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AM INSTRUMENTS Lavinia Monaco e Iolanda Messori Pulizia e sanitizzazione di aree a contaminazione controllata

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AM INSTRUMENTS

Lavinia Monaco e Iolanda Messori

Pulizia e sanitizzazione di aree a contaminazione

controllata

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AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

Si definisce ambiente a contaminazione controllata un

ambiente tale da garantire che l’aria, con cui il prodotto viene

o può venire a contatto, abbia un contenuto di agenti

inquinanti (microrganismi o particelle inerti) inferiore ad un

determinato numero per unità di volume.

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AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

Clean Room - Caratteristiche Generali

•La Cleanroom è un ambiente costruito ed utilizzato in modo da minimizzare l'introduzione, la generazione e la ritenzione di particelle aerotrasportate al suo interno, consentendo attività sensibili alla contaminazione.

•La progettazione deve essere tale da minimizzare l’introduzione di fonti di particolato: superfici lisce, impermeabili ed ininterrotte; arredi di acciaio, bordi smussati, materiali a basso rilascio particellare.

•Le Cleanroom sono realizzate secondo le tecnica del “contenimento dinamico”, secondo cui l'atmosfera dei locali è tenuta in costante sovrapressione, controllata con gradiente crescente verso le zone a maggior pulizia, allo scopo di evitare l'immissione di flussi inversi potenzialmente inquinanti. Le pressioni differenziali sono monitorate in continuo tramite manometri.

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AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

Clean Room - Caratteristiche Generali•La Cleanroom è un ambiente dove vengono monitorati parametri rilevanti quali: temperatura, umidità, numero di particelle, pressioni differenziali tra i locali.In tutte le condizioni di operatività, la ventilazione ad aria filtrata deve mantenere una pressione positiva rispetto alle zone circostanti di classe inferiore e garantire un efficace ricambio di aria.

•Gli ambienti sono progettati in modo da garantire il flusso ed il grado di purezza dell'aria, richiesto da normativa, sia nella condizione di riposo - at rest - (impianto completamente installato ed in funzione, assenza operatori) che in condizione di operatività - in operation - (impianto in funzione nella modalità stabilita ed in presenza di un numero specifico di operatori addetti).

•La Cleanroom deve soddisfare gli standard di pulizia, cioè quelli che definiscono la verifica della classe. La produzione deve svolgersi in ambienti in cui personale, materiale ed attrezzature accedono attraverso compartimenti a tenuta d'aria, che devono essere mantenuti puliti e ventilati in modo appropriato.

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AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

NORMATIVE DI RIFERIMENTO

• Normative ISO: “Cleanrooms and associated controlled environments” ISO 14644 / ISO 14698

• USP 37 <1116> Microbial evaluation of cleanrooms and other controlled

environments <1072> Disinfectants and antiseptics

• EU GMP – Annex 1

• EU GMP – Volume 4

• Federal Standard 209E

• ASTM E 2042-04

• IEST “Recommended Practices”

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AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

Limiti per contaminazione particellare

At rest In operation

Grade Maximum permitted number of part/mc equal to or above

0,5 μm 5 μm 0,5 μm 5 μm

A 3 520 20 3 520 20

B 3 520 29 352 000 2 900

C 352 000 2 900 3 520 000 29 000

D 3 520 000 29 000 Not defined Not defined

Limiti per contaminazione microbiologica

GradeAir sample cfu/m^3

Settle plates (diam 90mm) cfu/4 hours

Contact plates (diam 55mm) cfu/plate

Glove print 5 fingers cfu/glove

A <1 <1 <1 <1

B 10 5 5 5

C 100 50 25 -

D 200 100 50 -

EU GMP – Annex 1

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AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

Limiti per contaminazione particellare

At rest In operation

Grade Maximum permitted number of part/mc equal to or above

0,5 μm 5 μm 0,5 μm 5 μm

A 3 520 20 3 520 20

B 3 520 29 352 000 2 900

C 352 000 2 900 3 520 000 29 000

D 3 520 000 29 000 Not defined Not defined

EU GMP – Annex 1

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AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA

La gestione corretta degli ambienti a contaminazione controllata è assicurata da:

• Personale competente ed addestrato

• Procedure Operative Standard (SOP) corrette, riguardanti:

• Vestizione e Norme comportamentali

• Ingresso del personale e dei materiali

• Uso di prodotti/attrezzature/indumenti adeguati alla classificazione ambientale

• Piani e sistemi di controllo e monitoraggio adeguati per la contaminazione particellare e microbiologica

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LA CONTAMINAZIONE

PRINCIPALI FONTI:

·Persone ~75%

·Ventilazione

·Strutture

·Attrezzature

~25%

La fonte di contaminazione microbiologica e particellare più importante è rappresentata dal personale

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LA CONTAMINAZIONE

Il personale

Un essere umano è inevitabilmente fonte di inquinamento particellare e microbiologico.I pericoli di inquinamento per i prodotti perlopiù sono rappresentati dagli operatori.

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100.000 500.000 1.000.000 2.500.000

5.000.000 7.500.000 10.000.000 15/30.000.000

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COMPORTAMENTO IN CLEANROOM

La Clean Room deve essere considerata area a limitato accesso, consentito solo al personale autorizzato, adeguatamente addestrato.

L’entrata di visitatori occasionali deve essere autorizzata dal Responsabile. Si devono sempre indossare gli appositi indumenti previsti per la Clean Room.

Mantenere al minimo necessario la quantità di materiali immagazzinati all’interno della clean room.

Qualsiasi materiale che entra in Clean Room deve essere accuratamente pulito prima della sua introduzione.

Tutte le scritture devono avvenire con gli appositi materiali (penne e fogli) per Clean Room.

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COMPORTAMENTO IN CLEANROOM

Devono essere rispettati adeguati standard di igiene personale.

La vestizione deve avvenire attenendosi alla corretta procedura “della panca”.

Gli indumenti di Clean Room devono essere eliminati negli appositi raccoglitori ogniqualvolta si esca e si devono indossare nuovi indumenti al rientro.

Abiti in tessuto che rilasciano particelle, anche se ricoperti con indumenti da Clean Room, non sono ammessi.

E’ vietato indossare gioielli e trucco (anche la fede è un anello).

E’ vietato inserire materiale estraneo (farmaci personali, effetti personali tipo cellulari o lettori mp3 etc.).

E’ vietato mangiare e bere.

E’ vietato rimuovere parti della vestizione.

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COMPORTAMENTO IN CLEANROOM

Le norme comportamentali riguardano:

Il personale (controllo della propria persona)

Le modalità di vestizione (procedura dettagliata e convalida)

Tipologia di indumenti (scelta dei materiali)

Le attività lavorative (modalità di esecuzione)

Il movimento dei materiali (flussi definiti)

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LA VESTIZIONE IN AMBIENTI CLASSIFICATI

Le procedure di vestizione e svestizione possono variare a seconda della disposizione dei locali e degli spazi e soprattutto in funzione

della classificazione degli ambienti.

IEST – RP- CC027.1: “Personnel practices and Procedures in Cleanroom and Controlled Environments”

Le attività di vestizione devono aver luogo in tre step successivi:

‣At home preparation

‣Pregowning at workplace

‣ Gowning in the change room

IEST – RP- CC003.2: “Garments Required in Cleanroom and Controlled Environments”

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LA VESTIZIONE IN AMBIENTI CLASSIFICATI

EU GMP - Annex 1“La qualità e il tipo di abbigliamentotipo di abbigliamento del personale devono risultare adeguati al processo e all’area di produzione e vanno indossati in maniera da proteggere il prodotto dalle contaminazioni.“

“È vietato introdurre abbigliamento esterno negli spogliatoi che conducono ai locali di classe B e C.“

“L’abbigliamento da indossare negli ambienti controllati deve essere pulito e manipolato in modo da evitare che raccolga ulteriori agenti contaminanti che possono essere ceduti in seguito.“

Cotone

Poliestere

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LA VESTIZIONE IN AMBIENTI CLASSIFICATI

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INGRESSO IN AREE CONTROLLATE

ACCESSO DEL PERSONALE:

Nelle aree a contaminazione controllata devono essere utilizzati i seguenti accorgimenti:

-Non eliminare parti della vestizione prevista da procedura durante le lavorazioni.

-Provvedere alla sostituzione delle dotazioni eventualmente danneggiate.

-Rispettare le procedure relative all’igiene ed alla pulizia.

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INGRESSO IN AREE CONTROLLATE

Tappeti decontaminanti a strappo

Da installare nei percorsi di ingresso/uscita da aree critiche, negli spogliatoi, nelle aree di trasferimento, nei corridoi di

transito.

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INGRESSO IN AREE CONTROLLATE

Tappeti decontaminanti lavabili

•Impedire al 99% degli agenti contaminanti vitali e non vitali di entrare nelle aree critiche•Ridurre il livello di contaminazione da particelle o da agenti microbici sui pavimenti o in sospensione nell’aria•Migliore qualità dell’area di lavoro grazie alla minore presenza di allergeni nell’atmosfera•Definire una zona di barriera chiaramente visibile che segnala al personale che sta per entrare in un’area critica•Facile pulizia e manutenzione•Riduzione costi di pulizia delle aree critiche•Prodotto con un ciclo di vita di 3-5 anni•Installazione effettuata da personale qualificato

VANTAGGI:

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INGRESSO IN AREE CONTROLLATE

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INGRESSO IN AREE CONTROLLATE

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INGRESSO IN AREE CONTROLLATE

ACCESSO DEI MATERIALI:

I materiali devono essere puliti con idonei sanitizzanti e poi posti nel passa-materiali dove vengono ulteriormente “lavati” da un flusso di aria pulita.

Nelle aree a contaminazione controllata devono essere utilizzati i seguenti accorgimenti:

-Materiali ed attrezzature dedicate ed adeguate alla classe.-Qualora debbano essere condotti interventi straordinari a forte impatto sulla pulizia degli ambienti, è necessario dichiarare la rottura della classe e, ad intervento terminato, effettuare una riqualifica particellare e microbiologica dell’ambiente, prima di riprendere le lavorazioni.

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Prodotti per la pulizia degli ambienti

Detergenti

Se previsti, devono essere applicati sempre prima dell’uso dei sanitizzanti.

I detergenti, come i sanitizzanti, non andrebbero applicati direttamente sulle superfici da pulire, ma possibilmente sui panni.

I panni devono risultare umidi, non impregnati eccessivamente per limitare il più possibile la quantità di residui lasciati sulle superfici.

I prodotti liquidi sono da preferirsi ai detergenti solidi o granulari la cui perfetta soluzione in acqua non è facilmente ottenibile.

Nella preparazione della soluzione detergente, come per i sanitizzanti, è più sicuro versare la sostanza chimica nell'acqua che viceversa onde evitare spruzzi di agenti chimici concentrati.

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Prodotti per la pulizia degli ambienti

Si definisce sanitizzante un agente che, quando applicato su una superficie, riduce il numero di microorganismi in forma vegetativa (funghi, batteri e virus).

Si definisce sporicida un agente che distrugge le spore batteriche e fungine, quando utilizzato in quantità sufficiente per uno specifico tempo di contatto. Esso uccide anche tutte le forme vegetative.

“Disinfectants and aseptics” <1072> - USP 37

Disinfettanti

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I SANITIZZANTI

Quando selezioniamo un sanitizzante dobbiamo tenere in considerazione i seguenti punti:

• Spettro di attività

• pH

• Temperatura

• Concentrazione

• Tempo di contatto

• Qualità acqua

• Presenza di materiale organico

• Natura della superficie da trattare

• Resistenza microbica (rotazione)

• Tossicità

• Possibilità di corrodere i materiali

• Facilità di applicazione

• Compatibilità con agenti di pulizia o con altri disinfettanti

• Sterilità

• Residui

• Shelf-life

• Documentazione di supporto

• Convalida

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I SANITIZZANTI

Efficacia in vitro

Prodotto BattericidaProdotto che distrugge tutte le forme microbiche batteriche vegetative

(riduzione di almeno 5 log).

Prodotto FungicidaProdotto che distrugge tutte le forme microbiche fungine (lieviti e muffe,

con una riduzione di almeno 4 log).Prodotto Sporicida

Prodotto che distrugge tutte le forme microbiche sporigene (riduzione dialmeno 3 log).

Prodotto VirucidaProdotto che distrugge tutte le forme virali (riduzione di almeno 4 log).

Prodotto SterilizzanteProdotto che distrugge tutte le forme microbiche includendo funghi, virus,

batteri e loro spore (riduzione di almeno 6 log).

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I SANITIZZANTI

Agenti non ossidanti• Composti con ammonio quaternario Sono disponibili come marchi

registrati, spesso in combinazione con altri agenti. Sono attivi su superfici e possiedono proprietà detergenti.

• Alcooli Usualmente Etanolo o Alcool

Isopropilico. Possono essere usati da soli o come solventi per altri disinfettanti.

• Aldeidi I principali prodotti disponibili sono

due: Formaldeide e Glutaraldeide. Le proprietà irritanti della Formaldeide associata alla sua alta tossicità ne hanno diminuito l’uso. La Glutaraldeide, in soluzione, è ampiamente utilizzata per la sua attività sporicida. Anche se in alcuni Paesi non ne viene consentito l’uso.

• Composti fenolici Esiste una ampia gamma di prodotti molti dei

quali vengono alternati durante le procedure di pulizia a composti con ammonio quaternario.

Agenti ossidanti•Alogeni

Rilascio di cloro: Ipoclorito di sodio, dicloroisocianato di sodio, acido tricloroisocianurico, disinfettanti molto usati. I sanitizzanti a base di cloro, a contatto con superfici non pulite, possono causare ingiallimento delle stesse.

Iodofori: Complessi labili dello iodio con polimeri in soluzione acida.

•Composti con rilascio di ossigeno Perossido di idrogeno: il vapore generato

viene utilizzato come agente sterilizzante di ambienti chiusi, es. Isolatore. E’ un prodotto tossico e non può essere utilizzato in ambienti aperti anche se viene utilizzato per fumigare aree sterili.

Acido peracetico: è un acido altamente corrosivo, utilizzato spesso in associazione al Perossido.

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Perossido di Idrogeno IONIZZATO

Caratteristiche

• Soluzione prodotta con la tecnica al plasma

• Efficace contro batteri, funghi, muffe, spore e virus

• Efficacia microbica ottenuta con bassi tempi di contatto

• Compatibile con tutti i tipi di materiali

• Stabilizzato con tensioattivi anionici facilmente rimovibili con Acqua di processo, nella fase di risciacquo delle superfici

• Utilizzato in fase gassosa alla concentrazione di 7,5%, è in grado di sterilizzare (riduzione di almeno 6 log) qualsiasi ambiente.

• Può essere alternato con altri prodotti a base di Perossido di Idrogeno

• Costo in linea agli altri prodotti sporicidi

I SANITIZZANTI

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Perossido di Idrogeno

Il perossido di idrogeno viene utilizzato come sanitizzante sia in forma liquida che in fase gassosa.L’azione del prodotto avviene attraverso la formazione di radicali idrossilici che agiscono su proteine e acidi nucleici.

Perossido di idrogeno

Perossido di idrogeno IONIZZATO

I SANITIZZANTI

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Prodotti a basso residuo (Klercide F, Klercide C, Alcool Isopropilico 70%, Alcool Etilico 70%)

Caratteristiche

• Prodotti sterili diluiti con acqua WFI

• Prodotti pronti all’uso

• Non necessitano di una fase di risciacquo

• Consigliato nelle aree critiche di processo

• Valutazione costi/benefici:

Acqua per la ricostituzione Tempo di preparazione Detergente per la rimozione del residuo Tempo per il risciacquo

I SANITIZZANTI

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Rotazione sanitizzanti

La rotazione dei sanitizzanti ha lo scopo di prevenire la selezione dei microrganismi resistenti.Resistenza batterica ai disinfettanti:

Intrinseca• Spore batteriche• Mycobacterium• Parete dei Gram negativi

Acquisita• Mutazioni genetiche• Acquisizione di plasmidi

Comunemente la rotazione dei sanitizzanti prevede l’utilizzo di 1 o 2 prodotti ad attività battericida/fungicida, alternati settimanalmente, e l’utilizzo almeno mensile di un prodotto sporicida.

I SANITIZZANTI

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Rotazione sanitizzanti

 Area Rotazione Disinfettante Risciacquo ConcentrazioneTempo di contatto

consigliato

Locali classificati A/B

settimanaleAlcool Isopropilico

NO 70% Pronto all’uso 15 minuti

settimanale Klercide C NOH2O2 al 6% Pronto all’uso

30 minuti

Locali classificati C/D

settimanale Klercide ASì al cambio

prodotto

Amm.Quat e Biguanide Pronto all’uso

15 minuti

settimanale Klercide ESì al cambio

prodotto

Ipoclorito di sodio 0,5%Pronto all’uso

30 minuti

I SANITIZZANTI

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Studi di verifica dell’efficacia:

①Convalida iniziale

②Convalida dell’efficacia

③ Riqualifica

I SANITIZZANTI

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Volume 4 EU Guidelines to Good Manufacturing Practice – Annex 1 “Manufacture of Sterile Medicinal Products” – March 2009

I SANITIZZANTI

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Tecniche di pulizia efficaci

Definizione di prodotti/attrezzature/materiali idonei all’introduzione in cleanroom

Classificazioni delle superfici

Pulizia superfici orizzontali e verticali

Pulizia pavimenti e attrezzature

Definizione frequenze di pulizia e lista di controllo

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Le attività di pulizia devono essere gestite da procedure scritte e registrate (SOP) all’interno di un sistema documentale proprio dell’azienda e devono essere eseguite da personale adeguatamente istruito.

Le SOP si devono basare sui seguenti elementi:•classificazione delle superfici;

•esame della configurazione dei locali ed evidenziazione dei punti critici;

•esame dei rivestimenti e dei diversi materiali da pulire e definizione del metodo di pulizia e trattamento migliore per ottenere i livelli di pulizia desiderati;

•verifica delle parti smontabili, determinazione del tipo di pulizia da applicare (per semplice immersione, pulizia a mano, ecc.);

•determinazione della frequenza richiesta nelle varie operazioni per mantenere il livello di pulizia desiderato;

•definizione di quelle operazioni di pulizia che possono aver luogo durante i normali orari di produzione;

•assegnazione dei compiti;

•elenco dei prodotti e attrezzi di pulizia approvati;

•istruzioni per l’utilizzo dei prodotti (p.e. per la diluizione di disinfettanti o detergenti) e loro stoccaggio;

•procedure di sicurezza;

•creazione di una "lista di controllo" utilizzabile dal personale di pulizia per verificare che non vi siano state omissioni nel corso delle operazioni;

•definizione dei metodi di controllo dell’efficacia delle operazioni di pulizia.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Classificazione delle superfici

E’ possibile una classificazione delle superfici in base al grado di interferenza con i processi produttivi.

Superfici critichePosizionate in prossimità dei processi, dove la contaminazione potrebbe avere accesso al prodotto. Da tenere più pulite possibili.

Superfici generiche in cleanroomTutte le superfici all’interno della camera bianca che non si trovano al punto di produzione o sotto flussi laminari undirezionali. Vanno pulite con regolarità per prevenire il trasferimento della contaminazione sulle superfici critiche.

Superfici di spogliatoi e docce d’ariaPossono divenire altamente contaminate dato l’elevato livello di attività. Da pulire frequentemente per diminuire il grado di contaminazione e il rischio di trasferimento della stessa in camera bianca.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Definizione del metodo di pulizia

Le operazioni di pulizia delle aree possono essere suddivise come:

Pulizia grossolanaper la rimozione di particelle di grosse dimensioni (> 50μ). Questo tipo di contaminazione si ritrova normalmente sui pavimenti e viene tipicamente portata all’interno degli spogliatoi. Può essere costituita anche da materiali frantumati e travasi risultanti dai processi.

Pulizia intermediaper la rimozione di particelle più piccole (nella gamma da 10 a 50μ circa); riguarda pareti, banchi, corridoi.

Pulizia di precisionenecessaria per la rimozione del particolato più fine (inferiore a 10 μ). Riguarda le superfici più critiche.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Forze di adesione

London - van der Waals: interazione tra molecole adiacenti. Creano una forza di attrazione tra le particelle e le superfici. Enormemente diminuite in presenza di un liquido.

Forze elettrostatiche: Dissipate in presenza di un liquido.

Forze capillari: si generano quando uno strato di umidità è presente tra la particella e la superficie. La causa più frequente è la condensazione del vapore acqueo presente nell’atmosfera. L’eventuale tensioattivo presente nel liquido riduce la tensione superficiale, diminuendo la forza di adesione.

Al diminuire della dimensione della particella, la forza di adesione si riduce meno rapidamente rispetto alla forza di rimozione applicata. Pertanto, più piccola è una particella e più difficile è asportarla da una superficie.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di puliziaIn generale le attrezzature e i materiali di consumo per la pulizia devono rispondere ai

criteri seguenti:

•Ergonomia (dimensioni, peso, forma)

•Facilità di pulizia

•Resistenza ai prodotti chimici utilizzati

•Resistenza alle temperature di sterilizzazione in autoclave

•Rilascio di particelle e contaminanti chimici o microbiologici

•Conformità alle vigenti normative di sicurezza e protezione ambientale.

•Disponibilità di schede tecniche complete

•Conformità alle vigenti normative di sicurezza e protezione ambientale.

Un uso corretto da parte del personale delle attrezzature di pulizia è essenziale nel

prevenire la dispersione di particelle e sostanze estraibili nell'ambiente e consente una

pulizia rapida e soprattutto efficace con ottimi risultati in termini di mantenimento

delle condizioni di pulizia dei locali.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

Aspetti da valutare nella scelta di un panno:

· Grado di pulizia richiesto

· Capacità di assorbimento

· Robustezza

· Abrasività

· Possibilità di sterilizzazione

· Tipologia del tessuto

· Compatibilità chimica

· Tipo di confezionamento

· Semplicità d’uso

· Costo

Ma soprattutto tipologia del tessuto in funzione del grado di pulizia dell’ambiente.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

Fibre naturali

·Cotone, cellulosa, abaca

·Fibre corte aggrovigliate per ottenere una fibra lunga

·Alto rilascio di fibre e particelle

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

Fibre sintetiche

·Poliestere, nylon

·Estrusi, per ottenere fibre lunghe continue

·Basso rilascio di fibre e particelle

·Resistenti alle abrasioni

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

100% Poliestere 55% Cellulose / 45% Poliestere

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

BORDI

Taglio a lama fredda

Taglio a lama calda

Bordo termosaldato

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Prodotti e attrezzi di pulizia

PANNI PREIMPREGNATI

Aiutano a ridurre il consumo di detergenti e disinfettanti

Stimolano l’applicazione delle tecniche più efficaci

La concentrazione e il quantitativo della soluzione sono già nelle dosi corrette

Riducono il rischio di travasi

Sono utilizzabili anche con spazzoloni

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di pulizia

· Le operazioni di pulizia in cleanroom vanno eseguite sempre a porte chiuse

· Pulire sempre dalle zone più pulite verso le più sporche

· In caso di travasi, pulire dalla zona più asciutta verso la più bagnata

· Ripiegare il panno per applicare una pressione uniforme

· Ripiegare più volte il panno per esporre sempre un lato pulito

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di pulizia

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IEST RP-CC018.2

Un solo passaggio in un’unica direzione in percorsi paralleli

leggermente sovrapposti

Direzione:Zona più pulita

Zona più sporca

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di pulizia

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di pulizia

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di pulizia: soffitti e pareti

La tecnica di pulizia basata sulla sovrapposizione deve essere applicata anche per la pulizia dei soffitti e delle pareti.

La pulizia comincia sempre dall'alto verso il basso, quindi dal soffitto per passare progressivamente alle pareti e al pavimento, includendo scaffali, mensole, ecc. Similmente, quando occorre asciugare del liquido, passare dalla zona più asciutta verso la più bagnata.

Le superfici orizzontali si sporcano più velocemente rispetto a quelle verticali a causa delle forze gravitazionali; così come le superfici che vengono in contatto con il personale. Ciò significa, per esempio, che le pareti vanno pulite meno frequentemente rispetto al pavimento o alle porte che sono per necessità toccate dalle persone.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di pulizia: pavimenti

IEST RP CC0018.3

Passare lo spazzolone da sinistra a destra e viceversa in percorsi leggermente sovrapposti non più lunghi di 90 cm.

Iniziare sempre dalla parte più lontana dalla porta di ingresso del locale.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di puliziaPORTE A porta socchiusa, pulire prima tutto il bordo laterale e superiore mediante un panno impregnato. Quindi pulire le superfici della porta seguendo le indicazioni date per le pareti con panno impregnato o spazzolone.

SEDIE/SGABELLINon posizionare mai sedie e sgabelli sopra banchi o tavoli di lavoro per consentire la pulizia del pavimento. Le sedie vanno spostate lateralmente e riposizionate quando la pulizia della zona è terminata. Pulire sedie e sgabelli partendo dall’alto verso il basso, includendo anche le ruote.

CARRELLINon vanno puliti in prossimità di aree e superfici critiche. Passare con aspirapolvere, se necessario, e quindi pulire con panno impregnato dall’alto verso il basso includendo le ruote.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Tecnica di puliziaGRIGLIEEventuali griglie a soffitto devono essere periodicamente rimosse e immerse ripetutamente in una soluzione detergente. Se sono molto sporche utilizzare anche un panno o una spugna. Posizionare quindi verticalmente le griglie e lasciarle asciugare all'aria.

LAMPADEPassare la superficie delle lampade con un panno umido o uno spazzolone idoneo non abrasivo impregnato con un detergente/disinfettante che non danneggi le coperture.

SPOGLIATOIGli spogliatoi vanno puliti giornalmente dato il livello di attività che vi si svolge e il rischio di trasferimento della contaminazione nelle aree produttive. Pulire pareti, pavimenti e porte come specificato. Pulire accuratamente le panche di scavalcamento. Gli armadietti e gli scaffali vanno svuotati periodicamente per pulire l’interno e le superfici.

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Procedure di pulizia e sanitizzazione

Frequenza di puliziaNon esiste una norma che dica quando e quanto pulire, ogni azienda è diversa dall’altra ed ha le sue criticità e il suo piano di pulizia adeguato.

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Tecniche di pulizia efficaci

Riepilogo

Iniziare sempre dalla zona più pulita verso quella più sporca, prima il soffitto, poi pareti e poi pavimenti, in modo che le particelle

contaminanti si accumulino per gravità verso il pavimento; pulire frequentemente il pavimento, le maniglie e le cornici delle porte; in caso di sversamenti pulire partendo dalla parte più pulita verso quella

più sporca; cambiare l’acqua di lavaggio circa ogni 10 metri quadrati; quando si inizia a pulire il pavimento partire sempre dalla zona più lontana

dalla porta di ingresso; mettere i panni sporchi in un sacchetto dei rifiuti, chiudere senza far uscire

l’aria; utilizzo di Check list utili a monitorare CHI, COME e QUANDO è stata

eseguita la pulizia di un ambiente.

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Riferimenti:

Lavinia Monaco: mob. 3926951201 [email protected]

Iolanda Messori: mob. 346 [email protected]