Anno 21° - Maggio 2012 - Vol. 235 - CRI Comitato Locale ... · Risparmio di Jesi, che pre- vede...

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Anno 21° - Maggio 2012 - Vol. 235 NELLA TANA DEI DRAGHI 118 BIMBI.IT DI NUOVO TRA NOI VOLONTARIO DELL’ANNO N&A Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abb. Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DCB Prato. - Rivista Tecnico-Scientifica, riservata al personale dei servizi di soccorso sanitario EDITORIALE: RIORDINO PROFILI PROFESSIONALI LA GESTIONE DEL PAZIENTE CON STEMI: IL PROGETTO DI TELEMEDICINA ELABORATO DALL’AAT 118 DI BRESCIA CATENA DELLA SOPRAVVIVENZA: IL QUINTO ANELLO TRASPORTO DI UN UN PAZIENTE PEDIATRICO CON USTIONI DI II E III GRADO UN NUOVO LIBRO A SCUOLA

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Anno 21° - Mag gio 2012 - Vol . 235

NELLA TANA DEI DRAGHI

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UN NUOVO LIBRO A SCUOLA

N&A mensile italiano del soccorso · Anno 21° · Vol. 235 · Maggio 201230

EDUCAZIONE SANITARIA

A cura di TIZIANA TOBALDI

Insegnante

darie di primo grado. Poi la consegna ufficiale, a tutti gli studenti coinvolti nel progetto del kit di auto-apprendimento sulla riani-mazione cardiopolmonare Mini Anne, e una prima sessione pratica di gruppo con le classi tenuta dai vo-lontari della Croce Rossa. L’iniziativa è stata realiz-zata grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che pre-vede nel corso di questo anno scolastico altri inter-venti a scuola. “Un nuovo libro a scuola” accompa-gnerà i ragazzi anche suc-cessivamente, nel corso del triennio delle scuole medie. Alla tavola rotonda hanno partecipato Samuele Luzi e Ivo Micucci (responsa-bili della CRI), Federico Tardioli (Presidente Cari-sj), Novella Callero (Ma-nager Laerdal Italia), Ste-fano Saliola (responsabile IRC-Comunità), i dirigenti Nicola Brunetti (Istituto Comprensivo “C. Urbani” di Moie) e M. Luisa Cascet-ti (Istituto Comprensivo “B. Gigli” di Monteroberto), il consigliere regionale Fabio Badiali, sindaci e autorità politiche, una rappresentan-za della Protezione Civile. Ha moderato l’incontro Rossana Schiavoni. «Obiet-tivi del progetto» - ha spie-gato Samuele Luzi - «sono promuovere la lotta alla morte cardiaca improvvi-sa, diffondere la cultura dell’emergenza sanitaria e fornire programmi di infor-

mazione e formazione alle manovre di primo soccorso. Attraverso la scuola, la CRI spera di raggiungere anche le famiglie nel suo percorso di formazione sanitaria.» Sono state illustrate ai ra-gazzi le tecniche di riani-mazione cardiopolmonare e i comportamenti da te-nere in caso di emergenza. Una breve lezione teorica e poi, guidati dai volontari, i ragazzi hanno potuto speri-mentare ed eseguire la ma-novre di rianimazione car-diopolmonare utilizzando il kit di autoapprendimento. «È un progetto di grande valore, che la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi ha voluto sostenere.» - ha affermato Federico Tardio-li - «In molti Paesi europei l’educazione sanitaria è

presente nelle scuole e tut-ti gli studenti sanno fare le manovre di primo soccorso, poiché, in caso di emergen-za, occorrono interventi tempestivi ed efficaci ed ogni minuto è prezioso. In Italia la cultura dell’emer-genza è ancora da formare e noi dobbiamo allinearci con questa civiltà.» Il di-rigente Nicola Brunetti ha ringraziato, a nome delle scuole, la CRI per l’inizia-tiva sottolineando il suo grande valore pedagogico e formativo. Il kit Mini Anne è utiliz-zato dai ragazzi né più né meno di un libro scolasti-co e, attraverso la pratica nell’apprendimento delle manovre di rianimazione cardiopolmonare, si vuole suscitare curiosità e inte-

resse anche nelle famiglie. Mini Anne è un prodotto per l’auto-apprendimento che insegna le conoscenze di base della Rianimazione Cardiopolmonare (RCP) su adulti e bambini in meno di 30 minuti.

Gli istruttori dicono

Non era la prima esperien-za con i ragazzi delle scuo-le, ma, questa volta, sono rimasto veramente stupito dalla capacità di apprendi-mento e dell’interesse di-mostrato dai ragazzi.Mi è un po’ dispiaciuto non essere in prima linea nelle classi e vivere anche il rap-porto diretto con loro, ma avendo relazionato durante la tavola rotonda trasmessa

È iniziato il 26 No-vembre 2011 il progetto della CRI di Castel-

planio “Un nuovo libro a Scuola”, rivolto agli Istituti Comprensivi “C. Urbani” di Moie-Castelplanio-Pog-gio S. Marcello e “B. Gi-gli” di Monte Roberto.Una tavola rotonda a Moie (Ancona), presso la sede del CIS (società pubblica composta da 12 Comuni della media Vallesina - Ancona), ha aperto questo percorso di formazione, seguita in videoconferen-za dagli alunni delle classi prime delle scuole secon-

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EDUCAZIONE

da un’altra sede, non è stato possibile essere in entram-bi i posti contemporane-amente. Durante la visita fatta successivamente nelle scuole coinvolte nel proget-to, ho avuto modo di vedere in parte i ragazzi all’opera, oltre ad aver visto le ripre-se, che mi hanno veramente stupefatto.Un’esperienza positiva, da ripetere in tutto e per tutto nei prossimi anni. Ringra-zio tantissimo gli istruttori del nostro Comitato e di quelli vicini per l’appog-gio, l’aiuto e la condivisone di questa esperienza.Un ultimo pensiero ai ra-gazzi: «Siete stati bravis-simi! Non vedo l’ora di ritornare i prossimi mesi nelle vostre classi per ri-vedere insieme le mano-vre imparate. Ricordate lo slogan che anima le attuali linee guida di rianimazione cardiopolmonare, visto che avete il Mini Anne sempre a casa con voi: MASSAG-GIO MASSAGGIO MAS-SAGGIO!!!»

Samuele Luzi Referente del progetto - VdS Croce Rossa Italiana - Istruttore BLSD IRC-CRI

La mia prima volta in una scuola da istruttore CRI: un’esperienza forte e toc-cante, vedere tutti quei bambini sperimentare le manovre salvavita. Dap-prima con un senso di cu-riosità per il kit, poi, con le manovre pratiche, l’impe-gno e la voglia di riuscire bene in quello che stavano facendo. Sono fermamen-te convinto che i bambini siano come un libro aperto, e poter scrivere su di loro l’importanza di questi gesti salvavita è fondamentale. L’evento è stato organizza-to in maniera impeccabile ed è riuscito alla perfezio-ne; sarebbe utile dare più spazio alle esercitazioni e più tempo alla pratica. Non per rubare tempo alle altre attività didattiche, ma per imprimere nel percor-so formativo gli elementi

essenziali dell’educazione sanitaria. Un grazie parti-colare a Samuele Luzi e al comitato di Castelplanio che mi hanno permesso di poter partecipare a questa fantastica esperienza.

Lupidi Giacomo - Istruttore Psti comitato di Jesi

Viva curiosità e molto inte-resse da parte dei ragazzi. Alcuni erano già a cono-scenza dell’argomento, anche se a scuola queste tematiche sono poco cono-sciute. Il progetto continue-rà con incontri nelle singole classi, sarà così possibile gestire le lezioni in modo efficace e con il coinvol-gimento dei docenti. La presentazione del libro fatta con il cartone anima-to ha suscitato moltissima attenzione nei ragazzi. La conferenza stampa ha avu-to un maggiore riscontro nel personale della scuola coinvolto.

Gabriela Scorcelletti - Mo-nitore CRI

Quella di Castelplanio è stata un’iniziativa davve-ro interessante e dimostra inconfutabilmente come si possa fare cultura sul pri-mo soccorso, comincian-do proprio dai ragazzi, il nostro futuro. I Volontari della Croce Rossa locale hanno saputo coagulare re-altà importanti: pubbliche, come i dirigenti scolastici e le autorità politiche del luo-go, private come coloro che hanno permesso la realizza-zione dell’iniziativa e sono sicuro che la stessa avrà se-guito negli anni futuri.

Stefano Saliola - Formatore IRC Comunità

Vedere i ragazzi che ap-prendono velocemente le nozioni di teoria e prati-ca di b.l.s. in poche ore, è un’esperienza indimentica-bile per i Volontari.

Claudio Marchegiani - VdS Croce Rossa Italiana

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N&A mensile italiano del soccorso · Anno 21° · Vol. 235 · Maggio 201232

I ragazzi dicono

La mattina del 26 novem-bre, fin dalle prime ore della giornata, noi ragazzi erava-mo molto curiosi e ansiosi di scendere nell’aula mensa per incontrare gli esperti del Primo Soccorso e ascoltare cosa avevano da dirci. Dato che c’erano alcuni problemi per il collegamento web-cam, abbiamo approfittato per simulare un’eventuale chiamata al 118. Abbiamo capito che è importante rimanere calmi, riferire su-bito la via e la città da cui si sta chiamando (la nostra compagna aveva dimenti-cato di riferire la città ed è stata molto incerta anche sull’indicazione della via), bisogna ascoltare le indica-zioni che ci dà l’operatore, riferire tutto quello che vediamo e non chiudere la comunicazione finché non ci viene detto di farlo. Confrontandoci alcuni giorni dopo in classe, ci siamo resi conto che ad alcuni di noi erano capitate già situazioni di emergen-za con chiamata al 118 e abbiamo condiviso queste esperienze cercando di analizzarle con attenzione. Alcuni compagni hanno raccontato di aver confu-so il numero di telefono (112,113...), altri di esser-si trovati in difficoltà su come comportarsi. Davanti ad una situazione di emer-genza, si tende a piangere, fuggire, rimanere “paraliz-

zati”. Un nostro compagno ci ha detto che davanti al padre che perdeva molto sangue ha pensato per un attimo di mettersi a fare i compiti! Quando finalmen-te è stato attivato il collega-mento webcam, abbiamo assistito alla tavola roton-da che si svolgeva in diretta presso il CIS di Moie e ab-biamo potuto fare qualche domanda in tempo reale. Abbiamo poi ricevuto il kit Mini Anne e con entu-siasmo abbiamo gonfiato il manichino ed eseguito le operazioni che ci venivano richieste. A questo punto le reazioni sono state molto diverse: alcuni sono riusciti a fare “cliccare” il mani-chino, altri hanno fatto più fatica, richiedendo l’aiuto degli esperti, altri sono stati frenati un po’ dal pensiero che al posto del manichino potesse esserci una per-sona reale, ma questo non ha impedito di cimentarsi nell’opera di rianimazione. Molti hanno confessato di aver immaginato di essere degli infermieri o dottori o esperti professionisti. Quando siamo arrivati a casa, abbiamo mostrato il regalo ricevuto ai genito-ri e ai familiari e molti di loro hanno voluto vedere il DVD e proporre l’RCP. In alcune situazioni fami-liari si sono avviate anche delle “gare” spontanee che hanno coinvolto tutti. Una mamma ha chiesto espres-samente di provare ad

usare il kit perché poteva esserle utile nei numerosi viaggi in treno. Continuan-do ad esercitarci a casa, siamo curiosi e desiderosi di incontrare di nuovo gli esperti per ricevere ulterio-ri informazioni.

Il 26 novembre sono venuti nella nostra scuola dei vo-lontari della Croce Rossa. Tutte le classi prime sono state coinvolte in questa attività che si è svolta in orario scolastico dalle 9:00 alle 11:00 nei locali della mensa. Questi volonta-ri, attraverso una lavagna multimediale, ci hanno mostrato una conferenza in cui alcune persone discute-vano del RCP e spiegavano in cosa consiste. Nella se-conda parte dell’attività i volontari presenti ci hanno messo a disposizione un manichino su cui speri-mentare la tecnica RCP che consiste nella respira-zione bocca a bocca alter-nata alle compressioni sul petto. Questa tecnica serve a salvare la persona che aspetta l’arrivo dell’ambu-lanza. In generale, possia-mo dire che questa attività è stata molto interessante e utile per capire come av-vengono queste azioni di salvataggio, soprattutto la parte pratica.

Gli alunni delle classi pri-me della scuola secondaria di 1° grado “G. Pascoli” di Monteroberto ▲

EDUCAZIONE SANITARIA

Uno dei disegni eseguiti dagli alunni delle classi prime della scuola secondaria di 1° grado “G. Spontini” di Moie di Maiolati Spontini dopo il corso della CRI.