ANNNUARIO DELLE STATISTICHE UFFICIALI...
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MINISTERO DELL’INTERNODipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione Civile
e per le Risorse Strumentali e Finanziarie
a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica
Ottobre 2016
ANNNUARIO DELLE STATISTICHE UFFICIALIDELL’AMMINISTRAZIONE DELL’INTERNO
Edizione 2016
PARTE II: IMMIGRAZIONE E ASILO
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A cura del’U
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SCHEDE PRESENTI NELL’AREA TEMATICA
Sigle utilizzate per i Dipartimenti:
DAIT DIPARTIMENTO PER GLI AFFARI INTERNI E TERRITORIALI
DPS DIPARTIMENTO PDELLA PUBBLICA SICUREZZA
DLC DIPARTIMENTO PER LE LIBERTA’ CIVILI E L’IMMIGRAZIONE
VVF DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE
DPP DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DEL PERSONALE DELL’AMMINISTRAZIONE CIVIILE E PER LE RISORSE STRUMENTALI E FINANZIARIE
Codice indagine ISTAT
TitoloDipartimento competente
pagina
INT 00029 Dati relativi ai richiedenti asilo DLC 3
INT 00047 Strutture di accoglienza per stranieri DPP 13
INT 00048 Immigrazione regolare - Attività della Polizia di Stato DPS 29
INT 00058 Richieste di competenza e trasferimenti di richiedenti protezione internazionale da e per l’Italia DLC 77
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Cod. ISTATINT 00029
Settore di interesse:
,
DATI RELATIVI AI RICHIEDENTI ASILO
Titolare
Ministero dell’Interno - Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione
Uffi cio incaricato
Commissione Nazionale per il Diritto di Asilo
Obiettivo dell’indagine
Aggiornamento dei dati relativi alla domande di protezione internazionale.
Campo di osservazione e dati rilevati
I dati si riferiscono alle richieste di asilo presentate annualmente, alla provenienza dei richiedenti, agli esiti delle domande.
Copertura dell’indagine
Totale
Periodicità della raccolta dei dati
La raccolta dei dati è continua, in particolare, fi nalizzata alla compilazione delle statistiche Eurostat EASO.
Livello territoriale minimo dei dati disponibili per la divulgazione
Commissioni territoriali e relative sezioni
Modalità operative per la raccolta dei dati
Mediante l’utilizzo del nuovo applicativo Vestanet C3, l’autorità di pubblica sicurezza, che riceve la domanda di asilo, compila il modulo C3 e lo invia telematicamente alla Commissione territoriale competente, assieme ad altra eventuale documentazione prodotta dal richiedente asilo, e/o ad informative acquisite dagli stessi uffi ci di PS. La Commissione territoriale successivamente provvede all’aggiornamento della banca dati dell’asilo.
Modalità operative per l’elaborazione dei dati
L’applicativo Vestasnet C3 è in grado di fornire le necessarie statistiche per l’elaborazione autonoma dei dati sull’asilo.
Modalità operative e periodicità della diff usione dei dati
La diff usione dei dati è continua se funzionale ad un uso di caratttere istituzionale o legata ad estemporanee e specifi che richieste da parte di enti esterni di ricerca, altrimenti, è con cadenza mensile – trimestrale - annuale
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se funzionale alla compilazione delle statistiche Easo e/o Eurostat.
Descrizione dell’indagine ed elementi informativiL’indagine tiene conto del fenomeno migratorio attraverso un’analisi dell’iter procedurale che
accompagna una richiesta di asilo, dal momento della domanda presso l’autorità di PS in questura fi no all’esame della stessa da parte della commissione territoriale competente.
Sul fenomeno migratorio possono incidere aspetti di carattere qualitativo e quantitativo legati a fattori di rischio di persecuzione nei Paesi di origine dei richiedenti asilo. l’esame delle domande di asilo da parte delle Commissioni Territoriali competenti deve dunque necessariamente tener conto di questi aspetti, anche alla luce dei rapidi ed improvvisi mutamenti socio politici che si possono verifi care all’interno di una determinata area di provenienza.
Situazione ed andamento del fenomeno
L’anno 2015 ha registrato un incremento delle domande di protezione internazionale pari al 32,33% rispetto al 2014. Parimenti, il numero delle posizioni esaminate è cresciuto del 96,08% rispetto al precedente anno. Tale variazione è dovuta all’istituzione, di nuove sezioni che hanno affi ancato nell’attività le Commissioni Territoriali già operanti, a seguito di una modifi ca della normativa.
________*compresi negativo assente, inammissibilità**compresi rinuncia, ecc.
ANNI Status rifugiato Status protezione sussidiaria
Proposta protezione umanitaria
Non riconosciuti (*) Irreperibili Altro esito
(**)
Richieste di asilo (persone)
Anni
2014
2015
Variazione %
Numero
63.456
83.970
32,33%
2015
Esiti delle richieste di asilo (persone)
40
66
3.641
3.555
-2,36Variaz. % 65
1.095
15.768 37.400 4.103
57,15 185,02 274,7
2014 8.338
10.225
22,63
10.034 13.122
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Andamento
Variazione % rispetto all'anno precedente
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(*) Compresi: negativo assente, inammissibilità.(**) Compresi: rinuncia, ecc.(a) Oceania, apolidi, cittadinanza sconosciuta, ecc.
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(**) Compresi: negativo assente, inammissibilità.(***) Compresi: rinuncia, ecc.(a) Oceania, apolidi, cittadinanza sconosciuta, ecc.
(*) Esaminati nell'anno, indipendentemente dalla data di richiesta asilo
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Incidenza % sul totale
0,4
0,5
0,5
0,5
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
0,9
1,0
1,6
1,7
3,2
3,5
3,8
4,9
7,0
7,6
11,0
11,9
12,2
17,7
Togo
Marocco
Iran
Tunisia
Turchia
Burkina Faso
Guinea - Bissau
Siria
Iraq
Eritrea
Egitto
Guinea
Somalia
Costa D'Avorio
Ucraina
Ghana
Afghanistan
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(*) Compresi: negativo assente, inammissibilità.(**) Compresi: rinuncia, ecc.
(*) Compresi: negativo assente, inammissibilità.(**) Compresi: rinuncia, ecc.
Incidenza percentuale sul totale esiti richieste di asilo (persone)
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Variazione % rispetto all'anno precedente
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(*) Altre: Oceania, Apolidi, Cittadinanza sconosciuta, ecc.
Per area geografica
Per principali paesi di origine - valori assoluti
TurchiaTogo
TunisiaCamerun
KosovoCina
Burkina FasoAlbania
SiriaIraq
EgittoMarocco
Guinea - BissauEritrea
SomaliaGuinea
Costa D'AvorioGhana
AfghanistanUcraina
MaliBangladesh
SenegalGambia
PakistanNigeria
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OIMMIGRAZIONE E ASILO
Cod. ISTATINT 00047
Settore di interesse:
,
Titolare
Dipartimento per le Politiche del Personale dell’Amministrazione civile e per le Risorse Strumentali e Finanziarie.
Uffi cio Incaricato
Centro studi, ricerca e documentazione.
Obiettivo dell’indagine
Acquisizione dei dati riguardanti l’entità e la dislocazione delle strutture pubbliche e private per stranieri.
Campo di osservazione e dati rilevati
Centri di accoglienza residenziali e non residenziali. Si rilevano il numero, la denominazione, l’indirizzo completo e alcune caratteristiche delle strutture (natura giuridica e, per le strutture residenziali, il numero di posti letto disponibili).
Copertura dell’indagine
Totale.
Periodicità della raccolta dei dati
Annuale. L’intervallo di diff usione dei dati, rispetto all’epoca di raccolta è di circa 10 mesi.
Livello territoriale minimo dei dati disponibili per la divulgazione
Provinciale.
Modalità operative per la raccolta dei dati
Gli elementi informativi, raccolti in specifi che schede, vengono forniti dai Comuni e trasmessi alle Prefetture - U.T.G. che ne curano l’inserimento in un apposito programma gestito dal Centro studi, ricerca e documentazione.
Modalità operative per l’elaborazione dei dati
L’elaborazione è di tipo informatico; si utilizzano maschere di acquisizione, di elaborazione e formati stampa.
Modalità operative e periodicità della diff usione dei dati
I dati vengono diff usi attraverso pubblicazioni disponibili su C.D. e consultabili sul sito http://culturaprofessionale.interno.gov.it.
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Descrizione dell’indagine ed elementi informativi
L’indagine avviene attraverso la raccolta di dati, acquisiti tramite le Prefetture - U.T.G., che illustrano la dislocazione sul territorio delle strutture residenziali e non., sia pubbliche sia private. I dati sono raccolti in serie statistiche omogenee per consentire una lettura globale. Su un supporto (C.D.) sono riportati i dati dettagliati delle strutture censite.
Situazione ed andamento del fenomeno
Nel 2015, per quanto riguarda le strutture residenziali la situazione è pressoché stabile: 1696 strutture a fronte delle 1.685 del 2014. Si registra una diminuzione dei posti letto che sono in numero di 34.961 a fronte dei 36.105 dell’anno precedente, presenti soprattutto in strutture private. Anche il dato relativo alle strutture di accoglienza non residenziali risulta stabile.
Il maggior numero di strutture è presente nell’area geografi ca del Nord.
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Dati al 31 dicembre 2015
Strutture residenziali Strutture non residenziali
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Dati al 31 dicembre 2015
Per tipologia
Per regione e tipologia
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Per tipo di gestione al 31 dicembre 2015Dati provinciali
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Al 31 dicembre 2015
Posti letto - Dati regionali
Per tipo di gestione
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Dati regionali
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NON Al 31 dicembre 2015
Dati regionali
Per tipo di gestione
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Settore di interesse:
POPOLAZIONE E FAMIGLIA, CONDIZIONI DI VITA E
PARTECIPAZIONE SOCIALE
IMMIGRAZIONE REGOLARE - ATTIVITÀ DELLA POLIZIA DI STATO
Titolare
Dipartimento della Pubblica Sicurezza
Uffi cio Incaricato
Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere - Servizio Immigrazione
Obiettivo dell’indagine
Acquisire dati statistici sul numero dei titolari di soggiorno valido in Italia.
Campo di osservazione e dati rilevati
I dati si riferiscono ai soggiorni rilasciati e/o rinnovati a cittadini extracomunitari. Si rileva il numero dei soggiorni validi, l’età, il sesso, lo stato civile, la tipologia di soggiorno (carte di soggiorno e permessi di soggiorno), la nazionalità, la distribuzione territoriale secondo il luogo di residenza in Italia, il motivo del soggiorno, gli iscritti sul titolo di soggiorno del titolare.
Copertura dell’indagine
Totale
Periodicità della raccolta dei dati
Annuale
Livello territoriale minimo dei dati disponibili per la divulgazione
Provinciale. Si sottolinea che nelle province di Monza, Fermo e Barletta-Andria-Trani sono presenti solo Commissariati di Polizia distaccati e, pertanto, i dati statistici ad esse riferiti sono ricompresi in quelli rilevati, rispettivamente, dalle Questure di Milano, Ascoli Piceno e Bari.
Modalità operative per la raccolta dei dati
I dati vengono acquisiti dall’Uffi cio incaricato attraverso il C.E.N. di Napoli ove le Questure inseriscono le informazioni relative ai soggiornanti.
Modalità operative per l’elaborazione dei dati
L’elaborazione dei dati è completamente informatizzata
Modalità operative per la diff usione dei dati e periodicità della diff usione
Fornitura annuale. Le Questure in base ad una procedura informatizzata nella quale sono coinvolti Poste, Ministero del Lavoro, Inps, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, Istituto Poligrafi co e Centro Elettronico Nazionale di Napoli dopo gli accertamenti di propria competenza, immettono nel sistema
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denominato PSE, le rituali informazioni per i dati di cui sopra indicati in un apposito Data warehouse sito a Napoli, da cui vengono estratti i dati in parola.
La Direzione Centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere, detentore dei dati sugli stranieri regolarmente soggiornanti sul territorio nazionale, dopo una accurata analisi e ripulitura di eventuali anomalie, fornisce il dato agli Uffi ci istituzionali del Ministero dell’Interno e a tutte le pubbliche amministrazioni interessate alle politiche migratorie - art. 3, c. 6-bis, d. lgs. 25 luglio 1998 n. 286 e successive modifi cazioni.
Descrizione dell’indagine ed elementi informativi
L’indagine prevede il monitoraggio della popolazione straniera regolare con particolare riferimento all’andamento demografi co dell’anno di riferimento.
I cittadini stranieri che entrano in Italia per visite, aff ari, turismo e studio, per periodi non superiori a tre mesi, non devono chiedere il permesso di soggiorno, ma possono permanere in forza della dichiarazione di presenza da rendere ai sensi della legge 68/07 e delle successive direttive del Ministro dell’Interno. In particolare, gli stranieri provenienti direttamente da Paesi che non applicano l’Accordo di Schengen assolvono all’obbligo di rendere la dichiarazione di presenza all’atto dell’ingresso in Italia, presentandosi ai valichi di frontiera, dove viene apposto sul passaporto il timbro uniforme Schengen. Viceversa, coloro che giungono direttamente da Paesi che applicano l’Accordo hanno l’obbligo di dichiarare la loro presenza, entro otto giorni dall’ingresso in Italia, al Questore della provincia in cui intendono soggiornare, compilando un apposito modulo, una sezione del quale viene rilasciata allo straniero, come attestazione dell’avvenuta dichiarazione, da custodire insieme al passaporto. Un’ulteriore modalità per poter assolvere alla dichiarazione di presenza è stata prevista per gli stranieri ospiti in strutture alberghiere: la dichiarazione resa all’albergatore e sottoscritta dallo straniero, infatti, costituisce dichiarazione di presenza, una copia della quale viene consegnata per attestazione all’ospite, anch’essa da custodire insieme al passaporto.
Ai sensi dell’art. 5 del D. Lgs. 286/98 e successive modifi che, per periodi di soggiorno superiori ai tre mesi, lo straniero deve richiedere al Questore della Provincia in cui si trova, entro 8 giorni dall’ingresso nel territorio nazionale, il permesso di soggiorno, oppure rivolgersi allo Sportello Unico per l’Immigrazione in caso di ingresso per lavoro subordinato o per ricongiungimento familiare. Il motivo del permesso deve coincidere con l’attività dichiarata nel visto d’ingresso e per quel che riguarda la durata, essa varia in relazione al motivo. In particolare i permessi rilasciati per lavoro subordinato e per lavoro autonomo non possono superare i due anni. Il rinnovo del titolo deve essere richiesto dallo straniero al Questore 60 giorni prima della scadenza ed è rinnovato per una durata non superiore a quella stabilita nel primo rilascio.
Atteso che la perdita del posto di lavoro non costituisce motivo di revoca del permesso di soggiorno per lavoro (che conserva, infatti, la sua validità fi no alla scadenza), il lavoratore straniero ha diritto a rimanere nel territorio dello Stato, oltre il termine fi ssato dall’originario permesso di soggiorno, chiedendo alla Questura il permesso di soggiorno per attesa occupazione, di durata non superiore ad un anno, come previsto dalla modifi ca all’art. 22, c. 11, del novellato D. Lgs. 286/98, così modifi cato dalla legge 3 luglio 2012, n. 92. Tale titolo viene concesso anche nel caso in cui lo straniero, entrato con un nulla osta per lavoro e specifi co visto d’ingresso nell’ambito delle quote massime defi nite annualmente dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, si trovi nell’impossibilità di stipulare il contratto di soggiorno a causa dell’indisponibilità del datore di lavoro.
La richiesta di ricongiungimento familiare, in virtù del D. Lgs. 5/07, che ha modifi cato ed integrato il D. Lgs. 286/98, riguarda il coniuge e i fi gli minori. Si può richiedere il ricongiungimento anche con i fi gli maggiorenni che abbiano un’invalidità fi sica totale e con i genitori, qualora non abbiano prole nel Paese d’origine o siano ultrasessantacinquenni senza possibilità di assistenza da parte di altri fi gli per motivi di salute. La domanda di ricongiungimento può essere accolta se lo straniero richiedente dimostra il possesso di particolari requisiti, quali l’alloggio conforme a determinati criteri e un reddito minimo annuo non inferiore
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OIMMIGRAZIONE E ASILO
all’importo annuo dell’assegno sociale, aumentato della metà dell’importo dell’assegno sociale per ogni familiare da ricongiungere. Al familiare, destinatario della procedura di ricongiungimento, viene concesso un permesso di soggiorno per motivi familiari.
Il permesso CE per lungo soggiornanti introdotto dal D. Lgs. 3/07 é stato modifi cato dal D. Lgs. 12/14 in permesso UE per lungo soggiornanti. Agli stranieri titolari del suddetto permesso è conferito lo status di lungo soggiornante. Tale titolo, che ha sostituito nella denominazione la carta di soggiorno, può essere richiesto se si è in possesso di un permesso di soggiorno in corso di validità e si è regolarmente soggiornanti da almeno 5 anni e se si ha un reddito annuo non inferiore all’importo annuo dell’assegno sociale. Il permesso UE per lungo soggiornanti, a tempo indeterminato, può essere rinnovato ogni 5 anni ai fi ni dell’identifi cazione e può essere richiesto anche per gli stessi familiari, in presenza di specifi che condizioni. Il D. Lgs. 3/07 ha introdotto, peraltro, la possibilità, per gli stranieri titolari di tale tipo di permesso, rilasciato da altro Stato membro dell’Unione Europea e in corso di validità, di far richiesta di soggiorno in Italia. Ad essi viene rilasciato, dapprima, un permesso di soggiorno concesso in relazione al motivo della permanenza in Italia, rinnovabile alla scadenza e, successivamente, decorsi 5 anni di regolare presenza in Italia e qualora sussistano sempre i requisiti previsti dalla normativa, un permesso UE per lungo soggiornanti. Si precisa, inoltre, che il D. Lgs. 28 giugno 2012, n. 108, che ha recepito la direttiva 2009/50/CE, ha introdotto nel novellato D. Lgs. 286/98 gli articoli 27-quater e 9-ter che disciplinano, rispettivamente:
l’art. 27-quater, l’ingresso ed il soggiorno dei lavoratori altamente qualifi cati sul territorio nazionale, sancendo i requisiti e le condizioni per il rilascio della Carta blu UE, nonché i casi di rifi uto o di revoca della stessa;
l’articolo 9-ter, il conferimento dello status di soggiornante di lungo periodo CE nel caso il richiedente sia già titolare di Carta blu UE.
Agli stranieri minori non accompagnati che, per una qualsiasi causa, si trovino in Italia privi di assistenza e di rappresentanza legale, il Questore della provincia di dimora rilascia un permesso di soggiorno per minore età, rinnovabile fi no al raggiungimento del 18° anno, o un permesso di soggiorno per affi damento, qualora essi siano affi dati con provvedimento del Tribunale dei Minori o su iniziativa dei Servizi sociali, resa esecutiva dal Giudice tutelare. Tali titoli di soggiorno consentono lo svolgimento dell’attività lavorativa e, al compimento del 18° anno, la conversione dello stesso in permesso di soggiorno per lavoro o per studio, qualora lo straniero sia in grado di documentare il possesso di specifi ci requisiti previsti dalla normativa vigente (L.94/09, che ha integrato l’art. 32 del D. Lgs. 286/98). In merito, si precisa che le modifi che apportate dalla legge 2 agosto 2011, n. 129, all’art. 32 del D. Lgs. 286/98, consentono la suddetta conversione alla maggiore età in presenza anche di una sola delle seguenti condizioni:
i minori affi dati ai sensi dell’art. 2 della L. 184/83 ovvero sottoposti a tutela (Cod. Civ. - Titolo X - Libro I) che abbiano ricevuto il previo parere positivo alla conversione da parte della Direzione Generale dell’Immigrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Circ. 20.9.12 sul trasferimento di competenze dal Comitato Minori Stranieri a tale Direzione);
i minori affi dati ai sensi dell’art. 2 della L. 184/83 ovvero sottoposti a tutela (Cod. Civ. - Titolo X - Libro I) che siano stati ammessi, per un periodo non inferiore a due anni, in un progetto di integrazione sociale e civile (gestito da un ente pubblico o privato che abbia rappresentanza nazionale, iscritto nello specifi co registro istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri), e siano entrati in Italia da almeno 3 anni (prima, pertanto, del compimento dei 15 anni). Nel caso in specie, l’ente gestore del progetto d’integrazione deve essere in grado di comprovare che il minore abbia la disponibilità di un alloggio, frequenti corsi di studio oppure svolga un’attività lavorativa retribuita nelle forme e con le modalità previste dalla legge ovvero sia in possesso di un contratto di lavoro anche se non ancora iniziato.
Infi ne, con decreto legge 14 agosto 2013, n.93 recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza
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e per il contrasto della violenza in genere, in vigore dal 17 agosto 2013, che, introduce l’articolo 18-bis nel novellato decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, , si é prevista una nuova fattispecie di permesso di soggiorno per le vittime di violenza domestica.
Situazione ed andamento del fenomeno
Il fenomemo dell’immigrazione regolare registratosi nell’anno 2015 non si discosta dalla situazione dell’ anno precedente.
Si registra, tuttavia, nel periodo 1.1 – 31.12.15, un incremento dei primi rilasci dei titoli di soggiorno per “Richiesta Asilo” (55.874 rispetto ai 36.501 del 2014 e ai 7.868 del 2013) in concomitanza con l’ingente fl usso migratorio via mare registratosi nell’anno di riferimento. Di contro, nello stesso arco temporale, si assiste ad una notevole diminuzione dei primi rilasci sia per motivi di “Lavoro subordinato” (4.666 rispetto ai 30.885 del 2014 e ai 64.124 del 2013), sia per “Attesa occupazione” ex art. 37, DPR 394/99, da 10.513 del 2014 ai 2.786 del 2015.
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(**) Nel dato sono compresi 522 apolidi.
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(*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende il numero cumulativo dei permessi di soggiorno comprendente sia il numero di quellieffettivamente accordati nell'anno indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume,pertanto, laddove non espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata.
(***) Nelle province di Monza, Fermo e Barletta-Andria-Trani sono presenti solo Commissariati di Polizia distaccati e, pertanto, i dati statistici ad esse riferiti sono ricompresi in quelli rilevati, rispettivamente, dalle Questure di Milano, Ascoli Piceno e Bari.
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(**) Nel dato sono compresi 522 apolidi.
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Dati provinciali
(*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende il numero cumulativo dei permessi di soggiorno comprendente sia il numero di quellieffettivamente accordati nell'anno indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume,pertanto, laddove non espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata.
(***) Nelle province di Monza, Fermo e Barletta-Andria-Trani sono presenti solo Commissariati di Polizia distaccati e, pertanto, i dati statistici ad esse riferiti sono ricompresi in quelli rilevati, rispettivamente, dalle Questure di Milano, Ascoli Piceno e Bari.
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(**) Nel dato sono compresi 522 apolidi.(***) Nelle province di Monza, Fermo e Barletta-Andria-Trani sono presenti solo Commissariati di Polizia distaccati e, pertanto, i dati statistici ad esse riferiti sono ricompresi in quelli rilevati, rispettivamente, dalle Questure di Milano, Ascoli Piceno e Bari.
(*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende il numero cumulativo dei permessi di soggiorno comprendente sia il numero di quellieffettivamente accordati nell'anno indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume,pertanto, laddove non espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata.
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(*) Popolaz. al 31.12.15 - Elaborazione dell'Ufficio Centrale di Statistica su dati fonte Istat. Il rapporto può essere considerato un indice generico di incidenza del numero dei permessi di soggiorno rilasciati sulla popolazione residente, in quanto sul singolo titolo possono essere iscritti anche altri soggetti, minori o maggiorenni, non conteggiati ai fini del numero di permessi di soggiorno rilasciati e quindi non presenti in questa tabella.
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da 0 a 1.500 ogni 100.000 ab.
da 1.501 a 3.000 ogni 100.000 ab.
da 3.001 a 4.500 ogni 100.000 ab.
da 4.501 a 6.000 ogni 100.000 ab.
da 6.001 a 7.500 ogni 100.000 ab.
da 7.501 a 9.000 ogni 100.000 ab.
oltre 9.000 ogni 100.000 ab.
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segue (*) Nella tabella sono riportati i permessi di soggiorno rilasciati per i motivi numericamente più significativi. I restanti motivi sono elencati analiticamente nella tabella a pagina seguente, mentre nel grafico sottostante sono riassunti nella voce complessiva "Altro" .
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NOTA BENE - Si tenga presente che i motivi del soggiorno possono variare di anno in anno in relazionealle modifiche delle normative applicate, nonché delle situazioni geo-politiche internazionali.
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NOTA BENE - Il dato relativo ad alcuni Paesi europei non è più presente in quanto la Direttiva 2004/38/CE del 29/4/2004,recepita dall'Italia con D.L.vo 6/2/2007, n. 30, ha stabilito, anche con successiva circolare del Ministero dell'Interno, che icittadini di tali Paesi siano equiparati ai cittadini europei ed usufruiscano, pertanto, della libera circolazione, ferme restandole norme che regolano quest'ultima. Tali Paesi sono: Andorra, Città del Vaticano, Gibilterra, Islanda, Liechtenstein, Monaco,Norvegia, Repubblica di San Marino e Svizzera.
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NOTA BENE - Il dato relativo ad alcuni Paesi europei non è più presente in quanto la Direttiva 2004/38/CE del 29/4/2004, recepitadall'Italia con D.L.vo 6/2/2007, n. 30, ha stabilito, anche con successiva circolare del Ministero dell'Interno, che i cittadini di tali Paesisiano equiparati ai cittadini europei ed usufruiscano, pertanto, della libera circolazione, ferme restando le norme che regolanoquest'ultima. Tali Paesi sono: Andorra, Città del Vaticano, Gibilterra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, Repubblica di SanMarino e Svizzera.
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EUROPA*
AFRICA
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ESTREMO ORIENTE
ASIA
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CENTRO AMERICA
AMERICA DEL SUD
AMERICHE
OCEANIA
APOLIDE
TOTALE GENERALE
(*) I dati relativi all'Europa si riferiscono ai soli Paesi dell'Europa dell'Est, come indicato nelle tabelle regionali precedenti. Sono esclusi, inoltre, i cittadini dei Paesi di Andorra,Città del Vaticano, Gibilterra, Islanda, Liechtenstein, Monaco, Norvegia, Repubblica di San Marino e Svizzera che, come già specificato nelle medesime tabelle, sono equiparati aicittadini dell'Unione Europea ed usufruiscono, pertanto, della libera circolazione.
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(*) Per l'Europa vedere la nota in calce alla tabella precedente. Nel grafico non compaiono "Oceania " e "Apolidi" in quanto i relativi valori di incidenza percentualesono molto esigui (rispettivamente 0,08 e 0,02).
ASIA
Medio Oriente Asia Centrale Estremo Oriente
AMERICHE
America del Nord Centro America America del Sud
Disaggregati per continente di provenienza (*)
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Cod. ISTATINT00058
Settore di interesse:
P ;
RICHIESTE DI COMPETENZA E TRASFERIMENTI DI RICHIEDENTI PROTEZIONE INTERNAZIONALE DA E PER L’ITALIA
Titolare
Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione
Uffi cio Incaricato
Direzione Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo – Unità Dublino
Obiettivo dell’indagine
Verifi care i movimenti secondari dei richiedenti asilo attraverso i Paesi europei ai sensi del Regolamento (CE) 343/2003 - Dublino II e del Regolamento (UE) 604/2013 - Dublino III, gennaio 2014.
Campo di osservazione e dati rilevati
I dati si riferiscono alle richieste di trasferimento di richiedenti asilo verso l’Italia e dall’Italia verso i Paesi membri, oltre al numero di accettazioni e rifi uti di tali richieste, ed al numero di trasferimenti realmente eff ettuati.
Copertura dell’indagine
Totale
Periodicità della raccolta dei dati
Annuale
Livello territoriale minimo dei dati disponibili per la divulgazione
Nazionale
Modalità operative per la raccolta dei dati
I dati pervengono al Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione – Direzione Centrale dei Servizi Civili per l’Immigrazione e l’Asilo, Unità Dublino - dai corrispondenti Uffi ci dei Paesi membri e dalle Questure presso le quali sono presentate le richieste di asilo.
Modalità operative per l’elaborazione dei dati
Tramite il software di gestione informatica della procedura (dublinet). L’elaborazione informatica consente di avere varie disaggregazioni (Paese di provenienza, Paese europeo che richiede la presa incarico, nazionalità, sesso, minori, motivi che individuano la responsabilità dello Stato per l’esame della domanda di asilo).
Modalità operative e periodicità della diff usione dei dat i
I dati vengono forniti su richiesta di enti e uffi ci interessati alla materia, oltre che dai Paesi partners
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della Convenzione. Con cadenza trimestrale i dati vengono inviati anche al Segretariato Generale del Consiglio dell’Unione Europea.
Descrizione dell’indagine ed elementi informativi
L’indagine si occupa delle richieste di competenza e trasferimenti di richiedenti asilo, anche minori, accompagnati e non, da e per l’Italia, provenienti da altri Paesi dell’Unione Europea, secondo il Regolamento (CE) Dublino III.
Situazione ed andamento del fenomeno
In relazione al fl usso dei dati, per il 2015 si continua a registrare un sensibile aumento del carico di lavoro complessivo per l’Unità Dublino Italiana (da 33.370 domande del 2014 a 43.939 nel 2015), con particolare riguardo delle pratiche outgoing, probabilmente riconducibili ai copiosi fl ussi provenienti dai Paesi dell’Est Europa tramite la rotta balcanica.
Si segnala altresì una diminuzione dei trasferimenti in Italia da parte degli altri Stati Membri, dovuta ad una effi cientamento dei fl ussi di lavoro che hanno consentito di incrementare il numero di rifi uti. Analogamente, è aumentato il numero di trasferiti dall’Italia negli altri Stati Membri.
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Andamento
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(*) Nei totali sono inclusi i casi di riesame e relocation
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Richieste trasferimento minori
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Richieste trasferimento minori
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