sore al Bilancio Giovanna Qua-glia. Nessun problema, per ora,per gli stipendi dei dipendenti,ma per i pagamenti dei fornitorisì. Per questo nei giorni scorsi Co-ta e Quaglia hanno scritto una let-tera al ministro Grilli chiedendo ilpagamento di oltre 400 milioniche il governo ha già stanziato mapoi mai inviato.

In Commissione ieri Monferi-no ha anche illustrato le soluzioniche intende adottare per risanarei conti della Sanità e della Regionedi cui quei conti rappresentano

circa l’80 per cento del totale delbilancio). L’idea è di creare duefondi immobiliari uno chiuso conpatrimonio regionale disponibi-le (ad esempio il palazzo di piazzaCastello e poi il nascente gratta-cielo di Fuksas) l’altro sugli im-mobili della sanità, ospedali e co-sì via. L’opposizione però chiedele dimissioni della giunta. Per il

capogruppo del Pd, Aldo Reschi-gna, «Siamo arrivati a questo per-ché questa amministrazione haelaborato un bilancio 2012 falso,se ne occuperà la Corte dei conti.E sposta allegramente sui bilancifuturi volumi importanti di spesegià sostenute» Reschigna punta ildito sulla «problematicità deiconti sanitari: il fondo chiuso im-mobiliare lo abbiamo chiesto dueanni fa, finalmente ci arriviamo»e conclude: «Bisogna cambiare ilgoverno regionale». Analoga laposizione del vicepresidente delConsiglio regionale, Roberto Pla-cido (Pd), e di Monica Cerutti diSel. Ma voci di dissenso arrivanopure dal Pdl: «Anche chi ha guida-to il centrodestra in Regione - di-ce l’europarlamentare Vito Bon-signore - non è estraneo a questasituazione e non può chiamarsifuori: mentre ci si sofferma suirimborsi dei consiglieri, si perdedi vista il vero problema che è lacrescita del debito e della spesa».

Oltre a 1,8 miliardicon i fornitori delleAsl, piazza Castelloha scoperto altri900 milioni di buco

Reschigna (Pd):“Ecco dove si arrivapresentando unbilancio 2012chiaramente falso”

Il "buco"

Il bilancio dellaRegione Piemonte 2012

Crediti inesigibili ammortamenti

898milioni

Patrimonio immobiliare

84milioni

Mutui in essere

5,5miliardi

Verso le Asl

1,8miliardi

16,7 miliardi di euro

80% destinato alla sanità

Monferino: “La Regioneè tecnicamente fallita”Rischio di commissariamento per la sanità

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Dossier/Lapoliticanelmirino

“Regione fallita?AlloraCota lasciesivadaalvoto”Ilcentrosinistra:“Sottovalutati inostriallarmi”Pdl: “Irresponsabili leparolediMonferino”

«Se la Regione è tecnicamentefallita. è fallita anche la giunta:Cota vada a casa e si imbocchisubito la strada delle elezionianticipate».

Questa, in sintesi, la reazio-ne dell’opposizione alle paroledell’assessore alla Sanità: ilquale, intervenuto in Commis-sione Bilancio, ha detto fuoridai denti che l’ente è al capoli-nea: «Tutti devono renderseneconto e trarre le conseguen-ze». Quel che è peggio, il “bu-co” supererebbe i 900 milioni(a fronte di un debito comples-sivo che avrebbe raggiunto i 10miliardi): soldi che le Asl han-no speso negli anni, soprattut-to nel biennio 2008-2009, con-tando su trasferimenti regio-nali mai arrivati e oggi nem-meno iscritti a bilancio. Nellaconferenza stampa odierna,convocata da Cota e da Monfe-rino, si potrà saperne di più.

Le reazioni«Tutti devono trarre le conse-guenze», ha detto l’assessore.Questione di punti di vista. Per ilmanager prestato alla politica,che nei mesi scorsi era arrivatoa minacciare le dimissioni, i con-siglieri devono smetterla di re-mare contro alla riforma sanita-ria, l’architrave dell’azione di go-verno: vale per la minoranza e lamaggioranza di Pdl-Lega inConsiglio regionale, irritata dalmancato rimpasto di giunta edisciplinata nel fare le pulci alpupillo del governatore. Per l’op-posizione Cota e la sua squadradevono sbaraccare.

Meno scontati i malumorinel centrodestra, che con il su-per-assessore ha un rapportonon meno conflittuale. Se il ca-pogruppo della Lega Nord Ma-rio Carossa contrattacca il Pdlancia in resta - «Si vergogni di

criticare la riforma della sanitàpiemontese, salvo votare a Romanuovi tagli sulla pelle della gen-te» - Vito Bonsignore, europarla-mentare del Pdl non fa scontinemmeno al suo partito: «Anchechi ha guidato il centrodestra inRegione non è estraneo a questasituazione e non può chiamarsifuori. Mentre ci si sofferma suirimborsi ai consiglieri, si perde divista il vero problema, che è lacrescita del debito e della spesadenunciati dalla Corte dei Conti:già ad agosto segnalava come laRegione abbia tagliato gli investi-menti del 44% riducendo la spesacorrente ad appena il 5%».

Il Pdl divisoA stretto giro di posta la repli-ca di Enzo Ghigo, che ha tenutole redini della Regione dal ’95al 2005: «Le dichiarazioni diBonsignore mi lasciano indif-ferente. Quanto alle afferma-zioni di Monferino, le trovo ir-responsabili e fuori luogo».Perchè? «La situazione delle fi-nanze regionali è preoccupan-te ma la soluzione dei probleminon passa tramite allarmismi.Mi auguro che domani (ndr:oggi per chi legge) Cota sappiarimodularli». Parole chiare,che si accompagnano al silen-zio altrettanto eloquente di al-tri esponenti del centrodestra.

Il centrosinistraNon è il caso dell’opposizione.«L’allarme sui conti lanciato dalPd ormai da molti mesi è statosottovalutato - commenta AldoReschigna, il capogruppo -. Ora lasituazione, a tutti effetti dramma-tica, impone di ascoltare le nostrericette e di cambiare governo re-gionale». Concetto ribadito daRoberto Placido: «Da oggi il Pie-monte è una Regione fallita nonsolo tecnicamente ma politica-mente. È naufragata ogni velleitàdi riorganizzazione della macchi-na sanitaria. Sono naufragati tuttigli annunci che si sono susseguitiin questi due anni».

«Quello che è stato definitoun buco da 900 milioni derivadal disallineamento dei bilancidella Regione e delle Asl - in-terviene Monica Cerutti, Sel -.È l’ulteriore prova dell’inade-guatezza del governo regiona-le, al quale chiediamo di fareun passo indietro». Il capo-gruppo dell’Italia dei ValoriAndrea Buquicchio, auspicapersino il commissariamentodella sanità piemontese:«L’unica soluzione, ormai, afronte del palese fallimento diMonferino».

La battaglia sui rimborsi ai consiglieriUna delle periodiche proteste dei “grillini” in Consiglio, stoppata nel volgere di pochi minuti: lo

slogan, inequivocabile, rimandava al dibattito sulle indennità e i rimborsi dei consiglieri.

ALESSANDRO MONDO

Dossier/Lapoliticanelmirino

13,6milioni

Tanto sono costati, in setteanni, i gettoni di presenza, leautocertificazioni e i rimborsi

chilometri. In altre parole,tutto ciò che è extra stipendioe affidato in buona parte alla

buonafede del consigliere

11mila euro

I consiglieri regionali delPiemonte percepiscono ognimese uno stipendio lordo di

8600 euro più i rimborsiforfettari: vale a dire 960 europiù altri 1500 euro di rimborsi

chilometrici

60mila euro

Roberto Boniperti, re delleautocertificazioni nel 2011,

ha incassato nel 2005-2010 piùo meno 60 mila euro l’anno.

Nel 2012 i rimborsi calano(9 mila ) perché è entratonell’ufficio di presidenza

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L’effetto collateraledel Mirapexin deveessere segnalatonel “bugiardino”del medicinale

FEDERICA CRAVERO

PENSAVA che la malattia piùgrave da sconfiggere fosse ilmorbo di Parkinson. Inve-

ce un pensionato torinese di 70anni si è trovato a combatterecontro una più subdola patolo-gia: il gioco d’azzardo compulsi-vo, che in pochi anni gli ha bru-ciato i risparmi di una vita, oltretrecentomila euro. Ma la cosapiù grave è che l’ossessione per ilgioco è uno degli effetti collatera-li del Mirapexin, il farmaco pre-scrittogli per curare il Parkinson.

Eppure, quando ha iniziato adassumere lui questo medicinale,sul bugiardino non c’era scrittonulla. Gli effetti collaterali delfarmaco — oltre al gioco d’azzar-do patologico si segnalano peresempio lo shopping compulsi-vo, disordini alimentari e au-mento della libido — sono com-parsi solo nel 2007, pur essendonoti da diverso tempo. Per que-sto l’uomo, assistito dall’avvoca-to Guido Crovella, ha denuncia-to il fatto alla magistratura e ilprocuratore Raffaele Guarinielloha indagato per lesioni colpose illegale rappresentante in Italiadella Boehringer, la casa farma-ceutica che produce il Mira-pexin.

Le prime segnalazioni che ilfarmaco provocasse mutamenticomportamentali erano arrivatenel 2000 e già nel 2005 la Com-missione europea aveva inviatouna nota agli Stati per fare inseri-re nei foglietti illustrativi il ri-schio di diventare giocatori pa-tologici. Ora la procura dovràstabilire se la confezione del me-dicinale riportasse correttamen-te tutte le informazioni previstedalla legge.

L’aspetto inquietante di que-sta vicenda è che l’uomo, un elet-tricista in pensione, ora è schia-vo di due dipendenze: da unaparte la medicina che gli tiene abada i tremori e alla quale nonriesce più a rinunciare, pena for-ti sofferenze, dall’altra il vizio delgioco, a causa del quale sua mo-glie se n’è andata e il figlio è di-ventato amministratore dellasua pensione, che altrimenti fi-nirebbe tutta nei videopoker dibar e tabaccherie.

Solo di recente, tuttavia, l’an-ziano torinese ha saputo chequell’inspiegabile attrazione perle macchinette, mai avuta prima,era un effetto del pramipexolo, ilprincipio attivo del Mirapexin.

Lo ha scoperto guardando la tra-smissione televisiva Le Iene, incui quattro malati, di Parkinson ed’azzardo, avevano denunciatola casa farmaceutica.

Alla procura di Torino, invece,era già arrivato tempo fa un espo-sto analogo: la vittima era un far-macista, assistito dall’avvocato

Vittorio Rossini, che aveva getta-to nelle slot machine centinaia dimigliaia di euro dopo aver inizia-to ad assumere Mirapexin. Oltreal danno, la beffa: lui non soffrivadi Parkinson, ma la terapia gli erastata somministrata in seguito auna diagnosi errata.

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INDAGAIl procuratore RaffaeleGuariniello ha apertoun’indagine sul malatodiventato schiavo delgioco dopo una cura

Il farmaco contro il Parkinsonlo trasforma in giocatore sfrenatoPerde 300mila euro al videopoker, Guariniello indaga

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MASSIMILIANO PEGGIO

Non ce l’ha fatta il«costruttore di li-ste elettorali ci-vetta» a superareindenne lo scoglio

della giustizia. Renzo Rabelli-no, consigliere provincialedella Lega Padana Piemont,accusato di aver raccolto irre-golarmente le firme a soste-gno delle sei liste presentatealle elezioni regionali del 2010,è stato condannato ieri dal tri-bunale di Torino a due anni edieci mesi di carcere. In auto-matico gli è stata inflitta la pe-na accessoria della sospensio-ne dei diritti elettorali e l’in-terdizione dai pubblici ufficiper cinque anni.

«Faremo appello e andre-mo fino inCassazione» annun-cia il legale di Rabellino,MariaClotilde Ingrassia che, nono-stante le accuse, è riuscita aportare a casa un «premio» diconsolazione. Il pm, PatriziaCaputo, dopo aver sentito unatrentina di testi, tra cui Lucia-na Litizzetto chiamata come

colta fissati dalla legge elettora-le, più volte criticata».

Firme in libertà, dunque. Lu-ciana Littizzetto aveva sì firma-to il modulo di suo pugno, maera convinta di sostenere unapetizione contro la costruzionedi un parcheggio. Non solo.Renzo Rabellino, all’epoca deifatti consigliere provinciale equindi pubblico ufficiale, per lalegge avrebbe dovuto certifica-

re personalmente la regolaritàdella raccolta, con la sua pre-senza. Stando al capo d’imputa-zione le avrebbe «attestate fal-samente». Di fatto, non avrebbepresidiato costantemente i ban-chetti. Ma «scagli la prima fir-ma il politico senza peccato».Aggiunge l’avvocato del consi-gliere provinciale: «Tra 90 gior-ni leggeremo le motivazioni del-la sentenza».

Il caso di Renzo Rabellino,che è anche segretario naziona-le delMovimento No Euro ed exvicesindaco di Sambuco (il pae-se del Cuneese dove ha preso laresidenza con un gruppo di col-leghi di partito consiglieri di cir-coscrizione aTorino, tra cui il fi-glio, tutti pronti a chiedere rim-borsi chilometrici), rischia diaprire una ferita politica mai ri-marginata, dopo la vicenda Gio-vine. «La condanna di MicheleGiovine - affermano i radicaliGiulio Manfredi, Igor Boni eSalvatore Grizzanti - in primo esecondo grado e l’evidenza deifatti sono più che sufficienti perdire che la legge elettorale è sta-ta violata e il risultato delle ele-zioni falsato. Ora si aggiungeanche la condanna di Renzo Ra-bellino (6 liste in suo appoggioerano irregolari) che, giova ri-cordarlo, ottenne 37.000 voti. Egiova ricordare anche che il di-stacco Cota-Bresso fu solo di9.000 voti ».

Due anni e dieci mesiall’uomo che inventa i partiti

Condannato Rabellino: irregolari le firme per le liste elettorali

L’uomo di SambucoRenzo Rabellino è consigliere provinciale ed ex vicesindaco di

Sambuco. Lui e alcuni colleghi di lista, consiglieri dicircoscrizione a Torino, chiedevano rimborsi per ogni seduta

gli altri a riconoscere l’autenti-cità della firma, aveva chiestouna condanna a quattro anni,ben più severa di quella inflittaieri dal giudice Giuseppe Casal-bore. «Tutti i testi - dice l’avvo-cato Ingrassia - hanno ricono-sciuto l’autenticità delle propriefirme. Nessuna è falsa. Semmaisi può discutere sulle proceduredi certificazione, ma qui entra-no in gioco i meccanismi di rac-

Dossier/La politica nel mirino

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Collegno

Dai farmaciaicellulari, l’Asladieta“Cosìhorisparmiatodiecimilioni”Ildirettore: resteranno4distretti. Sindacati in rivoltacontro i tagli

L’obiettivo è azzerare il deficit.Gaetano Cosenza, direttoregenerale dell’Asl To3, appenainsediato il 1°maggio scorsohadato il via a una «cura dima-grante» dell’azienda. L’inten-to, entro fine anno, è portare azero i 27 milioni, sui 970 già abilancio, previsti in più nellaprogrammazione presentataprima del suo arrivo. «In seimesi siamo arrivati a quota 10milioni di risparmi - spiegaCo-senza - e per fine 2012 l’ipotesiè azzerare». Questo l’impegnoforte chiesto dalla giunta Co-ta, che ha definito l’Asl To3 trale più deficitarie del Piemonte,oltre ad essere già la più popo-losa e la più estesa.

E i tagli sono su tutti i com-parti. «Ridurre i magazzinifarmaceutici da 4 a 1 - elenca -,riorganizzare il parco autocon 330 vetture a noleggio, dicui già 11 sono state eliminate,unificare i centralini da quat-tro a due, riutilizzando il per-sonale in esubero, passare alsistemaVoip e cambiare i con-tratti dei cellulari, oggi oltremille». Efficienza e riduzionedei costi, questo il suo assillo.«Puntiamo anche a diminuiredi un 5 per cento i contratti inessere - ammette - per il ri-scaldamento e i beni di servi-zio. Oltre ad avere una telege-stione energetica».

Anche i servizi sono nel mi-

rino. «L’intento è realizzareSportelli polivalenti», dice. Perevitare la frammentazione di144 operatori su 140 sportelli.Inoltre si va verso la razionaliz-zazione dei distretti. «Dei 9 esi-stenti - conferma - si punta a 4:Venaria eCollegno,Orbassano eGiaveno, Rivoli e Susa e, infine,Pinerolo con Torre Pellice e Po-maretto». Svolta importanteanche sui medicinali. «Puntia-mo a un maggior uso dei farma-

ci generici negli ospedale - con-fida Cosenza - e monitoreremole prescrizioni dei medici di fa-miglia». E questa cura snellenteha già portato a una riduzione di10 milioni.

Ma le scelte non sono condi-vise da tutti. Sulla bacheca sin-dacale campeggia un manifestodella Cisl, con una serie infinitadi «No»: ai tagli nel settore puli-zie e trasporto, al trasferimentodi servizi del poliambulatori di

Grugliasco a Collegno, allachiusura dell’ospedale di Vena-ria e dell’emodinamica di Rivolie via di seguito. «Ilmio impegno- conclude il direttore - è riorga-nizzare senza però ridurre leprestazioni che fornivamo agliutenti. Anzi, puntiamo a darepiù servizi e più efficienti al ter-ritorio. Ma tagliare si deve». Esa anche che ai primi tagli seritroverà le resistenze dei Comu-ni colpiti.

PATRIZIO ROMANO

Al verticeGaetanoCosenza,direttoregenerale

dell’Asl To3A sinistral’ingressodella sede

dell’azienda

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il casoLETIZIA TORTELLO

La più piccola avevasoli 18 mesi. Un ba-tuffolo di carne eossa. E’ arrivata al-l’ambulatorio Bam-

bi del Regina Margherita ac-compagnata dalla madre, conminime lesioni. Piangeva dagiorni, non voleva vedere piùquell’amico di famiglia che lefaceva paura. Licia (il nome èdi fantasia) a soli 18mesi è sta-ta abusata. E’ uno dei tanti ca-si di minori violati che bussa-no alla porta dell’ospedale in-fantile. Dopo ripetuti episodidi violenza, un adulto prendecoraggio e denuncia l’orrore.Una casistica in aumento, sesi considera anche il numerodei bambini maltrattati dallafamiglia, dai parenti, dai com-pagni dei genitori, le nuove fi-gure emergenti nell’intrecciodelle perversioni.

«Ogni settimana ci trovia-mo ad affrontare 5 o 6 nuovesituazioni di emergenza spie-

operatori del 118, forze dell’or-dine, si riesce a risalire agli abu-si o alle violenze perpetrate. Re-soconti agghiaccianti, di «nonniche approfittano delle nipoti-ne» e «mamme ignare, chesbiancano quando le figlie con-fessano, ricordandosi di esserestate abusate a loro volta dapiccole». E ancora, madri chemettono le figlie di in braccioagli «amici», bimbi malmenatiper un nonnulla. «Spesso, laviolenza è nota in famiglia, manon denunciata».

«Non sonoperduti»Gabriele Tosso,presidente dellacooperativa Para-digma,daanni co-opera con la Fon-

dazione Paideia, punto di riferi-mento per il recupero dei minoriallontanati. Spiega che il lavoroin comunità «sta diventandosempre più complicato, tra fami-glie che costringono i figli a situa-zioni di gravemalessere, litigi traadulti». Con un’azione dei servizisociali, il 50% dei minori riesce atornare in famiglia. “Prima di al-lontanareunbambinodalla fami-glia ci pensiamo davvero tanto”,dice Fulvio Villa, presidente delTribunale per i Minori, che di-spone su una decina di casi a set-

timana. Le emergenze più com-plesse sono le violenze psicologi-che.Gliultimiepisodi che ilmagi-strato si è trovato ad affrontareinteressavano «adolescenti chesupplicavano di essere messi incomunità, purdi andarsenedallafamiglia».

Effetto dei tagliI tagli nazionali e regionali allasanità e ai servizi sociali stannopreoccupando non poco il Tribu-nale. L’Associazione ItalianaMa-gistrati per i Minorenni ha fatto

sentire la propria voce, con unalettera al presidente della Regio-ne Cota, «denunciando l’aumen-to di segnalazioni da parte dellecooperativeper iminori, chesen-za soldi non riescono più a dareseguito ai provvedimenti dei giu-dici». L’allarme riguarda ancheTorino: «I servizi di educativaterritoriale ci segnalano una di-minuzione del 30% degli inter-venti permancanza di fondi», di-chiara il segretario della sezioneregionale dell’Aimm, MicheleTermine.

Abusi sui bambiniIn ospedale

un caso al giornoAl Regina Margherita: fenomeno in crescita

Mancano i fondiLa riduzione delle spese fa già sentire pesantemente le

ripercussioni: 30% di interventi in meno per mancanza di fondi

ga la dottoressa Elena Coppo,del reparto di Pediatria d’Ur-genza del primario AntonioUrbino del Regina Margherita–. Stiamo notando il cresceredi un fenomeno allarmante:minori in sempre più teneraetà e con problematiche sem-pre più gravi. Segnali di ag-gressioni fisiche e psicologi-che, timpani rotti, fratture invarie parti del corpo».

La povertà non c’entraSono vittime di vicende familiariche sembrano anche di apparen-te normalità. «Lapovertà non c’en-tra nulla», conti-nua la dottoressa.Abusi, maltratta-menti, pedofiliasono, ancora, nel2012appannaggiodi tutte le clas-si sociali. Anche se la sensibilitàsull’argomento sta crescendo: sidenuncia di più, scuole e inse-gnanti diventano attori respon-sabili per riconoscere le violenze.Opiù spesso sono le stessemadria portare i figli in ospedale. Ma iracconti sono confusi: «Ce li sot-topongono adducendo le scusepiù strane, che sono caduti dallasedia, che sono stati feriti da unoggetto».

Solo con un delicato lavoroche coordinamedici e psicologi,

«Con i tagli è difficilefar rispettarele sentenze»

I MAGISTRATI A COTA

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INCONTRO CON L’ASL

Ospedaledi Valenzanel segnodell’incertezzaAncora incertezze sull’ospe-dale di Valenza. Ieri, al lungoincontro tra direzione gene-rale Asl, sindacati e rsu nonsono state annunciate novità,il che tradotto in pratica po-trebbe significare l’applica-zione del piano sanitario re-gionale, con la spada di Da-mocle rappresentata dalle di-chiarazioni dell’assessore Pa-olo Monferino, che «da tecni-co assessore e non da asses-sore tecnico» ha annunciatoche «la Regione Piemonte ètecnicamente fallita» soprat-tutto a causa del capitolo sa-nità che incide per quasil’80% sul deficit. Secondo lefonti sindacali, il nuovo pianodi riorganizzazione della reteospedaliera dell’Asl avanzatodalla Regione sarebbe statobocciato, perché i risparmiche ne deriverebbero sareb-bero talmenteminimi da ren-derne inutile l’applicazione.Così, l’assessorato dovrebberichiamare entro la finemesegli amministratori che nelfrattempo apporranno alcu-ne modifiche.La dismissione ipotizzata

dell’exMauriziano prevede latrasformazione dell’attivitàsanitaria in continuità assi-stenziale, con la volontà diportarla in una sede diversa,il punto di primo interventoforse chiuderà, rimangono indiscussione tutti i servizi,centro prelievi, radiologia,ambulatoriali, attività di-strettuali, che invece si vo-gliono fortementemantenere. I tempi potrebbero seguirepiù la politica che le necessitàdi tutti. L’ex sindaco Germa-no Tosetti osserva: «Chiedia-mo un passaggio fondamen-tale in questo processo alMauriziano in atto a portechiuse, che vengano svelatele imputazioni e che il Consi-glio comunale possa ribatte-re. E’ inaccettabile che si pen-si di contrarre ancora i servi-zi essenziali, già ridotti all’os-so, rivendichiamo con forza idiritti dei valenzani». Ag-giunge il capogruppo del Pd,MauroMilano: «Se il piano diriconversione procederà se-condo le indiscrezioni estive,non possiamo accettare chequesto avvenga senza coin-volgere la città ed è essenzia-le chiedere un confronto conla Regione e con l’Asl». [R. C.]

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MONCRIVELLO. FINANZIAMENTO DI 35 MILA EURO

Il Comune “badante”per anziani e disabili

Recarsi all’ospedale per unavisita medica, per terapie oprelievi oppure andare acomprare i farmaci o parteci-pare a eventi sociali e religio-si, come feste emesse, per glianziani di Moncrivello nonsarà più un problema. Infattid’ora in avanti a pensarci sa-rà il Comune.I numeri parlano chiaro:

l’amministrazione guidatadal sindaco Giovanni Carlinoinveste anche quest’anno 35mila euro per l’accompagna-mento delle persone anzianea tutti i presidi sanitari pie-montesi assicurando inoltreparticolari attività come laprenotazioni a visite speciali-stiche, l’accompagnamentoad eventuali terapie e prelie-vi del sangue, un servizio do-miciliare di consegna refertie farmaci a disposizione dellepersone non autosufficienti,l’espletamento delle praticheper ottenere l’esenzione tic-ket e l’invalidità civile. Senzadimenticare il supporto logi-stico per partecipare a mes-se e varie manifestazioni.«Tutte le persone anzianepossono accedere a questo

servizio - spiega il sindacoCar-lino - ma bisogna dire che èstato pensato e realizzato per imeno abbienti. Dove abbiamotrovato le risorse per finanzia-re questa importante attivitàsociale? Dai trasferimenti del-la Fondazione Valleris. Infatti,questo lascito è pensato perdare un aiuto ai cittadini mon-crivellesi e riteniamo che que-sto sia il metodo migliore persfruttarlo». In effetti le singolechiamate pervenute al Comu-ne in un solo anno toccano«quota 100», segno che il servi-zio oltre ad essere utile è an-che decisamente gradito.

Servizio di assistenza e accompagnamento gratuito a Moncrivello

VALENTINA ROBERTOMONCRIVELLO

100richieste

d’assistenzaIl Comune di Moncrivello

riceve ogni annonumerose richieste

d’accompagnamentoda parte di anziani

e disabiliLa precedenza per accedere

al servizio è dataa chi ha un reddito basso

Debutta il serviziodi accompagnamentoa visite medicheeventi e messe

Page 14: Annuncio choc di Monferino. Cota: ma gli stipendi non sono ...€¦ · bilancio della Regione con quello delle Asl: un obbligo che provoca un buco impressionante nei con- ti. Messa

Faremo di tutto perché l’ospe-dale di Boves non chiuda,non ci fermeremo qui». Ma-rio Giuliano, sindaco di Bo-ves, non vuole neanche pren-

dere in considerazione l’ipotesi dellosmantellamento dell’ospedale di comu-nità, nato quasi 8 anni fa come un espe-rimento,ma che con il tempoha conqui-stato l’apprezzamento degli utenti.

«Ci sono già stati altri incontri con ladirezione generale dell’Asl – prosegueGiuliano – e lunedì torneremo a vederciper proseguire la trattativa. Ci sarannoanche il presidente della ComunitàMontana, i sindaci di Peveragno e Chiu-sa Pesio e una rappresentanza dei me-dici che lavorano nella struttura». Al-l’appuntamento con il direttore genera-le dell’Asl Cn1 Gianni Bonelli si presen-teranno con una controproposta perscongiurare la definitiva chiusura del-l’ospedale di comunità, quei 21 posti let-to utili per gli anziani che hanno proble-mi ad essere curati a domicilio, o chedopo la dimissione dall’ospedale non so-no ancora in grado di tornare a casa. Lamedia di degenza è di 24/28 giorni, ed iposti letto sono sempre occupati, per-ché la struttura accoglie malati ancheda Borgo San Dalmazzo e Cuneo. «Sia-mo disposti - spiega Giuliano - ad unariduzione dei posti da 21 a 10; questoconsentirebbe anche la riduzione delpersonale ( 18 tra infermieri e operatorisocio sanitari) che sarebbe reimpiegatoin altre strutture.Anche imedici si so-no dichiarati dispo-sti a rinunciare aparte degli introiti.Secondo noi è unaproposta ragione-vole, in grado di produrre risparmi del10-20%».

E il Cap previsto dalla Regione, ilCentro di assistenza primaria, il supe-rambulatorio sempre aperto, conmedi-ci di base e infermieri attrezzati per

analisi ed esami di vario tipo? «Ma qualeCap – risponde Giuliano – qui resterebbel’ambulatorio com’è adesso e forse, se do-vesse chiudere l’ospedale, anche con me-no personale e meno servizi per gli uten-ti». «Sarebbe un dramma per noi – dice

Ugo Boccacci, presi-dente della ComunitàMontana Alpi del ma-re -. Era nato come unesperimento e ora so-no tutti concordi neldire che la prova è

riuscita, perché chiuderlo? La propostadi una riduzione di posti letto e personaleè ragionevole e i calcoli dimostrano che irisparmi ci sarebbero; gestiamo i servizisocioassistenziali dal ‘97 per l’interaarea, la struttura è fondamentale».

C’è un progetto dei sindacisalva-ospedale di Boves

Accettata l’ipotesi di risparmi e ridurre i posti letto da 21 a 10

Nell’ospedale di comunità la media di degenza è di fra 24 e 28 giorni [SERGIO LANTERI]

CAMILLA PALLAVICINOBOVES

Amministratori e medicitenteranno una trattativa

con il direttore dell’Asl Cn1

LUNEDÌ UN INCONTRO