Anno XVII n. 6 Settembre 2008 - sancristoforofano.it · Matteo Itri, catechista Arriva Settembre e...

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Anno XVII n. 6 Settembre 2008 Siamo finalmente arrivati alla se- sta edizione di Cristophorus del 2008, quinta della nuova edizio- ne. Fino all’anno scorso, il pre- sente notiziario godeva di una so- la uscita annuale, in coincidenza con l’inizio della Quaresima. Fu ad un consiglio pastorale, poco prima dell’inaugurazione dell’O- ratorio, che sorse la necessità di sensibilizzare la Comunità di San Cristoforo in merito alle necessi- tà/iniziative della Parrocchia. In quell’occasione, occorreva diffon- dere la notizia della momentanea difficoltà della Caritas parroc- chiale, che chiedeva maggiori so- stentamenti per le persone da es- sa sostenute. Allora ecco che l’idea di avvalersi maggiormente di questa piccola testata a tiratura “super” limitata. Nacque, nel giro di una settima- na, la redazione base di questo giornale, formata dal sottoscritto che vi scrive e da altre persone che, liberamente, hanno dato la propria disponibilità, ciascuno a suo modo. Oggi, il Cristophorus riscuote consensi non solo dai parrocchia- ni, ma un po’ in tutta la Diocesi: presupposti favorevoli per darsi la spinta per continuare, insieme. Matteo Itri, catechista Arriva Settembre e ci si prepara a riprendere tutte le attività pa- storali, in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico; però c’è un ultimo importante appuntamen- to per i ragazzi che quest’anno, il 19 Ottobre, accoglieranno di pro- pria volontà il sigillo dello Spiri- to Santo all’interno della loro vi- ta. È il tanto atteso campo per cresimandi, un ritiro di tre gior- ni, da Lunedì 8 a Mercoledì 10, per entrare più approfondita- mente nella logica di missiona- rietà che il sacramento della Confermazione comporta. Un’occasione, quella del mini campo, anche per ricevere una prima nozione di quello che sarà il futuro gruppo del dopo-Cresima. Quest’anno, per la terza volta, il ritiro sarà alla Villa Prelato, vici- no Fano, in modo da garantire la costante presenza del parroco don Mauro per l’approfondimen- to delle catechesi. I RACCONTI DELLE VACANZE Campiscuola, gite nella splendida Val di Fassa ed un primo bilancio di fine estate del l’Oratorio Per scrivere alla REDAZIONE DI CRISTOPHORUS: REDAZIONE CRISTOPHORUS” Via Roma, 169 Fano 61032 (PU) oppure [email protected] Edizione curata da Matteo Itri

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Anno XVII n. 6 – Settembre 2008

Siamo finalmente arrivati alla se-sta edizione di Cristophorus del 2008, quinta della nuova edizio-ne. Fino all’anno scorso, il pre-sente notiziario godeva di una so-la uscita annuale, in coincidenza con l’inizio della Quaresima. Fu ad un consiglio pastorale, poco prima dell’inaugurazione dell’O-ratorio, che sorse la necessità di sensibilizzare la Comunità di San Cristoforo in merito alle necessi-tà/iniziative della Parrocchia. In quell’occasione, occorreva diffon-dere la notizia della momentanea difficoltà della Caritas parroc-chiale, che chiedeva maggiori so-stentamenti per le persone da es-sa sostenute. Allora ecco che l’idea di avvalersi maggiormente di questa piccola testata a tiratura “super” limitata. Nacque, nel giro di una settima-na, la redazione base di questo giornale, formata dal sottoscritto che vi scrive e da altre persone che, liberamente, hanno dato la propria disponibilità, ciascuno a suo modo. Oggi, il Cristophorus riscuote consensi non solo dai parrocchia-ni, ma un po’ in tutta la Diocesi: presupposti favorevoli per darsi la spinta per continuare, insieme.

Matteo Itri, catechista

Arriva Settembre e ci si prepara a riprendere tutte le attività pa-storali, in coincidenza con l’inizio dell’anno scolastico; però c’è un ultimo importante appuntamen-to per i ragazzi che quest’anno, il 19 Ottobre, accoglieranno di pro-pria volontà il sigillo dello Spiri-to Santo all’interno della loro vi-ta. È il tanto atteso campo per cresimandi, un ritiro di tre gior-ni, da Lunedì 8 a Mercoledì 10, per entrare più approfondita-mente nella logica di missiona-rietà che il sacramento della Confermazione comporta. Un’occasione, quella del mini campo, anche per ricevere una prima nozione di quello che sarà il futuro gruppo del dopo-Cresima. Quest’anno, per la terza volta, il ritiro sarà alla Villa Prelato, vici-no Fano, in modo da garantire la costante presenza del parroco don Mauro per l’approfondimen-to delle catechesi.

I RACCONTI DELLE VACANZE

Campiscuola, gite nella splendida Val di Fassa ed un primo bilancio di fine estate dell’Oratorio

Per scrivere alla REDAZIONE DI CRISTOPHORUS: “REDAZIONE CRISTOPHORUS” Via Roma, 169 Fano 61032 (PU) oppure [email protected] E

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LA DOMANDA ALL’ESPERTO • LA DOMANDA ALL’ESPERTO • LA DOMANDA ALL’ESPERTO • LA DOMANDA ALL’ESPERTO

Perché la Chiesa è ricca? di MARIAGIOVANNA, 42 anni

Per quale motivo la Chiesa, che, dalla sua esistenza ad oggi, ha sempre

predicato la povertà, ha enormi ricchezze di cui è estremamente gelosa?

risponde don Mauro Bargnesi, parroco

La domanda sulla povertà della Chie-sa è sempre esistita da quando è nata la Chiesa stessa. Per rispondere a questa domanda bi-sogna sapere che cosa si intende per Chiesa. Se la si intende come istitu-zione, come Vaticano, come gerar-chia, allora la risposta è che la Chiesa è ricca nei suoi possedimenti di og-getti preziosi, di patrimoni artistici, di beni terreni. Se la si intende, inve-ce, come il popolo dei battezzati e Comunità cristiana fondata su Gesù Cristo risorto, allora la risposta è che ognuno guardi dentro le proprie ta-sche e si chieda come sta usando le sue ricchezze. La parola del Vangelo è molto chiara: «quanto difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli, è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago che un ricco entri nel regno dei cieli». Questa parola ci mette tutti in crisi e in un continuo sta-

to di conversione. Gesù, poi, dice: «beati i poveri di spi-rito perché di essi è il regno dei cie-li». È la prima delle otto beatitudini che dà significato a tutte le altre; in questa beatitudine, Gesù ci vuol dire che i “beati” sono coloro che impo-stano la vita facendosi umili e acco-gliendo nel proprio cuore lo Spirito di Dio amore. Chi vive secondo lo Spirito Santo amore sarà pronto a condividere tutto quello che ha per togliere il fratello da uno stato di po-vertà, di ingiustizia. Questa beatitu-dine è per tutti i laici battezzati, ma non tutti la vivono; questa beatitudi-ne è per tutti i preti e vescovi, ma non tutti la vivono perché noi tutti laici battezzati e ministri del Vangelo sia-mo poveri peccatori. Girando per il mondo nei miei viaggi missionari, posso dire che sono mol-to più i segni di una Chiesa che vive la povertà che non i segni di una Chiesa che vive l’opulenza. Tanti mis-

sionari, religiosi e laici, tanti vescovi e sacerdoti, vivono la beatitudine del-la povertà con segni concreti: presen-za nelle baraccopoli, direzione negli ospedali, aiuti nei centri di nutrizio-ne, costruiscono chiese, aule di cate-chismo, orfanotrofi, centri sociali, scuole professionali e, soprattutto, sono vicini alle presone portando lo-ro speranza. Nessun uomo è perfetto e neanche la Chiesa lo è, fatta di uomini, guidata dallo Spirito Santo e, quindi, in cammino verso la perfezione. Allora ognuno di noi, laici battezzati, reli-giosi, sacerdoti e vescovi, si lasci gui-dare da quei testimoni di Chiesa po-vera: Madre Teresa, don Oreste Ben-zi, il vescovo Tonino Bello e tanti al-tri; perché, con fatica e al contempo speranza, ogni giorno facciamo ri-suonare nel nostro cuore quella bea-titudine, «beati i poveri in spirito», così da far risplendere nel suo vero volto la Chiesa sposa di Cristo.

Invia la tua domanda a Cristophorus, via Roma, 169 Fano 61032 (PU) o inviando un’e-mail a

[email protected], allegando un recapito a cui poter rispondere.

UN ESPERTO RISPONDERÀ ALLA TUA DOMANDA ANCHE SE NON SARÀ PUBBLICATA SUL PROSSIMO NUMERO DI CRISTOPHORUS!

di Matteo Itri, catechista

Sei giorni, subito prima di inizia-re con gli studi o con il lavoro, trenta giovani di tutta la nostra Diocesi sono partiti alla volta di Pozza di Fassa, nel Trentino, per il Campo di Discernimento Voca-zionale. Accompagnati da S.E. Mons. Armando Trasarti, noi giovani siamo stati chiamati ad interrogarci, ad indagare, a saper discernere, appunto, sulla volon-tà del Signore per noi. La vicinanza della montagna, emblema della tranquillità e del-la riflessione, e la suggestione dei paesaggi hanno accompagnato le catechesi del Vescovo, una medi-tazione ad ampio raggio sulla ca-rismatica figura di San Paolo e della sua esperienza di grazia. La condivisione degli aspetti più intimi, come se fosse una cosa qua-

quasi normale, ha fatto da sfon-do a tutto il campo che ha senz’al-tro contribuito a sentirsi membra attive della Chiesa.

Difficili e provanti sono state, per alcuni, le escursioni al Pitz Boé e al Monte Vajolet, che hanno for-nito intensi momenti di contem-plazione sugli stimoli suggeriti dalle celebrazioni eucaristiche quotidiane e dalla costante pre-ghiera comunitaria o individuale. Ad accompagnarci in questa fon-damentale esperienza, sono in-tervenuti don Steven Carboni, don Marco Presciutti, don Stefa-

no Betti e don Luca Santini che, assieme a cinque seminaristi del-la nostra Chiesa di Fano, hanno portato una sana e responsabile testimonianza di vita consacrata. Anche una coppia di coniugi, im-pegnati notte e giorno nella loro casa-famiglia di Montemarciano, hanno offerto il racconto di que-sta realtà disponibile, paziente ed aperta a tutti quei figli che il Si-gnore ha voluto donargli e che, preso atto del loro alacre impe-gno, certamente glieli continuerà a donare. Tirando le fila, ci si è dati un’im-postazione diversa per la propria vita: mettere al centro il Signore e cercare di mantenerci un rap-porto intimo, profondo e fedele nel rispetto della Sua volontà. Inutile, forse, dire che è un’espe-rienza da ripetere.

Questa per noi è un’Estate di-versa: oltre al caldo, gli om-brelloni e i bagni al mare, ab-biamo riscoperto tanta voglia di incontrare persone nuove, di costruire insieme gli altri una realtà pulita e stimolante non solo per i nostri figli. È bello ritrovarsi di sera per fare quattro chiacchiere mentre i ragazzi giocano, è piacevole guardare un film all’aria aper-ta, fare una partitina tra amici, ma è altrettanto gratificante che un distinto signore ottan-tenne, che non avevi mai visto prima, ti venga a fare i com-plimenti per come viene gesti-to l’Oratorio! Fa scalpore, nella società dei consumi, una mamma che of-fre la sua collaborazione gratui-ta ogni settimana, pur essendo nel pieno delle sue funzioni e vale a dire con la stessa mole di panni da lavare e stirare delle altre, che magari rinun-cia ad un pomeriggio di shop-

ping o ad un caffè con le ami-che. Fa scalpore, anche, vede-re medici, professionisti, inse-gnanti, operai, commercianti, impiegati, dedicare buona parte del sabato pomeriggio ai lavori di sistemazione e man-tenimento delle strutture dell’oratorio e la stessa cosa capita quando si vede un pen-sionato che, oltre al proprio nipotino, si prende cura anche di bambini che un nonno non ce l’hanno. Ogni giorno si può incontrare chi si avvicina per semplice curiosità, chi per interesse, chi perché invitato dall’amico, ma anche chi è solo e in cerca di compagnia: tutti in ogni modo hanno notato che non si tratta di un circolo, né di un parco giochi qualunque; anche se non tutti, certamente i più, hanno compreso lo spirito che ci a-nima, si stupiscono vedendoci così felici di servire i più pic-coli e, a volte, capita pure che

si lascino contagiare. Tutti noi amiamo farci servire, schivare un lavoro noioso, u-mile, non visto... Con fatica ci abbassiamo a pulire o ad esse-re pazienti per gli altri… per questo siamo davvero grati a Dio per aver sostenuto la no-stra Parrocchia nella realizza-zione dell’Oratorio, perché ci offre la possibilità di vincere la pigrizia, la voglia di restare a casa e l’orgoglio dell’autosuf-ficienza. È un’occasione che non possiamo lasciarci sfug-gire ed è l’invito che rivolgia-mo a tutti quelli che desidera-no fare della gratuità uno stile di vita. Siamo certi che tutto ciò non è avvenuto per caso. Ripensando a questi ultimi mesi estivi le parole del Van-gelo sembrano risuonare come un richiamo che ci incoraggia: «Io sto in mezzo a voi come colui che serve». Non dimen-tichiamolo mai.

Lucia e Giampaolo Mengucci

Con un grande salto tra le pagine di una Bibbia formato gigante è comin-ciata l’esperienza del camposcuola parrocchiale 2008, che ha coinvolto 60 tra bambini e ragazzi, oltre al nu-trito staff di animatori, guidato da don Mauro, che li accompagnava. “Entrare” nella Bibbia per scoprire un dei libri più piccoli dell’Antico Te-stamento, che prende il nome dal suo protagonista: Giona. Durante i giorni trascorsi a Montela-go di Sassoferrato, bambini e ragazzi hanno scoperto la storia di questo profeta, recalcitrante e testardo, che non riesce ad accettare l’idea che l’amore di Dio possa essere talmente grande e misericordioso da raggiun-gere e salvare anche i più lontani da Lui. Il personaggio di Giona mostra l’uo-mo schiavo dei propri pregiudizi cul-turali e religiosi, che vede in Dio un giudice severo piuttosto che un padre

dall’amore smisurato: questo profeta “imperfetto” assomiglia ad ognuno di noi ed è stato una guida ideale nel percorso del camposcuola. Giochi ed attività hanno preso spunto dal rac-conto biblico per approfondire temi, quali l’ascolto della Parola di Dio, la responsabilità nei confronti della na-tura, il valore della preghiera, il per-dono cristiano. Nelle giornate di campo, però, uno spazio importante è stato quello de-dicato al gioco e alle attività all’aria aperta: passeggiate, giochi d’acqua e notturni (i più amati da tutti…) e l’escursione alle vicine grotte di Fra-sassi sono solo alcune delle attività che sono state proposte nell’arco del-la settimana. Tuttavia, il racconto di ciò che si è fatto non riesce ad esprimere ciò che si è vissuto insieme: l’esperienza del-la comunità, la condivisione dei pro-pri doni, il servizio reciproco, la pre-

ghiera comune, sono gli aspetti sa-lienti che caratterizzano un campo-scuola e che rimangono, nel cuore, il ricordo più bello.

Cristiana Salis, catechista

Nella settimana dal 10 al 17 Agosto, assieme ad alcune famiglie, abbiamo soggiorna-to nella Villa San Carlo a Poz-za. È stata una settimana di vero relax, in cui le giornate erano scandite dalla preghie-ra mattutina e dalla Santa Messa della sera, prima di cena, e, per chi voleva, da passeggiate per i monti della bellissima Val di Fassa. Premetto che a me piace mol-tissimo camminare e, tra le tante passeggiate che abbiamo fatto, mi ha colpito partico-larmente quella della Ferrate delle Selle, da cui, poi, ci sia-mo inerpicati fino a 2700 me-tri per il vecchio sentiero del-le trincee della prima guerra mondiale.

Un’esperienza interessante e riflessiva. Si vedono ancora tante grotte che fungevano da ricoveri per i soldati ed altret-tante postazioni per mitra-gliatrici. Quanta sofferenza, quanta morte, mi chiedevo! E ci chiedevamo con chi era con me: perché ancora, dopo tan-ta sofferenza e morte, si con-tinua a fare la guerra, ad ucci-dere giovani vite per avere pe-

trolio, gas e quei beni mate-riali che potrebbero essere di tutti in una giusta ed equa ri-partizione? Il gruppo di famiglie presenti, circa quaranta persone, ha trascorso una bella vacanza nel segno dell’amicizia, dei bei rapporti personali e di buone cene grazie all’ottimo staff di cucina.

don Mauro Bargnesi, parroco

Di seguito è riportata l’intervista ad una band di giovani ragazzi della nostra Parrocchia. Come avete cominciato a suo-nare insieme? «Io, Pierfrancesco Clemente, e Fe-derico Agostini siamo amici di in-fanzia: da piccoli, io suonavo la bat-teria ed Ago aveva una forte passio-ne per il canto. Allora decidemmo di fondare una band, però eravamo solo un batterista ed un cantante, dovevamo cercare assolutamente un bassista ed un chitarrista. Infatti poco dopo entrarono nella band Gianluca, mio fratello, e Marco Bat-tistini, Batto, alla chitarra. Dopo qualche settimana anche Ago co-minciò a suonare la chitarra ed in-sieme iniziammo ad eseguire cover di gruppi punk, rock e pop». Da quanto tempo, ormai, esiste

la vostra band? «I Cross fire compiono un anno il 21 Settembre 2008, ma l’attuale formazione ha solo qualche mese». Scegliete le cover da eseguire secondo qualche criterio? «Quelle che abbiamo eseguito fino ad ora sono state scelte in base al nostro gusto musicale, lasciando come problema secondario il grado di difficoltà». Dove vi esibite? «Fino ad oggi abbiamo eseguito quattro concerti, senza contare le tante volte che abbiamo suonato ai compleanni degli amici». Qual è stata l’ultima volta che avete suonato? «Il nostro ultimo impegno è stato alla “festa di fine estate”, il 31 Ago-sto ai Bagni Crida. Per il prossimo vi faremo sapere».

Caterina Tonelli, catechista

La nostra Diocesi ha cinque semi-naristi che si stanno formando per dare alla nostra Chiesa una conti-nuità nella sequela di Cristo. In questo mese, vi saranno due im-portanti momenti nella carriera di questi ragazzi. Il 14 Settembre, a San Costanzo, vi sarà la consegna dell’Accolitato a Matteo Pucci; mentre, il 21 c.m., Mirco Ambrosini riceverà il mini-stero del Diaconato presso il teatro parrocchiale di Lucrezia. Entrambi questi due eventi saranno presieduti da S.E. Mons. Armando Trasarti. Gli orari di questi due avvenimenti, saranno visionabili anche sul sito della nostra Diocesi: www.fanodio-cesi.it.

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Anno XVII n. 6 – Settembre 2008