ANNO SCOLASTICO SARDEGNA ROMANICA - Liceo Classico Dettori · LICEO GINNASIO “G. M. DETTORI”...

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LICEO GINNASIO G. M. DETTORICAGLIARI CLASSE V SEZ. E ANNO SCOLASTICO 2010 2011 SARDEGNA ROMANICA Questo fascicolo raccoglie il lavoro svolto dalla classe V E a conclusione dell’anno scolastico 2010 2011, allo scopo di approfondire lo studio dell’architettura romanica italiana con le vicende del Romanico in Sardegna che risente ampiamente degli influssi della cultura pisana. Sono state assegnate otto chiese ex cattedrali, basiliche, abbazie ad altrettante coppie di studenti/esse che attingendo da varie fonti hanno redatto le schede che qui di seguito si presentano. Dopo aver ricevuto semplici indicazioni circa la sequenza da rispettare cronologia, materiali, descrizione di esterni ed interni i ragazzi hanno lavorato producendo i materiali sui quali il mio intervento è consistito, essenzialmente, nel correggere qualche ridondanza o qualche svista. Sostanzialmente il lavoro prodotto alla fine rispecchia ciò che i ragazzi hanno elaborato. In genere è stata parzialmente reimpostata l’impaginazione per puri e semplici motivi di spazio. La sequenza riproduce un ordine più o meno cronologico e consente di individuare caratteri comuni alle varie chiese e di stabilire confronti secondo un metodo sperimentato nei due anni ginnasiali. A conclusione del biennio ginnasiale (e anche a conclusione della presenza della Storia dell’arte nel ginnasio, spazzata via dalla “riforma” delle scuole superiori) mi fa molto piacere quindi presentare il lavoro di Eleonora, Giulia C., Simona, Giuseppina, Amalia, Silvia, Giulia L., Diletta, Beatrice, Giorgia, Anna, Michela, Maria, Benedetta, Monica e Carlo, che ringrazio anche per l’attenzione e la partecipazione che hanno prestato all’intero corso di quest’anno. Prof. Franco Masala Docente di Storia dell’arte Gli indispensabili riferimenti bibliografici sono R. Coroneo, Architettura dalla metà del Mille al primo ‘300, Ilisso, Nuoro 1993 www.sardegnacultura.it maggio 2011

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LICEO GINNASIO “G. M. DETTORI” – CAGLIARI

CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

SARDEGNA ROMANICA

Questo fascicolo raccoglie il lavoro svolto dalla classe V E a conclusione dell’anno scolastico

2010 – 2011, allo scopo di approfondire lo studio dell’architettura romanica italiana con le vicende

del Romanico in Sardegna che risente ampiamente degli influssi della cultura pisana.

Sono state assegnate otto chiese – ex cattedrali, basiliche, abbazie – ad altrettante coppie di

studenti/esse che attingendo da varie fonti hanno redatto le schede che qui di seguito si presentano.

Dopo aver ricevuto semplici indicazioni circa la sequenza da rispettare – cronologia, materiali,

descrizione di esterni ed interni – i ragazzi hanno lavorato producendo i materiali sui quali il mio

intervento è consistito, essenzialmente, nel correggere qualche ridondanza o qualche svista.

Sostanzialmente il lavoro prodotto alla fine rispecchia ciò che i ragazzi hanno elaborato.

In genere è stata parzialmente reimpostata l’impaginazione per puri e semplici motivi di spazio.

La sequenza riproduce un ordine più o meno cronologico e consente di individuare caratteri comuni

alle varie chiese e di stabilire confronti secondo un metodo sperimentato nei due anni ginnasiali.

A conclusione del biennio ginnasiale (e anche a conclusione della presenza della Storia dell’arte

nel ginnasio, spazzata via dalla “riforma” delle scuole superiori) mi fa molto piacere quindi

presentare il lavoro di

Eleonora, Giulia C., Simona, Giuseppina, Amalia, Silvia, Giulia L., Diletta, Beatrice,

Giorgia, Anna, Michela, Maria, Benedetta, Monica e Carlo,

che ringrazio anche per l’attenzione e la partecipazione che hanno prestato all’intero corso di

quest’anno.

Prof. Franco Masala

Docente di Storia dell’arte

Gli indispensabili riferimenti bibliografici sono

R. Coroneo, Architettura dalla metà del Mille al primo ‘300, Ilisso, Nuoro 1993

www.sardegnacultura.it maggio 2011

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

elaborazione di Eleonora Carboni e Giulia Carmelita

SARDEGNA ROMANICA

Nella carta sono localizzate le otto chiese che le otto coppie di studente/sse hanno esaminato,

producendo le schede allegate.

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

CHIESA DI SANTA MARIA DEL REGNO, ARDARA (SS)

La chiesa – cappella palatina - si trova ad Ardara su un territorio vulcanico.

L'edificio fu iniziato nell'XI secolo e concluso nel 1107.

Santa Maria del Regno è stata costruita in basalto (roccia vulcanica nera);

All’esterno è estremamente semplice e priva di decorazioni, il campanile di pianta quadrata è

incompleto a causa di crolli. Anche l’interno ha poche decorazioni. Ha pianta a tre navate: le due

laterali con volte a crociera, mentre la centrale con una copertura in legno. Le navate sono scandite

da pilastri di forma cilindrica che contengono dipinti rappresentanti un santo od un apostolo.

L’unico arredo si trova nell’abside: è il polittico di Giovanni Muru, datato 1515 e formato da vari

scomparti dipinti su legno con abbondanza di oro.

Maria Garau

Benedetta Puxeddu

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

BASILICA DI SAN GAVINO, PORTO TORRES (SS)

Storia:

La Basilica di San Gavino fu iniziata in stile romanico pisano da architetti ed esecutori pisani,

ma sono numerosi gli interventi di modifica che la Basilica subì nel corso della sua lunga storia: i

primi lavori vennero eseguiti tra fine XI secolo e inizi XII secolo; in seguito, alla fine del

Quattrocento, furono aperti nel lato meridionale i due portali gigliati in stile gotico-catalano, e solo

sul lato sud un grande portale doppio, sempre nello stesso stile.

Descrizione:

La basilica è situata tra due cortili, su cui si affacciano i due lati lunghi dell'edificio. Nel fianco

meridionale si apre l'ingresso principale; il grande arco a tutto sesto che sovrasta il portale è retto

da colonnine e presenta due peducci con angeli che reggono uno stemma ciascuno. La chiesa ha

due absidi sui lati corti. Il paramento esterno è fatto completamente in pietra calcarea. La

copertura del tetto è in lastre di piombo.

Sezione trasversale

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LICEO GINNASIO “G. M. DETTORI” – CAGLIARI

CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

L'interno è a pianta rettangolare, diviso in tre navate tramite due serie di archi a tutto sesto

retti da colonne di spoglio, in granito rosa e marmo grigio, e da tre coppie di pilastri cruciformi. I

capitelli sono quasi tutti di epoca romana. L'altare maggiore, fino al XIX secolo collocato al centro

della navata, si trova ora nell'abside situata a sud ovest, mentre l'abside contrapposta, a nord est,

ospita un catafalco ligneo del XVII secolo. Dalle navate laterali si accede all'anticripta e alla cripta,

dove sono custoditi sarcofagi romani, dentro i quali si conservano quelle che i fedeli venerano come

le reliquie dei martiri turritani. L'anticripta è un ambiente in stile classico rinascimentale,

caratterizzato da numerose nicchie entro le quali si collocano statue marmoree di martiri.

Pianta e sezione longitudinale:

Carlo Orofino

Monica Sorgia

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LICEO GINNASIO “G. M. DETTORI” – CAGLIARI

CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

CHIESA DI SAN SIMPLICIO, OLBIA

CRONOLOGIA: a causa della mancanza di fonti che ne chiariscano la cronologia, le proposte

di datazione hanno oscillato tra il VII e il XII secolo. Oggi si è concordi nel fissarne la costruzione

in tre fasi, comprese tra la fine dell'XI e il primo ventennio del XII secolo.

MATERIALE: La struttura originaria è realizzata in granito locale. Successivamente sono stati

inseriti filari di mattoni in cotto per alleggerire la struttura. La copertura della navata centrale è in

legno.

PIANTA: La chiesa cattedrale presenta una pianta longitudinale con tre navate, quella centrale

più ampia terminante con un’abside semicircolare. Le due navate laterali sono separate dalla centrale

da arcate su pilastri e colonne, secondo un sistema alternato di sostegni. L’ingresso avviene dalla

navata centrale.

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

ESTERNO: La facciata a salienti è divisa in due ordini: in quello inferiore si individuano tre

parti corrispondenti alle navate. In centro si apre il portale architravato con arco di scarico, in asse

con la trifora dell'ordine superiore che è inserita in un arco

cieco e comprende due colonnine a nodo. Otto bacini ceramici

completano la decorazione.

All’interno di un archetto c’è una formella marmorea

che ha una scena di incerta interpretazione (materiale di

spoglio ?).

INTERNO: La navata centrale è coperta in legno, le laterali da volte a botte. I capitelli dei

pilastri hanno una forma a tronco di piramide rovesciato. Tra quelli delle colonne, uno è ad angoli

smussati, mentre gli altri presentano la forma generale a tronco di cono rovesciato. La resa

approssimativa degli ornati è sicuramente attribuibile alla natura del granito, materiale difficile da

lavorare.

Due di questi rappresentano l'unico esempio di capitelli decorati per il Romanico sardo,

rispettivamente con protomi d’ariete e protomi umane.

Michela Demelas

Anna Meloni

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

CATTEDRALE DI SANTA GIUSTA (OR)

La costruzione risale alla prima metà del XII secolo. L'edificio consiste nell'aula absidata e

nella sottostante cripta. La pianta longitudinale è ripartita in tre navate, la centrale larga e alta il

doppio delle navate laterali. La facciata ha due lesene che salgono fino a raccordarsi mediante una

grande arcata con una trifora. Nel portale sono scolpiti un leone e una leonessa, affrontati per le

terga, che adunghiano cervi.

Lungo i fianchi della chiesa sono presenti in gran numero le lesene, raccordate da ampi

archetti. Nell'abside le lesene lasciano il posto a semicolonne, sormontate da capitelli sui quali si

impostano gli archetti. I paramenti murari sono in calcare.

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

All’interno le navate sono divise tra loro da sette colonne per parte (materiali di spoglio) con

capitelli di vario tipo. Le navate laterali sono coperte da volte a crociera, mentre la navata centrale

ha copertura a capriate lignee. Il presbiterio risulta elevato rispetto alla cripta.

La cripta è la sola del Romanico sardo ad essere costruita per intero in muratura. Ha forma

rettangolare e la sua copertura è voltata a crociera, sostenuta da sette tozze colonne, dotate di

capitello scolpito appositamente.

Eleonora Carboni

Giulia Carmelita

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

SANTISSIMA TRINITÀ DI SACCARGIA, CODRONGIANUS (SS)

La pianta è a croce commissa con transetto

triabsidato. Sono presenti anche i resti dell’abbazia camaldolese.

La basilica sorge lungo la strada che collega Olbia a Sassari. E’ stata realizzata in più tempi in

conci di calcare e pietra vulcanica (basalto) che le danno la caratteristica bicromia. Fu

costruita agli inizi del XII secolo.

Nella facciata c’è un portico con sette archi a tutto sesto poggianti su pilastri bicromi e colonne

bianche che hanno i capitelli decorati con quattro figure alate dall’aspetto mostruoso. Nella parte

centrale si può vedere un fregio fitomorfico e degli animali come un toro e un drago, mentre nella

parte superiore nella navata c’è una bifora al di sopra della quale è posta una luce cruciforme. Si

possono vedere anche archi ciechi.

All’interno l’unica navata coperta in legno termina con tre absidi di cui la centrale è più grande.

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

In quest’abside c’è un affresco con la figura di Cristo dentro una mandorla con una mano

benedicente e l’altra che tiene un libro con un’iscrizione latina.

Sullo sfondo sono presenti figure angeliche, apostoli e una Madonna orante. Al di sotto

troviamo rappresentate scene della vita di Cristo come l’Ultima cena, il Bacio di Giuda, la

Crocifissione, il Seppellimento e la Discesa agli Inferi.

La particolarità di questa Basilica è legata alla presenza di immagini pittoriche di epoca

romanica in Sardegna.

Amalia Granara

Silvia Pasquariello

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

CHIESA DI SANTA MARIA, UTA (CA)

La chiesa di Santa Maria è stata costruita a metà del XII secolo in pietra sedimentaria.

Si trova all’interno di un recinto in mezzo ai campi, non distante dal paese, ed è situata leggermente

più in alto del terreno circostante.

Pianta e sezioni

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

DESCRIZIONE:

Esterno: ricostruita su una precedente chiesa binavata, ha una facciata a salienti decorata nella

parte inferiore con archi pensili; al centro c’è un portone affiancato da due pilastri con i capitelli

decorati con leoni sopra i quali c’è un architrave con un arco di scarico decorato a intreccio. Nella

parte superiore c’è una serie di archetti pensili sormontati da un campanile a vela di epoca

successiva. Nelle parti laterali si ripete la serie di archi pensili, alcuni retti da lesene.

Interno: la chiesa è divisa in tre navate separate da arcate rette da colonne con capitelli che

presentano motivi floreali della stessa epoca della chiesa. La navata centrale, più ampia delle

laterali, termina con un abside preceduto da un presbiterio sopraelevato. La copertura è a capriate

lignee. Nei muri laterali ci sono alcune monofore.

E’ priva di decorazioni ed ha un aspetto massiccio tipico delle chiese romaniche come la

mancanza di luce, ma ha alcune varianti: l’uso delle colonne al posto dei pilastri e la copertura con

capriate lignee, più leggere delle volte a crociera.

Giorgia Cordeddu

Beatrice Melis

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ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

CHIESA DI SAN NICOLA, OTTANA (NU)

L'edificio è ubicato su una piccola altura e domina l'abitato del paese di Ottana. La chiesa risale al

XII secolo circa ed è stata realizzata con l’impiego della pietra vulcanica. Ha pianta a croce

commissa.

La facciata è su tre ordini, con lesene che formano tre grandi arcate nei primi due ordini e una falsa

loggia nell'ultimo. Il portale è architravato, con arco a sesto rialzato. In asse con il portale, una

bifora illumina l'aula. All'interno, è presente una sola navata con copertura in legno, e i bracci del

transetto sono voltati a botte.

Nel braccio nord del transetto è collocato l'importante dipinto conosciuto come Pala di Ottana,

attribuito al “Maestro delle tempere francescane” e risalente al 1339-44: rappresenta i Santi Nicola e

Francesco e storie della loro vita.

Giulia Lai

Diletta Lopes

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ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

SAN PIETRO DI SORRES, BORUTTA (SS)

La chiesa cattedrale è posta su un colle dominante la piana circostante in un luogo a breve

distanza dalla strada romana di collegamento fra il Nord e il Sud dell'isola, che ha restituito tombe

di età bizantina, con ricco corredo funebre. Nel Medioevo fu sede della diocesi di Sorres, soppressa

agli inizi del XVI secolo. La chiesa di San Pietro Apostolo svolse funzioni di cattedrale. Oggi sui

resti dell'antico episcopio è stato impiantato un monastero benedettino.

La chiesa risale a due diversi momenti costruttivi: il primo (planimetria e muri perimetrali) è

da attribuirsi all'inizio del XII sec; il secondo ('abside, bande bicolori e sistemazione dell'interno) è

da porre alla fine dello stesso secolo o, al massimo, all'inizio di quello successivo.

E’ stata realizzata in trachite nera e calcare bianco.

ESTERNO: la facciata è divisa a salienti in tre ordini chiusi in alto dal frontone.

Il primo ordine comprende 5 arcate sostenute pilastri sagomati con capitelli gradonati o con

foglie lievemente ritorte. Nell'arcata centrale si apre il portale con stipiti ( aventi basi e capitelli in

calcare bianco) e architrave monolitico in trachite nera; l'arco di scarico alterna cunei di calcare

bianco e di trachite scura e, all'interno della lunetta, presenta una croce bianca di calcare su conci

di trachite nera.

Nelle lunette dei restanti quattro archi ci sono decorazioni geometriche, tutte bicrome, tra le

quali due losanghe gradonate e fregi a intarsi con piccoli fiori a petali neri su fondo bianco.

Il secondo ordine è di sette arcate, più strette e basse. In asse con il portale si apre una bifora

con una colonnina centrale e capitello a foglie ritorte. Nei campi esterni sono contenuti oculi

gradonati con una cavità per bacini ceramici.

Il terzo ordine è formato da tre archi di cui il mediano è interamente pensile. Le lunette sono

occupate dalle solite croci greche. Quest’ultimo ordine attualmente non si presenta come in origine

poiché le due mensole degli archi sono di calcare diverso da quello utilizzato nelle altre parti

decorative, e anche rozzamente scalpellate.

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CLASSE V SEZ. E

ANNO SCOLASTICO 2010 – 2011

Il frontone alterna filari di trachite scura e di calcare bianco, spezzati, al centro, da un cerchio in

trachite.

La navata centrale è coperta da un tetto a due spioventi, mentre quelle laterali da un tetto

inclinato ad una falda.

INTERNO: Lo spazio interno della chiesa non è molto vasto, ma l'artefice, elevando i pilastri

con filari alterati di trachite scura e calcare bianco, ha saputo creare l'illusione di un interno molto

più ampio e grandioso di quello che è in realtà.

Le tre navate, ognuna in cinque campate, sono sostenute da pilastri bicromi a pianta cruciforme

con capitelli diversamente decorati .

La navata centrale termina con un abside semicircolare, illuminato da una monofora, e con il

paramento murario in pietra da taglio di trachite nera e calcare bianco. Le volte sono a crociera

ma rialzate quasi a formare quasi quattro specchi di una volta vela.

Nella navata sinistra è collocato il sarcofago di Goffredo Benedettino, vescovo di Sorres dal 1143

al 1153. Nella navata centrale, addossato ad un pilastro all'altezza dell'ingresso del presbiterio, si

erge un pulpito quadrangolare, mentre l'intera zona presbiteriale è sopraelevata rispetto al piano

della chiesa.

Nella foto i ruderi dell’antico edificio, ricostruito

dopo la 2^ guerra mondiale per ospitare i monaci Benedettini.

Giuseppina Deidda

Simona Mameli