Anatomia, istologia, fisiologia e fisica Anatomia e istologia · CdL in Tecniche della prevenzione...

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CdL in Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro. A.A. 2017/2018 Corso di Anatomia, istologia, fisiologia e fisica Anatomia e istologia Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD Recapiti del docente: [email protected] Lezione 2 1

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CdL in Tecniche della prevenzione negli ambienti e nei luoghi di lavoro. A.A. 2017/2018

Corso di Anatomia, istologia, fisiologia e fisica

Anatomia e istologia Docente: Leonardo Di Ascenzo, MD, PhD

Recapiti del docente: [email protected]

Lezione 2

1

Programma di lezione 2

1. Apparato tegumentario

2. Apparato scheletrico:

Generalità

Cranio

Colonna vertebrale

Anatomia e istologia – A.A. 2017/2018

Docente: Leonardo Di Ascenzo, Md, PhD

1. Apparato tegumentario

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Apparato tegumentario: introduzione 4

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La cute o pelle o tegumento o membrana cutanea è un rivestimento resistente e flessibile del nostro corpo.

Svolge varie funzioni:

1. Termoregolazione

2. Rallenta la perdita d’acqua

3. protezione meccanica dall’ambiente esterno

4. protezione immunitaria

5. sensibilità: tattile, termica, dolorifica, propiocettiva

6. escrezione e assorbimento

7. sintesi della vitamina D (fondamentale nel metabolismo del calcio e prodotta a livello

cutaneo per attivazione da parte dei raggi del sole)

Apparato tegumentario: gli strati della cute 5

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La cute comprende 2 strati distinti sovrapposti:

Epidermide: quello più esterno o superficiale, composto da tessuto epiteliale pavimentoso pluristratificato,

Derma: quello più interno, composto da tessuto connettivo contenente fibre collagene ed elastiche, tessuto muscolare liscio, tessuto nervoso e sangue.

I due strati sono separati da una membrana basale ancorata al derma da corte fibrille.

Al di sotto del derma, in sostanziale continuità si trova lo strato sottocutaneo o ipoderma, composto di masse di tessuto adiposo areolare con fibre elastiche e collagene in continuità con quelle del derma, estese in tutte le direzioni ma parallele alla superficie cutanea.

Apparato tegumentario: la vascolarizzazione 6

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Lo strato sottocutaneo o ipodermico contiene anche i principali vasi sanguigni che alimentano la pelle; rami di questi vasi formano una rete (rete cutaneum) tra il derma e lo strato sottocutaneo e, a loro volta, emettono piccoli vasi che irrorano il derma al di sopra. Nel sottocutaneo trovano allocazione anche i vasi linfatici. Questo tessuto adiposo ipodermico ha una funzione di isolamento dal calore in entrambe le direzioni.

Apparato tegumentario: gli annessi 7

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Gli annessi cutanei, accolti nel derma, si sviluppano già a livello embrionale derivando embriologicamente dall’epidermide; essi sono:

1.peli e capelli;

2.ghiandole (sebacee, sudoripare e ceruminose);

3.unghie.

Apparato tegumentario: Epidermide 8

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L’epidermide è composta di epitelio pluristratificato corneificato, dove lo strato corneo è il più superficiale e si compone di cellule morte fortemente cheratinizzate mentre lo strato più profondo o basale è quello germinativo in continua crescita per sostituire le cellule desquamate

Tra le cellule epiteliali (dette cheratinociti perché producono mano a mano la cheratina una proteina impermeabile, dura e fibrosa) ne sono sparsi altri 3 tipi

melanociti producono la melanina che assorbe i raggi UV

cellule di Langherans partecipano alle risposte immunitarie

cellule di Merkel formano i dischi tattili

I

II

III

IV

V

Lo strato lucido è presente solamente nel palmo delle mani e nella pianta dei piedi, dove l’epidermide è più spessa, fino a 1,4 mm.

Apparato tegumentario: Istologica dell’epidermide 9

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Il confine tra epidermide e derma è irregolare, perché le creste si proiettano dall’epidermide verso l’interno e le papille dermiche

a forma di cono si stendono dal derma negli spazi tra le creste. Le papille dermiche aumentano la superficie da cui le cellule epidermiche ricevono ossigeno

e sostanze nutritive dai capillari del derma.

Epidermide: i melanociti 10

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I melanociti si trovano nello strato basale.

Un melanocita può avere delle estensioni cellulari lunghe contenenti pigmento che passano tra le cellule. Tramite queste estensioni il pigmento (melanina) è trasferito per secrezione citocrina nelle cellule epiteliali o cheratinociti.

La maggior parte della melanina, trasferita ai cheratinociti, è depositata attorno al nucleo, dove i pigmenti possono assorbire la radiazione UV proveniente dall’esterno prima che possa danneggiare il DNA.

Apparato tegumentario: il derma 11

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Nel derma si possono individuare due strati:

- quello superiore o papillare composto da t. connettivo areolare,

-quello inferiore o reticolare da t. connettivo denso irregolare che include fibre collagene e fibre elastiche in un gel simile alla sostanza fondamentale.

Nel derma sono contenute anche fibre muscolari basti pensare allo scroto.

Il derma profondo accoglie alcuni corpuscoli lamellari o del Pacini, deputati alla sensibilità di pressione profonda.

Il derma papillare accoglie invece i corpuscoli tattili o del Meissner, deputati a percepire la pressione lieve e la consistenza (tatto).

Altre terminazioni nervose libere rispondono a cambiamenti di temperatura o a fattori che possono danneggiare i tessuti.

Gli annessi cutanei: le unghie 12

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Ogni unghia è costituita da una lamina ungueale, che ricopre una superficie di pelle chiamata letto ungueale, derivato da cellule epiteliali specializzate in

continuità con l’epitelio della cute.

La lunula, regione biancastra a semiluna, è la regione di più attiva crescita dall’interno verso l’esterno.

Gli annessi cutanei: i follicoli piliferi 13

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Il pelo è un filamento di cellule cheratinizzate, morte, sovrapposte. È composto da una porzione superficiale, detta fusto e dalla radice, circondata dal follicolo pilifero al fondo del

quale si trova la papilla del pelo, nutrita da vasi sanguigni, che costituisce la porzione di accrescimento del pelo il cui fusto è composto di sola cheratina, ovvero di cellule morte.

Ogni pelo ha un proprio muscolo erettore ed una o più ghiandole sebacee.

Annessi cutanei: le ghiandole 14

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Sebacee

secernono una sostanza oleosa, detta sebo, che impedisce ai peli di seccarsi, previene l’eccessiva evaporazione dell’acqua sulla pelle, mantiene morbida la pelle e inibisce la crescita di alcuni batteri. Sono per lo più associate ai follicoli piliferi ma alle labbra, agli angoli della bocca, alle pareti esterne degli organi genitali dove si aprono direttamente sulla superficie della pelle.

Sudoripare

Ogni g. è costituita da un tubicino che nasce come un gomitolo nel derma profondo o nello strato sottocutaneo superficiale. Secernono sudore e si classificano in base alla modalità con cui espellono il loro secreto: le ghiandole merocrine lo espellono sotto forma di goccioline di liquido, le ghiandole apocrine insieme a parti di citoplasma cellulare. Anche la loro localizzazione prevalente è diversa.

Ceruminose

sono presenti nel canale uditivo esterno: la secrezione combinata delle ghiandole ceruminose e sebacee è detta cerume.

Mammarie

Le ghiandole dell’apparato tegumentario: tabella riassuntiva 15

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Ustioni: classificazione 16

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I grado (superficiale a spessore parziale): riguarda solo l’epidermide. La guarigione richiede solitamente da due giorni a due settimane e avviene senza lasciare cicatrici. II grado (profonda a spessore parziale): distrugge l’epidermide e parte del derma sottostante. So formano vesciche. L’area lesionata diventa umida e compatta e il colore può variare dal rosso scuro al bianco cereo. Col tempo la pelle guarisce completamente senza cicatrice. III grado (ustione a tutto spessore): distrugge l’epidermide, il derma e le strutture accessorie della pelle. Lascia cicatrici estese se non trattata con trapianti di pelle.

Ustioni: regola del 9 17

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Per facilitare il calcolo dell’estensione di un danno d’organo, il corpo viene suddiviso in regioni, ciascuna delle quali copre un 9 % dell’intera superficie

corporea.

2. Apparato scheletrico

18

Apparato scheletrico: introduzione 19

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L’osso può sembrare inerte per la presenza di abbondante sostanza minerale nella sua matrice extracellulare, ma contiene più tessuti viventi: tessuto osseo, cartilagine, tessuto connettivo denso, sangue e tessuto nervoso.

Le ossa dell’apparato scheletrico sono organi multifunzionali:

1. supporto per i tessuti molli

2. protezione per i tessuti molli

3. forniscono punti di inserzione ai muscoli

4. sono una riserva di Sali inorganici

5. contengono midollo osseo emopoietico

Apparato scheletrico: classificazione morfologica delle ossa 20

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a) Lunghe: presentano un asse longitudinale prevalente sulle altre ed estremità espanse (radio, ulna, femore) b) Brevi: forma cuboidale, superfici rugose e diametri equivalenti (ossa del polso e della caviglia) c) Piatte: sono appiattite con superfici ampie (coste, scapola, ossa craniche)

d) Irregolari: hanno forme variabili e si articolano con diverse altre ossa (vertebre, alcune ossa del viso) e) Sesamoide: solitamente piccole, nodulari e comprese nello spessore di tendini muscolari, particolarmente appiattiti, adiacenti ad articolazioni (patella, osso piriforme)

morfologia dell’ossa lungo 21

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epifisi estremità espansa che si articola con altri segmenti ossei; sono costituite di t. osseo spugnoso ricoperto da un sottile strato di t. osseo compatto o corticale

cartilagine articolare ricopre le porzioni articolari delle due epifisi

diafisi corpo dell’osso compreso tra le due epifisi, composto di t. osseo compatto

metafisi parte d’osso tra la diafisi e l’epifisi

periostio strato di t. fibroso resistente e vascolarizzato che ricopre l’osso arrestandosi a livello delle cartilagini articolari; aderisce intimamente all’osso e alcune sue fibre collagene dello strato più esterno si continuano con i legamenti articolari e con i tendini muscolari

cavità midollare in continuità con le areole del t. osso spugnoso è rivestita di endostio, sottile membrana che accoglie cellule osteoprogenitirici

midollo osseo connettivo lasso specializzato nell’emopoiesi, si suddivide in rosso e giallo

Apparato scheletrico: struttura microscopica 22

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Le cellule osseo, sono dette osteociti, sono accolte nelle lacune, piccole e sottili concamerazioni ossee disposte concentricamente intorno ai canali centrali (canali di Havers). Gli osteociti sono dotati di prolungamenti citoplasmatici accolti all’interno di canalicoli, mediante i quali scambiano nutrienti e cataboliti con le cellule limitrofe. La matrice extracellulare del tessuto osseo è prevalentemente composta da collagene e sali inorganici. Il collagene fornisce all’osso la resistenza e la flessibilità, mentre i Sali inorganici lo rendono duro e resistente alla compressione.

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Gli osteociti e la matrice extracellulare si stratificano concentricamente intorno al canale centrale, formando un’unità tubulare denominata Osteone.

L’o. compatto risulta costituito da un certo numero di queste strutture saldate insieme.

Ogni canale centrale contiene vasi sanguigni e ramificazioni nervose immerse in un t. connettivo lasso.

I canali centrali comunicano sia con la superficie dell’osso che con la cavità midollare mediante i canali perforanti (canali di Volkmann) contenenti vasi sanguigni e nervi che, per questa via, si collegano con le corrispondenti ramificazioni del periostio e degli osteoni.

Osso compatto: istologia 23

Osso spugnoso: istologia 24

Nell’osso spugnoso non si formano osteoni e gli osteociti sono accolti in lacune formatesi a spese delle trabecole, organizzate tra loro a delimitare numerose cavità intercomunicanti, le areole, contenenti midollo osseo, vasi sanguigni e nervi; le cellule ricevono nutrienti per diffusione attraverso i loro prolungamenti, che occupano canalicoli originatisi dalle lacune.

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Apparato scheletrico: i tipi cellulari 25

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cellule osteoprogenitrici: staminali non specializzate che originano gli osteoblasti; osteoblasti: sintetizzano e secernono collagene osteociti: principali componenti del tessuto osseo; osteoclasti: secernono enzimi e acidi lisosomiali per digerire la matrice extracellulare.

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Apparato scheletrico: anatomia dello scheletro 26

Anatomia generale d dello

scheletro

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Apparato scheletrico: terminologia 28

Ossa del cranio 29

Il cranio umano è solitamente costituito da 22 ossa, saldamente articolate mediante suture, a eccezione della mandibola.

neurocranio si compone di 8 ossa che realizzano la scatola cranica 1. osso frontale 2. 2 ossa parietali 3. 2 ossa temporali 4. osso occipitale 5. osso sfenoide 6. osso etmoide

splancnocranio si compone di 14 ossa che costituiscono lo

scheletro della faccia

1. 2 ossa nasali 2. 2 osso mascellari

3. 2 ossa palatine 4. mandibola

5. 2 ossa zigomatiche 6. 1 osso lacrimale

7. 2 conche nasali inferiori 8. vomere

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Neurocranio: seni paranasali 30

Il neurocranio racchiude e protegge l’encefalo e offre inserzione ai muscoli che consentono la masticazione e i movimenti della testa.

Alcune ossa del neurocranio contengono cavità ripiene d’aria, denominate seni paranasali, rivestite di mucosa e interconnesse.

I seni alleggeriscono il cranio e determinano il timbro della voce.

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Neurocranio: suture 31

Come si diceva le ossa del cranio sono articolate tra loro attraverso articolazioni fisse, pertanto dette suture: 1. coronale 2. squamosa 3. palatina mediana 4. lamdoidea 5. sagittale. 6. frontale.

Le suture rappresentano la progressiva ossificazione delle fontanelle dell’età infantile; processo che si completa verso i 5-6 anni.

Eccezione è la mandibola articolata al resto del cranio bilateralmente.

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Neurocranio: ossa in visione anteriore 32

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Neurocranio: ossa in visione laterale 33

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Neurocranio: ossa in visione inferiore 34

Articolazioni con la prima vertebra cervicale (ATLANTE)

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Neurocranio: osso temporale 35

Il processo mastoideo, particolarmente rilevato e rugoso, dà inserzione al muscolo sterno-cleidomastoideo e al ventre posteriore del muscolo digastrico.

Sul processo stiloideo terminano i tendini di muscoli della lingua e della faringe.

Il processo zigomatico rappresenta una proiezione a direzione anteriore che termina articolandosi con un analogo processo dell’osso zigomatico per costituire l’arcata zigomatica.

Il meato acustico (uditivo) esterno immette verso gli organi dell’orecchio interno, accolti nelle spessore della piramide del temporale.

La fossa mandibolare (o glenoidea) accoglie il condilo della mandibola (articolazione).

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Neurocranio: osso sfenoide 36

Sulla faccia inferiore esocranica si inseriscono i processi pterigoidei.

Sul versante endocranico il corpo dello s. presenta la sella turcica, depressione che accoglie l’ipofisi.

Lo sfenoide presenta un corpo centrale al quale sono applicate le grandi e le piccole ali, che si estendono lateralmente, andando a costituire rispettivamente le pareti laterali e il tetto della cavità orbitaria.

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Neurocranio: osso etmoide 37

Disposto anteriormente allo sfenoide, si compone di due masse laterali collegate dalla lamina cribrosa, così chiamata per i numerosi forellini destinati al passaggio di filamenti del nervo olfattivo. Le masse laterali nel contempo contribuiscono alla formazione delle pareti mediali delle fosse orbitarie e delle pareti laterali delle fosse nasali. Un lamina perpendicolare verso il basso detta lamina perpendicolare costituisce la maggior parte del setto nasale. Sul versante endocranico è situata la crista galli, processo triangolare al quale risultano ancorate le tre meningi encefaliche.

vista superiore

vista posteriore

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Superficie interna della base cranica 38

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Ossa craniche - Sezione coronale 39

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Splancnocranio: osso mascellare 40

Articolato con tutte le altre ossa del massiccio facciale, per cui ne costituisce la chiave di volta. Il corpo entra nella costituzione della parete anteriore del tetto della cavità orale (palato duro), del pavimento dell’orbita e delle pareti laterali e del pavimento della cavità nasale. Processo alveolare contiene gli alveoli per i denti dell’arca superiore. Nel suo corpo è scavato il seno mascellare, il più esteso dei seni paranasali

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Splancnocranio: osso palatino 41

Due ossa, posteriori al mascellare, presentano forma ad L: le porzioni orizzontali contribuiscono alla formazione della sezione posteriore del palato duro, mentre le parti perpendicolari entrano nella costituzione della parete laterale della cavità nasale.

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Splancnocranio: ossa zigomatiche 42

Determinano la prominenza delle guance, al di sotto e lateralmente alle orbite. Ogni osso è dotato di un processo temporale che si dirige posteriormente per articolarsi con il processi zigomatico dell’osso temporale.

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Splancnocranio: altre ossa 43

Lacrimale: osso pari, sottile, grande come una scaglia. Sito sulla parete mediale della cavità orbitaria, tra etmoide e mascellare. Grazie ad un solco sulla sua superficie esterna convoglia le lacrime verso la cavità nasale. Nasali: due piccole ossa, allungate, sottili e rettangolari. Articolandosi lungo la linea mediana formano la prominenza del naso. A loro si articolano le cartilagini nasali. Vomere: sottile e appiattito, lungo la linea mediana del pavimento della cavità nasale. Posteriormente si articola con la lamina perpendicolare dell’etmoide per andare a costituire il setto nasale osseo. Conche nasali inferiori: ossa sottili, laminari, ripiegate su se stesse, aderiscono alla parete laterale delle cavità nasali, al di sotto delle conche superiori e medie dell’etmoide e, a pari di queste, sono rivestite di mucosa nasale.

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Splancnocranio: ossa nasali e ossa lacrimali 44

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Splancnocranio: vomere e conche nasali inferiori 45

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Splancnocranio: mandibola 46

Porzione orizzontale a forma di ferro di cavallo. Due rami rivolti superiormente e disposti alle estremità del copro. Ogni ramo presenta posteriormente il condilo, che si articola con la fossa mandibolare dell’osso temporale e anteriormente il processo coronoideo. L’estremità superiore del corpo o margine alveolare, è provvista di alveoli per denti dell’arcata inferiore.

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Bocca 4

7 32 denti definitivi

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Apparato scheletrico: colonna vertebrale 48

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E’ composta da una serie di ossa chiamate vertebre, con interposte formazioni fibrocartilaginee denominate dischi intervertebrali e collegati l’un l’altro mediante legamenti. Protegge il midollo spinale contenuto nel canale vertebrale, che si viene a costituire per la sovrapposizione dei fori vertebrali. Nell’adulto è composta da 24 vertebre libere, 5 fuse a formare il sacro e 4 fuse a formare il coccige.

Apparato scheletrico: colonna vertebrale 49

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Presenta 4 curvature. Le curvature toracica e sacrale, a convessità posteriore, vengono denominate primarie. Le curvature cervicale e lombare, a convessità anteriore, sono curva secondarie.

Vertebra tipica - 1

50

La parte più anteriore delle vertebra è il corpo di forma circa cilindrica. Dalla porzione posteriore del corpo si staccano due corti processi, i peduncoli, che delimitano lateralmente il foro vertebrale. Due lamine prendono origine dai peduncoli e, dirigendosi posteriormente, si fondono sulla linea mediana per costituire il processo spinoso. Tutte queste formazioni danno luogo all’ arco vertebrale. Tra il peduncolo e la lamina della vertebra tipica è situato il processo trasverso, diretto lateralmente e all’indietro. Da ogni arco vertebrale si originano i processi articolari superiori e inferiori, dotati di faccette rivestite di cartilagine per l’articolazione con le altre vertebre.

Vertebra tipica - 2 51

Sulle superfici inferiori e superiori dei peduncoli si notano delle incisure che, allineandosi con quelle delle vertebre adiacenti formano i forami intervertebrali per il passaggio dei nervi spinali.

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Colonna vertebrale: i tre tipi vertebrali 52

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Vv. Cervicali: Nei fori trasversari decorrono arteria e vena vertebrale. I processi spinosi da C2 a C6 sono bifidi. Vv. Toraciche: Presentano faccette articolari sui processi trasversari per le coste. Vv. lombari: La struttura predominante è il corpo per il peso che devono sopprtare.

Colonna vertebrale: articolazione atlante epistrofeo 53

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Apparato scheletrico: Osso sacro 54

Formato da 5 vertebre distinte che si saldano vero i 18 – 30 anni. L’unione dei processi spinosi genera una cresta tubercolata, la cresta sacrale mediana, con ai lati due file di fori sacrali posteriori per il passaggio di vasi sanguigni e nervi. Analogamente sulla faccia anteriore. Mediante le superfici auricolari forma con le ossa iliache le articolazioni sacroiliache. Delimita posteriormente la cavità pelvica. La prominenza del corpo della prima vertebra sacrale prende il nome di promontorio del sacro. I fori vertebrali fusi formano il canale sacrale che si apre al fondo nello hiatus sacrale.

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Appendici

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