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Analisi matematica I (per ingegneria chimica, civile, dei materiali, meccanica, navale, ambiente e territorio). Programma: Cenni di logica e di teoria degli insiemi. Insiemi numerici: numeri naturali, interi, razionali, complessi. Funzioni. Polinomi, funzioni razionali, trigonometriche, esponenziali e logaritmiche. Successioni di numeri reali e loro limiti. Limiti di funzioni e continuità. Limiti fondamentali e notevoli. Calcolo differenziale per funzioni di una variabile. Derivata e derivabilità: derivate delle funzioni elementari, regole di derivazione. Proprietà locali del primo ordine: crescenza e segno della derivata, punti di estremo relativo. Teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange e di de L'Hopital. Approssimazione locale delle funzioni: teorema di Taylor con i resti di Peano e Lagrange. Infiniti e infinitesimi. Primitive e integrali indefiniti. Integrale di Riemann. Regole d'integrazione. Teorema fondamentale del calcolo e formula di Torricelli-Barrow. Integrali generalizzati. Obiettivi formativi: Lo scopo del corso è quello di preparare i futuri ingegneri alla risoluzione di problemi concreti attinenti alle scienze applicate nei quali sia indispensabile l'uso degli strumenti matematici forniti dal calcolo differenziale e integrale. Per il primo corso si tratta di fornire strumenti e vocabolario di base. Analisi matematica II (per ingegneria chimica, civile, dei materiali, meccanica, navale, ambiente e territorio). Programma: Serie numeriche a valori reali e complessi. Successioni e serie di funzioni. Serie di potenze nel campo reale e complesso. Esponenziale e funzioni trigonometriche nel campo complesso. Formule d'Eulero. Strutture dello spazio euclideo n-dimensionale di spazio metrico, normato, con prodotto scalare. Disuguaglianza di Cauchy-Buniakovskii- Schwarz. Integrali multipli su rettangoli. Teorema di Fubini. Insiemi misurabili secondo Peano-Jordan. Cenni di teoria della misura. Integrali multipli su insiemi misurabili dello spazio di dimensione 2 e 3. Integrali multipli generalizzati. Calcolo differenziale per funzioni di più variabili. Derivate parziali. Differenziale. Gradiente. Formula di Taylor per funzioni di più variabili. Punti critici. Estremi relativi e punti di sella. Funzioni implicite. Teorema di Dini. Estremi

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Analisi matematica I (per ingegneria chimica, civile, dei materiali, meccanica, navale, ambiente e territorio). Programma:Cenni di logica e di teoria degli insiemi. Insiemi numerici: numeri naturali, interi, razionali, complessi. Funzioni. Polinomi, funzioni razionali, trigonometriche, esponenziali e logaritmiche. Successioni di numeri reali e loro limiti. Limiti di funzioni e continuità. Limiti fondamentali e notevoli. Calcolo differenziale per funzioni di una variabile. Derivata e derivabilità: derivate delle funzioni elementari, regole di derivazione. Proprietà locali del primo ordine: crescenza e segno della derivata, punti di estremo relativo. Teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange e di de L'Hopital. Approssimazione locale delle funzioni: teorema di Taylor con i resti di Peano e Lagrange. Infiniti e infinitesimi. Primitive e integrali indefiniti. Integrale di Riemann. Regole d'integrazione. Teorema fondamentale del calcolo e formula di Torricelli-Barrow. Integrali generalizzati.

Obiettivi formativi: Lo scopo del corso è quello di preparare i futuri ingegneri alla risoluzione di problemi concreti attinenti alle scienze applicate nei quali sia indispensabile l'uso degli strumenti matematici forniti dal calcolo differenziale e integrale. Per il primo corso si tratta di fornire strumenti e vocabolario di base.

Analisi matematica II (per ingegneria chimica, civile, dei materiali, meccanica, navale, ambiente e territorio). 

Programma: Serie numeriche a valori reali e complessi. Successioni e serie di funzioni. Serie di potenze nel campo reale e complesso. Esponenziale e funzioni trigonometriche nel campo complesso. Formule d'Eulero. Strutture dello spazio euclideo n-dimensionale di spazio metrico, normato, con prodotto scalare. Disuguaglianza di Cauchy-Buniakovskii-Schwarz. Integrali multipli su rettangoli. Teorema di Fubini. Insiemi misurabili secondo Peano-Jordan. Cenni di teoria della misura. Integrali multipli su insiemi misurabili dello spazio di dimensione 2 e 3. Integrali multipli generalizzati. Calcolo differenziale per funzioni di più variabili. Derivate parziali. Differenziale. Gradiente. Formula di Taylor per funzioni di più variabili. Punti critici. Estremi relativi e punti di sella. Funzioni implicite. Teorema di Dini. Estremi vincolati con i moltiplicatori di Lagrange. Curve e superficie. Lunghezza di una curva. Campi vettoriali nel piano e nello spazio. Integrali di linea. Campi conservativi. Formule di Green nel piano. Integrali di superficie. Area di una superficie. Cenno ai teoremi di Stokes e di Gauss. Rotore e divergenza. Equazioni differenziali. Problemi e teoremi d'esistenza e unicità. Alcuni tipi d'equazioni del primo e del secondo ordine risolubili in modo elementare. Equazioni e sistemi differenziali lineari, a coefficienti continui, in particolare, costanti. Riduzione di un sistema lineare di due equazioni ad un'equazione lineare.

Obiettivi formativi: Avendo come base le conoscenze del corso di Analisi matematica I, possono essere affrontati problemi di ottimizzazione, di meccanica di sistemi rotanti e vibranti utilizzando i metodi forniti dal calcolo differenziale e integrale di più variabili e dalle equazioni e sistemi d'equazioni differenziali.

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Idraulica Ambientale I ARMENIO

Obiettivi formativi: si intende fornire allo studente i mezzi analitici e teorici di base per affrontare problematiche relative a flussi di interesse ambientale, come la diffusione di plumes inquinanti nella libera atmosfera o in bacini idrici.

Programma del corso: 1) teoria di base della turbolenza: concetti di mescolamento, teoria di Kolmogorov, mezzi statistici per lo studio della turbolenza, concetto di diffusività turbulenta, cenni sui modelli di turbolenza2) Flussi geofisici: Equazioni del moto delle masse fluide in sistemi rotanti, il numero di Rossby, bilancio geostrofico, vorticità potenziale Teorema di Taylor-Proudman, strato di Ekman3) Flussi stratificati: Concetto di stratificazione, numeri di Froude e di Richardson, approssimazione di Boussinesq, stratificazione stabile e instabile, convezione libera e forzata, problema di Rayleigh-Taylor, doppia diffusività4) Fenomeni di trasporto: definizione delle caratteristiche di trasporto di una fase dispersa in un fluido, equazione del trasporto di una fase dispersa, numero di Scmidth, concetto di dispersione alla Taylor, dispersione longitudinale nei fiumi. Sono previste esercitazioni sugli argomenti trattati nel corso

Idraulica Ambientale II ARMENIO

Obiettivi formativi: sulla base delle conoscenze acquisite nel corso di Idraulica ambientale I si studiamo problemi applicativi di fenomeni di diepsrsione e trasporto in flussi geofisici stratificati.

Programma del corso: 1) Modelli di turbolenza per flussi geofisici2) getti e plumes in atmosfera, in mare e nei laghi3) modelli analitici semplificati per la predizione di una fase dispersa in atmosfera ed in un bacino idrico4) applicazione delle conoscenze acquisite ad un problema reale

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OMARI

Analisi matematica 1 (MAT/05; CFU 6)Obiettivi formativi:L'insegnamento ha lo scopo di illustrare alcuni concetti di base del calcolo differenziale e integrale delle funzioni di una variabile e di iniziare gli studenti alla modellizzazione e alla soluzione di semplici problemi di interesse applicativo.Programma:Insiemi numerici: l'insieme R dei numeri reali e l'insieme C dei numeri complessi. Funzioni da R in R e loro principali proprieta'. Le funzioni elementari. Limiti di funzioni. Funzioni continue. Teoremi fondamentali sui limiti e sulle funzioni continue. Calcolo differenziale. Confronto locale di funzioni. La Formula di Taylor. Proprieta' del primo e del secondo ordine di una funzione. Calcolo integrale. Primitive. Funzioni integrabili secondo Riemann su un intervallo. La funzione integrale e il teorema fondamentale del calcolo. Integrali in senso generalizzato.

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Analisi matematica 2 (MAT/05; CFU 6)Obiettivi formativi:L'insegnamento ha lo scopo di illustrare alcuni concetti di base del calcolo differenziale e integrale delle funzioni di piu' variabili e di iniziare gli studenti alla modellizzazione e alla soluzione di semplici problemi di interesse applicativo.Programma:Serie numeriche. Serie di funzioni e serie di potenze. Lo spazio R^N.  Campi scalari e campi vettoriali.  Limiti e funzioni continue  da R^N in R^M. Integrale di Riemann in R^N. Calcolo differenziale in R^N. Funzioni differenziabili. Derivate direzionali e derivate parziali. Gradiente e matrice Jacobiana. Derivate parziali successive. Differenziale secondo. Matrice Hessiana.  Problemi di massimo e minimo libero e vincolato. Curve e superfici. Curve rettificabili e lunghezza di una curva. Area di una superficie. Integrale di linea di un campo scalare e di un campo vettoriale. Campi conservativi. Rotore e divergenza. Flusso di un campo. Integrali di superficie. I teoremi del rotore e della

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divergenza. Equazioni differenziali ordinarie. Problema di Cauchy. Equazioni differenziali ordinarie lineari a coefficienti costanti di ordine n

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PRINCIPI DI ELETTROMAGNETISMO (FIS/01-MAT/07; CFU: 6) VITALE

PROGRAMMA DEL CORSO. Gli argomenti trattati nel corso includono: l'elettrostatica nel vuoto; il concetto di campo elettrico e le formulazioni differenziali; le proprietà generali dei conduttori e dei dielettrici con cenni ai meccanismi di polarizzazione; la corrente elettrica stazionaria e i circuiti in corrente continua; la magnetostatica nel vuoto e cenni alle proprietà magnetiche della materia; i campi elettrici e magnetici variabili nel tempo; la sintesi delle equazioni di Maxwell. La misura di grandezze fisiche è oggetto di alcune lezioni e di una esercitazione di laboratorio.

OBIETTIVI FORMATIVI: Introduzione all'elettromagnetismo classico senza prescindere dagli opportuni strumenti matematici, dalla fenomenologia e da alcuni aspetti sperimentali. Soluzione autonoma di esercizi e problemi come parte essenziale del processo di apprendimento. 

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FISICA GENERALE (FIS/01; CFU: 6) LANCERI - BARBIELLINI

PROGRAMMA DEL CORSO.Gli argomenti trattati nel corso includono: dinamica della particella e dei sistemi di particelle, introduzione elementare alla dinamica del corpo rigido e dei fluidi. La misura di grandezze fisiche sarà oggetto di alcune lezioni ed esercitazioni di laboratorio. La termodinamica non verrà discussa se non in alcuni cenni introduttivi.

OBIETTIVI FORMATIVI:Con questo corso ci si propone di introdurre i metodi della fisica sperimentale ed alcuni concetti fondamentali della fisica classica, e di iniziare gli studenti alla modellizzazione e alla soluzione di semplici problemi di interesse applicativo, attraverso la scelta di approssimazioni e l'uso di metodi di calcolo appropriati (calcolo differenziale, vettori).----------------------------------------------------------------------------

COMPLEMENTI DI FISICA (FIS/01; CFU:6) LANCERI

PROGRAMMA DEL CORSO:Gli argomenti normalmente presentati in corsi di fisica moderna per studenti che non seguano il corso di laurea in fisica, includono una introduzione semplificata alla relativita` ristretta, alla meccanica quantistica, e alla fisica nucleare e subnucleare. Tra questi argomenti, per l'anno accademico 2005-06 abbiamo scelto una introduzione alla meccanica quantistica, con applicazioni alla teoria della conduzione e dei semiconduttori. Il corso include esercitazioni con soluzione di problemi e calcoli numerici.

OBIETTIVI FORMATIVI:L'obiettivo principale del corso e` di fornire elementi di fisica moderna, non trattati o solo accennati nei corsi della laurea triennale, ed in particolare di fornire le basi fisiche minime indispensabili alla comprensione dei moderni dispositivi elettronici a stato solido. La trattazione, finalizzata alle applicazioni tecnologiche, permettera` anche di esplorare alcune delle idee che nel secolo scorso hanno profondamente rivoluzionato la nostra visione del mondo fisico.

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Programma del Corso di Geometria (Docenti Brundu e Sacchiero)

Strutture algebriche. Gruppi. Anelli. Campi. Anelli di polinomi in una variabile. Vettori geometrici e sistemi di riferimento.Spazi vettoriali reali e complessi. Sottospazi vettoriali. Basi. Dimensione di uno spazio vettoriale. Matrici a componenti in un campo. Prodotto di matrici riga per colonna. Rango di una matrice. Riduzione di matrici. Sistemi di equazioni lineari. Matrice del sistema. Metodo pratico per la risoluzione dei sistemi lineari.Applicazioni lineari. Matrice associata ad un'applicazione lineare. Sottospazi associati ad un'applicazione lineare: nucleo, immagine.Geometria lineare affine. Rette e piani in equazioni vettoriali, parametriche. Spazi euclidei. Equazioni normali di rette e piani . Distanze. Fasci di rette e di piani.

Obiettivi formativi del Corso

Fondamenti di Algebra lineare . Strumenti di calcolo di Geometria lineare ed euclidea.

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A.A. 2004/05 UNIVERSITÀ DEGLI STUDI Dl TRIESTE

Corso di Laurea trien. INGEGNERIA INDUSTRIALE Corso di Laurea spec. INGEGNERIA GESTIONALE E LOGISTICA Sede di: PORDENONE

Programma FISICA MATEMATICA del corso di 6 CFU

Docente Giorgio TONDO

Uno sguardo alla Meccanica Razionale e alle sue divisioni. I sistemi meccanici e i modelli fondamentali. Nozione di configurazione, spostamento, gradi di liberta', coordinate libere. Sistemi ipostatici, isostatici, iperstatici. Classificazione dei vincoli.

Classificazione delle forze agenti su un sistemaEquazioni cardinali della statica.Teoria dei sistemi di forze applicate ai sistemi rigidi. Statica e azioni interne nei sistemi rigidi e nei sistemi articolati.

Principio dei lavori virtuali. Campi di forze, lavoro e campi conservativi. Sistemi conservativi e Teorema di stazionarietà dell’ energia potenziale.

Geometria delle masse, centro di massa, matrice d'inerzia.

Cinematica dei sistemi rigidi: angoli di Eulero, teorema di Poisson, velocità angolare.

Principio di D'Alembert. Equazioni cardinali della dinamica, applicazioni ai sistemi articolati. Calcolo del momento angolare, calcolo delle reazioni vincolari. Equazioni di Lagrange, derivazione. Calcolo e struttura dell’energia cinetica.Teorema di conservazione dell'energia meccanica e applicazione alle macchine semplici.

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Programma del corso: Modelli e Metodi per la Logistica, Anno Accademico: 2004-2005, Docente: Andrea Nicola

Introduzione: logistica interna, esterna, inversa. Catena logistica e vita di un prodotto. Problemi e modelli, attori coinvolti. Programmazione lineare in ambito logistico: problemi di PL analizzati dal punto di vista logistico. Valutazione di efficienza: la Data Envelopment Analysis. Risultati ottenibili: efficienza, target, peers, benchmark, etc. Applicazione al comparto industriale. Localizzazione: motivazioni e definizioni, livelli decisionali coinvolti, tassonomia. Localizzazione nel continuo e su rete. Scorte: motivazioni e definizioni. Costi delle scorte: possibili classificazioni e modellizzazioni. Just in Time, equilibrio dei costi, analisi ABC, il modello EOQ con estensioni alle situazioni reali. Gestione operativa della produzione: motivazioni e definizioni, terminologia utilizzata, indici di prestazione. Tipologie di problemi: Job-shop, flow-shop, open-shop, parallel/sequential machine, preemption, static/dynamic problem. Packing, cutting e spatial scheduling problems: i problemi del bin-packing, strip-packing, spatial scheduling. Agenti autonomi nella pianificazione e controllo della produzione: sistemi centralizzati e distribuiti: punti di forza e di debolezza. Il protocollo di negoziazione.

Programma del corso: Ricerca operativa, Anno Accademico: 2004-2005, Docente: Andrea Nicola

Introduzione alla ricerca operativa: campi di applicazione. Approccio ad un problema di ricerca operativa e relative fasi progettuali/risolutive. Problemi e modelli, attori coinvolti. Tassonomia e limiti dei modelli. Simulazione e modelli analitici: confronto. Complessità dei problemi di ricerca operativa. La programmazione lineare: problemi di ottimizzazione e di programmazione lineare. Problemi in due variabili con soluzione grafica. Problemi con più variabili risolti tramite il metodo del simplesso e al calcolatore. Analisi di sensibilità e post-ottimalità. Dualità e complementarità: definizioni e caratteristiche. Trasposizione vincoli-variabili. Teoremi di dualità debole, forte e condizioni di complementarità. Problemi su reti: flusso massimo e problema duale del taglio minimo. Percorso minimo tra i nodi di una rete: algoritmo di Dijkstra e di Ford-Fulkerson. Albero minimo coprente. Problema di assegnazione come caso particolare del problema del trasporto.

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ALGEBRA LINEARE  E ELEMENTI DI GEOMETRIA(MAT/02;MAT/03; CFU 6) LANDI

Obiettivi formativi: L'insegnamento ha lo scopo di trattare gli spazi vettoriali, le  trasformazioni lineari, le  matrici, i sistemi di equazioni lineari, gli autovalori ed autovettori, il prodotto scalare e gli spazi euclidei. Inoltre verranno forniti elementi di geometria lineare del piano e dello spazio e di teoria delle coniche.

Programma preliminare per l'a.a. 2005/06 del corso di

Algebra Lineare ed Elementi di Geometria articolato su un modulo semestrale di 60 ore

Docente: Giovanni Landi

Spazi vettoriali. Sistemi lineari. Applicazioni lineari. Strutture algebriche. Vettori geometrici. Spazi vettoriali reali e complessi. Sotttospazi vettoriali. Basi e dimensione di uno spazio vettoriale. Matrici. Riduzione di matrici.Risoluzione di un sistema lineare con il metodo di riduzione delle matrici. Matrici ed applicazioni lineari. Nucleo e immagine di un'applicazione lineare. Isomorfismi di spazi vettoriali. Calcolo del determinante di una matrice. Autovalori e autovettori. Diagonalizzazione di una matrice.Prodotto scalare in Rn e basi ortonormali.

Geometria lineare del piano e dello spazio.Equazioni vettoriali, parametriche e cartesiane di rette e piani. Intersezioni di rette e piani. Parallelismo e ortogonalita'. Fasci di rette e fasci di piani. Distanze. Cambiamento del sistema di riferimento.

Coniche e Quadriche.Proprieta' geometriche delle coniche. Classificazione delle coniche mediante matrice associata.

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Programma del corso di Progettazione Architettonicaprof. Maurizio Bradaschia

Il corso ha per oggetto la formazione dell’allievo ingegnere relativamente alle problematiche formali, tecnologiche e costruttive del progetto di architettura.Le lezioni trattano il tema del progetto di architettura contemporaneo a partire dalle principali implicazioni teoriche interdisciplinari affrontate, tra gli altri, da Martin Heidegger, Jacques Derrida, Gilles Deleuze, Paul Virilio, e Marc Augé.Viene quindi affrontato il tema della psicologia gestaltica quale fondamento teorico per le questioni formali.Vengono indagate, attraverso lezioni ex cattedra, le sperimentazioni progettuali del moderno e del contemporaneo attraverso la lettura di progetti di maestri quali Adolf Loos, Peter Behrens, Walter Gropius, Le Corbusier, Mies van der Rohe, F.L. Wright, Giuseppe Terragni e di autori contemporanei quali Peter Eisenman, Richard Meier, Frank O. Gehry, Alvaro Siza, Rafael Moneo, Carlos Ferrater, Rem Koolhaas, MVRDV, Zaha Hadid, Coop Himmelblau, Franco Purini, Renzo Piano.All’allievo ingegnere è richiesta la sperimentazione progettuale su un tema alle scale urbana ed edilizia.La prova d’esame valuta la preparazione teorica ed il progetto redatto quale esercitazione sperimentale delle conoscenze acquisite.Tale progetto, composto da elaborati di analisi e di progetto, è redatto secondo le prescrizioni della Legge Quadro in materia di lavori pubblici 109/94 e del suo regolamento di attuazione d.p.r.554/99, con riferimento alla scala del progetto preliminare.

BibliografiaAll’allievo è richiesta la consultazione delle principali riviste di architettura, sono consigliate le seguenti testate:El Croquis, Domus, Casabella, Abitare, Il Progetto, Architectural Record, Architetural Review, Architecture, e per gli aspetti tecnologico-costruttivi la rivista tedesca DetailSono consigliati i seguenti testi:Augé M., Non-lieux, Paris Seuil, trad it. 1993, Non luoghi, Milano, ElèutheraAugé M., L’impossible voyage. Le tourisme et ses images, Paris, Payot; trad it. 1997, Disneyland e altri non luoghi, Torino, Bollati BoringhieriBenedikt M., Cyberspace, Padova, Muzzio Nuovo Millennio 1993Bradaschia M., Decalogo post-urbano, Meltemi, Roma 2003Colombo E. (a cura di), Maurizio Bradaschia, piani, progetti, architetture, Idea books, Vicenza 2005Crotti S., Figure architettoniche, soglia, Milano, Edizioni Unicopli 2000De Fusco R., Storia dell’architettura contemporaneaFuksas, Frames, Barcelona, Actar 2001Heidegger M., Saggi e discorsi, Milano, Mursia 1991Koolhaas R., Mau B., S, M, L, XL, New York, Monacelli Press 1995MVRDV, MetaCity/DataTown, Rotterdam, 010 Publishers, 1999Loos A, Parole nel vuoto, Adelphi MilanoPurini F., Comporre l’architettura, Roma-Bari, Laterza 2000van Berkel B., Bos C., Move, Amsterdam, Un Studio & Goose 1999

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FONDAMENTI DI INFORMATICA I HMELJAKAmbienti di lavoro, hardware e software: HW: architettura del calcolatore (cenni), il modello di Von Neumann, memoria centrale, memorie periferiche, unita' periferiche: caratteristiche, prestazioni; unita' centrale: componenti (registri,bus), il ciclo istruzione; tipi di istruzioni macchina, due frammenti di programma in linguaggio macchina (3) SW: sistemi operativi, gestione risorse, interfaccia utente; sistemi tipo Unix e sistemi a finestre; file system, text editor: crea/salva/copia un file di testo; sistemi di sviluppo programmi: scrittura e esecuzione di programmi: editor, compilatore, linker, loader; (3) (tot 15 ore + 2 ore esercitazioni) PROGRAMMAZIONE: basata sul linguaggio C++ in ambiente Borland Builder 4: Cap. A/introduzione: istruzioni e dati semplici (4) Cap. B/istruzioni: istruzioni strutturate: ripetizione, scelta (if), istruzioni annidate a piu' livelli; definizioni, esempi (6) Cap. C/funzioni: funzioni, parametri, variabili locali e globali: definizioni, esempi; ricorsione: inverti testo, scrivi intero, somma da 1 a n, il fattoriale, fibonacci, hanoi, somma delle somme a k livelli; variabili globali/locali: allocazione di memoria: la pila di lavoro (9) Cap. D/tabelle (array): definizione e esempi di tabelle a un indice; parametri di procedure di tipo tabella: azzera,leggi in, scrivi da, trasposta di tabella; ricerca binaria in tabella ordinata; metodi di ordinamento a confronto: sort per inserzione/bubble/shell/quick sort; tabelle a due indici: somma, prodotto; posizione dell' elemento a[riga][colonna] nello spazio di memoria. Esempi: realizzazione di una macchina di Turing; cenno di complessita' degli algoritmi; algoritmi euristici a prova e riprova: il problema delle 8 regine; puntatori e parametri tipo funzione: zero e integrale di una funzione (9) Cap. G / Files: definizione, uso; file di caratteri (text file), file binari, file ad accesso diretto; il file system: la struttura dei file nel sistema operativo, open, close, esempi (crea/leggi/copia txt e bin) (4) (programmazione, algoritmi: tot 32 ore) Previste almeno 15 ore di laboratorio e test intermedi;

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FONDAMENTI DI INFORMATICA II HMALJAK

A.A. 2005/2006 UNIVERSITAÕ DEGLI STUDI DI TRIESTE________________________________________________________________________________CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA INFORMATICA (e altri) PROGRAMMA DEL CORSO DI Fondamenti di Informatica 2 DOCENTE Matjaz Hmeljak FINALITA'acquisire la conoscenza e la pratica di programmazione in C++ e di alcuni algoritmi di base per la gestione delle strutture di programmi e dati elencate di seguito: strutture programmi: librerie; esempi in Borland Builder 4;strutture dati di base: vettori, tabelle, struct, struttura file (testo/binario), puntatori e strutture dati dinamiche: liste, alberi binari; introduzione alla programmazione con classi ed oggetti: costruttori e distruttori, ridefinizione (sovraccarico) di operatori, esempi (stringa, set, pila, array)PROGRAMMA / CONTENUTO:Sistemi Formali Generativi e Grammatiche Formali: specifica di un linguaggio; produzioni, problema della deducibilita'; linguaggi e grammatiche generative; classificazione dei linguaggi alla Chomsky; grammatiche BNF e EBNF; cenni di riconoscimento di strutture grammaticali Programmazione C++: Cap. E/strutture: strutture e altro: definizioni ed esempi; array di struct, sort generalizzato; puntatori; parametri definiti per nome di funzione .Cap. F/ FUNIT: project e compilazione separata: programma a unita' separate, compilate separatamente; collegamento tra le unita': file header e file cpp; esempi: librerie coda, sort, pila, matlibx, sacco_tombola, stringhe; Cap. H/Liste: strutture dati dinamiche: liste ed alberi; lista concatenata semplice, pila e coda realizzata con lista concatenata, versioni iterative e ricorsive; doppia coda (inserzione e cancellazione ai due estremi); una lista concat. ordinata unidirezionale e bidirezionale; fusione di due liste ordinate; esempio uso liste bidirezionali: simulazione di un sistema a eventi discreti "servizio bus"; alberi binari ordinati: definizione, creazione, visita, ricerca, cancellazione, alberi equilibrati e non; alberi di Fibonacci; alberi a crescita casuale; esempi: scrivi albero, cerca dato in albero, calcolo numero nodi, profondita' di un albero, copia albero in un altro albero, confronta due alberi, tabelle hash con gestione collisioni con liste concatenate (1) Cap. I/classi: introduzione a classi e oggetti: classi, metodi, oggetti, costruttori, distruttori, overload di operatori; funzioni / operatori friend; alcuni esempi di classi: complessi, numeri razionali, numeri floating, sacco, pila, set_of_int, stringa Capitolo sulla programmazione visuale uso del Borland Builder e costruzione di programmi con interfaccia visuale per l'utente: interfaccia utente grafica, bottoni, finestre di edit, scelta, testo, leggi e scrivi (programma c=a+b), uso del mouse, grafico di una funzione, disegna spezzata; Esercitazioni in laboratorio e test intermedi 20 oretotale 60 ore

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CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA INFORMATICA

PROGRAMMA DEL CORSO DI Elementi di Grafica Digitale

DOCENTE Matjaz Hmeljak

Finalita' / obiettivi formativi:

Fornire allo studente le nozioni di base della grafica digitale, nozioni hardware e software e una esperienza di programmazione con la libreria grafica standard OpenGL in ambiente MS VisualC

Programma / contenuto del corso:Primitive grafiche, grafica 2D, trasformazioni, processo di visualizzazionedal mondo utente allo schermo; colori; clipping, interazione con utente ecc;Grafica 3D, trasformazioni, primitive, luci, ombre, superfici nascoste, interazione con utente ecc;Esempi in C++ con OpenGL;

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Infrastrutture idrauliche - ZOVATTOIntroduzione al corso * La meccanica dei fluidi Meccanica dei fluidi. Proprietà fisiche di un fluido. Sollecitazioni a cui pu`o essere soggetto un un fluido. Pressione. Sforzi tangenziali. Classificazione dei fluidi.* Idrostatica La legge di stevino. Osservazione. Il piezometro. Spinte su superfici piane. Risultante. Centro di spinta. Superfici curve. Equilibrio globale. Spinta archimedea. La legge di Mariotte.* Fluidi perfetti Definizioni. Osservazione. Bernoulli. Osservazioni sulle propriet`a dell'equazione di Bernoulli. Un bilancio energetico. Il tubo di Pitot. Strumenti deprimogeni e cavitazione. Teorema delle quantità di moto. Moti a potenziale.* Foronomia. Eflusso da serbatoi. Eflusso da paratoia. Eflusso da stramazzo.* Dinamica dei fluidi viscosi L'equazione di continuità. L'equazione della conservazione della quantità di moto, le equazioni di Navier Stokes. Cenni di turbolenza.* Dissipazione nei flussi viscosi Il diagramma di Moody. Le relazioni monomie di Chezy e di Gaukler-Strikler. Concetto di tubo scabro e liscio.* Moti nei canali a pelo libero L'energia specifica rispetto al fondo. Corrente lenta, rapida, critica, il risalto. Profili di moto gradualmente vario.* Moti di filtrazione l'equazione di Darcy. Emulgimento da falda freatica. Emulgimento da falda artesiana. " Moto vario Cenni sul colpo d'ariete.* Approviggionamento delle acque. Definizioni e schema di un acquedotto. Definizioni. Schema di un acquedotto. Caratteristiche delle acque. Dotazioni. Valutazione e previsione del consumo idropotabile.* Soluzione di una rete in pressione comunque connessa. Descrizione dell _algoritmo. L _equazione di continuit`a al nodo in funzione delle quote piezometriche. La soluzione della rete. Osservazioni.* L'allontanamento delle acque Valutazione dell'evento pluviometrico. Tempo di ritorno. Leggi di regolarizzazzione statistica. Distribuzione esponenziale. Applicazioni delle leggi statistiche. Determinazione della variabile _«. Determinazione del tempo di ritorno. Test statistico di adattamento. Curva segnalatrice di pioggia.* Analisi di un colletore di fognatura, fogna nera Introduzione. Analisi di un collettore di fognatura. Limiti idraulici. Analisi delle equazioni che governano il deflusso. Il metodo dell'invaso.* Allontanamento aque da edifici Pluviali e grondaie. Dimensionamento grondaia. Dimensionamento pluviale. L _allontamento delle acque reflue dagli edifici civili. Portata probabile. Dimesionamento mediante tabelle* Vasca di laminazione Descrizione del funzionamento. Dimensionamento. Ipotesi di lavoro. Stima volume massimo di invaso.

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Obiettivi: Il corso si propone di impartire le nozioni di base di Idraulica e delle principali tecniche per la determinazione delle curve climatiche nonch`e delle portate di progetto. Una particolare attenzione viene rivolta allo studio delle strutture di raccolta e allontanamento delle acque reflue da edifici civili. Il corso intende, altresì, fornire una metodologia che permetta che permetta il dimensionamento di massima di opere quali fognature, acquedotti avvalendosi, come supporto alla progettazione, di semplici nozioni.

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STORIA DELL’ARCHITETTURA DIANA BARILLARI

E’ attivo un Laboratorio di Rilievo e Storia dell'Architettura che ha come tema annuale il rilievo di Palazzo Gopcevich, progettato da Giovanni Andrea Berlam nel 1850. Obiettivi: Avviato nel corso del precedente anno accademico in forma sperimentale, il laboratorio multidisciplinare si sta configurando come un elemento caratterizzante dell'offerta didattica del Corso di laurea triennale in Ingegneria Edile.Contenuti: Il tema prescelto offre numerosi spunti, poiché palazzo Gopcevich, prima opera significativa del capostipite della dinastia Berlam, Giovanni Andrea, si erge nel cuore del borgo teresiano, di fronte a palazzo Carciotti, l'edificio simbolo della Trieste neoclassica e confina con il "Grattacielo", progettato da un altro Berlam a suggello della svolta moderna compiuta dall'architettura cittadina sul finire degli anni Venti.

L'idea del laboratorio nasce come accordo tra i due docenti che scelgono di proporre agli studenti lo stesso argomento di ricerca, forti della convinzione che occorre fornire a livello metodologico un orizzonte ampio che superi le barriere dei settori disciplinari e offra percorsi diversi per arrivare alla stessa meta. Gli studenti, impegnati allo stesso tempo nelle operazioni di rilievo e nella ricerca storica e d'archivio, dovranno acquisire un grado maggiore di consapevolezza, dato che opereranno in ambiti diversi cosicché ogni elemento del palazzo sarà affrontato da punti di vista molteplici e complementari. L'approccio con la storia avviene attraverso i libri, il documento d'archivio, inteso sia come disegno che atto amministrativo, l'analisi della cartografia storica: il tutto si svolge in contemporanea con le operazioni di rilievo che costituiscono un ulteriore e importantissimo fattore di conoscenza e verifica

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LAUREA BREVE IN INGEGNERIA INDUSTRIALE – SEDE DI PORDENONE

PROGRAMMA DEL CORSO DI CHIMICA

DOCENTE PROF. Dore Augusto CLEMENTE

COSTITUZIONE DELLA MATERIA – SISTEMI ED UNITA’ DI MISURA – STECHIOMETRIA – IL CONCETTO DI MOLE – LA COSTANTE DI AVOGADRO – FORMULE ED EQUAZIONI CHIMICHE - TEORIA QUANTISTICA DELLA STRUTTURA ATOMICA – MODELLO ATOMICO SECONDO BOHR – EQUAZIONE D’ONDA SECONDO SCHROEDINGER - IL LEGAME CHIMICO SECONDO LA MECCANICA QUANTISTICA - TEORIE EMPIRICHE SUL LEGAME CHIMICO – ELETTRONEGATIVITA’ – NUMERO DI OSSIDAZIONE – REGOLA DELL’OTTETTO – FORMULE DI LEWIS - GEOMETRIA MOLECOLARE - TEORIA VSEPR - LEGAME AD IDROGENO ANCHE NEL DNA - STATO GASSOSO – SCALA ASSOLUTA DI TEMPERATURA - REAZIONI DI OSSIDO-RIDUZIONE - EQUILIBRIO CHIMICO – LEGGE DELL’AZIONE DI MASSA - ACIDI E BASI - COMPOSTI DI COORDINAZIONE - STATO VETROSO E CRISTALLINO – CRISTALLI IONICI E MOLECOLARI.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO : con questo corso si intende dare allo studente una visione chiara della costituzione e della struttura della materia, come essa si forma e come si trasforma. Lo studente troverà in seguito modo di usare questi concetti in tutti quei corsi dove si tratterà della materia in qualsiasi forma essa si trovi, dagli isolanti. ai conduttori, dai semiconduttori ai superconduttori, dai materiali organici agli inorganici, dagli inquinanti ai conservanti, ecc….

Gian Franco LADINI

FONDAMENTI DI ELETTROTECNICA - Laurea triennale in Ingegneria Chimica, Ingegneria dei Materiali, Ingegneria dell'automazione, Ingegneria Navale, Ingegneria Meccanica, Ingegneria Elettrica.- Programma del Corso: Circuiti in corrente continua, generatori elettrici, legge di Ohm, reti, resistenze in serie e parallelo, potenza elettrica e legge di Joule - Campo elettrico, condensatori, transitorio ed energia di carica e scarica - Campo magnetico, azione di una corrente a distanza, legge della circuitazione, induzione elettromagnetica, la materia nel campo magnetico, ciclo d'isteresi, legge di Hopkinson, auto e muta induzione, circuiti induttivi in regime variabile, perdite d'isteresi e correnti di Foucault, sforzi elettrodinamici - Circuiti in regime permanente sinusoidale, circuiti elementari R, L, C impedenze, potenze, teorema di Boucherot, linee e rifasamento dei carichi - Sistemi trifasi in regime permanente sinusoidale equilibrati e squilibrati, collegamenti a stella e triangolo, energia e potenza, linee trifasi, teorema di G, Ferraris - Strumenti e di misura, ponti in corrente continua, potenziometro, ponti in corrente alternata, inserzioni Aron e Righi - Elementi di teoria delle reti, risposta di sistemi R L C a tensioni a gradino ed a tensionisinusoidali.-Obiettivi formativi del Corso: L'obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti le conoscenze fondamentali dell'elettrotecnica e gli strumenti per affrontare nei corsi successivi lo studio delle macchine elettriche, dei convertitore di tensione, dei circuiti di azionamento delle

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macchine elettriche ed in generale degli impianti di utilizzazione dell'energia elettrica.-

AZIONAMENTI ELETTRICI - Laurea triennale in Ingegneria Meccanica,Ingegneria dei materiali, Ingegneria Navale.- Programma del Corso: Dinamo: funzionamento a vuoto - sistemi di eccitazione - funzionamento a carico e caratteristiche esterne - perdite e rendimento.- Motori a corrente continua: funzionamento a carico - avviamento - senso di rotazione - caratteristiche meccaniche - regolazione della velocità - rendimento.- Generatori sincroni: funzionamento a vuoto e a carico - impedenza sincrona e diagramma di Behn Eschenburg - perdite e rendimento - accoppiamento dell'alternatore a reti prevalenti.- Motori sincroni: avviamento- variazione della coppia dell'eccitazione - condensatori rotanti.- Trasformatori: equazioni e diagrammi vettoriali nel funzionamento a vuoto e a carico - circuito equivalente primario e secondario - caduta di tensione - funzionamento in corto circuito - bilancio energetico e rendimento.- Motori asincroni: campo rotante - scorrimento - circuito equivalente - diagramma circolare - potenze, perdite e rendimento - caratteristica meccanica - avviamento - motori a semplice e doppia gabbia. - Motore asincrono monofase - Motore monofase a collettore.- Convertitori: raddrizzatori non controllati e controllati monofasi e polifasi - schemi, rapporto di conversione, fattore di ondulazione, massima tensione inversa.- Inverter monofasi e trifasi.- Azionamenti industriali: sistemi di controllo a catena aperta e chiusa - azionamenti con motori a corrente continua - azionamenti in corrente alternata con motori asincroni.- Obiettivi formativi del Corso: L'obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti le conoscenze fondamentali sul funzionamento delle macchine elettriche e dei convertitori di energia elettrica, in funzione del loro impiego negli azionamenti elettrici industriali.-Tra i vari tipi di azionamenti, vengono analizzati fondamentalmente quelli principali mediante motori a corrente continua e motori asincroni.-

IMPIANTI ELETTRICI - Laurea triennale in Ingegneria Meccanica,Ingegneriadei materiali, Ingegnera Navale.-Programma del corso: Reti di distribuzione in media tensione: dimensionamento - caratteristiche dei conduttori per linee aeree e in cavo.- Materiali e apparecchiature per impianti b.t.: fusibili - relè di massima corrente termici e magnetotermici - interruttori di manovra - interruttori automatici - contattori.- Impianti di messa a terra: rischi connessi all'utilizzo dell'energia elettrica - tensione di passo, di contatto e tensione verso terra - dispersori - sistemi TT e TN.- Impianti di continuità elettrica: gruppi di emergenza – gruppi statici di continuità - gruppi rotanti di continuità – accumulatori Elettrici.- Illuminazione elettrica: grandezze fotometriche fondamentali - elettriche ad incandescenza, a vapori di sodio, a vapori di mercurio, al neon, fluorescenti - apparecchi illuminanti - impianti negli edifici civili.- Riscaldamento dei materiali mediante l'energia elettrica: forni a resistenza - forni ad arco - riscaldamento a induzione in alta frequenza - riscaldamento per perdite dielettriche in alta frequenza.- Trazione elettrica: trazione elettrica corrente continua: avviamento, regolazione della velocità - stazioni di conversione - trazione elettrica a corrente alternata monofase con linee di contatto in alternata e motori a collettore in alternata - trazione elettrica a corrente alternata monofase con linee di contatto in alternata e motori in corrente continua.- Tarificazione dell' energia elettrica

Obiettivi formativi del Corso: L'obiettivo del corso è quello di fornire agli studenti le conoscenze fondamentali sugli impianti in bassa

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tensione e sull'utilizzazione dell'energia elettrica negli impianti di continuità elettrica, di illuminazione, di riscaldamento dei materiali, sulla trazione elettrica.-

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A.A. 2005/2006 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE – SEDE DI PORDENONE

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LAUREA BREVE IN INGEGNERIA INDUSTRIALE – INDIRIZZO MATERIALI (MATERIE PLASTICHE)

PROGRAMMA DEL CORSO DI CHIMICA ORGANICA APPLICATA ED INDUSTRIALE

DOCENTE PROF. Dore Augusto CLEMENTE

RICHIAMO DEI CONCETTI DI CHIMICA GENERALE.GENERALITA’ SUI GRUPPI FUNZIONALI IN CHIMICA ORGANICA : Alcani e cicloalcani, Alcheni ed Alchini, Alcooli, Eteri e Tioli, Alogenuri alchilici, Benzene e suoi derivati, Ammine, Aldeidi e Chetoni, Carboidrati, Acidi carbossilici, Derivati funzionali degli acidi carbossilici, Polimeri di crescita a stadi, Anioni Enolato. Cenni sui Lipidi, Amminoacidi e Proteine, Acidi Nucleici.SINTESI INDUSTRIALE DI MATERIE PLASTICHE ED ELASTOMERI : Policondensazione e poliaddizzione; Polimerizzazione radicalica; Polimerizzazione ionica;

Copolimerizzazione, Metodi pratici di polimerizzazione.

ADDITIVI PER MATERIE PLASTICHE ED ELASTOMERI :

Cariche; Plastificanti; Rinforzanti; Antiossidanti, stabilizzanti ed antiinvecchianti; Antistatici; Ritardanti della combustione; Pigmenti e coloranti; Lubrificanti.

CENNI SULLA CHIMICA INDUSTRIALE DEI PLASTOMERICENNI SULLA CHIMICA INDUSTRIALE DEGLI ELASTOMERI.

OBIETTIVO FORMATIVO DEL CORSO : Il corso intende dare allo studente i concetti basilari di chimica organica in modo che egli

possa applicarli immediatamente al metodi di produzione

industriale delle macromolecole che costituiscono la materie

plastiche.

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A.A. 2005/2006 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE – SEDE DI PORDENONE

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LAUREA BREVE IN INGEGNERIA INDUSTRIALE – INDIRIZZO MATERIALI (MATERIE PLASTICHE)

PROGRAMMA DEL CORSO DI PROPRIETA’ FISICHE E TECNOLOGICHE DEGLI ALTI POLIMERI.

DOCENTE PROF. Dore Augusto CLEMENTE

CENNI STORICI – POLIMERI LINEARI E NON LINEARI – PROPRIETA’ DEI POLIMERI – PARAMETRI STRUTTURALI – GRADO DI POLIMERIZZAZIONE – COPOLIMERI CASUALI – CONFORMAZIONE E CONFIGURAZIONE – PESO MOLECOLARE MEDIO – POLIMERI AMORFI E CRISTALLINI –

TECNICHE DI POLIMERIZZAZIONE : POLIMERIZZAZIONE A STADI – POLIMERIZZAZIONE RADICALICA – POLIMERIZZAZIONE CATIONICA – POLIMERIZZAZIONE ANIONICA – COPOLIMERIZZAZIONE – POLIMERIZZAZIONE STEREOSPECIFICA.

PRODUZIONE INDUSTRIALE DI POLIETILENE – POLIPROPILENE – POLIVINILCLORURO – POLISTIRENE – POLICARBONATO – NYLON – POLIETILENETEREFTALATO – GOMME SBR E SBS.

CENNI SULLE TECNOLOGIE DI TRASFORMAZIONE.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO : Lo studente durante questo corso impara i concetti basilari sulla costituzione chimica e fisica degli alti polimeri, sulla loro struttura molecolare e sulle loro proprietà fisiche e tecnologiche (cristallinità, stato vetroso, viscosità, proprietà meccaniche, ecc.). Tali concetti dovrebbero essere quindi direttamente spendibili nel mondo del lavoro.

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Lauree in ingegneria industriale presso la sede di Pordenone.Programma del corso di Analisi Matematica 1.

Anno Accademico 2004/2005.Dott. Franco Obersnel.

L'insieme R dei numeri reali. I numeri naturali. Funzioni reali di variabile reale e loro principali proprieta’. Le funzioni elementari. Successioni di numeri reali. Limiti di successioni. Limiti di funzioni reali e funzioni continue. Teoremi fondamentali sui limiti e sulle funzioni continue. Calcolo differenziale. Derivate, differenziabilita’, proprieta’ delle funzioni differenziabili. Il polinomio di Taylor. Proprieta’ del primo e del secondo ordine di una funzione. Studio di una funzione. Calcolo integrale. Primitive. Funzioni integrabili secondo Riemann su un intervallo. La funzione integrale e il teorema fondamentale del calcolo. Integrali in senso generalizzato.

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Lauree in ingegneria industriale presso la sede di Pordenone.Programma del corso di Analisi Matematica 2.

Anno Accademico 2004/2005.Dott. Franco Obersnel.

Serie numeriche. Serie di funzioni e serie di potenze. Geometria e topologia di R^N. Funzioni: campi scalari e campi vettoriali. Limiti e funzioni continue R^N -> R^M. Calcolo integrale in R^N. Calcolo differenziale in R^N. Funzioni differenziabili. Derivate direzionali e derivate parziali. Gradiente e matrice Jacobiana. Derivate parziali successive. Matrice Hessiana. Problemi di massimo e minimo libero e vincolato. Curve e superfici parametrizzate. Curve continue rettificabili e lunghezza di una curva. Area di una superficie. Integrale di linea di un campo scalare e di un campo vettoriale. Campi conservativi. Rotore e divergenza. Flusso di un campo. Integrali di superficie. I teoremi di Gauss-Green, Stokes e della divergenza. Equazioni differenziali ordinarie. Problema di Cauchy. Equazioni differenziali ordinarie lineari a coefficienti costanti di ordine n.

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A.A. 2004/05 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE________________________________________________________________________________ CORSO DI LAUREA INGEGNERIA INDUSTRIALE (DEI MATERIALI,

GESTIONALE E LOGISTICA INTEGRATA, MOBILE _ ARREDO)

PROGRAMMA DEL CORSO DI ECONOMIA APPLICATA ALL’INGEGNERIADOCENTE Dario POZZETTO ELEMENTI DI ECONOMIA GENERALENozioni introduttive sull’attività economica. la scienza economica. I sistemi economici. Le leggi di mercato. La formazione e la distribuzione del reddito nazionale.Cenni di storia del pensiero economico. Moneta, credito ed inflazione. I fattori della produzione e l’impresa. Produttività e scelta ottimale dei fattori produttivi. ELEMENTI DI GESTIONE ECONOMICO-FINANZIARIALe aziende industriali. L’organizzazione aziendale. I tipi di produzione industriale. La funzione del capitale. Il bilancio: lo stato patrimoniale e il conto economico. La funzione contabile: contabilità generale e industriale. Analisi del capitale circolante. Approfondimenti sul bilancio di esercizio, i bilanci riclassificati e i relativi indici. PROGRAMMAZIONE E CONTROLLO ECONOMICO DELL’AZIENDAIl costo di produzione: analisi e classificazione. Il rapporto costi-profitti-volumi. La programmazione economica aziendale. ANALISI E VALUTAZIONE DEGLI INVESTIMENTIGeneralità sugli impieghi di capitale per gli investimenti. La pianificazione e gli obiettivi aziendali di investimento. Cicli di sviluppo di un progetto in ambito aziendale. Classificazione e definizione degli investimenti. Principi di ingegneria economica. Metodi per la valutazione della convenienza economica degli investimenti. La sostituzione degli impianti. Metodi MAPI e del Ruggeri per la sotituzione degli investimenti. I finanziamenti. La programmazione degli investimenti.

Il corso è completato con numerose esercitazioni sui vari argomenti trattati. Materiale didattico disponibile presso la segreteria di Pordenone (da sottoporre a revisione)G. Cibibin, D. Pozzetto, Elementi di economia generale - CUSL 1990G. Cibibin, D. Pozzetto, Elementi di gestione economico-finanziaria dell’azienda - CUSL 1991 G. Cibibin, D. Pozzetto, Programmazione e controllo economico dell’azienda - CUSL 1991 G. Cibibin, D. Pozzetto, Analisi e valutazione degli investimenti - CUSL 1991D. Pozzetto: Metodi di valutazione degli investimentiD. Pozzetto: Metodi di sostituzione degli investimenti

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Ermanno Grinzato

Sintesi del programma del corso di Fisica Generale a.a. 2004-05- Il metodo scientifico: Grandezze fisiche e loro misura (con una esercitazione pratica); Elementi di teoria degli errori; Operazioni vettoriali; Sistemi di riferimento.- Meccanica: Cinematica del punto materiale Dinamica Newtoniana della particella e dei sistemi di particelle; Forze fondamentali e fenomenologiche; Corpo rigido;statica e dinamica; Energia meccanica, lavoro e potenza; Urti elastici ed anelatici; Condizioni di equilibrio; Rotazioni con asse fisso e mobile; Moto armonico semplice; Gravitazione universale; Elasticità, cenni sulle proprietà meccaniche dei materiali- Fluidi: statica e dinamica; modello cinetico dei gas ideali- Temperatura e calore, principi della termodinamica (cenni)

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Università degli Studi di Trieste, Centro Servizi – Polo di PordenoneCorso di Laurea in Ingegneria IndustrialeProgramma del corso di Fondamenti di Informatica, a.a. 2004-05prof. Luciano Morello

ARCHITETTURA DEI SISTEMI DI ELABORAZIONE: algoritmi e macchine astratte (macchina di Turing), rappresentazione delle informazioni (numerazioni, codifiche di caratteri, numeri, immagini), trattamento elettronico delle informazioni (algebra di Boole, circuiti combinatori e sequenziali), architettura degli elaboratori (architettura di Von Neumann); SOFTWARE DI SISTEMA E MACCHINE VIRTUALI: il sistema operativo (macchina virtuale, funzionalità), linguaggio assembly e assemblatori (assembler, loader), linguaggi di alto livello e compilatori (grammatiche, compilatori); PROGRAMMAZIONE: caratteristiche del linguaggio C (istruzioni di controllo, tipi di dati, puntatori, array, funzioni, librerie standard, I/O), strutture dati (statiche e dinamiche: stack, code, liste, alberi), algoritmi storici (ricerca e ordinamento); ARCHITETTURE DISTRIBUITE E INTERCONNESSIONE: protocolli (modello ISO/OSI, TCP/IP), reti locali (topologia, metodi di accesso, mezzi, cablaggio strutturato, dispositivi di interconnessione, standard IEEE 802), reti geografiche (WAN, routing, gestione del traffico, Internet), servizi di rete (architettura client-server, sistemi transazionali, condivisione di risorse, scambio dati, edi, web, posta elettronica)Testi consigliati: dispense del corso; J.G.Brookshear, “Informatica – una panoramica generale”, Pearson-Addison Wesley, 2004; Paolo Marotta, “C++: una panoramica sul linguaggio”, risorsa on-line

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Programma di Geometria del Corso di Laurea in Ingegneria Industriale dell’Università di Trieste. Sede di Pordenone. A.A. 2004/2005 - MASET

Funzioni. Relazioni. Relazioni di equivalenza. Vettori. Interi modulo n.. Operazioni su un insieme. Strutture algebriche: semigruppi, gruppi, anelli, corpi., campi. Numeri complessi: addizione e moltiplicazione, forma algebrica, forma trigonometrica, coniugazione, radici n-esime, equazioni di secondo grado, teorema fondamentale dell’algebra. Spazi vettoriali. Isomorfismo di spazi vettoriali. Combinazioni lineari di vettori. Lo spazio R^n: parallelismo, lunghezza, distanza tra punti, prodotto scalare, disuguaglianza di Cauchy-Schwarz, angoli, ortogonalità. Matrici. Sistemi lineari. Il metodo di eliminazione di Gauss. Indipendenza lineare di vettori. Dimensione, basi e sottospazi di un spazio vettoriale. Rango di una matrice. Teorema di Rouchè-Capelli. Funzioni lineari. Nucleo e immagine. Matrici non-singolari. Matrice inversa. Determinante. Regola di Cramer. Matrice cofattore. Varietà affini. Rette e iperpiani. Distanza di un punto da una varietà. Geometria dello spazio.

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Programma di Calcolo Numerico del Corso di Laurea in Ingegneria Industriale dell’Università di Trieste. Sede di Pordenone. A.A. 2004/2005 MASET

COMPLEMENTI DI ALGEBRA LINEARE. Cambio di base nella rappresentazione di una funzione lineare. Matrici simili. Diagonalizzazione di matrici. Autovalori e autovettori. Equazione caratteristica. Molteplicità algebrica e geometrica. Forma di Jordan. Diagonalizzazione di matrici reali simmetriche. Applicazioni: stabilità di sistemi dinamici lineari autonomi discreti o continui, equazioni alle differenze e differenziali di ordine superiore al primo, coniche e quadriche. CALCOLO NUMERICO. Numeri di macchina e aritmetica di macchina. Condizionamento di una funzione. Propagazione degli errori: errori inerente, di macchina e algoritmico. Algebra lineare numerica: fattorizzazione LU, condizionamento di un sistema lineare, stabilità dell’eliminazione gaussiana. Interpolazione: interpolazione di Lagrange, errore dell’interpolazione, interpolazione a tratti. Quadratura: formule di Newton-Cotes. Equazioni non lineari: metodo di bisezione e metodo di Newton.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI: Fondamenti di Automatica (Corsi di Laurea Triennali presso le sedi di Trieste e Pordenone)

DOCENTE TITOLARE: Prof. Thomas PARISINI

Finalità del controllo automatico. Esempi di problemi di controllo in ambito ingegneristico.

Prestazioni dei sistemi di controllo (in transitorio ed a regime). Tipologie ed elementi

costitutivi dei sistemi di controllo. Sistemi lineari: modelli temporali e funzioni di

trasferimento, sovrapposizione degli effetti e stabilità. Risposta allo scalino, schemi a blocchi.

Sistemi non lineari: linearizzazione intorno ad uno stato di equilibrio, stabilità dell’equilibrio.

Definizione di risposta in frequenza e proprietà, connessioni con la funzione di trasferimento.

Rappresentazione mediante diagrammi polari e di Bode. Relazioni tra la risposta in frequenza

e le risposte temporali. Requisiti dei sistemi di controllo: stabilità, precisione, insensitività ai

disturbi, robustezza. Analisi della stabilità dei sistemi di controllo: criterio di Nyquist e di

Bode. Analisi delle prestazioni dei sistemi di controllo. Progetto dei regolatori basato sul

criterio di Bode. Reti correttrici e regolatori industriali (PID). Regole di Ziegler-Nichols.

Cenni sul controllo digitale.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI: Identificazione di Modelli ed Analisi dei Dati (Corsi di Laurea Specialistica presso la sede di Trieste)

DOCENTE TITOLARE: Prof. Thomas PARISINI

Leggi e modelli nell'ingegneria e nelle scienze. Accuratezza dei modelli e loro complessità. Stima da osservazioni sperimentali. Modelli per la predizione, il controllo, la simulazione, la gestione e l'interpretazione. Modelli ingresso/uscita per serie temporali e relazioni causa/effetto (modelli a tempo continuo e a tempo discreto, modelli AR, MA, ARMA, ARX, ARMAX). Analisi di correlazione e analisi spettrale. Teoria della predizione alla Kolmogorov-Wiener. Problemi e tecniche di stima. Il problema dell'identificazione. Identificazione a partire da prove sperimentali semplici. Identificazione a Minimi Quadrati e a Massima Verosimiglianza. Identificazione di modelli AR, MA, ARMA, ARMAX. Identificazione ricorsiva (RLS, ELS, RML, LMS, ecc.). Scelta della complessità (AIC, MDL, ecc.). Modelli stocastici di stato. Filtraggio, predizione e regolarizzazione. Filtro di Kalman.

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Programma (sintetico) del Corso diMetodi Matematici per l’Ingegneria Meccanica

(mutuato per Analisi Numerica, Calcolo Numerico, Calcolo Numerico II)ALFREDO BELLEN

1-RICHIAMI SU: CONOSCENZE DI BASE DEL LINGUAGGIO MATLAB. ALGEBRA LINEARE NUMERICA: Richiami sulle Norme di vettori e di matrici. Norme naturali. Raggio spettrale e sue proprieta'.RISOLUZIONE DI SISTEMI LINEARI: Richiami su: Metodi esatti, riduzione a forma triangolare (metodo di Gauss) e fattorizzazione LU. Metodo del pivot parziale e totale; stabilita` e stime d'errore. Condizionamento di un sistema lineare ed indici di condizionamento di una matrice.INTERPOLAZIONE DI FUNZIONI: Richiami sull’interpolazione di Lagrange. EQUAZIONI NON LINEARI: Richiami su: Equazioni scalari. Metodo di bisezione, metodo di Newton. Metodo delle secanti. Soluzioni dei sistemi. Metodo di Newton-Raphson. Metodi delle secanti per sistemi. Metodo dell'omotopia. 2-EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE: Alcuni modelli per le applicazioni: -PROBLEMA AI VALORI INIZIALI. Metodi ad un passo: metodo di Eulero, Eulero all'indietro, Trapezi, Runge-Kutta espliciti ed impliciti. Funzione incrementale ed errore locale di troncamento e di discretizzazione. Consistenza ed ordine di convergenza. Teorema di convergenza. Crescita esponenziale e crescita lineare dell’errore. Regione di assoluta stabilita' e metodi A-stabili. Equazioni "stiff". Metodi di collocazione polinomiale. Approssimazione discreta e continua. PROBLEMI AI LIMITI. Il metodo "shooting" Il metodo alle differenze. Approssimazione in sottospazi a dimensione finita per il problema omogeneo. Basi ortogonali ed Elementi Finiti. Metodi di Collocazione.. Metodi variazionali. Minimizzazione in norma dell’errore, minimizzazione del residuo. Metodo di Ritz e di Galerkin. Metodo dei Minimi Quadrati. 3-PROBLEMI A DERIVATE PARZIALI: L'equazione del calore e sua semidiscretizzazione. Metodo delle linee.Metodi alle Differenze in Avanti (F) all’Indietro (B) e Centrali (C): Discretizzazione dell'equazione di Poisson sul quadrato e su un dominio irregolare. La matrice tridiagonale a blocchi.L'equazione del trasporto con condizioni iniziali ed al bordo. Metodi di discretizzazione FB, BB. Consistenza e stabilita. Convergenza condizionata e incondizionata. L’equazione del calore con condizioni iniziali ed al bordo. Metodi di discretizzazione FC, BC e Crank-Nicolson. Stabilita’ e Convergenza condizionata ed incondizionata.

Obiettivi formativi

Il corso si propone di fornire allo studente le conoscenze delle problematiche di base per l’utilizzo corretto dei calcolatori elettronici dal punto di vista del calcolo scientifico e dell’uso di MATLAB. Inoltre il corso fornira’ una serie di metodologie generali per la risoluzione approssimata di svariati problemi molto diffusi nelle scienze ingegneristiche ed una loro analisi in relazione alla precisione ed efficienza di calcolo.

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Meccanica delle Vibrazioni BREGANT

Scopo:L’insegnamento fornisce agli allievi i concetti di base ed i metodi per lo studio di sistemi vibranti sia dal punto di vista numerico che da quello sperimentale.

Programma: Sistemi ad un grado di libertà, Modelli matematici, Vibrazioni Libere, Vibrazioni Forzate – forzante armonica, forzante non armonica, forzante generica

Analisi dei segnali, Classificazione segnali,Trasformata di Fourier (FFT – DFT), Trasformata di Laplace, Rappresentazione dei segnali, Funzione di risposta in frequenza, Eccitazione dei sistemi,

Sistemi a più gradi di libertà: Modelli matematici, Vibrazioni Libere, Vibrazioni forzate –forzante armonica, Accoppiamento coordinate, Formulazione modale, Uso dei parametri modali

Sistemi Continui Sistemi Non Lineari

Controllo attivo delle vibrazioni e del rumore

Effetto delle vibrazioni sull’uomo

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CORSO DI LAUREA INGEGNERIA MECCANICAPROGRAMMA DEL CORSO DI COMBUSTIONE E GASDINAMICA

DELLE MACCHINEDOCENTE Roberto CHICCO

1. Richiami di termodinamica. Proprietà dei gas.

2. Equazioni fondamentali del flusso stazionario. 2.1. Equazione della continuità. 2.2. Equazione della dinalpia. 2.3. Equazione dell'energia.

3. Flusso isoentropico. 3.1. Velocità acustica, numero di Mach. 3.2. condizioni totali, massima velocità isoentropica, condizioni critiche.

4. Perturbazioni nelle correnti stazionarie. 4.1. Onde deboli. 4.2. Onde d'urto normali. 4.3. Onde d'urto oblique.

5. Flusso nei condotti a sezione variabile. 5.1. Condotti semplicemente convergenti o divergenti; condotti convergenti-divergenti. 5.2. Effusori e diffusori a simmetria assiale. 5.3. Regime subcritico, critico, supercritico.

6. Flusso con attrito in condotti a sezione costante. 6.1. Curva di Fanno. 6.2. Parametro d'attrito. 6.3. Variazioni delle proprietà in flusso con attrito. 6.4. Moto di Fanno con condizioni di ristagno iniziali fissate.

7. Flusso diabatico. 7.1. Curva di Rayleigh. 7.2. Variazione delle proprietà in flusso diabatico. 7.3. Moto di Rayleigh con condizioni di ristagno iniziali fissate.

8. Metodi di sperimentazione. 8.1. Analisi dimensionale. 8.2. Gallerie aerodinamiche: subsoniche, transoniche, supersoniche e ipersoniche. 8.3. Cenni sulla misura delle più importanti grandezze interessanti la combustione e la gasdinamica. 8.4. Metodi ottici per lo studio delle correnti gassose.

9. Generalità sui combustibili e calcoli sulla combustione. 9.1. Combustibili gassosi e liquidi 9.2. Aria necessaria alla combustione. 9.3. Potere calorifico. 9.4. Resistenza alla detonazione. 9.5. Accendibilità. 9.6 Volatilità. 9.7 Specifiche relative alla composizione dei combustibili per i motori a C.I., per le

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turbine e i turboreattori. 9.8 Velocità di combustione. 9.9. Propagazione della fiamma. 9.10 Fiamme turbolente e di diffusione. 10. Combustione nei motori a C.I. 10.1. Combustione normale nel motore a ciclo Otto. 10.2. Dosatura, propagazione di fiamma, durata della combustione, calcolo della legge di rilascio del calore. 10.3. Combustione anomala nel motore a ciclo otto. 10.4. Accensione a superficie, detonazione, combustione con doppia accensione (twin Spark). 10.5. Combustione nel motore a due tempi. 10.6. Bilancio termico, detonazione, accorgimenti costruttivi della camera di combustione per evitare la detonazione, surface ignitions, autoaccensione, inquinamento. 10.7. Combustione nel motore a ciclo Diesel. 10.8. Ritardo di accensione, combustione in fase premiscelata e in fase diffusiva. 10.9. Camere di combustione, motori ad iniezione diretta, motori a precamera. 10.10 Calcolo della legge di rilascio del calore.11. Combustione nei turboreattori. 11.1 Schema di una turbina a gas. 11.2 Schema di un turboreattore. 11.3 Rapporto combustibile-aria. 11.4 Tipi di camere di combustione: anulare, tubolare, turbo-anulare, a flusso inverso. 11.5 Iniezione del combustibile, processi di miscelazione, stabilizzazione della fiamma. 11.6 Prestazioni della camera di combustione.12. Esercitazioni numeriche, video didattici, visite tecniche.TESTI CONSIGLIATI.A. Cavallini-M. Sovrano: "Gasdinamica", Patron, Bologna, 1979.A.H. Shapiro: "The dynamics and thermodynamics of compressible fluid flow", Vol. I-II, The Ronald Press Company, N.Y. ultima edizioneK. Kuan-yun Kuo: "Principles of combustion", Wiley e S., N.Y. ultima edizione.G. Ferrari: "Motori a combustione interna", Il Capitello, Torino, 1995 e successive.

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Programma Termofluidodinamica Computazionale (Prof. E. Nobile)

L'analisi dimensionale e la similitudine. Gruppi dimensionali. Teorema di Buckingham. Concetti e definizioni in similitudine. La similitudine nella meccanica dei fluidi e nelle interazioni tra fluidi in moto e corpi solidi. Leggi del moto dei fluidi. Conservazione dell’energia. Equazione dell’energia. Equazioni di Navier-Stokes. Metodologie di soluzione numerica. Soluzioni in variabili primitive per fluidi comprimibili. Algoritmi per fluidi incomprimibili. La turbolenza e i suoi modelli. Caratteristiche generali della turbolenza idrodinamica. La cascata di Kolmogorov. Simulazione diretta della turbolenza (DNS). Large Eddy Simulation (LES). Modelli di turbolenza basati su medie temporali. Metodi numerici in termofluidodinamica computazionale. Limiti e potenzialità delle tecniche CFD e cenni storici. Proprietà dei metodi numerici in CFD Analisi di stabilità. Approcci discreti: Differenze Finite (FD), Volumi Finiti (FV), Elementi Finiti (FEM), cenni su altri metodi. Il metodo dei volumi finiti per fluidi incomprimibili. Griglie Cartesiane. Griglie non strutturate per geometrie complesse. Accuratezza e convergenza. Descrizione e stima dell'errore. Analisi di accuratezza di una simulazione CFD. Problemi di convergenza. Suggerimenti per casi specifici.

Obiettivi FormativiFornire gli elementi necessari a consentire un utilizzo corretto delle tecniche di termofluidodinamica computazionale (CFD), di interesse nelle moderne metodologie di analisi e progettazione assistita di componenti e sistemi.

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Programma Fisica Tecnica II (Prof. E. Nobile)

Termodinamica ApplicataCicli termodinamici. Cicli diretti a vapore. Cicli diretti a gas. Cicli bitermici reversibili. Cicli inversi. Cicli inversi a vapore. Ciclo inverso ad aria. Ciclo inverso ad assorbimento. Fluidi frigorigeni. Aria Umida. Psicrometro. Processi diretti di scambio fra aria umida ed acqua. Fondamenti di condizionamento dell’aria.Trasmissione del CaloreConduzione. Superfici alettate. Equazioni della conduzione. Cenni sull’uso di metodi numerici. Conduzione in regime variabile. Cenni sull’uso di metodi numerici. Convezione. Equazioni della convezione. Convezione forzata per deflussi esterni. Convezione forzata all'interno di tubi e condotti. Convezione naturale e mista. Ebollizione e condensazione. Irraggiamento. Caratteristiche radiative delle superfici reali. Superficie grigia diffusa. Fattori di vista. Mutuo scambio termico radiativo fra superfici. Superficie re-radiante. Reti elettriche equivalenti. Cenni sulle proprietà radianti di gas e vapori. Scambiatori di calore. Metodo NTU. Scambiatori di calore compatti.Fondamenti di acustica applicata.

Obiettivi formativiFornire allo studente di Ingegneria Industriale, curriculum Meccanica, le conoscenze e gli strumenti necessari ad analizzare e risolvere problemi applicativi, anche complessi, di termodinamica

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Anno Accademico 2005-2006

CdL Triennale: Ingegneria gestionale (Informazione)Corso: Gestione della produzioneDocente: Elio Padoano

Programma

Concetti di produzione, sistema produttivo e gestione della produzione.Definizione e contenuti delle strategie produttive.Classificazione delle tipologie, caratteristiche e problemi della produzione manifatturiera.Misura delle prestazioni. Margine di contribuzione e decisioni make or buy.Fasi della programmazione della produzione. Modelli di previsione della domanda.Elaborazione del piano aggregato di produzione. Piano ottimo.Contenuti ed elaborazione del piano principale di produzione (MPS).Gestione a fabbisogno: MRP; CRP e closed-loop MRP. MRPII.Produzioni di tipo push e pull.Produzione JIT: aspetti generali. Il metodo kanban. Vantaggi e svantaggi di MRP e JIT. Programmazione operativa: gestione dei colli di bottiglia e rilascio degli ordini.Regole di dispacciamento; schedulazione.

Obiettivi formativi

Si intende sollecitare lo sviluppo di approcci critici alla soluzione delle problematiche che interessano i processi di pianificazione e gestione delle attività produttive, offrendo, al contempo, un inquadramento sistematico dei principali metodi di governo dei flussi di materiali e delle risorse produttive

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Anno Accademico 2005-2006

CdL Triennale: Ingegneria logistica e della produzione (gestionale)Corso: Impianti industrialiDocente: Elio Padoano

Programma

Elementi introduttivi; elementi di statistica ( Descrizione dei dati, Variabili aleatorie e distribuzioni, Statistica inferenziale e test d’ipotesi cenni); metodo delle osservazioni istantaneeLocalizzazione degli impianti: criteri e metodi sistematici.Potenzialità di un impianto: valutazione quantitativa.Studio del plant-layout.I fabbricati industriali.La movimentazione dei materiali (material handling).I sistemi di trasporto interni: aspetti generali; paranchi, argani, carriponte; carrelli industriali; mezzi di movimentazione vincolati (trasportatori a rulli, a nastro, a catena).I magazzini industriali: criteri progettuali e di gestione.

Obiettivi formativi

Il corso intende promuovere lo sviluppo di approcci critici per la pianificazione e gestione degli impianti industriali attraverso l’impiego di metodi sistematici di analisi e con il supporto di metodi quantitativi

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Anno Accademico 2005-2006

CdL Triennale: Ingegneria logistica e della produzione (gestionale)Corso: Gestione della produzione IIDocente: Elio Padoano

Programma

Concetti di produzione, sistema produttivo e gestione della produzione.Definizione e contenuti delle strategie produttive.Classificazione delle tipologie, caratteristiche e problemi della produzione manifatturiera.Misura delle prestazioni. Margine di contribuzione e decisioni make or buy.Fasi della programmazione della produzione. Modelli di previsione della domanda.Elaborazione del piano aggregato di produzione. Piano ottimo.Contenuti ed elaborazione del piano principale di produzione (MPS).Gestione a fabbisogno: MRP; CRP e closed-loop MRP. MRPII.Produzioni di tipo push e pull.Produzione JIT: aspetti generali. Il metodo kanban. Vantaggi e svantaggi di MRP e JIT. Programmazione operativa: gestione dei colli di bottiglia e rilascio degli ordini.Regole di dispacciamento; schedulazione.

Obiettivi formativi

Si intende sollecitare lo sviluppo di approcci critici alla soluzione delle problematiche che interessano i processi di pianificazione e gestione delle attività produttive, offrendo, al contempo, un inquadramento sistematico dei principali metodi di governo dei flussi di materiali e delle risorse produttive

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Docente MARCO BOSCOLO

Programma del corso di ERGOTECNICA I

Origini e sviluppo dell'ergotecnica. Scopi ed ambito di interesse della disciplina: Elementi di pratica ergotecnica. Antropometria, movimenti, posture.Sistemi ergonomici: 3.1 Il sistema uomo-macchina; 3.2 Il sistema uomo-ambiente: 3.2.1 Il

controllo del microclima: benessere termico e confort ambientale. 3.2.2 L'inquinamento negli ambienti di lavoro: 3.2.3 Inquinamento da rumore. 3.2.4 Illuminazione:

Finalità del corso di Ergotecnica I

Il corso di ergotecnica I si pone come obiettivo quello di impartire agli allievi ingegneri il bagaglio culturale necessario ad affrontare il problema dell’interazione uomo ambiente nello svolgimento dell’attività lavorativa.

Programma del corso di ERGOTECNICA II

1. Elementi di sicurezza antincendio. 1.1 Generalità sull’incendio; 1.2 Compartimentazione; 1.3 Segnalazione dell’incendio; 1.4 Sistemi di estinzione; 1.5 Aspetti normativi,

2. Sicurezza sul luogo di lavoro: 1.1 Generalità; 1.2 Inquadramento normativo; 1.1 Analisi dei rischi; 1.4 Determinazione delle misure di prevenzione e protezione

Finalità del corso di Ergotecnica II

Il corso di ergotecnica II si pone come obiettivo quello di impartire agli allievi ingegneri il bagaglio culturale necessario ad affrontare il problema dell’interazione uomo ambiente nello svolgimento dell’attività lavorativa.

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Piero Comin-Chiaramonti – Corso di Laurea in Ingegneria Ambientale

ELEMENTI DI GEOCHIMICA APPLICATA: PROGRAMMA (Laurea specialistica, I Anno)

Introduzione alla geochimica della fase acquosa

Processi di speciazione

Stato di complessazione dei cationi metallici con riferimento a metalli di transizione

Proprietà elementari dei complessi in fase acquosa

Processi di idrolisi e solvatazione

Condizioni redox e stabilità delle soluzioni acquose

Diagrammi Eh-pH per i principali leganti anionici

Solubilità di idrossidi e altri minerali

Proprietà di scambio delle argille

Fenomeni di adsorbimento di ioni

Formazione di suoli e loro profili geochimici

Distribuzione in acque e suoli di metalli potenzialmente nocivi

Frazionamenti isotopici nei processi ossido-riduttivi e controllo ambientale

Geochimica nelle operazioni di bonifica

OBBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO: Fornire agli allievi un quadro generale per quanto riguarda i sistemi interattivi biosfera-idrosfera-litosfera dal punto di vista della geochimica elementare inorganica.

GEOLOGIA AMBIENTALE (Laurea triennale, II Anno)

Elementi di cosmogenesi e planetologia.

Evoluzione del Pianeta Terra.

Ambienti geodinamici e relazioni strutturali. Elementi di geotettonica.

Processi litogenetici: eruttivo, sedimentario e metamorfico.

Relazioni tra processi litogenetici e la tettonica a placche.

Rischio sismico, vulcanico e idrologico.

Relazioni tra risorse e territorio e utilizzazione corretta dell’ambiente.

Elementi di petrografia applicata all’industria: minerali e rocce industriali.

OBBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO: Fornire agli allievi la sensibilità per potere operare e intervenire in modo adeguato sul territorio.

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Elettrotecnica 2 GIOVANNI GIADROSSIObiettivi formativi: l'insegnamento ha lo scopo di introdurre la teoria dei campi elettrostatici, magnetostatici ed eletromagnetici e di analizzare i fenomeni ad essi collegati.

Programma 1) Il campo elettrostatico. Il potenziale elettrostatico.Determinazione di campi: metodi analitici e numerici.

Principio dello schermo elettrostatico, metodo delle immagini.Condensatori, capacità.

Energia e forze nel campo elettrostatico . Applicazioni.

2) Il campo magnetostatico. Potenziali magnetici. Coefficienti di induzione. Energia e forze nel campo magnetico.

Materiali magnetici. Circuiti magnetici. Applicazioni.

3) Il campo elettromagnetico quasi stazionario, tensioni e forze elettromotrici. Circuiti elettrici a parametri concentrati.

Fenomeni relativi al flusso di corrente in conduttori massicci. Effetto pelle. Applicazioni.

Fondamenti di Elettrotecnica GIOVANI GIADROSSIObiettivi formativi: l'insegnamento ha lo scopo di affrontare in modo sistematico l'analisi delle reti elettriche, in regime stazionario continuo, sinusoidale ( monofase e trifase ), risolvere reti lineari e descrivere ed analizzare sistemi eletromagnetici.

Programma 1) Elettrodinamica stazionaria: legge di Ohm, effetto Joule, resistenza.Circuiti elettrici, bipoli reali ed ideali, caratteristiche. Potenza. Reti elettriche, principi di Kirchoff. Metodi sistematici di analisi delle reti. Teoremi delle reti. Applicazioni 2) Grandezze alternate sinusoidali, operazioni con il metodo simbolico.Condensatore, energia immagazzinata. Condensatore in regime sinusoidale. Induzione elettromagnetica, flusso concatenato, f.e.m. indotta .Induttanza. Energia ed azioni elettrodinamiche. Metodi di analisi e soluzione di reti in alternata. Applicazioni.

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Geofisica Ambientale Iginio MARSON

Programma.

Fisica dell'atmosfera, descrizione del comportamento dell'atmosfera, meccanismi che influenzano il comportamento dell'atmosfera, composizione e struttura, stratificazione fisica dell'atmosfera, struttura termica e dinamica dell'atmosfera, costituenti principali dell'atmosfera, equilibrio radiativi del pianeta e bilancio energetico globale,equazioni costitutive e modelli di diffusività in atmosfera, in ABL e bassa atmosfera. Remote sensing, principi fisici dei rilievi satellitari o da aeromobile con tecniche SAR, InSAR e LIDAR. Fondamenti matematici dell'analisi del segnale e per la georeferenziazione di dati. Casi applicativi

Obiettivi.

Il corso si prefigge lo scopo di fornire agli allievi gli elementi fondamentali per la comprensione della dinamica dell'atmosfera terrestre, delle sue implicazioni in merito alle problematiche ambientali (inquinamento, effetto serra, variazioni climatiche,...)e delle potenzialità scientifiche per la previsione di eventi atmosferici estremi. Gli allievi potranno inoltre apprendere i fondamenti delle moderne tecniche di remote sensing, sia da satellite che da aeromobile, per l'osservazione della terra e della sua atmosfera.

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Denominazione dell’insegnamento:

Fisica Matematica

Docente Maura Ughi

Settore scientifico-disciplinareMAT/07

Crediti:6

Obiettivi formativi:

Lo studente dovrà acquisire i metodi matematici basilari per affrontare in modo autonomo e possibilmente innovativo, questioni inerenti alla dinamica dei corpi rigidi e dei sistemi materiali composti di parti rigide articolate fra loro.

Programma del corso:

Cinematica dei sistemi rigidi: teorema di Poisson, teorema di Chasles. Principio di D'Alembert. Equazioni cardinali della dinamica, applicazioni ai sistemi articolati, Calcolo del momento angolare, calcolo delle reazioni vincolari.Equazioni di moto dei sistemi olonomi, equazioni di LagrangeLinearizzazione delle equazioni di moto. Piccole oscillazioni dei sistemi discreti, modi normali di vibrazione, coordinate normali. Risonanza. Definizione di stabilità dell'equilibrio .Criteri di stabilità lineare e non lineare.Dinamica del corpo rigido, corpo rigido con punto fisso ed equazioni di Eulero. Moto per inerzia, rotazioni permanenti. Effetti giroscopici elementari.

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A.A. 2005-06

Programma del corso di Geologia TecnicaCorso di laurea specialistica in Ingegneria Ambientale e del Territorio

Docente: Fulvio Fontanive

Obiettivi: Sensibilizzazione relativamente alle problematiche geologiche nei lavori di ingegneria civile e capacità di utilizzare le conoscenze geologiche acquisite ai fini della progettazione.

Verifica delle condizioni di stabilità dei versanti naturali. Metodi di stabilizzazione dei versanti in frana. Valanghe.Il comportamento delle rocce nei lavori di ingegneria. Classificazioni tecniche delle rocce. Consolidamento delle terre e delle rocce con iniezioni. Interazione con l’ambiente delle miscele di iniezione. Problemi geologici nella costruzione delle dighe. Dighe di sterili nelle coltivazioni minerarie.Problemi geologici dei tracciati stradali.Geologia delle opere sotterranee. Consolidamento delle rocce in galleria. Impatto delle grandi gallerie sulle riserve idriche sotterranee. Il problema radon nei lavori in sotterraneo.Subsidenza dovuta a cause naturali e subsidenza legata all’estrazione di fluidi o di minerali. Applicazioni della geologia nella microzonazione sismica. Sismicità indotta dalla costruzione di dighe e da scavi minerari.Ricerca e caratterizzazione dei materiali naturali da costruzione.

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TECNOLOGIA PER LA BONIFICA DEI TERRENIAnno Accademico 2004-2005Docente: prof. Paolo Bevilacquae-mail: [email protected]

PROGRAMMA DEL CORSOIntroduzione al corso; normativa italiana ed europea di riferimento; comportamento

degli inquinanti nel terreno; analisi dei terreni; barriere reattive permeabili; trattamenti biologici, trattamenti chimico-fisici e trattamenti termici; criteri per la scelta delle tecnologie, analisi di rischio.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso fornisce agli allievi le conoscenze di base e un'adeguata operatività professionale nell’ambito dell’inquinamento ambientale con particolare riferimento allo tecnologie per la bonifica dei terreni contaminati.

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A.A. 2005 - 2006

Programma del corso di Geologia applicataCorso di laurea specialistica in Strutture ed opere dell’ingegneria civileCurriculum Ingegneria civile idraulica per la protezione del territorio

Docente: Fulvio Fontanive

Obiettivo: Acquisizione delle conoscenze di base per l’analisi geologica del territorio e capacità di utilizzare tali conoscenze in fase progettuale ed esecutiva.

Elementi di geologia e di geomorfologia. Rocce magmatiche, metamorfiche e sedimentarie. Pieghe. Faglie. Evoluzione delle forme della superficie terrestre. Alterazione. Erosione. Trasporto. Geomorfologia glaciale. Geomorfologia fluvialeElementi di rilevamento geologico. Lettura ed interpretazione delle carte geologiche. Costruzione delle sezioni geologiche. Fotogeologia. Carte tematiche.L’acqua nelle terre e nell’ammasso roccioso. Falde freatiche e artesiane. Carsismo. Sabbie mobili. Potenziale di liquefazione delle sabbie sotto sollecitazione sismica.Indagini geognostiche dirette. Trincee. Cunicoli. Sondaggi meccanici.Caratterizzazione dell’ammasso roccioso. Proprietà fisiche e meccaniche del materiale roccioso.Proiezione stereografica. Rilevamento strutturale.Identificazione delle zone franose. Classificazione delle frane. Colate rapide. Metodi e dispositivi per il controllo dei movimenti delle frane.Verifica delle condizioni di stabilità dei versanti naturali in roccia. Metodi di stabilizzazione. Censimento frane.Problemi geologici dei bacini idraulici artificiali. Subsidenza legata all’estrazione di fluidi dal sottosuolo. Requisiti geologici dei siti destinati a discariche. Utilizzazione delle rocce come serbatoi sotterranei per lo smaltimento di effluenti liquidi.

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CORSO DI INGEGNERIA DELLE MATERIE PRIME Anno Accademico 2004-2005Docente: prof. Paolo Bevilacquae-mail: [email protected]

PROGRAMMA DEL CORSOIntroduzione al corso; Trasformazioni di Stato delle Materie Prime; Caratterizzazione

dei solidi particolati; Classificazione dei solidi particolati per dimensione; Liberazione dei minerali o dei componenti utili; Comminuzione; Classificazione industriale per dimensione; Ingegneria della Separazione: 1) Separazione solido-solido, 2) Separazione solido-liquido, 3) Tecnologie per la bonifica dei suoli inquinati.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso fornisce agli allievi le conoscenze di base e un'adeguata operatività professionale nell’ ambito dell’ingegneria ambientale con particolare riferimento allo sfruttamento, la gestione e la tutela delle materie prime.

LAUREA TRIENNALE IN ING. CIVILE-AMBIENTALE

2° anno, II° semestreCorso: “Geofisica Applicata”Docenti: Marson, NicolichProgrammaIl Corso affronta il tema della propagazione di onde elastiche nelle rocce, elemento di base per l’introduzione allo studio della sismologia e delle applicazioni sismiche. Nella seconda parte……..…….…..

Modulo 1Relazioni sforzo-deformazione, legge dell’elasticità e moduli elastici, equazione del moto. Onde P ed S, velocità di propagazione. Soluzione delle equazioni per onde piane in mezzi isotropi e in mezzi non perfettamente elastici. Mezzi stratificati, incidenza alle interfacce, coefficienti di riflessione e trasmissione, onde superficiali. Terremoti e intensità sismica, scale e macrozonazione. Rilevazioni strumentali. Localizzazioni. Magnitudo ed energia. Cataloghi. Momento sismico. Meccanismi focali e deformazioni tettoniche.Modulo 2Analisi del segnale………………….Obiettivi formativi del CorsoFornire le conoscenze di base per le applicazioni negli studi del sottosuolo e nelle valutazioni dei rischi. ….

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LAUREA SPECIALISTICA IN ING. AMBIENTALE E DEL TERRITORIO Corso: “ Sismica Applicata”: 6 creditiDocente: Nicolich Rinaldo

ProgrammaIl Corso si propone di studiare i metodi sismici a rifrazione e riflessione per lo studio del sottosuolo, applicati nella ricerca di risorse energetiche e minerarie, di risorse idriche, nella microzonazione e valutazione del rischio sismico e geologico, nelle grandi opere civili.Gli argomenti trattati riguardano i principi del metodo, i sensori, le sorgenti e la strumentazione d’acquisizione nelle prospezioni in terra e mare (2D e 3D). Sono discusse le caratteristiche del segnale e dei rumori, gli accorgimenti da mettere in atto per migliorare il rapporto segnale/disturbo, le correzioni per l’attenuazione ed assorbimento, la risoluzione verticale ed orizzontale, la penetrazione. E’ analizzata la conversione tempi-profondità, mostrato l’utilizzo delle onde S per lo studio dei moduli elastici e le prospezioni 3D. Nell’elaborazione dei dati sono analizzate le serie temporali, definite le proprietà dei processi per l’estrazione del segnale dal rumore con particolare riferimento ai filtri inversi. Sono descritte caratteristiche e trasformazioni nei vari domini (spaziale, temporale, delle frequenze, le Z-trasformate, le trasformate di Hilbert, …). Nella sismica in pozzo e in quella a rifrazione sono discussi i metodi d’interpretazione, compresi i metodi tomografici. Obiettivi formattivi del Corso: fornire le informazioni necessarie per comprendere limiti e potenzialità dei metodi sismici, e le possibilità del loro utilizzo per le indagini geologiche, ingegneristiche, minerarie e per la valutazione dei grandi rischi.

REATTORI CHIMICI (4 crediti)Prof. Maurizio FermegliaObbiettivi formativiL’insegnamento si prefigge lo scopo di descrivere i criteri e le tecniche di progettazione dei reattori in presenza di fenomeni di trasporto e di fasi solide, e di reazioni catalizzate L’obiettivo finale del insegnamento è la progettazione dei reattori in condizioni reali.ProgrammaComportamento di reattori in stato non stazionario: risposta dinamica di sistemi. Controllo di un reattore agitato e riscaldato: P, PI, PID, controllo in cascata. Catalisi e catalizzatori: introduzione. Assorbimento, reazione alla superficie e desorbimento. Meccanismi e leggi che regolano i fenomeni. Progetto di reattori catalitici. Analisi di dati di reazioni cataitiche per la determinazione della legge cinetica. Deattivazione dei catalizzatori.Effetti di diffusione esterna sulle reazioni catalitiche. Sensitività del mass transefer ai parametri fisici e di moto. Modello a nocciolo variabile. Rigenerazione dei catalizzatori. Diffusione interna. Modulo di Thiele. Fattore di efficienza interna. Fattore di efficienza globale. Trasferimento di materia e reazione in un PBR. Reattori multifase. Reattori non ideali. Distribuzione dei tempi di residenza in reattori chimici. RTD in reattori ideali: batch, PFR, CSTR, PF con moto laminare. Modellazione di reattori con RTD: serie di PF e CSTR. Modelli a zero parametri aggiustabili: flusso segregato e a massima miscelazione. Reattori reali: modelli a uno e due parametri aggiustabili.

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BASI DI DATI (6 crediti)prof. Maurizio FermegliaObiettivi formativiL’insegnamento si prefigge lo scopo di descrivere i principi fondamentali delle basi di dati con particolare riguardo ai DB relazionali, di illustrare le metodologie di accesso ai dati sia a livello di applicazione che di linguaggio SQL, e di analizzare criteri e metodi per la progettazione delle basi di dati.ProgrammaI sistemi di gestione di basi di dati: sviluppi storici e prospettive future. Il sistema informativo visto dalla parte di uno sviluppatore di data base: l’importanza delle reti di elaboratori. Struttura di un data base: dati, hw e sw, utenti di data base. Descrizione di un sistema di gestione di data base Architetture di data base. Struttura dei Data Base Relazionali. Chiavi, relazioni, intergità referenziale. Cenni sull’algebra relazionale. Il ruolo del linguaggio SQL, caratteristiche e benefici. Storia del linguaggio SQL. Panoramica sui principali produttori di motori SQL per varie piattaforme. Il linguaggio SQL ANSI 1.0 e le sue estensioni. Utlizzo di SQL in via programmatica. Utilizzo del motore SQL da linguaggi di programmazione via API. Modello entità e relazioni e progettazione concettuale. Progettazione logica. Esempi ed applicazioni in ambiente MSD Access e MS SQL server.

COMPLEMENTI DI BASI DI DATI (3 crediti) prof. Maurizio FermegliaObiettivi formativiL’insegnamento si prefigge lo scopo di completare con argomenti avanzati la tematica delle basi di dati con aprticolare attenzione alle architetture, alle linee di evoluzione ed alle metodologie di accesso ai dati in ambiente Web. ProgrammaXML: definizione, fondamenti e strutture. XML e basi di dati relazionali. XML e basi di dati native. Esercizi su XML. Introduzione ad XMLSpy 2004. Web services: definizione, introduzione e funzionamento. Data base e Web. Common Gateway Interface. Utilizzo di API server side. Application server e accesso ai data base. Server side scripting. Basi di dati attive. Trigger, definizione, granularità e modalità di esecuzione. Esempio di trigger collegati. PRogettazioen di trigger ed applicazioni di basi di dati attive. Viste, stored procedures ed user defined functions. Basi di dati per il supporto alle decisioni. Sistemi OLAP Architettura di un Datawarehouse. Rappresentazione multidimensionale dei dati. Realizzazione e rappresentazione di un datawarehouse. Progettazione concettuale e logica di un datawarehouse. Data mining. Dimensionamento HW e configurazione di un motore DB. Tecniche di accesso ai dati in modalità connessa. Accesso ai dati in modalità disconnessa.

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REATTORI CHIMICI (6 crediti)Prof. Maurizio FermegliaObbiettivi formativiL’insegnamento si prefigge lo scopo di descrivere i principi fondamentali delle reazioni chimiche industriali e della progettazione dei reattori chimici di uso industriale. Vengono affrontati i temi dei bilanci di materia e di energia in presenza di reazioni chimiche e l’applicazione di questi ultimi alla progettazione di reattori ideali i condizioni isoterme e non.ProgrammaApplicazioni delle reazioni chimiche industriali. Bilanci di materia per moli. Definizione di velocità di reazione. Richiami di termodinamica chimica e concetti di equilibrio chimico. Reattori ideali isotermi Conversione. Dimensionamento dei reattori in termini di conversione: batch, CSTR, PFR, PBR. Diagrammi di Levenspiel per il dimensionamento di reattori: reattori singoli. Reattori in serie e reattori in serie miste. Velocità di reazione. Costante di reazione. Ordine di una reazione. Reazioni elementari. Reazioni reversibili. Tabelle stechiometriche: Metodi di progettazione di reattori isotermi. Scale-up di reattori in fase liquida. Progettazione di reattori tubolari. Perdite di carico in reattori: criteri di progettazione ed esempi di utilizzo. Uso delle concentrazioni direttamente nei bilanci di mole. Reattori a membrana. Progetto di rettori allo stato non stazionario: startup, semibatch. Raccolta ed analisi di dati cinetici. Reazioni multiple. Reattori ideali non isotermi. Bilancio di energia in reazioni chimiche. Reattori continui non isotermi: equazioni di progetto per CSTR, CSTR con raffreddamento, PF adiabatici, PF con scambio termico. Conversione all’equilibrio e temperatura adiabatica. Reattori con scambio termico intermedio. Temperatura ottimale della carica di un reattore a flusso. Stati stazionari multipli. Temperatura di accensione e spegnimento. Esercizi riassuntivi su reattori ideali.

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CORSO DI FENOMENI DI TRASPORTO II (specialistica)DOCENTE: Romano LAPASIN Obiettivi formativi

L’insegnamento si propone di approfondire ed estendere le conoscenze dei processi di trasporto di materia, energia e quantità di moto all'interno di una fase e tra due fasi, fornendo gli elementi necessari per l'analisi e la risoluzione di problemi di maggiore complessità.

Programma

Considerazioni introduttive sul grado di complessità dei processi di trasporto. Flussi monodimensionali monobasici e bifasici. Flusso di fluidi non Newtoniani in tubi. Transizione laminare/turbolento. Coefficienti di attrito, approccio generalizzato di Metzner-Reed, metodo di Bowen. Condizioni locali di flusso turbolento per fluidi Newtoniani e non. Flussi di fluidi non Newtoniani in geometrie piane e anulari, in canali di geometrie diverse, su piani inclinati. Flusso di fluidi non Newtoniani: perdite localizzate, lunghezze di ingresso. Flussi multifasici in tubi. Flusso bifasico gas-liquido non Newtoniano in un tubo di sezione circolare: previsione dei regimi di flusso, metodi di calcolo di holdup e perdita di carico. Trasmissione di calore in sistemi non-Newtoniani: trasferimento in tubi per differenti condizioni alla parete, in condizioni di flusso turbolento e in regime di transizione. Riesame delle equazioni di variazione in forma generalizzata e delle equazioni dell’energia. Equazioni di variazione in forma adimensionale. Moti potenziali.

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CORSO DI FENOMENI DI TRASPORTO I (triennale)DOCENTE: Romano LAPASIN Obiettivi formativi

L’insegnamento si propone di illustrare i fondamenti del trasporto di materia, energia e quantità di moto all'interno di una fase e tra fasi, e di fornire gli elementi necessari per l'analisi e la risoluzione di problemi semplici di trasporto, riducibili a forma monodimensionale.

Programma

Trasporto molecolare di energia, di massa e di quantità di moto. Meccanismi e forze motrici dei processi di trasporto. Equazioni costitutive (in forma monodimensionale). Bilanci differenziali e leggi di conservazione. Problemi di trasporto di energia in stato stazionario e non. Diffusione attraverso uno strato stagnante, in corpi porosi, attraverso una membrana. Flussi esterni e interni. Proprietà di trasporto (conducibilità termica, coefficiente di diffusione, viscosità). Proprietà non lineari: fluidi non-Newtoniani. Analisi dimensionale: numeri di Prandtl, Schmidt e Lewis, bilanci differenziali adimensionali. Trasporto convettivo in flusso laminare. Strato limite. Moti potenziali.Trasporto di energia: convezione forzata e convezione naturale. Trasporto di materia in reattore tubolare. Trasporto turbolento. Numero di Reynolds. Approcci semi-empirici. Coefficienti di trasferimento di calore, di massa, coefficiente d'attrito: definizioni e applicazioni. Numeri di Nusselt e di Sherwood. Calcoli macroscopici. Equazione di Bernoulli. Flusso in letti a riempimento. Flusso in letti fluidizzati. Coefficiente globale di trasferimento di calore. Correlazioni per i coefficienti individuali. Scambiatori. Coefficiente globale di trasferimento di massa. Correlazioni per i coefficienti individuali. Trasferimento di massa in colonne di assorbimento e di strippaggio.

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CORSO DI REOLOGIA (specialistica)DOCENTE: Romano LAPASIN Obiettivi formativi

L’insegnamento si propone di fornire le conoscenze necessarie per comprendere il comportamento reologico di sistemi complessi e per affrontare correttamente la determinazione sperimentale, l'interpretazione e l’uso dei dati e modelli reologici utili all’analisi ed alla risoluzione dei processi, ed alla formulazione dei prodotti industriali.

Programma

Introduzione alla reologia. Riesame dei principi della meccanica del continuo e grandezze caratteristiche. Equazioni costitutive classiche. Numero di Deborah. Fenomeni reologici. Tipi di flusso. Flussi di taglio (stazionari e non) e corrispondenti funzioni materiali. Comportamenti shear dipendenti e tempodipendenti. Flussi elongazionali e corrispondenti funzioni materiali. Modelli di fluido Newtoniano generalizzato. Modelli tissotropici. Modelli di fluido viscoelastico lineare generalizzato. Modelli viscoelastici non lineari. Reometria. Strumenti di misura. Procedure geometriche. Trattamento dei dati sperimentali.

Reologia di sistemi polimerici: soluzioni, fusi, blend, gel chimici e fisici. Approcci molecolari. Analisi delle proprietà reologiche di sistemi polisaccaridici. Reologia di sistemi dispersi: emulsioni, sospensioni in mezzi Newtoniani e non. Approcci microreologici. Reologia di gel colloidali. Reologia di cristalli liquidi, polimerici e non. Applicazioni dell'indagine reometrica e dello studio reologico alla risoluzione di problemi di processo e nella formulazione di sistemi di interesse

IMPIEGO INDUSTRIALE DELL'ENERGIA

Obiettivi formativi: Il corso si propone di fornire agli allievi i criteri generali di valutazione dei processi energetici, comprendendovi l’analisi del funzionamento delle macchine frigorifere, lo studio della gestione delle macchine di processo e l’analisi degli impianti (in assetto cogenerativo e non) per la produzione di energia elettrica.

Programma1. Criteri generali di valutazione dei processi energetici.

Studio dei processi mediante il II° principio: bilanci generali di I° e II° principio e relativi rendimenti, analisi delle irreversibilità con esempi di applicazione ai processi reali più significativi, trattazione exergetica dei combustibili.

2. Produzione di energia termica e frigorifera, smaltimento del calore. Le caldaie a combustione, Macchine frigorifere a compressione, Macchine frigorifere ad assorbimento.

3. Gestione delle macchine di processo. Trasformazioni di compressione e compressione interrefrigerata, problematiche di utilizzo dei compressori, Turbine: regolazione della portata e della potenza.

4. Produzione di energia elettrica (aspetti impiantistici e componenti). Impianti a vapore. Le turbine a gas. I cicli combinati gas/vapore. Celle a combustibile. Emissioni dai processi di combustione.

5. Produzione combinata di energia elettrica/termica (cogenerazione). Fondamenti termodinamici e motivazioni. Aspetti economici e analisi di fattibilità. Aspetti normativi legati al risparmio energetico e alle emissioni.

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A.A. 2005/06 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE____________________________________________________________________________________________

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA INGEGNERIA CHIMICAPROGRAMMA DEL CORSO DI PROCESSI DI PRODUZIONE DI

MATERIALI MACROMOLECOLARI

DOCENTE Angelo CortesiIntroduzione al corso: Cenni storici. Origine delle materie prime: produzione, estrazione e trattamenti del petrolio. Cenni sulla distillazione del petrolio, processi di cracking e steam cracking per la produzione dei monomeri base, metano, etilene, propilene, frazione C4.

Proprietà dei polimeri: Cristallinità polimerica: polimeri amorfi e cristallini. Lamelle e sferuliti. Polistirene atattico e sindiotattico. Aramidi (Kevlar e Nomex). PTFE. Temperatura di transizione vetrosa: polimeri amorfi e reali. Concetto di volume libero.Proprietà meccaniche dei polimeri: Resistenza, allungamento, modulo, tenacità. Classificazione dei polimeri. Cenni sui materiali compositi. Moduli di rilassamento per polimeri. Plastificanti e miscele eterofasiche polimeriche (polyblend). HIPS e ABS. Elastomeri e termoelastomeri (ionomeri).

Tecniche di polimerizzazione: in fase omogenea (massa, soluzione) ed eterogenea (sospensione, emulsione, interfaccia).

Produzioni industriali dei principali polimeri:PE, PP, PVC, PS e copolimeri, Nylon, PET, PC, etc.

Tecnologie trasformative dei termoplastici: Colata, Formatura di espansi, Estrusione, Calandratura, Termoformatura, Stampaggio rotazionale, Stampaggio a iniezione, Stampaggio per soffiatura, Sinterizzazione.

OBIETTIVI FORMATIVI:Il corso intende fornire, anche attraverso una dispensa dotata agli studenti, una conoscenza generale sulle principali proprietà e caratteristiche dei polimeri industriali. Inoltre intende far conoscere le più comuni lavorazioni a cui vengono sottoposte le materie plastiche.

A.A. 2005/06 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE____________________________________________________________________________________

CORSO DI LAUREA INGEGNERIA INDUSTRIALE (Indirizzo Chimica)PROGRAMMA DEL CORSO DI STRUMENTAZIONE INDUSTRIALEDOCENTE Angelo Cortesi

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Introduzione: Definizione di impianto chimico e stabilimento. Servizi. Normalizzazione: tipi di progetti e di rappresentazioni (disegni e schemi). Normativa nelle apparecchiature

Spostamento dei materiali: Tubazioni: tipi e materiali, normalizzazione. Valvole: descrizione.Scambio termico: Metodo generale di progettazione di uno scambiatore di calore. Normative. Meccanismi di sporcamento e modalità di prevenzione.Scambiatori a fascio tubiero: Normative. Progettazione termica di uno scambiatore: definizioni di temperature di processo. Efficienza di uno scambiatore. T di approccio e di cross. Efficienza di scambio termico. Scambiatori in serie. Coefficienti di scambio termico e perdite di carico lato tubi e lato mantello. Applicazione di metodi di calcolo approssimati (esempio Kern) e rigorosi (esempio Bell). Condensatori: Teoria di Nusselt. Condensazione per tubi verticali e orizzontali. Sottoraffreddamento e surriscaldamento. Condensazione di miscele. Metodi di calcolo di un condensatore per vapori misti in regime integrale. Metodo di calcolo in regime differenziale.

Filtrazione: Classificazione dei filtri. Teoria della filtrazione. Torte incomprimibili e comprimibili a portata costante, pressione costante, portata-pressione variabile. Stima di parametri di filtrazione. Esempi di filtri discontinui e continui.

OBIETTIVI FORMATIVI:Il corso intende fornire, anche attraverso una dispensa dotata agli studenti, gli strumenti necessari alla comprensione delle simbologie chimiche, ed un approccio diretto (con esempi di calcolo) ai problemi inerenti alla progettazione nel campo dello scambio termico e della filtrazione.

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA INGEGNERIA CHIMICA E DI PROCESSO

CORSO DI TERMODINAMICA IIDOCENTE Ireneo KIKIC

Obiettivi formativi

L’insegnamento si propone di illustrare l’utilizzazione di modelli termodinamici di equazioni di stato per il calcolo degli equilibri di fase in particolare,degli equilibri ad alta pressione.

Programma

Criteri per l’equilibrio di fase: approccio asimmetrico e simmetrico. Cenni sulla derivazione dei modelli di funzioni di eccesso e loro limitazioni. Equilibrio liquido - vapore ad alta pressione. Condensazione retrograda. Classificazione dei comportamenti di fase secondo Koningsveld. Determinazione sperimentale di dati di equilibrio. Utilizzazione di equazioni di stato per il calcolo dell’ equilibrio liquido-vapore. Classificazione delle equazioni di stato: equazioni di sato cubiche e non cubiche. Regole di mescolamento. Equazioni di stato e funzioni di eccesso: approccio di Huron-Vidal, di Michelsen e di Wong-Sandler. Utilizzazione dei metodi di contributo di gruppo. Calcolo dei punti di bolla e di rugiada. Solubilità di solidi e liquidi in gas compressi.

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Laurea Triennale in Ingegneria industriale (curriculum ingegneria chimica e di processo) anno II

PROGRAMMA DEL CORSO DI TERMODINAMICA DELL'INGEGNERIA CHIMICA

DOCENTE Ireneo KIKIC

Obiettivi formativiL’insegnamento si propone di illustrare i fondamenti della termodinamica e della termodinamica degli equilibri di fase con riferimento, in particolare, agli equilibri che coinvolgono fasi fluide.

ProgrammaConcetti fondamentali, il primo principio della termodinamica. Il secondo principio della termodinamica, enunciati assiomatici, entropia di un gas perfetto, entropia e probabilità. Cicli termodinamici. Impianti di generazione di vapore. Cogenerazione. Principali cicli termodinamici. Proprietà delle sostanze pure: comportamento PVT, trasformazione di fase. Equazioni di stato, fattore di compressibilità, equazione del viriale, Equazioni di stato cubiche:. Proprietà di miscele: fugacità, calcolo della fugacità tramite equazioni di stato e con il metodo delle fugacità di riferimento; equazioni per il calcolo dell’energia di eccesso. Equilibrio liquido-liquido. Equilibrio liquido-vapore: Calcolo dei punti di bolla e di rugiada. Operazione flash. Equilibrio liquido-solido: miscele ideali, miscele liquide reali e immiscibilità allo stato solido. Termodinamica delle reazioni chimiche. Grado di avanzamento di una reazione. Reazioni indipendenti. Leggi dell'equilibrio per reazioni in fase gassosa, in fase liquida e per reazioni eterogenee in presenza di solidi. Equilibri chimici in presenza di più reazioni: metodi di risoluzione stechiometrici e non-stechiometrici.

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Programma del corso di Complementi di Matematica Iprof. E. Tonti: anno 2005-2006

1) Campi scalari e vettoriali. Si esamina in dettaglio la formulazione matematica dei campi presentando in chiave fisica gli operatori gradiente, rotore, divergenza e laplaciano.

2) Introduzione a Matlab. Costruzione di semplici programmi che utilizzano la grafica per descrivere campi scalari e vettoriali.

3) Il metodo delle celle. Il metodo, sviluppato dal docente del corso, consente di determinare un campo scalare e vettoriale note le sorgenti del campo e le condizioni al contorno senza fare uso della formulazione differenziale.

Avvertenza. Il corso quest’anno è comune a diversi corsi di laurea e pertanto è stato mediato sulle esigenze dei diversi corsi. Essendo composto di circa 30 ore (nominali) pari a 23 ore effettive, risulta impossibile svolgere tutti gli argomenti richiesti dai docenti dei singoli corsi di laurea. Pertanto il docente ha selezionato alcuni argomenti di possibile interesse generale. Dal momento che il contenuto del corso è cambiato è difficile fare un programma dettagliato all’inizio: il programma dettagliato si delineerà lezione per lezione. Si consiglia caldamente di frequentare il corso e di preparare l’esame durante il corso in quanto al docente mancano due anni per andare fuori ruolo e quindi lo studente rischia di fare l’esame con altro docente che, fatalmente, non sarà al corrente degli argomenti svolti nel corso.Nonostante la brevità del testo che descrive il programma da svolgere, il corso è piuttosto pesante e, si spera, formativo! Lo studente del primo anno della laurea specialistica deve rendersi conto che … sta facendo la laurea specialistica, ovvero deve studiare con la stessa serietà e lo stesso impegno che sono sempre stati richiesti per i corsi quinquennali.

Materiale per il corso. Il corso è interamente coperto da dispense: il materiale si preleva dal sito ftp://ftp.dic.units.it/pub/science

Per il punto 1) si fa riferimento alla dispensa GradRotDiv.pdf che si trova nel sito. La dispensa è composta di 281 pagine e non è necessario stamparla completamente. Per il punto 2) si fa riferimento alla dispensa dispensa-Matlab.pdf che si trova nel sito (31 pagine). Per il punto 3) si fa riferimento alla dispensa librocelle.pdf che si trova nel sito: la dispensa è composta di 264 pagine e non è necessario stamparla completamente.

All'esame ogni studente deve portare tre programmi in Matlab fatti personalmente: se al controllo non risultassero fatti dall’interessato, l’intero esame orale dovrà essere ripetuto.

Programma del corso di Complementi di Matematica IIprof. E. Tonti: anno 2005-2006

1) Spazi funzionali. Spazi lineari, spazi metrici, spazi completi. Spazio di Banach e di Hilbert. Spazi in dualità.

2) Operatori. Operatori lineari, operatori differenziali, nucleo di un operatore; aggiunto di un operatore lineare.

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Avvertenza. Il corso quest’anno è comune a diversi corsi di laurea e pertanto è stato mediato sulle esigenze dei diversi corsi. Essendo composto di circa 30 ore (nominali) pari a 23 ore effettive, risulta impossibile svolgere tutti gli argomenti richiesti dai docenti dei singoli corsi di laurea. Pertanto il docente ha selezionato alcuni argomenti di possibile interesse generale. Dal momento che il contenuto del corso è cambiato è difficile fare un programma dettagliato all’inizio: il programma dettagliato si delineerà lezione per lezione. Si consiglia caldamente di frequentare il corso e di preparare l’esame durante il corso in quanto al docente mancano due anni per andare fuori ruolo e quindi lo studente rischia di fare l’esame con altro docente che, fatalmente, non sarà al corrente degli argomenti svolti nel corso.Nonostante la brevità del testo che descrive il programma da svolgere, il corso è piuttosto pesante e, si spera, formativo! Lo studente del primo anno della laurea specialistica deve rendersi conto che … sta facendo la laurea specialistica, ovvero deve studiare con la stessa serietà e lo stesso impegno che sono sempre stati richiesti per i corsi quinquennali.

Corso: Elettronica II – FPGA (3 crediti) cod: in276

Programma:

I circuiti logici dai PAL alle FPGA :Panoramica sui dispositivi programmabili e le tecnologie realizzative di memorie. Logiche programmabili a due livelli (PAL, PLA, ROM). PAL e PLA Avanzate, CPLD. Architettura e potenzialità di una XC9500. Struttura di una FPGA. Architettura e potenzialità di una XC4000 e di una Spartan II. Tecniche e metodologie per la configurazione di una FPGA

La scheda XSA50:Architettura e periferiche collegate. Sistema di sviluppo per la configurazione ed il test della scheda. Descrizione dei dispositivi montati sulla scheda (Oscillatore programmabile, Memoria Flash, Porta PS2, Porta VGA, temporizzazioni VGA, interfaccia parallela, configurazioni della CPLD)

Tecniche di progetto:Analisi e confronto tra varie tecniche (schematico, HDL, Diagrammi). Descrizione a livelli di astrazione. Simulazione comportamentale, Sintesi e ri-simulazione Post-Layout. Strumenti aggiuntivi (Core Generator, Test-bech Generator, FSM generator)

Linguaggio di descrizione Hardware (VHDL) Struttura e sintassi del VHDL. Il VHDL ed i livelli di astrazione. La sintetizzabilita' del sorgente VHDL

Obiettivi Formativi:

Il corso si intende fornire allo studente una conoscenza di base sui moderni circuiti logici configurabili (FPGA e CPLD). A fine corso lo studente sarà capace di realizzare un sistema logico, di interfacciarlo verso il mondo esterno e di farlo funzionare in tempo reale.

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Corso: Progetto di Filtri Numerici (3 crediti) cod: si080

Programma:

Introduzione: Sistemi lineari tempo invarianti, risposta impulsiva e risposta in frequenza di

un sistema, operazioni sulle sequenze, sommatoria di convoluzione, funzionamento di

semplici filtri digitali. Trasformate in frequenza.

Progetto filtri FIR:Struttura dei filtri a risposta impulsiva finita, progetto tramite

campionamento in frequenza, progetto tramite impiego di funzioni finestra, analisi dei

risultati.

Progetto filtri IIR: Struttura dei filtri a risposta impulsiva infinita, analisi della funzione di

trasferimento e della risposta in frequenza. Analisi di varie trasformate da S in Z. Progetto

tramite la tecnica della risposta impulsiva invariante, progetto tramite applicazione della

trasformata bilineare.

Realizzazioni HW: Problematiche inerenti alla realizzazione hardware dei filtri. Realizzazioni

canoniche del I e del II tipo, realizzazione trasposta, aritmetica distribuita, limiti

dell’aritmetica a precisione finita. Struttura a pipeline

Interpolatori e decimatori e realizzazioni efficienti: Tecniche per la modifica del periodo di

campionamento, realizzazioni di filtri efficienti, filtri polifase.

Obiettivi Formativi:

Nel corso si vogliono approfondire gli aspetti legati al progetto ed alle applicazioni dei filtri

numerici all’interno di sistemi per l’elaborazione digitale dei segnali. Verranno inoltre

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approfonditi gli aspetti implementativi e realizzativi con particolare riferimento

all’ottimizzazione della frequenza di lavoro del sistema.

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Corso: Elettronica applicata I (3 Crediti) cod: si076

Programma:

Amplificatori aperiodici monostadio: Classificazione degli amplificatori monostadio a BJT e FET, nelle varie configurazioni e calcolo dei parametri fondamentali.Amplificatori aperiodici a più stadi: Amplificatori reazionati: Reazione positiva e negativa. Classificazione, vantaggi e svantaggi degli amplificatori in controreazione. Guadagno, ammettenze di ingresso e di uscita, risposta in frequenza e stabilità degli amplificatori reazionati con transistori bipolari e ad effetto di campo.Risposta in frequenza: Diagrammi di Bode e loro impiego nell’analisi della stabilita’ di un circuito. Margine di guadagno, margine di fase, compensazione.Amplificatori per grandi segnali: Classificazione. Distorsione. Potenza di uscita e rendimento. Amplificatori in classe in controfase. Stadio “Totem-Pole” e configurazione per l’ auto-polarizzazione. Protezioni attive e passive per i sovraccarichi, protezioni termiche.Amplificatori operazionali: Caratteristiche fondamentali dell'amplificatore operazionale e impieghi fondamentali. Amplificatore differenziale caratteristiche e funzione di trasferimento. Amplificatori operazionali integrati. Risposta in frequenza dell'amplificatore operazionale e stabilità all’interno di una reazione. Tecniche di compensazione.Circuiti integrati come elementi modulari per sistemi analogici: applicazioni fondamentali dell'amplificatore operazionale.

Obiettivi formativi:

Il corso fornisce allo studente quelle basi fondamentali sia per l’analisi che per il progetto di circuiti elettronici analogici sia nel campo dei piccoli che degli ampi segnali.

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DISPOSITIVI ELETTRONICI =======================

Docente: Sergio Carrato

Obiettivi formativi:L'insegnamento ha lo scopo di approfondire alcuni argomenti relativi ai moderni dispositivi elettronici.

Programma---------

Tecnologia di produzione dei circuiti integrati: produzione del silicio, fotolitografia, crescita e rimozione dell'ossido, diffusione ed impiantazione ionica, deposizione del silicio, metallizzazioni, assemblaggio. Processo polysilicon-gate CMOS (semplificato).Tre processi: standard bipolar, polysilicon-gate CMOS, analog BiCMOS. Bunnysuit. Lo scalaggio negli IC.La giunzione pn. Il BJT. La "giunzione" MOS.Deviazioni dal modello ideale. Effetti capacitivi nella giunzione pn, nel BJT e nel FET.Comportamento dei BJT e dei FET ad alta frequenza. Giunzione Schottky. Transistore Shottky. GaAs. MESFET. Dispositivi attivi ad eterogiunzione (HBT, HEMT).Circuiti integrati ibridi.

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ELETTRONICA APPLICATA II========================

Docente: Sergio Carrato

Obiettivi formativi: L'insegnamento ha lo scopo di integrare la preparazione degli studenti con alcune informazioni importanti per l'elettronica sia analogica che digitale.

Programma del corso-------------------

Velocita' e stabilita' negli operazionali; GBP; compensazione.Current feedback amplifiers (CFA).High speed design and layout: impedenza delle linee, terminazioni, forwarde backward crosstalk, Bergeron, linee differenziali, LVDS; grounding and shielding; EMI.Rumore: termico, shot, flicker; modello di rumore negli OA;calcolo nelle configurazione non invertente ed invertente; rumore nelle alimentazioni.Analisi Monte Carlo, analisi della sensibilita' e worst-case; effetto della temperatura,

* Esercitazioni

Simulazioni Spice di quanto sopra specificato.

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Elettronica III - DSP e microcontrollori=========================================

(prof. Carrato)

Obiettivi formativi:L'insegnamento ha lo scopo di introdurre i Digital Signal Processors (DSPs), in particolareper applicazioni 1-D, ed i microcontrollori.

Programma---------

* Parte I - DSP

Struttura e caratteristiche generali dei DSP (struttura della memoriae dei bus, indirizzamenti, MAC, pipeline, strutture tipo MMX, zero overhead looping...). Architetture VLIW. Panoramica sui vari DSP in commercio.

Il 'C5402 della Texas Instruments (TI): strutturae caratteristiche. Sua programmazione usando CCStudio. Esempi:gestione dell'I/O con l'host, gestione di I/O audio, implementazione di un FIR.

Il 'C6711 della TI: strutturae caratteristiche. Esempi di programmazione.

Il 'C30 della TI: strutturae caratteristiche. Sua programmazione in assembler:programmazione dei registri, gestione dell'I/O, implementazione diun filtro IIR.

* Parte II - Microcontrollori

Introduzione ai microcontrollori.

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Elaborazione Elettronica di Immagini II=======================================

Docente: Sergio Carrato

Obiettivi formativi: L'insegnamento ha lo scopo di integrare la preparazione degli studenti con alcune informazioni sull'elaborazione di immagini, e di introdurregli studenti all'elaborazione di segnali video.

Programma del corso -------------------

Parte prima: image processing

Image Segmentation; Wavelets; Image Compression; Image Segmentation 2/2; Representation and Description.

Parte seconda: video processing

Formati video.Filtri spazio-temporali, lineari e non.Format conversion (interpolation/zooming; deinterlacing).Compressione video: H.263 e 264, MPEG-1, -2, -4.Descrittori: MPEG-7. Standardisation: MPEG-21.

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Obiettivi formativi dei corsi tenuti dal prof. S. Pastorea.a. 2005-06

TEORIA DEI CIRCUITI 2 (ING-IND/31; CFU 3; I sem.)

Obiettivi formativi:L’insegnamento ha lo scopo di approfondire delle tematiche relative all’analisi e alla sintesi di circuiti lineari e nonlineari. In particolare, si affronta il progetto e la sintesi dei filtri analogici e si introduce lo studio qualitativo della dinamica dei circuiti nonlineari.

Programma:Principali approssimazioni utilizzate nei filtri elettrici analogici, passa-basso, passa-alto, passa-banda ed elimina-banda.Presentazione dei componenti nonlineari resistivi a una e più porte; Esame di alcuni metodi generali di analisi di circuiti nonlineari resistivi in continua.Presentazione di condensatori ed induttori nonlineari.Studio della dinamica dei circuiti nonlineari del I e del II ordine, sia qualitativo che quantitativo, con relativi esempi.Studio della stabilità globale e locale dei circuiti nonlineari. Introduzione della sezione di Poincaré. Metodo della funzione di Lyapunov. Definizione degli esponenti di Lyapunov.Esempio di attrattore caotico ottenuto mediante il “Circuito di Chua” e studio del circuito stesso.Studio delle principali biforcazioni dei sistemi continui e discreti per i punti di equilibrio.

ELETTROTECNICA (ING-IND/31; CFU 6; II sem.)

Obiettivi formativi:L’insegnamento ha lo scopo di presentare le relazioni topologiche e costitutive per lo studio dei circuiti elettrici lineari, nel loro regime transitorio e nel loro stato stazionario. Sono anche introdotti strumenti come le trasformate di Steinmetz e di Laplace.

Programma: Introduzione delle grandezze elettriche principali. Relazioni topologiche dei circuiti a parametri concentrati e leggi di Kirchhoff.Relazioni costitutive e classificazione dei componenti. Analisi di circuiti tempo invarianti e lineari.Transitori nel dominio del tempo ed equazioni di stato di un circuito lineare. Soluzione omogenea e particolare. Comportamento asintotico e stabilità alla Lyapunov di un circuito lineare e nonlineare.Circuiti in regime sinusoidale, concetti di potenza attiva, reattiva e apparente. Introduzione della trasformata di Laplace nello studio dei circuiti lineari.Studio delle funzioni di rete con la trasformata di Laplace. Accenno ai diagrammi polari o di Nyquist. Disegno di un diagramma asintotico di BodePotenza disponibile in regime sinusoidale, Definizione dell’onda incidente e dell’onda riflessa in un bipolo e matrice di diffusione per i doppi-bipoli.

INGEGNERIA FINANZIARIA (ING-IND/35; CFU 6; II sem.)

Obiettivi formativi:

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L’insegnamento intende fornire le nozioni basilari riguardanti i mercati finanziari e sviluppare le applicazioni delle metodologie ingegneristiche per la risoluzione di problemi in economia ed in finanza.

Programma:Richiami dei concetti fondamentali su probabilità e processi stocastici.Proprietà statistiche delle serie finanziarie.Definizione delle osservabili: i ritorni logaritmici. Funzione di autocorrelazione dei ritorni. Clustering della volatilità e persistenza delle fluttuazioni. Distribuzione di probabilità dei ritorni. Deviazioni dalla gaussiana.Modelli di serie temporali finanziarie. Modello ARMA. Metodologia di Box-Jenkins. Modelli ARCH e GARCH.Teoria della finanza e definizione di mercato finanziario efficiente. Il concetto di arbitraggio. Le azioni e i derivati. Teoria del portafoglio di Markowitz e il fattore di sconto. Principali teorie riguardo il prezzamento delle azioni (CAPM, ICAPM, APT). Formula di valutazione dei derivati di Black-Scholes-Merton e albero binomiale. Definizione di rischio finanziario. Calcolo del rischio e Value at Risk (VAR).Modelli economico-finanziari ad agenti eterogenei. Implementazione e studio di un mercato finanziario artificiale. Clustering delle serie economiche-finanziarie con applicazioni alla gestione del portafoglio. Predizione di serie

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LAUREA TRIENNALE INGEGNERIA INDUSTRIALECURRICULUM: ING. ELETTRICA

Corso diELETTRONICA INDUSTRIALE DI POTENZADocente: Roberto Menis

OBBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso ha lo scopo di presentare gli schemi, analizzare e verificare il funzionamento convertitori elettronici di potenza (raddrizzatori, convertitori dc/dc, invertitori) nonché degli azionamenti elettrici (a corrente continua ed a corrente alternata) maggiormente utilizzati nell’industria.

PROGRAMMA DEL CORSO- Principali componenti elettronici di potenza: caratteristiche tensione-corrente, caratteristiche di commutazione, settori di applicazione.- Convertitori elettronici di potenza: principio di funzionamento e andamento delle forme d'onda dei raddrizzatori monofasi e trifasi non controllati e a controllo di fase, dei convertitori dc/dc di tipo buck, boost, buck-boost e Cuk, dei parzializzatori (chopper) per l'alimentazione dei motori a corrente continua (c.c.), degli invertitori monofasi e trifasi; tecniche di controllo PWM degli invertitori (sottoscillazione sinusoidale, PWM vettoriale e metodo degli angoli memorizzati)- Specifiche e generalitá degli azionamenti elettrici: definizioni; specifiche di funzionamento (caratterizzazione dei carichi, del controllo, dell’alimentazione, dell’ambiente operativo).- Azionamenti con motore a corrente continua: schemi a blocchi del motore a corrente continua a collettore; schemi per il controllo di corrente, di velocità e di posizione.- Azionamenti con motore asincrono: schemi tradizionali per il controllo della velocità dei motori asincroni; controllo scalare tensione/frequenza, controllo di scorrimento; controllo vettoriale ad orientam

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LAUREA SPECIALISTICA DI INGEGNERIA ELETTRICA

AZIONAMENTI ELETTRICIDocente: Roberto Menis

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso si prefigge di fornire le conoscenze per la comprensione e lo studio di schemi avanzati ed innovativi degli azionamenti elettrici. Inoltre ha lo scopo di porre le basi affinché vengano acquisite le capacità per la realizzazione pratica di azionamenti elettrici a controllo digitale.

PROGRAMMA DEL CORSO-Complementi di azionamenti elettrici: il controllo di corrente negli azionamenti elettrici in corrente alternata; la compensazione del carico e delle variazioni parametriche; la taratura automatica degli algoritmi di controllo per azionamenti elettrici (identificazione parametrica dei motori elettrici); stima del flusso dei motori asincroni.-Controllo di azionamenti elettrici: il controllo diretto di coppia (DTC) per motore asincrono; il controllo degli azionamenti elettrici tramite reazione dello stato; azionamenti elettrici con motore brushless a magneti permanenti.-Controllo digitale degli azionamenti elettrici: descrizione dello schema completo di un sistema di controllo digitale con microcontrollore; il microcontrollore TMS320F240 (descrizione generale, caratteristiche peculiari per l’applicazione nell’alimentazione e controllo degli azionamenti elettrici, analisi di un codice di calcolo di un algoritmo di controllo del motore asincrono).-Attività di laboratorio: esercitazioni sulla programmazione del microcontrollore TMS320F240, verifica delle caratteristiche di funzionamento di un codice di calcolo per il controllo del motore asincrono.

Programma del corso di Macchine Elettriche (9CFU) tenuto dal prof.A.Contin

Nel corso vengono studiate le quattro macchine fondamentali: trasformatori, macchine rotanti in continua ed alternata (sincrone ed asincrone). Per ogni tipologia di macchina si studiano le particolarità costruttive e di caratterizzazione dei materiali dei sistemi di induttore, di indotto e del circuito magnetico. Si derivano, per ogni tipo di macchina, sia linsieme delle equazioni differenziali interne che ne descrivono i principi di funzionamento, che le equazioni esterne di collegamento. Partendo dalle equazioni interne ed esterne si derivano i modelli di macchina per la descrizione della dinamica elettrica e meccanica, sia in termini di funzione di trasferimento che di equazioni di stato. Dalle equazioni per il regime dinamico, si deriva il bilancio delle potenze e, con riferimento alle macchine rotanti, si calcola lespressione della coppia. Per le macchine rotanti in alternata, si studia il campo rotante e la sua descrizione in termini di fasori spaziali. Dalle equazioni del regime dinamico si passa alla loro particolarizzazione in regime quasi-stazionario ed alla descrizione dei conseguenti modelli fasoriali. Vengono poi studiate le caratteristiche statiche per la gestione e la regolazione delle macchine ed i sistemi di avviamento. Come argomenti complementari, si studiano linfluenza delle armoniche ed i fenomeni di addensamento di corrente con particolare riferimento ai rotori a gabbia delle macchine asincrone.

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Obiettivi Formativi del Corso

Acquisire una metodologia di studio delle macchine elettriche del tutto generale, valida sia in regime dinamico che nello stato stazionario, in preparazione di ulteriori studi ed approfondimenti nel settore degli azionamenti, delle costruzioni e delle macchine elettriche speciali.

Programma Fondamenti numerici della progettazione Valentino PEDIRODA

Obiettivi formativi:

Il corso intende offrire le basi numeriche-metodologiche per la progettazione. Partendo dal concetto di parametrizzazione (modifica automatica dei parametri che definiscono il sistema in esame) si esaminano le più recenti metodologie per ricercare la configurazione ottima, facendo particolare riferimento al caso multi obiettivo. Di ogni metodologia numerica proposta viene studiato l’algoritmo per la successiva implementazione (Fortran, C, Matlab).

Il corso è strutturato in quattro aree tematiche: parametrizzazione geometrica (curve di Bezier, B-spline) , Design of Experiments (analisi statistica) , Algoritmi di ottimizzazione (mono-multi obiettivo, algoritmi genetici) , Superfici di Risposta (reti neurali, processi gaussiani).

Programma:

Parametrizzazione geometricaCurve di BezierB-spline quadratiche e cubicheB-spline di grado nBezier e B-Spline razionali (Nurbs)Cenni su superfici parametriche

DOE (Design of experiment)Random, SobolFattoriale, fattoriale ridottoBox-Benker, Latin SquareTaguchiAnalisi statistica dei dati (t-Student, 2)

ALGORITMI DI OTTIMIZZAZIONEMetodologie mono obiettivo (Cauchy, Conjugate Gradient, Newton, Quasi Newton, BFGS, SQP)SimplexSimulated AnnealingMetodologie multi obiettivo (Algoritmo genetico)Teoria dei giochi (Nash, Stackelberg, Pareto)MCDM (Multi Criteria Decision Making)

SUPERFICI DI RISPOSTA Superfici lineari, quadratiche Taylor

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KrigingReti neuraliProcessi gaussiani

ROBUST DESIGN

VISUALIZZAZIONE DI DATI IN SPAZI n-DSelf Organizing MapsClustering

Libri consigliati:

Curves and surfaces for CAGD, Gerald Farin, Rheinbolt, Academic Press, 1997Design of Experiments, R. J. Del Vecchio, Hanser Publishers, 1997Engineering Optimization, Singiresu Rao, Wiley 1996Neural Networks, R. Rojas, Springer, 1996

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Programma Impianti Termotecnici (specialistica ing. Edile Manzan)

Verifiche invernaliCalcolo del coefficiente volumico di dispersione Cd, dispersioni termiche da pareti, finestre, strutture su terreno, calcolo del Cd limite per edifici industriali, gradi giorno, calcolo dell'energia scambiata per ventilazione. Calcolo del Fabbisogno Energetico Normalizzato, Calcolo del fabbisogno di energia primaria, rendimenti di emissione, di regolazione o controllo, di distribuzione, rendimento termico utile della caldaia, apporti gratuiti, capacità termica dell'involucro edilizio. Calcolo del FEN limite. Rendimento globale medio stagionale.Impianti di riscaldamentoTerminali degli impianti, radiatori, ventilconvettori, aerotermi, termostrisce. Pannelli radianti riscaldamento a pavimento. Reti idrauliche, tipologie di distribuzione bilanciamento degli impianti. tipologie di impianti. Centrale termica, Reti aerauliche, dimensionamento. Calcolo dei carichi termici estivi, benessere termoigrometrico, condizioni di Comfort. Cicli di condizionameto estivo ed invernale per sistemi a tutt'aria, dimensionamento dei componenti.

Obiettivi formativiFornire allo studente della laurea specialistica in Ingegneria, le conoscenze e gli strumenti necessari al calcolo dei carichi termici ed alla progettazione dei sistemi di riscaldamento e condizionamento per edifici ad uso civile.

Programma Impianti Termotecnici (ing. Gestionale e Logistica integrata pn) (prof. Marco Manzan)

Verifiche invernaliCalcolo del coefficiente volumico di dispersione Cd, dispersioni termiche da pareti, finestre, strutture su terreno, calcolo del Cd limite per edifici industriali, gradi giorno, calcolo dell'energia scambiata per ventilazione. Calcolo del Fabbisogno Energetico Normalizzato, Calcolo del fabbisogno di energia primaria, rendimenti di emissione, di regolazione o controllo, di distribuzione, rendimento termico utile della caldaia, apporti gratuiti, capacità termica dell'involucro edilizio. Calcolo del FEN limite. Rendimento globale medio stagionale.Impianti di riscaldamentoTerminali degli impianti, radiatori, ventilconvettori, aerotermi, termostrisce. Pannelli radianti riscaldamento a pavimento. Reti idrauliche, tipologie di distribuzione bilanciamento degli impianti. tipologie di impianti. Centrale termica, Reti aerauliche, dimensionamento.Condizionamento: cicli di condizionameto estivo ed invernale per sistemi a tutt'aria, dimensionamento dei componenti.

Obiettivi formativiFornire allo studente della laurea specialistica in Ingegneria, le conoscenze e gli strumenti necessari ad analizzare e progettare sistemi di condizionamento ambientale con particolare riferimento agli edifici industriali.

Programma Fisica Tecnica Ambientale (Prof. M. Manzan)

Termodinamica ApplicataScale di temperatura, primo principio per sistemi chiusi, calori specifici, equazione dell'energia meccanica, perdite di carico, primo principio per sistemi aperti,lavoro tecnico utile. Secondo principio della termodinamica, teorema di Carnot, entropia. Sostanze

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omogenee, diagrammi termodinamici, equazione di Clapeyron. Gas perfetti, equazione di stato, trasformazioni. Ciclo Rankine, rendimento. Cicli inversi a vapore, coefficiente di effetto utile, ciclo frigorifero e pompa di calore, fluidi frigorigeni. Aria umida, proprietà, diagrammi psicrometrici, misure, trasformazioni

Trasmissione del CaloreConduzione in regime stazionario, coefficiente globale di scambio termico, generazione interna di calore. Conduzione in regime variabile per sistemi a parametri concentrati. Equazioni della convezione, strato limite, numero di Nusselt, numero di Reynolds e di Prandtl, Convezione forzata esterna e in condotti. Convezione naturale, numeri di Grashof e Rayleigh. Trasmissione del calore per irraggiamento, corpo nero e superfici reali, fattori di vista, scambi termici, reti elettriche equivalenti.

Obiettivi formativiFornire allo studente di Ingegneria Civile, le conoscenze e gli strumenti necessari ad analizzare e risolvere problemi applicativi, anche complessi, di termodinamica applicata e trasmissione del calore, con particolare riferimento agli aspetti ambientali.

Scienza delle Costruzioni ZACCARIA

L’obiettivo formativo del corso di Scienza delle Costruzioni è quello di fornire alcune conoscenze di base sul comportamento meccanico e sulla resistenza dei materiali e delle strutture, con particolare riferimento ai sistemi di travi deformabili.

Programma del corsoGrandezze, vettori e tensori - Modelli meccanici delle strutture - Cinematica e dinamica dei solidi deformabili - Comportamento dei materiali - Prove sui materiali - Statica della trave - Sistemi di travi isostatici - Cinematica della trave piana inflessa in piccoli spostamenti - Travi elastiche lineari inflesse - Geometria delle masse - Sforzo normale centrato - Verifica di sicurezza di un'asta snella compressa - Flessione retta e flessione deviata - Sforzo normale eccentrico - Nocciolo centrale di inerzia - Tensioni tangenziali - Formula di Jourawski - Problemi particolari di torsione - Problemi particolari di taglio - Calcolo di spostamenti - Principio dei lavori virtuali - Soluzione dei sistemi iperstatici col metodo delle forze - Cedimenti vincolari e distorsioni - Simmetria ed emisimmetria - Travature reticolari - Telai piani.

Meccanica dei solidi ZACCARIA

L’obiettivo formativo del corso di Meccanica dei Solidi è quello di fornire una buona conoscenza della meccanica dei solidi elastici e dei criteri di snervamento nonché un approfondimento della meccanica dei sistemi di travi sia rigide che deformabili.

Programma del corsoCinematica e dinamica dei solidi - Analisi della tensione - Analisi della deformazione in piccoli spostamenti - Principio dei lavori virtuali - Direzioni principali di tensione e di deformazione - Solidi elastico lineari - Lavoro di deformazione - Energia elastica di deformazione - Energia complementare elastica - Compatibilità della deformazione - Equazioni di Beltrami - Criteri di snervamento - Cinematica e statica della trave - Travi elastico lineari - Problema di Saint-Venant - Problema della torsione - Estensione del

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problema di Saint-Venant - Problemi particolari di torsione e taglio - Cinematica e statica dei sistemi di travi rigide - Catene cinematiche - Sistemi di travi deformabili - Calcolo di spostamenti col principio dei lavori virtuali - Soluzione dei sistemi iperstatici col metodo degli spostamenti - Analisi del metodo degli spostamenti - Analisi del metodo delle forze - Stabilità dell'equilibrio - Biforcazione dell'equilibrio - Asta di Eulero - Pressoflessione di travi snelle.

Laurea Triennale in Ingegneria Civile

IDROLOGIA TECNICA CARONI

Argomenti del Corso: elementi di idrologia, idrografia, idraulica fluviale e valutazione del rischio.1. Idrologia e misure idrauliche: Ciclo idrologico. I bacini imbriferi. Cenni ai processi idrologici fondamentali. Misure di precipitazione, infiltrazione, evaporazione e portata. La risposta idrologica: separazione dell’idrogramma, modelli lineari; corrivazione, invaso, Nash. Cenni legislativi sulle acque pubbliche: deflusso minimo vitale.2. Statistica degli estremi: Probabilità e variabili aleatorie. Richiami ai momenti statistici e ai modelli con applicazioni all’idrologia.Statistica degli estremi. Le distribuzioni General Extreme Value, log-normale, Pearson III tipo.I metodi di stima: momenti, massima verosimiglianza, momenti pesati in probabilità.Il modello EV a due componenti. Applicazioni all’intensità di pioggia e alle portate al colmo di piena.3. Moto permanente gradualmente variato nei canali e nei corsi d’acqua naturali: Moto uniforme nei canali. Leggi di resistenza nei canali a pelo libero.Caratteristiche energetiche della corrente in una sezione: la profondità critica. Alvei fluviali e torrentizi.Correnti di moto permanente gradualmente variato; profili del pelo libero.Effetti localizzati: il risalto idraulico e il restringimento dovuto ad opere in alveo.Alvei in letto alluvionale: condizione di stabilità.

Obiettivi formativi: comprendere i processi idrologici di base e la dinamica dei corsi d'acqua per la gestione del territorio e delle risorse idriche e come prerequisito per la progettazione e la gestione delle opere idrauliche. Sono previste esercitazioni in aula informatica.

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CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA EDILE

PROGRAMMA DEL CORSO DI Storia delle Tecniche Architettoniche

DOCENTE Prof. Diana Barillari

Il Corso - ObiettiviAvviare una riflessione sulla storia delle concezioni e delle soluzioni di quella che costituisce un tema peculiare dell'architettura, vale a dire il rapporto tra spazio, struttura e involucro. In questo ambito possono essere ricondotte tutte le ragioni, pratiche e ideali, di un edificio cosicché gli aspetti tecnici acquistano rilevanza e specificità di elementi determinanti per il "significato" di un edificio. Dal punto di vista del metodo viene posto in rilievo lo studio delle fonti, sia grafiche che documentali, poiché in questa ricerca è fondamentale indagare in modo puntuale l'opera architettonica, al fine di acquisire elementi utili per la conoscenza e la valutazione. Recuperare le radici dell'architettura, e dunque il momento della costruzione, ai sensi di una visione storica concorre a arricchire la formazione del futuro ingegnere, che acquista una competenza maggiore e migliore circa le questioni teoriche e costruttive che permeano l'operazione progettuale e il suo farsi.

Il Corso - ArticolazioneLo svolgimento del corso di quest'anno è suddiviso in due fasi: la prima segue un percorso storico che parte dall'architettura antica (greca eromana) per approdare all'epoca rinascimentale, allungando lo sguardo al dibattito culturale e filosofico sul tema della tecnica e della scienza. La seconda fase focalizza il dibattito sull'innovazione delle tecniche costruttive nell'ambito del Movimento Moderno in Italia in rapporto al contesto europeo dei "pionieri" (Le Corbusier, Mies Van der Rohe, Gropius). Fanno parte del Corso un seminario tenuto dall'architetto Massimo Mucci e un approfondimento sull'architettura triestina tra gli anni Venti e Quaranta curato da Federica Rovello, propedeutico alle relazioni da svolgere all'esame. Il Corso comprende inoltre un calendario di visite a archivi e istituzioni culturali cittadine, nonché alcuni degli edifici inclusi nel programma.

Il Corso _ Programma prima parteLa scuola filosofica ionica e il tema dell'innovazione - Anassagora, Talete- il progresso delle "technai", il mito dell'inventore: la figura di Prometeo da Eschilo. "Techne e Episteme" in Platone e Aristotele; i limiti dello sviluppo e del progresso e elogio del mondo del pressappoco. La scienza o arte della costruzione secondo Vitruvio: firmitas, utilitas e venustas. I fondamenti estetici dell'architettura (ordinatio, dispositio, euritmia, simmetria, decor e distributio). La firmitas ovvero il tema delle fondazioni e della stabilità dell'edificio. Un tema moderno, le fondazioni dell'Hotel Imperial a Tokio di F.L.Wright come carta vincente contro il terremoto. Il sistema trilitico e il problema della rottura dell'architrave: architettura in pietra. Archi di scarico e piattabande, architrave "prefratturato". Il Pantheon a Parigi di Soufflot e l'intervento di Rondelet, un anticipo del sistema Hennebique. "L'uomo vitruviano" e la questione della misura umana dell'architettura: modulo e commensurabilità. L'edificio del Pantheon come summa dell'architettura romana, tecniche e materiali (calce, malta, mattoni, calcestruzzo, pozzolana). Ipotesi di "funzionamento" della cupola del Pantheon e le tecniche per la costruzione delle volte in epoca imperiale. Dalle ipotesi di Choisy alla "boveda tabicada", un sistema costruttivo dell'architettura catalana ripreso da Gaudì. Spazialità nuova dell'architettura romana grazie a volte e archi: il caso delle terme e della loro fortuna da Palladio a Soane. Il modello in architettura: il concorso per la cupola di

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S.Maria del Fiore a Firenze. La "fortuna" della proposta di Brunelleschi, invenzione dell'architettura moderna grazie alla riscoperta di quella antica. Il cantiere della cupola, i materiali, gli elementi strutturali - sproni, calotte, catene -. Brunelleschi inventore di macchine teatrali per le feste fiorentine. Una riflessione sul macchinismo nel XX secolo attraverso lo sguardo irriverente dei dadaisti (Duchamp, Picabia, Haussmann, Schwitters), macchine celibi, teste meccaniche, oggetti spazzatura: "Lo Spirito del nostro tempo". Per una scienza rivolta all'uomo, l'appello di Bertolt Brecht nella "Vita di Galileo".

Bibliografia:Alexandre Koyré, "Dal mondo del pressappoco all'universo della precisione", Einaudi, 7^ ediz. Torino 1967; Eugenio Battisti, "Filippo Brunelleschi", Electa, ediz. in paperback, Milano 1989; Marco Vitruvio Pollione, "De Architectura", traduzione a cura di Luciano Migotto, Studio Tesi, Pordenone-Padova 1990; Luciano Cupelloni, "Antichi cantieri moderni. Concezione, sapere tecnico, costruzione da Iktinos a Brunelleschi", Gangemi, Roma 1996, Salvatore Di Pasquale, "L'arte del costruire. Tra conoscenza e scienza", Marsilio, Venezia 1996; Flaminio Lucchini, "Pantheon", La Nuova Italia Scientifica, Roma 1996; Lamberto Ippolito, Chiara Peroni, "La cupola di Santa Maria del Fiore", La Nuova Italia Scientifica, Roma 1997; Cairoli Fulvio Giuliani, "L'edilizia nell'antichità", Carocci, (7^ ristampa) Roma 2000; Maria Chiara Torricelli, Romano Del Nord, Paolo Felli, "Materiali e tecnologie dell'architettura", Laterza, Roma-Bari 2001,Jean- Pierre Adam, "L'arte di costruire presso i Romani. Materiali e tecniche", Longanesi e C., 6^ediz. ital. Milano 2001.

E' utile la consultazione di alcuni manuali di Storia dell'Arte: Giorgio Cricco, Francesco P. Di Teodoro, "Itinerario nell'arte", 3 voll., Zanichelli, Bologna, 1^ ediz. 1996; Gillo Dorfles, Cristina Longhi, Chiara Maggioni, Maria Grazia Recanati, "Arti Visive. Dalla preistoria all'arte gotica", voll. 1A e 1B, Atlas, Bergamo 2002; Gillo Dorfles, Stefania Buganza, Jacopo Stoppa, "Arti visive. Dal Quattrocento all'Impressionismo", voll. 2A e 2B, Atlas, Bergamo 2001. Per le nozioni di storia della filosofia relative a Platone, Aristotele, i "presocratici" si consiglia la lettura di un qualsiasi manuale in uso nei licei.

Il Corso - Programma seconda parteIl razionalismo in Italia: ipotesi di lettura attraverso il filo rosso dell'innovazione tecnologica e del dibattito sui materiali, con l'aiuto di Giuseppe Pagano Pogatschnig. Il Gruppo 7, la nascita del MIAR e le esposizioni 1928 e 1931: protagonisti e polemiche. "Di quello stile moderno che i nostri critici chiamano 'tedesco' quando ne voglion parlar male", la situazione in Germania, Gropius e l'esperienza Bauhaus, Werkbund a Stoccarda 1927, l'opera di Mies van der Rohe. I cinque punti dell'architettura di Le Corbusier. Dibattito sui nuovi materiali, elogio dei metalli, studi e convegni senza dimenticare le mostre: Biennale di Monza 1930 e Triennale a Milano 1933. Un architetto italiano veramente moderno, Giuseppe Terragni. "Dove è irragionevole l'architettura razionale" critiche e dubbi da Marcello Piacentini ai pazienti committenti dei "maestri" Le Corbusier e Wright. I materiali italiani per l'architettura: il marmo, per esempio. La sperimentazione nel periodo dell'autarchia, la mostra dei sistemi costruttivi e dell'edilizia e quella della produzione in serie. Aspetti costruttivi dell'architettura razionalista in Italia, innovazione e tradizione attraverso alcuni casi-guida.

BibliografiaCesare De Seta, "La cultura architettonica in Italia tra le due guerre", Laterza, Roma-Bari 1972; Luciano Patetta, "L'architettura in Italia 1919-1943. Le polemiche", Clup, Milano

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1972; "Materiali per l'analisi dell'architettura moderna. Il Miar", a cura di Michele Cennamo, Società Editrice Napoletana, Napoli 1976; "Il razionalismo e l'architettura in Italia durante il fascismo", cat. mostra a cura di Luciano Patetta e Silvia Danesi, Electa, Milano 1976; Giorgio Ciucci, "Gli architetti e il fascismo. Architettura e città 1922-1944", Einaudi, Torino 1989; "L'Europa dei razionalisti", cat. mostra a cura di Luciano Caramel, Electa, Milano 1989; AA.VV, "Giuseppe Pagano. Architettura tra guerre e polemiche", Alinea, Firenze 1991; Mario Lupano, "Marcello Piacentini", Laterza, Roma-Bari 1991; "150 anni di costruzione edile in Italia", atti del secondo seminario internazionale "Il Modo di Costruire", Edilstampa, Roma 1992; Alberto Bassi, Laura Castagno, "Giuseppe Pagano", collana "I designer", Laterza, Roma-Bari 1994; Antonino Saggio, "Giuseppe Terragni vita e opere", Laterza, Roma-Bari 1995; "Giuseppe Terragni", cat. mostra a cura di Giorgio Ciucci, Electa, Milano 1996; Sergio Poretti, "La Casa del Fascio di Como", Carocci, Roma 1998; Tullia Iori, "Il cemento armato in Italia dalle origini alla seconda guerra mondiale", Edilstampa, Roma 2001.

Su Le Corbusier:Francesco Tentori, Rosario De Simone, "Le Corbusier", Guide dell'architettura moderna, Laterza, Roma-Bari, 1^ ediz. 1987; W.Boesiger, H.Gisberger, "Le Corbusier 1910-1965", Zanichelli, Bologna 1987; "Le Corbusier 1887-1965", a cura di H.Allen Brooks, Electa,, Milano 1993.

Su Frank Lloyd Wright:Edgar Kaufmann jr., "La Casa sulla cascata di Frank Lloyd Wright 25 anni dopo", Etas Kompass, Milano 1963; Bruno Zevi, "Frank Lloyd Wright", Zanichelli, Bologna 1979; "Frank Lloyd Wright architetto 1867-1959", a cura di Terence Riley e Peter Reed, Electa, Milano 1994.

Su Ludwid Mies van der Rohe:Werner Blaser, "Mies van der Rohe", Zanichelli, Bologna 1977; Ludwig Hilberseimer, "Mies van der Rohe", Città Studi, Milano 1993; Jean-Louis Cohen, "Ludwig Mies van der Rohe", Laterza, Roma Bari 1^ ediz. 1996; Peter Carter, "Mies van der Rohe at work", Phaidon Press, London 1999; "Mies in Berlin", cat. mostra a cura di Terence Riley e Barry Bergdoll, The Museum of Modern Art, New York 2001; "Mies in America", cat. mostra a cura di Phyllis Lambert,Canadian Centre for Architecture Montreal, Whitney Museum of American Art New York, 2001.

Due testi di storia dell'architettura contemporanea che prestano attenzione ai temi della costruzione e dei materiali: Giovanni Fanelli, Roberto Gargiani, "Storia dell'architettura contemporanea", Laterza, Roma-Bari 1^ ediz. 1998; Kenneth Frampton, "Tettonica e architettura. Poetica della forma architettonica nel XIX e XX secolo, Skira, Milano 1^ ediz. ital. 1999.

Nota sulla bibliografia: si tratta di una lista "in progress" cosicché sono possibili aggiornamenti fino al termine delle lezioni.

ROBERTO ROBERTI: PROGRAMMI CORSI

INFRASTRUTTURE AEROPORTUALI

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Argomenti generali: trasporto aereo, sicurezza aerea, normativa. Situazione infrastrutturale italiana. La regolazione del traffico aereo. Il mezzo aereo: evoluzione, caratteristiche che influenzarono il progetto delle infrastrutture aeroportuali (peso, prestazioni, manovrabilità, carrelli). Le infrastrutture aeroportuali: costituzione e loro evoluzione; compatibilità aeromobile-aeroporto, concetto di separazione. Analisi di alcune infrastrutture (Heatrow, Lax). La pianificazione aeroportuale: domanda di traffico; capacità di un infrastruttura aeroportuale; piano regolatore generale; orientamento piste di volo; superfici ostacoli. Impatto ambientale. Inquinamento della aria; Valutazione del disturbo acustico aeroportuale: sorgenti di rumore, indici di valutazione globale, misure di mitigazione. Pianificazione territoriale. Le piste di volo: operazioni di decollo e atterraggio; determinazione della lunghezza della pista. Circolazione a terra dell'aeromobile: manovre di taxing e di pivoting; raggi di curvatura e allargamenti in curva. Normativa ICAO: classifica degli aeroporti, caratteristiche fisiche delle piste e delle vie di circolazione, pendenze trasversali e longitudinali, strisce e aree di sicurezza. Altri criteri di classificazione degli aeroporti. Le aree terminali: i piazzali di sosta, aerostazione passeggeri. - Le pavimentazioni aeroportuali: tipologia, funzioni, differenza rispetto al caso stradale. Capacità portante e dimensionamento strutturale. La procedura FAA. Il metodo ACN/PCN. Caratteristiche funzionali: aderenza, regolarità. Trattamenti superficiali

INFRASTRUTTURE VIARIE URBANE E METROPOLITANEArgomenti generali: problematiche del trasporto urbano, rapporto della rete viaria urbana con l’assetto urbanistico; Cenni sulla normativa urbanistica e sulla normativa di pianificazione dei trasporti; La normativa specifica per il settore stradale, il regolamento viario. Le reti stradali: La classificazione funzionale delle strade; la classificazione amministrativa; le componenti di traffico; i veicoli. Organizzazione della sezione stradale: Gli elementi costitutivi dello spazio stradale; Composizione della carreggiata; La velocità di progetto; gli elementi marginali e di arredo. il traffico su strada: Flusso, velocità e densità della corrente veicolare; capacità e livelli di servizio; Flusso in condizioni ideali e reali. Le distanze di visibilità: distanza di arresto; le resistenze al moto dei veicoli stradali; l’aderenza; distanza di sorpasso; distanza per il cambio di corsia. L’andamento planimetrico dell’asse stradale: I rettifili; le curve a raggio costante; le curve a raggio variabile; Criteri di composizione dell’asse stradale; il diagramma di velocità; il diagramma di visibilità. L’andamento altimetrico dell’asse stradale: Le pendenze longitudinali; I raccordi verticali; le corsie supplementari per i veicoli lenti. Le intersezioni stradali: punti di conflitto; tipologia delle intersezioni; La progettazione degli elementi delle intersezioni stradali. Gli impianti di sosta: Fabbisogno di stazionamento; Tipologia di stazionamenti; impianti a sviluppo orizzontale e verticale; normativa di riferimento per gli impianti di sosta.

INFRASTRUTTURE VIARIE URBANE E METROPOLITANE IILe intersezioni a raso regolate da precedenza: Introduzione, Metodologia proposta dal HCM, Intersezioni a 4 e 3 rami. Le rotatorie: origini storiche, effetti della precedenza all’anello, elementi geometrici, classificazione, vantaggi e svantaggi delle rotatorie, capacità. La valutazione ambientale: considerazioni generali in riferimento alle infrastrutture urbane. L’inquinamento atmosferico in ambito urbano: introduzione, inquinamento prodotto dal traffico,, le sostanze inquinanti, gli effetti degli inquinanti, la regolamentazione della qualità dell’aria, i modelli di emisione degli inquinanti, i modelli di dispersione degli inquinanti, la ventilazione delle gallerie. Inquinamento acustico in ambito urbano: proprietà del suono e del rumore, la percezione del suono, i livelli sonori, gli effetti del rumore sull’uomo, la normativa sul rumore, il rumore e le vibrazioni indotte dal traffico stradale, misura del rumore, il livello sonoro equivalente, il SEL, la previsione del rumore nelle aree urbane, tecniche per ridurre il rumore. Materiali e pavimentazioni stradali in ambito urbano: tipologia delle pavimentazioni stradali, il catalogo delle pavimentazioni, i carichi da traffico, la portanza del sottofondo, gli aggregati lapidei, i leganti bituminosi, i masselli, le miscele in conglomerato bituminoso, caratteristiche superficiali delle pavimentazioni. Cenni sulle infrastrutture per il trasporto collettivo (metropolitane).

OBIETTIVI FORMATIVI

INFRASTRUTTURE AEROPORTUALI.Il corso si propone di fornire i principi per la pianificazione, progettazione, costruzione e gestione delle infrastrutture aeroportuali. Le principali tematiche analizzate riguardano: le caratteristiche geometriche e funzionali degli aeroporti in relazione al traffico aereo e alla sicurezza; l’interazione tra infrastruttura aeroportuale e territorio, con particolare riguardo all’aspetto ambientale; la progettazione e gestione delle pavimentazioni aeroportuali.INFRASTRUTTURE VIARIE URBANE E METROPOLITANE (Vale sia per il primo che per il secondo corso).

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Il corso si propone di fornire i principi per la pianificazione e progettazione delle infrastrutture viarie in ambito urbano. Le principali tematiche analizzate riguardano: l’interazione tra infrastrutture viarie, territorio e assetto urbanistico; le caratteristiche geometriche e funzionali delle infrastrutture viarie in relazione ai flussi di traffico e alla sicurezza; la protezione e gestione delle utenze deboli; gli impianti di sosta; le problematiche ambientali correlate al traffico urbano; le metropolitane.

PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOTECNICA BATTELINO

6 CREDITI FORMATIVIGenesi, struttura e proprietà dei terreni: argille, depositi naturali, relazione tra le fasi, identificazione e classificazione dei terreni, determinazione dei parametri indice (classificazione granulometrica, limiti di Atterberg e carta di plasticità, sistemi di classificazione) - esercizi. Deformazioni finite. Elementi di meccanica del continuo nei mezzi granulari polifase. Il principio delle tensioni efficaci. Stati di tensione e di deformazione piani. Legami costitutivi - esercizi. Applicazione della reologia alla meccanica delle terre: modello elastico, plastico, viscoso e assiomi costitutivi. Il mezzo poroso: prove edometriche. Teoria della consolidazione. Teoria monodimensionale. Determinazione sperimentale del coefficiente di consolidazione e consolidazione in presenza dei dreni verticali - esercizi. Il comportamento meccanico delle terre: condizioni drenate e non drenate. Principali apparecchiature di laboratorio. Comportamento meccanico delle sabbie, delle argille tenere e consistenti. Resistenza a taglio non drenata e stato critico - esercizi. Indagini in sito: cenni alle prove in campagna. Analisi dei cedimenti su terreni coesivi e non coesivi - esercizi. Generalità sulle opere di sostegno e sulle verifiche di stabilità – esercizi.

OBBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso si propone di dare le conoscenze preliminari per possedere un’adeguata padronanza dei metodi e contenuti scientifici della materia al fine di ottenere le specifiche conoscenze e competenze professionali nel settore dell’ingegneria civile.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI GEOTECNICA II BATTELINO

6 CREDITI FORMATIVIMoti di filtrazione: aspetti cinematica. Determinazione sperimentale del coefficiente di permeabilità e gradiente idraulico critico. Filtrazione e sifonamento – esercizi. Prove in laboratorio su edometro, taglio diretto e taglio anulare, prova triassiale – esecuzione delle prove. Stabilità dei pendii, con superfici di rottura piane, circolari e di forma qualsiasi. Bonifica del terreno: miglioramento meccanico, precarico, dreni verticali, jet-grouting, pali in ghiaia, pali in calce, elettroosmosi, congelamento, pompaggio da pozzi, microesplosioni – esercizi.

OBBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOPer l’accesso al Corso è richiesta un’adeguata preparazione iniziale che presuppone conoscenze scientifiche di base della geotecnica. I possibili sbocchi professionali riguardano gli studi professionali nel campo della progettazione e direzione dei lavori.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI TECNICA DELLE FONDAZIONI BATTELINO6 CREDITI FORMATIVIProve di laboratorio: esecuzione delle prove su edometro, taglio diretto e taglio anulare, prove triassiali. Stabilità dei pendii, stati di equilibrio limite attivo e passivo. Strutture di sostegno e calcolo delle spinte dovute al peso proprio del terreno, ai sovraccarichi, influenza dell’acqua sulle spinte e interventi di drenaggio. Muri a gravità, criteri di dimensionamento e verifica dei diaframmi. Scavi puntellati, stabilità del fondo al sollevamento e al sifonamento - esercizi. Bonifica del sottosuolo. Capacità portante delle fondazioni dirette, fondazioni profonde, cedimenti e interazione terreno-struttura.

OBBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOL'obiettivo del Corso è la formazione di un professionista con una buona preparazione di base, qualificato per affrontare problemi tecnico-progettuali e capace di utilizzare l'innovazione aggiornando le sue conoscenze con l'evolversi dei mezzi di calcolo .

Corso di Valutazione Economica dei Piani e dei ProgettiDocente: Paolo Rosato

Obiettivi formativi

L’insegnamento si propone di fornire le basi teoriche e le metodologie applicative per una corretta valutazione degli investimenti. A tale scopo verranno illustrati i più recenti strumenti di valutazione applicati all’analisi dell’investimento immobiliare privato ed a1la pianificazione dell’investimento pubblico.

Programma

1. Introduzione all’analisi degli investimenti.2. Gli approcci alla valutazione degli investimenti.3. La valutazione degli investimenti privati: L’analisi dei ricavi e dei costi. La scelta del tasso di sconto. I criteri di scelta. Il rischio e l’incertezza nell’ACR.4. L’analisi costi-benefici: L’analisi dei benefici e dei costi. La scelta del tasso di sconto. I criteri di scelta. Il rischio e l’incertezza nell’ACB. L’equità sociale nell’ACB.5. La valutazione monetaria dei beni pubblici nell’ACB: I metodi dell’estimo tradizionale. L’approccio duale. Il metodo del costo di viaggio. Il metodo edonimetrico. La valutazione contingente.4. L’analisi multicriterio degli investimenti pubblici: L’analisi multiattributo e multiobiettivo. La teoria delle funzioni di valore ed utilità. L’analisi gerarchica. L’analisi

Corso di EstimoDocente: Paolo Rosato

Obiettivi formativi

L’insegnamento si propone di fornire le metodologie applicative per una corretta valutazione dei beni economici nell’ambito dei processi decisionali privati (valori di mercato e di costo, stime dei danni, ecc.).

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Programma

1. Estimo Generale: Giudizio di stima. Metodo di stima. Il valore attuale, potenziale e ordinario. Aspetti economici dei beni. La stima per capitalizzazione dei redditi. La stima per comparazione diretta. Le stime pluriparametriche.2. La valutazione degli immobili: Il mercato immobiliare. La valutazione dei fondi rustici. La valutazione degli immobili civili. La valutazione del costo di costruzione. La valutazione del costo globale. La valutazione delle aree edificabili. La valutazione degli immobili industriali.3. La valutazione dei diritti reali: Le espropriazioni per pubblica utilità e la valutazione dell’indennizzo. Le servitù prediali e la valutazione dell’indennizzo. Le stime inerenti al diritto di usufrutto, uso, superficie.4. Estimo catastale: La fiscalità immobiliare. Il catasto terreni. Il catasto edilizio urbano. Il catasto fondiario ed il libro tavolare.

Corso di Economia ed EstimoDocente: Paolo Rosato

Obiettivi formativiL’insegnamento si propone di fornire le basi teoriche di economia e di matematica finanziaria necessarie per la comprensione dei metodi di valutazione dei beni economici. Inoltre, fornisce le metodologie applicative per una corretta valutazione dei beni economici nell’ambito dei processi decisionali privati e pubblici.

Programma1. Microeconomia: I beni economici. Elementi di teoria del consumatore. Elementi di teoria della produzione. L’equilibrio dei mercati concorrenziali e non concorrenziali.2. Matematica Finanziaria: Interesse semplice, composto e commerciale. Riporto dei capitali nel tempo. Annualità e quota di reintegrazione ed ammortamento dei capitali.3. Estimo Generale: Giudizio di stima. Metodo di stima. Il valore attuale, potenziale e ordinario. Aspetti economici dei beni. La stima per capitalizzazione dei redditi. La stima per comparazione diretta. Le stime pluriparametriche.4. La valutazione degli immobili: Il mercato immobiliare. La valutazione dei fondi rustici. La valutazione degli immobili civili. La valutazione del costo di costruzione. La valutazione del costo globale. La valutazione delle aree edificabili. La valutazione degli immobili industriali.5. La valutazione dei diritti reali: Le espropriazioni per pubblica utilità e la valutazione dell’indennizzo. Le servitù prediali e la valutazione dell’indennizzo. Le stime inerenti al diritto di usufrutto, uso, superficie.6. Estimo catastale: La fiscalità immobiliare. Il catasto terreni. Il catasto edilizio urbano. Il catasto fondiario ed il libro tavolare.

Corso di Elementi di Economia e Matematica FinanziariaDocente: Paolo Rosato

Obiettivi formativi

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L’insegnamento si propone di fornire le basi teoriche di economia e di matematica finanziaria necessarie per la comprensione dei metodi di valutazione dei beni economici sia privati che pubblici.

Programma

1. Economia: I beni economici. Elementi di teoria del consumatore. Elementi di teoria della produzione. L’equilibrio dei mercati concorrenziali e non concorrenziali.2. Matematica Finanziaria: Interesse semplice, composto e commerciale. Riporto dei capitali nel tempo. Annualità e quota di reintegrazione ed ammortamento dei capitali.

CONVERSIONE STATICA DELL’ENERGIA ELETTRICADocente: Simone Castellan

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso ha lo scopo di approfondire la conoscenza dei principali convertitori statici e di alcune loro applicazioni. Si propone inoltre di far conseguire la capacità di progettare il controllo dei convertitori tramite DSP, anche per mezzo di esercitazioni in laboratorio.

PROGRAMMA DEL CORSOConvertitori ca/cc: richiami sui raddrizzatori, sollecitazioni sui tiristori dei raddrizzatori

controllati, funzionamento con carico L-E, angolo minimo di accensione, armoniche della tensione di uscita.

Convertitori cc/cc: richiami sul chopper a 4 quadranti e sui convertitori buck, boost, buck-boost e i rispettivi convertitori isolati, controllo dei convertitori cc/cc.

Convertitori cc/ca: richiami sugli invertitori e sui raddrizzatori a PWM, corrente nel lato in continua degli invertitori e calcolo del condensatore, utilizzazione degli interruttori.

Convertitori multilivello: convertitore NPC, convertitori con diodi di sfioramento,

convertitori con condensatori ausiliari, convertitori con ponti H in cascata.

Convertitori ca/ca: regolatori di tensione (corrente) alternata, cicloconvertitori, sicroconvertitori, convertitori a matrice.

Convertitori risonanti: cenni sul principio di funzionamento dei principali convertitori risonanti.

Sistemi di compensazione attiva: principi di funzionamento e di controllo dei compensatori di potenza reattiva, dei filtri attivi e dei compensatori di flicker.Controllo dei convertitori mendiante dsp: descrizione della struttura del DSP TMS2407,

principi di programmazione in linguaggio assembly, modulazione vettoriale, esercitazioni.

CONTROLLO DIGITALE (ING-INF/04; CFU 6)Propedeuticità: NESSUNAObiettivi formativi: L‘insegnamento ha lo scopo di descrivere la struttura e le proprietà dei sistemi di controllo automatico basati su segnali campionati, di illustrare gli strumenti matematici e grafici indispensabili per l‘analisi e il progetto di sistemi di controllo digitale.

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CONTROLLO DIGITALE (6 crediti; Docente: ing. Gianfranco Fenu).

. Introduzione: definizione di segnale a tempo discreto e motivazioni all’utilizzo di controllori a tempo discreto. Modelli dinamici: sistemi dinamici lineari, stazionari, a tempo discreto: modelli temporali, funzioni di trasferimento e schemi a blocchi. Analisi del comportamento di sistemi dinamici lineari, stazionari, a tempo discreto: stabilità, risposta a regime permanente. Sistemi a segnali campionati: campionamento, aliasing, tecniche di conversione continuo-discreto, scelta del periodo di campionamento. Analisi e sintesi di sistemi di controllo a tempo discreto: stabilità, precisione e prestazioni di un sistema di controllo a tempo discreto. Influenza del campionamento sulle prestazioni: cenni alla quantizzazione ed ai suoi effetti. Sintesi di controllori a tempo discreto: panoramica delle tecniche approssimate e tecniche analitiche. Utilizzo della trasformata di Tustin e sintesi del controllore nel piano w. Regolatori standard digitali: descrizione e problemi realizzativi, saturazione e windup. Il progetto assistito dal calcolatore: cenni all’uso degli strumenti Matlab.

PROGRAMMA DEL CORSO DI

AUTOMAZIONE DELLE MISURE ELETTRICHE

A.A. 2005-2006 – CFU 6DOCENTE: Prof. Fabrizio RUSSO

Strumentazione programmabile: struttura hardware di un sistema di misura basato su microprocessore, dispositivi di interfaccia e loro principi di funzionamento. Generazione dei segnali di selezione dispositivo. Caratteristiche di interfacciamento di convertitori A/D e D/A Controllo di dispositivi di I/O mediante istruzioni assembly. Sistemi di interfaccia di tipo seriale e di tipo parallelo. Strumentazione su scheda, sistemi VXI. Elaborazione numerica di segnali e informazione di misura: richiami alla teoria del campionamento dei segnali, errori di aliasing e di troncamento. Descrizione di segnali nel dominio del tempo discreto e nel dominio della frequenza. Analisi di sistemi con la trasformata di Fourier tempo-discreta (DTFT). Filtri digitali: considerazioni generali. Filtri digitali di tipo FIR. Filtri digitali di tipo IIR. Filtri adattativi. Trasformata discreta di Fourier (DFT). Relazioni tra DTFT e DFT. Trasformata rapida di Fourier (FFT). Dispersione spettrale e tecniche per la riduzione degli errori. Metodi non-lineari per la cancellazione del rumore. Tecniche di validazione dei risultati. Implementazione in linguaggio C di algoritmi per l’elaborazione numerica dei segnali. Tecniche di elaborazione dell’informazione di misura basate sulla computational intelligence. Trattamento dell’incertezza mediante sistemi in logica sfumata (fuzzy).

Obiettivi formativi

L'insegnamento ha lo scopo di fornire gli elementi fondamentali per l’analisi e il progetto della moderna strumentazione programmabile basata sull’elaborazione numerica dei segnali e dell’informazione di misura.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI

MISURE ELETTRICHE

A.A. 2005-2006 – CFU 9

DOCENTE: Prof. Fabrizio RUSSO

Misure e incertezze di misura: misure dirette e indirette, errori e incertezze, classificazione delle incertezze in base alla loro natura, combinazione delle incertezze, accuratezza e precisione di una misura. Campioni delle grandezze elettriche. Campioni di f.e.m, di resistenza, di capacità e di induttanza. Strumenti elettromeccanici: caratteristiche generali. Strumenti elettrostatici, magnetoelettrici, elettrodinamici. Shunt universale, divisori di tensione, trasformatori di misura TA e TV. Misure su sistemi trifase: generalità, inserzioni di wattmetri nei circuiti a tre conduttori, misura della potenza attiva, reattiva e apparente. Metodo potenziometrico. Metodi di ponte in c.c. Metodi di ponte in c.a., schermature. Amplificatori elettronici. Oscilloscopio analogico. Frequenzimetro digitale a contatore (misure di frequenza, di periodo, di differenza di fase). Filtri attivi e misura della risposta in frequenza. Circuiti di conversione c.a./c.c. Voltmetri numerici. Multimetro digitale (misure di tensione, corrente e resistenza). Strumentazione a campionamento. Convertitori analogico/digitali (A/D) e digitali/analogici (D/A). Oscilloscopio digitale a memoria. Analizzatore di spettro numerico. Sistemi di acquisizione dati. Sistemi di misura con bus standard IEEE 488. Strumentazione virtuale. Sensori e circuiti di condizionamento del segnale.

Obiettivi formativi

L'insegnamento ha lo scopo di fornire un’ampia preparazione di base sulle metodologie e tecniche di misura delle grandezze elettriche. Vengono analizzati i livelli di incertezza intrinsecamente legati ad ogni tipo di misurazione reale, descritti i più significativi dispositivi e sistemi di misura sia analogici che digitali e il loro utilizzo pratico in laboratorio.

PROGRAMMA DEL CORSO DI

MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE

A.A. 2005-2006 – CFU 3

DOCENTE: Prof. Fabrizio RUSSO

Misure e incertezze di misura, accuratezza e precisione di una misura. Campioni. Metodi di confronto. Ponte di Wheatstone. Ponti in c.a., schermature. Strumenti analogici: galvanometro, amperometro e voltmetro in c.c., ohmetro. Circuiti di conversione c.a./c.c. Oscilloscopio analogico: principio di funzionamento, struttura, tubo a raggi catodici, sensibilità, circuiti di ingresso, base dei tempi, sincronizzazione, rappresentazione in modalità XY, sonde compensate. Misure con l’oscilloscopio (misure di tensione, guadagno, frequenza, differenza di fase). Frequenzimetro digitale a contatore (misure di frequenza, di periodo, di

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differenza di fase). Generatore di funzioni. Voltmetri numerici (a rampa semplice, a doppia rampa, a conversione tensione/frequenza). Multimetro digitale (misure di tensione, corrente e resistenza). Campionamento di segnali variabili nel tempo. Circuiti di campionamento (S/H) e loro errori. Convertitori analogico/digitali A/D (ad inseguimento, ad approssimazioni successive, di tipo parallelo, a più passi). Convertitori digitali/analogici (D/A). Caratterizzazione degli errori nei convertitori A/D e D/A. Oscilloscopio digitale a memoria: struttura dello strumento, modalità di campionamento, modalità di sincronizzazione, elaborazione dei campioni, numero effettivo di bit, accuratezza. Analizzatore di stati logici.

Obiettivi formativi

L'insegnamento ha lo scopo di fornire le nozioni di base sulle metodologie e tecniche di misura delle grandezze elettriche. Vengono descritti i principali strumenti elettronici di misura e analizzati i livelli di incertezza intrinsecamente legati ad ogni tipo di misurazione reale.

PROGRAMMA DEL CORSO DI

MISURE ELETTRICHE ED ELETTRONICHE II

A.A. 2005-2006 – CFU 3

DOCENTE: Prof. Fabrizio RUSSO

Sistemi automatici di misura. Il bus standard IEEE-488 (caratteristiche fondamentali, ruolo dei dispositivi, indirizzamento, comandi, sincronizzazione, gestione delle richieste di servizio, programmazione). Struttura hardware di un sistema di misura basato su microprocessore: dispositivi di interfaccia e loro principi di funzionamento, generazione dei segnali di selezione dispositivo. Caratteristiche di interfacciamento di convertitori A/D e D/A Software per il controllo di dispositivi di ingresso/uscita. Sistemi di interfaccia di tipo seriale e di tipo parallelo. Strumentazione su scheda, sistemi VXI (caratteristiche fondamentali). Strumenti virtuali e ambienti di sviluppo software. Circuiti di condizionamento dei segnali provenienti dai sensori. Amplificatore per strumentazione. Analisi spettrale basata su trasformata rapida di Fourier (FFT) e metodi per il miglioramento dell’accuratezza. Misure sui convertitori A/D: test di tipo statico e di tipo dinamico. Tecniche digitali lineari e non-lineari per il filtraggio di segnali di disturbo e del rumore. Metodi per il trattamento dell’informazione di misura mediante la computational intelligence. Sistemi di misura basati sulle immagini. Sistemi biometrici.

Obiettivi formativi

L'insegnamento ha lo scopo di illustrare i principi di base della moderna strumentazione programmabile e alcune significative metodologie digitali per il trattamento dei dati di misura in aree di interesse per l’ingegneria elettronica.

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Analisi numerica delle strutture Nappi

Programma:Sforzi e deformazioni: definizioni, rappresentazione tensoriale, direzioni principaliLegame costitutivo in campo elastico: legge di Hooke e legge di Hooke generalizzataAnalisi per elementi finiti in campo elastico:

- Generalità sugli elementi finiti- Funzioni di forma- Descrizione dello stato di sforzo e deformazione- Matrici di rigidezza- Carichi equivalenti nodali- Assemblaggio- Soluzione di sistemi lineari

Comportamento dei materiali in campo elastoplastico:- Legami sforzi-deformazioni per stati di sollecitazione monoassiale- Materiali elastici perfettamente plastici- Travi assoggettate a flessione- Momento limite e fattore di forma- Diagrammi momenti-curvature e momenti-rotazioni- Cerniere plastiche

Teorema statico e teorema cinematico dell’analisi limite.Soluzione di semplici casi piani.Analisi limite e programmazione lineare.

Obiettivi:Il corso si prefigge di illustrare alcuni concetti introduttivi sul calcolo automatico delle strutture, con particolare riferimento all’analisi per elementi finiti in campo elastico ed all’analisi limite dei telai. Gli argomenti trattati sono di interesse sia per gli studenti di ingegneria strutturale, sia per gli studenti che, pur occupandosi di altri settori dell’ingegneria, desiderano avere una panoramica su moderne tecniche di analisi delle strutture.

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Analisi non lineare delle strutture Nappi

Programma:Energia di deformazione per materiali elastici.Principio degli spostamenti virtuali e delle forze virtuali.Principio di stazionarietà dell’energia potenziale totale.Teoremi di Casigliano.Metodo di Ritz e metodo di Galërkin applicato alle travi.Instabilità di telai:

- Approccio energetico- Applicazione del metodo degli elementi finiti

Teoria della plasticità:- Generalità su diagrammi sforzi-deformazioni- Incrudimento cinematico e isotropo- Materiali elastici perfettamente plastici- Funzioni di snervamento- Teorema di Drucker- Principio di Hill- Applicazione del metodo degli elementi finiti

Obiettivi:Il corso si prefigge di discutere alcuni problemi relativi alla risposta non lineare dei materiali e delle strutture, illustrando alcune applicazioni numeriche basate sul metodo degli elementi finiti. Gli argomenti trattati sono di interesse per gli studenti che desiderano approfondire aspetti specifici nel settore dell’ingegneria strutturale, con particolare riferimento a metodi numerici per l’analisi non lineare delle strutture.

Meccanica Applicata alle Macchine Gallina

Obiettivi del corso: Sviluppare gli strumenti di analisi per comprendere i sottosistemi che caratterizzano il funzionamento meccanico di dispositivi meccanici composti da meccanismi.Programma: coppie cinematiche; meccanismi articolati piani; Analisi Newtoniana dell’equilibrio dinamico; sintesi di meccanismi; bilanciamento di rotori; sintesi del volano; analisi dinamica di manovellismi centrati; camme; elementi costruttivi quali cuscinetti, ruote dentate, rotismi, cinghie, catene e funi.

Meccatronica Gallina

Obiettivi del corso: Sviluppare i concetti base che legano le apparecchiature meccaniche ai sistemi per controllarle attraverso attività pratiche in laboratorio.Programma: analisi cinematica 3D; notazione di Denavit-Hartenberg; calibrazione cinematica; pianificazione di traiettoria, analisi funzionale, modelli ed accoppiamento meccanico di diversi attuatori quali motori corrente continua, motori asincroni, attuatori idraulici, attuatori speciali; controllo di drivers attraverso sistemi software non real-time; realizzazione di esercitazioni pratiche aventi come obiettivo l’implementazione del controllo di semplici sistemi a limitati gradi di libertà.

PROGRAMMA DEL CORSO DI

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PROGETTAZIONE MECCANICA CAD/CAE INTEGRATA

(6 CREDITI)Muscia

Introduzione al corso: la progettazione meccanica con l’ uso integrato dei modelli di calcolo tradizionale, con i modellatori solidi, con i software agli elementi finiti. Problematiche e vantaggi della progettazione integrata. Tecnica della sintesi progettuale basata sulle analisi ripetute. Una tecnica di analisi per pianificare le attività (di progettazione): vantaggi e svantaggi della progettazione basata sull’ uso di metodologie, la metodologia SADT/IDEF0. Pianificazione delle attività per svolgere un progetto CAD/CAE: esemplificazione d’ uso di SADT per pianificare un’ attività di progettazione meccanica. Modalità di applicazione operativa dei risultati di pianificazione raggiunti con l’ analisi SADT: dimensionamento dell’ organo meccanico e verifiche nominali. Modalità di applicazione operativa dei risultati di pianificazione raggiunti con l’ analisi SADT: modellazione solida e verifiche strutturali FEM con software commerciali integrati e problematiche delle analisi FEM.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO DI

PROGETTAZIONE MECCANICA CAD/CAE INTEGRATA

1) Conoscenza di un approccio progettuale metodico per l’ impostazione delle attività sequenziali da svolgere per eseguire in generale una progettazione meccanica, 2) conoscenza di alcuni strumenti software CAD/CAE finalizzati alla progettazione meccanica, 3) capacità di impostare un’ attività di progettazione CAD/CAE coordinata, parallela e ripartibile su un gruppo di persone.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI muscia

DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE(6 CREDITI)

Introduzione al corso: finalità ed impostazione generale: il disegno come linguaggio grafico per la comunicazione delle informazioni tecniche e sua funzione come mezzo di rappresentazione e di modellazione dei prodotti industriali per la progettazione e produzione. Geometria descrittiva, costruzioni geometriche e metodi grafici di visualizzazione. Le principali norme del Disegno Tecnico. Cenno ai più comuni materiali utilizzati nelle costruzioni meccaniche. Cenni sulle principali lavorazioni meccaniche in relazione al Disegno Tecnico. Tolleranze di lavorazione. Errori geometrici delle superfici. Tipi diversi di Disegno Tecnico. Il Disegno Tecnico per progettare. Elementi specifici di Disegno di Macchine: collegamenti meccanici, ruote dentate, cuscinetti volventi.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO DI

DISEGNO TECNICO INDUSTRIALE

1) Conoscenza e capacità di scelta/integrazione dei vari tipi di disegno tecnico nell’ ambito industriale, 2) capacità di lettura, interpretazione e stesura di un disegno tecnico di progetto secondo la normativa UNI, 3) capacità di sviluppare razionale l’ iter progettuale di un dispositivo con l’ uso adeguato dell’ opportuna rappresentazione grafica tecnica.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI

MODELLAZIONE SOLIDA(3 CREDITI)

Introduzione al corso: Finalità ed impostazione generale: vari tipi di CAD, il disegno automatico 2D e 3D. Pregi e difetti del disegno CAD bidimensionale e tridimensionale in rapporto alle verifiche strutturali con software commerciali (CAE). Elementi fondamentali della Modellazione Solida: entità geometriche per eseguire la modellazione solida, estrusione virtuale di un profilo, vari tipi di estrusioni virtuali implementate nei modellatori solidi (appendice lineare, tasca lineare, appendice rotazionale, tasca rotazionale, appendice generica, appendice tubo, tasca tubo), ecc.. Indicazioni generali per la gestione dei solidi al fine di modellare complessivi, formati dei files. Illustrazione dei principali comandi e delle caratteristiche di un modellatore parametrico-variazionale di ultima generazione.

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSO DI

MODELLAZIONE SOLIDA

Muscia

1) Conoscenza delle modalità concettuali su cui si basa una modellazione solida, 2) conoscenza operativa dei comandi principali di un modellatore solido parametrico-variazionale di ultima generazione, 3) conoscenza della modalità di progettazione tridimensionale di assiemi.

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SCIENZA DEI METALLI E MECCANICA DELLA FRATTURA

SBAIZERO

PROGRAMMA DEL CORSO

Superleghe del Ferro, Cobalto e NickelFrattura Fragile: fenomenologia della frattura fragile; stato di tensione triassiale e frattura, temperatura di transizione NDT prove tecnologiche per la misurazione della NDT.  Meccanica della Frattura Lineare Elastica MFLE  approccio energetico: teoria di Griffith;  rateo di rilascio energetico G (energy release rate);  approccio tensionale: soluzione di Irwin;  fattore d’intensificazione delle tensioni K;  equivalenza tra G e K;  zona plastica di fondo cricca. Cricca fisica e cricca realeProve Tecnologiche di MFLE  provini C(T), SE(T), SE(B), TP(B) e CC(T);  determinazione della curva KIc di progetto; correlazione di Weibull per l’ottenimento di una curva di progetto  di "Lower Bound" mediante uso di provini di piccole dimensioni;Transizione Fragile Duttile limiti di applicabilità della MFLE come teoria ad un solo parametro;Progettazione e Verifica secondo MFLE  metodi basati sul fattore d’intensificazione delle tensioni K; esempi applicative

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso intende fornire una visione completa ed approfondita dei principi teorici e dei metodi applicativi, numerici e sperimentali, della meccanica della frattura, partendo dalle sue origini lineari elastiche e sul fattore intensità delle sollecitazioni K, definendo limiti di applicabilità e potenzialità future dei concetti stessi.

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Biomateriali

SBAIZEROPROGRAMMA DEL CORSO

Panoramica sulle applicazioni dei biomateriali Biomateriali metallici

Struttura e proprietà dei materiali metalliciI biomateriali metallici: (cenni su acciai inossidabili, leghe Cobalto–Cromo, Titanio e sue leghe, Oro e sue leghe, leghe a memoria di forma)

Biomateriali ceramiciStruttura e proprietà dei materiali ceramiciI biomateriali ceramici (bioinerti e bioattivi)

Biomateriali polimericiI polimeri sintetici e il processo di polimerizzazioneI principali biomateriali polimerici

Biocompatibilita’Definizioni di biocompatibilitàCenni sui tessuti duri mineralizzati, i tessuti molli (materiali biologici)Il processo di guarigione di una lesione tissutaleNormativa e tests

Reazioni dell’organismo all’impiantoConcetti generali e definizioniLa risposta dei tessuti all’impianto di materiale estraneo

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso utilizza conoscenze, metodi e tecnologie, interdisciplinari, al fine di comprendere, definire e risolvere problemi relativi ai dispositivi medici che interessano la salute dell’uomo. I biomateriali infatti, dovendo interfacciarsi con i sistemi biologici sono per definizione destinati a sostituire qualunque tessuto, organo o funzione del corpo. Lo scopo del corso è quindi finalizzato alla presentazione di una classe di materiali utilizzati sia direttamente sia per la realizzazione di endo ed esoprotesi e di organi artificiali.

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METALLURGIA

SBAIZERO

PROGRAMMA DEL CORSOPrincipi di siderurgia: Produzione (convertitore e forno elettrioco) e colata dell’acciaio. Elementi di metallurgia fisica: Struttura cristallina dei metalli e delle leghe, difetti mono, bi e tridimensionali, movimento e moltiplicazione delle dislocazioni, meccanismi di diffusione, meccanismi di rafforzamento.

Diagrammi di stato: Tracciamento dei diagrammi binari in condizioni di equilibrio. Diagrammi Fe-C, Fe-Fe3C, Fe-Ni, Fe-Cr, Al-Cu; principali microstrutture degli acciai.

Trattamenti termici: Diagrammi CCT. Trattamenti a temperature superiori ed inferiori alle temperature critiche, trattamenti termochimici di diffusione (nitrurazione e cementazione).

Acciai, e leghe leggere: Designazione e classificazione. Acciai da costruzione di uso generale, acciai speciali da costruzione, acciai per utensili, acciai inossidabili, acciai per getti. Leghe di Alluminio. Leghe del Magnesio. Leghe del Titanio. Leghe del rame. Problemi metallurgici relativi alla saldatura

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOIl corso approfondisce i principi della metallurgia di maggiore interesse per un allievo ingegnere industriale. In particolare fornisce i principi delle trasformazioni microstutturali delle leghe ferrose e quelle leggere; le principali metodologie relative ai trattamenti termici e termochimici, i principali strumenti necessari per la classificazione degli acciai e delle leghe leggere.

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ORGANI ARTIFICIALI E PROTESI

SBAIZERO

PROGRAMMA DEL CORSO

Problemi generali:Le patologie tipiche che richiedono l'uso di una protesi o un sistema di supporto e i problemi inerenti all'uso dei dispositivi (infiammazione, vita media ecc).Principi generali e classificazione di protesi:Caratteristiche costruttive, principali tecnologie impiegate, materiali, biocompatibilità e criteri generali di progetto, standard e normeSupporti per la circolazione:Protesi per i vasi sanguini, problemi di flusso e "mismatch" delle proprieta meccaniche tra vasi artificiali e naturali. Il cuore artificiale (TAH, LVAD, BIVAD, e i problemi aperti (es. l'uso di anticoagulanti) Rene Artificiale:Dialisi: Introduzione, proprieta' delle membrane, concetti di clearance, permeabilita' ecc. Trasporto dell'urea. Dialisi interperitoneale. Pancreas Artificiale:Problemi con sensori di glucosio. Pompe di insulina commerciali. Controllo ad anello chiuso di un pancreas artificiale. Protesi dei Sensi:Protesi neurali per la visione e udito, protesi visiviProtesi del osso:Richami sulla struttura e proprieta' meccaniche e piezoelettriche del osso, Biomeccanica delle protesi d'anca, protesi d'arto ed endoprotesi, cenni a protesi d'omero, delle dita, polso, ginocchio.Commercializzazione e sorveglianza dei dispositivi mediciLegislazione: direttive comunitarie

OBIETTIVI FORMATIVI DEL CORSOLo scopo del corso è di fornire una conoscenza degli argomenti fondamentali relativi alla realizzazione e utilizzo di organi artificiali e protesi.

Il corso fornira’ allo studente un quadro generale sui vari tipi di protesi nonché il loro funzionamento e i problemi inerenti al loro uso e all'interazione con il corpo umano.

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Corso: CORROSIONE E PROTEZIONE DEI MATERIALIDocente: prof. Chiara SchmidLaurea in Ingegneria dei materiali (triennale), 3° anno, 1° semestre, 6 CFU

Obiettivi formativi: Dare le conoscenze di base della corrosione, per via teorica e mediante l’analisi di casi pratici, e della protezione per affrontare in fase sia di progettazione che di ripristino gli interventi ottimali al fine di minimizzare il danno da corrosione.

Programma:Definizione della corrosione e costi. Corrosione a umido. Cella elettrochimica; diagrammi di Pourbaix; polarizzazioni, Tafel, Evans, passivazione; tensioni miste, cella occlusa. Morfologie di corrosione. Corrosione galvanica. Corrosione localizza, vaiolatura, in fessura, filiforme. Corrosione selettiva, dealligazione, grafitizzazione degli acciai, intergranulare. Erosione-corrosione. Corrosione da sfregamento. Corrosione sensibile all’ambiente, tensocorrosione, corrosione-fatica, danno da idrogeno. Corrosione atmosferica. Corrosione in ambiente acque, acqua marina e acque dolci. Corrosione nel terreno, correnti vaganti. Corrosione delle armature del calcestruzzo. Corrosione in ambiente biologico, fisiologico, corrosione da microrganismi. Corrosione ad alta temperatura. Ossidazione; da Gas misti; da sali fusi (hot corrosion); erosione-corrosione a alta T. Protezione. Modifica dei fattori influenzanti. Modifica superficiale: pulizia; rivestimenti: metallici, strati di conversione, pitture e vernici; cicli di pittura. Protezione elettrica: anodica, catodica, anodi sacrificali; protezione da correnti disperse e in calcestruzzo armato. Metodi di ricoprimento: CVD, PVD, spray. Criteri di scelta dei materiali da un punto di vista della corrosione; Acciai e ghise, alluminio e leghe, rame e leghe, titanio e leghe, nichel e leghe.

Corso: CONTROLLO E CEDIMENTO DEI MATERIALI IN ESERCIZIODocente: prof. Chiara SchmidLaurea specialistica in Ingegneria dei materiali, 2° anno, 1° semestre, 3 CFU

Obiettivi formativi: Dare conoscenze approfondite sui tipi di cedimento strutturale causate dalla corrosione, e sui metodi di controllo. Dare la capacità di operare campagne di ricerca sperimentale e di controllo sul campo.

Programma:Corrosione assistita da sforzo. Meccanica della frattura (richiami). Tensocorrosione, K ISCC, cricche transgranulari e intergranulari, metodi di analisi; suscettibilità delle leghe metalliche. Corrosione-fatica, KIth, condizioni di progettazione in sicurezza. Danno da idrogeno. Infragilimento da metalli liquidi. Infragilimento indotto da metalli solidi. Creep cavitation. Problematiche connesse alla protezione catodica. Casi pratici di cedimento in esercizio.

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Corso: CHIMICA E TECNOLOGIA DEI POLIMERIDocente: prof. Chiara SchmidLaurea in Ingegneria dei materiali (triennale), 2° anno, 2° semestre, 6 CFU

Obiettivi formativi: Dare conoscenze di base sulle più comuni classi di materiali plastici e sulle diverse caratteristiche funzione della loro chimica. Introdurre le tecniche di polimerizzazione e di trasformazione con la descrizione delle applicazioni più importanti da un punto di vista ingegneristico.

Programma:Elementi di chimica organica, ibridizzazioni del carbonio, geometria molecolare, idrocarburi e gruppi funzionali. Struttura dei polimeri, legami, massa molecolare e sua distribuzione; conformazione e configurazione, tatticità. Termoplastici, termoindurenti e elastomeri Transizione vetrosa e fusione; cristallinità. Comportamento visco-elastico. Prove meccaniche a breve e lungo periodo. Cenni sulla polimerizzazione, crescita catena e per gradi. Proprietà termiche. Trasformazione: miscelazione, processi di formatura (estrusione, stampaggio, iniezione) e problemi connessi (ritiro e distorsione). Proprietà meccaniche. Cedimento fragile e duttile, creep, fatica, impatto, usura, degrado. Proprietà funzionali: elettriche, magnetiche, ottiche e acustiche. Monografie su PE, PET, PMMA, PA, PVC. Esercitazioni: prove a impatto e trazione; analisi termica, riconoscimento di plastiche.

Corso: SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI POLIMERICIDocente: prof. Chiara SchmidLaurea specialistica in Ingegneria dei Materiali, 1° anno, 2° semestre, 4 CFU

Obiettivi formativi: Dare conoscenze approfondite sulla preparazione, caratterizzazione e utilizzo di materiali polimerici. Fornire le basi per la progettazione/scelta di un estrusore.

Programma:Reazioni di polimerizzazione. Polimerizzazione a stadi; lineare, policondensazione e poliaddizione, cinetica; non lineare, reticolazione, gelazione. Polimerizzazione a catena. Radicali liberi; iniziazione, propagazione e terminazione: cinetiche; grado di polimerizzazione; inibizione. Polimerizzazione massiva; in soluzione, in emulsione, ionica. Copolimerizzazione. Catalisi metallocenica. Formatura. Trasferimenti di massa; trasferimenti di calore, condizioni stazionarie e non stazionarie, isoterme e non. Progettazione di un estrusore. Modelli visco-elastici. Proprietà meccaniche. Meccanica della frattura su polimeri. Rottura a creep, fatica termica. Proprietà funzionali. Termiche, diagrammi PVT; metodi di misura. Elettriche, comportamento dielettrico, rottura dielettrica; elettrostaticità. Ottiche, birifrangenza. Diffusione di liquidi e gas. Monografie su siliconi, resine epossidiche, PC, PS, PTFE, ABS, PU, adesivi. Ciclo di recupero delle materie plastiche.

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Corso: Elettronica II – FPGA (3 crediti) cod: in276

Stefano MarsiProgramma:

I circuiti logici dai PAL alle FPGA :Panoramica sui dispositivi programmabili e le tecnologie realizzative di memorie. Logiche programmabili a due livelli (PAL, PLA, ROM). PAL e PLA Avanzate, CPLD. Architettura e potenzialità di una XC9500. Struttura di una FPGA. Architettura e potenzialità di una XC4000 e di una Spartan II. Tecniche e metodologie per la configurazione di una FPGA

La scheda XSA50:Architettura e periferiche collegate. Sistema di sviluppo per la configurazione ed il test della scheda. Descrizione dei dispositivi montati sulla scheda (Oscillatore programmabile, Memoria Flash, Porta PS2, Porta VGA, temporizzazioni VGA, interfaccia parallela, configurazioni della CPLD)

Tecniche di progetto:Analisi e confronto tra varie tecniche (schematico, HDL, Diagrammi). Descrizione a livelli di astrazione. Simulazione comportamentale, Sintesi e ri-simulazione Post-Layout. Strumenti aggiuntivi (Core Generator, Test-bech Generator, FSM generator)

Linguaggio di descrizione Hardware (VHDL) Struttura e sintassi del VHDL. Il VHDL ed i livelli di astrazione. La sintetizzabilita' del sorgente VHDL

Obiettivi Formativi:

Il corso si intende fornire allo studente una conoscenza di base sui moderni circuiti logici configurabili (FPGA e CPLD). A fine corso lo studente sarà capace di realizzare un sistema logico, di interfacciarlo verso il mondo esterno e di farlo funzionare in tempo reale.

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Corso: Progetto di Filtri Numerici (3 crediti) cod: si080

Stefano MarsiProgramma:

Introduzione: Sistemi lineari tempo invarianti, risposta impulsiva e risposta in frequenza di

un sistema, operazioni sulle sequenze, sommatoria di convoluzione, funzionamento di

semplici filtri digitali. Trasformate in frequenza.

Progetto filtri FIR:Struttura dei filtri a risposta impulsiva finita, progetto tramite

campionamento in frequenza, progetto tramite impiego di funzioni finestra, analisi dei

risultati.

Progetto filtri IIR: Struttura dei filtri a risposta impulsiva infinita, analisi della funzione di

trasferimento e della risposta in frequenza. Analisi di varie trasformate da S in Z. Progetto

tramite la tecnica della risposta impulsiva invariante, progetto tramite applicazione della

trasformata bilineare.

Realizzazioni HW: Problematiche inerenti alla realizzazione hardware dei filtri. Realizzazioni

canoniche del I e del II tipo, realizzazione trasposta, aritmetica distribuita, limiti

dell’aritmetica a precisione finita. Struttura a pipeline

Interpolatori e decimatori e realizzazioni efficienti: Tecniche per la modifica del periodo di

campionamento, realizzazioni di filtri efficienti, filtri polifase.

Obiettivi Formativi:

Nel corso si vogliono approfondire gli aspetti legati al progetto ed alle applicazioni dei filtri

numerici all’interno di sistemi per l’elaborazione digitale dei segnali. Verranno inoltre

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approfonditi gli aspetti implementativi e realizzativi con particolare riferimento

all’ottimizzazione della frequenza di lavoro del sistema.

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Corso: Elettronica applicata I (3 Crediti) cod: si076Stefano MarsiProgramma:

Amplificatori aperiodici monostadio: Classificazione degli amplificatori monostadio a BJT e FET, nelle varie configurazioni e calcolo dei parametri fondamentali.Amplificatori aperiodici a più stadi: Amplificatori reazionati: Reazione positiva e negativa. Classificazione, vantaggi e svantaggi degli amplificatori in controreazione. Guadagno, ammettenze di ingresso e di uscita, risposta in frequenza e stabilità degli amplificatori reazionati con transistori bipolari e ad effetto di campo.Risposta in frequenza: Diagrammi di Bode e loro impiego nell’analisi della stabilita’ di un circuito. Margine di guadagno, margine di fase, compensazione.Amplificatori per grandi segnali: Classificazione. Distorsione. Potenza di uscita e rendimento. Amplificatori in classe in controfase. Stadio “Totem-Pole” e configurazione per l’ auto-polarizzazione. Protezioni attive e passive per i sovraccarichi, protezioni termiche.Amplificatori operazionali: Caratteristiche fondamentali dell'amplificatore operazionale e impieghi fondamentali. Amplificatore differenziale caratteristiche e funzione di trasferimento. Amplificatori operazionali integrati. Risposta in frequenza dell'amplificatore operazionale e stabilità all’interno di una reazione. Tecniche di compensazione.Circuiti integrati come elementi modulari per sistemi analogici: applicazioni fondamentali dell'amplificatore operazionale.

Obiettivi formativi:

Il corso fornisce allo studente quelle basi fondamentali sia per l’analisi che per il progetto di circuiti elettronici analogici sia nel campo dei piccoli che degli ampi segnali.

Corso: Elettronica II – FPGA (3 crediti) cod: in276

Programma:

I circuiti logici dai PAL alle FPGA :Panoramica sui dispositivi programmabili e le tecnologie realizzative di memorie. Logiche programmabili a due livelli (PAL, PLA, ROM). PAL e PLA Avanzate, CPLD. Architettura e potenzialità di una XC9500. Struttura di una FPGA. Architettura e potenzialità di una XC4000 e di una Spartan II. Tecniche e metodologie per la configurazione di una FPGA

La scheda XSA50:Architettura e periferiche collegate. Sistema di sviluppo per la configurazione ed il test della scheda. Descrizione dei dispositivi montati sulla scheda (Oscillatore programmabile, Memoria Flash, Porta PS2, Porta VGA, temporizzazioni VGA, interfaccia parallela, configurazioni della CPLD)

Tecniche di progetto:Analisi e confronto tra varie tecniche (schematico, HDL, Diagrammi). Descrizione a livelli di astrazione. Simulazione comportamentale, Sintesi e ri-simulazione Post-Layout. Strumenti aggiuntivi (Core Generator, Test-bech Generator, FSM generator)

Linguaggio di descrizione Hardware (VHDL) Struttura e sintassi del VHDL. Il VHDL ed i livelli di astrazione. La sintetizzabilita' del sorgente VHDL

Obiettivi Formativi:

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Il corso si intende fornire allo studente una conoscenza di base sui moderni circuiti logici configurabili (FPGA e CPLD). A fine corso lo studente sarà capace di realizzare un sistema logico, di interfacciarlo verso il mondo esterno e di farlo funzionare in tempo reale.

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Corso: Progetto di Filtri Numerici (3 crediti) cod: si080

Programma:

Introduzione: Sistemi lineari tempo invarianti, risposta impulsiva e risposta in frequenza di

un sistema, operazioni sulle sequenze, sommatoria di convoluzione, funzionamento di

semplici filtri digitali. Trasformate in frequenza.

Progetto filtri FIR:Struttura dei filtri a risposta impulsiva finita, progetto tramite

campionamento in frequenza, progetto tramite impiego di funzioni finestra, analisi dei

risultati.

Progetto filtri IIR: Struttura dei filtri a risposta impulsiva infinita, analisi della funzione di

trasferimento e della risposta in frequenza. Analisi di varie trasformate da S in Z. Progetto

tramite la tecnica della risposta impulsiva invariante, progetto tramite applicazione della

trasformata bilineare.

Realizzazioni HW: Problematiche inerenti alla realizzazione hardware dei filtri. Realizzazioni

canoniche del I e del II tipo, realizzazione trasposta, aritmetica distribuita, limiti

dell’aritmetica a precisione finita. Struttura a pipeline

Interpolatori e decimatori e realizzazioni efficienti: Tecniche per la modifica del periodo di

campionamento, realizzazioni di filtri efficienti, filtri polifase.

Obiettivi Formativi:

Nel corso si vogliono approfondire gli aspetti legati al progetto ed alle applicazioni dei filtri

numerici all’interno di sistemi per l’elaborazione digitale dei segnali. Verranno inoltre

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approfonditi gli aspetti implementativi e realizzativi con particolare riferimento

all’ottimizzazione della frequenza di lavoro del sistema.

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Corso: Elettronica applicata I (3 Crediti) cod: si076

Programma:

Amplificatori aperiodici monostadio: Classificazione degli amplificatori monostadio a BJT e FET, nelle varie configurazioni e calcolo dei parametri fondamentali.Amplificatori aperiodici a più stadi: Amplificatori reazionati: Reazione positiva e negativa. Classificazione, vantaggi e svantaggi degli amplificatori in controreazione. Guadagno, ammettenze di ingresso e di uscita, risposta in frequenza e stabilità degli amplificatori reazionati con transistori bipolari e ad effetto di campo.Risposta in frequenza: Diagrammi di Bode e loro impiego nell’analisi della stabilita’ di un circuito. Margine di guadagno, margine di fase, compensazione.Amplificatori per grandi segnali: Classificazione. Distorsione. Potenza di uscita e rendimento. Amplificatori in classe in controfase. Stadio “Totem-Pole” e configurazione per l’ auto-polarizzazione. Protezioni attive e passive per i sovraccarichi, protezioni termiche.Amplificatori operazionali: Caratteristiche fondamentali dell'amplificatore operazionale e impieghi fondamentali. Amplificatore differenziale caratteristiche e funzione di trasferimento. Amplificatori operazionali integrati. Risposta in frequenza dell'amplificatore operazionale e stabilità all’interno di una reazione. Tecniche di compensazione.Circuiti integrati come elementi modulari per sistemi analogici: applicazioni fondamentali dell'amplificatore operazionale.

Obiettivi formativi:

Il corso fornisce allo studente quelle basi fondamentali sia per l’analisi che per il progetto di circuiti elettronici analogici sia nel campo dei piccoli che degli ampi segnali.

Corso: Elettronica II – FPGA (3 crediti) cod: in276

Programma:

I circuiti logici dai PAL alle FPGA :Panoramica sui dispositivi programmabili e le tecnologie realizzative di memorie. Logiche programmabili a due livelli (PAL, PLA, ROM). PAL e PLA Avanzate, CPLD. Architettura e potenzialità di una XC9500. Struttura di una FPGA. Architettura e potenzialità di una XC4000 e di una Spartan II. Tecniche e metodologie per la configurazione di una FPGA

La scheda XSA50:Architettura e periferiche collegate. Sistema di sviluppo per la configurazione ed il test della scheda. Descrizione dei dispositivi montati sulla scheda (Oscillatore programmabile, Memoria Flash, Porta PS2, Porta VGA, temporizzazioni VGA, interfaccia parallela, configurazioni della CPLD)

Tecniche di progetto:Analisi e confronto tra varie tecniche (schematico, HDL, Diagrammi). Descrizione a livelli di astrazione. Simulazione comportamentale, Sintesi e ri-simulazione Post-Layout. Strumenti aggiuntivi (Core Generator, Test-bech Generator, FSM generator)

Linguaggio di descrizione Hardware (VHDL) Struttura e sintassi del VHDL. Il VHDL ed i livelli di astrazione. La sintetizzabilita' del sorgente VHDL

Obiettivi Formativi:

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Il corso si intende fornire allo studente una conoscenza di base sui moderni circuiti logici configurabili (FPGA e CPLD). A fine corso lo studente sarà capace di realizzare un sistema logico, di interfacciarlo verso il mondo esterno e di farlo funzionare in tempo reale.

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Corso: Progetto di Filtri Numerici (3 crediti) cod: si080

Programma:

Introduzione: Sistemi lineari tempo invarianti, risposta impulsiva e risposta in frequenza di

un sistema, operazioni sulle sequenze, sommatoria di convoluzione, funzionamento di

semplici filtri digitali. Trasformate in frequenza.

Progetto filtri FIR:Struttura dei filtri a risposta impulsiva finita, progetto tramite

campionamento in frequenza, progetto tramite impiego di funzioni finestra, analisi dei

risultati.

Progetto filtri IIR: Struttura dei filtri a risposta impulsiva infinita, analisi della funzione di

trasferimento e della risposta in frequenza. Analisi di varie trasformate da S in Z. Progetto

tramite la tecnica della risposta impulsiva invariante, progetto tramite applicazione della

trasformata bilineare.

Realizzazioni HW: Problematiche inerenti alla realizzazione hardware dei filtri. Realizzazioni

canoniche del I e del II tipo, realizzazione trasposta, aritmetica distribuita, limiti

dell’aritmetica a precisione finita. Struttura a pipeline

Interpolatori e decimatori e realizzazioni efficienti: Tecniche per la modifica del periodo di

campionamento, realizzazioni di filtri efficienti, filtri polifase.

Obiettivi Formativi:

Nel corso si vogliono approfondire gli aspetti legati al progetto ed alle applicazioni dei filtri

numerici all’interno di sistemi per l’elaborazione digitale dei segnali. Verranno inoltre

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approfonditi gli aspetti implementativi e realizzativi con particolare riferimento

all’ottimizzazione della frequenza di lavoro del sistema.

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Corso: Elettronica applicata I (3 Crediti) cod: si076

Programma:

Amplificatori aperiodici monostadio: Classificazione degli amplificatori monostadio a BJT e FET, nelle varie configurazioni e calcolo dei parametri fondamentali.Amplificatori aperiodici a più stadi: Amplificatori reazionati: Reazione positiva e negativa. Classificazione, vantaggi e svantaggi degli amplificatori in controreazione. Guadagno, ammettenze di ingresso e di uscita, risposta in frequenza e stabilità degli amplificatori reazionati con transistori bipolari e ad effetto di campo.Risposta in frequenza: Diagrammi di Bode e loro impiego nell’analisi della stabilita’ di un circuito. Margine di guadagno, margine di fase, compensazione.Amplificatori per grandi segnali: Classificazione. Distorsione. Potenza di uscita e rendimento. Amplificatori in classe in controfase. Stadio “Totem-Pole” e configurazione per l’ auto-polarizzazione. Protezioni attive e passive per i sovraccarichi, protezioni termiche.Amplificatori operazionali: Caratteristiche fondamentali dell'amplificatore operazionale e impieghi fondamentali. Amplificatore differenziale caratteristiche e funzione di trasferimento. Amplificatori operazionali integrati. Risposta in frequenza dell'amplificatore operazionale e stabilità all’interno di una reazione. Tecniche di compensazione.Circuiti integrati come elementi modulari per sistemi analogici: applicazioni fondamentali dell'amplificatore operazionale.

Obiettivi formativi:

Il corso fornisce allo studente quelle basi fondamentali sia per l’analisi che per il progetto di circuiti elettronici analogici sia nel campo dei piccoli che degli ampi segnali.

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Signora Ugrin,Le invio il programma (in forma succinta) dei corsi da me tenuti. Per quanto riguarda Teoria dei Segnali, vedra' che c'e' una Parte Prima e una Parte Seconda. Alcuni (Elettronica Indir. Applicata e Indir. TLC, gestionale specialistica) fanno entrambe le parti. Informatica triennale e Elettronica indir. Biomedica fanno solo la prima parte. Informatica specialistica e biomedica specialistica fanno la seconda parte. E non so nemmeno se le ho detto giusto.Se qualcosa non va bene, mi avverta.

Programma del corso:Teoria dei Segnali (Laurea Triennale)

prof. L. Manià

Anno Acc. 2005-2006

Parte Prima

Concetti generali su segnali e sistemiSegnali a tempo continuo e a tempo discreto, segnali elementari: funzioni impulsive, gradino

unitario, esponenziali complessi.

Sistemi lineari e invarianti nel tempo. Studio nel dominio del tempoRisposta impulsiva, integrale e somma di convoluzione, loro proprietàSistemi lineari e invarianti nel tempo. Studio nel dominio della frequenza.

Serie di Fourier, trasformata di Fourier, sue proprietà. Risposta in frequenza dei sistemi

lineari tempo-invarianti.

Teorema del Campionamento Trasformazione di un segnale analogico in segnale numerico.

Parte Seconda

Trasformata Z.Segnali e sistemi passabanda a banda stretta: (segnale analitico e inviluppo

complesso) Processi aleatori e rumore.

Obiettivi formativi.Il corso si propone di fornire agli studenti gli strumenti matematici indispensabili per

rappresentare i segnali e per analizzare i sistemi elettronici e di telecomunicazioni che li elaborano.

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CORSO DI LAUREA: INGEGNERIA delle Telecomunicazioni (Specialistica)Laurea specialistica

PROGRAMMA DEL CORSO: Antenne e PropagazioneDOCENTE: Lucio MANIÀ

1. Introduzione.Classificazione delle principali antenne impiegate nei sistemi di telecomunicazioneRichiami di teoria dei campi elettromagnetici. Teoremi e principi impiegati nell'analisi delle antenne

2. Grandezze caratteristiche delle antenne.

3. Dipolo di lunghezza finitaCorrente sinusoidale. Metodo dei momenti

4. Schiere di antenne lineari. Analisi.Fattore di elemento e fattore di schiera.Cenni sull'analisi delle schiere planari.

5. Schiere di antenne. SintesiSintesi secondo il metodo Dolph-Chebishev, esempi.

6. Trombe elettromagnetiche7. Antenne a riflettore.8. Antenne in microstriscia.9. Propagazione delle onde radio in ambienti reali.

Obiettivi del corsoIl corso di prefigge di illustrare agli studenti i principali tipi di antenne usate nelle telecomunicazioni e di dare delle stesse una chiara descrizione del meccanismo di radiazione non solo in ambiente ideale ma anche in ambienti

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Programma del corso:Campi Elettromagnetici II (Laurea Triennale)

prof. L. Manià (2005-2006)

Richiami sulle linee di trasmissionePotenziali vettori (magnetico ed elettrico)Generalità sulle guide d’ondaGuide d’onda rettangolariGuida dielettrica planare (cenni)Matrice di diffusioneGiunzioni a microonde (applicazioni della matrice di diffusione)Principi della radiazione elettromagneticaTipi di antenneDipolo elementarePrincipi di equivalenza Dipolo di lunghezza finitaTrombe elettromagnetiche (cenni)Parametri e funzioni caratterizzanti le antenne

Obiettivi del corsoIl corso si prefigge di fornire agli studenti una descrizione chiara e rigorosa della propagazione di un campo elettromagnetico sia in modo guidato sia in modo libero, nonché di illustrare i principali componenti usati nella tecnica delle microonde.

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Programmazione Internet prof. Alberto Bartoli

Obbiettivi formativi

Approfondimento della conoscenza della tecnologia Java, con particolare riferimento alle funzionalità di base per lo sviluppo di applicazioni che comunicano attraverso Internet.

Programma

Programmazione Socket. Client e Server. Protocolli di chiusura. Interazione a linee di caratteri e a byte stream. Server multi-threaded. Servizi con stato (stateful) e senza stato (stateless). SSL (Socket per comunicazione con secrecy e con integrity). Truststore e keystore. Autenticazione mutua.

Object serialization (invio in rete di oggetti arbitrariamente complessi).

Protocolli di applicazione. Stub, marshalling, wire-level protocol. RMI: Remote Method Invocation. Servizio di naming. Compilatore per RMI. Cenni alla implementazione di RMI. Serializzazione dei remote objects. Tecniche di realizzazione di stateful remote object. Caricamento dinamico di classi.

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A.A. 2004/05 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE________________________________________________________________________________ CORSO DI LAUREA INGEGNERIA MECCANICA, ELETTRONICA E

GESTIONALE E LOGISTICA INTEGRATA (TS)

PROGRAMMA DEL CORSO DI GESTIONE ECONOMICA DEGLI IMPIANTI INDUSTRIALI

DOCENTE Dario POZZETTO

COSTI, PIANIFICAZIONE E CONTROLLOLa contabilità analitica: concetti generali e confronto con la contabilità generale. Sistema di calcolo dei costi di un prodotto: allocazione ed imputazione dei costi. I motivi di allocazione dei costi fra i centri di costo. Processo di allocazione di più centri di costo intermedi. Rapporto fra i sistemi contabili e le tecnologie di produzione. FIFO. Jont Cost. Activity-Based Costing.

ASSICURAZIONE DELLA QUALITÀ

Evoluzione del concetto di Qualità. Total Quality Management. I circoli della Qualità. Il miglioramento continuo (Kaizen). I sette strumenti della Qualità. Il PDCA. I sette strumenti manageriali della Qualità. La certificazione del Sistema Azienda (Vision 2000). I Quality Costs. La certificazione ambientale (ISO 14000). Il Life Cycle Assessment di un processo. I controllo e il collaudo di produzione (processo/statistici/affidabilità). I campionamenti. Controllo di accettazione. Curve di apprendimento.

ELEMENTI DI ORGANIZZAZIONE AZIENDALELe principali teorie organizzative. Organizzazione aziendale e la sua struttura produttiva. Nucleo operativo e sue funzioni. Le strutture organizzative. Le funzioni aziendali: marketing, commerciale, di produzione, del personale, economico-finanziaria e manageriali. Il sistema informativo e decisionale. Elementi di marketing. Il marketing-mix.

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LIFE CYCLE ASSESSMENT DEL PRODOTTO/PROCESSOIntroduzione alla metodologia. Le fasi della metodologia. Tecniche di Environment Cost Accounting. I costi ambientali. Il Total Cost Assessment.

Il corso è completato con numerose esercitazioni sui vari argomenti trattati. Materiale didattico (da sottoporre a revisione)D. Pozzetto: Elementi di organizzazione aziendaleD. Pozzetto: Costi, pianificazione e controlloD. Pozzetto: Assicurazione della qualità(altro materiale da realizzare)

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Università di TriesteFacoltà d’Ingegneria

Corso “Teoria dell’informazione e codici”

Giuseppe Longo

Programma

A) Teoria dell’informazioneChe cos’è l’informazione. Modello a blocchi del sistema di trasmissione unidirezionale. Sorgenti d’informazione e loro modelli matematici. Codifica a lunghezza variabile. Entropia e suoi legami con la lunghezza media. Codifica a lunghezza costante. Risultati asintotici. Canali di trasmissione e loro modelli matematici. Capacità di un canale. Teoremi di Shannon. B) Teoria dei codiciCodici algebrici. Codici di Hamming. Codici ciclici. Codici BCH. Algoritmi di codifica e di decodifica.

Obbiettivi formativi

Lo studente viene a contatto con le tecniche di elaborazione dell’informazione basate sul calcolo delle probabilità e sull’algebra, in particolare sulla teoria dei campi finiti.

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Gestione ed esercizio dei sistemi di trasporto

Giovanni Longo

Programma

Classificazione delle diverse tipologie di sistemi di trasporto con particolare riferimento al trasporto pubblico. Cenni ai rispettivi campi di applicazione. Definizioni di capacità e livello di servizio. Calcolo della capacità di veicoli e di passeggeri di un sistema di trasporto pubblico (fermate e corsie). Elementi che influenzano la capacità e discussione. La qualità del servizio di trasporto pubblico. Calcolo dei livelli di servizio riferiti alla disponibilità del servizio e alla sua appetibilità. Esempi applicativi.Struttura di un’azienda di trasporto e analisi dei costi di produzione del servizio.Progettazione di un servizio di trasporto pubblico. Cenni normativi, processo per l’istituzione di una nuova linea, analisi della domanda, definizione della frequenza, stesura dell’orario e del programma di esercizio, calcolo dei turni dei veicoli, del personale e vestizione dei turni. Esercitazioni applicative su casi reali. Cenni alle problematiche della manutenzione. Visita in azienda.

Obiettivi formativi

Fornire una panoramica generale sulle problematiche relative all’esercizio di un sistema di trasporto pubblico, approfondendo alcuni aspetti progettuali per facilitare l’ingresso degli allievi nelle realtà pubbliche ed aziendali operanti nel settore.

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Pianificazione dei Trasporti

Giovanni Longo

Programma

Introduzione all’ingegneria dei trasporti e classificazione dei sistemi di trasporto. Processo di pianificazione. Indagini di mobilità. Modelli di domanda (approccio a 4 stadi). Modelli di offerta. Modelli di interazione di domanda e offerta. Cenni alle proprietà degli algoritmi di assegnazione. Esempi applicativi. Esercitazione con il software VISUM.Applicazione dei concetti di base del corso alla progettazione di un elemento del sistema dei trasporti: un esempio di intersezione semaforica. Definizioni di base e classificazione delle intersezioni, cenni alle diverse tipologie di sistemi di regolazione. Processo di progettazione di un piano semaforico: dati di base, analisi delle correnti e calcolo dei tempi di sicurezza e dei tempi di giallo, composizione delle fasi, sequenza delle fasi, calcolo del tempo di ciclo e del piano. Valutazione di un piano semaforico. Esempi applicativi. Esercitazioni su casi reali.

Obiettivi formativi

Fornire una prima panoramica su modelli e metodi dell’ingegneria dei trasporti e focalizzare l’importanza di ricercare la coerenza tra domanda di spostamento e offerta di trasporto.

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Trasporti ferroviari

Giovanni Longo

Programma

Richiami di meccanica della locomozione e classificazione dei sistemi di trazione. Descrizione degli impianti ferroviari di linea e di stazione. Cenni alle caratteristiche e alle prestazioni del materiale rotabile. Principi della circolazione ferroviaria, segnalamento e sicurezza. Modelli di esercizio e capacità di una linea ferroviaria. Cenni alla potenzialità dei nodi. Esempi applicativi.Introduzione alla simulazione. Descrizione ed utilizzo di un software dedicato per la simulazione dell’esercizio ferroviario. Esercitazioni su casi reali.Visite tecniche a impianti ferroviari della regione e partecipazione a seminari specifici organizzati in ambito CIFI (Collegio degli Ingegneri Ferroviari Italiani).

Obiettivi formativi

Fornire una panoramica generale sulle problematiche relative all’esercizio di un sistema di trasporto ferroviario, approfondendo alcuni aspetti progettuali per facilitare l’ingresso degli allievi nelle realtà operanti nel settore.

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UNIVERSITÀ DI TRIESTE – FACOLTÀ DI INGEGNERIA – POLO DI PORDENONE

CORSO di LAUREA Specialistica INGEGNERIA GESTIONALE E LOGISTICA INTEGRATAPROGRAMMA DEL CORSO COGENERAZIONE ED IMPIEGO INDUSTRIALE DELL’ENERGIADOCENTE prof. Mauro REINI [email protected]

PROGRAMMA SINTETICOModellazione stazionaria dei componenti dei sistemi energetici industriali (ugelli e condotti, scambiatori di calore, turbomacchine). Modello di gas ideale e liquido incompressibile, miscele ideali, fluidi reali, prodotti di combustione. Modellazione di sistemi energetici multi-componente con software strutturati, modulari e non, applicazione ad impianti a vapore ed a gas. Analisi exergetica di processi elementari, di impianti energetici e di processi produttivi. Metodi termoeconomici di analisi di Secondo Principio.La produzione combinata di energia elettrica e calore, valutazione termodinamica, economica, ambientale. Il problema della scelta e della gestione ottima di un impianto cogenerativo.Cogenerazione con impianti a vapore e a gas: schemi d’impianto, bilanci energetici, exergetici, rendimenti, modalità di esercizio e modulazione del carico. Esempi di applicazione. Cogenerazione con motori alternativi a combustione interna: alimentazione, raffreddamento e sovralimentazione dei motori diesel e a gas, recupero termico, schemi di impianto, curve caratteristiche, emissioni inquinanti e sistemi di abbattimento.

PROGRAMMA DETTAGLIATO

MODELLAZIONE STAZIONARIA Componenti dei sistemi energetici industriali

Ugelli e condottiUgelli convergenti e convergeti-divergeti, deflusso isentropico, numero di

Mach, rendimento, perdite di carico, correlazione di Colburn.

Scambiatori di caloreMetodo -NTU, funzionamento fuori progetto.

TurbomacchineTeorema di Eulero, curve caratteristiche di macchine motrici ed operatrici,stadi a reazione e ad azione, similitudine delle Turbomacchine, curva

operativa di impianti TG,microturbine.

Fluidi di lavoroModello di gas ideale e liquido incompressibile, miscele ideali, fluidi reali, prodotti di

combustione.Sistemi energetici multi-componente.

Modellazione con software strutturati, modulari e non, applicazione ad impianti a vapore ed a gas.

ANALISI EXERGETICADefinizione della funzione exergia, ambiente di riferimento, Teorema di Guy-Stodola,Analisi exergetica di processi elementari, cicli termodinamici e di processi chimici e di

mescolamento,Bilanci energetici ed exergetici di impianti energetici e di processi produttivi.Metodi termoeconomici di analisi di Secondo Principio

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“Costing” di sistemi multi-prodotto,Ottimizzazione locale dei componenti,Diagnostica energetica.

COGENERAZIONEBenefici termodinamici della produzione combinata di energia elettrica e calore,Classificazione dei sistemi cogenerativi, parametri di prestazione,Caratterizzazione delle utenze termiche / elettriche,Valutazione economica, considerazioni ambientali e quadro normativo,Il problema della gestione ottima di un impianto cogenerativo, applicazione di tecniche

MILP,Scelta del sistema cogenerativo ed esempi di applicazione,Cogenerazione con impianti a vapore

Cicli di riferimento e Schemi d’impianto,Bilanci energetici, exergetici e Rendimenti,Esercizio e Modulazione del carico, Rappresentazione del campo operativo di un sistema a derivazione-condensazione.

Cogenerazione con impianti a gasCicli di riferimento e Schemi d’impianto,Bilanci energetici, exergetici e Rendimenti,Generatori di vapore a recupero a uno o due livelli di pressione,Gruppi combinati Gas-Vapore e con iniezione di vapore,Repowering di gruppi a vapore,Esercizio, manutenzione e modulazione del carico.

Cogenerazione con motori alternativi a combustione internaClassificazione ed Elementi costitutivi,Cicli di riferimento e Reali,Distribuzione delle fasi nei 2 e nei 4 tempi,Combustibili ed alimentazione dei motori diesel e a gas,Bilancio termico, Raffreddamento e Sovralimentazione,Recupero termico, schemi di impianto,Modulazione del carico, Curve caratteristiche,Emissioni inquinanti e sistemi di abbattimento.

LABORATORIORilievo delle curve caratteristiche di un motore a c.i.Rilievo delle curve caratteristiche di una macchina operatrice

VISITE TECNICHEImpianto di termovalorizzazione dei rifiuti

Impianto di cogenerazione con motori a combustione interna

Seminari sullo sviluppo e/o l’impiego dei sistemi cogenerativi

TESTI CONSIGLIATIR. Della Volpe: Macchine (in 2 vol.), Liguori, NapoliG. Negri et al.: Sistemi Energetici e loro componenti, Pitagora editrice, Bologna, 2003M. A. Lozano: Cogeneraciòn, Univ. Zaragoza, 1999E. Macchi et al.: Libro bianco sulla cogenerazione, ATIG, 2000G. Lozza: Turbine a gas e cicli combinati - Progetto Leonardo, Esculapio Editore,

Bologna, 1996.

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UNIVERSITÀ DI TRIESTE - FACOLTÀ DI INGEGNERIA – POLO DI PORDENONE

CORSO DI LAUREA (3 anni) INGEGNERIA INDUSTRIALEPROGRAMMA DEL CORSO SISTEMI ENERGETICIDOCENTE prof. Mauro REINI [email protected]

PROGRAMMA SISNTETICOIntroduzione all’energetica - equazione dell’energia, bilanci energetici, fonti primarie, alternative, rinnovabili, classificazione delle macchine a fluido e degli impianti motori, irreversibilità e perdite.Sistemi con deflusso stazionario (di fluidi comprimibili e incomprimibili) - equazione di continuità, caratteristica resistente di un circuito idraulico, prevalenza e rendimenti per le macchine a fluido, pompe centrifughe e assiali, impianti di pompaggio ed accumulazione, trasformazioni politropiche e cicli termodinamici, rendimenti di compressione ed espansione, ugelli, ventilatori e turbo-compressori, macchine volumetriche.Scambiatori di calore - tipologie, coefficiente globale di scambio termico, efficacia, sporcamento.Impianti motori a vapore e a gas - cicli di riferimento e schemi d’impianto, rendimenti, rigenerazione termica, generatori di vapore, combustione stechiometrica ed in aria, potere calorifico e tipi di combustibili, bilanci energetici, influenza del rapporto di compressione e di TIT sul rendimento degli impianti TG, impianti combinati gas-vapore, generatori di vapore a recupero, diversi tipi di motori primi e parametri di valutazione dei sistemi cogenerativi.

PROGRAMMA DETTAGLIATO

INTRODUZIONE ALL’ENERGETICADV: CapI Cap III (1-4, 7-12)

Equazione dell’energia - I° Principio, Bilanci energetici,Fonti primarie, alternative, rinnovabili,Andamenti dei consumi energetici a livello mondiale e nazionale,Classificazione delle Macchine a fluido e degli Impianti motori,II° Principio, irreversibilità e perdite.

SISTEMI CON DEFLUSSO STAZIONARIO (DI FLUIDI INCOMPRIMIBILI)DV: Cap III (16) Cap IV (1, 6) Cap XII (1, 4)

Equazione di continuità, moto laminare e turbolento, linee di corrente,Perdite distribuite e concentrate, Caratteristica resistente di un circuito idraulico,Prevalenza e rendimenti per le Macchine a fluido,Pompe centrifughe e assiali

Caratteristica reale, Punto di funzionamento,Funzionamento in serie ed in parallelo,Regolazione, Cavitazione,

Impianti di pompaggio ed accumulazioneSchemi d’impianto; macchine binarie e ternarie,Perdite energetiche e Rendimenti,Gestione dell’impianto.

SISTEMI CON DEFLUSSO STAZIONARIO (DI FLUIDI COMPRIMIBILI)DV: Cap III (5-6, 13-15) Cap XI (1, 3) Cap XII (2-3)

Piani termodinamici, Politropiche, Cicli,

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Trasformazioni termodinamiche di compressione ed espansione, rendimenti,Ugelli convergenti e convergenti – divergenti,Ventilatori e turbo-compressori

Classificazione, Curve caratteristiche,Condizioni anomale di esercizio,

Macchine volumetriche: principio di funzionamentoPompe e compressori volumetrici,Curve caratteristiche e Rendimenti.

SCAMBIATORI DI CALORE DV: Cap III (17) BCM: Cap X

Tipi di scambiatori, Coefficiente globale di scambio termico,metodo T-ml e metodo -NTU,Scelta dei parametri di uno scambiatore, sporcamente, Condensatori.

IMPIANTI MOTORI A VAPORE DV: Cap II Cap V (1-8) Cap VI (1-3)

Cicli di riferimento e Schemi d’impianto,Effetti sul Rendimento dei parametri che definiscono il ciclo,Rigenerazione termica con 1 e più spillamenti,Combustione stechiometrica ed in aria,Potere calorifico Inf e Sup, tipi di combustibili,Generatori di vapore

Evoluzione e Classificazione,Bilanci energetici e Rendimento,Esercizio e Modulazione del carico.

IMPIANTI MOTORI A GASDV: Cap VII (1-9)

Cicli di riferimento e Schemi d’impianto,Bilanci energetici e Rendimenti,Influenza del rapporto di compressione e di Tmax,Modalità di raffreddamento delle pale,Rigenerazione e Interrefrigerazione (Lozza),Classificazione ed Evoluzione delle caratteristiche tecniche,Esercizio e Modulazione del carico.

IMPIANTI COMBINATI E COGENERATIVIDV: Cap VII (11-14) Cap IX

Gruppi combinati Gas-Vapore,Generatori di vapore a recupero,Caratteristiche e prestazioni,Parametri di valutazione della cogenerazione, IRE,Diversi tipi di Motori primi.

VISITE TECNICHEImpianto di cogenerazione di un cartificio industriale,Generatore di vapore di una centrale termoelettrica,Seminari sullo sviluppo e/o l’impiego dei sistemi energetici.

TESTI CONSIGLIATIR. Della Volpe: Macchine (in 2 vol.), Liguori, Napoli

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Bonacina, Cavallini, Mattarolo: Trasmissione del calore,CLEUP, Padova, 1989.G. Lozza: Turbine a gas e cicli combinati - Progetto Leonardo, Esculapio Editore,

Bologna, 1996.G. Negri et al.: Sistemi Energetici e loro componenti, Pitagora editrice, Bologna, 2003.

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A.A. 2004/05 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE

CORSO DI LAUREA LAUREA SPECIALISTICA IN INGEGNERIA GESTIONALE E LOGISTICA INTEGRATA

PROGRAMMA DEL CORSO DI IMPIANTI ELETTRICI

DOCENTE Ottorino ARGENTIERI

1-SISTEMI ELETTRICI DI POTENZA. 2 -LINEE ELETTRICHE. 3 -COMPONENTI ELETTRICI DI POTENZA .4 –SICUREZZA DEI SISTEMI. 5 -IMPIANTI ELETTRICI UTILIZZATORI ELETTRICI. 6 -RIFASAMENTO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI . 7 -IMPIANTI ELETTRICI DI ILLUMINAZIONE .8- IL FORNITORE DI ENERGIA ELETTRICA.

9-NORMATIVA ELETTRICA. TESTI CONSIGLIATI M.Guarnieri, A. Stella –PRINCIPI ED APPLICAZIONI DI ELETTROTECNICA –Vol. II,Edizioni Progetto Padova -2003. A. Monte– ELEMENTI DI IMPIANTI INDUSTRIALI- Vol.II ,Edizioni Libreria Cortina Torino - 1997APPUNTI DI LEZIONE disponibili presso la Segreteria di Pordenone.TESTI PER APPROFONDIMENTI V.Cataliotti- IMPIANTI ELETTRICI Vol. I parte I – 1992. Vol. I parte II – 1994. Vol. III – 1997, S.F. Flaccovio Editore Palermo.V. Cataliotti,G. Morana- IMPIANTI ELETTRICI DI ILLUMINAZIONE – Dario Flaccovio Editore - 1993. ESERCITAZIONI su vari argomenti trattati. VISITA TECNICA GUIDATA in una Industria manifatturiera o presso una Cabina Primaria ENEL.

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Università di Trieste

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale e Logistica Integrata, sede di Pordenone, I anno, 6 CFU

docente: M. Nicolich

Programma di Programmazione e Controllo della Produzione, 1 annualità, 6 CFU

Approccio sistemico al concetto di Fabbrica. Le relazioni Costo Totale – Volume di produzione; la risorsa Macchina Utensile (MU): Volume – Varietà della produzione; la risorsa Sistema di produzione: i sistemi di Trasferta rigidi e flessibili, le MU a controllo numerico CN e CNC; i Robots; i sistemi flessibili di lavorazione FMS. La MU sistema cartesiano: gli assi controllati, zeri di macchina, pezzo, programma e misura. Precisione delle MU. I sistemi produttivi a trasferta, Job-shop e a gruppi di macchine. Il principio della Group Technology (GT). Introduzione alla GT, classificazione delle MU. Matrice from-to e la carta delle frequenze. La matrice di incidenza parti-macchine. Soluzione per GT della matrice di incidenza con algoritmi CIA e CCIA extended. Presenza di Elementi Eccezionali (EE), provvedimenti per la loro eliminazione. Esercitazioni.Costi manifatturieri: ripartizione dei costi e loro variazione sull’investimento, analisi dei costi di produzione, i costi indiretti, ripartizione sul prodotto con Activity Based Costing (ABC). La Distinta Base di prodotto, albero della distinta base. Il ciclo di produzione delle parti, esempio. Introduzione al Process Planning (PP): le attività del pianificatore. Analisi del progetto, schede delle lavorazioni, precedenze e soluzione delle sequenze delle lavorazioni. Esercitazioni. I Jobs, le MU e le attrezzature. Posizionamento ed afferraggio della parte sull’attrezzatura, elementi per il progetto dell’attrezzatura. Selezione degli utensili, ottimizzazione dei parametri di taglio e rugosità superficiale.Elementi di schedulazione della produzione. La notazione di Graham, algoritmi di schedulazione. EsercitazioniControllo della produzione. Elementi di statistica: parametri fondamentali, frequenza e distribuzione di frequenza, istogrammi, poligonali e curve di frequenza. Il controllo statistico di processo; tolleranze specifiche di progetto e tolleranze di lavorazione. process capability; la Carta di Controllo per variabili e sua interpretazione; analisi causa effetto; raccolta dei dati e campionatura. Esercitazioni.

Esercitazioni in aula sono inserite nel contesto degli argomenti per un totale di 20 ore.

Università degli studi di TriesteFacoltà di Ingegneria

Insegnamento di Programmazione e Controllo della Produzione

Obiettivi formativi

Il Corso sviluppa problemi inerenti al flusso della produzione manifatturiera attraverso i sistemi di lavorazione delle parti. Lo studente acquisisce strumenti quali tecniche standard e modelli di ottimizzazione per la pianificazione ed il controllo congiunti all’impiego creativo di tali strumenti.Il contenuto si sviluppa dalla descrizione dell’organizzazione delle risorse, la programmazione delle lavorazioni, alla schedulazione di dettaglio. Il controllo della produzione si riferisce alle tecniche del controllo statistico della produzione SPC. Il corso è integrato da esercitazioni in aula di applicazione ed interpretazione delle tecniche presentate.

Propedeuticità

- Tecnologia Meccanica- Ricerca Operativa

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- Gestione della Produzione

Prof. Marino Nicolich

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A.A. 2004/05 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI TRIESTE________________________________________________________________________________ CORSO DI LAUREA INGEGNERIA GESTIONALE E LOGISTICA

INTEGRATA

SPECIALISTICA

PROGRAMMA DEL CORSO DI SERVIZI GENERALI D’IMPIANTODOCENTE Dario POZZETTO

TRASPORTI INTERNIGeneralità e dimensionamento dei vari tipi di trasporto interno industriale. Trasportatori pneumatici. Trasportatori a coclea. Elevatori a tazze. Trasportatori a nastro.

IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE DEI FLUIDI (PIPING)Generalità e dimensionamento dei vari servizi di distribuzione dei fluidi inustriali. Montaggio e protezione delle tubazioni. Fonti di approvvigionamento dell’acqua. Impianti di distribuzione dell’acqua. Fognature e reti di recupero delle acque. Progettazione di un impianto di distribuzione dell’acqua igienico-sanitaria. Impianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti di produzione e distribuzione dell’aria compressa.

Il corso è completato con numerose esercitazioni sui vari argomenti trattati. Materiale didattico disponibile in rete in Power Point (da sottoporre a revisione)Generalità sui trasporti interniTrasportatori pneumaticiTrasportatori a cocleaElevatori a tazzeTrasportatori a nastroGeneralità sugli impianti di distribuzione dei fluidiMontaggio e protezione delle tubazioniFonti di approvvigionamento dell’acquaImpianti di distribuzione dell’acquaFognature e reti di recupero delle acqueProgettazione di un impianto di distribuzione dell’acqua igienico-sanitariaImpianti e dispositivi di protezione antincendioImpianti di produzione e distribuzione dell’aria compressa

Testi consigliatiA. Monte: Impianti industriali meccanici – vol. 1 e 2 – Cortina Editore - TorinoV. Zignoli: Trasporti interni – vol. 1 e 2 – Hoepli – Milano

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Denominazione dell'insegnamento:ARCHITETTURA NAVALE III

Igor Zotti

Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/01

Crediti:6

Obiettivi formativi:L’insegnamento si propone di fornire le conoscenze teoriche e pratiche per poter utilizzare i metodi analitici e numerici di recente sviluppo nel settore dell’architettura navale, per calcolare la resistenza al moto e rappresentare le formazioni ondose e l’andamento del flusso attorno alla carena.

Programma del corso:Suddivisione della resistenza al moto di una carena dislocante nelle sue componenti.La resistenza d’onda; suo calcolo analitico con i metodi della teoria lineare: metodi con l’equazione di Michell e metodi delle sorgenti e dei pozzi.Rilievo diretto della resistenza d’onda con i metodi sperimentali: taglio longitudinale e trasversale; taglio longitudinale diretto ed a riflessione. Calcolo della resistenza d’onda con i metodi numerici: calcolo del flusso potenziale per i corpi profondamente immersi; calcolo del flusso potenziale per corpi naviganti sulla superficie libera. Calcolo della resistenza d’onda di carene naviganti sulla superficie libera : metodo di Dawson.Calcolo diretto della resistenza viscosa. Metodi sperimentali di rilievo diretto con il metodo della scia allargata.Calcolo numerico della resistenza viscosa con tecniche CFD. Modelli di turbolenza. Condizioni al contorno.Cenni sull’ottimizzazione idrodinamica di carene dislocanti.Resistenza al moto di carene in bassi fondali o in transito in canali ristretti. Il fenomeno dello “squat”.

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Denominazione dell'insegnamento:CARENE VELOCI

IGOR ZOTTI - Carene veloci Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/01

Crediti:3

Obiettivi formativi:L’insegnamento si propone di fornire allo studente una panoramica generale che gli consenta di individuare le caratteristiche geometriche delle diverse categorie di carene veloci e di valutare le prestazioni che ciascuna categoria può fornire.

Programma del corso:Classificazionedelle carene veloci a seconda della loro tipologia geometrica e del servizio richiesto. Carene plananti, semidislocanti e dislocanti; carene mono e multi scafo.Le carene plananti motoscafo: studio della planata e calcolo delle forze di portanza; scelta della geometria più idonea allo sviluppo delle forze di portanza. Prestazioni in mare calmo e ondoso. Stima della resistenza al moto – Serie 62 e 63.Le carene semidislocanti e dislocanti: stima delle prestazioni con le serie NPL e 64; effetto del transom alle alte velocità. Prestazioni in mare calmo e ondoso.Criteri di sviluppo di una carena veloce multiscafo. Le carene catamarano e trimarano; l’interferenza tra gli scafi.Scelta dei propulsori e dei timoni per le carene veloci, motoscafo e multiscafo.Criteri di stabilità e sicurezza per le carene veloci.

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Denominazione dell'insegnamento:ARCHITETTURA NAVALE II

Settore scientifico-disciplinare:ING-IND/01

Igor Zotti

Crediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di far sì che lo studente possa interpretare e risolvere, mediante le normali metodologie sperimentali, i problemi inerenti all'avanzamento in rotta rettilinea di una nave dislocante sia in condizioni di rimorchio che di autopropulsione.

Programma del corso:Richiami di meccanica dei fluidi. Teoremi di Omogeneità e di Similitudine e loro applicazione alle prove su modelli di carene. La Resistenza al Moto della Nave: le ipotesi iniziali e la legge di correlazione di W. Froude. Le diverse componenti della resistenza al moto. La resistenza d'attrito, di pressione, di forma e per formazione ondosa. Le prove di "rimorchio" su modelli di carene. Metodi di correlazione "modello-nave". La resistenza per rugosità della superficie di carena, la resistenza delle appendici, la resistenza dell’aria e del vento. Gli assetti in corsa. I metodi di presentazione dei risultati delle prove di rimorchio. Le Serie Sistematiche di carene.Elica Propulsatrice Navale: generalità. Le teorie sul funzionamento dell'elica. Le prove di "elica isolata" su modelli. I diagrammi caratteristici di funzionamento dell'elica isolata ed i suoi problemi di funzionamento. Le Serie Sistematiche di eliche. Le "luci" elica-scafo. La cavitazione e la robustezza di pala.Propulsione della Nave: generalità. La propulsione della nave mediante elica ed idrogetto. L’interazione elica-carena. La potenza effettiva della carena, la potenza di spinta e mozzo-elica. Il rendimento di scia, di risucchio e rotativo-relativo. Le prove di "autopropulsione" su modelli di carene muniti di eliche. I metodi di sperimentazione: quello continentale e quello britannico. Le procedure di trasferimento dei dati al vero. Il progetto dell'elica. Le procedure di previsione dei risultati delle prove in mare. La scia di carena e sue modalità di misura. Determinazione dei coefficienti propulsivi mediante formule statistiche. La condotta e l'analisi delle prove in mare.

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Denominazione dell’insegnamento:NAVI OFFSHORE

Radoslav Nabergoj

Obiettivi formativi:L’insegnamento si propone fornire gli elementi caratteristici delle navi che operano nel settore offshore. Saranno evidenziati i problemi progettuali relativi a tali tipologie di navi.

Programma del corso:Descrizione dell’industria offshore. Offshore e ingegneria navale. Terminologia. Principali eventi storici.Esplorazione e produzione in acque basse. Piattaforme jacket. Piattaforme a gravità. Torri articolate. Piattaforme jack-up: descrizione, principi di utilizzo, progettazione, aspetti progettuali.Esplorazione in acque medie e profonde. Navi da perforazione. Semisommergibili.Produzione in acque medie e profonde. Completamento dei pozzi di superficie. Piattaforme poggiate sul fondo: piattaforme jacket, piattaforme a gravità, compliant tower, staved tower. Piattaforme galleggianti: piattaforme tension leg, spars. Completamento dei pozzi sottomarini: FPSO, semisommergibili, tie-back sottomarini.Trasporto e stoccaggio. Gasdotti sottomarini. Risers. Floating Storage Unit (FSU). Floating Storage and Offloading Unit (FSO). FPSO. Shuttle tanker. Ormeggio a punto singolo.Installazione e supporto. Navi sismiche da rilevamento. Supply vessels e anchor handling tugs. Crew boats. Flotels e accommodation jack-up’s. Jack-up’s ed i semisommergibili per manutenzione e riparazione. ROV e ROV support vessels. Navi da sollevamento pesante. Navi posatubi. Trencher e rock dumpers. Well servicing vessels. Multiple purpose support vessels. Semisubmersible transport vessels.

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Denominazione dell’insegnamento:TENUTA DELLA NAVE AL MARE

Radoslav Nabergoj

Obiettivi formativi:L’insegnamento si propone fornire gli elementi necessari per l’analisi dei moti nave in condizioni di tempesta.

Programma del corso:Moti nave in acqua tranquilla. Equazioni dei moti disaccoppiati. Strip theory. Forme di Lewis. Coefficienti idrodinamici.Moti nave in onde regolari. Funzioni di trasferimento. Moti assoluti. Moto relativo. Velocità ed accelerazioni. Lateral Force Estimator. Nonlinearità.Moti nave in onde irregolari. Spettro delle onde d'incontro. Spettro di energia dei moti. Metodi equivalenti per il calcolo dei moti. Moti in mare a cresta corta.Effetti indesiderati. Probabilità di occorrenza. Slamming: prove di impatto, prove su modelli. Imbarco d'acqua. Superamento del bordo libero. Effetto delle forme di prora.Efficienza operativa. Area e stagione. Profilo di velocità e rotta della nave.Seakeeping nel progetto. Effetto delle dimensioni principali. Effetto della forma: rapporto immersione/lunghezza, rapporto larghezza/lunghezza, coefficiente di pienezza del galleggiamento prodiero.Resistenza addizionale in onde regolari. Resistenza addizionale in onde irregolari.Effetti dei moti nave sui passeggeri ed equipaggio. MSI, SM, MII.Prove su modelli. Ondogeni e spiagge. Strumentazione. Prove in onde regolari ed irregolari. Prove al vero.

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Denominazione dell’insegnamento:TEORIA DELLE ONDE

Radoslav Nabergoj

Obiettivi formativi:L’insegnamento si propone fornire gli elementi necessari per la descrizione dello stato di mare in condizioni di tempesta.

Programma del corso:Richiami di teoria deterministica delle onde e di teoria delle funzioni aleatorie. Onde lineari. Onde nonlineari. Azioni delle onde sulle strutture immerse.Analisi di una serie temporale del profilo ondoso. Previsione delle altezze delle onde. Funzione densità di probabilità. Distribuzione di Gauss. Distribuzione di Rayleigh. Statistica del moto ondoso. Funzione di distribuzione congiunta di periodo e altezza.Generazione delle onde di tempesta. Analisi statistica delle onde irregolari. Analisi di Fourier. Spettro di energia. Momenti spettrali. Spettri particolari. Spettri teorici: Spettro di Pierson-Moskowitz, Spettro di Bretschneider, Spettro JONSWAP. Spettro delle pendenze. Funzione di dispersione delle onde. Raccomandazioni ITTC.Previsioni a lungo termine per le altezze d'onda. Funzioni di distribuzione di Weibull e log-normale. Metodo di Nordestroem. Statistica degli estremi. Previsione del valore estremo a breve termine. Parametro di rischio. Valori estremi a lungo termine. Modelli di Gumbel.

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Denominazione dell'insegnamento:STATICA DELLA NAVE 2 Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/01

Alberto FrancescuttoCrediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di fornire la capacità di comprendere un’impostazione avanzata della stabilità della nave e della compartimentazione con riferimento alle diverse tipologie ed alle più recenti normative.

Programma del corso:L’impostazione generale del problema dell’equilibrio e della stabilità dell’equilibrio di un galleggiante generico. I diagrammi che permettono una soluzione esatta della ricerca dell’equilibrio relativamente alle inclinazioni trasversali e longitudinali della nave. Cenni sulla soluzione del problema delle carene comunque inclinate.La stabilità allo stato integro alla luce delle più moderne conoscenze scientifiche. Meccanismi che possono portare alla perdita della nave nelle diverse condizioni meteomarine analizzati attraverso lo studio della dinamica non lineare e con riferimento ad incidenti in mare o a risultati di prove su modelli. Rollio in mare al traverso e rollio parametrico in mare longitudinale o dai quartieri. La Circolare IMO/MSC/707 ed i possibili sviluppi futuri. Gli attuali criteri di stabilità allo stato integro e le loro possibili evoluzioni.L’impostazione esatta di un calcolo di falla simmetrica. L’analisi di incidenti tipici e l’evoluzione delle normative che ne è conseguita. La compartimentazione e la stabilità in falla delle diverse tipologie di nave con riferimento alle normative attuali, sia basate sul criterio di servizio che su criteri probabilistici. La risoluzione IMO A.265. La situazione attuale ed i possibili sviluppi futuri.

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Denominazione dell'insegnamento:MANOVRABILITA’ DELLE NAVI

Alberto Francescutto

Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/01

Crediti:3

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di fornire la capacità di comprendere gli elementi fondamentali del governo della nave e la sua relazione con la sicurezza della navigazione .

Programma del corso:Considerazioni generali. Stabilità di rotta, manovrabilità, abilità evolutiva. I vari gradi della stabilità di rotta. Le manovre standard. Prova di evoluzione. Gli indici di stabilità e manovrabilità dalle prove di evoluzione. La manovra a spirale. La manovra a zeta ed a zig-zag. Gli indici di Nomoto, il loro calcolo e significato. Le equazioni del moto in forma funzionale ed algebrica. Le equazioni del moto linearizzate agli effetti della stabilità di rotta. Indici di stabilità per navi di superficie. I parametri dai quali dipende la stabilità al moto rettilineo. Il segno dei coefficienti dell’equazione differenziale del moto. Interpretazione meccanica del moto evolutivo e diametro di girazione. L’equilibrio nelle varie fasi dell’evoluzione. Gli sbandamenti trasversali nelle varie fasi dell’evoluzione. Le normative internazionali riguardanti la manovrabilità. Perdita di velocità in evoluzione. Determinazione sperimentale dei coefficienti delle equazioni del moto. Moto di avanzamento in deriva. Prove nella Vasca a braccio rotante. Il meccanismo del moto piano. Moto piano in pura deriva ed in pura girazione. Cenni sulla determinazione teorica dei coefficienti delle equazioni linearizzate del moto. Cenni sulle equazioni non lineari e la simulazione numerica della manovra. Geometria del timone. L’idrodinamica del timone isolato. Il timone nella scia di carena ed elica. Requisiti dell’organo di governo. Il proporzionamento del timone. Cenni su avvio, arresto e retromarcia e sui dispositivi ausiliari di manovra.

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Denominazione dell'insegnamento:STATICA DELLA NAVE Alberto Francescutto

Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/01

Crediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di fornire la capacità di comprendere problemi inerenti alla stabilità ed all'assetto della nave nelle diverse condizioni operative e la capacità di risolvere tali problemi.

Programma del corso:Stabilita' Iniziale: Impostazione del problema. L’effetto della caricazione: dalla condizione di nave vacante a quella di pieno carico. Piani di capacità. La riserva di galleggiabilità come elemento intrinseco della sicurezza della nave. Analisi degli elementi geometrici e meccanici che hanno influenza nel problema della stabilità iniziale.Inclinazioni Trasversali - Stabilita' agli Angoli Finiti: Il momento raddrizzante rispetto ad inclinazioni trasversali isocareniche. Stabilità di forma e stabilità di peso. Determinazione della posizione di equilibrio agli angoli finiti. Metodi metacentrico e dei galleggianti cilindrici. Valutazione della stabilità della posizione di equilibrio agli angoli finiti. Curva di stabilità statica e curva di stabilità dinamica. Cause abituali che portano ad uno sbandamento trasversale di una nave: azione sbandante del mare, del vento, dell’azione evolutiva. Carichi sospesi. Carichi liquidi a superficie libera.Criteri di Stabilita’ a Nave Integra: Norme nazionali ed internazionali sul bordo libero e sulla stabilità della nave integra. Diagramma dei valori massimi "ammissibili" per l'altezza del centro di gravità.Inclinazioni Longitudinali - Assetti: I due problemi fondamentali per le inclinazioni longitudinali. Problemi Insorgenti nell'Esercizio della Nave: Spostamento di pesi. Imbarco e sbarco di pesi. Prova di stabilità. Incaglio e disincaglio.Falla: Considerazioni introduttive. Determinazione della posizione di equilibrio e della stabilità iniziale ad equilibrio raggiunto di una nave che ha subìto una falla in uno dei suoi compartimenti. Risoluzione del problema con metodi approssimati. Compartimentazione delle Navi: Cenni sulla compartimentazione delle navi in relazione alle tipologie.

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Nome Docente: Mario MAESTRO

Denominazione dell'insegnamento:COSTRUZIONI NAVALI II

Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/02

Crediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di approfondire le conoscenze sui carichi dinamici dovuti al

mare ondoso e sulla corrispondenti risposte delle strutture navali. Si forniscono inoltre nozioni per la determinazione della risposta di tipiche strutture bi- e tri-dimensionali, nonché sulle problematiche delle navi con sovrastrutture in lega leggera.

Programma del corso:Carichi dinamici dovuti al mare ondoso.Calcolo probabilistico della domanda strutturale.La distribuzione delle tensioni tangenziali nelle sezioni pluriconnesse in parete sottile.Robustezza trasversale e metodi per la risoluzione dei telai.Teoria dei grigliati.Dimensionamento di doppi fondi e paratie stagne.La torsione degli scafi con grandi aperture.Verifica a fatica di strutture navali.La resistenza ultima della trave nave.Sovrastrutture in lega leggera.Il metodo degli elementi finiti nello studio delle strutture navali.

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Nome Docente: Mario MAESTRO

Denominazione dell'insegnamento:TECNOLOGIE DELLE COSTRUZIONI NAVALI

Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/02

Crediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di fornire conoscenze di base sulle caratteristiche operativo-funzionali dei diversi tipi di navi mercantili e quindi sulle tipologie strutturali che le caratterizzano. Vengono inoltre presentate le principali procedure di lavorazione ed assemblaggio tipiche dell'industria navale.

Programma del corso:Il ruolo degli Enti di classificazione navale.Materiali metallici di uso navale.Prove tecnologiche.Collegamenti degli elementi strutturali.Tecniche di taglio, formazione e saldatura.Controlli non distruttivi.Organizzazione delle fasi di produzione nei cantieri navali.Caratteristiche operativo-funzionali di diversi tipi di navi mercantili.Morfologia delle strutture navali.Piano dei ferri. Sezioni maestre. Strutture di prora e di poppa.

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Nome Docente: Mario MAESTRO

Denominazione dell'insegnamento:COSTRUZIONI NAVALI

Settore scientifico-disciplinare:ING-IND/02

Crediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di fornire i fondamenti circa l'impostazione del progetto strutturale della trave scafo sia con approcci diretti, sia con riferimento alle indicazioni degli Enti di classificazione. Si danno inoltre adeguate nozioni circa l'analisi dei carichi da considerare a livello globale assieme alle possibili correlate modalità di collasso.

Programma del corso:Concetto di trave scafo.Robustezza longitudinale.Le sollecitazioni agenti sulla nave. Modalità di collasso delle strutture navali. Calcolo delle caratteristiche geometrico-inerziali della trave nave.Carichi statici e dinamici. Calcolo delle caratteristiche di sollecitazione in acqua tranquilla e sull'onda.La linea elastica della trave scafo.Linee di influenza del taglio e del momento flettente.Manuale di caricazione.Affidabilità strutturale e rischio di danno o collasso.Il progetto strutturale secondo i Registri di classificazione.

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Nome Docente: Marco BIOT

Denominazione dell'insegnamento:ALLESTIMENTO NAVALE

Settore scientifico-disciplinare:ING-IND/02

Crediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di fornire conoscenze di base e strumenti per la progettazione degli impianti di governo, di stabilizzazione della nave e delle sistemazioni del servizio marinaresco.

Programma del corso:Il timone convenzionale. L’azione del timone, la manovrabilità della nave, la stabilità del moto della nave, l’equilibrio dinamico della nave in accostata, le prove di stabilità dinamica, le caratteristiche di manovrabilità, le prove di manovrabilità IMO, i parametri di manovrabilità e le prescrizioni IMO, manovre in acque ristrette: il crabbing, l’analisi dell’efficacia del timone. Lo studio del timone isolato, l’effetto della carena e dell’elica. Le forze sulla pala, i coefficienti idrodinamici, i profili idrodinamici, la scelta dello sviluppo planare. La configurazione strutturale del timone, il progetto strutturale, la procedura IACS per la verifica strutturale. I timoni–propulsori azimutali e cicloidali, l’elica di manovra. Il modello per i moti di oscillazione, il controllo del rollio con sistemi passivi e attivi. Gli impianti oleodinamici, la timoneria elettro–idraulica, la normativa SOLAS sulle timonerie, il progetto della timoneria. Generalità sull’ormeggio alla banchina. La determinazione del tiro sulle linee d’ormeggio, Il criterio di calcolo delle forze ambientali. I coefficienti aerodinamici delle navi, gli schemi dei “Piani di Coperta”. Il progetto strutturale delle sistemazioni. Il funzionamento dei macchinari per l’ormeggio. I cavi d’ormeggio in acciaio ed in fibre sintetiche. L’ancoraggio delle navi. Le ancore e le catene. Le sistemazioni per l’uso dell’ancora: impianti fissi e macchinari. Tipi di macchinari e loro progetto. Specifiche Tecniche e normative per gli impianti di ormeggio ed ancoraggio.

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Nome Docente: Marco BIOT

Denominazione dell'insegnamento:IMPIANTI DI BORDO

Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/02

Crediti:6

Obiettivi formativi:L'insegnamento si propone di fornire conoscenze adeguate per la verifica di impianti ed

attrezzature relativi alla sicurezza della nave (antincendio, antinquinamento, salvataggio), al

comfort a bordo (rumore, climatizzazione) ed al trasporto e movimentazione di carichi liquidi

e solidi.

Programma del corso:Servizio antincendio.Impianti antinquinamento per la salvaguardia dell'ambiente marino.Produzione di acqua dolce.La produzione del freddo a bordo.Dimensionamento di impianti frigoriferi.Il trattamento dell'aria di climatizzazione.Dimensionamento di impianti di condizionamento dell'aria.Mezzi di salvataggio e loro sistemazione a bordo.Il servizio del carico sulle navi cisterna.I mezzi di sollevamento e manovra del carico.Mezzi di chiusura delle stive. La sistemazione ed il rizzaggio del carico a bordo.

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Nome Docente: Alberto MARINÒ

Denominazione dell'insegnamento:MEZZI SOTTOMARINI

Settore scientifico-disciplinare:ING-IND/02

Crediti:3

Obiettivi formativi:Il corso fornisce le cognizioni necessarie al progetto di sottomarini, con particolare

riferimento ad unità militari. Vengono trattate problematiche relative all'architettura della

piattaforma, agli impianti di propulsione, ai sistemi d'arma subacquei, nonché tutte le

procedure necessarie per il dimensionamento strutturale dello scafo resistente.

Programma del corso:Evoluzione dei mezzi subacquei. La carena dei moderni sottomarini. Principi funzionali ed operativi dei sottomarini. Il controllo della stabilità e dell'assetto dei sottomarini. Sistemi d'arma e sensori subacquei. Funzionamento a snorkel di un sommergibile. Sistemi per la rigenerazione dell'aria. Apparati di propulsione nucleare, convenzionale ed AIP dei sottomarini. Sistemi di soccorso dei sottomarini sinistrati. Modalità di collasso per snervamento e per instabilità dei cilindri nervati. Dimensionamento strutturale dello scafo resistente dei mezzi sottomarini. Calcolo delle paratie e delle ossature anulari.

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Nome Docente: Alberto MARINÒ

Denominazione dell'insegnamento:COSTRUZIONE DI IMBARCAZIONI DA DIPORTO

Settore scientifico-disciplinare:ING-IND/02

Crediti:3

Obiettivi formativi:Il corso fornisce gli elementi per un progetto razionale di strutture in materiale composito

tipiche delle imbarcazioni da diporto. Vengono analizzati gli aspetti teorici del

comportamento meccanico di travi e piastre in materiale plastico fibro-rinforzato. Si trattano

le tecnologie di costruzione utilizzate nella realizzazione di scafi in composito.

Programma del corso:Generalità sul funzionamento strutturale dei materiali compositi. – Uso dei plastici rinforzati nelle costruzioni navali. – Resine costituenti la matrice (poliesteri insaturi, epossidiche, vinilesteri, etc.). – Fibre costituenti il rinforzo (vetro, carbonio, aramidiche, etc.). – Materiali d’anima per strutture a sandwich (balsa, PVC, poliuretano, nidi d’ape, etc.). – Strutture laminate e strutture a sandwich. – Analisi di dettagli strutturali di imbarcazioni in materiale composito. – Tecnologie di stratificazione nella costruzione di imbarcazioni in materiale composito. – Analisi micromeccanica delle lamine. – Formulazioni analitiche delle caratteristiche meccaniche della lamina (Tsai, Whitney-Riley, Halpin-Tsai, Hahn). – Caratterizzazione sperimentale delle lamine unidirezionali. – Analisi macromeccanica dei laminati. – Teoria classica della laminazione (ipotesi di Kirchhoff). – Equazione costitutiva del laminato. – Caratterizzazione analitica di laminati particolari. – Criteri di resistenza per i materiali compositi (criteri delle massime tensioni o deformazioni, di Tsai-Hill, Tsai-Wu, etc.). – Procedure di calcolo di pannelli in stratificato semplice e in sandwich. – Equazione di Huber per le piastre ortotrope. – Il calcolo di strutture in composito secondo la formulazione di Dietz.

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TRASMISSIONE NUMERICADocente del corso: Fulvio Babich

PROGRAMMAIntroduzione. Elementi di teoria dell’informazioneSistema di trasmissione numerico: generalità. Tasso di errore di bit, tasso di erroredi simbolo. Modulazioni in banda base. Modulazioni in banda traslata Canali lineari a banda limitata. Diagramma a occhio. Il teorema di Nyquist. Equalizzazione di un canale noto. Interferenza Intersimbolica controllata: sistemi arisposta parziale. Decisione sequenziale mediante algoritmo di Viterbi. Equalizzazione di un canale non noto o tempo variante. Recupero dei sincronismi e della portante. Jitter. Rigenerazione. Codifica di canale: rivelazione d’errore (CRC); correzione d’errore: (cenni).

OBIETTIVI FORMATIVIIl corso di trasmissione numerica fornisce le conoscenze di base relative alla trasmissione di un segnale numerico su un canale con rumore additivo gaussiano bianco (AWGN), anche a banda limitata.

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TRASMISSIONE NUMERICA IIDocente del corso: Fulvio Babich, Francesca Vatta

PROGRAMMAComplementi di teoria dell’informazione. Prestazione delle modulazioni. Tecniche di multiplazione. Water filling. Trasmissione sul canale radio-mobile. Canale WSSUS. Funzioni di Bello. Trasmissione su canale a banda larga. Rake receiver. Trasmissione su canale a banda stretta. Modelli di canale. Codifica di canale. Codici convoluzionali. Tecniche di codifica concatenata con decodifica iterativa (turbo codici). Codici a verifica di parità con decodifica iterativa. Modulazioni codificate. Approccio pragmatico. Confronto con i limiti teorici.

OBIETTIVI FORMATIVIIl corso di trasmissione numerica II fornisce conoscenze avanzate sul progetto delle tecniche di controllo dell'errore e sulle modalità di combinazione con le tecniche di modulazione. Vengono, inoltre, forniti elementi per progettare sistemi per la trasmissione su una canale radio sia a banda stretta che a banda larga.

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RETI DI TELECOMUNICAZIONEDocente del corso: Fulvio Babich

PROGRAMMAIntroduzione alle reti di telecomunicazioni: protocolli, servizi, modello di riferimento ISO/OSI. Elementi di ingegneria deltraffico. La rete telefonica a commutazione di circuito. Gerarchia plesiocrona (PDH). Gerarchia sincrona (SDH). La rete ISDN. Trasmissione dati sulla rete telefonica commutata. Gli standard xDSL. Protocolli di linea. Lo standard HDLC.Il protocollo PPP. Tecniche per l’accesso multiplo. Tecniche casuali (Aloha, CSMA, CSMA/CD). Le reti locali (LAN).Lo standard IEEE 802. Ethernet. Tecniche per il controllo dell’errore. Tecniche di ritrasmissione (ARQ).Reti pubbliche a commutazione di pacchetto. ATM. Il livello di rete.

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Algoritmi di instradamento.Tecniche per il controllo del traffico. Connection Admission Control. Controllo del flusso. Usage Parameter Control.Traffic Shaping.Internet. Il protocollo IP. Il protocollo UDP. Il protocollo TCP. Controllo del flusso. Controllo della congestione.Servizi multimediali.Le reti di comunicazione mobile. Il sistema GSM. Cenni sui sistemi GPRS, UMTS.

OBIETTIVI FORMATIVIIl presente corso intende fornire una conoscenza di base sulle tecniche e sugli standard più importanti adottati dalle reti di telecomunicazioni sia locali che geografiche, per la trasmissione di voce, dati e servizi multimediali. Vengono inoltreforniti elementi per il progetto e la valutazione delle prestazioni.

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LAUREA SPECIALISTICA ING. MATERIALI PRIMO ANNO

MATERIALI E IMPATTO AMBIENTALE [BIO/07]

Dott.ing.Giovanni Cozzarini

Programma di massima del CorsoCenni sulle maggiori fonti di inquinamento e sull’impatto ambientale sul territorio.I pericoli igienico-sanitari connessi con le problematiche di una scorretta gestione dei rifiuti.La produzione dei rifiuti in Italia e in Regione.Composizione merceologica e chimica dei rifiuti solidi urbani.Cenni sulla vecchia e nuova normativa sui rifiuti.La raccolta differenziata in Italia e confronti con altre realtà.Cenni sulle principali tipologie impiantistiche nello smaltimento dei rifiuti.Visita guidata al termovalorizzatore di Trieste.Materiali e soluzioni più idonee per la realizzazione delle discariche controllate.Visita guidata ad una discarica in costruzione.L’impiego di geosintetici nell’ingegneria geotecnica ambientale.Il corretto recupero e riutilizzo delle materie prime dai rifiuti; il recupero dei rifiuti da demolizione e costruzione.Il problema dell’utilizzo dell’amianto; materiali in sostituzione dell’amianto.Lo scenario energetico globale e le principali fonti energetiche alternative con le relative problematiche.Nuovi materiali ed applicazioni per ridurre l’inquinamento e l’impatto ambientale o i consumi energetici.La bioedilizia e l’architettura sostenibile.La certificazione energetica degli edifici.

Obiettivi del corso

Il corso intende fornire nozioni specialistiche che evidenzino come la scelta di materiali opportuni ed appropriati, già in fase di progettazione ed acquisto, interagisce sull’impatto ambientale considerato nel suo insieme.Si illustra come si possono manifestare le maggiori fonti di inquinamento sull’ambiente, come una scorretta gestione dello smaltimento dei rifiuti possa dar luogo a gravi inquinamenti del suolo, delle acque, dell’aria e provocare problematiche igienico-sanitarie.Si evidenziano le necessità della scelta e dell’impiego di materiali per l’impermeabilizzazione e la sicurezza delle discariche controllate e l’impiego corretto di geosintetici nell’ingegneria geotecnica ambientale.

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Si prendono in considerazione il recupero e riutilizzo delle materie prime dai rifiuti; si affrontano i temi del rischio amianto e dei relativi materiali sostitutivi.La seconda parte del corso è dedicata alla scelta dei materiali a supporto della sicurezza in termini ambientali, accennando alla bioedilizia, all’architettura sostenibile ed alle fonti energetiche alternative.Infine si forniscono alcuni esempi relativi a nuovi materiali per la riduzione dell’inquinamento e a soluzioni sperimentali in vari settori per la riduzione dell’impatto ambientale e dei consumi energetici.

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Programma del corso di “Materiali e tecnologie elettriche I” laurea triennale

Prof. Germano Rabach

Proprietà elettriche e non elettriche dei materiali conduttori e metodologie utilizzate per la loro misura. Comportamento dei materiali conduttori in corrente alternata. Rame e sue leghe. Alluminio e sue leghe. Materiali ad alta resistenza. Semiconduttori. Cenni sul fenomeno di superconduttività.Proprietà fondamentali dei materiali magnetici e metodologie usate per la loro misura. Leghe Fe-Si laminate a calco e a freddo. Leghe Fe-Ni. Materiali magnetici duri per magneti permanenti.Materiali dielettrici: fenomeno della polarizzazione, misure di percettività e di tan delta. Rigidità dielettrica dei materiali gassosi, liquidi e solidi e suo significato. Il fenomeno della scarica nei gas. Materiali isolanti comunemente usati nelle costruzioni elettromeccaniche. Il fenomeno delle scariche parziali.

Obiettivi formativi.Fornire un insieme di conoscenze sui materiali e sulle tecnologie elettriche necessarie per la comprensione dei componenti elettrici fornendo pure dei concetti per il loro monitoraggio durante il funzionamento.

Prof. Germano Rabach

Programma del corso di “Materiali e tecnologie elettriche II” laurea specialistica

Spettrometria dielettrica nel dominio del tempo e della frequenza per la caratterizzazione dei materiali e sistemi isolanti. Analisi della perforazione termica dei materiali isolanti solidi. Scariche nei gas: fenomeni con campi non uniformi. Dimensionamento dei sistemi isolanti in aria e in esafluoruro di zolfo. Rivelatori di scariche parziali e loro caratteristiche fondamentali. Misure di scariche parziali su provini. Il rilievo delle scariche parziali su macchine elettriche in alta tensione di tipo “on-line” e “off-line”. Criteri normalmente utilizzati per l’interpretazione dei risultati delle misure. Il fenomeno dell’invecchiamento dei materiali dielettrici. Modelli di vita termico ed elettrico. Metodologie di prova per la valutazione della resistenza nel tempo (endurance) dei materiali e sistemi isolanti sottoposti a sollecitazioni termiche e a sollecitazioni elettriche.

Obiettivi formativi.Fornire le conoscenze necessarie per effettuare il corretto dimensionamento dei sistemi isolanti dei componenti elettrici e operare la loro verifica sperimentale e per sviluppare delle metodologie diagnostiche per la valutazione dello stato dei componenti..

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Nanofisica e strutture atomiche docente Valter SergoProgrammaMicroscopia elettronica a scansione (SEM): generazione del fascio elettronico; lenti elettromagnetiche; interazione tra elettroni e campione; contrasto composizionale e contrasto topografico; elettroni secondari e retrodiffusi; meccanismo di ingrandimento e concetto di "picture point". Manipolazione del segnale e dell'immagine. Tecniche di analisi elementare associate al SEM: spettroscopia a dispersione energetica (EDS) e di lunghezza d'onda (WDS).Spettroscopia Raman microfocalizzata: effetto Raman, rerlazione tra frequenza eccitante ed intensità del segnale; strumentazione ed accoppiamento al microscopio ottico; strategie di acquisizione degli spettri; prove di laboratorio su campioni inorganici.Microscopia a forza atomica coniugata con microscopia ottica in campo prossimo (AFM/SNOM): principi di funzionamento in contatto ed a battimenti (contact- e tapping-mode); meccanismi di contrasto e strategie di acquisizione dell'immagine.

ObbiettiviIl corso si propone di presentare agli studenti i fondamenti teorici di SEM, Spettroscopie Raman e AFM/SNOM) contestualmente agli aspetti pratici di laboratorio. Per tutte le techniche sono previste diverse sessioni sperimentali.

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Tecnica delle costruzioni II – Salvatore Noè

ProgrammaStrutture in cemento armato precompresso: gli acciai da precompressione; tipi di presollecitazione a cavi pre-tesi e a cavi post-tesi; sistemi di forze equivalenti; ottimizzazione del tracciato dei cavi; cadute di precompressione istantanee e differite. Verifiche alle tensioni ammissibili e agli stati limite.Strutture di fondazione: plinti, travi di fondazione, platee e fondazioni profonde.Elementi strutturali in acciaio: classificazione acciai, sagomario, imperfezioni, prove di laboratorio.Calcolo di elementi in acciaio: tensione ammissibili e tensione di progetto, criterio di resistenza di Von Mises; verifiche di resistenza di elementi soggetti a forza assiale di trazione e di compressione, a flessione semplice, deviata e composta, a taglio e a torsione; verifiche di deformabilità.Unioni saldate e unioni bullonate: tecnologia e resistenza delle unioni. Collegamenti saldati e/o bullonati: giunti flangiati e con coprigiunti. Stabilità degli elementi strutturali: instabilità di aste compresse, inflesse, pressoinflesse e problemi di instabilità locali.

Obiettivi formativi

Il corso intende fornire agli allievi le principali basi teoriche e gli strumenti pratici per il progetto e la verifica degli elementi strutturali in cemento armato precompresso, in acciaio e delle principali strutture di fondazione.

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Architettura delle grandi strutture - Edino Valcovich

1. Il progetto architettonico: gli elementi della complessità, gli ambiti problematici.2. La possibile articolazione di un "percorso progettuale" per fasi di lavoro distinte ed interrelate. 2.1. Fase preliminare o fase delle compatibilità 2.1.1.La compatibilità economica 2.1.2.La compatibilità rispetto alla programmazione politica e sociale 2.1.3.La compatibilità urbanistica 2.1.4.La compatibilità ambientale 2.2. Fase della definizione degli spazi architettonici 2.2.1.Lo spazio funzionale; lo studio del Plant lay-out 2.2.2.Gli schemi funzionali, i diagrammi di flusso, gli schemi a blocchi 2.2.3. La conoscenza delle funzioni di un organismo edilizio, criteri e fonti 2.3. Fase della definizione dell'involucro edilizio 2.3.1.Le tecnologie costruttive disponibili 2.3.2.La relazione con i tipi edilizi realizzati 2.3.3.La relazione con il tessuto urbano circostante 2.3.4.Le relazioni con le fasi operative precedenti 2.4 Fase della definizione del sistema costruttivo 2.4.1.Esame di alcune tecniche costruttive comuni 2.4.2.Tecnica costruttiva ed organizzazione funzionale: relazione con le fasi precedenti

Obiettivi formativi:Il corso si pone l'obiettivo di sviluppare un progetto di un manufatto edilizio di una certa complessità funzionale e conseguentemente tecnologica.A tale fine il corso prevede una serie di lezioni di carattere generale che avranno quale obiettivo quello di elencare i possibili percorsi operativi della prassi progettuale.Tali percorsi operativi, che assumono anche un forte significato metodologico, troveranno verifica ed applicazione in un esempio concreto di progettazione che gli studenti svilupperanno durante lo svolgimento del corso.

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Il corso si pone l’obiettivo di formare le conoscenze per affrontare le problematiche e le procedure per la gestione dei piani urbanistici, sia di scala comunale che di area vasta, con particolare riferimento ai metodi per l’identificazione dei caratteri delle diverse politiche di gestione e programmazione e delle diverse forme di intervento.

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Reti logiche II – prof. Antonio D’Amore

Dispositivi elettronici in commutazione. Condizioni operative statiche.

Interruttori ideali e reali. Condizioni operative statiche del transistore a giunzione. Condizioni operative all'interdizione. La fuga termica.Condizioni operative in saturazione. Dissipazione negli stati di riposo.Condizioni operative statiche dei transistori a effetto di campo. Il JFET. Il MOSFET.

I dispositivi elettronici. Condizioni operative dinamiche.

Introduzione. Il transistore a giunzione. Le regioni di operazione. Capacita’ di transizione e capacita’ media integrale. I tempi di commutazione.Il modello a controllo di carica. Il calcolo dei tempi di commutazione con il modello a controllo di carica. Il tempo di ritardo iniziale. Il tempo di salita. Il tempo di restituzione. Il tempo di discesa. Guadagno transitorio di corrente in saturazione. Effetto delle capacita' esterne sui tempi di commutazione. Pilotaggio di corrente e pilotaggio di tensione.

I parametri del transistore nel modello a controllo di carica. Comportamento dinamico dei dispositivi MOS. I diodi a giunzione. I tempi di ripristino. Tempo di ripristino diretto. Tempo di ripristino inverso. Calcolo dei tempi di ripristino. I diodi Schottky.

I circuiti logici.

Introduzione. Caratteristica di trasferimento e valori garantiti per le tensioni. Il margine di rumore. I valori garantiti per le correnti. Le famiglie logiche e i dispositivi logici integrati. Considerazioni generali. Caratteristiche di temporizzazione di flip-flop e registri. Tempo di propagazione. Specifiche di temporizzazione degli ingressi.Le famiglie logiche. Cenni sulle famiglie bipolari “storiche”. La famiglia RTL . La famiglia DTL.

La famiglia HTL

La famiglia TTL. La sottofamiglia TTL standard. Caratteristica di trasferimento. Tensioni e correnti di ingresso e di uscita. Impedenze di ingresso e di uscita.

Le sottofamiglie TTL.Conclusioni sulla famiglia TTL. La famiglia ECL. Caratteristica di ingresso. Caratteristica di trasferimento e immunita’ al rumore. Attitudine al pilotaggio di linee. Comportamento dinamico. Conclusioni sulla famiglia ECL. I dispositivi MOS. Logica MOS statica. Logica MOS dinamica. MOS dinamici a rapporto minimo. La famiglia CMOS. Caratteristica di trasferimento. Comportamento al variare della tensione di alimentazione. Immunita’ al rumore. Struttura delle porte logiche. Considerazioni

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generali sull’uso della famiglia CMOS. Cenni sulla logica CMOS domino. La classificazione dei componenti integrati. I sistemi di interconnessione.

Introduzione. Il modello a strati. Il livello elettrico. Effetto delle linee nelle comunicazioni a lunga distanza. Scelta dei trasmettitori e dei ricevitori di linea. I protocolli. Il protocollo di ciclo. Il protocollo a livello transazione. Caratteristiche principali di alcuni bus reali.

Conversione A/D e D/A.

I convertitori D/A paralleli. Convertitore D/A a resistenze pesate. Convertitore D/A con rete resistiva a scala. Il convertitore D/A cn rete a scala invertita. Precisione e accuratezza di conversione. I convertitori D/A seriali. Il convertitore seriale Shannon-Rack. Il convertitore seriale “sample-hold”. Il convertitore seriale ciclico. Il convertitore seriale ad equalizzazione di carica.Conversione indiretta. Convertitore a modulazione di durata a singola velocita’. Convertitore a modulazione di durata a doppia velocita’. Convertitore a modulazione di frequenza a singola velocita’. Convertitore a modulazione di frequenza a tripla velocita’.

Conversione A/D.

Considerazioni generali. Convertitori ad anello aperto. Convertitori a controreazione. Convertitori veloci (flash). Cenni sul dimensionamento di sistemi d’acquisizione e conversione A/D.

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RETI LOGICHE

(a.a 2005-2006)

SISTEMI DI NUMERAZIONE E CODICI

Sistema di numerazione decimale. Sistemi di numerazione a base qualsiasi. Conversione tra sistemi a base diversa. Metodi di conversione da binario a decimale. Aritmetica binaria. I codici. Codici efficienti. I codici ridondanti. Probabilita' totale di errore non rivelato. Codice a controllo di parita'. Codici a peso costante. Codici di Hamming. Codici riflessi.

ALGEBRA BOOLEANA

Costanti, variabili e funzioni. Funzioni di una variabile. Funzioni di due variabili. Funzione OR. Funzione OR esclusivo. Funzione AND. Funzione NOR. Funzione NAND. Principio di dualita'. Termini minimi e termini massimi. I teoremi dell'algebra booleana. Teorema di De Morgan. Interpretazione circuitale dell'algebra booleana. Semplificazione delle funzioni logiche. Il metodo di semplificazione mediante le mappe di Karnaugh. Metodo tabellare di Quine - Mc Cluskey. Le condizioni non specificate e le funzioni di funzione. Funzioni simmetriche. Il riconoscimento delle funzioni simmetriche. Funzioni totalmente simmetriche. Funzioni parzialmente simmetriche.

CIRCUITI COMBINATORILogica positiva e logica negativa. Circuiti porta. Itinerari e livelli.

Analisi dei circuiti AND-OR-NOT. Analisi dei circuiti NAND. Analisi dei circuiti NOR. La sintesi dei circuiti combinatori. Sintesi di circuiti AND-OR-NOT. La decomposizione in sconnessione semplice. Altre decomposizioni disgiuntive. Decomposizione iterativa. Decomposizione multipla. Sintesi dei circuiti NAND. Sintesi a partire da variabili dirette e negate. Sintesi a partire dalle sole variabili dirette. La tecnica del bundling. Sintesi dei circuiti NOR. I circuiti multiterminali. Semplificazione dei circuiti MT mediante le mappe di Karnaugh. Semplificazione dei circuiti MT con il metodo tabellare. Selettori e matrici.

CENNI SULLE MACCHINE SEQUENZIALILa macchina sequenziale. Modello di Moore e modello di Mealy. Alcune

definizioni relative alle macchine sequenziali. Stati stabili e instabili. Macchine asincrone e macchine sincrone. Macchine equivalenti. Macchina minima. Stati equivalenti e fusione degli stati. Minimizzazione degli stati di una macchina sequenziale. Minimizzazione degli stati con il metodo di Ginsburg.

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I CIRCUITI SEQUENZIALI

Introduzione ai circuiti sequenziali. I flip-flop. Motivi che consigliano la scelta dei circuiti sequenziali. Considerazioni sul grado di serializzazione, costo e velocita'. Registri a scorrimento e contatori. Un modello generale per i circuiti sequenziali. Funzionamento sincrono e a impulsi del modello fondamentale. Problemi di temporizzazione e flip-flop master-slave. Funzionamento asincrono del modello fondamentale.

CIRCUITI SEQUENZIALI ASINCRONI

Riconoscimento dei circuiti asincroni. L'analisi. Transizioni multiple, cicli di instabilita' e corse. Sintesi dei circuiti sequenziali asincroni. Determinazione della matrice primitiva delle sequenze. Matrice delle sequenze della macchina minima. Codificazione dello stato. Determinazione della tavola di flusso del modello fondamentale. Costruzione del circuito reale. Le alee nei circuiti sequenziali asincroni. Alee statiche. Alee dinamiche. Alee essenziali. Alee multiple. Reti iterative.

CIRCUITI SEQUENZIALI SINCRONI

Analisi dei circuiti sequenziali sincroni. Procedura di progetto. Sintesi del diagramma di stato. Circuiti a memoria finita. Minimizzazione degli stati. Codificazione e determinazione delle equazioni di eccitazione. Realizzazione del circuito.

CIRCUITI SEQUENZIALI AD IMPULSIIntroduzione ai circuiti sequenziali ad impulsi. Circuiti ad impulsi

secondo Moore e secondo Mealy. Procedura di progetto. I contatori.

ARGOMENTI COMPLEMENTARI Il clock skew. Tecniche di progetto dei flip-flop sincroni. Progetto di un flip-flop sincrono JK master-slave. Il progetto "hazard free". Analisi di corse e alee. Logica a tre valori e metodo di Eichelberg.

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Programma del corso di

strumentazione elettronica di misura

PER LA LAUREA DI PRIMO LIVELLO

Antonio Boscolo

Il corso fornisce le conoscenze di base nell’ambito della misurazione di grandezze non

elettriche come pressione, temperatura, specie chimiche ecc.. necessarie per l’individuazione

di metodiche e di tecniche di misura, di dispositivi e di tools adeguati alla realizzazione di

sistemi di misura automatici. Particolare enfasi è data all’interazione con il mondo reale

ovvero ai sensori, al loro condizionamento ed all’estrazione dell’informazione d’interesse da

quella grezza da essi fornita.

PROGRAMMA

Scopo, modalità e finalità del corso. La misura di grandezze non elettriche e sistemi

sensoriali. Struttura di un sistema di misura. Tecniche di misura dirette ed indirette nel

campo delle grandezze non elettriche. Modelli di misura. Modellazione e studio

metrologico di una catena di misura. Metodi e tecniche di condizionamento e di estrazione

dell’informazione grezza. Metodi e tecniche di data fusion. Descrizione dei metodi di

misura, dei sistemi sensoriali, del primo condizionamento e degli aspetti tecnologici coinvolti

nella misura di grandezze d’interesse applicativo quali: temperatura, posizione,

deformazione, forza, pressione, velocità, accelerazione, livello e portata di liquidi, umidità,

PH, specie chimiche. Metodi e tecniche per il trattamento dei segnali forniti da sensori. La

compatibilità elettromagnetica e altre fonti di rumore in un sistema sensoriale. Metodi e

tecniche di compressione del rumore. Sistemi di acquisizione dati. Strumentazione assistita

da calcolatore. Strumentazione virtuale. Tecniche per la scelta del sensore ottimo. La

qualità nella misura e le misure per la qualità

EsercitazioniCondizionamento di sensori convenzionali. Esempi di strumentazione specifica. Esempi di

strumentazione assistita da calcolatore. Esempi di strumentazione virtuale

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Programma del corso di

strumentazione elettronica di misura

PER LA LAUREA SPECIALISTICA

Antonio Boscolo

Le attività più avanzate della laurea di secondo livello e del dottorato tendono a formare

professionisti della ricerca e sviluppo in grado di condurre, non solo dal punto di vista tecnico

scientifico, progetti di ampio respiro quali: lo sviluppo di nuovi prodotti basati sulla misura di

grandezze complesse come la qualità dell’ambiente, lo sviluppo di nuovi sistemi sensoriali

basati su semiconduttori organici, l’impiego innovativo di micro e nano tecnologie e lo

sviluppo di metodiche innovative di estrazione dell’informazione utile da quella grezza

fornita dai sensori.

Questo tipo di professionalità è dominata dall’interdisciplinarietà delle conoscenze e delle tecniche e consente un ottimo inserimento professionale in numerosi contesti sia di ricerca e sviluppo sia manifatturieri

ProgrammaScopo, modalità e finalità del corso. Tecnologie coinvolte nella realizzazione di sensori e

strumentazione attuale. La conformità e l’adeguatezza dei sistemi di misura. Metodi e

tecniche per identificazione ottima del metodo di misura nello sviluppo di sensori e

strumentazione. La sintesi di un sistema di misura: differenti approcci. Metodi e tecniche

per lo sviluppo e la progettazione di un sistema sensoriale destinato alla realizzazione di

strumentazione complessa. Metodi di analisi e sintesi di sistemi per il trattamento

dell’informazione basati su soft computing. Sensori e strumentazione intelligente e basata

sulla conoscenza. Sistemi di misura remoti e distribuiti: bus di campo. Caratterizzazione e

validazione di sistemi sensoriali e di strumentazione. La ricerca nel settore della

strumentazione.

EsercitazioniSviluppo di un esempio di sensore. Realizzazione di semplici dispositivi di misura

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Costruzione di macchine – prof.ssa Francesca Cosmi

Richiami di analisi dello stato di sforzo. Teoria dell'elasticità; sforzi e direzioni principali, cerchi di

Mohr. Cenni sui metodi numerici per l’analisi delle tensioni. Elementi finiti: triangoli a 3

nodi.Comportamento meccanico dei materiali metallici.Effetto di forma o di intaglio teorico,

coefficiente di sovrasollecitazione teorico Kt, coefficiente di intaglio sperimentale per materiali

fragili e duttili.Sollecitazioni di fatica ad alto numero di cicli: diagramma di Wöhler, limite di

resistenza a fatica, effetto dello sforzo medio, effetto di intaglio a fatica Kf, effetto della finitura

superficiale, effetto dimensionale, danneggiamento cumulativo (legge di Miner), metodi per

alleviare la sollecitazione di fatica.Verifica di resistenza per stati di sforzo statici semplici e

composti. Verifica di resistenza per stati di sforzo affaticanti semplici e composti: criteri di

resistenza di Gough-Pollard e di Sines-Frost . Coefficiente di sicurezza. Affidabilità.Componenti

idealizzati: cilindri di piccolo e grosso spessore, travi curve. Componenti concreti: organi filettati,

alberi di trasmissione, molle ad elica cilindrica.

 Gli obiettivi formativi possono essere riassunti come segue:

Scopo del corso è quello di fornire al futuro progettista meccanico le tecniche basilari di

progettazione di un nuovo componenete meccanico, o di verifica a resistenza di un pezzo già

esistente. Il corso tratta il progetto di singoli organi di macchina, mentre le scelte progettuali che

coinvolgono la macchina nella sua interezza verranno più propriamente trattate nei corsi di

Laurea Specialistica.

 

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PROGRAMMA DEL CORSO DI IMPIANTI MECCANICIDOCENTE Salvatore TOMMASI

1. Origini e sviluppi delle attività industriali. Evoluzione dell'impiantistica industriale - Implicazioni socio economiche. Classificazione delle attività industriali e delle relative strutture impiantistiche.

2. Progettazione delle industrie. Studio preliminare del progetto, analisi di fattibilità, obiettivi e strutture delle giustificazioni progettuali, indagini di mercato, diagrammi di lavorazione, costi di capitale, costi preventivi di esercizio, costi dei prodotti e altri mezzi di previsione e di ottimizzazione delle caratteristiche e delle dimensioni degli impianti industriali. Progetto definitivo, ubicazione degli insediamenti industriali, schemi operativi, plant layont, infrastrutture di base, progetto esecutivo e relativa realizzazione. Stati di avanzamento lavori e relativi mezzi di programmazione e controllo.

3. Fabbricati industriali. Sviluppi intensivi ed estensivi, soluzioni architettoniche tipo, sistemi e materiali di copertura, illuminazione naturale, soluzioni strutturali in calcestruzzo armato, in ferro e miste. Murature perimetrali e tramezzature in relazione alla flessibilità di ampliamento e modifiche.

4. Servizi industriali.

4.1. Linee e reti di tubazioni per il trasporto continuo di fluidi. Normalizzazione e prescrizioni - problemi di ottimizzazione dei percorsi, di installazione, giunti di dilatazione, organi di intercettazione, organi di regolazione, organi di sicurezza, organi di misura e controllo. Protezioni e coibentazioni.

4.2 Servizio approvvigionamento, trattamento e distribuzione acqua. Reti idriche, impianto di sedimentazione, flocculazione, filtrazione, degasaggio, addolcimento, demineralizzazione.

4.3 Servizio produzione e distribuzione aria compressa.

4.4 Servizio produzione e distribuzione vapore.

4.5 Servizio depurazione e smaltimento scarichi gassosi.

4.6 Servizio depurazione e smaltimento scarichi liquidi.

4.7 Servizio combustibili. Impianti di produzione, distribuzione e impiego di combustibili solidi liquidi e gassosi nelle industrie. Impianti di produzione e distribuzione di combustibili gassosi per usi civili. Gasometri-Forni di distillazione del fossile, gasogeni. Impianti di estrazione, trasporto e utilizzo del metano, Oleodotti.

5. Trasporti interni nelle industrie - gru a ponte, girevoli, a cavalletto, miste; prescrizioni legislative - trasportatori a nastro, a coclea, elevatori a tazze - trasportatrici pneumatici a galleggiamento e a spinta, convogliatori aerei monorotaia e birotaia, convogliatori a carrelli, trasportatori a catena "apron", trasportatori a tapparelle, trasportatori vibranti, tamburi rotanti, trasportatori raschianti, ascensori e montacarichi, "skip", "paternoster".

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6. Impianti di trattamento e smaltimento fanghi. Trattamenti fisici, chimici e biologici: essicazione, decantazione, lavaggio, flottazione, fermentazione, e digestione anaerobica, stabilizzazione aerobica. Trattamenti meccanici: filtrazione sottovuoto, filtro pressatura, centrifugazione. Trattamenti termici: essicazione, incenerimento, smaltimento finale.

ESERCITAZIONI

Dimensionamento di massima ed elaborati grafici relativi a: gru a ponte, gru girevole, nastro trasportatore, elevatore a tazze, trasportatore a coclea, trasportatore pneumatico, impianto di termoventilazione industriale, reti di distribuzione di fluidi, impianti di trattamento delle acque industriali. Plant-layout di impianti ausiliari (centrali termiche industriali) e impianti tecnologici.

TESINA

Tesina da concordarsi con il Docente della materia.

TESTI CONSIGLIATI

Monte: "Elementi di impianti industriali", ed. Cortina Torina, Torino 1994

A. Brandolese, M. Garretti: "Processi produttivi", ed CLUP. 82. Milano

F. Turco: "Principi generali di progettazione degli impianti industriali", ed. CLUP 82, Milano.

L. Finzi, M. Garretti: "Trasporto, stoccaggio e preparazione dei materiali sfusi", ed. CLUP 82, Milano.

Monte: “Elementi di Impianti Industriali”, 1997, vol. II.

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SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALI ELETTRICI Roitti

Obiettivi formativi.L'obiettivo del corso (di 6 crediti) consiste nello studio delle proprietàelettriche e dei meccanismi della conduzione dei materiali, mettendone inrelazione le caratterstiche elettriche con le condizioni strutturali, invista della migliore applicazione tecnologica.

Programma sintetico.La conduzione elettrica. Modificazioni chimiche e corrente elettrica. Leggedi Ohm per conduttori metallici e sistemi galvanici. La conduzione neimateriali metallici. Teorie del legame metallico. Conduzione elettronica.Teoria di Bloch. Bande di energia. Energia limite di Fermi. Comportamentodi un materiale da conduttore o da isolante. La conduzione nei materialisemiconduttori: intrinseci e per impurezze aggiunte. Effetto Hall esemiconduzione di tipo n e tipo p. Composti semiconduttori. Conduzioneionica con trasporto di materia. Fasi gassose. Fasi solide. Difetti diSchottky e di Frenkel. Fasi liquide. Schematizzazione delle soluzioniacquose di elettroliti. Circolazione di corrente nelle catene galvaniche.Reazioni elettrodiche. Processi anodici e catodici. Leggi di Faraday.Applicazioni tecnologiche di materiali sulla base delle proprietàelettriche. Fattori che determinano la resistività dei metalli e delleleghe. Dispositivi a semiconduttore. Giunzioni p-n. Materialifotoconduttori. Batterie solari. Caratteristiche elettriche di ossidi altofondenti. Metodo elettroconduttometrico. Esempi di applicazioni perelettroliti solidi a conduzione ionica in celle a combustibile, perelettrodi a conduzione elettronica in convertitori MHD. Sonda per ossigeno.Esercitazioni di laboratorio: determinazione della conducibilità elettrica

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LABORATORIO DI MATERIALI ELETTRICI ROITTI

Obiettivi formativi.L'obiettivo del corso (di 3 crediti) è di proporre agli Allievi unapprofondimento sperimentale dello studio di alcuni argomenti in precedenzatrattati nel corso di "Scienza e Tecnologia dei Materiali Elettrici", dalpunto di vista delle applicazioni pratiche.

Programma sintetico.1. Metodo sperimentale per la determinazione della conducibilità elettricaspecifica di ossidi e miscele di ossidi altofondenti in funzione dellatemperatura, della composizione e della pressione parziale di ossigeno.Utilizzazione del metodo: per lo studio dei diagrammi di stato ad altatemperatura; per le cinetiche di trasformazione di ossidi; per laindividuazione del contributo ionico e del contributo elettronico allaconduzione totale; per la determinazione del tipo di conduzioneelettronica, "n" oppure "p".2. Introduzione sulla generazione, distribuzione e utilizzazionedell'energia elettrica prodotta da fonte qualunque. La tecnologiafotovoltaica. Analisi della situazione del mercato italiano e mondiale.Radiazione solare e calcolo della radiazione intercettata da un modulofotovoltaico comunque disposto. Funzionamento della cella e materialifotovoltaici più utilizzati. Criteri per la progettazione di impiantifotovoltaici. Analisi economiche e dei benefici ambientali.

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Reti di calcolatori - prof. Alberto Bartoli

Network Applications, Application Layer, Funzionalità di TCP.

DNS: utilizzo, implementazione, protocollo, esempio.

E-mail: utilizzo, implementazione (SMTP, POP). MIME. Installazione di un mail server.

WWW. Cenni di HTML. HTTP (request, response, gestione delle connessioni). Caching. Trasmissione dati al web server. Pagine dinamiche. Sessioni. Autenticazione. Installazione di un web server.

Network. Ethernet. Switched Ethernet. Wireless Ethernet (cenni). Internetwork. IP. Formato degli indirizzi IP e dello header IP. Collegare un nuovo host. MTU e frammentazione. ICMP. ARP. Routing statico. Esempio di progetto di routing statico in una intranet. Utilizzo di uno sniffer (Ethereal). Collegare una nuova network. Gestione degli indirizzi IP.

Problemi nella security. Crittografia a chiave privata e a chiave pubblica. La distribuzione delle chiavi.

Message digest. Cosa si crede che garantisca la firma digitale. Cosa garantisce in realtà la firma digitale. Implementazione della firma digitale. Certificati e loro applicazioni. SSL. Installazione di un web server "sicuro". Generazione di certificati.

Problemi pratici nella gestione dei certificati e delle chiavi. Firma digitale con secrecy (PGP).

Dipendendo dal tempo a disposizione:

(circa 107 lucidi): Sicurezza: propaganda e realtà. Internet Banking. Come si attacca un sito (e perché ci si riesce). Buffer overflow. Aneddoti significativi.

Per la sola laurea quinquennale:

(circa 160 lucidi): Implementazione di TCP.

(circa 72 lucidi): Gli attacchi ai protocolli di autenticazione. Implementazione di Kerberos. Implementazione di NT-LM. Attacchi alla crittografia.

(circa 36 lucidi): NAT (mascheramento degli indirizzi IP interni a una organizzazione). VPN (Virtual Private Networks).

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Tecnica della Circolazione Prof. Sergio Caracoglia

- Utente quale fattore della Circolazione, parametri fondamentali, tempi di reazione- I veicoli nell’esercizio dei trasporti- Problemi di marcia dei mezzi di trasporto - Rilevamenti dei dati del traffico- Variazioni del traffico sulle strade- Modalità del deflusso stradale extraurbano per categorie di strade, fattori stradali e di

traffico, studio della capacità e dei livelli di servizio, - Criteri di scelta dei provvedimenti negli incroci stradali, - Ciclo semaforico e ottimizzazione per impianti isolati, regolazione arteriale,

regolazione areale- Segnaletica stradale, Piano del segnalamento, materiali- Zone di scambio stradali- Principi ed implicazioni della circolazione aerea e marittima

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Teoria del Traffico Prof. Sergio Caracoglia

- Spostamento ed uso ottimale delle risorse energetiche- Gli orientamenti della UE per la gestione del traffico - Spostamento sostenibile - Esternalità prodotte dal traffico e sua internalizzazione- Processo di V:I:A:- Aspetti generali e di dettaglio del fonoinquinamento da traffico- Fattibilità Tecnica e Finanziaria delle strutture di trasporto- Project Financing- Analisi di supporto alle decisioni di intervento: analisi: costi/benefici, analisi

multicriteriale- Campionamento delle indagini di traffico- Incidentalità stradale - Normativa in tema di circolazione; Piani di traffico Urbani, Piano della sosta.

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9 UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI TRIESTE_____________________________________________________________________

CORSO DI LAUREA INGEGNERIA CIVILE ED AMBIENTALEPROGRAMMA DEL CORSO DI STRADE, FERROVIE ED AEROPORTI DOCENTE Aurelio MARCHIONNA

Cenni storici e notizie generali. Situazione attuale della rete stradale e ferroviaria e della consistenza aeroportuale italiana.

Normativa Tecnica. Norme e istruzioni vigenti. Il codice della strada Le norme ministeriali per le strade. Le norme unificate per le strade ferrate. Le norme I.C.A.O. per gli aeroporti ed il Regolamento ENAC.

Classificazioni delle reti stradali. Tipi di classificazione: funzionale, tecnica ed amministrativa. Criteri per la classificazione funzionale. La classificazione tecnico funzionale del Nuovo codice della Strada. Componenti e funzioni di traffico ammesse nei diversi tipi di strade. Organizzazione della sezione trasversale di una strada.

I veicoli stradali. Tipi e caratteristiche tecniche dei veicoli stradali. Sagome limiti e pesi massimi. L'aderenza. La trazione su strada e le resistenze al moto. L'equazione generale della trazione. La frenatura e l'arresto.

La circolazione. I fattori del movimento: l'uomo, il mezzo, la via. La visibilità. Distanze di visibilità per l’arresto e per il sorpasso.

Incidentalità. Tassi di incidentalità di una rete nel suo complesso e degli elementi componenti. Fattori determinanti degli incidenti. Relazioni fra incidentalità e dotazione territoriale di autoveicoli. Il fattore di Smeed. La ricerca dei “punti neri”.

Andamento planimetrico dei tracciati. La velocità di progetto come grandezza di riferimento per lo studio della geometria d’asse e della sezione trasversale. La geometria dei tracciati. I rettilinei e le curve. La tortuosità. La stabilità dei veicoli in curva I raggi minimi stradali Le curve di raccordo e le clotoidi multiparametro. I casi del flesso, della continuità e della transizione. Determinazione dei valori dei parametri.. L'allargamento in curva.I raggi minimi ferroviari. La parabola cubica come curva di raccordo. La stabilità del treno in curva.

Andamento altimetrico dei tracciati Le pendenze limite in relazione all'aderenza ed allo sforzo di trazione. I raccordi verticali. Inserimento di corsie supplementari. Coordinamento planoaltimetrico dei tracciti stradali.

Le intersezioni stradali. Le intersezioni a raso ed a livelli separati. Gli elementi: le rampe, le corsie d’accelerazione e di decelerazione e di scambio. Le rotatorie

ESERCITAZIONI: Gli studenti frequentanti il corso vengono seguiti nelle esecuzioni di esercitazioni numeriche riguardanti lo studio dell’andamento planoaltimetrico dell’asse, i calcoli di tracciamento e la definizione delle sezioni tipo.

TESTI CONSIGLIATI:

P. Ferrari; E F Giannini: Ingegneria stradale, Vol. 1 e 2, Ed. ISEDI, Milano.

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T. Esposto R. Mauro:Fondamenti di infrastrutture viarie, Vol.1 Ed. HEVELIUS, Benevento

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PROGR. DEL CORSO DI SCIENZA E TECNOLOGIA DEI MATERIALIDOCENTE Prof. Sergio MERIANI

Programma;Sulla base della storia della metallurgia estrattiva e del ciclo siderurgico, il corso introduce concetti quali la reattività dei metalli, la loro struttura e le proprietà meccaniche, che sono un caso particolare della più ampio tema del comportamento chimico-fisico dei solidi. Lo studio delle reciproche compatibilità viene affrontato attraverso l'introduzione dei diagrammi stato, binari e ternari, come espressione grafica dell'energia libera di Gibbs e della regola delle fasi, in condizione di equilibrio. Lo studio del diagramma di stato viene approfondito per il caso del sistema ferro-carbonio, allo scopo di evidenziare lo sviluppo delle microstrutture delle leghe ferrose con validità tecnica. La dinamica della formazione delle fasi che costituiscono le leghe viene studiata utilizzando le leggi della diffusione, come premessa ai trattamenti termici di interesse tecnologico, sia degli acciai che delle leghe leggere. Le proprietà meccaniche sono spiegate come evidenza macroscopica della loro microstruttura. Il programma si chiude con l'introduzione dei concetti di durabilità dei materiali in esercizio, con particolare attenzione alla corrosione elettrochimica.

ObiettiviIl corso si propone di fornire allo studente gli elementi che mettono in relazione la microstruttura con le proprietà meccaniche dei solidi ed i processi termici necessari per conseguirle, avendo come caso di riferimento le leghe ferrose utili nelle applicazioni ingegneristiche.

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PROGRAMMA DEL CORSO DI CHIMICA DOCENTE Sergio MERIANI

ProgrammaGli argomenti sono i seguenti: genesi degli elementi chimici e loro stabilità nucleare, radioattività. Reazioni nucleari di interesse analitico e industriale. La struttura dell'atomo: modello classico e quantistico. Tavola periodica degli elementi come espressione della struttura atomica. I legami chimici nei composti e la loro nomenclatura. Riscontri e struttura delle molecole secondo le teorie degli orbitali atomici, molecolari ibridi modificati secondo la teoria VSEPR. Leggi dei gas ideali e reali, con applicazioni. Concetti base sullo stato liquido: tensione di vapore di un sistema ideale e reale. I solidi cristallini e loro modelli in rapporto al fenomeno della diffrazione di raggi X. L'equilibrio chimico, in base ai principi termodinamici. Energia interna, entalpia, entropia e energia libera. Proprietà fisiche e colligative delle soluzioni. Teorie dell'acido/base, significato e calcolo del pH e idrolisi dei sali. Le reazioni di ossidoriduzione. Il potenziale chimico e sua manifestazione come potenziale elettrico. Previsione della spontaneità di una reazione sulla base del calcolo del suo potenziale con l'equazione di Nernst. Collegamento con la termodinamica elementare. Leggi dell'elettrolisi.

Obiettivi formativiIl corso si propone di fornire i concetti necessari per comprendere e prevedere la reattività degli elementi nella formazione di composti, sulla base della loro struttura atomica e molecolare, in funzione dell'ambiente in cui si trovano e in vista del loro impiego ingegneristi--

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PROGRAMMA DEL CORSO METODI MATEMATICI PER L’INGEGNERIA

OBIETTIVI DEL CORSO

Comprensione delle idee di base e capacità di utilizzo delle serie di Fourier, delle distribuzioni e delle trasformate di Fourier e di Laplace.

CONTENUTI DEL CORSO

Esponenziale complesso. Polinomi e serie di Fourier. Funzioni analitiche. Teoremi di Cauchy e serie di Laurent. Residui e decomposizione in fratti semplici con il metodo dei residui. Distribuzioni, derivate e limiti nel senso delle distribuzioni. Trasformate di Fourier di funzioni e di distribuzioni. Proprietà delle trasformate e trasformate principali. Antitrasformate di Fourier. Trasformate di Fourier di segnali periodici.Trasformate e antitrasformate di Laplace.

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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI

TRIESTE

----------- TRIESTE, SABATO 13 MAGGIO 2023

FACOLTA'DI INGEGNERIA

Il Preside

PROGRAMMA DI FISICA – ELEMENTI DI ELETTROMAGNETISMO

OBIETTIVI FORMATIVI: Presentare i principi dell'elettromagnetismo con una trattazione

meno formale e più adeguata ad una laurea di primo livello, privilegiando l'esemplificazione e limitandosi alla formulazione integrale delle equazioni fondamentali. Sono state incluse per completezza le oscillazioni elettriche e le correnti alternate corredate dei primi elementi di elettrotecnica.

PROGRAMMA

Capitolo 1. Campo Elettrostatico. Struttura elettrica della materia. Campo elettrostatico. Linee di forza. Moto di una carica in un campo elettrostatico.

Capitolo 2. Lavoro elettrico. Potenziale elettrostatico. Lavoro della forza elettrica. Il potenziale, calcolo del potenziale. Energia potenziale elettrostatica. Superfici equipotenziali. Il dipolo elettrico. Campo di dipolo.

Capitolo 3. Legge di Gauss. Teorema di Gauss. Applicazioni del Teorema di Gauss.

Capitolo 4. Conduttori in equilibrio. Condensatori. Collegamento di condensatori. Energia del campo elettrostatico. I dielettrici .

Capitolo 5. Corrente elettrica. Corrente elettrica stazionaria. Legge di Ohm. Forza elettromotrice. Legge di Ohm generalizzata. Carica e scarica di un condensatore attraverso un resistore. Leggi di Kirchhoff per le reti elettriche.

Capitolo 6. Campo magnetico. Natura del campo magnetico. Forza magnetica su di una carica , su di un circuito percorso da corrente. Sorgenti del campo magnetico. Legge di Gauss per il campo magnetico.Legge di Ampere. Proprietà magnetiche della materia.

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Capitolo 7. Campi elettrici e magnetici variabili nel tempo. La legge di Faraday. Applicazioni. Autoinduzione. Energia magnetica. Induzione mutua.

Capitolo 8. Oscillazioni elettriche e correnti alternate. Oscillazioni elettriche. Circuiti in corrente alternata. Potenza nei circuiti in corrente alternata. Il trasformatore.

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ERGOTECNICA, SICUREZZA DEGLI IMPIANTI E AMBIENTE II

Programma del corso A.A. 2004 – 2005Luigi Fabris

Organizzazione del lavoro: fattori che influenzano l’organizzazione del lavoro e relativa evoluzione; elementi di base che intervengono nella progettazione del sistema organizzativo; organizzazione della produzione; studio del lavoro. Sicurezza e ambiente: infortuni sul lavoro; prevenzione; ergonomia, strumenti di evidenziazione e segnalazione di possibile rischio, rimedi (in particolare: vibrazioni, movimenti ripetitivi, m.m.d.c.). Concetti progettuali di base: organizzazione del posto di lavoro su postazione singola, al banco, alla macchina, in linea; sistemi di stoccaggio e movimentazione dei materiali; relativi aspetti di sicurezza. Progettazione di un processo produttivo: concetti di base per l’impostazione di un processo produttivo; dati e documentazione da utilizzare, calcolo fabbisogno manodopera e macchine; livellamento; lay-out. Esempi di procedure applicative: prevenzione incendi, rischio rumore; capitolato di appalto. Esercitazioni: visita guidata all’osservazione di una realtà produttiva con relazione finale di analisi critica e di proposte migliorative sui flussi, movimentazione dei materiali, metodi di lavoro, impostazione ergonomica, sicurezza e ambiente, a valutazione dell’apprendimento dei contenuti affrontati durante il corso.

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Denominazione dell'insegnamento: PROGETTO NAVI

Settore scientifico-disciplinare: ING-IND/01

Crediti: 6

Docente: Prof. Giorgio TRINCAS

Obiettivi formativi: Il corso fornisce le basi teoriche e gli strumenti applicativi moderni per sviluppare il progetto concettuale ed il progetto base di navi e veicoli marini. Gli studenti apprenderanno come lavorare in gruppi in modalità multidisciplinare, fino a produrre specifiche tecniche precontrattuali (progetto concettuale) e ad ottimizzare le soluzioni progettuali migliori dal punto di vista tecnico-economico..

Programma del corso: Parte 1: Fondamenti di Metodi Avanzati nel Progetto NaviTeoria del progetto. Il progetto quale processo decisionale. Preferenze tra criteri progettuali. Metodi di ottimizzazione. Teoria della logica sfumata. Processo decisionale multicriteriale. Metamodelli. Metodi di campionatura. Economia per la progettazione ingegneristica: Progetto robusto.

Parte 2: Tecniche Multiattributo nel Progetto Concettuale delle NaviStrutturazione del progetto concettuale. Metamodelli matematici progettuali. Modelli di previsione economica. Visualizzazione dello spazio progettuale. Generazione di progetti nondominati. Selezione dei progetti migliori possibili. Analisi di sensitività alla variazione imprevedibile di fattori esogeni (ambientali, finanziari).

Parte 3: Progetto Concettuale RobustoImpostazione del progetto concettuale. Modelli matematici progettuali. Applicazione di tecniche multiattributo e di tecniche di supporto decisionale. Analisi di robustezza di progetti nondominati. Definizione delle forme di carena e dei piani generali. Stesura di specifiche precontrattuali.

Parte 4: Progetto BaseApplicazione di tecniche multiobiettivo. Controllo finale dell’esponente di carico. Ottimizzazione idrodinamica. Ottimizzazione strutturale. Ottimizzazione layout impiantistico. Progettazione per la costruzione. Produzione della specifica contrattuale.

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