Anno XII - n. 617 - 09 settembre 2012 - Ventitreesima ... · Un pensiero particolare va ai genitori...

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XII - n. 617 - 09 settembre 2012 - Ventitreesima settimana per Annum «Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano» Riconoscere che Dio vuole il nostro bene, che in tutto opera perché la nostra vita riesca, è il presupposto per la lode. La capacità di lode, però, esige un'apertura, una disponibilità, che viene soltanto dalla fede. La fede vera apre l'uomo a Dio e gli dona la capacità di lodarlo. Perciò una vita cristiana senza lode a Dio è una vita malata, che ha bisogno di guarigione ad opera di Dio. La Liturgia odierna contiene un messaggio di speranza per gli smarriti di cuore di ogni tempo. Smarriti di cuore, infatti, non erano solo quegli israeliti a cui si rivolgeva il profeta Isaia, provati dalla schiavitù e dall’esilio, ma un certo smarrimento del cuore, una certa confusione, un certo scoraggiamento sono realtà che attraversano la vita dei credenti di ogni epoca storica. Pensiamo alla Chiesa delle origini, provata dalle persecuzioni, pensiamo allo smarrimento dei credenti in alcuni passaggi epocali della storia, oppure di fronte all’avanzare di filosofie che contrapponevano come antagoniste ragione e fede. Smarrimento del cuore lo proviamo anche noi in questi primi anni del Terzo Millennio: nel tempo della ragione debole e del disincanto facciamo fatica ad annunciare che Cristo è la ragione della speranza che è in noi. Alcuni anni fa il card. Carlo Maria Martini si era richiamato all’esperienza del Sabato santo: il silenzio di Gesù, morto e rinchiuso nel sepolcro. Oggi, non possiamo negarlo, l’identità cristiana non è più protetta né garantita, bensì sfidata. Pensiamo alla crisi dei valori tradizionali del cattolicesimo: la famiglia, in primo luogo, perde sempre più i suoi connotati di unità, di stabilità, di fedeltà, di luogo di educazione e di crescita nella fede. Nel contesto della diminuita capacità di aggregazione delle varie agenzie sociali, vi è anche una certa crisi della Parrocchia, del suo ruolo di punto di riferimento, della sua capacità di riunire attorno a sé persone di ogni ceto sociale e di ogni età. Pensiamo, infine, all’individualismo imperante nelle piccole come nelle grandi scelte. Ma agli smarriti di cuore di ogni tempo giungono le parole del profeta: «Coraggio! Non temete, ecco il vostro Dio.. egli viene a salvarvi»! Le parole di Isaia alimentano la speranza del popolo di Israele così come Cristo fonda la speranza del cristiano di fronte ad ogni smarrimento. Quando tutto appare fluido e instabile, Cristo rimane saldo; quando tutto appare passeggero ed effimero, Cristo è per sempre e promette eternità. A più riprese, nella Scrittura, si descrive l'iniziazione alla fede come se si trattasse di una guarigione dalla nostra sordità e dal nostro mutismo. Ciò non è a caso. La fede, realmente vissuta, rende l'uomo attento alla Parola di Dio e gliela fa proclamare; al contrario, la mancanza della fede rende l'uomo sordo e muto. Il passaggio dalla incredulità alla fede comporta, dunque, una guarigione dal nostro mutismo e dalla nostra sordità (VANGELO). Anche Isaia, seguendo la logica di questo modo di pensare, che considera la guarigione da una malattia fisica come la

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello

Anno XII - n. 617 - 09 settembre 2012 - Ventitreesima settimana per Annum

«Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano»

Riconoscere che Dio vuole il nostro bene, che in tutto opera perché la nostra vita riesca, è il presupposto per la lode. La capacità di lode, però, esige un'apertura, una disponibilità, che viene soltanto dalla fede. La fede vera apre l'uomo a Dio e gli dona la capacità di lodarlo. Perciò una vita cristiana senza lode a Dio è una vita malata, che ha bisogno di guarigione ad opera di Dio.

La Liturgia odierna contiene un messaggio di speranza per gli smarriti di cuore di ogni tempo. Smarriti di cuore, infatti, non erano solo quegli israeliti a cui si rivolgeva il profeta Isaia, provati dalla schiavitù e dall’esilio, ma un certo smarrimento del cuore, una certa confusione, un certo scoraggiamento sono realtà che attraversano la vita dei credenti di ogni epoca storica. Pensiamo alla Chiesa delle origini, provata dalle persecuzioni, pensiamo allo smarrimento dei credenti in alcuni passaggi epocali della storia, oppure di fronte all’avanzare di filosofie che contrapponevano come antagoniste ragione e fede. Smarrimento del cuore lo proviamo anche noi in questi primi anni del Terzo Millennio: nel tempo della ragione debole e del disincanto facciamo fatica ad annunciare che Cristo è la ragione della speranza che è in noi. Alcuni anni fa il card. Carlo Maria Martini si era richiamato all’esperienza del Sabato santo: il silenzio di Gesù, morto e rinchiuso nel sepolcro. Oggi, non possiamo negarlo, l’identità cristiana non è più protetta né garantita, bensì sfidata. Pensiamo alla crisi dei valori tradizionali del cattolicesimo: la famiglia, in primo luogo, perde sempre più i suoi connotati di unità, di stabilità, di fedeltà, di luogo di educazione e di crescita nella fede. Nel contesto della diminuita capacità di aggregazione delle varie agenzie sociali, vi è anche una certa crisi della Parrocchia, del suo ruolo di punto di riferimento, della sua capacità di riunire attorno a sé persone di ogni ceto sociale e di ogni età. Pensiamo, infine, all’individualismo imperante nelle piccole come nelle grandi scelte. Ma agli smarriti di cuore di ogni tempo giungono le parole del profeta: «Coraggio! Non temete, ecco il vostro Dio.. egli viene a salvarvi»! Le parole di Isaia alimentano la speranza del popolo di Israele così come Cristo fonda la speranza del cristiano di fronte ad ogni smarrimento. Quando tutto appare fluido e instabile, Cristo rimane saldo; quando tutto appare passeggero ed effimero, Cristo è per sempre e promette eternità.

A più riprese, nella Scrittura, si descrive l'iniziazione alla fede come se si trattasse di una guarigione dalla nostra sordità e dal nostro mutismo. Ciò non è a caso. La fede, realmente vissuta, rende l'uomo attento alla Parola di Dio e gliela fa proclamare; al contrario, la mancanza della fede rende l'uomo sordo e muto. Il passaggio dalla incredulità alla fede comporta, dunque, una guarigione dal nostro mutismo e dalla nostra sordità (VANGELO). Anche Isaia, seguendo la logica di questo modo di pensare, che considera la guarigione da una malattia fisica come la

liberazione da un difetto morale, immagina la futura restaurazione messianica come un intervento di Dio a sollievo degli sfiduciati, dei ciechi, dei sordi, degli zoppi e dei muti (PRIMA

LETTURA).

La Bibbia descrive sovente la situazione del popolo, chiuso alla Parola di Dio, come se fosse diventato sordo e muto e asserisce che la disobbedienza alla Parola rende inutili le orecchie e le labbra. Quando, invece, ritorna un'epoca di obbedienza a Dio, subito le lingue si sciolgono e proclamano la gloria di Dio, come se tutti profetassero. Queste immagini rivelano una verità essenziale: la nostra fede si appoggia totalmente sull’ascolto della Parola stessa di Dio e sulla sua attuazione pratica. Leggere o proclamare la Parola di Dio significa riconoscere il primato di Dio stesso nella nostra vita. I cristiani, come gli Ebrei, sanno che la loro fede dipende dalla Parola di Dio; se adoperano parole soltanto umane per parlare di Dio, sono paragonabili ad un muto o ad un balbuziente.

II gesto di Gesù, narrato dal Vangelo, si attualizza in un gesto compiuto nella Chiesa per l'iniziazione cristiana. Nel rito del Battesimo, attualmente in vigore, il gesto dell'effatà è stato portato alla fine, tra i segni di conclusione e di augurio. Mentre si toccano le orecchie e la bocca del battezzando, il celebrante dice: «Il Signore Gesù, che fece udire i sordi e parlare i muti, ti conceda di ascoltare presto la sua parola e di professare la tua fede a lode e gloria di Dio Padre». Vi è qui un chiaro intento pastorale: far comprendere ai genitori e ai padrini che il bambino, che essi hanno fatto battezzare, dovrà essere “istruito” nella fede mediante l'ascolto della Parola di Dio ed essere educato alla espressione di questa fede nella preghiera e nella vita.

Ogni volta che la Comunità si raduna per celebrare il mistero di Cristo, si mette prima di tutto in ascolto della sua Parola. È la Parola di Dio che, unita al gesto rituale, rende presente e operante qui, per noi, il mistero di salvezza. Così, quando nella Liturgia la Parola annunzia la Pasqua, il lievito della risurrezione riempie la Comunità di nuovo Soffio creatore. Se proclama la discesa dello Spirito a Pentecoste, lo stesso Fuoco che ha infiammato una volta la comunità dei discepoli, prorompe nuovamente, a giudizio e salvezza del mondo. Non si insisterà mai abbastanza su questa efficacia della Parola di Dio celebrata nella Chiesa: chi attenuasse questa sua forza attualizzatrice spezzerebbe l'unione tra Cristo e la Chiesa suo corpo. Ecco perché SANT’IGNAZIO DI ANTIOCHIA arriva a dire: «Mi affido al Vangelo come alla carne di Cristo» (Lettera ai Filadelfi 5,1). Aderendo al Vangelo con la fede, facciamo nostra, con trepidazione, la storia del Salvatore.

Parola e Sacramento sono inscindibilmente connessi: la Parola di Dio conduce al Sacramento e, in esso, si attua la sua efficacia nella pienezza maggiore. Questo incontro suscita e sostiene la vita del credente e alimenta la testimonianza generosa. La Chiesa non può limitarsi a ripetere la Parola di Dio, ma deve accoglierla sempre come nuova, attualizzandola nell'oggi delle situazioni e dei problemi reali. Sotto l'azione dello Spirito, è chiamata a rinnovare il presente in vista del futuro del Regno dì Dio. Nella storia che tutti coinvolge (credenti e non credenti), l'annunzio della Parola deve apparire ad ognuno «come una risposta alle proprie domande, un allargamento ai propri valori, una soddisfazione alle proprie aspirazioni». In ogni fatto e in ogni impegno, per quanto modesto e occasionale, la Parola può incarnarsi e farsi lievito di trasformazione delle cose, nel senso voluto da Dio. Gesù usa una metodologia nuova e insolita nella guarigione del sordomuto. Il dialogo, strumento abituale di collegamento negli incontri, è sostituito da gesti un po’ strani. E’ un modo delicato e facile di creare un contatto con l’altro, per fargli capire che c’è il desiderio di

instaurare con lui un rapporto di intesa. Troppe volte siamo lontani da una sensibilità di avvicinamento, di condivisione anche su piccole cose, perché chiusi nell’orgoglio, ingessati in schemi mentali rigidi, bloccati da un freddo pregiudizio!

Il pagano di un tempo è reso idoneo a sentire la parola di Gesù. Potrebbe darsi che noi talvolta, cristiani per nascita e, quindi, da sempre, invertiamo la posizione e, da persone atte ad ascoltare, ci troviamo chiusi e sordi alle sollecitazioni della Parola. Dio ci offre il tempo e il silenzio necessario per l’ascolto e ci mette a disposizione ricchi mezzi: Sacramenti, catechesi, libri, incontri, esperienze parrocchiali e di gruppi, pellegrinaggi e altro ancora. Sarebbe poco proficuo che noi ascoltassimo la Parola solo occasionalmente o, peggio ancora, la piegassimo alle nostre interessate interpretazioni, cogliendo solo gli aspetti che ci aggradano. Corriamo tanti rischi di sciupare la Parola. Ma siamo anche lieti di vedere tanti cristiani e vorremmo essere annoverati tra costoro che sono docili all’ascolto, che si impegnano a tradurla in pratica, vivendola nel calore di una ricca quotidianità. Vogliamo che la nostra parola, come quella di Gesù, sia capace di agire e di liberare, travolgendo le frontiere del dolore e della miseria, “aprendole” all’irruzione della speranza e della gioia. Per essere idonei, dobbiamo metterci sempre in ascolto della Parola di Dio, per sentirla e per viverla. La Liturgia della Parola ci invita a prendere in alta considerazione il gesto dell’Effatà che vediamo durante la Celebrazione del Battesimo.

Negli ammalati e anziani la presenza del Cristo sofferente e paziente.

In questa prima settimana del mio servizio pastorale in Parrocchia si è scelta come priorità l’incontro con gli ammalati e anziani residenti sul territorio parrocchiale, assistiti a casa dai Sacerdoti e dai ministri della Comunione, che con quotidiana dedizione svolgono un servizio silenzioso e umile, ma insostituibile. In tanti incontri cordiali e pieni di umanità ed amicizia realizzati in questi giorni, ho colto viva ed efficace la presenza di Gesù. E’ bello per me, e di fondamentale importanza, ricordare anche da queste pagine, la preziosità di questo servizio di vicinanza e di aiuto a quanti non possono più partecipare assiduamente all’Eucarestia celebrata nella nostra Chiesa parrocchiale, ma si uniscono spiritualmente al sacrificio di Cristo attraverso l’esperienza della malattia, o anche semplicemente sopportando quei limiti che l’età avanzata e la solitudine portano con sé irrimediabilmente. La comunione eucaristica dona pienezza e gioia a quest’unione. Affido alla preghiera e al quotidiano sacrificio dei nostri ammalati l’inizio del nostro cammino comunitario e del mio ministero pastorale in mezzo a voi, certo che il Signore Gesù, che per primo andò incontro ai sofferenti, portando consolazione e parole di speranza, riverserà su tutti noi la sua grazia e il suo amore per un cammino ricco e pieno di frutti spirituali.

Per prepararci all’inizio delle attività. Riprendono nelle prossime settimane le attività di catechesi, come spiegato in dettaglio nelle pagine successive di questa lettera. Un pensiero particolare va ai genitori i cui figli cominceranno quest’anno il cammino di catechesi, con i quali avremo occasione di confrontarci in alcuni incontri a partire da domenica 23 settembre; grande ricchezza di questa Parrocchia è il cammino di catechesi familiare, quindi di accompagnamento spirituale non solo dei bambini, ma anche delle loro famiglie. Viviamo insieme questo invito come occasione di crescere insieme, di confrontarci, di far nascere anche delle belle amicizie tra famiglie, e tra le famiglie e il parroco. Vi spetto con gioia, e a tutti: buon cammino!

XXIII domenica per Annum B

ANTIFONA D'INGRESSO Tu sei giusto, Signore,

e sono retti i tuoi giudizi: agisci con il tuo servo secondo il tuo amore. (Sal 119,137.124)

COLLETTA O Padre, che scegli i piccoli e i poveri per farli ricchi nella fede ed eredi del tuo regno, aiutaci a dire la tua parola di coraggio a tutti gli smarriti di cuore, perché si sciolgano le loro lingue e tanta umanità malata, incapace perfino di pregarti, canti con noi le tue meraviglie.

PRIMA LETTURA (Is 35,4-7a) Si schiuderanno gli orecchi dei sordi, griderà di gioia la lingua del muto.

Dal libro del profeta Isaìa Dite agli smarriti di cuore: «Coraggio, non temete! Ecco il vostro Dio, giunge la vendetta, la ricompensa divina. Egli viene a salvarvi». Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso sorgenti d’acqua.

SALMO RESPONSORIALE (Sal 145)

Rit: Loda il Signore, anima mia.

Il Signore rimane fedele per sempre rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri.

Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri.

Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

SECONDA LETTURA (Gc 2,1-5) Dio non ha forse scelto i poveri per farli eredi del Regno?

Dalla lettera di san Giacomo apostolo Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni,

entri qualcuno con un anello d’oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: «Tu siediti qui, comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti là, in piedi», oppure: «Siediti qui ai piedi del mio sgabello», non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi? Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano?

CANTO AL VANGELO (Mt 4,23) Alleluia, alleluia.

Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di infermità nel popolo. Alleluia.

VANGELO (Mc 7,31-37) - Fa udire i sordi e fa parlare i muti.

Dal Vangelo secondo Marco In quel tempo, Gesù, uscito dalla regione di Tiro, passando per Sidòne, venne verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: «Effatà», cioè: «Apriti!». E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo proibiva, più essi lo proclamavano e, pieni di stupore, dicevano: «Ha fatto bene ogni cosa: fa udire i sordi e fa parlare i muti!».

PREGHIERA DEI FEDELI

La gente presentava a Gesù gli ammalati perché li guarisse. Portiamo anche noi a lui le nostre preoccupazioni, confidando nel suo amore, fiduciosi che l'incontro con lui ci libererà da tutte le nostre chiusure interiori e ci aprirà all'ascolto della sua Parola. Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore. • Per la Chiesa, che annuncia il Vangelo di Cristo: la sua voce sia ascoltata dalle autorità civili, politiche ed economiche, perché la nostra società smetta di privilegiare i ricchi a discapito dei poveri, preghiamo. • Per gli educatori alla fede, genitori, catechisti, perché insegnino ad ascoltare Dio e a parlargli con fiducia, preghiamo. • Per i portatori di handicap, in particolare per i sordomuti: possano ricevere un'adeguata formazione che assicuri loro un posto nella società, e i cristiani manifestino loro l'amore che Dio ha nei loro riguardi, preghiamo. • Per la nostra comunità cristiana: ognuno riviva il proprio Battesimo, lasciandosi risanare grazie a Gesù dalla sordità verso la parola di Dio, preghiamo. O Padre, che ogni giorno operi meraviglie, liberaci da tutte le infermità spirituali che ci impediscono di ascoltarti e di pregarti. Per Cristo nostro Signore.

PREGHIERA SULLE OFFERTE O Dio, sorgente della vera pietà e della pace, salga a te nella celebrazione di questo mistero la giusta adorazione per la tua grandezza e si rafforzi la fedeltà e la concordia dei tuoi figli.

ANTIFONA DI COMUNIONE Come il cervo anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio:

l’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.(Sal 42,2-3) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Padre, che nutri e rinnovi i tuoi fedeli alla mensa della parola e del pane di vita, per questi doni del tuo Figlio aiutaci a progredire costantemente nella fede, per divenire partecipi della sua vita immortale.

9 domande sull’Anno della Fede Il prossimo 11 ottobre avrà inizio l’Anno della Fede indetto da BENEDETTO XVI. Di che si tratta? Che cosa desidera il Santo Padre? Che cosa possiamo fare noi? Ecco, ad un mese dall’inizio, le risposte a queste domande.

1. Che cos’è l’Anno della Fede? L’Anno della Fede “è un invito a un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo” (PORTA FIDEI, 6).

2. Quando inizia e quando finisce?

Inizia l’11 ottobre 2012 e finirà il 24 novembre 2013.

3. Perché sono state scelte queste date? L’11 ottobre 2012 ricorrono due anniversari: il 50° anniversario dell’apertura del CONCILIO VATICANO II e il 20° anniversario della promulgazione del CATECHISMO DELLA

CHIESA CATTOLICA. Il giorno della chiusura, il 24 novembre 2013, è la solennità di Cristo Re.

4. Perché il Papa ha indetto un Anno della Fede?

“Mentre nel passato era possibile riconoscere un tessuto culturale unitario, ampiamente accolto nel suo richiamo ai contenuti della fede e ai valori da essa ispirati, oggi non sembra più essere così in grandi settori della società, a motivo di una profonda crisi di fede che ha toccato molte persone”. Per questo il Papa invita “a un’autentica e rinnovata conversione al Signore, unico Salvatore del mondo. (…)

L’obiettivo principale di questo anno è che ogni cristiano possa riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia e il rinnovato entusiasmo dell’incontro con Cristo”.

5. Quali mezzi ha indicato il Santo Padre?

Come ha esposto nel Motu Proprio “PORTA FIDEI”: intensificare la celebrazione della fede nella liturgia, e in particolare nell’Eucaristia; dare testimonianza della propria fede; riscoprire i contenuti della propria fede, esposti principalmente nel Catechismo.

6. Dove avrà luogo?

Come ha detto BENEDETTO XVI, la portata sarà universale. “Avremo l’opportunità di confessare la fede nel Signore Risorto nelle nostre cattedrali e nelle chiese di tutto il mondo; nelle nostre case e presso le nostre famiglie, perché ognuno senta forte l’esigenza di conoscere meglio e di trasmettere alle generazioni future la fede di sempre. Le comunità religiose come quelle parrocchiali, e tutte le realtà ecclesiali antiche e nuove, troveranno il modo, in questo Anno, per rendere pubblica professione del Credo”.

7. Dove trovare indicazioni più precise?

In una nota pubblicata dalla CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE. Vi si propone, per esempio: • Incoraggiare i pellegrinaggi dei fedeli alla Sede di Pietro. • Organizzare pellegrinaggi, celebrazioni e incontri presso i principali Santuari. • Organizzare simposi, convegni e raduni che favoriscano la conoscenza dei contenuti della dottrina della Chiesa Cattolica e tengano aperto il dialogo tra fede e ragione. • Leggere e rileggere i principali documenti del Concilio Vaticano II. • Accogliere con maggiore attenzione le omelie, le catechesi, i discorsi e gli altri interventi del Santo Padre. • Produrre trasmissioni televisive o radiofoniche, filmati e pubblicazioni, anche a livello popolare, accessibili a un ampio pubblico, sul tema della fede. • Far conoscere i santi di ogni territorio, autentici testimoni della fede. • Stimolare l’apprezzamento del patrimonio artistico religioso. • Preparare e divulgare sussidi dal carattere apologetico per aiutare i fedeli a rispondere meglio ai loro interrogativi. • Organizzare momenti di catechesi destinati ai giovani affinché scoprano la bellezza della fede. • Accostarsi con maggior fede e frequenza al sacramento della Penitenza. • Usare nelle scuole il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica. • Organizzare gruppi di lettura del Catechismo e intensificarne la diffusione e la vendita.

8. Quali documenti posso leggere ora? Il Motu Proprio di BENEDETTO XVI “PORTA FIDEI”;

La nota con le indicazioni pastorali per l’Anno della Fede; Il Catechismo della Chiesa Cattolica.

9. Dove possono trovare altre informazioni?

Visita il ricco e ben fatto website www.annusfidei.va.

«LA NOSTRA POCA FEDE» E noi o Signore? Non temiamo di dirti

che ci troviamo talora come i tuoi primi discepoli. La nostra fede è accompagnata qualche volta

da poca disponibilità, da rigidità di cuore, da durezza, da incapacità a comprenderti.

Rimproveraci o Signore, affinché il nostro cuore ti accolga! Fa che non ci spaventiamo della durezza di cuore

ma che, perseverando nella preghiera, giungiamo a cogliere i segni della tua presenza. Amen.

CARD. CARLO MARIA MARTINI

Le “nostre” novizie hanno ricevuto la consacrazione religiosa..

Castelgandolfo, 6 agosto 2012 Ormai da qualche anno la nostra comunità vive la Grazia di godere, per l’attività catechistica, della presenza di alcune novizie delle FIGLIE DI MARIA AUSILIATRICE (le Suore fondate da Santa Maria Domenica Mazzarello..). Nella foto possiamo riconoscere Suor Gabriella, Suor Roberta e Suor Antonella insieme ad altre consorelle e alla Madre Maestra Suor Antonella, nel giorno della loro consacrazione. In prima fila facilmente riconosciamo Rosanna e Amelie.. novizie del secondo Anno! Ringraziamo il Signore per il dono di queste giovani, per il bene da loro fatto alla nostra comunità.. e preghiamo perché i giovani della nostra comunità non siano distratti e timorosi.. ma aperti e generosi al Signore che bussa.. qui ed ora.. per spalancare il loro cuore al “cento volte tanto”!!!

Settembre.

. “El mes de setember, el duarìa vèssegh semper”. Il mese di settembre, dovrebbe esserci sempre. Così recita un proverbio milanese.. i “romani de Roma” non me ne vogliano! Non dice per quale motivo, ma lascia a ciascuno lo spazio dei ricordi e della nostalgia per quanto di piacevole, di struggente o di malinconico questo tempo possa portare con sé. Settembre è in qualche modo il mese dell’ingresso dell’autunno, dei colori bruni della terra che si prepara al riposo invernale, dei cieli turgidi di pioggia, percossi dal vento. È anche il mese di nuovi inizi. Ricominciano le scuole; molte attività, rallentate dall’estate, riprendono il pieno ritmo. Forse, proprio per questo dovrebbe esserci sempre. Per l’inizio nuovo che porta con sé, per le promesse che lo accompagnano e che non si sveleranno subito. Come la natura giunta in autunno a una sua maturità, nasconde pian piano la linfa vitale assumendo una parvenza di morte per riprendere poi vita, così ogni inizio, nell’esperienza umana, non svela mai immediatamente ciò che racchiude: lo sviluppo delle cose, il frutto dell’agire, è tema di speranza, non visione certa e immediata. Ri-cominciare richiede sempre uno sforzo e delle ragioni adeguate. Non ha nulla di scontato. Per questo settembre ci riserva sorprese. Di colori e di tempo. Sorprese che destano stupore, incoraggiano l’animo, lo spingono a riconoscere la bellezza che il mondo e l'uomo portano in sé. Ogni inizio racchiude in sé la domanda segreta che nulla di quanto sperato e desiderato resti insoddisfatto e che lo sforzo profuso non vada perduto. In ragione di questa esigenza, ogni inizio ha bisogno di essere consegnato e offerto come un pezzo di strada verso Colui che solo può compiere il desiderio che domina la vita, il desiderio della felicità. Se l'inizio è riconosciuto come un cammino, allora la domanda si fa palese, aperta. “La nostra grandezza è nella disponibilità originale del cuore verso la felicità infinita, verso la bellezza infinita, - diceva DON GIUSSANI - disponibilità che tutti noi possiamo distruggere con la dimenticanza, la disperazione, la distrazione, il menefreghismo, lo scetticismo, il nichilismo”. Cadiamo continuamente e non siamo in grado di arricchire il nostro essere per una nostra capacità, solo il Mistero di Cristo può arricchirci. La presunzione e il possesso egoistico, che dominano tanti rapporti personali e sociali, si contrastano prendendo consapevolezza delle nostre esigenze profonde e della nostra natura che si esprime in una domanda continua di significato. Abbiamo bisogno di essere liberati dalla violenza, di essere educati al rispetto e alla gratuità, di favorire il riconoscerci insieme accomunati dal bisogno che la vita sia buona. Per questo è indispensabile il nostro “sì” alla somma offerta che Dio ha fatto e continuamente fa all'uomo: il dono di Suo Figlio. La Sua Presenza è la grande “utilità” della vita. È la certezza che ogni inizio sia strada e non vagabondaggio disperato. Anche il nostro “sì” è una domanda. È la consapevolezza di aver bisogno di essere salvati. E come accorgerci che la salvezza raggiunge la nostra piccola realtà quotidiana e la grande realtà del mondo intero? Scorgendo la bellezza che abita le cose e permane, pur nascosta sotto dolori e contraddizioni. Il bello è lo splendore del vero, diceva SAN TOMMASO. Chi scorge la bellezza edifica il bene intorno a sé, suscita speranza e ad ogni inizio può ripetere al proprio cuore l'invito di SANTA CATERINA DA SIENA: “Non siate contenti delle piccole cose. Egli, Iddio, le vuole grandi”.

“Quando iscrivere mio figlio per la prima Comunione?”

Come è tradizione prima di iscrivere i bambini della

terza elementare all’itinerario catechistico, vi saranno

degli incontri con i genitori (anche se fossero separati l’invito all’opera educativa è per entrambi) perché la scelta sia consapevole e perché la catechesi e la

celebrazione domenicale vedrà la partecipazione attiva e responsabile dei genitori. Gli incontri:

Domenica 23 settembre,

30 settembre, 7 ottobre. Ad ogni incontro: h. 16 riunione per i genitori mentre i bambini saranno intrattenuti con attività specifiche per loro, h. 17 genitori e figli partecipano alla Messa.

• Lunedì 10 settembre – incontro MOVIMENTI e GRUPPI ECCLESIALI (ore 19 Messa a seguire incontro e cena insieme).

• Martedì 11 settembre – incontro CONSIGLIO PASTORALE (ore 19 Messa a seguire incontro e cena insieme)

• Mercoledì 12 settembre – incontro DONNE DEL LABORATORIO CUCITO (ore 16 incontro, a seguire merenda insieme).

• Giovedì 13 settembre – incontro DONNE DELLE PULIZIE (ore 16 incontro, a seguire merenda insieme).

• Giovedì 13 settembre – incontro ANIMATORI DELLA CARITÀ (ore 19 Messa a seguire incontro e cena insieme).

Ripresa pastorale settembre 2012 e primi incontri con don Bernardo nuovo

parroco

• Venerdì 14 settembre – incontro ANIMATORI DELLA LITURGIA

(ore 19 Messa a seguire incontro e cena insieme).

• Domenica 16 settembre – ore 10 Messa con tutti i gruppi della catechesi ed inizio anno catechistico, dopo la Messa animazione scout, sarà anche l’occasione per incontrare i ragazzi che fatta la Prima Comunione a giugno iniziano ora il cammino della Cresima.

• Martedì 18 settembre – ore 16,45 inizio gruppo infrasettimanale IO SONO CON VOI (quelli che iniziano il secondo anno di Comunione e che prossimamente riceveranno la PRIMA CONFESSIONE).

• Mercoledì 19 settembre – ore 16,45 inizio gruppi infrasettimanali SARETE MIEI TESTIMONI 1,2,3 (anche quelli che fatta la Prima Comunione iniziano il primo anno di Cresima SMT 1 ed hanno scelto il mercoledì). – ore 16,45 inizio gruppo infrasettimanale PROSSIMI CRESIMANDI (che riceveranno la CRESIMA dal Card. George Pell domenica 14 ottobre ore 17). – ore 18,45 riprende la LECTIO degli adulti.

• Venerdì 21 settembre – ore 19,45 gruppo adolescenti IO HO SCELTO VOI .

• Domenica 23 settembre – ore 10,15 inizio gruppo domenicale SARETE MIEI TESTIMONI 1 (quelli che fatta la Prima Comunione iniziano il primo anno di Cresima ed hanno scelto la domenica). – ore 11,30 inizio gruppo domenicale IO SONO CON VOI (quelli che iniziano il secondo anno di Comunione e che prossimamente riceveranno la PRIMA

CONFESSIONE). – ore 11,30 inizio gruppi domenicali SARETE MIEI TESTIMONI 2,3. – ore 11,30 inizio gruppo domenicale PROSSIMI CRESIMANDI (che riceveranno la CRESIMA dal Card. George Pell domenica 14 ottobre ore 17).

Speciale catechismo..

• Sabato 22 settembre – foto campo medie San Pietro Funes.

– ore 16 primo incontro del Parroco con i genitori dei bambini che vogliono iniziare il cammino di Comunione (ore 16 incontro per i genitori, i bambini saranno coinvolti in attività specifiche, ore 17 Messa per tutta la famiglia).

Sabato 6, domenica 7 Ottobre accompagniamo don Giuseppe a Paullo..

IL PROGRAMMA DI MASSIMA.. • Sabato 6 ottobre alle ore 7 partenza in pullman, nel pomeriggio arrivo a Lodi e sistemazione, alle ore 18 Santa Messa d’ingresso di don Giuseppe nella comunità di Paullo, cena e pernottamento. • Domenica 7 ottobre in mattinata visita all’Abbazia cistercense di Chiaravalle (vicino a Paullo), visita alle chiese di Paullo e alle opere parrocchiali, pranzo in Oratorio e nel pomeriggio rientro a Roma.

SPESE DI VIAGGIO.. se raggiungiamo un gruppo di 35 persone € 55, se raggiungiamo un gruppo di 55 persone € 40.

PRANZO E CENA.. • 6 ottobre - il pranzo è al sacco, la cena con menu turistico (€ 10-15) è presso il ristorante LA MANGIATOIA a Paullo.

• 7 ottobre - la colazione è inclusa nel pernottamento, il pranzo è offerto dalla comunità di Paullo, la cena è con sosta in autogrill.

PERNOTTAMENTO.. Dopo vari tentativi (ahimè falliti!) presso strutture recettive religiose abbiamo “optato” per la sistemazione in albergo-bed&breakfast (camere multiple) al costo di circa € 25-30.

Per poter precisare i costi (con eventuali riduzioni) dobbiamo dare il numero preciso,

pertanto quanto prima è necessario iscriversi alla segreteria parrocchiale con un acconto di € 30.

GIORNO APPUNTAMENTO DELLA SETTIMANA.. DOMENICA 9 Sante Messe h. 10, 12, 19.

LUNEDÌ 10 h. 19 Messa e incontro con i MOVIMENTI e GRUPPI ECCLESIALI MARTEDÌ 11 h. 19 Messa e incontro con il CONSIGLIO PASTORALE

MERCOLEDÌ 12 h. 16 incontro con il GRUPPO DONNE LABORATORIO CUCITO

GIOVEDÌ 13 h. 9 Adorazione eucaristica h. 16 incontro con il GRUPPO DONNE DELLE PULIZIE h. 19 Messa e incontro con gli ANIMATORI DELLA CARITÀ

VENERDÌ 14 h. 17 CIRENE: accoglienza e distribuzione generi alimentari h. 19 Messa e incontro con gli ANIMATORI DELLA LITURGIA

DOMENICA 16

h. 10 Messa con tutti i gruppi della catechesi ed apertura dell’anno catechistico, a seguire animazione scout

Sante Messe h. 12, 19.

PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308

E MAIL: [email protected] www.vicariatusurbis.org/SantaMariaDomenicaMazzarello/

LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12, H. 19 IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 19

NEI GIORNI FERIALI LA MESSA È ALLE H. 8,30 E ALLE H. 19 CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA

SEGRETERIA: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30