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ANNOLXXX - N.21

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ANNO LXXX - N. 21 • 1 °

TORINO-VALDOCCO - UNA SUGGESTIVA VISIONE DELLA PROCESSIONE DEICOPERTINAPELLEGRINI DI VARAZZE CON I LORO ARTISTICI CROCIFISSI (23 settembre 1956'

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kANNO LXXX - N. 21

1' NOVEMBRE 1956

Cento anni fa, il 25 novembre 1856, moriva all'Oratorio di Torino Margherita Occhiena,madre di Don Bosco e dei birichini di Don Bosco, che la, chiamavano, pur essi, col dolcenome di Inamena .

A distanza d'un secolo essa vive, « buona e cara immagine », nel ricordo e più nell'af-fetto di tutta la famiglia salesiana sparsa per il mondo, e vivrà « quanto il mondolontana », nella luce della santità del figlio, del quale più d'una favilla appartiene a lei .

Cercheremo di rievocare e lumeggiare la sua figura, di donna, di madre, di madre d'unsanto, raccogliendone in rapida sintesii tratti essenziali .

Richiamare il volto della madre, percontemplarlo e ammirarlo, è sempreuna delle gioie più grandi per i figli .Così fece Don Lemoyne quando, nel1886, alla consueta accademia dellavigilia di San Giovanni, presentò aDon Bosco, e fu il numero più applau-dito e il dono più gradito, la biografiadi lei, alla quale il figlio stesso avevalargamente contribuito, ricordando par-ticolari ed episodi sfuggiti o ignorati,per ricomporre fedelmente le linee diquella vita da cui era germinata, comefiore, la sua .

Come in una grande sinfonia (e talefu la vita di Margherita : un mirabileaccordo di pensieri, di sentimenti, diopere) tre sono i tempi, umili e purgrandi: la giovane, la madre, la coo-

glio di Asti da Melchiorre Occhienaeda Domenica.o.il lo aprile 1788, terzogenita di

cinque tra fratelli e sorelle, Marghe-rita trascorse la giovinezza nel lavorodei campi e nella pace degli affetti etti do-mestici : puri e santi. Ragazza sana, Don Bosco e Mamma Margherita giungono a Valdocco (3 nov. 1846)

peratrice.

X01

CENTENARIO4Sabato 24 novembre, ore 18,30 : l'On

. Maria Jervol ino, sottosegretario alla Pubblica Istruzione,commemorerà alla RAI la Mamma di S . Gio-vanni Bosco nel primo centenario della morte .

Domenica 25 novembre : solenne Commemorazione centenaria nel teatro di Valdocco, tenutadall'On. Giuseppe Pella .

forte, seria, simpaticamente disinvolta, guar-data con occhio d'invidia dalle compagnee di ammirazione dai giovani del paese, sipreparò alla vita con . serenità e coraggio .

A 24 anni, il 6 giugno 1812, andò sposaa Francesco Bosco, fior di galantuomo e dilavoratore cristiano, rimasto vedovo con untiglio di nome Antonio . La giovane coppiasi trasferì ai Becchi: un gruppo di casuccein cima a un colle, allora, tra alberi, prati,vigneti, a. pochi chilometri da Castelnuovod'Asti. Fu donna modello e insieme educa-trice mirabile dei figli che presto venneroad allietare la sua povera casa: Giuseppe(8 aprile 1813) e Giovanni (16 agosto 1815) .

La sventura che la, gettò nel lutto, piùsconsolato, privandola, ancor giovane, nel1817, del marito, la fece più forte, più ge-nerosa e fiduciosa in Dio . Moltiplicò leenergie con uno sforzo di volontà e di bracciameraviglioso . Donna esperta in tutti i la-vori dei campi, anche i più faticosi, aravareggendo l'aratro con mano virile, seminava,falciava, alzava i covoni, trebbiava, lascian-dosi indietro gli uomini più robusti . Ferreacome il suo « ferreo » Piemonte .

Ma il lavoro, le occupazioni e le preoccu-pazioni familiari non la distolsero dall'edu-care saviamente e santamente i tigli . Li vollesani . sobri, puri, sereni, timorati di Dio .

Questa popolana, che non sapeva leggerenè scrivere, aveva un tesoro nella me-moria: conosceva da cima a fondo il librodel Catechismo . E lo insegnò ai tigli, corre-dandolo e commentandolo con esempi dellascrittura o della vita dei Santi, imparatifrequentando la chiesa, alla quale era fe-lice di accompagnare nei giorni di festa isuoi figli . La gente guardava ammirata queibimbi così puliti, composti, disinvolti : sem-

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plice eleganza e sana educazione, specchiodi purezza e freschezza interiore .

Nell'opera alta e ardua della formazionee preparazione alla vita, Margherita pren-deva spunto e avvio da tutto per impartirepreziosi insegnamenti . Nel mondo della na-tura vedeva riflesse le leggi stesse della vitadell'uomo: una proda fiorita, un cielo stel-lato, un nido d'uccello fornivano motivo diriflessione e di meditazione . Ciò che avevacolpito la nobile fantasia del ragazzo pas-sava al cuore, ricco di nuovo significato,svelato dalla illuminazione materna .

Fu anche vigile inflessibile nel tenere lon-tana ogni occasione di male . « In nessunmodo io voglio che sdruccioliate all'inferno »,diceva e ripeteva, pronta essa stessa, perdivertire i ,figli e sottrarli a spettacoli peri-colosi, a favoleggiare di maghi, di guerrieri,di castelli, con una verve narrativa e una« fantasia pittrice » da fare invidia a unbravo cantastorie del buon tempo antico .barano i « fumetti di mamma Margherita,ingenui, innocui, avvincenti, come tutti i rac-conti di quell'eterno fanciullo ch'è il popolo .

F volato in Paradiso!Agosto 1860 . Ventre Don Bosco passa ac-canto al Santuario della Consolata, si vedecomparire dinanzi la mamma morta quattroarmi prima . Il suo aspetto è. bellissimo .- Oh, mamma! voi qui? ma non sietemorta?- Sono morta, ma vivo .- E siete felice?-- Felicissima.Il Santo si affrettò a chiederle se fosseandata subito in Paradiso . Ella risposeche aveva dovuto passare per il Purga-torio, dal quale l'avevano liberata le pre-ghiere del figlio e (lei giovani dell'Oratorio .

Quando muore una persona cara, si suoleripetere : « L' votata in Paradiso » . AncheDon, Bosco aveva pensato così della suacara mamma ; eppure la santa donnaaveva avuto bisogno dei suffragi del figlioe dei giovanetti dell'Oratorio per essereammessa alla visione beatifica di Dio .Chi di noi oserà pensare che i suoicari Morti non abbiano più bisogno di

suffragi? Provvidenziale quindi il mesedi novembre, che la Chiesa consacra inmodo particolare a suffragare i defunti .

insieme con la chiesa, la casaera l'altro centro educativo, guar-dato, vigilato perchè nulla e nes-suno ne turbasse la pace, la se-renità e l'onestà. In un angolo lanonna, rispettata, ascoltata, cir-condata di attenzioni squisite ecommoventi, spandeva intornocome un'aura di tempi patriarcali .Ma a dirigere il piccolo complessoconcerto familiare a più voci(aspra, rude, spesso fuori tonoquella del figliastro Antonio, dolcee duttile quella di Giuseppe, lim-pida e squillante quella di Gio-vanni) era Margherita, più felicequando, la sera e il mattino, po-teva guidare il coro delle pre-ghiere. Come la chiesa, anche laporta della sua casa era aperta adogni dolore, ad ogni miseria, adogni ceto di persone: vicini, po-veri, venditori ambulanti (chespesso alleggeriva di merci pocoedificanti), persino banditi, che lachiamavano mamma e ai qualiricordava, additando loro un po'di paglia per la notte, le preghieredella sera e il giudizio di Dio .Ma dove l'istinto educativo di

Margherita brillò di mirabile in-tuito fu nel guidare la vocazionedei figli, di Giovanni specialmente .Osservava e conservava tutto nelcuore, come un dolce e terribilesegreto. E come le madri dellecolline della Giudea, ammirated'un altro Giovanni, diceva allevicine col cuore gonfio d'attesa :Che cosa credete che ne sarà di

mio figlio? » . Era un'eco dell'epi-sodio evangelico, ma un'eco verae fedele. E che odissea di av-venture, che poema d'audacie ed'amore, l'avvio di Giovanni alsacerdozio: capolavoro della suamissione di madre e di - educa-trice, felice, finalmente, di vederecoronato il sogno dei nove anni,il sogno della sua vita! Le paroleche disse al figlio ritornando, unasera, insieme con lui, sacerdotenovello, alla casetta dei Becchi,

Mamma Margherita, educatrice impareggiabile .

sono tra le più alte uscite da cuore di madre . Baste-rebbero da sole, o insieme alle altre dette nei momentipiù grandi e solenni della vita del figlio, per dare iltono e la nobiltà di un'anima, anzi di tutta una vita .

I1 terzo e ultimo tempo fu il più grande, perchè ilpiù eroico. All'invito di fare da madre a tanti ragazzipoveri e abbandonati, raccolti dalla carità del figlio,Margherita non esitò. Lasciò la sua casuccia, la suaterra, ogni cosa cara, e scese a fianco di lui, per divi-dere con lui stenti, pene, sacrifici, rinunzie . Fu unmattino del 1846. Intorno, sulla campagna piemon-tese, la grande tristezza dell'autunno . Nel cuore deidue pellegrini una gioia pacata, come di serena e mi-steriosa attesa . Don Bosco portava con sè il Bre-viario, un messale e alcuni quaderni; la madre uncanestro di biancheria con alcuni oggetti più indispen-sabili. Quel viaggio dai Becchi a Torino - scrisseFrancesca Castellino - ha qualche cosa di epico :Giovanni guardava nell'avvenire, quasi favoloso ; Mar-gherita, come l'antico eroe, andava verso l'ignoto,avendo già i capelli bianchi.

All'entrata in città il dono d'un orologio da partedel teologo Vola parve un primo segno elegante dellaProvvidenza. Oh! la nuova casetta! Più sfornita di quella

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sul colle, ai Becchi . Margherita scherzò sutanta povertà, intonando la strofetta : Guaial inondo se ci sente - forestieri senza niente .Poi, in quella prima sera torinese, alla suavoce si unì un'altra, chiara, limpida, to-nante. Fu un'aria religiosa dell'Ottocento :Angioletto del mio Dio . Sotto le finestre al-cuni ragazzi ascoltavano, in silenzio, aspet-tando. Don Bosco era dunque tornato . Enon era solo .

Uno dietro l'altro venivano bimbi soli,sperduti orfani, senza pane, senza vestito,senza lavoro, come quello accolto una segadi tempesta, fradicio di pioggia, smarrito,affamato, messo a dormire in cucina, in unlettino di fortuna (il primo degli infinitiche oggi si allineano nelle camerate sale-siane) dopo una preghiera, una carezza, unsorriso, un augurio di buona, notte la prima`buona notte' data da Margherita e che an-cora riecheggia, « suono di casa, suono dimamma », la sera, in ogni istituto salesianodel mondo .

Nella nuova casa c'era bisogno di tutto .Margherita vendette anche il suo corredodi sposa. Quel corredo dava il vestito e ilsorriso a un bimbo, un paramento o unatovaglia all'altare di Dio .

Margherita era tutto ed era sola : cuci-niera, vivandiera, guardarobiera, sarta, as-sistente, portinaia . Reggitrice savia, discreta,sempre subordinata al figlio (eroismo peruna madre a quella età) era fornita d'unaenergia soave e, all'occasione, d'un brio

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La preghiera accompagnava e santificava,scandiva e addolciva la dura e varia faticad'ogni giorno, come una bella melodia sor-monta, a tratti, la pagina musicale, s'in-terrompe, ritorna, si spiega limpida, pura,continua. A lei rispondeva, com'eco, il corodei giovani, Va solo di Savio : il ragazzo dalei contemplato nell'estasi della preghieradentro la nuova, chiesetta dell'oratorio .

Così Margherita spese gli ultimi anni divita, con la tenerezza e la dedizione d'unamadre che divide e moltiplica l'amore e ilpane tra i suoi figli : piccoli operai e piccolistudenti, contenti di quella cara miseriola »,felici di quell'amore interamente donato .Cara e santa madre, non inferiore ad

altre passate nei fasti della storia o dellapoesia, perchè come quelle, più di quelle,contribuì alla resurrezione e alla rigenera-zione morale e spirituale della patria . Carae santa madre che ogni salesiano vede sor-ridere accanto alla propria, dimenticandod'averla lontana o d'averla perduta: madredi Don Bosco e dei birichini di Don Bosco,ieri, oggi, sempre, finchè un fanciullo, soloper il mondo, busserà alla porta d'una casasalesiana, chiedendo un pane, un sorriso oil tepore d'un nuovo focolare .

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Salesiano

in terra spagnola

PIÙ vivi CHE i

Ormai le spoglie venerate degli eroici testimoni di Cristoappartengono alla Chiesa. Ecco i due Delegati della Curiavescovile che imprimono i sigilli del Vescovo di Madrid .

I parenti dei nostri Martiri Spagnoli accorrono alle loro tombe,più che per piangerli, per invocarne l'aiuto e la protezione .

Pochi mesi or sono, in occasione del Capitolo Generale dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ilPostulatore Generale dell'Istituto presentò al Papa la prova giuridica documentata dell'OdiumFidei, vale a dire, dell'intenzione persecutrice che animava i governanti spagnoli dell'infausta re-pubblica comunista, nella loro iniqua sanguinosa persecuzione contro Cristo, la sua Chiesa e isuoi sacerdoti .

L'opera consta di otto volumi, quasi tutti com-posti di copie fotografiche di documenti auten-tici, emanati dal governo, dalle corti, dai sinda-cati, dai soviet russi, dalla massoneria, ecc . Inquesti documenti si prova all'evidenza che l'odioa Cristo e ai suoi ministri era, il fine principaledella sanguinosa persecuzione, che durante treanni circa immolò migliaia e migliaia di sacer-doti, religiosi, vescovi e cattolici praticanti,senza riguardo a nessuna classe sociale, senzatribunali, ad arbitrio di « miliziani » incontrollati,e con una raffinatezza di crudeltà importata dalleceche moscovite .

Il Santo Padre, nell'udienza concessa ai Supe-riori di detta Congregazione, s'indugiò circamezz'ora a sfogliare questi volumi, mentre dallesue labbra sfuggivano di quando in quando frasidi ammirazione e di meraviglia .

Nel constatare che i documenti erano foto-copie, ebbe anche parole di plauso per questaprecauzione, assolutamente necessaria per pro-varne l'autenticità .

Poi, a mano a mano che scorreva le pagine,esclamava :

- Questi sono Martiri nel genuino senso della pa-rola, perché morivano gridando : « Viva Cristo Re i .

Più oltre, sfogliando un altro volume, diceva :

- Questa è una gloria della Chiesa Spagnola . . .

E ancora :

- Questa è una gloria della Chiesa Cattolica . . .

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Accresceva valore a queste parole del Papail fatto che già in altre occasioni si era manife-stato fervente ammiratore e devoto dei MartiriSpagnoli .

Anche in una udienza concessa ai nostri Su-periori Maggiori ebbe parole di lode e di ammi-razione simili a queste, quando gli parlarono

l

)

Con questo numero del Bollettino tutti inostri Cooperatori e amici ricevono pure il

CALENDARIO SALESIANO 1957 }

È il dono del Rettor Maggiore! Abbiamofiducia che tornerà gradito a tutti .

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i

l(

conto corrente postale . Esso vorrebbe

}1

essere un invito alla grande famiglia deiCooperatori, Ex allievi, Amici, a ri-cordarsi degli immensi bisogni delle operenostre, impegnate in mille sante imprese

1

in tutti i continenti e specialmente nei

),luoghi di Missione .

i

Se ciascuno di quanti riceveranno ilCalendario Salesiano vorrà inviarel'offerta anche modesta che il cuore glisuggerirà, il nostro Veneratissimo RettorMaggiore sarà in grado di esaudire

)tanti accorati appelli, di provvedere atanti bisogni delle opere salesiane sparse

1per il mondo .

E Don Bosco benedirà come sempre ai

)cuori generosi che lo aiuteranno .

delle vittime che la persecuzione rossa avevafatto anche tra i Salesiani di Spagna .

E fu appunto questo che animò i nostri Supe-riori a iniziare i processi di beatificazione deiMartiri salesiani spagnoli .

Di questi processi se ne sono cominciati tre,uno per ciascuna delle tre Ispettorie esistentinella Spagna al tempo della persecuzione .

— Dio mio, Dio mio!perchè mi haiabbandonato?"'GESÙ' dalla croce

40(1

Il processo informativo diocesano dei Martiridell'Ispettoria che ha sede in Barcellona fu chiusonell'ottobre del 1955, e gli atti si trovano giàpresso la S . Congregazione dei Riti, in attesadell'Introduzione della Causa

. Quello dell'Ispett oria con sede a Siviglia è terminato nell'ottobreultimo scorso . Nello stesso mese fu aperto quellodell'Ispettoria di Madrid, presenti il Procura-tore e il Postulatore Generale della Congrega-zione Salesiana .

Si sono già divulgati per tutta la Congrega-zione i così detti «Articoli», nei quali è tratteg-giata la vita e il martirio di questi eroici Figlidi Don Bosco . Naturalmente la fama del loromartirio si è diffusa in modo speciale nella Spagna,dove milioni di fogli stampati l'hanno portatafino all'angolo più remoto della penisola . Inoltreriviste, periodici, libri e tutta una serie di pub-blicazioni si fanno eco di questi gloriosi martirie tutti i cattolici spagnoli oggi vanno orgogliosidei loro Martiri .

L'Ispettoria Tarragonese (Barcellona) presenta31 salesiani e 2 Figlie di Maria Ausiliatrice, aproposito delle quali bisogna dire,- a . maggioronta dei persecutori, che, nel loro furore, nonrispettavano nè il sesso nè l'età delle vittime .

L'Ispettoria Betica (Siviglia) si gloria di unbel manipolo di 19 Salesiani e di 3 Cooperatori .Questi ultimi saranno così partecipi della gloriadel Salesiani, come furono già partecipi dellostesso spirito e dello stesso martirio .

L'Ispettoria Celtica (Madrid) conta ben 44 vit-time - sacerdoti, coadiutori, novizi, aspiranti -che col loro sanguinoso martirio lavarono le lorostole nel sangue immacolato dell'Agnello .

In complesso, dunque, sono un centinaio i Martirispagnoli, di cui va gloriosa la Famiglia salesiana .

Se il Papa affermò che sono gloria della ChiesaUniversale e della Chiesa Spagnola, a ragionenoi possiamo dire che sono anche fulgida gloriadella Congregazione Salesiana .

Le nostre preghiere a Cristo Re e a MariaRegina dei Martiri, appianino la via e affrettinola data in cui, superate le procedure di rito, ilVicario di Cristo, dalla Cattedra infallibile diPietro, possa proclamare in faccia al inondo chequesta schiera di Martiri salesiani sotto iscrittinel Catalogo dei Santi .

Dopo aver speso tutto te stesso a curare gli interessi di Dio, a beneficare

il prossimo, a santificare l'anima tua, può capitare anche a te, come a

Gesù, che gli uomini ti mettano in croce, e il Signore sembri averti di-menticato. Non temere' Dopo il "crucifige" anche per te verrà la gloria .

la prima chiesa

A SAN DOMENICO SAVIOín India

Il 25 agosto 1956, S . E. Mons. Mathias,Arcivescovo di Madras-Mylapore, ac-compagnato dal clero della città, dai ra-gazzi dell'Oratorio Don Bosco e da nu-merosi Cooperatori salesiani, benedicevala nuova chiesa dedicata a S . DomenicoSavio e ne consacrava i cinque altari

L'edificio, dono di tanti benefattori della Mis-sione, è un'imponente costruzione in stile moderno,ricca di un prezioso altare maggiore in marmodi Carrara, di mosaici della scuola veneziana e diun maestoso artistico crocifisso in bronzo .La prima pietra era stata posta e benedetta dalRettor Maggiore nel gennaio del 1955, alla conclu-sione della sua visita all'India meridionale . Labenedizione del Superiore, che era la benedizionedi Don Bosco, attirò sull'opera gli aiuti necessariper portarla a compimento. Oggi le turbe dei ra-gazzi oratoriani si riversano nella bella chiesa,che echeggia dei loro canti e delle loro preghiere .

Al termine della sacra funzione, l'Arcivescovoparlò ai presenti dicendosi pienamente soddisfattodi quanto i suoi confratelli avevano fatto per lagioventù dell'Archidiocesi. « I Salesiani - disse -mi hanno grandemente aiutato a dare una sodaformazione morale ai giovani di Madras durantei venti anni in cui reggo la Diocesi. A una mol-titudine di poveri ragazzi essi, sulle orme diDon Bosco, hanno insegnato la virtù e hanno datoi mezzi, spirituali e materiali, per mantenersibuoni e diventare utili alla Chiesa e alla Società .Contribuisca anche questo nuovo tempio dedicatoal giovane santo Domenico Savio a continuarequest'opera, a moltiplicarne i frutti, a far sorgeretra la gioventù dell'India dei giovani santi che emu-lino le virtù del loro patrono e modello DomenicoSavio, conte è vivo desiderio del Sommo Pontefice » .

L'Oratorio Don Bosco, che è già nel suo secondodecennio di vita, opera prodigi tra la gioventùdella zona, che è tra le più povere della città. Lamaggioranza dei ragazzi che lo frequentano sonocattolici, ma anche un buon numero di paganivanno abitualmente per i giochi e per l'istruzionereligiosa . Ai cattolici si impartono lezioni regolaridi Catechismo ; ai pagani si insegna la morale el'educazione civile, preparando la via all'opera dellaGrazia.

L'Oratorio è sito nel cuore della città, in viaBroadway, tra la Scuola S. Gabriele, direttadai Salesiani, e la Scuola di S . Francesco Saverioper le ragazze anglo indiane, diretta dalle Figliedi Maria Ausiliatrice, non lontano dalla chiesaparrocchiale, forte centro di devozione a MariaAusiliatrice e di attività salesiane . Queste quattroopere di Don Bosco sono come una cittadella cri-stiana nel cuore della città dei Bramini

Il giovane «Domenico Savio », il ragazzo braminoche, dopo aver frequentato l'Oratorio Don Boscoper quattro anni, ha chiesto e ricevuto il battesimo,sta a lungo inginocchiato nella nuova chiesa, conlo sguardo fisso all'abside ove trionfa l'immaginedel suo santo giovane patrono . Egli prega. E lasua preghiera a S . Domenico, Savio è la stessache ripete ogni giorno da anni: « O Domenico,ottieni la luce e la grazia della Fede a tanti altriragazzi bramini. Fa che trovino anch'essi Gesù!» .

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UNA VERA MANNA« Vorrei scrivere tanto sugli Esercizi Spirituali,

di quest'anno, ma reputo bastante dire due soleparole : superlativamente efficaci» . Così un Coo-peratore di Napoli .

A questa testimonianza fanno coro le impres-sioni di quanti parteciparono ai corsi di EserciziSpirituali indetti per Cooperatori e per Coopera-trici. Organizzatori, predicatori, esercitanti sonoconcordi nel definirli una manna, una provvidenza,un bagno salutare nello spirito cristiano e salesiano .L'atmosfera ricca di serenità e di gioia in cui sisvolsero ne hanno fatto rimpiangere la brevità . Lanota comune delle relazioni a noi giunte è il desi-derio che ogni anno si ripeta questo delizioso incontrocon Dio non in tre, ma in cinque, in otto giorni .

La parabola evangelica del buon seminatore siè già avverata nella sua prima parte. Cooperatorie Cooperatrici, durante gli Esercizi, sono stati il

LASCIAMO CHE PARLINO I COOPERATORI . . .I molti che ci hanno scritto sono unanimi nel benedire il Signore e quanti furono strumenti della suaGrazia nei giorni degli Esercizi. Questi riuscirono utilissimi per tutti: i più giovani ne ebbero un orien-tamento più deciso verso il bene ; gli anziani si sentirono ritemprati nel fisico e nello spirito ; per tuttifu una eccezionale trasfusione di sangue vivo della Grazia, che ne ringiovanì l'anima . Per questo moltisi propongono di farsi propagandisti di questa pratica, che hanno esperimentato di un'efficacia prodigiosa .Ma lasciamo che parlino essi stessi :

Per me gli Esercizi Spiri-tuali sono un farmaco miraco-loso . . . Mi riprometto, coli l'aiutodi Maria Ausiliatrice e di DonBosco, di parteciparvi tutti glianni, perchè in questi santiEsercizi mi sono sentito rin-francato nello spirito e miglio-rato nella salute .

Dopo la mia uscita dal Col-legio (agro) per la prima voltaho rifatto gli Esercizi Spirituali .Essi sono stati per ire, oltre elleun riposo fisico, un grande go-dimento spirituale .

Non avevo trai preso partead un corso di Esercizi Spiri-tuali . Invogliato e aiutato da unamico, li ho fatti e l'impressioneè stata grande . Effettivamente

19 corsi di EserciziSpirituali per i Coo-peratori e 27 per leCooperatrici d'Italiacon una media di 40partecipanti per corso

numerosi esperimenti anche all'estero con esiti lusinghieriovunque grande entusiasmo e fervore * molti dicono : tregiorni di paradiso! peccato che non durino più a lungo!

non sono soltanto utili, ma ne-cessari, indispensabili. Che direpoi quando l'ente organizza-tore è una casa salesiana?Strabiliante! . . . Perfezione, se sipuò dire così, per cose fatteda uomini!

E il terzo anno che Dio michiama agli Esercizi e mi favincere ostacoli di ogni genereper parteciparvi ; è la terzavolta che rispondo con entu-siasmo all'invito, attratto anchedalle premure dei salesiani ; èil terzo anno che imparo veritàfinora da me inesplorate, e me-ditandole ho gioito e pianto .

Non sono nè Cooperatorenè Ex allievo. Il caso mi haqui condotto . Ho la certezza

terreno ottimo nel quale i predicatori hanno la-sciato cadere sapientemente, abbondantemente ilbuon seme della parola di Dio ; non mancherà diavverarsi anche la seconda parte, quella dei frutti .Molti infatti hanno compreso che essere Coopera-tori salesiani non vuol dire essere dei semplicibenefattori delle opere di Don Bosco, e quindi sisono proposti di intensificare il loro spirito cristianoe salesiano; molti hanno sentito il bisogno di nonlimitarsi alla propria formazione personale e agliaiuti finanziari, ma di dedicarsi anche a qualcunadelle opere di apostolato tra le più urgenti nellasocietà attuale, come l'istruzione religiosa e la dif-fusione della buona stampa ; altri hanno avuto unaspinta decisiva all'azione e quindi hanno immedia-tamente concretato il loro entusiasmo in un deter-minato piano di lavoro, desiderosi di dare agli altriciò che essi con tanta abbondanza avevano ricevuto .

che ritornerò, poichè fra questemura ho vissuto ore di veragioia .

Sono i miei primi Esercizie non saranno gli ultimi . Sonrestato entusiasta e ho godutouna gioia in ascesa . Non na-scondo che qualche volta hopianto, ria di gioia .

Il fuoco della carità che neiprimi anni della mia giovi-nezza avevano acceso in riei figli di Don Bosco, era statospento appena fui a contattocon la vita reale. Onesti Eser-cizi Spirituali hanno saputoriaccenderlo e renderlo più vivodi priora ., .

Credo - vedo - gioisco!firmato : Un peccatore .

, . . E PIÙ A LUNGO LE COOPERATRICIE naturale, tanto più che il loro entusiasmo, dopo gli Esercizi, le ha resepiù eloquenti . Sarà il silenzio dei tre giorni, o la gioia incontenibile dellaGrazia, o il sentirsi più al vivo parte della famiglia salesiana : sta il fattoche gli Esercizi per molte Cooperatrici furono una rivelazione e in tuttii corsi si ebbe un coro unanime di consensi, di benedizioni e soprattutto dipropositi di donarsi con maggiore generosità alle opere di apostolato propriedella Pia Unione. Ecco alcune espressioni dettate da cuori esuberanti digioia e di pace :

Che grazia questi santi Esercizi!- leggera come una piuma perchè! Un altr'anno verrò la insoavita dalla confessione e

prima e sarò l'ultima a partire . dalle parole sante dei predica-tori . Voglio ritornare tutti glianni per procurare alla miaanima questo balsamo insurro-gabile .

t meraviglioso isolarsi perqualche giorno dal mondo perpensare solo a Dio . . . Ora misento veramente felice di ap-partenere alla grande e bellafamiglia salesiana .

Appena seppi che si orga-nizzava questo corso di Eser-cizi Spirituali, pur non avendoalcuna relazione con le Coope-ratrici salesiane, mi detti dafare per parteciparvi. Arrivaia Napoli stanca e sfiduciataper i molteplici affari da cuiero oppressa, ma quale gioia!Appena mi trovai in quellachiesa tanto accogliente, sentiila canna scendere nel miocuore. Peccato che questa pa-rentesi di pace e di gioia sichiuda così presto!

Nell'ascoltare la parola deiMinistri di Dio mi sono sentitapervasa da una gioia infinita .Quanta luce, quante cose hocompreso in quelle meravi-gliose istruzioni e meditazioni!

Di tutto ciò che ho appresoin questi giorni di grazia rendolode al Signore e lui propongodi preparare qualche bella vo-cazione da regalare a DonBosco, perchè alla sua scuolaimpari a fare ad altri il belleche ho ricevuto io .

Io che, grazie a Dio, stobene di lingua, non cesserò diparlare di questi giorni e lodirò a chi vuole e a chi nonvuole sentire, finchè si decide-ranno a venire anche loro .

Ho lasciato i miei due figlialla suocera, ma sono sicurache non la farò pentire diavermi lasciata venire!

È la prima volta che prendoparte ai santi spirituali Eser-cizi . Che incanto!

Ogni anno aspetto congrande ansia gli Esercizi Spi-rituali per poter ritrovare mestessa nella intimità dello spi-rito dopo tante lotte, tante di-strazioni e tanto lavoro. Oraposso dire di sentirmi vera-mente ristorata, rinfrancata,soddisfatta .

Siamo due giovani Coopera-trici e insieme lavoriamo nelnostro rione tra le piccolissimee le più grandi. Abbiamo ap-prezzato questi giorni di pa-radiso e ci sentiamo tutte in-fervorate per un apostolato piùricco. Abbiamo imparato daDon Bosco a non perdere lapazienza quando insegneremoil catechismo . Come Lui, use-remo modi buoni per attirarele ragazze e avvicinarle a Dio .

Dico in verità che lui sentoin paradiso. L'anima mia è

Onesta pratica, utilissima per ogni Coopera-tore che voglia essere tale nel senso pieno dellaparola, va estendendosi anche all'estero . Nel re-cente Congresso dei Delegati Ispettorati dei Coo-peratori d'Europa, i convenuti dalle varie nazioniriferirono i risultati delle prime esperienze, riusciticonsolanti ovunque . Persino in qualche nostro centromissionario si è già tentata felicemente la prova,cominciando con un corso di Esercizi Spirituali

La parte fondamentaledelle pratiche di pietà,

quella che in certo modotutte le abbraccia,

consiste nel fare ogni anno

gli Esercizi Spirituali .SAN GIOVANNI BOSCO

Ho ricevuto tanta luce e ilmio spirito sovrabbonda ditanta serenità . Ora mi sembradi poter far fronte all'aposto-lato con più energia e con piùanfore, per la maggiore concre-tezza dei propositi a cui mihanno spinto le profonde con-siderazioni sulle verità eterne .

Con l'aiuto del Signore sperodi dare il mio contributo dibene alla società, dalla qualenon mi voglio estraniare, per

chè oggi più che mai sento ildovere di donare al mio pros-simo quello che ho ricevutonelle meditazioni e istruzionitanto profonde e orientative.

Le mie impressioni? Sonomeravigliose: mi pare di aversentito Dio nella sua grandezza• magnificenza. I predicatorimi hanno sollevato lo spirito• riempito il cuore di gioia .Mi hanno edificato anche leSuore, che ho visto sacrificarsinel lavoro col sorriso in volto• la pace nel cuore . E mi sondetta: voglio imitarle!

Mamma di numerosa fa-miglia, ritenevo impossibile al-lontanarmi per più giorni dacasa. Ma il buon Dio ha dispo-sto che i miei stessi figli m'in-coraggiassero a partecipare aquesti Esercizi, che mi hannoresa felice . Quanta pace, quantosilenzio, quante bellezze intornoa me e quanta grazia nella miaanima! P veramente meravi-glioso appartenere alla terzaFamiglia di San Giovanni Bosco!

aperti . Commovente, fra tutte, la notizia giuntada Puerto Sastre (Chaco Paraguayo), dove oltre5o Cooperatori indigeni hanno preso parte agliEsercizi Spirituali predicati loro nella Missione,riportandone un'impressione incancellabile .

Ormai la fiamma è accesa. Essa divamperà inproporzione dello zelo dei dirigenti e della preghieradei buoni. Ne avvantaggeranno le anime dei Coo-peratori, ne avrà incremento la Pia Unione .

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Q uando il 12 agosto 1689 Innocenzo XI morì,un poeta, riecheggiando i versi famosi del Tasso,cantò di lui : «Morto è Innocenzo e tal morìqual visse - saggio, santo, pietoso, invitto eforte». E chi ne consideri bene la vita e l'opera,deve confermare tale elogio, a prima vista esa-gerato. Il tempo ha dato ragione a questo Papae la storia l'ha collocato tra i grandi, a cui sideve la salvezza della civiltà .

Se era giunto al papato, non aveva brigatoper ottenere tale dignità . Doveva anzi venire'etto nel conclave precedente del I6-o, maintighi di Potenze e poca benevolenza di colleghiglielo vietarono. Non se l'ebbe a male : ringraziòcalorosamente il cardinale Imperiali che gli siera opposto e quando questo suo avversario vennea morte, gli fece celebrare tremila messe di suf-fragio

Ma salito alarono pontificio questo Papa lom-bardo (era nato a Como dalla famiglia Ode-scalchi, nel 1611) volle attuare il grande disegnoche rimuginava da tempo : dare alla Chiesal'esempio di una Corte intemerata e mettere alsicuro l'Europa dalla minaccia dei Turchi .

Qui sta la grandezza del suo pontificato .E cominciò a governare con parsimonia in uno

Stato le cui finanze si trovavano a mal partito ;in poco tempo mise le cose in sesto . Soprattuttonon volle parenti tra i piedi . Il nepotismo che,in certe circostanze e con certi limiti, potevaanche essere un bene e apparire necessario, ebbein lui un avversario accanito . Invano suo nipote,Livio Odescalchi, si lusingò di venir chiamato inVaticano e di essere fatto cardinale . Lo zio non cipensava . Gli fece anzi dire che poteva andare dalui, ma solo a recitare il rosario e niente più .

Innocenzo aveva una concezione troppo altadella sua dignità e dei diritti della Chiesa perperdersi dietro ad un nipote . Egli aveva un sogno

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Sugli altari il vincitore di VIENNA

* DA Meridiano 12 RIPORTIAMO IL SEGUENTE ARTICOLO CHE ILLUMINA DI BELLA LUCE LA GLORIA

DI INNOCENZO XI, IL PAPA TESTE. BEATIFICATO, A CUI SI DEVE LA VITTORIA DI VIENNA E DI BUDA,

OTTENUTE, COME QUELLA DI LEPANTO, CON L'AIUTO DI MARIA, AUSILIATRICE DEI CRISTIANI

grande da realizzare : la lotta contro la potenzamusulmana fino a metterla fuori combattimento .Ma, come ai nostri giorni il comunismo mettein pericolo mortale la civiltà cristiana tra l'in-differenza dei molti che non ci pensano, e deitroppi che lo accarezzano, così allora i Turchisperavano di inghiottire l'Europa, mentre i prìn-cipi cristiani non se ne davano pensiero o, peg-gio ancora, segretamente li favorivano .-

La storia a distanza di secoli si ripete conesattezza matematica!Innocenzo si era fatta la persuasione che

l'unica cosa veramente importante era di rista-bilire la pace tra gli Stati europei ed unirli tutticontro il nemico comune .

Ma il difficile stava nel metterli d'accordo queibenedetti principi cristiani, sempre in rissa tradi loro e portati solo a cercare il loro comodoprivato e non il bene comune d'Europa .

Di qui gli sforzi sovrumani di Innocenzo perottenere almeno l'alleanza tra il re di Polonia,Sobieski, e l'Imperatore . Sette lunghi anni civollero di preghiere a Dio, di paziente lavorìodiplomatico, di insistenze, di incitamenti, disuppliche, tra difficoltà sempre rinascenti .

Innocenzo finalmente ci riuscì .

O rmai poteva dirsi sicuro che un esercitocristiano avrebbe tenuto testa alla potenza otto-mana. Ma un esercito non sta in piedi senzamolto denaro . E denaro sia la Polonia che l'Im-pero non ne avevano o dicevano di non averneabbastanza. Ecco allora questo Papa ammirabiledivenire il cassiere della crociata contro i Turchi .Lui, che aveva trovato esausto l'erario e l'avevareso florido con la sua capacità di antico ban-chiere ; lui che, larghissimo coi poveri e strettoverso di sè, viveva con poche lire al giorno, edera parsimonioso al punto da usare per diecianni la stessa veste e servirsi dei paramenti

dei suoi predecessori, quando sitrattò di salvare l'Europa seppe tro-vare somme favolose da inviare alSobieski e all'Imperatore : sette mi-lioni di fiorini d'oro durante i, tre-dici anni del suo pontificato, qual-cosa come parecchie decine di mi-liardi di adesso .Ma questo non era un Papa che

fidasse negli uomini e quindi tuttala sua fiducia era in Dio . Già ilNunzio di Polonia diceva che l'al-leanza tra i due sovrani era unmiracolo di Dio, perché a chi con-siderava le cose con viste umane,essa si presentava come un'impresadisperata .S. Pio V, il papa di Lepanto, fa-

ceva paura ai Turchi con le suepreghiere: Innocenzo non conoscevaaltra arma più forte di questa .

Quando nell'agosto 1683 il sul-tano Maometto IV snudò la suaspada, «che per volontà di Diogettava la sua ombra sull'universo»,e il gran visir Kara Mustafà mossel'esercito verso l'Austria, accarezza-vano un progetto ambizioso : abbat-tere Vienna, primo baluardo d'Eu-ropa, dilagare in Germania, misu-rarsi con Luigi XIV di Francia e poicalare in Italia e far della Basilicadi S. Pietro la scuderia del sultano .

Ma Innocenzo glielo sconvolse .A Vienna, il 12 settembre 1683, toccò loro una

sconfitta irreparabile, che tre anni dopo divennemortale con la perdita della città di Buda .

La stella turca impallidiva definitivamente :l'Europa respirava .

Più che al Sobieski e all'Imperatore le lodidel mondo cristiano andarono a Innocenzo .Tutti compresero che il vero vincitore era lui :il re d'Inghilterra lo affermò chiaramente : « Èil Papa che, come liberò Vienna, così ha espu-gnato Buda » .

Ma egli, da quel santo che era, ogni lode at-tribuiva a Dio, come fece nei discorsi pubblici

Corso di

cultura sociale

per il Clero

Il re di Polonia Giovanni Sobieski, liberatore di Vienna, nell'affrescodella cupola maggiore della Basilica di Maria Ausiliatrice (Rollini) .

e privati, nelle funzioni di ringraziamento e nellamedaglia fatta coniare per la circostanza, sullaquale era inciso : « La tua destra, o Signore,ha depresso il nemico» .A Dio e alla sua Vergine Madre . Per ringra-

ziarla del patrocinio prestato in questa circo-stanza il Papa decretò che il 12 settembre, an-niversario della vittoria di Vienna, si celebrassela festa del S . Nome di Maria, e così attraversoi secoli si ricordasse la potenza sempre miseri-cordiosa della Vergine .

Lepanto e Vienna restano così due stelle ful-gidissime nella corona di Maria, Ausiliatrice delpopolo cristiano .

Presso il Pontificio Ateneo Salesiano di Torino, promosso dall'Ufficio RegionaleAssistenti ACLI, è aperto da un anno un corso di cultura e formazione sociale per ilClero. Finora vi hanno aderito una sessantina di sacerdoti di varie Diocesi . Questocorso è svolto, oltre che da professori dell'Ateneo Salesiano, anche da docenti delleUniversità di Torino, Modena, Venezia . Il corso completo dura quattro semestrie le lezioni sono settimanali . Detto corso si distingue per serietà e sistematicitàscientifica, per concretezza, e adeguamento alle moderne attività, educando così aun'azione sociale efficiente e cristianamente ispirata . Alla fine del corso si consegue unDiploma in Scienze Sociali e soprattutto un valido aiuto nella pratica pastorale .

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Ho sentito che in una città delle Re-pubbliche del prossimo Oriente, un im-presario di religione greco-ortodossa haregalato mano d'opera e materiale perun altare artistico a S. Domenico Savio.Non è questo un buon " Cooperatore sa-

lesiano "? Egli ha contribuito a diffondere il culto e ladivozione ad un Santo salesiano!

M . RAPISARDA, Messina

L'aver contribuito al culto di un Salito sale-siano, sia pure munificamente, non importa diper sè l'iscrizione alla Pia Unione . £ questovale per chi dà abbondantemente, come per chidà lo «spicciolo,> della vedova del Vangelo .L'iscrizione alla Pia Unione è un fatto del tuttospirituale .

Al grande Benefattore vien rilasciato ti un di-ploma di benemerenza » ; al Cooperatore inveceil diploma di iscrizione canonica alla Terza Fa-miglia Salesiana .

La condizione essenziale per appartenere allaPia Unione dei Cooperatori Salesiani è di essereCristiani Cattolici e - più ancora - buoni cat-tolica . Il nuovo iscritto viene dichiarato Coope-ratore salesiano dietro sua volontaria domanda,se si trova nelle condizioni volute dal Regola-mento della Pia Unione .

Una volta iscritto, il neo-cooperatore rimaneper Sempre tale - dia o non dia offerte pecu-niarie o materiali -- a meno che vi rinunci perpropria volontà o per « apostasia » . Come quandouno si alette fuori dalla « Comunione dei Santi »per propria colpa o apostasia, così chi si mettein queste condizioni cessa di essere Cooperatoree perde tutti i benefici spirituali comunicatiglicon l'iscrizione .

La mia professione d'insegnante mi hafatto conoscere ed apprezzare il metododi Don Bosco, che cerco di applicarecon i miei alunni . Vorrei fare altrettantocoi miei numerosi figli, ma trovo chela cosa è alquanto difficile . Gradirei

qualche consiglio pratico o la segnalazione di un'operache mi serva allo scopo.

MARGHERITA CEPPO, Torino

Il suo stesso nome, Signora, ci suggerisce larisposta. Si proponga come modello un'altra« Mamma Margherita » e ne sarà soddisfatta .Senta, a proposito, un brano dell'edificante let-tera di un nostro ex allievo, il prof . Meneghetti.Vi si parla di una classe, ma le ripercussionibenefiche della conoscenza della Mamma di

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Don Bosco si sono estese anche alle famigliedegli allievi, elevandone notevolmente l'indicedello spirito cristiano .

« Nella mia classe (II media) scrive il pro-fessor Meneghetti - ho trentatre ragazzi . All'-iniziodella scuola leggo io stesso, ogni giorno, una pagi

netta della biografia di Mamma Margherita, cheè un vero catechismo vivente. Sono convinto chela Mamma --- definita da Don Bosco « Mammasanta » - ha un ascendente speciale sui giovani•

così mi aiuta ad e, ur-o li meglio . Conoscendolada vicino, i miei ragazzi se ne sono entusiasmati• hanno voluto acquistare la biografia con i loropiccoli risparmi per farne un regalo alla loroMamma. Hanno nominato Segretario un lorocompagno, «ventre io fungo da cassiere . Per le festedi Pasqua (qualcuno aspetta invece l'onomasticodella Mamma ) hanno così potuto offrire in donoalle loro ;Mamme: (con uno sforzo notevole per leloro borse : L. 350) il fiammante volume, editodalla S, E . I . di Torino : Mamma Margherita, la'Mamma di S . Giovanni Bosco .

» A sentire gli stessi ragazzi, pare che con illibro sia entrata nelle loro case un'ondata di rin-novata gioia cristiana, sia per il gesto gentile chei genitori hanno apprezzato nei figli, sia per ilcontenuto stesso del libro, che è piaciuto molto edha così una grande efficacia » .

Sono una madre di famiglia . Vorrei unconsiglio illuminato e sicuro per la sceltadi qualche rivista che possa far entrarein casa tranquillamente .

Una Cooperatrice di NovaraComprendiamo la sua preoccupazione materna

• cristiana . Vorremmo che altre mamme condi-videssero codesto suo - senso di responsabilità .Purtroppo non poche volte è l'insensibilità mo-rale dei genitori che porta in famiglia una stampache è demolitrice di ogni senso cristiano .

Lei però ci fa una domanda generica . Noi spe-cifichiamo indicandole, tra le varie eccellenti ri-viste cattoliche, alcune pubblicazioni che hannoanche il pregio di essere redatte nello spirito diDon Bosco. Per ragazzi dai dieci ai sedici annipossiamo indicarle il settimanale Giovani, illu-strato, ricco di articoli interessanti ed educativo .Ottimo anche il mensile Gioventù Missionaria,che indirizza a nobili ideali lo spirito avventurosodei ragazzi . Per giovanette possiamo indicarlePrimavera, un bel quindicinale in rotocalco, elleoltre a divertire ed educare, insegna piacevol-mente tante cose utili, . . . anche il taglio!

Permetta infine elle indichiamo per lei e pertutta la famiglia la Rivista mensile fondata già daDon Bosco ed oggi pubblicata in veste modernis-sima : Meridiano 12 . La faccia entrare in casa sua :ne sarà lieta lei, suo marito e tutta la famiglia!

Per sua comodità riportiamo gli indirizzi ai quali potràrivolgersi per abbonamenti e richieste di saggi gratis :Giovani : SOCIETA EDITRICE INTERNAZIONALE, Corso ReginaMargherita, 176, Torino.Gioventù Missionaria : Via Maria Ausiliatrice, 32, Turino .C .cP . 2/r355-Primavera : Via Bonvesin de la Riva, 12, Milano . C .C.P . 3,10,531 .

Meridiano 12 Via Maria Ausiliatrice, 32, Torinon c.c.P. z/g56z.

flmfltiLa Messa d'Oro di Don SerieIl movimento di pellegrini e di fedeli che - suole allietare i giorni festivi a Valdocco, la dome-nica 23 settembre u . s. assunse proporzioni straordinarie per la ricorrenza della Messa d'Orodel Rev.mo Don Giorgio Serie del Capitolo Superiore, che da cinque lustri dirige la Confedera

zione mondiale degli Ex allievi di Don Bosco. Tutti i Centri, come i singoli Ex allievi, avevanoaccolto la lieta notizia con fervide manifestazioni di gioia . Molti, specialmente dei Centri piùvicini, vollero essere presenti alla solenne celebrazione. Da Varazze gli Ex allievi organizzaronoper l'occasione il grandioso pellegrinaggio di cui parliamo sotto .Accompagnato dalle preghiere della massa di ex allievi che gremiva il Santuario, il venerandoSuperiore saliva l'altare assistito dal Rev.mo sig. Ispettore Don Antonio Toigo, presenti il Ca-pitolo Superiore (lei Salesiani, il Consiglio Generalizio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, laPresidenza mondiale degli Ex allievi col presidente gr . uff . Arturo Poesia, e i presidenti regio-nali comm. dott . Vidili e comm. avv. Bottesini, la presidente internazionale delle Ex allievedelle Figlie di Maria Ausiliatrice, prof . Angiola -Maria Caviglione, con rappresentanze, il pre-sidente internazionale delle Compagnie avv . Brusa, e tutte le Unioni più vicine con le loro ban-diere disposte attorno all'altare. A tutti il festeggiato rivolse commosse parole di ringraziamentoe (li paterno affetto in Don Bosco, invitando tutti ad essere fedeli agli insegnamenti del Padre .Dopo la Messa, all'affettuoso omaggio degli ex allievi vollero associarsi gli oratoriani, che espres-sero la riconoscenza di tutti i loro compagni del mondo salesiano al festeggiato, il quale da25 anni, con la cura degli ex allievi, ha anche quella degli Oratori festivi .Alla, mensa familiare lo stesso Rettor Maggiore ringraziò a nome della Congregazione il signorDon Seriè- per d'attività da lui svolta con tanto amore e saggezza e che ha fatto del movimentoEx a"% - zii una Confederazione ramente mondiale ed efficiente

Gli ex allievi si stringono a affettuosamente attorno a Don Serié dopo la sua Messa d'Oro .

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Un pellegrinaggio di eccezione

Anche quest'anno i pellegri-naggi all'Ausiliatrice, nel pe-riodo estivo . furono numerosi evari, provenienti da ogni parted'Italia e dall'estero . Ma pernumero e caratteristica meritadi essere ricordato quello dellacittà di Varazze, organizzatoquale omaggio di ringrazia-mento a Maria Ausiliatrice e aDon Bosco per gli 85 anni dilavoro salesiano in quella città .

All'appello lanciato dalla pre-sidenza degli Ex allievi e Coo-peratori, la popolazione ha ri-sposto con tale entusiasmo darendere necessario un treno spe-

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ciale, oltre le macchine privatee gli autopulman per quantinon avevano potuto essere ac-colti nel treno . Un totale dicirca 1400 pellegrini .

Nota caratteristica fu la par-tecipazione di tutte le confra-ternite con i loro artistici cro-cifissi. Tali associazioni sonotutte composte di ex allievi .Pochi infatti sono a Varazzeche non sentano il vanto diessere stati educati alla scuoladi Don Bosco .Altra bella caratteristica fu

la divozione, che era stata rinfocata dal triduo preparatorio

TORINO - Via Maria Ausiliatrice,durante il commovente,indimenticabile spettacolo di fededato dai pellegrini di Varazze .

e che colpì quanti videro lamassa degli uomini circondaredevoti l'altare di Don Boscocon i loro grandi Cristi, acco-starsi alla S . Comunione e poisfilare in processione nei pressidella Basilica portando i lorodieci storici crocifissi .

Anche il ricevimento, offertodal Rettor Maggiore nel grandeteatro, fu caratterizzato da unaspontaneità di affetto com-movente . Alla presentazionefatta dal direttore Don Ma-roncelli e al devoto omaggiodella Giunta municipale pre-sentato dal capostazione signorBerruti, il Rettor Maggiorerispose commosso assicurandodi gradire moltissimo l'omaggiodella Città, presente nel fiorfiore dei suoi cittadini . Nei suoiviaggi per il mondo era statolui ad andare incontro allemasse; ora invece era Varazzeche veniva a trovare DonBosco e il suo Successore nellaloro casa. Li invitava quindi .a conservare il gran tesorodella fede, simboleggiata neigrandi crocifissi . <« Che direste- esclamava - se una notteladri sacrileghi vi rubassero ipreziosi Cristi, ereditati daivostri padri? Quale dolore pervoi! Ebbene, lo sapete, oggi c'èchi tenta di strappare dai vostricuori il tesoro della fede, ilCristo scolpito nelle vostreanime dalla Grazia . Difende-telo con tutte le vostre forze,aiutate i sacerdoti a difenderlonel cuore dei vostri figli . DonBosco è venuto a, Varazze percercare le anime dei vostri figliuoli

: questo è l'unico tesoroche voi, e i Salesiani con voi,dovete difendere con fermez-za ». Ripeteva poi a tutti labenedizione che il santo Fon-datore aveva dato alla città daigradini della parrocchia .

Un monumento a Don Ricaldone

Quando, nel novembre del 1951, l'anima grande delquarto Successore di Don Bosco lasciava la terra, ci fuchi disse: «Don Ricaldone meriterebbe un monumento!» .Oggi, dopo cinque anni, nella sua terra natale di Mirab ello, il monumento è una realtà. Don Ricaldone vi è

rappresentato in piedi, in atteggiamento paterno tra due gio-vanetti, uno con abiti civili, l'altro ricoperto di pelli, a si-gnificare la duplice attività svolta dal grande figlio e suc-cessore di Don Bosco nel campo dell'educazione e in quellomissionario . Il gruppo è opera dello scultore Cellini .

La cerimonia dell'inaugurazione si svolse domenica 30 set-tembre u . s. e fu solenne . Nel piccolo paese del Monfer-rato convennero personalità altissime : il Card . Arciv . diTorino Em .mo Maurilio Fossati, il ministro Braschi inrappresentanza ufficiale del Governo, il Vescovo di CasaleMons . Angrisani, il prefetto di Torino dr . Gargiulo, colpresidente della provincia prof. Grosso e il sindaco avv . Pey-ron, il presidente della provincia di Alessandria prof . Si-sto, i rettori dell'Università di Torino prof . Allora, e della«Pro Deo » padre Morlion ; e poi molti grandi industrialie uomini della finanza, a rappresentare l'omaggio del mondodel lavoro a Colui che aveva dato un sì largo contributoall'istruzione professionale salesiana . Ricordiamo il presi-dente della Fiat prof. Valletta, il dott . Gianni Agnelli, ilsen . Guglielmone, il sen . Burgo e molte altre personalità .

Parlò per primo il prof. Paolo Ricaldone, che a nomedel comitato promotore fece dono del monumento al Co-mune . E dopo che Sua Em . il Card . Fossati lo ebbe bene-detto, si seguirono a parlare il Sindaco di Mirabello dott . Raiteri, il ministro Braschi a nome del Presi-dente Segni, l'oratore ufficiale della cerimonia avv . Orazio Quaglia e il nostro venerato Rettor Maggiore .Accrebbe la festosa aria di famiglia un intelligente e garbato dialogo di quattro allievi dell'Istituto Sale-siano di Mirabello, che finirono col dire che il monumento vero a Don Ricaldone non era quello di pietra,ma l'opera santamente audace, da lui svolta nei vent'anni di governo salesiano .

MIRABELLO (Alessandria) - Le Autorità allo scoprimento del monumento a Don Ricaldone .

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Inaugurazione del primo laboratorio della nuovaScuola Professionale nella città di San Salvador -Sono trascorsi pochi mesi dalla gradita visita del nostrovenerato Rettor Maggiore alla piccola Repubblica del Sal-

vador, Centro America, e si può affermare che il suo passaggio ha fatto fiorire come per incanto inquella meravigliosa terra tropicale un'opera che farà onore a Don Bosco e che darà nuovo impulsoa tutta l'attività salesiana nellagiovane Ispettoria . Le fondamentadella nuova « Casa del CoadiutoreSalesiano», benedette dal SignorDon Ziggiotti, sostengono già lepareti di cinque moderni edifici,dei quali uno, il laboratorio ditipografia, è stato inaugurato e be-nedetto solennemente dal Rev.moIspettore Doti Ignazio Minervini il16 agosto u . s .

Il nuovo Istituto porta, il nonnedi Don Pietro Ricaldone, il RettorMaggiore defunto che ha amato elavorato tanto per le scuole profes-sionali, ed è stato costruito per darincremento alle vocazioni (lei Coa-diutori per le Scuole di Arti e Me-stieri, che attualmente dirigiamonella Repubblica e per quelle che iGoverni di tutte le Repubbliche delCentro America vogliono affidarci .

Il progetto è opera di nn nostroconfratello coadiutore .

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Illustre Cooperatore Salesiano - Lo scorso giugno faceva lasua prima visita ufficiale al collegio salesiano di S . Giulia il Primatodel 'Messico Sua Ecc. l'Arcivescovo Mons. Michele Dario Miranda YGomez.. Erano presenti tutti i Direttori del Messico, che poteronocosì offrirgli i loro devoti omaggi, e l'Ispettore nel suo discorso

dichiarò che tutta l'Ispettoria si metteva ai suoi ordini . In tale occasione il direttore della casadi formazione di Versta de Cruz, della diocesi di Tulancingo, ricordò la bontà e la delicatezza versoi figli di Don Bosco del Primate, allora Vescovo di quella diocesi, e offerse a Sua Eccellenza il Diploma

di Cooperatore salesiano, dichiaran-dolo il più illustre cooperatore delMessico. Sua Eccellenza si disse fe-licissimo di accettare l'omaggio e iltitolo, e dopo aver esposto a grandilinee il suo programma a favoredella gioventù, specialmente con l'apo-stolato del catechismo, affermò checontava moltissimo sull'opera deiSalesiani, elle in questo campo -disse - tengono eccellentemente beneil loro posto .

In tale occasione, tra i doni pre-sentati a1 sig . Ispettore Don Ragazzini, il Presidente nazionale degli ex-allievi, dott . Giusto Avila Baeza,offerse per il futuro studentato teo-logico 100.000 mq. di terreno neidintorni di Città di Messico ; u n altroex allievo, sig . Antonio Rosales, re-galò al Superiore un'automobile Nashperchè possa più rapidamente visitarele varie opere salesiane della nazione,e infine un generoso cooperatore,signor Giuseppe Quiroz, donò unaborsa perpetua di 15 .000 sterline .

MEXICO - L'Ispettore Salesiano nei Messico offre il diploma di Cooperatore all'Ecc .mo Arcivescovo Mons. Michele Dario Miranda

Un W DON BOSCO scritto con 228 lettere viventi : sono i bambini diun turno della nostra colonia marina di VALLECROSIA (Imperia), dovecon i benefici del mare, trovano anche quello non meno prezioso di

una educazione morale, civile e religiosa .

y Gomez.

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MILANO - 11 30° della morte delprimo Cardinale salesiano GiovanniCagliero è stato ricordato dal Mu-nicipio di Milano, che ha dedicatoal suo nome una spaziosa via nelquartiere nuovo sorto ai confini dellaParrocchia di S . Agostino. La decisionefu presa in considerazione dei mol-tissimi meriti del grande missionarioitaliano, quale civilizzatore della Patagonia e della Terra del Fuoco.

ZAMORA - Il Gen.nno Franco ricevetterecentemente nel suo palazzo « ilPardo » la Commissione del Patronatodell'Università « Laboral » di Zamora,presieduta dall'Ecc

.mo sig . Carlo Pinilla, insigne fondatore dell'Univer-sità . Questi, dopo riti fervido salutoal Capo dello Stato, illustrò il lavorodi formazione patriottica, professio-nale e culturale della gioventù dellanuova Spagna, svolto nell'Univer-sità in collaborazione coi Figli diS . Giovanni Bosco. Il Caudillo ringra-ziò, lodò ed espresse il desiderio divisitare I' Università, che accoglie unmigliaio di ragazzi .

PALLASKENRY - Nel convegnodegli ex allievi della Scuola agricolaSalesiana di Pallaskenry S. Ecc . ilMinistro d'Italia a Dublino. dott.Aldo Mario Mazio, volle pagare untributo di lode a. Don Bosco e aisuoi figli . « L'Irlanda, disse, avevadato il suo apporto alla vita re-ligiosa d'Italia nel Medioevo, neisecoli S° e 9° . Perciò non ricevetteche un giusto ricambio quando, un-dici secoli dopo, ebbe la visita sim-bolica di Doni Bosco. Migliaia diCase salesiane sono state erette intutto il inondo, ira il collegio diPallaskenry significa un miracolodella fede degli Irlandesi, ed è unmonumento della genialità e dellospirito creativo dei Salesiani » .

SAN PAOLO - Lo studentato teolo-gico Pio XI celebra quest'anno il25° di fondazione con un conso-lante consuntivo. Nel 1936 i candi-dati al sacerdozio erano 36, oggi

ascendono a 14 .3 . In 25 anni ha for-mato per la Chiesa e per la, Congrega

zione 325 sacerdoti, tra i quali alcunigià insigniti del carattere episcopale .

QUITO - Alle recenti celebrazioni deigrande Collegio « Don Rosei) » pre-sero parte alcune tra le più alteAutorità della Nazione. Tra gli oratorici fu il Ministro dell'Educazione, ilquale affermò - bontà sua - : « Sel'Equatore dovesse presentarsi degna-mente alla Conferenza Internazionaleche si terrà nel 1959, esso dovrebbeessere rappresentato dai Figli di DonBosco, chiamati per i1 loro modernometodo pedagogico e per la loro pienaresponsabilità educativa a forgiare gliEquatoriani di domani, come forma-rono quelli di ieri ».

MADRAS - Il Seminario Maggioredell'Archidiocesi di Madras-Mylapore,affidata ai Salesiani, celebrava 1'Ssettembre n. s. i suoi 20 anni divita, essendo stato aperto dall'Ar

ivescovo Salesiano Mons. L. Mathias

ne 1936. La solenne celebrazionevenire preparata da una _novena edagli Esercizi spirituali dei semina-risti predicati dai salesiani S . E .Mons. Pietro Carretto e Don Oreglia .Parteciparono alle feste, con S . E--l'Arcivescovo, l'Ausiliare Mons

. Car valho e i vescovi salesiani di Shillong,Krishnagar e Ratburi, con

Mons. Mora, che fu per 17 anniRettore del Seminario .

BANGKOK - Il re Rama IX. du-rante riti ricevimento concesso re-centemente a un gruppo di missio-nari cattolici, ne lodò altamentel'opera ed ebbe uno speciale accennoal « lavoro costruttivo e lodevole deiSalesiani nel P aese per il bene dellagioventù studentesca e artigiana » .

HAAD JAI - La, Scuola delle Figliedi Maria Ausiliatrice, sebbene contisolo pochi anni di vita, ha meritatoil raro onore di essere pareggiataalle scuole governative . Questo pre-zioso riconoscimento da parte delGoverno Thai è dovuto ai fruttilusinghieri già raccolti nel campodei sapere e dell'educazione .

CARACAS (Venezuela) - Il Nunzio Apostolico del Venezuela, S . Ecc . Rev .maMons. Raffaele Forni, illustre ex allievo salesiano, circondato dalle più alteautorità religiose, civili e militari e da imponente stuolo di cooperatori e diex allievi, conferiva al rev.mo sig . Don Pietro Tantardini, Ispettore salesianodel Venezuela, la Croce " Pro Ecclesia et Pontifice ", concessa dal S . PadrePio XII al venerando salesiano, come premio dei suoi So anni di sacerdoziofecondi di apostolato, e come alto riconoscimento della sua abnegazione etotale dedizione all'educazione della gioventù nell'America del Sud e in

particolare nel Venezuela.

,15 17

un insigne

Cooperatore

salesiano

Stanislao Solari

Ali8

nel 500 della morte

A chi entra nel piccolo cimitero di Marore(uno dei tanti paesi disseminati attorno a Parma)si presenta una lapide modesta, sulla quale silegge : « STANISLAO SOLARI - VISSE CREDENDO INDIO - MORÌ CONFIDANDO NELLA SUA MISERI-CORDIA - 1829-19061> . L'epigrafe era stata det-tata dallo stesso Solari, perchè anche dal sepolcrovolle dichiarare quella fede, che aveva sorrettotutta la sua esistenza .

Nel cinquantenario della morte di questoinsigne Cooperatore salesiano (t 23 novembre 1906)ne rievochiamo la figura .

Stanislao Solari fu un grande pensatore cri-stiano . Ebbe intelligenza acuta nell'analisi, chiaranella sintesi ; profonda cultura e sentimento reli-gioso; vasta conoscenza delle strutture economichee condizioni sociali del tempo. Discendente daantica famiglia genovese, percorse nella Marinaitaliana la carriera militare, dalla quale si ritiròcol grado di Capitano di Vascello . Due medaglied'argento e una di bronzo al valor militare te-stimoniano la tempra del suo animo nell'adempi-mento del dovere verso la patria . Più tardi laCroce pro Ecclesia et Pontifice attestava le suebenemerenze nel campo religioso-sociale .

Abbandonato il mare e ritiratosi nella solitudinedel « Borgasso » (modesto podere arido, ghiaioso,improduttivo, situato a 5 km . da Parma), atteseallo studio di quanti libri di agronomia e di scienzeeconomiche potè procurarsi . Le numerose postille

delle quali costellava i margini dei libri dimostranol'acutezza del suo ingegno e la forza della sua dia-lettica. Era il tempo in cui i fermenti del pro-clama di C. Marx e la teoria malthusiana davanoi primi segni della loro attività sovvertitrice nellemasse operaie, scontente per le disastrose condi-zioni economiche e sociali in cui si dibattevano ;il tempo in cui la sterilità della terra oscurava lafede nelle popolazioni rurali sino a spegnerla e lecostringeva a emigrare per campare la vita . Solarianalizzò profondamente la complessa situazioneeconomica sociale in tutti i suoi aspetti e indicòcome causa principale del disagio generale lecondizioni deplorevoli in cui languiva l'agri-coltura .

Quale il motivo di questo disordine? Avevadunque ragione Malthus? No, certo ; ma occor-reva dare la confutazione sperimentale dell'er-rore malthusiano . E si propose di cercarla .

Dal concetto scritturale della Divina Provvi-denza, che « fece tutto bene », « in numero, pesoe misura », era logico dedurre che, se in naturac'è un disordine, questo non viene da Dio nèdalla sua legge ma dall'uomo, che non sa cam-minare nella legge di Dio . In particolare la stri-dente disarmonia tra la progressiva diminuzionedella produzione agricola e il progressivo aumentodella popolazione doveva essere imputata all'igno-ranza dell'uomo nella interpretazione del co-mando: «assoggettate la terra», e di quell'altro :«mangerai il pane guadagnato con il sudore dellatua fronte». Quale il significato di questo co-mando? Che l'uomo deve ricavare dalla terra ilsuo alimento con la fatica muscolare indicata dalsudore che imperla la fronte del lavoratore deicampi? Anche questo certamente; ma non soloquesto. Sul volto dell'uomo brilla l'intelligenzadell'anima ed è specialmente colla fatica della suaintelligenza che l'uomo deve dominare la terra .Se dunque la vita dell'uomo, che deve moltipli-carsi e popolare tutta la terra secondo il precettodivino, è legata alla produzione della terra e questanon dà il prodotto necessario all'uomo che si èmoltiplicato, la colpa non è del capitale terra,ma dell'uomo che non sa far fruttare conve-nientemente il capitale messo a sua disposizioneda Dio .

Ed ecco il Solari impegnarsi in una dura lottacolla terra esaurita del suo « Borgasso », ridottaormai alla produzione irrisoria di pochi quintaliper ettaro, per obbligarla ad elevare la produ-zione . Lotta dura ma sostenuta con intelligentetenacia e coronata da pieno successo . Difatti dopopochi anni il « Borgasso » dava al suo padroneciò che gli aveva domandato : 25-3o quintali perettaro . Miracolo? No, vittoria dell'intelligenza,guidata dalla fede, sulla materia .

Sperimentando intuì che la funzione migliora-trice delle leguminose si doveva attribuire al po-tere che esse hanno di accumulare l'azoto atmo-sferico nelle radici ; dimostrò la necessità vantag-giosa di anticipare in una sol volta alla leguminosaed al cereale in rotazione la quantità di sali mi-nerali (concimazione chimica) asportati da unapredeterminata produzione di foraggio e di ce-reali; diede al concime organico prodotto nellastalla la funzione di accrescere progressivamente,sino alla saturazione, la fertilità in atto del ter-reno. Tre concetti semplici (anche l'antenna diMarconi era semplice!) che oggi sono acquisitinella pratica razionale dell'agricoltura . Ma ot-tant'anni fa costituivano un'autentica scoperta,una intuizione geniale, un sistema di coltivazionerazionale che assicurava alla terra una produtti-vità indefinita colle più alte produzioni ; dava lavera base stabile e sicura all'economia nazionalee portava un valido contributo positivo per unnuovo assetto dell'ordine sociale .

Non è possibile riassumere qui i princìpi ele deduzioni che il Solari e la Scuola solarianaestesero in numerose pubblicazioni . Ma non pos-siamo omettere un cenno brevissimo sulle re-lazioni che Solari ebbe con la Congregazionesalesiana . Egli trovò in Don Carlo M. Baratta,Direttore dell'Istituto salesiano « S . Benedetto » in

SAN GABRIELLOS ANGELES (CALIF .)

Nuova ScuolaProfessionale "Don Bosco"

Parma, una intelligenza aperta ed un cuore capacedi intenderlo e di amarlo . I comuni ideali dellafede e dell'apostolato guidarono quelle due animein una vasta azione di diffusione, che ben prestooltrepassò i confini della patria . Ebbero vita nelcollegio salesiano successivamente il Cenacolo diS . Benedetto, la Scuola agraria solariana, la Ri-vista di agricoltura, la Biblioteca solariana . Inoltreper l'interessamento di Don Baratta nel 1903 aTorino il Congresso dei Cooperatori salesianitrattò il tema : « L'opera salesiana di fronte al-l'agricoltura », relatore l'avvocato Jacopo Bocchia-lini del Cenacolo di S . Benedetto . Finalmente nel-l'agosto del 1904 il Solari era ospite dell'Oratorio .Il venerando vegliardo veniva presentato dal Ve-nerabile Don Rua ai membri del Capitolo Gene-rale radunato in Valsalice, e a quell'assembleainternazionale egli esponeva i princìpi della nuovafisiocrazia, coi riflessi religiosi, economici, sociali .

Stanislao Solari fu il cantore della DivinaProvvidenza . Il Servo di Dio prof, Giuseppe To-niolo in una lettera a Don Baratta chiama il Solaric illustre e valentissimo », e si dice ammirato della«finezza del suo ingegno dialettico » e della « lu-cidità e coerenza dell'ingegno » illuminato dallafede cristiana .

La Congregazione salesiana ebbe in lui unCooperatore affezionato, insigne e benemerito .

alto a destra) Laboratori : Automeccanica, Meccanica, Falegnameria, Metallur-gia, Foto-Rotocalco, Instrumentazione . (nel centro) Amministrazione e Residenzadel personale insegnante . (a sinistra) Scuole, Biblioteca, Laboratori di Fisica eChimica, Sale di Disegno, ecc . La scuola professionale offre l'insegnamentotecnico a oltre 1000 allievi . Ideata dai Salesiani e affidata alle loro cure, èopera munifica dell'Arcivescovo di Los Angeles, S . Em.il Cardinal Mclntyre .

419

42(1

(irrl; doll'Indirs nrtuì-Qtnii

Dopo nove mesi di assenza, ho rivedutoShillong . Da 20 giorni la pioggia era caduta in-cessantemente giorno e notte . Quando l'aero

plano si abbassò fuori dalle nuvole per atterrare,la prima visione fu quella della pianura inondata .Le capanne e le case (lei villaggi affioravanodalle acque come barconi galleggianti . La pioggiacessò nel pomeriggio e il sospirato sereno ap-portò letizia e sollievo . Il Vescovo potè cosìfare il suo ingresso in Shillong, accolto dal po-polo festante. Era già notte . Una lunga pro-cessione con fiaccole, preceduta da molte mac-chine, sfilò per le vie della città, terminando nellabella Cattedrale dell'Ausiliatrice .Il mattino seguente le associazioni . di AzioneCattolica gremivano la Cattedrale per ascoltarela Messa del Vescovo . Più di 60O persone sede-vano poi attorno al Pastore, per una fraterna

Tipo Assamese dei monti Himalaya verso il Tibet,

JJaIUNIcolazione, durante la quale si lesse il rapportodel lavoro compiuto nell'anno decorso . I membridell'Azione Cattolica, compresa la Legione diMaria, furono fieri nel manifestare lealtà . coraggioe zelo nel sostenere la Chiesa in tempi così dif-ficili .

Le più belle speranze

Da tre anni non riceviamo rinforzi dall'Europa,perchè il Governo Indiano concede raramente ilvisto ai missionari stranieri . Dopo l'indipendenzail problema missionario va considerato in unaluce differente da quella di dieci anni or sono .Gli araldi del messaggio Evangelico devonoadattarsi ai tempi in un'India che con_ i suoi360 milioni d'abitanti è conscia della sua libertàe vitalità, ed è fiera della sua antichissima ci-viltà. Trentatre anni or sono salpavo per l'Indiacon 1O giovani novizi : era l'inizio delle spedizioniche ogni anno, fino alla seconda guerra mon-diale, si sarebbero succedute portando un'on-data di entusiasmo e di santa giovinezza . Ritor-

Queste corna sono un trofeo di vittoria per Emil, Ammi-nistratore civile dei Nongtluh (Assam-India), salvato permiracolo dall'assalto di un feroce toro selvatico . Accantoa lui il nostro Don Mauri .

nando ora alla Missione, venivo salutato da20 novizi Indiani, animati dal medesimo ardoreed amore per la Chiesa e per Don Bosco .

Seguendo l'esempio dei Salesiani, anche leFiglie di Maria Ausiliatrice hanno aperto l'aspi-rantato e il noviziato in Shillong . Molte fan-ciulle indiane accorrono sotto la bandiera dellaMadonna di Don Bosco per diventare suore .Vengono dal Sud India ed anche dalle tribùdell'Assam . Nella pianura del Bramaputra inBarpeta stiamo costruendo un fabbricato per leSuore Indiane Diocesane, che sono già unatrentina .

Anche le Suore Spagnole, le `° Misioneras deCristo Jesus ", accanto all'ospizio di carità per ivecchi, hanno eretto un altro noviziato . Nellostudentato teologico di Shillong vi sono 50 stu-denti quasi tutti Indiani . E per il clero dioce-sano che cosa si è fatto? Tre novelli sacerdoti,ordinati nell'aprile scorso nel grande seminariodel Sacro Cuore a Madras, diretto dai Salesiani,sono pure arrivati in Assam per iniziare il loroapostolato . Tutta questa fioritura di opere èl'indice del lavoro, degli sforzi, dei sacrifici chesi compiono dai figli di Don Bosco per edificarela, Chiesa in Assam su fondamenta durature efar sì che apostoli dell'India siano i figli del-l'India .

Per il Papa, con il Papa

Il giorno -1o luglio si celebrò la Festa del Papa .F una rassegna annuale delle forze cattoliche,a cui partecipò tutto il compie--,o imponentedelle scuole di Shillong . Ogni anno tale mani-

VELLORE-INDIA - Tra, il giubilo di oltre 10.000cattolici e la curiosità di 5000 non cattolici, di unalarga rappresentanza di chierici, religiosi e suore diogni Congregazione, di 164 sacerdoti e di 15 Are ;-vescovi e Vescovi, il 12 settembre u . s. S. E. Mons.Mathias consacrava S . E . Mons. Davide Mariana-pagani, salesiano, vescovo della diocesi di Vellore .

La fiorente " Compagnia Auxilium " della Cattedrale di SHILLONG (Assam) .

42i

e

festazione d'amore e lealtà al « dolce Cristo interra» diventa sempre più grandiosa, e migliaiadi persone accorrono per assistere al tratteni-mento all'aperto, così bello e caratteristico nellavarietà dei saggi ginnastici, delle danze coreo-grafiche e folcloristiche e dei canti .

I nostri cattolici sono molto grati al SantoPadre perchè la sua carità, che abbraccia tuttoil mondo, si è estesa all'Assam . Attraverso isussidi dei cattolici americani, si è potuto distri-buire migliaia di quintali di latte in polvere edi burro .

All'educazione della gioventù i missionari de-dicano le loro migliori energie . Solo in Shillonge nei sobborghi la missione cattolica, oltre allescuole dirette dai missionari e dalle suore, ha14 scuole mantenute interamente dalla Missione .

È la carità dei nostri cooperatori e benefattoriche sostiene e incrementa l'opera nostra di evan-gelizzazione . Iddio li benedica e ricompensi .

rN STEFANO FERRANDOVescovo di Shillong

U H C"N` I'RtCENTRO,.Peretie

Nel mese di luglio il nostro Liceo «SacroCuore» di San Paolo ospitò il Congresso brasi-liano dei religiosi . Furono giorni di studio moltoimpegnativi, resi più solenni dallo splendore dellaporpora cardinalizia di Sua Em . il Card. ValerioValeri, inviato del Santo Padre .

Due nostri confratelli dell'Amazzonia e delMato Grosso furono incaricati di redigere untema missionario così formulato : «Contributodella sociologia e della etnologia allo svilupporeligioso delle missioni» .

Furono relatori don Felice Zavattaro dellaIspettoria del Mato Grosso e il diacono CasimiroBeksta delle missioni dell'Amazzoni .

Fra le conclusioni pratiche sottolineo il un-mero 18 e 19 :

* In ogni provincia missionaria ci sia uncentro di studi etnografici, con biblioteca, museo,pubblicazioni recenti, capaci di istruire e informareopportunamente i missionari della zona .* I musei etnografici renderanno un grandeservizio alla cultura e alla storia . L un doveredi solidarietà umana e cristiana salvare una largadocumentazione di cultura materiale (manufatti,tecnica, prodotti) e spirituale (lingua, religione,leggende) dei popoli primitivi .

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Fascino di un museo

La proposta cadeva su un terreno propizio,perchè il nostro Collegio Don Bosco di CampoGrande ha già un'ala del suo fabbricato devolutatutta a Museo Regionale .

La parte più ricca e più allettante è la sezioneetnografica: vi sono esposti i più significativilavori di 24 tribù di indi del Brasile. Specialistinell'intreccio - e nella ceramica sono i Tucanosdel Rio Negro . Artisti nel modellare statuettedi argilla sono i Carajà del Rio Araguaia . I Bo-roro sono i più documentati : archi, frecce, orec-chini, collari, ornamenti, gingilli . Fa impres-sione lo scheletro di un Bororo, rivestito delle

Missioni salesiane del Mato GrossoCENTRO DI RICERCHE DI CAMPO GRANDE - IndioBororo abbigliato col complesso denominato "Aróe e-céba ' .

sue penne tradizionali, sfolgorante, come in unasagra popolare . Molti anni fa i Bororo di San-gradouro offrirono in dono, al missionario, comesegno di amicizia, un magnifico cesto funerario :quello ru il primo numero del nostro museo .Un'altra sezione che attrae e ha valore è la

collezione di mammiferi e uccelli . Meravigliosi ilepidotteri e i coleotteri. Che sfavillio di colori!Madre natura ha giocato di fantasia e vi squa-derna uno scintillante album di meraviglie na-turali . È in cantiere anche una mostra di mi-nerali . Preziosi collaboratori in tutto questo la-voro sono gli stessi Bororo, che accettano conpiacere di venire dalla lontana missione ad aiu-tare il missionario .

È la nuova Chiesa di GOLAGHAT (Nord-India), architettata da un Coadiutoresalesiano . Come si vede, mancano le campane . Chi avrà il merito di farsieco della voce di Dio provvedendole?

Il centro di ricercheMa la novità forse più interessante è il Centro

di ricerche, un'istituzione scientifica sempre al-l'erta per raccogliere materiale, studiarlo esfruttarlo . Recentemente inviò un suo entomo-logo, don Giovanni Falco, come suo rappresen-tante al Congresso Nazionale dei Musei, che sitenne nella città di Ouro Preto nello stato diMinas Geraes .

Il centro è dotato di un'ottima biblioteca,ricca delle opere classiche di etnologia e si trovain collegamento con i centri culturali più impor-tanti del mondo. Nelle sale di lettura un appas-sionato può sfogliare riviste come « Anthropos »di Friburgo o il « Journal de la société des Amé-

ricanistes » di Parigi . Il centro possiede numerosebobine di microfilm su argomenti di alto inte-resse. È all'avanguardia nello studio scientificocon il suo laboratorio foto-cinematografico, do-tato di modernissimi apparecchi .

Gode tanta considerazione che, durante il re-cente XVIII Congresso Internazionale di Geo-grafia, tenutosi in agosto a Rio de Janeiro, ilgoverno brasiliano inviò una trentina di con-gressisti in visita a Campo Grande a1 nostro Museoetnografico e al nostro Centro di ricerche . Perdue sere consecutive la comitiva dimostrò at-tenzione al reparto entomologico e alla raccoltaBororo. In onore degli ospiti fu proiettata unapellicola a colori su costumi e danze bororo . Sul

registro dei visitatori alcuni deipiù bei nomi della cultura eu-ropea, scrissero le loro impressioni .Eccone una :

«Le collezionai etnografiche delCollegio Don Bosco di CampoGrande sono le più interessantidel mondo, almeno per quantoriguarda lo studio dei Bororo. Fac-cio noti che queste ricchezze sianodivulgate con una pubblicazionescientifica che farà certo onore alsuo

toro i .

Sotto si leggono le firme diPierre Deffontaines di Barcel-lona, di Ivan Ambjorn di Stoc-colma, di Leo Aario di Helsinki .Prima di congedarsi, il prof . For-

mozov di Mosca propose unoscambio di informazioni culturalicon la repubblica sovietica .

questi studi i nostri missionari

di mettersi rapidamente in contribù dei primitivi, di capirne lamentalità e di afferrarne i gusti e il folklore .Rendendosi in tal modo «tutto a tutti» è piùfacile conquistarli al Signore .

Il museo di Campo Grande è la storia facil-mente leggibile e documentata dell'opera di sa-crificio e di sofferenza dei nostri missionari nelladiffusione del regno di Dio .

Ai nostri lettori vorremmo porgere un invito,purtroppo irrealizzabile: «Visitateci e compren-derete» .

Campo Grande, agosto 1956

Don CESARE ALBISETTI

miss. salesiano

Attraversohanno modotatto con le

L'esperienza ci è maestra che i benefattori dei nostri missionari godonoin vita e in morte una specialissima protezione del Cielo SAN GIOVANNI BOSCO

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Nel centenario della nascita di Mons . Lorenzo Giordano

424

Solitudine suprema

Un uomo, sfinito dalle fatiche, divorato dauna debolezza generale e inspiegabile, che loconsumava a fuoco lento, si era fatto portaresulle rive del Rio Negro per vedere se passavadi lì qualche battello ad accoglierlo . Ma all'oriz-zonte le acque erano deserte .

L'avevano ospitato in una baracca ; adagiatoalla meglio sii di una amaca, egli si sentiva mo-rire . Un pallore, un estremo pallore gli bagnavail viso ormai cerco .

Era Mons. Lorenzo Giordano, prefetto aposto-lico del Rio Negro . Le poche persone di quellazona si prodigavano nel tentativo di salvarlo,ma egli non si illudeva . I lunghi ed estenuantigiri di missione erano stati in tre anni il suo«rodaggio» alla morte. Si era aperta la stradada solo, senza consiglieri e suggeritori, con ununico compagno, don Balzola . Aveva il cuoresolido come il portone di bronzo di una catte-drale, un respiro che pareva attingere ossigenosempre con la stessa profondità, due gambeche dovevano girare, come dicono i corridori,nell'olio, ma che la fatica tendeva, minacciosa,a ossidare e irrugginire .Vedendo che moriva, si inginocchiarono per

terra, si misero a pregare e a cantare le litanie .Egli ringraziava con gli occhi e col sorriso .La tabella clinica del morente segnava una

temperatura spirituale incandescente, una febbredi sacrificio e una donazione di se spinta sinoall'eroismo .

Ma quella strana e inspiegabile malattia gliaveva fatto piegare all'improvviso le ginocchia,gli trasformava in «legno» i muscoli, gli avve-lenava il sangue. Perse anche l'uso della parola .Gli rimanevano solo le labbra per sorridere e gliocchi per dire grazie. La sua morte si consumòin solitudine . Nessuno dei confratelli gli fu vi-cino, in quell'ultimo giorno di vita, 4 dicem-bre 1919 .

Mani gentili gli chiusero le palpebre . Per farglila cassa schiodarono poche assi dal pavimento ;poi lo portarono religiosamente sull'altra spondadel fiume, in una località chiamata S . Gioac-

chino, in attesa di qualcuno . Solo l'anno s - u< tel'ispettore don Rota venne per primo a rintrac-ciarlo, dopo aver superato una distanza di 40giorni di viaggio .

Se il mondo sapesse il cor ch'egli ebbe . . .«Dio non ama, in fondo, che l'eroismo . I suoi

amici, un giorno o l'altro, li mette tutti in gradodi essere eroi e li prepara a tale grazia» .Mons. Lorenzo Giordano fu esattamente così .Nato a Ciriè (Torino) cent'anni fa, il 3O lu-

glio 1856, varcò le soglie del collegio salesianodi Lanzo a 12 anni, spremendo qualche nascostalagrima di nostalgia nel lasciare la casa paterna .Trovò l'anima grande di don G . B . Lemoyne chegli istillò l'amore a Gesù, alla Madonna, a DonBosco, e coltivò in lui la vocazione sacerdotale .Tra i-suoi maestri di allora c'era il chierico LuigiLasagna. Fece il noviziato a Torino sotto gliocchi di Don Bosco e a 17 anni la professionereligiosa.

Quel giovinetto allegro maturava rapidamente .Svolse il suo tirocinio nel collegio di Lanzo ;poi, mandato a Nizza, in Francia, fece parte,ancora chierico, del capitolo della casa . Con-sacrato sacerdote a Tolone, passò a La Navarre .Ma qui ecco la svolta della Provvidenza . A

La Navarre arriva un giorno il missionario donLuigi Lasagna, suo antico insegnante . L'incontroè contagioso; a - ascinato, don Giordano decidedi varcare l'Oceano .Ed eccolo in Uruguay, al collegio Pio IX di

Villa Colón, e poi nell'impero del Brasile . Il5 giugno 1885, primo venerdì del mese, fonda

la casa di S . Paolo . Don Giordano ha sempreavuto un debole di affetto per il Sacro Cuore .A S . Paolo, un anno dopo, inaugura la chiesadel Sacro Cuore e il collegio del Sacro Cuore .I primi convittori sono 24 ; oggi son moltiplicatipercento e formano una folla giovanile di 25O0allievi, distribuiti in tutti i rami dell'insegna-mento. Il collegio conta anche una facoltà uni-versitaria di Economia e Commercio, che faparte della Pontificia Università Cattolica diS. Paolo ed è parificata . Per nove anni don Gior-dano diresse quella casa e conquistò i giovanicol suo fascino personale . Aveva l'attrazionedella calamita. I ragazzi gli si affezionavano,tanto è vero che alcuni anni dopo, una sera chedon Giordano era di passaggio per la città, ses-santa suoi ex allievi gli improvvisarono - allastazione una fiaccolata e lo portarono trionfal-mente a spalle fino al collegio .Dopo S. Paolo fondò la casa salesiana di Re-

cife . Arrivò con un sacerdote, tre chierici e uncoadiutore. E anche quella casa, una graziosavilletta con intorno un vasto terreno coltivatoa frutta, fu dedicata al Sacro Cuore .

Scriveva intanto, con la penna e il brio di unapostolo, libri di istruzione religiosa e di volga-rizzazione agricola .

Nel 1915 la S . Sede assegnò ai salesiani la dif-ficile missione dell'alto Rio Negro, dove altriordini religiosi avevano fallito . Don Giordanofu nominato prefetto apostolico ; aveva alle suedipendenze don Balzola .

Fu in quegli anni di vita sacrificata che mon-signore mise in mostra le bellezze del suo grandecuore e della sua anima .

Finchè un giorno, come si è detto, la mortelo colse in perfetta solitudine, lo consumò sul-l'altare del sacrificio . Non gli restavano che lelabbra per sorridere e gli occhi per ringraziare .

Così lo trovò il Signore, quando arrivò «comeun ladro nella notte» sulle rive del Rio Negro .

Sac . LUIGI MARCIGAGLIA, S . D . B .

Ai Cooperatori salesiani e a tutti i nostri fe-deli lettori che desiderano arricchire la loropietà con sante indulgenze e suffragare leanime dei loro cari morti, consigliamo unlibretto, nel quale potranno conoscere moltenuove indulgenze, farsi idee chiare sulle con-dizioni per lucrarle e sciogliere i dubbi chesorgessero in materia. Eccone il titolo :

L . TRIMIELONI

TESORO D'INDULGENZEVolume in-32, pagine 124 . L. 300

Libreria Dottrina Cristiana, via M . Ausiliatrice, 32 . Torino

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Una signora protestante aveva costruito unorfanotrofio in un villaggio a circa 35 km .da Imphal . Per l'inaugurazione invitò ancheil missionario salesiano, raccomandandogli vi-vamente di portare la macchina di proiezione,ormai diventata famosa in tutto il territoriodella Missione . Alla cerimonia erano presentimolte autorità ; centinaia di persone assistet-tero alla proiezione del magnifico film a coloriMater Dei . Così anche la Madonna fu pre-sente all'inaugurazione dell'orfanotrofio pro-testante!

Alla chiusura dell'anno accademico dell'Uni-versità di Bangkok (Thailandia), fu invitatoanche il salesiano Don G . Forlazzini, inse-gnante di religione cattolica ai Capi Bonzi,che prese posto fra il corpo insegnante .L'unica talare attirò l'attenzione del PrimoMinistro che presiedeva la cerimonia e chechiese al Padre donde venisse. Saputo cheera il Direttore della «Scuola IndustrialeDon Bosco», disse : «Questo Don Bosco lotrovo dappertutto! Ne sono contento, perchèfa del bene» .

Di ritorno dagli esercizi spirituali a Mawlai,il sig . Pancolini, coadiutore salesiano missio-nario in India, ebbe un'avventura curiosa .Il treno a un certo momento, sulla via del

Manipur dovette fare una lunga sosta . Siccome iluoghi sono infestati dai ribelli Naga, ci fuun controllo dei documenti. Un commissario,scortato da due poliziotti, gli chiese :- Naturalmente voi siete un battista ameri-cano .- Mi dispiace, ma io non sono nè americanonè battista; sono italiano, cattolico e salesiano .- E dove siete diretto?- A casa mia, a Dibrugarh .- Mi potete favorire i documenti?- Mi scusi, non li ho con me, ma le possodare tutte le informazioni che desidera .- C'è qualche rapporto tra voi e la ScuolaDon Bosco di Gauhati?- Certo! Sono un membro di quella istitu-zione .- Benissimo! Allora non occorre altro .

4 25

Già moribondo all'ospedale, ritorna sanoin famiglia - Il 13 maggio 1956 mio nipoteLuigi Baldi di anni 17, mentre transitava per ilpaese sul suo motociclo, veniva investito da unaauto. L'urto fece sbalzare il poveretto, che ri-cadde sul selciato battendo il capo . Immediata-mente fu ricoverato nell'ospedale di Asti in con-dizioni disperate: commozione cerebrale e vastafrattura della base cranica . Era tale la sua gra-vità che venne giudicato in fin di vita .Il giorno seguente tutto era già disposto

-- barella e Croce Verde --- per portarlo a mo-rire tra la sua tanto addolorata gente . In quelmomento d'angoscia la sua mamma ed io ciraccomandammo a Maria SS . Ausiliatrice, aS. Giovanni Bosco a S . Domenico Savio, perchèintercedessero per salvarlo. Subito una fiduciaserena invase il nostro cuore e ci fece sperareche il caro nipote sarebbe guarito . Venne perciòtrattenuto ancora nell'ospedale, rimanendo sta-zionario ; poi i dottori pensarono di trasportarloalle Molinette di Torino, per la trapanazione delcranio. A Torino venne giudicato gravissimo ei professori non ci diedero speranze, tranne chein un miracolo, anche perchè era per metà pa-ralizzato .

Tuttavia il 19 maggio venne tentata l'opera-zione, che durò parecchie ore . Dopo stette quattrogiorni senza svegliarsi, ma il giorno 24 maggio,festa di Maria Ausiliatrice, io ebbi la grande gioiadi poter discorrere a lungo con lui ; e dopo unmesetto fu restituito sano alla sua famiglia .

L'offerta è piccola, ma la nostra riconoscenzaa Maria Ausiliatrice e ai Santi salesiani è im-mensa .Canale (Cuneo)

MARIA VOGHERA

Una medicina veramente efficace - Il15 luglio scorso uno dei miei figli, per un er-rore di manovra, cadeva con l'automobile in unprecipizio profondo oltre 15 metri . Trasportatoall'ospedale, fu ricoverato con prognosi riservataper ferite alla testa, lacerazione al rene destro,lesioni alle costole e alla colonna vertebrale,ematomi vari per il corpo e stato di choc . Pas-sati tre giorni, le cose si aggravarono tanto chei professori, dopo un ennesimo consulto con un

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15 b ff mwí~fdellAUJYt/ATR/C~~,._

Primario del Policlinico, mi dissero che era inpericolo di vita. Le cose stavano precipitando,quando mi ricordai di avere con me un'imma-gine di Maria Ausiliatrice. Non indugiai unistante : la presi e la' posi sul petto di mio figliocon tutta la fede e la speranza che ho sempreriposte in Lei. Mio figlio si assopì . Dopo mez-z'ora, aprì gli occhi e mi disse : « Papà, mi sentomolto meglio ; ma che cosa mi tenevi sul petto? » .

« Ecco la vera medicina che ti ho applicato .Ed ora tienila sotto il guanciale, perchè la fedein Maria Ausiliatrice ti guarirà r> .

Alla sera il dottore espresse la sua meraviglia .Lo stesso sentimento provarono quanti l'avevanovisto nei giorni precedenti . Della grazia otte-nuta conserverò per tutta la vita il ricordo e lariconoscenza .Roma, via Val Trompia, 56

TULLIO 'lUZZIex allievo decano di Villa Sora

Guarita da nefrosi avanzata - Nello scorsomaggio 1955, la nostra bambina Francesca di6 anni si ammalò di nefrite . Dopo più di unmese di letto e di cure assidue, la cara amma-lata peggiorava . Allora si decise di portarla eiauno specialista, che la fece fermare subito al-l'Ospedale perchè si trattava di nefrosi moltoavanzata. Passarono sette lunghi mesi senza spe-ranza di guarigione, durante i quali pregammocon fede Maria Ausiliatrice perchè ci ottenessela sospirata grazia. Finalmente la Vergine SS .esaudì le nostre preghiere, così che il 4 mag-gio u . s . la nostra cara Francesca potè ritornarein famiglia, con nostra grande gioia. Ora stabene e oggi è venuta con noi al Santuario perringraziare la Madonna di Don Bosco, che leha ottenuto la guarigione .

Casanova (Torino)

Coniugi GRANDE

Don Bosco interviene a tempo - Il 27 gen-naio scorso, il nostro nipotino Massimo di 6 mesisi ammalava improvvisamente per pneumotoracespontaneo. Le sue condizioni erano quasi di-sperate . In questo stato rimase oltre un mese,

nonostante fosse attentamente seguito da pro-fessori e con le più moderne cure .

Mi rivolsi allora a Don Bosco e gli affidaila guarigione del nostro tesoro che, dopo due mesid'ospedale, ci fu restituito guarito .

Laveno Mombello (Varese)

CARLA CATTANEO

Era impossibile - Non saprei dare altradefinizione alla grazia che mi ha ottenuto MariaAusiliatrice .

Dall'esito di una vertenza sorta tra me e ilMinistero del Tesoro dipendeva la vita, la pace,il sostentamento della mia famiglia. Nelle moredella vertenza, quando ogni via sembrava pre-clusa, ogni mio passo destinato all'insuccesso,mi sono rivolto fiducioso a Colei che dai mieiamati Superiori salesiani ho imparato a conside-rare come la vera Mamma (come diceva DonRua) e a Lei promisi di offrire il mio contributoper le opere salesiane .

La mia preghiera è stata esaudita e ciò che datutti era ritenuto impossibile è diventato consolante

realtà . Non so come esprimere la mia ri-conoscenza a Maria Ausiliatrice .Portico di Caserta

MARIO SALVI, ex allievo

Quarantacinque giorni tra la vita e lamorte -- Il 27 febbraio 1956, mio marito fuinvestito da una corriera in Vina del Mar . Tra-sportato all'ospedale in gravissime condizioni,stette ben quarantacinque giorni tra la vita e lamorte. Tutto pareva inutile, dagli specialisti piùquotati ai ritrovati più moderni della scienza .Il suo fisico non reagiva più a nessuna medicina :respirava solo con l'ossigeno .

Ex allieva del Collegio di Bordighera, sentiiingigantirsi in me, nell'ora della disperazione, lafede grande della mia fanciullezza in Maria Au-siliatrice e, con lo slancio di allora, reso più con-sapevole dai dolori e dalle disillusioni della vita,invocai il miracolo da Don Bosco .

E il miracolo venne : ora mio marito è tornatoa casa ed è in grado di camminare, sia pur colbastone. Grata a Don Bosco, invio modesta of-ferta con preghiera di pubblicare la grazia .

Vina del Mar - Valparaiso (Cile)

GEMMA CUROTTO SPINETTO

Il terribile scontro rese la macchina in-servibile - Eravamo andati a 'l'orino in mac-china. Mentre mio marito e mio figlio attende-vano agli affari, io mi recai a Maria Ausiliatrice,

dove potei assistere alla S. Messa e pregare, in-vocando grazie e benedizioni sulla mia famiglia .Lasciai la mia offerta e partii soddisfatta, por-tando meco, a scopo di protezione, alcune reli-quie di S. Giovanni Bosco .

Nel ritorno sull'autostrada, vicino a Milano,avvenne il terribile scontro che rese la mac-china inservibile . In quel momento mi vidi difronte alla morte, ma invocai con fede la VergineSanta, che quel mattino avevo tanto pregato nelsuo Santuario di Valdocco . E fummo tutti salvi,compreso il figlio che era al volante e che ri-mase illeso . Io ebbi la peggio con la rottura delbraccio destro, ma questo fu nulla, consideratala violenza dell'urto . Sia lode a M . Ausilia-trice e a S . Giovanni Bosco .ComoCoop . Maria Monti

Tutti i testimoni furono convinti cheDon Bosco li aveva salvati da morte certa- Ero partito per la solita questua del vino afavore dell'Oratorio salesiano di Figline Vald arno. Avevo in prestito un puledro che non

era mai stato attaccato al carro . Purtroppo nèchi mi accompagnava ne io conoscevamo lestrade . Ed ecco all'improvviso aprirsi una di-scesa di circa sei metri, con in fondo una curva,al di là della quale altra discesa ripida di circacento metri . Il guidatore azionò i freni, tirò leredini, ma la bestia, sentendosi spinta dal pe-sante carro, si mise a correre a tutto galoppo .Il guidatore gridava a squarciagola: « Aiuto!Aiuto! Si muore! si muore! », mentre io, pen-sando a Don Bosco, lo lasciavo gridare con lacertezza assoluta che il Santo sarebbe interve-nuto. Il giovane cavallo intanto imboccava inpieno la curva e il carro con la sua velocitàtravolgeva tutti nella sottostante cunetta . Fu inquel pauroso volo che, coprendo la voce del-l'altro, gridai : « Don Bosco, Don Bosco, salva-teci! » . Il compagno, saltando, cercò di salvarsi,ma andò a finire sotto la pancia del puledro ;io, vedendo volare il carro, mi attaccai alla spal-liera e andai a battere il petto sulla groppa dellabestia, mentre sulle spalle mi cadeva un cara-tello, e il collo del mio piede faceva da pernoal pesante carro, che era rimasto dritto in piedi,verticalmente .

I contadini, che stavano seminando il grano,alle nostre grida accorsero con in mano gli at-trezzi di lavoro . Mi tolsero il caratello di soprale spalle, alzarono il carro e io potei dare unforte strattone tirando via il piede, mentre lascarpa rimaneva sotto il carro . I contadini, ve-dendomi alzare, si misero a dire: «Poverino,s'è rotto il piede!» . E rimasero sbalorditi e senza

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parola quando invece mi videro camminare spe-ditamente . Anche il compagno era rimasto illeso .

Strada facendo, quell'uomo disse: « Ora ca-pisco che cosa sono i miracoli!». E visse unavita più cristiana. I contadini, quando mi ve-devano dopo quel fatto, mi dicevano : « L'avetescampata bella! Potete accendere una candela aS. Antonio! ». E io rispondevo: «L'ho accesa aDon Bosco, che invocai in quell'istante con fedegranitica» . Quanti furono testimoni del fattofurono convinti che Don Bosco ci aveva salvatida morte certa.

Gaeta (Latina)

GIUSEPPE TRIMBOLI, salesiano coadiutore

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MOCA (Rep . Dominicana) - Gli otto anni d'intensoe tenace lavoro nella nostra Parrocchia del S . Cuorea Moca avevano solenne suggello 1'8 luglio scorsocon la consacrazione del nuovo grandioso tempiodedicato al Sacro Cuore, di cui abbiamo parlatonel numero precedente . La cerimonia fu tenuta daSua Ecc. Mons . Ottavio A . Beras, Arcivescovo coa-diutore e Amministratore Apostolico di Santiago .Nei giorni del novenario si succedettero numerosipellegrinaggi, con una straordinaria partecipazioneai Sacramenti . La Corale salesiana eseguì magistral-mente belle composizioni di Maestri salesiani . Pa-drini d'onore furono il Presidente della Repubblica,Gen. Ettore Trujillo Molina, e il GeneralissimoRaffaele Leonida Trujillo . I1 Santuario è lungo50 metri, largo 20, alto 15 . li campanile raggiungei 6o metri .

La Direttrice della Scuola Infermiere di Montréal (Canada)dichiara che le 28 candidate agli esami pubblici di licenzafurono tutte promosse, anche le più deboli, invocando con-cordi l'intercessione di S . G . Bosco .Sarina Durante (Letojanni-Messina) riconoscente ringraziaM. A ., S . G . B . e S . D . S. per aver ottenuto il loro aiutoin una delicata circostanza .Adele Fava (Genova-Sampierdarena) ringrazia M. A. perla guarigione di persona a lei cara da una grave malattia .Coniugi Casalis e Angonoa Giov . Pietro

(Carmagnola-To rino) sono grati a M . A. e a S . G. B. per grazia ricevuta .Rosalba Marsero, colpita da meningite paralizzante, rin-grazia M . A. e S . G . B. che l'hanno guarita perfettamente .Carmen Pianta e famiglia (Savognin- Svizzera) ringraziaM. A ., S . G. B . e Don Rinaldi, per la cui intercessionepotè risolvere un problema pendente da cinque anni.Costanzo Pala (Sassari) rende grazie a M . A . per la risolu -zione di un grave caso di osteomielite alla mandibola, cheminacciava la necessità di un intervento chirurgico .Giuseppina Silvestri (Caserta) è riconoscente a M. A. e aS. D. S . per due grazie : la guarigione della sua piccolaMaria Ausilia da grave forma di intossicazione intestinalee la felice nascita del secondogenito senza l'intervento me-dico, che era sembrato inevitabile .Lisetta Comola in Chicco (Genova) è grata a S . G. B . chel'aiutò a superare gravi coliche renali .Irene Corte invia offerta a M . A . e a S . G. B . per aver ot-tenuto una grazia a favore del figlio .Vanna Cancian (Venezia) scioglie la sua promessa rendendopubblica la propria guarigione, attribuita a M . Ausiliatrice .Giuseppina Mensi (Iseo-Brescia) ottenne la protezione diM. A. durante una delicata operazione agli occhi .Famiglia Vallini (Legnago-Milano) rende grazie a M . A .e a S . G . B . per la guarigione di un bambino, che era statocolpito alla testa da un sasso .Alfonsina Bottini (Cuneo) invocando M. A. trovò lavoroe migliorò in salute .B . Volcan (S . Lugano-Bolzano) potè ottenere da M. A.di evitare il pericolo di un trasferimento e di rimanere alavorare presso la famiglia .Carlo Gallo (Mombercelli-Asti) ringrazia M . A . e S . G . B.che gli salvarono la mamma in un gravissimo incidentestradale, che poteva avere conseguenze mortali .Maria Bertinatti (Masino Castello-Sondrio) riconoscente aM. A. per la sua guarigione, compie la promessa di rin-graziarnela pubblicamente .Maria Racca (Castello di Robilante-Cuneo) era perseguitatada una persona che non riusciva ad allontanare con lebuone maniere . Invocò con fervore S. G . B . e fu esaudita .Carmela Lombardi (San Paolo-Brasile) essendo stata coltada infarto e i medici dando il caso disperato, ottenne laguarigione da M . Ausiliatrice .Maria Gilardi (Viù-Torino) è grata a M. A. e a S . G . B .per la protezione sperimentata da tutta la famiglia in difficilicircostanze .Clementina Cinalli (Fassa-Trento) soffriva da anni di unmale ad una gamba, che i medici avevano dichiarato in-guaribile ; ma invocando S . G . B . il male scomparve .Olga Pisotti (Gorreto per Sarchi-Genova), colpita da esau-rimento nervoso con deperimento e vomito continuo, siraccomandò a S . G . B . e ottenne la grazia .E. P . (Milano) ringrazia S. G. B . per aver ottenuto lariconciliazione in famiglia .Coniugi Vaschetti (Palazzolo sull'Oglio-Brescia) sono ricono-scenti a M . A ., S . G . B . e S . 1) . Savio per grazia ricevuta .Luigi Alberti (Lucignano-Arezzo) trovandosi con sette per-sone a carico e in difficoltosissime condizioni finanziarie,si raccomandò a S . G . B . : al secondo giorno del triduoebbe un provvidenziale aiuto .Sr . Adriana Santanera (Nizza Monferrato) è riconoscentea S . G. B. per essere stata liberata da acutissimi dolori ;che le rendevano impossibile ogni minimo movimento .

Invoca Don Rua ricordandone la paternabontà - Quando ero allievo del Collegio diBorgo S. Martino, un giorno vidi il VenerabileDon Rua passeggiare nel cortile, circondato damolti ragazzi . Mi avvicinai anch'io . Don Ruami sorrise e salutò così : si tolse il berretto e fecel'atto di porlo sul mio capo . Tanta paternabontà non la dimenticai più . Per questo, quandoun attacco di trombosi mi paralizzò la gambae il braccio sinistro, il mio primo pensiero fuquello di chiedere aiuto a Don Rua . Dopoquindici giorni potevo riprendere il mio lavoro,quasi come se nulla fosse stato .

Mando una prima offerta ; ed è mia intenzionedi recarmi personalmente a Torino a pregaresulla sua tomba .

Arona

ANDREA BERTOLINO

Più che una grazia, Don Rua mi ha otte-nuto un miracolo - Soffrivo di un male,che per le conseguenze che mi arrecava, eragravissimo . La mia sofferenza era, si può dire,continua, di notte e di giorno . Consisteva inun forte bruciore di stomaco e in una sonno-lenza tale da impedirmi anche di accudire aimiei doveri. Dovunque, in casa, al circolo, ascuola, a tavola, appena seduto mi addormen-tavo profondamente. Di notte poi, verso leore una o due, mi svegliavo di soprassalto perl'insorgere dell'acidità che bruciava come ilfuoco e mi causava affanno nella respirazione edolore al cuore . I medici non seppero assolu-tamente trovare farmachi specifici per com-battere i miei mali .

Leggendo il Bollettino Salesiano, il miosguardo si fermò sulla recensione della biografiadel Ven. Don Michele Rua, scritta dall'ama-tissimo Don Eugenio Ceria, già mio professoredi religione al Liceo di Villa Sora, Frascati, esubito ne feci l'ordinazione alla SEI . Ogni sera,prima di addormentarmi, ne leggevo qualchepagina e a mano a mano che procedevo nellalettura, mi convincevo che Don Rua era un

JZiwnoscenti al Veneral9íle

Santo, un eroe della santità, e mi appariva tal-mente grande da paragonarlo al nostro Santopadre Don Bosco. Allora cominciai a recitareogni sera un Pater, Ave e Gloria per la beati-ficazione di Don Rua e con tutta fiducia miraccomandai a Lui perchè mi liberasse con lasua potente intercessione dalle mie atroci sof-ferenze .

Non so che cosa sia avvenuto nel mio orga-nismo: tutte le mie sofferenze scomparvero. Co-minciai a non svegliarmi più la notte, non soffriipiù di acidità, di giorno non dormo più . È tra-scorso un anno, le sofferenze non sono tornatee vivo come se mai avessi sofferto . Mia mogliee i miei quattro figli con me ringraziano Don Rua,che ha ascoltato la mia preghiera . Più che unagrazia, Don Rua ha ottenuto per me da Dioun miracolo, tanto repentina e immediata èstata la _ guarigione.

Non finirò di pregarlo e vorrò essere presentea Roma, in quel giorno non lontano in cui ilPapa lo eleverà alla gloria degli altari .

Palma Montechiaro (Agrigento)

Avv . GIUSEPPE LA MARCA

Rosa Tabasso, dopo due anni di ansie e preghiere,invocando il Ven. Don Rua ottenne un impiego peril figlio .

Gaetana Magno (Graniti - Messina) assillata davivo dolore per un caso quasi disperato, ebbe tra lemani l'immagine di Don Rua, lo pregò con fede eottenne la grazia .

Anita T. B. (Cordoba - Argentina) avendo il maritoinfermo, lo raccomandò a Don Rua, ottenendone unpronto miglioramento seguito da guarigione .

Teresa Baravalle (Casanova di Carmagnola - To-rino) invocando Don Rua nelle sue tribolazioni, godedi poter affermare che fu sempre esaudita .

Maria Aimone (Cuorgnè - Torino) era affetta dagrave malattia di cuore per cui i dottori le davanopochi giorni di vita. Si rivolse con gran fede a MariaAusiliatrice e a Don Rua e subito ebbe un migliora-mento che spera la porti alla guarigione.

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Per íntercessione del Servo di DioDON F ILIPPO RINALDI

Sopravvive in condizioni che i medici ritenevano disperate

Da un paio d'anni ero travagliato da acute sofferenze, la cui originepermaneva misteriosa dopo ogni indagine medica .Finalmente nel marzo scorso un'improvvisa emorragia interna rivelòun'ulcera duodenale perforata, rimasta invisibile a tutti gli esami radiolo-gici . Fui ricoverato d'urgenza in una clinica di Roma e subii una primaoperazione. Nonostante il buon esito dell'intervento, la mia situazione,a detta dei medici, era incertissima ; tuttavia nel pericolo mi sentivotranquillo, perchè avevo affidato la mia sorte a Don Rinaldi .Dopo due giorni ci fu un attacco di peritonite e fui operato per la se-conda volta . Le possibilità di scampare dalla morte si fecero scarsis-sime e si temeva il collasso da un momento all'altro .Dopo qualche giorno passato tra la vita e la morte, la mia situazionesi stabilizzò, ma lasciandomi sempre in pericolo di vita . Rimasi inquesto grave stato per circa tre mesi, continuando ad esaurire le miescarse energie, finchè le mie condizioni si aggravarono al punto che imedici pensarono di fare un estremo tentativo di salvarmi procedendoad un terzo intervento .Con i precedenti delle altre due operazioni e per la mia debolezza sitrattava di un tentativo che, se da un lato era necessario per la vita, dal-l'altro dava pochissime probabilità . Mentre si facevano le ultime ana-lisi per l'operazione, io mi attaccai ancora una volta con tutta la forzadella mia fede al Servo di Dio Don Rinaldi ; con me pregavano i Sa-lesiani e i giovani del « Sacro Cuore» . Ed ecco che, contro ogni pre-visione, ci fu un improvviso ristagno nelle ferite delle due primeoperazioni, rimaste fino allora aperte, sicchè i medici decisero di nonprocedere ad altro intervento . Da quel giorno le mie condizioni anda-rono rapidamente migliorando fino alla guarigione .Ringrazio Don Rinaldi della sua paterna assistenza e lo prego perchè,come mi ottenne un prolungamento di vita, così voglia proteggere ilmio apostolato sacerdotale .Roma, « Sacro Cuore s, 15 agosto 1956

Don ERNESTO BUSON, salesiano

Grazie, Don Rinaldi!

Mio fratello, di anni z9, da parecchi mesi accusava una forte stanchezza .I dottori provarono diverse cure senza alcun miglioramento, anzi lesue condizioni di salute peggiorarono obbligandolo a letto .Fu ricoverato in clinica, e dopo diversi esami risultò trattarsi di me

ningoradicolinevrite . Rimase per circa due mesi completamente para-lizzato . I dottori davano poche speranze che potesse riprendere il mo-vimento, sia degli arti superiori come di quelli inferiori .Iniziai, unita al caro malato, una fervorosa novena a Don Rinaldi, e senzascoraggiarci, terminata la prima ne incominciammo una seconda, unaterza, continuandole a catena .A poco a poco, con grande meraviglia dei medici, mio fratello incominciòa muovere prima le gambe, poi le braccia, e dopo un mese dall'iniziodel miglioramento, riusciva già a prendere cibo da solo e a fare i primipassi . Ora, non solo cammina bene, ma può compiere perfettamente ilsuo lavoro .Torino, Casa M. Mazzarello

Sr. MARIA CAVALLO, F. M . A .

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Suor Anna M . Zanini, IspettriceF. M. A. (Lima-Perù) dichiara cheuna consorella soffriva di una ma-lattia epatica tanto grave che i medicinon osavano operarla . Con una no

vena a D. R. migliorò in modo daessere felicemente operata .Olimpia Migasso (Brusasco-Torino)unita alle sorelle, rende pubblica te-stimonianza a D . R . per due segnalategrazie.Margherita Giovanna Verra (Torino)si rivolse con fede a D . R . e guarìda pleurite, malgrado l'età avanzata .Caterina Carrera Reinoldi (Villa-franca Piemonte) ringrazia M. A . eD . R . per essere guarita da una tossepersistente che da tempo la tormen-tava.G . Ferrero Saracco (Nizza Monfer-rato) rende pubbliche due grazie ot-tenute pregando D . R . : la guarigionedella suocera, che versava già in gravicondizioni, e quella della mammadalle complicazioni seguite ad un attooperatorio .Michele Serafino (Torino) aveva unfiglio colpito da una grave malattia allavescica, che esigeva un intervento : loraccomandò a D . R . e ne ottenne laguarigione senza operazione .Rina Grippaldi (Catania) ebbe per in-tercessione di D . R . la guarigione dellamamma da una tosse maligna ribellead ogni cura.Dott . Nello Ciota, ex allievo (Roma)dichiara di avere contratto un infinitodebito di riconoscenza con D . R . per lemolte prove avute della sua meravi-gliosa protezione sulla propria per-sona e sulla famiglia .Maria Chiesa (Torino) pregando D . R .e ponendo la sua santa reliquia sulcuore, ottenne grande miglioramentonella sua malattia di cuore .Don Giuseppe Mosetto (Ivrea) di-chiara : , Si era ammalato un pecca-tore ostinato che da 4o anni era lon-tano da Dio . Lo raccomandai a D . Ri-naldi e ottenni di vederlo pentito ericevere con edificazione i Sacramenti i .Rosa Sciarrabba (Agrigento) sofferen-te di un male che la preoccupava, siraccomandò a D . R . e con sua graditasorpresa si trovò libera da ogni dolore .Lina De Micheli Calderoni (Crusi-nallo-Novara) è riconoscente a D . R .per grazia ricevuta e invoca ancora lasua protezione per altre necessità ur-genti .Caterina Salvetti (Torino) invocandoD. R ., il figlio tornato dall'Americatrovò subito lavoro .

ottenute per l'intercessione di il area - 'usilzatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S . Maria Mazzarello, di S . Domenico Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :

Aimone Maria Ida, Aquilino Marietta, Astori CavalliChiarina, Audano Maria, Barattini Piero, Barberis Oli-vero Maria, Barbieri Nina, Bartolo Vasta, Bedino Fran-cesco, Bellonzi Giovanni, Benedetti Franca, Bertola Do-menica, Bertoli Giovanni Battista, Bernardi Rina, BesozziGiuseppina, Bioglio Emma, Bolla Musso Anna, BelloliLetizia, Bolongaro Vittorio, Borsa Vittorina, Fam . Borelli,Boscacci Angiolina, Bozzolo Margherita, Bruno UssonoAnna, Cagnassi Elsa, Camerini Giovanna, CapobiancoPompea, Caporale Maria, Caporali Bruno, Carosio PierLuigi, Carrara Caty, Carraroli Annisa, Cartechini MariaLuisa, Castellarin Anna, Castiglione Isabella, CattaneoGiacomina, Chiesa C ., Chiodelli Imogene, Chiodo Dott . Al- fonso, Cocco Isabella, Contini Augusto, Cordero Leontina,

Cossanello Paola, Costelli Esterina, Cravero Bruna, CrespiBiagio, Cutrone Franca, Damiani Arrigo, De Angelis Maria,De Biasio Paola, De Castello Gonzales Dolores, Della GrisaRosetta, Della Pietra Rosa, Delle Barbe Lucia, D'EramoAntonietta, Di Benedetto Giuseppe, Di Domenico Lino,Di Lonardo Alfredo, Epri Lino, Esposito Damiano, FabbriEster, Favre Cecilia, Fiorenza Graziella, Fodella Camilla,Fornara Teresa, Fornero Giuseppa, Forte Elena, France-schini Daria, Fretta P ., Gadina Silvia, Gallo Maria, Gal-leni Aquilina, Garattini Giac ., Garrone Carolina, GascoErnesta, Ghignone C ., Giaccone Remo e Teresina, GilardiCarolina, Gilardi Margherita, Granata Maria, GrazianoMaria, Greco Bianca, laccarino Raffaelina, lacoangeliIole, La Rosa Raciti Lina, Luca Lanza Maria, LuvoliniMoroni Anna, Macchi Maria, Magliano M ., ManninoRomeo Anna, Mannu Maria, Mautello Lunati Adele,Manzarelli Filomena, Marcone Ambrogina, Martini Me-lide, Masiero Basilio, Mazzone Cav . Pietro, Merlo Santa,Messina Pilò Maria, Milano Giuseppina, Miroglio Emma,Monzio Compagnoni Luigia, Motta Riva Gina, NicoraMaria, Nogara Cariboni, Occello Maria, Orecchia A .,Orsi Maria Antonia, Padere Assunta, Pedrucci Antonietta,Perroni Fiore Maria, Pessina Carlo, Perlo A ., Petris Ono-rina, Pianca Ines, Pisano Cristina, Poledro Maria, PorcariAlessandra, l'ortolan Maria, Prosio Angela, Proticò Ca-terina, Ravaino Sergio, Ravera Mussano Dott . Franca,Ravera Maddalena, Rebecchi Emma, Riggi Luigina, Riz-zardi Edvige, Roncalli Elvira, Ronza Maria, Rubat BorelMaria, Ruggerì Francesca, Russotto Bernardo, SalmaggiCesare, Sanna Francesca, Santini P . Luigi, Scremin Vanda,Siracusa Vittorina, Soldani Dilva, Fam . Sormani, SpolitiAnna, Stefani Marchioro Carolina, Stella Maria, RaccioliGuerrina, Taormina Francesca, Tocchetti Anna Maria,Torti Maria, Trucco Angela, Ughetto Cecilia, VacchelliMaria, Vallone Nicolò, Vellano Tidina, Fam . Vesica, VerriCaterino, Vincenzi Sperandio, Violato Franca, WilkinsonMatilde, Zonato Guglielmina, Zuddas Assunta .

'ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sedein TORINO, eretto in Ente Morale con Decreto

13 gennaio 1924, n . 22, può legalmente ricevere Legatied Eredità. Ad evitare possibili contestazioni si consiglianole seguenti formule :

Se trattasi d'un Legato : a . . . lascio all'Istituto Salesianoper le Missioni con sede in Torino a titolo di legato lasomma di Lire . . . (oppure) l'immobile sito in . . . » .

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanzal'Istituto, la formula potrebbe esser questa : a . . . Annulloogni mia precedente disposizione testamentaria. Nominomio erede universale l'Istituto Salesiano per le Missionicon sede in Torino, -lasciando ad esso quanto mi appartienea qualsiasi titolo» .(luogo e data)

(firma per esteso)

PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI

Salesiani defunti

comandiamo vivamente ai generosi suffragidei nostri Cooperatori, mentre ci riserviamodi tratteggiarne la mirabile figura nelprossimo numero .

28-v-1956 a 8o anni .Coad. Tommaso Timbro, t a Modena il 23-vi-1996a 78 anni_

Cooperatori defunti

Sac. Mario Giarola, Parroco di Treville (Diocesidi Casale Monf .) .Il 2 luglio un tragico incidente stradale lo strappavaa soli 35 anni di età all'affetto dei suoi cari e del suopopolo di Treville, al quale per quattro anni, comeParroco, aveva consacrato tutta la sua attività con sa-crificio e dedizione di vero Sacerdote di Cristo .Nato a Mirabello il 17 gennaio to2i, dalla famigliaprofondamente cristiana apprese quella Fede che losostenne in tutte le prove della vita . Fin da fanciulloimparò ad amare Don Bosco, che poi si propose comemodello negli anni di Seminario e nel suo apostolatosacerdotale . Unito da amicizia e ammirazione allaFamiglia salesiana, seguiva con gioia l'espandersi nelmondo dell'Opera di Don Bosco e la favoriva diffon-dendo le divozioni salesiane e inviando buoni giovaniai nostri aspirantati .Offriamo preghiere di suffragio per la sua anima elettae cristiane condoglianze alla Famiglia, che conta due.Suore, di cui una è Figlia di Maria Ausiliatrice .Elisabetta Rodínò, t a Gioiosa Tonici (Reggio C,)il io-vni-1956 a 84 anni .Donna di senso e di vita profondamente cristiani,educò con l'esempio i figli, di cui uno, Don Amedeo,sacerdote salesiano e un'altra suora . Devotissima diMaria Ausiliatrice e di Don Bosco, ebbe una vita la-boriosa e sacrificata nelle cure della famiglia, alimen-tata dalla Comunione quotidiana, con lo splendoredelle opere di carità .Maddalena Pantaleone fu Angelo, t a Vilialba(Caltanissetta) a tot anni, 7 mesi e io giorni .Di questa Cooperatrice ricordiamo l'esemplare vitacristiana e la bella usanza di onorare Maria Ausilia-trice il 24 maggio di ogni anno facendo cantare unaflessa nel suo paese .Matilde Ríccíardelli, t il 14-is-1956 a 82 anni .Cooperatrice zelante, segui con materno interessa-mento l'Opera Salesiana di Caserta fin dalla sua fon-dazione . aiutandola con la sua operosità e carità .

Altri Cooperatori defunti

Agliardi Giovanni - Boccardini Teresa ved . BonitaccioBonomi Cipriano - Borroni Alfredo - Bortolaso

Apollonio - Braga Antonia - Butti Carmelina - CalzaNella - Celle Angela - Di Piazza Giacomo - DoratoEnrichetta - Franco Costanza - Gambino Francesco- Gatti D . Stefano - Ghedini Antonio - Ligorio Co-simo - Milanesi Giuseppe - Morelli Mistica - Mura-tíia Angelina - Narduzzo Cuneeonda - NarduzzoMarianna - Perazzone Angela Petri Caterina - Pe-trone Carmela - l'o D . Osvaldo Poggi Faustina -Riva Roveda Albino - Rota Giovanni - Santi Maria- Teglia Domenico - Ticozzi D . Giuseppe - Tone-gato Umberto - 'I'orrlsi Giovanni - Vigna Suor Lucia. Virri Gregorio .

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Sac. Giuseppe Maria Vandl, t a Montevideo (Uru-guay) il 13-VII-i956 a 78 anni .Sac. Paolo Vicari, t a Buenos Aires il zi-vi-1956a 73 anni .Sac. Francesco Trossero, t a Paranà (Argentina)il 23-V1-1956 a 4.7 anni .Coad. Gíovenale Villani, t a Mataró (Spagna) il

Ci è giunta la dolorosissima notizia dellamorte improvvisa dell'illustre e venerandosalesiano

S. E. MONS. GUGLIELMO PIANIDelegato Apostolico nel Messico . Lo rac-

ottenute per l'intercessione di Mai t Ausiliatrice e di S . Gio-vanni Bosco, di S . Maria Mazzarello, di S . Doti-- ., -lco Savioe di altri Servi di Dio - alcuni hanno anche inviato offerteed elemosine per sante Messe di ringraziamento - i seguenti :

Aimone Maria Ida, Aquilino Marietta, Astori CavalliChiarina, Audano Maria, Barattini Piero, Barberis Oli-vero Maria, Barbieri Nina, Bartolo Vasta, Bedino Fran-cesco, Bellonzi Giovanni, Benedetti Franca, Bertola Do-menica, Bertoli Giovanni Battista, Bernardi Rina, BesozziGiuseppina, Bioglio Emma, Bolla Musso Anna, BelloliLetizia, Bolongaro Vittorio, Borsa Vittorina, Fam . Borghi .Boscacci Angiolina, Bozzolo Margherita, Bruno UssonoAnna, Cagnassi Elsa, Camerini Giovanna, CapobiancoPompea, Caporale Maria, Caporali Bruno, Carosio PierLuigi, Carrara Caty, Carraroli Annisa, Cartechini MariaLuisa, Castellarin Anna, Castiglione Isabella, CattaneoGiacomina, Chiesa C ., Chiodelli Imogene, Chiodo Dott . Al-fcnso, Cocco Isabella, Contini Augusto, Cordero Leontina,Cossanello Paola, Costelli Esterina, Cravero Bruna, CrespiBiagio, Cutrone Franca, Damiani Arrigo, De Angelis Maria,De Biasio Paola, De Castello Gonzales Dolores, Della GrisaRosetta, Della Pietra Rosa, Delle Barbe Lucia, D'EramoAntonietta, Di Benedetto Giuseppe, Di Domenico Lino,,Di Lonardo Alfredo, Epri Lino, Esposito Damiano, FabbriEster, Favre Cecilia, Fiorenza Graziella, Fodella Camilla,Fornara Teresa, Fornero Giuseppa, Forte Elena, France-schini Daria, Fretta P,, Gadina Silvia, Gallo Maria, Gal-leni Aquilina, Garattini Giac ., Garrone Carolina, GascoErnesta, Ghignone C ., Giaccone Remo e Teresina, GilardiCarolina, Gilardi Margherita, Granata Maria, GrazianoMaria, Greco Bianca, laccarino Raffaelina, lacoangeliIole, La Rosa Raciti Lina, Luca Lanza Maria, LuvoliniMoroni Anna, Macchi Maria, Magliano M ., ManninoRomeo Anna, Mannu Maria, Mautello Lunati Adele,Manzarelli Filomena, Marcone Ambrogina, Martini Me-lide, Masiero Basilio, Mazzone Cav . Pietro, Merlo Santa,Messina Pilò Maria, Milano Giuseppina, Miroglio Emma,Monzio Compagnoni Luigia, Motta Riva Gina, NicoraMaria, Nogara Cariboni, Occello Maria, Orecchia A ., -Orsi Maria Antonia, Padere Assunta, Pedrucci Antonietta,Perroni Fiore Maria, Pessina Carlo, Perlo A ., Petris Ono-rina, Pianca Ines, Pisano Cristina, Poledro Maria, PorcariAlessandra, Portolan Maria, Prosio Angela, Proticò Ca-terina, Ravaino Sergio, Ravera Mussano Dott . Franca,Ravera Maddalena, Rebecchi Emma, Riggi Luigina, Riz-zardi Edvige, Roncalli Elvira, Ronza Maria, Rubai BorelMaria, Ruggeri Francesca, Russotto Bernardo, SalmaggiCesare, Sanna Francesca, Santini P . Luigi, Scremin Vanda,Siracusa Vittorina, Soldani Dilva, Fam . Sormani, SpolitiAnna, Stefani Marchioro Carolina, Stella Maria, RaccioliGuerrina, Taormina Francesca, Tocchetti Anna Maria,Torti Maria, Trucco Angela, Ughetto Cecilia, VacchelliMaria, Vallone Nicolò, Vellano Tidina, Fam . Vesica, VerriCaterina, Vincenzi Sperandio, Violato Franca, WilkinsonMatilde, Zonato Guglielmina, Zuddas Assunta .

L ISTITUTO SALESIANO PER LE MISSIONI con sedein TORINO, eretto in Ente Morale con Decreto

13 gennaio 1924, n . 22, può legalmente ricevere Legatied Eredita . Ad evitare possibili contestazioni si consiglianole seguenti formule :Se trattasi d'un Legato : o . . . lascio all'Istituto Salesianoper le Missioni con sede in Torino a titolo di legato lasomma di Lire . . . (oppure) l'immobile sito in . . . » .

Se trattasi, invece, di nominare erede di ogni sostanzal'Istituto, la formula potrebbe esser questa : si . . . Annulloogni mia precedente disposizione testamentaria. Nominomio erede universale 'Istituto Salesiano per le Missionicon sede in Torino, -lasciando ad esso quanto mi appartienea qualsiasi titolo,, .(luogo e data)-

(firma per esteso)

PREGHIAMO PER I NOSTRI MORTI

Salesiani defunti

comandiamo vivamente ai generosi suffragidei nostri Cooperatori, mentre ci riserviamo

Cooperatori defuntiSac. Mario Gíarola, Parroco di Treville (Diocesidi Casale Monf .) .Il 2 luglio un tragico incidente stradale lo strappavaa soli 35 anni di età all'affetto dei suoi cari e del suopopolo di Treville, al quale per quattro anni, comeParroco, aveva consacrato tutta la sua attività con sa-crificio e dedizione di vero Sacerdote di Cristo .Nato a Mirabello il 17 gennaio 1921, dalla famigliaprofondamente cristiana apprese quella Fede che losostenne in tutte le prove della vita . Fin da fanciulloimparò ad amare Don Bosco, che poi si propose comemodello negli anni di Seminario e nel suo apostolatosacerdotale . Unito da amicizia e ammirazione allaFamiglia salesiana, seguiva con gioia l'espandersi nelmondo dell'Opera di Don Bosco e la favoriva diffon-dendo le divozioni salesiane e inviando buoni giovaniai nostri aspirantati .Offriamo preghiere di suffragio per la sua anima elettae cristiane condoglianze alla Famiglia, che conta due.Suore, di cui una è Figlia di Maria Ausiliatrice .Elisabetta Rodinò, t a Gioiosa fonica (Reggio C .)il io-Viti-i956 a 84 anni .Donna di senso e di vita profondamente cristiani,educò con l'esempio i figli, di cui uno, Don Amedeo,,sacerdote salesiano e un'altra suora . Devotissima diMaria Ausiliatrice e di Don Bosco, ebbe una vita la-boriosa e sacrificata nelle cure della famiglia, alimen-tata dalla Comunione quotidiana, con lo splendoredellee opere di carità .Maddalena Pantaleone fu Angelo, t a Villalba(Caltanissetta) a ioi anni, 7 mesi e io giorni .Di questa Cooperatrice ricordiamo l'esemplare vitacristiana e la bella usanza di onorare Maria Ausilia-trice il 24 maggio di ogni anno facendo cantare unaMessa nel suo paese .Matilde Ricciardelli, t il r4-1%-1956 a 82 anni .Cooperatrice zelante, seguì con materno interessa-mento l'Opera Salesiana di Caserta fin dalla sua fon-dazione, aiutandola con la sua operosità e carità .

Altri Cooperatori defuntiAgliardi Giovanni - Boccardini Teresa ved . Bonltaccio

Bonomi Cipriano - Borroni Alfredo - BortolasoApollonio - Braga Antonia - Ruttà Carmelina - CalzaNella - Celle Angela - Di Piazza Giacomo - DoratoEnrichetta

Franco Costanza - Gambino Francesco- Gatti D . Stefano - Ghedini Antonio - Ligorio Co-simo Milanesi Giuseppe - Morelli Mistica - Mura-elia Angelina - Narduzzo Cunegonda - NarduzzoMarianna - Perazzone Angela Petri Caterina - Pe-trone Carmela - Po D . Osvaldo - Poggi Faustina -Riva Roveda Albino - Rota Giovanni - Santi Maria- Teglia Domenico - Ticozzi D . Giuseppe - Tone-gato Umberto - Torrisi Giovanni - Vigna Suor Lucia- Virri Gregorio . .

4 3 1

di tratteggiarne la mirabile figura nelprossimo numero .

Sac. Giuseppe Maria Vídal, t a Montevideo (Uru-guay) il 13-vri-i956 a 78 anni .Sac. Paolo Vicari, t a Buenos Aires il 2i-vi-ios6a 73 anni .Sac. Francesco Trossero, t a Paranà (Argentina)Il 23-vi-1956 a 47 anni .Coad. Giovenale Villani, t a Matarò (Spagna) il28-v-i956 a 8o anni .Coad. Tommaso Timbro, t a Modena il 23-vi-ig56a 78 anni .

Ci è giunta la dolorosissima notizia dellamorte improvvisa dell'illustre e venerandosalesianoS . E. MONS. GUGLIELMO PIANIDelegato Apostolico nel Messico . Lo rac-

TOTALE MINIMO PER BORSA L. 50.000 CROCIATA MISSIONARIABorsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco (2°), a curadi Bianchire Maddalena (Vicenza) - 1° vers . 15 .000 .

Borsa Maria Ausiliatrice e S. Giovanni Bosco, secondo leintenzioni di Alessi Giuueppe (Sondrio) - i° vers . 20 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura di NiccoBrune[ Celestina - 1° vers . 10 .000 .Borsa Mamma mia Maria, fiducia mia, a cura di B . C -(Trento) - 1° vers . 10.000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, aiutateci!,a cura di Leone Anna - Tot. 20 .000 .

Borsa Maria Ausiliatrice, secondo le intenzioni di A . Nl . G . T.(Trento) - r° vers . 10 .000 .Borsa Mazzoli Margherita e Giorgio, in protezione, a curadel Babbo (Modena) - Tot . 33 .000 .

Borsa Maria SS . Ausiliatrice, chiedendo aiuto, a cura diDon Giuseppe Romano ('l'orino) - 1o vers . 5000 ; RovelliLucia 5000 ; 1) . Giovanni Ruggeri tono ; Bassignano Rosa5000 - Tot . [6 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, S . Giuseppe, S . Giovanni Bosco,a cura di Girelli Don Giovanni (Pesaro) - 1° vers . 5000 ;Scagliotti Ernesto 3500 - Tot . 8500 .Borsa Maria Ausiliatrice e Don Bosco, a cura di V . M . -1° vers . i o .ooo .Borsa Mater Divine Gridai e Ausiliatrice, Don RinaldiFilippo - 1° vers . N . N . 10 .000 ; N . N . 1000 - Tot . 11 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, Don Bosco, Don Rinaldi Filippo,guaritemi!, a cura di Galluzzi-Barsotti Anna (Roma) -1° vers . z8 .000 .Borsa Monsignor Robino, detto «il Don Bosco di Asti(z°), a cura di N. N . - 1° vers . 16 .000 .Borsa Ne projicias me a facie tua, a cura di Vaglio JorioAlfranco - 1° vers . 15 .000 .Borsa Oh! Maria, assistete i miei cari in vita e in morte,a cura di Maria Santagostino (Vercelli) - Gina Galletti1000 - Tot . 41 .000 .Borsa Piolanti Michelangelo, in suffragio, a cura della Madre(Roma) - 1° vers . 25 .000 .

Borsa Per una vocazione tardiva, a cura del CooperatoreR . AV . R . (Basilea) - 1° vers . 9000 .

Borsa Perardi Luigi, Capitano degli alpini, a cura dellaconsorte Nina Perardi-De Giovanni - Tot. 4x :845Borsa Rua Ven . Michele, a cura di R . Bertacchi (Lucca)- 1° vers . 20 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, in suffragio della CooperatriceMaria Def reo-Mignone, a cura della sorella Margherita(Cuneo) - 1° vers . 25 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di Ezechiele Br . (Mi-lano) - Bardelli Luigia 10 .000 - Tot . 39 .400 .Borsa Rua Ven. Michele, a cura del prof. Passarelli Luigi(Treviso) - 1° vers . 32 .515 .Borsa Regina SS . Rosarii - Forni Rosina Zoo ; FamigliaCremonesi-Lugo di R . l z .ooo - Tot . 27 .200.

Borsa Roveri Alfonso, sacrestano Santuario Maria Ausilia-trice di Torino - N. N. Casellette 10 .000 - Tot . 46 .000 .

Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura di E . M. (Savona) -N. N . 5oco ; N. N . 5000 - Tot . 43 .110 .

Borsa Rossi Toffoloni Linda (8"), a cura dei figli Gaetano,Rina, Antonio (Vicenza) - Tot . 37 .000 .

Borsa Refugium peccatorum, a cura di Isabella MartiniCeccherini (Roma) - 1° vers . 21 .000 .

(continua)

Borsa Maria Ausiliatrice, a cura di Gallino Irene-OddeninoLina 500 - Tot. 50 .500 .

Borsa Gesù, Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, se-condo le intenzioni di Erotto Rosa (Vicenza) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, riconoscentee a continua protezione, a cura di Diga Venerandi (Udine)- L. 50 .000 .

Borsa S . Giovanni Bosco, per ottenere una grazia particolare,a cura di Batistessa Corinna (Como) - L . 50 .000 .Borsa S . Cuore di Gesù, in ricordo di persona cara, a curadi Padovani Giuseppe (Padova) - L . 50 .000 .Borsa Pretari Annetta Bottaro, a cura del marito GiuseppeBottaro (Alessandria) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, a cura diBice Bruno (Verona) - L . 50 .000 .Borsa Maria Ausiliatrice, confido in Te, a cura di M . G .- I . . 50 .000Borsa Chierici più poveri (1°), a cura di Morisengo Gio-vanna - 1 . . 100 .000 .

Borsa Chierici più poveri (2°), a cura di Morisengo Gio-vanna - L . 100 .000 .

Borsa S . Teresa del Bambino Gesù, a cura di N . N . (Cit-tadella) - L . 5o .coo .Borsa Maria Ausiliatrice, zii ringraziamento e protezione, acura della famiglia B . V . - L . 50 .000 .Borsa Amadei Don Angelo (30), a cura di Zucca Italo(Ancona) - L . 52 .800 .Borsa Maria Ausiliatrice e S . Giovanni Bosco, per grazia ri-cevuta, a cura di Gastaldi Pietro (Cuneo) - L . 50 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo (z"), a cura di Castellano MariaFelice (Pescara) - I . . 80 .000 .Borsa Mamma Domenica Biancotti, a cura di MannelliFranca - Don Biancotti G . B . zo .ooo - Tot . 5o .ooo .Borsa Don Bosco, proteggi gli Alpini d'Italia - CasaliSandra z8 .ooo - Tot . 52 .000 .Borsa Maria SS . Ausiliatrice, S . Giovanni Bosco e Santimartiri tutti salesiani, pregate per me e saltatemi, a cura diA. G. (Pesaro) - L . 50 .000 .Borsa Cuore SS, di Gesù, Maria Ausiliatrice, S . GiovanniBosco e Don Filippo Rinaldi, aiutate e proteggete sempre lamia famiglia, a cura di Angela D'Anioni (Trapani) - L . 50 .000 .

Borsa Zeffirino Namuncurà (5°), a cura di Camilla DellaValle (Pavia) - L . 50 .000 .Borsa Zeffirino Namuncurà (01), a cura di Assunta Re(Pavia) - L . 50 .000 .Borsa Corti Dott . Linneo e Nina, in suffragio, a cura dellafiglia Lidia (Sondrio) - L . 50 .000 .Borsa Rinaldi Don Filippo, a cura del Comm . Ameglio- L . 50 .000 .Borsa Rua Ven. Michele, proteggi la mia famiglia, a curadell'ingegnere Filippo Duplaa (Firenze) - L. 50.000 .

(continua)

BOLLETTINO SALESIANO Autorizzazione dei 'Tribunale di Torino in data 16-2- 1949 - n . 403 . Con approvazione ecclesiastica .1",NOVEMBRE lostt ANNO1.xxx . N . 21

Dltemi, reso ., Sac . Doti . Plerso ZERBINO, via Maria Ausiliatrice. 12 . M'orino zia - Off. Grafiche SEI

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L'autore ha saputo cesellare, nei tratti fonda-mentali e caratteristici, la colossale figura diS . Carlo . Inoltre, aronese di adozione, senzatradire la storia, ha trasfuso in tutto il lavorol'incantevole poesia della Rocca, cullata dalleazzurre acque del Verbano, dove il Borromeoaprì gli occhi alla luce . A buon diritto il Card. Mau-rilio Fossati, arcivescovo di Torino, afferma,ne11'introduzione dettata al volume, che le pa-gine del Franceschi " hanno il sommo pregiodi narrare senza mai stancare ' .E non è poco quando, come nel caso presente,si tratta di 442 pagine rievocanti la vita di unsanto. Il gran pubblico rifugge, in genere, dacodesta letteratura, pur tanto necessaria ai tempi

nostri, per la sua tradizionale pesantezza distile e per l'ingombro delle farragginose e stuc-chevoli riflessioni . Il Franceschi con andaturabriosa e spigliata fa parlare i fatti, presentan-done possibilmente il nòcciolo con le paroledei primi autorevoli biografi : Bascapè e Gius-sano, o delle stesse fonti, desunte, di prefe-renza dal Sylvain e dal Sala . Sicchè, iniziata lalettura del libro non è possibile smetterla se nonal voltare dell'ultima pagina . E allora si rimanecon la dolce impressione d'esserci avvicinati auna tempra non comune di uomo e di santo ; esocchiudendo gli occhi sembra di contemplare ilBorromeo nella sua molteplice e indefessa atti-vità . Tanto fascinatrice è l'arte del Franceschi .

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