ANASTASIA E I TRE DIAMANTI SCRITTO E DISEGNATO DA Virgina Terazzan

Stampa a cura del Centro Pedagogico Linguistico, Sede di https://centropedagogicolinguistico.it Prima edizione TORINO, maggio 2018

PRESENTA

“ANASTASIA E I TRE DIAMANTI”

RACCONTO INEDITO DI

Illustrazioni originali di Virginia Terrazzan

C’ERA UNA VOLTA, NON MOLTO TEMPO FA, UNA GIOVANE FANCIULLA CHE VIVEVA SERENAMENTE

CON LA SUA UMILE FAMIGLIA, IN UNA CASETTA DI CAMPAGNA.

IL PADRE DI ANASTASIA ERA UN UOMO PICCOLINO, UNA PERSONA ONESTA E UN GRAN

LAVORATORE, CHE NON SI RISPARMIAVA, PUR DI SODDISFARE I NECESSARI BISOGNI DELLA

FAMIGLIA. ANCHE LA MOGLIE ERA UNA DONNA MINUTA, PIUTTOSTO GRACILE E, DA QUASI PIÙ DI

UN ANNO, ERA MOLTO MALATA. ANASTASIA AVEVA GLI STESSI LINEAMENTI DELLA MADRE, IL

NASO ALL’INSÙ, UNA FOSSETTA SULLA GUANCIA, QUANDO SORRIDEVA, E GLI OCCHI AZZURRI,

COME IL MARE. I SUOI CAPELLI ERANO ONDULATI E BIONDI ED AVEVA UNA FRANGETTA SULLA

FRONTE SEMPRE SPETTINATA. IL SUO CARATTERE ERA SENZ’ALTRO GENEROSO, TENERO E

CORAGGIOSO, ERA LA FIGLIA IDEALE CHE TUTTI AVREBBERO VOLUTO AVERE.

UN GIORNO IL PAPÀ TORNÒ A CASA ABBATTUTO E LA MOGLIE SUBITO COSA AVESSE. L’UOMO FECE

UN GRANDE SOSPIRO, E TRATTENENDO LE LACRIME CON GRANDE CORAGGIO LE RISPOSE: “IL

PANIFICIO HA CHIUSO, SONO SENZA LAVORO!”.

LA DONNA SUBITO LO RASSICURÒ DICENDOGLI CHE ALMENO PER UN BREVE PERIODO AVREBBERO

AVUTO ANCORA I RISPARMI DEL MESE PRECEDENTE.LO INVITO‘ A NON PREOCCUPARSI, POICHÈ

INSIEME AVREBBERO TROVATO UNA SOLUZIONE E SUPERATO QUESTA DIFFICILE SITUAZIONE.

ORIGLIANDO ALLA PORTA DELLA CUCINA, LA FIGLIA AVEVA SENTITO TUTTA LA CONVERSAZIONE

DEI GENITORI E SI SENTI’ QUINDI IN DOVERE DI FARE QUALCOSA.

ANASTASIA INCOMINCIÒ A PRENDERSI CARICO DELLE FACCENDE DOMESTICHE, VEDENDO LA

MADRE SEMPRE PIÙ AFFATICATA. LA DONNA, ORMAI DISTRUTTA DALLA MALATTIA, UN GIORNO

SVENNE. TRASCORSE IL TEMPO CHE LE RIMASE A LETTO, CON ACCANTO LA SUA ADORATA FIGLIA,

CHE L’ACCUDIVA SENZA LASCIARLA MAI, E NON MOLTO TEMPO DOPO PURTROPPO MORÌ. LASCIÒ

IL MARITO E ANASTASIA NELLA DISPERAZIONE. LA FANCIULLA ALLORA CORSE FUORI CASA E SI

NASCOSE NELL’ORTO, DOVE POTER PIANGERE ALL’INFINITO SENZA CHE NESSUNO POTESSE

VEDERLA. ALL’IMPROVVISO PERÒ SALTÒ FUORI DA UNA ZUCCA UNA FATA, DAI CAPELLI NERI

COME IL CARBONE, CICCIOTTELLA, E CON LO SGUARDO FONDAMENTALMENTE SIMPATICO, ANZI

PIUTTOSTO BUFFO, MA SOPRATTUTTO MOLTO DOLCE. IMMEDIATAMENTE INFATTI MORETTA, COSÌ

SI CHIAMAVA LA MAGICA CREATURA, STRINSE FORTE CON TANTA TENEREZZA LA POVERA

ANASTASIA, DICENDOLE: “STAI TRANQUILLA MIA CARA, CERCHERÒ DI AIUTARTI PER ALLEVIARE

LA TUA PENA”. LA FANCIULLA ANCORA SINGHIOZZANTE PER IL PIANTO, RISPOSE:” DIMMI CARA

FATA, COSA DEVO FARE PER AIUTARE IL MIO POVERO BABBO, ORA CHE ANCHE LA MIA MAMMA

NON C’È PIU’?”. A QUEL PUNTO LA FATA MORETTA LE DIEDE TUTTE LE INDICAZIONI NECESSARIE

PER GIUNGERE ALLA CONQUISTA DI UN TESORO, CHE VENIVA CONCESSO DAI MAGICI TROLL SOLO

A CHI AVEVA UN CUORE PURO OLTRE CHE CORAGGIOSO. E COSÌ PRONUNCIÒ:”DRITTO DEVI

ANDARE E IL SENTIERO SEGUIRE, SINO A QUANDO UNA TETRA FORESTA AVANTI A TE TROVERAI.

LI’ IN UN GROTTA UN DISPETTOSO TROLL VIVE E CUSTODISCE GELOSAMENTE DEI DIAMANTI, MA

SOLO DOPO CHE TRE PROVE AVRAI COMPIUTO, DECIDERÀ SE SEI DEGNA DI RICEVERNE ALCUNI IN

DONO. SOLO COSÌ POTRAI FARLI FRUTTARE NEL TUO ORTICELLO PROPRIO COME LE ZUCCHE”.LA

FATA PRONUNCIATA L’ULTIMA PAROLA SCOMPARVE ALL’IMPROVVISO, PROPRIO COME ERA

ARRIVATA. ANASTASIA NON PERSE ALLORA PIÙ TEMPO E SI MISE SUBITO IN CAMMINO VERSO LA

GROTTA DEL TROLL; SALUTÒ TENERAMENTE IL PADRE E SI AVVIÒ VERSO IL BOSCO.

SI ADDENTRO’ BEN PRESTO NELLA FORESTA, COSÌ TANTO BUIA E CUPA, E AD UN CERTO PUNTO

INTRAVIDE ALLA SUA DESTRA, SU UNA COLLINETTA LA GROTTA..FACEVA GIÀ PAURA DA

LONTANO! CON UN GROSSO BATTICUORE ANASTASIA SI AVVICINÒ FINALMENTE ALL’ENTRATA, E

APPENA VARCATA LA SOGLIA UNA VOCE RAUCA E MINACCIOSA DISSE:”ALT! CHI ESSERE TU? NON

POTERE ENTRARE COSÌ A CASA DI UNO SCONOSCIUTO! VIA!” TIMIDAMENTE LA FANCIULLA GLI

RISPOSE:” VENGO DA MOLTO LONTANO PER PROVARE A CONQUISTARE ALMENO QUALCHE

DIAMANTE, E PORTARLI AL MIO POVERO BABBO...POSSO PROVARE ALLORA?”. IL TROLL

INCOMINCIÒ A SALTELLARE E SGHIGNAZZANDO LE DISSE:” AHAHAHAHAH! TU PICCOLA RAGAZZA

PRENDI IN GIRO ME? COSÌ FACILE PENSI SIA? COMUNQUE CI SONO

TRE PROVE CHE SUPERARE DEVI, E SOLO ALLORA I DIAMANTI AVERE POTRAI!” ANASTASIA DECISA

ANNUI’ :” VA BENE, COSÌ FARÒ COME CHIEDETE, PUR DI RAGGIUNGERE IL MIO OBIETTIVO, DEL

RESTO ANCHE I MIEI GENITORI MI HANNO SEMPRE DETTO CHE BISOGNA IMPEGNARSI E LOTTARE

PER RAGGIUNGERLO.

E COSÌ LA FANCIULLA SUPERATE VELOCEMENTE LE PRIME DUE PROVE, ALCUNI SEMPLICI ESERCIZI

DI ENIGMISTICA E INDOVINELLI DI LOGICA, SI TROVÒ AD AFFRONTARE L’ULTIMA, LA PIÙ DIFFICILE,

UNA PARTITA A SCACCHI CON IL TROLL; LA SCACCHIERA INOLTRE ERA MAGICA , ENORME, CI SI

MUOVEVA SOPRA. OGNI PEZZO DEL GIOCO ERA ANIMATO, DI OTTIMA COMPAGNIA, SE SI

CONQUISTAVA UNA POSIZIONE, MA PERICOLOSO, SE SI FACEVA ARRABBIARE DOPO

L’ELIMINAZIONE.

CON MOLTA FATICA ANASTASIA ARRIVO’ ALL’ULTIMA, DECISIVA MOSSA: DAL VESTITO LE USCÌ

UNA SPADA DI MILLE COLORI, PROPRIO COME I DIAMANTI, E CON ESSA CAPÌ DI POTER ABBATTERE

LA TORRE, E VINCERE LA PARTITA… ENTUSIASTA GRIDO’: “SCACCO MATTO!”. IL TROLL UN PO’

ABBATTUTO, CONSEGNO’ COMUNQUE COME PROMESSO, TRE DEI SUOI DIAMANTI.

ANASTASIA CORSE A CASA, PIANTÒ I DIAMANTI, DENTRO UNA ZUCCA, E POCO DOPO

ESSERE STATI ANNAFFIATI SI TRASFORMARONO IN QUALCOSA DI MOLTO PIÙ

IMPORTANTE: C’ERANO INFATTI TRE BIGLIETTINI: SUL PRIMO C’ERA L’INDIRIZZO DI UNA

FABBRICA CHE OFFRIVA GIÀ DAL GIORNO SEGUENTE UN OTTIMO POSTO DI LAVORO PER IL

PADRE; IL SECONDO DICEVA DI CORRERE IN CASA DOVE LA MAMMA SI STAVA

SVEGLIANDO DA UNO STATO DI MORTE APPARENTE, GUARITA FINALMENTE DALLA SUA

MALATTIA; NEL TERZO C’ERANO TANTE PAROLE DI RINGRAZIAMENTO PER L’AMORE E IL

CORAGGIO CHE LA FANCIULLA AVEVA DIMOSTRATO. QUESTO ERA IL VERO TESORO CHE

ANASTASIA SI PORTAVA DENTRO...COMUNQUE UN PICCOLO QUARTO BIGLIETTINO

INDICAVA DOVE TROVARE NELL’ORTO UN PICCOLO VERO

DIAMANTE, UN PICCOLO PREMIO CHE LA FATA MORETTA AVEVA LASCIATO PER LA

FANCIULLA.

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