Amici in cammino 64:imp - Associazione Santa Maria€¦ · china su di noi, figli deboli, bisognosi...

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Carissimi, questo numero del nostro giornalino ci introduce nel tempo della Quaresima e della Pasqua e anche al Pellegrinaggio a Lourdes del 25 aprile - 1° maggio che, in questo Anno della Fede, sarà unitario con le altre Associazioni e guidato dal nostro Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia. Il tempo santo della Quaresima si colloca quale spazio propizio per prepararci alla Pasqua: un tempo di inten- sa preghiera, di penitenza e di carità. Sono le tre vie che la tradizione della Chiesa ci fa percorrere per entrare nella gloria della Pasqua. I quaranta giorni quaresimali sono i giorni di un pellegrinaggio interiore verso Dio, Signore della storia e della vita. È un cammino il tempo della Quaresima cadenzato dalla preghiera del “Signore, pietà!”. Una preghiera che rivela la posizione dell’uomo di fronte a Dio: umile creatura di fronte al Creatore, bambino inerme tra le braccia del Padre, come ricordava recentemente il Santo Padre: “La pater- nità di Dio, allora, è amore infinito, tenerezza che si china su di noi, figli deboli, bisognosi di tutto. Il Salmo 103, il grande canto della misericordia divina, proclama: «Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore è tenero verso coloro che lo temono, perché egli sa bene di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere» (vv. 13-14). È proprio la nostra piccolezza, la nostra debole natura umana, la nostra fragilità che diventa appello alla misericordia del Signore perché manifesti la sua grandezza e tenerezza di Padre aiutandoci, perdo- nandoci e salvandoci.” (30 gennaio 2013) Non è forse questa l’esperienza che abbiamo bisogno di fare? Il pellegrinaggio nel cuore desertificato da trop- pe preoccupazioni e dall’egoismo, deve necessaria- mente accrescere il desiderio di Dio e quindi della Sua misericordia. Meta di questo pellegrinaggio quaresimale è la Pasqua di Cristo. È nel- l’incontro con Lui, risorto da morte, che il cuore umano è riempito di una gioia grande, che viene da Dio, una gioia che ci innalza dall’abisso del nostro pecca- to. Cari amici, in questo clima siamo chiamati a metterci in cammino verso Lourdes. Il pel- legrinaggio di quest’anno è “speciale” per- ché avremo come guida il n o s t r o Arcivescovo. La Sua paterna presenza, la sua guida pastorale, così come la compagnia di altre associazio- ni, sono il segno concreto della Chiesa della quale fac- ciamo parte. Una Chiesa sgorgata dal Cristo Crocifisso e illuminata da Lui, il risorto. Non mancano le difficoltà nell’organizzazione di questo pellegrinaggio, ma sono convinto che sarà un’esperien- za che segnerà la vita di molti e della Santa Maria. Buon cammino … nella Quaresima, verso la Pasqua … con Maria a Lourdes! don Paolo Comba 1 IN CAMMINO NELLA QUARESIMA, VERSO LA PASQUA … CON MARIA A LOURDES! Redazione: C.so Regina Margherita n° 55 10124 TORINO Telefono/fax 011882071 - 011837086 E-mail : [email protected] www.associazionesantamaria.it AMICI IN CAMMINO FOGLIO DI COLLEGAMENTO N. 64 CON GLI AMICI DELL’ASSOCIAZIONE SANTA MARIA Marzo 2013

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Carissimi,questo numero del nostro giornalino ci introduce neltempo della Quaresima e della Pasqua e anche alPellegrinaggio a Lourdes del 25 aprile - 1° maggio che,in questo Anno della Fede, sarà unitario con le altreAssociazioni e guidato dal nostro Arcivescovo mons.Cesare Nosiglia.Il tempo santo della Quaresima si colloca quale spaziopropizio per prepararci alla Pasqua: un tempo di inten-sa preghiera, di penitenza e di carità. Sono le tre vie chela tradizione della Chiesa ci fa percorrere per entrarenella gloria della Pasqua. I quaranta giorni quaresimalisono i giorni di un pellegrinaggio interiore verso Dio,Signore della storia e della vita. È un cammino il tempodella Quaresima cadenzato dalla preghiera del“Signore, pietà!”. Una preghiera che rivela la posizionedell’uomo di fronte a Dio: umile creatura di fronte alCreatore, bambino inerme tra le braccia del Padre,come ricordava recentemente il Santo Padre: “La pater-nità di Dio, allora, è amore infinito, tenerezza che sichina su di noi, figli deboli, bisognosi di tutto. Il Salmo103, il grande canto della misericordia divina, proclama:«Come è tenero un padre verso i figli, così il Signore ètenero verso coloro che lo temono, perché egli sa benedi che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere»(vv. 13-14). È proprio la nostra piccolezza, la nostradebole natura umana, la nostra fragilità che diventaappello alla misericordia del Signore perché manifesti lasua grandezza e tenerezza di Padre aiutandoci, perdo-nandoci e salvandoci.” (30 gennaio 2013) Non è forse questa l’esperienza che abbiamo bisognodi fare? Il pellegrinaggio nel cuore desertificato da trop-pe preoccupazioni e dall’egoismo, deve necessaria-mente accrescere il desiderio di Dio e quindi della Suamisericordia.Meta di questo pellegrinaggio quaresimale è la Pasqua

di Cristo. È nel-l’incontro conLui, risorto damorte, che ilcuore umano èriempito di unagioia grande,che viene daDio, una gioiache ci innalzadall’abisso delnostro pecca-to. Cari amici, inquesto climasiamo chiamatia metterci incammino versoLourdes. Il pel-legrinaggio diquest’anno è“speciale” per-ché avremocome guida iln o s t r o

Arcivescovo. La Sua paterna presenza, la sua guidapastorale, così come la compagnia di altre associazio-ni, sono il segno concreto della Chiesa della quale fac-ciamo parte. Una Chiesa sgorgata dal Cristo Crocifissoe illuminata da Lui, il risorto.Non mancano le difficoltà nell’organizzazione di questopellegrinaggio, ma sono convinto che sarà un’esperien-za che segnerà la vita di molti e della Santa Maria. Buon cammino … nella Quaresima, verso la Pasqua …con Maria a Lourdes!

don Paolo Comba

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IN CAMMINO NELLA QUARESIMA, VERSO LA PASQUA … CON MARIA A LOURDES!

Redazione: C.so Regina Margherita n° 55 10124 TORINOTelefono/fax 011882071 - 011837086E-mail : [email protected]

AMICI IN CAMMINO

FOGLIO DI COLLEGAMENTO N. 64 CON GLI AMICI DELL’ASSOCIAZIONE SANTA MARIA

Marzo 2013

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CORAGGIOSA UMILTÀ.La rinuncia di Benedetto XVI.

In un attimo, grazie alla prontezza dei modernimezzi di comunicazione, come un fulmine in uncielo apparentemente limpido, nella giornata dilunedì 11 febbraio, una notizia è entrata nellenostre case, è apparsa sui tablet e sugli schermi:la rinuncia al ministero petrino di Papa BenedettoXVI. I cristiani si sentono tutti un po’ orfani. La noti-zia ha coperto per un attimo gli echi della campa-gna elettorale in Italia. Ad essere sinceri leggendola notizia appena battuta dalle agenzie sembravauno scherzo. E invece è bastato poco: le edizionistraordinarie dei tg, la conferenza stampa dellaSala Stampa Vaticana, per comprendere che eratutto vero. Il Papa ha rinunciato al ministero petri-no.Gesto imponente e imprevisto, da non giudicarecon criteri politici o con le logiche di potere. Ilgesto del Papa invece è la testimonianza di unuomo di fede, di una fede autentica, capace di unrapporto pieno con Cristo, così pieno da compie-re questa mossa di libertà, che privilegia il benedella Chiesa. “Ubi fides, ibi libertas” dicevasant’Ambrogio. In quasi otto anni di pontificato Benedetto XVI haparlato, come un padre, a governanti, giovani,famiglie e bambini e in ogni circostanza ha lascia-to intravedere quale è la via della libertà dell’uomo:rinunciare ad ogni sicurezza umana, confidandounicamente nella presenza di un Altro.In questo anno, che lo stesso Papa Benedetto, haindetto come “Anno della Fede” credo che non cipotesse essere testimonianza migliore di chi,come lui, segue una Presenza.Alla vigilia di questo annuncio, domenica 10 feb-braio, l’aveva detto il Papa: “L’uomo non è autoredella propria vocazione, ma dà risposta alla pro-posta divina; e la debolezza umana non deve farpaura se Dio chiama. Bisogna avere fiducia nellasua forza che agisce proprio nella nostra povertà;bisogna confidare sempre più nella potenza dellasua misericordia, che trasforma e rinnova.”Attraverso questo annuncio e in questo densomomento storico siamo chiamati a trapassare ogniapparenza, ogni giudizio, ogni elucubrazione mac-chinata chissà da chi, per vivere con senso e guar-dare con stupore la testimonianza del Papa.Ancora una volta Benedetto XVI è Maestro. Indicauna via tutta umana. Tanto umana quanto divinaperché è la testimonianza di una coraggiosaumiltà.

don Paolo C.

A PROPOSITO DI LOURDESCarissimi,Mi chiamo Franca, sono l’ultima delle “damine”volontarie che fanno parte della vostraAssociazione e vi scrivo questa mia per dirvi gra-zie per avermi accolto tra di voi e per avermi per-messo di vivere questa esperienza.Avevo partecipato come pellegrina ad altri dueviaggi con altre associazioni, ma avevo promessodi tornare alla Grotta, aiutando qualcuno per rag-giungerla.Mi sono informata; cercavo un’Associazione “aconduzione famigliare” che non facesse sentireme e chi aveva bisogno di aiuto, come una pedi-

na di un perfetto ingranaggio, bensì una personache poteva aiutare e amare il prossimo, come sestessa con semplicità, con “compassione”, congioia e umanità,Ho scelto la Santa Maria, sono stata accolta comeuna vera sorella e, con un po’ di timore ed emo-zione, ho partecipato al Pellegrinaggio di Lourdes.Sono partita piena di buona volontà, ma c’eranomedici validissimi e umani, infermieri molto effi-cienti, preti accoglienti e comprensivi, una suoracompetente ed esperta e…… le mie compagnegentili, disponibili, volenterose, laboriose, genero-se di affetto e di consigli: insomma sono stata feli-ce ed appagata.Il Pellegrinaggio è andato come speravo cheandasse: con la giusta spiritualità (il miracolo diLourdes è la serenità e la forza che si sprigionanoda quella Grotta), con tanta gioia (quella che i veriCristiani devono saper testimoniare anche neimomenti più difficili), con sincera partecipazione(ognuno di noi aveva una sola regola: aiutare conamore i malati e rispettare le loro infermità).Insomma, sapevo di non essere nessuno, ma misentivo orgogliosa di aver partecipato a quellagrande esperienza: dove il dolore, la fragilità, ladiversità sono i protagonisti della vita, ma le per-sone con la forza dell’accettazione, la speranza ela fede riescono a dominarli.È per tutto questo che vi ringrazio perché, inmomenti come questi: difficili e di bilanci in rossoin tutti i sensi, ho qualcosa di positivo nel miobilancio.Buone Feste e Arrivederci.

Franca Massabò Belloro

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L’ANNO DELLA FEDEInizio di un camminoMercoledì, 21 Novembre, alle ore 18, nella sededell’Associazione Santa Maria, Don Paolo Comba,ha svolto il primo incontro su “L’Anno della Fede”.Dopo la recita dell’Atto di Fede e l’auspicio per un ini-zio di cammino, Don Paolo ha ricordato che il SantoPadre Benedetto XVI, con la lettera apostolica, informa di “Motu Proprio”, del 11\10\2012”, ha indettol’Anno della Fede.L’esigenza nasce dalla constatazione che si è fattosempre più presente il dramma della secolarizzazio-ne nella vita dell’uomo e nella storia della Fede,anche in quelle nazioni europee tendenzialmente cat-toliche, come la Francia e l’Italia. Appare sempre piùevidente che la Fede non è più un presupposto ovviodel vivere come poteva esserlo fino a qualche decen-nio fa ma che, anzi, spesso è negata come attestanoalcuni segnali di scristianizzazione attraverso richie-ste di cancellazione dai registri dei battezzati.Pertanto il Santo Padre ci indica, come esigenza,capire cosa significa “ CREDERE” e le implicazionidell’ aver FEDE ed essere cristiani.Il processo di secolarizzazione inizia con l’ interpreta-zione data ad alcuni contenuti del CONCILIO VATI-CANO II del 11 OTTOBRE I962 . Malgrado, ancoraoggi, nei vari atti, il Santo Padre sottolinei che i con-tenuti conciliari devono essere letti ed approfonditinella logica della continuazione e non della rottura.Diversamente molte interpretazioni si sono libera-mente orientate (abolizione della S. Messa in latino,uso dell’abito borghese, modificazioni della termino-logia liturgica). La prima affermazione, invece, neldocumento conciliare la revisione della liturgia chepuò sembrare un po’ distante e non sempre com-prensibile, ma con la sottolineatura che “… soggettodella liturgia è GESÙ ed è IL POPOLO di DIO checelebra con CRISTO il mistero della salvezza.L’interpretazione in forma liberalizzante ha trasforma-to il soggetto del Concilio stesso e la terminologialiturgica. Già nel 2OO5 il Santo Padre ha sottolineatoche il Concilio è stato una GRAZIA, un evento per laChiesa e va letto nella logica della tradizione, valoriz-zando i precedenti contenuti conciliari in un linguag-gio nuovo.La formulazione del “Il Catechismo della CHIESACATTOLICA” fu pensata da Giovanni Paolo II propriocome strumento per dare le linee dottrinali dellaChiesa dove ciascuno è chiamato, in prima persona,a riflettere su quello che afferma quando prega “… IOcredo…”.Pertanto, quest’anno, siamo chiamati a domandarci ,riflettendo, in che misura testimoniamo quello cheaffermiamo con “… IO CREDO…”La FEDE deve essere ripensata non come qualcosadi scontato, di ovvio o opzionale, ma partendo dacosa è, per ciascuno di noi, in concretoDal VANGELO di GIOVANNI cap. I e cap. I9 eviden-ziamo un cammino:INCONTRORICOSCIMENTOFAMILIARIZZAZIONE

TESTIMONIANZALa prima caratterizza-zione della FEDE è,quindi, un evento, unincontro in cui vienericonosciuta una pre-senza che viene segui-ta ed entra in ogniaspetto della nostravita che ne è segnata ecambiata da questoavvenimento e da unapersona, GESÙ chesposta le posizioni personali, dando alla vita unnuovo orizzonte ed una direzione decisiva.Credere non significa solo, quindi, sapere che DIOC’È o solo che GESÙ È DIO, uomo morto e risortoma significa la CONVERSIONE che tocca tutta lavita in una crescita continua e che riguarda tuttiquando, ogni minuto, ogni istante, in ogni situazione,ci si conforma a GESÙ CRISTO, genera e stimola altria questa esperienza del progressivo cambiamento,inoltre, genera e stimola altri sul cammino della con-versione.In questo contesto il CRISTIANESIMO propone un’u-manità nuova che entra in un rapporto nuovo con larealtà non idealizzata ma reale con tutte le sue soffe-renze, dolori, malattie, ingiustizie, contraddizioni,peccati, senza diventarne schiavo od esserneannientato ma ponendosi sempre di fronte alladomanda:CRISTO C’È O NON C’È NELLA TUA VITA?La FEDE È UN DONO ED UNA RICCHEZZA DAACCOGLIERE IN TUTTA LIBERTÀ DOVE LA CON-SEGUENZA DI ESSERE CRISTIANI È ESSEREPIU’BUONI E PIÙ SANTI.

Emilia Pane

Questa è la sua ultima testimonianza, mentreandiamo in stampa ci è giunta la triste notizia:Un altro lutto nella famiglia della Santa Maria, mar-tedì 12 febbraio, il giorno dopo la festività dellaMadonna di Lourdes, è mancata Emilia Pane. Non avremo più i preziosi resoconti che puntualmen-te ci faceva pervenire dopo aver partecipato, a nomedella Santa Maria, a riunioni, incontri, convegni delladiocesi sui temi della malattia, della presenza dei cre-denti vicino a chi soffre e in generale sulle motivazio-ni di fede che interpellano i cristiani su tali tematiche.Persona di brillante intelligenza e di grande disponi-bilità nel rapportarsi con le persone, soprattutto le piùsemplici; aveva dato vita con altri al gruppo “RAC-CONTIAMOCI” che per anni ha favorito l’incontroperiodico di soci anziani o soli.Con grande impegno ha fatto parte per cinque annidel Consiglio Direttivo portando la sua carica di inte-riorità e di grande fede.Ha affrontato la malattia con grande serenità e deter-minazione pur nella consapevolezza della sua gravità.Con rammarico per la sua prematura scomparsavogliamo indicarla ai nostri soci come modello di spi-ritualità tradotta nella vita di tutti i giorni.

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LOURDES, PORTA DELLA FEDECarissimi soci e amici lettori,in ossequio alla decisione di SS. Benedetto XVI cheha proclamato il 2013 “anno della fede” l’UfficioPastorale della Salute della nostra diocesi hademandato alle associazioni che ordinariamenteeffettuano pellegrinaggi con i malati, l’organizzazio-ne di un pellegrinaggio diocesano ammalati aLourdes sotto la presidenza del nostro Arcivescovo,mons. Cesare Nosiglia.La Santa Maria ha aderito di buon grado a questoinvito, onorata di essere in prima fila a servizio delladiocesi anche se ciò comporterà alcuni cambiamen-ti rispetto alle nostre consuetudini.Prima variazione, la data. Il pellegrinaggio si svolgerànei giorni 25 Aprile - 1° Maggio in modo da sfruttareal meglio le due giornate di festività favorendo in talmodo coloro che lavorano.Seconda variazione, la ridotta disponibilità per lanostra associazione di posti in treno, che sarà ovvia-mente suddiviso fra le varie organizzazioni.Per consentire a tutti i nostri amici di partecipare alpellegrinaggio la Santa Maria organizzerà il necessa-rio numero di pullman sostitutivi.Sarà, lo speriamo vivamente, un grande pellegrinag-gio: avere per alcuni giorni il nostro Vescovo tuttoper noi sarà una preziosa occasione per fare comu-nità, per fare famiglia con il nostro Pastore che ci aiu-terà a vivere “la forza e la bellezza della fede”.La Vergine Maria ci attende a braccia aperte: Lei che

per fede ha accolto la parola dell’Angelo e credetteall’annuncio che sarebbe divenuta Madre di Dio econ la stessa fede seguì il Signore nella sua predica-zione e rimase con Lui sul Golgota, ci indicherà la viaper far crescere la fede nei nostri cuori.Questa fede che dovrà diventare “testimonianza”nella nostra famiglia, nei nostri ambienti, nella nostraassociazione.Il prossimo pellegrinaggio a Lourdes sarà una occa-sione da non perdere e vi invito caldamente a consi-derare la possibilità di parteciparvi.

Marilena

Quì di seguito troverete le indicazionipratiche necessarie alla iscrizione.

Le ISCRIZIONI si effettuano presso:ASSOCIAZIONE SANTA MARIACorso Regina Margherita, 55 TorinoTel/Fax 011.882071 - 011837086 E-mail: [email protected]

Nei giorni di Lunedì - mercoledì - venerdì con ora-rio continuato dalle ore 9,30 -14,30Periodo di Iscrizione: dal 15 febbraio al 15 marzo2013 o comunque, fino ad esaurimento dei postidisponibili.

VIAGGIO:in treno speciale con carrozze a cuccette (scom-partimenti a 6 posti) partenza e arrivo a Torino Porta Nuovain autobus G.T. partenza e arrivo a TorinoCorso Stati Uniti fronte N. 17QUOTE DI PARTECIPAZIONE:PELLEGRINIAlberghi da € 543,00 a € 720,00 in trenoAlberghi da € 440,00 a € 615,00 in bussecondo la categoria presceltaPERSONALEAlbergo € 543,00 in treno€ 440,00 in busAMMALATISALUS ammalati € 420,00 SALUS accompagnatori € 490,00

ACCONTO RICHIESTOALL’ISCRIZIONE: € 100,00

Le quote comprendono il viaggio, i pasti, l’allog-giamento secondo la categorìa prescelta (bevandeescluse), assistenza religiosa - tecnica e sanitaria -distintivo e libretto di preghiere.Telefonateci: Vi daremo tutte le informazioni chedesiderate.Veniteci a trovare: saremo lieti di metterci al Vostroservizio.Assistenza Spirituale: ASSOCIAZIONE SANTA MARIAOrganizzazione Tecnica:EREBUS T.T.S. - Sanremo

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Risposta a BeatriceSono una veterana di Lourdes e sono stata parecchievolte in pellegrinaggio a Banneux, sperduta località aimargini della foresta delle Ardenne dove, nel 1933 (annodella presa del potere da parte di Hitler), ci sono stateapparizioni della Vergine riconosciute dalla Chiesa e doveil papa Giovanni Paolo II si è recato in pellegrinaggio.Come Lourdes, Fatima ed altre località in cui laMadonna è apparsa, il luogo è sempre un luogo sper-duto e solitario ed i veggenti sono giovani o giovanissi-mi senza malizia e senza esperienza della vita che ripe-tono pedissequamente ciò che è stato loro detto.Si va in pellegrinaggio in questi luoghi per le motivazioniintime più svariate, ma con lo scopo di trarre un insegna-mento che ci aiuti a vivere, ci aiuti a capire e a maturare.Per questo è fondamentale l’ atteggiamento di aperturaal diverso ed al nuovo senza il quale si può finire perintraprendere un viaggio e vivere una esperienza guar-dando senza vedere e ascoltando senza sentire. Siresta in questo caso in uno stato confusionale che nonpermette più di comprendere il messaggio che in ognu-no di questi luoghi ci viene offerto.Non si va solo alla ricerca di una “emozione”: l’emozio-ne è un sentimento passeggero che, quando finisce,non lascia nulla. Si va per capire, per imparare, per rie-quilibrare la nostra vita che, in un mondo di bombarda-mento mediatico con messaggi in cui si dice tutto ed ilcontrario di tutto, è importante per ritrovare i valori veri,per ritrovare la “bussola”.A Banneux è apparsa la Vergine dei Poveri: ma chi sonoi poveri?Poveri sono coloro ai quali poco la vita ha offerto: tra itanti episodi ne ricordo in particolare uno verificatosi inoccasione della festa degli anniversari quando una pel-legrina, che festeggiava i 60 anni di Cottolengo, disse :“Sono entrata in Cottolengo di mercoledì e pioveva” -valeva la pena di organizzare una festa solo per strap-pare un sorriso a chi ha ricevuto così poco dalla vita,offrire un pasticcino a chi ha pochi motivi per festeg-giare - a questi scopi sono molto utili i “compagni dimerende”….Una atmosfera di letizia, che a Banneux in un ambientepiccolo e familiare si può facilmente creare, serve piùche tanti discorsi o prepara ai discorsi, perché poverisono anche quelli che hanno davanti la verità e non lavedono….Certo è sempre difficile trovare l’ equilibrio tra efficien-za ed umanità, ma è indispensabile cercarlo: la perfe-zione non è di questo mondo, ma ad essa si tende, intutti i sensi.L’ organizzazione è una cornice che va perfezionata ilpiù possibile, ma non è il quadro: il quadro è la com-prensione di un messaggio, molto simile nella sostanzain ogni luogo di apparizioni, ma diverso nel sottolineareun aspetto particolare della nostra fede, non avulsadalla realtà, ma intrisa di umanità.Metodo e professionalità sono molto importanti, manon sono lo scopo, sono solo un mezzo che, se loscopo non è ben chiaro, possono portare a conclusionisbagliate: se mancano l’atteggiamento di disponibilità,l’ apertura alla comprensione, il rispetto per il diverso ela guida spirituale essi sono fine a se stessi.

A Banneux, nel silenzio delle Ardenne, davanti a quellaMadonna che ci ha chiesto l’ umile gesto di immergerele mani nell’ acqua, si possono fare, se si vuole, molteriflessioni e meditazioni, a condizione che non ci si fermicon superficialità alle apparenze

Gianna

Buon giorno a tutti…Innanzi tutto chiedo scusa a tutti coloro che non si sen-tiranno coinvolti da questa mia, ma sento la necessità diconfutare una riflessione successiva al pellegrinaggio aBanneux comparsa sul numero precedente del giornale.Questo per me è il terzo pellegrinaggio conl’Associazione Santa Maria, molto diverso dai prece-denti ma soprattutto, a mio avviso, più pesante.Le mie credenziali? Sono volontaria cottolenghinaappassionata e, mi illudo, utilmente collaborativa, da 25anni.Anche molti degli associati alla Santa Maria lo sono ocollaborano con noi e li conosco e li stimo da molti anni.Abbiamo imparato tutti che il “carico fisico” è un detta-glio al quale non vale la pena di pensare, tanto lo supe-riamo sempre con grinta.Essere volontario per noi significa metodo, professio-nalità, impegno costante e sapere che non sono sem-pre così importanti come lo sono l’amore, la disponibi-lità, il rispetto per l’affetto che gli altri ci regalano, ilcondividere giorno dopo giorno il dolore di invecchiaree di peggiorare, ma anche la gioia di una merendaassieme.Compartire momenti grandi, esperienze profonde eintense, ma anche momenti piccoli come mangiare ungelato assieme, rinunciando per loro in quel momentoalle nostre gioie casalinghe, ai nostri dolori, ai nostrilutti.Ho chiesto alle mie amiche “diversamente abili” se aBanneux si erano sentite trascurate, mi hanno rispostoche certo quest’anno è stato diverso.Tanti volontari che le accompagnavano da tempo pur-troppo per vari motivi (non tutti piacevoli) non eranopotuti venire. Tanti compagni non erano presenti data lalunghezza del viaggio, l’età, gli acciacchi.Altri non ci sarebbero stati mai più. La mancanza di tuttiloro si è sentita intensamente e molte preghiere sonostate loro dedicate.Secondo le mie amiche è stato tuttavia gratificantevedere come i volontari presenti si dessero da fare persostituire gli assenti e come “gente senza divisa” si

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tirasse su le maniche venendo incontro ai bisogniimmediati. Purtroppo i volontari sono umani ed hannole loro debolezze, invecchiano, si ammalano ed alloradiventano meno forti fisicamente e spiritualmente edhanno bisogno di sostenersi a vicenda, in spazi comu-nitari rilassanti e corroboranti. Per confrontarsi, per sen-tirsi vicini, perché solo così sanno che quando la manodi uno trema, c’è quella dell’altro che lo aiuta, che quan-do uno cede alla stanchezza, l’altro subentra, e quandouno non ha voce, canta l’altro.Solo nell’amicizia c’è collaborazione. Non nella critica.Se non è costruttiva. Forse per questo ci sentiamo spes-so stanchi, ma mai smarriti e confusi. Molti di noi pen-sano, come Madre Teresa di Calcutta, che chi ha tempoper criticare non ha tempo per amare. Il cammino èsempre segnato e non perdiamo la strada maestra, pos-siamo sbagliare ed allora la mano amica ci aiuta e que-sto è preghiera comune, è riflessione, è comprensione,è compassione, è amore, è condivisione profonda.Non è l’Associazione che bisogna cambiare, ma inter-rogare il proprio cuore se è pronto a dare ciò che gli altridanno. Nessuno si fa volontario per dispetto o per goz-zovigliare con gli amici .... ma ora che ci penso ... ancheGesù era stato criticato perché andava a pranzo con gliamici ... vedi? chi va con lo zoppo impara a zoppicare!Con affetto.

Anna Maria Regis

Cara Beatrice,leggendo la tua lettera sul recente pellegrinaggio aBanneux, ho provato un misto di stupore e di amarezza.Non ero presente nell'ultimo viaggio, ma sono stata aBanneux quattro volte ed altre nove a Lourdes.Ogni volta prima di partire ho sempre un po' il timore dinon riuscire ad essere all'altezza del mio compito, macon l'aiuto del Signore, da questi pellegrinaggi sonorientrata sempre con il cuore pieno di gioia per l'espe-rienza vissuta.Ho ricevuto sempre molto, prima di tutto dagli ammala-ti, poi dai pellegrini e dal personale, più di quanto sonostata in grado di dare. Ho letto nello sguardo e nel sor-riso delle persone a cui ho prestato la mia attenzione,un sentimento di gratitudine per le piccole cose che eroriuscita a fare per loro.Certamente nel nostro lavoro è molto importanteapprofondire e migliorare il lato professionale, per que-sto credo sia molto utile avere tutto il tuo prezioso aiuto.In ogni pellegrinaggio un posto importante hanno la

carità e la fede, non credo però che i momenti di allegriae di serenità condivisa, sia durante la giornata che neimomenti del pranzo o della cena, che a Banneux sonomotivo di aggregazione tra tutti i partecipanti, possanoemergere gli aspetti negativi che ci hai descritto.Nel raccontarti questa mia esperienza, spero di essereriuscita a trasmetterti un altro modo con cui osservareed affrontare le necessità che si presentano, sonoaspetti meno professionali ma non per questo menoutili ed importanti.Cara Beatrice desidero anch'io salutarti, non solo conrispetto, ma anche con tutta la mia sincera amicizia.

Marisa Marchione

In risposta alla lettera diBeatrice.

Sono molti anni che partecipo ai pellegrinaggi aLourdes, a Banneaux non sono mai potuto andare(lavoro ancora). Ho riletto varie volte la tua lettera percercare di capire cosa intendi tu “essere volontario”. Imomenti di preghiera comune e di riflessione ci sono,sia durante i pellegrinaggi sia durante tutto l’anno pres-so la sede della nostra Associazione.Forse auspichi che l’organizzazione di un pellegrinaggiosia quella di un ospedale e la vita all’Accueil la stessa diuna corsia di ospedale. Ma il volontario, che nella vita ditutti i giorni fa tutt’altro, ha bisogno di sapere come sisposta o si cambia un ammalato. Argomento che nellariunione fatta a gennaio 2012 ti è stato esplicitamenterichiesto, ma a cui - volutamente o no - non hai datorisposta. Sapere che medicine deve prendere il malatoo che dieta deve seguire, non è il nostro compito; noivolontari DOBBIAMO stare con il malato condividendo,secondo i suoi tempi, i vari momenti delle giornate dipellegrinaggio, cercando di fare il tutto con umanità ecarità, non con il perfezionismo. L’Associazione vaavanti da oltre 40 anni; la sua organizzazione deve epuò migliorare sempre, ma non per questo deve essereconsiderato un fallimento tutto quanto fatto sinora, vistii risultati ottenuti. Bisogna non vedere la pagliuzza negliocchi degli altri e rimarcagliela, ma cercare di togliere latrave che c’è in ciascuno di noi; i volontari non devonocriticare l’operato dei colleghi ma cercare di trasmette-re con l’esempio, e non con autorità, tutto quanto puòservire per stare bene con gli amici ammalati.Insegnamento che tu avresti potuto condividere conquella persona che era la nostra Infermiera da moltianni, ben voluta da tutti proprio per l’atteggiamento diamore e carità con cui svolgeva il suo prezioso servizioe che spero vivamente di averla nuovamente con noi. Beatrice vorrei solo dirti che per inserirsi in una orga-nizzazione di volontariato, non bisogna entrare come unbulldozer e voler comandare, ma semplicemente “fare”cercando a poco a poco di farsi benvolere perché faitutto con amore e carità, come senz’altro puoi fare. Tiauguro di trovare nel futuro, sia con noi - se vorrai con-tinuare - sia con altre Associazioni, questo spirito dicomunione e fraternità che lega noi volontari dellaSanta Maria sia con i nostri amici ammalati sia con imolteplici pellegrini che da più anni scelgono la nostraAssociazione.Tanti saluti.

Mario Bergesio

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Divina Liturgia in ritoBizantino Slavo.

Arrivare a Dio con tutta la persona.La Divina Liturgia è nata nelle sue prime forme nel IVsecolo e si è sviluppata fino al IX secolo, periodo a par-tire dal quale ha assunto la forma con cui viene cele-brata oggi.Il rito orientale è quindi antecedente alla separazione traChiesa cattolica e Chiesa Ortodossa, avvenuta nel1054, perciò è particolarmente significativo per richia-mare all’unità originale della Chiesa. Oggi il rito orienta-le è in uso nella Chiesa Ortodossa ed in quella Cattolicadi rito bizantino, presente soprattutto in Ucraina.Sabato 26 Gennaio 2013, alle ore 18, nella ChiesaCollegiata di Moncalieri, è stata celebrata la SantaMessa nella forma con cui viene celebrata dalla Chiesadi rito orientale.I presenti erano numerosi e la loro attenta partecipazio-ne alla Divina Liturgia ha sottolineato la ricerca dell’u-nità tra cattolici ed ortodossi.Nella Chiesa, a sostituire l’iconostasi delle Chiesebizantine, erano state poste un’icona della Madonna eduna di Gesù.I riti bizantini non vengono recitati, bensì cantati, per cuiun coro ha accompagnato tutta la celebrazione. Canti,gesti e preghiere hanno coinvolto i fedeli in manieratotale.Abbondante è l’uso dell’incenso con cui più volte i fede-li, che in virtù del Battesimo diventano fratelli di Gesù equindi familiari di Dio, vengono incensati.Tra canti e profumo di incenso, si giunge alla comunio-ne che si riceve sotto le due specie: il Sacerdote conun cucchiaino mette nella bocca del fedele un pezzettodi pane imbevuto nel vino consacrato. Lunga la fila deicomunicandi che hanno partecipato al rito con devo-zione, aiutati dal Libretto messo a disposizione di tutti.La Santa Messa si è conclusa con il bacio del crocifis-so e la distribuzione del pane benedetto, da consuma-re subito, oppure da portare a casa ai propri familiari.

M.G.M.

RUSSIAMOSCA - SAN PIETROBURGO

Per coloro che sono interessati al viaggio inRussia dal 3 al 10 giugno 2013.Presso la segreteria dell’Associazione si trova ilprogramma.Il viaggio potrà essere effettuato se ci sarà lapartecipazione di almeno 30 persone.Le iscrizioni devono essere fatte entro il mesedi MARZO e inviate all’Agenzia EREBUS TTS.

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VITA DI CASA NOSTRA“AuguriInsieme”

incontro natalizio del 2 Dicembre 2012 presso laCollegiata Santa Maria della Scala - Moncalieri.

La giornata di fraternità e di scambio degli auguritra i nostri associati, è iniziata domenica mattinacon l’incontro nella chiesa della Collegiata diMoncalieri.

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Alle 10,30 don Paolo Comba ha celebrato la S.Messa a cui hanno partecipato, insieme ai parroc-chiani, numerosi convenuti della nostraAssociazione.Durante la celebrazione, il nostro Assistente spiri-tuale ha ricordato con parole di vivo apprezza-mento l’attività della Santa Maria, unitamente allasua disponibilità ad ospitare quest’anno inParrocchia, il nostro incontro che facciamo abi-tualmente in occasione delle Festività natalizie.Uscendo dalla chiesa ci siamo incamminati versoil centro storico, ricco di memorie sabaude, ini-ziando dalla piazza Vittorio Emanuele di cui abbia-mo apprezzato la bellezza, dopo i recenti restauri.Abbiamo quindi raggiunto la piazza del Castello,dove sostando in gruppi in attesa di riunirci tuttiinsieme, abbiamo ammirato il magnifico panoramasu Moncalieri, la zona sud di Torino e le Alpi sullosfondo.

Una breve passeggiata ci ha consentito di rag-giungere la sede dell’Associazione Alpini, poco aldi sopra del viale del Parco, dove in due saleappositamente addobbate erano già stati prepara-ti i tavoli per il nostro pranzo.L’attesa è stata breve e dopo un saluto sempliceed una preghiera, il pranzo è iniziato con il “vivacevia vai” dei giovani volontari di don Paolo, impe-gnati nel servizio ai tavoli.Nella sua semplicità il menù è risultato gradito ed ivari piatti che scorrevano davanti a noi, hannofatto compagnia al nostro piacevole conversarecon i vicini del tavolo.Nel pomeriggio l’incontro è terminato con lo scam-bio degli auguri di Buone Feste e con l’arrivederciagli appuntamenti del nuovo anno, rinnovando iringraziamenti a don Paolo ed ai suoi giovaniamici, per la gradita ospitalità.

Felice Bianchi

RICORDIAMO NELLE NOSTRE PREGHIERE COLORO CHE CI HANNO PRECEDUTOEMILIA PANE nostra socia e damina.MARIA mamma della nostra damina MarisaRuggeri.

CONGRATULAZIONI AI NONNI E BENVENUTA aLUCIA seconda nipote della nostra damina LiaCAMINO

IMPORTANTESi ricorda che con il versamento allaSegreteria della quota annuale di iscri-zione di € 25,00 per il c.a. si diventa“SOCI ORDINARI” della Associazione.I Soci ORDINARI sono tutti coloro che,oltre a sostenere economicamente conil versamento della quota, partecipanoattivamente alla vita dell’Associazionein tutte le sue manifestazioni (incontri,funzioni religiose, gite pellegrinaggi, riu-nioni conviviali, ecc.) e sono collegatitra loro dal giornalino “AMICI IN CAM-MINO”.

“L’amore è una goccia celeste,caduta nel calice della vita,per temperarne l’amarezza”.

IL TOMBOLONEGli Amici dell’Associazione Santa Maria organizza-no alle ore 20 del 15 Marzo 2013 il grande

TOMBOLONE!Una serata conviviale ospitata dall’Hotel Atlantic diBorgaro (TO).Il ricavato verrà interamente devoluto per l’accom-pagnamento dei bambini al prossimoPellegrinaggio Diocesano a Lourdes, presieduto daSua Ecc. Mons. Cesare Nosiglia Arcivescovo diTorino, che si terrà dal 25 Aprile al 1° Maggio 2013.Si tratta di bambini bisognosi, in cura presso ireparti di cardiologia, oncologia, ematologia, tra-pianti e malattie rare dell’Ospedale Infantile ReginaMargherita di Torino, dell’Ospedale di Ciriè edell’Ospedale di Savigliano, reparti pediatricioncologici.

Vi aspettiamo numerosi!

Per informazioni e prenotazioni contattate entrol’11 Marzo 2013 i numeri di telefono 011.2734602- 011.2734604 (ore ufficio) oppure scrivete una e-mail all’indirizzo [email protected]

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AMICI IN CAMMINO N. 64 del 15-02-2013Direttore responsabile: Carlo Albertazzi

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