ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e...

8
PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERI D Direttore Responsabile Don Domenico Giannandrea ...cospargersi il capo di cenere per riconoscere il nostro bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si- gnificativo comincia la Quaresima, il tempo che serve a cambiare prospettiva, a imparare a vedere le cose con i Suoi occhi. Non è terminato da molto il carnevale, e i suoi echi rimangono nella memoria, in cui danzano ancora i lazzi e le risa, i corian- doli e i costumi variopinti. Il carnevale evoca un periodo di sregolatezza, che affonda le sue radici nei Saturnalia romani e nelle Antesterie, una festa in onore di Dionisio, che si celebravano ad Atene tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo, tre giorni durante i quali si svol- gevano cortei con personaggi mascherati all'insegna della gioia. Anche oggi ci si maschera, soprattutto da parte dei bambini, travestiti come i personaggi che abitano la loro fantasia: si immergono nei panni del calciatore più famoso, del supere- roe di moda, del personaggio più simpatico, più bello. Per i bambini è un modo innocente di essere potenti, forti, ricchi, desiderati, e dunque è una simulazione nella quale viene soddisfatto ogni loro desiderio, si dà corpo alle loro in- genue fantasie, che li portano ad essere dèi, almeno per qual- che giorno. Ma per le vie si vedono anche ragazzi e giovani con facce co- lorate e un ghigno cattivo; hanno perduto quella bontà infan- tile per cui il sogno e la realtà possono confondersi nell'esperienza, vissuta con la trasparenza negli occhi e la freschezza di chi si accosta alla vita; anzi, essi interpretano il carnevale come un momento di trasgressione e di sfogo, in cui si possono liberare, nascosti dall'anonimato, istinti anche violenti; o comunque si può sperimentare l'ebbrezza, l'esal- tazione della lotta, della battaglia per affermare se stessi. Quei giovani, violenti e trasgressivi, si sentono invincibili, dèi. In questo sta appunto il loro divertimento. Ma ci sono anche tanti che non aspettano il carnevale per sfogare le proprie voglie, di solito contenute dalla legge o dalle convenienze sociali; ma cercano con determinazione di tra- sformare la realtà in uno scenario in cui tradurre in opere la propria superiorità, forse presunta, ma comunque pretesa, e affermata a danno degli altri uomini. Per costoro il carnevale dura tutto l'anno, in quanto ogni giorno, ogni istante è inter- pretato come la possibilità di sopraffare l'altro, appagando così le istanze che sgorgano incontrollate dall'istinto, dal ca- priccio dell'io. Per costoro l'atteggiamento abituale verso la vita viene, nel carnevale, soltanto sdrammatizzato, presentato con ironia: «C'è un modo sicuro per rendere il carnevale divertente: in- vece di metterci la maschera, toglierla» (Anonimo). L'uomo che toglie la maschera è colui che finalmente con- fessa la sua aspirazione all'onnipotenza: «Seppi che l'uomo era qualcosa che doveva essere superato, che l'uomo era un ponte e non un fine... Insegnai agli uomini il mio pensiero e tutti i miei intenti: cioè comporre in una sola cosa, il supe- ruomo, ciò che nell'uomo è frammento, enigma e orrido caso» (F. NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, Longanesi, p. 276). Quando l'uomo si sforza di dominare con la sua volontà la li- bertà dei suoi simili, quando chiama realizzazione di sé l'im- posizione del proprio punto di vista, delle proprie idee, quando costruisce la sua potenza a danno del prossimo, al- lora vuole essere dio, vuole sentirsi dio. La Quaresima inizia con l'imposizione delle ceneri, con cui si dichiara la propria colpa e si esprime la volontà di conver- sione, di scegliere Cristo come centro e salvezza della vita. Cospargersi il capo di cenere per riconoscere il nostro bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è dunque un eser- cizio di umiltà non angoscioso, ma senz'altro molto serio, dopo il chiasso e gli eccessi del carnevale. Con questo gesto significativo comincia la Quaresima, il tempo che serve a cambiare prospettiva, a imparare a vedere le cose con gli occhi di Cristo, a immergerci in lui, percorrendo una via forse scomoda, ma tuttavia inevitabile: la via della mortificazione dell'io e della gloria resa a Dio. Devo ammetterlo: è una via fuori moda. Chi rinuncia a una serata in discoteca, a un film piacevole, a qualche ora al bar, per stare in preghiera? Chi s'impegna a digiunare, a risparmiare, a perdere le proprie vo- glie? Qualcuno dirà che sono vuote pratiche esteriori, oggi senza senso. Eppure, come nessuno nasce capace di amare, ma deve imparare a mettere un bavaglio alla superbia, per donarsi all'amato; e come lo sportivo deve allenarsi, per com- battere i propri limiti, così ogni uomo di fede deve imparare a riconoscere l'io e a orientarlo, a controllarlo. Perché se il tuo io grida troppo forte, non riuscirai a sentire né la voce degli altri che ti chiedono aiuto, né la voce decisa e sicura di Cristo, che ti tende la mano per salvarti. La mortificazione, la conversione, la sequela di Cristo, costi- tuiscono un programma difficile da mantenere, soprattutto in un mondo che offre suadenti tentazioni, sollecitando la gente a godersi la vita, riempendola di sì a tutto ciò che ap- pare desiderabile e che con le sue luci sfolgoranti cattura l'at- tenzione. Ma arrendersi di fronte alla difficoltà significa ripararsi dietro la propria ombra, chiudersi nella gabbia delle proprie abitudini. In fondo si tratta di un modo di morire: il più facile forse, certamente il più inutile. C'era una volta un tale che fece un sogno: tutti gli uomini della terra procedevano in una interminabile processione, ciascuno camminando con la sua croce sulle spalle. C'era anche lui, nel corteo, ma faceva fatica a camminare perché la croce era troppo lunga. Così si fermò e ne tagliò un pezzo. Da allora poté camminare più spedito. Giunse così a un bur- rone, superato il quale c'era la terra della felicità eterna. Ma non c'erano ponti per attraversare. Ognuno si toglieva la sua croce dalle spalle, l'appoggiava sui bordi del burrone e ci pas- sava sopra. Lui non ci riuscì, perché aveva accorciato la sua croce, la quale non arrivava più all'altra sponda. Quel tale si svegliò e capì che cosa Dio volesse da lui. E da te, che cosa vuole Dio? Buon cammino di quaresima a tutti - Don Domenico DOPO IL CHIASSO E GLI ECCESSI DEL CARNEVALE... ANNO XIV NUMERO 63 Marzo 2019 1

Transcript of ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e...

Page 1: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

PERIODICO D’INFORMAZIONE DELLA COMUNITÀ PARROCCHIALE “SAN FRANCESCO D’ASSISI” DI MARINA DI CERVETERIDDirettore Responsabile Don Domenico Giannandrea

...cospargersi il capo di cenere per riconoscere il nostrobisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è unesercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo comincia la Quaresima, il tempo che serve acambiare prospettiva, a imparare a vedere le cose con iSuoi occhi.Non è terminato da molto il carnevale, e i suoi echi rimangononella memoria, in cui danzano ancora i lazzi e le risa, i corian-doli e i costumi variopinti. Il carnevale evoca un periodo di sregolatezza, che affonda lesue radici nei Saturnalia romani e nelle Antesterie, una festain onore di Dionisio, che si celebravano ad Atene tra la fine difebbraio e gli inizi di marzo, tre giorni durante i quali si svol-gevano cortei con personaggi mascherati all'insegna dellagioia. Anche oggi ci si maschera, soprattutto da parte dei bambini,travestiti come i personaggi che abitano la loro fantasia: siimmergono nei panni del calciatore più famoso, del supere-roe di moda, del personaggio più simpatico, più bello. Per i bambini è un modo innocente di essere potenti, forti,ricchi, desiderati, e dunque è una simulazione nella qualeviene soddisfatto ogni loro desiderio, si dà corpo alle loro in-genue fantasie, che li portano ad essere dèi, almeno per qual-che giorno.Ma per le vie si vedono anche ragazzi e giovani con facce co-lorate e un ghigno cattivo; hanno perduto quella bontà infan-tile per cui il sogno e la realtà possono confondersinell'esperienza, vissuta con la trasparenza negli occhi e lafreschezza di chi si accosta alla vita; anzi, essi interpretano ilcarnevale come un momento di trasgressione e di sfogo, incui si possono liberare, nascosti dall'anonimato, istinti ancheviolenti; o comunque si può sperimentare l'ebbrezza, l'esal-tazione della lotta, della battaglia per affermare se stessi. Quei giovani, violenti e trasgressivi, si sentono invincibili, dèi.In questo sta appunto il loro divertimento.Ma ci sono anche tanti che non aspettano il carnevale persfogare le proprie voglie, di solito contenute dalla legge o dalleconvenienze sociali; ma cercano con determinazione di tra-sformare la realtà in uno scenario in cui tradurre in opere lapropria superiorità, forse presunta, ma comunque pretesa, eaffermata a danno degli altri uomini. Per costoro il carnevaledura tutto l'anno, in quanto ogni giorno, ogni istante è inter-pretato come la possibilità di sopraffare l'altro, appagandocosì le istanze che sgorgano incontrollate dall'istinto, dal ca-priccio dell'io. Per costoro l'atteggiamento abituale verso la vita viene, nelcarnevale, soltanto sdrammatizzato, presentato con ironia:«C'è un modo sicuro per rendere il carnevale divertente: in-vece di metterci la maschera, toglierla» (Anonimo).

L'uomo che toglie la maschera è colui che finalmente con-fessa la sua aspirazione all'onnipotenza: «Seppi che l'uomoera qualcosa che doveva essere superato, che l'uomo era unponte e non un fine... Insegnai agli uomini il mio pensiero etutti i miei intenti: cioè comporre in una sola cosa, il supe-ruomo, ciò che nell'uomo è frammento, enigma e orrido caso»(F. NIETZSCHE, Così parlò Zarathustra, Longanesi, p. 276). Quando l'uomo si sforza di dominare con la sua volontà la li-bertà dei suoi simili, quando chiama realizzazione di sé l'im-posizione del proprio punto di vista, delle proprie idee,quando costruisce la sua potenza a danno del prossimo, al-lora vuole essere dio, vuole sentirsi dio. La Quaresima inizia con l'imposizione delle ceneri, con cui sidichiara la propria colpa e si esprime la volontà di conver-sione, di scegliere Cristo come centro e salvezza della vita. Cospargersi il capo di cenere per riconoscere il nostro bisognodi Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è dunque un eser-cizio di umiltà non angoscioso, ma senz'altro molto serio,dopo il chiasso e gli eccessi del carnevale. Con questo gestosignificativo comincia la Quaresima, il tempo che serve acambiare prospettiva, a imparare a vedere le cose con gliocchi di Cristo, a immergerci in lui, percorrendo una via forsescomoda, ma tuttavia inevitabile: la via della mortificazionedell'io e della gloria resa a Dio. Devo ammetterlo: è una viafuori moda. Chi rinuncia a una serata in discoteca, a un filmpiacevole, a qualche ora al bar, per stare in preghiera? Chis'impegna a digiunare, a risparmiare, a perdere le proprie vo-glie? Qualcuno dirà che sono vuote pratiche esteriori, oggisenza senso. Eppure, come nessuno nasce capace di amare,ma deve imparare a mettere un bavaglio alla superbia, perdonarsi all'amato; e come lo sportivo deve allenarsi, per com-battere i propri limiti, così ogni uomo di fede deve imparare ariconoscere l'io e a orientarlo, a controllarlo. Perché se il tuo io grida troppo forte, non riuscirai a sentirené la voce degli altri che ti chiedono aiuto, né la voce decisae sicura di Cristo, che ti tende la mano per salvarti. La mortificazione, la conversione, la sequela di Cristo, costi-tuiscono un programma difficile da mantenere, soprattuttoin un mondo che offre suadenti tentazioni, sollecitando lagente a godersi la vita, riempendola di sì a tutto ciò che ap-pare desiderabile e che con le sue luci sfolgoranti cattura l'at-tenzione. Ma arrendersi di fronte alla difficoltà significaripararsi dietro la propria ombra, chiudersi nella gabbia delleproprie abitudini. In fondo si tratta di un modo di morire: il piùfacile forse, certamente il più inutile. C'era una volta un tale che fece un sogno: tutti gli uominidella terra procedevano in una interminabile processione,ciascuno camminando con la sua croce sulle spalle. C'eraanche lui, nel corteo, ma faceva fatica a camminare perchéla croce era troppo lunga. Così si fermò e ne tagliò un pezzo.Da allora poté camminare più spedito. Giunse così a un bur-rone, superato il quale c'era la terra della felicità eterna. Manon c'erano ponti per attraversare. Ognuno si toglieva la suacroce dalle spalle, l'appoggiava sui bordi del burrone e ci pas-sava sopra. Lui non ci riuscì, perché aveva accorciato la suacroce, la quale non arrivava più all'altra sponda. Quel tale sisvegliò e capì che cosa Dio volesse da lui. E da te, che cosavuole Dio?

Buon cammino di quaresima a tutti - Don Domenico

DOPO IL CHIASSO E GLI ECCESSI DEL CARNEVALE...ANNO XIV

NUMERO 63Marzo 2019

1

Page 2: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

CARNEVALE: FESTA DEL DIVERTIMENTO PURO DOVE SI UNISCONO GRANDI E PICCINI IN MASCHERA

FESTA

Come di consueto nella nostra co-munità parrocchiale non ci facciamomai scappare l’opportunità di fare

festa. Il carnevale è la festa dei colori, delchiasso, del divertimento puro dove si uni-scono tutte le età, grandi e piccini in ma-schera. È anche la festa che unisce tutti iceti, le razze, le età e si diventa tutti un po’bambini. Quest’anno abbiamo avuto l’op-portunità di creare questo evento con lacollaborazione dell’assessore alle attivitàproduttive Luciano Ridolfi e la sua piùstretta collaboratrice del nostro Comune,Romina Simeone e li ringraziamo per crederecosì fortemente nel nostro territorio e cercaredi renderlo sempre più vivo. Un grazie spe-ciale al nostro parroco Don Domenico fedeleguida spirituale e comunitaria che ci sostienein queste iniziative. Ci ha emozionato moltoil fiume di folla in sfilata per le vie vuote diCerenova. Grandi e piccini in festa sono

scesi in strada coloratissimi e capitanatidalla maschera di CERENOVELLA, che èormai da anni impersonata dalla nostraSilvana, il magnifico trampoliere e il miticogruppo oratorio che ha animato la sfilatagiocando, ballando e cantando a ritmo dimusica. Insomma, due giornate all’insegnadel divertimento il tutto incorniciato dalmercatino dell’artigianato di qualità. Non

resta che ringraziare tutti senza tralasciarei mitici cuochi che ci hanno deliziato conuna gustosissima e non poco complicatapolentata finale e il bravissimo Francescoche ha intrattenuto e premiato le mascherecon uno strabiliante spettacolo di bolle disapone. Che dire? Arrivederci al prossimoanno.

Antonella Cannavò

2

Page 3: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

NUOVI MINISTRANTI: UN GRUPPO IN CONTINUA CRESCITA

GRUPPI

U no dei tanti gruppi di cui lanostra comunità va molto fieraè quello dei ministranti. I nostri

ragazzi si impegnano con devozione e co-stanza a servire il Signore, ma anche contanta gioia ed allegria! Nei loro incontri,che si svolgono il sabato pomeriggio dalleore 15 alle ore 17, i ragazzi portano avantiun cammino seguendo una tematica cheporta ad una crescita sia personale checollettiva, senza tralasciare mai i momentidi svago e di divertimento!Quest’anno il gruppo è stato molto lieto di

accogliere sette nuovi giovani, che si sonosubito mostrati interessati e pronti ad in-traprendere il percorso dei Ministranti conimpegno. Per questo, domenica 3 marzo,questi ragazzi si sono trovati protagonistidella celebrazione: essendo sottoposti alrito della vestizione hanno deciso di rispon-dere un deciso “Sì”, facendo sentire forte-mente la loro presenza alla comunità.Inoltre, nella stessa giornata è stata con-segnata ai nuovi educatori la Croce, segnodella loro costanza e perseveranza nelservizio.

Facciamo a tutti i migliori auguri per questoinizio di cammino!

Ecco i nomi dei nuovi ministranti:Sara Piu Noemi Andeloro Michelle Bruno Francesca Robustelli Benjamin Pedone Andrea Valle Asia Valle Diego Passamonti Giorgia Rippo

3

RITIRO SPIRITUALE CON LA BIBLISTA DOTT.SSA ANNAMARIA CORALLO:TEMA CENTRALE L’ACQUA

RITIRI

Dal murale del texano James JeanKetnet, dipinto sulla facciata dellachiesa cattolica del Sacro Cuore di

Gesù, è partita la riflessione sulla Quaresimatenuta domenica 10 marzo dalla biblista,ormai una compagnia rassicurante, dotto-ressa Annamaria Corallo per gli esercizi spi-rituali che si tengono nei “momenti forti”del periodo liturgico, cioè Natale e Pasqua.Così con la foto colorata e bellissima diquesto disegno si è entrati subito nel cuoredelle meditazioni: l’acqua, coniugata in molteversioni. Si è partiti con l’acqua della vita:Battesimo di Gesù dal Vangelo di Giovanni.“Veniva dalla Galilea distretto vicino ai pa-gani...è uno straniero”! Importante essereamati per quello che siamo! Quindi il disegnosuccessivo ci interroga: Maria alle nozze diCana e anche qui numerosi riferimenti al

Vangelo (Giovanni, il libro del Siracide) ilvino come elemento necessario per megliospiegare l’arrivo del Messia come momentodi festa; con le 6 giare destinate al cultoquindi un certo modo di interpretare le Scrit-ture. Terza scena la Samaritana (sempreGiovanni ancora l’acqua, tema centrale deltesto) segno di energia di Dio, lo spirito,l’amore… “Tu diventerai una fonte zampil-lante…”, la nostra quaresima vissuta dunquecome preghiera, missione. Quarta scena ilbicchiere dato all’uomo che ara la terra(Matteo 10, 42); ancora discorso missionariocon l’acqua fresca che presuppone unacura, un impegno, discorso missionario incui io annuncio e mi prendo cura dell’altromentre le mie azioni raccontano il volto diDio. Quinta scena (Matteo 6- 45/51) sulleacque: ma è un lago o il mare? la nostra

quaresima come lotta contro le tentazionitra cui quella di non darsi troppa importanza,di non sentirsi al centro del mondo. Ultimascena bella e significativa la lavanda deipiedi da parte di Gesù: Lui figlio di Dio che sifa servo e umile con gli altri; il Maestro cheoffre il suo servizio non tra uguali: unalezione indimenticabile di amore e umiltà.

Page 4: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

I GIOVANI DELLA NOSTRA PARROCCHIA ALLA GMG DI PANAMA GMG

4

«Q uando un sogno te lo sudi,quando ti impegni per rea-lizzarlo niente può essere in

grado di rovinarlo. Il nostro sogno è stato adir poco perfetto. Non riuscivamo a trattenerel’emozione, stavamo veramente andandodall’altra parte del mondo. Sveglia alle3.30, partenza alle 4.00, aereo alle 7.40.Atterriamo alle 16.30 (orario panamense),e ad aspettare troviamo la nostra famigliaospitante, che ci ha accolto con gioia, grandisorrisi e tanta felicità! Questa famiglia nonè stata una famiglia “normale”, e di sicuroha contribuito a rendere questa esperienzaindimenticabile! Ci ha aiutato ad integrarcie non ci ha fatto mai mancare niente,proprio come se fossimo a casa nostra. Laprima notte eravamo esausti e siamo subitoandati a dormire, ma la mattina ci siamosvegliati carichi e pronti per scoprire cosaci aspettasse. Nelle tre catechesi svolteabbiamo trovato negli altri giovani a volteuno spunto per nuove riflessioni, ma so-prattutto tanta voglia di crescere! Nei nostriocchi era chiaro e palese che eravamo lìper un motivo: un motivo forte che ci hapermesso di vivere al meglio e con impegnoquesta avventura. In linea con le catechesiproposte, c’è stato il cammino di riflessionecon Don Domenico, che ci ha portato amaturare nuove consapevolezze sulla nostrasingola persona e sul rapporto con il gruppo.

Abbiamo appreso che ogni azione determinauna reazione e che quindi ogni nostro gestodeve essere sempre pensato nel rispettodell’altro che ci accompagna. Noi giovanisiamo stati l’uno il bastone dell’altro e perquesto anche nei brutti momenti non cisiamo mai sentiti abbandonati. La libertàdeve essere il punto fermo delle nostre re-lazioni, ci dobbiamo alzare e avere coraggio;senza paura, un piede davanti all’altro arri-veremo dove desideriamo! Prossima tappa:Lisbona!» Questi erano i nostri obiettivi peril viaggio:«Per questo viaggio metto nella valigia tantoentusiasmo e tanta voglia di crescere nellafede e nelle relazioni»«Considero questo viaggio un punto di par-tenza per iniziare ad essere presente nonsolo fisicamente ma donando me stessa algruppo»«L’obiettivo per questa JMJ è iniziare adavere relazioni vere guardando l’animadella persona essendo me stesso»«Con questa esperienza voglio potenziare ivecchi rapporti, togliendo i freni inibitoriche limitano le dimostrazioni di affetto, esoprattutto creare nuovi legami con questiprincipi»«Spero di trovare un po’ di serenità e di rin-graziare Dio per quanto ricevuto»«n questo viaggio vorrei imparare a mettermiin secondo piano per l’altro, non solo quando

posso e soprattutto non solo quando voglio»«Essere pronto e presente per chi è inviaggio con me»«Il mio obiettivo è di non essere più unapresenza-assenza, quindi oltre ad ascoltaremi impegnerò ad essere un elemento delgruppo molto più attivo e partecipe»«In questo viaggio vorrei imparare a essereun punto di riferimento per gli altri durantei momenti di difficoltà e in situazioni im-portanti»«Aprirmi all’altro per quello che sono, sco-prendo così più di me e creando relazionisincere»«Il mio obbiettivo è quello di crescere carat-terialmente e rompere gli schemi di ognigiorno»«Io in questo viaggio vorrei essere capacedi trasmettere libertà al prossimo»

Ester Cignittti

Page 5: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

5

R eso noto il messaggio del Pon-tefice per la Quaresima 2019,sul tema: “L’ardente aspetta-

tiva della creazione è protesa verso larivelazione dei figli di Dio”. Il documentoreca la data del 4 ottobre, festa di SanFrancesco di Assisi.

BARBARA CASTELLI – Città del Vaticano“Abbandoniamo l’egoismo, lo sguardofisso su noi stessi, e rivolgiamoci alla Pa-squa di Gesù; facciamoci prossimi deifratelli e delle sorelle in difficoltà, condi-videndo con loro i nostri beni spirituali emateriali”. E’ uno dei passaggi chiavedel messaggio di Papa Francesco per laQuaresima 2019. Partendo da un ver-setto della Lettera ai Romani, il Ponte-fice ribadisce che il tempo che precedela Pasqua deve essere l’occasione peraccogliere “nel concreto” nella propriavita “la vittoria di Cristo sul peccato esulla morte”, attirando così “anche sulcreato la sua forza trasformatrice”.

DIGIUNO, PREGHIERA, ELEMOSINASe la Quaresima del Figlio di Dio “è stataun entrare nel deserto del creato perfarlo tornare ad essere quel giardinodella comunione con Dio che era primadel peccato delle origini”, i cristiani sonochiamati a “incarnare più intensamentee concretamente il mistero pasquale

nella loro vita personale, familiare e so-ciale”, in modo speciale attraverso “il di-giuno, la preghiera e l’elemosina”.Digiunare, scrive Papa Bergoglio, vuoldire rinunciare alla tentazione di “divo-rare” tutto per “saziare la nostra ingordi-gia”; pregare significa “saper rinunciareall’idolatria e all’autosufficienza del no-stro io”; e fare elemosina ci aiuta a“uscire dalla stoltezza di vivere e accu-mulare tutto per noi stessi, nell’illusionedi assicurarci un futuro che non ci appar-tiene”. Su questi binari, è possibile “ritro-vare la gioia del progetto che Dio hamesso nella creazione e nel nostrocuore”: l’amore, unica sorgente della“vera felicità”.

IL “TRAVAGLIO” DELLA CONVERSIONEIl cammino verso la Pasqua, dunque, cichiama “a restaurare il nostro volto e ilnostro cuore di cristiani, tramite il pen-timento, la conversione e il perdono”,una chiamata che coinvolge tutta la“creazione” a uscire “dalla schiavitùdella corruzione per entrare nella libertàdella gloria dei figli di Dio”.Questa “impazienza”, questa attesa delcreato troverà compimento quando simanifesteranno i figli di Dio, cioè quandoi cristiani e tutti gli uomini entrerannodecisamente in questo “travaglio” che èla conversione.

LA FORZA DISTRUTTIVA DEL PECCATONel documento, il Pontefice chiarisce che“se non siamo protesi continuamenteverso la Pasqua, verso l’orizzonte della Ri-surrezione, è chiaro che la logica del tuttoe subito, dell’avere sempre di più finisceper imporsi”. Una volta spezzata la “comunione conDio”, si viene anche a “incrinare” il rap-porto degli esseri umani con l’ambientein cui sono chiamati a vivere, un giardinodivenuto deserto.Si tratta di quel peccato che portal’uomo a ritenersi dio del creato, a sen-tirsene il padrone assoluto e a usarlonon per il fine voluto dal Creatore, maper il proprio interesse, a scapito dellecreature e degli altri.Quando l’uomo decide di abbandonare“la legge di Dio”, “la legge dell’amore”,inevitabilmente si afferma “la legge delpiù forte sul più debole”.Il peccato che abita nel cuore del-l’uomo (cfr Mc 7,20-23) – e si manife-sta come avidità, brama per unosmodato benessere, disinteresse per ilbene degli altri e spesso anche per ilproprio – porta allo sfruttamento delcreato, persone e ambiente, secondoquella cupidigia insaziabile che ritieneogni desiderio un diritto e che prima opoi finirà per distruggere anche chi neè dominato.

PAPA FRANCESCO: IN QUARESIMA I CRISTIANI VIVANO IL TRAVAGLIO DELLA CONVERSIONE

QUARESIMA

Page 6: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

CORSI FINE CORSO PER LA PREPARAZIONE AL MATRIMONIO: UN TRATTO DISTRADA COMUNE DI VITA ED ESPERIENZE

DTra abbracci, saluti e qualche la-crima di commozione si è conclusosabato 16 marzo, nella chiesa

San Francesco d’Assisi di Marina di Cer-veteri, dopo una giornata di ritiro spirituale,il corso dei fidanzati che hanno deciso diconvolare a nozze durante l’estate, ac-compagnati dalle coppie sposate che perdue mesi li hanno seguiti e supportati.Giovani, alcuni già conviventi da tempo econ figli, si sono affacciati curiosi e forseanche un po’ intimiditi all’inizio al percorsoche dovevano intraprendere tutti i venerdì,senza sapere in che cosa consistesseroeffettivamente gli incontri. Invece lungotutto il periodo riunione dopo riunione, te-stimonianza dopo testimonianza le coppiedi fidanzati si sono lasciati trascinare dauna corrente di simpatia, semplicità e au-tenticità che evidentemente hanno saputotrasmettere le coppie sposate ormai daanni. Che con la loro lunga esperienza allespalle hanno avuto la capacità di affrontare

difficoltà, periodi non sempre rose e fioricon gradini da salire, strade tortuose dafare, costellate sempre però dalla certezzache Lui non ha mai fatto mancare il Suoappoggio. Perciò il parroco Don Domenicoha insistito (e non poteva essere altrimenti)sull’aspetto imprescindibile di rendere que-sto Sacramento una parte integrante nellavita della coppia. «Senza Dio non si va danessuna parte e senza la Fede tutte lecolline diventano montagne da scalare».Nel giorno di chiusura, prima di un lauto eben organizzato pranzo, le coppie si sonoritrovate in una location già utilizzata nelpassato, le Querce Incantate, al Sasso,dove immersi in una natura in fiore e il si-lenzio totale si è avuto modo di discuteredi vari aspetti, compreso il rito stesso delmatrimonio, puntellato di simpatiche battuteda parte del parroco, che ha alleggeritocosì l’atmosfera di studio e riflessione chesi era creata. In mattinata, dopo la colazioneconsumata tutti insieme, introdotti dalla

sempre valida presentazione del dottorDaniele Medaino, esperto archeologo, unlungo ed esauriente excursus sul matri-monio e la famiglia nei secoli. Fino ad arri-vare ai dipinti e sculture dei giorni nostri.E una certezza: nonostante questi nostritempi resi così velocizzati e fagocitati dal-l’avvento delle nuove tecnologie ha ancorasenso sposarsi e creare una famiglia. Laconferma nella Santa Messa delle ore 18:le coppie in compagnia dei propri genitorisi sono presentati di fronte a tutta la Co-munità parrocchiale con l’intento sincerodi non disperdere la ricchezza di umanitàed esperienze accumulate in queste riunionie perciò si sono profusi in ringraziamentie apprezzamenti per il lavoro svolto dal-l’equipe. Tanti auguri e lunga vita agli sposiValentina e Cristiano, Sara e Giuseppe,Marco e Pamela, Chiara e Leonardo, Valeriae Giuseppe, Sabrina e Attilio!

La Redazione

6

Page 7: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

7

SUGLI EFFETTI DELLA SEPARAZIONE DEI CONIUGI E DEL DIVORZIO DIRITTI

Una lettrice del nostro giornalinoci ha scritto per sapere la diffe-renza fra separazione e divorzio

e soprattutto quali sono le conseguenze inpratica cui va incontro una persona chedecide di fare scelte del genere.

DDiritto al mantenimentoOrbene, la separazione e il divorzio inci-dono in misura differente su diritti e obbli-ghi dei coniugi. Quelli che meritanomaggiore attenzione, sono il diritto al man-tenimento, i diritti successori, la pensionedi reversibilità e il trattamento di fine rap-porto.Va premesso che solo con il divorzio si scio-glie il vincolo matrimoniale in sede civilementre per il diritto canonico vale il princi-pio della indissolubilità del matrimoniosalvo eccezioni, ravvisabili in quelle situa-zioni in cui lo stesso può essere annullato,come ad esempio nel caso classico di ce-lebrazione delle nozze effettuata in pre-senza di una provata riserva mentale diuno degli sposi circa il valore vincolante del-l’impegno coniugale “vita natural durante”o la dispensa pontificia per il matrimoniorato e non consumato.Va anche ricordato, che la separazione èquella condizione, per così dire di attesa(sei mesi decorrenti dalla comparizione deiconiugi avanti il Presidente del Tribunale odel raggiunto accordo, in sede di negozia-zione assistita per le separazioni consen-suali (quelle in pratica si svolgono inComune), in cui si trovano gli sposi, prope-deutica allo accertamento che non vi siastata riconciliazione. In buona sostanza, separazione e divorziosono due istituti con finalità profonda-mente diverse. La separazione determina,infatti, la sospensione del rapporto, chepuò sfociare in una riconciliazione o nel di-vorzio: quest’ultimo, invece, scinde defini-tivamente il vincolo matrimoniale tramarito e moglie.Quanto al diritto al mantenimento del co-niuge separato o divorziato, spesso si con-fonde fra assegno alimentare, assegno dimantenimento e assegno divorzio asso-ciando, nel linguaggio comune, i terminisuddetti indifferentemente all’uno od all’al-tro istituto giuridico.Da tempo la giurisprudenza, soprattuttodella Cassazione, è intervenuta sulla deli-cata questione, che incide sulla vita dimolte persone dettando, soprattutto dopola famosa sentenza delle Sezioni Unite delmese di luglio del 2018, alcune regole, invia generale così sintetizzabili:1) L’assegno di mantenimento mira a pre-servare, al coniuge meno benestante, lo

stesso tenore di vita che aveva durante ilmatrimonio. Se dunque, il coniuge separatonon ha redditi adeguati a farlo, dovrà inter-venire l’altro coniuge più abbiente, sullabase di quella uguaglianza morale e giuri-dica che regola i rapporti fra due personesposate, dato che la separazione, a diffe-renza del divorzio, non produce l’effetto direndere inefficace il vincolo matrimoniale,almeno fin quando non viene richiesto edottenuto il provvedimento di divorzio.2) L’assegno di divorzio, invece, si fondasul criterio della autosufficienza economicae dell’autoresponsabilità e non deve più ga-rantire (secondo la ormai famosa sentenzadella Cassazione del 10.5.2017 n.11504)il mantenimento dello stesso tenore di vitamantenuto in costanza di matrimonio. Ra-gion per cui, se il coniuge con il reddito piùbasso ha la possibilità di mantenersi dasolo, ed ancorché risulti disoccupato, sia ingrado di lavorare, per età e condizioni di sa-lute, non potrebbe pretendere alcunchédall’altro coniuge. Da quanto appena dettosi ricava la seguente conclusione: l’asse-gno di separazione ha lo scopo di equipa-rare la situazione economica dei coniugiche, in quanto tali, sono ancora soggetti,anche se in forma più attenuata, alle regoledella solidarietà coniugale dettate dal Co-dice Civile, laddove l’assegno di divorzioconsegue allo scioglimento del matrimonioche, in quanto idoneo a recidere ogni rap-porto personale e patrimoniale, trova fon-damento in un generico principio disolidarietà post-coniugale. V’è da precisare, comunque, che il sud-detto criterio dell’autosufficienza econo-mico è stato temperato con la ormainotissima sentenza della Cassazione, pro-nunciata a Sezioni Unite, del luglio 2018 laquale ha stabilito la possibilità del giudicedi “personalizzare” l’assegno di divorzio te-nendo conto del ruolo che il coniuge ha

avuto in ambito familiare. Ciò significa, cheil Tribunale, investito di una questione di at-tribuzione dell’assegno divorzile ad uno deiconiugi divorziati, potrà valutare tuttequelle situazioni cui uno degli ex coniugi, ri-nunciando alla propria carriera per dedi-carsi alla famiglia, ha permesso all’altro dimigliorare la propria posizione economica.Di tale incremento di ricchezza la ex moglieo l’ex marito hanno diritto di essere ricom-pensati con l’assegno divorzio che, perquesto, assume principalmente una fun-zione perequativa/ compensativa.3) L’assegno alimentare si caratterizza, adifferenza degli altri due, per consistereuna misura di sostegno che deve essereversata ai familiari più stretti in condizionidi reale stato di bisogno. All’obbligo di pre-stare gli alimenti, prescrive l’art. 433 C.C.,devono provvedere, nell’ordine: a) il co-niuge; b) i figli anche adottivi e, in loro man-canza, i discendenti prossimi; c) i genitori,e, in loro mancanza, gli ascendenti pros-simi, gli adottanti; d) i generi e le nuore; e)il suocero e la suocera; f) i fratelli e le so-relle germani od unilaterali, con prece-denza dei germani sugli unilaterali. Inconclusione, se la finalità dell’assegno dimantenimento nella separazione è quelladi garantire lo stesso tenore di vita al co-niuge con il reddito più basso, nell’assegnodivorzio essa risiede nel consentire l’auto-sufficienza economica a chi lo chiede, incui la adeguatezza dei mezzi all’uopo ne-cessari va valutata anche in relazione aquel che si è contribuito a realizzare in fun-zione della vita familiare e che, cessato ilvincolo, produrrebbe effetti vantaggiosisolo per una parte. L’obiettivo dell’assegnoalimentare è invece quello di togliere unapersona da una condizione di disagio e ri-schio di sopravvivenza. (continua...)

Avv. Antonio Arseni

Page 8: ANNO XIV DOPO IL CHIASSO E GLI ... - Marina di Cerveteri · bisogno di Cristo, la nostra nullità e il tutto di Dio, è un esercizio di umiltà non angoscioso. Con questo gesto si-gnificativo

Gli Uffici della Segreteria sono aperti: ORARIO INVERNALE (ottobre/maggio)- la mattina dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.30 alle 12.30- il pomeriggio dal Lunedì al Venerdì dalle ore 15.30 alle 18.30.

Telefono e Fax: 06.9902670

E-mail segreteria: [email protected] sito: [email protected] onlus: [email protected]

Sito: www.parrocchiamarinadicerveteri.itwww.diocesiportosantarufina.it

PER INVIARE MATERIALE RIGUARDANTE IL GIORNALINO “CRESCERE INSIEME”E-mail redazione: [email protected] - Cell. 329 1589649

AVVISI BACHECA

8

APPUNTAMENTI

La nostra Comunità parrocchiale si ap-presta a vivere, anche quest’anno, iltempo di Quaresima. Si tratta di unatappa essenziale del nostro camminocristiano e per questo a voi tutti, opera-tori pastorali, viene inviato questoMEMO con gli appuntamenti da non di-menticare. Tutto il Consiglio Pastorale,con il suggerimento e la guida di Don Do-menico, si augura che questi appunta-menti comunitari possano esserepartecipati da tutti coloro che svolgonoattivamente un servizio nella Parrocchiaperché il nostro operare sia continua-mente motivato dalla nostra sincerafede in Cristo.

Sabato 6 Aprile - MUSICA E SACRASCRITTURA - ore 19.00 in Chiesa la Co-rale di Cerveteri Ricci Bitti insieme al mu-sicista Marco Luchetti ci guideranno adun momento di arte e fede con musicae lettura dal vivo di alcuni brani biblici.

Domenica 7 Aprile - DOMENICA DELDONO - l’Equipe fidanzati, Giornalino,Sito WEB ci aiuteranno a trascorrere unaDomenica insieme, continuando la no-stra riflessione sulla vita di San France-sco.

DOMENICA DELLE PALME 14 aprile 2019

Ore 08,30 S. Messa

Ore 10,30 Raduno dei fedeli nei pressi della Pro-Loco Benedizioni delle Palme seguita dalla processione verso la Chiesa

Ore 11,00 S. Messa N.B. Le palme benedette saranno distribuite durante

Ore 18,00 S. Messa

LUNEDÌ SANTO 15 aprile 2019

Ore 18,00 S. Messa

Ore 21,00 Celebrazione Penitenziale di fine Quaresima. Durante il rito numerosi sacerdoti saranno a disposizione per le confessioni individuali

MARTEDÌ SANTO 16 aprile 2019

Ore 09,00 Santa Comunione agli ammalati

Ore 18,00 Santa Messa

Ore 21,00 I Lettori, il Coro e tutta la Comunità, sono invitati alle prove delle letture e dei canti per le Celebrazioni Pasquali.

MERCOLEDÌ SANTO 17 aprile 2019

Ore 17,00

Santa Messa Crismale - in Cattedrale a La Storta con benedizione degli Oli presieduta dal nostro Vescovo. Tutta la comunità è invitata a partecipare. N.B. In que-sta giornata non sono celebrate Sante Messe in alcuna Parroc-chia perché tutti i sacerdoti concelebreranno con monsignor Ve-scovo e rinnoveranno le loro promesse sacerdotali.

Ore 21,00 Incontro e preparazione della Via Crucis

GIOVEDÌ SANTO 18 aprile 2019

Ore 18,00

durante la quale si svolgerà

sione per la Reposizione del SS. Sacramento con inizio

Ore 21,30 Ore 23,00

Adorazione comunitaria guidata dai Giovani: I momenti di preghiera che seguiranno devono essere per-sonali e silenziosi, come suggerisce la Tradizione della Chiesa, fino alle ore 15,00 del giorno successivo N.B. Anche durante la notte la chiesa resterà sempre

VENERDI SANTO 19 aprile 2019

Ore 09,00 Confessioni fino alle ore 12,30

Ore 15,00 Celebrazione della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo.

Ore 21,00

Solenne Via Crucis : Avrà inizio in Chiesa e continuerà in Piazza Morbidelli.

N.B. Obbligo del digiuno e astinenza dalle carni per tutto il giorno

SABATO SANTO 20 aprile 2019

Ore 07.30 Adorazione della Santa Croce

Ore 09.00 Ora della Madre: preghiera

Ore 10,00 Confessioni fino alle ore 12,30

N.B.

Dalle ore 13.00 e per tutto il pomeriggio la chiesa resterà chiusa perché è necessario prepararla per la Veglia di Pa-squa. Sempre nel pomeriggio per motivi organizzativi non ci saranno sacerdoti a disposizione per le confessioni.

Ore 22,30 Solenne Veglia di Pasqua Al termine momento di festa in Oratorio per lo scambio degli Auguri

PASQUA DI RESURREZIONE 21 aprile 2019

Ore 08,30 S. Messa

Ore 09,15 Benedizione dei cibi in Chiesa.

Ore 11,00 S. Messa

Ore 18,00 S. Messa

LUNEDÌ DELL NGELO 22 aprile 2019

Ore 18.00 S. Messa Pasquetta insieme