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ANALISI IN MICROBIOLOGIA AMBIENTALE E RISULTATI DI PROVA 11 a e 12 a Prova Interlaboratorio ISS-UNICHIM La qualità dei laboratori che eseguono analisi nel comparto della microbiologia ambientale: requisiti tecnici Francesca Anna Aulicino Istituto Superiore di Sanità Roma, 7 dicembre 2006

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ANALISI IN MICROBIOLOGIA AMBIENTALE E RISULTATI DI PROVA

11a e 12a Prova Interlaboratorio ISS-UNICHIM

La qualità dei laboratori che eseguono analisi nel comparto della microbiologia

ambientale: requisiti tecnici

Francesca Anna AulicinoIstituto Superiore di Sanità

Roma, 7 dicembre 2006

PERCHE’ QUALITA’?

Migliaia di analisi microbiologiche sono realizzate giornalmente da lab. pubblici e privati in comparti come: trattamenti H2O e liquami, H2O potabili, di piscine, di balneazione e ricreazionali, alimenti, ecc.

Le indagini analitiche sono eseguite in conformità a normative che stabiliscono quali sono i parametri microbiologici da ricercare, i valori limite, i metodi, etc.

Svolgere analisi (prove) in numero così elevato e in ambiti di cogenza rende necessaria l’applicazione di programmi di assicurazione di qualità per i laboratori, poiché risultati non corretti possono avere impatti sulla salute pubblica oltre che economici.

Il concetto di qualità

Qualità è un concetto al quale sono riconducibili tutti quegli aspetti della realtà suscettibili di classificazione o giudizio

Alcune definizioniQualità come appropriatezza per l’uso

Qualità come rapporto tra ciò che si aspetta e ciò che si percepisce

Qualità come capacità di un bene o un servizio di rispettare requisiti prestabiliti (es. da un cliente)

Il concetto di qualità ed i laboratori

La qualità del servizio reso è…

………la capacità di fornire la conoscenza delle proprietà ricercate in un oggetto sottoposto a prova (es. campione di H2O) con sufficiente margine di incertezza (grado di confidenza)

A tal fine il laboratorio deve soddisfare i seguenti requisiti (interconnessi tra loro)…..

REQUISITI ORGANIZZATIVIREQUISITI TECNICI

Normativa e Documenti di riferimento 1/2

I laboratori per la competenza ad effettuare prove e/o tarature devono operare secondo i requisiti della norma

UNI CEI EN ISO/IEC 17025:(Requisiti generali per la competenza dei laboratori

di prova e di taratura)

UNI: Ente Nazionale Italiano di UnificazioneISO: International Standardization OrganizationEN: Norma EuropeaIEC: International Electrotechnical Commission

Normativa e Documenti di riferimento 2/2

EAEA European co-operation for AccreditationAE-04/10

Accreditation for microbiological LaboratoriesJuly 2002/rev 02

Documento, frutto della collaborazione dei gruppi di lavoro EU/EURACHEM, che integra la ISO/IEC 17025 e fornisce specifiche indicazioni per l’accreditamento dei laboratori che eseguono prove microbiologiche.La ISO/IEC 17025 rimane sempre il documento di riferimento.Questo documento, complementare alla ISO/IEC 17025: 1999, èapplicativo e fornisce linee guida specifiche per valutatori e per laboratori di analisi microbiologiche.

Qualità in campo microbiologico:il punto della situazione 1/2

Dal 1986 La Commissione Europea promuove attività di ricerca e sviluppo per

le determinazione microbiologiche (alimenti ed acque)

Alcuni obiettivi: sviluppare strumenti adeguati per validazione metodi microbiologici

Alcuni risultati: Produzione di materiali di riferimento e validazione alcuni metodi (EN ISO 9308-3, EN ISO 7899-1, EN ISO 11290-2, EN ISO 6888-1 e 2)

Qualità in campo microbiologico:il punto della situazione 2/2

Necessità per la microbiologia:Sviluppo di procedure sui sistemi di assicurazione

qualità e di controllo della qualità nei laboratori microbiologici

Molte di queste procedure sono già note in altri campi scientifici ma non sempre sono applicate in quello microbiologico.

Molte procedure, come il controllo statistico, l’uso di materiali di riferimento, la validazione di metodi, ecc., non sono sempre utilizzate nel campo delle prove microbiologiche.

ASSICURAZIONE DI QUALITÀ

QA= Tutte quelle azioni, pianificate e sistematiche, necessarie a fornire sufficiente sicurezza che un

prodotto, procedimento o servizio risponda a prestabiliti requisiti di qualità (Definizione ISO)

L’assicurazione di qualità comprende il controllo di qualità, rappresentato da “tecniche operative e attività impiegate per soddisfare i requisiti di qualità”.

Il controllo analitico di qualità (CAQ) è il controllo di qualità applicato al metodo analitico. Esso

1. deve essere introdotto e valutato in modo integrato e2. consiste di 3 diversi livelli ……

Livelli del Controllo Analitico della Qualità(CAQ)

I livello= Serve ad assicurare che tutti gli aspetti dell’analisi siano sotto controllo e che le analisi siano coerenti nel tempo.Esamina la responsabilità del tecnico che esegue le analisi ed è molto frequente. Si realizza con autocontrollo (tarature apparecchiature, controlli qualitàterreni e metodi, ecc).

II livello= Serve ad assicurare che tecnici diversi/attrezzature differenti producano risultati simili e che i singoli risultati non presentino distorsioni.E’ meno frequente.Si realizza con ripetibilità e riproducibilità intralaboratorio, ecc.

III livello= Serve a garantire una standardizzazione interlaboratoriale.Si realizza con valutazioni di qualità esterne.

IL SISTEMA QUALITA’

IL SISTEMA QUALITÀ (SQ) strumento indispensabile per la corretta

conduzione di un laboratorio, il suo sviluppo, miglioramento e competitività

DEVE ESSERE GESTITO SECONDO LA LOGICA ……

….della pianificazione….dell’attuazione (con verifica del risultato)….dell’applicazione ….del miglioramento

Assicurazione di qualità: IL PROGRAMMA

Lo sviluppo di studi mirati al perseguimento dell’obiettivo

dell’assicurazione di qualità si realizza mediante l’attuazione di

un…PROGRAMMA DI ASSICURAZIONE

DI QUALITÀ

PROGRAMMA DI ASSICURAZIONE DI QUALITÀ

Il programma deve tener conto di…

… analisi del processo di lavoro… fattori che influenzano il processo di lavoro… priorità per l’attuazione del programma

In ogni programma è importante che tutto il personale sia reso consapevole e responsabile del proprio ruolo e abbia una chiara percezione dell’importanza del coinvolgimento e della condivisione

Gli elementi di un PAQ

PERSONALE (organigramma, compiti, capacità, formazione, …)

AMBIENTI DI LAVORO (organizzazione del laboratorio, sicurezza, ….)

METODI DI PROVA (scelta, istruzioni-protocollo, controlli di qualità …)

ATTREZZATURE (uso, manutenzione, taratura, registrazioni, ….)

RIFERIBILITÀ DELLE MISURE

CAMPIONI (piani e siti di campionamento, campionamento, trasporto, ricezione, conservazione, …)

MANIPOLAZIONE OGGETTI DELLE PROVE

ASSICURAZIONE DI QUALITÀ DEI RISULTATI

I requisiti tecnici secondo la UNI CEI EN ISO/IEC 17025

5.2 Personale

5.3 Luogo di lavoro e condizioni ambientali

5.4 Metodi di prova/taratura e validazione dei metodi

5.5 Apparecchiature

5.6 Riferibilità delle misure

5.7 Campionamento

5.8 Manipolazione degli oggetti da provare

5.9 Assicurazione della qualità dei risultati

I laboratori di microbiologia, i requisiti tecnici, e gli aspetti peculiari 1/2

Una prova microbiologica riguarda:

1. Test di sterilità. 2. Rilevamento, 3. Isolamento, 4. Enumerazione ed identificazione di microrganismi (virus, batteri,

funghi e protozoi) e dei loro metaboliti in diversi materiali e prodotti, 5. Ogni tipo di saggio che utilizzi microrganismi come parte del

sistema di rilevamento e che usi microrganismi per test ecologici. 6. Tecniche in campi di applicazione correlati a quello microbiologico,

come quello biochimico, quello relativo alla biologia molecolare e alle colture di cellule.

I diversi aspetti tecnici (es. l’ambiente del laboratorio) devono essere interpretati conformemente ai diversi tipi di prove.

I requisiti tecnici, i laboratori di microbiologia e gli aspetti peculiari 2/2

Il laboratorio operante secondo i requisiti della EN 17025 deve dare dimostrazione oggettiva di poter garantire la qualità dei risultati delle prove microbiologiche.

Il settore microbiologico è peculiare considerato che le prove sono da eseguire su entità viventi

Conseguentemente ci sono aspetti critici che, solo se pienamente compresi, possono essere idoneamente trattati.

Il personale (ISO 17025: punto 5.3) 1/2

Le prove microbiologiche dovrebbero essere eseguite o supervisionate da una persona esperta e con qualifica di specializzazione in microbiologia o equivalente.

Il personale dovrebbe essere in possesso di una rilevante esperienza pratica lavorativa prima di poter eseguire attività coperte da accreditamento, in assenza di un supervisore, o prima di essere considerato supervisore di attività lavorative accreditate.

La direzione del laboratorio deve formulare gli obiettivi in relazione alla formazione ed addestramento del personale che deve eseguire le prove. Deve essere valutata l’efficacia della formazione e dell’addestramento.

La direzione del laboratorio deve assicurare che tutto il personale abbia ricevuto un adeguato addestramento per le prestazioni delle prove e per l’utilizzo delle attrezzature.

Il personale (ISO 17025: punto 5.3) 2/2

L’addestramento riguarderà le tecniche di base (es.: preparazione di piastre, conteggio delle colonie, tecniche di sterilità, etc.) la cui accettabilità deve essere determinata utilizzando criteri oggettivi.

La competenza deve essere monitorata nel tempo utilizzando criteri oggettivi e prevedendo, se necessario, un addestramento aggiuntivo. (Es. Valutazione ripetibilità individuale-ISO- 13843/2000 Preparazione ed Inoculo diluizioni, Errore sul conteggio, ecc)

Deve essere stabilito e documentato un intervallo critico tra leprestazioni delle prove.

Per ciascun analista e su base regolare dovrebbe essere monitorata l’interpretazione dei risultati delle prove di identificazione e di verifica dei microrganismi essendo questi aspetti profondamente connessi all’esperienza di chi esegue le analisi.

Luogo di lavoro e condizioni ambientali(ISO 17025: punto 5.3) 1/9

La presenza, nei campioni, di organismi eterogenei e vitali, quindi, in grado di riprodursi o di decadere condiziona fortemente le modalità lavorative poiché ……

devono essere evitate contaminazioni dal campione verso l’ambiente/operatore

edevono essere evitate contaminazioni dall’ambiente/operatore verso i campioni.

I ceppi microbici di riferimento, manipolati nei laboratori, sono da considerarsi come campioni da saggiare.

Il problema della sicurezza:Classificazione dei laboratori in base ai microrganismi manipolati

2/9

Patogeno, ad ampia diffusione, che può causare gravi malattie diffondendosi da individuo ad individuo. Non disponibili trattamenti terapeutici e misure preventive efficaci.

Livello 4 ➜

Patogeno, a diffusione più ampia, che può causare gravi malattie in caso di esposizione in laboratorio ma che, normalmente, non si diffonde da individuo ad individuo. Disponibili trattamenti terapeutici e misure preventive efficaci.

Livello 3 ➜

Patogeno, a rischio di diffusione limitata, che può causare gravi malattie in caso di esposizione in laboratorio. Non costituisce un serio rischio per chi lavora in laboratorio: disponibili trattamenti terapeutici e misure preventive efficaci.

Livello 2 ➜

Microrganismo che difficilmente causa malattie nell’uomo

Livello 1 ➜

MICRORGANISMILABORATORIO

(BIOSICUREZZA)

Organizzazione degli ambienti di laboratori microbiologici 3/9

Ingresso, corridoi, servizi, ecc.Magazzini

ArchivioSPAZI DI SUPPORTOArea amministrativa

Area smaltimento rifiutiArea preparazione vetreriaArea lavanderiaAree sterilizzazione materiale infetto

Area preparazione e sterilizzazione terreni di coltura

AREE ESECUZIONE PROVE E ATTIVITÀ CONNESSE

Aree esecuzione prove:•batteriologiche•micologiche•virologiche•biomolecolari

Organizzazione degli ambienti dei laboratori microbiologici 4/9

E’, generalmente, considerata buona pratica disporre di locali separati o aree definite per le seguenti attività:

ricezione campioni e conservazione campioni

preparazione campioni (es. locali separati devono essere disponibili per la preparazione di prodotti in polvere presumibilmente contaminati)

esecuzione delle analisi sui campioni (inclusa incubazione)

conservazione dei microrganismi di riferimento

terreni e strumentazione per la loro preparazione, inclusa la sterilizzazione

verifica della sterilità

decontaminazione

Precauzioni per la protezione dell’operatore e la protezione del campione/matrice da analizzare 5/9

Corretto smaltimento materiale infetto, ecc

Camici, mascherine, guanti, ecc

Pipettatori automatici

Cappe a flusso laminare verticale Protezione operatore

Ambienti e banconi ampi, puliti e trattati igienicamenti

Uso di camici, mascherine, guanti, ecc

Uso di pipettatori automatici, materiali monouso o vetreria sterile

Presenza di cappe a flusso laminare verticale e/o Bunsen, Cappe a flusso laminare orizzontale (solo per prodotti sterili)

Protezione campione

Ambienti e banconi ampi, puliti e trattati igienicamenti

Separazione aree con attività incompatibili per rischio di contaminazioni crociate

Modalità di lavoro in igiene e sterilità(ambienti di lavoro) 6/9

Devono essere predisposti documenti di sistema per …..

programma di monitoraggio ambientale dettagliato e procedure attinenti (anche per interruzione prove e gestione di eventuali Non Conformità) – registrazioni per rintracciabilità

programma di pulizia, sanificazione, decontaminazione del laboratorio e delle apparecchiature e procedure attinenti (anche per gestire eventi accidentali) – registrazioni per rintracciabilità

programma gestione rifiuti infetti e procedure attinenti –registrazioni.

Verifica delle condizioni igieniche del laboratorio (EA-04/10) 7/9

Settimanale

Monitoraggio contaminazione microbica aerea e delle superfici utilizzando, ad es., campionatori d’aria, piastre per sedimentazione, piastre a contatto o tamponi

Frequenza suggerita

RICHIESTA

Guida alla manutenzione laboratorio per pulizia (EA-04/10) 7/9

Ogni 3 mesiPulizia e disinfezione di altre superfici

SettimanalePulizia e disinfezione dei pavimenti, lavandini e altri contenitori

Giornalmente, e durante l'uso

Pulizia e disinfezione delle superfici di lavoro

Frequenza suggerita

RICHIESTA

Alcune apparecchiature in laboratori di MicrobiologiaIndicazioni sul tipo e frequenza di manutenzione (EA-4/10 2002) 8/9

STRUMENTO MANUTENZIONE FREQUENZA

Termostati Pulizia e disinfezione delle superfici interne Mensile

Frigoriferi Pulizia e disinfezione delle superfici interne Quando necessario (es. ogni 3 mesi)

Congelatori, stufe

Pulizia e disinfezione delle superfici interne Quando necessario (ad esempio ogni anno)

Bagnomaria Svuotare, pulire, disinfettare, riempire Mensile, 6 mesi se si utilizzano battericidi

Autoclavi

Verificare visivamente lo scarico, pulire/drenare la camera

Regolarmente, secondo indicazioni costruttore

Revisione completa Annuale o come raccomandato dal produttoreVerifica sicurezza e pressione Annuale

Centrifughe Revisione Annuale

Pulizia e disinfezione Ad ogni uso

Cappe flusso laminare

Revisione completa e verifica meccanica

Annuale o come raccomandato dal produttore

Non Conformità possibili (UNI CEI EN ISO/IEC 17025):Per Personale (5.2) e per Ambienti di lavoro (5.3) 9/9

Assenza di un piano di controllo formalizzato della sanificazionedegli ambienti del laboratorio di microbiologia

5.3

Non sufficiente separazione tra aree adibite all’esecuzione di analisi di campioni con differenti livelli di contaminazione (possibilità di contaminazione crociata)

5.3

Mancanza di procedure per l’interruzione delle prove in condizioni ambientali non idonee

5.3

Assenza di registrazioni relative al mantenimento della qualifica del personale che esegue le prove

5.2

Assenza di criteri oggettivi per la valutazione dell’efficacia della formazione

5.2

METODI DI PROVA (ISO 17025: punto 5.4) 1/9

COMPITO DEL LABORATORIO

Utilizzare metodi e procedure di prova che soddisfino il cliente e appropriati per tutte le prove

QUALI SONO GLI ASPETTI DI UN METODO DI PROVA

Il metodo di prova non deve trattare la sola fase analitica ma anche il campionamento (se pertinente), la manipolazione, il trasporto, l’immagazzinamento e la preparazione degli oggetti da sottoporre aprova e/o taratura e, quando appropriato,una stima dell’incertezza di misura così come le tecniche statistiche per l’analisi dei dati di prova

Le sezioni nei documenti dei metodi di prova

• Titolo• Scopo e campo di applicazione• Riferimenti • Definizioni• Principio e reazioni• Diluenti, terreni di coltura e altri prodotti• Apparecchiature e vetreria• Campionamento• Preparazione del campione• Preparazione dei terreni • Procedimento• Espressione dei risultati• Incertezza o procedure per la sua stima• Registrazione delle prove• Indicazioni per il controllo di qualita’

METODI DI PROVA (ISO 17025: punto 5.4) 2/9

Criteri di selezione in ordine di priorità:

1. Metodi cogenti (quelli previsti da legislazioni per controlli ufficiali di alimenti ed acque)

2. Metodi normati o normalizzati (quelli emanati da Enti di normazione come ISO, UNI, CEN, ecc.)

3. Metodi prodotti da organismi scientifici rinomati (ISS, OMS, AOAC,ecc.)

4. Metodi pubblicati su riviste scientifiche

5. Metodi specificati dal costruttore di apparecchiature

6. Metodi sviluppati dal laboratorio

Per tutti i metodi è necessario che siano disponibili requisiti minimi di affidabilità (es. ripetibilità e riproducibilità).

METODI DI PROVA (ISO 17025: punto 5.4) 3/9

I METODI DI PROVA POSSONO ESSERE DEFINITI COME …

Metodi Standardizzati, che sono quelli ……• che riportano indicazioni complete e dettagliate per l’analisi

(composizione terreni, descrizione procedimento, analisi di conferma, espressione dei risultati),

• quelli con sufficienti garanzie per essere stati sottoposti a verifiche (procedure di validazione) che ne comprovano l’affidabilità e l’applicabilità.

e forniti da …..• ISO (International Standards Organization• CEN (Comitato Europeo di Normalizzazione)• IDF (International Dairy Federation)• AOAC (Association of Official Analytical Chemists)• Altre organizzazioni di standardizzazione di ogni paese come UNI

(Ente Nazionale Italiano Unificazione)

METODI DI PROVA E VALIDAZIONE 4/9

In relazione ai controlli ufficiali sui mangimi e alimenti …. (Regolamento CE 882/2004) è riportato che

i laboratori che partecipano a controlli ufficiali dovrebbero operare secondo procedure approvate internazionalmente o secondo norme di efficienza basate su criteri e usare metodi di analisi che siano stati convalidati nei limiti del possibile.

Anche in altre norme …..

… come la UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2000 (anche nell’ediz. 2005) è riportato che

“Il laboratorio deve usare preferibilmente metodi pubblicati su norme internazionali, regionali o nazionali….. Nel caso di utilizzo di metodi non normalizzati occorre una validazioneappropriata prima del loro utilizzo”

METODI DI PROVA E VALIDAZIONE 5/9

La validazione dei metodi di prova microbiologici deve rispecchiare, per quanto possibile, le condizioni reali dei test

Devono, quindi, essere usati materiali naturalmente contaminati o contaminati con quantità predeterminate di organismi. L’analista dovrebbe essere consapevole che contaminare artificialmente una matrice mima campioni contenenti contaminanti naturalmente. In ogni caso la contaminazione artificiale è la sola soluzione possibile. Il grado di validazione necessario dipende dal metodo e dalle sue applicazioni.

Il laboratorio deve validare anche metodi normati nel caso in cui il campo di applicazione sia diverso da quello previsto dal metodo.

METODI DI PROVA E VALIDAZIONE 6/9

Metodi microbiologici qualitativi, quali quelli in cui i risultati sono espressi come presente/non presente e per i quali sono eseguite prove di conferma e di identificazione, devono essere validati determinando almeno

SpecificitàSensibilitàAccuratezza

Metodi microbiologici quantitativi devono essere validati determinando almeno Specificità, Sensibilità, Ripetibilità e riproducibilità

METODI DI PROVA E VALIDAZIONE 7/9

ACCURATEZZA= grado di concordanza tra il valore medio di una serie di misure e il valore vero (dedotto con sistemi diversi, ritenuti affidabili). E’ espressa come percentuale del valore vero, che in microbiologia è molto difficile da determinare: i microrganismi sono in continua trasformazione in quanto a vitalità e trasformazione.

PRECISIONE= grado di concordanza tra risultati ottenuti in numerose prove indipendenti sotto condizioni definite, applicando uno stesso metodo analitico, su uno stesso materiale da saggio. Include

• Ripetibilità = concordanza tra risultati di uno stesso operatore• Riproducibilità = concordanza tra risultati di operatori diversi

o laboratori diversi

METODI DI PROVA E VALIDAZIONE 8/9

SENSIBILITA’ = Probabilità, espressa come %, che un risultato positivo sia effettivamente positivo. Aumenta col diminuire dei falsi negativi:

Se= (positivi al metodo test/positivi al metodo di rif.)x100Nell’ambito della sensibilità il limite di determinazione è il livello

più basso possibile di rilevazione del microrganismo indagato.

SPECIFICITA’ = Probabilità, espressa come %, che un risultato negativo sia effettivamente negativo. Aumenta col diminuire dei falsi positivi

Sp= (negativi al metodo test/negativi al metodo di rif.)x100

Fattori implicati nella scelta dei metodi microbiologici

• Tipo e definizione del microrganismo da rilevare• Tipo di campione e numero di microrganismi • Esistenza di limiti per le quantità di microrganismi

per i quali il campione è a norma • Rapidità nella risposta• Semplicità ed economicità del metodo • Sicurezza nell’esecuzione del metodo• Possibilità del controllo di ogni fase del metodo• I terreni di coltura

Non Conformità possibiliMetodi di prova 9/9

5.4.2 Rriferimenti di metodi normati in edizioni superate.

5.4.2 Numero di colonie sottoposte a identificazione inferiore al numero previsto dal metodo o dalla norma di riferimento.

5.4.2 Metodi normati utilizzati per campi di applicazione diversi da quelli previsti dal metodo

5.4.4 Titoli dei metodi e/o campo di applicazione non esaustivi riguardo al tipo di matrice

5.4.4 Mancanza della descrizione del principio del metodo, non riportate eventuali precauzioni di sicurezza, terreni di coltura, altri materiali e apparecchiature.Non riportati riferimenti a valori di incertezza.

5.4.4 Utilizzo di terreni di coltura diversi da quelli previsti dal metodo di riferimento

I campioni da analizzare 1/3

L’analisi microbiologica di acque e matrici alimentari èfinalizzata alla rilevazione (qualitativa o quantitativa) di organismi vitali in campioni ….

che contengono gruppi eterogenei di microrganismi e

nei quali ogni microrganismo è una particella discreta con tendenza alla adesione, aggregazione, flocculazione, decadimento e replicazione

I campioni da analizzare 2/3

I microrganismi non sono omogeneamente distribuiti nei campioni per cui …..…attenzione al campionamento, alla suddivisione in aliquote del campione, alla sua preparazione per le prove.

I campioni possono subire contaminazioni secondarie per cui …..….il campionamento va operato da personale preparato e in condizioni tali da evitare contaminazioni secondarie.

I microrganismi presenti nei campioni possono replicarsi o decadere per cui …..….occorre trasportare e conservare i campioni idoneamente per non modificarne significativamente il numero

Es.: temperature controllate e tempi limite per l’esecuzione delle prove come 2-8°C e < 24 h per H2O destinate al consumo umano, 3-5°C e <12 h per H2O minerali, 0-4°C e <36 h per alimenti deperibili, congelamento, ecc.

Non Conformità possibiliCampionamento 3/3

5.7 Istruzioni operative per il campionamento carenti ed elaborate non omogeneamente per i diversi tipi di campione

5.7 Assenza di registrazione del valore di temperatura nei verbali di campionamento di campioni di acqua per l’effettuazione di analisi microbiologiche, diversamente da quanto prescritto da documento di sistema

5.7 Assenza della verifica della temperatura alla quale il campione viene consegnato

5.7 Assenza di procedure per campionamento.

Assicurazione di qualitàI Livello: autocontrollo (Relazione 2005)

I metodi microbiologici sono scarsamente robusti perché i microrganismi non sono distribuiti omogeneamente nel campione e nella porzione esaminata.

Durante la loro esecuzione diversi fattori li influenzano, tra essi, alcuni sono:terreni colturali, soluzioni e altri materiali utilizzaticondizioni di incubazione (tempi e temperature)competenza del personale

Assicurazione di qualitàI Livello: autocontrollo (Relazione 2005)

La disomogeneità dei campioni è immodificabile ma si possono controllare gli effetti negativi derivanti dal sistema di rilevazione,

formando adeguatamente il personalegestendo adeguatamente la sterilizzazione dei materiali avendo conoscenza approfondita delle caratteristiche dei locali adibiti alle prove microbiologiche e delle apparecchiature e tenendole sotto adeguato controlloverificando l’idoneità dei reagenti, dei terreni di coltura, dei metodi analiticiverificando che i criteri di accettabilità dei risultati siano soddisfattigestendo adeguatamente i materiali di riferimento ….

Assicurazione di Qualita’e uso dei materiali di riferimento (Relazione 2005)

I ceppi microbici vanno gestiti in qualità:

conservati ed usati correttamente (es. non sono da usare sub-aliquote di aliquote, ecc.),verificati periodicamente per caratteristiche di purezza e di riferimentoI ceppi microbici in uso nel laboratorio devono essere oggetto di documenti di sistema

L’uso dei ceppi microbici è destinato ……

…. alla verifica dell’idoneità di attrezzature, terreni di coltura e reagenti, metodi, prestazioni degli operatori nel tempo, accuratezza dei risultati, ecc. …. a valutazioni di ripetibilità, riproducibilità intralaboratorio…. a valutazioni di qualità esterne interlaboratorio, circuiti….

Controllo di qualita’ dei terreni di coltura (Relazione 2005)

I test

Sterilità: verifica (su ogni lotto) della sterilità del terreno

Fertilità o Produttività: verifica della capacità dei terreni di permettere la crescita dei microrganismi ricercati

Selettività: verifica della capacità dei terreni di inibire la crescita di specie interferenti supportando lo sviluppo delle specie da rilevare

Potere differenziale: verifica della capacità del terreno di evidenziare, nell’ambito delle specie microbiche che vi possono crescere, le caratteristiche morfologico-culturali delle colonie differenziatesi

Controllo di Qualita’ di un metodo analitico (Relazione 2005)

Il Controllo di Qualita’ si realizza monitorando le prestazioni del laboratorio nel tempo con………

• Uso di campioni di bianco• Uso di controlli positivi• Uso di controlli negativi• Ripetizione delle prove

impiegando di ceppi di riferimento

Questo tipo di controlli attualmente si sta sviluppando molto ed è da prevederne un forte sviluppo in futuro

Non conformità possibiliRiferibilità misure e Assicurazione qualità risultati

Elenco di ceppi batterici non corredati da numeri di riferimento che li caratterizzano (es. ATCC n°…)Controlli di qualità di terreni di coltura (controllo positivo) effettuati con materiali di riferimento (ceppi ATCC) non appropriati (es. utilizzo di ceppi batterici, quando devono essere rilevati miceti)

5.6

Mancanza di procedure per la gestione dei campioni di riferimento.

5.6

Assenza di procedure codificate di controllo della qualità per monitorare la validità delle prove.Non previsti controlli qualità su terreni coltura

5.9

GRAZIE e AUGURI A TUTTI