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Anno V i l i . TORINO, 16 maggio 1909. N. 20.

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Leonino da Zara, sulla 120 H.P. SPA, ha battuto, domenica scorsa, a Modena, il record mondiale

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ILI GIRO CICLISTICO D'ITALIA (13 - 30 maggio 1909).

Mentre il giornale nostro va in macchina, si inizia il Giro Ciclistico d'Italia, questa grandiosa manifestazione sportiva, organizzata dalia Gaz-zetta dello Sport, che ha radunato l'inaspettata cifra di 166 iscrizioni.

Vi figurano tutti i nostri migliori corridori su strada, i più bei nomi del routier ciclistico di Francia, come Petit Breton, Faber, Garrigou, Trousseiier, Pottier, Deerup, il belga VanHouwaert, il russo Nedela. i tedeschi Pawke e Stabe, un ac-colta infine dei migliori e più noti pedalatori europei.

La corsa viene iniziata da Milano e compren-derà otto tappe, spingendosi fino a Napoli, con un totale di circa 2500 chilometri.

L'itinerario della prima tappa è il seguente : Percorso Milano-Bologna, chilometri 397, per Ber-gamo-Brescia-Verona-Padova-Ferrara. Partenza da Milano,ore 3. Arrivo probabile a Bologna ore 16,30. L'arrivo si effettua all'Ippodromo Zappoli, concesso gentilmente dalla Società di corse al trotto.

L'organizzazione. La corsa è Btata preparata, in ogni suo parti-

colare, scrupolosamente; ha ottenuto l'appoggio entusiasta delle Case con il conferimento di con-siderevoli premi condizionati in aggiunta a quelli assoluti di fine tappa, fissati dagli organizzatori, ed alla formazione dei quali hanno concorso al-tresì le Autorità ed alcuni tra i Sodalizi che si interessano di corse: l'Unione Velocipedistica Ita-liana, gli Automobili Clubsdi Bologna, di Firenze, di Torino. La corsa è dotata, oltre che di premio reale, della Coppa conte Oldofredi.

L'attesa per questa importante manifestazione ciclistica è grandissima in tutte le città del per-corso: tutte le Società vanno a gara per prestare il loro aiuto in quanto occorre sorvegliare i pas-saggi; le Commissioni si sono adoperate per ot-tenere l'appoggio nelle varie città, promosse dai Consolati del Touring Club, delle Autorità, le Am-ministrazioni comunali e provinciali hanno con-cesso valido aiuto e facilitato il còmpito degli organizzatori.

La corsa si svolgerà, come fu pubblicato, in Otto tappe, con partenza ed arrivo finale a Milano, all'Arena.

La Giurìa seguirà su automobili i gruppi di testa e di coda che si formeranno durante la corsa.

Le Case interessate seguiranno pure colle loro vetture lo svolgimento della gara, ed hanno pre-parato in precedenza quanto occorre al riforni-mento dei concorrenti nei punti autorizzati dagli organizzatori.

La velocità media del primo gruppo si può calcolare in ragione di chilometri 30 all'ora.

Le altre tappe. Sono così fissate : 16, domenica: Percorso Bologna-Chieti, chilo-

metri 375,8, per Foilì-Rimini-Ancona-Pescara. Par-tenza da Bologna ore 4. Arrivo probabile a Chieti ore 16,30. L'arrivo avverrà sul viale d'ingresso alla città.

18, martedì : Percorso Chieti Napoli, km. 242,8, per Snlmona-Isernia-Capua. Partenza da Chieti ore 6. Arrivo probabile a Napoli ore 14, alla Doganella.

20, giovedì : Percorso Napoli-Roma, km. 228,1, per Cassino-Frosinone. Partenza da Napoli ore 7. Arrivo probabile a Roma ore 14,30, sulla via Ca-silina.

Pavesi

Equipe Rudge Whitioorth con Cuniolo, Gaietti, Azzini Ernesto.

Equipe Labor con E. Ferrari, Ghirardini, Gatti.

Le grandi figure del Giro d'Italia. Romolo Buoi sempre alla testa dei giganti

della s t r a d a ! Il ciclismo una volta ancora ha il vanto di poter

destare fra tutto il pubblico italiano il più grande interesse che possa offrire una manifestazione

Gerbi Bossignoli

Petit Breton, il corridore principe su strada - Tre volte vincitore del giro di Francia. (Fot. Soc. Ambrosio).

dello sport. Ci voleva, come del resto abbiamo sempre detto, una gara che, grandiosa per la sua organizzazione, come può essere l'attuale Giro Ciclistico d'Italia, riunisse so ra lo stesso campo di lotta le forze di ogni classe; occorreva ideare, dopo la riduzione delie minuscole gare provinciali, una prova che chiamasse in un sol giorno, nello stesso luogo e con lo stesso regolamento, le energie vecchie e nuove, i campioni di ieri e di oggi, i dilettanti ed i professionisti. Tutto questo è quanto appunto ci hanno preparato i colleghi di Milano.

Finora il record delle isciizioni ciclistiche era tenuto dallo sport francese, col Giro di Francia; l'avvenimento italiano ha oggi battuto ambe quello francese. Centosessantasei corridori figu-rano sulla lista dello starter di partenza. Fra essi i migliori routiers di ogni nazione europea. Oc-correva, di fronte ali 'équipe delle case fri in esi, opporne altre altrettanto forti con elementi ita-liani ed ai migliori nostri ciclisti quindi, era rivolto l'appello degli organizzatori. Ma occorreva anche per raggiungere comoleto io scopo che un'altra voce si unisse a quella degli ideatori del Giro d'Italia per meglio convincere anche i più restii a cimentarsi nella prova odierna.

Ci voleva un Buni, il quale col suo nome dicesse che nella corsa del 1909 ci doveva essere l'eco di quel glorioso passato dello sport ciclistico italiano, cui non poco concorsero le vittorie e le glorie riportate dal Buni stesso.

Parlare di Buni, fare il suo semplice nome, e ricordare tutto questo passato è la stessa cosa.

Con la partecipazione sua, la prova si è resa interessante sotto ogni rapporto. Attorno al Buni saranno tutte le nostre migliori energie sportive, e da lui stesso prenderanno ancora una volta l'incoraggiamento per vincere quella resistenza che il campione d'oltre Alpe ha voluto con ia sua partecipazione rendere ancora più dura.

23, domenica: Percorso Roma-Firenze, km. 346,4, per Todi-Perugia-Arezzo. Partenza da Roma ore 4. Arrivo probabile a Firenze ore 15,30. L'arrivo è al Velodromo delle Cascine messo gentilmente a disposizione dal Club Sportivo Fiorentino.

25, martedì: Percorso Firenze-Genova, km.294,4, per Prato-Pistoia-Lucca - Pisa-Pietrasanta-Massa-Spezia, ecc. Partenza da Firenze ore 6. Arrivo probabile a Genova ore 16, al Lido d'Aibaro, ar-rivo allo stabilimento.

'27, giovedì : Percorso Genova-Torino, km. 357,9, per Oneglia-Ormea-Ceva-Mondovì-Cuneo-Saluzzo-Pinerolo. Partenza da Genova ore 4. Arrivo pro-babile a Torino ore 16, a piazza d'Armi.

30, domenica: Percorso Torino-Milano, km. 206,1, per Vercelli-Novara- Borgomanero-Arona-Gallarate. Partenza da Torino ore 9. Arrivo probabile a Milano ore 9, all'Arena.

I premi. Moltissime ditte hanno offerto dei premi liberi

e condizionati, al pari di molte Società sportive e di alcuni enti.

Al primo L. 3000 offerte dal Corriere della Sera e L. 1000 del premio Lancia; al secondo L. 1500; al terzo L. 1000; al quarto L. 600 ; al quinto L. 400; al sesto L. 300; al settimo L. 200; all'ottavo L. 180; al nono L. 160; al decimo L. 150. Dall'undicesimo al ventesimo premi di L. 100 dell'U. V. I., dal ventesimo in avanti L. 100 a tutti indistinta-mente.

A qaesti si devono aggiungere poi i premi

Luigi Chiodi di Torino, pedalatore fortissimo, che dovrebbe figurare assai bene.

di ogni singola tappa che variano dalle 300 alle 75 lire.

Le « équipe» » in gara. Data l'astensione della formidabile équipe Al-

cyon, uua delle più forti per nomi e valori reali, le squadre che — sulla carta — rappresentano una chance di primissimo ordine sono:

Equipe Stucchi con Petit Breton, Trousseiier, Pottier, Decaup e Gaioni.

Equipe Bianchi, con Gerbi, Canepari, Rossi-gnoli, Beni Celli, Pawke e Stabe.

Equipe Atala con Ganna, Pavesi, Danesi, Chiodi.

Gonna Cuniolo

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LA STAMPA SPORTIVA 5

Bruschera M., di Milano. Zavatti A., di Forlì. Allais M., di Milano. Cervi O., di Ferrara. Manni E., di Bologna.

I tempi però sono cambiati; le macchine sono - mutate ed il Buui quindi prima di partecipare

ha voluto fare una specie di inchiesta fra tutte le case costruttrici del cavallo d'acciaio. E' stato colpito dal leone della casa francese Peugeot, e come tutti gli altri grandi routiers della nazione

1 consorel.a, ha prescelto la protezione del Re del Deserto, la cui effige sormonta appunto la mac-

| china che domani dovrà condurlo ancora una i volta fra i primi del grande moderno cimento | sportivo.

La Casa Peugeot, appena il Buni espresse la più lontana idea della sua partecipazione al Giro d'I-talia, mise a disposizione del vecchio campione

: italiano ogni suo più perfetto congegno adatto a sostenere e vincere le peripezie di 8 lunghe tappe di un giro ciclistico.

Con ciò ben s'intende che il Buni sarà un con-I corrente indispensabile, cioè, sarà l'uomo che non

avrà il bisogno di preoccuparsi strettamente di giungere primo piuttosto che secondo, ma egli dovrà essere il concorrente che si troverà sempre in gara e che dovrà dare consigli, animare, spingere tutti coloro, più giovani, che sfiduciati fossero sul punto di rinunciare alla lotta. Ed ecco il Buni, il grande Buni, questa simpatica figura di sports-

| man, sempre giovane pur avendogli anni, che in mezzo ai 165 concorrenti viene acclamato col suo amico Alfredo Banfi, che a lui si unisce nella rap-presentanza delle vecchie glorie del ciclismo ita-liano.

La macchina forte e resistente è stata dunque-prescelta nella Peugeot, ma occorreva, per rispon-dere meglio e del tutto allo scopo, renderla il più possibile leggera, agile, premunendola dell'ultimo ritrovato più perfetto in materia di gomme, che potesse farla quindi più scorrevole ancora e al tempo stesso antisdrucciolevole. Queste qualità furono dal Buni riscoutrat • nei pneumatici Wolber.

Abbiamo voluto, nel ricordare il nome di Ro-molo Buni, unire quello delle due fra le maggio-renti case industriali che hanno concorso ad assi-curare il migliore equipaggiamento al grande

| routièr. La Pèugtot e la Wolber non potrebbero trovare

un migliore e più degno rappresentante di Ro-molo Buni, che ieri come oggi con lo stesso entu-siasmo dei vent'anni, si allineerà al traguardo di partenza fra i giganti della strada, e al suo primo scatto risponderà unanime il grido del pubblico col « Molla Buni!... ».

Io del Giro.

La " Stampa Sportiva „ dal prossimo numero dedi-cherà al Giro d'Italia le migliori fotografie che rice-

verà dagli inviati speciaii e dai fotografi locali di ogni tappa.

1 lettori anche in questa occasione avranno ampio modo di potere constatare ia serietà e la celerità di organizzazione di ogni servizio delia " Stampa Sportiva „ .

La costituzione del fomitato Provinciale dei volontari ciclisti ed automobilisti

In una sala del Municipio si è tenuta una riu-nione convocata colla Presidenza del Tiro a segno per la costituzione definitiva del Comitato pro-

Oatti Luigi, di Riva Ligure.

Tre superstiti dAla vecchia quardia. Da sinistra a destra: Compagnoni, Romolo Buni,

Banfi Alfredo. (fot. Casalis).

vinciate del corpo nazionale dei volontari ciclisti ed automobilisti.

L'assemblea procedette anzitutto alla nomina del Comitato che venne così costituito:

Comitato generale : Presidente onorario : comandante il 1° corpo

d'armata ; vice piesidenti onorari : sindaco di To-rino, prefetto della provincia di Torino, coman-dante la divisione militare di Torino, senatore Biscaretti di Ruffìa conte Roberto ; membri : ge-nerale comm. Ernesto Chiaria, on. cav. uff. ing.

•prof. Carlo Montù, avv. cav. uff. Giovanni Du-relli, vice-presidente Società tiro a segno, ing. cav. uff. A. Rostain, capo-console Touriug, conte cav. Gastone di Mirafiori, presidente A. C., conte avv. Luigi Cibrario presidente Club Alpino, avv. cav. G. Negro, presidente Sezione Aud.IX Italiano, co ounel.o comandante il 4° reggimento bersa-g ieri, colonnello comandante il 50° reggimento fanteria, colonnello comandante il distretto mi-litare, colonnello Troglia, is ettore provinciale di tiro, comm. dott. Camillo Tacconis, cav. dott. Monti G.useppe, direttore Società Ginnastica, capitano cav. Alessandro Goretta, dott. Silvio Neri, console del T. C. I., rappresentanza della Gozzetta del Popolo, rappiesentanza della Stampa Sportiva, rappresentanza della Gazzetta di Torino, rapiiresentanza della Stampa, rappresentanza del Momento.

Comitato esecutivo : Presidente : comandante la divisione militare

di Torino; vice-presidenti: maggior generale comm. Ernesto Chiari i, avv..cav. uff. Giovanni Durelli, ing. cav. uff. A Rostain; membri: conte cav. Gastone di Mirafiori, avv. cav. G. Negro, avv. conte Luigi Cibrario, on. cav. uff. prof. Carlo

Montù, comm. dott. Camillo Tacconis, colonnello comandante il distretto militare, colonnello Tro-glia, ispettore provinciale di tiro, colonnello co-mandante il 4" reggimento bersaglieri, colonnello comandante il 50° reggimento fanteria, dott. cav. Giuseppe Monti, dott. Silvio Neri.

Immediatamente si è radunato il Comitato ese-cutivo suddetto ed ha deliberato :

1» di chiedere il riconoscimento della costitu-zione del Comitato provinciale di Torino al Sotto-comitato nazionale di Milano;

2° di istituire un ufficio in un locale apposito del distretto militare di Torino;

3" di aprire gli arruolamenti presso questo ufficio il Tiro a segno nazionale e l'ufficio con-solare del T. C. I. di Torino, secondo le norme che saranno pubblicate prossimamente.

Dopo alcune deliberazioni d'indole amministra-tiva interna, il presidente generale frugoni ha sciolto la seduta annunziando una prossima con-vocazione del Comitato per stabilire le norme degli arruolamenti.

Le corse di cavalli a Torino Domenica, 16 maggio, si riapriranno i battenti

del grande Ippodromo di Mirafiori. Sei giornate importantissime avremo quest'anno e il lotto dei concorrenti sarà numeroso.

La Società per le corse dei cavalli ha preso tutte le disposizioni affinchè la festa ippica riesca degna delle tradizioni del Sodalizio sportivo pie-montese. Così facilitata sarà l'andata come il ritorno del pubblico all'Ippodromo, dove una pista, delle migliori d'Italia, offrirà ai cavalli con-correnti un terreno sempre buono. Torino elegante si prepara dunque ad uscire di città e tutti i più eleganti equipaggi vengono per l'occasione pre-parati nelle grandi scuderie dei nostri signori. Se il tempo vorrà aiutare ogni sforzo (come ben si merita) della Società Torinese per le corse dei cavalli, l'avvenimento ippico di quest'anno non avrà precedenti.

A Mirafiori, domenica, rivedremo dunque tutti gli appassionati dello sport ippico e con loro tutti gli ammiratori dei puri sangue e dei loro abili cavalieri.

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La 1* squadra del F. C. Spes di Livorno. In alto: Del Chicca, Cavati I, Favati II. — In mezzo; Campi I, Mazzan'i, Ciampi II.

In basso: Kovacevich, Cardini, Montanari, Capecchi, Mugnai. (Fot. G. Campi).

La 1» squadra delta Virtus Juventusque di Livorno. 1. Col'eU'»sa - 2. Schiaffino - 3. Ciampi I. - 4 Capanna - 5. Regazzi 0 - 6. Bacherini

7. Durlic - 8. Carraresi 0. - 9. Schenone - 10. Ciampi III - 11. Ciampi IL

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6 LA STAMPA S P O R T I V A .

Giuoco del Calcio I Campionati Italiani di prima categoria.

« Andrea Boria » batte « Juventus F. C. », 3-1. In seguito al ritiro de! Milan Club, del Font Ball

Club Torino e della Pro Vercelli, anche il 'lenoa Club ha dichiarato fo faitwi cammonati italiani, cosicché VAndrea Doria rimase d'emblée classificata per le semi-finali liguri-piemontesi.

E domenica scorsa si effettuò la prima semifinale tra la suddetta Società ed il Foot-Ball Club Juventus di Torino.

La partita si svolse a Rivarolo Ligure sulla pelouse dello Spinola Foot-Ball Club, dinanzi a scarso pub-blico e disturbata dalla pioggia.

Il match fu poco interessante perchè condotto di-soidinatamente da ambe le parti; certo era lecito attendersi molto di meglio da queste due squadre.

Alle ore 15 05 s'inizia la partita : arbito il signor Enrico Pasteur.

Gli juventini che dànno il calcio d'inizio prendono subito l'offensiva e velocemente scendono verso la porta avversaria, tanto che non è ancora trascorso un minuto che già hanno segnato il primo goal in loro favore.

Si prevede una schiacciante sconfitta per l'Andrea Doria. ma invece questa ben presto si rianima, e con vivace energia sventa ogni ulteriore attacco portato dai torinesi, riuscendo a sua volta a prendere l 'of-fensiva.

Il giuoco oontinua sconclusionato, ed al segnale del riposo il risultato del primo tempo rimane im-mutato.

. Alla ripresa sono i doriani che attaccano. Si nota però una rilassatezza da parte della Juventus, la quale, malgrado la propria difesa abbia ginocato ab-bastanza bene, i suoi forwards invece si mostrarono troppo lenti e pochissimo affiatati fra di loro.

La partita prosegue accanitissima, ed in certi mo-menti brutale, specialmente per parte dell' Andrea Doria, la quale però riesce a segnare prima della fine tre goals, uno segnato dagli stessi juventini per errore ed uno in seguito ad un penalty k ck.

Giunge cosi la fine ; con la vittoria dei genovesi: tre goals ad uno.

Degni di lode : Barberis, Colombo, Ferraci per la Juventus, e Cali, Galletti II, Baglietto dell'Andrea Doria.

Le squadre erano cosi composte: Juventus F.-B. C.\ Durante, Barberis, Mastrella,

Nay, Col mbo, Ferrari, Gibezzi, Goccione, Borei, Bianchi, Baiberis.

Andrea Doria: Pippo, Galletti II, Cali, Galletti I, Leporati, Biglietto, De Marchi, Santamaria, Ansaldo, Sardi, Giordano.

Il < match > di seconda categoria a Vercelli. « Pro Vercelli II » vince « Juventus II », 4-0. La seconda squadra della l'ro VerceVi, rinforzata,

ed è giusto ammetterlo, dai due giuocatori della prima: Bmas<hi e Corna, ha vinto facilmente la se-conda semifinale piemontese del Campionato italiano 2.a categoria. La squadra vercellese, composta di giovanetti, che non superano in media i 17 anni di età, ha saputo imporsi molto bene alla Juventus, che aveva fatto scepdere in campo giuocatori vecchi di fama e dalla costituzione fisica di molto superiore ai loro avversari.

Pare però che i juventini non fossero in una buona giornata, perchè il loro giuoco fu slegato, senza nessun assieme, si che non fu dato vedere da parte loro un attacco ben condotto che potesse mettere in pericolo la porta della Pro Vercelli. Gran calci, pas-saggi inutili e fuori di proposito... Peccato perchè la Juventus possiede una tal schiera di ottimi giuo-cat'>ri che qu-ndo questi riescano a convincersi che il foot ball è un giuoco di squadra, quando riescano a formarsi una condotta di giuoco da seguirsi ognora e sempre, nessuno più potrebbe resistere loro. Invece la mancanza di un buon istruttore che sappia im-porsi e volere, l'instabilità di uomini e di propositi sono sempre stati i difetti capitali di questo Club, cui venne a mancare, in questi ultimi tempi in cui le Società consorelle sono andate sempre più orga-nizzandosi e rafforzandosi, quel posto che avrebbe dovuto assicurarsi.

La partita fu aibitrata dall'ing. Camperio del Milan Club, che nel suo còmpito si mostrò molto ma molto deficiente, si che i gravi incidenti che successero si devono eertamente a lui e alla sua poco oculatezza.

Fin dal principio del match appare subito il con-'

trasto fra il giuoco serrato ed efficace della Pro Ver-celli e quello largo, senza metodo della Juventus; in seguito ad un magnifico traversone di Corna, Jona con un colpo di testa manda la palla nella rete tori-nese. Il primo tempo termina così, senza che nessun altro goal venga segnato dalle due squadre conten-denti. E comincia la seconda ripresa e nel medesimo tempo... le dolenti note.

Infatti, in seguito a un calcio di Ferraro, il por-tiere torinese para e rimanda la palla. L'arbitro, trovandosi in cattiva posizione, crede che la palla sia stata fermata entro la porta e fischia il goal.

La Juventus protesta; tutto il pubblico grida che nou è goal; il presidente della Pio Vercelli stesso, il sottoscritto ed altri ancora assicurano il referee che , ha sbagliato. 'J

Ma l'ing. Camperio mantiene cocciutamente la sua decisione. E la partita ripiglia... Non sono passati 40 secondi che Ferraro segna un altro bellissimo goal.

La Juventus appare demoralizzata e non ginoca più con voglia.

Capitata la palla in mano al portiere juventino, ques'i la getta deliberatamente nella sua porta.

Altro incidente e altra sospensione del giuoco per un buon quarto d'ora. Si discute animatamente ; la Juventus vuol ritirarsi dal campo; il pubblico pro-testa. Mazzonis se ne va da solo.

Finalmente si riprende, ma il giuoco non ha più interesse ; il referee fischia la fine, poco dopo che ai vercellesi il portiere juventino ha dato un quarto ed ultimo goal.

Eccovi i nomi dei componenti le due squadre: Juventus F. C. : Lungo, Aimone I, Hess, Mazzonis,

Aimone III Nizza, Aimone II, Besozzi, Armanno, Mosch n -, Malvano. i)

Pro Vercelli: Sassi, Binaschi. Bossola, Dellarole, Valle, Valtania, Jona, Silvestri, Ferraro, Salvaneschi, Corna

(M. B.).

Poche parole ci basteranno a commentare di questo match il falsato esito dovuto una volta ancora ad un referee poco approfondito nelle norme del suo incarico. Di questo passo quale garanzia avranno più le nostre

V, squadre di misurarsi fra loro, quando per un errore di chi è chiamato a dirigere il match, tutto un lungo

La 2* squadra della Pro Vercelli vincitrice delle eliminatorie piemontesi di Campionato Italiano 2° categoria.

La 11 squadra del Firenze F. C. vincitrice del Campionato Federale toscano. Conti. Dal Bò, Buoncompagni, Cnppedè, Scalvin. Ili, Salvini, Livio, Danesi,

Capra, Rimonti Reschigna.

Page 7: Anno Vili TORINO. 16 maggi 1909o N. 20. . , LA ...

7 LA STAMPA S P O R T I V A .

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e paziente allenamento, tutta una morbosa attesa e speranza di vittoria, cadono all'ultimo momento nel nulla per imperizia dell'arbitro?

Si rinfocola in tal modo l'entusiasmo pel nostro sport ?

La cocciutaggine, amiamo sol chiamarla così, del-l'ing. Camperio, cbe è amico nostro ed apprezzato traner del Mi.lan Club, nell'insistere a ratificare un errore realmente commesso, ci torna nuova ed im-pres donante.

Come ni riesce fatto nuovo e deplorevole quello di un goal-keeper, che, per rappresaglia, con deliberato proposito, butta la palla nella sua rete per facilitare la littoria agli avversari.

Queste sono licenze poetiche che un referee energico prima, ed un capitano di squadra poi non dovrebbero permettere per la dignità della propria squadra e per il rispetto dovuto agli avversari.

Non sarebbe bene che la nostra Federazione comin-ciasse ad occuparsi seriamente di queste gravi irre-golarità che, purtroppo, non una volta sola quest'anno ebbero a manifestarsi ?

La Coppa Lipton. La Coppa Lipton, il magnifico trofeo d'argento

messo in palio quale primo premio nel nostro II Torneo Internazionale di foot-ball, rimase esposta tutta la settimana scorsa in una delle spaziose vetrine della Ditta di articoli sportivi Vigo e <7., con i palloni rappresentati dalla quale — i famosi Tuphine — ven-nero disputati tutti i matches del nostro l i Torneo.

Chi vorrà ancora vederla, dappoiché a giorni verrà fatta proseguire per Auckland, potrà farlo recandosi agli eleganti magazzini Vigo e C., via Cavour angolo via Roma.

Notizie a rancio. Il « F. C. Piemonte. » a Nizza fa match pari con

V « Olympique e di Marsiglia. — Domenica scorsa il nostro F. C. Piemonte fu a Nizza, invitatovi dal Co-mitato dei festeggiamenti sportivi della Có'e d'Azur, a disputare un match con i ' Olympique di Marsiglia, match che sorti esito pari, con 2 graie per parte.

L'Fclaireur, il ben noto politico quotidiano di Nizza, dedica all'incontro franco-italiano una buona colonna di resoconto, accompagnandolo con una grande fotografia della squadra del F. C. Piemonte. Stralciamo alcuni brani dell'interessante relazione."

« Il match che mise alle prese il F. C. Piemonte di Torino e l'Olympique di Marsiglia fu incontestabil-mente uno dei più belli, se non a dirittura il più bello di quanti ne vennero finora disputati nella nostra regione.

« Domandammo un giudizio su quest'incontro al sig. Guillaume de Saint-Cyr, l'impeccabile referee di questo match, ed ecco ciò cbe egli ci rispose :

« L'incontro franco-italiano fu il cozzo di due « scuole: questa fu la sua caratteristica. Da parte « italiana un giuoco tutto di abilità e di sveltezza,

l « da parte francese un giuoco di penetrazione e di i robustezza.

« I giuocatori italiani che noi abbiamo visto oggi « esplicano un giuoco certamente più simile a quello « inglese di quanto non facciano i nostri. Ciò senza « dubbio deriva dal fatto che il giuoco degli itali*ni, « che pur sono pochi anni che si dedicano al foot-i ball association. è più accurato e più riflessivo, forse « per temperamento di razza presso i piemontesi, « eh" non presso i focosi marsigliesi ».

« Fra i giuocatori italiani ci ha particolarmente colpito il giuoco brillante, sicuro e coscienzioso della seconda linea, i cui tre elementi assolsero egregia-mente il còmpito loro, quello cioè di essere il trait-d'un>on fra le linee d'attacco e quelle di difesa.

. Però un suo leggero rilassamento nella ripresa nocque all'attacco dei forwards, che, elementi tntti celeri ma leggeri, furono eertamente ostacolati dal giuoco relativMmente duro e pesante della difesa av-versaria. Condussero soventissimi attacchi, ma man-canza di tenacità e sovrabbondanza di passaggi non permisero loro di affermarsi più brillantemente ancora.

« Il portiere italiano s'è mostrato un gran giuo-catore, calmo, abilissimo e sicuro di sé, fin troppo, che più d'una volta lo vedemmo distante dalla sua porta una ventina di metri » .

Questa relazione che si dilunga ancora in altri particolari, termina dicendo della grande cordialità chè regnò durante il banchetto offerto alla sera dal Comitato dei festeggiamenti a tutti i giuocatori.

La squadra italiana era cosi composta: Faroppa ; Tagliabue-Pernzzi T. ; Maranghi-Capello Berardo E.; Valobra-Peruzzi S.-Berardo F.-Gavinelli-Coppa.

*** A Vicenza s'incontrarono la locale Associazione del Calcio II e l1 Associaz'one Ginnastica I di Padova per il Campionato regionale di III Categoria.

Vinsero i vicentini con 3 a 0. *** A Cagliari ha avnto luogo un match di foot-ball

fra la squadra dell'Istituto tecnico recentemente vin-citrice della Coppa degli studenti ed una squadra della Società Ginnastica Amsicora.

Vinse la prima con 2 goals a zero.

La Maratona dei dilettanti e dei professionisti. L'otto maggio a Londra si è corsa una Mara-

tona fra dilettanti lungo il percorso Windsor-Stanford. La strada, nella seconda parte, è un poco diversa da quella su cui si svolse la Mara-tona olimpica dell'anno scorso; ma la distanza era la stessa, cioè di 26 miglia e 380 metri circa (42 chilometri e 214 metri). Il tempo splendido

Il francese Saint Tvcs, già vincitore del Derby delle Maratone, che trionfò domenica scorsa nella nuova gara di New York.

Ita JVIaratona Siciliana Il programma sportivo delle feste

di maggio è già completato. L'or-ganizzazione del Convegno Ginna-stico procede brillantemente e la Gymkana Ippica si prevede riuscirà interessantissima per la ricchezza dei premi e per il grandissimo nu-mero di brillanti ufficiali che vi prenderà parte.

Ma quello che sarà il clou della riunione sarà la Maratona Siciliana, che servirà di chiusura al pro-gramma.

Anch' essa è dotata di molti e ricchi premi e la sua organizzazione

ha favorito la corsa. I concorrenti, in numero di 78, rappresentavano, si può dire, tutte le na-zioni d'Europa: l'Italia era rappresentata da Er-nesto Caselmi ed Ernesto Miccotti.

La partenza fu data alle 3 precise. Il vincitore della corsa fu un certo Barret. Giunse secondo Lord e terzo Green, tutti e tre inglesi. Il vinci-tore compi prestissimo il percorso, senza mostrare alcun segno di stanchezza. Egli corse con velocità prodigiosa. Il tempo impiegato fu di ore 2,42', 31".

Il 9 maggio a New York si è svolta la Ma-ratona dei professionisti.

La vittoria del piccolo cameriere francese Saint Yves , che arrivò primo nella Maratona internazio-nale vincendo il premio di 25.000 lire, sollevò questa volta minore sorpresa, data la magnifica corsa che il Saint-Yves stesso seppe com-piere nel primo Derby delle Mara-tone fatto in America.

Egli coprì il percorso in 2,44'5"; Dorando Pietri a r r i v ò sesto in 2,58'19".

Fin dal principio, scrive il Cor-riere della Sera, apparve evidente che Saint-Yves avrebbe vinto, poi-ché egli cominciò con un passo ve-locissimo che mantenne miracolo-samente fino alla fine della corsa, distanziando il secondo arrivato per più di un chilometro e m zzo.

Una folla di circa 10.000 spetta-tori applaudiva entusiasticamente.

La corsa fu uno degli spettacoli più emozionanti cbe si siano avuti a New York. Alla partenza i corri-dori si lanciarono ad una grande velocità: però subito Saint-Yves si piazzò primo e per tutto il resto della corsa non perdette mai la sua posizione.

Non mancarono gli incidenti. Già fin dal principio della corsa alcuni corridori c a d d e r o oppressi dalla stanchezza e dovettero essere tra-scinati fuori della pista. Infatti, dei 13 che partirono, ben sei caddero e dovettero ritirarsi.

I medici ebbero molto lavoro da compiere. Un corridore cadde privo di sensi e sfinito proprio davanti alla grande tribuna del pubblico.

Fra il quindicesimo miglio e la fine della corsa Dorando Pietri si portò come un cavallo da corsa im-bizzarrito. Da un momento all'altro, senza che alcuna ragione apparente 10 giustificasse, egli abbandonava la pista correndo fuori; una volta si s,finse fin sotto le tribune ad una distanza di circa 50 metri; altre volte invece si lanciava a corsa si furiosa, che pareva non avesse a compiere che mezzo chilometro; ma poi, dopo un istante, era costretto a riprendere con un passo lentissimo.

Lo Svonberg arrivò secondo in 2, 50' 54" ; arrivato al 22° miglio egli cadde a terra in malo modo battendo con forza il capo contro il suolo. I medici accorsero immediatamente, gli apprestarono le cure del caso e 11 corridore riprese la corsa, finen-dola poi in buone condizioni.

Ecco l'ordine d'arrivo e i premi: Saint-Yves, L. 25 000; Svonberg, 10.000; Crooks, 6000; Simpson. 4000; A p p l e b y , 2500; Dorando Pietri, 1500; Cibot, francese, ultimo arri-vato, lire 1000.

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8 LA STAMPA S P O R T I V A .

affidata al direttore della sezione siciliana dell'A. P. I. dà sicuro affidamento in una ottima riuscita.

La Maratona Siciliana, indetta dalla Sezione di patronato dei Comitato feste di maggio 1909, è Palermo dell'Audax podistico italiano, è aperta a tutti i podisti italiani, ed avrà luogo il,30 corr

La Settimana Ippica Riservandoci di ritornare sull'argomento, pubblicando

nel prossimo numero la seconda puntata mensile dell'ip-pica in Italia del nostro valente critico Hector, diamo oggi la cronaca delle maggiori prove di San Siro e delle C'ascine disputatesi domenica.

Il « Gran Premio del Commercio » ha dato luogo ad una bella corsa. Meno Valse Bleue, che fu accom-pagnata a mano alla partenza, e Brimo che, per essere molto nervoso, usci all'ultimo momento sulla pista, tutti gli altri cavalli hanno partecipato alla efilata di prammatica.

La partenza non fu ugualmente buona per tutti i cavalli : Pointel e Moroldo partivano con notevole ri-tardo, e mentre il primo dimostrava di non seguire l'andatura, il fantino del secondo non credeva, e giu-stamente, di dover richiedere al suo cavallo uno sforzo troppo grande per raggiungere il grup-po, vista la partita perduta.

Brimo si è incaricato d-ll 'anda-tura, ma, poco prima dei can-celli, Jacobs spingeva energica-mente Fidia in testa, e col van-taggio di circa due lunghezze entrava nell' ultima curva. In quel momento Dedalo faceva il suo sforzo e in volate impressio-nanti si portava all'altezza del puledro del sig. Tesio. Appena entrati in dirittura i due cavalli erano alla frusta: ma mentre Dedalo non rispondeva agli ener-gici appelli di Bartlett, Fidia, sollecitato da Jacobs, manteneva la testa, e dopo una lotta breve ma emozionante già a cento me-tri dal traguardo aveva corsa vinta.

Valse Bleue. mantenutasi per tutto il percorso nel gruppo di testa, occupava all'arrivo il terzo posto, riuscendo a difendersi da un buon attacco di Kleber, ve-nuto in fine molto forte ad occu-pare il quarto posto, assai vicino alla puledra del sig. Chantre.

La vittoria dei colori del sig. Tesio è stata salutata da vivis-simi applausi, e il proprietario, che riconduceva nel pesoge il suo cavallo, riceveva le più unanimi e calorose congratulazioni. Tutti constatavano con piacere, oltre la bella corca del tre anni, la fine di quella guigne che perse-guitò per il passato il sig. Tesio e che sembra finalmente finita. Primissimo fra i nostri alleva-tori, il proprietario di Fidia, no-nostante le avverse vicende della sua vita sul turf, con una co-stanza ammirevole ha continuato ad allevare, ed ora raccoglie i ben meritati allori.

Cassola, rimonta l'avversario per batterlo di una tea'a sul traguardo.

Tutti i rimasti iscritti nel « Premio Duca d'Aosta » si sono allineati davanti allo st arter per partire a lenta andatura con Onorio e Merrimac in testa. Dopo il primo ostacolo Sainte Fiorentine assume il comando seguita da Lucina 11, Merrimac, Onorio e Chinchilla II, assai raggruppati. Il lotto, superando tutti gli osta-coli, si mantiene riunito fino alla riviera; dopo, l'an-datura si accentua e Merrimac ed Onorio si distaccano lottando per il primo posto, gli altri essendo battuti.

L'ultima siepe viene saltata contemporaneamente dai due leaders, ma nel piano il derby-winner del 1905 prende facilmente la meglio. Tjucina occupa il terzo posto.

Lo Sportsman.

Il Campo Internazionale a Milano. Con l'internazionale Handicap « Premio Faenza »,

per il solo intervento dei soggetti indigeni diventato nazionale, di giovedì 22 aprile, vinto da Otello IIin 1,27", si è chiusa all'Ipp 'dromo di Tnrro la prima serie delle riunioni con tanta alacrità e munificenza organizzate dalla attiva società del Trotter. Quest'anno l'essere emigrati Ouward Silver e Wainscott, Orattan Bella lontano dalla pista perche obbligato per qualche tempo agli ozi ben più giocondi dello stud, Argonaut alla

La riunione fiorentina si è chiusa domenica, 9 maggio, con un buon eBito finanziario, per quanto dann-ggia 'a dalla sta-gione contraria nelle due ultime giorne te.

Nel « Premio della Certosa » l'andatura viene fatta da Pa-lermo con ai fianchi TsèTsè e Moccassin dietro di varie lun-ghezze. Dal lato opposto alle tribune i tre cavalli si raggrup-pano, ed è solo prima dell'ultima dirittura che il treno si accen-tua ; Moccassin, lento a mettersi in azione, malgrado gli Bforzi del suo cavaliere, viene quindi preso di velocità e deve conten-tarsi del secondo posto, fra Pa-lermo e Tsè-Tsè.

Nuovamente tre partenti si pre-sentano nel « Premio dell'India-n o » , dove i favori del pubblico, dapprima rivolti a Korshul, por-tano infine Palombella al primo posto della quota. Ed è la pu-ledra d e l l a Scuderia Torinese che al segnale si slancia allo steccato, subito inseguita dal figlio di Melanion. Alla curva i due cavalli sono alla medesima altezza, e nella lotta finale è il castrone che sembra aver la me-glio, ma negli ultimi cento me-tri Palombella, rispondendo con coraggio a l l e sollecitazioni di

Le corse di Firenze, — 1. Mezzimac e Golden Miscief nel peso. — 2. Il pubblico nel pesage. — 3. Excelsior (razza Oerbido), vincitore del Premio delle Cascine.

(Fot. G. Sandyford - Firenze).

Il cavallo francese Kaiser di LuliVeud, vincitore del premio « Fantocchi ».

(Fot. A. Foli - Milano).

monta a Trieste, alcune delle più importanti scuderie furono spinte a fare degli acquisti internazionali, acquisti che se in parte non corrisposero alla aspet-tativa generale, agli sforzi coraggiosi degli acquirenti, pure ci fecero vedere campi bastantemente numerosi e prove assai disputate, anche se il cronometro e qualche andatura lasciarono molto a desiderare.

L'acquisto più fortunato della stagione è finora quello di Jockey, un soggetto francese da Azur e Amazon», che è in proprietà dell'intelligente ed appas-sionato trottolilo signor F. Brunati, ben noto per la importante scuderia che aveva qualche tempo fa e che contò anche un Bismark,

Jockey, un grigio potente, dalle forme non tanto distinte, pure con notevoli punti di forza, ha quale sua precipua qualità la grande velocità. Se finora in corsa non dette prova di tutte le sue risorse, perchè uno sforzo maggiore non gli fu richiesto, in trials pri-vati, ai quali non il solo giornalista ebbe campo di assi-stere, ma tutto il pubblico di intelligenti che frequenta il trotter di Milano, fece vedere luminosamente di , potere comodamente fare il percorso di 1609 m. in 2,10 1|4, coprendo il primo giro in 1,03 4|5. Per quanto la camminata di Jockey non sia delle p ;ù perfette, però non al punto ria essere squalificata, io credo che in un incontro Silico, Jockey, Alien, Winter, Orattan Bella alla pari, il soggetto nato nella nazione sorella non abbia da giuocare una parte secondaria e sia molto ma molto difficile pronosticarne il vincitore. Jockey al suo debutto, il 18 marzo, fece un boccone dei suoi avversari nel » Premio Pisa », che riportò nelle due prove in 2,18, corsa che ripetè facile a tre giorni di distanza, nel campionato ove dominò da un capo all'altro del percorso, condotto dall'ottimo Gallo, trottando in un terreno pesantissimo in 2,21'". Nel-l 'c Handicap Italia », ove giustamente era meBso dal mago degli handicaps in Italia, che è quella cara ed onesta persona di Pasqualino Valvassura, ohe non occorre presentare, perchè tutti sanno tanto valente, sia nel delicato e difficile còmpito affidatogli dalla IT. I. I., sia nell'organizzare sapientemente una del le ' più importanti riunioni trottistiche d'Europa, quella di Faenza; Jockey a 1689 m., il massimo abbuono, compi una splendida performance nella prime prova, validamente portato dal suo proprietario sig. Brunati, giungendo ad un solo quinto di secondo dalla vinci-trice Princess Xenia, trottando in 1,25 al km., e do-vendo fare tutto il percorso al largo per passare i dodici concorrenti alla grossa allocazione, che parti-vano tutti innanzi a lui.

Nella seconda prova, la perdita di un ferro, appena data la partenza, gli impedì di figurare come certa-mente avrebbe potuto.

Princess Xenia nell'unica esibizione nella riunione ha riportato, abilmente condotta da Frullini, e magi-stralmente trenata da Mauro, 1' « Handicap Italia » di L. 10.000, ripetendo a 1639 metri la ottima perfor-mance dell'annata precedente nel medesimo premio. Trottò la distanza in 1,24'" al km. dopo avere soste-nuto con coraggio e serietà una estenuante lotta coi suoi potenti avversari.

Alton del signor Sesana ha degnamente in questo principio di stagione difeso i colori della scuderia, e rimpiazzato il posto di Orattan Belle. Il sauro, sempre condotto dall 'ottimo Barbetta, dopo la facile vittoria di Verona, si piazzi va quarto e terzo nel Campionato del 21 marzo, il 25 a 1619 metri vinceva là prima prova dell'» Handicap Roma », mentre il 28 riportava in 2.13'" il « Premio Tnrro » a 1619 metri. Il 4 aprile prendeva la seconda moneta dell' «Handicap Loreto» , mentre in progresso di forma il 18 aprile dopo un breve riposo riportava a 1729 metri 1' « Handicap Torino ». battendo Betty Bronk Antpasser, e trottando la distanza sul piede di 1,25 al km.

Alton, assai calmatosi da quel nervoso che lo met-teva sempre in condizioni d'assoluta inferiorità sugli avversari in partenza, ha dimostrato di saper correre, veloce e abbastanza corretto ; a lui è riserbata una buona annata.

Virginia lag, del cav. Rossi, ha preso, dopo le esi-bizioni abbastanza buone di Verona, la seconda mo- ' neta del « Premio Tnrro » trottando in 2,18", del Cam-pionato ove giungeva terza nella prima prova, seconda

F / q B B R I C P \ P N ^ U M / q T I C I

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9 LA STAMPA S P O R T I V A .

Il pubblico nel pesage di San Siro durante il Gran Premio del Commercio. (Fot. A. Foli Milano).

nella seconda in 2,22'", e dell' « Handicap Tnrro » ove trottava in 2,18' la prima prova partendo a 1629 m. Neil '« Handicap Italia» condotta da Gerini a 1634 metri giungeva prima nella seconda prova battendo per una incollatura Princess Xenia, ma la sua anda-tura non era ritenuta valida dalla Giuria, perciò ve-niva sqnalifieata.

Betty Brook, 2,09 3j4, è l'acquisto fatto a Vienna dai signori Barbetta e Bi anchini. Essa è sorella per parte di padre di Emma Brook 2.09 3(4. che fu in proprietà del signor Lamina, e di Lady Bell Brook 2,10. Trot-tatrice perfetta sotto ogni riguardo, dal modello ben riuscito, distinto, simpatico, con notevoli spunti di velocità, essa non tarderà molto tempo a ripetere in Italia le belle corse che la fecero inscrivere nel libro d'oro dei trottatori d'oltre Oceano. Appena giunta dal-l'America a Vienna, da Vienna a Modena, da Modena a Milano, era impossibile che la cavalla si comportasse meglio di quanto ha dimostrato, in quasi tutti i premi in cui è partita, è sempreriuscita a portare via qualche buona moneta, cosi nel Campionato ove giunse quarta e quinta : nei Premi « Roma », « Turro », « Loreto », « Sempione », « Torino » ove si aggiudicò in ordine la quarta, seconda, terza, quarta, seconda moneta, fornendo il miglior tempo di 2,18', E' doveroso ralle-grarci col signor Branehini, comproprietario, che bene affiatatosi con la cavalla, ha saputo con rara perizia portarla sempre ottimamente all'arrivo: di cuore gli auguriamo ben maggiori vittorie.

Astruc, il secondo arrivato nel «Grand Prix di Nizza» di 10,000 lire, vincitore del « Grand Prix du Milan », condotto da Gallo, ove batteva nettamente Custer, Vent d' Ouest, Casier Mignon, Obida. Topsy Medium, nella giornata istessa in cui il buon Giovanni vinceva la corsa delle pariglie conducendo Barzoches e Bluette; passato in proprietà del signor Legati, ha vinto a Verona l'handicap della seconda giornata condotto da E. Tamberi ; a Milano sotto la guida di Alberto Pirovano compiva una ottima performance nel « Premio Padova» il 9 marzo, che riportava dopo quattro prove, sempre con primi arrivi di cui soltanto il primo e l'ultimo erano ritenuti validi dalla Giurìa. 11 21 marzo giungeva assai bene, secondo nella prima prova del Campionato in 2 22, aggiudicandosi la terza moneta di quella grossa allocazione. Dopo non è più comparso in pista; speriamo di rivederlo presto, chè non gli mancherà il modo di guadagnarsi lautamente la biada e di recare meritate Buddisfazioni al signor Legati, invero fort nato alle prime armi con soggetti quali Mimosa e Astruc.

Autpasser, un magnifico baio oscuro, dal modello importantissimo, dall'andatura perfetta, con grandi movenze, stupendo trottatore, è l'acquisto internazio-nale fatto a Vienna dal marchese Leopoldo di Bagno e dal signor Angelo Cicognani. Autpasser è certa-mente uno dei migliori soggetti che abbia dato l'al-levamento austroungarico: innumerevoli sono state le sue vittorie in Austria specialmente su lunga di-stanza: ha un record di 1,26 al km.; due giorni prima di passare in Italia, vinse splendidamente il « Kennen Handicap», ove ricevendo 40 m. sapeva validamente resistere ad un forte attacco di Icon 2,09, la vinci trio," del Campionato di Baden 1908.

Giunto in Italia dopo un insignificante debutto nel «Premio Turro», il 1° aprile vinceva in modo impres-sionante la prima prova del «Premio Pisa», assai bene condotto dal suo comproprietario A. Cicognani ; il 4 aprile vinceva nettamente m 2.23 l'handicap a resa distanza «Loreto» , ed il 18 aprile prendeva a 1689 m. la terza moneta dell' handic p « T o r i n o » , mancando un po' all'arrivo. E' giusto riconoscere che questo trottatore è, a differenza dei suoi competitori, in forma fino dai primi giorni di gennaio, avendo

dovuto disputare i suoi ingaggi alle prime riunion di Vienna; quindi se si è riscontrato in lui nell'ul tima parte della riunione di Milano un sensibile de cadimento di forma, ciò non è avvenuto senza ragione

Southa è la giovanissima rappresentante della ca sacca nera dei fratelli Giorgi nei campi internazio nali di Milano. Migliore principio ad una carriera che certo sarà luminosissima, non poteva augurarsi a questa splendida quattro anni, che veramente fa onore al bravo Adolfo Giorgi : difatti al suo debutto Southa ha riportato in 2,21, velocità considerevole in paragone a quella dei suoi competitori, il « Premio Pisa », battendo Autpasser, Ach lles II, ecc. ; il 4aprile prendeva la quarta moneta del « Premio Loreto », e il 12 nell'« Handicap Italia» a 1619 m. forniva una corsa regolari ssima giungendo terza in ambe le prove, trattando sul piede di 2,18 e mostrando un grande progresso di forma.

Nelly Orattan, 2,10 3/4, è l'acquisto fatto a Berlino dal signor Teodosio Bellini ; soggetto di alta classe che anche alla prova di vendita trottò i due lieats

in 2,11, non ha ancora dimostrato in Italia, forse anche per la difficoltà di acclimatizzazione e della gmda, la potenzialità dei su i mezzi Da Ini molto più ò giusto aspettare; augurii di vittorie al suo co-raggioso proprietario, ed al modesto ma pure ottimo tyainer dryver Cesare Montalti.

Il 25 marzo Nelly Orattan riportava il « Premio Roma» in 2 21; il 28 prendeva la quarta moneta del « Premio Turro » in 2,20.

Darling Girl, 2 13, passata in proprietà dei signori Tamberi e Gargiulo, ha vinto l'8 aprile il « Premio Pistoia » in 2,18, ed a sette giorni di distanza il « Premio Sempione » in 2,17"' con eguale facilità. Di cuore auguro al bravo Egisto una buona annata con questa ottima eavalla, chè la sua deveine merita giu-stamente nna fine, specie nel campo internazionale.

Achillee II si è dimostrato un utilissimo servitore della scuderia Barbetta, riuscendo spessissimo anche con soggetti di gran lunga a lui superiori a portare via qualche buona moneta.

Notevole la sua ultima esibizione nell'« Handicap Sempi< ne », ove vinceva la prima prova in 2,17 4[5, partendo a 1629 metri.

Precedentemente aveva preso, sotto la guida di Pic-cinini, la quarta moneta del « Premio Padova »; sotto quella di B rhetta, la seconda del « Prettio Gorla », la terza del « Pisa », la seconda del « Pistoia ».

* * Altri tre soggetti americani importati quest Qnno,

di cui due non ancora comparv-ro in corse pubbliche, ma che presto scenderanno nell'agone, completano il campo internazionale.

Essi sono Mervelletta, 2,09 1x4, record conseguito nel novembre 1908 a Readville (America), importata dai signori, marchese Leopoldo di Bagno e Angelo Cico-gnani; Vanila. 2,15 Ij4, che comparve solo al Cam-pionato di Milano, senza piazzarsi, importata dai fratelli Giorgi, e Zalem, 2,13 1|2, importata dagli stessi.

Mervelletta è una distintissima trottatrice, con no-tevoli punti di forza, dalle linee un tantino allungate, dall'azione facile e radente, dallo scatto rapido e potente.

Vanila s'impone subito all'ammirazione dell'appas-sionato; ha il mantello grigio tendente al bianco, un modello piacentissimo in tutto l'insieme; garretti ben piazzati, distinzione Buprema : osservandola nelle linee eleganti, si nota subito che nei punti di forza non fanno difetto le masse muscolari. Vanila ha una bella azione : i suoi proprietari non a torto ripongono in lei grande fiducia.

Non ebbi ancora il piacere di vedere Zalem, che mi si dice ottimo soggetto, baia, dai grandi garretti bassi e larghi, con una silhouette prettamente ameri-cana e delle più seducenti.

Ne voglio dimenticare gli eroi del passato, cioè Kirkvood, che infruttuosamente si provò a Milano, non però nelle condizioni di quando era l'imbatti-bile; e B. B. P.. la cui morte avvenuta due setti-mane fa ha lasciato un vuoto nell'allevamento nazio-nale non facilmente rimpiazzabile.

Cesena, maggio 1909. Wainscott.

Fidia (Jacobs) di F. Tesio, vincitrice del Gran Premio del Commercio disputatosi a San Siro il 9 maggio. (Fot. A. Foli. - Milano),

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10 LA STAMPA S P O R T I V A .

La caduta di Calderara I commenti del " Signor Qualungue „

Calderara è caduto. E' bastato forse solo un momento di disattenzione nel manovrar le leve per capovolgere l'agile apparecchio, per abbatterlo a terra, violentemente. La fragile macchina, che librava il suo volo superba, s'è schiacciata nel-

l'urto colla terra spezzandosi le arterie e le ali. Lo scolaro che aveva imparato troppo presto, come diceva Wilbur Wrigbt, vittima d'un momento d'incoscienza temeraria, giaceva sotto i rottami della sua macchina, ferito, ma salvo. Nell'uccidersi l'aeroplano aveva rispettato l'uomo: si era acca-sciato cosi, come un uccello enorme, minato da un orribile male, ignoto a tutti e a sè stesso, e le sue ali avevano formato un involucro di difesa all'aviatore, quasi una madre che salvasse il suo

piccolo. Quando Calderara rinvenne, la sua prima mossa fu un sorriso, la prima parola non fu per sè, ma per la macchina, per quella macchina che egli aveva dominato così presto e così meraviglio-samente, e che aveva sognato spaziare sovrana pei cieli d'Italia. Poi volle esser trasportato vicino ai rottami dell'aeroplano e la sua automobile passò per 1 ''hangar dove un cumulo aggrovigliato di legni e di tele gli spiegò l'orribile disastro.

« Ritornerò a volare », disse il tenente a

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Gli ultimi voli del tenente Calderara sui.'

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11 LA STAMPA S P O R T I V A .

quell i che l'interrogavano cogli occhi più che colle parole, ansiosi per la stia vita e pel suo dolore. « Ritornerò a volare » ripetè ancora, e sorrise stanco.

* * *

Per tutta l'Italia, quella mattina, fu un brivido di spavento, poi i commenti più varii e più strani si azzardarono incrociandosi bizzarramente...

« Eh... lo si doveva prevedere ! Diamine... vo-

lare così sicnri, dopo poche lezioni... Lo scolaro che aveva imparato tanto presto! Presto e male... Era facile capirlo che doveva finir così ».

E' evidente : Un aeroplano, come tutte le cose umane, deve o presto o tardi, o bene o male, finire in terra, su per giù così. E il ragionamento del pubblico, come il brivido di spavento, è logico. Chi non osa, più teme per gli altri, e tutti ragio-nano assai facilmente quando non sanno.

La causa del disastro è ignota: il signor qua-

lunque può dir la sua opinione dunque, e forge forse può anche colpire nel giusto...

Tutti o quasi tutti i signori qualunque sono d'accordo in un'idea sola: che è sciocco per non dir di peggio, il voler ritentare la prova.

Ed ecco perchè, mai nessun signor qualunque è riuscito a diventar grande.

Il segreto di qnei che riuscirono non è nel ten tare, ma nel ritentare.

Calderara ritornerà alla prova, più fermo, più

optano Wright al campo di Centocelle.

l'aquilone bianco, l'uccello meccanico, ultimo portato della civiltà e della scienza umana.

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12 LA STAMPA S P O R T I V A .

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LA STAMPA SPORTIVA 13

sicuro e vincerà. Glielo auguriamo, poiché abbiam fede in lui.

I signori qualunque han sempre ragionato, da cbe mondo è mondo, sulla stessa maniera, e han sempre sragionato.

Quando nasceva la bicicletta, ne ostacolarono l'ascesa trionfale; gridarono la rivoluzione, quando l'automobile passò simbolo ed emblema dell'èra nostra, attraverso l'umanità stupita ; e bestem-miano adesso i primi insuccessi d'una scienza che giovane ancora fa tremare il mondo.

I signori qualunque avevan fede, e una fede cieca, nell'aeroplano Wrigbr, nutrivano un'ammi-razione sconfinata per Calderara prima della sua caduta: ora cbe la macchina s'è infranta e cbe Calderara è ferito, la loro fede oscilla e piega... per tornar a rialzarsi forse di qui qualche mese, per riabbassarsi ancora, sempre...

Gente felice, questa... L'ha detto anche Gesù Cristo. Anzi, se non l'avesse detto lui, bisogne-rebbe oggi inventar quel proverbio che li fa an-dare in Paradiso.

Ne ho conosciuto nno ieri a Milano di questi signori qualunque. Quello, ve l'assicuro, andrà in Paradiso in vettura... secondo il motto cristiano. Non lo mando in automobile, per delicatezza: è contrario all'automobilismo. Me l'ha detto in un breve colloquio al Biffi, ricordandomi il paragone antico.

— Vede, caro signore — aveva concluso — quel Calderara là mi dà l'idea d'essere come Icaro, sa, quel della storia. — E rideva argutamente. — Già, come Icaro. Son cascati tutti due. E perchè? Lo sa? Ben, ghel disi mi: sono matti tutti due!. . .

— No — gli avevo risposto io. — Sono tre i matti !

Mi guardò stupito, cercando di capire. — E... e... chi l'è il terzo ? — bofonchiò. — Diamine !... E Yilbur Wright.. . dove me lo

mette ? Diede in una risata assentendo col testone rosso

e pagò anche il mio Bitter-Campari. L'ho detto e lo ripeto: questo mio buon amico,

troppo buono, è anche lui tra i signori qualunque... ed è felice. Solo un'altra cosa gli dà noia, e mi ha pregato di parlarne su qualche giornale. Il mio amico, e forse molto altri, non possono capire come

Il tenente Calderara.

mai il tenente Calderara potrà insegnare a volare al tenente Savoia dal momento cbe è caduto... Mistero !

E il perchè, uno dei tanti perchè, mi permetto di dirlo io: sta nel fatto, cioè, cbe tanto Calderara quanto Savoia non sono due signori qualunque...

D'accordo: non andranno in Paradiso, ma forse si accontentano di volare pel cielo, anche se ò così poco gentile verso i primi uomini che lo sfidano.

» • Il Wright di Roma deve risorgere, deve innal-

zarsi ancora a volo alto, sovrano. Calderara ferito ha promesso sorridendo che ritenterà la prova.

Appena guarito il valoroso tenente salirà al suo posto e guiderà, sorridendo ancora.

E Calderara, al quale auguro di cuore di poter presto trionfare, riuscirà, perchè in lui v'è una dote sola forte e gigante. Quella che manca ai signori qualunque: una fede cbe non crolla al primo insuccesso, ma cbe si rafforza tenacemente. La fede che conduce alla vittoria o al sacrificio. Due sensazioni troppo violente pei signori qua-lunque: non vi resisterebbero. Sperino soltanto, Bperino sempre, e attendano, chè la pazienza è ancora una loro grande dote.

Gli altri, tenteranno ancora, e sempre, perchè la differenza è minima; in questi casi la sola spe-ranza è dei deboli, la fede è dei forti.

Nino Salvaneschi.

U n d i s p a c c i o d i W r i g h t a l t e n e n t e C a l d e r a r a Wright , mentre a Liverpool si imbarcava per l 'Ame-

rica, informato dell 'accidente, inviava nn telegramma al tenente Calderara. Il dispaccio è concepito in termini affettuosissimi. Egli è addolorato per quanto è accaduto ; dichiara di essere sicuro che l 'accidente non potrà certamente attribuirsi ad imperizia del Calderara. Le condizioni di salute di quest' ultimo continuano progressivamente a migliorare e tra po-chissimi giorni il bravo ufficiale sarà completamente ristabilito. Continuano intanto le polemiche tra i tecnici intorno alle cause dell 'accidente toccato al Calderora, accidente ohe molti non vogl iono ammet-tere accaduto in seguito a malore dell 'aviatore. In-fatti si nota come l 'acc ident- di Centocelle sia avve-nuto quasi nelle st-sse condizioni nelle quali si svolse, poche settimane addie ro, il noto accidente a Tissan-dier, l 'altro allievo di Wr ight a Pau, che conduceva pure un aereoplano dopo W r i g h t . 8i tratterebbe in buona sostanza di precisare se l ' incidente non sia av-venuto. nell 'uno e nell 'altro caso, per un difetto nel-l 'aereoplano W r i g h t , che, come è noto, ha equilibrio instabile ed una manovra abbastanza delicata e com-plicata nel virage. Qualcuno, sempre escludendo il malore da cui sarebbe stato colpito improvvisamente il Calderara, tende a credere, in base pure a qualche testimonianza, che l 'aereoplano montato dal Calde-rara, al momento del vo lo , che poteva avere tragiche conseguenze, non fosse in condizioni di perfetta soli-dità, specie nelle corde che servono alle manovre del timone di profondità.

Le gare podistiche della settimana La marcia degli studenti soci della Corda Fratres

da Roma a Veuezia è terminata. I marciatori verniero accolti festosamente dai colleghi della laguna e dai soci della Bucintoro e Querini.

*** Alle Cascine di Firenze hanno avuto luogo le corse indette dalla Società Itala di cui ecco i risultati.

1« Corsa di velocità (m. 400): 1° Pagani, della So-cietà Ginnastici di Roma — 2" Demi dell' O. S.

2« Corsa nazionale « 27 aprile » di 10 km.: Arri-vano 1° Cappellini Ezio della Liberta« di Pistoia — 2° Becattini Guglielmo dell 'Baia.

*** Organizzata dalla locale Associazione Sportiva Fanfulla, ebbe luogo la gara podistica nazionale del Doppio giro di Lodi, che si correva per la terza volta, e che l 'anno scorso fa vinta da Dorando Pietri.

Partenza e arrivo allo stadio dell'Associavi' ne Spor-tiva Fanfulla; percorso m. 8500: iscritti 109, fra cui Luoghi dello Sport Ped stre di Genova. Giovanoli della Agamennone di Milano, Zanti della Post Resurgo Li-berlas d' Milano, Fava Aduo della Virtus di Bologna.

Alla partenza Zanti e Giovanoli prendono la testa, ma Lunghi li sorpassa, sicché alla fine del primo giro arriva primo, seguito a breve distanza da Zanti e Giovanoli .

Al traguardo arrivano: 1° Lunghi in 26' 28"; 2° Gio-vanoli in 27' 22"; 8° Zanti in 27' 34"; 4° Fava ; 5° Gan-dolfi dello Sport Club Italia di Milano • 6° Om< dei della Ginnastica e Scherma di Novara ; 7° Orlandi dello Sport Club di Bergamo ; 8» Blasi di GaUarate; 9" Del-l 'Era; 10° Tedeschi. Altri 72 arrivano nel tempo mas-simo di 40 minuti .

*** A d iniziativa del Circolo Sportivo di Forl i si sono svolte oggi interessanti corse podistiche, nono-stante il tempo piovigginoso.

Nella corsa di 5 km. sono g iunt i : 1° Lupi di Fer-rara in minuti 18'10"; 2° Strocchi di Bagnacavallo in

Nel mondo commerciale sportivo *** A Torino, il signor Ernesto G. Golzio si è sciolto

dalla ditta Bianco, Golzio e Borgo ed ha aperto per proprio conto un elegante negozio di vendita in via Carlo Alberto. 22 Profondo conoscitore dell 'arti-colo ed ott imo amministratore, benché sciolto dalla sullodata Ditta, n'e rimasto il concessionario esclusivo per la vendita delle biciclette B. G. B. Non appena tale notizia fu conosciuta nel campo ciclistico, una importante Casa di Milano, la nota ditta Vittorio Rossi, gli conferiva la sua rappresentanza per Tor ino e Piemonte. Al signor Golzio gli augurii di ottimi affari come si merita.

CORRISPONDENZA

18'2fi"; 3° Carmelìni di Ravenna in 18M4"; 4° Girotti di Bologna in 19'4".

Nella corsa di mezzofondo, su metri 100, sono arri-vati : 1» Stancari di Bologna in 55"; 2° Silvani di Faenza in 58"; 3° Errani di Faenza in 66".

*** Le gare di domenica ad Asti hanno segnato un nuovo trionfo per V Audace di Torino.

Gara di velocità podismo, m 400. — Arr ivano : 1° Cartesegna M., del <\ S. Audace di Torino ;

2° Baccolla R.. del C. S. Audace di T o r i n o ; 3° Ni-cola M , del C S. Audace di T o r i n o ; 4° Arri Dante, della Società Fu gor di Ast i ; 5° Campi E., del C. S. Audace di Torino.

Criterium di resistenza, chilometri 10. — Questa corsa aveva ottenuto trenta iscrizioni. Arrivarono :

1° Giordano Marco, del C. S. Audace di Torino ; 2" Cattro Giu-seppe, del C. S Audace di Torino ; 8° T rollio L . , della Società Fulgor di Asti ; 4° Riva rolo P., del C. S. Audace di To-rino ; 5° Bergamasco I 6" Acuti s.

Gara di mezzofondo, m. 1000. — Dodici par-tenti. Arr ivano :

1" Cartesegna Mas-simo, del C. S. Audace di Torino ; 2° Avenatti O., del Juventus Sport di Cornegliano Ligure ; 3° R i -varolo ; 4 Baeculla ; 5° Rambaldi .

Venezia, Zanetti . — Troppo scura la fotografia per poterne fare la riproduzione.

Milano, Ausonia. — Quanto prima. Livorno, G. Campi e G. Bacherini. — Eccovi accon-

tentati. Catania, Fiorentino De Francisci. — Già provvisti . Firenze, Fortini . — La fotografia dei podisti è troppo

piccola. Firenze, Sandyford. — Grazie a lei e al signor Sal-

vagnoni per ogni invio. Cagliari, Paglietti. — Facciamo cenno a pagine 6 7.

Ci mandi fotografie del g iuoco e dei giuocatori. Queste ci interessano.

San Paulo (Brasile), A . Grazzini. — Attendiamo le promesse fotografie.

Th'ene, A . Cadore. — Si ricordi che a noi occorrono le fotografie.

Porto Maurizio, Provinciali . — Per i programmi non abbiamo spazio. Comunque questa volta vi favoriamo,

Le corse podistiche a Firenze. N. 2. Cappellini Ezio, 1° arrivato córsa 10 Km.

N. 3. Becattini, 2° arrivato. (Fot. Salvagnoni).

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15 LA STAMPA S P O R T I V A .

Un curioso concorso di... udito motoristico

Tatti, o quasi tatti noi abbiamo dedicato gran parte delle ore di libertà e di ricreazione della nostra prima adolescenza alla lettura delle mera-vigliose avventure di viaggio, narrate con stile facile e drammaticità copiosa, da quei maghi di tale genere di letteratura spicciola che sono: Jules Verne, Emilio Salgari, Ugo Mioni.

E tutti, o quasi tutti noi ricorderemo come nelle avventure svolgentesi nelle sconfinate pampas del nord d'America ricorra frequente questo partico-lare : che cacciatori e cavalieri attraversanti quelle sconfinate praterie, quando vogliono assicurarsi se un drappello nemicood una inandra di bisonti sta per avvicinarsi, e scorgerla non possono ad occhio nudo perchè troppo lungi ancora e nep-pure col canocchiale perchè la visuale è interrotta da qualche ostacolo, scendono dalle giumente, si piegano al suolo e pongono l'orecchio a contatto della terra.

Con un po' di allenamento il senso dell'udito si sviluppa difatti in modo tale da poter distin guere, benché a distanza di parecchi chilometri, lo scalpiccio delle cavalcature che si approssimano.

Le pellirosse vantano anzi in questa finezza d'orecchio una specialità assoluta, tanto cbe si narra come un capo-tribù possedesse udito così fine da sentir l'erba a crescere stando piegato a terra nel silenzio alto di una notte tranquilla.

Questo fatto potrebbe anche far credere in una maggior perfezione, o per lo meno in una minore degenerazione degli organi sensitivi presso i popoli più a ritroso della civiltà, presso le tribù pres-soché ancora selvaggie e viventi come allo stato primitivo, sulle nostre degeneri delle virtù pri-mitive.

Ma invece pare non sia così. Pare invece che anche nei nostri paesi, che figurano all'avanguardia della civiltà e del progresso, il fenomeno di certi sensi sviluppatissimi si verifichi pure ed in più di un individuo, di esperimentata potenzialità d'un certo senso: come, per esempio, potrebbe essere quello dell'udito. A Parigi, difatti, non è molto, venne bandito uno strano concorso per trionfare nel quale, se anche un grande coeffi-ciente veniva ad essere l'abitudine dell'orecchio ad un certo determinato rumore, pure la finezza dell'udito aveva precipua parte in quanto che si trattava di distinguere e classificare rumori dispa-rati di durata e di diapason, susseguentisi ad una certa distanza dalla località ove il concorrente si trovava.

In termini più precisi, il concorso in parola con-sisteva nel riconoscere dal rumore e dal ritmo una serie di motori da automobile a scappamento libero, messi in moto in luogo nascosto alla vista del concorrente.

La prova riuscì interessante, ed è una buona curiosità.

Se, difatti, è relativamente facile riconoscere presso a poco la potenzialità d'un automobile, con

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un'occhiata allo chàssis ed alle linee generali della macchina, è assai più arduo tentativo invece quello di conoscerne il numero degli HP, ad orecchio, dal semplice rumore prodotto dal motore. A ciò sono riusciti brillantemente dei meccanici esperti, e dall'orecchio, diremo così... musicale ! In questo concorso si rivelarono dei veri specialisti del ge-nere, i quali difficilmente sbagliarono nelle loro risposte.

Vincitore fu un giovane meccanico di 19 anni, certo M. Gros, che riconobbe otto motori su do-dici, malgrado i tranelli tesi dalla Giurìa alla perspicacità dei concorrenti.

Al giovane Gros furono fatti udire nel loro turbinoso scoppiettìo, motori di potenti macchine da corsa, motori di semplici vetturette da pas-seggio, motori infine di vecchie macchine, di stampo antico/ Ed egli differenziò benissimo le 6 cilindri dalle 4, le due dalle monocilindriche, e tutto ciò ad orecchio, grazie ad un udito mol to

Una prova originale: Il concorso dell'udito. — Nel centro, il giovane meccanico Croi, vincitore del concorso.

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16 LA STAMPA S P O R T I V A .

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F CORTESE su SPA, 6 cilindri, 90 mim di alesaggio, ore 3 20 40" 5° DESETA su ITALA, 4 cilindri, 130 mira. di alesaggio, ore 3 21' 56"

Record del Miglio a Modena (9 Maggio 1909) GEROLAMO RADICE su L A N C I A , 90 mini di alesaggio, arriva splendidamente PBIMO

della 3a Categoria e battendo il miglior tempo della 5* Categoria di HO mini di alesaggio.

LANCIA & C°. - FABBRICA DI AUTOMOBILI - Torino - V i a O r m e a , 8 9 - 9 1

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LA STAMPA SPORTIVA 17

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Il record del miglio a Modena. Nelle tribune. (Fot. marchese G. Ranzoni - Modena).

finemente sviluppato, e ad una pratica di motori clie può essere solo di chi vive per parecchi anni e per ia maggior parte della giornata in una grande officina motoristica. 11 reporter.

Jl w o r d mondiale della Velocità ba t tu to da una macchina i t a l i ana

Risultato migliore non poteva sortire la riunione automobilistica Hi Modena.

Leonino Da Zara ha battuto dunque il record del miglio. Questa constatazione è il miglior successo per la riunione di Modena, che ormai ha una ragione sicura per mantenersi iscritta nel calendario delle mani fi-stazioni automobilistiche.

Da Zara batte splendidamente il record di Dourdan — grosse vetture — che resisteva sin dal die. 1907, record allora conquistato da Augleres su Mora (46").

Il gentleman dunque, come scrivevamo nell'ultimo numero, non la cede ormai più al professionista. In Sicilia era il Florio che migliorava ieri una perfor-mance della Fiat, a Modena è Leonino da Zara che procura alla Casa Spa un'altra di quelle vittorie che si sentono, che non si cancellano tanto presto.

Abile, ardito chauffeur, Leonino da Zara, l 'uomo della velocità, l'ideatore primo delle corse sul miglio, nonostante i pericoli presentati dalla strada a causa del cattivo tempo verificatosi all'ultim'ora, pure ha voluto osare. Ha osato, ha vinto, ha stravinto; la sua performance è semplicemente meravigliosa, e noi la registriamo nel libro d'oro dell'automobilismo mondiale. Ecco intanto i risultati ufficiali della gior-nata, coi tempi ottenuti :

Seco'da categoria : Alesaggio 85 mm., p' to 600 kg. — Sono pari Alberto Borsari di Modena con S. C. A. T., in l '18" 1[5 e Sardi Romolo di Reggio Emilia con Rapid, pura in l ' 1 8 " l [ 5 ; 3. Francesco Stanguellini di Modena con S. V. A. T.. in l '18" 6(10.

Terza categoria: 90 mm. per 750 kg. — 1. Ra-dice Gerolamo di Milano con Lancia, in l ' 3 " 7 [ 1 0 ; 2. Claudio San Donnino di Modena con S. C. A. T., in l ' 6 " 1|15; 3. Renato Gallottini di Ferrara con Itala, in l ' i l " 7| 10; 4. Alberto di Bassecourt di Treviso con S. C. A. T., in l'12" ; 5 Cesare Grilli di Parma con Brevetti Fiat, in l '18" 5|10 ; 6 Leonino da Zara con Lancia (meccanico), in l'28"4|5.

Quarta categoria: 100 mm. per 850 kg. — 1. Ernesto Cernano di Torino con S. C. A. T., in 55" 2|10; 2. Ro-dolfo Pernzzi De Medici di Firenze con Brixia Ziist, in 58" ljlO ; 3. Giulio Colorni di Mantova con Diatto-Clément, in l '2"4|5; 4. Armando Vaeehi di Bologna con Lancia, i n l ' 5 " 3 [ 5 ; 5. Ambrogio Pasquali di Fer-rara con Brixia Ziist. in l ' i l " 8|5.

Quinta categoria : 110 mm. per 950 kg. — 1. Siciliani di Parma con Bianchi, in l ' o " 8(5 ; 2. Paolo Fiori di Modena con Lucia, in l '5 " 7jl0 ; 3. Cecchino Carbo-nieri di Modena con Bianchi, in ITO" 3|10.

Sesta categoria: Alesaggio 120mm., peso kg. 1050. —

Unico concorrente Luigi Selvatico di Biancade (Tre-viso) con Itala, in l '2 " 5[10.

Ottava categoria: 130 mm. per 1100 kg. — 1. Carlo Gioia di Milano con F.I.A.T. in 45"9|10; 2. Cesare Brambilla di Milano con Bianchi, in 46" 2|10; 3 Guido Corni di Modena con B'anchi, in 46" 3[10 ; 4. Carmi-nati di Venezia con S. P. A., in 51" 1|5 ; 5. Nanni

nato bocciofilo, ed una volta di più le Società accor-sero numerose ed agguerrite, nel bel lotto di 23, e quasi tutte con due squadre.

Del resto, ecco l'elenco delle Società che si dispu-tarono domenica questo X Campionato : Società Boga, Canottieri ''oprerà, Boccio/ila Ch'eri. Circolo So-ciale Ciri.è, Club Alpino, Crimea, Drogo, La Torino, Frossasco, Garden Club, Lonzo, Circolo Porta Suso, Ratfing Club, Rivese, Rivoles , Tiro a Segno, Sport Club Rivoli, Possane se, Boccofila Astigiana, Veloce Club Pi-nerolo, Sporting Club, Impiegati Leuman.

Le gare si svolsero, per gentile concessione del nostro Municipio, sul vasto piazzale del giardino della Cittadella.

Iniziatesi domenica mattina, proseguirono nel po-meriggio fino ad ora tarda.

Nelle semifinali entra'ono le terne delle seguenti otto Società : Bocciofi'a Lonzo. Frossasco, Garden Club, Tiro a Segno, Rwese Boccio/ila, ie due squadre di Chi eri e La Torino.

Quest'ultima Società, neo-affigliata all'Unione, si presentò ieri per la prima volta, e la sua teina : Bolens, Protto, Perin Bert, è riuscita a piazzarsi in semifinale, vincendo brillantemente i forti avversari di Asti e di Ciriè.

Le due semifinali ultime, che dovevano dare le due terne che si sarebbero disputate la grande gara finale, sortirono l'esito seguente :

Gerolamo Ralice su macchina Lancia, 1° arrivato della 3" categoria (velocità V 3 " 7| 10). (Hot. Orlandini e Figli - Modena).

Corni con Junior, in 54"9|10; 6. Mario Negri di Parma con Isotta-Braschini, in i'0"7|10.

Categoria libera: oltre i 130 mm. per 1100 kg. — 1. Leonino Da Zara di Padova con S. P. A., in41"3[10; 2. Stucchi di Turino con F.I.A.T, in 42" 3t5.

Il X Campionato Piemontese alle bcccie Il giuoco delle boccie, questo sport essenzialmente

regionale nostro, ha nella sua massima Associazione. 1' Unione Bocciofila Piemontese, una patrocinatrice sa-gace ed attivissima.

Per la decima volta si ebbe quest'anno il Campio-

Garden Club (signori cav. Torre, Rosso e Robioglio) vince la Cricca Bocciofila di Lanzo (signori avvocato Motta, Marasc hi e Tosco).

La Società Bocciofila di Chieri (signori Valsania, Bosio e Burzio) vince la Bocciofila di Frossasco (si-gnori dott. Caffaratti, Coaloa e Maranetti).

La finale venne quindi disputata fra la Bocciofila di Chieri ed il Garden Club di Torino, che vinse bril-lantemente la partita, assicurandosi questo X Cam-pionato ed il trofeo ufficiale : la boccia d'ouore.

Alla sera, poi. un banchetto di quasi 150 coperti radunò tutti i forti e baldi giuocatori al — va sans dire — Restaurant du Pare. Il pranzo, riuscitissimo per schietta cordialità e signorilità di mensa, si chinses con alcuni brevi discorsi.

Gruppo macchine Seat. — Macchina N° 8, 1' arrivato, 41 categorìa, velocità 55" 2\10. N" 1, 2° arrivato, 3» categoria, velocità V 6" 4\15. N° 22, 1' arrivato JT categoria, velocità V 18" 3[5. (Fot. Orlandini e Figli - Modena).

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18 LA STAMPA S P O R T I V A .

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