Anno XI 8 maggio 2011 Terza di Pasqua In preghiera per la ... · h. 19,30 Gruppi adolescenti Vi ho...

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello Anno XI n. 546 8 maggio 2011 Terza di Pasqua In preghiera per la festa patronale 13 maggio h. 18 Santa Maria Domenica Mazzarello ci è stata donata come patrona della nostra parrocchia; perché lei e non, ad esempio, il beato Contardo Ferrini al quale è dedicata una via della nostra parrocchia? Legittimo l’interrogativo ma poco importa: a lei ci rivolgiamo per chiedere aiuto, intercessione, sostegno, luce nel nostro impegno di testimoniare il Risorto nella nostra zona. Quest’anno nei giorni della festa, avremo tra noi padre Angelo che, con padre Eugenio e altri, ci accompagnerà nel cammino della missione al popolo del 27 novembre 8 dicembre 2011. La missione al popolo è un’avventura che sgorga in noi dalla gioia che diviene responsabilità per esserci incontrati con Gesù Cristo nella sua Chiesa: non possiamo tacere e tenere per noi ciò che ci è stato donato! Sì, abbiamo la consapevolezza che il nostro quartiere ha bisogno di essere evangelizzato, dobbiamo riscoprire le nostre radici cristiane, la nostra identità di popolo della Speranza. Il senso della festa, il sentimento religioso, il rivolgersi a Dio (o a un Qualcuno di superiore) è comune a tutte le culture; noi abbiamo ricevuto in dono Gesù e a lui, il Volto umano di Dio, ci rivolgiamo perché ci insegni a far festa, a vivere una religione pura e a pregare! Le vetrate poste sula porta centrale della parrocchia vogliono esprimere che il popolo di Dio si ritrova per incontrarsi con il suo Signore ma poi, con la forza dello Spirito, esce e lo annuncia in tutto il quartiere. Nella vetrata centrale (qui ripresa) è indicata la gerarchia: papa Benedetto, il CARDINAL R UINI che consacrò la chiesa, il CARDINAL P ELL che ci dona le vetrate); nelle laterali è raffigurato il popolo di Dio animato dallo Spirito Santo e nel quale vive Cristo Signore. Sono raffigurati anche SANTA MAZZARELLO e il BEATO GIOVANNI P AOLO II cioè la chiesa del cielo dove noi tutti siamo diretti. In terza pagina c’è il progr amma della festa.

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Parrocchia Santa Maria Domenica Mazzarello

Anno XI – n. 546 – 8 maggio 2011 – Terza di Pasqua

In preghiera per la festa patronale 13 maggio h. 18

Santa Maria Domenica Mazzarello ci è stata donata come patrona della

nostra parrocchia; perché lei – e non, ad esempio, il beato Contardo Ferrini

al quale è dedicata una via della nostra parrocchia?

Legittimo l’interrogativo ma poco importa: a lei ci rivolgiamo per

chiedere aiuto, intercessione, sostegno, luce nel nostro impegno di

testimoniare il Risorto nella nostra zona. Quest’anno nei giorni della

festa, avremo tra noi padre Angelo che, con padre Eugenio e altri, ci

accompagnerà nel cammino della missione al popolo del 27 novembre – 8

dicembre 2011. La missione al popolo è un’avventura che sgorga in noi

dalla gioia che diviene responsabilità per esserci incontrati con Gesù Cristo

nella sua Chiesa: non possiamo tacere e tenere per noi ciò che ci è stato

donato! Sì, abbiamo la consapevolezza che il nostro quartiere ha bisogno

di essere evangelizzato, dobbiamo riscoprire le nostre radici cristiane, la

nostra identità di popolo della Speranza.

Il senso della festa, il sentimento religioso, il rivolgersi a Dio (o a un

Qualcuno di superiore) è comune a tutte le culture; noi abbiamo ricevuto in

dono Gesù e a lui, il Volto umano di Dio, ci rivolgiamo perché ci insegni a

far festa, a vivere una religione pura e a pregare!

Le vetrate poste sula porta centrale della parrocchia vogliono esprimere che

il popolo di Dio si ritrova per

incontrarsi con il suo Signore ma

poi, con la forza dello Spirito, esce

e lo annuncia in tutto il quartiere.

Nella vetrata centrale (qui ripresa) è

indicata la gerarchia: papa Benedetto,

il CARDINAL RUINI che consacrò la

chiesa, il CARDINAL PELL che ci dona le

vetrate); nelle laterali è raffigurato il

popolo di Dio animato dallo Spirito

Santo e nel quale vive Cristo Signore.

Sono raffigurati anche SANTA

MAZZARELLO e il BEATO GIOVANNI

PAOLO II cioè la chiesa del cielo dove

noi tutti siamo diretti.

In terza pagina c’è il programma

della festa.

Don Giuseppe Pititto sacerdote! Il 13 di Maggio nella cattedrale di Mileto dal vescovo Luigi Renzo.

Siamo grati al Signore per il dono della vocazione al Sacerdozio cattolico di

Giuseppe, lo affidiamo alla materna intercessione di Maria, Madre della

Fiducia e gioiamo con lui, con la sua famiglia, la sua diocesi.

Don Giuseppe Pititto via 1° maggio, 32. 89852 San Giovanni di Mileto (VV).

cell. 3494504399; [email protected]

«Testimonianza di Pino riguardo

al beato Giovanni Paolo II».

Nel 2000, in occasione dell’Anno Santo, ho fatto il volontario nella nostra parrocchia come addetto

all’organizzazione e assistenza dei ragazzi, che, da Torino e dalla Francia, giungevano a Roma per la

Giornata Mondiale della Gioventù. Mi sono impegnato giorno e notte affinchè tutto andasse per il meglio.

E devo dire che è stata un’esperienza faticosa ma esaltante.

Alla fine delle attività, il Santo Padre Giovanni Paolo II riunì tutti noi volontari e ci ringraziò della buona

riuscita del lavoro. Disse che Gesù ci avrebbe ricompensato per ciò che avevamo fatto. Posso

testimoniare con sincerità che per me ciò è avvenuto, dato che dopo due anni ho dovuto subire un

trapianto di fegato. Proprio perché la promessa del Santo Padre era vera, la donazione dell’organo è

avvenuta in breve tempo, altrimenti per me sarebbe stata la fine. Tutto è andato bene e dopo nove anni

sono ancora qua. Grazie a Gesù e alle preghiere del Santo Padre.

In parrocchia è possibile vedere l’album fotografico della visita che il beato Giovanni Paolo II fece nella

nostra parrocchia nel dicembre del 1997 e il resoconto che ne diede l’Osservatore romano con la sua

omelia.

MARTEDÌ 10 MAGGIO

h. 16,30 Incontro per i ragazzi della Catechesi IO SONO CON VOI, VENITE

CON ME, SARETE MIEI TESTIMONI (tutti i gruppi: della domenica, del martedì, del

mercoledì) Gioco – attività con le NOVIZIE SALESIANE

h. 19,30 Gruppi adolescenti Vi ho chiamato amici, Io ho scelto voi e

ultimi cresimati (gruppo Roberta) VENITE E VEDRETE testimonianza con le novizie salesiane segue pizza insieme..

VENERDÌ 13 MAGGIO

h. 18,00 SANTA MESSA SOLENNE presieduta da Padre Angelo Missionario Monfortano

h. 19,15 conversazione con Padre Angelo segue pizza insieme

SABATO 14 MAGGIO

h. 16,30 Apertura degli Stand, pesca di beneficenza, iscrizioni e tornei

di Play Station, Scacchi, Tresette, Briscola, Burrago h. 19,00 Manifestazione di Ballo di gruppo della scuola I Mejo

segue serata danzante h. 20,00 Apertura Stand Gastronomico

DOMENICA 15 MAGGIO

h. 11,15 Apertura degli Stand, pesca di beneficenza

h. 13,00 Apertura Stand Gastronomico

h. 15,30 Iscrizioni e tornei di Scacchi, Tresette, Briscola, Burraco,

e calcetto…

h.16,00 Inizio giochi organizzati bambini 0 – 7 anni e Teatrino con marionette

h. 19,00 Manifestazione di ballo con danza orientale

segue serata danzante

h. 20,00 Apertura Stand Gastronomico

III domenica di Pasqua A

ANTIFONA D'INGRESSO Acclamate al Signore da tutta la terra,

cantate un inno al suo nome, rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia. (Sal 66,1-2)

COLLETTA Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. O Dio, che in questo giorno memoriale della Pasqua raccogli la tua Chiesa pellegrina nel mondo, donaci il tuo Spirito, perché nella celebrazione del mistero eucaristico riconosciamo il Cristo crocifisso e risorto, che apre il nostro cuore all’intelligenza delle Scritture, e si rivela a noi nell’atto di spezzare il pane. Egli è Dio, e vive e regna con te..

PRIMA LETTURA (At 2,14.22-33) Non era possibile che la morte lo tenesse in suo potere.

Dagli Atti degli Apostoli [Nel giorno di Pentecoste,] Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò così: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nàzaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo: “Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza”. Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: “questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione”. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire».

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15)

Rit: Mostraci, Signore, il sentiero della vita.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu». Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare.

Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa.

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra.

SECONDA LETTURA (1Pt 1,17-21) Foste liberati con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia.

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo Carissimi, se chiamate Padre colui che, senza fare preferenze, giudica ciascuno secondo le proprie opere, comportatevi con timore di Dio nel tempo in cui vivete quaggiù come stranieri. Voi sapete che non a prezzo di cose effimere, come argento e oro, foste liberati dalla vostra vuota condotta, ereditata dai padri, ma con il sangue prezioso di Cristo, agnello senza difetti e senza macchia. Egli fu predestinato già prima della fondazione del mondo, ma negli ultimi tempi si è manifestato per voi; e voi per opera sua credete in Dio, che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, in modo che la vostra fede e la vostra speranza siano rivolte a Dio.

CANTO AL VANGELO (Lc 24,32) Alleluia, alleluia.

Signore Gesù, facci comprendere le Scritture; arde il nostro cuore mentre ci parli. Alleluia.

VANGELO (Lc 24,13-35) Lo riconobbero nello spezzare il pane.

Dal Vangelo secondo Luca Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò

e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.

PREGHIERA DEI FEDELI

Con gli uomini Dio è stato veramente Padre, perché ci ha donato il suo Figlio amandoci di un amore infinito. Dovremmo solo ringraziare, stupiti e riconoscenti; e invece gli domandiamo ancora aiuto, perchè senza di lui non possiamo fare nulla. Preghiamo dicendo: Ascoltaci Signore.

• Perché la Chiesa non si stanchi mai di annunciare con gioia al mondo la risurrezione di Cristo, Signore della storia e Salvatore degli uomini. Preghiamo. • Per i catechisti, perché sappiano accompagnare i bambini e i ragazzi nell’intelligenza delle Scritture e nella scoperta di un’autentica vita di fede. Preghiamo. • Perché gli studiosi delle Scritture confermino i fedeli nella speranza, con i frutti del loro studio e con la testimonianza di una fede sincera. Preghiamo. • Perché i cristiani si facciano prossimi di quanti sono nel dubbio e cercano un senso alla loro esistenza, testimoniando con gioia e coerenza di vita la loro fede in Cristo risorto. Preghiamo.

• Per la nostra comunità, perché la celebrazione dell’Eucaristia non sia un rito impolverato dall’abitudine, ma sia vissuta con la fede e il calore dei veri discepoli di Cristo. Preghiamo.

O Padre, che ci hai affidati a tuo Figlio che ci accompagna per le vie del tempo, apri i nostri occhi perché sappiamo riconoscere la sua presenza e corrispondere al suo amore. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore. PREGHIERA SULLE OFFERTE Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa, e poiché le hai dato il motivo di tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. PREFAZIO PASQUALE III È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, proclamare sempre la tua gloria, o Signore, e soprattutto esaltarti in questo tempo nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato. Egli continua a offrirsi per noi e intercede come nostro avvocato: sacrificato sulla croce più non muore, e con i segni della passione vive immortale. Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale, l’umanità esulta su tutta la terra, e con l’assemblea degli angeli e dei santi canta l’inno della tua gloria..

ANTIFONA DI COMUNIONE I discepoli riconobbero Gesù, il Signore,

nello spezzare il pane. Alleluia. (cf. Lc 24,35) PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo, che hai rinnovato con i sacramenti pasquali, e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione.

Civiltà con l’anima.. Nessuna esperienza politica, nessuna forma di democrazia può sopravvivere, se viene meno

l'appello ad una comune moralità di base. Nessuna legge scritta è sufficiente a garantire la

convivenza umana, se non trae la sua intima forza da un fondamento morale. Una società che

smarrisce la dimensione spirituale e religiosa vedrebbe i propri valori svuotarsi del loro

contenuto più vero. Il progresso economico si rivelerebbe illusorio. Il dilagante conformismo

dei desideri e dei comportamenti sta plasmando una civiltà uniforme, appiattita, sazia di

benessere, ma povera di slanci ideali e di speranze, una civiltà povera di anima. L'insidia più

grave di tale processo sta proprio nella tendenza a soffocare il respiro trascendente della

cultura, impoverendola, livellandola, svuotandola di energia. Una città è ricca quanto è ricca la

sua cultura, poiché le città sono unità viventi, che incorporano una memoria, custodiscono

un'anima, vantano una loro genialità ed una loro specifica vocazione. Le città possono diventare

fontane inesauribili, libri vivi, fari di luce per il cammino delle nuove generazioni.

BEATO GIOVANNI PAOLO II

Cari amici, siamo venuti "in possesso" di una missiva scritta da quel diavolo dello

ZIO BERLICCHE al suo adorato NIPOTINO MALACODA. Lettura edificante, analisi

impietosa.. tutta da gustare :-)

ti avevo detto di vigilare.. "Mi dispiace, caro Malacoda, ma la tua promozione ad arcidiavolo junior dovrà

attendere ancora un po’.

Ti avevo avvertito di prepararti bene alla BEATIFICAZIONE DI GIOVANNI PAOLO II

perché a questi eventi di portata storica non dobbiamo mai far mancare il nostro

contributo. E’ proprio nel momento in cui la Chiesa si addobba per le feste che

dobbiamo riuscire a colpirla, per farle più male. E quale male migliore, per noi, se

non l’offuscamento della verità?

Prima parola d’ordine: superficialità. Che, tradotto,

significava imporre sulla persona di Karol Wojtyla e

sulla sua beatificazione il sigillo definitivo di

un’operazione mediatica e mondana, con la quale

la Chiesa “mostrava i muscoli” e si manifestava

come un’organizzazione e un centro di potere.

Bene, bravi, bis.

Le premesse c’erano tutte e figurati se una buona dose di aiuto non ci arrivava

proprio da alcuni cattolici, dandoci modo di festeggiare un’altra occasione di

divisione che li mettesse in ridicolo. Gli invasati della spettacolarizzazione da una

parte e, per reazione uguale e contraria, i duri e puri del rifiuto, dall’altra.

Seconda parola d’ordine a noi cara: idolatria. Bene il Papa sciatore, atleta e

scalatore, benissimo il Papa stratega e statista geopolitico. Una goduria il Papa

attore, uomo di spettacolo, alto, bello e festaiolo. I nuovi paradigmi della santità.

La Congregazione competente prendesse appunti.

Stupenda, poi, l’uscita pomeridiana del giornalista che dava ad intendere come la

beatificazione di Giovanni Paolo II rappresentasse quasi un rischio di banalizzarlo,

abbassarlo, renderlo uno dei tanti. Averne di gente così.

Ma tu hai dimenticato il nostro sorvegliato speciale: il Benedetto disturbatore.

Lieve, sottile, apparentemente in ombra, come spesso si fa l’errore di crederlo, l’ho

visto smarcarsi dai soliti giochi mondani, fuoriuscire dalle maglie dell’ordinaria

irrazionalità, riuscendo a metterci del suo, anche ieri, per guastarci il piatto forte

dell’abbuffata mediatica con lieto fine idolatrico.

L’ho visto imprimere un’altra virata alla barca di Pietro, di quelle da par suo. Già

avevo avuto un brutto presentimento quando gli ho sentito definire la cerimonia,

il giorno prima, come una “FESTA DELLA FEDE”. Non dei Papaboys, non dei

movimenti, nemmeno dello stesso Wojtyla o della Chiesa. Ma della Fede, quella

virtù che, non a caso, il Nemico chiede se troverà ancora sulla terra al Suo ritorno.

Con ogni parola della sua omelia ho visto Benedetto ricacciare indietro le

tante banalità sciorinate dai media, dietro nostra imbeccata, sul Papa polacco, e

far riemergere, con l’autenticità di chi lo ha conosciuto bene, e per tanti, lunghi,

faticosi anni gli è stato a fianco come collaboratore, amico e consigliere, non

l’icona, ma la persona di Karol Wojtyla; non il contorno, ma l’essenza: uomo di

costante preghiera, di intima relazione col Nemico, di affettuosa e filiale devozione

a Colei di cui quaggiù non osiamo neppure pronunciare il nome. Un uomo che, da

Pontefice, ha portato il Nemico e la Sua parola in ogni aspetto della vita umana: la

politica, l’economia, la cultura..; ascoltavo, furioso, e vedevo miseramente

evaporare quella cortina di nebbia e di fumo che avevamo creato ad arte e gettato

negli occhi e nelle menti della gente. Benedetto XVI ha purtroppo restituito ai

fedeli, a tutti i fedeli la sostanza dell’uomo Wojtyla, la verità sulla sua figura e

sulle ragioni della sua beatificazione.

E via via che parlava, questo Papa che possiede il carisma della parola, concentrava

l’attenzione di tutti sull’essenziale, non sugli orpelli. Su quella verità che ha la

pessima abitudine di rivelare se stessa.

Tutto questo io ho visto sul sagrato di Piazza

San Pietro e posso dirti, fuori dai denti, che

finché in quella valle di lacrime avranno

Benedetto XVI sarà lotta senza quartiere, per

noi. E pensare che sarebbe bastato che proprio

Giovanni Paolo II gli avesse concesso di lasciare

il suo incarico! Ma Wojtyla aveva un gran fiuto nella ricerca e nella scelta dei

compagni di viaggio. Beato lui, ahimé, nel vero senso della parola.

Tuo affezionato zio, Berlicche"

Domande al Papa.. (2) Ne hanno parlato e, forse le abbiamo viste e sentite in tv il venerdì santo. Le proponiamo per

aiutarci anche nel cammino di formazione in preparazione alla missione parrocchiale del

prossimo autunno. Continuiamo la presentazione di altre due con relative risposte.

D. La terza domanda ci porta in Iraq, tra i giovani di Baghdad, cristiani

perseguitati che Le mandano questa domanda: “Salute al Santo Padre dall’Iraq –

dicono – Noi cristiani di Baghdad siamo stati perseguitati come Gesù. Santo Padre,

secondo Lei, in che modo possiamo aiutare la nostra comunità cristiana a

riconsiderare il desiderio di emigrare in altri Paesi, convincendola che partire non

è l’unica soluzione?”

R. Vorrei innanzitutto salutare di cuore tutti i cristiani dell’Iraq, nostri fratelli, e devo dire che

prego ogni giorno per i cristiani in Iraq. Sono i nostri fratelli sofferenti, come anche in altre terre

del mondo, e quindi sono particolarmente vicini al nostro cuore e noi dobbiamo fare, per quanto

possiamo, il possibile perché possano rimanere, perché possano resistere alla tentazione di

migrare, perché è molto comprensibile nelle condizioni nelle quali vivono. Io direi che è

importante che noi siamo vicini a voi, cari fratelli in Iraq, che noi vogliamo aiutarvi, anche

quando venite, ricevervi realmente come fratelli. E naturalmente, le istituzioni, tutti coloro che

hanno realmente una possibilità di fare qualcosa in Iraq per voi, devono farlo. La Santa Sede è in

permanente contatto con le diverse comunità, non solo con le comunità cattoliche, con le altre

comunità cristiane, ma anche con i fratelli musulmani, sia sciiti, sia sunniti. E vogliamo fare un

lavoro di riconciliazione, di comprensione, anche con il governo, aiutarlo in questo cammino

difficile di ricomporre una società lacerata. Perché questo è il problema, che la società è

profondamente divisa, lacerata, che non c’è più questa consapevolezza: “Noi siamo nelle

diversità un popolo con una storia comune, dove ognuno ha il suo posto”. E devono ricostruire

questa consapevolezza che, nella diversità, hanno una storia in comune, una comune

determinazione. E noi vogliamo, in dialogo, proprio con i diversi gruppi, aiutare il processo di

ricostruzione e incoraggiare voi, cari fratelli cristiani in Iraq, di avere fiducia, di avere pazienza,

di avere fiducia in Dio, di collaborare in questo processo difficile. Siate sicuri della nostra

preghiera.

D. La prossima domanda Le viene rivolta da una donna musulmana della Costa

d’Avorio, un Paese in guerra da anni. Questa signora, si chiama Bintù, e Le manda

un saluto in arabo che suona così: “Che Dio sia in mezzo a tutte le parole che ci

diremo e che Dio sia con te”. È un’espressione che loro usano quando cominciano

un discorso. E poi continua in francese: “Caro Santo Padre, qui in Costa d’Avorio

ab-biamo sempre vissuto in armonia tra cristiani e musulmani. Le famiglie sono

spesso formate da membri di entrambe le religioni; esiste anche una diversità di

etnie, ma non abbiamo mai avuto problemi. Ora tutto è cambiato: la crisi che vi-

viamo, causata dalla politica, sta seminando divisioni. Quanti innocenti hanno

perso la vita! Quanti sfollati, quante mamme e quanti bambini traumatizzati! I

messaggeri hanno esortato alla pace, i profeti hanno esortato alla pace. Gesù è un

uomo di pace. Lei, in quanto ambasciatore di Gesù, cosa consiglierebbe per il

nostro Paese?"

R. Vorrei rispondere al saluto: Dio sia anche con te, ti aiuti sempre. E devo dire che ho ricevuto

lettere laceranti dalla Costa d'Avorio, dove vedo tutta la tristezza, la profondità della sofferenza,

e rimango triste che possiamo fare così poco. Possiamo fare una cosa, sempre: essere in

preghiera con voi, e in quanto sono possibili, faremo opere di carità e soprattutto vogliamo

aiutare, secondo le nostre possibilità, i contatti politici, umani. Ho incaricato il card. Turkson,

che è presidente del nostro Consiglio Giustizia e Pace di andare in Costa d’Avorio e di cercare di

mediare, di parlare con i diversi gruppi, con le diverse persone per incoraggiare un nuovo inizio.

E soprattutto vogliamo far sentire la voce di Gesù, che anche Lei crede come profeta. Lui era

sempre l’uomo della pace. Ci si poteva aspettare che, quando Dio viene in terra, sarà un uomo di

grande forza, distruggerebbe le potenze avverse, che sarebbe un uomo di una violenza forte

come strumento di pace. Niente di questo: è venuto debole, è venuto solo con la forza

dell’amore, totalmente senza violenza fino ad andare alla croce. E questo ci mostra il vero volto

di Dio, che la violenza non viene mai da Dio, mai aiuta a dare le cose buone, ma è un mezzo

distruttivo e non è il cammino per uscire dalle difficoltà. Quindi è una forte voce contro ogni tipo

di violenza. E invito fortemente tutte le parti a rinunciare alla violenza, a cercare le vie della

pace. Non potete servire la ricomposizione del vostro popolo con mezzi di violenza, anche se

pensate di avere ragione. L’unica via è rinunciare alla violenza, ricominciare con il dialogo, con

tentativi di trovare insieme la pace, con la nuova attenzione l’uno per l’altro, con la nuova

disponibilità ad aprirsi l’uno all’altro. E questo, cara Signora, è il vero messaggio di Gesù:

cercate la pace con i mezzi della pace e lasciate la violenza. Noi preghiamo per voi, che tutti i

componenti della vostra società sentano questa voce di Gesù e che così ritorni la pace e la

comunione.

“PELLEGRINAGGIO AL DIVINO AMORE” 11 giugno, vigilia della Pentecoste

a piedi partenza alle h. 4 - in autobus partenza alle h. 7,30

iscrizioni in segreteria parrocchiale.

• CENTRO ESTIVO per ragazzi e ragazze dalla 1^ elementare (fatta) alla 3^ media,

giochi, canti, balli, laboratori, gite.. e tanta amicizia.. da lunedì 13 giugno a venerdì 1 luglio

• CAMPO ESTIVO PER I GRUPPI Sarete miei testimoni e ultimi Cresimati in Trentino a Serrada di Folgaria presso Hotel Martinella

da lunedì 4 luglio a lunedì 11 luglio Euro 37 al giorno pensione completa + spese di trasporto

iscrizioni già aperte in segreteria con acconto di Euro 100

• ESPERIENZA DI CONDIVISIONE presso la Comunità di don Oreste Benzi con gli adolescenti dei gruppi Vi ho chiamato amici e Io ho scelto voi

a Rimini da giovedì 14 luglio a martedì 19 luglio per informazioni chiedere a Rosanna, Ernesto o don Andrea

“Pellegrinaggio alle 7 chiese nella notte” PARTENZA - Venerdì, 20 maggio 2011 dalla Chiesa Nuova dopo la Messa delle ore 19

ARRIVO - Sabato, 21 maggio 2011 tra le 7 e le 8 alla Basilica Santa Maria Maggiore

iscrizioni in segreteria parrocchiale.

Giorno Appuntamenti della settimana

DOMENICA 8

III DI PASQUA

h. 10,15 catechesi IO SONO CON VOI (festa della famiglia al Divino

Amore)

h. 10,15 CATECHESI FAMILIARE SARETE MIEI TESTIMONI 1

h. 11,30 catechesi VENITE CON ME

h. 11,30 catechesi SARETE MIEI TESTIMONI 2

h. 11,30 CATECHESI FAMILIARE SARETE MIEI TESTIMONI 3

LUNEDÌ 9 dalle h. 18,30 benedizione famiglie via Filomusi Guelfi 50

h. 19 preghiera comunità carismatica Gesù Risorto

MARTEDÌ 10

h. 16,30 Incontro per i ragazzi della Catechesi (tutti i gruppi: della

domenica, del martedì, del mercoledì) IO SONO CON VOI, VENITE

CON ME, SARETE MIEI TESTIMONI 1,2,3

Gioco – attività con le NOVIZIE SALESIANE

h. 19,30 tutti i gruppi adolescenti testimonianza con le NOVIZIE

SALESIANE segue pizza insieme.

dalle h. 18,30 benedizione famiglie via Filomusi Guelfi 50

MERCOLEDÌ 11 h. 9 e h. 18,45 Lectio Divina

dalle h. 18,30 benedizione famiglie via Filomusi Guelfi 42

GIOVEDÌ 12

h. 9 ADORAZIONE EUCARISTICA

dalle h. 18,30 benedizione famiglie via Filomusi Guelfi 42

h. 21 Prove del coro

VENERDÌ 13

FESTA SANTA

MARIADOMENICA

MAZZARELLO

h. 18,00 SANTA MESSA SOLENNE

presieduta da Padre Angelo Missionario Monfortano

h. 19,15 conversazione con Padre Angelo segue pizza insieme

h. 17 accoglienza centro di solidarietà parrocchiale CIRENE

SABATO 14 Festa patronale (vedi pagina 3)

h. 18 S. Messa con omelia padre Angelo

DOMENICA 15 Festa patronale (vedi pagina 3)

h. 10, h. 12, h. 17, h. 19 S. Messa con omelia padre Angelo

PARROCCHIA SANTA MARIA DOMENICA MAZZARELLO

PIAZZA SALVATORE GALGANO, 100 - 00173 ROMA - TELEFONO 06.72.17.687 FAX 06.72.17.308

E MAIL: [email protected] - [email protected]

www.vicariatusurbis.org/santamariadomenicamazzarello/

LA DOMENICA LA MESSA FESTIVA È H. 10, H. 12, H. 17, H. 19 IL SABATO LA MESSA FESTIVA È ALLE H. 18

NEI GIORNI FERIALI LA MESSA È ALLE H. 8,30 E ALLE H. 18 CONFESSIONI: MEZZ’ORA PRIMA DELLA MESSA

SEGRETERIA: da lunedì a venerdì dalle h. 17 alle h. 19,30