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www.enpam.it ENPAM Fondato da Eolo Parodi Anno X - n° 5-2008 IL GIORNALE DELLA Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri 60 FONDOSANITÀ Interessa tutta l’area sanitaria 10 PREVIDENZA InadMemorandum per una buona partenza 8 PROFESSIONE Precariato e medici sfruttati 7 PARODI Cambiare alla svelta 2 I premi Nobel Marie Curie e la figlia Irene Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma ENPAM Lavorare in gruppo si può

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www.enpam.it ENPAMFondato da Eolo ParodiAnno X - n° 5-2008

IL GIORNALE DELLAPrevidenzadei Medici e degli Odontoiatri

60

FONDOSANITÀInteressa

tutta l’areasanitaria

10

PREVIDENZAInadMemorandum

per una buonapartenza

8

PROFESSIONEPrecariato

e medici sfruttati

7

PARODICambiare

alla svelta

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I premi Nobel Marie Curie e la figlia Irene

Poste Italiane SpA - Spedizione in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004, n. 46) art. 1, comma 1 - CNS/AC-Roma

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IL GRANDE CINEMA PER LA FAMIGLIAFIUGGI FAMILY FESTIVAL, I MEDICI PROTAGONISTI

Valorizzare il prodotto cinematografico e televisivo per la famiglia nella sua globalità è un’esigenza oggiquanto mai avvertita e diffusa. Proprio partendo da questo bisogno è nato un evento culturale di granderilievo il Fiuggi Family Festival che annovera tra gli Enti patrocinanti anche la Federazione nazionale deimedici pediatri e dei medici di famiglia con rispettivamente il presidente nazionale Giuseppe Mele ed ilsegretario nazionale Giacomo Milillo componenti del Comitato d’onore, comitato che tra numerose per-sonalità annovera il presidente dell’Enpam On. prof. Eolo Parodi. L’ideatore del Festival, ora anche pre-sidente, è il dott. Gianni Astrei, pediatra, autore di numerose pubblicazioni scientifiche di neonatologia epediatria.

Il Fiuggi Family Festival ha una molteplicità di obiettivi, tanto culturali quanto di promozione dell’indu-stria, così riassumibili: • far conoscere a un pubblico di famiglie il meglio della produzione cinematografica rivolta a questo spe-

cifico target.• Rinnovare e incentivare l’abitudine delle famiglie di andare al cinema insieme. Uno degli obiettivi del-

la festa sarà anche promuovere fra gli esercenti speciali iniziative come family card ecc.• Aprire un dialogo con Autori e produttori per promuovere una produzione cinematografica che sia più

ffaammiillyy ffrriieennddllyy e che ricreando un patto di collaborazione con questo pubblico –tipica dell’industriaamericana, ma che la nostra cinematografia sembra aver quasi abbandonato- consolidi anche questo set-tore industriale di così alta rilevanza culturale.

• Mentre il cinema continua a dare (in modo molto esasperato rispetto alla realtà della nostra società) unavisibilità notevolissima a forme di unione alternative alla famiglia fondata sul matrimonio, tornare a ren-dere visibile, anche attraverso il cinema, la realtà, le gioie, le sofferenze e i problemi quotidiani che lagran parte del Paese vive nel contesto del proprio nucleo familiare.

Il Fiuggi Family Festival avrà la forma di una kermesse culturale, incentrata sul cinema, ma aperta ad al-tre iniziative, un po’ sullo stile della Fiera del libro di Torino, del Motorshow di Bologna o del Meeting diRimini.L’ edizione zero si svolgerà a Fiuggi dal 28 luglio al 3 agosto. La cittadina laziale ha già deciso di farepropria questa iniziativa e di sostenerla in modo significativo mettendo anche a disposizione a prezzi con-tenuti la sua amplissima capacità ricettiva.

Si prevedono quindi:• proiezioni dei migliori film della stagione dedicati alla famiglia, alla presenza di registi, attori, produt-tori. Con premio finale assegnato dal pubblico.• Una rassegna internazionale di film con un target familiare non ancora noti in Italia, ma che per la lo-

ro qualità hanno potenzialità di distribuzione nel nostro Paese (film sul tipo di Les Choristes – I ragaz-zi del coro).

• Un incontro-convegno per addetti ai lavori.• Un concorso con un premio per la migliore sceneggiatura di un film a target familiare. • Concerti e rappresentazioni teatrali. • Nella Fonte Anticolana verrà allestito il villaggio per i bambini con una Fattoria didattica. • Laboratori didattici.• Incontri con personalità del mondo della cultura.

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AVVISO DI PAGAMENTO QUOTA A 2008Ricevimento oltre la scadenza del 30 aprile 2008. Nel caso in cui l’avviso sia pervenuto o perverrà dopola scadenza di una o più rate, il pagamento delle rate scadute dovrà essere eseguito entro 15 giorni dal-l’atto di notifica. Mancato ricevimento. Nel caso di mancato ricevimento dell’avviso contattare Equitalia Esatri S.p.A. alnumero 199 20 72 72, indicando nome, cognome e codice fiscale, ovvero, inoltrare richiesta scritta al nu-mero di fax 02 641 66 617, indicando nome, cognome e codice fiscale, ed allegando fotocopia di un do-cumento valido.

REDDITI PROFESSIONALI 2007Obbligo contributivo e termini di presentazione. I professionisti iscritti all’Enpam, sono tenuti a comu-nicare entro il 31 luglio 2008 il reddito derivante dall’esercizio della professione medica e odontoiatricaprodotto nel corso dell’anno 2007. Tale dichiarazione può essere effettuata utilizzando il modello D 2008recapitato al domicilio degli iscritti entro il mese di giugno 2008.Modello D personalizzato. I modelli D sono stati personalizzati in base alla posizione contributiva del sin-golo iscritto presso il Fondo della Libera Professione Quota B.Mancato ricevimento modello D personalizzato. Coloro che non verranno in possesso del modello D per-sonalizzato, possono utilizzare il modello D_G disponibile sul sito internet www.enpam.it, presso la sededell’Enpam in Roma, via Torino n° 98 (II piano), o presso l’Ordine dei Medici di appartenenza. Invio modello D cartaceo. La dichiarazione va spedita a Fondazione Enpam, Casella postale n° 1310000185 Roma esclusivamente a mezza raccomandata semplice.Invio modello D in ritardo. In caso di invio del modello D oltre il termine del 31 luglio 2008, è previstal’applicazione di una sanzione in misura fissa pari a euro 120,00. Contribuzione ridotta. La richiesta di contribuzione ridotta presso il Fondo della Libera Professione Quo-ta B può essere presentata entro il 31 luglio 2008 dagli iscritti dotati di altra copertura previdenziale ob-bligatoria ovvero dai titolari di un trattamento pensionistico.Richiesta contribuzione ridotta in data successiva al 31 luglio 2008. Qualora l’istanza venga presentataoltre tale termine essa si intenderà riferita agli eventuali redditi professionali prodotti nell’anno 2008.Iscritti già ammessi alla contribuzione ridotta. Coloro che negli anni precedenti hanno regolarmente pro-dotto la predetta domanda non devono ripeterla.Perdita del diritto alla contribuzione ridotta. In caso di perdita del diritto alla contribuzione ridotta l’i-scritto deve darne comunicazione all’Enpam tramite il modello D indicando la data in cui sono venute me-no le condizioni di accesso.Opzione contribuzione intera. Gli iscritti già ammessi alla contribuzione ridotta possono optare per il ver-samento del contributo nella misura intera del 12,50%. Tale opzione non è revocabile. Pensionato del Fondo Generale. I pensionati del Fondo Generale sono esonerati d’ufficio dal versamen-to dei contributi e di conseguenza dall’invio del modello D. I pensionati, se titolari di reddito professio-nale, possono chiedere entro il 31 luglio 2008, nell’apposito riquadro nel modello D o con domanda sem-plice, di essere ammessi al versamento del contributo nella misura intera del 12,50% o ridotta del 2%.Le modalità di versamento del contributo e di invio del modello D sono identiche a quelle previste per gliiscritti non pensionati.

NOTIZIE FLASH

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E.N.P.A.M.

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ND A Z I O

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33-35 Congressi, convegni, corsi36-37 Mostre ed esposizioni in Italia38-39 A proposito di stress40-41 Viaggi, Attica e Peloponneso

42 Libri: come nasce la notizia?43 In editoria: “A pranzo con la storia”

44-45 Recensioni46-47 Vita degli Ordini48-50 Polizza sanitaria Enpam

51 Accadde a… Giugno52 Erbe, l’Acerola 53 I fiori dell’estate54 Cinema, l’ultima fatica di Tornatore55 Musica, Herbert von Karajan

56-57 L’opera di Giacomo Puccini58-59 Lettere al Presidente60-61 La risorsa di lavorare in gruppo

62 Filatelia63 Responsabilità dello psichiatra64 Assicurazione, proroga al 31 luglio

2 Cambiare ed alla svelta3-6 Per una migliore tutela della salute

7 Precariato: sfruttamento del lavoro dei medici8 Memorandum per ricominciare9 Chi può presentare la domanda di pensione

10-11 Libera professione e previdenza 12-13 Previdenza e dirigenza medica

14 Specializzazione in medicina15 Maternità, astensione obbligatoria

16-17 L’intervista: paralisi cerebrale infantile18-19 Medico, professione a rischio20-21 La chirurgia di John Hunter22-23 Medici dello spazio a congresso24-25 L’importanza di aiutare il prossimo26-27 “Nascita e crescita” dei genitori

28 In difesa della salute dei lavoratori29 Storie di medici30 Travel medicine31 Ricerca, le variazioni genetiche32 Febbre mediterranea familiare

Numero 5/2008

in questo numero

SOMMARIO

dei Medici e degli OdontoiatriPrevidenza

IL GIORNALE DELLA

Foto di copertina

Marie Sklodowska Curie nel suo laboratorio con la figlia Irene. Per le sue storichericerche sulla radioattività la scienziata polacca ricevette, nel 1903, il Premio No-bel per la Fisica insieme al marito Pierre e ad Atonie Henry Becquerel e, nel 1911,quello per la Chimica. Cinque anni prima era rimasta vedova per la morte di Pier-re in un incidente stradale. Marie, che era nata a Varsavia nel 1867, morì in seguito a leucemia dovuta alle ra-diazioni nel 1934: cinquanta anni dopo il suo corpo, custodito nel Pantheon di Pa-rigi, risultava ancora radioattivo. I coniugi Curie ebbero due figlie: Irene ed Eva. Irene, nata a Parigi nel 1897, sposò nel ’26 il noto ricercatore Frédéric Jo-liot ed insieme ricevettero nel 1935 il Nobel per la Chimica. Da ricordare che nel ’39 Irene e Frédéric lavorarono al progetto per dotare la Francia della bombaatomica. Anche Irene – nel 1956 – venne colpita mortalmente dalla leucemia probabilmente, anche per lei, dovuta all’esposizione massiccia alle radiazioni.

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SISTEMA SANITARIO

I l discorso sulla Sanitàitaliana si rivela semprepiù complesso. Tante le

diversità tra gli interlocuto-ri, tanti gli interessi politicida prendere in considera-zione. Ho fatto quello chesi definisce un esame di co-scienza lungo e articolato.Ed alla fine ho approntatoun testo dove elenco quelliche considero i maggioriproblemi e quelle che in ba-se all'esperienza, anche po-litica, potrebbero diventa-re soluzioni.Ne scrivo per la prima vol-ta, anche se il testo l'ho in-viato a molti autorevolicolleghi ed a chi fa politi-ca sanitaria. Con una pre-messa: la Sanità non è nédi destra né di sinistra, cer-tamente non “statalista”.

Parto da una necessaria ri-forma del “dicastero dellaSalute” sottolineando lanecessità di accordo con glialtri Paesi europei. Natu-ralmente, metto l'accentosulla necessità di un chia-ro accordo tra le Regioniitaliane. Suggerisco la for-mazione di speciali comi-

tati per le decisioni impor-tanti, con un occhio di ri-guardo (intendo massimaseverità), per quella cheviene definita volgarmen-te: “Malasanità”.

Mi occupo certo di fattieclatanti ma, come tutti noiben sappiamo, i problemisanitari sono anche altri.Per esempio la collocazio-ne dei medici.I medici italiani sono i peg-gio pagati d'Europa e nonsi fa niente per colmarequesta avvilente condizio-ne. Nello stesso tempo,vanno riviste le cosiddettecondizioni d'ingaggio. Mispiego meglio: bando ai“giochini” e porte apertealla meritocrazia.

Dobbiamo superare la di-cotomia territorio-ospeda-le attraverso un recuperodella risorsa: medici di fa-miglia, medici di continui-tà assistenziale, pediatri especialisti ambulatoriali.Imperativa, a questo pun-to, diventa l'organizzazio-ne della Continuità Assi-stenziale nel territorio conil “lavoro di gruppo” deimedici (Utap - Casa dellasalute - poliambulatori)con adeguate attrezzaturediagnostiche.

Ma - lo affermo con pro-

fonda convinzione - occor-re la continuità assistenzia-le 24 ore su 24 e sette gior-ni su sette, con una garan-zia di assistenza sul terri-torio, l'organizzazione sulterritorio della domanda divisite specialistiche all'in-terno delle unità territo-riali. Penso che così sareb-be possibile abbattere itempi interminabili delleodierne vergognose listed'attesa magari ricorren-do alle cosiddette “presta-zioni extra”.

Vorrei, inoltre, che si arri-vasse ad abolire l'attualeburocratizzazione che ob-bliga il medico a destinarel'80 per cento del tempolavorativo a problemi am-ministrativi. Naturalmen-te, qui devono entrare ingioco i poteri dei direttorigenerali e dei direttori sa-nitari. Nel documento mispiego, credo esauriente-mente: le nomine dei diret-tori generali in carica percinque anni devono esseremolto severe e giuste.

Vanno chiusi i piccoli ospe-dali a patto che si creinocentri di eccellenza. Un pro-blema di non facile soluzio-ne. Suggerisco, inoltre, unaserie di cambiamenti urgen-ti da effettuare, a comincia-re dalla comunicazione tra

chi cura e chi le cure le de-ve ricevere.Ritengo utile organizzaresia a livello nazionale sia alivello regionale “SOS Sa-lute”, con il motto “Noisiamo per dare e non perprendere”, con appositi nu-meri verdi e domande e ri-sposte accuratamente sele-zionate nei due servizi.Mi sembra anche utile equindi urgente la realizza-zione di una rete territoria-le di presidi sanitari conservizi di autoambulanzaafferenti strutture ospeda-liere; potenziamento delservizio di elisoccorso ecreazione del cabotaggiosanitario marittimo. Nonpossiamo dimenticare cheattorno a noi ci sono deci-ne di isole con enormi pro-blemi turistici.

La salute è un bene per tut-ti e un bene di tutti. E' per-ciò necessaria una rivolu-zione culturale, iniziandoa porre dall'età scolare del-l'obbligo, fino a quella uni-versitaria, materie d'inse-gnamento quali l'educazio-ne sanitaria, ambientale ecivica.

Naturalmente, com'è miocostume, accetto critiche,suggerimenti e, perchéno?, anche condivisione diquanto ho scritto. •

Cambiareed alla svelta!

di Eolo Parodi

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3

SISTEMA SANITARIO

“Tra i progettia lungo terminel'introduzionedel pagamento

dei risultati

N onostante le diffi-coltà obiettive, co-muni a tutti i Paesi

industrializzati, si ritieneche il nostro sistema sani-tario possa migliorare conuna sua riorganizzazionesu base regionale, in unquadro di federalismo sa-nitario con forti vincoli so-lidaristici nazionali, cheproduca un netto conteni-mento della spesa ed unmiglioramento della qua-lità delle prestazioni.Gli interventi, qui di segui-to schematizzati, sono ingrado di produrre effettibenefici a medio-lungo ter-mine.Del resto per un sistemacomplesso ed in sofferen-za qual è il nostro, inter-venti tampone al di fuoridi un processo organico ri-formatore finiscono conl’accentuare le criticità.La “burocrazia”, i bassi in-teressi partitici, l’affarismogeneralizzato hanno rovi-nato questo settore che èil più delicato e quindi ilpiù importante.Ciò sta avvenendo nel mo-mento in cui si registra la

più alta speranza di vita equindi l’aumento di tutti iproblemi ad essa connessi,sia medici, sia sanitari, siasociali e previdenziali.Le allegate proposte, tutteda approfondire nel casovengano accolte, tendonoa delineare un percorso chepotrebbe aiutare l’Italia aduscire da questo tunnel pe-ricoloso.Dobbiamo tener presenteche in questo momentonon si fa politica, ma solopartitica, pur sapendo e ve-rificando, minuto per mi-nuto, che la salute non habandiere di partito ma è“un bene per tutti ed unbene di tutti”.A tal fine tutto dovrà esse-re preceduto da un’offen-siva “culturale” sul bene sa-lute iniziando a porre dal-l’età scolare dell’obbligo,fino a quella universitaria,materie di insegnamentoquali l’educazione sanita-ria, ambientale e civica.Con questa offensiva do-vremo anche insegnare al-la gente come difendere lapropria salute, aiutandolaa prevenire piuttosto cheessere in continua emer-genza.Un’università della terzae quarta età, potrebbe es-sere affiancata ad un se-rio programma sociale,giuridico, fiscale e previ-denziale.Riforma del “ministe-

...per una migliore tutela della salute

ro della salute”. Allaluce delle nuove preroga-tive affidate alle Regioni:1) Accordo fra le politichesanitarie dell’Unione Eu-ropea e quelle nazionali eregionali.2) Garanzie del rispetto delprincipio di uguaglianza,su tutto il territorio nazio-nale, in materia di dirittoalla salute.Ritengo indispensabile, pe-rò, che si instauri un regi-me di competitività a livel-lo regionale. In tal senso leRegioni che ne hanno lapossibilità e la cultura de-vono immediatamente in-nalzare i livelli di uguaglian-za. Dobbiamo eliminaretutti coloro che intendonovivere come parassiti sullapelle degli altri.3) Un comitato compostoda tutti i Presidenti delleRegioni italiane e presie-duto dal Ministro della Sa-lute, potrà e dovrà com-missariare immediatamen-te i responsabili di tutte leistituzioni, per tutti i casidi malgoverno, cattiva ge-stione, incapacità di risol-vere i bisogni primari edinfine per tutti i casi disprechi e di collusioni ma-fiose. 4) Modifiche al D.Lgs229/99, liberando il siste-ma da incrostazioni pura-mente ideologiche e sburo-cratizzandolo.

5) Alla luce di possibili ac-corpamenti il Ministero po-trebbe essere così denomi-nato “Ministero della Sa-lute, dell’Ecologia e dellePolitiche Sociali”.Assunzioni direttorigenerali, amministra-tivi e sanitari. II ddiirreett--ttoorrii ggeenneerraallii- I direttori generali, sia

delle ASL, sia dei policli-nici, sia degli ospedali,vengono nominati dalPresidente della Regione,sentito il parere (non inaccordo con) del rettore,dei sindacati dei medici edel personale, delle socie-tà scientifiche e del sin-daco/conferenza dei sin-daci. I Direttori Genera-li hanno l’obbligo di de-nunciare al governatore,all’assessore alla sanità eal capo dell’opposizione,eventuali raccomandazio-ni (reato amministrativoche comporta la multaequivalente almeno a unmese di stipendio);

- restano in carica 5 anni;- rimozione possibile solo

se gli indicatori suggeri-scono cattiva gestione;

- valutazione dall’alto: in-dicatori economici;

- valutazione dal basso: in-dicatori non economici.

Possibili indicatori noneconomici- Attrazione dalle altre pro-

vince;- fedeltà dei clienti;

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““

“SISTEMA SANITARIO

4

cessità di contratti fra com-mittenti e fornitori.• Introduzione nella gestio-ne di una carta dei punteg-gi equilibrata (BalancedScorecard), focalizzando-si non solo sugli esiti finan-ziari ma anche sugli esitiumani: permette una visio-ne più ampia di un busi-ness che a sua volta aiutal’organizzazione ad agireper i suoi interessi a lungotermine.• Si basa su 4 prospet-tive/aree di valutazione cheportano a dati numerici mi-surabili e quantificabili conpossibilità di stabilire so-glie di efficienza/non effi-cienza; prospettiva finan-ziaria, prospettiva dei clien-ti, prospettiva dei processiinterni e prospettiva di ap-prendimento e crescita.

I giudizi si basano su indi-catori chiave di performan-ce, per esempio:- finanziaria (cash flow, ri-

sultati finanziari, ritornodel capitale impegnato);

- clienti (performance difornitura per data e perquantità, satisfaction ra-te, fedeltà);

- processi interni (oppor-tunità di successo, n° at-tività, n° errori, n° inci-denti);

- apprendimento e cresci-ta (investimenti, % pro-

economici da valutare se-condo la soluzione scelta- Attrazione dalle altre pro-

vince;- fedeltà dei clienti;- numeri dei rientri preco-

ci;- soddisfazione dei colla-

boratori (medici, infer-mieri, tecnici ecc.);

- individuazione ed inchie-sta, autonoma e persona-le, sui motivi che posso-no causare errori;

- numero ricorsi alla magi-stratura e al difensore ci-vico;

- Ecm (come docente, di-scente e organizzatore);

- pubblicazioni scientifiche;- rapporto interventi/rico-

veri;- tasso di occupazione dei

posti letto;- infezioni nosocomiali.

Progetti a lungo termine• Introduzione del paga-mento dei risultati (Pay-ment by results – PbR).Scopo: creare incentivi per aumen-tare la produttività e ren-dere efficiente l’uso dellerisorse.Rivolto a:tutti i committenti in par-ticolare medici di medici-na generale e tutti i forni-tori (ospedali, laboratori,centri di servizi, ecc.) siapubblici che privati.Principio generale:• i fornitori vengono paga-ti sulla base del numero edella complessità (es: ca-semix) dei casi trattati. Laclassificazione dei prezzi,dei casemix e delle regoledi pagamento sono mante-nute a livello centrale. Tut-tavia il PbR non nega la ne-

selezione per chiamata oper scelta sulla base di cur-ricula e di colloqui, associa-ta a un giudizio dopo 5 an-ni di attività, basato su in-dicatori preselezionati chepermettano di stabilire so-glie al di sotto delle quali siviene puniti e al di sopradelle quali si venga premia-ti, anche economicamente.Restano in carica 5 anni.

Soluzione B:i “dirigenti di unità com-plesse” vengono nominatisulla base del curriculume di un colloquio con duerappresentanti del consi-glio di direzione più dueprimari della disciplinaprovenienti da altre regio-ni che stilano un elenco deitre più meritevoli su cui ildirettore generale effettuala sua scelta motivata e re-sponsabile.Restano in carica 5 anni.

Soluzione C:è quella che io personal-mente auspico ed è così ar-ticolata:a) Ripristinare le idoneità

nazionali anche con l’in-troduzione dei limiti mi-nimi di curricula.

b) Far presiedere le com-missioni di idoneità daiPresidenti italiani, euro-pei ed internazionalidelle società inerenti levarie categorie.I direttori generali,aziendali, etc., devonofare la chiamata diret-ta nell’ambito della gra-duatoria sopracitata, as-sumendone la respon-sabilità.Restano in carica 5 anni.

Possibili indicatori non

- numero rientri precoci;- soddisfazione dei colla-

boratori (medici, infer-mieri, tecnici ecc.);

- individuazione ed inchie-sta, autonoma e persona-le, sui motivi che posso-no causare errori;

- numero ricorsi alla magi-stratura e al difensore ci-vico;

- Ecm (come docente, di-scente e organizzatore);

- pubblicazioni scientifiche - rapporto interventi/rico-

veri;- tasso occupazione posti

letto;- infezioni nosocomiali;- la soddisfazione degli am-

ministrati (direttori di di-partimento, dirigenti diunità complesse, dirigen-ti, infermieri, ecc. espres-se separatamente);

- attività di prevenzione(lotta al fumo e all’obesi-tà, mammografie e colon-scopie di screening, orga-nizzazione di corsi e dicampagne per la popola-zione e per gli studenti…);

- edilizia;- igiene ospedaliera (con-

trolli almeno annuali deiN.A.S.);

- indice di attrazione da al-tri ospedali.

II ddiirriiggeennttii ddii uunniittàà ccoomm--pplleesssseeSoluzione A:abolizione completa deiconcorsi; passare ad una

Interventi in gradodi produrre effetti

benefici a medio-lungo

termine“

Introduzionedel pagamento

dei risultatiper aumentare

l’efficienza

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“SISTEMA SANITARIO

“mozioni interne, turnoverimpiegati);

- infine non possiamo igno-rare i rapporti (delicatiquanto si vuole), fra learee assistenziali affidatealla medicina universita-ria che dovrà, fatte salvele esigenze primarie del-la didattica e della forma-zione – non gravitandosull’assistenza – equipa-rarsi sotto ogni aspetto aquella ospedaliera.

Programma a breve e me-dio termine

I problemi dei costi di unastruttura sanitaria, vannocollegati all’aumento dellaredditività delle risorse im-piegate: “all’appropriatez-za delle cure e appropria-tezza delle strutture”.Bisogna superare l’attualedicotomia territorio-ospe-dale attraverso un recupe-ro della risorsa: Medici difamiglia, Medici di conti-nuità assistenziale, Pedia-tri e Specialisti ambulato-riali interni nella organiz-zazione del servizio sanita-rio. Imperativa è l’orga-nizzazione della continui-tà assistenziale nel territo-rio con il lavoro di grup-po dei medici (UTAP-Ca-sa della salute-Poliambula-tori) con adeguate attrez-zature organizzative e dia-gnostiche. Ciò renderàpossibile la presa in cari-co dell’utente-paziente nel-la assistenza ordinaria enell’eventuale percorso inaltre strutture (Ospedale)prima e dopo. Così comesaranno gestiti gli accessiad altre strutture sanitariee sociali.

F) I poteri dei direttori ge-nerali e direttori sanitari do-vranno avere pareri obbli-gatori ed in alcuni casi vin-colanti da parte di rappre-sentanti eletti.G) Obbligare ad un diver-so rapporto con la gente,studiando una diversa co-municazione, un diversodialogo ed incentivandoun’opportuna consultazio-ne su programmi di forma-zione e sensibilizzazione.H) Tracciare le linee guidasulla prescrivibilità delleprestazioni specialistiche.Esaudire in tempi massimidecretati e divulgati le ri-chieste di tutte le prescri-zioni di prestazioni specia-listiche. A tal fine, una so-luzione obbligatoria appa-re quella di instaurare ildoppio turno di lavoro perfar funzionare 12 ore algiorno le varie strutturepubbliche, previo, eviden-temente, accordi sindacali.In caso contrario, coinvol-gere a tariffe prestabilitestrutture accreditate checorrispondano esattamen-te a livelli di credibilità, ef-ficienza e responsabilità.I) Al fine di proteggere l’at-to medico, che è sempre unatto di coraggio e mai dovràessere di paura, lo Stato nedeve perseguire la qualitàfacendosi carico della coper-tura in termini di responsa-

La continuità assistenzia-le 24 ore su 24 e sette gior-ni su sette, con una garan-zia di assistenza sul terri-torio, consentirà di rimuo-vere le resistenze per unariorganizzazione della reteospedaliera elevando inmodo deciso gli standardminimi. A questo proposito, la con-tinuità dell’assistenza si so-stanzia anche con la dispo-nibilità dei dati assistenzia-li autorizzata dai cittadi-ni/pazienti per tutti gli ope-ratori sanitari che li devo-no assistere.Il passaggio della presa incarico da parte di operato-ri e livelli assistenziali è unmomento di particolare ri-schio e di potenziale spre-co di risorse.È auspicabile che la conti-nuità dell’assistenza passiquindi per la continuità deldato assistenziale che do-vrà essere reso disponibilee oggetto di implementa-zione, utilizzando le mo-derne tecnologie informa-tiche.Organizzando sul territo-rio la domanda di visitespecialistiche all’internodelle unità territoriali, conla risposta in gran parte al-l’interno delle stesse, saràpossibile abbattere i tem-pi interminabili delleodierne liste di attesa. Dovrebbe essere previstala possibilità di effettuare

interventi che possono es-sere eseguiti ambulatorial-mente e che devono farparte di un elenco precisoe responsabile.A tal fine possono essereriproposte le cosiddette“prestazioni extra”.Si tratta in definitiva distrutturare il Servizio Sa-nitario organizzando il ter-ritorio per soddisfare il95% delle prestazioni euna eccellenza ospedalieracome un vero terminale delterritorio in grado di sod-disfare la domanda delladiagnostica e delle urgen-ze-emergenze di pronto in-tervento e di elezione (Co-dici rossi). La medicina delterritorio dovrà essere or-ganizzata anche con unparticolare adeguamentonelle specializzazioni uni-versitarie.

Provvedimenti con-tro la malasanità.A) Riformare la selezioneai corsi di laurea sia per imedici che per i sanitari.B) Raccordarsi con le ne-cessità del Ministero dellaSalute e del Servizio Sani-tario Nazionale.C) Dare ai medici ed a tut-ti i sanitari italiani, solu-zioni normative ed econo-miche identiche a quelledei paesi europei della no-stra fascia.D) Impedire con ogni mez-zo l’attuale “burocratizza-zione” che obbliga tutti adestinare un 80% del tem-po lavorativo a problemiamministrativi.E) Impedire che personalemedico e sanitario lavorinelle strutture amministra-tive del Sistema Sanitario.

Poter effettuareinterventi chepossono essere

eseguitiambulatorialmente

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Riformarela selezione

ai corsi di laureasia per i medicisia per i sanitari

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“SISTEMA SANITARIO

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“bilità civile professionale delpersonale dipendente e con-venzionato del Servizio Sa-nitario Nazionale.In tal senso proponiamo dicoordinare, anche dal latoetico e deontologico, gli at-tuali rapporti istituiti in tut-ti i settori della comunica-zione.Riteniamo utile organizza-re sia a livello Nazionale siaa livello Regionale “SOSSalute”, con il motto “noisiamo per dare e non perprendere”, con appositi nu-meri verdi e domande e ri-sposte accuratamente sele-zionate nei due servizi.A questo punto occorreràinstaurare la valutazione delgrado di professionalità de-gli amministratori, dei me-dici e di tutti i sanitari ogni5 anni, avvalendosi anchedi sistemi oggi in possessoe svolti dall’Organizzazio-ne Mondiale della Sanità.

Luoghi di cura.A) Chiusura dei piccoliospedali e creazione di unarete di distretti sanitari, conpiù funzionali servizi inte-grati socio-sanitari, di po-liambulatori specialistici edi presidi territoriali di pri-mo soccorso;B) trasformazione di picco-li ospedali in presidi sanita-ri di primo livello, forte-mente ancorati al territoriocon ampio coinvolgimento

assistenziale dei medici difamiglia;C) creazione di ospedali dieccellenza, terminali di unarete di ospedali di I e II li-vello (modello “a stella”);D) in tutti gli ospedali mi-gliorare i servizi alberghie-ri affidati a personale spe-cializzato, creando appo-siti dipartimenti della qua-lità e del comfort. Il diret-tore dei servizi di acco-glienza e dei relativi servi-zi, potrebbe essere benis-simo anche un ex diretto-re d’albergo; E) controllo sull’appropria-tezza delle prescrizioni; F) verifiche del rispetto deitetti di spesa programmatiper medici prescrittori conincentivi economici sui ri-sparmi (cosiddetto “gate-keeper”);G) integrazione fra i servi-zi specialistici ambulato-riali interni distribuiti sulterritorio con i servizi spe-cialistici ospedalieri usan-do centri di prenotazioneunici.

Certificati medici. Ilproblema dei cosiddetti cer-tificati “facili” potrebbe es-sere risolto, come avvienein altri Paesi europei, auto-rizzando il lavoratore ad au-tocertificarsi i primi tregiorni di malattia. Sarebbeun’iniziativa molto seria eresponsabile.

Farmaci. a) Promuoverel’utilizzo dei “generici”;b) commercializzazioni diconfezioni personalizzate econfezioni monodose;c) linee-guida sulla prescri-vibilità dei farmaci.

Trasformazionedi piccoli ospedali

in presidisanitari

di primo livello

Superamentodell'attuale

sistema Ecm insoddisfacente

per la formazione

Emergenza. Realizzazio-ne di una rete territoriale dipresidi sanitari con servizidi autoambulanza afferen-ti strutture ospedaliere; po-tenziamento del servizio dielisoccorso e creazione delcabotaggio sanitario marit-timo.

Rapporto tra pubbli-co e privato. Fermo re-stando che la Sanità deveessere un servizio pubbli-co (non statalista), bisognafavorire lo sviluppo del-l’imprenditoria privata cheperò non deve essere spe-culativa. Il privato sarà di“qualità” se il pubblico ver-rà adeguatamente raffor-zato.Massima integrazione trail pubblico ed il privato ac-creditato.

Dalla scuola all’uni-versità. Il nuovo Ministe-ro dovrà stringere accordiprecisi con Università e Re-gioni, per risolvere gli in-tricati problemi relativi al-la formazione degli opera-tori sanitari sotto i variprofili. Per arrivare a risul-tati positivi, dovranno es-sere introdotti test psico-attitudinali nelle selezioniper l’iscrizione ai corsi dilaurea.

Specializzazioni ecorsi universitari. Re-visione e drastica riduzio-ne degli elenchi delle spe-cializzazioni mediche edaumento dei corsi univer-sitari per i medici di medi-cina generale.Ripristino dell’istituto del-la libera docenza.

Ecm. Superamento del-l’attuale sistema Ecm in-soddisfacente per la forma-zione permanente.

Ordini. Aggiornamentodella normativa relativaagli Ordini dei Medici Chi-rurgici ed Odontoiatri,confermandone la naturapolitica e la finalità di tu-tela sia dei cittadini che deiprofessionisti iscritti.Dovranno essere meglioidentificati ed ampliati iloro compiti, snellendo leprocedure elettive degliOrgani e quelle di attivi-tà per il raggiungimentodei fini. •

EEoolloo PPaarrooddii

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PROFESSIONE

Precariato: sfruttamentodel lavoro dei medici

di Mario Falconi (*)

Quante volte in questoPaese abbiamo assi-stito a dibattiti tele-

visivi, soprattutto in cam-pagna elettorale, sulla pre-carizzazione del lavoro.Quasi sempre il fenomenoviene descritto come unodei “temi fragili” del Pae-se, da affrontare seriamen-te. Abbiamo anche ascol-tato esponenti delle istitu-zioni e rappresentanti deipartiti politici convenireche all’inizio dell’attivitàlavorativa, in particolaretra i giovani, la precarietàpotrebbe dimostrarsi an-che utile: cioè meglio ilprecariato che la disoccu-pazione. Ma la precarizzazione, va-le a dire la sua struttura-zione per un arco tempo-rale molto lungo, crea pro-blemi non indifferenti. Inprimo luogo in chi la subi-sce non trovandosi nellacondizione di poter trac-ciare un progetto di vita.In secondo luogo per l’in-tera collettività che rischiadi avere servizi sempre piùprecari con tensioni socia-li progressivamente cre-scenti.Oggi la precarietà del po-sto di lavoro, se non feno-

meni di vero e propriosfruttamento, sta destabi-lizzando anche la Sanità.Troppi sono i settori nelServizio sanitario occupa-ti da precari, a volte addi-rittura privi di un contrat-to. Presso gli Ordini rice-viamo quotidianamentedenunce da parte di colle-ghi per situazioni di veroe proprio sfruttamento. Inmolte strutture sanitarie imedici sono costretti ad ef-fettuare turni di lavoromassacranti con retribu-zioni orarie lorde risibili dicirca 9/10 euro. Ritenia-mo che questa sia una del-le questioni che va affron-tata in modo prioritario,proprio perché – lo riba-diamo con assoluta convin-zione - la precarizzazionerende vulnerabile ogni ti-po di lavoro determinan-do effetti nefasti in ogniambito compreso quello

Sanitario. L’opinione pub-blica deve sapere che i me-dici sono sempre più co-stretti ad operare con gra-vi condizionamenti politi-ci, in strutture spesso fati-scenti, senza riconosci-menti per il merito, con as-surdi adempimenti buro-cratici e con forme di pre-cariato sempre più diffusocon il quale si vuole surro-gare il blocco delle assun-zioni per stabili rapportidi lavoro. Ormai mediciprecari operano non solonelle strutture private, maanche in tutti i compartidel servizio sanitario na-zionale quali cure prima-rie, specialistica ambulato-riale e delicati settori comel’emergenza, le unità di te-rapia intensiva e le chirur-gie. Tale fenomeno si tra-duce, tanto per essere chia-ri, nell’avere medici, purbravi e preparati, assoluta-mente demotivati e prividella indispensabile sere-nità con inevitabili ricadu-te negative per la tuteladella salute dei cit-tadini.Non vanno peraltro sotta-ciuti i gravi riflessi nega-tivi che si determinano suilivelli pensionistici. Arri-vare sempre più tardi ne-gli anni ad avere stabilitàlavorativa non potrà far

conseguire pensioni alme-no decorose. In tale con-testo i medici che pur han-no contribuito in manieraefficace al progressivo al-lungamento della vita me-dia di tutti i cittadini, ri-schiano di esserne vittimesacrificali, con paura mo-tivata di dover vivere lun-ghi anni post lavorativi incondizioni di inevitabilefragilità economica. Lanostra Fondazione è datempo impegnata a per-correre, in nome della in-dispensabile solidarietà afavore di tutti i propriazionisti medici e odonto-iatri, la strada, pur diffici-le, del conseguimento ditutte le possibili “tutele”.Tuttavia la sua azione nonsarà sufficiente se non ac-compagnata da politichetendenti ad accorciare ilperiodo di ingresso in unostabile e dignitoso lavoroe con una più adeguatacultura previdenziale, so-prattutto dei giovani col-leghi, affinché possano esappiano, anche attraver-so oculate e responsabiliscelte individuali, costruir-si un futuro previdenzialepiù stabile e sicuro.•

(*) Vice presidente vicario Enpam

Ci sono casidi medici pagati nove euro lordi

l’ora permassacranti

turni di lavoro

Nel nostro Paese è riscontrabile in quasi tutte le attività professionali,ma in ambito sanitario, per la particolare missione attribuita ai medici, il fenomeno preoccupa maggiormente in quanto

si rischia di ledere anche la salute dei cittadini

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PREVIDENZA

te e riconoscibili di effi-cienza usando criteri con-divisi di redazione dei bi-lanci ed indicatori sinte-tici e comparabili di risul-tato e su sinergie di sco-po e di scala per il conte-nimento dei costi ammi-nistrativi.

- Di fatto una distinzioneprecisa tra la finalità pub-blica, i mezzi privati perperseguirla ed il control-lo di garanzia dello Sta-to, interessato alla corret-ta espressione della fun-zione, e non agli strumen-ti necessari per esercitar-la. Sarebbe un modo perridurre quella indebita in-gerenza della politica chespesso sembra dimenti-carsi di quanto prescrit-to dall’ art. 38 della Co-stituzione della Repubbli-

ca italiana, che ai compi-ti previsti per assistere gliinabili al lavoro e per tu-telare i lavoratori debba-no provvedere organi edistituti predisposti od in-tegrati dallo Stato, e nonlo Stato stesso.

- La Finanziaria 2007 conil successivo decreto in-terministeriale dei mini-steri del Lavoro e del-l’Economia e Finanze,che ha esteso l’orizzontetemporale di equilibriodelle Casse senza alcunagradualità da 15 a 30 an-ni, la mancata considera-zione delle specificità demografiche, gestionali ed economico-finanziariedelle singole Casse per laredazione dei bilanci tec-nici, l’ancoraggio forzo-so del tasso di redditività

Memorandum per ricominciare

del patrimonio al tasso diinteresse del debito pub-blico.

- Ed ancora, la tassazionedel capitale accumulatoex lege a garanzia dellasostenibilità delle gestio-ni che sottrae risorse peril pagamento delle presta-zioni, quando la privatiz-zazione ha escluso le Cas-se dalla garanzia pubbli-ca del trasferimento fi-nanziario dallo Stato incaso di squilibri.

Sono tutte espressioni diun sistema non regolatoma condizionato dal pub-blico proprio quando i pro-blemi di sostenibilità edadeguatezza più risaltanonella proiezione tempora-le delle gestioni.

- Obbligo di iscrizione econtribuzione come ele-mento fondante di un si-stema solidale che devegarantire a tutti la pensio-ne massima sostenibile,nel rispetto della corri-spettività tra contributi eprestazioni e nella conve-nienza per le generazionisubentranti a partecipar-vi, confermando finchépossibile diritti acquisitie pro rata.

Questo deve essere l’obiet-tivo programmatico dellaFondazione Enpam per ilfuturo.

L’applicazione come lineeguida dei principi sanciti econdivisi nel memorandumsarebbe un elemento fon-damentale per realizzarlo.

(*) Consigliere Enpam

di Alberto Oliveti (*)

P er la Fondazione En-pam sarebbe già unabuona partenza che

con il nuovo governo si ri-partisse da quel memoran-dum tra i vertici uscenti delministero del Lavoro ed irappresentanti delle Casseprivatizzate, condiviso pri-ma della recente tornataelettorale.

Il memorandum, inviatoper adesione al ministerodell’Economia e Finanze,è infatti una piattaformaper il riordino organicodella normativa che disci-plina gli Enti previdenzia-li privati basata sul rico-noscimento di alcuni pun-ti fermi:

- la natura privata delleCasse di cui è ribadita erafforzata l’essenza, conun modello regolato epartecipato di autonomiadelle stesse nello svolgi-mento della propria fun-zione pubblica finalizza-ta alla sostenibilità dellegestioni e con controlli dimerito tipo quello cui so-no sottoposte le publicutility USA dell’energiaelettrica o dell’acqua.

- L’auspicio di una progres-siva abolizione e riduzio-ne della tassazione del ca-pitale, con conseguentetassazione solo delle pen-sioni erogate, l’introdu-zione di regole partecipa-

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PREVIDENZA

di Ernesto del Sordo (*)

G li iscritti che, aven-do maturato i requi-siti regolamentari ri-

chiesti, decidano di anda-re in pensione, ovvero i lo-ro familiari superstiti cheintendano fruire dei tratta-menti pensionistici loro ri-servati, devono necessaria-mente inoltrare all’Enpamun’apposita domanda dipensione.Esiste una specifica modu-listica, variabile a secondadel tipo di prestazione cheviene richiesta, che deveessere utilizzata dal futurobeneficiario per poter ave-re accesso alle prestazioniprevidenziali ordinarie, direversibilità, indirette ed’invalidità garantite dallaFondazione.Di regola, queste doman-de di pensione devono es-sere redatte e sottoscrittedall’interessato ed i modu-li di pensione sono predi-sposti dall’Enpam in ma-niera tale da rendere ine-quivocabile l’identità delsoggetto firmatario.Come fare però a presen-tare la domanda di pensio-ne nel caso in cui l’aventediritto si trovi nell’impos-sibilità, fisica o psichica, dipoter firmare o sia giuridi-camente incapace?Se il beneficiario è un mi-nore è sufficiente che la do-manda di pensione vengaredatta e sottoscritta dalgenitore superstite il qua-

duca copia del provvedi-mento di nomina, ovveroautocertificazione, ex art.46 del D.P.R. n. 445/2000,attestante la propria qua-lifica.In caso di incapacità d’in-tendere o di volere tempo-ranea, la domanda di pen-sione potrà infine essere re-datta e sottoscritta ancheda un terzo in favore del-l’avente diritto (c.d. “ge-stione di affari altrui”, artt.2028 c.c. e segg.) a condi-zione che il gestore dichia-ri specificatamente che larichiesta viene formulatain nome e per conto delsoggetto totalmente impos-sibilitato a presentare per-sonalmente all’Enpam lapropria istanza.A corredo di detta doman-da, che dovrà essere neces-sariamente ratificata dal-l’avente diritto in un mo-mento successivo, non ap-pena venga meno la causache ha impedito la sottoscri-zione del modulo (art. 2032c.c.), dovrà, inoltre, essereprodotta copia di un certi-ficato medico, rilasciato daapposita struttura sanitariapubblica, da cui si evincal’esistenza dello stato pato-logico dell’interessato.Con le varie soluzioni so-pra prospettate si è volutofornire un panorama gene-rale sull’argomento. Tutta-via, nei casi più specifici,si consiglia sempre di rivol-gersi alla Fondazione: gliuffici dell’Enpam garanti-scono infatti tutta l’assi-stenza necessaria per la tu-tela degli interessi legitti-mi dei propri iscritti e deiloro familiari superstiti. •(*) Vice direttore Enpam

le, generalmente, è rappre-sentante dei propri figli. Ladomanda dovrà, invece, es-sere inoltrata dal tutore delminore nel caso in cui il ge-nitore superstite non pos-sa esercitare la potestà perdecisione dell’Autorità giu-diziaria. In tal caso il tuto-re dovrà aver cura di alle-gare il provvedimento dinomina, ovvero un’auto-certificazione, redatta aisensi dell’art. 46 del D.P.R.n. 445/2000, attestante lapropria qualifica.Se l’interessato è stato di-chiarato “inabilitato”, (aisensi dell’art. 415 c.c. vie-ne dichiarato inabilitato il“maggiore di età infermo dimente il cui stato non è tal-mente grave da far luogo al-l’interdizione”), la doman-da di pensione potrà essereredatta e sottoscritta dal suocuratore il quale dovrà avercura di allegare copia delprovvedimento di nomina,ovvero autocertificazione,ex art. 46 del D.P.R. n.445/2000, attestante la pro-pria qualifica.Qualora invece l’interessa-to sia stato interdetto (ex

art. 414 c.c. viene interdet-to il “soggetto che si trovain condizioni di abituale in-fermità di mente che lorendono incapace di prov-vedere ai propri interessi”)le suddette formalità do-vranno essere espletate daltutore. Anche quest’ultimodovrà allegare copia delprovvedimento di nomina,ovvero autocertificazione,ex art. 46 del D.P.R. n.445/2000, attestante lapropria qualifica.In nome e per conto di co-loro che, per effetto diun’infermità o di una me-nomazione fisica o psichi-ca, si trovino nell’impossi-bilità, anche parziale otemporanea, di poter prov-vedere ai propri interessi,la domanda di pensionepotrà essere, inoltre, pre-sentata dall’amministrato-re di sostegno, all’uopo no-minato dal Giudice tutela-re ai sensi dell’art. 404 c.c.All’amministratore di so-stegno, nuova figura diprotezione civilistica recen-temente introdotta nel co-dice civile dalla legge n. 6del 9 gennaio 2004, l’au-torità giudiziaria può infat-ti conferire, anche in viatemporanea, incarichi ditutela dei disabili propor-zionati allo stato di biso-gno del singolo soggetto.Anche l’amministratore disostegno potrà quindi inol-trare la domanda di pen-sione in luogo dell’interes-sato medesimo purché pro-

Chi può presentarela domanda di pensione

“Se l’interessato è “inabilitato”la domanda

di pensione potrà essere sottoscritta dal suo curatore

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re nazionale non incidonosulla realtà previdenzialedei medici e degli odonto-iatri liberi professionisti.Infatti, come è noto, l’En-te cui è affidata la gestio-ne dei contributi e dei trat-tamenti pensionistici di ta-li categorie è la Fondazio-ne Enpam, alla quale lalegge garantisce la più am-pia autonomia organizza-tiva e regolamentare.Mi sembra opportuno,pertanto, descrivere bre-vemente l’attuale discipli-na della previdenza En-pam inerente i liberi pro-fessionisti, anche al fine digarantire ai colleghi scel-

te sempre più infor-mate e consape-

voli in ambitoprevidenziale.Il primo rap-porto fra il me-

dico o l’odonto-iatra e l’Enpam si

instaura al mo-mento dell’iscrizio-

ne all’Albo profes-sionale. A seguito di

essa, infatti, nascel’obbligo di versare il con-tributo “Quota A” delFondo generale, dovutoin misura fissa per fascedi età.Per l’anno 2008 sono do-vuti i seguenti importi:

10

PREVIDENZA

di Paolo Oriana (*)

Il quotidiano confrontocon i colleghi mi ha di-mostrato un crescente

interesse della categoriadei liberi professionisti perle tematiche previdenzia-li. Probabilmente ciò è do-vuto al fatto che le rifor-me in materia pensionisti-ca sono costantemente inprimo piano nella discus-sione politica nazionale,come ha dimostrato la re-cente trasposizione nellalegge 24 dicembre 2007,n. 247 del “Protocollo sul

Welfare”, firmato nelluglio 2007 da go-

verno e partisociali.

Nella mag-gior parte dei

casi, tuttavia, lemodifiche nor-mative introdot-te dal legislato-

annuo di euro 30,00, fina-lizzato a garantire la co-pertura finanziaria delleindennità erogate dall’En-te alle colleghe libere pro-fessioniste nei casi di ma-ternità, adozione o abor-to.I liberi professionisti cheproducono un reddito in-feriore a euro 5.130,08 in-dicizzati (se di età inferio-re ai 40 anni) ovvero a eu-ro 9.474,32 indicizzati (sedi età superiore a 40 an-ni) non sono tenuti a cor-rispondere nessun altrocontributo. Qualora icompensi percepiti sianosuperiori, è dovuto sullaparte eccedente i suddet-ti limiti il contributo“Quota B” del Fondo Ge-nerale.Tale contributo è calcola-to nella misura del 12,50%fino al reddito di euro50.610,82, mentre suicompensi superiori a taleimporto il contributo è pa-ri all’1%, di cui lo 0,50%utile ai fini pensionistici.L’ulteriore quota dello0,50%, a seguito dell’ap-provazione di un appositoRegolamento e grazie allasolidarietà della categoria,viene utilizzata per finan-ziare le prestazioni aggiun-tive riservate ai contribuen-ti alla “Quota B” del Fon-do di previdenza generalein possesso dei relativi re-quisiti reddituali (sussidiper inabilità temporanea,sussidi straordinari ag-giuntivi per invalidità, sus-sidi continuativi aggiunti-vi per l’assistenza domici-liare, etc.).Dopo l’esposizione degliobblighi contributivi, la

- euro 178,86 fino a 30anni di età;

- euro 347,19 dal compi-mento dei 30 fino ai 35anni di età;

- euro 651,52 dal compi-mento dei 35 fino ai 40anni di età (ovvero finoa 65 anni per gli iscrittia contribuzione ridottain base a previgenti nor-mative);

- euro 1.203,24 dal com-pimento dei 40 fino ai 65anni di età.

A fronte del suddetto ob-bligo, l’Enpam assicura al-l’iscritto, sin dal primo an-no di contribuzione, un’am-pia copertura previdenzia-le. In particolare, in caso diinabilità assoluta e perma-nente all’esercizio della pro-fessione viene garantito untrattamento pensionisticocomplessivo annuo minimo(comprese eventuali pen-sioni erogate da altri Enti)pari, per l’anno 2008, a eu-ro 13.339,51. Anche in caso di decesso lequote di pensione spettan-ti al nucleo familiare su-perstite (moglie, figli, etc.)sono calcolate sulla basedel suddetto minimo.Tutti gli iscritti agli Albiinoltre sono tenuti, fino al65° anno di età, al versa-mento di un contributo

La recente costituzione del “FondoSanità” consentirà di diversificareed incrementare gli investimenti dei colleghi. L’iniziativa,

oltre ai medici e gli odontoiatri, interessa anche altre categorie del settore sanitario

Libera professionee previdenza Enpam

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PREVIDENZA

domanda che viene spon-tanea è la seguente: “Madopo una vita di lavoro edi versamenti contributi-vi, quale sarà la mia pen-sione?”. La prima cosa da dire, atale proposito, è che lepensioni Enpam sono cal-colate in funzione dei red-diti prodotti nel corso del-l’intera vita contributiva:esse sono pertanto com-misurate all’entità deicompensi percepiti e,conseguentemente, deicontributi versati. Quin-di, diversamente dal siste-ma previdenziale genera-le (Inps, ovvero Inpdapper i dipendenti pubbli-ci), la pensione non vie-ne determinata sulla ba-se dei redditi prodotti ne-gli ultimi anni di attività(c.d. sistema retributivo,eccessivamente generosonei confronti dei pensio-nati) e neppure sulla ba-se del montante dei con-tributi rivalutati versatinell’arco dell’attività la-vorativa (sistema contri-butivo, in vigore dal 1995e molto penalizzante pergli iscritti).Facciamo un esempio con-creto. Un odontoiatra, na-to nel 1966, iscritto all’Al-bo nel 1990, contribuen-te al Fondo di PrevidenzaGenerale a partire dal1995 (fino a tale anno gliOdontoiatri non eranoiscritti all’Enpam), quan-to percepirà di pensioneal 65° anno di età?I contributi complessiva-mente versati alla “QuotaA” (pari a meno di euro35.000, interamente de-dotti dal reddito ai fini Ir-

pef) assicureranno unaquota di pensione annuadi circa euro 4.265 lordi(tutti i valori sono espres-si in termini monetari dioggi).Ipotizzando un redditomedio annuo (al lordo del-l’Irpef) pari a circa euro60.000, la pensione deri-vante dai contributi ver-sati alla “Quota B” saràpari a circa euro 27.500annui lordi. I contributitotali versati alla “QuotaB” nei 36 anni di iscrizio-ne (1995-2031) sarannopari a meno di euro200.000 (circa euro 5.500all’anno), anch’essi inte-ramente dedotti dal red-dito ai fini Irpef (tutti ivalori sono espressi intermini monetari di oggi). La pensione garantita dalFondo di previdenza ge-nerale (Quota A e B) sa-rà quindi pari a circa eu-ro 31.765,00 annui, conun rateo mensile di circaeuro 2.650 lordi.IInn ppooccoo ppiiùù ddii 77 aannnnii,,ppeerrttaannttoo,, llaa ppeennssiioonneeeerrooggaattaa aassssiiccuurreerràà llaaccoommpplleettaa rreessttiittuuzziioonneeddeeii ccoonnttrriibbuuttii aa ssuuootteemmppoo vveerrssaattii..

Mi pare opportuno evi-denziare, a tale proposi-to, che accedendo su ba-se volontaria ai suddettistrumenti, i colleghi pos-sono perseguire un dupli-ce obiettivo: da una lato,aumentare il trattamentopensionistico di cui go-dranno al 65° anno di età,dall’altro usufruire imme-diatamente del beneficiofiscale derivante dall’in-tegrale deducibilità dalreddito dei contributi ver-sati volontariamente alleforme di previdenza ob-bligatorie (art. 10, com-ma 1, lett. e del TestoUnico delle Imposte suiRedditi).Ricordo, infine, che a se-guito della recente costi-tuzione di FondoSanità,il Fondo pensione com-plementare per gli eser-centi le professione sani-tarie – di cui l’Enpam èstato Fonte Istitutiva – èstata offerta ai colleghiuna interessante possibi-lità di diversificare ed in-crementare ulteriormen-te i loro investimenti inambito previdenziale.Tale Fondo, oltre che aimedici e agli odontoiatriè aperto all’adesione dialtre categorie professio-nali operanti nel settoredella Sanità e, quindi, sirivolge ad una platea dipotenziali aderenti parti-colarmente numerosa, ga-rantendo commissioni digestione inferiori rispet-to ai Fondi aperti, con po-sitivi effetti sui rendimen-ti accumulati, nel capita-le e nella rendita vitalizia.

(*) Consigliere Enpam

Ovviamente, qualora ilprofessionista voglia in-crementare il propriotrattamento pensionisti-co, può attivare i diversiistituti facoltativi messi adisposizione dal Regola-mento del Fondo:- il riscatto dei periodi di

studio relativi alla lau-rea ed alla specializza-zione (fino ad un massi-mo di 10 anni);

- il riscatto – fino ad unmassimo di 10 anni –del periodo precontribu-tivo, cioè dell’attivitàprofessionale svolta pri-ma dell’inizio della con-tribuzione “Quota B”(1990 per i laureati inMedicina, 1995 per ilaureati in Odontoia-tria);

- il riscatto dei periodiservizio militare obbli-gatorio o servizio civile;

- il riscatto di allineamen-to contributivo.

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PREVIDENZA

gno 2000 e successive in-tegrazioni (contratto col-lettivo del 3 novembre2005). L’art. 54 comma 4 del con-tratto, in particolare, dispo-ne che “per attività liberoprofessionale intramura-ria… si intende l’attivitàche detto personale indivi-dualmente o in equipe,esercita... fuori dell’impe-gno di servizio in regimeambulatoriale, ivi compre-se le attività di diagnosti-ca strumentale e di labora-

torio, di day hospital, daysurgery o di ricovero, non-ché le prestazioni farma-ceutiche ad esso collegate,sia nelle strutture ospeda-liere che territoriali…”.Quando si parla di attivitàlibero professionale svoltadai dirigenti del ruolo sa-nitario, si è quindi solitipensare a quella – svoltaindividualmente o in equi-pe – che si caratterizza perlo svolgimento all’internodella struttura aziendale diprestazioni a pagamento a

Inquadramento previdenzialedella dirigenza medica

favore dell’utente. Tutta-via, l’art. 55 del Ccnl in pa-rola individua ulteriori ti-pologie di attività liberoprofessionali, quali, adesempio:– l’attività a pagamento ri-chiesta dai singoli utenti esvolta (individualmente oin equipe) in strutture dialtra azienda del Serviziosanitario nazionale ovveroin altra struttura sanitarianon accreditata, previaconvenzione con la stessa;– l’attività a pagamento ri-chiesta da soggetti terzi al-l’azienda e svolta all’inter-no delle strutture azienda-li anche al fine di consen-tire la riduzione dei tempidi attesa;– l’attività a pagamento ri-chiesta dall’azienda ai pro-pri dipendenti, in via ecce-zionale e temporanea, adintegrazione dell’attivitàistituzionale o al fine di ri-durre le liste di attesa o diacquisire prestazioni ag-giuntive soprattutto in ca-renza di organico e di im-possibilità, anche momen-tanea, di coprire i relativiposti.I redditi percepiti per losvolgimento delle attivitàsopra elencate sono assi-milate, ai fini fiscali, ai red-diti di lavoro dipendente(art. 50, comma 1, lett. e,del Tuir – Dpr 22 dicem-bre 1986, n. 917). In sededi compilazione della cer-tificazione unica dei reddi-ti di lavoro dipendente eassimilati (Cud), quindi, leAziende sanitarie hannol’obbligo di inserire nellaparte “B” relativa ai dati fi-scali:– al punto 1), i soli com-

di Vittorio Pulci (*)

A seguito dell’attiva-zione del controlloincrociato con i da-

ti in possesso dell’anagra-fe tributaria, sono perve-nute numerose richieste dichiarimento in merito alcorretto inquadramento aifini previdenziali dei com-pensi percepiti dai dipen-denti del Ssn per lo svol-gimento delle attività libe-ro professionali previstedal Ccnl della dirigenzamedica.Si rileva, preliminarmente,che ai sensi dell’articolo 3,comma 2, del Regolamen-to del Fondo di previden-za generale sono soggetti acontribuzione presso la“Quota B” il reddito deri-vante dall’esercizio, anchein forma associata, dellaprofessione medica odon-toiatrica e tutti “i compen-si, anche se equiparati aifini fiscali ai redditi di la-voro dipendente, che deri-vano dallo svolgimento diattività attribuite all’iscrit-to in ragione della sua par-ticolare competenza pro-fessionale”.In applicazione e nel rispet-to dei principi enunciati neld.lgs. 30 dicembre 1992,n. 502, l’attività professio-nale dei dirigenti medici haricevuto espressa discipli-na nella parte III, titolo Idel contratto collettivo na-zionale sottoscritto l’8 giu-

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“Prorogata a lugliola riapertura dei termini

per l’accesso alla contribuzione

ridotta del 2%

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pensi corrisposti per losvolgimento dell’attività dilavoro dipendente; – al punto 2), i compensicorrisposti per lo svolgi-mento delle diverse formedi attività libero professio-nali previste dal Ccnl del-l’area della dirigenza me-dica.Come evidenziato nellaparte “C” del Cud – relati-va ai dati assistenziali eprevidenziali – le Aziendesanitarie non effettuano al-cuna trattenuta a favoredell’Inpdap sulle sommecorrisposte per le attivitàdi cui al punto 2) della par-te “B”.La Direzione centrale del-le prestazioni previdenzia-li dell’Inpdap, infatti, connota interna del 5 maggio1998 ha espressamente af-fermato che gli emolumen-ti realizzati per lo svolgi-mento delle attività liberoprofessionali in parola so-no assoggettabili esclusiva-mente a contribuzionepresso l’Enpam.Con successiva nota prot.9PS/83687/MED–V–44del 16 novembre 1999 in-dirizzata alla FondazioneEnpam, anche il ministerodel Lavoro e della Previ-denza sociale ha ribaditoche i redditi percepiti perlo svolgimento delle sud-dette attività sono sogget-ti a contribuzione previ-denziale presso l’Enpam eche l’assimilazione ai red-diti di lavoro dipendenteha valenza esclusivamenteai fini fiscali.Dalle considerazioni sinqui esposte emerge, per-tanto, che i redditi perce-piti per lo svolgimento del-

lavoro dipendente (circa il33%).Si ricorda, infine, che oltrea determinare un incre-mento di pensione, il ver-samento del contributo“Quota B” consente, allaluce dell’integrale deduci-bilità dal reddito previstadall’art.10, comma 1, lett.e), del Tuir, un risparmiod’imposta proporzionaleall’aliquota marginale Ir-pef applicata. A titolo esemplificativo,con un reddito complessi-vo annuo lordo di circa eu-ro 80.000,00 ed un’aliquo-ta marginale del 43%, ognieuro 1.000,00 versati a fa-vore della “Quota B” ga-rantiscono un incrementodi pensione pari a circa eu-ro 140,00 lordi annui edun beneficio fiscale di eu-ro 430,00. •

(*) Dirigente Enpam

le attività libero professio-nali previste dal Ccnl del-la dirigenza medica sonosoggetti a contribuzionepresso la “Quota B” delFondo di previdenza gene-rale Enpam. Com’è noto, i dipendentiospedalieri, in quanto do-tati di altra copertura pre-videnziale obbligatoriapossono chiedere di acce-dere al versamento nellamisura ridotta del 2% inluogo dell’aliquota ordina-ria del 12,50%. Molti diessi, tuttavia, hanno consi-derato i compensi percepi-ti per lo svolgimento dellesuddette attività professio-nali non soggetti a contri-buzione presso la “QuotaB” del Fondo di previden-za generale, e conseguen-temente hanno ritenutonon necessario presentaredomanda di contribuzionenella misura del 2%.Accertata l’imponibilità deisuddetti emolumenti, taliprofessionisti hanno prov-veduto tempestivamente adenunciare le somme per-cepite nelle annualità suc-cessive richiedendo, alme-no per le ulteriori annuali-tà, l’applicazione dell’ali-quota ridotta.Con delibera n. 56/2007,il Consiglio di Amministra-zione dell’Ente ha accolto

tale richiesta conferman-do, tuttavia, l’irrogazionedelle maggiorazioni previ-ste dal vigente Regolamen-to del regime sanzionato-rio. Tenuto conto delle dif-ficoltà interpretative ri-scontrate e del notevole in-teresse manifestato dallacategoria – nella seduta del9 maggio 2008 – il Consi-glio di Amministrazione haquindi stabilito di proroga-re al 31 luglio 2008 la ria-pertura dei termini perl’accesso alla contribuzio-ne ridotta del 2% previstadalla delibera in parola.Giova rilevare, inoltre, chele aliquote previste dal Re-golamento del Fondo di pre-videnza generale (12,50%e 2%) per il versamento delcontributo dovuto alla“Quota B” sono di gran lun-ga inferiori a quella appli-cata dall’Inpdap sui reddi-ti percepiti per l’attività di

PREVIDENZA

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OBIETTIVO SU...tà sanitarie, anziché di me-dici strutturati, degli spe-cializzandi e cioè di medi-ci (generici) che frequen-tano un corso di specializ-zazione.Infatti lo specializzando“partecipa” alle attività as-sistenziali (ovviamentecon lo specialista struttu-rato) e le sue attività so-no teoriche e pratiche ditirocinio finalizzato allaformazione, ma soprattut-to “non può sostituire” lospecialista nei compiti diistituto perché non ha al-cun rapporto di lavorocon l’ospedale tanto è ve-ro che la norma prevedela copertura assicurativada parte delle Universitàe non degli ospedali chenei loro compiti ammini-strativi detraggono solo il premio dalla borsa distudio. •

(*) Consigliere Enpam

Attualmente la specializza-zione viene considerata co-me “istituto di avviamen-to professionale” in uncampo specifico della me-dicina. La legge 244/07 (art.2comma 433) prevede l’am-missione alla Scuola solo acondizione del consegui-mento della relativa abili-tazione entro la data di ini-zio delle attività didattiche. Inoltre secondo la Fnom-ceo, poiché il corso è fina-lizzato all’apprendimentodelle capacità professiona-li, inerenti al titolo di spe-cialista mediante la fre-quenza programmata del-le attività didattiche forma-li, e lo svolgimento di atti-vità assistenziali funziona-

di Marco Perelli Ercolini (*)

In passato per l’accessoalla Scuole universitariedi specializzazione, poi-

ché la specializzazione ve-niva configurata più chealtro come titolo accade-mico, non era richiesta nél’abilitazione all’esercizioprofessionale (esame diStato) né, tanto meno,l’iscrizione all’Albo profes-sionale. Si ricorda, a tale proposi-to, come in passato per ilprimariato non fosse ne-cessario neppure il titolodi specialista; in seguito,con le varie riforme, èpoi divenuto titolo neces-sario per l’accesso alla di-rigenza.

li alla progressiva acquisi-zione delle competenzepreviste dall’ordinamentodidattico della scuola inconformità alle indicazio-ni dell’Unione Europea,l’iscrizione all’Albo profes-sionale per i medici specia-lizzandi sarebbe un requi-sito ineliminabile. Va tuttavia tenuto presen-te che lo svolgimento del-le attività pratiche previstedall’ordinamento con unagraduale assunzione dicompiti assistenziali e l’ese-cuzione di interventi deb-bono sempre essere svol-ti con autonomia vincola-ta alle direttive ricevute daltutore.Pertanto risulta censurabi-le l’utilizzazione per attivi-

Specializzazione in medicina

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ze per malattia comune.Dato che si tratta di con-gedo di maternità questoperiodo é calcolato utile atutti gli effetti ai fini del-l’anzianità di servizio e del-le ferie, ai fini pensionisti-ci e previdenziali ed é con-siderato attività lavorativaai fini della progressione dicarriera.La lavoratrice ha anche di-ritto all’intera retribuzio-ne se pubblica dipendenteo all’80% se opera nel set-tore privato, nonché allatredicesima mensilità. Ricordiamo che la lavora-trice deve presentare alproprio datore di lavoro,entro quindici giorni dal-l’aborto il certificato rila-sciato da un medico dellaAsl attestante sia il mese digravidanza durante il qua-le è avvenuto l’aborto, siaquale sarebbe stata la da-ta presunta del parto. •

mm..pp..ee..

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Maternità,astensione obbligatoria

P rendiamo in conside-razione cosa è previ-sto per le lavoratrici

dipendenti negli ultimi duemesi di gestazione. La legge prevede che la la-voratrice deve astenersi ob-bligatoriamente dal lavoronei due mesi precedenti ladata presunta del parto fi-no alla nascita del bambinooppure, qualora non vi sia-no pregiudizi per la salutedella gestante e del nascitu-ro, è possibile procrastina-re di trenta giorni l’asten-sione dal lavoro per gode-re nel post partum il mesenon usufruito.Questa astensione non èprevista per le future mam-me libero professionisteche, come tali, possono me-glio autogestire le attivitàlavorative senza quei vin-coli della dipendenza cheimpongono direttive, orari,programmi difficilmenteconciliabili col loro stato.Il congedo di maternità ècalcolato a tutti gli effettiai fini dell’anzianità di ser-vizio, delle ferie e della tre-dicesima mensilità ed è uti-le ai fini previdenziali(tfr/ips e pensione con co-pertura al 100%); inoltreè considerato attività lavo-rativa ai fini della progres-sione di carriera.Per tutto il periodo delcongedo di maternità, le la-voratrici hanno diritto nelsettore pubblico all’interaretribuzione, nel settoreprivato con riduzione al-

l’80%, compresa la tredi-cesima mensilità.Ovviamente sono esclusigli emolumenti connessi al-l’effettiva presenza in ser-vizio (ad esempio: lavorostraordinario). Prima dell’inizio dell’asten-sione obbligatoria la lavo-ratrice deve presentare alproprio datore di lavoro ein caso di dipendenza pri-vata anche all’Inps il certi-ficato medico, rilasciato daun medico appartenente aduna Asl attestante la datapresunta del parto. Nel ca-so in cui la lavoratrice scel-ga di limitare l’astensionead un solo mese prima delparto dovrà presentare, ol-tre al certificato del medi-co specialista del Serviziosanitario nazionale o conesso convenzionato, il cer-tificato del medico compe-tente in materia di preven-zione e tutela della salutesui luoghi di lavoro atte-stante le buone condizionidi salute della gestante edel nascituro; in particola-re i due certificati dovran-no attestare che la sceltanon pregiudica la salutedella gestante e del nasci-turo.Nell’ipotesi di una interru-zione della gravidanza sel’evento, sia spontaneo oterapeutico, si verifica do-po il 180° giorno dall’ini-zio della gestazione, la la-voratrice usufruisce delcongedo di maternità postpartum di tre mesi. In que-

sto caso, infatti, l’interru-zione di gravidanza vieneconsiderata “parto” a tuttigli effetti.Per accertare se l’interru-zione di gravidanza sia av-venuta dopo il 180° giorno,si presume che il concepi-mento sia avvenuto 300giorni prima della data pre-sunta del parto, indicata nelcertificato medico di gravi-danza.Decorsi i tre mesi di assen-za obbligatoria dal lavoro,se le condizioni di salutedella lavoratrice non le con-sentono di riprendere ser-vizio, l’assenza sarà consi-derata come dovuta a ma-lattia derivante dallo statodi gravidanza e, pertanto,non si cumula con le assen-

NORMATIVA

È stata realizzata la nuova edizione della pubblicazio-ne "Lavoratrice madre medico” nella quale Eolo Paro-di e Marco Perelli Ercolini illustrano tutti gli aspetti le-gislativi riguardanti la lavoratrice che è anche madre.A causa della consistente mole di aggiornamenti pre-senti in ambito legislativo e giurisprudenziale si è sen-tita la necessità di questa seconda edizione aggiorna-ta al 31 marzo 2008. Ricordiamo che il lavoro, oltre al-la pubblicazione sul sito www.enpam.it, è distribuitoanche attraverso un CD-Rom che permette rapidamen-te di reperire informazioni sugli ultimi aggiornamentilegislativi in materia. Il tutto è completato dalla raccol-ta aggiornata delle leggi, delle circolari principali e dalglossario della terminologia utilizzata nel volume. I me-dici e gli odontoiatri che fossero interessati alla secon-da edizione del CD-Rom possono rivolgersi alla Dire-zione generale dell’Enpam (tel. 0648294226/242/346 -Fax 06 48294345 [email protected]).

È USCITA LA SECONDA EDIZIONE DI “LAVORATRICE MADRE MEDICO”

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L’INTERVISTA

di Carlo Ciocci

Parliamo di Paralisi Cere-brale Infantile?Cominciamo con il dire chela Paralisi Cerebrale Infanti-le (PCI) ha un’incidenzapiuttosto alta: due su millenati vivi. Si tratta di una pa-tologia eterogenea, che vie-ne classificata in base alla di-stribuzione somatica del dan-no: tetraplegici, diplegici oemiplegici a seconda che ildisturbo del tono muscolaree del movimento interessi ineguale misura tutti e quattrogli arti, in misura nettamen-te maggiore gli arti inferiorio solo un emilato corporeo.Riconosce inoltre un’espres-sività estremamente variabi-le dal punto di vista della ca-pacità di acquisire ed orga-nizzare la funzione motoria,con percorsi di sviluppo si-gnificativamente differenti ediversamente influenzabilidalle condotte terapeutiche.Si tratta di una patologia chesi modifica nel corso dellosviluppo e nella quale, insie-

osserva per esempio la per-dita della funzione cammi-no, invece se si verifica in un bambino avremmo unamancata/alterata acquisizio-ne della funzione cammino.In realtà il sistema nervosocentrale del bambino, a dif-ferenza di quello dell’adul-to, presenta una maggioreplasticità, per cui se è oppor-tunamente stimolato è in gra-do di organizzare comunquealcune funzioni utilizzandostrategie differenti. Ma co-me ci insegna il prof. Adria-no Ferrari se “un guidatoremaldestro utilizza una auto-vettura in modo incongruoimparerà sicuramente a gui-dare, ma nel tempo l’auto-vettura avrà tali danni che larenderanno inutilizzabile”;nella stessa maniera il bam-bino utilizza gli arti inferio-ri per imparare a cammina-re, ma le deformità seconda-rie frutto dello schema pato-logico imposto dalla lesionecerebrale lo porteranno neltempo alla perdita del cam-mino. La chirurgia funziona-le ha l’obiettivo di ridurre alminimo “i danni all’autovet-tura” agendo sulle deformi-tà articolari/ossee e quindifavorendo l’acquisizione diuna funzione o il migliora-mento/mantenimento dellastessa. Inizialmente ci si ac-corge di questa malattia, so-prattutto nelle forme gravi,perché il bambino ha un’al-terazione del tono muscola-re e una difficoltà a reagirealla forza di gravità e quindia mantenere stabilmente lapostura, come ad esempionello stare seduto, oppure fa-tica a “tirare su” il capo, hadifficoltà a gattonare eccete-ra. Quindi il bambino si tro-va nell’impossibilità di frui-re pienamente del propriocorpo, assume delle posture

me al danno primario, impo-sto dalla lesione cerebrale,possono manifestarsi dannisecondari (mancata o altera-ta acquisizione di competen-ze motorie, cognitive, rela-zionali ecc) e, nel tempo,danni terziari, rappresentatidallo sviluppo di deformitàdell’apparato muscolo-sche-letrico che riducono ulterior-mente la possibilità dellestrategie motorie necessarieper l’esecuzione di diversefunzioni quali ad esempio ilcammino o l’utilizzo degli ar-ti superiori. Il quadro clinicodella Paralisi Cerebrale In-fantile è molto eterogeneo,sono spesso presenti distur-bi visivi (es. strabismo), cri-si convulsive o alterazioni co-gnitive; spesso si riscontranodisturbi gastroenterologiciquali il reflusso gastro-esofa-geo, disturbi cardiaci e respi-ratori,ecc. Si tratta di una pa-tologia che riduce l’autono-mia e peggiora la qualità divita del bambino, quindi in-duce un’importante disabi-lità. Per tale motivo necessi-

ta di un approccio multidi-sciplinare generalmente co-stituito dal fisiatra, fisiotera-pista, chirurgo pediatra, chi-rurgo ortopedico, anestesi-sta, radiologo, neuropsichia-tria, tecnico ortopedico, edu-catore, ecc.

Quando insorge la paralisicerebrale nel bambino?Come indica la definizione“…la Paralisi Cerebrale In-fantile è una turba persisten-te ma non immutabile dellapostura o del movimento,dovuta ad una alterazioneorganica e non progressivadella funzione cerebrale, percause pre-peri-post natali,prima che se ne completi lacrescita e lo sviluppo”. Il ter-mine Infantile non circoscri-ve solamente un’età ma con-nota la specificità della Pa-ralisi del bambino, comemancata acquisizione di fun-zioni, rispetto a quella del-l’adulto, ove si ha una perdi-ta di funzioni già acquisite.Quindi se la lesione cerebra-le si verifica in un adulto si

Dott.ssa Sandra Bertana

L’impegno di una vita,donare la speranza

Sandra Bertana, specialista in chirurgia generale e chirurgiapediatrica, dal 1986 lavora presso l’Unità Operativa

di Chirurgia pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Bologna. Dal ’96 esegue interventi di chirurgia funzionale su bambiniaffetti da Paralisi Cerebrale Infantile. Per migliorare le sue

conoscenze ha frequentato per 6 mesi lo Shriners Hospital forChildren, a Portland negli Stati Uniti, una struttura ove si

eseguono esclusivamente interventi di ortopedia pediatrica. Il suo tutor è stato il professor M. Sussman ex presidente della

Società di paralisi cerebrale infantile americana. Presso l’Ospedale Maggiore, la dottoressa Bertana lavora in

collaborazione con un equipe di fisiatri diretta dalla dottoressaAntonella Cersosimo (primario dell’U.O. di medicina

riabilitativa pediatrica) ed esegue prevalentemente interventichirurgici sui tessuti molli. Dal giugno del 98

sino alla fine del 2007 l’equipe ha operato 653 pazienti e sonostati eseguiti 1479 interventi di chirurgia funzionale

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obbligate che comportanonel tempo la comparsa di de-formità articolari e ossee.

Il vostro intervento a che co-sa mira?La chirurgia funzionale è in-serita all’interno di un Pro-getto Riabilitativo multidi-sciplinare in associazione adaltri strumenti terapeuticiquali la fisioterapia, le orte-si e i farmaci. L’interventochirurgico, deciso in equipecon obiettivi condivisi, miraa favorire l’acquisizione omantenere stabile nel tempouna funzione, ad esempio lacapacità di mantenere la sta-zione eretta o il camminoecc. Ad esempio, alcunibambini affetti da Diplegiacamminano con le ginocchiaflesse; un intervento di allun-gamento dei tendini che flet-tono le ginocchia (ischiocru-rali) comporta l’estensionedegli arti inferiori facilitan-do il cammino. Ovviamen-te, nella logica del progettoriabilitativo multidisciplina-re, dopo l’intervento chirur-gico è indispensabile l’eser-cizio terapeutico. L’indicazione chirurgica vie-ne definita e condivisa inequipe durante una visitacollegiale composta dal chi-rurgo pediatra, fisiatri, fisio-terapisti e talvolta dall’orto-pedico. L’indicazione vienecompletata con una ultimavalutazione che si fa in salaoperatoria, in narcosi, inquanto l’abbattimento del to-no muscolare consente divalutare esattamente quan-to è realmente retratto il ten-dine. Questa valutazione èindispensabile per evitare dieccedere nell’allungamentotendineo, condizione chepuò comportare una insuffi-cienza muscolare. Il chirur-go agisce sulle strutture mec-

L’INTERVISTA

caniche del muscolo e sul ri-flesso da stiramento ma “nonlo governa”. Il riflesso da sti-ramento è inibito dalla nar-cosi e quindi è necessariamolta prudenza. Ad esem-pio se un bambino ha un pie-de equino e si allunga il tri-cipite surale eccessivamentesi potrebbe ottenere una de-formità opposta cioè il tali-smo che comporterebbe unpeggioramento della perfor-mance deambulatoria. A vol-te si preferisce sottoporre ilpaziente a diversi interventiinvece di rischiare dannimaggiori difficilmente recu-perabili.

Quali risultati riuscite ad ot-tenere?Dipende dalla gravità dellaforma clinica. I tetraplegicidifficilmente raggiungono lacapacità di camminare (ov-viamente mai autonoma-mente ma con ausili) e quin-di gli obiettivi spesso riguar-dano il miglioramento del-la postura seduta e la facili-tazione della gestione dellecure igieniche da parte deiportatori di cura. Infatti,spesso, le deformità a cuivanno incontro questi pa-zienti riguardano l’adduzio-ne delle anche che limita lapossibilità di una igiene ade-guata. Altro obiettivo per ibambini più gravi è la ridu-zione del dolore che puòcomparire secondariamentealle deformità, soprattuttoquando si tratta di lussazio-ne delle anche. Spesso, i pazienti tetraplegi-ci presentano una spasticitàtalmente importante che ènecessario utilizzare un far-maco miorilassante che agi-sca a livello midollare. Que-sto si ottiene mediante l’im-pianto di una pompa pro-grammabile ad infusione di

un miorilassante. Questa vie-ne impiantata in una tascasottocutanea o sottofascialenell’addome, collegata conun catetere che viene intro-dotto direttamene a livellointratecale, tramite un acces-so lombare, ed è in grado, inbase all’altezza in cui vieneposizionato, di ridurre la spa-sticità o solo a carico degliarti inferiori oppure anche altronco e agli arti superiori.Si sono osservati migliora-menti anche nella comuni-cazione verbale e quindi nellinguaggio, anche se estre-mamente rari. La pompa haal suo interno una batteriache dura in media dai sei agliotto anni e pertanto va sosti-tuita perchè, come per il pa-ce-maker, il paziente la por-terà per tutta la vita. Va pe-riodicamente controllata me-diante un piccolo computerpalmare e ricaricato il serba-toio del farmaco.

I risultati in questi casi so-no apprezzabili?Direi di si. Spesso otteniamodegli ottimi risultati conbambini che prima dell’im-pianto della pompa non era-no capaci, per l’importantespasticità, di mantenere laposizione seduta. Per quel che concerne i pa-zienti affetti da diplegia,l’obiettivo della chirurgiafunzionale è quasi semprel’acquisizione o il migliora-mento/stabilizzazione dellafunzione deambulatoria espesso otteniamo buoni ri-sultati. Nell’emiplegico, poi,che è il meno grave anche daun punto di vista intelletti-vo, lo scopo della chirurgiaè quello di mantenere uncammino abile o, nel casodegli arti superiori, facilitar-ne l’utilizzo funzionale.

Il rapporto con i genitori deipazienti?Apprezzano molto i progres-si che riusciamo a ottenerecon la chirurgia. Un esem-pio recente: la mamma diuna bambina alla quale ab-biamo impiantato una pom-pa mi ha riferito che final-mente dopo 5 anni (l’età del-la bambina) è riuscita, per laprima volta, a dormire tut-ta la notte perché finalmen-te la piccola non presenta-va più il costante dolore in-dotto dagli spasmi muscola-ri di cui era affetta. Anchequeste sono le soddisfazionidel nostro lavoro, aiutare inostri piccoli pazienti e, diconseguenza, i loro genitorinel difficile cammino che sitrovano a percorrere. Pur-troppo la nostra non è unachirurgia risolutiva, ma hacome principale obiettivo ilmiglioramento della qualitàdi vita dei nostri piccoli pa-zienti e dei loro genitori e de-vo sostenere con orgoglioche è un obiettivo che riu-sciamo a perseguire spesso.

Dottoressa Bertana, per unmomento si spogli della suaveste di medico: vivere quo-tidianamente tali situazioniche cosa comporta a livelloemotivo? Ci si abitua a cer-te situazioni?No, non ci si abitua. Il coin-volgimento è grande. Mi cre-da, mi confronto quotidiana-mente con genitori che defi-nisco strepitosi; genitori cheaccettano di vivere una vitaintera con un gravissimo egravosissimo problema, ge-nitori che sono molto spessomigliori di tanti altri che han-no la fortuna di avere deibambini sani. Anche questomi convince di una cosa, chese tornassi indietro tornerei adedicarmi a questi bambini. •

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““La violenza assume il tono cupo della perdita di qualsiasi umanità

coscienza. Le tematiche si presentano tutte importanti;gli argomenti che si propongono sembrano mostrare tut-ti sia una certa urgenza sia una loro capacità di penetra-re l’interesse generale. Lo spazio delle lettere - come tut-ti i direttori sanno - è un indicatore rilevante ai fini del-la valutazione del gradimento dei lettori. Quella che, inquesta occasione, si è presa in considerazione, non soloricopre un interesse generale per l’intera categoria deimedici ma, al contempo, si presenta come un atto di de-nuncia che travalica i destinatari dello stesso giornale.Non ha nulla a che fare con lo stretto esercizio della pro-fessione; essa ha a che fare con i rischi connessi all’esple-

tamento di un servizio che si nutre della professione me-dica. Riguarda tutti; esprime il più alto grado di svilup-po che un sistema sanitario può offrire: la continuità as-sistenziale. Questa - è opportuno ricordarlo - rappresen-ta quella cerniera che unisce cittadino e Stato nel mo-mento del bisogno; quello spazio sociale che cerca di ri-spondere al bisogno di sicurezza in tema di salute e chegarantisce all’individuo la presenza di una figura socia-le in grado di affrontare in maniera competente l’urgen-za nella quotidianità. Una lettera ricevuta in data 11 apri-le, inviataci dalla dottoressa Nadia Pace ci fa leggere:“Mentre espletavo il turno diurno sono stata aggredita epercossa da persone che si erano recate in guardia me-dica per cercare un ragazzo deceduto in un incidentestradale. Dopo avermi più volta colpita al capo con schiaf-fi, pugni e testate e tirato ripetutamente i capelli, mi han-no lasciata in strada priva di sensi”. Aggiunge la dotto-ressa Pace: “In tanti anni di servizio mi sono trovata spes-so in situazioni difficili e pericolose, ma ho sempre af-frontato tutto con determinazione. Adesso ho rischiatodi non tornare più a casa e mi ritrovo assillata dalla pau-ra”. In una successiva telefonata, la dottoressa raccon-tava che ancora oggi - a distanza oramai di qualche me-se dall’accaduto - vive il suo servizio con il terrore chetutto ciò possa riverificarsi; con la paura concreta di nona tornare a casa dai suoi figli. Si sa che la memoria è lafacoltà che più dimentica. Ma quando posta di fronte alripetersi degli eventi essa diventa un’arma potente in gra-do di farci rivivere il dolore mal sopportato nel tempo.Il ricordo immediatamente ci riporta alla dottoressa Ro-berta Zedda, uccisa in Sardegna durante il servizio dicontinuità assistenziale (si veda: Il Giornale della Previ-denza, 1/2004). In quell’accadimento il gesto criminalefu commesso da un tossicodipendente. Nel caso delladottoressa Pace la violenza ha affondato le sue radici nel-

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Tra le tante lettere che il giornale riceve quotidianamente, e che pongonoquestioni serie, importanti e rilevanti per la categoria, alcune prendono ilsopravvento. Dimostrano la forza di imporsi perché richiamano alla memoria

problemi che sono stati rimossi per l’incalzare di contingenze, oppure perché turbano la

Fare il medico, professione a rischio

“DOTTORI” OGGI

di Antonio Gulli

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““Molti medici, soprattutto donne,

non denunciano le violenze che subiscono

l’irragionevole furia mossa dalla perdita di un propriocaro. Nel caso della dottoressa Zedda - insignita del pre-mio Mario Boni al 55° congresso svoltosi a Salsomag-giore dedicato a “Solidarietà e salute” - la violenza chele causò la morte all’età di soli 31 anni prese le mossedalla sconnessione mentale prodotta dall’uso di droga.Si possono distinguere le forme di violenza? La violen-za - nelle sue diverse manifestazioni - può essere attra-versata dall’idea che, nel suo compiersi, distrugge sem-pre qualcosa di più della vittima. La violenza nega sem-pre di più di quanto essa stessa riesca ad immaginare.La violenza è un boato che riesce a penetrare nelle ma-glie più sottili; è una forma di profonda lacerazione chelascia sempre una cicatrice indelebile. Distaccata dal suosubstrato strutturale; taciute le condizioni oggettive, laviolenza in altro modo non può essere letta che istinto,moda, prurito, cupidigia di novità; essa in altro modonon può presentarsi che come un rigurgito prodotto dal-la stramatura sociale che, non incanalata e repressa, as-sume le forme della criminalità. Ma non ha la potenzadi desertificare la vita. Per la capacità di non riuscire adautodistruggersi non può esigere nessuna forma di ra-gione - pubblica o privata che sia - e quindi venire giu-stificata. Quando essa si consuma ai danni di quegli at-tori che affondano le proprie radici d’esistenza nell’aiu-to, nel soccorso e nella cura; quando questa si sceglie co-me destinataria, poi, una donna che declina il proprioessere se stessa nell’attenzione al prossimo; quando adessere colpita è una professione che ha come scopo il so-stenere la vita, la violenza assume ancora di più - di piùdi quanto sia possibile - il tono cupo della perdita di qual-siasi forma di umanità. Il National institute of occupa-tional safety and health (Niosh) definisce la violenza nelposto di lavoro come “ogni aggressione fisica, compor-tamento minaccioso o abuso verbale che si verifica nel

posto di lavoro”. Le violenze contro i medici impegnatinella continuità assistenziale, purtroppo, non sono even-ti episodici. Già una ricerca realizzata nel 2004 mettevain evidenza che otto medici su dieci avevano dichiaratodi aver subito un atto di violenza fisica e psicologica du-rante il loro lavoro di guardia medica. Da quel rappor-to già emergeva che tali violenze prendevano la stradadelle minacce verbali (64%) e delle intimidazioni a ma-no armata (13%). Quasi sempre (89%) le violenze so-no avvenute nelle sedi di guardia che sono spesso ogget-to di atti vandalici. Ma la cosa più grave è che i “camicibianchi” di rado hanno sporto denuncia e che in Italianon esiste un vero e proprio osservatorio che rilevi conuna certa sistematicità questi episodi di criminalità. Nel2006 un sindacato di medici indicava le violenze di cuierano oggetto i medici come “un fatto di ordinaria quo-tidianità”. Nel 2007 il ministero della Salute, pubblicò atale riguardo una “Raccomandazione”.L’esperienza ci indica che le cose da fare si sanno. La let-tera da cui ha preso le mosse questa riflessione ci indi-ca, ad esempio, che è opportuno non fare i turni di guar-dia da soli; dotare le strutture di una doppia apertura;dotare le strutture stesse dei mezzi audiovisuali (teleca-mere-videocitofoni); istituire dei sistemi di allarme peravvisare le Forze dell’ordine (cellulare aziendale). Manon solo. Si può aggiungere: avviare una campagna diinformazione sui compiti e sulle funzioni dei medici dicontinuità assistenziale circa la prescrizione dei farma-ci; offrire ai medici dei corsi di formazione al fine di ac-quisire quelle conoscenze in grado di anticipare gli epi-sodi di violenza. Cioè offrire una conoscenza dei meto-di psicologici di controllo dei pazienti aggressivi e dei si-stemi per disinnescare le situazioni ostili. Per quanto ri-guarda il giornale - per quel poco che possiamo fare -chiediamo a tutti i medici di segnalarci questi episodi alfine di renderli pubblici. Per questo ringraziamo la dot-toressa Pace, che attraverso la sua lettera ha ripropostocon forza il problema della sicurezza nello svolgimentodel proprio lavoro. La serenità nello svolgimento dellapropria professione è un prerequisito essenziale per chiun-que. Diventa tanto più importante quando questa è ri-chiesta per l’applicazione delle proprie competenze e co-noscenze nel campo della salute. Il legittimo diritto allatutela della sicurezza nello svolgimento del proprio la-voro - ci sembra opportuno ricordare, nel caso specifi-co - significa affermare la garanzia, da parte dei cittadi-ni, ad un efficiente sistema sanitario. •

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“DOTTORI” OGGI

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“Tale la sua fama

che nel 1776 fu nominato

chirurgo straordinario del re

di Luciano Sterpellone

Agli inizi del 1700 l’a-natomia patologicae la microbiologia

stavano per muovere i pri-mi passi, e tutto lasciavapensare che si sarebberoimposte quanto prima inmodo definitivo e premi-nente nella scienza medica.Ma per questo bisognò at-tendere ancora circa un se-colo: difatti, nonostante tan-te “spinte in avanti”, i me-dici restavano tenacemen-te ancorati alle vecchie no-zioni intrise di galenismo emedioevalismo: lo stessoGiovan Battista Morgagni,pilastro di una moderna vi-sione della medicina, nellesue Istituzioni di medicinateorica non si distaccavadalla moda dei predecesso-ri e commentava ancora do-po secoli gli scritti di Ippo-crate, Galeno e Avicenna.Nel 1700, comunque, aparte le prime significativeinnovazioni nelle tecnichechirurgiche, si verificò co-me fatto nuovo il riconosci-mento di una maggiore di-gnità professionale ai chi-rurghi, i quali - sino ad al-lora posti poco al di sopradella categoria dei barbieri- vennero finalmente porta-

grande casa con un’aula perle lezioni, una sala per ledissezioni, e un museo. Alui si deve la monumentaleopera The Anatomy of Gra-vid Uterus, contenente tren-taquattro magnifiche inci-sioni. Ma i suoi meriti ap-paiono quasi modesti ri-spetto a quelli del fratelloJohn, di un decennio piùgiovane di lui.A 20 anni John Hunter co-minciò ad aiutare il fratel-lo nella sua sala di dissezio-ne, trascorrendo per quat-tro anni ore e ore su miglia-ia di reperti anatomici uma-ni e animali, e divenendoancor più abile di lui: diven-ne così apprendista di Per-cival Pott (cui si deve la de-scrizione del “morbo” cheporta il suo nome) al St.Bartholomew’s Hospital. Equando si ammalò di tuber-colosi, ritenendo che fossedovuta all’aria mefitica del-le sale anatomiche che re-spirava tutto il giorno, tra-scorse due anni come me-dico militare a Belle Isle, inFrancia, ove acquisì gran-de esperienza con le feritedi guerra. Tornato a Londra dopo chele sue condizioni di saluteerano notevolmente miglio-rate, continuò le ricerche dianatomia, riuscendo a sco-prire nuove strutture: è suala dimostrazione dei ramidel nervo olfattivo e del tri-gemino, del decorso delle

ti allo stesso livello dei me-dici. Ed emersero i nomi,tra gli altri, di Giuseppe Fla-jani e dei fratelli Hunter. Oltre che ostetrico (assistet-te la regina Carlotta nel par-to del futuro Giorgio IV),il più anziano dei due, Wil-

liam (1718-1783), fu ancheesperto di anatomia, sco-prendo tra l’altro i dotti la-crimali e i tubuli seminife-ri del testicolo. Nel 1768costruì a Londra, a GreatWindmill Street, a due pas-si da Piccadilly Circus, una

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Fu sua la dimostrazione dei rami del nervo olfattivo, del trigemino e del decorso delle arterie nell’utero gravido.Tra le imprese più “clamorose” si registrò la legaturadell’arteria femorale in un caso di aneurisma popliteo

John Hunter,chirurgia in cammino

MEDICI ILLUSTRI

Ritratto di John Hunter

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arterie nell’utero gravido, edell’esistenza dei vasi linfa-tici negli uccelli.Dissapori familiari e futiligelosie di mestiere portaro-no però presto alla rotturadel sodalizio fraterno. Johnsi dedicò sempre più allachirurgia, pur senza mai ab-bandonare la sua passioneper il Museo di storia natu-rale che andava arricchen-do con ogni ghinea che riu-sciva a risparmiare: al ter-mine della sua vita vi ave-va impegnato 70mila ster-line, una somma enormeper l’epoca. Tra i pezzi di maggior richia-mo faceva bella mostra di sélo scheletro del gigante ir-landese Byrne (O’Brien).Quando era ancora in vitaByrne aveva lasciato scrittoche dopo la morte il propriocorpo venisse rinchiuso inuna cassa di piombo e get-tato nel mare. Hunter riuscìperò ugualmente a venire inpossesso delle spoglie del gi-gante, corrompendo i guar-diani del cimitero con le 500sterline faticosamente rac-colte in prestito tra gli ami-ci. E poté così arricchire ilsuo museo, dove lo schele-tro di Byrne fa ancora bellamostra di sé.John Hunter è ricordato an-che per un episodio curio-so. Al suo tempo poco onulla si sapeva in merito al-la vera natura della gonor-rea e della sifilide, e moltipensavano che esse non fos-sero malattie distinte, maespressioni di una stessamalattia. Hunter era dellastessa opinione, sostenen-do che nel corpo non pos-sono sussistere due malat-tie contemporaneamente.

ni postoperatorie. Ma Hun-ter conosceva molto benel’anatomia, forte degli espe-rimenti condotti personal-mente, dei quali uno riguar-dante lo sviluppo delle cor-na di un cervo: aveva lega-to una delle carotidi esterneche alimentano un cornonon ancora del tutto svilup-pato, e osservato che questoera divenuto completamen-te freddo; ma una settima-na dopo esso aveva riacqui-stato il suo calore naturalein quanto l’arteria avevaspontaneamente sviluppatoun circolo collaterale e ripre-so ad irrorare il corno.Convinto quindi che il cir-colo collaterale avrebbe as-sicurato la vitalità dell’artodopo aver eseguito la lega-tura dell’arteria femoralenella coscia, Hunter eseguìquesta prima operazioneper aneurisma popliteo alSt. George’s Hospital nel di-cembre 1795 in un cocchie-re di 45 anni che soffriva datre anni di una grave ische-mia distale. Sei settimanedopo il paziente lasciòl’ospedale perfettamente ingrado di camminare.Il merito principale di JohnHunter è stato quello diaver dato alla chirurgia so-lide basi scientifiche. “Dasolo ha reso la chirurgiaun’arte da gentiluomini”,hanno scritto di lui. Graziea Hunter questa disciplinacominciò ad essere consi-derata un ramo integraledella Medicina scientifica,fondata su solide basi qua-li la fisiologia e la patologia.Fu per suo merito che, daartigiani, i chirurghi si tra-sformarono finalmente inuomini di scienza. •

Così, per chiarire definiti-vamente l’annosa querellese il “veleno” causa dellagonorrea fosse o menoidentico a quello della sifi-lide, nel 1767 si inoculò ilpus di un paziente di gonor-rea. L’esperimento si risol-se però in un giallo: l’ardi-to chirurgo si ammalò siadi gonorrea che di sifilide(che trattò con mercurioper oltre tre anni, ritenen-dosi poi guarito), e credet-te in tal modo di aver dimo-strato che il “veleno” dellagonorrea e quello della si-filide sono la stessa cosa.Ma la verità era un’altra: ilpaziente al quale egli aveva

prelevato il pus era a sua in-saputa affetto... da entram-be queste malattie!Nel 1776 John Hunter funominato chirurgo straor-dinario del re, e nel ’89 ge-nerale chirurgo dell’eserci-to. La sua fama di grandechirurgo trovava continuoalimento nelle notizie checircolavano sulla sua peri-zia e inventiva tecnica. Trale imprese più “clamorose”v’era la legatura (per la pri-ma volta nella storia) del-l’arteria femorale in un ca-so di aneurisma popliteo,che i chirurghi del tempoevitavano di operare nel ti-more di gravi complicazio-

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MEDICI ILLUSTRI

Chirurgo del XVIII secolo

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IN FUTURO

anche germi, bacilli, virus e agenti infettivi di ogni ge-nere. Non è il caso di allarmarsi, ma di vigilare sì.L’esplosione di Sars, la sindrome respiratoria acuta gra-ve del 2003, ha mostrato come il viaggio aereo può ave-re un ruolo importante nella diffusione rapida di infe-zioni emergenti e potrebbe avviare potenzialmente an-che pandemie intercontinentali. E anche la paura pro-vocata da possibili attacchi bioterroristici ha fatto sìche i funzionari sanitari riesaminassero il potenziale ri-schio specifico legato alla problematica del volo.Di questi e altri problemi che riguardano la salute ditutti noi, e non soltanto di temi specifici legati a quelladegli astronauti, si discuterà dal 16 al 18 giugno pros-simi a Roma durante i lavori del XXI Congresso nazio-nale dell’Aimas, l’Associazione italiana di medicina ae-ronautica e spaziale, organizzato in collaborazione conil Corpo sanitario ae-ronautico, che celebraquest’anno il suo set-tantesimo anno di vi-ta. Un convegno am-bizioso e complesso,molto articolato, conla partecipazione del-l’Esam, la Società eu-ropea di Medicina ae-rospaziale, e dell’Asi,l’Agenzia spaziale ita-liana, e che vedrà isuoi relatori impegna-ti presso l’Aula Ma-gna dell’Università“La Sapienza” e quel-la del Cnr, la sedesuggestiva di CastelSant’Angelo e l’aero-porto di Pratica diMare. Nove le sessio-ni nelle quali sonosuddivisi i lavori: “Me-

dicina e chirurgia in microgravità”, “Lunga permanen-za nello spazio”, “Adattamento all’ipossia”, “Oftalmo-logia Aeronautica”, “Otorinolaringologia Aeronautica”,“Fisiopatologia Aeronautica”, “Salute pubblica e tra-sporto aereo” e “Emergenze aeroportuali”. Temi, comesi vede, che riguardano in gran parte le condizioni disalute tanto di chi vola in cabina di pilotaggio, quantodi coloro che siedono in cabina passeggeri; e che inve-stono problemi sempre più importanti e attuali, comequelli della sicurezza del trasporto aereo e degli aero-porti.“I lavori e gli interventi che animeranno il congressonon saranno confinati nell’ambito ristretto delle attivi-tà aerospaziali, ma riguarderanno argomenti di vasto evariegato interesse di medicina sociale”, conferma il ge-nerale Manlio Carboni, presidente dell’Aimas e capo

del Corpo sanitarioaeronautico. “Bastipensare, a questo pro-posito, a tutte le nu-merose e positive ri-cadute pratiche dellasperimentazione edell’impiego nel voloatmosferico e spazia-le di biotecnologie in-novative. Le missioninello spazio rivestonoinsomma per i pro-gressi della medicinae per la nostra salutelo stesso ruolo chehanno per l’industriaautomobilistica le ga-re di Formula Uno,nelle quali vengonosperimentati congegnie tecnologie da trasfe-rire poi alle vetture di

serie. Così, per esem-

S ono più di un miliardo gli esseri umani che salgono ogni anno su un aereo.Un miliardo di persone provenienti dai più disparati angoli del globo che conloro trasportano da un Paese all’altro, da un continente all’altro, insieme ai

loro indumenti e talvolta ai loro cibi, ai loro bagagli e magari ai loro animali,

Medici dello spazio a congressodi Ezio Pasero

Il generale medico Manlio Carboni

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IN FUTURO

I passi in avanti della Medicina a seguito dei voli spaziali

della telemedicina, che hanno trovato importantissimeapplicazioni nei teatri operativi in cui operano i nostrimilitari all’estero e nei soccorsi in casi di gravi catastro-fi e incidenti, e che sono oggi al centro di importanti ipo-tesi sperimentali nello spazio, che saranno presentate nelXXI Congresso Aimas. Durante i voli spaziali, infatti,l’organismo è sottoposto a condizioni estreme che rap-presentano una sfida alla medicina convenzionale cosìcome è codificata sulla terra. Fino ad oggi, le missionispaziali con equipaggio si sono svolte con periodi di per-manenza anche prolungati sulla Stazione Spaziale Inter-nazionale che orbita intorno alla Terra, e dunque il trat-tamento a bordo di eventuali eventi patologici è statoimprontato a stabilizzare il paziente e riportarlo veloce-mente a casa per ricevere le cure definitive.A questo proposito, tre Ufficiali medici dell’Aeronauti-ca Militare, il tenente colonnello Francesco Torchia e icapitani Paola Verde e Angelo Landolfi, hanno già con-seguito nel 2005 la qualifica di “Space Flight Surgeon”(“Medico Spaziale”), presso il Centro addestramentocosmonauti “Yuri Gagarin” di Star City, nei pressi diMosca. È la prima volta al mondo che una nazione stra-niera avvia un simile progetto di collaborazione con ilcentro Gagarin. L’occasione del corso è stato il volo del-l’astronauta italiano Roberto Vittori, colonnello pilotacollaudatore dell’Aeronautica Militare ed astronautadell’Agenzia spaziale europea. La “Missione Eneide”,alla quale ha partecipato volando su una navicella rus-sa “Soyuz”, ha così rappresentato l’opportunità di ad-destrare al supporto delle attività spaziali i nostri me-dici, che hanno così imparato a selezionare e addestra-re i cosmonauti, a gestire da terra i problemi sanitari involo e a seguire la riabilitazione al rientro a terra. Nel prossimo futuro, però, le missioni spaziali si esten-deranno a viaggi più lunghi e sicuramente il rischio au-menterà in maniera proporzionale al prolungarsi dellemissioni e all’allontanamento dall’orbita terrestre. Inquesto caso, eventi traumatici e patologici non potran-no essere trattati con un rapido ritorno a terra, ma do-vranno essere affrontati nell’ambito della missione. An-che la telemedicina e l’uso del robot operativo risulte-ranno compromessi, perché i ritardi nelle comunicazio-ni aumenteranno al punto da non renderli più utilizza-bili, e la consapevolezza di queste difficoltà rappresen-ta un ulteriore stimolo per sviluppare nuove possibiliforme di chirurgia nello spazio. Si parlerà dunque del-le problematiche per la salute dei futuri colonizzatoridella Luna e dei viaggiatori diretti verso Marte, nellegiornate del congresso dell’Aimas. Le nuove tecnologiee le soluzioni messe a punto serviranno però sempre dipiù anche a noi che resteremo qui, sulla cara vecchiaTerra. •

pio, l’assistenza medica a bordo della Stazione spazia-le internazionale fornisce un contributo importante al-lo sviluppo ulteriore dell’esplorazione umana dello spa-zio; ma il fatto di doversi confrontare con condizionimolto sfavorevoli e con un ambiente ostile, ha fatto sìche questa assistenza abbia fortemente privilegiato lamedicina preventiva e gli interventi basati sull’analisie la riduzione del rischio, ricorrendo a metodologie etecniche poi applicate anche in altri ambienti ristret-ti, isolati o difficilmente raggiungibili sulla Terra”.È questo il caso della chirurgia robotizzata a distanza e

La tuta indossata dall'astronauta italiano Roberto Vittori nella missione Soyuz

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di Sergio Perini (*)

Il motto di Acupuncturesans frontières (Asf) na-sce da un antico prover-

bio cinese: “Non regalareun pesce a chi ha fame mainsegnagli a pescare”. Daquesta semplice riflessionenasce a Milano, grazie alladottoressa Yvonne MollardBrusini ed altri, questa as-sociazione che ha comemission di proporre per-corsi formativi nel campodella medicina cinese rivol-ti a medici e parasanitaridei Paesi in difficoltà eco-

Il programma di questidue step si è svolto par-tendo dallo studio delle re-gole e dai paradigmi del-la Mtc, dallo studio deipunti e dei meridiani prin-cipali e secondari e gli ot-to meridiani meravigliosi,le regole diagnostiche e te-rapeutiche, la fisiologiadegli organi e dei visceri(Zang-Fu) e la fisiopato-logia degli stessi con lostudio delle Sindromi as-sociate. A febbraio sonostate aggiunte lezioni sul-la tecnica polsi-caviglia,sulla Auricoloterapia e sulQi Gong, psico-ginnasti-ca cinese.Hanno partecipato al pri-mo step il dottor Leonar-do Paoluzzi ed al secon-do step il dottor FedericoCanavesi. La terza ed ul-tima fase formativa verràsvolta in novembre/di-cembre seguita da un esa-me di verifica.

zione teorico-pratiche. Inparticolare, al mattino so-no state svolte lezioni teo-riche sui paradigmi e sullametodica diagnostico-tera-peutica della Medicina tra-dizionale cinese (Mtc) men-tre, nel pomeriggio, sonostati visti pazienti malgascisui quali è stata fatta unadiagnosi energetica consuccessivo trattamento ago-punturale, dando l’oppor-tunità ai colleghi presentidi esperimentare la tecni-ca di infissione degli aghi,previa la scelta degli stes-si agopunti.

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Gli sforzi di un’associazione che propone la formazione nel campodella medicina cinese. Un’attività rivolta gratuitamente a medicie parasanitari di Paesi in difficoltà economiche e socio-sanitarie

L’importanzadi aiutare il prossimo

VOLONTARIATO

nomiche e socio-sanitarie.A febbraio abbiamo con-cluso la seconda fase for-mativa su 27 medici mal-gasci ad Antananarivo, ca-pitale del Madagascar,presso l’ospedale di Befe-letanana. A giugno dello scorso an-no è iniziato un percorsodidattico organizzato in trestep, caratterizzato da duesettimane full immersiondal lunedì al venerdì di ot-to ore al giorno per un to-tale di 80 che al termine delterzo step farà un ammon-tare di 240 ore di forma-

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Si sottolinea che la missiondi Asf è di offrire gratuita-mente l’insegnamento diuna disciplina medica chei colleghi partecipanti si im-pegnano a utilizzare gratui-tamente sui pazienti delleloro strutture ospedaliereo dei dispensari medici divillaggio.Tutti i medici dell’associa-zione sono stati alloggiatipresso la struttura dell’Isti-tuto di ricerca botanicaRatsimananga di Itasoy di-retto dal dottor KibanCheuk, il quale ha così di-mostrato grande sensibili-tà laica al nostro progettodi formazione. Notevole è l’impatto emo-tivo con la realtà socio-cul-turale della capitale mal-gascia che presenta subitocontraddizioni forti conevidenti, sperequazioni edistorsioni socio-economi-che.I colleghi ci hanno fatto vi-

una natura, flora e fauna,inenarrabili con sorpresecontinue. Nonostante unciclone in arrivo siamo riusciti ad osservare, -con grande interesse e cu-riosità, vari specie di lemu-ri, coccodrilli, serpenti,tartarughe, uccelli, cama-leonti, farfalle. Inoltre ab-biamo sentito il richiamoacuto dell’Indri, il più ra-ro e più grande lemure delMadagascar.Cosa dire? Ritengo cheogni medico debba fareun’esperienza di volonta-riato e mettere a disposi-zione la propria scienza ele proprie capacità pro-fessionali, cercando direndersi utile nell’interes-se di una comunità soffe-rente, affinché questa ab-bia la forza di risollevar-si recuperando autono-mamente dignità e auto-sufficienza. •

(*) Consigliere ASF Italia

sitare anche i loro repartiospedalieri che agli occhidi un medico occidentalelasciano sentimenti di fru-strazione e di impotenza.Nel reparto di endocrino-logia non hanno a disposi-zione l’insulina! Orribilevedere gli effetti devastan-ti su diabetici insulino-di-pendenti non curati: ceci-tà per microangiopatia re-tinica e perdita di arti permicroangiopatia periferi-ca. Potremmo definire de-amicisiana l’esperienza del-la dottoressa Lala Rava-dharisolo, ventiquattro an-ni di esperienza di reparto,che ogni sera fa il giro del-le stanze dei degenti conuna chitarra, regalatale daun paziente, per cantare as-sieme ai pazienti ridendo,piangendo e pregando conloro! Incredibile l’esperien-za di colleghi che con laloro borsa da medico si av-venturano a piedi per chi-

lometri su sentieri delleforeste per raggiungerevillaggi lontani.Allucinante vedere sullastrada e ai crocevia giova-ni ed anziani storpiati, congravi danni agli arti da esi-ti della lebbra o da malat-tie congenite, chiedere lacarità o ragazzine adole-scenti con i loro piccolisulla schiena chiedere aglistranieri “milk for chil-dren” ed invitarvi pressole farmacie per acquista-re il latte in polvere per leloro creature.Odioso è il vedere uomi-ni occidentali maturi, di60-70 anni, in pieno gior-no, accompagnarsi a gio-vani donne malgasce chevendono per pochi Ariaryil loro corpo, unica fontedi sostentamento. In contr’altare il Madaga-scar, la “Grand Ile”, trevolte l’Italia con circa 18milioni di abitanti, offre

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I medici dell’Acupuncture sans frontières al lavoro

VOLONTARIATO

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di Lina Vita Losacco

La responsabilità com-plessa di mantenere ifigli, istruirli ed edu-

carli, è riconducibile al con-cetto di genitorialità che inun certo senso definisce ilruolo del genitore con i di-ritti e doveri che esso com-porta, sanciti nella Carta Co-stituzionale dei Diritti del-l’Infanzia. Attraverso unprocesso di accompagna-mento, sostegno e cura delfiglio, la funzione di genito-re si costruisce nel tempo apartire dalla relazione che siinstaura con lui fin da pri-ma della sua nascita, non-ché dalla percezione dellesue esigenze e dei suoi biso-

zialmente; ad esempio il pro-cesso biologico della cresci-ta del feto riguarda più ladonna che “sente” la gravi-danza prima dell’uomo; co-me sostengono alcuni auto-ri (Cath SH, Gurwitt AR,Ross JM, 1982) i due par-tner acquisiscono sincroniae fanno progetti concreti sulbambino nel terzo trimestreo non appena l’uomo “ve-de” il feto attraverso l’eco-grafia o la modificazione vi-stosa del corpo femminile. Già da diversi anni gli stu-di riferiscono che il padre,non più figura periferica1,ha un innamoramento im-

tner che oltretutto hannopercorsi di vita differenti. La preparazione psicologi-ca e materiale alla genitoria-lità comincia già durante lagravidanza, fase in cui i duegenitori pensano concreta-mente al dopo: intanto de-vono affrontare due impor-tanti processi di trasforma-zione, sviluppo del feto epreparazione all’esser geni-tori, quest’ultima non sem-pre completata al momentodella nascita, come nel casodel parto prematuro. Inoltre i processi di prepa-razione dei due partner nonsono sincroni, almeno ini-

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“Nascita e crescita” dei genitori

1In passato la madre era l’unica responsabile dell’allevamentodella prole nei primi anni di vita mentre il padre doveva

sostenere il figlio nel processo di autonomia e agevolargli laseparazione psicologica dalla madre.

IN ATTENZIONE

gni, continui e diversi neltempo. Per la coppia ci sa-ranno nuovi impegni fisici,emotivi e responsabilità ri-levanti che necessitano di unatteggiamento di condivisio-ne indispensabile perché idue partner inizino in ma-niera efficace la nuova espe-rienza comune. Saper esse-re in relazione con l’altro inmodo flessibile e creativorappresenta il prerequisitoper la nuova famiglia che de-ve affrontare vari processidi trasformazione, basti pen-sare alla riprogettazione de-gli aspetti pratici del vivereinsieme o alla diversa perce-zione dell’idea del figlio, oal cambiamento dell’imma-gine di sé per entrambi i par-

La responsabilitàdi cura e di educazionedei figli, la genitorialità,che si apprende ancheprima della nascita, vieneacquisita ed esplicitatain tempi e modi diversida madre e padre. Checosa accade quandosi diviene genitori“fuori tempo”

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mediato verso il figlio fin daiprimi giorni di vita. L’im-printing visivo (Greenberge Morris, 1982) facilita dasubito la nascita della rela-zione padre-bambino (Ve-nuti e Giusti, 1996). Glistudiosi hanno anche ri-scontrato che il padre, nel-l’occuparsi del figlio, lo fain maniera adeguata ecompetente, anche se conuna frequenza minore ri-spetto alla madre.Qual è la differenza tra pa-dri e madri? Studi appro-fonditi, condotti con tecni-che osservative e videore-gistrazioni, hanno eviden-ziato uno stile diverso tra idue genitori. Sia nel giocoche nell’accudimento lamadre usa la comunicazio-ne visiva e lo scambio ver-bale, anche la sua fisicità èdiversa da quella del par-tner. I contatti corporei delpadre con il figlio sono sti-molanti e ritmici, determi-nando una maggiore reat-tività dello stesso. L’atto dilanciarlo in aria o farlo ro-teare, ad esempio, centra-ta sul piacere del rischio,potrebbe incuriosire il bam-bino per le situazioni nuo-ve non avvertite come pe-ricolose. Infatti in caso dipericolo o di fronte a qual-siasi situazione di stress ilbambino tende a rivolger-

donna di qualsiasi età, nonsolo adolescente, in una si-tuazione di malessere psi-chico e sociale che oltre adessere un danno per la ma-dre può compromettere se-riamente la crescita del fe-to. Una situazione di males-sere può essere vissuta an-che da quelle adolescenti-madri che durante la gravi-danza e i primi mesi di vitadel bambino continuano arestare in casa dei loro ge-nitori. Anche in questi casiun atteggiamento intrusivoo limitativo dell’indipenden-za della ragazza-adolescen-te, da parte dei genitori, po-trebbe essere fonte di stresse ripercuotersi sul feto. Pen-siamo che lo stress vissutodalla madre durante la gra-vidanza si trasmette al figliosin dalla diciassettesima set-timana di gestazione2. Per quanto il neonato pre-senti strumenti e dotazioniinnate3 che gli consentonoun adattamento sereno al-l’ambiente e una sana inte-razione sociale è necessarioche i genitori abbiano i re-quisiti fondamentali atti apermettere un tale sviluppo;se i genitori sono assenti, tra-scuranti o maltrattanti ilbambino potrebbe a mala-pena sopravvivere o cresce-re con dei danni sempre piùgravi in relazione all’età. •

si più alla madre. Il bambi-no ha poi bisogno di esse-re guidato nel riconoscereed affrontare i problemi re-lativi sia alle attività di gio-co che ai vari compiti disviluppo, sempre più impe-gnativi con il procedere del-la sua crescita. Per spiega-re come il genitore dovreb-be svolgere questo ruolonel modo più adeguato, glistudiosi hanno introdottoil termine scaffolding, im-palcatura di sostegno. Essiritengono che, nelle attivi-tà interattive con il bambi-no, l’intervento attivo epartecipe del genitore do-vrebbe procedere da unafase iniziale di condivisio-ne e guida a quella in cui ilbambino può far da soloperché in grado di padro-neggiare l’attività (Wood Det al, 1976). Il processo diriduzione dell’interventogenitoriale avviene in for-ma graduale e in manierainversa all’acquisizione dicompetenza e sicurezza delfiglio. Un intervento di talgenere è tipico del genito-re autorevole che esercitaun “controllo” affettuoso ecomunicativo e stimola lasperimentazione. Come so-stiene Baumrind (1991) lostile autorevole promuovel’autoregolazione ed è effi-cace perché i bambini so-

no più fiduciosi nelle lorocapacità, cooperativi e piùresponsabili socialmente.

Le complicazioni di una ge-nitorialità non normativaDiventare genitori fuoritempo, come accade agliadolescenti, è certamenteun evento “non normativo”.Spesso la giovane madre ol-tre a subire le reazioni ste-reotipiche di disapprovazio-ne all’interno della societàè costretta a dover affron-tare compiti incompatibilicon le proprie risorse rap-presentati da concreti pro-blemi sia di abbandono,con profonda solitudineemotiva, sia di tipo econo-mico. Oltre alla inevitabiledispersione scolastica l’ado-lescente in stato di gravi-danza deve affrontare la ri-cerca del lavoro, estrema-mente difficoltosa, ed èsempre più bisognosa delsostegno del servizio socia-le. La sua sopravvivenza equella di suo figlio sono re-si possibili dai sussidi sta-tali e proseguono in centrid’accoglienza o in abitazio-ni povere (Dennison CD,Coleman JC, 1998). La gravidanza conseguenzadi uno stupro o di un disa-gio sociale preesistente,spesso connesso ai maltrat-tamenti in famiglia, pone la

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2Ricerca dell’Imperial College di Londra (Maggio 2007) pubblicata su Clinical endocrinology.3Ricco repertorio di riflessi, sensibilità ai volti e alle voci umane, uso del pianto e del sorriso.

IN ATTENZIONE

Secondo i neuroscienziati dell’Universitàdi Oxford i cattivi comportamenti degliadulti possono dipendere dal mancato fun-zionamento di una zona del cervello de-putata al sentimento di cura genitoriale.Si tratta della corteccia media orbitofron-tale situata in prossimità di un’area coin-volta nel riconoscimento facciale e che rea-

gisce alla vista dei bambini. In base ai ri-sultati Morten Kringelbach ritiene che igenitori che non prestano le cure necessa-rie ai piccoli, presentano una scarsa atti-vità di quest’area che non funzionandocompromette l’istinto di tenerezza.Anche Desmond Morris, lo studioso cheper primo ha applicato le teorie e le tecni-

che di osservazione dell’etologia all’uomo,aveva studiato alcune caratteristiche fisi-che presenti nei neonati atte a stimolareun istinto di protezione nei grandi e mas-simizzare le possibilità di sopravvivenza.

(Kahn M. Study sheds light on parental instinct. Agenzia Reuters,

26 febbraio 2008).

ATTIVITÀ CEREBRALE E GENITORIALITÀ

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PREVENZIONE

di Ludovica Mariani

Cos’è un medico del la-voro? Un inutile one-re per aziende e im-

prese o uno strumento fon-damentale per la tutela del-la salute dei lavoratori?L’abbiamo chiesto al dot-tor Maurizio Rossi, Medi-co Competente che da an-ni testa sul campo (o perusare le sue stesse parole‘in trincea’) le difficoltà dichi tra scarsa cultura dellaprevenzione e nuove nor-me sempre più difficili, senon impossibili da applica-re, cerca di svolgere con

tervento non fosse lascia-ta all’iniziativa del singo-lo. Anche l’aggiornamentoe la formazione sono spes-so precarie. In altri settoridella medicina si è costret-ti, se si vuole mantenereuna clientela, a restare alpasso con le nuove scoper-te e i più recenti sistemi didiagnosi. Per i medici dellavoro non è così. Alleaziende, che sono i nostriclienti, interessa che pren-diamo loro meno tempopossibile e meno soldi pos-sibile. Un medico compe-tente ha potuto fare que-sto lavoro per anni e annisenza doversi aggiornare,tanto i protocolli eranosempre gli stessi e, comun-que, ognuno la cartella sa-nitaria la fa come vuole.

Che responsabilità hannoi mezzi d’informazione?Molta. È vero che la mag-gior parte degli infortunisul lavoro avviene in am-biti specifici, cadute, crol-lo di impalcature o guastialle macchine ma ci sonoproblemi gravi di cui nes-suno parla. Si fanno tra-smissioni su scoperte mi-racolose che al momentonon servono a niente e nonsi parla, che so, dell’anti-tetanica; non ha idea diquanta gente nella mia pro-vincia, Arezzo, muore an-cora di tetano! Altro pro-blema è la sordità. La pro-tezione per l’udito non èobbligatoria, in alcuneaziende è solo consigliata.La gente non lo sa, ma il90% dei problemi all’udi-to della vecchiaia è gene-rato dalla scarsa prevenzio-ne sul posto di lavoro. •

coscienza e professionali-tà il suo incarico.

Quali sono le difficoltà cheincontra un medico del la-voro?Per i medici del lavoro in-tesi come medici compe-tenti di azienda le difficol-tà maggiori si incontranonel mettere in atto le nor-mative esistenti in materiadi sicurezza nei luoghi dilavoro, soprattutto le mo-difiche fatte alla legge 626.I datori di lavoro ci vedo-no ancora come un onerein più, un costo aggiunti-vo che grava sulle aziendee questo coinvolge non so-lo l’aspetto sanitario maanche quello tecnico conla messa a norma degli im-pianti o l’igiene stessa de-gli ambienti lavorativi. Al-cune fabbriche sono fermea 50 anni fa con gli stessimacchinari e gli stessi si-stemi di gestione.

E le nuove norme?Difficile per un medico so-lo poter fare un esamecompleto e arrivare al rila-scio dell’idoneità perchél’attuale norma prevedeper ogni lavoratore nume-rosi esami aggiuntivi com-

plementari. Questo signi-fica che un’azienda di ap-pena dieci persone potreb-be richiedere più di unasettimana di lavoro da par-te del medico. E allora noiche siamo liberi professio-nisti, se lavoriamo con co-scienza, quanto dobbiamochiedere di parcella?

Problemi di costi oltre chedi tempo.Certo, e anche di grandis-sime responsabilità. In re-altà l’unica cosa che è cam-biata con questa nuova leg-ge entrata in vigore a fineaprile è il numero e l’enti-tà delle sanzioni. Se ci vabene sono di migliaia di eu-ro altrimenti andiamo drit-ti davanti al Pretore del La-voro.

Cosa chiede ad una legge?Vorrei che prevedesse del-le linee guida, una cartellasanitaria prestabilita chenon lasci adito ad interpre-tazioni ma sia comune-mente condivisa. Ci sonomedici del lavoro che in ungiorno fanno ottanta visi-te con relativo rilascio diidoneità, altri solo due.Questo non potrebbe ac-cadere se la qualità dell’in-

Incidenti sul lavoro. Uno dei tanti primati dell’era moderna. Ogni giorno accadono e tanti uomini perdono la vita.

Le famiglie piangono, le autorità si indignano, la pubblica opinionespesso dimentica. Anche i medici si occupano di questa

specializzazione. Ascoltiamone uno che vive quotidianamenteuna realtà dalle tante sfaccettature, non ultima quella di un funerale

In difesa della salute dei lavoratori

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STORIE DI MEDICI

di Daniele Romano

A lla domanda che co-sa hanno dato in piùalla sua vita le meda-

glie d’oro nello sport, Agne-se Moro, medico di medici-na generale a Preganziol(Treviso), specializzata incardiologia, risponde cheprima salendo le scale perle visite domiciliari dovevatirarsi su con le due mani.Ora una mano è libera perportare la borsa professio-nale. Agnese Moro, classe1956, con disabilità da esi-ti da poliomielite agli artiinferiori, nel 2002, ha scel-to uno sport duro e fatico-so che caratterialmente leassomiglia, il rowing adap-tive, cioè il canottaggioadattato per il gesto atleti-co di un soggetto diversa-mente abile. Un impegnocostante, fatto di allena-menti quotidiani, tabelle dimarcia, di tempi, resisten-za, sudore, fatica e… sod-disfazioni, quasi una meta-fora della vita. “Nonostan-te la disabilità sono riusci-ta a laurearmi, a specializ-zarmi in cardiologia e av-viare una soddisfacente car-riera di cardiologa e medi-co di medicina generale,con grande soddisfazioneprofessionale”.

pare a un campionatomondiale di canoa poline-siana, che da quelle partiè come il nostro campio-nato mondiale di calcio!”.Tornata a casa l’incontrocon Renzo Sambo meda-glia d’oro di canottaggioalle Olimpiadi del ’68 diCittà del Messico, deter-minava il passaggio dallamotivazione di mantener-si in forma alla scelta ago-nistica.“Con lui si è subito instau-rato un rapporto specia-le, nel senso che oltre al-l'altissima professionalitàdi allenatore si è aggiun-ta una particolare sensibi-lità nell'avvicinarsi a unasportiva diversamente abi-le, adattanto la barca almio gesto atletico”. Dopo 6 mesi di allena-menti, vince la prima me-daglia d’argento al 1°mondiale di canottaggio aMilano nel 2003. “La co-sa si fa seria, anche per-ché ormai ci troviamodentro al giro grosso”. Se-guono due ori in gare na-zionali.L'anno successivo a Ban-joles in Spagna (medagliadi bronzo), poi a Eton, In-ghilterra, quindi a Mona-co di Baviera dove Agne-se Moro ottiene la quali-ficazione ai Giochi Para-limpici di Pechino.Sulla scia di atleti comeAgnese Moro, da poco piùdi 20 atleti adaptive il nu-mero è cresciuto in quan-tità e qualità, fino ad ar-rivare alla rappresentan-za di tutte le nazioni taleda permettere l’ingressodel canottaggio come di-sciplina paralimpica. •

Agnese Moro non subiscela vita, la aggredisce con lasua carica vitale e con il so-stegno della figlia Irene, lasua mascotte di 16 anni, edel marito Maurizio, chel’hanno sostenuta e accom-pagnata a tutte le compe-tizioni.Adesso quella più impor-tante sono le Paralimpia-di di Pechino dove l’Ita-lia si aspetta un buon suc-cesso.“Mi auguro però di nonessere un guiness fine a sestesso: unica donna italia-na, singolista, disabile, 52anni, per la prima volta al-le Paralimpiadi con il ca-nottaggio...” afferma Agne-se Moro nella speranza“che ad altri, con le disa-

bilità più varie, dalla pa-raplegia agli esiti di polioo amputazione di arti onon vedenti, venga il de-siderio di praticare questosport che fa sudare, maanche crescere l'autono-mia e la stima di se stessinella vita di tutti i giorni”. La carriera sportiva inco-mincia quasi per caso eavanti con gli anni. Dopo un periodo di deca-dimento fisico con gravidifficoltà deambulatoriedovute alla concomitanzadi una ernia cervicale, conriabilitazione e cure medi-che, “mi sono ripresa eper una serie di coinciden-ze nel 2002 mi sono ritro-vata a Bora Bora, in Poli-nesia Francese, a parteci-

Vicenda sportiva e umana di una donna, specializzata in cardiologia e medico di famiglia: nonostante gli esiti da poliomielite ottiene nel canottaggio la qualificazione

ai Giochi paralimpici di Pechino

Argento nello sportoro nella vita

Agnese Moro ad una premiazione

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di Walter Pasini (*)

Colera, epatite A, feb-bre tifoide sono an-cora malattie estre-

mamente diffuse in moltearee del mondo e pertantoogni viaggiatore internazio-nale deve esser consapevo-le di poter contrarre una diqueste infezioni se commet-te errori alimentari. Il se-greto è quello di bere soloacqua imbottigliata o bibi-te in lattina, evitare pesce,carne e verdura cruda, lamaionese, la frutta già sbuc-ciata, le salse crude, i cibidei venditori ambulanti,specie nei paesi asiatici. Tut-tavia molti studi epidemio-logici dimostrano che an-che i viaggiatori più avve-duti possono commettereerrori e pertanto il medicodeve assolutamente racco-mandare la vaccinazione adun viaggiatore che si rechi

co a raccomandarlo achiunque parta per desti-nazioni esotiche, conside-rando che fornisce una co-pertura del 70% e unaqualche protezione crocia-ta anche nei confronti del-la diarrea del viaggiatoreda E.coli, vista la somi-glianza strutturale delle duebiotossine.Il medico non dovrebbemai sottovalutare anche ilrischio epatite A e febbre ti-foide contro le quali esisto-no vaccini sicuri ed effica-ci. In particolare contro lafebbre tifoide, la malattiadel protagonista del “Tè neldeserto”, esiste il vaccinoorale che contiene il ceppomutante attenuato Ty21adella salmonella typhi, daassumersi in tre dosi daprendere a digiuno a gior-ni alterni (1, 3 e 5). L’im-munità compare sette gior-ni dopo l’ultima dose. Ilvaccino orale è in grado distimolare un’importante ri-sposta immunitaria muco-sale, oltre alla rispostaumorale ed a quella cellu-lo-mediata. La coperturaimmunitaria di questo vac-cino, così come di quelloparenterale non è totale edè pertanto necessario rac-comandare sempre al viag-giatore di seguire scrupo-losamente le norme di si-curezza personale oltre aquelle di igiene. •

(*) Direttore Centro OmsMedicina del turismo

in paesi tropicali o subtro-picali per evitare una pato-logia severa come quella da-ta da epatite A, colera e feb-bre tifoide.Nel 2006, il numero di ca-si di colera segnalati è au-mentato in maniera spet-tacolare per raggiungere idati della fine degli anni’90. Nel 2006 sono statinotificati 236.896 casi da52 Paesi. Quelli mortali so-no stati 6311 (tasso di le-talità del 2,6%). I casi del2006 hanno registrato unaumento complessivo del79%. A livello mondiale ilnumero dei decessi è pres-soché triplicato rispetto al2005. Quasi tutti i decessisono avvenuti nel conti-nente africano, ma non sipuò che sollevare qualchedubbio circa la scarsità didati provenienti dall’Ame-rica Latina, dove nel 1991era partita dal Perù una

devastante ondata epide-mica che aveva coinvoltola maggioranza dei Paesilatino-americani. L’Africa ha segnalato nel2006 un totale di 234.349casi, un aumento dell’87%in rapporto al 2005. Ango-la, Repubblica Democrati-ca del Congo, Etiopia e Su-dan hanno riportato il mag-gior numero di casi (com-plessivamente 186.928 dicui quasi 5mila mortali).Il colera è solitamente unamalattia che comporta unadiarrea importante con di-sidratazione, ma talvoltapuò presentarsi in formepaucisintomatiche. È possi-bile che una certa percen-tuale di diarree del viaggia-tore siano imputabile al vi-brio cholerae specie delgruppo El Tor. La disponibilità di un vac-cino sicuro ed efficace do-vrebbe sollecitare il medi-

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Le malattie trasmesse da alimenti ed acqua rappresentanouna fonte di rischio rilevante per il viaggiatore internazionaleche non sempre adotta un comportamento alimentare prudente

Dottore sto partendo:mi devo vaccinare?

TRAVEL MEDICINE

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Esaminerà il genoma umano

in un dettaglio mai tentato prima

di Livio Frittella

Un homo sapiens euno scimpanzé con-dividono il 98,5%

del patrimonio genetico.Tra un essere umano e l’al-tro, invece, il Dna differi-sce solo dell’1%. In questaesigua percentuale che èpropria di ciascun indivi-duo della nostra specie sinascondono i segreti dellasua predisposizione alle ma-lattie, della sua risposta al-le cure o della sua reazionea fattori ambientali. Per sve-larli gli scienziati stanno perdisegnare una mappa dellevariazioni genetiche, ser-vendosi del contributo dimille volontari appartenen-ti ad etnie di tutto il mon-do: dagli Yoruba nigerianiai giapponesi di Tokyo, da-

li, non sono di reale utilitàclinica. Il tutto sarà possibi-le grazie alle nuove tecno-logie e all’abbassamento deicosti. Riprende Novelli: “Senel 2001 occorreva, dicia-mo così, un euro a gene,ora il costo è di un centesi-mo; in soli sei mesi, da apri-le a settembre 2007, sonopiù che raddoppiati i genilegati a malattie scoperti”.Senza questi progressi unprogetto del genere sareb-be costato almeno 500 mi-lioni di dollari.Gil McVean, dell’Universi-tà di Oxford e co-presiden-te del consorzio, dà alcunecifre: “1000 Genomes Pro-ject esaminerà il genomaumano in un dettaglio maitentato prima. Una scalaimmensa: con sei milioni dimiliardi di basi genererà intre anni una mole di dati 60volte maggiore di quanti nesiano stati depositati in tut-ti i database genetici negliultimi 25 anni”.Nella prima parte del pro-getto (un anno), si sequen-zieranno i corredi geneticidi due famiglie e 180 indi-vidui per identificare il me-todo di lavoro più efficien-te in termini di costi e ri-sultati. Nei successivi dueanni gli scienziati analizze-ranno 8,2 miliardi basi diDna al giorno, pari a oltredue interi genomi umaniogni 24 ore. •

gli americani d’origine eu-ropea dell’Utah ai Masaikeniani, dai messicani aLos Angeles ai cinesi diDenver fino ai toscani del-la nostra Italia.L’iniziativa si chiama, ap-punto, “1000 GenomesProject” e prevede un impe-gno finanziario dai 30 ai 50milioni di dollari. Lanciatada un consorzio internazio-nale di ricercatori, sarà di-retta dal Wellcome TrustSanger Institute di Hinxton(GB), dall’Istituto di Geno-mica di Pechino e dal Na-tional Human Genome Re-search Institute (Nhgri),parte dei National Institu-tes of Health (Nih) negliUsa. “Un progetto di que-sto genere sarebbe stato im-pensabile due anni fa”, hadetto Richard Durbin, ricer-

catore del Wellcome TrustSanger Institute e co-presi-dente del consorzio. “Oggi,grazie agli incredibili passiin avanti compiuti dalla tec-nologia per il Dna sequen-cing e nella bioinformatica,possiamo farlo. Quindi stia-mo procedendo nello svi-luppo di uno strumento cheamplierà e accelererà glisforzi per individuare i fat-tori genetici coinvolti nellasalute e nelle malattie del-l’uomo”. Spiega GiuseppeNovelli, genetista dell’Uni-versità di Roma Tor Verga-ta: “Il progetto potrebbepermettere di calcolare perla prima volta in modo cli-nicamente significativo il ri-schio genetico di contrarrealcune malattie”. Test gene-tici attuali sul rischio di am-malarsi, ha precisato Novel-

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Svelare l’enigmadelle variazioni genetiche

RICERCA

Dna al microscopio in un progetto internazionale che mira a capire l’origine di molte malattie

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“In Italia la diagnosi

ha un ritardomedio di 15 anni,mancano anche

dati ufficiali

di Matteo Di Paolo Antonio

La Febbre mediterraneafamiliare (Fmf) è unapatologia che colpisce

un numero limitato di pa-zienti, ma non è inserita nel-la lista delle malattie rare.Si manifesta in età pediatri-ca con attacchi ricorrenti difebbre, accompagnata dasintomi comuni a tante al-tre patologie, come doloriaddominali, dolori toracicie lesioni della pelle. È unafebbre autoinfiammatoria,di origine genetica, che pre-dilige popolazioni del baci-no Mediterraneo comeebrei, armeni, arabi, turchi,

re dell’Istituto di Medicinainterna e geriatria del poli-clinico Gemelli di RomaGasbarrini - legata al siste-ma dell’immunità innatache è regolato strettamen-te dal sistema genetico.Spesso solo esperti immu-nologi riescono a diagno-sticarla con l’aiuto dei ge-netisti. Importante è, dun-que, l’interdisciplinarietàtra clinici, immunologi, ge-netisti, pediatri e medici dimedicina generale”.Al Gemelli è stato creatoun Centro di ricerca dellefebbri periodiche e in par-ticolare della Fmf, direttodal professor Manna, checollabora con centri stra-nieri come l’NIH (NationalInstitute of Health) Bethe-sda-Washington, lo ShebaMedical Center di Israele eil Consorzio francese per lostudio delle malattie au-toinfiammatorie di Mon-tpellier. Al Gaslini di Ge-nova la Reumatologia pe-diatrica, diretta dal profes-sor Martini, è all’avanguar-dia nel campo di altre ma-lattie autoinfiammatorieche si manifestano con feb-bre periodica.L’impegno di questi centri,che collaborano tra di loro,è anche di promuovere cam-pagne informative sulla Fmfperché medici e paramedicisiano informati sui metodidi diagnosi e cura. •

spagnoli, greci, francesi eitaliani. In Italia la diagno-si ha un ritardo medio di 15anni, a causa della mancan-za di familiarità dei medicicon la malattia e alla sua re-lativa rarità. Mancano an-che dati ufficiali sul nume-ro di questi malati ed esi-stono solo segnalazioni spo-radiche, così come sono po-chi i dati epidemiologici sul-la diversa prevalenza nelleregioni italiane. Per questoè necessario un Registrodella Fmf che dovrà valuta-re il numero degli italianicolpiti, la loro distribuzio-ne nelle regioni e l’efficaciadei trattamenti.

Unica terapia attualmenteè la colchicina che previe-ne gli attacchi in oltre il75% dei casi, eppure nelfoglietto illustrativo del far-maco la Fmf non è indica-ta come avviene in Messi-co e in Ungheria.Al congresso organizzatodai professori RaffaeleManna e Alberto Martini,con la presidenza onorariadel professor Giovanni Ga-sbarrini, sono stati espostii dati di una collaborazio-ne internazionale sull’usodella colchicina in oltre4500 pazienti nel mondo.“È una febbre ancora mi-steriosa - spiega il diretto-

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Febbre misteriosadi origine genetica

RICERCA

La Febbre mediterranea familiare potrebbe rappresentareuna nuova emergenza sanitaria. È questo il grido d’allarmevenuto dal V Congresso internazionale sulla Fmf e lemalattie autoinfiammatorie, tenutosi a Roma ad aprile

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

TEMPI E MODI PER LA PUBBLICAZIONELe notizie inerenti congressi, convegni, corsi e manifestazioni scientifiche, devono essere rese note

alla redazione del giornale dell’Enpam - oltre tre mesi prima dell’evento - tramite posta all’indirizzo Via Torino, 38 - 00184 Roma; via e-mail all’indirizzo [email protected]; via fax ai numeri 06/48294260 - 06/48294793.

Per esigenze tipografiche e di spazio si invita a trasmettere testi sintetizzati in circa dieci righe. Si ribadisce che la pubblicazione degli avvisi è gratuita.

The neurosciences and music - IIIDisorders and plasticity Montreal, 25 - 28 june, McGill UniversityInformazioni: Segreteria ScientificaLuisa Lopez, e-mail: [email protected], Child Neurology Unit, “Eugenio Litta” Center for DevelopmentalDisabilities, Grottaferrata, University of Rome Tor VergataSegreteria Organizzativa Fondazione Pierfranco e Luisa Mariani Onlus, Viale Bianca Maria 28, 20129 Milan, Italye-mail: [email protected], tel. 02 795458; fax 02 76009582

Ipnosi fondamentale, ipnosi, rilassamento e tranceTorino, 9-10 giugno - 23-24 giugnoFrequentando il primo livello sarà possibile conoscere le principali tecniche di rilassamento ericksoniano a diautoipnosi al fine di utilizzare al meglio le proprie potenzialità interneAlcuni contenuti trattati: cos’è l’ipnosi e come può essere utilizzata per entrare in contatto con se stessi e migliorareil proprio benessere; autoanalisi e allenamento delle proprie capacità di attenzione interna; tecniche diautorilassamento e autoipnosi; tecniche di rilassamentoInformazioni: dott. Di Bartolomeo, tel. 011 6193765, sito web: www.ericksoninstitute.it

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Terapia laser endovena e laser agopunturaGöttingen, Germania, 27-29 giugnoDirettori: prof. F. Bahr, dott. Michael WeberAlcuni argomenti: prof. F. Bahr: nuove frequenze laser e nuovi punti per il trattamento dei soggetti sovrappeso, deisoggetti affetti da sindrome metabolica e nella prevenzione del diabete mellito; dott. Andreas Wirz: la nuovafrequenza dell’insulina per il trattamento efficace del diabete mellito; dott. Thorsten Wieden: il trattamento dellasindrome fibromialgica mediante combinazione di laser agopuntura e laser endovena Informazioni: Germania, tel. (0) 5273/367780, fax: (0) 5273/36778-29, sito web: www.egla.deemail: [email protected]; Italia, tel: 328 8988167, sito web: www.laserendovena.com, email: [email protected]

Carcinoma prostatico Aviano (Pn), 20 giugno Presidenti: dott. R. Bortolus, prof. S. Guazzieri Obiettivi: l’incontro si pone come obiettivo quello di sensibilizzare e far apprendere a medici e personaleinfermieristico le novità in tema di tumore della prostata; dalla ricerca preclinica alla terapia alla ricerca clinica Informazioni: Segreteria scientifica dott. R. Bortolus, e-mail: [email protected] Segreteria Organizzativa: tel. 0434 659407 (d.ssa Nicoletta Suter, d.ssa Tiziana Furlan), e-mail: [email protected]

Policlinico universitario “A. Gemelli”Ortodonzia lingualeRoma, 28-29 giugno - 27-28 settembre, Via G.B. Martini 2Direttore: prof. R. DeliObiettivi: il corso, rivolto a medici odontoiatri e odontoiatri, si terrà in due incontri e intende preparare il corsista adaffrontare con la tecnica dell’ortodonzia linguale, casi semplici (primo incontro) e casi più complessi (secondo incontro)Informazioni: Segreteria Organizzativa dott. Alessandro Verdino, cell. 335 8361292, e-mail: [email protected] Iliana Agnelli, tel. 06 3058198, e-mail: [email protected] Valeria Polimeni, tel. 06 30154074, fax 06 3051732, e-mail: [email protected]

Come seguire e valutare la letteratura scientificaRoma, 26-27 giugno, Via Bradano 6 Direzione Scientifica: Tom Jefferson, Luca De FioreObiettivi: acquisire le conoscenze di base per fruire di una corretta informazione scientifica, riuscire ad effettuare larevisione critica di un articolo originale, raggiungere le capacità valutative necessarie all’utilizzo delle rivistescientifiche internazionali, analizzare correttamente una revisione sistematica, acquistare le competenze utili perl’accesso alle principali banche dati medico-scientifiche e per una proficua ricerca delle informazioni Informazioni: Segreteria Organizzativadott.ssa Erica Sorelli, tel. 06 86282347, fax 06 86282250, e-mail: [email protected] definitive: consultare il sito www.pensiero.it alla sezione “Formazione residenziale”Ecm: è stato richiesto l’accreditamento secondo il Programma Nazionale per l’Ecm per le professioni Medico Chirurgo eFarmacista. Ai fini del conferimento dei crediti formativi Ecm è necessaria da parte dei partecipanti la presenza effettivaal corso per il 100% della durata complessiva delle lezioni e il superamento delle verifiche di apprendimento

Medicina esteticaFirenze, 13-14-15 giugno, Hotel LondraPresidente: prof. Giuseppe SitoObiettivi: gli Stage, nati per divulgare ed approfondire le tecniche più attuali della medicina estetica, si sono arricchitisempre più, raggiungendo, in questa edizione, quell’obiettivo di multidisciplinarietà che ci si era posti sin dal primo eventoInformazioni: Segreteria Organizzativa Mcb Srl, Antonella Perasole, tel. 081 2528761, fax 081 2528778, e-mail: [email protected]

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CONGRESSI, CONVEGNI, CORSI

Formazione medici in AfricaGenova, 18-21 giugno, aula G. Mazzini, Via Balbi 5Obiettivo: l’obiettivo della formazione consiste nell'assegnare ai futuri medici cooperanti una preparazionemultidisciplinare sulle diverse problematiche presenti nei Paesi in cui si troveranno ad operare, rispondendo cosìall’esigenza di assicurare l’attivo supporto nelle strutture ospedaliere con cui “Medici in Africa” collaboraInformazioni: Segreteria OrganizzativaMedici in Africa Onlus, tel. 010 35377621, cell. 340 7755089e-mail: [email protected], sito web: www.mediciinafrica.org

Arteriopatie obliteranti degli arti inferioriZingonia (Bg), 14 giugno, policlinico San MarcoResponsabile Scientifico: dott. Roberto MezzettiObiettivi: instaurare un confronto nell’iter diagnostico terapeutico al fine di ottimizzare l’interazione tra la realtàospedaliera e la realtà territoriale. Ampio spazio verrà inoltre destinato alla discussione di casi clinici presentati dadocenti e discentiInformazioni: Segreteria Organizzativa ArsEducandi s.r.l., Via Gian Galeazzo 3, 20136 Milanotel. 02 58189242 / 62, fax 02 8373448, e-mail: [email protected] Ecm: richiesti crediti formativi ecm

Malattie vascolariAgnano-Napoli, 13 giugno, Hotel San GermanoArgomenti: la riabilitazione vascolare nel terzo millennio, linfedema, flebologia, patologia arteriosaInformazioni: Segreteria Scientifica dott. A Molisso, Via Cimarosa 29, 80127 Napolitel. 081 5784213, cell. 338 7390301, e-mail: [email protected] Organizzativa: Solaria Service Congress Organizer, Via Posillipo 316, 80123 Napolitel. 081 2466193 - 94, fax 081 2403698, e-mail: [email protected], sito web: www.solariaservice.com

Chirurgia oftalmoplasticaCagliari 26-28 giugno, Le Meridien, Chia Laguna Presidenti: prof. F. Carta, prof. M. FossarelloResponsabile Scientifico: Giuseppe DavìRelatori stranieri: J.P. Adenis, Serge MoraxRelatori oculisti italiani: Gianni Aimino , Giulio Bonavolontà, Claudio Lucchini, Ennio Polito, Maurizio Santella,Patrizia Vassallo, Carlo M. ValazziSegreteria Organizzativa: Raimondo TisboRTOsrl, Via Archimede 83 Milano, fax 02 57604824, e-mail: [email protected]

Scuola superiore sessuologia clinica Sessuologia Torino, settembre Direzione Scientifica: prof. Giorgio Abraham, prof. Dario FontanaCoordinamento Didattico: dott. G. Cociglio Obiettivo: formare una figura in grado di collaborare con operatori di discipline diverse, dei quali integraprofessionalità e conoscenze specialistiche. Inquadrare i problemi sessuali in modelli teorici che permettano di dare una prima risposta scientificamente corretta ed eventualmente orientare verso una terapia sessuologica più approfondita Informazioni: Segreteria Scientifica d.ssa M. Magnino, C.so Unione Sovietica 335, tel/fax 011 6199465e-mail: [email protected], sito web: www.sssc.torino.it Ecm: accreditamento ecm previsto

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LA FORMA DEL LIBRO:DAL ROTOLO AL CODICE (SECC. IIIA.C.-XIX D.C.)FIRENZEfino al 31 luglio 2008Mostra dedicata all’evolu-zione della forma del libroin Occidente ed Orientedall’antichità classica al se-colo XIX.Biblioteca Medicea Laurenzianatelefono: 055 210760

055 211590

I GRANDI BRONZIDEL BATTISTERO.L’ARTE DI VINCENZODANTI, DISCEPOLODI MICHELANGELOFIRENZEfino al 7 settembre 2008Per la prima volta una se-lezione di venticinque pez-zi, tra marmi e bronzi, il-lustra l’opera dello sculto-re perugino Danti folgora-to in gioventù dalla pittu-ra e dalla scultura di Buo-narroti.Museo Nazionale del Bargellotelefono: 055 2388606

JOSEF MARIA AUCHENTALLER(1865-1949). UN SECESSIONISTA AI CONFINI DELL’IMPEROGORIZIAfino al 24 agosto 2008Primo tentativo di dare ri-lievo ad uno dei maggioriartisti aderenti al movi-mento viennese secessio-nista attraverso l’esposi-zione di circa quattrocen-to opere, molte delle qua-li inedite.Palazzo Attems Petzensteintelefono: 0481 547541

GIOIELLI D’AUTORE. PADOVAE LA SCUOLA DELL’OROPADOVAfino al 3 agosto 2008Grande esposizione dedi-cata alla scuola orafa pa-dovana nata negli anniCinquanta e conosciuta intutto il mondo.Palazzo della Ragionetelefono: 049 8205006

OTIUM. L’ARTE DIVIVERE NELLE DOMUS ROMANE DI ETÀ IMPERIALERAVENNAfino al 5 ottobre 2008La vita nelle domus e vil-lae dei ceti più abbientinel II e III secolo dopoCristo attraverso l’espo-sizione di numerosi mo-saici, affreschi, statue, er-me, oggetti, suppellettilied altri reperti.Chiesa di San Nicolòtelefono: 0544 213371

CORREGGIO E L’ANTICOROMAfino al 14 settembre 2008Prima monografica dedi-cata ad Antonio Allegri,detto il Correggio, uno deipiù rivoluzionari artisti delRinascimento italiano.Galleria Borghesetelefono: 06 8413979 www.galleriaborghese.it

IL QUATTROCENTOA ROMA. LA RINASCITA DELLEARTI DA DONATELLO A PERUGINOROMAfino al 7 settembre 2008Prima grande mostra de-dicata alla storia di Romae agli artisti del Quattro-

a cura di Anna Leyda Cavallied esposizioni in Italiacento, tra i quali figuranoMantegna, Perugino, Pie-ro della Francesca, Pintu-ricchio, Donatello, Miche-langelo e Lippi.Museo del Corsotelefono: 06 916508451www.400.roma.itwww.museodelcorso.it

LE MERAVIGLIE DI VENEZIA. DIPINTIDEL SETTECENTOIN COLLEZIONI PRIVATEGORIZIAfino al 27 luglio 2008Esposte centoventicinqueopere tutte provenienti dacollezioni private, realiz-zate da importanti espo-nenti del Settecento vene-ziano come Canaletto,Bellotto, Marieschi, Guar-di, Ricci, Tiepolo, Zucca-relli e Longhi.

J. P. Hackert, Lago di Castelgandolfo, particolare

Fondazione Cassa di Risparmio di GoriziaPalazzo Della Torrewww.fondazionecarigo.ittelefono: 0481 548164(biglietteria) – 0422410886 (prenotazioni)

I MACCHIAIOLI. CAPOLAVORI DELLACOLLEZIONE MARIO TARAGONIVENEZIAfino al 27 luglio 2008La mostra intente riunirele opere appartenute alnoto collezionista d’arteMario Taragoni, moltedelle quali non più espo-ste da anni. Istituto veneto di Scienze, lettere ed artiPalazzo Franchettitelefono: 041 5227032www.istitutoveneto.it

MOSTRE

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MOSTRE

di Serena Bianchini

I mmersa nel Parco natu-rale dei Castelli Roma-ni, Villa Mondragone

(Frascati), una delle più af-fascinanti Ville Tuscolane,è la sede adatta per la mo-stra Grand Tour: quadri eoggetti del viaggiatore edella viaggiatrice a Romae nalla campagna romana,termine usato ancora oggiper indicare un viaggio atappe in luoghi di grandepregio e cultura.Ma il suo significato divie-ne più profondo nei secoliXVI e XIX quando il viag-gio “d’istruzione e piacere”era in realtà una sorta dipellegrinaggio laico: giova-ni gentiluomini giungevanoa Roma per completare laloro formazione culturale esi trovavano a compiere unvero proprio rito di inizia-zione, un’esperienza unica. Tra moda e dovere cultua-le l’obiettivo dei giovanirampolli d’Europa era pro-prio l’Italia, con giro di boaa Roma, la Città Eterna,quella dei papi e degli an-tichi, e la sua campagna,ancora inviolata, ben rap-presentata nella mostra. Ma c’erano anche i rischi ei sacrifici che il viaggiato-re incontrava e, come spie-ga il professor FrancescoNegri Arnoldi presidentedel comitato scientifico edocente di Storia dell’artemoderna all’Università diRoma Tor Vergata, “osta-

malaria, endemica nellemete più ambite come Ro-ma e la sua campagna”.Inoltre, da non trascurareil problema del fraziona-mento politico del territo-rio con le varie frontiere da

attraversare, e quindi i va-ri documenti da ottenere,come lasciapassare e passa-porti per oltrepassare i va-ri Stati. Il quadro più rappresenta-tivo del Grand Tour potreb-be essere il famoso ritrattodi Goethe nella CampagnaRomana di J.H.W. Ti-schbein, ma più di 80 gran-di opere si contano in mo-stra, come gli scorci deli-neati da pittori come Wil-son, Corot, e le insuperabi-li stampe piranesiane, oltread oggetti del viaggiatore edella viaggiatrice sette/ot-tocenteschi, come i pesa-monete, bilance, orologi, bi-nocoli, ma soprattutto loscrittoio, oggetto cardine ditutto il corredo del viaggia-tore, consistente in unasemplice tavoletta o in unopiù elaborato con cassettisegreti per conservare i do-cumenti più importanti. Co-sì si racconta la storia cheha i colori di una favola. •

Quando viaggiareè arte… pericolosa

coli a volte insormontabi-li, pericoli non di rado le-tali. Pensiamo ai rischi piùcomuni, relativi ai pessimialloggi, anche nelle grandicittà, al brigantaggio, cheinfestava le contrade, alla

J. P. Hackert : Lago di Castelgandolfo, olio 95x130 cm, 1790

Maurizio Diretti nasce a Ro-ma dove vive e lavora. Lapassione per la pittura lo ac-

compagna fin dagli anni della primagiovinezza, quando inizia il suo per-corso di studio e di ricerca nella tec-nica e nelle forme espressive. Nellasua produzione più recente approdaall'astrattismo. La scelta di questonuovo linguaggio nasce dal deside-rio di svincolarsi dalle norme com-positive per sperimentare la dimen-sione pura delle emozioni e dellesensazioni. Ha partecipato a variemostre collettive a livello nazionaleed internazionale con Maestri contemporanei. Ha donato a scopo benefico alcunesue opere alla Caritas, Centri tumori, Telethon, etc.. Tecnica pittorica: china – ac-querello - olio su tela (pennello - spatola) - (www.portuense.it/mauriziodiretti) •

L’astrattismo di Diretti

Un’opera di Maurizio Diretti

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ATTUALITÀ

di Maurizio Zomparelli (*)

Il vero significato dellaparola stress è più ampiodella sua definizione eti-

mologica e si traduce in tut-to quello che può alterareun sistema codificato e fun-zionante; infatti si può sov-vertire un qualunque siste-ma fisiologico e mandarloin stress, da un impiantoelettrico, ad un motore, si-no ad un ecosistema.Allora diciamo che un fat-tore estrinseco od intrinse-co che interviene a solleci-tare ad un cambiamento unsistema funzionale, alteran-

non così rapidamente co-me si pensa. Gli enormi ret-tili avevano una ridotta ca-pacità reattiva all’ambien-te ed anche il loro appren-dimento alla vita ed allenuove situazioni era carat-terizzato da una marcatalentezza, non solo determi-nata dalla loro mole.L’ eustress, quindi, comemedicina o difesa alle ag-gressioni ambientali, que-sto il paradosso che ha sal-vato l’uomo da una possi-bile estinzione o dal soc-combere alle aggressionidi animali più forti e piùdotati di lui. Quante volteognuno di noi si è trovatoin pericolo, di fronte a si-tuazioni estreme e quindiha dovuto reagire rapida-mente ed istintivamente persalvarsi la vita? Basti pen-sare a quando si attraversauna strada insidiosa, con iltraffico odierno e gli auto-mobilisti irrispettosi dellestrisce pedonali, quantevolte in un sobbalzo abbia-mo evitato l’impatto oppu-re quante volte in un mil-

dolo del suo iniziale equi-librio, quel fattore, mandain stress lo stesso sistema,inducendone un’alterazio-ne patologica e quindi unmalfunzionamento.L’eustress, ovvero la capa-cità naturale reattiva a si-tuazioni esterne od al peri-colo, è quello stress bene-fico nella sua espressioneche ci aiuta e ci ha aiutatonel corso della nostra esi-stenza a sopravvivere a si-tuazioni estreme e perico-lose per la nostra incolumi-tà fisica.Nella scala della evoluzio-ne, l’uomo, sino dai pri-

mordi della sua apparizio-ne sulla terra, sembra esse-re la specie in grado di uti-lizzare lo stress più di ognialtra, a suo vantaggio equindi sviluppare uno spi-rito di sopravvivenza taleda determinarlo, nel corsodei millenni, come l’esserepiù in alto della scala evo-lutiva degli esseri viventiche popolano la terra.Un esempio ci viene dai di-nosauri, rettili che non so-no stati in grado di adattar-si ai rapidi cambiamenti cli-matici avvenuti nel corsodel tempo e quindi destina-ti a scomparire anche se

Stress, a volte amico,altre volte nemico

Etimologicamente il termine inglese deriva dal latino strictus ovvero costretto, compresso. In realtà, nella dinamica odierna, sta ad indicare

una esasperazione del modus vivendi, caratterizzato da ansia e sollecitazione estrema del ritmo quotidiano

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ATTUALITÀ

lesimo di secondo abbia-mo frenato il nostro auto-mezzo per evitare un inci-dente? Ecco tutto questograzie ad una sviluppatacapacità reattiva o meglioall’eustress che con la libe-razione di adrenalina, dal-le nostre ghiandole surre-naliche, ci impedisce, in-sieme al nostro sistemanervoso, di subire un dan-no fisico.Da qui anche la capacitàdi memorizzare lo stress edi sviluppare quello chedefiniamo istinto di so-pravvivenza nel nostro pa-leoencefalo e più precisa-mente nell’amigdala.Se per ipotesi ci trovassi-mo in un ambiente con unanimale feroce in grado disopraffarci, abbiamo solodue modi per reagire: unoè quello di tentare la fugacon scarse possibilità diuscirne vivi, visto che co-munque l’animale è piùdotato di noi fisicamente;l’altro è quello di affron-tarlo con tutti i mezzi chedovremmo cercare intor-no a noi per attuare unadifesa valida e che ci diadelle possibilità.In questi due modi di rea-gire troviamo il riscontrodella memoria genetica delnostro eustress: una per-dente, l’altra sicuramentepiù vicina a farci soprav-vivere. In questo caso pos-siamo valutare che in mol-te occasioni è stata proprioquella memoria geneticadell’eustress che ci ha aiu-tato in modo vincente a ri-solvere le insidie che ab-biamo affrontato e com-battuto nel corso della no-stra esistenza.

la ed ogni significativocambiamento delle fun-zioni della stessa, può es-sere considerato l’iniziodella cancerogenesi.Oltre alle problematichecitate, ce ne sono una in-finità ancora non cono-sciute, ma quella di cui cisi può allarmare è la de-pressione, malattia alta-mente invalidante e dal-l’enorme costo socialesommerso e non valutatocorrettamente; basti pen-sare alla ridotta capacitàlavorativa che induce gliuomini e donne colpiti dal-la stessa e dalla loro nega-tiva partecipazione ad unasana vita relazionale.Insomma lo stress, un ge-nerico termine che accom-pagna la nostra vita quoti-diana, sembra invece esse-re al centro di tante pro-blematiche che ci insidia-no, ma anche un amico edun tutore per la nostrastessa sopravvivenza, ba-sterebbe, quindi, farne unuso appropriato e limitar-si a non abusarne per nonritrovarcelo come un veroe proprio nemico.Una medicina che consi-glio è quella di operare pertempo dei cambiamentiche sembrano spesso nonattuabili da noi stessi, sianel gestire il nostro lavoro,sia la nostra vita privata eper fare questo oltre chealla filosofia di vita, po-tremmo rivolgerci all’eu-stress. Che ne dite? •

(*) Docente Scuola medicadi psicoterapia italiana

Dirigente medico Clinica addominale Eur di Roma

Ma cosa accade quando lostress si fa continuo, esa-sperato ed altera quel si-stema che fisiologicamen-te ci ha sempre aiutato?Accade che si trasforma indistress, ovvero uno stresspatologico, in grado di an-dare ad incidere negativa-mente sul sistema neuro-endocrino, sviluppandonel nostro corpo ormonistimolanti per lunghi pe-riodi della nostra giornataed in grado di alterare lafunzione del nostro siste-ma nervoso, di quelloghiandolare, di quello car-

diovascolare e non ultimodi quello immunitario.Da qui in poi possiamoparlare di sistema alteran-te psico-patologico, ossiaun sistema in grado dicondizionare e sviluppareuna vera e propria patolo-gia, insomma uno stato dimalattia.Tutta la neuroimmunolo-gia e la ricarca sul cancro,ha da tempo messo la len-te d’ingrandimento su que-ste problematiche e ne stastudiando l’iter ed i fatto-ri di mediazione per lacomprensione dei mecca-nismi che determinereb-bero, a causa del distressdella fisiologia degli orga-ni, il cancro stesso. Il di-stress come stato clinicoe fisiopatologico può al-terare le funzioni biologi-che di ogni singola cellu-

L’eustresscome medicina

o difesa dalle aggressioni

ambientali

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testo e fotodi Mauro Subrizi

L’ATTICAPunta sud-orientale dellaGrecia continentale, l’Atti-ca si protende verso il marEgeo. Dei paesaggi cantatidai poeti e viaggiatori nonresta purtroppo moltissimo.Sebbene lo sviluppo tenta-colare di Atene abbia fattodella penisola un immensoagglomerato urbano e indu-striale, la regione, culla del-l’antica Grecia, conserva al-cuni siti archeologici e mu-sei tra i più belli del Paese.Sui pendii verdeggianti diquesta terra, che un tempofu percorsa dal leggendarioTeseo, l’eroe che liberò l’At-tica dal flagello dei mostri,gli antichi greci eressero tem-

to dai navigatori che doppia-vano il Capo. Il promonto-rio s’innalza maestoso ad ol-tre 60 metri di altezza soprai flutti marini.

IL TEMPIO DI POSEIDONELa via d’accesso varca la cin-ta muraria dell’acropoli, del-la quale sussistono tratti an-cora ben conservati, poi pe-netra nel recinto sacro nelpunto in cui sorgevano i pro-pilei fiancheggiati a destra

pli di marmo in onore dei lo-ro dei e oracoli a partire dalV secolo a.C.. A Capo Sou-nio, all’estremità meridiona-le, la penisola era coronatadal magnifico tempio di Po-seidone, risplendente comeun faro sul mar Egeo. A chiguardi l’Attica oggi appareevidente che alcuni tratti del-la costa hanno subito unosviluppo edilizio sconsidera-to, ma la regione conserva isuoi gioielli: i templi tra glialberi, le belle spiagge di sab-bia e gli eleganti locali di ri-trovo estivi, che ogni annodiventano sempre più nume-rosi, soprattutto verso sud.

CAPO SOUNIOPunta avanzata dell’Atticaall’ingresso del Golfo Sar-donico, il “promontorio sa-

cro” della tradizione omeri-ca sorge in un sito marinodi spettacolare bellezza, pro-spiciente il mar Egeo e le Ci-cladi. Il suggestivo scenarionaturale è poi esaltato dallerovine del tempio di Posei-done, dio del mare invoca-

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Viaggiando per la Grecia si incontrano ambienti contrastanti chepaiono fondersi tra di loro: gli scogli arsi dal sole e il mare limpido, le fresche vallate dell’Arcadia e le pareti spoglie dei monasteri, gli austeri santuari ed i piccoli borghi variopinti

Costeggiando Attica e Peloponneso

Tempio di Poseidone

VIAGGI

Fortezza veneziana di Nafplio

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da un grande portico dovesi radunavano i pellegrini.Edificato tra il 444 e il 440a.C. per volere di Pericle,danneggiato dalle intempe-rie e dai cercatori di tesori,fu restaurato a partire dalXIX secolo.Dai gradini del tempio si go-de una vista stupenda sulmare, spesso agitato, sulleisole e sul Golfo Sardonico.

PELOPONNESOOltre ad Atene il Pelopon-neso è la parte della Greciapiù ricca di storia e di miti.Un tempo si pensava che iregni micenei narrati daOmero fossero solo leggen-da, fino a quando l’archeo-logo tedesco Einrich Schlie-mann portò alla luce i lorofavolosi palazzi. Oggi que-sti siti competono con quel-li di Atene per importanzae valore storico. A differen-za di Atene, i paesaggi diqueste leggende, le pianuredove, secondo Omero, igrandi eserciti si radunava-no, sono rimasti gli stessi per

cene. Le prove arrivaronoquando Schliemann scoprìil palazzo di Micene nel1874, in gran parte corri-spondente alle descrizionidi Omero, compresa l’ab-bondanza d’oro.

NAFPLIOPiccola cittadina sul mare,una delle più belle dellaGrecia. Per anni i turchi e iveneziani lottarono per laconquista della città, lascian-do due fortezze venezianesul colle. I greci conquista-rono Nafplio insieme all’in-dipendenza nel 1821 e nefecero la loro capitale pri-ma di Atene.

EPIDAUROIl teatro di Epidauro del IVsecolo a.C. è uno dei siti ar-cheologici più belli dellaGrecia, splendidamente con-servato e con una stupefa-cente acustica. Fuori dal tea-tro si trova l’Asklepeion,un’antica stazione termalededicata ad Asklepio, diodella salute. •

millenni, facendo di questaregione una delle più affa-scinanti della Grecia.

CANALE DI CORINTOL’istmo tra la Grecia conti-nentale e il Peloponneso hadeluso i navigatori per mi-gliaia di anni, costringendo-li a lunghi e pericolosi viag-gia intorno alla penisola. DaAlessandro Magno a Caligo-la, molti cercarono di scava-re un canale, ma l’impresaebbe successo solo nel 1893,

quando alcuni ingegnerifrancesi fecero saltare la roc-cia con la dinamite. Le bar-che impiegano circa un’oraper percorrere i 6 km.

MICENEA Micene leggenda e storias’intrecciano. Omero scris-se di Agamennone, il piùpotente re della Grecia du-rante la guerra di Troia. Lastoria conferma che ci fuuna guerra di Troia e unapotente civiltà stabilita a Mi-

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VIAGGI

Nafplio

Teatro di Epidauro

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V iviamo in un’epocain cui la comunica-zione cerca solo con-

nessioni con gli individuie, se vuole andare oltre, siscontra con una culturadominante che rifiuta lacondivisione dei valori ri-tenendoli un limite. Siamodi fronte a un sistema dimedia autoreferenziale. Ilrischio è che proprio i me-dia creino gli eventi o che,nel mare aperto dell’infor-mazione, selezionino le no-tizie meno utili all’uomo,privilegiando interessi diparte. Prevalgono, alla fi-ne, il modello individualee l’emotività. In Italia uncerto giornalismo ha resoregola questo modo di ra-gionare: giornali e giorna-listi più a caccia di pette-golezzi che di notizie, con-vinti (quasi) che se dici laverità non ti crede nessu-no. A mettere un po’ d’or-dine in questo guazzabu-glio ci prova Mario Botta-ro docente di Teoria e tec-niche del linguaggio gior-nalistico nella facoltà diScienze politiche e di in-formazione multimedialeall’Università di Genova. Bottaro, giornalista di lun-go corso, sprezzante delpericolo, s’è occupato inun libro di 199 pagine del-la nascita, vita e morte del-la notizia aggiungendo, perspiegarsi meglio, che sitratta di un manuale per fa-re il giornalista e per difen-dersi dai media. L’autoreparte da un’ovvia consta-tazione: la notizia è un av-venimento raccontato da

bizioni letterarie, scarsa-mente rivolte al pubblicodei lettori, molto sensibilial potere, più incline alleopinioni che alle notizie ocomunque a mescolare leune alle altre.A Bottaro e alla sua criti-ca che diventa insegna-mento, non sfuggono i proe i contro, e pagina dietropagina, si rivela maestronel capire e indirizzare ilcaotico, ambiguo ed effi-mero polverio quotidianoche prende forma nelle pa-gine del giornale e neglieventi pubblici. Provareper credere: Mario Botta-ro, “Nascita, vita e mortedella notizia” - editore “re-dazione srl” - Santi Giaco-mo e Filippo 19/6 - 16122Genova - www.e-redazio-ne.it •

G. Cris.

che è quello (soprat-tutto?) di spiegare aigiovani e non soloa loro, che cosa è odovrebbe essere ilgiornalismo: la net-ta differenza tra no-tizie e opinioni. Matutti ben sappiamo- e Bottaro lo sotto-linea - che molti“prodotti” denun-ciano chiaramentescelte di campo in-contrando anchenotevole successo.Si arriva così a una“divisione che noi

condividiamo; a tre model-li di giornalismo: “ameri-cano” votato alla notizia;“inglese” con due guide,elitaria e popolare e infine“latino” con origini e am-

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Come nasce la notizia?LIBRI

un giornalista a un pubbli-co. Basterebbero questepoche parole per capire inquale ginepraio s’è caccia-to. Eppure, pagina dopo pa-gina, riesce nel suo intento

ALZHEIMER SENZA PAURA

Èuscito “Alzheimer senza paura: perché parlare, quando parlare” (pagg. 252, euro15, Rizzoli), di Pietro Vigorelli. Si tratta di un manuale di aiuto per i familiari, adat-to anche per gli operatori. E' scritto in modo semplice ed è corredato da eserci-

zi in modo che possa diventare uno strumento di autoformazione. Partendo dall'osser-vazione che la malattia tende a ostacolare l'uso della parola e a creare frustrazione,rabbia e, alla fine, mutismo, illustro un metodo per tener vivo l'uso della parola nellavita di tutti i giorni, nonostante la malattia. In tal modo il malato si sente riconosciuto eresta più vitale, chi si dedica alla cura scopre un ruolo importante, impara a diventareun curante esperto e ritrova una felicità possibile, per sé e per la persona malata.

GGIIOORRNNAATTAA DDII FFOORRMMAAZZIIOONNEE PPEERR IILL MMAALLAATTOO DDII CCAANNCCRROO

L a Giornata – che si terrà il prossimo 24 giugno – prevede tre panel. Primo panel:Accoglienza, aiuto pratico, orientamento, ascolto. Gruppi di sostegno psicologicoalle persone e ai caregiver (funzione, struttura, conduzione). Attività psicofisiche

e creative. Secondo panel: Riservato a psicologi che hanno già seguito il corso base edesiderano approfondire le tematiche della conduzione o discutere di esperienze incorso. Terzo panel: Il supporto di medicina generale in chemioterapia oncologica.Teoria, metodo, farmaci. Per informazioni e prenotazioni: Attivecomeprima onlus, tel. 02-6889647email: [email protected].

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“mi. Dal terreno in cui ven-ne sepolto, da quei tre se-mi nacquero un cedro, uncipresso ed un ulivo. E illatte? Otto, diecimila annifa aiutava a combattere lafame e poi… diventava for-maggio. Niente di nuovosotto il sole, come l’ “im-pero” delle spezie quandoi produttori si arricchiva-no come i moderni petro-lieri. Il cacao, la vaniglia,l’uva ed il vino, l’uovo na-to prima o dopo la gallina.Non basta? C’è il the chearriva dalla Cina e via viatutto il ben di Dio per ar-rivare, dopo quel pasto si-gnorilmente servito, a unbuon caffè che “disseccagli umori freddi e umidi,scaccia i flati, fortifica il fe-gato, solleva gli idrofici,giova alla scabbia ed allacorruzione del sangue, re-gala i movimenti del cuo-re, solleva dai dolori di sto-maco, giova alle indisposi-zioni fredde, umide e pe-santi del cervello”. Sarà an-che per questo che la taz-zina continua a rincarare…Un libro, quello scritto dalnostro caro amico, pienodi curiosità, di racconti bel-li ma anche truci. Pagineda leggere con attenzioneperché ci sono tante “co-se” da apprendere per rin-vigorire la nostra culturache troppo spesso si saziagrazie a “vitamine”. •

Luciano Sterpellone“A pranzo con la storia”Società Editrice Internazionale Torino – collana “Sei frontiere”

ria. Ci sono sottolineatureche sanno quasi di fiaba,come quella relativa a Giu-lio Cesare, Dante, Giotto,Leonardo e company chenon ebbero il piacere di ap-prezzare le patatine fritte,perché la patata sbucò inEuropa solo nel 1569. El’olio? Mentre Adamo sta-va per morire, un angelogli posò sulle labbra tre se-

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Buon appetitonei secoli

LIBRI

ché Sterpellone ha raccon-tato in 330 pagine la sto-ria di pranzi illustri parten-do dagli Assiri e, dopo unpercorso millenario, arrivaad offrire al lettore la ma-gnifica tavola imbandita. Il volume che lo scrittoreci consegna raccoglie ine-diti che riguardano il no-stro palato dei quali, spes-so, ignoriamo la vera sto-

“Giulio Cesare, Dante, Giottoe Leonardonon ebbero il piacere

di apprezzare le patatine fritte

di Giuliano Crisalli

Dimmi come mangi eche cosa mastichi eti dirò chi sei. Il cibo

aiuta a ricordare, almenofa questo effetto a Lucia-no Sterpellone il medico-scrittore che ci aiuta, conla sua presenza quasi si-lenziosa, a compilare men-silmente la nostra rivista.Il professor Sterpellone –è una nostra amichevoleimpressione – trascorrequotidianamente parte delsuo tempo prezioso dedi-candosi alle leccornie edai piatti prelibati, nellostesso tempo studiando laloro provenienza e “nasci-ta”. Lo fa con stile legge-ro quasi che al termine delconvivio, dopo aver pas-sato in rassegna un imma-ginario elenco di pranzi,dai più antichi al moder-no fast-food, gli ospiti del-la sua tavola regale lo gra-tifichino di un applauso si-gnorilmente contenuto. Si diceva l’“elenco”. Per-

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Il diabete colpisce il 5% della popolazione, ma la mag-gior parte di chi ne è affetto oggi può condurre una vi-ta normale perché la conoscenza approfondita di que-sta malattia e il perfezionamento delle cure attualmen-te a disposizione danno spazio a prospettive sempremigliori per il futuro.Con l'aiuto di illustrazioni, schemi e tabelle di facile in-terpretazione, il libro, che non intende sostituirsi agliindispensabili consigli di un medico curante, offre tut-te le informazioni necessarie per imparare a tenere que-sta malattia sotto controllo.

Rudy W. Bilous"Il Diabete"

Alpha Test S.r.l. Milano pp 167, euro 8,50

Manuale di sopravvivenza scolasticaL'intento di Giovanni Petraccanon è quello di suggerire meto-di di studio o tecniche di ap-prendimento, bensì di fornireai giovani della scuola dell'ob-bligo e dei corsi ad essa succes-sivi quegli elementi che possa-no farli sentire meno soli e sfi-duciati nelle varie circostanzedell'esperienza di studio, offrendo loro una descrizio-ne meditata delle diverse situazioni che possono veri-ficarsi e dei comportamenti di studenti e professori nelmondo della scuola e dell'università.Il risultato finale è che questo libro offrirà anche al let-tore che ha terminato gli studi, e particolarmente a chi,dopo questa esperienza che lo vedeva incluso nella clas-se degli studenti, si trova ormai ad avere la parte di ge-nitore o, addirittura, di insegnante, un'amena letturaricca di osservazioni che mettono in risalto lo spiritocritico e satirico dell'autore.

Giovanni Petracca“Manuale di sopravvivenza scolastica”

pp. 131, www.lulu.com

Medici oggi. Viaggio nel mondo degli ospedaliIn Italia si trovano strutture sa-nitarie di eccellenza e medicidi grande competenza profes-sionale. Perché, allora, il pro-blema della malasanità è diven-tato tanto assillante? MassimoPalleschi, primario ospedalie-ro di lunga esperienza, affron-ta questa scottante tematica os-servandola dall'interno.In un’ottantina di brevi capito-li, scritti con linguaggio imme-diato, egli fornisce una serie di quadretti, ora ironici, oralucidamente critici, sugli aspetti più significativi del ri-covero ospedaliero: dalle liste di attesa alla visita medi-ca; dall'operato dei medici e degli infermieri alla richie-sta di un “pappagallo”; dai concorsi ospedalieri alla la-mentata scarsità di sanitari; dall'organizzazione dei no-socomi alle richieste sindacali; dal Giuramento di Ippo-crate al recupero dei grandi valori della Medicina, for-nendo così al lettore preziosi spunti di riflessione sullarealtà ospedaliera.

Massimo Palleschi“Medici Oggi. Viaggio nel mondo degli Ospedali”

Armando Editore, Roma - pp.125, euro 13,00

DiabeteIl manuale di Rudy W. Bilous,Presidente della Diabetes UK(già British Diabetic Associa-tion), tradotto per la BritishMedical Association da An-na Giaele e pubblicato a cu-ra di Francesca Desiderio, il-lustra i modi in cui i diabeti-ci possono prendersi cura dise stessi attraverso accorgi-menti alimentari, forme dicontrollo, cure e abitudiniadeguate.

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di G. F. Barbalace

RECENSIONI

Libri ricevuti

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In breveI santi dei malatiMario Benatti presenta trentadueprofili di Santi eccezionali per laloro fede e carità, da San Giovan-ni di Dio alla Beata Madre Tere-sa di Calcutta, che hanno testi-moniato la speranza cristiana trai fratelli ammalati, dando spessoorigine, con la loro azione, ad isti-tuzioni ospedaliere come oggivengono intese.Queste illustri figure, vissute in un arco di tempo che vadalla fine del Quattrocento al Novecento, sono inquadra-te nel momento storico e nei luoghi che hanno fatto dasfondo alla loro operosità, con accenni all'ambientazionesocio-culturale e alle vicende religiose ed ecclesiali che sisono trovati a vivere collocandosi in una prospettiva di me-dicina cristiana volta ad un paradigma antropo-teologicoe di consapevolezza del limite, che è il limite umano: fisi-co, psicologico, morale e spirituale.

Mario Benatti"I santi dei malati"

Edizioni Messaggero, Padova - pp.221, euro 10,00

Viaggiando con FrodoIl percorso che l'adolescente ma-schio deve fare per raggiungerel'autostima, la fiducia in sé e ne-gli altri e un atteggiamento di di-sponibilità verso l'intimità, vie-ne affrontato da Michele Novel-lino ripercorrendo il viaggio ini-ziatico e metaforico di Frodo edegli altri personaggi del Signo-re degli anelli di Tolkien. Le vi-cende del capolavoro letterario e le più recenti acqui-sizioni psicologiche e psicoanalitiche del codice maschi-le e della centerfold syndrome sono utilizzate dall'au-tore per rappresentare i conflitti, i contrasti e i tormen-ti che deve affrontare un adolescente per raggiungerelo stadio di una vera mascolinità e virilità.Questo lavoro costituisce il completamento dei tre pre-cedenti saggi che Novellino ha dedicato all'evoluzionepsicologica maschile: La sindrome di Pinocchio, La sin-drome dell'Uomo Mascherato e La sindrome di DonGiovanni.

Michele Novellino"Viaggiando con Frodo"

Armando Editore, Roma - pp. 156, euro 15,00

Silvia IannelloCCAANNII SSCCRRIITTTTIIInteressante antologia di brani ispirati dalla figura del cane. Ilfedele Argo omerico, il bracco di Cane e padrone di ThomasMann, la vergine cuccia del Parini e tanti altri protagonisti aquattro zampe tratti da passi della Bibbia e da opere di filosofi,poeti e scrittori famosi dell'antichità e dei nostri giorni sono sta-ti scelti e commentati per la gioia dei cinofili ...e non solo!Mursia Editore, Milanopp. 370, euro 19,00

Giorgio BertolizioIILL VVAANNGGEELLOO DDII SSAATTAANNAAC'è forse un po’ di esagerazione in questo titolo perché il de-monio non vi ha nulla a che fare. Il libro raccoglie, infatti, branidi una ventina di apocrifi neotestamentari che vanno dalla pro-messa matrimoniale di Giuseppe e Maria, alla vita e predica-zione di Gesù fino al processo e alla sua passione e morte. L'in-teresse è notevole.Edizioni Clandestine, Marina di Massapp. 255, euro 12,00

Edio Felice SchiavoneSSCCHHEEGGGGEE ((IIOO EE IILL MMIIOO TTEEMMPPOO))Nuova raccolta di poesie, alcune delle quali già presenti nelprecedente volume “Io, l’uomo e gli amici”. In queste liriche leimpressioni e i ricordi della fanciullezza, espressi quasi in oni-rica rappresentazione, diventano il parametro di giudizio del-l'incongruenza degli adulti e condanna della guerra, "idra uma-na da distruggere".Bastogi Editrice Italiana pp. 50, euro 7,00

Franco DionigiIINN CCAASSOO DDII PPOOEESSIIAASono liriche colte e meditate quelle riunite nelle tre parti di que-sto libro: Poesie, Racconti in versi ed Epigrammi. Il loro linguag-gio elegante, nel quale sono qua e là incastonate, come gem-me preziose, parole dialettali, greche, latine, francesi e tede-sche, sembra voler far da argine alla crisi della poesia lamen-tata in non pochi versi.Anna Cuculo Group, Torinopp. 171

Maria Giovanna LuiniUUNNAA SSTTOORRIIAA AAII DDEELLFFIINNIIRomanzo breve in forma di autobiografia che narra una partedella vita di una dottoressa trovatasi a vivere intensamente dueamori diversi e un affetto infinito per il figlioletto. Vicende an-che scabrose, ma raccontate con eleganza e distacco. Una tra-gedia finale e meditazioni sulla vita che forse è riduttivo consi-derare proprie di un animo femminile.www.edizionicreativa.itpp.100, euro 10

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RECENSIONI

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VITA DEGLI ORDINI

NovaraOspedale - illegittimo lasciare incombenze ad altri turni

Gli operatori di una struttura sa-nitaria, medici e paramedici, so-no tutti “ex lege” portatori di unaposizione di garanzia, espressio-ne dell’obbligo di solidarietà co-stituzionalmente imposto ex art.2 e 32 cost, nei confronti dei pazienti, la cui salute de-vono tutelare contro qualsivoglia pericolo che ne mi-nacci l’integrità; l’obbligo di protezione perdura per l’in-tero tempo del turno di lavoro e, laddove si tratti di uncompito facilmente eseguibile nel giro di pochi secon-di, non è delegabile ad altri. (Fattispecie in cui è statoescluso che fosse giustificato il comportamento di uninfermiere che, in prossimità della fine del turno di la-voro, delegava un collega per eseguire l’ordine impar-titogli da un medico di chiamare un altro medico, ordi-ne facilmente e rapidamente eseguibile attraverso un ci-tofono).(Cassazione penale, Sez. IV, Sentenza 13.9.2000, n.9638da LaPrevidenza, 13/01/2008 - Mauro di Fresco)

BolognaModalità operative e criteri va-lutativi negli accertamenti sani-tari di rilascio del contrassegnoauto

Ai sensi dell’art. 381, c. 3 delDPR 495 DEL 16/12/92 cosìcome modificato dal DPR6/10/96, il contrassegno autoviene rilasciato dal Sindaco delComune di residenza, previo accertamento sanitario, a“soggetti con capacità di deambulazione sensibilmenteridotta”.Per il rilascio della autorizzazione di cui al comma 2,l’interessato deve presentare domanda al sindaco delcomune di residenza, nella quale, oltre a dichiarare sot-to la propria responsabilità i dati personali e gli elemen-ti oggettivi che giustificano la richiesta, deve presenta-re la certificazione medica rilasciata dall’ufficio medi-co-legale dell’Unità sanitaria locale di appartenenza,dalla quale risulta che nella visita medica è stato espres-samente accertato che la persona per la quale viene chie-sta l’autorizzazione ha effettiva capacità di deambula-zione sensibilmente ridotta. L’autorizzazione ha validi-tà 5 anni. Il rinnovo avviene con la presentazione del

certificato del medico curante che confermi il persi-stere delle condizioni sanitarie che hanno dato luogoal rilascio. Conservano la loro validità le autorizzazio-ni e i corrispondenti “contrassegni invalidi” già rila-sciati. All’atto del rinnovo, il contrassegno dovrà es-sere adeguato alle presenti norme. Per le persone in-valide a tempo determinato in conseguenza di infor-tunio o per altre cause patologiche, l’autorizzazionepuò essere rilasciata a tempo determinato con le stes-se modalità di cui al comma 3. In tal caso, la relativacertificazione medica deve specificare il presumibileperiodo di durata della invalidità. (Anche le autoriz-zazioni temporanee possono essere rinnovate così co-me previsto dal comma 3).

BresciaCari Colleghi,oggi è necessario riconosceree tener presente che effettiva-mente esistono persone e strut-ture che si pongono contro dinoi, talora anche inconscia-mente, ma comunque in mo-do deciso e pericoloso. È unasituazione spiacevole, moltodiversa da quell’affetto e stimadiffusi ed indiscussi che ci circondavano sino a non mol-ti anni or sono; è una situazione di cui anche noi por-tiamo qualche responsabilità; ma che certamente è so-prattutto figlia di una società irrazionalmente dissacran-te, autolesionista, tanto valida nel distruggere quantoincapace di costruire.A questa società, a questi cittadini, a queste strutture,nonostante tutto noi medici comunque dobbiamo an-cora tendere la mano per aiutarli non solo a viverel’evento malattia nel modo migliore, ma anche perfarli uscire da un ambito schizofrenico, irrazionale edautodestruente. Ma tutto ciò sarà possibile solo se lacomunità medica saprà esprimere determinatezza,coesione, generosità, competenza. Ed un modo con-creto per esprimere tutto ciò è anche, ma certamen-te non solo, fattibile sostenendo la struttura ordini-stica, vivificandola con l’attiva e partecipata presen-za, facendone il punto di riferimento di tutti gli iscrit-ti in quanto medici ed odontoiatri, al disopra dellesingole posizioni professionali, coscienti del valore edell’unicità della nostra professione, orgogliosi dellanostra “missione” ma ancora pronti a capire e soccor-rere l’uomo che soffre.

Raffaello Mancini

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GenovaConcorso a premi sul tema della comunicazione

Istituito anche quest’anno un con-corso a premi dal tema: “Il mon-do plasmato dai media: l’impor-tanza della comunicazione nellasocietà contemporanea”. Gli in-teressati dovranno inviare gli ela-borati entro e non oltre il 30 giu-gno a: Fondazione Prof. Paolo Michele Erede - Casellapostale n. 1095 -16100 Genova Centro. Il saggio, ine-dito, non già premiato e di autore singolo, non deve su-perare le 20 pagine, nè essere inferiore alle10 e inviatoin 4 copie o su CD-rom riportando le generalità del con-corrente: nome e cognome, data di nascita, indirizzo,numero di telefono, cellulare, e-mail. 1° premio: euro1500,00; 2° premio: euro 1000,00; 3° premio: euro500,00. La data e il luogo della premiazione sarannoresi noti anche sul sito: www.fondazione-erede.org. Pre-sidente della commissione: prof. Michele Marsonet.

FirenzeDottoressa ingiustamente accu-sata: il Tribunale assolve ed im-pone il risarcimento

Riassumiamo brevemente la sto-ria. Una signora viene ricoveratain ospedale dove viene formulatada parte della dottoressa che laprende in carico una prima dia-gnosi di una certa patologia cardiaca di notevole gra-vità e a prognosi assai incerta. Dopo molti mesi dalricovero ed in seguito ad ulteriori accertamenti ladiagnosi viene fortunatamente modificata verso unacondizione clinica di molto minore gravità. Il mari-to della signora a questo punto cita in giudizio ladottoressa che aveva formulato la prima diagnosi,affermando che in seguito alla notizia, egli aveva pre-sentato un forte trauma emotivo con conseguentedanno alla sua integrità psicofisica e chiedendo unnotevole risarcimento economico. Il Tribunale ha re-spinto la richiesta, dichiarando che l’operato delladottoressa era stato del tutto corretto e professio-nalmente e deontologicamente adeguato. Al ricor-rente sono state inoltre addebitate le spese di giudi-zio, quelle del Ctu e quelle spettanti al consulentedella controparte. In più, il tribunale, stabilendo che

il marito della signora aveva intentato la causa sul-la base di una accusa palesemente infondata, lo hacondannato ad un notevole risarcimento economi-co a favore della dottoressa citata in giudizio senzanessun valido motivo.Questa notizia, forse giornalisticamente poco rile-vante, non può comunque che risaltare in un pano-rama globale nel quale di medici e medicine si par-la per lo più in termini assolutamente negativi: seavesse avuto una diffusione maggiore, probabilmen-te avrebbe confermato l’usurato detto secondo ilquale è l’uomo che morde il cane a fare notizia enon certo il contrario!

RomaComunicazione a tutti gli iscritti agli Albi

L’Ordine già da tempo sta acqui-sendo l’indirizzo e-mail e/o il nu-mero di cellulare dei propriiscritti, al fine di migliorare, ve-locizzandola, la comunicazione.Si rende comunque necessaria,una maggiore adesione all’ini-ziativa per consentire la più am-pia diffusione di notizie e di co-municati che, in molti casi, pos-sono essere destinati alle sole ca-tegorie interessate (es. ospeda-lieri, liberi professionisti, dipendenti strutture private,ecc.).Si invitano, pertanto, tutti gli iscritti che non abbianoancora provveduto, a restituire compilato il modulo sulretro di questa pagina ovvero, per coloro che in altrasituazione abbiano già comunicato il proprio numerodi cellulare o l’indirizzo di posta elettronica, di resti-tuire l’altro modulo predisposto, onde consentire l’ac-quisizione di nuovi elementi e/o di quelli modificati.Si vuole precisare che con l’invio dei dati richiesti siconsente all’Ordine di fornire notizie ed informazionisia di carattere generale, sia di carattere particolare pergli appartenenti ad una categoria o settore lavorativo,evitando così di determinare ritardi nella diffusione dinotizie o, addirittura, disparità di trattamento.Si ringrazia per la cortese collaborazione che può con-sentire di migliorare il servizio offerto e i rapporti congli iscritti, e si assicura che l’utilizzo dei dati forniti sa-rà effettuato esclusivamente per motivi di interesse deimedici od odontoiatri, ovvero ordinistici, e che i pre-detti dati saranno tenuti riservati.N.B. L’autorizzazione all’uso dei dati personali potràessere revocata in qualsiasi momento.

VITA DEGLI ORDINI

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di Aurelio Grasso (*)

La polizza in vigore hadurata biennale e i pre-mi e le garanzie previste

per coloro che si erano iscrit-ti per l’anno 2007-2008 re-stano quindi immodificati.Coloro che intendono iscri-versi per la prima voltaavranno lo stesso premio ele stesse garanzie, ma natu-ralmente la copertura assi-curativa parte dalla data disottoscrizione e non copre lapatologia pregressa.L’esperienza maturata inmolti anni di gestione ci di-ce che questa polizza ha tro-vato notevole gradimento neimedici e nei loro familiari eaddirittura per un consisten-te nucleo di iscritti è divenu-ta la polizza di famiglia.Ricordiamo che i punti in-novativi di maggior valen-za sono rappresentati dal-l’assistenza diretta che con-sente di usufruire di presta-zioni nelle strutture conven-zionate senza alcun esbor-so e senza alcuna franchi-gia e nel raddoppio delladiaria giornaliera senza ca-renza dei primi tre giorni,sostitutiva dei rimborsi edelle spese sostenute.Inoltre vi sono anche mi-glioramenti della garanziaprevista per i Gravi EventiMorbosi.

to che qualora a successi-ve verifiche, anche a segui-to di contenzioso, venissericonosciuto il diritto all’in-dennizzo, l’assicurato ha giàdovuto pagare subito le spe-se direttamente e quandoverrà rimborsato avrà un si-curo danno economico inquanto perderà le sommedovute alle franchigie con-trattuali. Anche la Compa-gnia, però, avrà un dannoin quanto dovrà sostenerel’esborso di somme moltomaggiori.Si suggerisce quindi unamaggiore flessibilità nel ri-lascio delle autorizzazionied un rigoroso impegno direstituzione delle sommeanticipate dalla Compa-gnia da parte dell’interes-sato nei casi ritenuti nonindennizzabili.Si ricorda anche l’ottimofunzionamento della Com-missione Paritetica previstanella polizza che ha risoltomolti casi, evitando i costie i lunghi contenziosi.Al riguardo si rammenta chel’assicurato, se non convin-to del parere della Commis-sione, potrà sempre ricorre-re alla procedura arbitrale.L’esperienza ci fa suggerireche tali eventuali ricorsi, ol-

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Polizza sanitaria, rinnovi e nuove adesioni

ASSICURAZIONE

Entro il 31 luglio dovranno essere effettuati i pagamenti per chiintende confermare la polizza sanitaria sottoscritta negli anni

precedenti e per coloro che intendono iscriversi per la prima voltaL’andamento dell’assistenzadiretta sembra aver prodot-to significativi risparmi equesto rappresenta un no-stro effettivo interesse inquanto consentirà all’Entenon solo di controllare icosti relativi ai premi, maanche di aumentare ulte-riormente le garanzie. L’as-sistenza diretta sembra de-stinata ad essere la sceltadi gran lunga prevalentenelle prestazioni garantiteda questa polizza; occorreperò, mettere in evidenzaquelle formulazioni con-trattuali che garantisconoentrambe le parti per nondanneggiare l’assicurato eper evitare una perdita eco-nomica alla Compagnia.Premesso che dalle certifi-cazioni inviate a corredodella richiesta spesso nonvi sono elementi probativiper avallare una reiezionecosì motivata, rimane il fat-

La Commissionepariteticaevita costi

ed abbreviai tempi

del contenzioso

tre ad avere un onere econo-mico di una certa valenza,difficilmente ribalteranno ilparere espresso dalla Com-missione che in tutti i casitrattati procede ad approfon-dimenti di ordine medico le-gale con assoluto impegnodei suoi componenti.Proprio per il gradimentomanifestato per questa po-lizza l’Ente ha allo studio unapolizza integrativa per la ma-lattia che dovrebbe avere ca-ratteristiche di bassissimo co-sto e di riconoscimento diuna diaria giornaliera in ca-so di ricovero in assenza diintervento chirurgico.Questo, ad esempio, consen-tirebbe di godere di una som-ma da destinare ad una mi-gliore sistemazione di tipoalberghiero, tanto graditaquando si è sofferenti, oltrealla possibilità di recuperoanche di eventuali spese ac-cessorie.Per concludere ricordiamoche per coloro che sono giàiscritti è previsto l’invio aldomicilio di MAV per il pa-gamento del premio relativoall’annualità successiva, men-tre per coloro che si iscrivo-no per la prima volta occor-re la sottoscrizione del mo-dulo che si trova nella pagi-na seguente e che vale per legaranzie dal 1 giugno 2008al 31 maggio 2009.Per quanto riguarda l’infor-mazione sulle modalità diadesione è attivo un “CallCenter” presso la IonicaMeridionale al numero199168311 dall’1/4/08 al31/7/08.Il modulo di adesione è sca-ricabile dal sito www.en-pam.it. •

(*) Consigliere EnpamINFORMAZIONI PARTICOLAREGGIATE A PAG. 64

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MODULO DI ADESIONE E AUTOCERTIFICAZIONEAlla polizza /Convenzione Enpam- Generali – Annualità 01.06.2008 – 31.05.2009 – Scadenza delle adesioni al 31.05.2008

Cognome e nome: _________________________________________ Codice ENPAM :

Telefono: Telefono Cellulare:

Posta elettronica (e-mail):

Io sottoscritto, avendo esaminato la nuova polizza sanitaria biennale, emessa dalla Compagnia “Assicurazioni Generali SpA”, in relazione alla convenzione in corso con l’ENPAM, DICHIARO di aderire alla polizza per l’opzione : ( Barrare con una X la sottostante opzione prescelta - 1 oppure 2 ) :

Intero Nucleo 2a) Medico e UN solo familiare - Costo annuale € 360,001) Solo Medico – costo annuale 2) Familiare € 160,00 –Polizza 273669331 Polizza 273669332 2b) Medico e Due o più familiari – Costo annuale € 480,00

( A ) - Per la validità della mia adesione mi impegno a versare la somma annuale da me dovuta di € |___|___|___|,|___|___| a mezzo del M.AV che mi saràinviato a seguito della ricezione da parte dell’Enpam, del presente Modulo di Adesione . Prendo atto che l’ENPAM, ricevuta la somma da me pagata, la verseràper me a “Assicurazioni Generali SpA”, che darà corso alla copertura assicurativa in mio favore (per il periodo 1/06/2008– 31/05/2009), con efficacia delle garanzie dall’1/06/2008 se avrò aderito entro il 31.05.2008 e pagato il relativo premio entro la data indicata sul M.AVData la natura collettiva della Polizza, autorizzo l’ENPAM ad apportare per me in prosieguo eventuali modifiche di carattere generale alla stessa e adarmene valida comunicazione sul Giornale della Previdenza; analogamente, comunicazioni di carattere generale potranno essere validamente inviate dalla Compagnia “Assicurazioni Generali SpA”, presso l’ENPAM.

firma per adesione alla polizza ____________________________________________

Con riferimento all’art. 1341 c.c. , approvo sin d’ora specificatamente le seguenti clausole di polizza: art. 11 a,b, c (Istituzione della commissione paritetica. Deferimento di controversie ad un collegio medico arbitrale. Estraneità dell’Enpam da controversie tra Società e Assicurati); art. 12 (Deroga per competenza territoriale dell’Autorità Giudiziaria); art. 13.1 (Facoltà di recesso- Tacito rinnovo del contratto in mancanza di disdetta tre mesi prima della scadenza) 13.2 – (Risoluzione della copertura per il singolo aderente).

( firma ) . .

Consenso al trattamento dei dati: Con riferimento al Decr. Leg.vo n. 196 del 30.06.2003 Acconsento al trattamento dei dati personali come indicato ai punti 1a); 3b); 5a); 7) dell’informativa pubblicata sul retro. Acconsento - NON Acconsento ( Barrare con una X l’opzione prescelta ) al trattamento dei dati personali per finalità di promozione commerciale e per quant’altro

indicato ai punti 1b); 3c); 4b); 5b); 7) dell’informativa pubblicata sul retro.

( firma) . .

N.B. per la validità dell’adesione sono necessarie tutte e tre le firme ( B ) Assicurazione dei familiari (coniuge o convivente more uxorio e figli conviventi fiscalmente a carico)- Compilare solo per l’opzione (2a) oppure (2b)Avendo scelto l’opzione (2 ) e accettato quanto indicato al punto (A) per quanto all’efficacia delle garanzie, CHIEDO l’estensione della polizza ai sottoindicatimiei familiari conviventi :

C o g n o m e e N o m e Data di nascita Giorno Mese Anno

Coniuge

Figlio/a

Figlio/a

Figlio/a

Consenso al trattamento dei dati personali e sensibili ( valido per l’inclusione dei familiari). Con riferimento al Decr. Leg.vo n. 196 del 30.06.2003: Acconsento/Acconsentiamo:al trattamento dei dati personali come indicato ai punti 1a); 3b); 5a); 7) dell’informativa pubblicata sul retro.

Acconsento/Acconsentiamo - NON Acconsento/Non acconsentiamo ( Barrare con una X l’opzione prescelta )

Al trattamento dei dati personali per finalità di promozione commerciale e per quant’altro indicato ai punti 1b); 3c); 4b); 5b); 7) dell’informativa pubblicata sul retro.

Luogo e data _______________________________________________________ ____________________________________________________________________________ (Nome, Cognome e firma dell’iscritto ENPAM)

__________________________________________________________________ ____________________________________________________________________________Nome, Cognome e firma dell’interessato (coniuge o convivente more uxorio) Nome, Cognome e firma dell’interessato ( figlio/a)

__________________________________________________________________ _____________________________________________________________________________Nome, Cognome e firma dell’interessato ( figlio/a) Nome, Cognome e firma dell’interessato ( figlio/a) N.B. il presente modulo va spedito alla Fondazione ENPAM casella postale 7216 - 00100 ROMA NOMENTANO

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Informativa contrattuale e commerciale

INFORMATIVA AI SENSI DELL'ARTICOLO 13 DEL D.LGS. 196/2003

Nel rispetto della normativa vigente in materia di protezione dei dati personali, La informiamo che Assicurazioni Generali S.p.A , di seguito indicata come Società, intende acquisire o già detiene dati personali che La riguardano, eventualmente anche sensibili o giudiziari,(1) al fine di fornire i servizi( 2) da Lei richiesti o in Suo favore previsti. I dati, forniti da Lei o da altri soggetti (3), sono solo quelli strettamente necessari per fornirLe i servizi sopracitati e sono trattati solo con le modalità e procedure – effettuate anche con l’ausilio di strumenti elettronici - necessarie a questi scopi,anche quando comunichiamo a tal fine alcuni di questi dati ad altri soggetti connessi al settore assicurativo e riassicurativo,in Italia o all’estero; per taluni servizi, inoltre, utilizziamo soggetti di nostra fiducia che svolgono per nostro conto, in Italia o all’estero, compiti di natura tecnica, organizzativa e operativa (4). I Suoi dati possono inoltre essere conosciuti dai nostri collaboratori specificatamente autorizzati a trattare tali dati, in qualità di Responsabili o Incaricati, per il perseguimento delle finalità sopraindicate. I Suoi dati non sono soggetti a diffusione. Senza i Suoi dati – alcuni dei quali ci debbono essere forniti da Lei o da terzi per obbligo di legge (5) – non potremo fornirLe i nostri servizi, in tutto o in parte. Lei ha diritto di conoscere, in ogni momento, quali sono i Suoi dati presso di noi, la loro origine, e come vengono utilizzati; ha inoltre il diritto di farli aggiornare, rettificare, integrare o cancellare, chiederne il blocco ed opporsi al loro trattamento (6).Titolare del trattamento è la Società che si avvale di Responsabili; Responsabile designato per il riscontro all’Interessato in caso di esercizio dei diritti ex art. del D. Lgs. 196/2003 è il Servizio Privacy di Gruppo. Ogni informazione in merito ai soggetti o alle categorie di soggetti cui vengono comunicati i dati o che possono venirne a conoscenza in qualità di Responsabili o Incaricati preposti ai trattamenti sopra indicati può essere richiesta al citato Servizio (Servizio Privacy di Gruppo – Assicurazioni Generali S.p.A. - Via Marocchesa 14, 31021 Mogliano Veneto – TV, tel. 041.549.2599 fax 041.549.2235). Il sito www.generali.it riporta ulteriori notizie in merito alle politiche privacy della nostra Società, tra cui l’elenco aggiornato dei Responsabili.

A) Sulla base di quanto sopra, apponendo la Sua firma nel retro, Lei può esprimere il consenso al trattamento dei dati – eventualmente anche sensibili - effettuato dalla Società, alla loro comunicazione ai soggetti sopraindicati e al trattamento da parte di questi ultimi.

B) Inoltre, barrando l’apposita casella nel retro, il solo assicurato che sia iscritto all’ENPAM, può decidere liberamente di autorizzare la Società a trattare i Suoi dati per finalità di promozione commerciale e di analisi del mercato volte a migliorare i servizi offerti o a far conoscere i nuovi servizi della Società e di altre Società del Gruppo. In particolare, Lei può esprimere il consenso al trattamento dei Suoi dati comuni da parte: a) della Società, anche utilizzando i soggetti sopra indicati, per rilevazioni sulla qualità dei servizi o dei bisogni della clientela e per iniziative di informazione e promozione commerciale di propri prodotti e servizi; b) di Società del Gruppo per iniziative promozionali di propri prodotti e servizi.

NOTE:(1) L’art.4, co.1, lett. d) del D.Lgs. 196/2003 definisce sensibili, ad esempio, i dati relativi allo stato di salute, alle opinionipolitiche e sindacali e alle convinzioni religiose; lo stesso art.4, co.1, lett. e) definisce giudiziari i dati inerenti il casellario giudiziale, l’anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reato o dei carichi pendenti e la qualità di imputato o di indagato. (2) Conclusione, gestione ed esecuzione dei contratti e gestione e liquidazione dei sinistri attinenti all'esercizio dell'attività

assicurativa e riassicurativa, a cui la Società è autorizzata ai sensi delle vigenti disposizioni di legge. (3) Ad esempio contraenti di polizze collettive o individuali che inseriscono il Suo nome tra gli assicurati o i beneficiari, o che La

qualificano come danneggiato (v. polizze di responsabilità civile). (4) I soggetti possono svolgere la funzione di Responsabili del nostro trattamento, oppure operare in totale autonomia come

distinti Titolari di trattamenti aventi le medesime finalità sopra indicate o finalità ad esse correlate. Si tratta, in particolare, di soggetti costituenti la cosiddetta “catena assicurativa”: agenti, subagenti, produttori d’agenzia, mediatori di assicurazione, banche, SIM ed altri canali di acquisizione di contratti di assicurazione; assicuratori, coassicuratori e riassicuratori; legali, periti, autofficine, centri di demolizione di autoveicoli, strutture sanitarie e altri erogatori convenzionati di servizi; società del gruppo e altre società di servizi, tra cui società che svolgono servizi di gestione e liquidazione dei sinistri, servizi informatici, telematici, finanziari, amministrativi, di archiviazione, di stampa della corrispondenza e di gestione della posta in arrivo e in partenza, di revisione contabile e certificazione di bilancio, e in caso di consenso commerciale di cui ai punti a) e b) di cui sopra, di società specializzate in servizi di ricerche di mercato, indagini sulla qualità dei servizi e sulla soddisfazione deiclienti. Vi sono poi organismi associativi (ANIA) e consortili propri del settore assicurativo, nonché organismi istituzionali tra cui ISVAP, Ministero delle Attività Produttive, CONSAP, UCI, Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ed altre banche dati nei confronti dei quali la comunicazione dei dati è obbligatoria (ad esempio, Ufficio Italiano Cambi, Casellario Centrale Infortuni, Motorizzazione Civile e dei Trasporti in Concessione).

(5) Lo prevede ad esempio la disciplina contro il riciclaggio, o la normativa in tema di constatazione amichevole di sinistro. (6) Questi diritti sono previsti dall ’art. 7 del D. Lgs. 196/2003. L’integrazione presuppone un interesse. La cancellazione ed il

blocco riguardano i dati trattati in violazione di legge. Il diritto di opposizione può essere sempre esercitato nei riguardi del materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. Negli altri casi, l’opposizione presuppone un motivo legittimo.

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ACCADDE A...

14 GIUGNO 1982Fine della guerra tra GranBretagna ed Argentina scop-piata per il controllo delleisole Falkland.

15 GIUGNO 1979Il Giro d’Italia viene vintoda Giuseppe Saronni.

17 GIUGNO 1972Una “squadra” incaricata dicondurre operazioni di sa-botaggio e spionaggio vie-ne sorpresa all’interno de-gli uffici del partito demo-cratico, nel complesso delWatergate a Washington.

7 GIUGNO 1970Per la prima volta in Italiasi svolgono le elezioni re-gionali nelle regioni a Sta-tuto ordinario.

5 GIUGNO 1967Guerra dei sei giorni. Il 5 giu-gno l’aeronautica israelianaattacca Egitto, Giordania eSiria; il 6 i carri armati con-quistano la Striscia di Gaza;il giorno dopo le truppe del-la stella di David arrivano apochi chilometri dal Canaledi Suez; l’8 giugno conqui-stano il Canale; il 9 conqui-

stano il Sinai ed il 10 l’eser-cito israeliano occupa le al-ture del Golan in Siria. Lostesso giorno l’Onu imponeil cessate il fuoco ed i com-battimenti hanno termine.

6 GIUGNO 1968Altra tragedia per la fami-glia Kennedy: dopo l’ucci-sione di John anche Robert,candidato alla presidenzaper il Partito democratico,viene assassinato.

12 GIUGNO 1964In Sudafrica Nelson Man-dela viene condannato al-l’ergastolo.

2 GIUGNO 1946Si svolge in Italia il referen-dum istituzionale per sce-gliere tra monarchia o re-pubblica. Il risultato finalefu il seguente: repubblica12.717.923 voti, monarchia10.719.284 voti e 1.509.735schede bianche o nulle.

22 GIUGNO 1941La Germania nazista, sen-za una dichiarazione diguerra, attacca l’Unione So-vietica con l’“OperazioneBarbarossa”.

26 GIUGNO 1936Focke-Wulf FW 61: è que-sto il nome dato al primoelicottero che in Germania,a Brema, viene collaudatodal pilota Ewald Rohlfs.

8 GIUGNO 1928Le truppe di Chiang Kai-shek conquistano Pechinoed ha così termine la marciainiziata nel 1926. Sarà lostesso Chiang Kai-shek, unasettimana dopo, a dichiara-re che il Paese è riunificato.

Giugnoe le sue storie...

II ggiioovvaannii hhaannnnoo qquuaassii ttuuttttii iill ccoorraaggggiiooddeellllee ooppiinniioonnii aallttrruuii

Ennio Flaiano, Diario notturno

Giuseppe Saronni

RobertKennedy

The Platters

ChiangKai-shek

3 GIUGNO 1956Negli Stati Uniti viene inciso il disco dei Platters “Only you”.

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“di Carolina Bosco Mastromarino

Le Malpighiaceae sonopiante cespugliose olianose che vegetano

nei terreni argillosi e ricchidi humus dell’America cen-trale. Le più note sono: laM. glabra, la M. urens, laM. emarginata e la M. pu-nicifolia detta anche cilie-gia delle Indie. Alcune spe-cie sono coltivate a scopoornamentale per la loro ab-bondante fioritura. La cor-teccia della M. punicifoliacontiene una sostanza ric-

fornite alla base di ghian-dole. Quelle giovani sonodi colore rossiccio, ma cre-scendo diventano verdi. Ifiori di colore rosso hannocinque petali e dieci stami.I frutti somigliano alle no-stre ciliegie, ma la polpa di-visa in spicchi ha un sapo-re acidulo e contiene ungrosso seme. La caratteri-stica di queste piante è lapresenza di peli urticanti.Questa pianta vegeta spon-tanea nelle Barbados, nel-le Antille e in buona partedel Brasile, dove il suo suc-co è usato come da noi si

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usa il succo di arancia. Iltenore in vitamina C delsucco dipende dal periododi raccolta, dal clima e dal-la località. Principi attivi: vitamina C(5 g. di succo contengono116 mg di vitamina C, 28parti in più di quanta necontiene un limone), caro-tene, proteine, tiamina, ri-boflavina, niacina, destro-sio, fruttosio, saccarosio,sali minerali (calcio, ferro,magnesio), vitamina A ildoppio delle carote. Il suc-co concentrato di Acero-la, ricchissimo di vitami-na C, in Brasile è detto ci-bo dell’anima, ed è utiliz-zato come antianemico,antinfiammatorio, astrin-gente, antipiretico, antico-lesterolo, antimicotico ediuretico.Per l’alto contenuto in vi-tamina C è ritenuto un ot-timo antiossidante, pertan-to è entrato a far parte dimolti prodotti cosmeticiper la cura della pelle econtro l’invecchiamento.L’Acerola, assunta nellegiuste dosi, in questa sta-gione rappresenta una buo-na integrazione di vitami-na C di origine naturale cheaiuta l’organismo a poten-ziare le difese immunitarieper reagire in modo ottima-le alle malattie da raffred-damento.Non se ne conoscono con-troindicazioni a meno chenon sia accertata ipersen-sibilità verso uno dei suoicomponenti.Interazioni: l’Acerola aforti dosi interferisce conl’assorbimento degli idro-chinonici (uva ursina, cor-bezzolo). •

Naturale integratoredi Vitamina C

Una pianta, l’Acerola, il cui succo è noto in Brasile come il“cibo dell’anima”. Aiuta l’organismo a potenziare le difese

immunitarie. I principi attivi e le interazioni

Vegeta spontaneanelle Barbados,

nelle Antillee nel Brasile

ca di tannini, detta man-guitta, che si usa per la con-cia delle pelli. Nessuna spe-cie di questa famiglia è pre-sente in Italia. La Malpighia glabra, oAcerola, denominata ancheciliegia amazzonica, ha lefoglie opposte, lanceolate,ovali con margine intero,

ERBE

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FIORI

di Diana Geraldini

L’estate, grande dispen-satrice di colori sgar-gianti: il giallo brillan-

te delle ginestre, la tavoloz-za dei rossi, dei rosa, deibianchi dei gerani, i blu del-le ortensie, i delicati papa-veri, le variegate viole delpensiero, gli arancioni delletagete. Ecco una sintesi diciò che offre il periodo esti-vo, sintesi che sarebbe piùche sufficiente per adorna-re qualsiasi giardino. Pren-diamo la ginestra; questapianta la fa da padrona intutta l’area mediterranea, mala si trova anche nelle zoneinterne. È un arbusto chepiù rustico non si può, datoche vive in terreni aridi, ar-gillosi, pietrosi. È forse, peril nostro paese, un fiore-sim-bolo della stagione, forman-do grandi macchie gialle chedal livello del mare salgonofino alle colline più alte.Altra pianta estiva è la lavan-da, che da noi è soprattuttoutilizzata per ornare giardi-ni, ma che, ad esempio, inFrancia, nella Provenza, vie-ne coltivata intensivamenteper essere impiegata nell’in-dustria profumiera. È un ar-busto rustico, sempreverde,senza grandi pretese; ogniterreno gli va bene purchéesposto in pieno sole; spe-cialmente verso sera, quan-do l’aria diventa più umida,

Qualcuno disse: “bastaun’ortensia per fare un giar-dino”. Con i suoi fiori enor-mi rosa, blu bianchi, riescein poco tempo a sviluppar-si in maniera gigantesca,riempiendoci di influore-scenze a partire da giugno.È una pianta che pur rusti-ca e perenne, pretende qual-che cura particolare: vuoleun luogo parzialmente om-breggiato, un terreno fertilee abbondanti annaffiature.Chi a giugno non è rimastoincantato da un campo digrano color oro punteggia-to da innumerevoli macchierosse? È il papavero, delica-ta pianticella selvatica che viconsigliamo di non cogliereperché reciso il fiore si sfal-da rapidamente. Negli ulti-mi tempi sono stati creatinumerosi ibridi adatti ad es-sere coltivati nei giardini edai colori diversi: bianchi,arancio, gialli. Una delle pian-te da giardino più famose,adatta per aiuole e bordure,è la viola del pensiero, dallepiù svariate sfumature di co-lore tanto da creare imbaraz-zo al momento della scelta.Questa rapida carrellata sul-le piante dell’estate si conclu-de con un accenno alle tage-te. Originarie del Messico,stanno bene al sole e offronoun’abbondante fioritura chevira dal giallo all’arancio eche è capace di animare qual-siasi zona del giardino. •

la sua fragranza renderà ilgiardino incantato. Non me-no profumato è il gelsomi-no quello classico è piantaassai delicata che solo nellezone calde sopravvive, mace n’è un tipo assai resisten-te e non meno profumatoche si arrampica velocemen-te e si chiama ricosperna.Parliamo ora della clemati-de; il suo nome deriva dalgreco, “Klema”, che signifi-ca tralcio di vite per il suoportamento “rampicante”.Ne esistono innumerevolispecie dai colori più vari chevanno dal bianco al lilla, al

rosso, all’azzurro, al viola.Fioriscono maggiormente ingiugno, con uno o più “re-play” in tono minore. Deigerani c’è poco da dire: ba-sta alzare lo sguardo versofinestre e balconi per vede-re cascate di fiori di vari co-lori e di diverse dimensioni.C'è il pelargonio zonale, unibrido dalle grandi foglie car-nose e i fiori riuniti ad om-brello, solitamente di colo-re carminio, ma anche bian-chi, arancio, malva, salmo-ne. E che dire dei prorom-penti “francesini”, dai fioripiccoli ma abbondanti?

Una stagione, quella estiva, in grado di trasformare i giardini in ambienti “incantati”. Come non rimanere colpiti dalle più svariate sfumature di colore della viola del pensiero?

Ginestre, papaveri, geranie gli altri fiori dell’estate

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Storia e storie d’Italia, dal 1910 ai giorni nostri, nel suonuovo film.“Baarìa”, si intitola, dall’antico nome fenicio tuttora usatonel dialetto locale. “Sarà - dice il premio Oscar di “Nuovocinema Paradiso” - il mio film più personale, ma non au-tobiografico. I grandi fatti della Storia, la guerra, il fasci-smo, la ricostruzione, saranno visti attraverso gli occhi ditre generazioni della stessa famiglia. E tutto sarà filtrato,come sempre nei miei film, dagli affetti. Soprattutto gli an-ni fra i ’50 e i ’70, in cui la politica era una cosa buona, concui la gente credeva di poter cambiare il mondo, in me-glio”. “Baarìa” ha tutti i numeri del kolossal: sono stati ri-costruiti i due corsi principali della vera Bagheria, uno di400 e l’altro di 200 metri, più stradine laterali, piazze epiazzette, la chiesa, i cinema, il mercato del pesce, postiche non esistono più e che, nel corso delle 25 settimane diriprese, si trasformano con il passare degli anni; 104 gli in-terni, compresa la casa della nonna di Peppuccio Tornato-re. Un lavoro titanico, un set tre volte più grande di quel-lo allestito a Cinecittà per “Gangs of New York” di Scor-sese. Ci lavorano 350 persone fra falegnami, fabbri, stuc-catori, in maggioranza tunisini, sotto la guida dello sceno-grafo Maurizio Sabatini, che s’è basato sulle foto d’archi-vio e su quelle raccolte porta a porta, nelle singole case,dai vigili urbani di Bagheria.

Le piastrelle d’asfalto delle strade vengono dalla Sicilia. Iciottoli sono, sì, di vetro resina, ma identici a quelli vecchi,realizzati a partire da un calco degli ultimi acciottolati ri-masti in paese. Perfino i muri scrostati sono uguali agli ori-ginali, così come le ringhiere dei balconcini. Perfino la sta-tua di San Giuseppe che viene portata in processione è unacopia perfetta. “Ma sarebbe potuta essere quella vera, chéil parroco me l’aveva concessa - ride il regista -. Io non l’-ho voluta per paura che si rovinasse. I portantini, però, so-no stati istruiti dai veri portantini di Bagherìa”.In mezzo a tutto questo si muoveranno circa 20.000 com-parse, tutte tunisine: “Perché facce così in Sicilia non si tro-vano più. Sono tutti più cicciottelli, hanno sguardi diver-si”, spiega Tornatore. Saranno 46 gli attori professionisti eforse più, il cast continua a farsi. Per certo vedremo, fra glialtri, Monica Bellucci, Beppe e Rosario Fiorello, Ficarra ePicone, Michele Placido, Raoul Bova, Gabriele Lavia. Pro-tagonisti, però, due giovani sconosciuti: Margareth Madè,modella originaria di Pachino, e Francesco Scianna, nativodi Bagherìa. Tanto lusso è consentito dall’impegno dei pro-duttori, Tarak Ben Ammar e Medusa Film, che comunqueriusciranno a contenere i costi entro i 20 milioni di europroprio grazie alla trasferta tunisina, dove la paga giorna-liera delle maestranze è di circa 9 euro. Tornatore, ma era proprio necessaria tanta pignoleria?“Sì - risponde con un perentorio sorriso -. Mi dà la cer-tezza di essere proprio lì. Sento gli odori, vedo le facce,rispolvero ricordi, mi si chiariscono cose che magari nonavevo considerato in sceneggiatura. È come una sedutapsicanalitica, da cui però affiora non dolore, ma gioia einfatti sarà una commedia. Ho scoperto di avere avutoun’infanzia felice, in una famiglia che mi ha concesso diseguire i miei sogni”. •

Esattamente un anno fa non c’era niente a Ben Arous, sobborgo di Tunisi. Solole macerie di una fabbrica di cemento. Poi è arrivato il cinema. E ora, su queisei ettari desolati, rivive un intero paese siciliano, Bagheria, il luogo in cui

Giuseppe Tornatore è nato 51 anni fa, scelto dal regista per raccontare un secolo di

Rivivere i ricordiinventandosi un paese

da Tunisi, Maricla Tagliaferri

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IL PROIETTORE

Nell’articolo “Dalla Asl un film per ragazzi”, comparso sullo scor-so numero, a firma di Maricla Tagliaferri, la frase “una popola-zione di 8mila studenti, in 400 scuole”, va integrata nel modo se-guente: “una popolazione di 8mila studenti, in 400 classi, in 26scuole medie e superiori”. Ci scusiamo per il refuso.

Precisazione

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lo fece nobile e al cognome mutato in Karajan premi-se la particella von. La vita e la carriera di Herbert vonKarajan furono straordinariamente lineari sulla stra-da della musica, studiando il pianoforte a soli quattroanni ed a cinque già in grado di esibirsi in pubblico.A diciotto anni esordì come pianista professionista, aventuno iniziò la carriera di direttore d’orchestra. Nel1933 la sua adesione al partito nazionalsocialista neprovocherà l’allontanamento forzato dalla scena mu-sicale al termine della seconda guerra mondiale, e gliprocurerà molti problemi futuri con musicisti ebreiquali Isaac Stern e Itzhak Perlman i quali vollero igno-rare che nel 1942 avesse sposato l’ebrea Anita Gue-termann. Forti e contraddittorie le opinioni dei criti-ci e degli appassionati: tutti concordano sul fatto cheKarajan avesse il dono di saper estrarre un suono ma-gnifico dall’orchestra: “...il maestro sembra aver adot-tato un suono per tutte le stagioni, raffinatissimo, mo-dellato, di calcolata voluttuosità, che potesse essereapplicato, con piccole, appropriate modifiche da Bacha Puccini, da Mozart a Mahler, da Beethoven a Wa-gner, da Schumann a Stravinsky...”, commenta il cri-tico americano Harvey Sachs. Che però aggiunge:“...molte delle registrazioni di von Karajan sono esa-geratamente lucidate...”, mentre altri critici parlandodella registrazione del ‘Tristano e Isotta’ scrivono che“...quella di Karajan è un’esecuzione sensuale di unodei capolavori di Wagner, carezzevolmente splendidae suonata superbamente dai Berliner Philarmoniker...”.Tuttavia gli stessi autori gli rimproverano “uno stileda big band nella registrazione delle ‘Sinfonie parigi-ne’ di Haydn...”. Un personaggio tanto possente quanto ostico per mol-ti che lo accusavano di attaccamento agli alti compen-si, di egocentrismo e di “istrionismo da podio”, carat-teristica, questa, che avrebbe diviso con Leonard Ber-nstein. David Oistrach, che pure aveva avuto motividi attrito, lo considerava “il più grande direttore vi-vente, maestro in ogni stile”. •

Èstato ben più che un grande direttore d’orchestra: la sua fortissima personalità,il suo modo peculiare e inconfondibile di dirigere, le sue scelte politiche e nonultimo il suo carattere gli crearono consensi mondiali e critiche feroci.

Considerato il migliore direttore d’orchestra del dopoguerra, a quasi vent’anni dalla

Herbert von Karajan, le mani tese...

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di Piero Bottali

sua morte è ancora ricordato come il direttore con ilmaggior numero di incisioni discografiche registratee dal vivo, in particolare con i Berliner Philarmoniker,che ha guidato per trentacinque anni. Heribert Rittervon Karajan apparteneva ad una famiglia alto-borghe-se di origine greca. Il suo bis-bisnonno si chiamavaGeorg Johannes Karajannis ed era nato a Kozani, og-gi in Macedonia ma nella metà del ’700 facente par-te dell’impero ottomano. Karajannis nel 1767 partìper Vienna e poi per la Sassonia lavorando nell’indu-stria tessile. Nel 1792 l’imperatore Federico Augusto

MUSICA

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MUSICA

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Giacomo Puccinie l’opera infinita

Ripercorriamo la vita del grande Maestro per ristabilire, dopoun secolo e mezzo dalla nascita, quel corretto approccio

che la sua popolarità ha spesso oscurato

di Riccardo Cenci

“T enero, gentile, af-fettuoso, allegro– eppure sempre

con quel tocco di tristezzache trapelava dalla suaespressione persino quan-do sorrideva”, così VincentSeligman, figlio di quellaSybil che fu sua grandeamica e confidente, ricordaGiacomo Puccini. Caratte-re semplice il suo, diretto ecomunicativo come la suamusica, privo di qualsiasiintellettualismo, modesto,capace di un umorismo ti-picamente toscano, comeriferiscono le testimonian-ze degli amici, amante del-la caccia e dei piaceri quo-tidiani, come una partita acarte in compagnia; i suoidifetti, l’infedeltà coniuga-le ad esempio, che purenon metteva in dubbio ilsuo attaccamento alla fami-glia, contribuiscono a resti-tuirne un’immagine digrande umanità, per nulladistante e inaccessibile. Lecelebrazioni per i centocin-quanta anni dalla nascitacostituiscono l’occasioneper ripensare la sua arte, ri-stabilendo quel corretto ap-proccio critico che un’enor-me popolarità ha soventeoscurato. Arduo è scoprire l’origine

di una vocazione; l’imma-gine tramandata dai biogra-fi del giovane Puccini il qua-le, dopo aver percorso apiedi i venti chilometri cheseparano Lucca da Pisa, as-siste ad una rappresentazio-ne di Aida e ne rimane fol-gorato, è ricca di fascino,ma non deve far dimentica-re che la realtà è più com-plessa. Giova certo all’arti-sta l’essere nato da una di-

nastia di musicisti, in unacittà piccola ma dalla lun-ga e duratura tradizionemusicale. Appare subitochiaro che le sue ambizio-ni, lungi dal poter essereconfinate in una dimensio-ne provinciale, necessitanodi un orizzonte più vastoche solo Milano, vero pun-to di riferimento nel pano-rama culturale della peni-sola, può fornirgli. Qui il

giovane compositore, oltrea trascorrere un’esistenzaprecaria che troverà econella Bohème, si avvale de-gli insegnamenti e dell’aiu-to di Ponchielli, stringe ami-cizia con Mascagni, tempe-ramento burrascoso esatta-mente opposto al suo, conil quale convive per un cer-to periodo. Il debutto ope-ristico con Le Villi attrael’attenzione dell’editoreGiulio Ricordi, dando vitaad un duraturo sodalizio.Tanta è la fiducia che que-sti ripone nel suo giovanepupillo da difenderlo a spa-da tratta di fronte all’assem-blea degli azionisti i quali,dopo l’insuccesso di Edgar,sua seconda fatica, ne pro-pongono l’esclusione. Il lo-ro rapporto trascende il li-vello professionale se Ricor-di, in futuro, si permetteràdi stigmatizzarne i compor-tamenti, come farebbe unpadre con il proprio figlio,invitandolo ad evitare chequalsiasi distrazione fem-minile interferisca con il suolavoro. Qui termina l’ap-prendistato di Puccini edinizia la sua produzionemaggiore, a partire da quel-la Manon Lescaut con laquale afferma un propriopersonale progetto di dram-maturgia. I quattro atti checompongono l’opera sonoquattro momenti psicologi-ci autonomi, quattro imma-gini forti che si impongonoalla nostra attenzione. Il fat-to che la struttura a quadri,che ritroveremo in Bohème,sacrifichi la continuità logi-ca degli eventi, è del tuttoirrilevante. L’unità è nellaricchezza della scrittura or-chestrale, nella fitta trama

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di relazioni motiviche cheil compositore aveva assi-milato dalla lezione wagne-riana, nell’integrazione to-tale fra musica ed azione.Con Puccini Tristano eIsotta scendono sulla ter-ra; in tal senso nessuna tra-sfigurazione è possibile, masolo una morte solitaria inuna landa desolata.

conclude con il risarcimen-to della famiglia della vit-tima, ma lascia un segnoprofondo nell’animo del-l’artista. Nasce in questoclima tormentato La fan-ciulla del West, vera mani-festazione dell’esigenza diPuccini di rinnovarsi, se-guendo i nuovi orientamen-ti del teatro europeo. Il ti-more di non essere in sin-tonia con il proprio tempoconvive con il suo interes-se per il contemporaneo te-stimoniato ad esempio,unico fra i musicisti italia-ni, dalla sua presenza allaprima del Pierrot Lunairedi Schoenberg. Dopo ilpasso falso della Rondinee l’esperienza discontinuadel Trittico, ecco il magni-fico torso dell’incompiutaTurandot, con un primo at-to di straordinaria compat-tezza nell’impianto quasioratoriale, tra le cose piùbelle scritte dal Maestro.La favola di Gozzi divieneun’opera dai colori foschi,dalle atmosfere preziose,impregnata di una crudel-tà tutta decadente. Giuntoalla fine della vita Puccini,rinunciando alle spinte ve-riste, si accosta ad una di-mensione fantastica che ri-chiama non solo Strauss,ma anche Debussy. La cau-sa degli eccessivi indugi chegli impediscono di portar-la a compimento è tutta nelcontrasto irrisolto fra lapropria esigenza di natura-lismo ed il carattere astrat-to della vicenda, nell’im-possibilità di attingere aduna dimensione trascen-dente distante dalla suapoetica. •

MUSICA

Una tristezza che trapelava

dall’espressione anche quando

sorrideva

Si accosta ad una dimensione

fantastica che richiama

Strauss e Debussy

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mentario. L’enorme succes-so di cui gode è legato alsuo carattere spiccatamen-te teatrale, quasi cinemato-grafico vorremmo dire, alritmo serrato unito ad unadrammaturgia a tinte for-ti. Elemento non seconda-rio la presenza di un carat-tere ricco di sfumature co-me quello di Tosca, veraantagonista del perfidoScarpia, passionale eppurelegata ad una religiosità tut-ta esteriore, fragile e deci-sa al tempo stesso. Al con-fronto la personalità senti-mentale e patriottica di Ca-varadossi è molto meno in-teressante. Con Madama Butterfly siconclude il primo periodocreativo di Puccini; nellavicenda della fanciulla Cio-Cio-San, sedotta e abban-donata dal superficiale Pin-kerton, l’autore offre unsaggio di introspezione psi-cologica, mostrando la tra-sformazione di un’adole-scente in donna, capacedell’estremo sacrificio. Al-l’inizio del 1909, per que-gli strani casi che mettonoin relazione l’arte con la vi-ta, un fatto tragico sconvol-ge l’esistenza di Puccini; lacameriera Dora, sospetta-ta dalla moglie Elvira diavere una relazione con ilMaestro, si avvelena. La vi-cenda, sulla quale si deveancora far chiarezza, si

Il contemporaneo interes-samento di Leoncavallo alromanzo di Murger, Scènesde la vie de bohème, nonscoraggia affatto Puccinidall’idea di trarre un’ope-ra dal soggetto (“Egli mu-sichi, io musicherò. Il pub-blico giudicherà”, scrive).I librettisti Illica e Giacosa,che lo accompagnerannofino alla morte di quest’ul-timo, avvenuta nel 1906,consegnano un testo digrande freschezza; la toc-cante immediatezza dellavicenda ispira al composi-tore una partitura nellaquale il realismo di alcuni

procedimenti mu-sicali, l’ironia e lostraziante lirismoconvivono in unmirabile equilibrio.Una curiosità chela dice lunga sulcarattere di Pucci-ni è la concomitan-te fondazione del“Club della Bohè-me”, una sorta diassociazione goliar-dica all’insegna delbuon cibo, del gio-co d’azzardo e diuna visione spen-sierata della vita.Alla successiva To-sca, tratta dall’o-monimo drammadi Sardou, spetta lapalma di opera piùpopolare nella pro-duzione del com-positore, ma nondella più riuscita sepersino Giulio Ri-cordi esprimevaperplessità sullacondotta musicaledel terzo atto, cer-to un poco fram-

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A QUANTO AMMONTERÀLA MIA PENSIONE?

Caro Presidente, sono medico di Medicina generale dal 1980.A dicembre 2009 avrò maturato 32 anni dianzianità di laurea, e 35 anni di contributi

(29 effettivi più sei riscattati se decidessi di riscattarne an-cora due dopo i quattro in corso). Ti chiedo quale potrà essere approssimativamente la miapensione supponendo che io continui fino a tutto il 2009 aversare contributi come negli ultimi anni e riscattassi gli ul-timi due anni di laurea. Ti ringrazio di cuore.

(Lettera firmata)

Caro Collega,sulla posizione previdenziale accesa a tuo nome presso ilFondo medici di Medicina generale risultano accreditati con-tributi, a decorrere dal mese di ottobre 1980, per un impor-to pari ad euro 168.066,88, sulla base dei quali gli uffici han-no provveduto a determinare le richieste ipotesi pensioni-stiche.Nel merito, ti comunico che considerando gli anni già riscat-tati e supponendo la presentazione di una nuova domanda,avente per oggetto il riscatto dei restanti due anni del cor-so di laurea in medicina e chirurgia, il raggiungimento dei35 anni di anzianità contributiva necessari per l’accesso altrattamento di quiescenza avverrà nel mese di settembre2009; tuttavia, in applicazione della legge 449/97, il tratta-mento pensionistico anticipato decorrerebbe dal 1° aprile2010, prima finestra utile di uscita.Ipotizzando, quindi, la cessazione dell’attività professionalesvolta in convenzione con gli istituti del Ssn alla data indica-ta, l’importo della rendita pensionistica è quantificabile incirca euro 2.300,00 lordi mensili. Qualora decidessi di con-vertire in capitale il 15% della pensione maturata, come con-sentito dalle vigenti norme regolamentari, percepiresti unaindennità pari a circa euro 60.000,00 al lordo delle ritenutefiscali e un trattamento pensionistico, lordo mensile, di cir-ca euro 1.900,00.Ti preciso che i suddetti importi sono stati determinati sul-la base della media contributiva riferita agli ultimi cinque an-ni di attività professionale, supponendo la totale estinzionedel debito residuo relativo all’operazione di riscatto in cor-so, nonché l’effettuazione del riscatto di ulteriori due annidel corso di laurea, il cui onere dovrà essere obbligatoria-mente estinto entro la data di decorrenza della pensione.Devo precisarti, infine, che a fronte di eventuali modifichedella normativa previdenziale di riferimento, le ipotesi soprarappresentate potrebbero subire variazioni. Ne consegue

LETTERE AL PRESIDENTE

che la presente informativanon deve ritenersi impegna-tiva per la Fondazione.Colgo l’occasione per salu-tarti cordialmente.

Eolo Parodi

“BUCO” CONTRIBUTIVODI DIECI ANNI

Caro Presidente,dal 2002 sono stato ammes-so a fruire della pensione or-dinaria a carico dei Fondi diprevidenza, ma la mia situa-zione contributiva è caratte-rizzata da un “buco” di circadieci anni, dal 1982 al 1992,corrispondenti al periodo incui la Regione Lazio ha sospe-so l’erogazione del mio stipen-dio come medico di base sen-za interrompere il rapporto dilavoro che si è, poi, definiti-vamente risolto nel 2000. Esiste la possibilità di un ri-scatto della contribuzioneomessa colpita da prescrizio-ne? Quali i vantaggi a livellodi pensione mensile? Può ri-sultare conveniente ai finipensionistici il riscatto di lau-rea e specializzazione? Grazie per gli eventuali con-sigli.

Caro Collega,in via preliminare devo preci-sarti che le norme regola-mentari in vigore presso iFondi speciali gestiti dall’En-pam non consentono, ai sa-nitari già quiescenti, l’effet-tuazione di alcuna tipologiadi riscatto. Per quanto riguarda la “Quo-

ta B” del Fondo di previden-za generale, invece, dovevengono accreditati i contri-buti relativi all’esercizio del-la libera professione, ti infor-mo che il limite anagraficoper l’effettuazione del riscat-to degli anni di laurea e dispecializzazione è stabilito alcompimento del 65° anno dietà. Nel rimanere a disposizioneper ogni ulteriore chiarimen-to, colgo l’occasione per sa-lutarti cordialmente.

E. P.

NON HO MAI LAVORATO:A COSA HO DIRITTO?

Caro Presidente,approfittando della disponi-bilità e della precisione concui risponde alle lettere sulGiornale della Previdenza, vo-levo sottoporle alcuni quesi-ti relativi alla mia situazioneprevidenziale. Verso regolar-mente la contribuzione allaQuota A (primo versamento nel1994). Per una serie di circo-stanze non ho mai lavorato. Michiedevo: se, pur non profes-sando, mantenessi l’iscrizioneall’Ordine e continuassi i ver-samenti, avrei comunque dirit-to al trattamento pensionisti-co? A quale età? Quale po-trebbe essere l’entità di taletrattamento? Potrei converti-re una quota in capitale? In-fine, in caso di interruzionedei versamenti potrei, e conche modalità, chiedere il rim-borso delle somme versate? La ringrazio.

(Lettera firmata)

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LETTERE AL PRESIDENTE

Cara Collega,la contribuzione alla "QuotaA" del Fondo di previdenzagenerale della FondazioneEnpam è dovuta ex lege dal-la data di iscrizione all'Ordi-ne dei medici e fino al com-pimento del 65° anno di etàovvero alla data di cancella-zione dall'Ordine medesimo,a prescindere dallo svolgi-mento dell'attività professio-nale.Ipotizzando costante la con-tribuzione alla gestione, tuavrai diritto ad una pensionedi vecchiaia lorda stimata incirca euro 290,00 mensili,sempre a partire dai 65 anni,atteso che il Fondo non pre-vede l’erogazione di tratta-menti di anzianità.La prestazione viene eroga-ta in dodici ratei mensili e, inbase alla normativa attual-mente vigente, non è possi-bile convertila, nemmeno perquota parte, in indennità dicapitale.Qualora, come detto, deci-dessi di cancellarti dall'Ordi-ne prima dell'età pensiona-bile, non sarai più tenuta al-l'obbligo contributivo e l'im-porto della prestazione men-sile che ti verrà riconosciutasarà, ovviamente, inferiore aquello sopra ipotizzato.Corre l’obbligo, infine, di pre-cisarti che l'ipotesi pensioni-stica sopra quantificata potreb-be subire variazioni. Ne con-segue che la presente infor-mativa non deve ritenersi im-pegnativa per la Fondazione.Ti saluto cordialmente.

E. P.

CHIARIMENTI E IPOTESIDI PENSIONE

Caro Presidente,ti scrivo per aver da te delu-cidazioni più approfonditesulla mia posizione pensioni-stica futura.Ti riassumo la mia posizione:fra pochi giorni compirò 60

anni e a luglio avrò raggiun-to i 40 anni di contributi com-prensivi di riscatto laurea.Ho lavorato in ospedale dal1974 al 2001. Dal settembre del 2001 hoiniziato la mia attività lavora-tiva come pediatra di liberascelta. Contestualmente ho ri-volto domanda all’Inpdap peril trasferimento dei miei con-tributi all’Enpam, Fondo me-dici Medicina generale (in ba-se alla legge 5/3/1990 n. 45art. 1).Nel febbraio 2007 l’Inpdapha trasferito la somma di eu-ro 336.035,41 comprensivadei contributi e relativi inte-ressi all’Enpam. Tale ricongiunzione non haavuto carattere oneroso comeda comunicazione Enpam.Attualmente sul Fondo medi-ci di Medicina generale (sitointernet) risultano contributidal 2001 al 2006 per euro86940,97, come Quota B eu-ro 9974,14 e come Fondospecialisti ambulatoriali euro1412,92.Nell’agosto 2007, su richie-sta telefonica, ho ricevuto laproiezione pensionistica apartire dall’agosto 2008 cor-rispondente a euro 2.600 lor-di mensili.Ora in relazione alle tue ri-sposte ai colleghi che presen-tano importi versati molto in-feriori mi sorprende un trat-tamento pensionistico quasisovrapponibile. Ti sarei grato se potrai rispon-dermi ai seguenti quesiti: iconteggi inviatimi sono esat-ti? Quale sarà il mio tratta-mento pensionistico ad ago-sto 2008? Continuando l’at-tività di pediatra di libera scel-ta, con lo stesso massimale at-tuale, e quindi con le stessecontribuzioni quale sarà iltrattamento al compimentodei 65 anni? È possibile unaprevisione all’età di 70 annial decadere della convenzio-ne mantenendo le medesimecontribuzioni? Nell’ipotesi

concreta di assumere la dire-zione di una struttura com-plessa ospedaliera di pedia-tria è possibile trasferire iFondi di Medicina generaleall’Inpdap?Ti ringrazio cordialmente e tiporgo i miei distinti saluti.

(Lettera firmata)

Caro Collega,ad integrazione di quanto giàcomunicato nella preceden-te nota ti confermo che l’im-porto di pensione cui avre-sti diritto qualora cessassil’attività professionale nel lu-glio 2008, al raggiungimen-to dei 40 anni di anzianitàcontributiva, (quantificato incirca euro 2.600 mensili lor-di) è stato correttamente de-terminato dagli uffici dellaFondazione. In merito ti faccio presenteche la pensione di anzianitàsi determina con le stessemodalità di calcolo della pen-sione di vecchiaia, ma l’im-porto della prestazione chetu avresti maturato al 65° an-no di età, viene ridotto in ba-se ad un’aliquota (nel tuo ca-so pari a –12,970%) riferitaall’età in cui viene calcolatala prestazione (60 anni e 8mesi), pur in presenza diun’anzianità contributiva pa-ri a 40 anni.Le proiezioni pensionisticheindicate nel Giornale dellaPrevidenza da te citato, in-vece, sono state effettuateipotizzando la cessazionedell’attività professionale de-gli iscritti interessati al rag-giungimento del 65° anno dietà e, quindi, non sono sta-te assoggettate alla suddet-ta decurtazione.Pertanto, l’importo dellapensione cui avresti dirittoqualora decidessi di cessa-re l’attività di pediatra alcompimento del 65° anno dietà, sarebbe pari a circa eu-ro 3.700,00 mensili lordi. Nelcaso, invece, optassi per iltrattamento misto, conver-

tendo in indennità di capita-le una quota pari, nel mas-simo, al 15% della pensio-ne maturata, avresti dirittoad una pensione pari a circaeuro 3.200,00 mensili lordie ad una indennità di circaeuro 82.000,00 lordi.Per quanto attiene alla pro-iezione pensionistica da terichiesta al compimento del70° anno di età, rimanendocostante l’attuale contribu-zione al Fondo dei medici diMedicina generale, è possi-bile ipotizzare una prestazio-ne pensionistica pari a circaeuro 4.900,00 mensili lordie, in caso di trattamento mi-sto, a fronte di un’indennitàlorda di circa euro90.000,00, avresti diritto aduna pensione mensile lordapari a circa euro 4.200,00.Tuttavia, considerato che du-rante il lasso di tempo man-cante alla data del pensiona-mento potrebbero interve-nire modifiche della norma-tiva previdenziale di riferi-mento, mi corre l’obbligo diprecisarti che le ipotesi so-pra rappresentate potrebbe-ro subire variazioni. Ti faccio presente, infine,che la facoltà di ricongiun-zione può essere esercitataper legge (art. 3, legge45/90) una sola volta, salvoche il richiedente possa farvalere, successivamente al-la prima ricongiunzione, unperiodo di assicurazione dialmeno dieci anni, di cui al-meno cinque di contribuzio-ne obbligatoria continuativa.In mancanza di tale requisi-to, la seconda ricongiunzio-ne può effettuarsi solo all’at-to del pensionamento pres-so la gestione nella quale siastata precedentemente ac-centrata la posizione contri-butiva (nel tuo caso l’Enpam).Ti saluto cordialmente.

E. P.

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Lavorare in gruppoRISORSE UMANE

di Lorena Melli (*)

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Tra i tanti significati della parola gruppo due sono par-ticolarmente interessanti. L’uno è rappresentato dal-l’immagine della “matassa arrotolata” ad evocare lamolteplicità, la complessità e la pluralità dell’essere, el’altro da quella del “nodo” ad evocare la vera naturadel gruppo in cui la coesione e l’interdipendenza fannosì che esso non si possa paragonare ad un qualsiasiinsieme di persone.“Insieme dinamico costituito da individui che si perce-piscono vicendevolmente come più o meno interdipen-denti per qualche aspetto” - così la definisce KurtLewin, psicologo studioso delle dinamiche di gruppo.In particolare è il gruppo di lavoro che si caratterizzaper la presenza di uno scopo comune e specifico dalquale dipende la stessa appartenenza. I legami, diversa-mente da quanto accade nei gruppi di famiglia e diamici, sono cioè funzionali al raggiungimento delloscopo e spesso già pianificati. In termini quantitativi, l’insieme di persone per definir-si gruppo in senso stretto deve essere composto, per untempo significativo, minimo da 4 individui, in quantocon 2 si crea una coppia e in 3 è facile che i rapportiscivolino nell’accoppiamento di 2 con l’esclusione delterzo, e massimo da 15, in quanto al di sopra di talesoglia il grande gruppo si troverà necessariamente sud-diviso in tanti piccoli sottogruppi. Questo numero diverso di persone diventa équipe poiquando elabora, in maniera più o meno consapevole,obiettivi che provengono da altre parti, facendoli pro-pri con l’interazione e la relazione e quando al suointerno si differenziano i ruoli, ossia le attese che glialtri hanno nei confronti di un componente del grup-po per il fatto che questi occupa una deter-minata posi-zione. Affinché sipossa parlare di vera e propria squadra

è però necessario che le relazioni interne generinoun’atmosfera collaborativa. Nello studio dei gruppiinfatti ci si è molto soffermati su quello che viene chia-mato clima del gruppo, evidenziando come climi dif-ferenti portino a performance ben diverse. Se il grup-po di lavoro è affiatato, ben assortito ed amalgamato,vuol dire che il clima è sano e che ogni singolo sirecherà sul posto di lavoro per dare il suo contributosentendosi ben collocato nel contesto e quindi coinvol-to e stimolato già per il solo fatto che l’ambiente è pia-cevole. È proprio il funzionamento dei rapporti umaniin modo armonico (la cd. magia del rapporto) che con-sente alle persone di dare il massimo, e ciò è fonda-mentale anche nelle aziende, sia ai fini motivazionaliche ai fini produttivi.

EEssiissttee uunn ssoolloo ee vveerroo lluussssoo,, eedd èè qquueelllloo ddeeii rraappppoorrttii uummaannii..A. de Saint Exupery

Perché il lavoro di gruppo possa raggiungere risultatiinnovativi e migliori da un punto di vista qualitativo equantitativo esso deve comunque guardare ad unadimensione che oltrepassi l’individualità, spingendosi

Senza nulla togliere alla singola individualità è innegabile riconoscere che siamo esserisociali, nati con l’istinto all’unione e con il forte bisogno di condividere e di muoverci insieme verso una meta. Da qui l’importanza di far parte di un gruppo, dal gruppo

famiglia, al gruppo di amici, al gruppo di lavoro, ma soprattutto di sentirsene parte.

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oltre, verso un prodotto che non sia pensato soltantocome l’esito di un’azione soggettiva ma che sia lospecchio dell’organizzazione interna del gruppo nellasua totalità. Nel gruppo di lavoro infatti bisogna essere consapevo-li che l’assunzione del compito significa assunzione diresponsabilità individuale e collettiva allo stessotempo.

GGllii uuoommiinnii ssoonnoo llee mmeemmbbrraa ddii uunn uunniiccoo,, ggrraannddee ccoorrppoo..Seneca

Quattro sono le fasi di costruzione e sviluppo di unvero e proprio team di lavoro.La prima tappa è la formazione del gruppo (forming),ossia la messa insieme delle unità singole che, perqualche ragione, hanno qualcosa in comune. Talefase di orientamento è in genere caratterizzata dalbisogno di sentirsi inclusi, dalla tendenza alla confor-mità, dall’incertezza sulle regole, dall’assenza o vice-versa dall’eccesso di fiducia e dall’ansia riguardoscopi ed obiettivi. Si può dire anche che è la fase eufo-rico-irrealistica.È alla seconda fase che però bisogna prestare partico-lare attenzione in quanto è la fase più delicata, diffici-le e critica. Siamo cioè subito di fronte al momentodel conflitto (storming = tempesta), condizione neces-saria affinché un aggregato di persone diventi ungruppo. Si tratta infatti di una fase così cruciale everamente determinante per l’avanzamento del grup-po che non passa una volta per tutte. Essa può esserecaratterizzata da un atteggiamento di sfida dellavolontà individuale rispetto a quella del team, ed èanche la fase in cui si testano i limiti delle discussioni.Si può dire anche che è la fase realistico-depressiva.La terza fase è la normazione (norming), ossia passa-to lo scontro della tempesta, deve giungere il sereno eda qui in poi l’ordine deve prendere il sopravvento suldisordine. Emergono le norme di funzionamento ed ivalori, e proprio la normazione del gruppo diventamomento qualificante per il gruppo stesso. È la fase dicoesione, in cui di solito si riesce a fare focus su obiet-tivi e risultati, si accettano i riscontri, ci sono condivi-sione e fiducia. Si può dire anche che è la fase realisti-co-produttiva.

DDaallllaa ddiissccoorrddiiaa,, ttrroovvaa aarrmmoonniiaa..A. Einstein

La quarta fase, di strutturazione (performing), è quellain cui il gruppo di lavoro è maturo per la performance,per poter cioè agire e lavorare in gruppo in quanto grup-po. Il team funziona in termini di compiti comuni e rela-zioni consolidate, ci può essere un raggiungimento diproduttività di livello elevato, ci si sente allineati sullavisione e sullo scopo e c’è comunicazione aperta. Si puòdire anche che è la fase produttivo-innovativa.Il team di lavoro, una volta superate le varie tappe,può insomma diventare una vera comunità organizza-ta, con una sua propria intelligenza, un’intelligenzacollettiva come potenzialità derivante dall’interazionee dalla mobilitazione delle intelligenze singole.L’intelligenza collettiva è diversa dalla somma delleintelligenze individuali che la compongono, così comeil gruppo è qualcosa di più, di altro rispetto allasomma delle sue parti. Ecco che il gruppo, quandoraggiunge una stabilità psicologica ottimale, sviluppaquella che viene chiamata la mente gruppale, in cuil’insieme delle capacità singole si potenziano recipro-camente.

NNeessssuunnoo ddii nnooii èè iinntteelllliiggeennttee ccoommee ttuuttttii nnooii iinnssiieemmee..Proverbio giapponese

Ma l’intelligenza collettiva non emerge in modo spon-taneo ed immediato, richiede tempo, disponibilità,buona volontà, equilibrio e maturità caratteriali, inuna parola richiede impegno, a tutti i livelli. Far partedi un team di lavoro porta a moltiplicare i propri sfor-zi, perché mette alla prova, fa uscire allo scoperto,cimenta, ma alla lunga, grazie proprio alla potenzadell’impegno ed all’arte della collaborazione, il risul-tato non potrà che essere una fondamentale e positivaesperienza umana di crescita.

LLaa nnoossttrraa ssoocciieettàà èè mmoollttoo ssiimmiillee aadd uunnaa vvòòllttaa ddii ppiieettrree:: ccaaddrreebbbbee ssee eessssee nnoonn ssii ssoosstteenneesssseerroo aa vviicceennddaa,, eedd èè pprroopprriioo qquueessttoo cchhee llaa ssoorrrreeggggee..Seneca

(*) Dipartimento delle Risorse Umane

RISORSE UMANE

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primari: aria, terra, uomoed acqua. Di quest’ultimoci piace segnalare la realiz-zazione della studentessaAngelica Mascella, che ri-chiama la salvaguardia diquesta fonte primaria, l’ac-qua appunto, che è all’ori-gine della vita e fondamen-tale elemento per la so-pravvivenza dell’uomo: ilrisparmio anche di una so-la goccia è importante perla salvaguardia delle risor-se idriche.

di Gian Piero Ventura

Se nello scorso nume-ro abbiamo parlatodel francobollo come

un utile strumento per lot-tare contro malattie peri-colose, questa volta voglia-mo chiudere il cerchio sul-l’importanza di questo pic-colo foglietto, monitoran-do la sua applicazione an-che per grandi battaglie disensibilizzazione sociale.Infatti tutti gli Stati, senzaalcuna esclusione, hannoemesso a favore di grandiproblemi dei nostri tempi,nella speranza di un impat-to comunicativo sull’opinio-ne pubblica. Nella nostraPenisola, Poste italiane, trai tanti francobolli celebra-tivi e commemorativi pro-posti ogni anno, ha volutoinserire alcune emissioni sutematiche sociali. Andandoa ritroso negli ultimi vedia-mo nel 2007 emissioni perricordare “i nonni” e le “pa-

ri opportunità per tutti”; nel2006 le “vittime del terro-rismo” e il “sistema dellearee protette”; nel 2005“contro la droga” e per la“protezione civile”; infinenel 2004 l’ottima “campa-gna nazionale per la sicu-rezza stradale”.Anche il Vaticano, che so-litamente propone un nu-mero non elevato di emis-sioni all’anno e soprattuttoa carattere religioso, nel2006 ha ricordato tra gli al-tri il grande problema del-la desertificazione.Quando poi l’AssembleaGenerale delle Nazioni Uni-te ha proclamato il 2008“Anno Internazionale delPianeta Terra”, per incre-mentare la diffusione e l’im-portanza dell’applicazionedelle Scienze della Terra asostegno di una società co-struita sui valori dello svi-luppo sostenibile per con-tribuire al miglioramentodella vita, San Marino nonè stata da meno. La picco-la Repubblica ha chiesto aisuoi studenti universitari(quelli della Facoltà di Di-segno industriale dell’Uni-versità di San Marino) dicontribuire a quest’appun-tamento con una “produ-zione” filatelica. È così usci-ta fuori una piacevolissimaserie da quattro valori, na-ta appunto per richiamarel’attenzione pubblica su al-cuni dei problemi che mi-nacciano il mondo, conquattro elementi naturali

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Il francobollo è anche“impegno sociale”

FILATELIA

Eccoci in conclusione allenumerose mostre mercatodel mese di giugno: sabato7 e domenica 8 a Senigal-lia nel Palazzo dello Sportdi via Capanna (info071.64749) mentre solo l’8c’è la “Giornata del colle-zionismo romano” pressol’Hotel Palatino di via Ca-vour 213 (06.32651110);il 14 e 15 a Cesenatico nel-la Palestra Scuola MediaArfelli di viale Sozzi(0547.612954) e solo il 15a Nizza Monferrato pressoil Mercatino di Piazza Ga-ribaldi (335.6627391); il21 e 22 a Savona nella Pa-lestra Comunale di via del-le Trincee; ed infine il 28 e29 a Roseto degli Abruzzipresso la Villa Comunalein via Nazionale (085.8999294) così come a Te-lese Terme all’interno del-le Sale Goccioloni nelleTerme Minieri, queste ulti-me due manifestazioni an-che con ampia mostraespositiva. •

Poste Italiane per la sicurezzastradale

San Marino e l'importanza di una goccia d'acqua

Serie del Vaticano contro la desertificazione

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merito, concluso in primogrado con una condannaconfermata poi dalla Corted’Appello, veniva accerta-to che il medico, il qualesvolgeva la sua attività al-l’interno della stessa comu-nità, aveva trascurato di ve-rificare i sintomi di aggres-sività espressi dal paziente.Così aveva prima ridotto epoi sospeso la somministra-zione di una terapia farma-cologica, in modo tale darenderla non idonea a scon-giurare la pericolosità delpaziente. Al medico venivapoi contestato di non aversottoposto il ricoverato atrattamento sanitario obbli-gatorio, pur essendo in pre-senza di sintomi che loavrebbero ampiamente giu-stificato.La Corte di Cassazione evi-denzia come in materia diresponsabilità medica unaposizione di garanzia puòinstaurarsi solo con una re-lazione terapeutica pazien-te – medico/professionista.Tale relazione può instau-rarsi su base contrattuale,come nel caso del pazienteche si affidi alle cure delmedico di fiducia, oppurein forza della normativa

pubblicistica di tutela dellasalute, come avviene nel ca-so di ricovero ospedalieroo di strutture protette, casinei quali per il medico, in-dipendentemente dal con-senso del paziente, sorge unobbligo giuridico di impe-dire l’evento.Si tratta di una posizione digaranzia che si traduce inun obbligo di protezione,che impone il dovere di pre-servare il bene tutelato datutti i rischi che possonocomprometterne l’integri-tà, tipici in questo senso so-no i vincoli che gravano suigenitori o appunto sui me-dici. Non vi è dubbio che nel ca-so in esame lo psichiatra ri-vestiva un ruolo di garan-

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Nel caso esaminato dalla Corte di Cassazione con lasentenza n. 10795 del marzo 2008, un pazientepsicotico, ricoverato all’interno di una comunità

terapeutica, aggrediva con un coltello un operatore cheprestava servizio nella struttura, uccidendolo. Nel corso del procedimento di

Responsabilità dello psichiatra,il giudizio degli “ermellini”

L’AVVOCATO

laterali dovuti alla diminu-zione o sospensione dellaterapia, ma la Corte ricor-da la gradualità con la qua-le deve essere praticata lamodifica della terapia, tan-to più in un settore comequello psichiatrico dovepuò essere lo stesso pa-ziente a non riconoscere leproprie condizioni.Quanto al trattamento sa-nitario obbligatorio, la sen-tenza ricorda che la leggeBasaglia è ben lontana dal-l’aver equiparato la sop-pressione dei manicomi al-la fine della malattia men-tale. La strada del tratta-mento sanitario obbligato-rio è sempre aperta nel ri-spetto però dei diritti civi-li e della dignità della per-sona, e tra le motivazioniche giustificano tale trat-tamento c’è il rifiuto dellecure da parte del paziente.La Corte ha, pertanto, ri-conosciuto una responsa-bilità per colpa del medi-co nel reato commesso dalpaziente. •

(*) Avvocato del Foro di Milano,

professore all’Universitàdi Milano – Bicocca

a cura dell’avv. Pasquale Dui (*)

Avv. Pasquale Dui

zia a tutela della salute psi-chica del paziente, ruolo as-sunto a seguito del vincolocontrattuale con la comu-nità terapeutica e come con-seguenza della relazione av-viata con il paziente.Avere ridotto fino a sospen-dere la somministrazionedel trattamento farmacolo-gico in un quadro generale,che già evidenziava una se-rie di episodi pregressi diviolenza commessi dal pa-ziente, non può che raffor-zare la tesi dell’accusa, an-che perchè, è vero che nonè in discussione la libertàdelle scelte terapeutiche delmedico, finalizzate al mi-glioramento della salute delpaziente, anche attraversola riduzione degli effetti col-

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Registrazione Tribunale di Roma n. 348/99 del 23 luglio1999

IL GIORNALE DELLA PREVIDENZA

DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRI

PERIODICO INFORMATIVO DELLA FONDAZIONE ENPAM

Editore: Fondazione ENPAM

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ARCHIVIO E DOCUMENTAZIONE

Angela Maragno

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MENSILE - ANNO X - N. 5DEL 21/05/2008

Di questo numero sono state tirate 431.370 copie

L’autore è a disposizione degli aventi diritto con i quali

non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze delle fonti delle immagini riprodotte nel presente numero

Stampa: COPTIP Industrie Grafiche41100 Modena (MO) - v. Gran Bretagna, 50

tel: 059 312500 - fax: 059 312252email: [email protected]

ASSICURAZIONE,PROROGA AL 31 LUGLIO

N ei due numeri precedenti della rivista sono stati pub-blicati sia il testo della polizza che l’elenco dei cen-tri clinici convenzionati con Generali (rimandando

per maggiori dettagli al sito www.generali.it).

MODALITÀ DI ADESIONE A tutti coloro che hanno aderito lo scorso anno è stato in-viato nel mese di maggio il bollettino Mav per il pagamen-to del premio annuale corrispondente all’adesione già espres-sa. Nel caso in cui il bollettino non fosse ancora pervenu-to è possibile chiamare il numero verde della Banca Popo-lare di Sondrio 800248464, e richiedere l’invio di un du-plicato. Per apportare variazioni (ossia inserire il proprio nucleo fa-miliare o modificarne i componenti a seguito di variazioniintervenute nello stato di famiglia) gli iscritti dovranno com-pilare nuovamente il modulo di adesione. Successivamen-te alla registrazione dell’adesione verrà inviato il bolletti-no per il pagamento del premio (sempreché comporti va-riazione nell’importo del bollettino mav già inviato).Il modulo di adesione, sia per coloro che devono apporta-re variazioni all’adesione dello scorso anno, sia per tutti co-loro che vogliono aderire per la prima volta, è disponibilesul sito internet www.enpam.it o sul Giornale della Previ-denza, o presso le sedi degli Ordini dei Medici della pro-pria città e dovrà essere compilato e spedito a: Fondazio-ne Enpam – Casella Postale 7216 – 00100 Roma Nomen-tano.Il pagamento del premio dovrà essere effettuato entro ladata di scadenza indicata sul Mav.

PER ULTERIORI INFORMAZIONI Tutti gli iscritti potranno rivolgersi per ulteriori informa-zioni e chiarimenti al call-center 199168311 (attivodall’1/4/2008 al 31/07/2008 dal lunedì al venerdì esclusi-vamente per informazioni circa le modalità di adesione)o ai numeri 06/48294885/856/587 o al numero06/48294829, oppure inviare una e-mail a [email protected] un fax al numero 06/48294517.

Per il numero 199168311, il costo al minuto da telefono fisso di telecomitalia senza scatto alla risposta è di 14.26 centesimi di euro iva inclusa infascia intera e di 5.58 centesimi di euro iva inclusa in fascia ridotta. Latariffa massima da telefono fisso di altro operatore è di 26.00 centesimi dieuro e 12.00 centesimi di euro di scatto alla risposta; da telefono mobileè variabile a seconda dell’operatore e del piano tariffario prescelto.

È stato prorogato al 31/07/2008 il termine ultimo per presentare richiesta di

adesione alla polizza sanitaria, o apportare modifiche all’adesione

sottoscritta lo scorso anno

Per ulteriori particolari sulla polizza vedi alle pagine 48 - 49 - 50