Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran...

28
Anno VI - Numero 5-6 15-31 marzo 2005 sommario in primo piano Il Grande Oriente d’Italia festeggia il bicentenario a Rimini 1805-2005. Duecento anni per l’italia San Marino e la sua Serenissima Gran Loggia Il Gran Maestro Raffi: “La nostra storia è intrecciata con il progresso e le conquiste democratiche del nostro Paese” “La Massoneria del ’700. I Lumi, la Ragione, La Patria”. Seminario in Austria su massoneria e società Le mie prigioni. Il grande libro iniziatico di Silvio Pellico La solidarietà del Grande Oriente d’Italia per le vittime del maremoto in Asia attività Grande Oriente d’Italia Notizie dalla comunione In libreria: “il segno del compasso” rassegna stampa STORIA E CULTURA ATTUALITÀ 15 2 DIREZIONE, REDAZIONE AMMINISTRAZIONE: Via di San Pancrazio, 8 00152 Roma Tel. 06 5899344 Fax 06 5818096 www.grandeoriente.it www.goiradio.it E-MAIL: [email protected] speciale Gran Loggia Rimini, Palacongressi 1-3 Aprile Duecento anni per l’Italia 5 4 9 7 8 13 13 23 22

Transcript of Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran...

Page 1: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

Anno VI - Numero 5-615-31 marzo 2005

sommarioin primo pianoIl Grande Oriente d’Italia festeggia il bicentenario a Rimini

1805-2005. Duecento anni per l’italia

San Marino e la sua Serenissima Gran Loggia

Il Gran Maestro Raffi: “La nostra storia è intrecciata con il progresso e le conquistedemocratiche del nostro Paese”

“La Massoneria del ’700. I Lumi, la Ragione, La Patria”.

Seminario in Austria su massoneria e società

Le mie prigioni. Il grande libro iniziatico di Silvio Pellico

La solidarietà del Grande Oriente d’Italia per le vittimedel maremoto in Asia

attività Grande Oriente d’Italia

Notizie dalla comunione

In libreria: “il segno del compasso”

rassegna stampa

STORIA E CULTURA

ATTUALITÀ

15

2 DIREZIONE, REDAZIONEAMMINISTRAZIONE:

Via di San Pancrazio, 800152 Roma

Tel. 06 5899344Fax 06 5818096

www.grandeoriente.itwww.goiradio.it

EE--MMAAIILL::eerraassmmoonnoottiizziiee@@ggrraannddeeoorriieennttee..iitt

spec

iale G

ran L

oggia

Rim

ini,

Pala

cong

ress

i 1-

3 Ap

rile

Duecento anni per l’Italia

5

4

9

7

8

13

13

23

22

Page 2: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

VENERDÌ 1 aprile

Con i suoi duecento anni il GrandeOriente d’Italia costituisce una isti-

tuzione imprescindibile nella storia – siaprofana che massonica – dell’Italia e del-l’Europa.È, la nostra, una tradizione fatta di soffe-renze, lotte, discriminazioni. E, in qualchecaso, di grandi ingiustizie subite e che, si-no a pochi anni or sono, hanno molto pe-sato.Celebriamo oggi il nostro bicentenario sen-za imbalsamare il nostro passato. Viviamoil presente e guardiamo al futuro anche ri-visitando criticamente la nostra storia.

I nostri duecento anni sono stati spesi alservizio di nobilissimi ideali che hannopermesso di creare una società libera,moderna, democratica ed egalitaria, conreligione e potere secolare separati e di-stinti.Sappiamo che la Massoneria è stata ed è,per alcuni, una presenza imbarazzante:ma questo è per noi motivo di orgoglio.Il fastidio che noi arrechiamo nasce, in-fatti, dai valori e non dagli interessi, daldesiderio di portare una voce costruttivae non dall’ambizione di costruire un po-tere “altro”.

Il nostro spazio è quello della libertà edel confronto tra le varie diversità controomologazioni e conformismi.Attraverso questa celebrazione intendia-mo rilanciare il senso del nostro rinnova-to impegno e della nostra capacità di of-frire nelle Logge un momento di ricerca,di educazione civile, etica e morale: unaricchezza che mettiamo a disposizionedel Paese per rafforzarne e accrescerne ivalori su cui esso si fonda.

IIll GGrraann MMaaeessttrrooGGuussttaavvoo RRaaffffii

Gran Loggia

Gran Loggia 2005

Il Grande Oriente d’Italia festeggia il bicentenario a Rimini

Gran Loggia 2005

1805-2005.Duecento anni per l’italiaRimini, Palacongressi - via della Fiera, 52 1-3 aprile

numero 5-6 / 2005

inpr

imo

pian

o

2

Gran Loggia

RRiittuuaalleeInizio operazioni di accreditamento 9.00

Sala Plenaria (Tempio) 15.00Apertura della Gran Loggia 2005. Onori alla bandiera e al Presidente della Repubblica Italiana.Inizio dei Lavori Rituali

Sospensione dei Lavori Rituali 17.30

PPuubbbblliiccoo 9.00 Apertura spazi espositivi

10.30 Sala Sisto NeriTavola Rotonda Non possiamo non dirci laiciModera Antonio Panaino (Università di Bologna-sede diRavenna)INTERVENGONO

Morris L. Ghezzi (Università di Milano)I valori della laicitàGiovanni Leghissa (Università di Trieste)La laicità come religione civileDino Cofrancesco (Università di Genova)La laicità minacciata dal laicismo

Piero Craveri (IstitutoUniversitario Suor Or-sola Benincasa di Na-poli)La laicità tra tradizionee modernità

13.00 Pausa pranzo

15.30 Sala Sisto NeriTavola Rotonda Le Muse in LoggiaIntervengonoFrancesca Fedi (Università di Parma)Letteratura e MassoneriaGerardo Tocchini (Università di Venezia)Massoneria e musicisti nel Settecento europeoAngelo Stella (Università di Pavia)Il “santo vero”

17.45 Apertura del Tempio a Ospiti e AutoritàIntervento musicale Gruppo Corale “Europa e Libertà”Allocuzione pubblica del gran maestro Gustavo Raffi

20.30 Cena a San Patrignano

Page 3: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

Gran LoggiaGran Loggia

RRiittuuaalleeAssemblea dei maestri venerabili 8.30per l’approvazione dei bilanciRipresa dei Lavori Rituali 9.30Ricevimento e saluto dei Corpi Ritualie delle Grandi Logge estereAllocuzione del gran maestro 12.30

PPuubbbblliiccoo 10.30 Sala Sisto Neri

Tavola Rotonda Sotto lo sguardo di Athena, i saperi e le praticheModera Alessandro Meluzzi (psichiatra e scrittore)INTERVENGONO

Paolo Portoghesi (Università “La Sapienza” di Roma)Architettura e simbolismo massonicoGiovanni Carli Ballola (Università di Lecce)I fratelli di Sarastro: opera e Massoneria nel secolo XIXMarino Biondi (Università di Firenze)Il pendolo di Foucault. Rappresentazione e critica della se-miosi ermeticaEmilio Pasquini (Università di Bologna)Il retroterra della poesiaCarmelo Romeo (Università di Messina)Filosofia e ricerca del vero

12.30 Pausa pranzo13.00 Termine della Gran Loggia 2005

numero 5-6 / 2005 3

inprim

opiano

SABATO 2 aprile DOMENICA 3 aprile

Fiera del libroEditori specializzati in esoterismo, simbologia e Arte Muratoria so-no presenti con una rassegna dei loro titoli più significativi.

VolontariatoAssociazioni umanitarie interne ed esterne al Grande Oriente d’Italiatestimoniano l’impegno di solidarietà dei Liberi Muratori a sostegnodei bisognosi.

Esposizione arti figurativeCollezionisti e Maestri d’Arte espongono quadri, sculture e gioiellidi simbologia muratoria.

Filatelia MassonicaL’Associazione Italiana di Filatelia Massonica del Grande Oriented’Italia propone un annullo postale speciale e una busta filatelicacon i simboli della Gran Loggia 2005 insieme al catalogo completodelle emissioni della nostra Istituzione.

Sala di lettura “Paolo Ungari”Il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d'Italia presenta le novitàeditoriali d’interesse massonico a livello mondiale e una vetrina dipubblicazioni periodiche e monografiche edite dagli organismi del-l'Istituzione. Nella Sala di lettura “Paolo Ungari” è possibile ottene-re informazioni per la costituzione di una biblioteca, visitare un pic-colo museo con cimeli, stampe e foto ancora inedite, nonché incon-trare gli autori di alcuni libri in esposizione nell'ambito della rubri-ca “Incontro con gli Autori” condotta sabato 2 aprile, dalle ore 17,30,dal bibliotecario del Grande Oriente d’Italia, Dino Fioravanti.Il gran maestro onorario Morris L. Ghezzi presenterà il suo ultimolibro “Il segno del compasso. La massoneria e i suoi persecutori, at-traverso simboli, idee, fatti e processi”; sarà poi la volta di Mino Ga-brele, curatore della ristampa anastatica dell’opera di Antonio Ric-ciardi “Commentaria Symbolica” , e del fratello Giovanni Anania, au-tore insieme a Luigi Polo Friz della storia della loggia “Trionfo Ligu-re” di Genova, che parlerà del loro lavoro di ricerca che ha porta-to alla pubblicazione del più completo saggio su una officina italia-na. “Ettore Ferrari. Tra le Muse e la politica” è invece il libro pre-sentato da Ettore Passalalpi Ferrari che illustrerà l'ampia biografiadel celebre artista e gran maestro del Grande Oriente d’Italia, re-centemente proposta in Campidoglio, mentre i fratelli Marco Nova-rino e Morris L. Ghezzi parleranno dell’opera di Irène Mainguy “Sim-bolica Massonica del terzo millennio”, successo editoriale di setto-re della scorsa stagione. Chiuderà la rassegna il celebre architettoPaolo Portoghesi con il libro di Argan ed altri autori dal titolo “Ilpunto su… Paolo Portoghesi” che evidenzia il suo impegno artisticoed intellettuale. Portoghesi fornirà anche anticipazioni sulla riedizio-ne del libro di Maurizio Fagiolo “Architettura e Massoneria” che saràin libreria a fine anno.

RRiittuuaalleeRipresa dei Lavori Rituali 9.30Sospensione dei Lavori Rituali 13.00Meeting Ordine Internazionale DeMolay 15.00

PPuubbbblliiccoo 10.30 Sala Rossa

Tavola Rotonda Sotto un cielo stellato: spiritualità, esoteri-smo e ricercaINTERVENGONO

Giorgio Galli (storico e politologo)Esoterismo e politica: apertura e pericoliMino Gabriele (Università di Udine)La formazione del linguaggio simbolico nell’alchimia medie-vale latinaAlessandro Meluzzi (psichiatra e scrittore)L’esoterismo disvelato: i segreti nell’era della comunicazionemultimediale

13.00 Pausa pranzo15.30 Sala Sisto Neri

Tavola Rotonda Attraverso la lente di Archimede: ragione,scienza e benessere dell’UmanitàINTERVENGONO

Luisella Battaglia (Università di Genova)La sindrome di Frankestein. Miti e realtà dell’ingegneria geneticaMarco Beretta (Università di Bologna-sede di Ravenna)Il simbolismo dall’alchimia alla chimicaSalvatore Veca (Università di Pavia)Il benessere dell’UmanitàUgo Volli (Università di Torino) - Verità e comunicazione

17.00 Incontro con l’Assocazione Italiana di Filatelia Massonica17.30 Piazzetta “Paolo Ungari” - Incontro con gli Autori20.00 Concerto di Noa21.30 Cena di Gala al Palacongressi

Altre iniziative

Page 4: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

Gran Loggia

numero 5-6 / 2005

inpr

imo

pian

o

4

Gran Loggia

L a Serenissi-ma Gran

Loggia di SanMarino fucostituita il 13marzo 2003 altermine diquello che fu uncammino preparato-rio iniziato nel 2002 con la costituzione ditre logge, che raggruppavano fratelli sam-marinesi, come azione preliminare alla fon-dazione di una Gran Loggia indipendente.Infatti, sotto la giurisdizione del GrandeOriente d’Italia vennero costituite e consa-crate le logge: “Montale” (1181), “Guaita”(1182) e “Cesta” (1183) che per l’appuntovennero formalmente registrate dal Goi.Nel marzo 2003, venne deliberata la fon-dazione della “Serenissima Gran Loggiadella Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva quindialla consacrazione della Gran Loggia e al-l’installazione dell’attuale Gran MaestroFederico Micheloni: la cerimonia venivaofficiata dal Gran Maestro del GrandeOriente d’Italia Gustavo Raffi coadiuvatodal Gran Maestro della Gran Loggia del di-stretto della Columbia (USA) Jules S. Tep-per e dall’ex Gran Maestro e Presidentedel Comitato per le relazioni estere dellaGran Loggia del distretto della ColumbiaRobert B. Heyat.La Serenissima Gran Loggia di San Marinoconta un consistente numero di fratellisuddivisi in tre logge che adottano il ri-tuale in uso presso il Goi e regolarmentecompiono le tornate dei lavori.Alcuni fratelli del Grande Oriente d’Italiasono stati nominati membri onorari dellagiovane Obbedienza.La Serenissima Gran Loggia di San Marinoterrà la sua riunione annuale di Gran Log-gia, Domenica 3 aprile, presso il GrandHotel di San Marino (viale Onofri, 31). I la-vori avranno inizio alle ore 16.00 con il ri-cevimento dei rappresentanti delle GranLogge estere.

Evento internazionale a Rimini

Noa canta per la Gran Loggia

U n concerto di portata internazionale caratterizza la Gran Loggia 2005 con l’e-sibizione, la sera del 2 aprile al Palacongressi di Rimini, della nota pop sin-

ger Noa, conosciuta dal grande pubblico per la sua partecipazione, per varie edi-zioni, al concerto di Natale del Vaticano.

Achinoam Nini, sorella del-la pace in ebraico, cono-sciuta come Noa, è nata inIsraele il 23 Giugno del1969. Quando aveva solo unanno i suoi genitori, un in-gegnere chimico ed unapsicologa infantile, emigra-rono negli Stati Uniti per fi-nire la loro formazione. La famiglia si tra-sferì a New York, stabilendosi nel Bronx.Già all’età di 8 anni cominciò a comporrele sue prime melodie e quando ne aveva 17decise di lasciare la Scuola di Arti Inter-pretative di New York per trasferirsi inIsraele, dove mesi prima aveva conosciutoAsher Barak, suo attuale marito.A 17 anni lascia quindi gli Stati Uniti ed en-tra nelle forze armate d’Israele per com-piere il servizio militare obbligatorio. Noaviene assegnata ad una divisione che ave-va il compito di intrattenere le truppe. Idue anni successivi li passerà percorrendoIsraele in qualità di “sergente corista”.Il suo incontro con Gil Dor fu cruciale nel-la sua storia. Dor è un virtuoso chitarristae compositore, nonché cofondatore dellaRimon School of Jazz and ContemporaryMusic, della quale Noa era allieva dal1990. Noa e Gil cominciarono a lavorarecome duetto e pubblicarono due album inebraico, uno con standard di jazz, pop erock (Achinoam Nini Gil Dor Live, 1991) edun altro con poemi di celebri poetesseisraeliane (Achinoam Nini Gil Dor, 1993)che fu Disco di Platino in Israele. In quel periodo Gil Dor fece arrivare alcu-ni dei loro temi al chitarrista Pat Metheny,che a sua volta li presentò alla Geffen Re-cords. Metheny co-produsse insieme alsuo socio ed amico Steve Rodby l’albumNoa nel 1993 con un certo successo inter-nazionale. Giappone, Italia, Francia, Spa-gna ed infine gli USA si arresero alla ma-gia di Noa. Il suo secondo lavoro interna-zionale, con canzoni principalmente com-poste in inglese, Calling, fu prodotto da

Rupert Hine nel suo studiovicino a Parigi. Nell’albumintervennero, oltre a GilDor e Hine, musicisti comeManù Katche, Pino Palla-dino e Nacho Campillo(con cui Noa aveva colla-borato cantando Rosas dePapel). Il suo debutto in

Europa con Calling avvenne in Sicilia: il 17Maggio 1996 nella Valle dei Templi, adAgrigento.” Passarono 4 anni di silenzio internaziona-le. Noa e Gil hanno portato avanti due car-riere parallele, una più internazionale(Noa, Calling, Blue touches Blue, Now) edun’altra per il mercato israeliano: Achi-noam Nini (1997), Achinoam Nini & TheIsrael Philarmonic Orchestra (1998) e FirstCollection. Allo stesso tempo incrementòla sua lotta politica a favore della pace traisraeliani e palestinesi, segnata dall’assas-sinio di Yitzhak Rabin a cui ha dedicato va-rie canzoni durante la sua carriera. In quegli anni le sue apparizioni sono nu-merose in Europa.Nel 2001, anno in cui è nato il suo primofiglio, Ayehli, si pubblica in Israele unaraccolta di ‘greatest hits’ di gran successochiamata First Collection.Nel 2002 si pubblica il suo ultimo albuminternazionale NOW. Secondo le parole diNoa “Now è stato scritto ‘sotto l’influenza’della mia gravidanza e della nascita diAyehli, e durante il suo primo anno di vi-ta. È un viaggio che mi ha portato dal po-sto in cui ero prima (che velocemente sva-nisce) fino a dove mi trovo ora: una pic-cola isola di speranza in un vasto mared’incertezza”.Nel 2003 Noa viene nominata ambasciatri-ce della FAO (l’agenzia internazionale chelavora per combattere la povertà e la fa-me con uno sviluppo agricolo e una mi-glior nutrizione). Sempre nel 2003 si pub-blica in Spagna Noa Gold, un album digreatest hits.

San Marino e la sua SerenissimaGran Loggia

Page 5: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

MILANO. “Non vogliamo vivere la ricor-renza del bicentenario del Grande Orien-te d’Italia solo sotto il profilo della me-moria – anche se anch’essa è importante– ma intendiamo coglierlo come occasio-ne per far conoscere al Paese la vera sto-ria ed il vero ruolo della massoneria inquesti duecento anni. Da due secoli ilGrande Oriente d’Italia si pone, infatti,come una “Istituzione di Uomini liberi” icui destini si sono intrecciati con la storiadel progresso e delle conquiste democra-tiche del nostro Paese. Queste le ragioniche ci hanno indotto a proporre alla so-cietà e agli stessi Liberi Muratori un lun-go viaggio attraverso la massoneria, pervisitarne e studiarne gli aspetti storici, gliideali, sociali, pedagogici ed esoterici: letappe di un cammino che si è sviluppatoper duecento anni possono sicuramenteoffrire una chiave di lettura in più circa igrande avvenimenti e le grandi trasfor-mazioni che hanno contrassegnato le di-

namiche della storia patria e, al contem-po, contribuire ad eliminare interessatipregiudizi che ancora, anche se in misu-ra minore, sopravvivono nei nostri con-fronti”.Con queste parole il Gran Maestro Gusta-vo Raffi – nel corso di una conferenzastampa che si è tenuta lo scorso 4 marzoa Milano presso il Circolo della stampa,nella sala dedicata al giornalista IndroMontanelli – ha aperto ufficialmente lecelebrazioni per il bicentenario di fonda-zione della più antica istituzione masso-nica italiana. Era affiancato, nell’occasio-ne, dai Gran Maestri Aggiunti MassimoBianchi e Giuseppe Anania e dagli altricomponenti della Giunta.La sala, gremitissima di persone, era at-trezzata anche con un videoproiettoreper illustrare le iniziative multimedialimesse in campo per lo storico anniversa-rio. In primis, il sito wwwwww..bbiicceenntteennaarriioo--ggooii..iitt che contiene il programma comple-

to delle celebrazioni nell’arco di tutto il2005 e che sarà costantemente aggiorna-to con tutte le informazioni, compresi ifilmati, relativi alle attività previste in bensette città italiane. Dopo una breve presentazione ad operadel Gran Maestro Aggiunto Bianchi, ilGran Maestro Gustavo Raffi ha preso laparola tenendo subito a precisare comela massoneria – al di là dei luoghi comu-ni – sia un’Istituzione che, nelle sue fina-lità e nella sua progettualità non abbianulla da nascondere.“La Massoneria è parte viva della societàcivile – ha evidenziato il Gran Maestro –e intende portarvi il proprio contributo diuomini e di idee. Non siamo una societàsegreta e non tolleriamo Logge coperte:la nostra è una istituzione esclusivamen-te dedita alla diffusione e promozione deivalori di tolleranza, libertà, uguaglianza,dialogo civile e fratellanza”.Il Gran Maestro, ha poi ricordato come laMassoneria si sia da sempre battuta perla promozione e la difesa dei valori uni-versali, concependo, all’indomani della

Bicentenario Bicentenario

I duecento anni del Grande Oriente d’Italia.

Il Gran Maestro Raffi: “La nostra storia è intrecciata con il progresso e le conquistedemocratiche del nostro Paese”

numero 5-6 / 2005 5

inprim

opiano

Page 6: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

catastrofe della prima guerra mondiale,l’idea della Società delle Nazioni, antece-dente storico dell’ONU e di altri organi-smi internazionali finalizzati alla difesa oal ripristino della pace. Inoltre si adopera nel campo dell’inter-vento umanitario, nel volontariato e in al-tre attività di carattere solidale ed ovun-que sia in gioco la libertà e la dignità del-l’essere umano. È un impegno, quello delGrande Oriente d’Italia, per la difesa del-la libertà della scienza nei confronti diogni fondamentalismo e crede fermamen-te nella scuola pubblica per promuovereil principio della libertà religiosa, edu-cando al rispetto di tutte le fedi ed esclu-dendo così qualsiasi processo di ghettiz-zazione”.Nel corso della conferenza stampa – cheè stata animata da numerose interventi –il Gran Maestro ha anche ricordato che “ilGrande Oriente d’Italia attraverso le cele-brazione per i duecento anni di storia, in-tende rilanciare il senso di quel continuo

e rinnovato impegno, con la capacità dioffrire nelle Logge un momento di ricer-ca, di educazione civile, etica e morale:una ricchezza che mettiamo a disposizio-ne del Paese per rafforzarne e accrescer-ne i valori su cui esso si fonda”.

Nell’ultima parte della conferenza stampail Gran Maestro Gustavo Raffi ha illustra-to nel dettaglio le manifestazioni in pro-gramma.“Con l’aiuto di illustri studiosi – ha poiconcluso – verrà ripercorsa la storia del-la Istituzione, e con essa la storia del no-stro Paese: esaminando i grandi temi del-la società di oggi verrà fatto il punto sulruolo odierno della Massoneria nella so-cietà”.Il Gran Maestro, ha infine ricordato, l’im-portante appuntamento rappresentatodalla Gran Loggia che quest’anno avràper titolo “1805-2005: Duecento anni perl’Italia” e che si svolgerà a Rimini neigiorni 1-3

Bicentenario

numero 5-6 / 2005

inpr

imo

pian

o

6

Bicentenario

Le tappe delBicentenario

Il calendario delle manifestazioniprevede i seguenti convegni – aiquali parteciperanno insigni studiosiMassoni e non, italiani e stranieri –che si svolgeranno:

il 19 Marzo, a Napoli, presso “Castel dell’Ovo”, il tema trattato sarà: “La Massoneriadel ‘700. I Lumi, la Ragione, la Patria”;

il 14 Maggio, a Milanopresso la “Società Umanitaria”, il tema trattato sarà: “Ragione e‘pubblico comodo’: Napoleone e laMassoneria”;

l’11 Giugno, a Torino,presso il “Museo Nazionaledell’Automobile”, il tema trattato sarà:“La Rinascita della Libera Muratoria:dalla Restaurazione all’Unità d’Italia.La Massoneria dei ‘Moderati’”;

il 16 Settembre, a Romapresso il “Museo Storico Garibaldinoe Villa Il Vascello”, il tema trattatosarà: “La Massoneria all’ombra delTricolore. Dall’Unità d’Italia allaGrande Guerra”. (Il Convegno sisvolgerà nell’ambito delle celebrazionidel “XX Settembre” e dell’Equinoziod’Autunno);

il 22 Ottobre, a Palermo, presso il “Palazzo dei Normanni”, il tema trattato sarà: “La Massoneria nel Mezzogiornod’Italia: dalla Restaurazione all’Unitàd’Italia. La Massoneria dei‘Democratici’”;

il 12 Novembre, a Firenze, presso “Palazzo Vecchio – Salone deiDuecento”, il tema trattato sarà:“La Massoneria nel XX Secolo: dallaGrande Guerra alla Repubblica”;

il 3 Dicembre, a Bolognapresso “l’Aula Magna dell’Università”,il tema trattato sarà: “La Massoneria Italiana dallaRepubblica ai Giorni Nostri”.

www.bicentenario-goi.itÈ il nuovo sito del Grande Oriente d’Italiaappositamente studiato e dedicato alleiniziative in programma per il bicentenariodella Istituzione. Contiene le news su tutti i convegni, icomunicati stampa, i lanci delle agenzie e leedizioni del telegiornale, realizzato in collaborazione con GoiRadio,dedicate a ciascuna delle manifestazioni in programma nelle varie cittàitaliane.

Page 7: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

«Non vogliamo vivere la ricorrenza del bi-centenario del Grande Oriente d’Italia solosotto il profilo della memoria – anche seanch’essa importante – ma intendiamo co-glierla come occasione per far conoscere alPaese la vera storia ed il vero ruolo dellaMassoneria in questi duecento anni. Dadue secoli il Grande Oriente d’Italia si po-ne, infatti, come una Istituzione di Uominiliberi i cui destini si sono intrecciati con lastoria del progresso e delle conquiste de-mocratiche del nostro Paese. Queste le ra-gioni che ci hanno indotto a proporre allasocietà e agli stessi Liberi Muratori un lun-go viaggio attraverso la Massoneria, pervisitarne e studiarne gli aspetti storici,ideali, sociali, pedagogici ed esoterici: letappe di un cammino che si è sviluppatoper duecento anni possono sicuramente of-frire una chiave di lettura in più dei gran-de avvenimenti e delle grande trasforma-zioni che hanno contrassegnato le dinami-che della storia patria e, al contempo, con-

tribuire ad eliminare interessati pregiudiziche ancora, anche se in misura minore, so-pravvivono nei nostri confronti».Lo ha detto il Gran Maestro Gustavo Raf-fi, presentando il CCoonnvveeggnnoo ““LLaa MMaassssoonnee--rriiaa ddeell ‘‘770000.. II LLuummii,, llaa RRaaggiioonnee,, LLaa PPaattrriiaa””,,che si è svolto a Napoli a Castel dell’Ovo(Sala Compagna) il 19 marzo, nell’arco ditutta una giornata.Il convegno di Napoli ha aperto la seriedelle manifestazioni culturali organizzateper celebrare il Bicentenario il GrandeOriente che si svolgeranno lungo tuttol’arco dell’anno nelle principali città italia-ne: con l’aiuto di illustri studiosi, verrà ri-percorsa la storia della Istituzione e, esa-minando i grandi temi della società di og-gi, verrà fatto il punto sul ruolo che laMassoneria svolge oggi in Italia.Dopo l’introduzione del Presidente delCollegio dei Maestri Venerabili della Cam-pania, Geppino Troise, sono intervenuti ailavori – coordinati da Piero Craveri dell’I-

stituto Universitario Suor Orsola Beninca-sa di Napoli – Giuseppe Giarrizzo dell’U-niversità di Catania (Società e Massonerianell’era dei Lumi); Josè Antonio Ferrer Be-nimeli dell’Università di Saragozza (Ladoppia condanna. Carlo III e la Massone-ria a Napoli); Anna Maria Rao dell’Univer-sità di Napoli (La Massoneria nel Regno diNapoli); Andrea Merlotti dell’Università diTorino (Dalla Massoneria templare al regi-me rettificato. La Massoneria nello StatoSabaudo); Sergio Moravia dell’Universitàdi Firenze (Massoneria e Illuminismo);Charles Porset dell’Università La Sorbona,Parigi (Massoneria e rivoluzione francese);Bent Parodi, giornalista e scrittore (LaMassoneria tra esoterismo e illuminismo);Sigfrido Hobel, scrittore (Il sistema masso-nico del Principe di Sansevero). Il Gran Maestro Raffi ha concluso i lavoriNel prossimo numero di “Erasmo Notizie”sarà pubblicato un ampio servizio sullamanifestazione.

Prendono il via da Napoli le celebrazioni per i 200 anni del GrandeOriente d’Italia. Il 19 marzo a Castel dell’Ovo Convegno internazionale

“La Massoneria del ’700. I Lumi, la Ragione, La Patria”.

N ell’ambito della Conferenza delProtocollo di Sinaia, si è svolto

dall’11 al 13 marzo nel Castello di Rose-nau, in Austria, il seminario sul tema “Co-me possono i Massoni influenzare la so-cietà”. Erano presenti delegazioni della Bulgaria,Svizzera, Ungheria, Israele, Cecoslovac-chia, Austria, Croazia, Lituania, Moldavia,Polonia, Russia, Romania, Serbia, Slove-nia, Bosnia, Turchia.Il Grande Oriente d’Italia era rappresenta-to dai gran maestri aggiunti MassimoBianchi e Giuseppe Anania. Nel corso dei

lavori la delegazione italiana ha riassuntole caratteristiche dell’azione della granmaestranza Raffi che ha aperto una nuo-va positiva stagione della massoneria ita-liana nei suoi rapporti con l’opinionepubblica e le istituzioni dello Stato.La caduta delle ideologie poteva far pen-sare ad una prospettiva migliore per l’u-manità; così non è avvenuto ed oggi citroviamo a dover fronteggiare fenomenidrammatici come il terrorismo, l’integra-lismo religioso, il razzismo, il contrastocrescente tra Nazioni ricche e quelle po-vere.

Bisogna ripartire dai valori che sono pro-pri della nostra grande tradizione, cer-cando di imitare i fratelli che nel Sette-cento furono protagonisti delle grandi ri-voluzioni democratiche e che nell’Otto-cento contribuirono alla lotta per l’indi-pendenza e la libertà dei loro Stati. I gran maestri aggiunti Bianchi e Ananiahanno posto la necessità di un sempremaggiore collegamento tra le varie GranLogge regolari, per costruire percorsi co-muni che abbiano il fine di inserire pie-namente i valori del nostro trinomio nel-la società europea.

Meeting del Protocollo di Sinaia

Seminario in Austria su massoneria e società

Per il Grande Oriente d’Italia hanno partecipato i gran maestri aggiunti Bianchi e Anania

numero 5-6 / 2005 7

inprim

opiano

Bicentenario Bicentenario

Attività internazionale Attività internazionale

Page 8: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

G iovedì 17 febbraio, nell’ambito degli incontri promossi dalServizio Biblioteca nella Sala “Paolo Ungari” di Villa Il Va-

scello, è stata presentata la nuova edizione delle “Mie prigioni.Memorie di Silvio Pellico da Saluzzo” curata da Aldo A. Molaper la Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo (ed. Bastogi,Foggia, pp. 254, in 4º, euro 48). Nell’intervento conclusivo, presente e partecipe vasto pubblico,tra i quali si notava la Signora Fiammetta Ungari, il Gran Mae-stro Gustavo Raffi ha sintetizzato il significato di un evento chenon è solo editoriale, ma “civile”. Pellico, Maroncelli, Confalo-nieri, i carbonari di Fratta Polesine, che per primi vennero in-quisiti e condannati su istanza di Antonio Salvotti, sono il ger-me del Risorgimento. L’unificazione e l’indipendenza d’Italia do-veva passare necessariamente attraverso l’eliminazione del po-tere temporale, particolarmente odioso e reazionario nelle Le-gazioni. Pellico – ha evidenziato il Gran Maestro riprendendo l’introdu-zione di Mola all’edizione delle Mie prigioni – fu appunto pa-triota e profeta dell’Europa delle nazioni, di una fratellanza uni-versale, che non trovava ostacolo nelle differenze di professio-ne religiosa, etnie, ideologie. Le identità specifiche erano e so-no un alimento della fratellanza e del dialogo.Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo,prof. Giovanni Rabbia, ha illustrato il ruolo che gli Istituti ban-cari “minori” debbono svolgere a tutela e valorizzazione di fi-gure locali ma al di fuori di ottiche municipalistiche e di indul-genza al campanile. Anche dalla “provincia profonda” occorresaper guardare all’Europa. Saluzzo, che vanta Carlo Denina, au-tore delle “Rivoluzioni d’Italia”, e Giambattista Bodoni, re dei ti-pografi e tipografo dei re, intende fare la sua parte.Per il sovrintendente dell’Archivio Centrale dello Stato, prof. Al-do G. Ricci, il volume curato da Mola dimostra quanto ancora visia da scoprire per intendere a fondo il Risorgimento. Ha ricordato che anche Camillo Cavour si rivolse a Pellico perfarsi mettere in bell’italiano un suo testo e gli lasciò mano libe-ra, non solo per la forma, ma anche nella definizione del con-tenuto. Mancava una trascrizione assolutamente fedele del ma-

noscritto delle Mie prigioni conservato al Museo Nazionale delRisorgimento di Torino. Quella fornita da Mola (completa della decifrazione di passicancellati dall’Autore ma ancora leggibili) consente di ricostrui-re il percorso dello scrittore e di coglierne la personalità nelcontesto dei patrioti liberali quali Cesare Balbo, Sismondo Si-smondi, Terenzio Mamiani.Pellico – secondo il prof. Rosario F. Esposito, docente negliAtenei Pontifici –, fu un vero e proprio “dottore della chiesa”:cattolico, liberale e carbonaro mai pentito, anzi orgoglioso del-le battaglie condotte per la tolleranza e l’apertura della culturaitaliana all’Europa. Da caporedattore del “Conciliatore” ne dettenumerose prove.Dal canto suo Mola ha illustrato censure, interpolazioni, frain-tendimenti e manipolazioni subìti dal manoscritto pellichiano sindalla prima edizione (Bocca, 1832) nella Torino del Carlo Alber-to all’epoca ostentatamente austriacante. Ha poi proposto all’attenzione l’impianto iniziatico dell’opera:un proemio e 99 capitoli, secondo il modello dell’Alighieri, conscansioni tematiche tra una “cantica” e l’altra (dalla materialitàalla disputa dottrinale e da questa all’itinerario verso la libera-zione dalla storia: “i vinti saranno i vincitori”, le minoranze di-verranno maggioranza, ma attraverso l’educazione…). Ha anche fermato l’attenzione sulle “prove” che il carbonaroPellico, strizzando l’occhio al lettore iniziato, descrive nell’ope-ra sino a quella del “fuoco” dalla quale esce libero dalla pauradella morte e dalla tentazione del suicidio. Maestro. E quindipronto ad affrontare altre prove e a trasmettere conoscenza.Quest’opera, ha ancora ricordato il Gran Maestro Raffi, ci resti-tuisce il vero Pellico a 172 dalla prima deformante edizione e co-stituisce motivo di riflessione sul ruolo svolto da molti cattoliciliberali carbonari o massoni (i D’Azeglio, il giovane Manzoni,Foscolo…) nella fondazione di una nazione che, come mostranoi “Doveri degli uomini” di Pellico, sin dall’origine non fu per-meata da nazionalismo.La presentazione è stata brillantemente guidata dal Bibliotecariodel Grande Oriente d’Italia Dino Fioravanti.

Speciale incontri-Servizio BibliotecaSpeciale incontri-Servizio Biblioteca

Le mie prigioni.Il grande libro iniziatico di Silvio Pellico

numero 5-6 / 2005

inpr

imo

pian

o

8

Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, Sala “Paolo Ungari”

Sala “Paolo Ungari”: il tavolo dei relatori

Page 9: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

aiuti umanitari aiuti umanitari

“Il Grande Oriente d’Italia e la Gran Log-gia dell’India lavoreranno insieme perrealizzare interventi concreti di solida-rietà. Chiamiamo tutti i Fratelli a parteci-pare a questo grande progetto: una gran-de Opera Massonica”.Con queste parole il gran maestro Gusta-vo Raffi aveva annunciato, due mesi fa,l’avvio di un rapporto di collaborazionecon i fratelli indiani per la realizzazione diinterventi efficaci a sostegno delle vittimedel terribile maremoto verificatosi in Asialo scorso dicembre. Un primo contributoeconomico di 25 mila euro era stato stan-ziato dalla Giunta e subito inviato allaGran Loggia d’India in attesa di destinarele donazioni ricevute dai Collegi circoscri-zionali a seguito della sottoscrizione ban-dita immediatamente nella Comunione.In occasione della riunione dei presidentidi Collegio che si è svolta a Milano loscorso 5 marzo, il gran maestro aggiuntoMassimo Bianchi ha annunciato i primi ri-sultati della raccolta:- Calabria 3100 euro- Campania 4812 euro- Emilia Romagna 8120 euro- Lazio 1186 euro- Liguria 10000 euro- Lombardia 13000 euro- Piemonte 25680 euro- Puglia 9000 euro- Sicilia 5400 euro- Toscana 3090 euro- Trentino 2500 euroUn risultato importante che può essereancora arricchito. Ricordiamo che i con-tributi possono essere inviati a:

GGRRAANNDDEE OORRIIEENNTTEE DD’’IITTAALLIIAACC//CC NN.. 22229933//5511

BBAANNCCAA DDII RROOMMAA -- AAGGEENNZZIIAA 1155AABBII 33000022 -- CCAABB 0055003311 -- CCIINN BB

CCAAUUSSAALLEE:: PPRROO AASSIIAA

Dalle Parole ai Fatti

La solidarietà del Grande Oriente d’Italiaper le vittime del maremoto in Asia

La solidarietàdei fratelli piemontesi per il Sud-Est Asiatico

numero 5-6 / 2005 9

inprim

opiano

O ltre cinquecento fratelli piemontesihanno partecipato, sabato 26 feb-

braio presso l’Hotel Atlantic di Borgaro To-rinese, alla tornata delle Gran Logge riuni-te, officiata dalla loggia “Augusta Praetoria”(907) di Aosta. Ai lavori era presente il GranMaestro Gustavo Raffi.All’incontro hanno partecipato anche i GranMaestri Aggiunti Massimo Bianchi e Giusep-pe Anania, il Gran Tesoriere Antonio Cata-nese, il Primo Gran Sorvegliante SergioLonganizzi, il Gran rappresentate del Gran-de Oriente d’Italia presso la Gran LoggiaSvizzera Alpina Lorenzo Testa, nonché al-cuni Giudici della Corte Centrale e Garantidi Amicizia del Goi, oltre ai Consiglieri del-l’Ordine della Circoscrizione del Piemonte edella Valle d’Aosta e al Presidente del Col-legio Pietro Lojacono.Nel corso dei lavori, è stata anche ricordatala lunga militanza nelle file del GrandeOriente d’Italia (quasi sessanta anni) delGran Maestro Onorario Piero Sinchetto, alquale il Gran Maestro ha consegnato un piat-to d’argento, dono dei fratelli piemontesi.Nel suo intervento il Gran Maestro ha volu-to ricordare come “con il recente tragico di-

sastro naturale nei Paesi del sud-est asiati-co la natura ci abbia dato una lezione: hatravolto la nostra illusione di controllo eimperio sulle sue forze” ed ha aggiunto an-cora “abbiamo accolto la richiesta di aiutoche ci è stata rivolta dalla Gran Loggia del-l’India: l’unica della zona colpita, con laquale intratteniamo relazioni fraterne dimutuo riconoscimento, e alla quale ci lega-no rapporti di profonda amicizia”.All’appello hanno risposto prontamente e ge-nerosamente i fratelli del Piemonte che han-no già raccolto oltre 25 mila euro per la rea-lizzazione di interventi concreti di solidarietà.Il Gran Maestro ha concluso, lamentandoche la Massoneria, che si proclama univer-sale, non abbia ancora istituito un’organiz-zazione internazionale permanente dotatadi risorse economiche, che consentano didare un’immediata risposta alle popolazio-ni colpite da tragedie belliche o naturali.Alla chiusura dei lavori rituali, sono stateaperte le porte del Tempio ad oltre 150 per-sone che hanno potuto ascoltare l’allocu-zione del Gran Maestro. La successiva cenadi gala, a conclusione della serata, ha vistola partecipazione di circa 300 invitati.

Da destra: il primo gransorvegliante SERGIO

LONGANIZZI, il gran maestroaggiunto GIUSEPPE

ANANIA,il gran tesoriere ANTONIO CATANESE,il gran maestroGUSTAVO RAFFI, il gran maestroaggiunto MASSIMO

BIANCHI, il garante d’amiciziaPIETRO PERINO

Page 10: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

notizie dalla comunionenotizie dalla comunione

R oma – Giovedì 10 marzo, presso il monu-mento a Giuseppe Mazzini in piazzale Ugo

La Malfa all’Aventino, si è svolta una manifesta-zione di commemorazione – organizzata dal Co-mitato per il bicentenario della nascita di Giusep-pe Mazzini – alla quale il Grande Oriente d’Italiaha partecipato a pieno titolo con la deposizionedi una corona di fiori. A rappresentare il GranMaestro c’era il vicepresidente del Collegio cir-coscrizionale del Lazio Francesco Lorenti, accom-pagnato dal direttore di “Erasmo Notizie” Pa-squale Santamaria e da numerosi fratelli chescortavano il labaro del Goi. Il fratello Lorenti,

nel portare i salutidel gran maestro, sipoi è particolarmen-te soffermato sullafigura di GiuseppeMazzini evidenzian-do come “nessunuomo, tra i protago-nisti della storia Pa-tria, avesse un’ideacosì alta e così com-pleta di come doves-se essere l’Italia.Mazzini affronta ilproblema italiano inun’ottica nuova: par-la di una forma diStato di tipo unitarioe, per la forma di

governo, dichiara le proprie idee repubblicane.Inoltre è quanto mai attuale, infatti subordinavail concetto di Patria a quello più ampio di uma-nità, auspicando che il concetto di nazione sa-rebbe stato superato a favore di una federazionefra i popoli europei che, da un lato, avrebbepermesso la rimozione delle tensioni internazio-nali sanando le ferite nazionaliste e, dall’altroavrebbe permesso anche lo sviluppo dei popolipiù poveri. Mazzini fu quindi l’apostolo dell’unitànazionale e della repubblica nonché un grandeuomo i cui ideali hanno ispirato il risorgimentoitaliano ed europeo”.Alla cerimonia erano inoltre presenti l’ex senato-re Aride Rossi, la dottoressa Maria Montello, pre-sidente dell’Associazione per il libero pensieroGiordano Bruno insieme al professor Italo Libri,Benito Garrone del Comitato per le Onoranze aGiuseppe Mazzini, Aurelio Vita per l’AssociazioneGiuditta Taviani Arquati.

celebrazionicelebrazioni

16 maggio

Il GOI onoraMazzinisul Colle Aventino

numero 5-6 / 2005

inpr

imo

pian

o

10

La delegazione del GrandeOriente d’Italia al

monumento di Mazzini sulColle Aventino

ABBAANNOO TTEERRMMEE - Il Collegio circo-scrizionale del Veneto ed il capi-tolo veneziano “Le Pleiadi” (17)

dell’Ordine della Stella d’Oriente hannoorganizzato il pomeriggio del 5 marzo,nel Gran Caffè delle Terme, un concertoper le vittime del maremoto nel sud-estasiatico. Si è esibito l’Ensemble Koto, ungruppo di recente formazione compostodi musicisti giapponesi che operano inItalia per contribuire a diffondere la cul-tura giapponese. Era presente il granmaestro aggiunto Massimo Bianchi.

FIIRREENNZZEE ((11)) - Nell’ambito della ras-segna pubblica “Per gli Incontridella Casa massonica”, inaugurata

lo scorso gennaio dal Consiglio dei Mae-stri Venerabili di Firenze, un nuovo ap-puntamento nella casa massonica di Bor-go degli Albizi. Questa volta il titolo del-la conferenza – curata da Mario Mara-podi esponente locale della Società Teo-sofica – è stato “L’esoterismo di France-sco D’Assisi”, un tema che inequivocabil-mente ha attirato una numerosa platea,di cui ne riportiamo di seguito un signi-ficativo stralcio.“Fondando il celebre ordine religioso,Francesco ebbe grande influsso sullaChiesa tutta. Rappresentò il più efficacerichiamo alla semplicità e povertà delleorigini, e si assurse al ruolo di cantoredella bellezza della vita e dell’amore pertutto il Creato. Sulla sua vita ben prestofiorirono le più svariate leggende. Con il“Cantico” – primo vero esempio di poe-sia letteraria italiana – manifesta il suoamore per gli umili, per le cose semplicie il desiderio di un riaccostarsi alla na-tura, meravigliosa opera a disposizionedell’uomo.Non è peregrina poi, l’opinione di moltistudiosi, storici e letterati, che FrancescoD’Assisi rivesta a pieno titolo il ruolo diantesignano della letteratura italiana. Iprimi scritti che abbiamo in italiano vol-gare – frammentari e di interesse sol-tanto documentario – provano come idotti intendevano ed usavano comune-mente il parlare dialettale ormai diffusis-simo e che nel popolo andava scompa-rendo del tutto la conoscenza del latino.I primi documenti di valore artistico, so-no composti in un linguaggio dialettale,e poiché il dialetto si presta alla poesiae non alla prosa dotta, cessa di essereun dialetto e si deve ritenere e conside-rare una vera e propria lingua. L’italiano sarà così una vera e propria“lingua” con Dante Alighieri – specienelle prose del Convivio – ma è France-

sco D’Assisi il primo che con “Il Canticodelle Creature” rende evidente una poe-sia religiosa, mistica ma soprattutto eso-terica, che si rivolge alla natura, all’inu-tilità delle cose terrene e alla beatitudi-ne degli eletti.Importante risulta essere la riflessioneche esalta i quattro elementi della natu-ra, e che testualmente vengono così ri-portati:• L’aria: “Laudato sii mi Signore, per fra-

te vento e per aere nubilo et sereno”.• L’acqua: “Laudato sii mi Signore, per

sorella acqua, la quale è molto umile,et humele, et pretiosa e casta”.

• Il fuoco: “Laudato sii mio Signore, perfrate focu, per lo quale ennallumini lanocte”.

• La terra: “Laudato sii mio Signore persorella e nostra matre terra, la qualene sustenta e governa”.

Francesco, appella gli elementi con i ter-mini di Fratello, Sorella e Madre. Inoltrenon possiamo assolutamente trascurareil chiaro riferimento alla morte “simboli-ca”, che precede la rinascita mistica,dettato dalle parole:“Sorella morte corporale, per la qualenullu homo vivente po skappare. Beatiquilli che se trovarà ne le sanctissimevoluntati, ka la secunda morte nol faràmale”.

“Per gli Incontridella Casa massonica…”

Palazzo Altoviti, detto dè Bisacci,Borgo degli Albizi 18 – Firenze

Sabato 16 aprile 2005 (ore 16.00):DDaannttee AAlliigghhiieerrii eessootteerriiccoo,, aa ccuurraa ddii VViittttoo--rriioo VVaannnnii ((ssaaggggiissttaa))..Dante cabalista, mago, astrologo, tem-plare? Quale realtà si cela dietro le elu-cubrazioni dei suoi commentatori delXIX secolo? In Dante, ogni verità è pos-sibile, ogni falsificazione plausibile. Vit-torio Vanni descriverà l’umanità di Dan-te assieme alla sua grandezza superu-mana, la sua città, i suoi amici ed i suoinemici, i suoi amori, i suoi furori, le suevisioni metafisiche universali. Una storiadi oggi perché eterna. La lettura dei bra-ni della Commedia di Dante “Templare”precederanno un audiovisivo su questatematica, divenuta forse il principale ar-chetipo dei nostri tempi.DDii sseegguuiittoo,, pprrooiieezziioonnee ddeell ddooccuummeennttaarriiooddii GGiinnoo BBeenniinnii ““II TTeemmppllaarrii,, mmiisstteerrii ee lleegg--ggeennddaa””..Un viaggio attraverso i misteri e le leg-gende dei cavalieri del Tempio, dalla na-scita dell’Ordine alla costruzioni delle

Page 11: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

notizie dalla comunione notizie dalla comunione

cattedrali gotiche, dai luoghi dove potreb-be essere stato nascosto il tesoro al simbo-lismo della cappella di Rosslyn, dalla ricer-ca del sacro Graal alla nascita del neo-tem-plarismo.

Sabato 18 giugno 2005 (ore 10-18): vviissiittee gguuiiddaattee aallllaa CCaassaa mmaassssoonniiccaa..Storia, arte, musica e simbolismo dei Tem-pli nel Solstizio d’estate.

FIIRREENNZZEE ((22)) - Il Caffè Letterario Giub-be Rosse (piazza della Repubblica,13-14/R) ha ospitato a marzo due

nuovi incontri della rassegna culturale “Let-tere e Simboli”, ideata e condotta da GuidoD’Andrea.La prima si è svolta lunedì 14 marzo, con lapresentazione da parte di Gianni Tibaldi eVittorio Vanni del libro di Mario Bulletti “Lagenesi della violenza in Occidente. Il com-plesso di Cibele”. La conferenza, già in pro-gramma lo scorso 10 febbraio ed annullataper indisponibilità di uno dei curatori, èstata riproposta a grande richiesta per laparticolarità del tema. Bulletti, psicologo epsicoterapeuta di fama internazionale, hainfatti analizzato nella sua opera nuovimezzi risolutivi del fenomeno della violen-za individuale, da lui individuata nel com-plesso di Cibele, che involve inevitabilmen-te nella violenza collettiva.Il secondo appuntamento si è tenuto mar-tedì 22 marzo, con la conferenza di FabioNeri su “Tecnica, filosofia ed estetica delladodecafonia”.Presentato da Vittorio Vanni, il maestro Ne-ri, docente di musica, nonché musicologo,musicista e compositore, ha parlato – conla sua consueta chiarezza di esposizione –delle nuove frontiere musicali, spiegando algrande pubblico le nuove possibilità di in-terpretazione ed ascolto della musica attua-le. Durante la conferenza sono stati esegui-ti e illustrati brani di musica dodecafonica.

G IIOOIIOOSSAA IIOONNIICCAA - La loggia “I figli diZaleuco” di Gioiosa Ionica si è riu-nita lo scorso 25 gennaio in una

tornata rituale un po’ particolare: tra le co-lonne erano infatti presenti un centinaio difratelli. Ha presieduto i lavori il maestro ve-nerabile Antonio Simone che ha procedutoall’iniziazione di tre profani tra i quali unodi origine ucraina. Proprio per dare il ben-venuto a questo fratello la loggia ha resoonore anche all’inno nazionale dell’Ucraina.È stata quindi una circostanza particolare emolto sentita, che ha visto all’oriente lapresenza del gran tesoriere aggiunto Fran-cesco Cristiani, del consigliere dell’OrdineAntonio Perfetti, dei garanti d’amicizia Fran-

cesco Gallo, Sarò Chinè, Gregorio Vinci, delpresidente del Collegio circoscrizionale del-la Calabria Mario Cosco, nonché del vice-presidente e dell’oratore, oltre ai numerosimaestri venerabili dei vari orienti calabresi.A concludere i lavori della tornata, è statoproprio il gran tesoriere aggiunto Cristianiche ha voluto sottolineare l’importanza del-l’unità della circoscrizione calabrese, pro-prio all’insegna di quel solco tracciato eportato avanti con decisione dal gran mae-stro Gustavo Raffi il quale, fin dall’iniziodella sua gran maestranza, ha dato quel-l’impulso nuovo di forte coesione e svilup-po nel segno della tradizione di tutta la Co-munione italiana.Al termine, tutti i fratelli si sono ritrovati acondividere un’agape bianca che ha conclu-so la serata all’insegna dell’armonia e delgiubilo.

LAANNCCIIAANNOO - La loggia “Fra’ Dolcino”(1163) di Lanciano, nel corso dei la-vori tenuti nei mesi scorsi, ha svolto

un’approfondita riflessione sul tema “La Re-pubblica Romana”.Dalla discussione, – che ha suscitato gran-de interesse tra i fratelli e si è arricchita disvariati contributi – è emersa, innanzitutto,la consapevolezza che oggi più che mai oc-corre evitare di fermarsi alla tradizionale ri-costruzione dell’evento storico e di limitar-si a scaldare la fiamma vivificatrice degliesempi di eroismi e di virtù civiche dei no-stri padri risorgimentali. In questo senso, è stato osservato che, seera giusto onorare la Repubblica Romanadel 1849, era anche opportuno pensare neitermini di una commemorazione, piuttostoche di una celebrazione. Ciò perchè la veracommemorazione laica è quella che fa na-scere o, meglio ancora, rafforzare nelle co-scienze l’obbligo morale di comprendere efar rivivere gli ideali per i quali hanno datola vita gli uomini che si vogliono onorare.La Repubblica Romana di Mazzini è statauna grande esperienza democratica ed unalotta coraggiosa per la libertà laica che varicordata non solo come gesto di affetto edi rispetto, ma anche come testimonianza difatti, uomini, donne ed ideali che, sottrattidal tempo, rimangono vivi nella storia uma-na.Per sviluppare ulteriormente il tema, loscorso 4 febbraio è stata organizzata nellacasa massonica di Lanciano una “festa” diloggia con la proiezione del film di LuigiMagni dal titolo “In nome del Popolo So-vrano”, cui è seguito un approfondimentosulla figura di Ugo Bassi, “campione di al-tissimo valore e vanto della Massoneria”.Al termine si è svolta un’agape, nel corso

della quale – tra l’entusiasmo dei numero-si partecipanti – sono stati ascoltati i “Can-ti della Patria e della Libertà” eseguiti dalla“Corale Europa e Libertà” di San Pietro inVincoli, in provincia di Ravenna. L’incontro è stato anche l’occasione per fe-steggiare la realizzazione del nuovo tem-pio, testimonianza dell’impegno profuso inquesti anni dalla “Fra’ Dolcino”, che ora in-tende procedere in tempi brevi al comple-tamento dei lavori di ristrutturazione dellacasa massonica di Lanciano.A conclusione della serata è stata distribui-ta un’elegante raccolta dei contributi porta-ti dai fratelli sull’evento del “IX Febbraio”,arricchita di documentazione storica e foto-grafica. La pubblicazione è stata curata da“Aporeo”, rivista multimediale della loggia.

PAALLMMII - – Lo scorso 25 febbraio laloggia “Pitagora-29 Agosto” (1168)all’Oriente di Palmi, ha realizzato

nella casa massonica il “III Concerto dellaMemoria”, con l’esibizione del fratello mu-sicista Salvatore Gullace e la successivaconferenza dal tema “Le origini dell’antise-mitismo”, tenuta dal Gran Segretario Giu-seppe Abramo. Il Gran Segretario, in particolare ha eviden-ziato, andando al di là del tema in discus-sione, l’importanza che ricopre il ricordaretutte le situazioni che attentino all’Umanità,affinché così, vengano studiate e capite. In-fatti, solo la loro analisi storica – che per imassoni prescinde da qualsiasi interventopolitico e religioso – potrà favorirne la ri-flessione ed evitarne il ripetersi, conducen-do così la società verso un democratico epacifico processo di sviluppo.Il Maestro Venerabile Alfonso Martino haringraziato i due ospiti per i loro preziosicontributi che hanno suscitato profondacommozione e interesse nei presenti. Parti-colarmente significativa è stata la presenzadel Secondo Gran Sorvegliante Ugo Bellan-toni, del Gran Tesoriere Aggiunto FrancescoCristiani, di molti Garanti d’Amicizia, delPresidente del Collegio Circoscrizionale ca-

numero 5-6 / 2005 11

attività

Grande O

riente d’Italia

Tempio della Casa Massonica di Lanciano

Page 12: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

labrese Mario Donato Cosco, di Ispettori diloggia, oltre a numerosi Maestri Venerabilie Fratelli di varie logge. Nel concludere gliinterventi, il Secondo Gran SorveglianteUgo Bellantoni ha ringraziato i fratelli del-l’officina per la perfetta organizzazione diuna tornata così densa di significati, espri-mendo poi il suo apprezzamento per lasensibilità musicale del fratello Gullace e laprofonda cultura del Gran Segretario.Un’agape fraterna nei locali della casa mas-sonica, ha poi concluso felicemente la sera-ta.

P EERRUUGGIIAA ((11)) - Il Circolo di Corri-spondenza della loggia “Qua-tuor Coronati” (1166) di Perugia

ha presentato il 12 marzo la sua ultimaproduzione letteraria: “Le Tavole del2004 – Atti N° 5”. La manifestazione che si è svolta nei localidella casa massonica, ha visto prima l’aper-tura dei lavori rituali e successivamente laloro sospensione per consentire l’ingressoal pubblico che ha assistito alla conferenzadel Gran Maestro Onorario Morris Ghezzidal tema: “Zanardelli, statista, giurista, pa-triota e massone”. Al termine, sono stati presentati i futuriprogrammi del Circolo, che prevedono ilrestauro della Chiesa Templare di Fra’ Bevi-gnate e la realizzazione per il prossimo an-no del volume delle Tavole del 2005 con isaggi delle altre logge di ricerca europeededicate a quella che fu la vita dei Templa-ri nei loro rispettivi paesi. Queste iniziative,rientrano nell’ambito di una collaborazionedel Circolo con il Comune di Perugia, cheintende riservare gli spazi della Chiesa diFra’ Bevignate (da molto tempo sconsacra-ta e in uso perpetuo all’amministrazione co-munale) a mostra permanente dell’OrdineTemplare. Per informazioni è possibile rivolgersi alFr.Raffaele Stoppini: [email protected].

PEERRUUGGIIAA ((22)) – Il Collegio circoscrizio-nale dei maestri venerabili dell’Um-bria – su iniziativa del presidente

Fulvio Bussani – ha voluto ripristinare latradizionale visita al Cimitero Monumentaledi Perugia per ricordare e commemoraretutti i fratelli passati all’Oriente Eterno.Lo scorso 12 marzo numerosi fratelli sisono ritrovati, con grande partecipazioneemotiva, al Cimitero Monumentale per vi-sitare e rendere omaggio alle tombe dinumerosi fratelli a suggello dell’eternolegame che unisce i massoni presenti epassati molti dei quali hanno rappresen-tato, per il loro impegno civile, politico,

e culturale un punto di riferimento nellastoria della città di Perugia.Massoni come Annibale Vecchi, AriodanteFabbretti, Enrico Dal Pozzo, Umberto Rossi,Zopiro Montesperelli, Raffaello Silvestrini,Giuseppe Evangelisti o di quanti hanno da-to nome ad alcune logge locali quali Fran-cesco Guardabassi, Luca Guerrizio, MarioAngeloni Bellucci, Guglielmo Miliocchi sonola testimonianza perenne di umanità e tol-leranza, di amore verso la Patria nonchè diuna esemplarità del loro essere nella vitaprofana e massonica nazionale per l’interacomunione umbra.Particolarmente sentita e toccante la visitaal Forno Crematorio e al Monumento dedi-cato ai Caduti di tutte le guerre compresi imartiri del 20 giugno 1859, data della rivol-ta perugina al potere dello stato Pontificio. La visita si è conclusa con una serena fra-terna catena d’unione tenutasi presso l’Os-

sario Comune, in onore e a memoria diquanti non hanno dignità di una sepoltura edi tutti i fratelli passati all’Oriente eterno aiquali, qualsiasi sia stato il loro stato socia-le, si deve affetto e riconoscenza per l’im-pegno avuto a perpetuare gli ideali della li-bera muratoria.

ROOMMAA ((11)) - Mercoledì 2 febbraio, laloggia romana “Pantheon” (1204) hacelebrato, con un’agape rituale, il

primo anniversario dell’innalzamento dellecolonne avvenuto il 4 febbraio 2004.Insieme ai fratelli della giovane Officina, lacui bolla di fondazione risale al 5 dicembre2003, hanno festeggiato le rappresentanzedi alcune logge della Capitale. Erano pre-senti: Riccardo Bertolini, primo sorveglian-te della loggia “Pitagora” (178); Paolo Ros-si, maestro Venerabile della loggia “XXSettembre 1870” (993), accompagnato daalcuni fratelli maestri della sua officina; Lui-gi Sessa, maestro venerabile della loggia“Giustizia e Libertà” (767) oratore del Col-legio circoscrizionale del Lazio; Ugo Genti-le, maestro venerabile della loggia “Gari-baldi” (1188) e Garante d’Amicizia presso laGran Loggia d’India, accompagnato da alcu-

ni fratelli maestri e apprendisti della pro-pria officina, tra cui Pasquale Santamaria,Garante d’Amicizia presso la Gran LoggiaRegolare di Iugoslavia e direttore responsa-bile di “Erasmo Notizie”; Giuseppe Abramo,Gran Segretario del Grande Oriente d’Italia. Nel corso della tornata, il maestro venera-bile ha esaurientemente illustrato ai presen-ti i lavori ed i progressi effettuati dalla log-gia nel suo primo anno di vita e ha conse-gnato, a tutti i ventiquattro membri della“Pantheon”, la medaglia in argento dellaloggia, appositamente coniata da un fratel-lo in piè di lista, recante incisa la pianta delPantheon, sigillo dell’Officina, comunicandoche, da oggi in poi, questo gioiello faràparte del corredo di ogni fratello e saràquindi indossato in tutte le tornate rituali.

Il maestro venerabile ha poi disposto la di-stribuzione, a tutti gli intervenuti, della mo-nografia realizzata dall’officina, dal titolo“Pantheon”, nella quale è stato raccoltol’accurato lavoro di ricerca sugli aspetti sto-rici, architettonici ed esoterici della famosaopera monumentale svolto da apprendisti ecompagni della loggia sotto la guida delleLuci. La pubblicazione contiene anche una ripro-duzione anastatica di alcune pagine riguar-danti il Tempio, stampate in una antica Gui-da di Roma dal titolo “Descrizzione di Ro-ma Antica”, stampato in Roma nel 1697 conLicenza dé Superiori.Al termine dell’agape si sono susseguiti nu-merosi interventi ed i fratelli ospiti hannomostrato il loro compiacimento per la cre-scita, soprattutto qualitativa, dell’officinache, pur giovanissima, vede tra le sue co-lonne fratelli di lunga esperienza ed eleva-ta maturità massonica.Il fratello Ugo Gentile, in particolare, in se-gno di fraterna affettuosa amicizia, ha of-ferto al maestro venerabile la medaglia del-

numero 5-6 / 2005

att

ivit

àG

rand

e O

rient

e d’

Italia

12

notizie dalla comunionenotizie dalla comunione

Delegazione del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili dell’Umbria

Page 13: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

la propria officina, mentre il Gran Segreta-rio Abramo, nel portare i saluti del GranMaestro Gustavo Raffi, ha augurato al mae-stro venerabile e ai fratelli della “Pantheon”(1204) di proseguire, negli anni, il lavoro diricerca con lo stesso entusiasmo, la stessaperseveranza, dimostrati fino ad oggi.

R OOMMAA ((22)) - Presso la loggia romana“XX Settembre 1870” (993), su in-vito del maestro venerabile Paolo

Rossi, il fratello Luigi Sessa, oratore delCollegio circoscrizionale del Lazio, ha tenu-to una conferenza sul tema “Il Progetto Ar-chitettonico: dal Pavimento a Quadri allaTavola da Maestro, al Quadro di Loggia”.L’interessante argomento è stato sviluppa-to, con l’ausilio di una ricchissima docu-mentazione iconografica, delineando l’evo-

luzione dalle prime applicazioni ritualisti-che e simbologiche, poste in essere a par-tire dal 1696, epoca della più antica docu-mentazione catechistica britannica, prose-guendo con le applicazioni venute in esse-re dopo il 1717, epoca della fondazione del-la prima Gran Loggia.Nel vasto arco di tempo dal 1727 ai giorninostri, il fratello Sessa ha esposto passoper passo le acquisizioni simbologiche e ri-tualistiche, le diversificazioni nell’ambitodelle varie Comunioni Massoniche che i treelementi oggetto della discussione hannovia via assunto ed oltre a ciò, nel corso del-la disamina iconografica, quando se ne èpresentata l’occasione, con interessanti di-gressioni sul tema, ha messo in evidenzaanche le diverse propensioni delle moltepli-ci Comunioni Massoniche nazionali ad adat-tarsi a differenziate applicazioni, concer-nenti importanti modalità che hanno carat-terizzato, sull’argomento, l’evoluzione ri-tualistica e simbologica delle Logge.Al termine della conferenza, il maestro ve-nerabile Rossi, compiacendosi per l’ampia edocumentatissima trattazione svolta, hasentitamente ringraziato a nome del vastouditorio il fratello Sessa il quale, poi, hasoddisfatto anche numerose richieste dichiarimenti, rivoltegli da alcuni fratelli par-ticolarmente interessati all’argomento trat-tato.La serata si è conclusa con un gradevolerinfresco, offerto in onore dei molti fratellipresenti.

V AARREESSEE - Gli scorsi 30 gennaio e 28febbraio, nel corso di due differen-ti tornate, la loggia varesina “Labi-

rinto Azzurro” (1138) ha avuto come ospiteil Gran Tesoriere Antonio Catanese che havoluto così testimoniare il suo personale at-taccamento a quest’officina e portare il sa-luto del Gran Maestro Gustavo Raffi ai fra-telli che, grazie allo spessore dei loro lavo-ri, stanno diventando uno dei punti di rife-rimento della massoneria lombarda.La prima occasione della visita del fratelloCatanese è stato l’insediamento del nuovomaestro venerabile Giacinto Inzillo, che hapreso le “redini” della loggia dopo un bien-nio di grande ed apprezzato lavoro da par-te del fratello Antonio Trudu.In quell’occasione hanno portato i loro sa-luti anche il Gran Maestro Onorario PietroSparvieri ed i Garanti d’Amicizia DomenicoScala e Alfonso Fusco, oltre a numerosimaestri venerabili di altre logge della pro-vincia di Varese e Milano.La seconda occasione della visita del GranTesoriere è stata la consegna dell’onorifi-cenza “Giordano Bruno” al fratello MimmoPrestamburgo, che si è distinto per la suaattività nel campo della solidarietà.Il Gran Tesoriere, al termine dei lavori, hasalutato i fra-telli della “La-birinto Azzur-ro” esprimen-do il suo con-creto desideriodi partecipareprossimamenteai loro lavorii ndos sando ,per una volta,il grembiulerosso di mae-stro.

numero 5-6 / 2005 13

attività

Grande O

riente d’Italia

notizie dalla comunione notizie dalla comunione

in libreria in libreria

Q ualcosa di nuovo sembra approdaretra le nostre mani con il nuovo libro

scritto dal fratello Morris L. Ghezzi, granmaestro onorario e professore di Sociologiadel Diritto presso l’Università degli Studi diMilano. Già il titolo, “Il segno del compasso”, risuo-na altisonante, quasi una melodia virtuale,una sinergia, o forse richiama alla mente lasimilitudine di parole con una nota produ-zione su pellicola di qualche decennio fa.

Fatto è che solo con il primo sguardo s’in-nesca un sollecito peregrinare del pensie-ro… e del resto non potrebbe essere diver-samente con il “tracciato del compasso”…Le pagine, i paragrafi, i capitoli che anima-no questo scritto hanno origini e motiva-zioni molto diverse tra loro, ma sono acco-munati e uniti tutti, senza distinzione. È uni-co il filo conduttore, quello di una comunericerca. La Libera Muratoria Universale è il vestito

storico, simbolico e concettuale di un solosoggetto, di un unico personaggio, del ve-ro protagonista di queste riflessioni: il pen-siero libero, che per essere libero deve li-berarsi da qualsiasi vincolo permanente.Le varie istanze – domande e dubbi di na-tura culturale, politica, religiosa e filosofica– trovano qui, una collocazione, ma nonuna soluzione… e non potrebbe essere checosì, cadremmo altrimenti in una pura con-traddizione.

Il segno del compasso

Page 14: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

La prima parte intende prevalentementeesprimere i propri convincimenti per mezzodi descrizioni, ragionamenti, riflessioni sto-riche, scelte valoriali e razionali, nonchéproporre analisi ed affermazioni, sostenuteda un modello di conoscenza scientifica orateorico ed ora empirico, ora deduttivo edora induttivo, per fornire strumenti d’inter-vento, d’azione concreta nella nostra attua-le realtà sociale.A tal scopo, vengono menzionati da MorrisL. Ghezzi, alcuni illustri personaggi chehanno costituito i pilastri su cui si erge ilpensiero muratorio, ma questa volta s’inne-stano in modo diverso da quello che è so-lito, possiamo dire in una facciata specula-re, il ruolo assunto è assai diverso da quel-lo storico filosofico generalmente di prassi.E questo sembra proprio allinearsi, conquelle che avevamo descritto quali primariesensazioni nell’approcciare il testo.La seconda parte, invece, gioca sulle imma-gini, sulle suggestioni, sulle evocazioni, suimiti e sulla magia dei simboli e della me-moria per rivelare segreti non svelabili eper operare nel mondo sottile dell’esseresoggettivo individuale o collettivo.È la parte della poesia… di quelle che sonole parole che scaturite dal profondo inqua-drano tutto un possibile percorso…forse giàpercorso o almeno carrabile per molti. Cipiace poter dire questo con la metafora deltracciare una carta topografica, con i suoipunti, i suoi traguardi, le sue alture, la suavegetazione, le sue acque… e a pensarcibene poi non risulta una metafora tantolontana. È infatti nel mito e nel folclore che risiedetutta la polivalenza significativa dei simbolie dei riti. Ovvero tutta l’ambiguità delle af-fermazioni non vincolate dalle ferree rego-

le di un argomentare razionale e tutta l’in-determinatezza degli accostamenti analogi-ci e delle comparazioni qualitative. In bre-ve, da un lato, è riscontrabile in essi unanarrazione difficilmente riducibile entroquegli schemi logici e razionali che sono anoi più familiari, avvicinandosi piuttosto aquelli propri della dimensione umana dadefinirsi inconscia, psicoanalitica, e, dall’al-tro lato, come conseguenza, essi non rie-scono a costituire un ambito di studio og-gettivizzabile. Pertanto ogni affermazionepuò trovare nuove riformulazioni che, an-che se apparentemente contraddicono leprecedenti, non devono sostituirle, ma es-sere sommate ad esse. In sostanza siamo difronte ad una ricerca continuamente apertaed in movimento, che somma sempre nuo-ve verità senza cancellare le vecchie, cheapre orizzonti sempre più vasti in dipen-denza dei molteplici punti di vista dai qua-li muove il ricercatore.Con la premessa metodologica appena for-mulata, risalta a chiari linee che l’opera delfratello Morris L. Ghezzi dovrebbe svolgereil duplice ruolo di orientare il lettore ineventuali ulteriori ricerche e riflessioni in-torno all’argomento trattato, ma soprattut-to ed, in primo luogo, di renderlo consape-vole dei limiti e della opinabilità delle af-fermazioni che vengono presentate nell’o-pera stessa. E questo affinché egli stesso siconvinca a priori della provvisorietà che ri-copre o potrà ricoprire ogni studio in ma-teria. Una provvisorietà, tuttavia, che nonvuole dire inutilità, ma anzi stimolo a per-fezionare ed accrescere con sempre nuovicontributi una verità in continuo divenire.Perché se la verità diviene concetto di na-tura dinamica e non statica, stimola la par-tecipazione di tutti alla sua costruzione ar-

ricchendo così la co-noscenza universale.E viceversa se cosìnon fosse si assiste-rebbe ancora unavolta all’imprigiona-mento dell’uomo en-tro le profonde edoscure prigioni deidogmi e dei pregiu-dizi.Ci sembra assai utilepoi, sottolineare l’ot-tica sociologica, ap-plicata al fenomenodell’iniziazione, chein queste pagine sitende ad evidenziare

riguardo gli aspetti di interazione socialeche va a ricoprire. Un fenomeno inevitabilee che in quanto tale produce le sue molte-plici facciate: aspettative individuali e col-lettive, funzioni, ruoli e modelli di trasfor-mazione del vissuto iniziatico. Non si trat-ta, infatti, di percepire solo il senso del mo-dello di iniziazione oggi, ma di estrarre, percosì dire, l’essenza, l’archetipo stesso del-l’iniziazione sul piano metastorico per os-servarne la materializzazione nei molti evari spazi e tempi sociali. Dal molteplicestorico sociale, per induzione, è possibilericavare l’elemento permanente, che carat-terizza il concetto di iniziazione.L’iniziazione si concretizza infatti sul pianoumano, materiale, giacché del piano sottile,metafisico poco o nulla è possibile dire,neppure se tale piano realmente esiste od èsolo presupposto.Questo processo opera lungo una scala aidue estremi della quale si trovano, da unlato, il massimo livello di soggettività od ilminimo di intersoggettività, ossia l’autoini-ziazione, e, dall’altro lato, il massimo livel-lo di intersoggettività od il minimo di sog-gettività, ossia le grandi celebrazioni collet-tive.Tuttavia, l’iniziazione sia che avvenga inuno scenario solenne e pubblico, sia che simanifesti semplicemente come un itinerariointeriore dell’individuo, si propone semprecome un processo, come un viaggio al ter-mine del quale l’individuo ha subito unaprofonda trasformazione interna, dalla qua-le spesso scaturisce anche una modificazio-ne di ruolo sociale. In ogni caso, ciò cherende particolarmente difficile e complessal’analisi sociologica dell’iniziazione è la suaduplice valenza: da un lato fenomeno so-ciale essoterico e, dall’altro lato, realtà eso-terica. Infatti il valore profondo e fonda-mentale dell’iniziazione non risiede nellasua espressione manifesta, ma nella sua di-mensione invisibile, occulta, che sfugge aipiù, i quali ne percepiscono esclusivamenteed eventualmente solo il simbolo; ma talesimbolo opera concretamente a livello siaindividuale, sia sociale, lanciando segnali etrasformando la realtà. L’iniziazione, si ma-nifesta come un punto spazio-temporale diinizio di una qualità diversa dell’esistenzaumana.L’iniziazione riguarda l’individuo in quantoentità singola, ma gli individui iniziati sonofrequentemente organizzati in comunità ini-ziatiche. In particolare, la Libera MuratoriaUniversale possiede due diversi livelli pri-mari di fondazione, l’uno individuale e l’al-

in libreriain libreria

numero 5-6 / 2005

att

ivit

àG

rand

e O

rient

e d’

Italia

14

Morris. L. Ghezzi,

Il segno delcompasso. La massoneria e isuoi persecutori,attraverso simboli,idee, fatti e processi,

Mimesis, 241 pp. ill., 16,00 euro.

Page 15: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

]

in libreria in libreria

tro collettivo: il singolo libero muratore e laLoggia. L’iniziazione riguarda il singolo, maessa non può essere data che all’interno diuna Loggia. Non solo; nella metafora mura-toria gli individui sono i mattoni, le pietre,che compongono un edificio, una cattedra-le, e questo edificio, questa cattedrale, siidentificano, prima con la Loggia e poi, conla Muratoria Universale. Individuo e comu-nità nella Libera Muratoria sono entrambi econtemporaneamente operatori attivi e sog-getti passivi dell’iniziazione. L’iniziazionedà il via al lavoro individuale di perfezio-namento del singolo massone o, come siusa dire, allo sgrossamento ed alla succes-siva levigazione della pietra grezza che è innoi, ma la Loggia di appartenenza oltre adaprire la porta di questo viaggio, fornisceanche il modo costante gli strumenti perportarlo a compimento. Il confronto conti-nuo con gli altri fratelli libero muratori, lesimbologie presenti nel tempio ed i rituali,usati durante i lavori, cooperano a stimola-re, sostenere e compiere il viaggio iniziati-co, che comincia con l’accettazione del bus-sante nella Libera Muratoria, ma che nontermina mai per tutto il successivo tempo divita visibile ed invisibile dell’iniziato. L’ini-ziazione è un processo, per la Libera Mura-toria, che evidenzia un inizio, ma non unafine e che riguarda il singolo, ma si svolgenella collettività.Oltre a questi passaggi assai interessanti,Ghezzi favorisce poi una risposta a dellecuriosità comuni. Come è ben noto infatti,l’aspirante Libero Muratore deve possedere

solo due caratteristiche per essere accoltonella Libera Muratoria Universale: essere li-bero e di buoni costumi.In altre parole, tali peculiarità richieste – lalibertà ed i buoni costumi individuali – gra-zie agli individui iniziati dovranno scorrerenella società e serviranno a renderla sem-pre più libera e di buoni costumi.A questo punto al lettore profano potràsorgere una domanda spontanea, che èquesta: se tutto è così chiaro, in cosa con-siste allora il segreto massonico e perchéviene visto da molti con tanto sospetto? Edecco il nocciolo della situazione.Il segreto massonico può essere considera-to il simbolo di quell’opera di autoeduca-zione, che nel gergo massonico viene indi-cata con l’espressione sgrossare, squadraree levigare la pietra grezza.Il segreto di cui si parla non riguarda, né, ingenerale, il mondo esterno al singolo liberomuratore, né, in particolare, qualche tramapolitica od economica, per conquistare ilpotere o moltiplicare le fortune materiali.Tale segreto interessa esclusivamente, comesi usa dire in ambito giuridico, il foro inter-no dell’individuo; ossia il suo modo di sen-tire, di percepire, di intuire il senso della vi-ta, del suo esistere su questa terra, del suooperare e del viaggio che egli deve compie-re, le uniche tappe certe del quale sono lanascita e la morte ed oltre le quali le nebbiedel dubbio avvolgono ogni cosa. Un segre-to, dunque, indicibile, incomunicabile, poi-ché coincidente con l’essere profondo del-l’individuo stesso che lo detiene.

L’equivoco di un mistero rivolto a coprireinteressi religiosi, politici od economicimuove gli animi dei non iniziati contro l’ini-ziazione, in generale, e la Massoneria, inparticolare, ma non lasciamoci ingannaredalle apparenze, che altro non sono chepuerili scuse per coprire l’eterna lotta tra“chi cerca, e coloro che presumono di avergià trovato, tra chi desidera la luce e colo-ro che vogliono far trionfare le tenebre”.In questa ottica la lotta alla Massoneria,questa lotta di durata ormai plurisecolare,alimentata da Stati e da Chiese, da tiranni eda demagoghi, da ignoranti in genere, chenon sanno, e da disonesti, che fanno fintadi non sapere, non è rivolta contro la Libe-ra Muratoria in quanto tale, ma contro ilsuo significato, la sua portata iniziatica ededucativa. I veri obiettivi contro i qualimuovono sono la libertà di pensiero e dicoscienza, nonché la capacità critica ed au-toeducativa dell’individuo.L’incubo dei “tiranni” è l’autoeducazioneche è l’essenza profonda e vera dell’inizia-zione e proprio per questa che tanti hannopagato anche con la propria vita nel corsodella storia. Risultato finale? Non potrebbe esistere unaantitesi più evidente e chiara a quelli chesono gli ideali più nobili che da semprel’uomo rincorre, ma che non risultando co-modi e favorevoli a tutti, sono quindi ber-saglio da colpire, reprimere, soffocare…mala luce non potrà mai spegnersi perchésplende per se stessa, per la sua propriaessenza.

numero 5-6 / 2005 15

attività

Grande O

riente d’Italiarassegna

stampa

rassegna stamparassegna stampa1 marzo 2005

Seicento erano i “fratelli”, radunati sabato inun albergo di Borgaro per la riunione comunedelle Logge del Grande Oriente d’Italia del Pie-monte e Valle d’Aosta. Niente cappucci, al

massimo qualche Borsalino per ripararsi dalfreddo prima di entrare nella hall come per uncongresso qualsiasi. Anziani con barba folta,come da iconografia, pochini. Giovani di più.Tanti. Con mogli al seguito, “parcheggiate” aldi fuori del tempio solo per lo strettissimo ne-cessario a compiere i lavori rituali (il GrandeOriente d’Italia non ammette al suo interno ledonne). Professioni? Le più disparate: avvoca-ti, medici, ma anche dipendenti pubblici e fun-zionari, giornalisti e imprenditori, militari epensionati. Erano un centinaio le facce di gen-te comune, l’“altro mondo” a guardarlo con gliocchi dei massoni. Poi c’è una terza prospetti-va, di mediazione e d’incontro. E la vedi se gli

occhi sono quelli del Gran Maestro GustavoRaffi, considerato l’uomo della svolta, il comu-nicatore, quello che - lui lo dice con orgoglio- ha “rivoltato il calzino” del Goi di PalazzoGiustiniani. AAvvvvooccaattoo,, ccoonn lleeii iill GGooii hhaa iinnaauugguurraattoo uunn nnuuoo--vvoo ccoorrssoo.. IInn qquuaallee ddiirreezziioonnee??“La massoneria italiana ha compreso in ritardoi problemi della comunicazione. Chi non sacomunicare al giorno d’oggi è out, vieneescluso. Ancora qualche anno fa invece non siera capito che in democrazia occorre avere lamassima visibilità e soprattutto bisogna saperdialogare con la società. Non basta enunciareprincipi. Questi principi debbono essere attua-

Per un giorno Borgaro capitale della Massoneria piemontese

I Massoni piemontesi“Orgoglio senza pregiudizio”

Il Gran Maestro Gustavo Raffi: “Questa Regione ha un grande peso all’interno

della nostra istituzione” Il forte impegno nella solidarietà

Centinaia di appartenenti alle Logge

subalpine e valdostane del Grande Oriente d’Italia

a convegno in un hotel di Borgaro Torinese

Page 16: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[“Il problema di oggi è rifondare l’Onu”: lo hadetto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia– Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi. “All’indo-mani della tragedia della prima guerra mondia-le, i massoni lanciarono l’idea della Società del-le Nazioni, antecedente storico dell’Onu. Cheabbia funzionato bene o male è un altro discor-so, ma l’idea, l’utopia, resta valida”. SecondoRaffi, “se si procede a una disamina dei principifondanti di questa istituzione li troviamo ancora

perfetti. Ma il problema è che non esiste lo stru-mento per applicarli, visto che gli Stati, anche dinuova istituzione, vengono automaticamenteammessi all’Onu a prescindere dal fatto che ap-plichino e rispettino i valori fondanti della cartadelle Nazioni unite”.Per il Gran Maestro, “il problema è quindi quellodi istituire un organismo sopranazionale che fac-cia rispettare quei principi, visto che oggi l’Onu al-tro non è che un luogo di incontro dove si discu-

te, si ragiona ma dove alla fine i provvedimentieventualmente assunti non sono altro che ammo-nizioni che uno Stato accetta o no a suo piacere”.Raffi è convinto che “vada spinto un movimento dimassa, di popoli per far si che si arrivi a questaentità sovranazionale; diversamente potrà accade-re, come è già accaduto, che in nome di quei prin-cipi negletti della carta dell’Onu, una potenzamondiale dica: io li faccio applicare, io mi surro-go all’inerzia e all’inattività dell’Onu”.

lizzati, coniugati con la vita. La nostra classedirigente era sotto certi aspetti giurassica, perusare un eufemismo. Così, nel 1998-99, quan-do si aprirono i comizi elettorali, cominciam-mo a dire che la massoneria non poteva esse-re un ”museo delle cere”. Bisognava tornare aessere nelle piazze, nei luoghi d’incontro esoprattutto essere capaci di cogliere le ansiee le inquietudini che travagliano l’umanità. Diqui il passo è stato conseguente per riallac-ciare i fili della nostra storia” IInn ccoonnccrreettoo cchhee ccoossaa èè aaccccaadduuttoo??“Per dar corpo a questo spirito di rinnova-mento noi abbiamo concepito la nostra massi-ma assise, la Gran Loggia, in un contesto piùampio, come un enorme meeting, con circuiticulturali, conferenze, dibattiti, dove si con-frontano studiosi della massoneria, ma nonnecessariamente massoni, su tutti i grandiproblemi. All’interno ci sono anche una fieradel libro e una dell’arte e l’appuntamento èuna volta all’anno (la prima fu nel 2000), a Ri-mini, agli inizi di aprile. In quella occasione ilmio discorso, il discorso del Gran Maestro, ilpiù solenne dell’anno, viene fatto a porteaperte, in presenza del pubblico”. DDaavvaannttii aa qquueelllloo cchhee vvooii ddeeffiinniittee ““iill mmoonnddoopprrooffaannoo””,, ccoommee èè ssttaattoo aaccccoollttoo iill nnuuoovvoo ccoorrssooddeellllaa mmaassssoonneerriiaa??“All’esterno, debbo dire, siamo stati compresiimmediatamente. I problemi, le difficoltà leabbiamo avute al nostro interno. Più per pi-grizia mentale che per altro. D’altronde a meera chiaro un concetto, assunto dalla politica:se vuoi governare senza nessun problema, c’èuna regola aurea che domina il mondo ed èquella di non fare niente. O meglio, non più diqualche celebrazione, con plateale commozio-ne, magari anche con le lacrime. Perché se siinnova, innanzitutto chi perde i cosiddetti pri-vilegi naturalmente non è d’accordo e in piùc’è da mettere in conto la paura del nuovo,una paura ancestrale che si deve superare.Non a caso io, appena eletto, mi sono pre-sentato a una conferenza stampa in jeans,giacca blu sportiva e camicia gialla, che piùgialla di così non poteva essere. I suoi colle-ghi mi scrutavano. Forse s’immaginavano divedermi in abito nero, con gli occhiali scuri,

dissi loro ”sono un Gran Maestro, non un im-presario delle pompe funebri”. Feci scalpore,ma poi venne compreso il mio intento: volevorompere nell’immaginario collettivo la figuradel massone come soggetto contiguo al latooscuro della società. Perché è impensabile chegli altri ti comprendano se tu non fai nulla peressere compreso”. EE,, aa ssuuoo ggiiuuddiizziioo,, iinn qquueell mmoommeennttoo llaa mmaassssoo--nneerriiaa ssii sseennttiivvaa iinnccoommpprreessaa??“Penso proprio di sì e se ho avuto un merito,io credo sia stato quello di esternare ciò chemolti altri pensavano, ma per timore di usciredall’ortodossia non avevano mai avuto il co-raggio di affermare”. CCoonn lleeii ssoonnoo ccaammbbiiaattii aanncchhee ggllii ssttrruummeennttii ddiiccoommuunniiccaazziioonnee,, mmii ppaarr ddii ccaappiirree“Sono aumentati e non solamente quelli versol’esterno. Io ho contribuito a far realizzare ilnostro sito Internet, favorito l’apertura di unaemittente radiofonica, Radio Goi, e concepitoun notiziario che adesso arriva a tutti i fratel-li, con la rassegna stampa sulla massoneria, leiniziative e lo spazio per i commenti. Un ri-trovato slancio ha vissuto poi l’attività nel so-ciale, che è una peculiarità dei massoni dasempre. Quando, ad esempio, ci occupammodel Kossovo, di fronte alla tragedia facemmouna virata, una azione contro il vecchio siste-ma, troppo velleitario, il quale avrebbe previ-sto la mobilitazione per categorie di fratelli,iniziative a macchia di leopardo, raccolte difondi a vario titolo e alla fine nessun granderisultato. Noi invece individuammo una strate-gia comune e investimmo senza contropartitesu ”Medici senza frontiere”. E la raccolta fueccezionale, una autentica gara di solidarietàtra le regioni. E qui a Torino facemmo ancheuna conferenza sul volontariato, addiritturacon la partecipazione delle realtà cattoliche”. QQuuaall èè iill ssuuoo rraappppoorrttoo ccoonn iill PPiieemmoonnttee??“Quando fui eletto la prima volta, in Piemon-te i miei sostenitori si contavano sulle ditadelle mani o poco più. Bene, oggi se in Italia debbo pensare a unsupporto concreto da parte dei fratelli, il Pie-monte ha un peso forte. E d’altra parte è an-che giusto che sia andata così: all’epoca del-l’elezione c’erano candidati locali e certe logi-

che campanilistiche che, com’era normale, te-nevano banco. Senza contare la diffidenza difronte a una serie di fattori, non ultimo quel-lo dell’età. Nel ’98, quando si presentarono leliste, avevo 54 anni, quindi giovane per il ruo-lo cui aspiravo. Ma poi sono arrivate le veri-fiche sul campo: l’atteggiamento dei mass me-dia che è cambiato, un rispetto nuovo e daparte mia il fatto di non avere problemi a in-contrare chiunque. Così alla fine anche gliscettici hanno capito che la nuova classe diri-gente ed io stavamo dando la possibilità diavere l’orgoglio di essere massoni. Non è mi-ca poco”. MMaa nnoonnoossttaannttee qquueessttoo iimmppoonneennttee ssffoorrzzoo ddiiccoommuunniiccaazziioonnee,, eessiissttee aannccoorraa uunn cceerrttoo oossttrraaccii--ssmmoo.. PPeennssoo aallllee MMaarrcchhee oo aallllaa TToossccaannaa ee aa cceerrtteelleeggggii“Precisiamo, nel caso della Toscana ci fu unalegge regionale che faceva obbligo di dichia-rare l’appartenenza a qualsiasi formazione so-ciale. Che a suo tempo sia stato uno strumen-to per stanare i massoni, può essere. Ma nonè scritto. Differente il caso di una legge barbara dellaRegione Marche, che sanciva l’obbligo di di-chiarare di non essere massone e per la qua-le lo Stato italiano è stato condannato dallaCorte di Strasburgo. Lo stesso è accaduto peril Friuli. Ma sono episodi. Ben diverso in altrerealtà, come è il Piemonte o la mia Emilia Ro-magna”. LLeeii hhaa ddeettttoo ””ppeerr llaa mmaassssoonneerriiaa iittaalliiaannaa iioo ssoo--nnoo qquueelllloo cchhee hhaa rriivvoollttaattoo iill ccaallzziinnoo””.. CCoossìì hhaa ccaammbbiiaattoo vvoollttoo aanncchhee aallll’’iiddeennttiikkiitt ddeell--ll’’aassppiirraannttee mmaassssoonnee??“Io penso di sì, nel senso che oggi chi fa do-manda si accosta a un messaggio che è benchiaro e che si esprime in determinati valori,si pensi alla battaglia che abbiamo fatto per lascuola pubblica come applicazione del princi-pio di tolleranza. Prima invece qualcuno pote-va subire, almeno in parte, gli effetti di una vi-sione deformata della massoneria e far pensa-re che fosse lo strumento per raggiungerequello che difficilmente per un’altra stradaavresti potuto ottenere”.

MMaarriiaa GGrraazziiaa GGrriippppoo

numero 5-6 / 2005

rass

egna

stam

pa

16

rassegna stampa rassegna stampa 3 marzo 2005

Il Gran Maestro: “Urgente riformare l’ONU”

Page 17: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[

]

numero 5-6 / 2005 17

rassegnastam

pa

Il Grande Oriente d’Italia si appresta a celebrare ilsuo 200° anniversario. È un appuntamento impor-tante, un traguardo che ben poche ComunioniMassoniche nel mondo possono vantare, e checontrassegnerà l’attività dell’Istituzione per tutto il2005.La Massoneria italiana si è sempre schierata af-fianco delle Istituzioni: costituita per volere di Na-poleone, poi rifondata da uomini vicinissimi a Ca-vour, con il principio ispiratore fondamentale dicostruire una Italia libera e unita; poi ancora gui-data da Garibaldi, eletto nel 1864 Gran Maestro.Molti personaggi illustri comparivano tra le sue fi-la: Presidenti del Consiglio, uomini di Stato. Ma laMassoneria italiana non ha cessato di vivere conla raggiunta unità: ha continuato a lavorare, con-tribuendo alla vita culturale, politica e sociale delnostro Paese. Il Grande Oriente d’Italia sta vivendo una nuova

fase della sua storia, contrassegnata dal rinnova-to orgoglio di appartenere ad una ComunioneMassonica così radicata nella storia del nostroPaese: l’intento è quello di far sì che la Massone-ria prosegua nella sua azione di rilancio e ripro-posizione dei valori liberomuratori nel dialogocon la società civile.Non si tratta di una mera operazione celebrativa:essa, infatti, risponde alla esigenza di maggioreapertura alla società civile, inaugurata dall’attualeGran Maestro, avvocato Gustavo Raffi, riconfer-mato alla guida del Grande Oriente d’Italia per ilquinquennio 2004-2009. Con il Gran Maestro Raffi, autore della rivoluzio-ne culturale della trasparenza, l’Istituzione è, in-fatti, impegnata nella difesa della libertà dellascienza nei confronti di ogni fondamentalismo;crede fermamente nella scuola pubblica per pro-muovere il principio della libertà religiosa, educa-

re al rispetto di tutte le fedi ed escludere qualsia-si processo di ghettizzazione; si adopera nel cam-po dell’intervento umanitario, nel volontariato e inaltre attività di carattere solidale ed ovunque siain gioco la libertà e la dignità dell’essere umano. Per celebrare il Bicentenario, il Grande Oriente d’I-talia ha organizzato una serie di manifestazioniche si svolgeranno lungo tutto l’arco dell’annonelle principali città italiane: con l’aiuto di illustristudiosi, verrà ripercorsa la storia della Istituzionee, esaminando i grandi temi della società di oggi,verrà fatto il punto sul nuovo ruolo della Masso-neria nel Terzo Millennio. Appuntamento impor-tante sarà la “Gran Loggia” annuale, che si terrà aRimini nei giorni 1-3 Aprile. Saranno giornate in-tense di lavori rituali ma anche di mostre, concer-ti, dibattiti e momenti di confronto con il mondodella cultura e delle idee, della politica e delle Isti-tuzioni.

Massoneria: il bicentenariodel Grande Oriente d’Italia Le iniziative previste per il Bicentenario saranno presentate dal Gran MaestroGustavo Raffi il 4 marzo a Milano nel corso di una conferenza stampa

rassegna stamparassegna stampa4 marzo 2005

rassegna stampa

Milano, 4 mar. (Adnkronos) - “Da duecento an-ni il Grande Oriente d’Italia si pone come unaIstituzione di Uomini liberi i cui destini si sonointrecciati con la storia del progresso e delleconquiste democratiche del nostro Paese”. Lo hadetto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italiadi Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi, presentan-do le iniziative per la celebrazione dei duecentoanni della più antica organizzazione massonicaitaliana. “Queste le ragioni che ci hanno indottoa proporre alla società e agli stessi Liberi Mura-tori un lungo viaggio attraverso la Massoneria,per visitarne e studiarne gli aspetti storici, idea-li, sociali, pedagogici ed esoterici: le tappe di uncammino che si è sviluppato per duecento annipossono sicuramente offrire una chiave di lettu-ra in più dei grande avvenimenti e delle grandetrasformazioni che hanno contrassegnato le di-namiche della storia patria e, al contempo, con-tribuire ad eliminare -ha spiegato Raffi- interes-sati pregiudizi che ancora, anche se in misuraminore, sopravvivono nei nostri confronti”. “La Massoneria - ha aggiunto l’avvocato Raffi -è un’Istituzione che, nelle sue finalità, nella suaprogettualità non ha nulla da nascondere. È par-te viva della società civile cui intende portare ilproprio contributo di uomini e di idee. Non sia-

mo una società segreta e non tolleriamo Loggecoperte: la nostra è una Istituzione esclusiva-mente dedita alla diffusione e promozione deivalori di tolleranza, libertà, uguaglianza, dialogocivile e fratellanza”. L’avvocato Raffi ha poi ri-cordato che “il Grande Oriente d’Italia si è, in-fatti, da sempre battuto per la difesa di valoriuniversali, contribuendo, ad esempio, alla reda-zione della Carta dei diritti dell’uomo, dando vi-ta a organismi internazionali finalizzati alla dife-sa o al ripristino della pace; si adopera nel cam-po dell’intervento umanitario, nel volontariato ein altre attività di carattere solidale ed ovunquesia in gioco la libertà e la dignità dell’essereumano; è impegnato nella difesa della libertàdella scienza nei confronti di ogni fondamentali-smo; crede fermamente nella scuola pubblicaper promuovere il principio della libertà religio-sa, educare al rispetto di tutte le fedi ed esclu-dere qualsiasi processo di ghettizzazione”. “Attraverso le celebrazione per i nostri duecen-to anni di storia - ha concluso il Gran maestroRaffi - intendiamo rilanciare il senso del nostrorinnovato impegno e della nostra capacità di of-frire nelle Logge un momento di ricerca, di edu-cazione civile, etica e morale: una ricchezza chemettiamo a disposizione del Paese per rafforzar-

ne e accrescerne i valori su cui esso si fonda”.Per celebrare il Bicentenario il Grande Oriented’Italia ha organizzato una serie di manifestazio-ni che si svolgeranno lungo tutto l’arco dell’an-no nelle principali città italiane: con l’aiuto di il-lustri studiosi, verrà ripercorsa la storia dellaIstituzione, e con essa la storia del nostro Pae-se, ed esaminando i grandi temi della società dioggi verrà fatto il punto sul ruolo della Masso-neria nella attuale società. Appuntamento importante sarà la Gran Loggiaannuale “1805-2005, “Duecento anni per l’Italia”che si terrà a Rimini nei giorni 1-3 Aprile. Oggi il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giusti-niani conta circa 16000 iscritti distribuiti in 610Logge presenti su tutto il territorio nazionale.Nel 2004 sono stati oltre 1500 coloro i quali so-no entrati a far parte dell’Istituzione, con un no-tevole incremento rispetto alla media annualeche si attestava intorno alle 1000 richieste di am-missione. Un dato rilevante è rappresentato dal fatto chel’età media degli iscritti è scesa a 53 anni, men-tre quella degli aspiranti dell’ultimo quinquenniosi attesta sui 43. Questi ultimi, in particolare, ap-partengono a tutte le fasce sociali e presentanoun livello culturale medio-alto.

rassegna stampa 4 marzo 2005

Massoneria: Grande Oriente d’Italia compie 200 anni

Raffi, eliminati i pregiudizi

Quotidiano on line del Ministero dei Beni Culturali

Page 18: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[

]La Loggia P2 è stata “una pagina orrenda” esta alla massoneria “come le Brigate Rossestanno al Partito comunista”. Lo afferma Gu-stavo Raffi, Gran Maestro del Grande Orien-te d’Italia - Palazzo Giustinani, presentandole celebrazioni per i 200 anni di vita dell’or-ganizzazione e le sue nuove iniziative, anchesu internet. “Non dobbiamo dimenticare l’or-renda pagina della P2 - ha detto Raffi in unaconferenza stampa a Milano -, che ci ha cau-sato un grande pregiudizio. Noi siamo stati iprimi a condannarla, molto prima dei tribu-nali, ma non siamo stati dei bravi comunica-

tori. Così come non si può incolpare il parti-to comunista per la nascita delle Br, così nonlo si può certamente fare con il GrandeOriente d’Italia per quella loggia segreta: an-zi, si puo’ dire che la P2 sta alla massoneriacome le Br stanno al partito comunista”. “Noistiamo dialogando con tutti, anche con laChiesa - ha aggiunto Raffi - e abbiamo lavo-rato per permettere il dialogo tra ebrei, cri-stiani e musulmani: questo è un merito che civa riconosciuto. Da duecento anni il Grandeoriente d’Italia si pone come una istituzionedi uomini liberi i cui destini sono intrecciati

con la storia del progresso e delle conquistedemocratiche del nostro Paese”. Il calendariodelle manifestazioni per il duecentesimo an-niversario della massoneria prevede appun-tamenti il 19 marzo a Napoli, tra l’1 e il 3aprile a Rimini, il 14 maggio a Milano, il pri-mo giugno a Torino, il 16 settembre a Roma,il 22 ottobre a Palermo, il 12 novembre a Fi-renze e il 3 dicembre a Bologna. Tutte le ini-ziative sono contenute nei siti internet delGrande Oriente d’Italia, che ha da poco lan-ciato anche il dominio www.bicentenario-goi.it.

numero 5-6 / 2005

rass

egna

stam

pa

18

Massoneria - Raffi: “P2 pagina orrenda come le BR per il PCI”

Il Grande Oriente d’Italia compie 200 anni e sbarca su internet

MILANO — Un milanese sui generis della bel-la età di di 200 anni. Lo si potrebbe quasi di-re del Grande Oriente d’italia, che festeggia ilbicentenario ripromettendosi una nuova pelle:più aperta, trasparente. E anche più battaglie-ra, visto il piglio polemico col quale, in occa-sione della presentazione al Circolo dellaStampa del programma delle manifestazioni, ilGran Maestro Gustavo Raffi (emiliano, avvoca-to) ha ieri attaccato i partiti politici, cheavrebbero ormai posto in secondo piano ildialogo e la tolleranza, quindi l’uomo stesso.L’associazione massonica fu fondata il 20 giu-gno 1805 proprio a Milano, con atto costitutivoemanato dal neonato Supremo Consiglio, econ primo Gran Maestro lo stesso viceré Eu-genio de Beauharnais. E il 25 maggio 1807 fu-rono approvati gli Statuti Generali della Fran-ca Massoneria in Italia. Tra i primi sostenitori,molti intellettuali: tra gli altri, Gian DomenicoRomagnosi, Ugo Foscolo, Vincenzo Monti, Pie-tro Maroncelli, Silvio Pellico, Melchiorre Gioia.L’avvento della Restaurazione porto allo scio-glimento delle associazioni, e dovette arrivareil 1859 perché a Torino venisse riformata unaLoggia con l’antico nome dell’Italia, “Ausonia”,primo nucleo del futuro Grande Oriente d’Ita-lia. Sedi successive del Goi furono Firenze e

infine Roma, a Palazzo Giustiniani.Oggi, ormai lontani i pessimi ricordi legati al-la P2 (“Una pagina orrenda – ha ribadito ilGran Maestro –, che sta alla massoneria “co-me le Brigate Rosse stanno al Partito comuni-sta”), insieme col bicentenario l’associazionefesteggia anche il primato degli iscritti: circa 16mila, distribuiti in 610 logge in tutto il territo-rio nazionale, con 1.500 nuovi arrivati nel solo2004, e con richieste di ammissione avanzatein maggior numero dai giovani.Le celebrazioni per il bicentenario (in tutto ilPaese), va da sé, rappresentano un’ottima oc-casione per un ulteriore, forte rilanciod’immagine. Perché, in fondo, già da un po’ ditempo i media hanno abbandonato il tono disospetto col quale trattavano le questioni mas-soniche in generale e anche – o, forse, in par-ticolare – quelle riguardanti il Grande Oriente.Questa associazione, ha voluto ricordare Raf-fi, “nella sua progettualità non ha nulla da na-scondere: è parte viva della società civile, cuiintende portare il proprio contributo di uomi-ni e di idee”.Si diceva della critica ai partiti. “Noi – haspiegato sempre il Gran Maestro – parliamoalla società dei grandi temi, delle cose impor-tanti. La caduta delle ideologie, l’esaltazione

del valore del mercato rispetto all’individuo, leingiustizie, fanno sì che si torni a riscoprireuna istituzione di uomini liberi i cui destini sisono incrociati con la storia del progresso edelle conquiste democratiche del nostro Pae-se”.Esclusa, quindi, la prospettiva di un impegnopolitico (“Non ne abbiamo la necessità né lavolontà: non agiamo né pro né contro unacoalizione politica. Siamo laici cbe pensano siagiusto tutelare la Chiesa dallo Stato, lo Statodalla Chiesa e le chiese minori da quelle mag-giori”), ecco il Grande Oriente – spesso de-scritto come fosco ambiente – proporsi inchiave moderna, aprendosi al mondo anchecon un sito internet: www.radiogoi.it, radiomassonica d’informazione on line. Fra i più im-portanti appuntamenti con le celebrazioni, laGran Loggia annuale “1805-2005. Duecento an-ni per l’italia”, che si terrà a Rimini dall’1 al 3aprile.

CRESCITAIn tutta Italia

610 logge con 16 mila iscritti

Tanti giovani

Piero Lotito

Metamorfosi - Presentato il programma di manifestazioni per il bicentenario del Grande Oriente d’Italia

La Massoneria si toglie il cappuccio e si apre

al mondo col sito Internet

rassegna stamparassegna stampa4 marzo 2005

rassegna stamparassegna stampa 5 marzo 2005

Page 19: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[

]

numero 5-6 / 2005 19

rassegnastam

pa

MILANO - Ringiovanire a duecento anni: natoa Milano il 5 marzo 1805, in piena età napo-leonica, il Grande Oriente d’Italia guarda piùche mai all’attualità nel momento in cui cele-bra senza veli né imbarazzi una storia pienadi pagine memorabili, come quelle legate alRisorgimento, ma anche di “una orrenda, la P2di Gelli, che ci ha tanto danneggiati ma chesiamo stati i primi a condannare”, rimarca ilGran Maestro Gustavo Raffi, inaugurando pro-prio nella “città madre” una lunga stagione diconvegni e manifestazioni che coinvolgerannotutta l’Italia.DDuuoollee aannccoorraa,, llaa PP22,, aavvvvooccaattoo RRaaffffii??“Resta una pagina orrenda, equivalente pernoi a quello che le Br possono aver rappre-sentato per il Pci. Una deviazione totale ri-spetto a un humus iniziale comune. Se si pen-sa che la P2, storicamente, era una loggia na-ta per combattere proprio i postulanti inter-ni… quelli che cercavano favori!”OOggggii nnoonn ssuucccceeddee ppiiùù,, ss’’èè ffaattttaa ppiiaazzzzaa ppuulliittaa??“Quando accade, scattano le norme discipli-nari e il postulante esce con l’acceleratore”.PPrroopprriioo ll’’aallttrroo ggiioorrnnoo,, nneell ppiieennoo ddeellllee ppoolleemmiicchheessuullllaa SSccaallaa uunn ccoonnssiigglliieerree ccoommuunnaallee ddeellll’’ooppppoossii--zziioonnee,, BBaassiiIIiioo RRiizzzzoo,, hhaa ddeettttoo ddll ffiiuuttaarree uunnaa mmaa--nnoovvrraa ddeellllaa mmaassssoonneerriiaa.. CChhee ccoossaa nnee ppeennssaa??

“Forse quel consigliere non sa che proprio al-la Scala c’era una delle più antiche logge mi-lanesi. Che abbiamo dato il nostro contributoalla mostra su Salieri, del resto un massone,come Mozart. E potrei spiegargli il senso mas-sonico del ‘Flauto Magico’: ma mi basta assi-curargli che non siamo dei pifferai…”DDuueecceennttoo aannnnii vvooii,, cceennttoo aannnnii iill RRoottaarryy.. QQuuaall--ccuunnoo ddiiccee cchhee èè qquueesstt’’uullttiimmoo llaa vveerraa mmaassssoo--nneerriiaa ““mmooddeerrnnaa””..“C’è poco in comune, in realtà, a parte il fat-to che il fondatore, come quello dei Lions, eramassone”.AAnncchhee vvooii,, ppeerròò,, vvii ddeeddiiccaattee aa IInniizziiaattiivvee ssooddaa--llii,, ppeerr eesseemmppiioo aavveettee rraaccccoollttoo ffoonnddii ppeerr llee vviitt--ttiimmee ddeell mmaarreemmoottoo..“Sì, è una delle molte attività sociali del Gran-de Oriente. Ma noi non ci confondiamo contante altre associazioni filantropiche, perchéla massoneria è soprattutto, e fin dal ‘700,quando si formarono le prime logge anche inItalia, un laboratorio di pensiero libero, tolle-rante, aperto a uomini di tutte le idee e di tut-ti i credo religiosi. E c’è bisogno anche oggi,non meno di allora, di un luogo dove sia pos-sibile riflettere sul medio e lungo termine, nonassillati dalla ricerca del consenso o del pote-re, per pensare un mondo meno squilibrato

sull’aspetto economico e dove l’uomo siasempre il fine e mai un mezzo”.SSii ssoonnoo lleettttii ssuuooii iinntteerrvveennttii ssuu tteemmii ccoommee llaarriiffoorrmmaa ddeellll’’OOnnuu,, llee ffooiibbee,, iill ddiiaallooggoo ccoonn llaaCChhiieessaa.. DDooppoo sseeii aannnnii aallllaa gguuiiddaa ddeell GGrraannddeeOOrriieennttee,, ssii rriittiieennee ssooddddiissffaattttoo ddeellllaa ssuuaa rriiffoorr--mmaa ppeerr ppoorrttaarree llaa mmaassssoonneerriiaa ssuullllaa sscceennaa ppuubb--bblliiccaa oo ssii aassppeettttaavvaa ddii ppiiùù??“Mi aspettavo di meno, visto che siamo sem-pre apparsi soltanto per quello che venivadetto di noi sui mass media. Proprio questecelebrazioni del bicentenario ritengo dimo-strano come oggi la massoneria possa rac-contare finalmente la propria storia, presen-tarsi apertamente, e rivolgersi soprattutto aigiovani che cercano qualcosa in cui crederesenza venire ingabbiati e indottrinati”.CCoommee ggiiuuddiiccaa qquuiinnddii lloo ssttaattoo ddii ssaalluuttee ddeellllaa‘‘bbiicceenntteennaarriiaa””??“Fiorente”.AAnncchhee qquueesstt’’aannnnoo ccii ssaarràà iill vvoossttrroo ““aallttrroo””mmeeeettiinngg,, aa RRiimmiinnii??“È la Gran Loggia, dal 1º al 3 aprile. Un mo-mento importante delle celebrazioni, intitolata“Duecento anni per l’Italia” Avremo, tra gli al-tri ospiti, l’architetto Portoghesi e la cantanteisraeliana Noa”.

Federico Bianchessi

rassegna stamparassegna stampa6 marzo 2005

“P2, una pagina orrenda della nostra storia”Il Gran Maestro Raffi celebra a Milano il bicentenario del Grande Oriente d’Italia: “Niente da nascondere”

Il gran maestro Gustavo Raffi a colloquio con AFFARI ITALIANI,

il primo quotidiano on line“Questo duecentesimo anniversario è l’occa-sione per accompagnare la società in un lun-go viaggio attraverso la massoneria. Non sipuò pensare che si comprendano le ragionidell’istituzione se essa non fa nulla per esserericonosciuta”. Parola del Gran Maestro GGuussttaa--vvoo RRaaffffii,, che, in un’intervista ad Affari, spiegagli obiettivi della massoneria italiana, all’indo-mani del duecentesimo compleanno del Gran-de Oriente d’Italia.CCoommee ffeesstteeggggeerreettee qquueessttoo iimmppoorrttaannttee aannnniivveerr--ssaarriioo??“Abbiamo ipotizzato di fare una serie di con-vegni di studi, dislocandoli in funzione deicentri più significativi della nostra storia. Par-tiremo da Napoli che rappresenta il nostromomento prodromico. La Massoneria nasce in

Italia nel 1730, ma il nostro bicentenario partedal 5 marzo 1805 perché è in quel momentoche si sviluppa una sorta di organizzazione sututto il territorio e si fa riferimento a un cen-tro, Il Grande Oriente. Napoli è l’Illuminismocon personaggi come Filangeri, Pagano, uneclettico come Raimondo di Sangro Principe diSan Severo…”.DDooppoo NNaappoollii ccii ssaarràà MMiillaannoo……“Sì. È l’espressione della massoneria napoleo-nica, giacobina e se vogliamo anche carbona-ra. Poi, nel nostro percorso si arriva a Torino.Con una data, il 1859. Lì si respira aria di li-bertà e la possibilità di riannodare le fila do-po la caduta di Napoleone e gli avvenimentidi quei decenni. È una massoneria espressio-ne anche dell’ambiente cavouriano e se vo-

gliamo del mondo sabaudo. Ma in quegli annic’è anche il Grande Oriente di Palermo…”.CCoomm’’èè??“È un’altra massoneria. È più garibaldina,mazziniana”. PPooii ssii aarrrriivvaa aa RRoommaa…… “Nel momento dell’unità d’Italia, è la massimavisibilità ed espressività perché uomini chesono anche massoni arrivano ai vertici delloStato. Penso alla politica dell’educazione, alministro Coppino, alle grandi battaglie perl’emancipazione della donna. La massoneriadiventa una sorta di religione civile. Quella acui fa riferimento spesso il Capo dello Stato,che attiene alla cittadinanza, ai valori fondan-ti del patto di convivenza”. DDoovvee ssii ccoonncclluuddee ll’’iittiinneerraarriioo ddii qquueessttoo dduuee--

rassegna stamparassegna stampa 7 marzo 2005

Page 20: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[

]

numero 5-6 / 2005

rass

egna

stam

pa

20

Sempre aperta la polemica sulla segretezzaI fratelli si sentono discriminati dall’obbligo di dichiararsi

FFIIRREENNZZEE Consorteria segreta o libera associa-zione come mille altre?La disputa sull’obbligo di dichiarazione dellapropria appartenenza alla massoneria per iconsiglieri regionali e i titolari di nomine e de-signazioni risale a quasi quarant’anni fa e con-tribuì a far cadere una giunta regionale. Quel-l’obbligo, poi, l’hanno fatto proprio molte am-ministrazioni comunali, e la massoneria non facerto mistero di sentirsi discriminata da questofatto.Adesso, fa discutere la norma dello statuto deidemocratici di sinistra che impedisce, o forse

no, l’iscrizione al partito da parte di aderentialla massoneria.“Le nostre sedi si possono visitare, organiz-ziamo convegni, pubblichiamo libri: come pos-sono considerarci – si chiede allora Luigi Pru-neti a questo proposito – alla stregua diun’associazione segreta. I nostri iscritti sononoti solo all’interno, ma questo avviene comein qualsiasi altra associazione”.La norma dello statuto diessino che ha riattiz-zato le polemiche sull’appartenenza alle loggedei liberi muratori è però più estensiva e dinon facile interpretazione.

L’iscrizione al partito, recita l’articolo in que-stione, è “incompatibile con la partecipazionead associazioni che comportino il vincolo del-la segretezza e forme di mutuo sostegno talida porre in pericolo il pieno rispetto dei prin-cipi di uguaglianza di fronte alla legge e di im-parzialità della Pubblica amministrazione”.“È la massoneria ad avere un problema di ec-cessiva segretezza”, afferma il segretario dies-sino. Ma poi aggiunge che le condizioni per lapiena legittimazione potrebbero non esserepoi così lontane.

C.B.

cceenntteessiimmoo ccoommpplleeaannnnoo??“A Firenze dove si parla di post-prima guerramondiale, di periodo fascista persecuzioni edesilio del Grande Oriente. Infine, arriveremo aBologna e ai giorni nostri”. FFaarreettee rriiffeerriimmeennttoo aa mmoollttii ppeerrssoonnaaggggii ssttoorriicciinneell vvoossttrroo vviiaaggggiioo??“È chiaro che faremo riferimento a personaggicome Carducci, Pascoli, il primo ministro Za-nardelli, Crispi e Depretis. Non per enunciareun elenco di personaggi celebri e noti, ma an-che per far capire che la massoneria non vaidentificata con un tale… aretino. Che non èPietro, un individuo per altro simpatico (ride)”.IInnssoommmmaa,, llaa mmaassssoonneerriiaa sscceennddee iinn ppiiaazzzzaa……“Sì. Ma le dico di più. In queste ore abbiamoavuto un grande riconoscimento. Abbiamo lamenzione del bicentenario sul sito del ministe-ro dei Beni Culturali. E questa per noi è statauna grande soddisfazione”.MMaa cchhii ssoonnoo ii ggrraannddii mmaassssoonnii ddeell pprreesseennttee??“La grandezza si rivela quando si fa la storia.Così come è avvenuto per Quasimodo, Pasco-li, Carducci, Meuccio Ruini e Vincenzo Monti.Ma se penso che la massoneria ha dato al

mondo personaggi come Mozart o Goethe…per una vita abbiamo enunciato gli antenatinobili. Ma la massoneria non il culto dei mor-ti. È giusto attingere alla memoria, ma occor-re collegarsi al presente e attingere gli ele-menti per un progetto futuro…”. CCoommee ggiiuuddiiccaa llaa ffiigguurraa ddii GGiioovvaannnnii PPaaoolloo IIII?? ÈÈvveerroo cchhee iill vvoossttrroo PPaappaa ‘‘pprreeffeerriittoo’’ èè ssttaattoo PPaaoo--lloo VVII??“Sì, perché è stato vissuto come un uomo tor-mentato, del dubbio. Viveva i drammi dell’og-gi pensando al domani. Aveva presente legrandi tragedie che colpiscono l’uomo e so-prattutto la sofferenza, laddove viene lesa lalibertà del singolo”.PPiiùù ddii GGiioovvaannnnii PPaaoolloo IIII??“Questo è un grande Papa, indubbiamente. Malo vivo come uomo di grande certezze. È lasua grande forza. Ma nel mondo ci sono uo-mini di certezze e quelli di dubbio. A prescin-dere dalla figura del Papa, i secondi hannoportato grandi benefici all’umanità. Se non al-tro perché non hanno mai cercato di imporrele loro verità”.VVooii ssiieettee aa ffaavvoorree ddeell ddiiaallooggoo.. EE ii rraappppoorrttii ppiiùù

ddiisstteessii ttrraa EEuurrooppaa ee SSttaattii UUnniittii vvaannnnoo iinn qquueessttoosseennssoo.. NNoonn tteemmee cchhee aallllaa lluuccee ddeeii ttrraaggiiccii ffaattttiiddeell ccaassoo SSggrreennaa ssii rriisscchhii uunn aannttii--aammeerriiccaanniissmmooppiiùù ffoorrttee iinn IIttaalliiaa??“Senza voler entrare nel particolare, penso chei rapporti tra uomini, popoli e governi sianocontrassegnati anche da momenti critici. Il pro-blema è vedere se è possibile superarli e ra-gionare a freddo, delineando una strategia fu-tura. D’altra parte noi non possiamo non regi-strare positivamente, anche se conosciamo ledifficoltà, il percorso in atto tra israeliani e pa-lestinesi. Non esiste mai una guerra giusta…”.AAllllaarrggaannddoo iill ddiissccoorrssoo,, nnoonn tteemmee uunnaa ddeerriivvaaaauuttoorriittaarriiaa iinn RRuussssiiaa,, vviissttii ggllii uullttiimmii aavvvveennii--mmeennttii??“Non entro nelle questioni politiche. Dal pun-to di vista etico è chiaro che ovunque ci sia unsegnale d’allarme, un pericolo per la libertà,per la democrazia e per la fratellanza, c’è in-quietudine. Ma noi ci focalizziamo su un gran-de evento, magari imposto dai media, dimen-ticandoci di tante altre guerre che ci sono intutto il mondo. Fatti altrettanto gravi. Anche senon c’è il petrolio (ride)…”.

rassegna stamparassegna stampa6 marzo 2005

Massoneria: Napoli, al via le celebrazioni per bicentenario del Goi

Raffi: “non tolleriamo logge coperte”NAPOLI (Adnkronos) – “La Massoneria è un’I-stituzione che, nelle sue finalità, nella sua pro-gettualità, non ha nulla da nascondere. È parteviva della società civile cui intende portare ilproprio contributo di uomini e di idee. Non sia-mo una società segreta e non tolleriamo Loggecoperte: la nostra è una Istituzione esclusiva-mente dedita alla diffusione e promozione deivalori di tolleranza, libertà, uguaglianza, dialo-go civile e fratellanza”. È quanto ha affermatoil Gran Maestro della Massoneria Gustavo Raffinel corso del convegno internazionale “La Mas-

soneria del ‘700. I Lumi, la Ragione, la Patria”.Il convegno apre a Castel dell’Ovo a Napoli laserie di iniziative culturali con le quali il Gran-de Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani celebrai duecento anni della sua fondazione. “È un lun-go viaggio attraverso la Massoneria – spiegaRaffi – quello che proponiamo alla società civi-le italiana con il fine di illustrarne gli aspettistorici, filosofici e pedagogici, ma soprattutto illoro intrecciarsi con la storia del progresso edelle conquiste democratiche del nostra Paese:la storia della Massoneria come una ulteriore

chiave di lettura per comprendere le grandi tra-sformazioni e le dinamiche che hanno contras-segnato la storia patria attraverso le iniziativeculturali per i nostri duecento anni intendiamorilanciare – ha concluso Raffi – il senso del no-stro rinnovato impegno e della nostra capacitàdi offrire nelle Logge un momento di ricerca, dieducazione civile, etica e morale: una ricchezzache mettiamo a disposizione del Paese perrafforzarne e accrescerne i valori su cui esso sifonda”. Al Convegno Internazionale di Napolihanno fornito il loro contributo Giuseppe Giar-

rassegna stamparassegna stampa 19 marzo 2005

Page 21: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

]

[

]NAPOLI – Hanno preso il via a Napoli, con ilconvegno internazionale “La Massoneria del‘700. I Lumi, la Ragione, La Patria”, le iniziativeculturali con le quali il Grande Oriente d’Italiadi Palazzo Giustiniani celebra i duecento annidella sua fondazione. “È un lungo viaggio at-traverso la Massoneria – spiega Raffi – quelloche proponiamo alla società civile italiana conil fine di illustrarne gli aspetti storici, filosoficie pedagogici, ma soprattutto il loro intrecciar-si con la storia del progresso e delle conquiste

democratiche del nostra Paese: la storia dellaMassoneria come una ulteriore chiave di lettu-ra per comprendere le grandi trasformazioni ele dinamiche che hanno contrassegnato la sto-ria patria”. “Attraverso le iniziative culturali peri nostri duecento anni intendiamo rilanciare ilsenso del nostro rinnovato impegno e della no-stra capacità di offrire nelle Logge un momen-to di ricerca, di educazione civile, etica e mo-rale: una ricchezza che mettiamo a disposizio-ne del Paese. La Massoneria non ha nulla da

nascondere. È parte viva della società civile cuiintende portare il proprio contributo di uominie di idee. Non siamo una società segreta e nontolleriamo Logge coperte”, ha concluso Raffi,avvocato, riconfermato alla guida del GrandeOriente d’Italia per il quinquennio 2004-2009.dopo l’appuntamento della gran Loggia annua-le “1805-2005, Duecento anni per l’Italia” che siterrà a Rimini nei giorni 1-3 aprile, il calendariodelle manifestazioni prevede altri convegni invarie città italiane.

Massoneria: parte da Napoli il bicentenario del Grande Oriente

Raffi: “non siamo una società segreta ma al servizio del paese”

NAPOLI– Con un dibattito su “La Massoneriadel ‘700. I lumi, la ragione, la patria” sono ini-ziate a Napoli le celebrazioni del bicentenariodella fondazione del Grande Oriente d’Italia diPalazzo Giustiniani. Una serie di incontri, in di-verse città italiane, si alterneranno fino al 3 di-cembre, e avranno un momento centrale nelleassisi annuali della Massoneria a Rimini, dall’1al 3 aprile. Per ognuno degli otto incontri è sta-to stipulato un accordo con Poste Italiane perun annullo speciale in attesa che venga emes-so il primo francobollo massonico in Italia, do-po il placet della consulta filatelica. Le celebra-zioni prendono il via da Napoli “che con Paga-

no e Filangieri può dirsi il vero laboratorio del-la Massoneria che nel Settecento con l’Illumini-smo apre alla modernità”, afferma il Gran mae-stro Gustavo Raffi parlando della Massoneriacome chiave di lettura per comprendere la sto-ria del progresso e delle conquiste democrati-che del nostro Paese. “Oggi alla società nelmondo manca la capacita di dialogare; pensoche, sotto questo profilo, riconsegnando allastoria un metodo, riusciremo a dare il nostrocontributo”, sostiene. Per Raffi occorre ancherifondare le Nazioni Unite. “L’ONU – dice –l’abbiamo creata noi. Fu la grande utopia mas-sonica, alla fine della prima guerra mondiale, a

concepire la Società delle nazioni. Il problemaè far sì che, attraverso la rifondazione dell’O-NU, ci siano gli strumenti per attuare i principidella Carta, che sono validissimi. Il precettosenza sanzione non ha valore e si corre il ri-schio che una potenza, in nome di quei princi-pi che non vengono attivati, si senta legittima-ta a surrogarli. Il mondo oggi viaggia squili-brato sul fattore economico, dopo il tramontodelle ideologie. Non neghiamo la globalizza-zione, sarebbe antistorico, ma diciamo che oc-corre globalizzare i diritti umani e cominciareseriamente a pensare a istituzioni sopranazio-nali che abbiano capacità decisionali rapide”.

Prendono il via da Napoli le celebrazioni per i200 anni del “Grande Oriente d’Italia” con un

convegno intitolato “La Massoneria del ‘700. I Lu-mi, la Ragione e la Patria”. Le celebrazioni pren-

dono il via da Napoli che con Pagano e Filangie-ri può dirsi il vero laboratorio della Massoneria

Massoneria: celebrazioni per i 200 anni del “Grande Oriente”

numero 5-6 / 2005 21

rassegnastam

pa

rassegna stamparassegna stampa 19 marzo 2005

rassegna stamparassegna stampa19 marzo 2005

rassegna stamparassegna stampa20 marzo 2005

Convention a Castel dell’Ovo. Un lungo viaggio a ritroso per capire e spiegarel’importanza di un’istituzione come la Loggia

Ecco il Grande Oriente di NapoliUna serie di conferenze per il bicentenario della Massoneria

rizzo, Università di Catania (Società e Masso-neria nell’era dei Lumi); Josè Antonio Ferrer Be-nimeli, Università di Saragozza (La doppia con-danna. Carlo III e la Massoneria a Napoli); An-na Maria Rao, Università di Napoli (La Masso-

neria nel Regno di Napoli); Andrea Merletti,Università di Torino (Dalla Massoneria templa-re al regime rettificato. La Massoneria nello Sta-to Sabaudo); Sergio Moravia, Università di Fi-renze (Massoneria e Illuminismo); Charles Por-

set, Università La Sorbona, Parigi (Massoneria erivoluzione francese); Bent Parodi, giornalista escrittore (La Massoneria tra essoterismo e illu-minismo); Sigfrido Hobel, scrittore (Il sistemamassonico del Principe Sansevero)

Page 22: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

che nel Settecento con l’Illuminismo apre allamodernità, ha detto il Gran Maestro Gustavo Raf-fi parlando della Massoneria come chiave di let-tura per comprendere la storia del progresso edelle conquiste democratiche del nostro Paese.“Oggi alle società nel mondo manca la capacitàdi dialogare; penso che, sotto questo profilo, ri-consegnando alla storia un metodo, riusciremo adare il nostro contributo” sostiene, per il GranMaestro “Il mondo oggi viaggia squilibrato sulfattore economico, dopo il tramonto delle ideo-logie. Non neghiamo la globalizzazione, sarebbeantistorico, ma diciamo che occorre dare a isti-tuzioni sopranazionali che abbiano capacità de-cisionali rapide”.Il convegno in sintesi ha voluto rappresentare unlungo viaggio attraverso la massoneria, con unaparticolare attenzione per gli aspetti storici, filo-sofici e pedagogici. Con l’aiuto di studiosi si è po-

tuto ripercorrere la storia dell’istituzione, esami-nando i grandi temi della società di oggi, facendopoi il punto sull’attività Massonica in Italia.Interpretando la storia Loggia come chiave di let-tura per comprendere le grandi trasformazioni ele dinamiche che hanno contrassegnato la storia.Da due secoli infatti il “Grande Oriente d’Italia” sipone nella società come un’Istituzione di uominiliberi i cui destini si sono intrecciati con la storiadel progresso e delle conquiste democratiche.La Massoneria oggi non è più, come una volta,una società segreta con Logge coperte ed anchese così molto del suo fascino scivola nell’immagi-nario collettivo, si propone con forza nella so-cietà come un’istituzione capace di interagire conla parte viva della società civile cui intende por-tare il suo contributo di uomini e di idee. Un’isti-tuzione che crede, pur non entrando mai nel me-rito delle dispute politiche, che l’uomo sia al cen-

tro dell’universo o che si debba battere per la pa-ce e per la concordia, con particolare attenzioneall’aspetto umanitario. Sarà forse per questo chela secolare istituzione riscuote ancora grande in-teresse in quella parte di popolazione italianacompresa tra i 45 ed i 65 anni? Basti considerareche tra i circa 16mila iscritti al “Grande oriente d’I-talia” l’età media stimata è di 53 anni, statisticaconfermata dal target della conferenza napoleta-na. Ed allora potrebbe capitare di chiudersi: per-ché diventare Massoni al giorno d’oggi? La rispo-sta ci è presto fornita dal Maestro Raffi: “Cercatedi immaginare una società che proponga una fi-losofia ed una visione del mondo incentrata sul-l’uomo e sulla sua soddisfazione, dove la solida-rietà e l’uguaglianza diventino pratica del viverecomune; ecco il motivo che stavate cercando peressere Massoni oggi”.

Gianmarco Esposito

numero 5-6 / 2005

rass

egna

stam

pa

22

FORSE non tutti sanno che il celebre architettoFrancesco Borromini non è sicuro che si sia suici-

dato trafiggendosi con una spada. L’attraversa-mento in obliquo del ferro nelle carni in entrata

all’altezza del fegato e in uscita nella regionelombare sinistra, farebbe pensare ad un aiuto

rassegna stampa - storia e cultura12 marzo 2005

Tra ville, palazzi e chiese l’itinerario delle figurazioni esoteriche e dei simboli massonici

La Roma segreta degli alchimistiAnche Borromini e Piranesi impegnati in opere d’arte dal significato magico

rassegna stamparassegna stampa 20 marzo 2005

Massoni napoletani alla luce del sole[Fabrizio Coscia “La massoneria è stata vittimadella loggia P2 come il Partito comunista lo èstato delle Brigate Rosse”. Gustavo Raffi, GranMaestro del Grande Oriente d’Italia - la mag-giore organizzazione massonica operante inItalia dal 1805 - non esita a definire la loggia“Propaganda 2” di Licio Gelli una “pagina or-renda” della storia della massoneria. “Noi sia-mo stati i primi a condannarla - afferma - mol-to prima dei tribunali, ma purtroppo non sia-mo dei bravi comunicatori, e così ci sono sta-te distorsioni e mistificazioni. Come nessunapersona di buon senso si sognerebbe d’incol-pare il partito comunista per la nascita delleBr, allo stesso modo non si può ritenere re-sponsabile il Grande Oriente d’Italia per quel-la loggia segreta. Del resto, mi domando per-ché quando si parla di massoneria si tiri sem-pre in ballo l’aretino con la sua loggia P2, enon massoni illustri come Meucci Ruini, padredella nostra costituzione, o il poeta SalvatoreQuasimodo, ad esempio. In realtà, la masso-neria è una chiave di lettura per comprenderel’intera storia del progresso e delle conquistedemocratiche del nostro Paese, da sempre de-dita alla diffusione e promozione dei valori ditolleranza, libertà, uguaglianza, dialogo civilee fratellanza”. L’avvocato Raffi è un fiume inpiena: massone dal 1968, ha sempre messo al

primo posto del suo programma la “traspa-renza” di chi “non ha nulla da nascondere”, inopposizione alle “intollerabili” logge segrete.Il suo entusiasmo per Napoli lo ha spinto ascegliere la città come sede inaugurale del lun-go programma di celebrazioni per il bicente-nario del Grande Oriente d’Italia di PalazzoGiustiniani, con il convegno, tenutosi ieri a Ca-stel dell’Ovo, “La Massoneria del ’700. I Lumi,la Ragione, la Patria”. Perché proprio Napoli?“Perché - risponde Raffi - l’esplosione dell’in-telligenza settecentesca ha avuto origine qui, eperché l’illuminismo italiano si identifica di fat-to con quello napoletano. I grandi protagonisti della rivoluzione napole-tana erano quasi tutti massoni, come Filangie-ri e Pagano”. Una tesi sostenuta con forza an-che dalle relazioni del convegno. GiuseppeGiarrizzo ha evidenziato lo stretto legame tramassoneria e illuminismo, sottolineando quan-to la massoneria fosse tutt’altro che “un corpoestraneo” alla società civile, religiosa e politi-ca del Settecento. Solo la condanna cattolica,ha spiegato lo storico, la costrinse a trasfor-marsi in seguito da “società di segreti” in so-cietà segreta. Anna Maria Rao ha illustrato in-vece la storia della massoneria napoletana intutto l’arco del XVIII secolo: da luogo di legit-timazione della nobiltà come classe dirigente a

strumento di educazione del principe “virtuo-so” nei difficili anni della Reggenza e dellaguerra dei Sette anni; argine al dispotismo nelprogetto di Filangieri e società segreta cospi-rativa nei rivoluzionari anni Novanta, la mas-soneria napoletana appare emblematica anchedi quel passaggio da una fase di convivialitàad un’altra di clandestinità forzata. E a talproposito il gesuita José A. Ferrer Benimeli siè soffermato proprio sui documenti della dop-pia condanna contro la massoneria napoleta-na, quella della bolla papale di Benedetto XIVdel 28 maggio 1751 e quella, di pochi giornisuccessiva, di Carlo III. Quest’ultima, in parti-colare, come ha spiegato il saggista SigfridoHobel, costrinse il principe di San Severo a di-mettersi dalla direzione della Gran Loggia Na-zionale e a comunicare i nomi di tutti i LiberiMuratori napoletani, nonché modalità e ritualidelle riunioni. Un documento di denuncia che ha permessocosì di ricostruire usi e costumi dei “fratelli”napoletani. Tra gli altri relatori presenti al con-vegno, Piero Craveri, in veste di moderatore,Sergio Moravia, Charles Porset, Andrea Mer-lotti e Bent Parodi. Il “lungo viaggio attraver-so la massoneria” proseguirà fino a dicembre,con tappe a Milano, Torino, Roma, Palermo,Firenze e Bologna.

rassegna stampa - storia e cultura

Page 23: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[numero 5-6 / 2005 23

rassegnastam

paesterno. E se fosse, perché? Che avrebbe mai fat-to? Lui, sempre devoto a Dio e alla Santa Chiesa,solitario, noncurante del denaro e della vita fa-stosa, offuscato dal Bernini, un’esistenza in silen-zio. A dire il vero si diceva anche che era un po’strano, apparteneva alla Corporazione dei Mura-tori, una massoneria ante litteram, il suo mottoera “esporre segretamente e dimostrare silenzio-samente”. E a ben vedere tentativi di comunicarequalcosa sono stati riscontrati in molte sue ope-re. Nella chiesa di San Carlino ricorrenti sono lesimbologie legate al significato dei numeri, i trecerchi nel tamburo di volta che richiamano allaTrinità, come pure il triangolo nella cupola sem-pre inscritto in un cerchio e la presenza di un oc-chio ancora dentro ad un triangolo, da cui parto-no dei raggi e chiamato dalla massoneria DeltaLuminoso. Molte poi le figure geometriche comel’ottagono o l’esagono che si prestano a varie in-terpretazioni. Sant’Ivo alla Sapienza poi è tuttacostruita su precisi schemi numerici e geometrici,dalla pianta formata da una stella a sei punte, alpavimento a mosaico in ricordo di quello del tem-pio di Salomone, le 111 stelle della cupola. 1+1+1come le tre fasi dell’evoluzione mistica, divise agruppi di dodici come gli apostoli e numero del-la Gerusalemme Celeste, e ce ne sarebbe per mol-to ancora. Tanti sono a Roma gli itinerari da sco-prire, nascosti nei dettagli poco visibili, come neisotterranei di un grande castello in cui andare adaprire porte dal fondo oscuro e trovarsi di frontead un fantasma come quello della Pimpaccia cheogni notte è in fuga sul Ponte Sisto. Strane pre-senze, come quella della Porta Alchemica del 1655nei giardini di Piazza Vittorio, ingresso della de-pendance della villa del marchese Palombara. Va-rie le leggende in proposito, una vuole che il no-biluomo ospitasse in casa sua un tale GiuseppeFrancesco Borri che si interessava di scienze oc-

culte e alchimia. Gli mise a disposizione il suo la-boratorio perché potesse seguire i suoi esperi-menti alla ricerca della trasformazione del piom-bo in oro. Ma un giorno questi sparì e il marche-se si ritrovò solo con un mucchio di pergameneincomprensibili. Decise allora di trascrivere sullaporta questi segni indecifrabili con la speranzache qualche passante glieli avrebbe un tempo po-tuti spiegare e mise come guardiani due statuedella divinità egizia Bes. Chi li volesse interpreta-re li può trovare ancora lì, incisi sugli stipiti e l’ar-chitrave. Un altro famoso amante dell’alchimia fuil Cardinal del Monte il quale si fece affrescare adolio il soffitto della sua distilleria all’interno delCasino Ludovisi. La raffigurazione alchemica deglielementi acqua, aria e terra in foggia mitologicaritraente Giove, Nettuno e Plutone fu affidatanientemeno che a Caravaggio, il quale mise poi alcentro della volta un grande cerchio solare, lucedal denso significato allegorico come tutto l’affre-sco. Il cerchio, la figura perfetta, l’infinito, la con-tinuità ciclica simbolo che accompagna sempre ilpensiero magico-religioso, elemento ricorrente.Come quello formato dall’uroboro, il serpenteche si ingoia la coda, scolpito su un cippo mar-moreo all’interno della Chiesa di Sant’Urbano nelparco della Caffarella. Allo stato iniziale non pre-senta differenziazione, non è né bene né male, èvisto dalla psicanalisi come lo stato in cui l’uomosi trova quando è immerso nel liquido amniotico.Lo stesso serpente lo ritroviamo insieme a fregirappresentanti il sole in un soffitto di Palazzo Fal-conieri, trasformato proprio dal Borromini, all’in-terno della cui biblioteca furono rinvenuti vari te-sti di ermetismo e di magia e che fu probabil-mente uno di quei luoghi in cui si incontravanooccultisti e stregoni. E un posto come questo fuPalazzo Corsini a via della Lungara dove la regi-na Cristina di Svezia, amica guardacaso del no-

stro marchese di Palombara, fece costruire un ga-binetto alchemico. E ancora Castel Sant’Angelodove venne rinchiuso il Borri, l’ospite di Villa Pa-lombara, che lì continuò i suoi esperimenti finoalla morte, e dove venne imprigionato anche Ca-gliostro mago e massone. Un altro massone fucon tutta probabilità Giambattista Piranesi che re-staurò la villa del Priorato di Malta sull’Aventinoarricchendola di simboli alchemici e massonici ilcui insieme sembrerebbe raffigurare un vascellopronto a salpare per Gerusalemme. Ma tornandoall’inizio di questo breve excursus vale la pena disottolineare che la citata Corporazione dei Mura-tori aveva la sua sede all’interno della Chiesa deiSanti Quattro Coronati che è luogo ricchissimo disimboli suggestivi. I più esemplificativi si trovanoall’interno del chiostro e sono la cosiddetta “tri-plice cinta druidica” che simboleggia il percorsoche porta al Sé, e i segni X, I, D, incisi nel pavi-mento in cui la X nasce dall’incontro di due trian-goli e si rifà alla nota stella a sei punte, la I sem-pre riprodotta a gruppi di tre richiama alla Trinitàe la D rievoca il nome Deus e Dominus. Un fattocurioso poi accadde nel giorno del Natale di Ro-ma del 1917 quando una voragine si aprì nei pres-si di Porta Maggiore e sotto apparve una basilicadel I sec. d.C. in cui sembrava si riunisse un grup-po di seguaci di Pitagora e per questo chiamataBasilica Neopitagorica. Molti gli stucchi decorati-vi quasi tutti interpretabili in chiave esoterica e al-cuni in particolare riconducibili all’iniziazione del-la dottrina neopitagorica, studiati anche dallo psi-cologo Aldo Carotenuto scomparso nei giorniscorsi. Forse i neopitagorici romani si dilettavanodi spiritismo e divinazione e per questo la lorobasilica ebbe vita brevissima per poi tornare allaluce dopo duemila anni sotto le vibrazioni dellaRoma-Napoli.

Valentina Correr

Sgreccia e l’embrione

La capacità di diventare uomoMonsignor Elio Sgreccia richiama che “l’essereumano va rispettato e trattato come una per-sona fin dal suo concepimento”, e ribadisceche il Magistero della Chiesa “non si è espres-samente impegnato” in relazione ai “dibattitiscientifici” e alle stesse “affermazioni filosofi-che” sugli inizi della vita umana (Corriere, 8febbraio). Questo non significa che il Magiste-ro non si impegni mai su affermazioni filosofi-che. Si impegna ad esempio nella difesa del-l’affermazione che l’uomo è capace di entrarenel Regno dei Cieli – che è affermazione, ol-tre che teologica, della filosofia cui la Chiesasi appoggia e che ha il suo perno nel concet-to di “capacità”. Se uno dicesse che questoconcetto è un nonsenso, la Chiesa si impegne-rebbe a proclamare che costui dice il falso. Efarebbe bene, perché se la capacità dell’uomodi andare in Cielo non esistesse, per l’uomosarebbe impossibile andarvi; e se, pur negan-do tale “capacità”, qualcuno affermasse che in

Cielo son venuti a trovarsi degli uomini, costuiaffermerebbe qualcosa di impossibile. Va ag-giunto che, difendendo il concetto di “capa-cità”, la Chiesa difende anche il principio chela capacità di andare in Cielo precede il tro-varvisi, ossia che esiste un momento in cuil’uomo è “capace” di andare in Cielo, ma an-cora non vi si trova – e quando vi si trova nonha più la capacità di andarvi.Ebbene, che cosa accade a proposito della te-si della Chiesa che l’essere umano è “una per-sona fin dal suo concepimento”?Accade qualcosa di analogo al discorso di chinega la “capacità” di andare in Cielo. Vediamo. In quel suo intervento Sgreccia afferma che “lapresenza di un’anima spirituale non può esse-re rilevata dall’osservazione di nessun datosperimentale”. Quindi le scienze della naturanon possono trovare l’anima nemmeno in queldato sperimentale che è l’embrione. Altrimentisi verrebbe a sostenere quel che la Chiesa non

ammette, cioè che lo spirito è un aspetto del-la materia (sperma e ovulo). Per la Chiesa,l’embrione è uomo solamente in quanto l’”ani-ma spirituale” è in lui già in qualche modo esi-stente, ma l’”anima spirituale” “è creata diret-tamente da Dio”. Se la Chiesa non mobilitaquesto gigantesco volume di tesi filosofico-metafisico-teologiche non può sostenere chesin dal momento del concepimento l’embrioneè già uomo. (Si capisce che in vista del refe-rendum sulla legge 40 la Chiesa per non rom-pere con i laici che sostengono l’umanità del-l’embrione eviti di parlare di quel grandiosoma ingombrante bagaglio filosofico-teologico.Salvo errore, la parola “Dio” non compare mainegli articoli di monsignor Sgreccia di recentepubblicati dal Corriere).Le difficoltà cominciano a questo punto. E ri-guardano il concetto di “capacità”, indicato al-l’inizio. Per entrare nel Regno dei Cieli, si di-ceva, è necessario che, prima di entrarvi, l’uo-

rassegna stampa - attualitàrassegna stampa - attualità 24 febbraio 2005

Page 24: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

]

mo abbia avuto la “capacità” di entrarvi. Ana-logamente, per entrare nel regno della terra –cioè per incominciare a vivere come uomo –è necessario che qualcosa abbia avuto la “ca-pacità” di diventare uomo, nel regno della ter-ra. Ed è necessario che tale qualcosa abbiaavuto questa “capacità” in un tempo prece-dente a quel del suo incominciare ad esistere.Ma se si accetta la dottrina della Chiesa, que-sta “capacità” non può esistere.Infatti, se “fin dalla fecondazione” l’embrioneha un’anima spirituale (Sgreccia, Corriere, 14febbraio), prima della fecondazione esistono,separati gli uni dagli altri il seme dell’uomo el’uovo della donna, e, ancora più separata daessi, la potenza con cui Dio crea l’anima spiri-tuale dell’embrione. Ma il seme, così separatonon ha la capacità di diventare uomo: ha solola capacità di unirsi all’ovulo – una capacità,questa, diversa da quella di diventare uomo.Nemmeno l’ovulo, separato, ha la “capacità”di diventare uomo. E se per la Chiesa di Dioha la potenza di creare l’uomo, la Chiesa ne-ga che Dio o qualcosa che gli appartenga ab-bia la capacità di diventare uomo – uomo, sibadi, che sia soltanto uomo e non sia ancheDio, come Cristo.Infine, nemmeno l’unione dei gameti maschilee femminile ha la capacità di diventare uomo,perché tale unione concorre a costituire ciòche non è più soltanto capacità di diventareuomo, ma è già uomo. (Stiamo parlando, in-

fatti, della capacità che cessa quando è realiz-zata – e che Aristotele chiamava “potenza”).Sulla base del Magistero della Chiesa non puòdunque esistere la “capacità” di diventare uo-mo. Ciò significa che nessun uomo può nasce-re! Poiché sulla base di quel Magistero è im-possibile indicare quando e dove mai possaesistere la capacità di diventare uomo, segueche è impossibile che gli uomini vengano adesistere – segue cioè l’assurdo.La Chiesa sostiene anche che, nel dubbio chel’embrione sia uomo, è morale trattarlo “comese” lo fosse. Ma anche in questo modo essaammette la possibilità che l’embrione sia uo-mo sin dalla fecondazione, cioè ammette l’as-

surdo qui sopra rilevato. Quando scienziati co-me Edoardo Boncinelli dicono che non si puòsapere quando l’uomo è persona, per evitarequell’assurdo devono escludere che l’embrio-ne sia uomo sin dalla fecondazione. QuandoMarcello Pera dice che l’embrione è persona,allora o abbandona il suo laicismo e fa ricor-so al Dio che rende persona l’embrione, op-pure sostiene che persona e spirito sonoaspetti, prodotti dalla materia.La Chiesa sta affrontando i problemi della fe-condazione assistita con concetti che si frantu-mano. Ciò non significa che quelli dei suoi av-versari rimangano intatti.

Emanuele Severinorassegna stampa - attualità

numero 5-6 / 2005

rass

egna

stam

pa

rassegna stampa - attualità12 marzo 2005

24

È possibile pensare un’etica comune nel pluralismo delle fedi e delle culture?

La morale? È un dono dell’esperienza LA crisi della morale profilatasi alla fine del-l’Ottocento è divenuta, un secolo più tardi, unavera e propria dissoluzione. Dissoluzione deivalori resa manifesta nella caduta dei granditotalitarismi presentatisi come portatori e re-stauratori di grandi valori assoluti: i totalitari-smi hanno caratterizzato il Novecento comeuna grande lotta tra valori etici contrapposti,ma il loro crollo ha significato anche uno svuo-tamento delle etiche prodotte in ambito nonreligioso. Così oggi ci troviamo in una stagio-ne che, in riferimento all’etica, presenta trattiparadossali: da un lato, con l’esaurirsi dellaspinta propulsiva delle ideologie messianichesecolarizzate, si constata una crisi delle etichecosiddette “laiche”, d’altro lato assistiamo aun’emergenza sempre più chiara e solida di eti-che connesse a una confessione di fede le qua-li, tuttavia, proprio per questo non possonoaspirare, in una società multireligiosa e multi-culturale come l’attuale, a una pretesa “univer-salità”. Ne consegue la percezione sempre piùprofonda nella società odierna di un’incapacitàa elaborare valori fondamentali comuni. Sipensi, esempio quanto mai all’ordine del gior-no, agli interrogativi sollevati dalle nuove fron-

tiere della ricerca scientifica. Il pluralismo, in-fatti, è elemento indispensabile per una demo-crazia aderente alla libertà e allo stato di dirit-to, elemento che pone l’accento sulla moltepli-cità, la diversità, la complessità, la concorren-za e la ricchezza di ciò che è offerto per lascelta di ciascuno, ma che è per contro impo-tente a produrre l’unità della convivenza civile.Il rischio del pluralismo è il relativismo, l’indif-ferenza, il trasformarsi in una sorta di indiffe-rentismo che non consente di trovare princìpicomuni, elementi di fondamento per un pro-getto condiviso di polis, per una storia da co-struire insieme. Sorge allora la domanda se siaipotizzabile una “etica comunitaria” condivisi-bile da uomini e donne nel pluralismo di fedi edi culture. Da alcuni anni in tutta Europa, so-prattutto dov’è ancora significativamente pre-sente la confessione cattolica, si è avviato que-sto dibattito sulla possibilità di un’etica comu-ne con i non cristiani e ci si è chiesti se sia pos-sibile un’etica laica o, meglio, diverse etichelaiche. Però, non appena ci si addentra a di-scuterne i contenuti, riaffiorano subito rigidischieramenti “confessionali” che la dicono lun-ga sulla diffusa impreparazione a condurre un

dialogo franco e autentico. Quando gli stessi cristiani si arroccano su alcu-ne puntuali convinzioni derivate dal loro patri-monio di fede e le assolutizzano, rischiano didimenticare che per la grande tradizione cri-stiana l’esistenza umana trova il suo valoreproprio nella relazione con gli altri uomini: lavita è relazione, sicché l’essere umano è talequando ha davanti a sé un “tu” che lo rimandaal dialogo, alla comunione intesa come solida-rietà e partecipazione. Il primo principio eticoè l’alterità che, per i cristiani, conosce questedeclinazioni: io e il mio prossimo (coloro con iquali vivo in stretto contatto quotidiano), io egli altri (quanti condividono con me la storia,la terra, il tempo), io e, tra gli altri, gli ultimi(quali che siano le condizioni in cui si manife-sta e i nomi che riceve questo essere ultimi).Del resto, se per un credente nel Dio rivelatonella Bibbia l’uomo è a immagine di Dio, allo-ra l’altro, il diverso, lo straniero è in realtà par-te di me, è costitutivo di me stesso e della miaidentità: io non sono senza l’altro, così simile ecosì diverso da me. Né va dimenticato che per gli stessi cristiani, eda sempre, l’etica è elaborata anche a partire

Salvo errore la parola “Dio”non compare mai negli arti-coli pubblicati sul “Corriere”

LE TESI DI PERASe Pera dice che l’embrionepersona, allora abbandona ilsuo laicismo

I REFERENDUM LLAA LLEEGGGGEELa legge n. 40 sulla procrea-

zione medicalmente assistitaè stata approvata il 10 feb-braio 2004. Il ricorso alla fecondazioneassistita è consentito se nonvi sono altri metodi terapeu-tici efficaci per rimuovere lecause di sterilità o infertilità.

II QQUUEESSIITTIIGli italiani saranno chiamatia esprimersi su quattro refe-rendum che chiedono di

abrogare in parte la legge n.40. Il primo quesito vuoleeliminare il divieto di com-piere ricerche scientifichesull’embrione; il secondol’obbligo di creare in vitronon più di tre embrioni perl’impianto in utero; il terzol’affermazione che i dirittidell’embrione sono equiva-lenti a quelli delle personegià nate; il quarto il divietodi fecondazione eterolaga.

LE TESI DI SGRECCIA

Page 25: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[

numero 5-6 / 2005 25

rassegnastam

padalla storia. Il vangelo, infatti, ispira sì l’agirestorico dei cristiani, ma è nella stessa storiache diviene comprensibile o meno. L’ethos nonè dato una volta per sempre, non è calato dal-l’alto né normativamente contenuto nei libri,ma è costantemente elaborato nella storia, nelcammino fatto accanto e assieme ad altri uo-mini. Basterebbe una lettura non fondamentali-sta della Bibbia per rendersi conto, per esem-pio, dell’apporto dell’etica egiziana e mesopo-tamica alla sapienza di Israele, oppure dell’in-fluenza dell’ethos greco visibile in diversi pas-si degli scritti di san Paolo. Sì, l’etica è espe-rienza e dono: per questo occorre che le reli-gioni - soprattutto quelle monoteistiche, mag-giormente tentate dall’esclusivismo e dall’ag-gressività - elaborino un’etica comune con chiè presente accanto a loro nella polis, nello spa-zio sociale condiviso. Certo, questa elabora-zione comune richiederà a tutti i soggetti di ab-

bandonare la sterile retorica attorno al dialogoe di affrontare invece con realismo i rischi e ledifficoltà che ogni dialogo autentico comporta.Richiederà la consapevolezza che senza dispo-nibilità all’accoglienza dell’altro non si potràmai avere costruzione comune, ma solo con-trapposizione di barricate tante più fragiliquanto più erette “contro” un interlocutore cuisi è negato ascolto. Richiederà di privilegiare il rispetto per le mi-noranze e i loro diritti, non a scapito bensì asolido fondamento dell’affermazione della vo-lontà della maggioranza. L’elaborazione diun’etica condivisa richiederà cioè l’accettazio-ne preliminare di una volontà di percorrere in-sieme un preciso cammino nella storia: e ac-cettare questo significa assumerne anche i ri-schi, le empasses, le contraddizioni che inevi-tabilmente contrassegnano un confronto di ta-le spessore e portata: richiederà insomma

quella capacità di “rispondere” di se stessi edegli altri che ha nome responsabilità. AndréMalraux ha scritto che il XX secolo ha rappre-sentato la scoperta dei demoni che sono in noi,delle profondità oscure ed enigmatiche che ciabitano. La dura scoperta di essere “stranieri a noi stes-si”, che è una delle acquisizioni ereditate dalsecolo da poco concluso, la scoperta dei limitidella razionalità e della fede stessa - entrambeincapaci di rendere conto pienamente dell’uo-mo e del mondo nel loro restare permeati dauna dimensione di tenebra, di enigma - do-vrebbe inculcare quell’umiltà che è base di par-tenza di un’etica veramente consensuale.Sprovvisti di certezze e sicurezze assolute, noitutti, laici e credenti, forse veniamo preservatidall’arroganza e possiamo aprirci all’incontrosul terreno arduo ma affascinante dell’umano.

Enzo Bianchi

rassegna stampa - attualitàrassegna stampa - attualità 17 marzo 2005

Nei giorni scorsi Giovanni Sartori, sul ‘Corrie-re della Sera’ è intervenuto in termini filosofi-ci sulla questione degli embrioni e dell’iniziodella vita, citando ampiamente la posizionedetta ‘creazionista’ di San Tommaso d’Aquino.Si tratta di una posizione già ricordata negliultimi tempi da alcuni autori laici (io peresempio ne avevo parlato in una Bustina delsettembre 2000) ma che curiosamente non èstata mai ripresa negli ambienti fondamentali-sti cattolici.La posizione di Tommaso (che nel corso dei se-coli la Chiesa non ha mai espressamente nega-to, condannando anzi quella opposta di Tertul-liano) è la seguente: i vegetali hanno anima ve-getativa, che negli animali viene assorbita dal-l’anima sensitiva, mentre negli esseri umaniqueste due funzioni vengono assorbite dall’ani-ma razionale, che è quella che rende l’uomodotato di intelligenza e ne fa una persona come‘sostanza individua di una natura razionale’. Tommaso ha una visione molto biologica dellaformazione del feto: Dio introduce l’anima so-lo quando il feto acquista, gradatamente, pri-ma anima vegetativa e poi anima sensitiva. So-lo a quel punto, in un corpo già formato, vie-ne creata l’anima razionale (‘Summa Theolo-giae’, I, 90). L’embrione ha solo l’anima sensi-tiva (‘Summa Theologiae’, I, 76, 2 e I, 118, 2).Nella ‘Summa contra gentiles’ (II, 89) si diceche vi è una gradazione nella generazione, “acausa delle forme intermedie di cui viene do-tato il feto dall’inizio sino alla sua forma fina-le”. Ed ecco perché nel Supplemento alla ‘SummaTheologiae’ (80, 4) si legge questa affermazio-ne, che oggi suona rivoluzionaria: dopo il Giu-dizio Universale, quando i corpi dei morti ri-

sorgeranno affinché anche la nostra carne par-tecipi della gloria celeste (quando già secondoAgostino rivivranno nel pieno di una bellezzae completezza adulta non solo i nati morti ma,in forma umanamente perfetta, anche glischerzi di natura, i mutilati, i concepiti senzabraccia o senza occhi), a quella ‘risurrezionedella carne’ non parteciperanno gli embrioni.In loro non era stata ancora infusa l’anima ra-zionale, e pertanto non sono esseri umani.Si può dire che la Chiesa, spesso in modo len-to e sotterraneo, ha cambiato tante posizioninel corso della sua storia che potrebbe averecambiato anche questa. Ma è singolare che quisiamo di fronte alla tacita sconfessione non diuna autorità qualsiasi, ma dell’Autorità per ec-cellenza, della colonna portante della teologiacattolica.Le riflessioni che nascono a questo propositoportano a conclusioni curiose. Noi sappiamoche a lungo la stessa chiesa cattolica ha resi-stito alla teoria dell’evoluzione, non tanto per-ché sembrava contrastare col racconto biblicodei sette giorni della creazione (su questo era-no già d’accordo i commentatori antichi, laBibbia parla per metafore ed espressioni poe-tiche, e sette giorni potrebbero anche voler di-re sette milioni di anni) ma perché cancellavail salto radicale, la differenza miracolosa traforme di vita pre-umane e l’apparizione del-l’Uomo, annullava la differenza tra una scim-mia, che è animale bruto, e un uomo che haricevuto un’anima razionale. Poi lentamente lachiesa ha non dico sostenuto ma ammesso ildarwinismo purché si riconoscesse che, nellacontinuità della catena della vita dal primounicellulare ad Adamo, s’inseriva una spacca-tura, il momento in cui a un essere vivente vie-

ne conferita un’anima immortale. Solo i fonda-mentalisti protestanti (e qualche sciaguratoconsulente del nostro ministero della PubblicaIstruzione) hanno continuato ad avere orroredell’ipotesi evoluzionista.Ora la battaglia certamente neo-fondamentali-sta sulla pretesa difesa della vita, per cui l’em-brione è già essere umano in quanto in futuropotrebbe diventarlo, sembra portare i creden-ti più rigorosi sulla stessa frontiera dei vecchimaterialisti evoluzionisti di un tempo: non c’èfrattura (quella definita da San Tommaso) nelcorso dell’evoluzione dai vegetali agli animalie agli uomini, la vita ha tutta lo stesso valore.E infatti Sartori nella sua polemica si chiede senon si faccia una certa confusione tra la dife-sa della vita e la difesa della vita umana, per-ché il difendere a ogni costo la vita ovunquelà dove si manifesti, in qualsiasi forma si ma-nifesti, porterebbe a definire come omicidionon solo spargere il proprio seme a fini nonfecondativi, ma anche mangiare polli e am-mazzare zanzare, per non dire del rispettodovuto ai vegetali.Conclusione: le attuali posizioni neofondamen-talistiche cattoliche non solo sono di origineprotestante (che sarebbe il meno) ma portanoa un appiattimento del cristianesimo su posi-zioni insieme materialistiche e panteistiche, esu quelle forme di panpsichismo orientale percui certi guru viaggiano con la garza sulla boc-ca per non uccidere micro-organismi respiran-do. Non sto pronunciando giudizi di merito suuna questione certamente molto delicata. Storilevando una curiosità storico-culturale, uncurioso ribaltamento di posizioni. Dev’esserel’influenza del New Age.

Umberto Eco

Embrioni alla porta del Paradiso È curioso il ribaltamento della posizione della Chiesa

sulla vita umana rispetto alla dottrina di San Tommaso

Page 26: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

[

]

rassegna stampa - attualità

Tutto il mondo guarda alla storia di Terri Schiavocon trepidazione e commozione e la maggior par-te la vive come un nuovo, clamoroso esempio dieutanasia: un’altra occasione dunque per scatena-re il dibattito etico, filosofico, giuridico, e ora an-che politico, sulla questione se sia giusto o noappoggiare il principio della buona morte.Ma sul piano della scienza e della medicina c’è unequivoco che mi vedo costretto a sottolineare,nonostante segua anch’io con grande angoscia lavicenda americana.Quello di Terri non è un caso di eutanasia. Sul-l’onda emotiva, sollevata dal fatto di cronaca maanche dal rincorrersi delle dichiarazioni dei“grandi della terra”, pochi hanno pensato diascoltare e riportare attentamente la voce dellascienza. E la scienza ci dice che eutanasia signifi-ca assecondare la libera volontà espressa da unmalato di porre fine alla sua esistenza quando siverifichino alcune condizioni che la rendono in-sopportabile.Si tratta dunque della massima espressione deldiritto dell’individuo all’autodeterminazione e al-la libertà di pensiero circa la propria vita e lapropria morte. È ovvio che nel caso di Terri que-

sto diritto non può purtroppo essere esercitato. Edunque la questione si deve spostare dall’eutana-sia a quella, forse ancor più complessa, della fi-ne della vita. Dal punto di vista scientifico oggic’è accordo nel decretare che la morte di una per-sona avviene quando, le sue funzioni cerebralisono irreversibilmente compromesse. Tant’è chein questo caso è consentito il prelievo degli or-gani dalla legislazione italiana. Esistono però delle situazioni intermedie fra la vi-ta e la morte, come quella dello stato vegetativopermanente di Terri, in cui sono compromesse so-lo le funzioni superiori che consentono la vita direlazione. Il problema diventa pertanto quello didecidere fino a che punto le terapie messe in at-to per mantenere questo stato di vita puramentevegetativa, sono da considerarsi una forma di ac-canimento terapeutico o no. È una problematicacomplessa e delicata che, quand’ero ministro del-la Sanità, ho affidato al parere di una commissio-ne di esperti, medici e giuristi che preparò nel2001 un documento che ha fornito conclusionimolto significative.Il testo finale di quel documento afferma che lostato vegetativo permanente deve essere accerta-

to da una commissione medica, sulla base di unaosservazione prolungata, per il tempo necessariosecondo gli standard scientifici riconosciuti a li-vello internazionale. L’idratazione e la nutrizioneartificiali degli individui in stato vegetativo per-manente possono essere interrotte solo dopo chela commissione medica abbia accertato la condi-zione di irreversibilità. Su ogni proposta di so-spensione dell’idratazione e della nutrizione arti-ficiali degli individui in stato vegetativo perma-nente la commissione medica deve esprimere ilsuo parere: deve essere infine rispettata la pro-cedura di autorizzazione del tutore secondo lenorme vigenti per gli atti di straordinaria ammini-strazione. Il valore del documento non è solo tec-nico. È un esempio concreto di come, al di là del-la comprensibile emozione, e soprattutto al di làdella babilonia comunicativa e della sua facilestrumentalizzazione, il rigore del pensiero razio-nale scientifico può, e io credo deve, indicare deipercorsi, chiarire il significato delle parole e aiu-tare la società a capire ed affrontare le situazionianche più drammatiche come la fine della vita.Anche quella di Terri Schiavo.

Umberto Veronesi

Lo stato vegetativo in cui si trova Terri Schiavo è una situazione intermedia tra la vita e la morte che divide i medici

Ma l’eutanasia è un’altra cosaIn Florida un caso limite dal punto di vista della scienza

22 marzo 2005

numero 5-6 / 2005

rass

egna

stam

pa

26

rassegna stampa - attualità rassegna stampa - attualità22 marzo 2005

Terri. La commissione bioetica spiega come evitare l’accanimento terapeutico

Invece dell’eutanasia, la terza via del testamento biologico“Stiamo assistendo a un caso di traslazionedalla bioetica alla biopolitica. Una caso al-quanto squallido perché si svolge sulla pelle diuna donna”. Sono le parole con cui LuisellaBattaglia, ordinario di Filosofia morale di bioe-tica all’università di Genova e membro del Co-mitato nazionale di bioetica, descrive le ultimenovità sulla vicenda di Terri Schiavo e l’inter-vento legislativo ad hoc del Congresso ameri-cano e del presidente Bush.La Battaglia, che nell’affaire Schiavo legge unduplice caso di accanimento - sia “tera-peutico”, sia “affettivo” - sottolinea che quel-lo della donna della Florida che da quindicianni vive in uno stato di coma vegetativo èun caso limite. Per due motivi: innanzitutto,perché “i genitori della ragazza da un lato, eil marito dall’altro, si sono arroccati suposizioni diametralmente differenti”; in se-condo luogo, “perché dal punto di vista clini-co non è possibile accertare se lo stato di co-ma vegetativo in cui si trova Terri è uno sta-

to persistente o permanente”. In casi comequesto, precisa Luisella Battaglia, “l’interven-to di un giudice, terzo rispetto ai genitori e almarito della ragazza, diventa comunque ne-cessario”.In vicende come quella di Terri Schiavo, l’uni-co imperativo è “evitare di parlare di eu-tanasia”. Già, perché per risolvere controversiedel genere, una soluzione possibile, condivisatra laici e cattolici (“anche la Chiesa - ricordala Battaglia - è contro l’accanimento terapeuti-co”), in realtà c’è. Ed è rappresentata dal “te-stamento biologico”, che in Italia il comitatonazionale di bioetica ha varato dopo una lun-ga mediazione tra i suoi membri. Il testo sul li-ving will prevede che ciascuno “dia disposizio-ni sui trattamenti sanitari e sui limiti alle tera-pie da ricevere in casi come quello di Terri,contiene il parere di un medico che puòcomunque sollevare un’obiezione di coscienzae la nomina di un fiduciario - che può essereun familiare, un amico, il medico di famiglia, un

avvocato - cui affidare l’interpretazione delleproprie volontà”. Inoltre, ricorda la Battaglia,“le dichiarazioni anticipate di trattamento sonorevocabili o modificabili in qualsiasi momento”.In sintesi, la peculiarità del testamento biologi-co restituisce la titolarità della scelta all’unicotitolare: l’individuo stesso.La vicenda americana chiarisce, una volta inpiù, la necessità di fare presto. Il testo appro-vato della commissione di bioetica “deve ap-prodare in Parlamento. Per dimostrare che unabiopolitica liberale, figlia della mediazione, èpossibile”.La dimostrazione la offre il nostro ministro Sir-chia, che non esita a definire l’eutanasia “unascorciatoia orribile camuffata da atto d’amo-re”, ma ritiene necessario il testamento biolo-gico. Perché, come lo stesso ministro dicevagià tre anni or sono, “rifiutare cure straordina-rie e sproporzionate è un diritto (...) Non sipuò chiedere di essere uccisi, eliminati. Si puòchiedere però di non essere più curati”.

rassegna stampa - attualità

Page 27: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

]

numero 5-6 / 2005 27

rassegnastam

pa

Nella memoria degli italiani Mazzini è il grandesconfitto del Risorgimento. A causa dei suoi er-rori, per i detrattori; a causa dell’astuzia e del-le maggiori forze degli avversari, per i sosteni-tori: fatto sta che Mazzini non riuscì a realizza-re nessuno dei grandi obiettivi per i quali lottòtutta la vita: l’unità d’Italia fu monarchica e nonrepubblicana, e il nuovo Stato non seppe e nonvolle mettere mano ai mali che impedivano l’e-levazione sociale e morale del popolo.All’immagine di Mazzini grande sconfitto si po-trebbe obiettare che oggi, più di un secolo do-po la sua morte, molti dei suoi ideali sono di-ventati realtà: l’Italia è una repubblica demo-cratica nata per libero voto del popolo a suf-fragio universale; ha una Costituzione scritta daun’Assemblea costituente, come Mazzini invocòinfinite volte anche dopo l’Unità; esiste addirit-tura un’Europa unita che ha posto fine all’orro-re delle guerre per volontà di potenza; i popo-li che ai suoi tempi erano sotto il dominio co-loniale sono diventati indipendenti. Più che unpensatore e un agitatore sconfitto Mazzini do-vrebbe essere considerato come un profeta cheseppe intravedere, come solo i grandi profetisono in grado di fare, la via lungo la quale sisarebbe incamminato il mondo.

AALLLLAA RRIICCEERRCCAA DDEELL VVEERROOEppure l’Italia di oggi è lontana dall’ideale diMazzini. È libera, è unita, è repubblicana, manon è ancora una vera patria. Vera patria perMazzini è soltanto un’associazione democraticadi individui liberi e uguali uniti dalla coscienzadi fini e doveri comuni: “La patria è una comu-nione di liberi e d’eguali affratellati in concor-dia di lavori verso un unico fine. […] La patrianon è un aggregato, è una associazione. Nonv’è dunque veramente patria senza un dirittouniforme. Non v’è patria dove l’uniformità diquel diritto è violata dall’esistenza di caste, diprivilegi, d’ineguaglianze”.In una vera patria tutti i cittadini devono avereuguali diritti politici. Una patria che escluda ipoveri o le donne o le minoranze viene menoai suoi principi. Mazzini incluse nel concetto dipatria non solo l’uguaglianza politica, ma ancheil diritto all’educazione e al lavoro. In questomodo seppe rinnovare il concetto repubblicanodi patria che aveva le sue radici nell’antichitàclassica e nel repubblicanesimo moderno, e ciha lasciato in eredità un’idea di patria moral-mente e politicamente più convincente rispettoa quelle in voga nella riflessione contempora-nea.Una vera patria non può avere individui senzadiritti civili e politici entro i propri confini. De-ve garantire a tutti e a ciascuno la dignità cheviene dai diritti di cittadinanza e il rispetto e

l’autorispetto che solo il lavoro e l’educazioneassicurano: “La patria non è un territorio; il ter-ritorio non ne è che la base.La patria è l’ideache sorge su quello; è il pensiero d’amore, ilsenso di comunione che stringe in uno tutti i fi-gli di quel territorio. Finché uno solo tra i vo-stri fratelli non è rappresentato dal proprio vo-to nello sviluppo della vita nazionale - finchéun solo vegeta ineducato fra gli educati - finchéun solo, capace e voglioso di lavoro, langueper mancanza di lavoro, nella miseria Ñ voi nonavrete la patria come dovreste averla, la patriadi tutti, la patria per tutti. il voto, l’educazione,il lavoro sono le tre colonne fondamentali del-la nazione; non abbiate posa finché non sianoper opera vostra solidamente innalzate”.Quanto l’Italia di oggi sia diversa dalla patriache Mazzini voleva realizzare lo vede chiunqueabbia occhi per vedere. Non solo mancano lecondizioni di giustizia e di uguaglianza, mamanca soprattutto, nelle classi dirigenti e nelpopolo, quel senso religioso del dovere cheMazzini considerava a ragione la condizionenecessaria della vera libertà. In una repubblicain cui tutti perseguono soltanto i loro diritti vin-ce il più forte, non il giusto. Cittadini che nonsentono dentro di loro la voce del dovere nonsono in grado di lottare per obiettivi di eman-cipazione perché troveranno sempre più van-taggioso adattarsi alla corruzione o all’ingiusti-zia piuttosto che affrontare i sacrifici dell’impe-gno in comune.La libertà è figlia del vero e non può vivere dimenzogne: “Il vero”, scriveva Mazzini a Crispinel 1864. “L’Italia nascente non chiede se nonquello, non può vivere senza quello. L’Italia na-scente cerca in oggi il proprio fine, la normadella propria vita nell’avvenire, un criterio mo-rale, un metodo di scelta fra il bene e il male,tra la verità e l’errore, senza il quale non puòesistere per essa responsabilità, quindi non li-bertà”. Quando un popolo non sa capire la dif-ferenza fra il bene e il male è per Mazzini an-cora servo, anzi, è servo della peggiore servitù,quella interiore che penetra nella mente e nel-l’animo.Dopo essersi liberata dal dominio straniero l’I-talia doveva per Mazzini liberarsi dal machia-vellismo (non da Machiavelli, che Mazzini con-siderava un grande infelice) che predica che lapolitica può essere soltanto calcolo di interes-se, menzogna, corruzione. La vera politica eraper lui missione ideale, sforzo tenace sostenu-to da una fede religiosa nell’uomo per realiz-zare vere patrie e la fratellanza fra i popoli.Nella storia italiana Mazzini è stato suscitatoredi energie morali straordinarie nei momenti incui gli italiani sentirono il bisogno di rinascere.Anche i più severi critici del suo pensiero, co-

me Benedetto Croce, gli riconobbero questa ra-ra capacità. Proprio Benedetto Croce, del resto,quando cercò invano dopo l’8 settembre di co-stituire un corpo militare italiano che combat-tesse a fianco degli Alleati invocò il nome diMazzini. Credo proprio che sia questo il mo-mento per ritrovare, al di là delle celebrazioni,il Mazzini maestro di redenzione: non apostolodel Risorgimento realizzato, bene o male, mabanditore di un nuovo risorgimento morale epolitico che faccia riscoprire agli Italiani che vi-vere liberi vuol dire vivere secondo senso deldovere. il primo passo per riscoprire il Mazzi-ni di cui abbiamo bisogno è riflettere su un suoprincipio che davvero non ha bisogno di com-mento: “Le nazioni non si rigenerano colla men-zogna”.

Maurizio Viroli

Chissà cosa direbbe lui di quest’ItaliaCapì per primo l’importanza dell’unità nazionale, della giustizia e del ruolo dell’Europa. Omaggio ad un padre della patria, guida anche per Gandhi

rassegna stampa - attualità rassegna stampa - attualitàmarzo 2005

Dall’infanzia a Genovaall’ultimo moto: vita e cospirazioni di un rivoluzionario1805 Il 22 Giugno Mazzini nasce a Genova1827 Si laurea in Legge e, nello stesso perio-

do, si iscrive alla società segreta Carbo-neria

1830 Denunciato alla polizia, viene arrestato erinchiuso nella fortezza di Savona

1831 A Marsiglia fonda la Giovine Italia, perun’Italia unita e repubblicana

1834 Fonda a Berna la Giovine Europa1837 Costretto a lasciare la Svizzera, si trasfe-

risce a Londra1841 Fonda nella capitale inglese una scuola

gratuita per i bambini poveri1848 Si reca a Parigi in rivolta e a Milano per

sostenere gli insorti delle Cinque giorna-te

1849 È triumviro di Roma, dove è stata pro-clamata la Repubblica

1850 Fugge in Svizzera e a Londra, dove fon-da la società Amici d’Italia

1853 Fallisce il moto insurrezionale ordito aMilano

1857 È di nuovo a Genova per preparareun’insurrezione con Carlo Pisacane

1858 Fonda, a Londra, il periodico Pensiero eAzione

1860 Esce a Lugano il suo testo più conosciu-to: Dei doveri dell’uomo. Partecipa allapreparazione della spedizione dei Mille

1866 La Camera dei Deputati annulla la suaelezione nel collegio di Messina perchécondannato a morte

1870 S’imbarca per la Sicilia sperando inun’insurrezione. Viene arrestato e con-dotto a Gaeta

1872 Mazzini muore a Pisa il 10 marzo

Page 28: Anno VI - Numero 5-6 speciale Gran Loggia - montesion.it · dazione della “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”. Il 6 apri-le dello stesso anno si procedeva

Periodico informativo culturale Anno VI • Numero 5-6 • 15-31 marzo 2005

EEddiittoorreeErasmo s.r.l.

AAmmmmiinniissttrraattoorree UUnniiccooMauro Lastraioli

C.P. 5096 - 00153 Roma 50 OstienseP.I. 01022371007 - C.C.I.A.A. n. 26466/17.09.62

Iscrizione Tribunale Registro Imprese n. 1959/62

DDiirreezziioonnee RReeddaazziioonnaalleeErasmo Notizie - Via di San Pancrazio 8 - 00152 Roma

Tel. 065899344 - Fax 065818096

SSttaammppaaE-Print s.r.l. - Via Empolitana km. 6,400 - 00024 Castelmadama (Roma)

Registrazione Tribunale di Roma n. 00370/99 del 20 agosto 1999

AABBBBOONNAAMMEENNTTIIItalia, per posta, annuo (22 numeri) euro 17,04 - Arretrati euro 2,60 a numeroEstero, per posta, annuo (22 numeri) euro 41,32 - Arretrati euro 5,20 a numeroUnica soluzione più di 500 abbonamenti (Italia) euro 8,84 per abbonamento annuale BBoolllleettttiinnoo ddii vveerrssaammeennttoo aaErasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiensec/c postale n. 32121006

In caso di mancato recapito inviareall’Ufficio P.T. di Roma 50 Ostiense - detentore del conto -

per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la tariffa relativa

E 1,03

MittenteErasmo s.r.l. - C.P. 5096 - 00153 Roma 50 Ostiense

Direttore Responsabile PPaassqquuaallee SSaannttaammaarriiaa

ASSOCIATO

Tariffa R.O.C.: Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1 comma 1, DCB (Roma) - Tassa Riscossa