Anno XIII Numero 1 Gennaio 2011 - Società del Quartetto ...tone “Lupin III” nel quale si...

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Anno XIII Numero 1 Mensile in A.P. 70% C.P.O. Vicenza Gennaio 2011

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Anno XIII - Numero 1 Gennaio 2011coordinamento editorialeGiovanni CostantinicollaboratoriFilippo LovatoPaolo MeneghiniAndrea ScarparifotoLuca ZanonimpaginazioneGuido Zovicoper le altre foto l’Editore è a disposizione di quanti provassero diritti di Copyright

Periodico di cultura, musica e spettacolodella Società del Quartetto di VicenzaDirettore Resp.: Matteo SalinEditore: Società del Quartetto di VicenzaRedazione: vicolo cieco Retrone, 24 Vicenza - Tel. 0444/543729 Fax 0444/543546http//:www.quartettovicenza.orgemail:[email protected] iscritto al registro Stampa del Tribunale di Vicenza n. 977Stampa: Tipografia Pavansu carta Cyclus offset da 90 g/mqTiratura 3000 copie

Per questo numero si ringrazia: Cristina Marin (Gallerie di Palazzo Leoni Montanari)

Paolo PigatopresidenteRiccardo De Fonzovice presidentePiergiorgio Meneghinidirettore artisticoAntonino Manganotesoriere

consiglieriDonata Folco Zambelli CattaneoPaolo CaoduroFabio PupilloLuca Trivellato

revisori dei contiAntonio Dal Maso

organizzazioneGiovanna ReghellinamministrazioneSandro Pupilloaffari generaliGiovanni Costantiniprogetti e comunicazioneMaria Carolina di Valmaranarelazioni esterne

ufficio stampaPaolo Meneghini Tro

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MusicaMeseGo mal a ‘n brass, Go!di Filippo Lovato 4MusicaMeseVi.Vr.e, pour la musique di Andrea Scarpari 6DomenicaMusicaDomenico vi aspetta a teatro!di Paolo Meneghini 10Registri&NoteMusica di ieri, storia di oggia cura di Giovanni Costantini 12EchiAddio, barone della musicaa cura di Giovanni Costantini 14TracceFuochi d’artificio musicalidi Filippo Lovato 15

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taNessuno sa cosa sarà. Scuserete la banalità della consi-derazione, ma la fine di un anno e l’inizio di unonuovo (o semplicemente di un altro?) porta con sé

delle aspettative alle quali è sempre più difficile risponderecon altrettante certezze.E se nessuno sa cosa sarà, nessuno può dire cosa sbaglia ecosa intuisce nelle scelte di ogni giorno quella parte di popo-lazione che guarda al domani. Dopo la generazione della“meglio gioventù” sta cercando di ritagliarsi un po’ di storiaanche la generazione della “gioventù alla meglio”, sospesatra le promesse della globalizzazione e la paura della perditadi identità.Vi.Vr.e, il titolo della maratona pianistica in cartellone a gen-naio, sta per Vicenza e Verona, le due città che hanno unitogli intenti in questo progetto, assieme all’AccademiaPianistica di Imola. Ma Vivre, in francese, vuol dire “vivere”, enon c’è dubbio che quest’esperienza sia ricca di vita, da quelladei compositori celebrati – Chopin e Schumann, dall’esistenzabreve ma piena di musica – a quella dei giovani interpreti: iloro volti freschi fanno da contraltare ai severi lineamenti deicompositori, e le loro mani ci regaleranno le note di questidue geni svecchiate dalle imbalsamature del tempo.Il punto è che la musica “vecchia” ci parla attraverso di chioggi la suona. Sotto questo auspicio nasce anche “E se chie-dessimo a Beethoven?”, ciclo di incontri a Palazzo LeoniMontanari tra la musica e gli studenti, tra i musicisti interpre-ti e le nuove leve, senza confini di argomento e intelletto.In definitiva, questo Musicare presenta 3 cartelloni. Il primo,a pagina 8, espone il programma della maratona pianistica dicui abbiamo appena parlato; il secondo, nella pagina affian-co, è quello dei Conerti della Domenica 2011 che, tra sogni,immagini e morali, parla il linguaggio semplice, artistico esempre vero dei bambini. Infine, a pagina 13, il programmadegli incontri a Palazzo Leoni Montanari, con Filippo Faes, glistudenti delle scuole, i compositori di ogni tempo.Buon ascolto, e buon anno, a chi ci seguirà. ●

Giovanni Costantini

In copertina:Shizuka Susanna Salvemini, pianista, nata nel 1989 a Terlizzi (Bari):è una dei sei interpreti della maratona pianistica Vi.Vr.e.

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No, il nome non deriva da qualche esoti-co ensemble, dall’orchestra di percus-sioni balinese (che si chiama gamelan)

o dalle fanfare messicane. Inutile anche cercareriferimenti dotti, per capire da dove venga quelnome, “Gomalan Brass”. La spiegazione l’hadata Marco Pierobon, una delle due trombe delquintetto di ottoni che si esibirà dalle ore 20.30mercoledì 12 gennaio al Comunale di Vicenza.Dopo un applaudito concerto al teatro Rossettidi Vasto, lo scorso febbraio, Pierobon rivela algiornalista Benito Mascitti che “Gomalan Brass”si legge “Go mal a ‘n brass” ovvero “ho male a unbraccio” in dialetto parmense. Un altro scherzo?Mah!Di certo il braccio deve davvero cominciare adolere dopo aver sostenuto per più di un’ora unatromba o un trombone, il corno o la tuba. Ma inquesto gioco di parole sta il segreto dei Gomalan(oltre al citato Pierobon ci sono l’altra trombaMarco Braito, il cornista Nilo Caracristi, Gian-luca Scipioni al trombone e Stefano Ammannati,la tuba). Il nome cela quasi una doppia identità.C’è il quintetto d’ottoni (Brass quintet, per l’ap-punto) Gomalan composto da cinque seri pro-

fessionisti, distintisi in concorsi internazionali,prime parti di varie orchestre, in certi casi docen-ti di conservatorio, animatori di masterclass, ilquintetto che nel 2001, a soli due anni dalla suanascita, si piazza al primo posto nel concorsointernazionale Città di Passau, prestigiosissimacompetizione per chi suona gli ottoni. E poi c’èil “Go mal a ‘n brass” ensemble di cinque bril-lanti strumentisti onnivori che compilano pro-grammi eterodossi, a base di canzoni di Busca-glione, brani di musical, musiche da film e sigledi cartoni animati arrangiate per ottoni, che rias-sumono l’Aida in cinquantacinque minuti (com-presi costumi e recitazione a cura del quintetto),che coinvolgono il pubblico sul palco e non lesi-nano battute, lazzi e scherzi, che registrano instreaming i loro concerti e confessano, per boccasempre di Pierobon, che “alla base di tutto c’è ilgrande divertimento per quello che facciamo”.Perché suonare in orchestra, pur essendo moltoprestigioso, “non lascia la libertà di scegliere lamusica e di interpretarla in maniera personale”.Il loro sito (www.gomalanbrass.com) rendeun’idea piuttosto chiara di quello che combina-no i cinque sul palco. E non stupisce che i loro

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Il quintetto di ottoni italiano che, nonostante il “male al braccio”, si diverte e fa divertire

Go mal a ‘n brass, Go!Musica da film e dai cartoni, ma anche Cajkovskij, Orff, Basie: “Uno show dall’inizio alla fine”

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concerti registrino con lusinghiera frequenza iltutto esaurito. Perché “il nostro spettacolo –come suggerisce Caracristi – è uno show, dal-l’inizio alla fine”.L’incipit del concerto vicentino è affidato al ce-leberrimo “Olympic fanfare and theme” di JohnWilliams con cui si aprirono i giochi olimpici diLos Angeles nel 1984. A seguire “Swing!”,sempre di Williams, dalle musiche per il film“1941 – allarme a Hollywood”, una commediadi Spielberg sul “pericolo giallo” con Dan Ayk-royd e John Belushi. Si può ben dire che il com-positore statunitense, pluripremiato con l’Oscarper la miglior colonna sonora originale, è unfavorito del Gomalan. Il quintetto ha eseguitoarrangiamenti anche delle sue musiche per laserie “Guerre stellari”, per “Schindler’s List”, ivari “Indiana Jones”, “E.T.”, “Superman”, “In-contri ravvicinati del terzo tipo” e chissà cos’al-tro. Dopo Williams si passa a Stravinskij, al fi-nale del balletto “L’Uccello di fuoco”, scenamaestosa condotta in un vertiginoso crescendodi cui gli ottoni, anche nella versione originale,sono protagonisti. Qui, ovvio, gli ottoni devonofare tutte le parti in commedia, ma della pirotec-

nica orchestrazione del russo pare si perda poco.Quindi “O fortuna”, l’incipit dei “Carmina Bu-rana” nella versione di Carl Orff, e due coinvol-genti pezzi del compositore veronese MarcoOttolini, “Noche de Rumba” e “Per Lisa”. Poisi ritorna al Romanticismo, alla suite dal balletto“Lo schiaccianoci” di ?ajkovskij che, non si rie-sce a immaginare come, sarà trasformato in unbrano per ensemble di ottoni. E dal russo si saltaal jazz con “Brass Basiecs” una rielaborazionedi Marco Pierobon su temi e invenzioni di unraffinatissimo compositore qual è stato l’altroaristocratico della musica americana per eccel-lenza, William “Count” Basie.A conclusione due brani più noti ai giovani, iltema de “The Simpsons” di Danny Elfman, lasigla del geniale e longevo cartone animato conla famiglia gialla inventato da Matt Groenig, eun arrangiamento della colonna sonora del car-tone “Lupin III” nel quale si fondono il valzerdella sigla scritto da Franco Micalizzi e interpre-tato dall’orchestra Castellina–Pasi e le musichecomposte da Yuji Ohno. ●

Filippo Lovato

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Mercoledì 12 gennaio 2010ore 20.30 Teatro ComunaleClassics on BrassGomalan Brass QuintetGraziano Colella, percussioni

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L a celebrazione di un anniversario serve aconservare, e se necessario rinforzare, lamemoria di un evento passato che abbia

segnato una fase storica, una svolta culturale oqualche scoperta cruciale nell’evoluzione dell’uo-mo o di un popolo. Le date acquisiscono in talcaso un valore quasi simbolico, anche nel campodella musica: se nel 2000 ad esempio si celebraro-no i 250 anni dalla morte di J.S. Bach e quel 1750che convenzionalmente chiuse l’era musicale delbarocco, nel 2010 sono stati ricordati due fra gliautori più rappresentativi ed amati del Roman-ticismo, Fryderyk Chopin e Robert Schumann.I due compositori nacquero a distanza di circa 3mesi e 700 km nel 1810, il primo presso Varsaviaed il secondo in Sassonia: le loro opere manife-stano molti dei tratti peculiari della musicaromantica, come la predilezione per il pianofortee l’espressione di un proprio sentimento, taloraprofondamente intimo, talvolta traboccante dipassione, ma sempre impregnato di una fortissi-ma carica emotiva.Schumann affiancò all’attività di compositore edirettore, non sempre apprezzate in vita, la pro-fessione di critico: in queste vesti espresse piùvolte, e forse primo fra tutti, un giudizio positivosul coetaneo musicista polacco, fin dalla sua op.2 (le Variazioni sull’aria “Là ci darem la mano”);la reciproca stima fra i due culminò in un incon-tro a Dresda nel 1835.La Società del Quartetto di Vicenza e l’Accade-mia Filarmonica di Verona hanno scelto di cele-brare insieme il doppio bicentenario, con un dop-pio appuntamento il 30 e 31 gennaio prossimi:sul palco del Comunale (e in contemporanea alFilarmonico) si alterneranno sei giovani pianisti,tre per ogni serata, con l’intento di proporre alpubblico una sorta di compendio delle opere pia-nistiche dei due autori. Il programma è ricchissi-mo e vuole dare un quadro abbastanza esaurientedelle composizioni pianistiche che Chopin eSchumann produssero nel corso della loro vita:mazurche, preludi, scherzi, ballate, valzer per ilprimo, le celebri raccolte di pezzi brevi per ilsecondo, manifesti di quella poetica assoluta-mente personale costituita da piccole immaginiperfettamente compiute in se stesse.

L’esecuzione è affidata agli allievi dell’Accade-mia Pianistica di Imola, istituzione fra le più pre-stigiose in Italia per l’alta formazione musicale:ai giovani talenti spetta il compito di interpretarequesti grandi classici, cercando un punto d’incon-tro fra le note scritte quasi due secoli fa e la sensi-bilità maturata nel mondo contemporaneo. È l’o-biettivo che si prefigge il direttore dell’Accade-mia, il maestro Franco Scala: “Nella preparazio-ne dei concerti chopiniani, i docenti hanno sem-plicemente accompagnato i musicisti, […] perscoprire come il mondo d’oggi abbia influenzatol’espressività dei giovani impegnati a cantare lenote di Chopin.”Non si tratta quindi di offrire una vetrina allenuove leve di pianisti, ma di comprendere dovesi diriga l’evoluzione dell’interpretazione, allon-tanandosi magari dalle impostazioni più tradizio-nali e collaudate.I pianisti che si succederanno alla tastiera vanta-no curricula di rilievo: fra loro annoveriamo unpremio Venezia (Antonio Di Dedda) e una finali-sta al premio Czerny di Praga (Chiara Opalio),solo per citare i riconoscimenti più noti, ma nonsono da meno Alessandro Tardino, premio comemigliore diplomato nella regione Lazio (2006),Shizuka Susanna Salvemini, premio Città diCamerino a soli undici anni, e Andrè Gallo, duevolte vincitore del concorso “A.M.ACalabria” egià attivo concertista in tutta Italia. Al posto del-l’indisponibile Alessandro Taverna, la rassegnapropone l’interpetazione di Alberto Nosè, piani-sta oramai maturo, già membro di giuria delle

Vicenza-Verona: Società del Quartetto e Accademia Filarmonica unite nel ricordo di Chopin e Schumann

Vi.Vr.e, pour la musique Vivere per la musica: sei giovani pianisti celebrano due geni dall’esistenza breve ma ricca di musica

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prove prelimiari del concorso Chopin di Varsaviadel 2010.Concertisti giovani per compositori giovani: seinfatti oggi i musicisti diventano famosi in etàadulta e rimangono attivi anche in età avanzata,vale la pena ricordare che Chopin non arrivò aquarant’anni e Schumann fu solo qualche annopiù longevo. Le loro vite, così brevi e allo stessotempo così intense e tormentate, si riflettono nelleloro opere, rivelando un’inquietudine e una ten-sione che non trovano la pace della maturità: iconcerti di questa “Maratona pianistica” ce loricorderanno ancora una volta, invitandoci ad unascolto disposto ad emozionarsi per una musicafatta, prima di tutto, di sentimenti.●

Andrea Scarpari

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L’Accademia Pianistica Internazionale “Incontri colMaestro” di Imola è una scuola di alto perfezionamen-to concertistico fondata ufficialmente nel 1989 pervolontà del Maestro Franco Scala, che oggi è unanime-mente riconosciuto come uno dei più autorevoli inse-gnanti di pianoforte in attività. Si tratta di un’ideacoraggiosa, maturata attraverso la quotidiana espe-rienza didattica, secondo cui gli studenti scelgono epreparano il loro repertorio senza dover soggiacereall’imposizione di programmi ano-nimi e prestabiliti. Inoltre possonoconfrontare la loro preparazionecon il giudizio di diversi docentidalla conclamata autorevolezza,nonché con l’esperienza di concerti-sti di fama mondiale. In questomodo, lontano dai grandi centri cul-turali e protetta dalla campagna trala Romagna e l’Emilia, l’Accademiadi Franco Scala è cresciuta nellamassima libertà perseguendo la suapreziosa vocazione: quella di sco-prire e formare giovani talenti. Fin dai primi anni diattività, infatti, lo spirito dell’Accademia fu quello diproporre per i suoi allievi una serie di incontri conalcuni tra i più grandi pianisti in attività come VladimirAhkenazy (che è anche il presidente onorariodell’Accademia), Jörg Demus, Paul Badura-Skoda,Nikita Magaloff, Sviatoslav Richter, Lazar Berman,Maurizio Pollini, Andras Schiff, Alexander Lonquich emolti altri che hanno contribuito ad alimentare il mitodi questa scuola unica al mondo. L’Accademia di Imola è impegnata da più di vent’anni

in un’attività che ha lo scopo di offrire ai giovani musi-cisti la possibilità di acquisire una conoscenza edun’esperienza di altissima qualificazione professionalenel settore concertistico, sostenuta e guidata dall’auto-revolezza di docenti tra i più competenti al mondo.Individuare i giovani talenti, saperli far crescere e dareloro il necessario sostegno didattico è lo scopo princi-pale dell’Accademia pianistica di Imola.Per questa ragione numerosi allievi dell’Accademia

sono oggi tra i massimi concertistiin attività, ma molti di loro hannoconquistato oltre 60 primi premi edun numero elevatissimo di secondi eterzi premi nei più prestigiosi con-corsi internazionali come il “WorldPiano Masters” di Montecarlo, il“Ferruccio Busoni” di Bolzano, il“Van Cliburn” di Fort Worth inTexas, il “Wolfgang AmadeusMozart” di Salisburgo, il “ReginaElisabetta” di Bruxelles, il “FranzLiszt” di Utrecht, l’”Umberto

Micheli” di Milano, il “GPA International PianoCompetition” di Dublino, l’“Arthur Rubinstein” di TelAviv, il “Regina Sonja” di Oslo, lo “Chopin” diVarsavia. Nessun’altra scuola, accademia o istituzionemusicale italiana può vantare un simile palmarès.Oggi l’Accademia Pianistica di Imola conta più di 150allievi, ed al corso di pianoforte si sono aggiunti quellidi fortepiano, flauto, violino, violoncello, musica dacamera e composizione, a testimonianza di una straor-dinaria vitalità, associata ad una sempre eccellentequalità artistica.

Da dove vengono questi giovani talenti “made in Italy”Piccoli maestri incontrano grandi maestriImola, un’Accademia prestigiosa ed originale, fondata da Franco Scala

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ANTONIO DI DEDDAChopinSonata n.2 in Si bem. min. op.35SchumannFantasia in Do mag. op.17Toccata in Do mag. op.7

ANDRE’ GALLOChopin5 Mazurche op.7Improvviso n.1 op.29SchumannCarnaval, scènes mignonnes sur quatrenotes op.9

ALBERTO NOSE’Chopin24 Preludi op.28SchumannStudi Sinfonici op.13

30 gennaio 2011 dalle 20 alle 23

31 gennaio 2011 dalle 20 alle 23

ALESSANDRO TARDINOScumannDavidsbündlertänze op.6Chopin4 Mazurche op.6Andante Spianato e Grande PolaccaBrillante op.22

SHIZUKA SALVEMINISchumannKinderszenen op.15Chopin4 Mazurche op.17Tarantella in La bem. mag. op.43Ballata n.3 in La bem. mag. op.47Ballata n.2 in Fa mag. op.38Ballata n.1 in Sol min. op.23

CHIARA OPALIOSchumannHumoreske op.20ChopinScherzo n.1 in Si min. op.20Scherzo n.2 in Si bem. min. op.31Scherzo n.3 in Do diesis min. op.39Scherzo n.4 in Mi mag. op.54

Il programma della Maratona6 ore di musica in due sere

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11Tornano i Concerti della Domenica, con un’attenzione particolare a bambini, ragazzi e famiglie

Domenico vi aspetta a teatro!Cinque pomeriggi da fiaba al Comunale di Vicenza, condotti da una mascotte originale

Tre fiabe musicali ambientate in altrettan-ti continenti; il ritorno a Vicenza di Elio(quello di X Factor e delle Storie Tese)

negli inediti panni di Gian Burrasca; il connubioimmagine/suono con la prima esecuzione asso-luta dei “Quadri da un’esposizione” di Musorgskij,nell’inedita trascrizione per duepianoforti e per-cussioni.Questo, in sinte-si, il menù deicinque“Concerti dellaDomenica” - edi-zione 2011 - cheDomenico (la mascottedella rassegna) e la Societàdel Quartetto promuovono alTeatro Comunale di Vicenzadal 16 gennaio al 17 aprile acompletamento della stagio-ne concertistica in pienosvolgimento.Con il tradizionale appun-tamento della domenicapomeriggio, il Quartettoquest’anno strizza decisa-mente l’occhio al mondodei bambini, dei ragazzi edelle famiglie. Le tre fiabemusicali, ideate da SaulBeretta per Musicamorfosi,sfruttano infatti il linguaggiomusicale, l’azione teatrale e lamimica per trasmettere messaggiimportanti per la crescita dei ragazzi.Così nella tango-fiaba “Il Rospo e ilTopo” (16 gennaio) ambientata inArgentina, il topolino Juacinto è figliodi emigrati italiani; nella “Zanza-fiaba” (13 febbraio), ambientata inAfrica, si parla di natura e di rispettoper gli altri; nella “Tartarughina” (17aprile) il tema dominante è quellodella crescita in armonia.

Elio, alias Stefano Belisario, torna a gran richie-sta al “Comunale” di Vicenza (domenica 10aprile), ma questa volta non come leader de “LeStorie Tese” bensì nei panni del Gian Burrascadi Vamba, per la regia di Lina Wertmüller; l’ot-tantaduenne regista romana è la stessa chediresse, nella metà degli anni ‘60, la celeberrima

serie televisiva con Rita Pavo-ne nei panni di Gianni-

no Stoppani. Lo spet-tacolo, che si av-

vale di cinquemusicisti in sce-na, sarà anchel’occasione perricordare il cen-tenario di NinoR o t a ( 1 9 11 -1979), che di

quel Giornalino diGian Burrasca televisi-

vo compose le musiche,dirette da Luis Bacalov,premio Oscar come lui.Quanto al pomeriggiodedicato ai “Quadri daun’esposizione”, si trat-ta di una rielaborazioneper due pianoforti e per-cussioni della celebresuite di Musorgskij, fa-

mosa anche nella versio-ne orchestrale di Ravel

eseguita per la prima voltanel 1929. Il lavoro di Gio-

vanni Petterlini, che sarà ese-guito a Vicenza in prima assolu-ta, sarà interpretato dal duo piani-stico Virginio Pavarana-FilippoGamba e dai percussionisti Save-rio Tasca e Massimo Pastore perla regia di Marco Olivotto. Le im-

magini che coronano lo spet-tacolo escono dall’abile pen-nello di Mario Albanese.●

Paolo Meneghini

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L e tre fiabe musicali proposte nel cartel-lone dei Concerti della Domenica 2011saranno replicate il lunedì mattina se-

guente per un pubblico d’eccezione: bambini eragazzi dai 5 agli 11 anni delle scuole di Vi-cenza e provincia. La Società del Quartetto rin-nova il suo impegno ad essere una realtà pre-sente e viva sul territorio nel campo della cultu-ra e della divulgazione della musica, e rinnovala presenza nel Piano dell’Offerta FormativaTerritoriale dell’Assessorato all’Istruzione delComune di Vicenza.Le fiabe musicali sembrano essere stata propostadavvero gradita ai docenti del vicentino, conside-rato che le adesioni si aggirano attorno ai 1300studenti da una trentina di scuole, ripartiti tra levarie fiabe: solo così la scommessa può rinnovar-si di anno in anno, visto che anche su questofronte la Società del Quartetto non può vantareaiuti particolari né dall’Assessorato all’Istruzionené dalla Fondazione del Teatro Comunale.Le “Fiabe Musicali tra Terra e Arte” – conquesto titolo si presentano nel Progetto Scuoledella Società del Quartetto – propongono la sco-perta della musica, la valorizzazione delle diffe-renze e l’esaltazione della vita attraverso ilgioco e la fiaba. Il primo obiettivo è di portare abambini e bambine la musica nella sua dupliceforma di ascolto e produzione in un’atmosferadi grande piacevolezza, gioco e divertimento:per i partecipanti è quindi prevista una parteci-pazione attiva agli spettacoli.I temi e lo stile proposti si ispirano ai classici diEsopo, portando però sulla scena anche storie digrande umanità e realtà, facendo conoscere algiovane pubblico paesi e tradizioni lontani dalnostro, ed esaltando valori sempre più attuali: ilrispetto della vita e delle differenze che essaesprime, la scommessa del crescere in armonia,storie di emigrazione, sopravvivenza, confrontoe scoperta. Ogni singolo incontro offre un’occa-sione a bambini/e di sviluppare una serie ditematiche educative attraverso un approcciocorporeo fatto di gesti, danze, giochi, vibrazioni,musiche e filastrocche.In palcoscenico ci saranno gli artisti di Musi-camorfosi, un’associazione milanese che rag-

gruppa attori, musicisti, cantautori, videoartisti ecreativi. Saul Beretta, autore, produttore, pro-motore è il suo inventore e direttore artistico.Musicamorfosi ha sviluppato la propria attivitàdi educazione musicale, produzione culturale edi spettacolo, sviluppando un percorso di speri-mentazione e ricerca musicale, che ha condottoa un modello di concerto spettacolo, nel qualelinguaggi e forme dello spettacolo dal vivo –video, teatro e musica, classico e contempora-neo, jazz e musica etnica – si mescolano in unomogeneo insieme espressivo. Nell’ambitodella musica classica/contemporanea collaboracon alcuni tra i più importanti artisti del panora-ma nazionale.Primo appuntamento tra i rossi seggiolini delComunale, così diversi dai banchi di scuola,lunedì 17 gennaio, col topolino Juacinto checondurrà il giovane pubblico nelle bellezzedella musica argentina, ma anche nel drammadell’emigrazione.●

Giovanni Costantini

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Progetto Scuole. Si rinnova l’impegno della Società del Quartetto nel POFT del Comune di Vicenza

Fiabe musicali tra Terra e ArteAdesioni record agli spettacoli del lunedì mattina: musiche originali e valori attuali per crescere

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Che cosa ci stanno rubando oggi? E comela musica ci aiuta ad accorgercene eritrovare ciò che rischiamo di perdere?

Il rischio nell’eseguire musica del passato è direlegarne i significati al tempo nel quale fu con-cepita, perdendo quindi il vero senso dell’esteti-ca musicale, che richiede uno “sforzo” interpre-tativo maggiore. Un po’ per i “ricorsi storici”insegnatici da Vico, un po’ per la “lungimiran-za” dei compositori, è invece vero proprio ilcontrario: la musica di ieri parla a noi, oggi.Nasce da quesiti esistenziali e sociali forti la for-tunata serie d’incontri tra giovani e musica dalsignificativo titolo “E se chiedessimo aBeethoven?..”. Nell’ambito delle iniziativedidattiche promosse dalle Gallerie di PalazzoLeoni Montanari viene riproposto, per il quintoanno consecutivo, l’appuntamento con il pro-gramma di educazione umanistica e musica-le a cura del maestro Filippo Faes.Considerato il positivo riscontro presso le scuo-le secondarie di secondo grado della provinciadi Vicenza delle scorse edizioni, quest’anno ilprogetto si rivolge, ancora una volta gratuita-mente, a tutti gli istituti di pari grado del Veneto,proponendosi per di più come un ulterioresguardo profondo sul senso dell’Unità d’Ita-lia e della sua celebrazione.Il percorso formativo si articolerà in sette con-versazioni-concerto, collegate tra loro dadiversi denominatori comuni ma autonomenella possibilità di fruizione: sarà così possibi-le rileggere pagine significative di storia dellamusica approfondendone il contesto storico-cul-turale nel quale hanno avuto origine, conoscen-do gli autori, riflettendo sulle loro prospettive,sempre guardando all’Italia. Partendo dalle parole di Roberto Saviano che,citando Beowulf, ci ricorda come “il nemicopiù scaltro non è colui che ti porta via tutto, macolui che lentamente ti abitua a non avere piùnulla” , si andrà alla scoperta del nostro Paese,luogo dell’anima, ossia di come gli artistiromantici hanno visto e immaginato l’Italia,meta ideale della loro ricerca di bellezza, spiri-tualità, contemplazione e raccoglimento. Nonmancheranno riferimenti al Mito, mappa inte-

riore di noi stessi: come ciò che “non avvennemai ma è sempre“ diviene chiave di lettura delpresente (dalle verità sul nostro destino racchiu-se nella storia di Cadmo e Armonia alla figuradi Tantalo, che proietta la propria ombra sufenomeni di oggi come il bullismo e il mob-bing, a Demetra e Persefone...). E poi la lettera-tura, da Rilke a Calvino.I partecipanti saranno accolti e avvicinati al-l’ascolto dal maestro Giovanni Costantini, re-sponsabile del Progetto Scuoledi Società delQuartetto di Vicenza, che sarà anche moderato-re del dialogo tra gli studenti ed i musicisti.La partecipazione delle classi e dei docenti ègratuita e l’accoglienza agli appuntamenti,fino ad esaurimento dei posti disponibili, è vin-colata alla cortese prenotazione al numeroverde 800.578875. ●

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11“E se chiedessimo a Beethoven?..”: 7 incontri con l’arte per scoprire cosa ci stanno rubando…

Musica di ieri, storia di oggiTorna a Palazzo Leoni Montanari il programma di educazione umanistica e musicale a cura di Filippo Faes

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Lutto nel mondo della musica per la scom-parsa di Francesco Agnello, barone diSiculiana, dal ’73 presidente dell’asso-

ciazione Amici della musica di Palermo. Aveva79 anni. Francesco Agnello, palermitano, hadedicato la sua vita alla musica. Fu amico diGiuseppe Tomasi di Lampedusa, KarlheinzStockhausen, Luigi Nono, Luciano Berio eMaurizio Pollini. Ormai viveva a Roma. Nel ‘55la sua vita fu segnata da un rapimento nel pienodel banditismo. Lo tennero per 55 giorni nasco-sto nella fenditura di un monte sul Platani, neipressi di Cattolica Eraclea.Francesco Agnello era presidente del CIDIM –Comitato Nazionale Italiano Musica, e degliAmici della Musica di Palermo, faceva partedel consiglio direttivo di AIAM - AssociazioneItaliana Attività Musicali, Fondazione Acca-demia Musicale Chigiana, Fondazione Orche-stra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano

“Giuseppe Verdi”. Nel passato è stato presiden-te dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, di AIAM– Associazione Italiana Attività Musicali, vice-presidente dell’AGIS – Associazione GeneraleItaliana Spettacolo, e nel consiglio direttivodella Scuola di Musica di Fiesole e del CentroTempo Reale di Firenze.Consulente al Ministero per Beni e delle At-tività Culturali quando Giuliano Urbani era mi-nistro (2001-2005), e del Comitato Problemidello Spettacolo del Ministero per i Beni e leAttività Culturali (2006), ha sostenuto e indiriz-zato importanti interventi in materia di legisla-zione musicale.Ha dedicato la sua vita interamente alla musicaed alla congiunzione tra le diverse formeespressive delle arti visive, della poesia, dellaletteratura e, più in generale, dell’acceso dibatti-to culturale.Agli allora “Amici della Musica di Vicenza” ilbarone Agnello aveva dato linfa vitale attraver-so collaborazioni in progetti quali il Corso diaggiornamento per operatori musicaliideatodal CIDIM e dall’Ater a Ferrara nel 1980, il“Musica Circuito” nel 1987, l’organizzazionedi due convegni nazionali rispettivamente nelgiugno del 1995 a Vicenza sul tema “L’istru-zione musicale, il mondo del lavoro e i Conser-vatori” alla presenza dell’allora ministro dellapubblica Istruzione Lombardi e nel dicembredel 1996 a Gubbio e Fabriano sul tema “Il futu-ro della musica”con il ministro Veltroni. Sem-pre nel segno dell’amicizia aveva organizzatoinsieme al direttore artistico Meneghini l’edi-zione di Nuove Carriere a Vicenza nel novem-bre del 2000.L’ ultima volta che venne nella nostra città fu il7 febbraio del 2003 in occasione della fusione,da lui fortemente auspicata, tra la Società delQuartetto e gli Amici della Musica.Persona illuminata, fu instancabile promotoredella musica classica in Italia e all’estero e arte-fice di tante battaglie per la sua diffusione, per-sonalità di spicco della cultura del nostro tem-po: l’associazionismo musicale italiano ha per-so una persona di grande generosità e professio-nalità. ●

È scomparso Francesco Agnello, presidente del CIDIM

Addio, barone della musicaPadrino della fusione tra Amici e Quartetto, ha dato molto anche a Vicenza

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autore AA.VV.titolo CD Moviebrassinterpreti Gomalan Brass Quintetetichetta CD Naxos 8.572244, DDD, 2010

Questo CD, a differenza di quello qui accanto,non è stato registrato dal vivo, ma, nondimeno,rende evidente a chi non li avesse mai ascoltati,perché i cinque del Gomalan Brass (Marco Braitoe Marco Pierobon, trombe; Nilo Caracristi, corno;Gianluca Scipioni, trombone e Oswald Prader,tuba) abbiano conquistato tanti ascoltatori e sisiano meritati i complimenti di uno come ZubinMetha che li ha definiti “un grande gruppo” capa-ce di “virtuosismo e musicalità fuori dal comune”.Non si può che sottoscrivere. Ascoltare, per crede-re, a esempio, la settima traccia, la celeberrimadichiarazione d’amore “Maria” o l’Allegro (trac-cia 12), lo scatenato Mambo (traccia 6) o la deli-cata “Somewhere” (14), quattro dei sedici braniche costituiscono la suite “West Side Story”, dalmusical di Leonard Bernstein, primo titolo dellatracklist. Si ha subito l’idea che i Gomalan trovi-no suoni tersi, di puro metallo, quando occorre, esiano al contempo in grado di raccogliersi ed evo-care atmosfere più rarefatte dai toni brumosi emesti. L’Adagio di Samuel Barber, nell’interpre-tazione del Gomalan, ha la cadenza di una dolo-rosa preghiera, evoca un’idea di compianto mili-tare cui non è estraneo l’impiego che ne ha fattoOliver Stone nel film “Platoon”. Dalla traccia 18alla 28 è tutto un susseguirsi di arrangiamenti dicolonne sonore di film (Superman, ET,Indipendence Day, Apollo 13, Incontri ravvicina-ti del terzo tipo, Indiana Jones), di serie televisive(Star Trek) e cartoni animati (I Simpson e LupinIII). Letture incisive e scanzonate, ma precise almillimetro. I Gomalan sono strumentisti di inne-gabile talento che non si prendono troppo sulserio. Per divertirsi e divertirci. Gli arrangiamenti,tranne quello dell’Adagio di Barber opera diStephen McNeff, sono tutti di Marco Pierobon.

F. L.

AA.VV. titolo CD Choral Fireworksinterpreti Schola San Rocco,Archicembalo Ensemble,Francesco Erle direttoreetichetta CD Velut Luna CVLD 206, DDD, 2010

“La verità è che decidemmo di registrare questoconcerto con Marco Lincetto proprio all’ultimominuto; non potevamo resistere al provare ariprendere l’ultimo di una serie di concerti che siera trasformata in un susseguirsi di serate dal cli-ma esecutivo di grande energia e di quella sim-biotica empatia che così raramente si crea tradirettore, orchestra e coro.” Così Francesco Erle,nel booklet del CD, presenta la registrazione dalvivo del concerto di Natale che la Società delQuartetto di Vicenza organizzò per il 19 dicem-bre 2009. L’impaginato, tutto incluso in questarecentissima proposta discografica, prevedevacori dalle cantate bachiane dedicate all’Avvento(nello specifico dalle BWV 36, 61, 62, 147a,186a, 70a), due cori dalla prima parte delMessiah di Händel, il mottetto “MisericordiasDomini” kv222 di Mozart, composto per la litur-gia della quarta domenica d’Avvento, e cinqueparti corali da un Te Deum per soli, doppio coroe continuo che un giovanissimo Mendelssohnnon era nemmeno riuscito a completare e che Er-le si è cimentato a ricreare in una vivida e “scien-tificamente corretta” versione orchestrale. Mal-grado la neve il concerto fu molto apprezzato: gliapplausi chiamarono un bis d’obbligo, l’Hal-lelujah che conclude la seconda parte del Mes-siah. Il CD fotografa con suggestiva fedeltà ilpiglio deciso del direttore che, nel prediligeretempi stretti e un fraseggio serrato, disegna un’in-terpretazione lucida, tesa e vivace. L’Archicem-balo Ensemble e il coro Schola San Rocco dannoprova di caratura tecnica assecondando con pun-tualità le istruzioni di Erle e non smarrendo maiil senso della fitta trama contrappuntistica chesostiene quasi tutti i brani in programma. ●

Filippo Lovato

Recensioni. Il gruppo del mese ed un “prodotto locale d’annata”

Fuochi d’artificio musicali

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Libreria Galla 1880– Libreria Librarsi

– Libreria Traverso– Liceo “Pigafetta” – Liceo “Lioy”

– Scuola Media “M

affei” – Scuola Media “Giuriolo”

Istituto “Fogazzaro” – Istituto “Montagna” – Conservatorio di M

usica “Pedrollo” –Biblioteca B

ertoliana “Palazzo Costantini” – Teatro Olimpico

Ufficio informazioni turistiche – H

otel Cristina–

Hotel Castello

– Hotel Giardini–

Hotel Cam

po Marzo

– Hotel Due M

ori - HotelPalladio…

Biblioteche e luoghi culturali dei principali centri urbani della provincia di Vicenza…

agli abbonati alla stagione concertisticadella Società del Quartetto di Vicenza

ed ai principali enti musicali italiani

arriva per spedizione in abbonamento postale…

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w.quartettovicenza.org

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