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AMBIENTE - SICUREZZA - QUALITA’ - FORMAZIONE
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Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro Accordo Stato-Regioni dicembre 2011
Modulo 4 – Relazionale
Formazione e consultazione dei lavoratori
Dr.ssa Sara Mancini REV … DEL XXXX
Modulo 4 – Relazionale Formazione e consultazione dei lavoratori
Obiettivi:
1. Eliminare la complessità e rendere dinamico e facilmente comprensibile
il sistema sicurezza.
2. Estendere la tutela a tutti i lavoratori: subordinati, autonomi ed
equiparati indipendentemente dal contratto con o senza retribuzione.
D. Lgs n. 81 del 9 aprile 2008 “Testo Unico”
Attuazione art.1 Legge n. 123 del 3 agosto 2007
Modulo 4 – Relazionale Formazione e consultazione dei lavoratori
DA
un sistema di prevenzione tecnologico ed oggettivo,
fondato sulla qualità degli strumenti aziendali e
meccanici.
A
un sistema che rafforza il ruolo del lavoratore quale
soggetto attivo e garante della propria incolumità,
consapevole che l’inosservanza degli obblighi di
sicurezza sono sanzionabili.
Cambiamento del modello culturale
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Finalità del sistema di prevenzione
1. Individuare
2. Valutare
3. Ridurre
4. Controllare
1. Documentare la valutazione rischi (DVR)
2. Organizzare la prevenzione (procedure e ruoli)
3. Formare i lavoratori
4. Coordinare il lavoratori in appalto
RISCHI
OBIETTIVI
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Quali Rischi?
Rischi oggettivi
1. Attrezzature di lavoro
2. Sostanze pericolose impiegate
3. Luoghi di lavoro
Rischi soggettivi
Comportamenti dei lavoratori ed esposizione a rischi
particolari tra cui:
1. Stress lavoro correlato (Accordo europeo - 8/10/2004)
3. Gravidanza (D.Lgs. n. 151/2001)
4. Differenze di genere, età, provenienza da altri Paesi
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1. Lo stress è una condizione di malessere accompagnata da disfunzioni
fisiche, psicologiche e sociali dovute al fatto che le persone non si sentono
in grado di rispondere alle richieste o non si sentono all’altezza delle
aspettative.
2. Indici dello stress: assenteismo, elevata rotazione del personale, conflitti
interpersonali, lamentele.
3. Principali cause: orario, contenuto e carico del lavoro, organizzazione,
ambiente, scarsa comunicazione, carriera, rapporti interpersonali,
interfaccia casa-lavoro.
Stress lavoro correlato
Accordo europeo 8 ottobre 2004 comma 2 art. 28
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Soggetti obbligati e campo di applicazione
Soggetti obbligati: datore di lavoro (obbligo indelegabile), dirigente
(attua le direttive del datore di lavoro), preposto (capo reparto, capo
ufficio, capo squadra, capo cantiere, capo officina, assistente edile),
responsabile servizio prevenzione e protezione (RSPP), addetto al
servizio prevenzione e protezione, medico competente, lavoratore ed
equiparato (prendersi cura della propria salute e persona e osservare
le disposizioni).
Capo di applicazione: tutte le imprese, enti pubblici e privati e studi
professionali con lavoratori subordinati ed equiparati, inclusi gli enti non
aventi scopo di lucro (associazioni, comitati, circoli, Onlus).
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Scenario socio-economico della società della conoscenza
A partire dagli anni ’90 si sono affermate organizzazioni sempre più bisognose di
dare risposte immediate ai mercati; ruoli legati ai lavori di informatica, istruzione,
ingegneria, comunicazione, intrattenimento che richiedono un crescente sforzo
mentale, continuo aggiornamento e capacità di adattamento.
Tale fenomeno ha generato:
> la flessibilità del lavoro con forme atipiche di lavoro
> il fenomeno del mobbing
> ma anche una maggiore attenzione alla salute psico-fisica del lavoratore
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Le 5 aree critiche che generano rischi
1. Ricorso a nuove forme di contratti di lavoro instabili con l’incertezza e
l’insicurezza del lavoro stesso (scarsità di lavoro).
2. Impiego di forza lavoro sempre più anziana, quindi poco flessibile e poco
adattabile ai cambiamenti organizzativi.
3. Alti carichi di lavoro e pressioni sui lavoratoti da parte del management.
4. Tensione emotiva elevata, molestie e violenze sul lavoro.
5. Squilibrio tra lavoro e vita privata.
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Alcuni dati
1. Anno 2002: costi da stress lavoro-correlato quantificato dall’Unione
Europea pari a 20 miliardi di €.
2. Un lavoratore su quattro ne è colpito.
3. Circa il 50/60% delle giornate lavorative perse sono dovute allo stress.
4. Colpisce il 22% dei lavoratori in Europa (Anno 2005).
5. E’ il secondo problema di salute legato al lavoro.
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Definizioni fondamentali
1. Stress lavorativo: reazioni fisiche ed emotive che si manifestano
quando le richieste non sono commisurate alle capacità e risorse del
lavoratore.
2. Stressor: stimolo biologico, psicologico ed emozionale che induce
stress.
3. Coping: comportamenti messi in atto per controllare le situazioni
stressanti.
4. Mobbing: condotte sistematiche che generano lesioni alla
personalità del lavoratore.
5. Burn-out: sindrome da esaurimento emotivo e riduzione delle
capacità personali.
6. Di stress: stess negativo.
7. Eustress: stress positivo.
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Valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato
Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza
dei lavoratori presenti nell’ambito dell’organizzazione in cui essi prestano
la propria attività, finalizzata ad individuare le adeguate misure di
prevenzione e di protezione e ad elaborare il programma delle misure atte
a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e sicurezza.
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I passi del percorso di valutazione
Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza dei
lavoratori
1. Avvio percorso con i gruppi di lavoro: datore di lavoro, Rspp, Rls, Medico,
lavoratori.
2. Valutazione preliminare.
- Strumenti di valutazione: questionari, focus group, interviste semi strutturate
- Cosa valutare:
A. Eventi sentinella (assenze, infortuni, conflitti, richiesta cambi mansione, etc.).
B. Fattori appartenenti al contenuto del lavoro: ambiente, attrezzature, orario,
carichi di lavoro).
C. Fattori appartenenti al contesto del lavoro (ruolo, controllo, carriera,
comunicazione, etc.).
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I passi del percorso di valutazione
Valutazione globale e documentata di tutti i rischi per la salute e sicurezza
dei lavoratori
3. Analisi dei dati e stima dei dati e stima del rischio.
4. Redazione piano di monitoraggio o misure correttive.
5. Verifica dell’efficacia delle misure correttive.
6. Valutazione approfondita (se necessaria).
7. Redazione del documento della valutazione approfondita e del piano
di monitoraggio.
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Differenze di genere, età e nazionalità
Pur lavorando nello stesso
ambito lavorativo le donne, gli
uomini e gli stranieri sono
esposti a rischi diversi.
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Il Bilancio di genere
Le donne
1. Maggiori incombenze domestiche associate ala lavoro.
2. Esigenze di trasporto da conciliare a quelle di famiglia.
3. Viaggiano spesso con bambini e portano pesi e ingombri.
4. Svolgono attività precarie e mal retribuite.
5. Svolgono lavori domestici, si prendono cura dei bambini e e
degli anziani.
6. Conservano il lavoro più a lungo anche se le condizioni non
sono favorevoli (esposizione al rischio più prolungata).
7. Hanno una debole rappresentanza sindacale e sono poco
consultate.
8. Lavora maggiormente con orario ridotto.
9. Sono maggiormente esposte ai rischi di disturbi degli arti
superiori, stress, violenze del pubblico, allergie, malattie della
pelle e infettive, disturbi ciclici, conciliazione lavoro-casa.
Coinvolgere le donne nelle strategie di Salute e Sicurezza sul Lavoro
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Il Bilancio di genere
Gli uomini
1. Effettuano percorsi più lineari casa-lavoro.
2. Usare maggiormente l’auto.
3. Minori incombenze domestiche.
4. Sono maggiormente esposti ai seguenti rischi: infortuni
in genere e da sollevamento carichi pesanti,
rumore/perdita dell’udito, tumori professionali, orari di
lavoro prolungati.
Mainstreaming: integrazione di genere nelle
attività di sicurezza e salute sul lavoro
Modulo 4 – Relazionale Formazione e consultazione dei lavoratori
Gli stranieri
1. Maggior coinvolgimento degli stranieri nelle strategie di Salute e
Sicurezza sul Lavoro in quanto molto esposti a rischi da lavoro.
2. Maggiore formazione.
3. Considerazione dello stato famigliare, sociale ed economico.
Modulo 4 – Relazionale Formazione e consultazione dei lavoratori
Art. 30
Il modello di organizzazione
l modello organizzativo e gestionale deve prevedere sistemi di registrazione,
la definizione delle competenze e delle funzioni, i poteri per la verifica, la
valutazione, la gestione e il controllo, e il sistema disciplinare e
sanzionatorio.
Eventuali infortuni o cambiamenti organizzativi richiedono il riesame del
modello di gestione in ottica di miglioramento continuo.
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Cosa è richiesto al lavoratore
Seguire gli standard, risolvere problemi (problem solving), migliorare il
processo del sistema di gestione della sicurezza attraverso il coinvolgimento di
tutto il personale.
Approccio: Modello delle 5 S
1. Seiri (separare): Individuare le cose utili ed eliminare le quelle inutili. Evitare
gli sprechi (Muda).
2. Seiton (riordinare): “Ogni cosa al suo posto e un posto per ogni cosa”.
3. Seiso (pulire): Mettere in ordine e pulire in modo da non nascondere le
inefficienze e i rischi.
4. Seiketsu (standardizzare): Standardizzare le operazioni corrette.
5. Shitsuke (diffondere): Fare in modo che tutte le risorse applichino tale
metodologia.
Il modello Toyota per la sicurezza
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Approccio: Modello delle 5 S
Modulo 4 – Relazionale Formazione e consultazione dei lavoratori
Obiettivi
1. Ridurre le malattie professionali
2. Ridurre gli infortuni
3. Generare benessere organizzativo
4. Diffondere le procedure di lavoro sicuro
5. Selezionare i fornitori che rispettano la legislazione sulla
sicurezza
6. Formazione del personale
7. Coinvolgere tutto il personale e diffondere la cultura della
sicurezza
8. Non associare all’errore un colpevole
9. Favorire la segnalazione (incident reporting)
La politica per la sicurezza