ANNO XXX N 12 14 Aprile 2013

8
VARIAZIONI NELLO SCUDO PAPALE Città del Vaticano, 29 marzo 2013 (VIS). Il sito web del Vaticano ha pubblicato la nuova versione dello scudo papale che prevede la mo- difica della stella, che invece di 5 punte ne ha 8, come le 8 beatitudini. È stato modificato graficamente anche il fiore di nardo, che indica San Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, ora molto più simile al disegno del fiore. Infine, il motto “miserando atque eligendo” è stato inserito in un cartiglio bianco con bordi rossi, sottostante lo scudo. Il simbolo dei Gesuiti rimane inva- riato. Ulteriori parti- colari sullo scudo si trovano su http://visnews-ita.blogspot.it di mar- tedì 19 marzo, “Lo scudo di Francesco” La scrittrice Susanna Tamaro conferma la sua franchezza disarmante: “Il cri- stianesimo è una fede così meravigliosamente femminile nel profondo, dal punto di vista teologico, della maternità della Chiesa”. E ancora: “Gli uomini sono in- capaci di parlare al cuore: parlano alla testa, ma la testa non vale nulla per l’evangelizzazione. Il Papa, in questo senso, è molto femminile perché capace di empatia” (riportiamo alcune domande n.d.r.) M. Michela Nicolais Una scrittrice che si definisce una “cattolica un po’ anomala”, e un Papa venuto “quasi dalla fine del mondo” che tesse - durante l’udienza generale di mercoledì 3 aprile 2013 - un elogio delle donne come “prime testimoni” della Resurrezione e modello del cristiano, perché “lo sguardo di fede ha sem- pre bisogno dello sguardo semplice e pro- fondo dell’amore”. Susanna Tamaro, per questa Pasqua, ha scritto “Via Crucis. Me- ditazioni e preghiere”, su richiesta del ve- scovo di Trieste. Ne è nato un libro, ora disponibile come “e-book” e di prossima pubblicazione per i tipi della Bompiani, che contiene sorprendenti consonanze - in questo caso, almeno crono- logicamente, anticipazioni - con il pensiero di Papa Francesco sulla “questione femminile”. La abbiamo intervistata. ANNO XXX N° 12 - 14 Aprile 2013 1.00 SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO Segue a pag. 2 Abbonamento annuo ordinario 30,00 - sostenitore 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno A pag. 2 L’episodio dei tre suicidi che ci è giunto da Ci- vitanova Marche lentamente sta passando alla storia con tutta la sua contestazione dettata da una disperazione che rimane sulle parole visto che le cose continuano a procedere stancamente in un ginepraio di accuse e contraccuse che di- menticano che il popolo è fatto di persone dotate di una particolare sensi- bilità. Tutti parlano di far presto. Lo ha ripe- tuto il Vescovo di Fermo nell’omelia della litur- gia funebre che nella Chiesa di S.Pietro e Paolo ha visto allineate tre bare risultato di una sconfitta della vita. C’è stato chi ha attribuito tutto questo alla man- canza di valori o meglio all’incapacità di distribuirli in senso giusto. Frutto non della sola singola persona ma di una società che educa ritenendo la vita il bene più prezioso. Se poi a questo se ne alimenta un altro facendolo coincidere con un bene materiale, quando esso vien meno è difficile far fronte, soc- combendo come un naufrago che non trova modo di aggrapparsi. Gli incubi notturni sono i peggiori, le notti insonni rendono debole la vo- lontà, allora qualsiasi nefasta decisione appare liberatoria. A questo punto se non ci sono un af- fetto, un’amicizia che ti possono lanciare un sal- vagente per trattenerti, il peggio viene di conse- guenza Mentre queste tragedie continuano a percorre quasi quotidianamente la nostra Italia per lungo e per largo, la politica continua a dar spettacolo in accuse e contraccuse o fuggendo per i campi in attesa dell’uomo ma- scherato. Papa Benedetto ci ha messo più di una volta all’allerta del relati- vismo che conduce al qualunquismo che di- venta sempre egoismo esasperato quanto più il disagio si fa generale; Papa Francesco ci dice di prendere dimestichezza con le periferie non sol- tanto quelle geografiche ma anche quelle esistenziali per incontrare l’al- tro e insieme riaccendere la speranza. Mi piace qui riportare la risposta data dal socio- logo Giuseppe De Rita sulle “periferie della città e quelle del cuore” formulate da Papa Francesco: “Credo che ci sia un’attenzione del Papa ad un cerchio ancora più intimo. L’attenzione alla pe- riferia della città, alla periferia della povertà, alla periferia materiale è comprensibile a tutti. Così come è importante la periferia dell’esi- stenza, quella delle persone sole, dei malati, dei non autosufficienti, delle persone abbandonate. Ho l’impressione, però, che ci sia anche un ri- chiamo a ciascuno di noi perché si abbia la ca- pacità del cuore di guardarsi intorno e di amare gli altri per quello che significano per noi. Altri- menti resta soltanto un discorso ideologico: no alla povertà materiale, sì alla povertà spirituale. Qui, invece, c’è una questione che chiama in causa l’impegno personale ad aprirsi all’altro, comunque e dovunque. È un movimento che deve essere fatto dentro di noi”. Pietro Pompei IL PAPA E LE DONNE La sua sensibilità è femminile Uno Stato incapace di salvaguardare dalla disperazione rinnega la propria civiltà L’Azione Cattolica Ragazzi per il “Mese della Pace”, uno dei tre momenti più significativi del cammino dell’Azione Cattolica, proponeva ai ra- gazzi di “accendere i riflettori” su alcune re- altà della loro città e del proprio quartiere, perché la pace inizia dalle cose vicino a noi e si realizza nella vita di tutti i giorni. Spesso questi lavori di ricerca restano nelle aule parroc- chiali e difficilmente riescono a concludersi in qualcosa di concreto. Per questo il primo pen- siero degli educatori della Parrocchia San Bene- detto Martire davanti al Comitato di quartiere del Paese Alto, invitato a un incontro illustrativo del lavoro svolto, è stato quello di esternare il pro- prio stupore. «È la prima volta che il Comitato viene ad ascoltare quello che i più piccoli hanno da dire sul proprio quartiere» ha affermato un educatore. I ragazzi si sono divisi in tre gruppi e hanno affrontato tre aspetti significativi e attuali della loro realtà. Il primo lavoro riguardava la raccolta differen- ziata che proprio in questi giorni sta entrando a regime nel quartiere. Il risultato da una parte è deludente. Infatti un ragazzo ha spiegato che “di- versa spazzatura stava abbandonata per terra, in punti non adatti alla raccolta e soprattutto tra i ri- fiuti hanno trovato materiale tossico e nocivo. Sono stati trovati anche rifiuti ingombranti.” La loro conclusione è stata che forse molti non sanno come funziona o che non hanno voglia di impegnarsi per fare bene la raccolta differenziata. L’aspetto positivo è che alle domande del Presi- dente Guido Cantalamessa su come deve essere fatta la raccolta, se i ragazzi a casa la fanno e se sanno a cosa serve, è emerso che almeno i ra- gazzi sono perfettamente consapevoli e ben in- formati su tutto. Il secondo gruppo ha relazionato, mostrando anche foto fatte da loro, sullo stato dei parchi del quartiere. Sono due: il Parco Saffi e il Parco Ma- nara ed entrambi sono quasi abbandonati e la- sciati all’incuria e alla sporcizia. Parrocchia S.Benedetto Martire Il comitato di quartiere Paese Alto incontra i ragazzi dell’Azione Cattolica Segue a pag. 2

description

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Transcript of ANNO XXX N 12 14 Aprile 2013

Page 1: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

VARIAZIONI NELLO SCUDO PAPALECittà del Vaticano, 29 marzo 2013 (VIS). Il sito web del Vaticano hapubblicato la nuova versione dello scudo papale che prevede la mo-difica della stella, che invece di 5 punte ne ha 8, come le 8 beatitudini.È stato modificato graficamente anche il fiore di nardo, che indicaSan Giuseppe, Patrono della Chiesa universale, ora molto più simileal disegno del fiore. Infine, il motto “miserando atque eligendo” èstato inserito in un cartiglio bianco con bordi rossi, sottostante loscudo. Il simbolo deiGesuiti rimane inva-riato. Ulteriori parti-colari sullo scudo si

trovano su http://visnews-ita.blogspot.it di mar-tedì 19 marzo, “Lo scudo di Francesco”

La scrittrice Susanna Tamaro conferma la sua franchezza disarmante: “Il cri-stianesimo è una fede così meravigliosamente femminile nel profondo, dal puntodi vista teologico, della maternità della Chiesa”. E ancora: “Gli uomini sono in-capaci di parlare al cuore: parlano alla testa, ma la testa non vale nulla perl’evangelizzazione. Il Papa, in questo senso, è molto femminile perché capace diempatia” (riportiamo alcune domande n.d.r.) M. Michela Nicolais

Una scrittrice che si definisce una “cattolicaun po’ anomala”, e un Papa venuto “quasidalla fine del mondo” che tesse - durantel’udienza generale di mercoledì 3 aprile2013 - un elogio delle donne come “primetestimoni” della Resurrezione e modello delcristiano, perché “lo sguardo di fede ha sem-pre bisogno dello sguardo semplice e pro-fondo dell’amore”. Susanna Tamaro, perquesta Pasqua, ha scritto “Via Crucis. Me-ditazioni e preghiere”, su richiesta del ve-scovo di Trieste. Ne è nato un libro, ora disponibile come “e-book” e di prossima pubblicazioneper i tipi della Bompiani, che contiene sorprendenti consonanze - in questo caso, almeno crono-logicamente, anticipazioni - con il pensiero di Papa Francesco sulla “questione femminile”. Laabbiamo intervistata.

ANNO XXX N° 12 - 14 Aprile 2013 € 1.00

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Segue a pag. 2

Abbonamento annuo ordinario € 30,00 - sostenitore € 50,00 - Taxe parcue - Tassa riscossa Ufficio di AP - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - DL 353/2003 (conv.in L.27/02/2004 n.46) art.1 comma 1 commerciale business Ascoli Piceno

A pag. 2

L’episodio dei tre suicidi che ci è giunto da Ci-vitanova Marche lentamente sta passando allastoria con tutta la sua contestazione dettata dauna disperazione che rimane sulle parole vistoche le cose continuano a procedere stancamentein un ginepraio di accuse e contraccuse che di-menticano che il popoloè fatto di persone dotatedi una particolare sensi-bilità. Tutti parlano difar presto. Lo ha ripe-tuto il Vescovo di Fermonell’omelia della litur-gia funebre che nellaChiesa di S.Pietro ePaolo ha visto allineatetre bare risultato di unasconfitta della vita. C’èstato chi ha attribuitotutto questo alla man-canza di valori o meglioall’incapacità di distribuirli in senso giusto.Frutto non della sola singola persona ma di unasocietà che educa ritenendo la vita il bene piùprezioso. Se poi a questo se ne alimenta un altrofacendolo coincidere con un bene materiale,quando esso vien meno è difficile far fronte, soc-combendo come un naufrago che non trovamodo di aggrapparsi. Gli incubi notturni sono ipeggiori, le notti insonni rendono debole la vo-lontà, allora qualsiasi nefasta decisione appareliberatoria. A questo punto se non ci sono un af-

fetto, un’amicizia che ti possono lanciare un sal-vagente per trattenerti, il peggio viene di conse-guenza Mentre queste tragedie continuano a percorrequasi quotidianamente la nostra Italia per lungoe per largo, la politica continua a dar spettacolo

in accuse e contraccuse ofuggendo per i campi inattesa dell’uomo ma-scherato. Papa Benedettoci ha messo più di unavolta all’allerta del relati-vismo che conduce alqualunquismo che di-venta sempre egoismoesasperato quanto più ildisagio si fa generale;Papa Francesco ci dice diprendere dimestichezzacon le periferie non sol-tanto quelle geografiche

ma anche quelle esistenziali per incontrare l’al-tro e insieme riaccendere la speranza.Mi piace qui riportare la risposta data dal socio-logo Giuseppe De Rita sulle “periferie della cittàe quelle del cuore” formulate da Papa Francesco:“Credo che ci sia un’attenzione del Papa ad uncerchio ancora più intimo. L’attenzione alla pe-riferia della città, alla periferia della povertà,alla periferia materiale è comprensibile a tutti.Così come è importante la periferia dell’esi-stenza, quella delle persone sole, dei malati, deinon autosufficienti, delle persone abbandonate.Ho l’impressione, però, che ci sia anche un ri-chiamo a ciascuno di noi perché si abbia la ca-pacità del cuore di guardarsi intorno e di amaregli altri per quello che significano per noi. Altri-menti resta soltanto un discorso ideologico: noalla povertà materiale, sì alla povertà spirituale.Qui, invece, c’è una questione che chiama incausa l’impegno personale ad aprirsi all’altro,comunque e dovunque. È un movimento che deveessere fatto dentro di noi”. Pietro Pompei

IL PAPA E LE DONNE

La sua sensibilità è femminileUno Stato incapace di salvaguardare dalladisperazione rinnega la propria civiltà

L’Azione Cattolica Ragazzi per il “Mese dellaPace”, uno dei tre momenti più significativi delcammino dell’Azione Cattolica, proponeva ai ra-gazzi di “accendere i riflettori” su alcune re-altà della loro città e del proprio quartiere,perché la pace inizia dalle cose vicino a noi esi realizza nella vita di tutti i giorni. Spessoquesti lavori di ricerca restano nelle aule parroc-chiali e difficilmente riescono a concludersi inqualcosa di concreto. Per questo il primo pen-siero degli educatori della Parrocchia San Bene-detto Martire davanti al Comitato di quartiere delPaese Alto, invitato a un incontro illustrativo dellavoro svolto, è stato quello di esternare il pro-prio stupore. «È la prima volta che il Comitatoviene ad ascoltare quello che i più piccoli hannoda dire sul proprio quartiere» ha affermato uneducatore. I ragazzi si sono divisi in tre gruppi ehanno affrontato tre aspetti significativi e attualidella loro realtà.Il primo lavoro riguardava la raccolta differen-ziata che proprio in questi giorni sta entrando aregime nel quartiere. Il risultato da una parte èdeludente. Infatti un ragazzo ha spiegato che “di-

versa spazzatura stava abbandonata per terra, inpunti non adatti alla raccolta e soprattutto tra i ri-fiuti hanno trovato materiale tossico e nocivo.Sono stati trovati anche rifiuti ingombranti.” Laloro conclusione è stata che forse molti nonsanno come funziona o che non hanno voglia diimpegnarsi per fare bene la raccolta differenziata.L’aspetto positivo è che alle domande del Presi-dente Guido Cantalamessa su come deve esserefatta la raccolta, se i ragazzi a casa la fanno e se

sanno a cosa serve, è emerso che almeno i ra-gazzi sono perfettamente consapevoli e ben in-formati su tutto. Il secondo gruppo ha relazionato, mostrandoanche foto fatte da loro, sullo stato dei parchi delquartiere. Sono due: il Parco Saffi e il Parco Ma-nara ed entrambi sono quasi abbandonati e la-sciati all’incuria e alla sporcizia.

Parrocchia S.Benedetto Martire

Il comitato di quartiere Paese Alto incontra i ragazzi dell’Azione Cattolica

Segue a pag. 2

Page 2: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

Anno XXX

14 Aprile 20132

PAG

continua dalla prima pagina continua dalla prima pagina

“Fa’ che la tua Chiesa perda il timore nei con-fronti della femminilità”, è la preghiera che faseguito alla sua meditazione sulla XIIIstazione della “Via Crucis”. Si può dire che sisia avverata con Papa Francesco?“Spero di sì. Sono tanti anni che porto questapreghiera in fondo al cuore, e credo che molti uo-mini e molte donne condividano questo auspicio.Il cristianesimo è una fede così meravigliosa-mente femminile nel profondo, dal punto di vistateologico, della maternità della Chiesa: spesso,però, viene clericalizzata da un maschilismo chefa sparire il femminile e che allontana molto lepersone, proprio per questa mancanza. Donne euomini sono molto diversi, ed è bene che sia cosìperché si cresce nella ricchezza della reciprocità.L’esclusione del femminile è stata molto pena-lizzante per la Chiesa: tutti i grandi santi hannosempre avuto una controparte femminile, comeFrancesco e Chiara, San Domenico e Santa Ca-terina, San Giovanni della Croce e Santa Teresad’Avila… L’essere in due raddoppia la potenzadell’annuncio, non lo avvilisce. Tutto il creato,inoltre, si basa su questa polarità. Già GiovanniPaolo II, con la Mulieris Dignitatem, e BenedettoXVI si erano soffermati sul contributo impor-tante della donna all’evangelizzazione, ma forsei tempi non erano maturi. In questi ultimi ven-t’anni, il mondo è molto cambiato”. Le donne ai piedi della Croce, le donne da-vanti alla tomba vuota, sono quelle che hanno

“camminato” con Gesù, scrive lei in “ViaCrucis”. E “camminare” è un verbo chequesto Papa ama particolarmente…“La vita è cammino, va guardata dal punto divista di una crescita continua per non perdere divista la realizzazione della nostra pienezza spiri-tuale. La vita è un continuo cammino di cambia-mento, che comporta la pazienza di percorrerla:un’idea, questa, che viene negata dalla nostra so-cietà, dove ciò che conta è ‘arraffare’, possederetutto subito, dominare la materia. Quando cam-mino, invece, voglio essere leggero, portare l’es-senziale. Le donne, rispetto agli uomini, sono piùcapaci di mettersi in discussione, sono biologi-camente più elastiche, perché dando la vita – ela maternità non è solo una dimensione biolo-gica, ma spirituale – hanno la capacità di ascol-tare e seguire la vita. Gli uomini trovano confortonella rigidità, mentre a noi la rigidità non piace:siamo più ‘morbide’, andiamo avanti. La capa-cità di dare la vita costringe le donne a custodirechi cresce, e a modificarsi per accompagnarlomeglio”. Come testimoni della Resurrezione di Gesùvengono ricordati solamente gli uomini, manon le donne, che invece nel Vangelo hannoun ruolo fondamentale. È ancora rivo-luzionaria, nella Chiesa, questa affermazione,che Papa Francesco motiva anche storica-mente?“Noi donne siamo più vicine all’invisibile, ab-

biamo meno di-fese su materiecome queste,non abbiamonessun tipo di ri-fiuto: è l’aper-tura al misteroche ci porta a

credere, che per noi è ‘sentire’, più che ‘toccare’come fa san Tommaso. Dove sono, però, ledonne nella Chiesa? Ce ne sono tante di meravi-gliose, ma non appaiono mai, nessuno le cono-sce. Le donne parlerebbero magnificamente ai cuori,ma nella Chiesa non esistono. Se accendi la tv,di Chiesa senti parlare gli uomini, che diconocose che non toccano nessuno. Gli uomini sonoincapaci di parlare al cuore: parlano alla testa, mala testa non vale nulla per l’evangelizzazione. IlPapa, in questo senso, è molto femminile: bastavedere cosa è successo fin dalla sua prima appa-rizione, come le persone – anche i mangiapreti –dicano: ‘sento che dice cose semplici, cose nor-mali’. È la verità della persona che apre i cuori.Il Papa è molto femminile perché capace di em-patia: non ha sovrastrutture, è capace di esserequello che è. È la testimonianza di una personatotalmente vera, quella che converte: altrimenti,le parole da sole non servono a niente. Una dellecose che ha fatto più male alla Chiesa è la quan-tità smodata di chiacchiere”.

IL PAPA E LE DONNE

La sua sensibilità è femminile

I ragazzi hanno trovato rifiuti organici, siringhee indumenti intimi. Sono parchi poco frequentatiperché sono pericolosi, infatti sono occupati dapersone poco raccomandabili. Tra i due, il parcoManara presenta molti più problemi. I ragazzipropongono iniziative che possano rivitalizzarei due parchi e vorrebbero fare una raccolta fondiper poter contribuire a opere di manutenzione epulizia. Per fortuna c’è la parrocchia dove pos-sono incontrarsi, altrimenti non saprebbero pro-prio dove andare.Il terzo gruppo è andato in giro per il quartiereper fare interviste ai passanti, ma hanno scopertocon grande delusione che in giro per il quartierenon hanno incontrato quasi nessuno e l’unicoluogo dove trovare gente è il bar. Le personehanno detto: «Toglieteci tutto, ma non il bar, per-ché è l’unico luogo dove possiamo incontrarci:qua se non ci fosse il bar non ci sarebbe niente.»Da qui è nata la proposta di fare un centro ricrea-tivo per anziani, ed eventualmente di fare unastruttura chiusa in uno dei due parchi, proprioper ospitare le persone anziane che magari po-trebbero custodire il parco. L’incontro si è con-cluso con i ringraziamenti del Presidente delComitato di quartiere del Paese Alto Guido Can-talamessa, che ha anche promesso di presentareuna lettera scritta al Sindaco di San Benedettodel Tronto con le foto che i ragazzi hanno con-segnato al comitato e di pubblicare il loro lavorosul sito del Comitato. Un’altra promessa è stataquella di fare altri incontri simili, perché la vocedei ragazzi è importante quanto quella degliadulti. L’ Azione Cattolica parrocchia S. Benedetto Martire - Il Comitato di quartiere Paese Alto

Parrocchia S.Benedetto Martire

Il comitato di quartierePaese Alto

incontra i ragazzidell’Azione Cattolica

Tanti tanti AUGURI a S.E.R. Mons. Silvano Montevecchi,

Vescovo di Ascoli PicenoDal 17 di marzo scorso il Vescovo di Ascoli, S.E.R. Mons. Silvano Montevecchi, a causa di una

meningite non infettiva, si trova ricoverato presso il reparto di rianimazione dell’Ospedale civile

“Mazzoni”. Si è temuto molto per la sua salute in un alternarsi di notizie, ora gravi ora di leggero

miglioramento, fino al giorno di Pasqua in cui ha compiuto il 75 ° compleanno. Da allora ci sono

pervenute notizie di lievi miglioramenti che ci fanno ben sperare. In questi giorni della liturgia pa-

squale, in cui la Speranza presiede i molti Auguri, abbiamo seguito il decorso della malattia con

trepidazione e con la preghiera, perché il Signore ridia salute a Mons. Montevecchi e il proprio

Pastore alla nostra Diocesi confinante. ci facciamo interpreti dei sentimenti che molti nostri lettori

ci hanno fatto pervenire e continuiamo nella preghiera di intercessione, aggiungendo filiali Auguri

di Buon Periodo Pasquale e Buon compleanno. L’Ancora

Proprietà: “confraternita SS.mo Sacramento

e cristo Morto”

Via Forte - S. Benedetto del Tr. (AP) REGISTRAZIONE TRIB.

DI AScOLI PIcENO N. 211 del 24/5/1984

DIR. RESPONSABILE: Pietro [email protected]

DIREZIONE REDAZIONE E AMM.NE63074 S. Benedetto Tr. (AP)

Via Forte, 16Tel. 0735 581855 (int. 2-5)

e-mail: [email protected]

C.C.P. n. 11886637, intestato a L’ANCORACausale abbonamento

Impaginazione e stampa:Linea Grafica Srl

Tel. 0735 702910 - centobuchi (AP)

E-mail: [email protected]

Il sito della Diocesi www.diocesisbt.it

SETTIMANALE DELLA DIOCESI DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO - RIPATRANSONE - MONTALTO

Page 3: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

3Anno XXX

14 Aprile 2013 PAG

Anno della Fede2012 2013

Seconda parabola di rottura

108. LA VIGNA E I VIGNAIOLI MALVAGILeggiamo Mt 21,33-46, cioè la para-

bola dei vignaioli omicidi e della vigna cheviene data ad altri. In essa la rottura col giudai-smo diventa più grande: non riguarda solo icapi, come nella parabola precedente dei duefigli, ma coinvolge l’intera nazione che, nel suoinsieme viene rigettata. Da un punto di vista let-terario la composizione è davvero rilevante. Siclassifica come “parabola”, ma in più parti essaè “allegoria”, storia vera narrata sotto il velamedel simbolo. Nel brano possiamo individuare tremomenti: la parabola nel suo insieme; la brevetrattazione su “la pietra scartata”, la ripresa con-clusiva e la reazione violenta dei sommi sacer-doti e dei farisei.

1. La parabola della vigna e dei vi-

gnaiuoli. “Ascoltate un’altra parabola: c’eraun uomo che possedeva un terreno e vi piantòuna vigna. La circondò con una siepe, vi scavòuna buca per il torchio e costruì una torre. Ladiede in affitto a dei contadini e se ne andò lon-tano.

Questi due versetti provengono nellasostanza da Is 5,1-2 dove il profeta presenta lanazione ebraica, creata da Dio e verso la qualeDio presta cure particolari, indicate dalla siepe,dal torchio per spremere i grappoli, dalla torreper fare la guardia all’uva che matura. I conta-dini sono gli ebrei.

34Quando arrivò il tempo di racco-gliere i frutti, mandò i suoi servi dai contadinia ritirare il raccolto. Da quella vigna data in af-

fitto e tanto ben curata, il padrone si aspettavadi ricevere a suo tempo i frutti; per questomanda i servi per la riscossione.

35Ma i contadini presero i servi e unolo bastonarono, un altro lo uccisero, un altro lolapidarono. I servi sono i profeti che Dio inviòripetutamente a Israele e che vengono maltrat-tati e anche uccisi come nel caso di Zaccaria fi-glio di Jojada (cf Mt 23,35).

36Mandò di nuovo altri servi, più nu-merosi dei primi, ma li trattarono allo stessomodo. Viene aumentato il numero degli inviatiper incutere soggezione e ottenere obbedienza.

37Da ultimo mandò loro il proprio fi-glio dicendo: “Avranno rispetto per mio fi-glio!”. E’ la chiara indicazione di Gesù Figliodi Dio e inviato dal Padre. “Quando venne lapienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio,nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattarequelli che erano sotto la Legge, perché riceves-simo l’adozione a figli” (Gal 4,4-5). Con la suadignità e l’autorità, il figlio doveva essere ingrado di farsi obbedire da quei contadini.

38Ma i contadini, visto il figlio, disserotra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo eavremo noi la sua eredità!”. L’invio si volge inprogetto omicida. Gesù sta indicando la sorteche lo attende sul Calvario tre giorni dopo. 39Lopresero, lo cacciarono fuori dalla vigna e lo uc-cisero. Si sente quasi in anticipo il dialogo delvenerdì santo: “Chiese loro Pilato: ‘Ma allora,che farò di Gesù, chiamato Cristo?’. Tutti rispo-

sero: ‘Sia crocifisso!».23Ed egli disse: ‘Ma chemale ha fatto?’. Essi alloragridavano più forte: ‘Siacrocifisso!’” (Mt 27,22-23). Anche la lettera agliEbrei attesta che Gesù“subì la passione fuoridella porta della città” (Eb13,13). I contadini hannocompiuto il gesto estremo.

40Quando verràdunque il padrone dellavigna, che cosa farà a queicontadini?’. La sorte riservata a quei contadiniomicidi viene fatta indicare dagli stessi ascolta-tori . 41Gli risposero: ‘Quei malvagi, li farà mo-rire miseramente e darà in affitto la vigna adaltri contadini, che gli consegneranno i frutti asuo tempo’”. La parabola giunge alla conclu-sione. La vigna, che è il popolo eletto dell’An-tico Testamento, passa al popolo redento dalsangue di Cristo.

2. La pietra scartata dai costruttori e

diventata pietra d’angolo. 42E Gesù disse loro:‘Non avete mai letto nelle Scritture: / La pietrache i costruttori hanno scartato / è diventata lapietra d’angolo; / questo è stato fatto dal Si-gnore / ed è una meraviglia ai nostri occhi? (Mt21,42). La pietra scartata è Cristo nella sua pas-sione e morte; la pietra diventata angolare è Cri-sto risorto da morte.

3. La vigna sarà data ad altri; la rea-

zione dei capi. “Perciò io vi dico: a voi saràtolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo chene produca i frutti. 44Chi cadrà sopra questapietra si sfracellerà; e colui sul quale essacadrà, verrà stritolato».45Udite queste para-bole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono cheparlava di loro. 46Cercavano di catturarlo, maebbero paura della folla, perché lo consideravaun profeta (Mt 21,24-26).

Non ci resta metterci in preghiera: “AColui che ci ama e ci ha liberati dai nostri pec-cati con il suo sangue, che ha fatto di noi un

regno, sacerdoti per il suo Dio e Padre, a lui lagloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen”(Ap 1,5-6).

[email protected]

COMUNICAtO DELLA CURIAIl Vescovo Diocesano S.E. Mons. Gervasio Gestori

in data 7 aprile 2013

HA NOMINAtO

P. MARCO BUCCOLINI, OfMAMMINIStRAtORE PARROCCHIALE DELLA PARROCCHIA SAN NICCOLÒ,

NEL COMUNE DI MONtEPRANDONE (AP),sollevando dal gravoso onere Don francesco Ciabattoni,

che continua ad essere Parroco della S. famiglia a RagnolaS. Benedetto del tronto.

C’erano tutte le bandiere del mondo apiazza San Pietro il giorno di Pasqua. Labenedizione urbi et orbi – se possibile –è stata ancor più universale, di fronte aduna folla multicolore . Come in tutta lasettimana santa i gesti e le parole di PapaFrancesco, con profonda coerenza e dun-que grande forza comunicativa, hannotrasmesso un messaggio univoco: “Nonchiudiamoci alla novità nella nostravita, non chiudiamoci in noi stessi, nonrassegniamoci”. Sono le parole di unpadre. non dobbiamo avere paura dellanovità. Un padre per ciascuno e per tuttoil mondo. E tutti sappiamo quanto oggice n’è bisogno, a tutte le latitudini e spe-cialmente per noi, qui in Italia.E’ un messaggio di gioia, per tutti i cuori,che si radica su una parola di speranzaper ciascuno: “Sempre vince la miseri-cordia di Dio”, ripete il Papa. E spiega:questo può farlo l’amore di Dio. Dio ciha aperto ad un futuro di speranza propriocon la Pasqua, perché la risurrezione diCristo e più ampiamente il passaggiodalla schiavitù del male alla forza delbene, è un messaggio per tutti e per ognigiorno. I discorsi di Papa Francesco sonobrevi, semplici, nel senso di una sempli-cità potente che mostra la sostanza. Cosìnel messaggio a Roma e al Mondo: mette

a disposizione una (grandis-sima) risorsa, la fede, e la de-clina, da ogni singolo uomo almondo intero. Con un’imma-gine classica ricorda che Dio“parte dal deserto che c’è inciascuno, e lo fa fiorire”, ripetel’invito, incalzante e pacato:“lasciamoci rinnovare dallamisericordia di Dio” e con-clude: “Cristo è la nostrapace”. Quello che vale per l’uomo, gliuomini e le donne di oggi, vale anche peri popoli. Così, con tratti essenziali, ci fapercorrere un itinerario tra le sofferenze,le tensioni, le crisi del mondo di oggi,partendo dal Medio Oriente, passandoper l’Africa con le sue guerre e le sue per-secuzioni, per arrivare in Asia, alla nuovacrisi in Corea. Ma oltre ai conflitti tra gliStati e dentro gli Stati, il Papa non mancadi ricordare, mentre invoca “pace e giu-stizia a tutto il mondo”, i grandi problemitrasversali che erano stati definiti “strut-ture di peccato”. Prima di tutto l’”aviditàdi chi cerca facili guadagni”, e poi“l’egoismo che minaccia la vita umana ela famiglia”. “Pace a tutto il mondo - haproseguito -, dilaniato dalla violenza le-gata al narcotraffico e dallo sfruttamentoiniquo delle risorse naturali”. Denuncia

con parole forti le schiavitù, la tratta dellepersone, schiavitù del XXI secolo, e rin-nova l’appello a essere custodi e respon-sabili del creato.La cifra di questa prima Pasqua di PapaFrancesco è dunque “la novità di Dio”,che radica quelle prospettive di “gioia,speranza, pace”, cui tutti aspirano. Ogni anno la Pasqua è l’occasione per ri-partire, ricorda il Papa. E questa “ripar-tenza” è forse proprio il senso di questopontificato, che sta iniziando e già è unpunto di riferimento sicuro e dinamico,per tutti. Così le novità, che così chiara-mente Papa Francesco ha radicate e di-spiegate, certo non mancheranno. Perriportarci al senso autentico delle cose edelle persone, con le porte aperte e ilpasso svelto, incontrando e abbracciandotutti. Come il Papa ha fatto con gioia esemplicità. Francesco Bonini

MESSAGGIO URBI Et ORBILa ripartenza del PapaI discorsi di Francesco sono brevi, semplici, nel

senso di una semplicità potente che mostra la so-

stanza. Sono le parole di un padre: non dobbiamo

avere paura della novità

A MONtEPRANDONESI È SVOLtAUNA fEStA DIVENtAtAORMAI tRADIZIONE

Page 4: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

4 Anno XXX

14 Aprile 2013PAG

La pesca miracolosa

[Gesù disse loro: “Venite a mangiare”. Enessuno dei discepoli osava domandargli:“Chi sei?”, poiché sapevano bene che erail Signore. Allora Gesù si avvicinò, prese ilpane e lo diede a loro, e così pure il pesce.Questa era la terza volta che Gesù si man-ifestava ai discepoli, dopo essere risusci-tato dai morti. Quand’ ebbero mangiato,Gesù disse a Simon Pietro: “Simone diGiovanni, mi vuoi bene tu più di costoro?”.Gli rispose: “Certo, Signore, tu lo sai cheti voglio bene”. Gli disse: “Pasci i miei ag-nelli”. Gli disse di nuovo: “Simone di Gio-vanni, mi vuoi bene?”. Gli rispose: “Certo,Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. Glidisse: “Pasci le mie pecorelle”. Gli disseper la terza volta: “Simone di Giovanni, mivuoi bene?”. Pietro rimase addolorato cheper la terza volta gli dicesse: Mi vuoibene?, e gli disse: “Signore, tu sai tutto; tu

sai che ti voglio bene”. Gli rispose Gesù:“Pasci le mie pecorelle. In verità, in veritàti dico: quando eri più giovane ti cingevi laveste da solo, e andavi dove volevi; maquando sarai vecchio tenderai le tue mani,e un altro ti cingerà la veste e ti porteràdove tu non vuoi”. Questo gli disse per in-dicare con quale morte egli avrebbe glori-ficato Dio. E detto questo aggiunse:“Seguimi”. (21,1-19)

Questo brano offre diversi spunti di rifles-sioni, ma noi ci soffermeremo su alcune frasidi Gesù : - Venite a mangiare - ; - mi ami tu ?- ; - seguimi- . Gesù rivolge questa frase ai discepoli chedopo aver pescato tutta la notte, solo dopo ilsuo intervento , riescono a pescare e a riem-pire le reti; sembrerebbe quasi che Gesùvoglia ribadire la sua frase: senza di me nonpotete far nulla.

Parola del Signore3 DOMENICA DI PASQUA C

Dal VANGELO secondo GIOVANNI

«Questo vi chiedo: di essere pastori con “l’odore

delle pecore”, pastori in mezzo al proprio

gregge, e pescatori di uomini», sono queste leparole di Papa Francesco in occasione dellamessa crismale in San Pietro. Anche nell’omeliadella messa crismale Diocesana sono riecheg-giate le parole del nuovo pontefice, prendendoin considerazione la frase “siate ottimisti, non la-

sciatevi mai rubare la speranza”, condivisaanche dal nostro Vescovo e trasmessa a tutti ipresenti, presbiteri e fedeli. Con queste parole siè sviluppato uno degli eventi più importanti dellaPasqua diocesana, la messa crismale, che si èsvolta come tradizione nella mattinata del Gio-vedì Santo sotto i dipinti della Cattedrale dellaMarina di San Benedetto del Tronto. Un eventoin cui hanno preso parte tutti i sacerdoti della no-stra Diocesi riuniti a rinnovare le promesse di or-dinazione sacerdotale. La messa Crismale èsinonimo di unità: unità tra i presbiteri, ma so-prattutto unità tra tutti gli uomini della Diocesi,ente territoriale delle regioni di religione catto-lica. La celebrazione è stata culminata in primoluogo dal già citato rinnovo dei sacerdoti dellepromesse dell’ordinazione sacerdotale e in se-condo luogo dalla la consacrazione del Vescovodei tre oli santi: il Crisma, l’olio dei Catecu-meni e l’olio degli infermi, che verranno utiliz-zati nei riti sacramentali dell’anno liturgicocorrente. Non meno interessante la fase della rac-colta degli oli da parte dei sacerdoti, che rappre-senta un’unicità nell’organizzazione dellacelebrazione. Dopo la Santa Messa i sacerdoti sisono ritrovati per il pranzo e hanno ricevuto lacreazione firmata da Incicco, Angelini e Moscar-delli: la carta dei territori della Diocesi.

Di Nicolas Abbrescia

(Riportiamo alcuni passi salienti dell’omeliapronunciata dal nostro Vescovo)

Carissimi fratelli presbiteri e diaconi, sorellee fratelli nel Signore, questa giornata è partico-larmente nostra, di noi ordinati, e questa santaEucaristia ci appartiene in modo speciale. L’isti-tuzione del sacerdozio ministeriale, avvenuta lasera dell’ultima cena, quando Gesù disse agliapostoli: “Fate questo in memoria di me”, non

può ridursi al pio ricordo di un evento lontano.Rivivere questi eventi in modo più intenso è ilsereno ritorno alle nostre origini, è il coraggiosoandare alla sorgente di quello che siamo, è la vo-lontà di mantenere viva la piena coscienza dellapropria identità”. Carissimi confratelli, Mi ven-gono alla mente le parole di papa Francesco,quando nella Cappella Sistina, parlando a brac-cio, con la sapienza del cuore, disse ai fratelliCardinali, che l’avevano appena eletto Pontefice,di non lasciarsi prendere dal pessimismo: “Siateottimisti – disse - siate positivi!”. Anch’io vorreiripetere a me e a tutti voi: “Siamo ottimisti! Nonlasciamoci prendere dallo scoraggiamento! Latristezza spirituale non occupi tante nostre serate!Non sia stanco il cuore, anche se le membra delcorpo arrivano sfinite al termine di una giornatapiena!”. Quanto è consolante vedere preti così,preti-servi. Essi sono la prima preziosa ricchezzadella nostra Chiesa, essi garantiscono il serenofuturo della fede nelle comunità. E quanto giu-stamente sono amati questi veri preti di Cristo!Carissimi, la fraternità presbiterale è definita dalConcilio come “sacramentale”. La comunionetra i sacerdoti non è opzionale, non è soltanto unaaffettività suggerita dalla umana simpatia, ma èun legame fondato sul sacramento dell’Ordine,sulla viva persona di Cristo, che ci unisce a sé e

Domenica 14 aprileOre 09.30 S. Benedetto Tr. - Cattedrale:

S. Messa, e benedizione del raduno motociclistico

Ore 12.00 S. Benedetto Tr. Saluto alla Fiera di Primavera

Ore 15.30 Grottammare Residence “Le Terrazze”: S. Messa, per il corso fidanzati della Vicaria “S. Maria in Montesanto”

Ore 18.00 S. Benedetto Tr. - Cattedrale: S. Messa e Processione, a conclusione della Settimana Eucaristica

Lunedì 15 aprileOre 21.00 S. Benedetto

Consulta laicale

Sabato 20 aprileOre 21.00 Cupra Marittima

Ordinazione diaconale

Incontri Pastorali del Vescovo

DurANtE LA sEttImANA 14-21 APrILE 2013

tra noi, per dare identità al nostro essere ed al no-stro agire. Coltiviamo dunque le buone relazionitra preti, tra confratelli giovani e meno, vivendola bellezza di tanti momenti di vita quotidiana,ricchi di sana umanità. Questi momenti fraternifanno tanto bene e sono una forte testimonianzadi evangelizzazione per la nostra gente.

Questi legami abbattono il virusdella chiusura individualistica, cheruba la gioia dell’essere prete e delpartecipare alla vita della comunitàpresbiterale. La sana amicizia trapreti è l’ottimo antidoto per giornatetentate dalla tristezza e negli impe-gni pastorali pieni di aridità. Nonmancano esempi positivi nel nostropresbiterio, come quello dellaUnione Apostolica del CleroVorrei concludere con gli auguriper chi ricorda quest’anno alcunianniversari particolari: P. LinoTartarelli, frate minore di Grot-tammare, ricorda 65 anni di sa-cerdozio.

Ricordano il giubileo d’oro Mons.Giovanni Flamini, P. Aldo Albe-roni, frate minore di Grottam-mare, e P. Giuliano Del Medico,

agostiniano. Festeggiano 40 anni di sacerdozioP. Silvano Nicoli, sacramentino, e P. Nazza-reno Rapetta, frate conventuale. Infine, donLanfranco Iachetti ricorda i 25 anni della suaordinazione. A questi confratelli i nostri mi-gliori auguri e le nostre cordiali preghiere.

Diocesi: la messa crismale

Poi, l’invita a mangiare quel pesce che Luistesso ha procurato e cucinato. Sottolinandoche Egli veglierà sempre su di noi, e per i suoidiscepoli egli imbandirà sempre una mensa.Una mensa a cui potremo sempre rifocillarcie trarre cibo spirituale, una mensa in cuipotremo sempre incontrarlo, perché é luistesso cibo e bevanda, con il suo corpo e ilsuo sangue: la mensa eucaristica. La mensadella messa domenicale in cui Cristo ci parlae ci offre il suo corpo e sangue, affinché pos-siamo scoprire la sua presenza nella nostravita e renderlo presente agli altri. La seconda frase: mi ami tu ? é una domandache vuole far riflettere Pietro su ciò che staesprimendo e sulla responsabilità che ciò

comporta, una promessa d’amore ésempre un impegno molto importantee non può essere preso alla leggera -Pietro e noi dobbiamo renderci contoche l’amore che dobbiamo al Cristodeve essere analogo a quello che Lui ha

per noi - un amore disponibile a dare tutto,anche la vita per l’amato. La terza frase:seguimi; è l’invito che Gesù ci fa ora che ab-biamo preso la nostra decisione di amarlofino in fondo, é l’analogo invito di quandodice: “chi mi ama prenda la sua croce ognigiorno e mi segua”, perché seguire Cristo éun impegno forte, non é per mezze cartucceo mezzi uomini, ma é per gente che prendesul serio la propria vita e su come deve esserespesa: nell’amore e nel servizio del Cristo edei fratelli.

Riccardo

PILLOLE DI SAGGEZZA :Disse un giorno un anziano:

A molti credenti manca solo…la vera fede.

Page 5: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

5Anno XXX

14 Aprile 2013 PAG

I l concorso è organizzato dal Servizio C.E.I . per la promozione del sostegno economico al la Chiesa cattol icain co l laboraz ione con l ’Uff ic io Naz iona le C.E. I . per l ’educaz ione, la scuola e l ’un ivers i tà e con i Caf Ac l i .

Page 6: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

6 Anno XXX

14 Aprile 2013PAG

Chi sarà il nuovo Parroco?”, “Quan-do arriverà”, da un anno a questaparte, sono state le domande piùricorrenti sia tra i fedeli e parroc-chiani, sia tra la popolazione ingenere. Da un anno perché in questoarco di tempo il Parroco Don Fran-cesco Ciabattoni dal Vescovo dio-cesano era stato chiamato a reggeredue parrocchie: “La Sacra Famiglia”di Ragnola e quella di Montepran-done con l’aiuto di Don Robert.Un impegno gravoso che certamentenon poteva protrarsi per chissàquando. L’annuncio ufficiale del-l’amministratore parrocchiale, nellapersona del francescano, Padre Marco Buccolini,è stato comunicato direttamente dal Vescovodiocesano, mons. Gervasio Gestori e dal VicarioGenerale, mons. Romualdo Scarponi, al ConsiglioPastorale Parrocchiale nella riunione di giovedì4 aprile c.a. alle ore 21,00 presso la sala poli-valente di San Leonardo, arcinota tra i monte-prandonesi con la denominazione di “ex teatrinoparrocchiale”. Al momento ufficiale erano pre-senti anche: il Parroco uscente Don FrancescoCiabattoni, Don Robert, Padre Marco Buccolinie Padre Pierpaolo. Don Francesco prima di ini-ziare il suo intervento ha porto il saluto di ben-venuto al Vescovo, al Vicario Generale, ai padrifrancescani e ai componenti del Consiglio Pa-storale. Il Parroco uscente ha svolto un ampioexcursus della sua intensa attività pastoralecitando ogni iniziativa realizzata nei suoi tredicianni di pastorale. Molte, tante attività e iniziativeconcretizzatesi grazie alla collaborazione, al-l’azione corale e sinergica tra il Parroco DonFrancesco e i volenterosi collaboratori che sisono prodigati ciascuno per la sua competenzae disponibilità. I buoni risultati sono il sempreil frutto dello stare e del fare insieme condedizione e impegno. Terminata l’ampia espo-sizione del Parroco, il Vescovo, mons GervasioGestori, ha preso la parola: “Grazie, sia peressere così numerosi, sia per la vostra presenza.La Parrocchia di Monteprandone è tra le piùantiche della nostra Diocesi: è ricca di storia, dicultura, le numerose e interessanti opere d’arteesposte nel museo parrocchiale ne sono un’espli-cita ed eloquente testimonianza. Monteprandoneancora oggi come nel passato è terra fertile divocazioni sacerdotali e religiose, tanto per ri-

cordare alcune personalità illustri:in primis San Giacomo della Marca,poi, Mons. Nicolai, il francescanomissionario in Cina, mons. EugenioMassi e tanti altri fino ai nostrigiorni. La mia presenza qui questasera è per testimoniare ulteriormentela vicinanza della Diocesi a voi ealla vostra Parrocchia che non saràmai lasciata sola. Grazie alla di-sponibilità dei francescani il parrocoche sostituirà Don Francesco, saràPadre Marco Buccolini, che cono-scete e apprezzate tutti coadiuvatoda Padre Pierpaolo e anche da DonRobert”. L’annuncio è stato accolto

con un caloroso e fragoroso applauso: PadreMarco ha ringraziato tutti e a caldo ha dichiarato“siamo abituati a lavorare insieme accettando ilimiti di tutti perché consapevoli dei nostri”.Condivisibilissimo il breve intervento del VicarioGenerale, mons. Romualdo Scarponi, monte-prandonese doc che ha sottolineato come siagiusto e doveroso manifestare la più sinceragratitudine al nostro Vescovo per questa sceltalungimirante e giusta nella sua pienezza. PadreMarco è il primo amministratore parrocchialefrancescano della storia sia della parrocchiamonteprandonese, sia della locale cristianità. Avoler esprime un giudizio sincero e spassionatoLa Provvidenza e San Giacomo della Marca,ben consigliando i cuori e le menti delle personepreposte a tali decisioni, il Vescovo diocesanoMons Gervasio Gestori e il Padre Provincialedei Frati Minori Francescani delle Marche, MPRFerdinando Campana, hanno elargito il più belregalo che la comunità civile e religiosa monte-prandonese potesse immaginare. Da oggi lastoria monteprandonese vede alla guida dellaParrocchia, che è stata di San Giacomo dellaMarca, un suo confratello, un francescano, PadreMarco, interprete e testimone del loro motto“Pace e bene”: dunque, un francescano in terrafrancescana, non poteva esserci tandem più pro-prio di questo. Una scelta che cade in unmomento storico in cui a reggere le sorti mondialidella Chiesa è il Santo Padre, Jorge Maria Ber-goglio, Papa Francesco, chi più francescano dilui? Sono le felici combinazioni della storia chehanno comunque un Unico e solo Artefice:Nostro Signore Gesù Cristo. Carissimo PadreMarco, ad maiora!. Fernando Ciarrocchi

Scelto il drappo per il Palio dei Bambini

La commissione storica del Palio del Duca presieduta da Roberto Casali ha scelto il Bozzettoper il Palio dei bambini 2013 dei 49 disegni realizzati sotto la guida del professore di artisticaNeroni Luigi della Scuola Secondaria dell’Istituto Scolastico Comprensivo di Acquaviva Pi-cena e Monsampolo del Tronto. Il più votato è risultato il bozzetto di Marcelli Federico fre-quentante la classe 1° b , verrà realizzato olio su tela formato 50x70.Il Palio dei Bambini “vivere la storia da protagonista” è in programma sabato 25 Maggio dalleore 9,00 si contenderanno il Drappo i rioni, Aquila, Civetta, Picchio e Falco, vista la grandepartecipazione entusiastica dei ragazzi il consiglio direttivo ha deciso di aggiungere due nuovigiochi; il tiro degli anelli per le femminucce e lo schiaccia noci per i maschietti che si vannoad aggiungere ai giochi storici del Tiro alle palle, Corsa con le paiarole, Corsa con i sacchi,Tiro alla fune.Prosegue consuccesso ilcorso di mu-sici e percus-sione condottoda CristianoMatricardi diAscoli Piceno.

“Un momento impressionante”. Così

padre Federico Lombardi, direttore della

sala stampa della Santa Sede, ha definito

il gesto della lavanda dei piedi ai 12 ragazzi

- tra di essi “almeno due” ragazzi musul-

mani - che è stato il culmine della Messa

“in Coena Domini”. Il Papa, ha raccontato

padre Lombardi, “si è avvicinato alla prima

fila dei ragazzi e con ambedue le ginocchia

si è inginocchiato per terra per sei volte,

perché ogni volta lavava i piedi a due ra-

gazzi vicini. Ha lavato, versato acqua e poi baciato ognuno dei piedi dei ragazzi.

Un atto meraviglioso di servizio, un mo-

mento estremamente commovente e impe-

gnativo, considerata l’età e il fisico del

Papa”. Quello della “carezza”, ha aggiunto

il portavoce vaticano, “è un tema che è già

tornato più volte nei suoi discorsi, ma oggi

ha un tono particolare, perché rivolto a gio-

vani che hanno particolarmente bisogno di

calore per ricostruire la loro vita”.

IN COENA DOMINI

La carezza di GesùPapa Francesco a Casal del Marmo ha lavato e baciato i piedi di 10 ragazzie 2 ragazze. Nell’omelia il senso del servire e dell’aiutarsi. A un ragazzo che gli ha chiesto perché abbia scelto il carcere minorile, il Papa ha risposto: “Le cose del cuore non hanno spiegazioni”

I gesti, accompagnati dalle pa-role, con i quali papa Francescoci ha portati in quest’ultima set-timana alla Pasqua di oggi, ri-mandano alla vivezza dellaBiblia pauperum, le medioevaliraccolte di immagini sulla vitadi Gesù destinate a coloro che,non avendo ricevuto un’istru-zione e non sapendo leggere,potevano così, solo guardan-dole, imparare da esse. PapaFrancesco si è chinato ancorauna volta, lo abbiamo visto nelcarcere minorile di Roma, ha lavato,asciugato i piedi di giovani detenuti in-crociando gli sguardi di quei ragazzi. Èstata l’immagine di quello che in questigiorni ha ripetuto più spesso: «uscire»,«uscire da se stessi, da un modo di viverela fede stanco e abitudinario, dai proprischemi che finiscono per chiudere l’oriz-zonte che è di Dio». Un andare e un chi-narsi senza fatica. Giornate senzainvecchiamento, per così dire. Contrav-venendo alla legge universale dell’invec-chiamento, direbbe Charles Péguy, comescrive in Veronique. Dialogue de l’histoire et de

l’âme charnelle: «Contravvenendo a questa per-petua abitudine, a questo invecchiamento domi-natore, a questo smussamento. Qui appare, quisboccia, qui sgorga la virtù che abbiamo chia-mato la bambina speranza. È essenzialmentel’anti-abitudine e per questo è l’anti-morte. È lasorgente e il germe. È lo sgorgare e la grazia. Èil cuore della libertà. E soprattutto è quella chegarantisce alla Chiesa di non soccombere sottoil proprio meccanismo. Senza la speranza la fedesi abituerebbe a credere al mondo, a Dio, e senzala speranza la carità si abituerebbe all’amore, alpovero, a Dio». Avere «un cuore giovane che inCristo non invecchia mai» è stato l’augurio chepapa Francesco ci aveva rivolto la domenicadelle Palme. Una sorta di riinizio della vita tem-porale non fiaccata nel tempo, dal tempo. Unavita “trapassata” dallo sguardo d’amore di Dio.Come testimonia questa personale confessionedi fede di padre Bergoglio, scritta nel 1969, inun momento “di grande intensità spirituale”,poco prima di essere ordinato sacerdote; e che,

lasciandola in copia autografa a, miomarito e me, ha detto di sottoscrivereoggi come allora: «Voglio credere inDio Padre, che mi ama come un fi-glio, e in Gesù, il Signore, che ha in-fuso il suo spirito nella mia vita perfarmi sorridere e portarmi così alregno di vita eterna. / Credo nella miastoria, che è stata trapassata dallosguardo di amore di Dio e, nel giornodi primavera, 21 settembre, mi haportato all’incontro per invitarmi aseguirlo. / Credo nel mio dolore, in-fecondo per l’egoismo, nel quale mi

rifugio. / Credo nella meschinità della miaanima, che cerca di inghiottire senza dare…senza dare. / Credo che gli altri siano buoni, eche devo amarli senza timore, e senza tradirlimai per cercare una sicurezza per me. / Credonella vita religiosa. / Credo di voler amare molto./ Credo nella morte quotidiana, bruciante, chefuggo, ma che mi sorride invitandomi ad accet-tarla. / Credo nella pazienza di Dio, accogliente,buona come una notte d’estate. / Credo che papàsia in cielo insieme al Signore. / Credo che anchepadre Duarte (*)  stia lì intercedendo per il miosacerdozio. / Credo in Maria, mia madre, che miama e mai mi lascerà solo. E aspetto la sorpresadi ogni giorno nel quale si manifesterà l’amore,la forza, il tradimento e il peccato, che mi ac-compagneranno fino all’incontro definitivo conquel volto meraviglioso che non so come sia, chefuggo continuamente, ma che voglio conosceree amare. Amen». (*) il sacerdote che lo confessò

il 21 settembre

Stefania Falasca (Avvenire)

Uno scritto del 1969, poco prima di essere ordinato sacerdote

La «confessione» di padre Bergoglio

monteprandone:

Padre Marco Buccolini, un francescano in terra francescana, è il nuovo amministratore parrocchiale della Parrocchia S. Niccolò.Il totonomine come nella migliore tradizione della chiesa ha colto tutti di sorpresa.

Page 7: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

7Anno XXX

14 Aprile 2013 PAG

Da ripatransone a cura di A.G. - I.A.

FOTOCRONACA: 7 Aprile 2013 IL CAVALLO DI FuOCO

A Ripatransone, dalle ore 19 alle 23 dimercoledì 27 Marzo 2013, 620 ragazzi egiovani provenienti dalle parrocchie delladiocesi di San Benedetto del Tronto-Ri-patransone-Montalto delle Marche, in oc-casione della giornata della gioventùdella chiesa locale si sono ritrovati perun incontro organizzato dagli oratori dio-cesani con la collaborazione della Con-sulta laicale e delle parrocchie; il tema delconfronto: la casa. La scelta di Ripatran-sone è dovuta al fatto che nella località è“la casa” (ossia il Santuario) della Ver-gine di Loreto venerata con il titolo di Madonna di San Giovanni, dal1988 Patrona unica della diocesi unificata.

La manifestazione ha avuto due momenti significativi. Nel primo, dalleore 19 alle 20.15, i giovani raggruppati per “vicarie”, si sono incontratiper meditare, pregare e cantare in cinque chiese cittadine, e precisamente:a Santa Maria della Valle quelli provenienti dalla zona pastorale “SanGiacomo della Marca”; nella chiesa della Confraternita della Misericor-dia e Morte, quelli della “Madonna di San Giovanni”; a San Rocco,quelli della “Beata Maria Assunta Pallotta”; a San Pastore, i giovani di“Santa Maria in Montesanto”; a San Filippo, quelli della vicaria “Ven. P.

Giovanni dello Spirito Santo”. Nel se-condo momento tutti hanno raggiuntoil Duomo-Basilica, dove ad attenderliera il vescovo diocesano Mons. Gerva-sio Gestori, che nel suo intervento haevidenziato che Cristo deve esseresempre al centro della nostra “stanza”,ossia della nostra vita interiore. Fra letestimonianze manifestate, ha destatomaggiore emozione quella del ven-tenne Cesare Cicconi, il giovane disa-bile che in Piazza San Pietro, il 19Marzo scorso, ha avuto il privilegio di

essere abbracciato, accarezzato e baciato dal nuovo Papa Francesco.Sempre in Duomo, preghiere e canti si sono alternati tra le varie testimo-nianze di diversi giovani.

Dopo la liturgia penitenziale, con la presenza di ben ventiquattro con-fessori (parroci e vicari parrocchiali), ogni giovane, per la preghiera in-dividuale, si è recato nell’annesso santuario della Patrona della diocesi.Si sono conclusi così i momenti del riuscito incontro/confronto della gio-ventù della chiesa locale di San Benedetto-Ripatransone-Montalto.

Usciti i partecipanti dal Duomo, c’è stato un momento di sana allegriacon la degustazione di dolci tipici, compresi quelli del periodo pasquale.

Oltre 600 giovani presenti al raduno diocesano della gioventù tenutosi a Ripatransone

A Ripatransone, nella sala di rappresentanzadel comune, dalle ore 21.30 alle 23 di mercoledì3 Aprile 2013 si è svolta l’assemblea ordinariadei soci della ricostituita (nel 2011) Associa-zione Turistica PRO LOCO, presenti una tren-tina di iscritti. Durante la seduta, presieduta dalpresidente Saverio De Angelis, sono stati trattatidiversi argomenti. Dopo la relazione del consi-gliere-cassiere Alessio Rubicini, sono stati ap-provati i bilanci: consuntivo 2012, che si èchiuso con un attivo di circa 3mila euro ( spesiin gran parte per le iniziative già svoltesi del cor-rente anno), e quello preventivo per il 2013; perquest’anno sono state programmate, in linea dimassima, le iniziative estive sulla scia di quelledel 2012. Nella stessa seduta le tre consigliere

dimissionarie per motivi di studio o di lavoro:Barbara Bassetti, Chiara Capecci, Alessia Ca-priotti sono state surrogate con con i soci elettiper acclamazione: Maurizio De Angelis, MatteoMichetti, Vittorio Lucidi; pure per acclamazioneè stato eletto consigliere Mario Marinelli,avendo deliberato l’assemblea ( su propostadella vicepresidente Mariella Ciotti) di portareda nove a dieci il numero dei componenti del di-rettivo; De Angelis e Marinelli sono stati asses-sori comunali fino al mese di Maggio delloscorso anno. Il consiglio direttivo è compostoattualmente dai quattro nuovi eletti e dai sei incarica dalla ricostituzione della PRO LOCO, eprecisamente: Saverio De Angelis (presidente),Mariella Ciotti, Alessio Rubicini, Rito Bian-

cucci , Nazzareno Vespasiani, Lorella Rossi. In-fine si è proceduto al tesseramento per l’anno2013; le quote sociali sono di euro 20 per i sin-goli, di euro 50 per le associazioni ed euro 10per gli under 25. Alle ore 17 di sabato 6 Aprilein piazza XX Settembre al piano terra del pa-lazzo comunale, dal sindaco Prof. Remo Brunie dal presidente De Angelis, è stata inauguratala sede dell’Associazione PRO LOCO, presentisoci e membri del consiglio direttivo della stessaAssociazione e diversi amministratori munici-pali fra cui gli assessori Dott. Roberto Pasqualie Dott.ssa Barbara Marinelli, ed il presidente delconsiglio Dott.ssa Diana De Angelis.

Associazione PRO LOCO: provvedimenti, iniziative, assegnazione della sede

“Bentornato Piedibus!”

Un’iniziativa in cui l’ISC Centro crede moltoè senza dubbio quella del Piedibus. Così il 21marzo, in una mattinata di sole, gli alunni dellascuola primaria A. Marchegiani hanno volutosalutare l’arrivo della primavera facendo unabella passeggiata per recarsi a scuola.

In tal modo ha ripreso “vita” un progetto che, loscorso anno scolastico, ha permesso a numerosibambini e ai loro genitori di lasciare a casal’auto ed andare a scuola a piedi. Questo è in-fatti il terzo anno consecutivo che vede la scuolaprimaria A. Marchegiani coinvolta in questa im-portante iniziativa con un percorso che permetteagli alunni di raggiungere la scuola, cammi-nando per le strade del quartiere. La sicurezzaè garantita dalla presenza di genitori e volontariche accompagnano i piccoli pedoni lungo tuttoil tragitto. Il principio è lo stesso dello scuola-bus: un adulto che guida, un gruppo di bambiniche segue ed un altro adulto che chiude la fila.La differenza consiste nel fatto che il vero “mo-tore” di questo autobus umano sono i “piedi”dei bambini e degli accompagnatori che hannoaderito all’iniziativa. L’ISC Centro investemolto nel progetto del Piedibus perché con essointende dare un piccolo, ma significativo con-tributo alla mobilità sostenibile. Infatti, oltre afavorire l’esercizio fisico quotidiano dei piccolialunni e del sano movimento mattutino, il Pie-dibus rappresenta un vantaggio per l’intera co-munità: promuovere l’andare a scuola a piedi èil modo migliore per rendere la nostra città piùvivibile e meno inquinata. E quando si tratta dischierarsi dalla parte della difesa e della salva-guardia dell’ambiente, l’ISC Centro non si tiramai indietro. Allora non ci resta che dire “Ben-tornato Piedibus!”

LAZY EYES - MINUS HABENTES

DIRECT INJECTION- THE RIVERS

S_BAND.I@MO

ASSOCIAZIONE VERSO UN MONDO UNITO

FIERA PRIMAVERA PRESENTA

FIER - A - LIVE !14 APRILE 2013 - DALLE 15.30VIALE S.MORETTI • SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Page 8: ANNO XXX N 12  14 Aprile 2013

8 Anno XXX

14 Aprile 2013PAG

VIAGGI E TURISMO - NOLEGGIO BUS

S. Benedetto del Tronto Tel. 0735 594456

Cupra Marittima Tel. 0735 777636

www.pertur.it

30 anni di esperienzaorganizzando viaggi per le Parrocchie

AGENZIA GENERALE DI S. BENEDETTO DEL TRONTO

Agente Generale Cinzia AmabiliVia F. crispi, 107 - Tel. e Fax 0735 582101

Vogliamo Credere.

PERIODICIFede da leggere, fede da vivere.

È nato Credere, il settimanale per riscoprire la nostra fede e viverla meglio.

100 pagine di racconti di fede vissuta in ampi reportage ed esclusivi servizi. Tante rubriche e curiosità sui santi, sulle feste e le tradizioni popolari. Il tutto con un linguaggio semplice e uno stile fresco e moderno. Credere è la guida e lo strumento per chi vuole emozioni forti e valori veri; per chi cerca speranza e amore profondo; per chi sente la gioia della fede.

Ogni giovedìin edicola e in parrocchia.

NUOVOSOLO 1€

OUN

OVO

OUN

SOL

OVO

€1LO

È nato Credere, il settimanale per riscoprire la nostra fedee viverla meglio.

redere, il settimanale per riscoprire la nostra fede a meglio.

per riscoprire la nostra fede

ra fede

100 pagine di curiosità sui s stile fresco e moderno. Credere è la guida e lo strumento per chi vuole emozioni forti e valoriveri; per chi cerca speranza e amore profondo; per chi sente la gioia della fede.

Ogni giovedìin edicola e in parrocchia.

g

i racconti di fede vissuta in ampi reportage ed esclusivi servizi. T anti, sulle feste e le tradizioni popolari. Il tutto con un linguaggio semplice e uno

moderno. Credere è la guida e lo strumento per chi vuole emozioni forti e valori cerca speranza e amore profondo; per chi sente la gioia della fede.

dì e in parrocchia.

ede da viv, f fede da viveede da leggerFPERIODICI

ante ru portage ed esclusivi servizi. T Tante rubriche e lari. Il tutto con un linguaggio semplice e uno

rumento per chi vuole emozioni forti e valori per chi sente la gioia della fede.

.eer da viv

briche e plice e uno

ti e valori

Parrocchia Madonna di Fatima

LA BELLA GIOVENtÙ DI VALtESINO

di Silvia Capecci

Sempre super impegnati i giovani della Parrocchia Madonna di Fa-tima, ma tra studio, feste ed altre occasioni di divertimento assieme,

non può mancare il tempo per riflettere. Così, guidati da alcune famiglie della Parrocchia, ogni ve-nerdì sera ci incontriamo per discutere insieme, riflettere,pregare e scoprire sempre più la Bibbia attraverso la scru-tatio. Divisi in tre sottogruppi, in base alle diverse fascedi età, stiamo riflettendo in particolare sui sette vizi capi-tali, su quanto sono presenti nelle nostre vite e su quantolo siano nel mondo. Una volta al mese, poi, ci ritroviamotutti insieme per un incontro nel Salone Parrocchiale dovead aspettarci c’è sempre una piacevole sorpresa. Infattiper aiutarci a riflettere, oltre al nostro Parroco Don Luis,sono intervenuti degli amici che hanno portato la loro te-stimonianza condividendo con noi tante emozioni. Nel periodo dell’Avvento è stato con noi Don GianlucaPelliccioni che con la sua esperienza di professore ci haal tempo stesso fatto sorridere e meditare sulla nostra vita di fede.A lui va rivolto un grazie speciale per come, con tanta spontaneità,ci ha coinvolti rendendoci consapevoli di come troppo spesso vi-viamo male la nostra vita di cristiani. Lo scorso mese di Febbraiohanno testimoniato la loro vita, e specialmente il periodo del lorofidanzamento, una giovane coppia di sposi, Marco e Lucia. Graziea loro, riflettendo sul vizio della lussuria, abbiamo ricordato chec’è anche gioia nell’attesa, che amare è parlare, condividere, aspet-tare insieme. La Pasqua si avvicina e per noi giovani arriva ancheil momento di preparaci e come non farlo al meglio purificandocinella confessione? Così la scorsa settimana insieme alle nostre

guide, a Don Luis, a Don Gianluca Rosati e Padre Arok ci siamoriconciliati per poter vivere al meglio questo periodo di grande im-portanza per ogni cristiano. Lo scorso venerdì, poi, siamo stati im-pegnati a guidare l’ultima Via Crucis prima della Settimana Santache, come da tradizione nella nostra Parrocchia, si svolge al-l’esterno della nostra Chiesa ed è guidata dal Gruppo Giovani. Trapensieri e preghiere abbiamo ripercorso la Passione del nostro Si-gnore e l’abbiamo fatta nostra comparandola con la vita del conta-dino e del chicco di grano.“Se il chicco di grano, caduto in terra,non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto”(Gv 12, 20 ss.) Con queste parole auguriamo a tutti di vivere almeglio il dopo Pasqua, nella gioia e nella pace.