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N° 8 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / hiver 2018N° 8 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / hiver 2018N° 8 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / hiver 2018N° 8 / LA RIVISTA DELLA vita italiana / trimestriel gratuit / hiver 2018

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ITALIA Magazine

SommarioPagina 4Andrea Bocelli

Pagina 8Gino Perruccio

Pagina 10Patronato Acli

Pagina 12Pensiero Libero

Pagina 14Sole D’Italia Story

Pagina 15Salone Vacanze

Pagina 17Razza Umana

Pagina 18Leoluca Orlando

Pagina 20Mister Volare

ITALIA Magazine

Redazione ITALIA MagazineRue Edouard Colson 289 LiegiTelefono : 04/247 48 49Pubblicità : 0477/69 66 59Mail : [email protected] : www.italiamagazine.be

Redattore : Lorenzo PonzoSegretaria : Giuseppina Testani

Hanno collaborato :Aurelie ParisiAnna ManuntaLuca PessinaGermano MRocco De PrimisCarmela MorettiGiuseppina TestaniGianni CanovaEkram El Youssif

Foto : Umberto Frescina

Pagina 22Borghi D’Italia

Pagina 24Limburgo

Pagina 25Carnevale di Venezia

Pagina 26Sport

Pagina 28Motor Show Bruxelles

Pagina 30Mandorlo

Pagina 31Cucina

Pagina 32Jean-Michel Zecca

Pagina 33Notize Brevi

Il vostro Italia Magazine viaggia ancora tra numerosi soggetti e avvenimenti e anche quest’anno non mancano gli spunti per una buona e (speriamo) sana lettura.

Omaggio a Andrea Bocelli il tenore toscano ha letteralmente incantato l’arena di Anversa con un sold out da brividi, 14.500 persone completa-mente rapite dall’immensa voce di colui che si reputa un cantante fortunato. Nei servizi di questo numero salutiamo la perseveranza di Luigi (Gino) Perruccio, da tanti anni protagonista della musica Ita-

liana in Belgio, tanto successo é sicuramente tante delusioni ma la volontà di andare avanti. Poi affon-diamo le radici con una nuova rubrica dedicata al giornale Sole D’Italia, una “story” che iniziamo e che metterà in luce argomenti che riguardavano la nostra prima gene-razione. L’informazione anche rela-tiva al voto del 4 marzo, con questa domanda, che impatto avrà quello dei nostri connazionali nel mondo ? Grazie di leggerci e di...sostenere la nostra rivista Italiana in Belgio .

Lorenzo Ponzo

‘‘Io stò sempre dalla parte di chi fà.Poco mi interessa di chi critica’’

Andrea Bocelli.

Andrea, Gino e gli altri.

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GINO PERRUCCIOIL SOGNO DI SANREMO

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CARNEVALE DI VENEZIALA STORIA DI UN' EVENTO unico

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CARNEVALE DI VENEZIALA STORIA DI UN' EVENTO unico

MOTOR SHOW BRUXELLESATTRAZIONE FERRARI 812 SUPERFAST

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4 | Andrea Bocelli

A Anversa un Concerto Memorabile

Dopo dieci anni di assenza il grande tenore ha fatto tappa in Belgio, din-nanzi a un generoso pubblico di 14.500 persone

E’ un monumento della musica Italiana, ma anche nel resto del

mondo é Andrea Bocelli, uno dei più grandi tenori della sua generazione. Detiene un’impressionante numero di dischi venduti (70 milioni) in poco più di 20 anni di carriera. Ripartito in tournee mondiale é stato di passaggio in Belgio con un concerto indimenti-cabile ad Anversa, con la prima parte dello spettacolo dedicata alle arie e ai duetti di grandi Opere di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini. La seconda parte sempre intensa con il reperto-rio delle grandi arie popolari e le sue canzoni: “Sono molto contento di cantare in Belgio. Mi ricordo aver cantato ad Anversa circa 22 anni fa. Era all’inizio della mia carriera. Il pubblico belga è particolare, é colto, generoso, anche esigente ma soprattutto caloroso”, spiega Andrea Bocelli che non ha avuto l’occa-sione, almeno fino ad ora di visitare il nostro paese come lo avrebbe voluto lui. “Ho un’agenda molto fitta e ammetto che sono un po’ pantofo-laio (risata). Molto spesso vedo l’a-eroporto, la camera d’albergo ed il

luogo di rappresentazione del paese nel quale canto. Desidererei vera-mente migliorare la conoscenza del Belgio. Ho la gioia e il privilegio di essere apprezzato in tutti i paesi del mondo... Il solo modo di ringraziare e di onorare questo amore è si salire su un aereo e di raggiungere il mio pubblico’’ .

Cosa risente stando in scena davanti al suo pubblico?

L’ansia m’accompagna puntual-mente quando salgo in scena. Con gli anni, c’è sempre un po’ di ten-sione quando devo affrontare que-sto o quel repertorio perché sono una persona di natura abbastanza emotiva. L’accoglienza ed il calore del pubblico lo attenuano rapida-mente.

Come riesce a rendere la musica classica sempre alla moda?

Il repertorio lirico (e di genere clas-sico), quando è di qualità resta un patrimonio di valore inestimabile, poco importa i flussi e riflussi della moda. Sono in grado di proporre emozioni primarie con intensità. Tutto cio’ abbatte facilmente le bar-riere culturali e generazionali. Il pub-blico deve superare l’apprensione di questo genere che conosce poco e deve aprirsi con fiducia a questa innovazione antiquata (sorride). Non ha bisogno di alcuna competenza specifica per apprezzare tale meravi-glia. I giovani possono rapidamente essere sedotti dalla bellezza del clas-sico. Spetta a noi, cantanti lirici, fare il primo passo uscendo dai teatri ed andando alle loro riunioni”.

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Andrea Bocelli | 5IN TUTTI I MIEI DUETTI

HO SEMPRE APPRESO QUALCOSA

Andrea, lei ha fatto numerosi duetti con artisti internazionali. C’è un cantante con chi sogna ancora di duettare ?

Preferisco non citare nomi perché non vorrei danneggiare altri artisti. Per venti anni ho duettato con i miei colleghi e ogni volta ho appreso qualcosa. Cantare insieme, nella lirica come nel pop, è una delle esperienze più gratificanti e intense del mio lavoro.

Il suo libro “La musica del silenzio” è stato recentemente adattato in telefilm da Michael Radford (Il Postino) nel quale ricopre un ruolo Antonio Bande-ras o anche Tony Sebastian. Com’ è nato questo progetto?

Ho scritto questo libro alla fine degli anni ’90, descrive la mia vita, dalla mia infanzia all’inizio della mia carriera internazionale. Avevo bisogno di illustrare questi 40 anni per comprendere meglio il senso di tutto ciò che mi era successo. Allora, mio padre era malato, mi sono dun-que affrettato di fare uscire il libro perché possa sfogliarlo. Anni più in là, un amico produttore mi ha proposto di adattarlo in un film, ho accettato ma non vi parlo in prima persona. Cio’ mi permette di avere una più grande chiarezza nella nar-razione. A un certo punto invece, vi faccio una comparsa.

Quale (i) messaggio (i) volevate fare passare tramite questo libro e questo film?

Un messaggio chiaro al quale tengo molto: nessun sogno è irrealizza-bile. L’essenziale è di crederci e seguire il nostro progetto di vita con onestà, umiltà e disciplina. Il mio, è fondamentalmente un messaggio di fede. Penso che ci sia un progetto di vita concepito per ciascuno di noi, siamo incaricati ad individualiz-zarlo e di onorarlo.

Quali sono i suoi prossimi pro-getti musicali?

La mia agenda è molto fitta, in particolare dalle attività legate ad Andrea Bocelli Foundation. Un progetto di pezzi pop nuovi potrebbe tuttavia nascere da qui all’anno prossimo. Per quanto

riguarda la mia vita lirica, mi sono avvicinato al pezzo di Giuseppe Verdi – La Forza del Destino - e l’anno prossimo mi attaccherò su scena a - Lucia di Lammermoor - e - Andrea Chénier - .

Intervista : Aurelie Parisi (Dh)

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6 | Andrea Bocelli

ANDREA BOCELLI, CIECO PER UNA PALLONATA

Andrea Bocelli è una delle voci ita-liane più amate nel mondo. Nato il 22 settembre 1958 a Lajatico (Pisa), a 6 anni è già alle prese con il difficile studio del pianoforte, reso ancora più complicato dai suoi problemi di vista. Concluso il liceo, Bocelli si iscrive a giurisprudenza all’Università di Pisa dove si laurea. Non tralascia però gli studi di canto per cui prenderà lezioni anche dal tenore idolo del novecento, Franco Corelli . In una lunga intervista al quotidiano inglese The Telegraph Andrea Bocelli rivela tanti partico-lari poco conosciuti sulla sua vita e della sua carriera. Ad esempio il fatto che il padre di Andrea, un rivenditore di macchinari agricoli, odiasse la musica lirica “La tro-vava noiosissima, diceva che era musica vecchia per i vecchi” , o che da piccolo fosse soprannomi-nato “terremoto” per il suo carattere irrequieto e attivissimo, una vera forza della natura “Mi cacciavo sempre nei guai, non potevo stare fermo, andavo a cavallo senza

sella. Insomma ero un matto”. Si parla anche del fatto che molti cri-tici, specialmente americani, consi-derino malamente la sua attitudine di incrociare la musica lirica con quella pop: “Lo hanno fatto tutti i grandi tenori, anche Caruso. Ho amici che non amano l’opera e per loro canto canzoni pop, io amo cantare per chiunque, non solo per alcuni”. Nato sofferente di glaucoma, perse completamente la vista quando venne colpito alla testa da un pallone. Fu affetto da emorragia cerebrale e si cercò di salvargli la vista usando addirittura delle sanguisughe, inutilmente. Nonostante la sua cecità completa e permanente, Bocelli scia, fa surf e va a cavallo da solo. Per anni si è rifiutato di parlare del suo handi-cap, addirittura abbandonando le interviste se qualcuno gli faceva una domanda a tal proposito. In un’ intervista invece un giorna-lista gli chiese cosa ne pensasse della frase dello scrittore Antoine de Saint-Exupery, che “ciò che è più essenziale nella vita è invisibile agli occhi”. Sono molto d’accordo con questa frase, aggiungendo :

‘‘essere cieco è un’ enorme svan-taggio ma tutti hanno svantaggi nella vita, il mio è solo più evi-dente di tanti altri”. Ma non si lamenta: “Sono molto religioso e credo che Dio abbia preso que-sta decisione per me. Ho le cose più importanti che un uomo può avere nella vita, l’amore della mia famiglia, gli amici, ho suc-cesso. Perché dovrei chiedere di più? Sono un uomo fortunato”.

CON TE PARTIRO’ IL SUO GRANDE SUCCESSO

Andrea Bocelli esce dall’ombra musicale attraverso il Festival di Sanremo, siamo nel 1994 e l’allora poco conosciuto Andrea, aveva fatto la parte di Luciano Pavarotti nel brano “Miserere” composto da Zucchero Fornaciari. Lo stesso Zucchero convince Andrea Bocelli a partecipare a Sanremo nella sezione Nuove proposte con la canzone (scritta sempre da Forna-ciari) “Il mare calmo della sera” . La vittoria é netta e Bocelli é scoperto dall’Italia musicale intera. Curiosità , nel Festival di quell’anno a vincere nella categoria Big é Aleandro Baldi anche lui cieco il che fa esclamare a Bocelli con molta auto ironia “vuol dire che entrambi avevamo visto giusto”. Ma é nel 1995 che arriva il vero “boom” Andrea Bocelli si presenta nuovamente al Festival interpretando una canzone che a principio il Tenore non ama tanto, il brano “Con Te Partiro” , un pezzo a cavallo tra musica leggera e ope-ristica. Non vince Sanremo ma la carriera di Andrea Bocelli decolla definitivamente anche all’estero. E proprio in Belgio che “Con te Par-tiro’’ rimane numero uno per ben dieci settimane ! Il brano rimane tutt’ora uno dei maggiori successi internazionali della musica ita-liana. Nota dolorosa , colui che ha scritto questo straordinario testo dal successo mondiale, Lucio Qua-rantotto si é suicidato all’età di 55 anni, buttandosi dal terzo piano del suo appartamento a Mestre.

Lorenzo Ponzo

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Pub Peugeot | 7

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8 | Bruxelles

Gino Perruccio, in che data e perché inizio’ il Festival per gli Italiani nel Mondo

Nell’estate del 1989 iniziai a fare spettacoli in Belgio. Praticando la musica, avendo cantato ed essendo sempre stato nell’ambiente ebbi l’i-dea di organizzare il Festival Inter-nazionale della Canzone Italiana nel Mondo. Ma sappi che non ho organizzato il Festival Interna-zionale della Canzone Italiana solamente in Belgio... ma anche in Francia, Germania, Svizzera, Olanda. La prima grande finale la organizzai nel 1991 presso l’Hotel Europe a Bruxelles.

LA PRIMA EDIZIONE NEL 1991

Realizzò veramente delle belle finali...

Si infatti, in Belgio ho avuto ospiti importanti quali Daniele Piombi Giancarlo Magalli, Fausto Leali, Antonella Clerici, Marco Masini, Tozzi,Nicola Di Bari, Mogol ... e

Luigi, meglio conosciuto come Gino, è una delle personalità

più note e schiette nel paesaggio artistico degli italiani in Belgio.

Quando si parla di Gino si pensa immediatamente al “Festival Inter-nazionale della Canzone Italiani nel Mondo” di cui Enrico Mon-tesano è Presidente Onorario, un magnifico evento alla scoperta di giovani talenti, che attraverso la musica e cultura italiana si esibi-scono in ambito Europeo.

Luigi Perruccio (Pugliese di ori-gine) è il Presidente dell’Asso-ciazione Culturale Italiani Eventi Musicali (ACIEM) che ha sede a Bruxelles. Il suo grande sogno è di far entrare giovani talenti italiani nel mondo, amanti della musica leggera, nel contesto della sezione giovani di Sanremo, di accompa-gnarli e di diventare il loro punto di riferimento. Questo suo progetto è iniziato nel 1991 e ventisette anni dopo, è ancora in corso. Ecco l’in-contro con una vera locomotiva della musica Italiana all’estero :

tanti altri. Tutte belle persone! Non dimentico alcuni storici e fedeli collaboratori come Angelo Consoli, il maestro Lino Corsetti e i media Italiani in Belgio come il giornale Qui Italia e RadioHitalia.

Chi è il personaggio tra i suoi illustri invitati che gli ha lasciato il più bel ricordo

Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa di particolare. Leali è diventato un mio caro amico, come già detto Montesano è Presi-dente Onorario del Festival, Tozzi, Masini, la Pizzi, Verdone, Antonella Clerici, un’altra persona squisita, persona “vera”, è veramente come la vediamo. Insomma ognuno con le loro caratteristiche mi ha lasciato bei ricordi.

Adesso a che punto è con il suo Festival

Sto’ preparando la finale della 25esima edizione, le selezioni di Miss Viso 2018 all’estero e le pre-selezioni di Castrocaro a Bruxelles.

Gino Perruccio : Una vita per la musica

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Bruxelles | 9

In realtà un nostro giovane nel 1994 (Giovanni Capobianco) fu presen-tato da Pippo Baudo all’inizio di quel Festival di Sanremo, ma fuori concorso , e fu già una bella soddi-sfazione.

La verità é che le possibilità sono scarse, ci vorrebbe piu collabora-zione totale, generale tra noi Ita-liani all’estero. No ..non ho mai venduto fumo, credo a questa pos-sibilità se no non sarei qui a parlare con voi.

Attualmente Gino è fiero e entu-siasta del suo Ristorante I Celebri situato rue Jacques Jansens 1 à Schaerbeek (tra Dailly-Chazal). Ma certamente non ha mai abban-donato la sua passione verso la musica. Basta entrare nella sua trattoria e troviamo le foto con tutti i suoi celeberrimi amici inqua-drati sui muri, un piccolo museo di grandi incontri.

Personaggi dell’ambiente politico e sociale hanno espresso vivo plauso verso l’iniziativa di Gino, definen-dolo anche “utile alla valorizza-zione del patrimonio linguistico, e a tener viva l’identità nazio-nale all’interno della dimensione europea”. Un’occasione per legare emigrati e paese ospitante. Oggi, Gino vorrebbe fare un appello a

Ne vuole parlare...

Preferisco non parlarne adesso, a tempo debito verrà annunciato tramite stampa italo-belga, radio locali.

Le autorità, la discografia Ita-liana, gli sponsor, chi la segue ancora in questa sua realtà musicale?

Ho avuto il patrocinio di Sanremo, degli Enti italiani in Belgio, le radio ita-liane in Belgio e anche dalla stampa italo-belga, della SIAE (Società Ita-liana degli Autori ed Editori), dall’AFI (Associazione dei Fonografici ita-liani), e della FIPI (Federazione ita-liana Produttori Indipendenti). Ho già avuto molto sostegno.

Cosa le manca oggi per andare avanti ?

Come in tutti i campi, i tempi sono cambiati. Si riscontrano sopratutto delle difficoltà finanziarie. Malgrado cio’ cerchiamo di andare avanti.

SOGNO UN NOSTRO CANDIDATO AL FESTIVAL

DI SANREMO

Cosa vuole ancora realizzare nella musica

Ho sempre sognato che un giovane vincitore del nostro Festival fosse ammesso tra i giovani al Festival di Sanremo. Spero ancora che un giorno il mio sogno si realizzerà.

Perché questo suo progetto non si é ancora concretizzato ?

tutti coloro che vogliono collabo-rare a questo progetto per renderlo ancora più visibile.

Bravo Gino, continui ad alimentare la cultura e musica italiana attra-verso il suo impegno...la sua pas-sione...la sua vita musicale !!

Giuseppina Testani

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10 | Patronato Acli

Diversità tra Italia e Belgio per un argomento sempre attuale :

Il riscatto della laurea (Régularis-ation des périodes d’études) per-

mette al lavoratore di “valorizzare” a fini pensionistici gli anni investiti nell’attività di studio e formazione professionale.

Si tratta di un argomento sem-pre attuale e molto dibattuto sia in Italia che in Belgio, e i due Stati presentano dei quadri normativi molto diversi tra loro.

In Italia questa procedura consente non solo di aumentare l’importo della pensione ma in alcuni casi anche di andare in pensione prima. Negli ultimi mesi si è riacceso il dibattito sul costo del riscatto degli anni di laurea ma la legge di bilan-cio 2017 non ha apportato alcuna novità in merito. Di conseguenza, rimangono confermate le regole vigenti, ovvero la possibilità di chiedere il riscatto e di pagare l’im-porto, senza interessi, in 120 rate mensili deducibili fiscalmente. Esiste, in ogni caso, la possibilità di pagare anche solo parzialmente il riscatto, valorizzando solo alcuni anni e non la totalità.

In Belgio, “la régularisation des périodes d’études” prevede sol-tanto l’aumento dell’importo della

pensione. Il 1° dicembre 2017 è entrata in vigore la nuova riforma che ha sostanzialmente modificato la normativa.

COSA PREVEDE LA NUOVA RIFORMA ?

Le principali modifiche introdotte dalla normativa sono:

• L’introduzione di un sistema a pagamento per tutti i lavoratori, dipendenti, autonomi e funzionari del settore pubblico.

• L’abolizione del termine dei 10 anni per la presentazione della domanda, a condizione che la pro-cedura sia avviata prima dell’ ero-gazione della pensione.

• L’importo da versare varierà a seconda del momento in cui verrà introdotta la domanda. Prima si fa e più vantaggiose sono le tariffe applicabili.

COME FUNZIONA ?

Il costo della régularisation di un anno di studi corrisponde a 1.500 euro, qualora la domanda venga presentata entro il termine dei 10 anni dal conseguimento del diploma.

E poi?

Trascorso tale termine, per i fun-zionari, l’importo della régularis-ation sarà soggetto ad un calcolo individuale rapportato al vantaggio economico. Per i funzionari che sono ancora in servizio il 1° dicem-bre 2017, i cui studi sono terminati da più di 10 anni, la normativa pre-vede delle misure transitorie tra cui la riduzione del costo della régular-isation. Inoltre per questa catego-ria di lavoratori la riforma prevede dei casi in cui la régularisation sarà parzialmente o completamente gratuita.

La nuova legge prevede un periodo transitorio di tre anni (dal 1° dicem-bre 2017 al 30 novembre 2020) per i lavoratori dipendenti che hanno concluso i loro studi da più di 10 anni al 1° dicembre 2017. Durante questo periodo, sarà possibile riscattare solo i periodi di studio a partire dal 1° gennaio dell’anno del ventesimo compleanno, per un importo forfettario di 1.500 euro per anno. Per gli anni di studio precedenti il costo del riscatto sarà fissato su base attuariale. Dopo il periodo transitorio, nel caso che sia passato il termine di 10 anni dalla conclusione del periodo di studi, l’importo della régularisat-ion aumenterà progressivamente in base ad alcuni parametri.

Riscatto di Laurea : Differenze e novita’

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Rosi Braidotti | 11Patronato Acli | 11QUALI SONO I PERIODI

RISCATTABILI ?

E’ possibile riscattare 5 periodi:

• I periodi di studio che hanno portato al conseguimento di un diploma di laurea, esclusi gli anni di preparazione e gli anni parziali.

• I periodi di preparazione di una tesi di dottorato, a condizione che quest’ultima sia stata portata a ter-mine.

• I periodi di stage che hanno por-tato all’ottenimento di una quali-fica professionale;

• I periodi durante il quale era in corso un contratto d’apprendistato.

• I periodi di un anno di formazione professionale, all’interno dell’istru-zione secondaria, dopo i sei anni di istruzione secondaria obbligatoria.

COME SI PRESENTA LA DOMANDA ?

Possono essere presentate fino a un massimo di due domande e la procedura si suddivide in tre fasi;

• Presentazione della domanda: il lavoratore deve presentare la domanda al Service Pensions, che procederà ad esaminarla e comu-nicherà il costo totale. La presenta-zione può avvenire anche online su mypension.be

• Comunicazione della scelta al Service Pensions: il lavoratore può scegliere se procedere, spe-cificando quale periodo desidera regolarizzare, oppure bloccare la procedura.

• Pagamento dei contributi: i lavoratore dovrà versare l’importo totale in un’unica soluzione entro

sei mesi dalla notifica. In caso di mancato pagamento, la domanda viene automaticamente chiusa.

Il tema è complesso. In caso di dubbi vi invitiamo a contattarci tra-mite il nostro sito:

http://www.patronatoacli.be/

Anna ManuntaDirettore Nazionale

Patronato Acli Belgio

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LAURAGARAVINI

FORTE E CREDIBILE

ELEZIONI POLITICHE 2018 - CIRCOSCRIZIONE ESTERO EUROPA

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12 | Pensiero libero«Pensiero libero» a cura di Rocco De Primis

Elezioni politiche: si voterà il 4 marzo 2018

Si voterà con la nuova legge elettorale, il Rosatellum bis

La XVIIIa legislatura prevede da 630 Deputati e 315 Senatori + 12 Deputati e 6 Senatori per la Circo-scrizione Estero

Dalle 7 alle ore 23, gli italiani vote-ranno sia per le politiche che

per le regionali. Iniziate le grandi manovre per Lazio e Lombardia.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dopo aver sen-tito i presidenti dei due rami del parlamento Pietro Grasso e Laura Boldrini, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato e della Camera. Fino all’insediamento del prossimo governo, l’esecutivo attuale rimane in carica e potrà governare tramite l’attuazione di decreti legge nei limiti delle prero-gative concesse. La diciassettesima legislatura è dunque giunta al ter-mine dopo cinque anni movimen-tati. Quindi, nuove elezioni dome-nica 4 marzo 2018, mentre per venerdì 23 marzo 2018 è prevista la prima riunione per eleggere i Presi-denti di Camera e Senato.

Il presidente del Consiglio, con la sua squadra di governo, conti-nuerà a lavorare anche a camere sciolte. Non esiste infatti un vuoto di potere a Palazzo Chigi e quindi restano fissati gli impegni europei ed internazionali.

In conferenza stampa, Gentiloni ha usato il consueto garbo, aggiun-gendo però: “io resto leale con Mat-teo Renzi, ma su diverse questioni importanti non la penso come lui». Il presidente del Consiglio sa bene però che il suo futuro dipenderà

dalle fortune elettorali del Pd. Ecco perché Gentiloni si è più volte speso per caldeggiare un successo eletto-rale della «sinistra di governo». Lo sa pure Renzi che ha fatto sapere di aver apprezzato le parole di Gentiloni e la sua «forza tranquilla» e di non consi-derarlo un rivale.

E anche Berlusconi, ad onore del vero, ha elogiato il premier: “gentile e moderato, gestirà con avvedutezza”.

Per assurdo, è a Camere sciolte che Paolo Gentiloni potrà dare il meglio di sé.

630 deputati e 315 senatori si ritro-veranno disoccupati ma lui, il pre-sidente del Consiglio, resterà al proprio posto. Nella pienezza dei poteri, direbbero i costituzionali-sti, perché nelle nostre regole non è previsto che il governo si dimetta con la fine della legislatura.

ELEZIONI POLITICHE : Il 4 marzo sarà “election day”

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Pensiero libero | 13

In sintesi, ciò che sorprende è stata l’implosione del PD con

fuoriusciti eccellenti come Pietro Grasso e Laura Boldrini (“Liberi e uguali”), Beatrice Lorenzini (“Noi con l’Italia”), con Angelino Alfano, che addirittura non si ripresenta.

Senza dimenticare i pentastellati che aggiornano lo statuto e addirit-tura aprono a candidature esterne; ci sarà l’obbligo di votare la fiducia (viva la libertà di pensiero!) e ci saranno multe di 100.000 euro per i voltagabbana.

E l’eterno Berlusconi che gioca a rimpiattino con Salvini e la Meloni e, a 81 anni, si permette il lusso di voler guidare il nuovo governo e sembra aver millesimato il suo carisma.

Come ha scritto recentemente Luciano Fontana sul Corriere della Sera, “preoccupa di più ciò che accade nel Movimento Cin-que Stelle, forte di consensi ma altrettanto debole nella propo-sta politica e nella selezione della classe dirigente. L’incompetenza mostrata nella prova molto nega-tiva di governo a Roma, le continue

polemiche interne, i programmi rischiosi, l’assenza di apertura e dialogo con qualsiasi altra forza politica (anche se recentemente si registrano “ravvedimenti”) ren-dono M5S un protagonista indeci-frabile. La protesta e le paure sono state la benzina che ha permesso di conquistare voti. Ma altri cin-que anni di transizione e di esperi-menti è l’ultima cosa che possiamo permetterci in un contesto in cui si deciderà il futuro del nostro Paese e dell’Europa nel 2019. E allora sfruttiamo questi due mesi di cam-pagna elettorale per dimostrare di essere diventati adulti”.

Per concludere, una segnalazione che non può passare inosservata : con il Rosatellum bis, il vincolo della residenza viene meno. L’art. 5 prevede infatti che i partiti potranno candidare all’estero anche chi non ha mai messo piede fuori dall’Italia, non conosce lingue straniere e non ha alcuna affiliazione con i connazio-nali che hanno lasciato il Belpaese. In questo contesto, la circoscrizione estero potrebbe diventare la destina-zione di ripiego per tanti politici ita-liani, protetti o trombati, in cerca di un facile seggio in Parlamento.

C’è solo da sperare che le Autorità preposte vorranno e sapranno (per-ché legalmente dovranno) prendere le giuste iniziative e trovare quelle soluzioni tecniche che consenti-ranno agli italiani all’estero di essere adeguatamente informati; dove la parola Speranza va’ scritta con la esse maiuscola, perché molti sono i dubbi circa l’efficienza della comu-nicazione ufficiale da veicolare tra gli italiani all’estero. Meno male che a “motivarli” ci penseranno senza dubbio i partiti politici nostrani, da settimane sul sentiero di guerra in Europa e nel sud America.

Noi non possiamo dire vinca il migliore, perché fino ad oggi “i migliori” hanno più mortificato che qualificato l’emigrazione e quindi scegliamo piuttosto il popolare “che Dio ce la mandi buona”, spe-rando che a sinistra non si indivi-dui in Dio un’indicazione politica.

Buon voto a tutti!

Rocco De Primis

GENTILONI : “l’Italia non si mette in pausa”

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14 | Sole D’Italia Story

La Costituzione della Repub-blica italiana entra in vigore il

primo gennaio del 1948, approvata dall’Assemblea Costituente il 22 dicembre 1947 e viene promulgata con la firma di Enrico De Nicola il 27 dicembre del 1947. Quest’anno si celebra il settantunesimo anni-versario.

Il Sole d’Italia, lo storico settima-nale di area cattolica degli emigrati italiani in Belgio, ne riportava la notizia usando delle parole di giu-bilo: “L’Italia ha avuto la sua Costi-tuzione!”, aggiungendo il signifi-cativo inciso “Rinnovate speranze nelle sorti della patria”. Legittimo l’entusiasmo del Sole d’Italia che probabilmente, leggendo l’arti-colo 35 della Carta costituzionale, vedeva un impegno sincero preso da parte dello Stato nel voler tute-lare la comunità degli italiani all’e-stero. Al comma 4 si afferma che “La Repubblica riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obbli-

ghi stabiliti dalla legge nell’interesse generale, e tutela il lavoro italiano all’estero”.

Piero Calamandrei nel discorso pronun-ciato nel salone degli Affreschi della Società Umanitaria il 26 gen-naio 1955, in occasione dell’inaugurazione di un ciclo di sette conferenze sulla Costituzione ita-liana, afferma che all’in-terno delle Costituzioni si percepisce sempre una “polemica” dietro gli articoli della Costitu-zione. Dal suo punto di vista, questa polemica è il frutto di una battaglia che si vuole condurre contro il vecchio che

non vuole morire e per il nuovo che non vuole nascere.

Seguendo il suo ragionamento, supponiamo che ai costituenti fosse almeno arrivata la voce che già fra il 1946 e il 1947 nelle miniere belghe ci furono 49 minatori ita-liani vittime del lavoro e dello sfruttamento. È sulla base anche di queste informazioni che proba-bilmente presero l’impegno di lot-tare contro quel vecchio stato delle cose. Si sa, la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni: in Belgio e altrove, altri lavoratori ita-liani continueranno a morire ed ad essere sfruttati.

AUTORITA’ ITALIANE : AZIONE O INAZIONE

Infatti, sempre Calamandrei, ammoniva dicendo che “La Costi-tuzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste pro-messe, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indiffe-renza politica”.

Qual è stata l’azione o l’inazione da parte delle autorità italiane per tutelare il lavoro all’estero è dibat-tito da storici, che andrebbe appro-fondito per saper distinguere le scelte giuste da quelle sbagliate. Quello che, oggi, nel nostro piccolo di comunità migrante italiana all’e-stero possiamo fare per “rimetterci il combustibile” è chiederci che cosa se ne faranno i nostri futuri rappresentanti (che saranno eletti questo 4 marzo 2018) di questo articolo 35 della Costituzione. O anche chiederci cosa possiamo noi fare per tutelare il nostro lavoro.

Anche se le miniere in Belgio sono chiuse, lo sfruttamento continua in diversi settori: dai ristoranti ai cantieri, passando per il lavoro domestico. Per non essere indiffe-renti, chiediamo a noi e alle auto-

rità competenti, anche in maniera anche polemica: come si vorrebbe tutelare il lavoro italiano all’estero?

A cura dei volontari in ser-vizio civile presso il Patro-nato Acli Belgio

La Costituzione italiana e la tutela del lavoro all’estero

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Bruxelles | 15

Ecco il momento dell’inaugura-zione della postazione Italia al

Salone delle vacanze che si é tenuto all’Expo di Bruxelles dal 1 al 4 feb-braio. Nella foto l’Ambasciatrice in Belgio Sua Eccellenza Elena Basile, inaugura lo stand Italia, in presenza di Giovanni Bastianelli (Direttore esecutivo Enit) e Andrea Corsini

(Assessore al turismo e al commer-cio regione Emilia Romagna). Oltre all’Enit nello “spazio” Italia, pre-senti le regioni di Sardegna, Friuli, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo e Emilia Romagna. Nelle diverse conferenze parallele al salone, il Direttore G.Bastianelli ha anche illustrato il flusso del turismo dal

Belgio verso le regioni italiane in generale , presentando anche un grafico delle regioni che hanno piu’ affluenza e gradimento. Il podio é il seguente, dal primo al terzo posto, Veneto, Toscana e Lombardia segue l’Emilia Romagna .

La redazione

Salone delle Vacanze a Bruxelles

A Zaventem, Ristorante Pizzeria Mercato réinvente le bonheur à table !

Lorenzo Di Siervi n'est pas seulement celui que l'on voit souvent entouré de superbes

créatures. Restaurateur hors pair, appartenant à une fratrie dynastique, il est aussi celui par

qui le changement arrive, avec ce nouveau concept basé sur la fraîcheur de produits du jour

à peine éclos. Du coup, c'est toute l'Italie qui exulte, au diapason d'une clientèle qui ne

désemplit pas. En dehors de sa vie trépidante de restaurateur, Lorenzo Di Siervi est depuis

2005 avec succès organisateur de l'élection de Miss Bruxelles et depuis 2015 également de

Miss Brabant Flamand.

Ristorante Pizzeria Mercato, Stationstraat 35 à 1930 Zaventem. Tél. 02 720.01.21

E Mail : [email protected] Web : www.ristorantemercato.be Fermé le dimanche et le samedi midi

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Liegi | 17

Il celebre fotografo Italiano porta in Belgio il suo progetto artistico

culturale e antropologico

Uomini, donne, bambini, bionde, brune, anziani, tatuati, colorati e con un solo comune denominatore, essere dei perfetti sconosciuti . Da piu di dieci anni Oliviero Toscani ha immortalato dai 70 a 80.000 volti, fotografati attraverso i suoi viaggi per il mondo:

Oliviero Toscani e la sua equipe, visitano delle città, dei villaggi, delle piazza, installano il loro studio fotografico ad ogni sosta. Dopo la Thailandia, la Polonia, la Colombia, il Messico, il Guatemala, Israele, la Svizzera, il Giappone, la Namibia e la sua “cara” Italia, il controverso fotografo che negli anni ‘90 (per il marchio Benetton) , interpello’ e a volte sciocco’ l’opi-nione pubblica, con le sue immag-gini che non lasciano mai indif-ferenti, fa tappa a Liegi con Razza Umana, un’esposizione di piu di 700 fotografie, visibile fino al 1° aprile alla Cité Miroir :

“Ero interessato a fotografare l’in-tangibilità,l’anima. Qualcuno mi ha detto che non potevo fotogra-farlo perche gli avrei rubato la sua anima. Allora ho iniziato a lavorare su questo .

Dov’é l’anima? E’ qualcosa che non si puo vedere ma che pos-siamo risentire. Il mondo é tutto diverso, bisogna accettare la dif-ferenza, ce ne sono, alcune molto più accentuate delle altre.

Se si va a New York o a Parigi, si vede per strada della gente morfo-logicamente differente e dei colori differenti. Questo non si nota a Liegi in modo cosi estremo, anche se a Liegi é cosi “

“SIAMO TUTTI DIVERSI, MA APPARTENIAMO TUTTI ALLA STESSA SPECIE , LA RAZZA UMANA”

Oliviero Toscani

Esposizione accessibile

Lunedi-Venerdi9h-18h

Sabato-Domenica10h-18h

Infowww.citemiroir.be

Entrata7,00€

La Razza Umana di Oliviero Toscani

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18 | Leoluca Orlando

Palermo Città della Cultura Italiana 2018, l’occasione per noi di incon-

trare al Palazzo delle Aquile il Sindaco Leoluca Orlando che fà il punto sulla situazione attuale della “sua” Città, la sua conoscenza del Belgio , l’acco-glienza e la sua preoccupazione sui flussi migratori. Un’intervista diretta con risposte concrete:

Sindaco Orlando, partiamo dal Bel-gio, sa che ci sono tanti siciliani e par-ticolarmente palermitani tra Liegi Bruxelles e Charleroi

Beh il mio primo viaggio da studente quando ancora andavo nelle scuole medie é stato un mese in Belgio. Poi ho vissuto 5 anni a Bruxelles come parla-mentare europeo, conosco certamente il Belgio ho rapporti continui anche con i miei colleghi sindaci e tempo fa’ è stato mio ospite Elio Di Rupo il sindaco di Mons dal quale sono stato più volte ospite anche in occasione di Mons capi-tale Europea della cultura. Quindi con la realtà belga i rapporti sono continui , rapporti molto forti legati anche alla mia conoscenza della Regina Paola Ruffo di Calabria che è anche legata da vincoli familiari alla mia famiglia

Dalla Regina Paola al tessuto dell’e-migrazione Italiana, il Belgio é ricco di esempi di riuscita sociale

Io so che gran parte del successo del Belgio si deve all’impegno e al lavoro degli italiani ,si deve anche a un oggi inqualificabile sfruttamento del lavoro

degli Italiani che con grande dignità hanno tenuto alto l’onore dell’ Italia. Un poco meno meritevole l’apprezza-mento sullo stato autorità italiane bel-ghe che hanno in qualche modo ven-duto i sogni, le speranze, i diritti di chi emigrava in Belgio, per qualche affare economico

Stà parlando delle miniere proba-bilmente

Stò parlando direttamente delle miniere, di quegli accordi che hanno da una parte consentito a tanti Italiani di lavorare ma anche a tante realtà di sfruttarli

LA MAFIA NON COMANDA PIU’ A PALERMO. OGGI PALERMO E’ CAPITALE

CULTURALE

Sindaco Leoluca Orlando Palermo è la sua città quando si dice Palermo, a cosa pensa il sindaco di questa storica città

Penso con orgoglio che quando ho ini-ziato la mia esperienza di sindaco in questa sedia dove sono seduto adesso stavano seduti i mafiosi, non amici di mafiosi...i mafiosi . Ricordo che Palermo era la capitale della mafia, la mafia governava la città e chi come me si opponeva alla mafia appariva un rivoluzionario un antisistema ano-malo. La mafia che uccideva le istitu-zioni, la mafia che uccideva Piersanti Mattarella Presidente della Regione

Siciliana ucciso da esponenti della mafia che certamente ave-vano collegamenti del mio del suo e del nostro stesso partito. Oggi Palermo è capitale della cultura è un bel cammino un bel cambiamento e noi siamo fieri di aver fatto questo percorso cre-dendo fosse possibile cambiare. Ci sono delle espressioni sici-liane, alcune io le rifiuto comple-tamente .Un’espressione siciliana che non sopporto è : cu nasci tunnu un po’ moriri quadratu, ovvero chi nasce rotondo non può morire quadrato. Falso, cambiare è possibile !!

C’é qualche altra espressione che le...dispiace ?

Si, un’altra espressione siciliana che non sopporto è : a ‘ccu apparteni, a chi appartieni ? Io credo che bisogna rispettare l’identità non l’appartenenza è ora di finirla di pensare che se la tua appartenenza é forte, puoi essere un farabutto e fare carriera, e se la tua apparenza è debole, puoi essere disoc-cupato. Su questo si fonda il cambio culturale di questa città che io ho l’or-goglio di rappresentare di esprimere di portare avanti, convinto come sono oggi, proprio nel ricordo dei migranti Italiani in Belgio

CHI ARRIVA A PALERMO DIVENTA PALERMITANO

Una Palermo che cambia dunque...

Certo, noi abbiamo proposto con la carta di Palermo l’abolizione del per-messo di soggiorno. La mobilità inter-nazionale è un diritto umano inviolabile nessuno può essere condannato a vivere a morire peggio ancora a farsi ammaz-zare nel luogo dove il padre e la madre lo hanno fatto nascere . La mobilità deve essere un diritto umano, io sono, per abolire il permesso di soggiorno non per abolire il passaporto, perché non vorrei che i siciliani girassero per il mondo liberi senza controllo oltre che i benga-lesi e i tedeschi perché il passaporto è la mia identità , il permesso di soggiorno è la mia appartenenza. Ecco , dobbiamo rompere l’appartenenza nel rispetto della persona umana . Papa Francesco mi ha scritto una bellissima lettera di

Leoluca Orlando : Cambiare si può

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Leoluca Orlando | 19incoraggiamento firmata Francesco . Qualcuno mi chiede? quanti migranti ci sono a Palermo 60 mila 70 mila 80 mila rispondo, nessuno. Chi arriva a Palermo diventa palermitano

E’ una bella filosofia la sua Sindaco, ma il problema dei flussi migratori é vasto e l’Europa non arriva ancora a risolverlo concretamente ...

Intanto vorrei dire che la mia non é sol-tanto una filosofia é anche una scelta politica e io sono eletto a grandissima maggioranza dicendo queste cose in campagna elettorale, la mia è una città interculturale multiculturale. I sog-getti politici che fanno del rifiuto del migrante la loro regola hanno perso.

In Belgio c’é una grossa polemica su questo argomento

Forse per qualche voto in piu !! Nello stomaco dell’essere umano non c’è intolleranza nella testa malata di qual-che politico o di qualche finanziere egoista si. Nello stomaco dell’essere umano c’è l’accoglienza e questa è la ragione per la quale Palermo oggi è diventata non soltanto la città dell’ac-coglienza . I migranti sono le vittime di un sistema europeo per il quale si farà un secondo processo di Norimberga. Non so se si celebrerà nei palazzi di giustizia o nei libri di storia, ma sicu-ramente l’Europa verrà processata per genocidio perché noi abbiamo creato in Europa un sistema criminogeno che alimenta la mafia al di là e al di qua del mediterraneo. Quando il migrante non può lavorare non è in regola e viene sfruttato arriva la mafia, quando il migrante non può affittare una casa che sia decorosa perché non ha il per-messo di soggiorno arriva la mafia e quando il migrante non sa fare ricorso al sistema sanitario arriva la mafia che gli garantisce sfruttandolo il ricono-scimento dei diritti . E’ una vergogna, vergogna.

Ha una soluzione...?

Io sono per la legalità dei diritti che ven-gono mortificati dal diritto Europeo, ho fatto della legalità la battaglia della mia vita. Se un giorno dovessi essere condannato perché tengo a casa un migrante clandestino rispetterò la sen-tenza del magistrato ma sarà il giorno più importante della mia vita perché nessun essere umano può essere con-siderato come clandestino.

PALERMO E’ LA QUARTA CITTA TURISTICA IN ITALIA

Sindaco Orlando cosa succederà nella sua Palermo 2018, capitale della cultura . Un cenno su come sarà questo 2018

La capitale della cultura artistica, ospiteremo la più grande biennale di arte nel mondo che porterà almeno 1 milione di nuovi visitatori a Palermo che è diventata oggi la quarta città turistica d’ Italia. Abbiamo superato Firenze e Bologna quindi siamo dopo Roma Venezia e Milano, lasci che arrivi agosto e supereremo anche Milano . Palermo capitale culturale sarà una grande occasione per far conoscere al mondo non soltanto la nostra cultura artistica ma anche la nostra cultura dei diritti a partire dall’accoglienza, la cul-tura del mare, la cultura gastronomica . Stà crescendo a Palermo un po’ di sana autostima, noi palermitani comin-ciamo a stimare quello che siamo e quello che abbiamo dopo anni ai quali chi governava questa città ci faceva ver-gognare di essere palermitani.

Sindaco lei è al quinto mandato, cosa le ha permesso di durare cosi a lungo e come si convive con la mafia ?

Intanto la mia storia umana e perso-nale è la storia della maggioranza dei-palermitani che riconoscono in me uno di loro, uno di coloro che è pas-sato dal tempo della paura dal tempo della vergogna, al tempo dell’orgoglio al tempo della speranza . La mafia non governa più Palermo , c’è ancora ma non governa. C’è una mafia finanzia-

ria fatta dai prestanome dei mafiosi finiti in carcere che hanno il volto di insospettabili professionisti in giacca e cravatta che forse sono più presenti nelle banche di Bruxelles che in quelle di Palermo, in quelle di Amburgo che in quelle di Palermo in quelle di Parigi che in quelle di Palermo. C’è certa-mente ancora una parte della città dove esistono sacche di subcultura mafiosa, ma alla fine i palermitani stanno sco-prendo e scopriranno che la mafia non soltanto è immorale e illegale, è non conveniente. Si vive molto meglio senza la mafia

Leoluca Orlando , siamo qui nel suo ufficio cosa ha voglia di dire agli Ita-liani e Siciliani residenti in Belgio

Per favore non abbiate paura dei migranti perché se voi avete paura dei migranti e lasciate i migranti confinati ai margini della vita di Bruxelles o di Liegi, non dovete stupirvi se poi dopo non difendono Bruxelles . Quando a Palermo arriva qualche personaggio che potrebbe essere terrorista , qual-cuno che dice di essere musulmano e viene a Palermo, i musulmani che vivono a Palermo avvertono me e avvertono la polizia perché difendono la loro città . A Bruxelles troppe volte non si sentono nella loro città e quindi ,quando vedono qualcuno che può essere pericoloso si girano dall’altra parte non guardano, non vedono ,non sentono , come facevano i siciliani di fronte alla mafia

Lorenzo Ponzo

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20 | Musica

Da Bruxelles omaggio a ... Mister Volare

A sessant’anni dalla sua incisione Giacomo Lariccia rivisita “Nel

blu dipinto di blu” il capolavoro di Domenico Modugno, il successo planetario meglio conosciuto come Volare.

Era esattamente il 30 gennaio 1958 quando per la prima volta il brano venne presentato al Festival di San-remo. Modugno concorre insieme a Johnny Dorelli e vinse quell’edi-zione regalando alla storia musicale nel mondo una stupenda canzone e una magistrale interpretazione. Oggi nel 2018 incontriamo a Bruxelles l’artista Giacomo Lariccia, che a modo suo rende omaggio a un brano... senza tempo :

Giacomo che effetto fà ricordare Modugno ses-sant’anni dopo?

La verità è che sono sempre più stupito di come questo brano , come altri pezzi di Modu-gno, suoni ancora oggi attuale e moderno. La mia sensazione nel registrare Nel blu dipinto di blu è stata quella di mettermi davvero sulle spalle di giganti. Nella musica è usuale farsi ispirare da altri musi-cisti, le mie fonti di ispirazione sono alcuni fra i più importanti cantau-tori e singer songwriter della storia recente, ma mai fino ad oggi mi era capitato di incidere e produrre un

brano non mio. Avevo scritto brani per altri, nei miei dischi ci sono esclusivamente le mie di canzoni e non avevo mai inciso una canzone scritta da un altro. Diciamo che ho iniziato con la canzone più difficile di tutte da interpretare.

...Appunto, quanto è difficile (o facile) reinterpretare questo “inno” mondiale?

Vuoi sapere la verità ? Solo adesso mi rendo conto che devi essere un po’ folle per avere il coraggio di reinterpretare Nel blu dipinto di blu., oppure parecchio incosciente. A scanso di equivoci, penso di essere stato incosciente ma for-tunatamente me ne sono accorto quando era troppo tardi per tornare indietro. La canzone l’ho cantata la prima volta lo scorso anno durante un concerto a Pau, in Francia e l’an-

damento lento, trascinato, diciamo onirico, mi è venuto senza pensarci quando stavo mandando via Wha-tsApp dei provini al clarinettista che mi avrebbe accompagnato per alcuni concerti in Francia.

NUOVO ARRANGIAMENTO

Trovare una nuova idea per reinter-pretare Nel blu dipinto di blu. L’o-perazione non è delle più semplici.

È una canzone conosciuta da tutti e che ha un impatto emozionale fortissimo alle orecchie degli italiani e dei non italiani. L’unico modo è quello di cambiare radical-mente l’arrangiamento ori-ginale e cercare una propria strada. Ho pensato poi alle prime parole della canzone di Modugno e mi sono detto: “Sono su una buona strada, andrò avanti!”.

Esiste un Modugno dei tempi moderni?

Sono tanti i Modugno anche oggi. In Italia c’è un fermento molto interessante nella canzone d’au-tore. Come fare a trovarli? Bisogna essere come i cercatori d’oro un tempo. Per fortuna ci sono delle radio come Radio Hitalia che lasciano spazio anche a chi non è (ancora) diventato mainstream.

Lorenzo Ponzo

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Promo Hitalia| 21

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22 | Borghi più belli d’Italia

La bellezza dell’Italia é infinita e per valorizzare al meglio i luoghi

che “escono” dal classico itinerario turistico ecco nascere nel 2002 l’As-sociazione Borghi più belli d’Italia.

Valorizzare e promuovere i piccoli centri d’eccellenza, dalla Valle d’Ao-sta alla Sicilia, dalla Puglia alla Toscana, l’italia più genuina più tradizionale, dove ancora si parlano i dialetti . Tanta ricchezza che mettiamo in luce incon-trando a Pietramontecorvino (Puglia) il Presidente dell’Associazione il Sig. Fio-rello Primi:

Presidente Primi grazie di acco-glierci , quanta ricchezza e origina-lità mettete in valore con la vostra Associazione ?

Posti di orgoglio dove l’arte si é traman-data in secoli di storia. una grande sto-

ria che viene dagli antichi greci, dagli etruschi, dai celti, dove si fa una cucina con i prodotti tipici con le ricette anti-che. Insomma le tante Italie che si tro-vano e si possono trovare soltanto in questi piccoli centri che non sono stati, diciamo , modificati nelle loro tradi-zioni dalla grande massa di flussi turi-stici.

Come si diventa Borgo più bello d’Italia ?

É un procedimento molto complesso, noi intanto siamo un’associazione di carattere istituzionale perché é fatta da sindaci, quindi non ci sono scopi eco-nomici o di speculazione serve solo proprio per promuovere e valorizzare borghi di eccellenza che vengono cer-tificati attraverso una selezione molto rigorosa. Vengono identificati ben 72 parametri prima di decidere l’accesso o meno del borgo all’associazione. Sono parametri che riguardano la bel-lezza estetica, pero’ c’è una parte che riguarda tutta la qualità della vita dei residenti, quindi i servizi per i residenti, la possibilità di accedere alla propria abitazione. Poi c’é tutto il sistema di accoglienza e ospitalità per i turisti, quindi sono tre elementi fondamentali. La bellezza del luogo, la qualità della vita dei residenti e il sistema di ospitalità e accoglienza per i turisti.

Presidente ci può dire qual’è stato o quali sono stati gli ultimi Borghi eletti?

Noi abbiamo certificato nell’ultimo consiglio direttivo 11 borghi su 22 che hanno fatto domanda, sinceramente non me li ricordo tutti, posso ricordare Asolo in Veneto , Monteleone di Spo-leto in Umbria, abbiamo certificato Montesarchio in Campania. L’associa-zione oggi ha circa 270 borghi certificati su più di 800 che ne abbiamo visitati.

Borghi più belli d’Italia, le but c’est de mettre en évidence cette Italie plus en retrait mais qui si est magnifique...

Tout à fait, le charme de l’Italie cachée, parce que nous pensons que nous avons surement beaucoup des cho-ses à montrer au monde. Découvrir la beauté et le charme de l’Italie qui n’est pas encore suffisamment connu. Nous faisons des activités pour favoriser la connaissance des Borghi, nous disons Borghi et non pas village, parce que Borgo c’est le lien qui a été fait à l’epo-que pour être inaccessible. Maintenant nous voulons que ces Borghi devien-nent accessibles à tout le monde

Comment peut-on retrouver le classement de ces Borghi, la liste complete ?

Incontro con il presidente Fiorello Primi

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ITALIA Magazine

Borghi più belli d’Italia | 23Nous avons beaucoup de possibilités, un portail, un site web, et un magazine qui est distribué en Italie, en italien et anglais, nous avons un guide, un tour opérateur spécialisé et aussi un Con-sorzio. Borghi più belli d’Italia ce n’est ne pas seulement une association mais c’est un système complexe qui doit ser-vir pour valoriser et promouvoir ces lieux. Nous pensons que cette valorisa-tion dans le monde, a un objectif, faire rester les gens habiter dans les Borghi. Un Borgo est vivant s’il y a des person-nes, on doit trouver les moyens pour faire travailler les gens dans les Borghi.

Ecco, ci siamo resi conto che questi Borghi sono bellissimi suggestivi , ma si stanno un po’ spopolando. Questa vostra iniziativa potrebbe rinforzare una delle risorse cioé il turismo e potrebbe fare barriera a questo spopolamento

Io toglierei il condizionale, sicuramente questa nostra iniziativa ha lo scopo di fare rimanere la gente, soprattutto i giovani nel borgo perché oggi i gio-vani sono costretti o stati costretti ad andare via. Noi vogliamo che i giovani possano scegliere se andare via, dob-biamo quindi creare le opportunità di lavoro all’interno del borgo attraverso il turismo, un artigianato moderno inno-vativo che possa utilizzare i luoghi stu-pendi che stanno all’interno del borgo attraverso le produzioni tipiche. Quindi trovare il modo che i giovani riman-gano nel borgo perché possano rima-nere, difendere le tradizioni, tutelarle a tramandarle a loro volta a chi verrà dopo di loro

Lei è umbro, l’Umbria è un bel patrimonio culturale di recente è stata anche toccata da un deva-stante terremoto . A volte la natura che si scatena viene a intaccare queste bellezze...

Si io sono umbro, una piccolissima parte dell’Umbria è stata toccata dal terre-moto naturalmente ha coinvolto alcuni dei nostri borghi tra cui appunto Nor-cia, Visso, Ussita, Amatrice , insomma dei borghi che sono stati pesantemente colpiti. Fortunatamente era una piccola parte, il resto dell’Umbria, delle Marche dell’Abruzzo sono assolutamente intatti

ELENCO DEI BORGHI CERTIFICATI

PiemonteCandelo (Ricetto di Candelo) (BI)Orta San Giulio (NO)

LiguriaApricale (IM)Castelvecchio di Rocca Barbena (SV)Cervo (IM)Finalborgo (SV)Triora (IM)Vernazza (SP)

LombardiaMonzambano (MN)Monteisola (BS)Lovere (BG)Fortunago (PV)Zavattarello (PV)

Trentino - Alto AdigeChiusa/Klausen (BZ)Vipiteno/ Sterzing (BZ)

Friuli Venezia GiuliaFrisanco (Poffabro) (PN)Gradisca d’Isonzo (GO)

VenetoArquà Petrarca (PD)Asolo (TV)Portobuffolè (TV)Valeggio sul Mincio (Borghetto) (VR)

Emilia - RomagnaBrisighella (RA)Compiano (PR)Dozza (BO)Montefiore Conca (RN)Montegridolfo (RN)Vernasca (Vigoleno) (PC)

ToscanaAnghiari (AR)Barga (LU)Buonconvento (SI)Cetona (SI)Coreglia Antelminelli (LU)Poppi (AR)Scarperia (FI)Sovana (GR)Suvereto (LI)

MarcheCorinaldo (AN)Gradara (PS)Moresco (AP)San Ginesio (MC)Visso (MC)Montefiore Aso (AP)Montelupone (MC)

UmbriaBevagna (PG)Castiglione del Lago (PG)Corciano (PG)Montefalco (PG)Montone (PG)Norcia (PG)Paciano (PG)Trevi (PG)Vallo di Nera (PG)

LazioBagnoregio (Civita di Bagnoregio) (VT)Castel di Tora (RI)Collalto Sabino (RI)Sperlonga (LT)

AbruzzoAnversa degli Abruzzi (AQ)

IntrodacquaPacentro (AQ)Pettorano sul Gizio (AQ)Santo Stefano di Sessanio (AQ)Scanno (AQ)

CampaniaAtrani (SA)Furore (SA)Nusco (AV)Vietri sul Mare (Albori) (SA)

PugliaBovino (FG)Cisternino (BR)Otranto (LE) Pietramontecorvino (FG)

BasilicataAcerenza (PZ)Castelmezzano (PZ)Venosa (PZ)

CalabriaBova (RC)Gerace (RC)Morano Calabro (CS)Santa Severina (KR)Scilla (RC)Stilo (RC)

SiciliaCastelmola (ME)Cefalù (PA)Montalbano Elicona (ME)Sperlinga (EN)

. Ora stiamo cercando di aiutarli a risol-levarsi tanté che abbiamo riconsegnato nonostante il terremoto la bandiera dei borghi più belli d’Italia perché il terre-moto ha distrutto, però vogliamo aiu-tarli a costruire dov’erano e meglio di com’erano prima

Complimenti per questo vostro impegno e questa vostra iniziativa e per come mettete sempre in evi-denza la nostra bellezza italiana.

Si, noi abbiamo definito il turista o il visitatore che viene nei nostri boghi una sorta di azionista della bellezza, nel senso che porta ricchezza il turi-smo. Chiaramente poi le popolazioni locali, le amministrazioni utilizzeranno queste ricchezze per mantenere intatto questo patrimonio, che non è un patri-monio solo degli abitanti ma anche un patrimonio dell’umanità

Un’ ultima domanda, il suo pen-siero sul Belgio cosa la può collegare al Belgio Presidente

In Belgio noi siamo collegati con la Vallonia con l’Associazione “Les plus Beaux Villages de Wallonie” , siamo nella stessa Federazione Internazionale che si chiama “Les Plus Beaux Village de la Terre” , e in questo momento il Presidente è belga

E chi è...?

Si chiama Alain Collin, è Presidente dell’ Associazione “Les plus Beaux Vil-lages de Wallonie”

Borghi piu belli d’ItaliaIl Club

Via Ippolito Nievo 61 - 00153 Roma+39 06 45650688

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ITALIA Magazine

24 | Limburgo

Alfredo De Gregorio é una vera personalità nel mondo dell’ar-

chitettura e passionato dalla città. Pertanto ha trovato la sua ispira-zione da Aldo Rossi, il noto urba-nista italiano con cui ha avuto la fortuna di collaborare.

Nessuno poteva immaginare che Alfredo fosse predestinato all’ar-chitettura.

Secondo sua madre è stato conce-pito in Italia, ma è nato nelle barac-che di Meulenberg a Houthalen, attualmente il suo ufficio è situato in un vecchio castello nella regione frutticola di Tongeren. Come stu-dente, in ingegneria-architettura a Lovanio, non era tanto interes-sato dai maestri costruttori italiani ma piuttosto a voler migliorare il mondo. L’interesse per l’architettura nacque dopo l’incontro con Aldo Rossi in una mostra d’arte a Parigi.

Alfredo De Gregorio: “essendo ita-liano come lui il nostro incon-tro fu un’intesa immediata”. Gli chiesi di collaborare alla “Oud Gasthuis” di Hasselt ma pur-troppo lui, a quel momento, era impegnato al “Bonnefantenmu-seum” di Maastricht. Mi parlo’ sempre in italiano e si rifiuto’ di parlare in inglese. Successiva-mente incontrai Antonio Citterio. Lui parlava meglio l’inglese di Aldo Rossi, ma anche lui mi parlo’

sempre in italiano. Antonio è un buon esempio di lavoratore italiano. Concordammo a Milano di colla-borare per il Kanaalkom di Hasselt. Avevo già preparato un piano gene-rale e una proposta delle parcelle future. Lui fu sorpreso, in mezza giornata l’affare fu concluso. Poi continuammo a parlare di archi-tettura, caffè, e di buona cucina.

PASSIONE URBANA

Alfredo De Gregorio continua: “Con-sidero la città una creatura vivente. Non è una scenografia statica. Ogni città ha la sua identità e l’identità è come la mamma italiana. Ogni mamma italiana ha la sua perso-nalità! La sua porta è sempre aperta per tutti, molto ospitale, e pranzare insieme è molto importante. Se non si rimane a pranzo gli dispiaceva. Si tratta quindi di architettura e urba-nistica di un approccio ascendente. Percio’ consideriamo la città come una persona. Bisogna avere rispetto e va trattata con cura”.

LA VISIONE SULL’ARCHITETTURA

Alfredo gestisce attualmente l’ufficio di architetti De Gregorio & Partners. La volontà e l’impegno sono l’inve-stigare la funzione, progamma, tec-nicità, bilancio, dell’architettura ma anche al suo ambiente, le sue radici e la relazione con l’identità urbana. In

sintesi, la ricerca a favore della coe-renza. “Come incompleti possono essere tali sintesi, noi abbiamo ten-tato di compendiare il nostro pro-getto filosofico in 10 principi di base che ci permettono di semplificare il processo ad un progetto. Questi 10 concetti chiave non sono indipen-denti l’uno dall’altro ma formano una storia nel quale l’una è legato all’altro”.

Infine, puo’ essere sintetizzato anche in un diagramma, quale “Identità Urbana” e la “Comuni-cazione” ; due assi, ognuno con quattro “raggi”. L’identità urbana è il filo conduttore nella nostra ricerca. “Comunicazione” è essenziale per creare un appoggio sociale esteso. Lo spazio pubblico è centrale.

Alcune delle sue più note opere sono il “Museo Gallo-Romano” di Tongeren, il “Oud Gasthuis” di Has-selt, il “Philipssite” e “Hertogendal” di Lovanio. Ha anche scritto due libri sull’architettura quali: Pas-sione Urbana e Architettura Povera.

Giuseppina Testani

Dalle Baracche ad un Castello

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Carnevale di Venezia | 25

E’ uno dei carnevali più storici nel mondo e attira ogni anno migliaia

di visitatori disposti a tutto, anche a pagare pernottamenti a prezzi folli, pur di assistere all’evento più storico e pitto-resco della città lagunare. Il Carnevale di Venezia, che si terrà quest’anno dal 27 gennaio fino al 13 febbraio.

E’ da più di 920 anni che si ripete, seppur con qualche interruzione, il famoso carnevale, un documento datato del 1904 , testimonia i festeg-giamenti in città, mentre due secoli dopo anche il Senato delle Repub-blica sanci ufficialmente la festività pubblica del martedi grasso, ovvero l’ultimo giorno prima dell’inizio della Quaresima.

Si sa pero’ come il Carnevale in gene-rale abbia origini ben piu antiche, che affondano infatti nei riti pagani, che ne celebravano cosi la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera.

L’avvento del Cristianesimo ha di fatto assimilato questa celebrazione, ribaltandone il significato e trasfor-mandolo secondo la propria visione del mondo in un periodo di festa e libagioni, prima delle ristrettezze del periodo di Quaresima.

Il corso dei secoli ha visto cambiare il carnevale, in alcune annate documen-tate si sono svolte rappresentazioni oramai passate alla storia. Il declino si ebbe pero con la fine della Repub-blica di Venezia, ma le altre isole della laguna continuarono comunque a festeggiare la ricorrenza.

Dal 1979 grazie a una serie di iniziative popolari appoggiate dalle istituzioni, riprese la tradizione del carnevale, che oggi richiama turisti, sponsor e l’immancabile circo mediatico.

PROGRAMMA 2018

Il carnevale di Venezia ha attualmente una durata di circa due settimane, durante le quali si susseguono in tutta la città appuntamenti di ogni tipo, dalle sfilate delle maschere ai balli, passando per le cene di gala, dal Volo dell’Angelo a quello dell’Aquila; Per l’edizione 2018 la data d’inizio é quella del sabato 27 gennaio, quando il canale di Cannaregio diventa lo scenario della prima parte di un suggestivo spet-tacolo serale. Il giorno dopo la festa Veneziana sull’acqua continua con la seconda parte che prevede a mezzo-giorno un corteo acqueo delle Asso-ciazioni Remiere di Voga alla Veneta. Da sabato 3 febbraio si entra nel vivo con il concorso delle maschere, la Festa delle Marie – il corteo parte alle 14h30 da San Piero di Castello e rag-giunge Piazza San Marco alle 16 dove aver percorso Via Garibaldi e Riva degli Schiavoni- .

Domenica 4 febbraio é il Volo dell’An-gelo a aprire ufficialmente il Carnevale, con la spettacolare discesa dell’angelo del carnevale su Piazza San Marco alle ore 12. L’ospite che volerà dal cam-panile di San Marco verso la piazza sottostante sarà la Maria vincitrice dell’edizione 2017 ovvero la splendida Elisa Costantini. Durante la settimana seguente i festeggiamenti continue-

ranno tra le sfilate delle maschere del concorso e le attività legate al carnevale 2018. In Piazza San Marco ogni giorno dalle ore 11 alle 17, attori e figuranti ripropongono le attività artigianali e di bottega della Venezia settecentesca. Domenica 11 febbraio si svolge alle ore 12 il Volo dell’Aquila (detto anche lo svolo) mentre durante la giornata continuano le sfilate delle maschere, con la finale del concorso della maschera più bella. Il Carnevale di Venezia prenderà fine il 13 feb-braio –martedi grasso- con l’incorona-zione della Maria del Carnevale 2018 alle 16h30 e lo svolo del Leon alle 17, entrambi gli appuntamenti in Piazza San Marco.

Carnevale di Venezia 2018Quando

dal 27 gennaio al 13 febbraioDove

Centro storico di Venezia sopratutto Piazza San Marco

PrezzoIl carnevale di Venezia non si paga, solo le cene private e spettacoli tea-

trali sono a pagamentoDove parcheggiare

Si puo’ accedere alla città solo attra-verso il Ponte della Libertà, a quel punto occorre lasciare l’auto al par-cheggio del Tronchetto o in Piazza Roma. I prezzi variano da 21€u ai 29€u

al giornoSito

www.carnevale.venezia.it

La redazione

Venezia : Tutti in Maschera

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26 | Sport

dovuto sborsare nulla per il cartel-lino). Mister Tedino avrà subito il suo nuovo rinforzo a disposizione per la corsa al vertice della Serie B (dove i rosanero al momento sono primi in classifica). Centrale, difensore di sinistra nella linea a tre e anche ter-zino all’occorrenza. Fiore è versatile in campo. L’Italia lo aspetta.

RADJA & CO.

Belgio porta bene ai club italiani, che nelle ultime stagioni hanno sco-perto come la scuola della Pro Lea-gue sforni talenti pronti a sfondare ai massimi livelli. Il caso più eclatante è quello del gioiello della Roma Radja Nainggolan. Il Ninja era un signor nessuno a Piacenza, è diventato un punto fermo a Cagliari e ora nella capitale si è affermato come leader del centrocampo. Radja è costato poco o nulla e ora ha un valore che supera i 50 milioni (e fa gola alle big di tutta Europae Cina). Che dire, poi, di Dries Mertens. A Napoli il fol-

letto belga è approdato dal Psv per 9 milioni e mezzo con la prospet-tiva di giocarsi il posto con Insigne. Ora è uno dei falsi nueve migliori al mondo e un tassello fisso della nazionale di Roberto Martinez. De Laurentiis in estate gli ha rinnovato il contratto ma in estate, soprattutto in caso di un grande Mondiale del Bel-gio, sarà difficile dire no alle lusinghe della Premier.

NUOVI TALENTI

Il solco tracciato tra Nainggolan e Mertens potrebbe essere seguito da altri giovani gioielli che sono arri-vati in Serie A negli ultimi anni per spiccare il volo. Praet è stato uno degli investimenti più importanti di Ferrero per la Sampdoria (è costato 10 milioni dall’Anderlecht) e ora ne vale già più del doppio, anche grazie agli insegnamenti di mister Giam-paolo. Non a caso la Juve ha alzato il pressing per averlo a giugno (ma la concorrenza internazionale non

Da Nainggolan a Mertens Lukaku e adesso Fiore , si accentua il

contingente Belga dentro il nostro pallone

Il Belgio è una miniera d’oro per la Serie A. L’ultimo giovane talento in rampa di lancio è Corentin Fiore, appena approdato a Palermo dallo Standard Liegi. Il difensore man-cino ventiduenne si è svincolato e ha detto sì alla corte serrata dei rosa-nero. Un club ambizioso, che punta a tornare subito in Serie A con una squadra di prospetti interessanti. E soprattutto un club che ha lanciato negli ultimi anni talenti arrivati in Sicilia da semi-sconosciuti come Cavani, Dybala e Vazquez.

DETTAGLI

Fiore non stava trovando spazio allo Standard Liegi, che comunque si è riservato un venti per cento sulla sua futura rivendita del giocatore da parte del Palermo (che non ha

Il Belgio Arricchisce il Calcio Italiano

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Sport | 27manca). Ha fatto un affare anche la Lazio con Jordan Lukaku. Chi si aspettava di vedere il fratello scarso di Romelu, bomber dello United, si è dovuto ricredere. L’esterno classe ’94 fa la fortuna di Inzaghi e dei bianco-celesti cambiando la partita spesso anche a gara in corso. Forza e velocità che hanno aiutato il club di Lotito a vincere la Supercoppa Italiana con-tro la Juve la scorsa estate. Menzione d’onore per l’Inter e la sua attività di scouting in Belgio. Vanheusden è un gioiellino dato in prestito allo Standard, mentre il centrocampista Emmers vince e convince nella Pri-mavera nerazzurra. Sempre da Inte-rello arriva la stellina Senna Mian-gue. Il gigante terzino a Cagliari non è ancora esploso, ma è un classe ’97. Il tempo è dalla sua parte.

Luca Pessina

GLI STORICI BELGI DEL...CALCIO

La realtà belga nel pianeta del calcio italiano nasce sopratutto negli anni ‘80, quando viene adottata la regola che ogni squadra di serie A puo “arruolare” due calciatori provenienti da nazioni e campionati esteri. In quegli anni appro-dano nel calcio giocatori forti e pratica-mente veri numeri uno nei propri ruoli. Tra questi citiamo il Francese Michel Platini (Juventus) il Brasiliano Zico (Udinese), il potente tedesco Rumme-nigge (Inter) e il mitico Maradona (Na). Nel 1983 il Milan preleva dallo Standard de Liège colui che é soprannominato il Leone di Rakkem, il forte terzino sini-stro Eric Gerets. E lui che apre la strada ad altri illustri calciatori belgi. Segui-ranno dunque Ludo Coeck (Inter) , George Grun (Parma) Bertand Cras-son (Napoli) Johan Walem (Udinese) tra i calciatori piu titolati approdati con discreto successo nella nostra Serie A !! Ma la “star” tra questi campioni made in Belgio rimane il siciliano di La Lou-viere Vincenzo Scifo che arriva all’Inter via Anderlecht nel 1987. Ceduto al Bor-daux a fine anno il talento Italo-Belga ritorna in Italia al Torino con il quale vince la Coppa Italia nel 1993 battendo la Roma. Grande Enzo .

Gianni Canova

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28 | Motori

La Fiat Panda la piu amata

Le immatricolazioni auto in Italia nel 2017 hanno fatto registrare

un + 7,92% rispetto al 2016. Tra le “big” i migliori risultati sono arri-vati da Citroën (+ 29,23%) e Toyota (+ 18,37%).

Ecco la classifica dei 10 modelli più venduti, delle Case più amate e delle 5 vetture più acquistate in base all’alimentazione.

i 10 modelli più venduti in Italia

Anche nel 2017 la Fiat Panda è stata l’auto più venduta in Italia, seguita dalla Lancia Ypsilon. La classifica dei modelli più amati dagli italiani vede quattro vetture del gruppo FCA nelle prime quattro posizioni e l’in-gresso nella “top ten” della Fiat Tipo e della Citroën C3 al posto della Fiat Punto e della Volkswagen Polo.

1.Fiat Panda 145.9192.Lancia Ypsilon 60.3213.Fiat Tipo 56.0464.Fiat 500 53.9605.Renault Clio 52.6186.Citroën C3 48.6257.Fiat 500L 46.4508.Fiat 500X 45.7899.Volkswagen Golf 41.82010.Ford Fiesta 41.285

Le case automobilistiche piu’ amate

La classifica delle Case più amate dagli italiani nel 2017 è rimasta pra-ticamente la stessa del 2016: prima Fiat, seconda Volkswagen, terza Ford e quarta Renault. Peugeot ha soffiato il quinto posto a Opel men-tre per quanto riguarda la “top ten” segnaliamo l’addio della Lancia (rimpiazzata da Citroën).

1.Fiat 402.355 (+ 4,29%)2.Volkswagen 144.825 (+ 4,06%)3.Ford 134.073 (+ 7,84%)4.Renault 133.666 (+ 12,99%)5.Peugeot 104.222 (+ 10,72%)6.Opel 98.949 (+ 4,10%)7.Toyota 85.146 (+ 18,37%)8.Citroën 78.198 (+ 29,23%)9.Audi 67.084 (+ 4,86%)10.Mercedes 65.859 (+ 2,19%)

Immatricolazioni auto 2017: i 5 modelli diesel più

venduti in Italia

1. Fiat Tipo 38.7112. Fiat 500X 37.5683. Fiat 500L 35.5244. Jeep Renegade 33.0165. Renault Clio 29.735

Ecco la Top 5 dei modelli piu venduti in ...Belgio

Negli ultimi 12 mesi in Belgio sono state immatricolate ben 546;558 modelli di auto, indica la Spf Mobi-lità e Trasporti.

La marca automobilistica Renault rimane la piu amata, nel podio anche la Volkswagen e la Bmw, completano questa top 5 La Peu-geot e l’Opel:

1. Renault 50.949 ( -8.81%)2. Volkswagen 50.881 (-4.83%)3. Bmw 42.176 ( + 4,85%)4. Peugeot5. Opel

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Motori | 29

de pointe culminant à plus de 320 km/h. (prix environ 195.000 euros)

La 812 Superfast remplace elle la F12 Berlinetta. Les ingénieurs et techni-ciens de Ferrari ont réussi un exer-cice de style impressionnant, le V12 de 6496 cm3 développant 800 che-vaux à 8500 tr/mn. Poids de la voi-

ture 1630kg, V MAX > 340 km/h (prix 287.000 euros)

Prochaine étape, le Salon de Genève en mars où le Cheval Cabré devrait présenter une 488 “GTO”, l’appella-tion restant encore à être déterminée.

Damien Hierckens

Les festivités liées au 70e anni-versaire du constructeur de

Maranello terminées, Ferrari était présente en ce début d’année en Bel-gique à l’occasion du Brussels Motor Show 2018.

L’importateur présentait sur son stand 5 voitures, à commencer par les 488 GTB et 488 Spider à moteur V8. La gamme était complétée par la présence de la GTC4 Lusso T à moteur V8 et par l’arrivée des deux nouve-aux modèles présentés courant 2017, à savoir la Portofino et la magnifique 812 Superfast à moteur V12 avant.

La Portofino est la digne rem-plaçante de la California. La version améliorée du V8 3,9 litres biturbo de la California T, élu meilleur moteur de l’année en 2016 et 2017 passe désorm-ais la barre des 600 chevaux, pour un couple de 760 Nm. Les performances sont donc sans surprise au rendez-vous, avec un 0 à 100 km/h abattu en 3,5 secondes et une vitesse

FERRARI - Brussels Motor Show 2018

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30 | Natura

Sboccia tra la fine dell’inverno e la primavera inoltrata, regalan-

doci fiori bianchissimi che sono un piacere per gli occhi. È l’albero del mandorlo, espressione del ritorno alla vita di Madre natura dopo i mesi più freddi dell’anno.

La pianta è originaria dell’Asia centro-occidentale e fu introdotta nell’area del mediterraneo dai Greci o dai Fenici. La prima regione ad ospitarla pare sia stata la Sicilia.

Tante le storie e le leggende ispi-rate al mandarlo e ai suoi fiori, che affondano le radici in tempi lontani. Secondo un’antichissima leggenda, a far nascere questa pianta è stata una delle storie d’amore più com-moventi e sfortunate della mitologia greca, quella tra Fillide e Acamante.

La leggenda: l’eroe greco Acamante, che era in viaggio verso Troia, decise di sostare qualche giorno in Tracia (regione della Grecia antica). Qui conobbe la principessa Fillide: i due giovani si guardarono e imme-diatamente nei loro cuori sbocciò una passione tenera e sconvolgente. Ma Acamante non poteva restare a lungo con la sua amata; dovette presto ripatire per partecipare alla

sanguinosa guerra tra Achei e Tro-iani. La fanciulla lo attese per dieci anni e, quando seppe della caduta di Troia, immaginò che il suo amato fosse morto e si lasciò morire di dolore. La dea Atena ne fu intenerita e tramutò Fillide in un mandorlo: quando Acamante tornò salvo dalla guerra, si recò nel luogo dove sor-geva l’albero e colmo di dolore l’ab-bracciò. Fillide, in cambio di quel dolce abbraccio, fece spuntare dai suoi rami dei piccoli fiori bianchi come regalo per il suo innamorato.

Il frutto di questa pianta, la man-dorla, si raccoglie a partire dalla fine di agosto e per tutto il mese di settembre. Rivalutata dalla pastic-ceria, oggi la mandorla è consi-gliata soprattutto dai medici e dai nutrizionisti, perché è ricca di acidi grassi insaturi, polifenoli, vitamina E, magnesio, calcio e proteine vege-tali. Un vero toccasana per la salute, insomma.

Le principali regioni produttrici in Italia sono la Sicilia (60%) e la Puglia (30%).

Tra tutte le varietà siciliane spicca la Pizzuta di Avola: è perfetta, elegante, buonissima, particolarmente adatta a farne dei confetti o alla preparazione di alcuni dolci della Sicilia. Per esem-pio, la pasta reale, il torrone bianco, il latte e la granita di mandorla molto amati nella stagione estiva.

Tra le cultivar pugliesi, invece, par-ticolarmente apprezzata è la Man-dorla di Toritto – Filippo Cea, per le sue straordinarie proprietà organo-lettiche e salutistiche.

“Per almeno il 30%, la produzione è gemellata, cioè all’interno dello stesso guscio ce ne sono due. Il mio fidanzato le chiama per questo le mandorle dell’amore. Si riconosce perché il guscio è molto duro e più scuro rispetto ad altre varietà e poi c’è spesso una fossetta sul frutto – ci spiega la giovane imprenditrice barese Francesca Dellorusso, che ha deciso di investire in questo prodotto – la Filippo Cea ha un gusto dolce, ma è meno bella della Pizzuta d’Avola e, quindi, non si presta alla confetteria. Oggi viene consigliata soprattutto nelle diete come spuntino, anche se la destinazione maggiore continua a essere la pasticceria”.

Dunque, il mandorlo in questi mesi sta inebriando le campagne del Sud Italia con il suo profumo, mentre alla fine dell’estate ci regalerà un frutto salutistico e adatto a confe-zionare dei dolci gustosi. Forse per questo, è considerato dagli italiani la pianta più bella e amabile di tutte.

Carmela Moretti

Il mandorlo, la pianta più bella e amata dagli italiani

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Cucina | 31

La pasta alla genovese, (da non confondere con il pesto genovese)

insieme al ragù napoletano, piatto domenicale per eccellenza , è uno dei piatti più conosciuti della tradizione culinaria partenopea. Un vero e pro-prio must della tradizione nostrana!

Si tratta di un piatto nato in ambienti umili: per questo fu definito il “raguetto” da Ippolito Cavalcanti ne “La Cucina Teorica Pratica” del 1839.

Per quanto riguarda il nome, ci sono diversi filoni di pensiero. Secondo alcune fonti, le origini risalgono al XV secolo, periodo aragonese: la zona del porto di Napoli era gremita di osterie, nelle quali si preparava la carne in modo tale da ottenere un sugo per condire i maccheroni. Secondo altre fonti invece, nel XV secolo, ad inventare la pietanza fu un cuoco napoletano, chef di una delle migliori trattorie di Napoli. L’uomo era soprannominato “‘O Genovese”.

Molti di voi si chiederanno, la genovese a Napoli?

Secondo alcuni testi si chiama così pur essendo stata creata a Napoli perché era preparata da cuochi pro-venienti da Genova i quali erano soliti cucinare la carne in modo da rica-varne una salsa utile poi per condire la pasta (ancora oggi esiste a Genova un modo di cucinare la carne tagliata a grossi pezzi insieme a carota,

sedano e cipolla detta “u Tuccu”).

Va comunque detto che nei ricettari della corte borbonica (Corradi, Caval-canti) col termine genovese veniva indicata una salsa più semplice e che quindi, presumibilmente, solo nella seconda metà dell’Ottocento la ricetta abbia assunto la sua versione attuale e, diremmo, napoletana.

Per completezza altre fonti storiche fanno risalire la ricetta ai marinai della “Superba” che sbarcavano a Napoli nel XVIII secolo portando con se anche le loro abitudini alimentari.

Alla fine degli anni Settanta, nell’Ar-chivio Nazionale di Parigi, furono ritrovati due trattati di arte culinaria risalenti al Medioevo: il ricettario “Liber De Coquina”, dedicato a Carlo II d’Angiò e scritto nel Trecento da un anonimo della corte angioina. Tra le ricette in latino, la numero 66, intitolata “De Tria Ianuensis” (Della Tria Genovese), l’odierna ricetta della genovese. Il termine “Trij” si usava per indicare le paste alimentari.

Di questo intingolo ogni famiglia napoletana ha la sua personale e segreta ricetta e anche se ne esistono versioni diverse nelle quali possono cambiare la quantità e la varietà di componenti e aromi, gli ingredienti che non cambiano mai sono la cipolla, la carne e la pasta.

Per quanto riguarda la preparazione del piatto in sé e per sé, ecco alcuni pratici suggerimenti sugli ingredienti da prediligere per ottenere una geno-vese doc: utilizzare la cipolla rossa di Tropea e quella ramata di Montoro, diffusissima in Campania, il “lacierto”, la “colarda”, il muscolo dello stinco o la locena per quanto riguarda la carne e gli ziti tagliati per la pasta.

Di seguito riportiamo la ricetta:

Ingredienti

500 gr di ziti tagliati1 kg e mezzo di carne di manzo

1 bicchiere di vino biancosedanocarotecipolla

pecorinoolio extravergine d’oliva

sale, pepe, noce moscata q.b

Procedimento

Tagliate la carne in piccoli pezzi e fatela rosolare nell’olio, girando di tanto in tanto con un mestolo di legno. Aggiungere quindi le carote, il sedano e sfumare il tutto con il vino bianco. Aggiungere ancora le cipolle tagliate sottili, acqua quanto basta e coprire con il coperchio. Salate a piacere.

Togliere il coperchio e far cuocere a fuoco lento per circa sei ore. La carne va tolta dopo circa tre ore. Le restanti tre ore servono per terminare la cottura del sugo, che deve avere una consistenza cremosa ed colore marroncino.

Dopo la cottura completa del sugo, rimettere la carne nel sugo e mesco-lare a fuoco lento.

Intanto lessate gli ziti e scolateli al dente, versateli poi nel sugo ed aggiun-gete un po’ di pepe ed una manciata di pecorino. Impiattate e servite.

Buon appetito!

Pasta alla Genovese, una specialita’... Napoletana

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32 | Tavola

Jean-Michel Zecca : Dalla televisione alla Cucina

Il celebre presentatore di Rtl Tvi si lancia nel mondo culinario riprendendo a Waterloo (Brabante Vallone) il ristorante Jollywood , un nuovo “challenge”

condiviso con il socio Renato Carati.

Sono due amici nella vita e adesso anche soci in affari, Jean Michel Zecca pre-sentatore vedette di Rtl e Renato Carati celebre chef, che ha tenuto a Mons per ben 20 anni il ristorante La table des matières, dopo una bella riflessione hanno dunque deciso di associarsi e condividere la loro stessa passione gastronomica con i clienti che verranno nel loro nuovo ristorante a Waterloo, al 528 della Chaussée de Bruxelles, e che dovrebbe aprire nel corso del mese di marzo.

I due amici hanno in comune l’amore per la gastronomia italiana ma anche le origini, visto che ambedue sono pugliesi (Zecca é di Gallipoli e Carati di Martaro, Lecce) . Lo chef Renato Carati ci risponde:

Che cucina proporrete Sig. Carati ?

Una cucina che rispecchia l’Italia di tutti noi, una cucina chiara, una cucina istin-tiva, fatta di emozione, di spontaneità, la cucina degli Italiani Non sarà sicura-mente una cucina che porta alla riflessione, ma al piacere di ritrovarci a tavola per momenti semplici di grande benessere e tranquillità, come lo sappiamo fare “noi”, quello che la gente di ogni orizzonte cerca quando viene da un’ Italiano.

Gli antipasti avranno una parte importante nel nostro ristorante, tutto questo é volontà nostra , del signor Zecca e mia.

La cucina viaggerà per regioni e stagioni, dal Veneto alla Sicilia, dalla Puglia, al Piemonte passando tra Campania, Lazio, Liguria. Desidero che tutti si possano innamorare della nostra splendida Italia.

Auguri a loro due !!

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Brevi | 33

Salvatore Adamo “Si vous saviez”

Dopo l’omaggio a Gilbert Becaud e L’Amour n’a jamais tort, esce il 16 febbraio il nuovo disco di Salvatore Adamo che porta il titolo “Si vous saviez”. Registrato nello studio Guil-laume Tell con piu di 40 musicisti, anticipiamo che ci sarà anche un bellissimo omaggio alla sua “Comiso” e un duetto favoloso nella canzone Juste un je t’aime , con Camille. Sal-vatore Adamo sarà all’Olympia di Parigi il 15 e il 16 marzo.

La Pizza napoletana patrimonio UnescoVoto unanime del Comitato di governo dell’organizzazione dell’Onu per l’unica candidatura italiana. La pizza napoletana diventa patrimonio dell’umanità. Il 12° Comitato per la Sal-vaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Unesco, riunito in sessione sull’isola di Jeju, ha valutato positivamente la candidatura italiana. Lo ha annunciato la delegazione ita-liana che sull’isola della Corea del Sud ha atteso il riconosci-mento sperato. “Vittoria! Identità enogastronomica italiana sempre più tutelata nel mondo” ha esultato il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Per il sindaco di Napoli, de Magistris: “Riconoscimento storico” . In festa la città di Napoli e l’arte del pizzaiuolo .

L’espresso al bar diventa più caroTra i tanti rincari ci mancava solo quello del caffè al bar. Dal 2018 la tazzina di espresso è diventata più amara per i clienti dei bar nelle città italiane, per via dell’aumento di prezzo. Il rito della tazzina di caffè al bar è un’abitudine irrinunciabile per molti italiani, che d’ora in poi però dovranno pagarla di più e praticamente oramai stabilmente sopra 1€u. Il caffè al bar più caro è quello di Torino, qui una tazzina di caffè si paga 1,10 euro, Le altre città italiane in cui il costo di una tazzina di caffè al bar supera 1 euro sono Milano a 1,08 euro e Firenze 1,04 euro. Nella capitale una tazzina al bar costa 1,03 euro. Sotto a un euro, con il primato della tazzina di caffè espresso più economica al bar è Napoli a 0,91 euro, seguita da Palermo con 0,94 euro.

35° Anniversario dell’Associazione Giuseppe Mazzini di BruxellesIn occasione del 35° compleanno , l’associazione Giu-seppe Mazzini di Bruxelles, propone il mercoledi 21 febbraio 2018 alle 19h presso l’Istituto Italiano di Cul-tura la conferenza dal titolo “Dall’Unione europea agli Stati uniti d’Europa, la sfida di Giuseppe Mazzini”. Presenza di Mario Napoli, consigliere parlamentare presso la Camera dei Deputati. Ingresso libero, pre-notazione obbligatoria: [email protected]

Il rock piange Mario Guccio la voce dei MachiavelDopo una lunga lotta contro la malattia si é spento in Sicilia all’età di 64 anni Mario Guccio voce storica del gruppo belga dei Machiavel. Nato a Herve (Lg) nel 1954, il cantante é stato “frontman” dei Machiavel dal 1977 fino ai giorni d’oggi. Voce potente e inconfondi-bile ma anche bravissimo compositore, Mario Guc-cio ha segnato il rock in Belgio. I Machiavel riman-gono il primo gruppo rock a esibirsi sulla scena di Forest National nel 1979. Tra i titoli piu emblematici Fly tratto dall’album New Lines uscito nel 1980.

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34 | Brevi

Festival della Canzone Italiana: Appello ai candidatiÈ partita la 39a edizione del Festival della Canzone Italiana in Belgio che avrà luogo presso il Palazzo dei Congressi di Liegi sabato 14 aprile pv, con inizio alle ore 20. Il 18 marzo si terrà l’eliminatoria per determinare i finalisti , tutte le persone interessate sono pregate di volersi iscrivere sul sito del Festi-val www.festival-della-canzone-italiana-in-belgio.be. Per le informazioni, bisognerà contattare la signora Marianna Veroven allo 0476/498.738 .

Ryan air Charleroi- TrapaniDal sito Ryanair.com non é piu consentito di riservare il volo dall’aeroporto di Charleroi a destinazione dello scalo di Trapani Birgi ( e viceversa) a partire dal 23 marzo 2018.Al momento in cui scriviamo il portavoce dell’aeroporto di Char-leroi, ci comunica che la compagnia low cost Irlandese non ha ancora comunicato ufficialmente su un’eventuale soppressione della tratta. Sembra che il problema sia solo uno stallo burocratico (in Italia) che dovrebbe presto risolversi per la Ryan Air.

Informazioni sulle elezioni politiche 2018Per le prossime elezioni legislative del 4 marzo, i residenti italiani regolarmente iscritti all’Aire, potranno votare per posta. Entro il prossimo 14.02.2018 l’Ufficio consolare invierà per posta al domicilio di ciascun elettore un plico contenente il certificato elettorale, la/le scheda elettorale, una busta piccola, una busta di formato più grande - preaffrancata - recante l’indirizzo del competente Ufficio consolare, un foglio informativo con le istruzioni per esercitare il diritto di voto e le liste dei candidati.Il plico con il/i voti dovrà essere rispedito nell’ apposita busta preaffrancata e prein-dirizzata e pervenire alla cancelleria consolare entro le ore 16 del 1° marzo 2018.In caso di mancata ricezione del plico a domicilio, a partire dal 18.02.2018, gli elettori potranno rivolgersi alla cancelleria consolare per chiedere la verifica della propria posizione elettorale e l’eventuale rilascio del duplicato.L’ufficio elettorale potrà essere contattato: per posta elettronica all’indirizzo :[email protected]

Solidarietà : dal Belgio 40.000€€€€€€€€u per Amatrice€Nel quadro di un’importante raccolta di fondi portata avanti dal Console Onorario di Liegi Sig. Domenico Petta (vedi foto), pre-sidente anche della fondazione Euritalia e con il sostegno di diverse associazioni cul-turali operanti nella Provincia, in data del 16 dicembre 2017, é stato ufficialmente conse-gnato a Amatrice, un’assegno di 40.000€u, frutto di diverse iniziative a favore della riscostruzione dello storico comune deva-stato dal terremoto nel centro Italia.

Uno dei migliori Chianti al LidlLa bottiglia battezzata Fortezza dei Colli Chianti Classico Riserva 2014 é venduta nei Lidl a soli 5€99, ha ottenuto la medaglia d’oro al concorso internazionale Wine Challenge 2018. Selezio-nato e battendo vini che costano dai 35€u ai 50€u a bottiglia. Chiamati telefonicamente,chez Lidl ci hanno comunicato che il Chianti in que-stione é disponibile durante le promozioni Ita-liane nei loro hard discount.

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