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...altre astuzie utili per la pulizia... ...e per l’ambiente!

Sapone per il bucato:

Ingredienti: 600gr di sapone di marsilia, 5 l d’acqua. Fate bollire l’acqua e aggiungete man mano il sapone tagliato a

scaglie, fatelo sciogliere completamente. Aspettate che il

composto ritorni a temperatura ambiente ed è pronto per l’uso.

Sapone per stoviglie

Ingredienti: 6 limoni grossi, 250gr d’aceto, 400gr di sale grosso, 200gr d’acqua. Frullate i limoni insieme al sale per un minuto, mettete il tutto a

bollire in acqua per quindici minuti

avendo accortezza a mescolare tutto con una frusta.

Conservate il composto in un barattolo di vetro

Sapone personale liquido

Sciogliete il sapone da bucato con acqua calda fino a renderlo

liquido, aggiungete l’essenza che più preferite.

Sapone per wc:

Ingredienti: 25 gr di succo di limone (acido citrico), 210 ml d’acqua, 10 ml di detersivo (come sopra), 5 gocce di essenza al limone. Versate in acqua calda prima il detersivo e scioglietelo per bene,

aggiungete poi tutto il resto.

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PER LA TENDA:

Camiciappend:

Ecco un attaccapanni per tenere la camicia dell’uniforme

sempre perfetta (fino all’ultimo giorno di campo!!!):si

chiama camiciappend.

È sufficiente un paletto ed un

cordino e... il camiciapped è

fatto!

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...Prima di costruire... ...misure utili...

Astuzia: un bastone scout misura 1.50 m

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Zaino in spalla senza fatica:

Metto lo zaino ai miei piedi, con la parte posteriore verso

di me, afferro gli spallacci con tutte e due le mani, poi

piego la gamba destra in modo da poter tirare su il sacco

e appoggiarlo sul ginocchio. La mossa successiva consiste

nell’abbassare la spalla destra per poter infilare il braccio

destro nello spallaccio alla mia sinistra, perché vedo il

sacco di dorso. Poi lancio il braccio sinistro all’indietro e

agguanto l’altra cinghia, mi alzo di scatto e il sacco si

trova appeso al suo posto sulla schiena, mentre il braccio

sinistro scivola facilmente dentro il suo spallaccio.

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Guardaroba:

Un’alternativa per appendere la camicia, la promessa, il

cappellone, il poncho e tutti quei piccoli oggetti che

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potrebbero facilmente perdersi è quella di costruire un

guardaroba “tipo base” sotto la veranda. A seconda dello

spazio a disposizione e delle vostre esigenze potrete

modificarlo aggiungendo ripiani o altro.

Portascarpe:

Al ritorno da un’uscita... un po’

bagnata... una rastrelliera su cui mettere gli scarponi, in

precedenza riempiti di carta, sarà utilissima per farli

asciugare più rapidamente.

Contienicose:

Non buttate via le bottiglie

di plastica; in tenda i

piccoli oggetti vanno

sempre smarriti, quindi un

contienicose sarà

utilissimo.

Per la costruzione del

contienicose basterà

tagliare una bottiglia ed appenderla al filo teso dentro la

tenda e le nostre piccole cose saranno sempre facilmente

ritrovabili.

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La doccia

E’ possibile realizzare

una doccia con un

semplice secchio (o

annaffiatoio), del

cordino e un paletto.

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Portasciugamani, porta strofinacci...

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Scope e scopette:

Ecco il nuovo strumento fatto di

stracci ed un cordino che vi

permetterà una perfetta pulizia

della tenda.

Un’altra idea può essere quella

di costruire

una scopa

con dei

ramoscelli.

Questa vi

permetterà

di tenere

l’angolo di

squadriglia

sempre

pulito!

VARIE:

Fiammiferi per ogni tempo:

Avete i fiammiferi inutilizzabili perché

bagnati?

La prossima volta abbiate l’accortezza

di proteggere la capocchia di zolfo con

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una goccia di cera...è un lavoro un po’ noioso ma

sicuramente molto utile.

È anche possibile far sciogliere vecchi mozziconi di

candela, oppure della cera, a bagnomaria perché non

prendano fuoco; quando la cera è liquida, la si versa nella

scatola dei fiammiferi, coprendo uno strato di fiammiferi

dopo l’altro, sicché alla fine sigillati in una compatta

tavoletta. In questo modo anche se cadono nell’acqua si

potranno avere ugualmente dei fiammiferi asciutti da

estrarre dalla cera quando se ne ha bisogno. Essendo così

ricoperti, bruciano più a lungo e sono eccellenti quando

c’è vento o umidità. Però occorre tenerli in scatole chiuse

anche in marcia.

Bottigliluce:

E cosa dire,

quando al campo

nel bel mezzo di

una riunione,

finiscono le

batterie della

torcia e bisogna prendere gli appunti per l’attività di

domani? Ma con la bottigliluce non si corre questo

pericolo. Basta tagliare una bottiglia in due parti e

rovesciarne una mettendoci la candela e un po’ d‘acqua

per evitare qualsiasi guaio e buona riunione fino all'alba.

Torce a vento:

Per una torcia sono necessari:

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Sostegni per secchi:

Prendiamo un ramo (B).

facciamo una legatura L a

circa 50 cm dall’estremità che

va tagliata come indicato in F.

sepaiamo ora le due parti del

ramo con un cuneo di legno C.

così il secchio si manterrà

orizzontale e pieno fino

all’orlo. Per realizzare il

sostegno per un secchio la

forcella F appoggia su un

sostegno S. due picchetti

incrociati P mantengono in

posizione la forcella F.

Un secondo tipo di sostegno è

realizzato con quattro picchetti

che sostengono due traverse T

utilizzate per portare il secchio

e delle salviette.

Un altro tipo di sostegno è

quello della figura qui a destra.

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Il lavandino:

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• 2 fogli di giornale (60x80 cm circa);

• cera fusa;

• 1 pennello;

• 1 latta;

• 1 fornellino a gas.

Procurarsi alcuni chili

di moccoli, che farete fondere dentro una latta. Quando la

cera sarà fusa toglietela dal fuoco e con un pennello

stendete uno strato di cera sul foglio di giornale aperto.

Dopo aver ricoperto tutto il primo foglio con la cera

metteteci sopra il secondo foglio e spalmate altra cera. A

questo punto arrotolate pressando bene i due fogli e

lasciate asciugare bene.

BottoOcchiali:

Se vi capita una

tormenta di vento o di

neve e non potete

assolutamente

fermarvi, basta

costruirsi i bottochiali seguendo le istruzioni qui sotto riportate. I bottochiali esistono in due versioni:

• con plastica trasparente per il vento

• in plastica colorata per il sole accecante… a voi la

scelta!

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PER LA SQUADRIGLIA:

Lo stuoino di squadriglia:

Durante

i nostri

raid, le

nostre

uscite e

hike, è

molto

importa

nte non soffrire il freddo ed ancora di più difendersi

dall’umidità. Qui di seguito troverete un “trucco” che vi

difenderà dalle insidie invernali quando andate a dormire

nella vostra tenda.

Occorrente: foglio di polistirolo espanso spesso 2 cm;

stoffa e tela impermeabile.

Í Tagliare il foglio

di polistirolo

espanso in

cinque pezzi

delle seguenti

dimensioni

Í Prendete il

rettangolo di

stoffa e quello di tela plastificata delle dimensioni

45x90 cm ciascuno. Sovrapporre i due teli rettangolari

e cucirli lungo le linee segnate nello schemino.

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PER L’IGIENE:

L’acqua calda:

Le illustrate riportate nella pagina successiva sono alcune

delle soluzioni possibili: o il riscaldamento avviene con il

sole(soluzione 1), oppure con il fuoco durante la

cucina (soluzione 2).E’ più difficile spiegarlo a parole che

realizzarlo prendendo lo spunto dai disegni qui riportati.

Se poi non avete tempo o il materiale a disposizione,

potete realizzare questa “doccia povera”.

Utilizzate un lungo tubo (circa 50 cm) di gomma nero da

stendere al sole. Fissate le due estremità in un

contenitore. Prelevare l’acqua calda da un rubinetto il alto

del contenitore. Per un maggiore riscaldamento dell’acqua

nel tubo nero, si può infilarlo in un secondo tubo

trasparente di diametro maggiore (intercapedine di

calore).

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Í Infilare le stecche di polistirolo nei cinque contenitori

che abbiamo preparato con i teli, piegare lo stuoino a

fisarmonica e infilarlo nello zaino.

Le coperte intelligenti:

La coperta destinata a

un campo in

luoghi freddi

deve essere

immensa,

perché

l’unico modo

per essere

sicuri di non

scoprirsi mentre si dorme, è

quello di avvolgersi.

Si dispongono per terra, ben lisce, le coperte su cui ci si

stende;

Si tirano su quelle in cui arrotolarsi, finché coprano anche

la testa.

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Poi, con le coperte allargate sopra, si sollevano le gambe

a partire dall’anca, tenendole rigide e sotto queste si

ripiega prima un lato e poi l'altro delle coperte.

Così, in qualunque modo ti rigiri nel sonno, ti avviluppi

sempre più stretto. A questo punto si possono anche

piegare verso l’alto i lembi delle coperte stesse sotto e

tenerle ferme con grossi spilloni di sicurezza.

Costruirsi un Poncho:

Prendete un telo

impermeabile (o plastica) di

altezza 1.80x2.20 metri .

Tagliate dal lato più lungo

40 cm in modo da ottenere

un quadrato 1.80x1.80.

Piegando in quattro il telo si

può ritagliare una

circonferenza (al centro)

per la testa.

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Poggia Cassone:

Basteranno alcuni semplici picchetti di legno su cui

appoggiare la cassa di squadriglia, sopraelevandola

così dal terreno e dall’umidità, per evitare di

bagnare il materiale contenutovi.

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Tanica sempre

comoda:

L’acqua potabile si

mantiene fresca

all’ombra e con

questo treppiede che

sostiene la tanica sarà

più semplice versarsi

dell’acqua... anche

senza essere in due

persone!!!

Rastrelliera porta

attrezzi:

Se avete il

problema di dove

sistemare gli

attrezzi affinché

siano ben protetti

ed allo stesso

tempo essere a

portata di mano,

ecco una semplice

rastrelliera da

mettere sotto la

veranda o sotto un telo.

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Con il pezzo tagliato in precedenza si disegna la sagoma

per il cappuccio e si taglia (vedi

figura).

Mazzuolo:

E’ possibile ricavare un mazzuolo da

un albero, come in figura.

Treppiede poggia zaino:

E’ possibile formare un sedile con

quattro pesanti tronchetti, usando

il sistema di incrocio indicato in

figura, in quanto il peso

determina uno schiacciamento e

una stabilizzazione fra loro dei

quattro tronchetti. Qualora

particolari condizioni causassero

uno slittamento dei tronchetti,

una semplice legatura risolverà il

problema.

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Coprizaino – usa e getta:

In uscita portatevi un sacco

dell’immondizia (di quelli

grandi)… in caso di pioggia

infilateci lo zaino e fate i buchi

per gli spallacci.

Tenda per uscite e

bastone scout:

Ogni componente della

Squadriglia, con questa

astuzia, porterà il suo

pezzetto di tenda che pesa

poco più di 1 kg (solo!).

Con questo metodo realizzo

da anni campi parzialmente

mobili, di più giorni, per

E/G.

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L’acqua salata inumidisce il tessuto del manicotto e, per

capillarità, l’evaporazione (attivizzata dal sale) produce

freddo.

Sospendere all’aria ventilata,

all’ombra di un albero.

Un terzo metodo è:

• Fissare, con un nodo sotto, un

barattolo pieno di acqua

salata alla corda che serve

per appendere i cibi; l’acqua

salata, filtrando attraverso la

corda che serve per

appendere i cibi; l’acqua

salata, filtrando attraverso la

corda, impregnata di umidità

il sacchetto-contenitore.

Mettendo la parte superiore

della zanzariera di un

contenitore dentro un catino

pieno di acqua salata, posto

sopra il portavivande, per

l’evaporazione prodotta si

manterranno freschi i cibi

(particolare A).

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Refrigeratori:

• E’ possibile mantenere

freschi i cibi dentro un

contenitore di legno

ricoperto da un telo di stoffa

bianca; sopra, in un catino

pieno d’acqua salata è

immersa l’estremità di

alcune strisce di stoffa che

terranno bagnato il telo.

Un altro modo è:

• L’estremità superiore di un

manicotto di stoffa viene

ribaltata e immersa in un

barattolo pieno d’acqua

salata.

All’interno del manicotto vengono

tenuti sospesi, con quattro corde

annodate sotto, alcuni piani

rotondi di legno sui quali si

metteranno i cibi, coperti, da

conservare.

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Per una tenda completa per 8 persone occorrono:

• 8 teli mimetici tipo Esercito Italiano o Esercito

Tedesco della misura di mt.1.70x1.70, provvisti di

bordo sovrapponibile con doppia abbottonatura,

reperibili presso i negozi che vendono articoli militari

o sulle bancarelle delle fiere paesane con gli stessi

articoli o ai mercatini rionali ed anche presso Grandi

Magazzini. I teli possono essere usati anche come

poncho (quello italiano) e come cappotto (quello

tedesco) .

• 4 bastoni scout, alti 1.50 mt, di quelli cui si attacca

il guidone di Squadriglia (i bastoni diventano 6 se si

vuole realizzare la veranda). Se siete in gamba i bastoni ve li fate da soli utilizzando i fittoni dei noccioli selvatici che per 3-4 mt. di altezza sono dritti come fusi, applicandoci in testa una cavicchia filettata 80x8 a testa tonda e per punta un pezzo di tondino di ferro da mm.8-10 di diametro lungo mm.70-80. che dovranno sporgere dal legno almeno mm.30.

• 10 spilloni da tenda e altrettanti elastici realizzati

tagliando a fette vecchie camere d’aria d’automobile

• 2 tiranti in cordino robusto per i terminali della tenda

(diventano 4 se si realizza la veranda)

• Poncho individuali o teli di plastica a terra a fare da

catino

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PER L’ANGOLO E IN CUCINA:

Asciugapiatti:

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Imbuta:

Quante volte avete provato a versare il contenuto di una

pentola in una bottiglia,

avendo dimenticato a casa

l‘imbuto? Da oggi in poi

niente paura, con

l'imbuta neanche una

goccia cadrà a terra. Per

la costruzione si ritaglia

una bottiglia e una parte

del tappo, rovesciando la

parte ad imbuto ed

avvitando alla bottiglia

l’altra estremità del tappo.

Budistampo:

Con questo consiglio...sarà più facile mangiare dolci al

campo... con il

budistampo che si

ottiene ritagliando il

fondo di una bottiglia.

Versandovi il budino e

rovesciando a freddo… il

dolce è pronto a tavola.

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Se ne hai il permesso scava i canaletti per lo scolo dell'acqua piovana (con le tende attuali munite di catino questo può essere superfluo anche perché rovina il terreno).

La tenda

La tenda Scegliere la tenda

Una tenda è più di un semplice riparo contro le intemperie, è una casa di tessuto che va montata correttamente e mantenuta con cura .

La tenda canadese > Il soprattelo Protegge dalla pioggia, ma anche dal vento e dalla luce; crea anche un cuscino d'aria che isola la camera. Il cotone è abbastanza pesante, e limita la condensazione solo sulla superficie interna del

soprattelo; una gran parte dell'umidità del suolo e del vapore prodotto nel sonno può infatti traspirare attraverso il tessuto. Invece, i sopratteli in tessuto sintetico non permettono questo scambio d'aria tra l'interno e l'esterno della tenda. Il tessuto di cotone subisce un trattamento di impermeabilizzazione che deve essere rinnovato regolarmente tramite appositi prodotti commercializzati anche in bombolette. Più il tessuto è pesante (almeno 180 g/m2), più è impermeabile. Quando piove, i fili di cotone si gonfiano d'acqua ed il tessuto diventa più stagno. Per contro, un periodo molto secco avrà tendenza a ridurre i fili; se si verifica una pioggia violenta, l'acqua rischia di attraversare il tessuto fin dall'inizio. Sotto la pioggia, bisogna evitare assolutamente di toccare il soprattelo in quanto si toglie l’impermeabilità; questo può provocare il gocciolamento dell’acqua all’interno.

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> La camera La tenda interna è in cotone per garantire un certo ricambio d'aria e limitare il fenomeno di condensazione. La camera può essere staccata (nei modelli più vecchi) o saldata al catino. > Il catino E’ il pavimento della tenda; nei modelli più recenti è saldato alla camera. Deve essere solido e ben isolato dal suolo. Il polietilene svolge meglio queste funzioni della poliammide o del poliestere rivestito, ma è più pesante. Se indipendente dalla tenda, può essere ripiegato durante il giorno. > Le pareti Lungo le pareti della tenda ci sono generalmente alcune tasche. Se la camera è staccata dal catino, le pareti possono essere sollevate. A volte prolungate da una banda di tessuto che impedisce al freddo e all'umidità di passare sotto le pareti stesse. > La finestra Serve per aerare la tenda in modo da limitare la condensazione soprattutto durante la notte. La finestra si può chiudere ed è munita di una zanzariera che serve a proteggere contro gli insetti. > I pali Generalmente ci sono due pali verticali nella cui parte inferiore c’è un piede di plastica o un gommino in modo che il palo non strappi il catino. > I distanziatori Possono essere mobili o integrati nella cima del palo; mantengono la distanza tra la camera ed il soprattelo.

La tenda

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Mentre due persone reggono i pali, fissa i tiranti, cominciando dai quattro angolari e passando subito dopo a quelli anteriori e posteriori.

Pianta i picchetti inclinati di 45°, in modo che offrano una buona resistenza. Non mandarli a fondo nel terreno perché la corda dei tiranti, se non sintetica, marcirebbe a contatto con il suolo.

Regola la tensione dei tiranti in maniera che la tenda non faccia pieghe o grinze ed i fianchi verticali della tenda stiano bene in piedi.

La tenda

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Apri la tenda sul terreno e srotola i tiranti.

Piazza la tenda e fissa al suolo il catino, ben teso stando attento che le cerniere delle porte della tenda siano chiuse Metti prima i picchetti agli angoli.

Prepara la paleria e mettila al suo posto. Metti il soprattelo.

La tenda

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> L’asta di colmo E’ il palo orizzontale superiore che collega i due pali verticali ed impedisce al soprattelo di toccare la tenda interna > "i picchetti a spillo" Servono prevalentemente per fissare il catino al suolo.

> "i picchetti ad angolo" Più spessi, garantiscono una buona fissazione al suolo dei tiranti della camera e del soprattelo. E’ preferibile piantare i picchetti con un mazzuolo in gomma.

> I tiranti Sono regolabili; per permettere al cordone di scivolare nel tenditore, occorre evitare le riparazioni con nodi. > Tettoie e verande In alcuni modelli di tende il soprattelo è prolungato in avanti f o r m a n d o u n a veranda.

> L’ abside Nei modelli più recenti di tende canadesi, nella parte posteriore della tenda c’è un’abside che nei vecchi modelli poteva essere aggiunto.

La tenda

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Altri tipi di tende Esistono tende per tutti i gusti, tutti gli stili e tutte le avventure. Eccone qualche modello. > Tenda igloo, per le escursioni o il campo mobile

> Tenda tunnel, per la spedizione

> Tenda a piramide, per la vita di squadriglia / pattuglia (fino a 6 posti)

> Tenda canadese per squadriglia / pattuglia per i campi di lunga durata (fino a 8 posti)

> Tenda a casetta, per un riparo dai molti usi (es. cambusa, riunione, tenda per il materiale …)

La tenda

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Montaggio della tenda

1. Scelta del terreno Scegliere un terreno piatto e leggermente in discesa (mai nel letto o troppo nelle vicinanze di un torrente). Preferire le superfici sopraelevate e secche (mai lungo un ruscellamento delle acque piovane). Chiedere l'autorizzazione al proprietario (anche per una notte).

2. Orientamento Mettere un palo della tenda di fronte al vento dominante (se tira un forte vento la tenda ha meno possibilità di essere divelta). Disporre l'apertura possibilmente verso est. Installarsi al riparo di una barriera o di un muretto per essere più protetti, soprattutto nei periodi freddi, contro i venti del nord e dell'est.

3. Preparazione del terreno Liberare il terreno da tutto ciò che può perforare il catino o dar fastidio durante la notte (rami, pietre, radici, rovi, etc) e riempire le buche. Può essere creata una lettiera di foglie morte, paglia, fieno o felci sotto il catino per isolare e migliorare la comodità (è da escludere l'erba fresca che marcisce rapidamente). Se si scegliere di installarsi in vicinanza di un albero ricordarsi che: - sotto i pini, il suolo è morbido ma c’è pericolo per il fuoco - sotto le betulle, il suolo è sabbioso - sotto gli olmi, l'ombra è spessa ma le cadute di rami frequenti - sotto i noci, c’ è molta frescura ma la mattina è umido - sotto i castagni, non ci sono (o quasi) insetti. - attenzione ai fulmini (si possono mettere sulle punte dei pali delle patate)

La tenda

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Si inizia il taglio dalla parte in cui lo si vuole far cadere, eseguendo un taglio parziale; quindi si passa dall'altra parte, eseguendo un secondo taglio in un punto un po' più alto del primo (circa 10 cm). Non ostiniamoci a colpire il legno con violenza. Un colpo assestato con mira e con la g iusta inc l inaz ione ha sicuramente più effetto di un colpo maldestro e, come dice BP, evita il mal di schiena!!! Il tronco va colpito sempre NON a 90° ma con una inclinazione di circa 60° a destra e a sinistra, alternando i colpi. Attenzione ai primi scricchiolii!!! Quando sentite che le ultime fibre stanno per cedere, spostatevi!!! Per aiutare e dirigere la caduta dell'albero, può essere utile l'impiego di una corda come in figura. Quando vi capiterà di tagliare piccoli ceppi, magari per il fuoco, ricordatevi di poggiare SEMPRE il legno che volete tagliare su un tronco o un ceppo fisso, ma MAI sul terreno o su una pietra!

"Il pioniere è l'uomo dei boschi, colui che ha con se ciò che è essenziale e trae dalla natura quanto gli è necessario per vivere e per progredire. Il pioniere è l'uomo che va avanti per aprire la strada a coloro che vengono dopo di lui. Il pioniere ha delle difficoltà di ogni genere da vincere per superare gli ostacoli che gli si rizzano innanzi. Il pioniere sa affrontare per primo gli ostacoli perché possiede delle capacità tecniche ed è preparato a qualsiasi eventualità."

L’accetta

L’accetta

L'accetta è costituita dal ferro (o testa), con l'occhio per il manico, dal manico e dal cuneo per fissare il manico.

L'accetta ideale per i nostri scopi è quella canadese, che si differenzia dagli altri modelli perché, a parità di mole, ha un peso superiore dovuto alla massa metallica molto grande opposta al taglio, per l'occhio di forma a l l ungata , per i l t ag l i o leggermente arcuato senza spigoli appuntiti, per il manico sagomato, che può essere impugnato con maggiore sicurezza e precisione. BP consiglia di utilizzare accette la cui testa pesi circa 1,3 kg.

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Una buona accetta deve essere equilibrata; per verificarne l’equilibrio occorre procedere come in figura. Gestione e manutenzione dell'accetta

"Ecco un proverbio degli uomini dei boschi: "presta ad un tuo amico il tuo ultimo dollaro, ma non prestargli mai la tua ascia, a meno che tu sappia che la sa maneggiare e che non ti rovinerà il filo" (BP, Scoutismo per Ragazzi)

E' superfluo dirlo, ma ricordiamoci di non abbandonare MAI un'accetta a terra, ma al contrario abituiamoci a infiggerla in un ceppo (ma MAI in un albero).

L’accetta

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Abbattimento di un albero

Ricordiamoci di NON abbattere mai alberi anche secchi senza prima aver ottenuto la necessaria autorizzazione. Successivamente, prima di accingerci ad abbattere un albero, eliminiamo ogni ramo basso e ogni impedimento a terra che possano interferire con il movimento nostro e dell'accetta. Assumere la giusta posizione è poi cosa fondamentale. Le gambe devono essere divaricate ed i piedi in croce con la direzione dell'intaglio che si sta p r a t i c a n d o nell'albero. L'ascia deve compiere un semicerchio NON sulla testa, ma lateralmente, aiutandosi magari con la mano sinistra impugnata vicino alla lama. Quando l'ascia è nel punto più elevato del suo lancio, si dovrà portare la mano sinistra vicino alla destra facendola strisciare lungo il manico. Dopo si lancerà energicamente la scure verso il tronco dell'albero nel punto da tagliare, senza però ritenerla rigidamente con le braccia: le mani servono solo per dirigere ed orientare il colpo! All'inizio del lancio le gambe devono essere piegate, per poi raddrizzarsi all'arrivo della lama sull'albero, permettendo così al corpo di inclinarsi in avanti. Prima di abbattere l'albero è bene decidere la direzione nella quale lo si vuole far cadere, considerando le successive operazioni di sfrondatura e taglio. Se ci si trova in un terreno piano e pulito, ogni direzione va bene; se invece ci si trova in un terreno scosceso, è preferibile che dopo la caduta la parte fronzuta dell'albero stia più in alto.

L’accetta

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Per tagliare un ramo o fare una punta l’accetta va utilizzata come in figura.

L'accetta non serve: x� per aprire i barattoli di latta; x� per fare buche a terra; x� Per mettere o togliere chiodi; x� per pulire i pali dalla terra.

L’accetta

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E' sempre consigliabile riporla in un idoneo fodero di cuoio o in un astuccio di legno.

"Solamente uno sciocco può andare in giro colpendo con la sua ascia tutto ciò che incontra, tagliuzzando alberi e facendo a pezzi radici e rami al suolo. Perché in questo modo rovina alberi di valore e nello stesso tempo smussa l'ascia e la sciupa ad ogni incontro con il terreno e con eventuali pietre" (BP, Scoutismo per Ragazzi) Per la manutenzione, occorre darle una prima pulita, prima di accingerci a rifare il filo della lama, con una pezza asciutta o con un foglio di giornale, per togliere via lo sporco e l'umido. Per togliere gli eventuali punti di ruggine e dare una "sbozzatina" iniziale è congiliabile utilizzare una lima a maglia sottile. Successivamente si arroterà con la mola a secco e infine si rifinirà con una pietra ad acqua o ad olio (cote).

L’accetta

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Se il manico dovesse essere spezzato, con la testa incastrata nell'occhio del ferro, si interrerà la lama fino all'occhio e su di esso verrà acceso un piccolo fuoco che brucerà il residuo di legno nell'occhio ma non stempererà il ferro, protetto dal terreno. Si tratta ora di fissare il nuovo manico, che dovrà essere stabilizzato alla lama con il cuneo e MAI con chiodi, fermagli, colla e aggeggi simili!!!

Camminando, l'accetta va portata prendendola per il ferro e NON facendola dondolare per il manico. Uso dell'accetta

Lavora sempre tenendo l'accetta dall'estremità del manico. Fai lavorare l'accetta da sola con il suo peso: lo sforzo del braccio serve solo a dare la giusta direzione al ferro.

Poggia sempre il legno da tagliare o da appuntire ad un tronco o su un altro pezzo di legno grosso. Non tagliare mai sul terreno.

L’accetta

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Non mettere mai una mano, un piede, o una gamba sulla traiettoria del ferro. Per tagliare la legna: x� non dare mai colpi perpendicolari alla superficie del legno; x� dai colpi secchi inclinati di circa 60°: un colpo o due per

intaccare una scheggia ed altri due perpendicolari ai precedenti per farla staccare. E così via.

L’accetta

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Fuoco a capanna

Consente di sfruttare il vento ed è possibile accenderlo anche in condizioni meteorologiche avverse.

Fuoco al calore di pietra

Serve per cucinare con più pentole contemporaneamente.

Fuoco del pioniere È orientabile secondo il vento. È pulito e rapido, però produce fumo, perché i due tronchetti laterali devono essere di legno verde, per evitare che brucino troppo velocemente.

Tipi di Fuoco

Tipi di Fuoco

Ci sono fuochi che scaldano e fuochi che illuminano. Al campo hai bisogno di tutti e due: il calore del fuoco della cucina per nutrirti e la luce viva del fuoco da campo per la sera. Fare un fuoco più adatto a scaldare o uno più adatto a illuminare dipende dal tipo di legna che usi e dalla forma del focolare. Nella tua vita scout, poi, ti troverai in tante situazioni differenti e dovrai accendere il fuoco in luoghi spesso molto diversi uno dall'altro; ogni volta dovrai saper utilizzare il tipo di fuoco più adatto a quella circostanza.

Fuoco a piramide

Si accende con ogni tempo, fornisce calore e luce, però disperde calore e consuma legna. Riscalda in maniera irregolare. Devi alimentarlo costantemente. È adatto per il fuoco da campo. È la base per l'accensione di ogni fuoco.

Fuoco a trincea

Ha un ottimo tiraggio e può essere alimentato regolarmente con rami lunghi. È stabile per mettervi pentole grosse e consente anche di metterne due o

più, una accanto all'altra. Devi orientarlo esattamente secondo il vento perché diventa poco efficace se il vento cambia direzione. Inoltre richiede un terreno sufficientemente compatto, altrimenti, se la trincea è poco solida, non sostiene bene la pentola.

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Fuoco a croce

È una variante del fuoco in trincea, puoi uti l izzarlo se i l vento cambia frequentemente direzione. Consuma legna e non è facile né da regolare, né da alimentare, né per disporvi sopra le pentole.

Fuoco polinesiano

È un fuoco tipico dei popoli della Polinesia. Fai un buco nel terreno e ricoprilo sul fondo e sui lati con pietre piatte. In caso di pioggia, puoi coprirlo con uno strato di terra. Il fuoco polinesiano riscalda bene, mantiene il calore, non risente assolutamente del vento ma è poco pratico

da alimentare.

Fuoco del boscaiolo

Si accende facilmente e dà molta luce. Brucia bene e con ogni tempo. È ottimo per il fuoco da campo e per riscaldare. Richiede una preparazione accurata, ha bisogno di molta legna e deve essere alimentato costantemente.

Tipi di Fuoco

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Fuoco a riflettore

Alcune pietre servono a formare il focolare e a sorreggere le barre di ferro, mentre alcuni tronchetti, disposti l'uno sopra l'altro, fanno da riflettore per il calore. È adatto per la cucina individuale e per scaldarsi.

Fuoco in scarpata

Unisce i vantaggi del fuoco a riflettore a quello sopraelevato.

Fuoco del pastore

È facile da costruire e cuoce rapidamente perché mantiene abbastanza il calore. Bisogna fare attenzione al tipo di pietra utilizzata perché alcune pietre, con il calore, possono spaccarsi e lanciare schegge.

Fuoco alla "trapper"

Ha un buon tiraggio, ma r i s e n t e m o l t o d e i cambiamenti del vento. È adatto per la cucina individuale. Scava una trincea larga 30 cm e lunga 50,

orientata in modo che il vento vi soffi dentro.

Tipi di Fuoco

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Legature

Esempi di costruzioni che hanno richiesto l’utilizzo di più tipi di legature

Pionieristica: Legature

Per unire dei pali mediante legature (con o senza incastri) si procede in vario modo. Si distinguono tre modalità e ciascuna di esse risponde ad una necessità ben precisa: x� collegare pali messi testa a testa x� fissare due pali secondo un angolo qualunque x� formare un treppiede Legatura di giunzione (impiombatura o legatura a baionetta)

Serve per unire due pali alla loro estremità, al fine di formare un palo di lunghezza maggiore. Realizzare due intagli piani (méplat). Disporre, a livello dell'unione tra i due pali, un gancio attorcigliato due o tre volte. Avvolgervi sopra dei giri di corda ben tesi. Arrivati quasi sopra il gancio, farvi passare dentro, l'estremità della corda, tirare quindi il capo a e legare insieme le due estremità, sopra i giri di corda, con un nodo piano.

C’è anche un altro sistema (v. figura). Procedendo in questo modo, non dimenticare di intercalare una o due zeppe per evitare oscillazioni.

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Legatura quadrata

Viene utilizzata quando occorre unire due pali ad angolo retto. Le legature iniziano con un nodo che può essere:

Nodo parlato

Nodo a legno o da boscaiolo

oppure si può iniziare senza nodo, bloccando provvisoriamente un capo della corda sotto il primo giro del capo "corrente" (quello che prosegue la legatura). Ricordiamo come viene eseguito il nodo parlato:

Legature

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Fare in seguito tre giri di strozzatura tra i pali 3 e 2, quindi tre altri giri tra i pali 2 e 1. Terminare con un nodo piano.

Raddrizzare l'insieme facendo in modo che i tre pali si sovrappongano al massimo per dare il massimo di stabilità al treppiede.

Per stringere bene i pali, è possibile far effettuare un giro al palo di mezzo al momento di raddrizzare l'insieme.

La stessa tecnica può essere utilizzata per montare "quadripodi". Metodo semplice

Si inizia con un nodo parlato, si prosegue con tre semplici giri di corda, attorno ai pali, un po' lenti e si termina con un altro nodo parlato.

Legature

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Legatura per treppiede

Serve per unire tre pali in modo da formare un treppiede.

Esistono tre modalità diverse:

Legatura inglese (può essere eseguita anche per due pali soli)

Si inizia con un nodo parlato sul palo A (vedi figura); si legano poi A e B con tre giri di corda e si stringe con due giri di strozzatura. Si lega B e C con tre giri di corda e si stringe con due di strozzatura. Si termina con un nodo parlato sul lato C. La legatura non dovrà essere tirata ma sarà lasciata lenta per permettere ai pali di allargarsi a treppiede. Legatura “testa di capra”

Si inizia con un nodo parlato nel palo centrale

Passare sotto il palo 3, sul palo 3, sotto il palo 2, sul palo 2, sul palo 1, sotto il palo 1, sul palo 2, ecc.... Procedere così, tre volte di seguito.

Legature

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Per effettuare la legatura quadrata si procede come segue: Cominciare con un nodo parlato o a legno

Far passare la corda sotto il palo orizzontale e sul palo verticale.

Fare 3 giri stringendo molto, impedendo ai giri di sovrapporsi

Passare in seguito la corda sul palo orizzontale e sotto il palo verticale

Fare 3 giri stringendo forte (strozzatura) Concludere con un nodo parlato.

Legature

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Legatura diagonale

Serve alla connessione di due pali non disposti ad angolo retto. Si inizia con un nodo del parlato (1a) o del boscaiolo (1b).

Fare quindi un giro di corda dall'altra parte del palo. Avvolgere con tre giri diagonali i due pali. Fare una seconda serie di avvolgimenti seguendo l 'a ltra diagonale. Strozzare con alcuni giri i due avvolgimenti diagonali.

La strozzatura avviene solo sulla corda, trovandosi sul piano di separazione dei due pali, e deve essere eseguita con una tensione energica in ogni suo mezzo giro, affinché possa stringere le eventuali allentature degli avvolgimenti diagonali. Terminare con un nodo parlato.

N.B. L'inizio di questo nodo si deve trovare tra i due pali, perché se fosse fatto nell'altro senso di rotazione, attorno al palo, si scioglierebbe alle prime sollecitazioni.

Legature

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Legature

Esempio di legature quadrate e diagonali per la costruzione di una struttura rettangolare; il palo in diagonale va a consolidare l'insieme.

Le legature sono sensibili alle variazioni di umidità, infatti si serrano con l'umido e si allentano con il tempo secco. Il diametro del cordino deve essere circa 1/12 di quello dei pali da esso fissati. Occorre quindi: x� cordino da 4 mm per legare pali da 6 cm x� cordino da 8 mm per legare pali da 10 cm x� cordino da 10 mm per legare pali da 12 cm x� cordino da 16 mm per legare pali da 20 cm Una legatura non va effettuata con una corda troppo grande o troppo nuova. Le spire devono essere perfettamente unite ed i giri di strozzatura molto stretti. Una legatura non guadagna in solidità aumentando il numero di spire (3 o 4 bastano).

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Attrezzi utilizzati con cura Prima di qualsiasi utilizzo, anche di breve periodo, prendete l’abitudine di costruire un porta attrezzi da campo, affinché gli attrezzi non tocchino il suolo. Terra, pietra, metallo, umidità sono i nemici degli attrezzi. Se tieni a loro, rispettali. Solo così sarà possibile che possano essere utilizzati a lungo per molte generazioni di guide e scouts.

Gli attrezzi

Pionieristica: gli attrezzi

L’accetta (v. scheda a parte) Il segaccio

Il segaccio è piuttosto ingombrante da portare ma in compenso è un attrezzo molto utile perché taglia il legno molto più velocemente di un'accetta. Il segaccio è preferibile alla normale sega, infatti se tagli il legno verde o umido con una sega dai denti fini, la segature intralcia il movimento della sega, mentre con il segaccio questo non avviene. Come affilarlo Prima di affilare il segaccio, osserva attentamente come sono fatti i suoi denti e come sono stati affilati in fabbrica. Quindi ripeti lo stesso tipo di affilatura, limando il lato sinistro di ogni dente, poi capovolgi il segaccio e lima il lato destro. Durante il trasporto proteggi sempre la lama con uno straccio o con una stecca di legno con un incavo.

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La trivella

L a t r i v e l l a è indispensabile per c o s t r u i r e i n froissartage. Serve per fare nel legno dei fori nei quali introdurre dei cavicchi in legno per unire i pali.

Il tipo più maneggevole è quello che utilizza un manico mobile in legno. È utile avere trivelle di diverse dimensioni: ad esempio da 15, da 20 e da 30 mm di diametro.

Gli attrezzi

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Attrezzi protetti Ecco alcuni esempi di protezione indispensabili: tre sistemi semplici ed efficaci per l’accetta, un tessuto forte per la piana, un tubo in plastica per le trivelle. Gli scalpelli possono avere una protezione singola o sono sistemati uno accanto all’altro in una scatola. La lama della sega è sempre venduta con la sua protezione. In sua assenza, si possono proteggere i denti con un tubo per innaffiare aperto nella sua lunghezza. Le funi, che siano di canapa o sintetiche, devono avere le estremità impiombate, avvolte con cura ed allontanate del contatto con oggetti affilati.

Gli attrezzi

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Utilizzo e manutenzione degli attrezzi

Vanno rispettati tre principi. x� Attrezzi affilati x� Attrezzi protetti x� Attrezzi utilizzati con cura Attrezzi affilati L’ affilatura periodica soprattutto dopo l’utilizzo è indispensabile per le accette, le piane, gli scalpelli. E’importante conservare gli angoli di taglio specifici. Terminare l’affilatura passando un po'di olio sul bordo per conservargli la sua lucidatura.

Gli attrezzi

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Lo scalpello

È un attrezzo molto utile, anche se spesso viene maltrattato da certi Scouts che lo u t i l i z z a n o p e r sostituire il giravite o l'apriscatole. Se invece viene ben tenuto e ben affilato, lo scalpello è ottimo per fare tacche e incastri che renderanno molto solida una costruzione.

Gli attrezzi

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La piana

La piana serve per scortecciare, per lavorare il legno e per preparare gli incastri per il froissartage. Anche la piana va tenuta sempre ben affilata e, di conseguenza, devi proteggere il filo della sua lama con una custodia in cuoio o in tela grossa.

La raspa

La raspa è utile per tornire, rifinire i bordi del legno tagliato e per portare a misura gli incastri. Devi usarla in maniera da smussare gli angoli e facendo attenzione a non aumentare la ruvidità del legno. Non confonderla con la lima che serve invece per lavorare il ferro. La raspa è riconoscibile perché ha i denti più grossi e più radi di quelli della lima. Il tipo che si utilizza prevalentemente è la raspa semi tonda, con un lato piatto e il dorso arrotondato.

Gli attrezzi

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Il metro pieghevole o riavvolgibile

Si sarebbero potuti evitare parecchi problemi nelle costruzioni , se non si fosse dimenticato il metro per misurare e segnare ogni pezzo di legno!

Il mazzuolo

In legno duro, e secco, ben fissato e smussato per evitare le fessure. Puoi anche facilmente costruirlo da solo.

Il coltello

È molto utile per il froissartage e serve a molte altre cose dalla cucina al fai da te. II coltello deve essere solido, di facile apertura facile, a lama ampia e diritta e comprendere uno o più accessori: perforazione (per le impiombature in particolare), apri -scatola, cavatappi, ecc.. (i coltelli svizzeri sono molto pratici). Non utilizzarlo tirando la lama verso di te, ma allontanandolo dal tuo corpo.

Gli attrezzi

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Il cavalletto può essere realizzato con due pali di 10 cm di diametro, lunghi circa 2,5 metri, e altri due lunghi 85 cm come piedi. Un palo orizzontale consentirà di bloccare, per mezzo di due corde, il pezzo di legno che si sta lavorando.

L’angolo di lavoro

Vantaggi del cavalletto da lavoro x� Si fabbrica nel luogo del «laboratorio» x� Si realizza rapidamente x� Permette di sperimentare le tecniche base della

pionieristica prima di lanciarsi verso la costruzione di installazioni più complesse

x� Immobilizza i pezzi da lavorare e quindi rende il lavoro più preciso ed efficace

x� Assicura una buona manipolazione degli utensili e pertanto migliora la sicurezza

x� Può essere utilizzato da più persone alla volta

La sistemazione di un luogo di lavoro è molto importante. Il « laboratorio » permette di ottimizzare il lavoro e consente di tenere in ordine gli utensili rendendoli anche meno pericolosi.

Il cavalletto Per lavorare, oltre agli attrezzi, è indispensabile il cavalletto, che serve per tenere ben fermo il pezzo da lavorare.

Pionieristica: l’angolo di lavoro

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Tagliare un cuneo in un pezzo di legno duro. Inserire il cuneo per mezzo di un mazzuolo Mettere un cuneo più grande se, successivamente, il tenone diminuisce di volume.

Cavicchi (o zipoli)

Bucare con una trivella i due pali da unire (il diametro del foro non deve superare un quarto del diametro dei pali).

Tagliare un cavicchio, con una forma leggermente conica, in modo che occupi al massimo il foro effettuato precedentemente (optare per un cavicchio in legno duro, secco e scortecciato).

Inserire il cavicchio con un mazzuolo senza forzare per evitare di spaccare il palo. Segare la parte di cavicchio sporgente.

Le congiunzioni

Pionieristica: le congiunzioni

Per unire due pali di legno si usano due tecniche differenti: x� Legature (v. scheda) — con utilizzo di cordino, senza incastri

o con un leggero intaglio (c.d. intacca da pioniere) x� Froissartage — che utilizza incastri di vario tipo e fissaggio

dei pali tra loro con cavicchi in legno (c.d. zipoli)

IL FROISSARTAGE

Il froissartage deve il suo nome al capo francese Michel Froissart che, dopo aver condiviso la vita degli agricoltori e dei pastori, mise a punto questa tecnica negli anni ‘30. E’ l'arte di realizzare delle costruzioni per mezzo di pali in legno uniti tra loro mediante cavicchi, senza utilizzare corde o cordini. È un metodo che dà ottimi risultati ma che richiede una certa pratica e strumenti adatti. Il froissartage ha il vantaggio di non essere sensibile all'umidità, come lo sono invece le legature, e consente degli assemblaggi rigidi molto solidi, utili per tanti tipi di costruzioni al campo ma anche in sede.

Gli incastri (mi-bois e tiers-bois) Si procede nel modo seguente: x� Posizionare i due pali uno sull'altro x� Tracciare sul palo "ricevente" la misura esatta dell’altro palo e

viceversa x� Segare lungo questi tratti fino ad un terzo del palo (tiers-

bois) o massimo fino alla metà del palo (mi-bois) x� Togliere la parte tra i due tagli utilizzando lo scalpello o

l’accetta con l’aiuto di un mazzuolo di legno; il legno viene tolto poco alla volta lavorando nel verso delle le venature

x� Spianare l’incastro con una raspa

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Mi-bois E’ il più difficile da realizzare correttamente soprattutto con pali a sezione cilindrica. Toglie ¾ di resistenza ai pezzi. Si utilizza per realizzare assemblaggi che non debbano sopportare carichi troppo pesanti (es. una croce). Occorre necessariamente posizionare bene i due pali e rispettare la corrispondenza tra la lunghezza della tacca e la larghezza del palo corrispondente; le due parti in contatto tra loro devono essere perfettamente piane e l’incastro più preciso possibile.

Tiers-bois È il più usato. Diminuisce della metà la resistenza di ogni palo. Si comincia col fare un intaglio “piano” da ogni lato del punto d'assemblaggio largo un terzo del diametro del palo A.

Fare la stessa cosa sull'altro palo B. Tracciare la tacca sul palo A con una

lunghezza uguale alla larghezza del palo B e con una profondità uguale ad un terzo del diametro del palo B. Fare la stessa cosa sul palo A. L ' a s s e m b l a g g i o v i e n e completato con un cavicchio in legno o anche con una legatura.

Le congiunzioni

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Altri tipi di incastri

Metodi di fissaggio Un assemblaggio non può fare a meno di essere fissato utilizzando cunei o cavicchi in legno a seconda dei casi. Occorre ricordarsi che i cunei e i cavicchi fissati in legno verde sono provvisori; man mano che il legno si essiccherà, sarà necessario riadattarli.

Cunei Creare l'alloggio del cuneo praticando una fessura sulla testa del con lo scalpello o facendo un piccolo taglio con la sega. Orientare questa fessura in modo che sia perpendicolare al verso delle fibre del legno della mortasa per evitare che si spacchi.

Le congiunzioni

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Il tenone è tagliato in forma appiattita con l’accetta e quindi rifinito con la piana; i suoi bordi sono arrotondati.

Per realizzare correttamente una mortasa a sezione rettangolare occorre fare un intaglio “piano” (méplat) nella sua posizione. Tracciare con la matita sul méplat la lunghezza e la larghezza della mortasa. Bucare costa a costa dei fori al diametro della larghezza. Terminare la mortasa con lo scalpello.

Per fare il tenone rettangolare occorre fare due méplats diametralmente opposti, al vertice del palo. Tracciare il tenone sulla sezione ed i lati. Tagliare il tenone con la sega rispettando le linee della matita.

Le congiunzioni

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Negli assemblaggi r e a l i z z a t i i n froissartage, gli i n c a s t r i , i n generale, non sono intercambiabili; è u t i l e q u i n d i p r e n d e r e l 'abitudine di marcarli in modo che nel montaggio ciascuno di essi prenda il suo posto senza rischio di errore.

Intaglio “piano” (méplat) E’ una superficie appianata rapidamente con l’accetta o con la

piana. Permette di preparare l'assemblaggio di due pali senza che scorrano l’uno sull’altro, quando c’è poco tempo per realizzare un incastro o quando l’installazione non necessita di una particolare resistenza. Si procede appoggiando il pezzo su un

ceppo con l’accetta che lavora verticalmente e sempre dallo stesso lato. L'intaglio deve essere abbastanza lungo in modo che la superficie piana sia sufficiente. Per rifinire si impugna l’accetta vicino al ferro in modo da migliorare la precisione.

Le congiunzioni

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Tenone e mortasa E’ la modalità di assemblaggio più utilizzata nel froissartage. Con una trivella si fa un foro (mortasa) su un palo e si taglia, su un altro palo, con un’accetta e una piana, una punta leggermente conica (tenone) che sarà inserito nella mortasa. Il principio del tenone e della mortasa qui descritto si applica ad assemblaggi perpendicolari. Tenone e mortasa cilindrici

Il foro cilindrico (mortasa) è realizzato con una trivella. Deve essere lontano dall'estremità del palo, almeno tre volte il suo diametro. Il foro non deve essere più largo di 1/3 del diametro del palo. Il tenone, per essere fermamente fissato, deve essere cilindrico (come la mortasa), leggermente conico alla base per stringere.

Le congiunzioni

Tenone corretto Tenoni errati x� se troppo a cono può

spaccare la mortasa x� se troppo diritto può

rompersi

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I l m i g l i o r e metodo consiste nel tagliare un tenone a sezione quadrata che corrisponde al

diametro, quindi arrotondare gli angoli. Assemblaggio obliquo Occorre praticare una tacca perpendicolare al tenone. La trivella prenderà facilmente in mezzo alla tacca.

Il puntone Innesto di un puntone su un montante. Il taglio delle estremità è a 90° rispetto alla bisettrice dell'angolo formato dalle due parti.

Tenoni e mortase piatte o a sezione rettangolare Sono più rigidi rispetto agli assemblaggi cilindrici, ma non ammettono difetti di allineamento. La mortasa piatta è realizzata grazie ad una successione di fori uno accanto all’altro realizzati con una trivella; quindi l’apertura viene completata con lo scalpello.

Le congiunzioni

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Costruzioni

Pionieristica: Costruzioni

Le misure "l'uomo dal braccio alzato", determinato da Charles-Edouard Jeanneret detto Le Corbusier (1887-1965), è allo stesso tempo una nozione filosofica ed una rappresentazione della realtà che permette di apprezzare le sue dimensioni. Quest'uomo fornisce, ai punti determinanti dello spazio (il plesso solare: 1,13 m del suolo, la testa: 1,83 m, l'estremità delle dita 2,26 m), tre intervalli che generano una serie di sezioni ideali per prevedere le dimensioni

delle costruzioni umane. A partire da questo principio, si può stabilire approssimativamente l'altezza delle installazioni:

2

Tavoli

Costruzioni

7

Altre costruzioni

Costruzioni

6

Portali

Costruzioni

3

Cucine

Costruzioni

4

Altari e angoli preghiera

Costruzioni

5

Alzabandiera

Costruzioni

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Tipi Le corde possono essere ritorte oppure intrecciate. Il filo o trefolo è la parte più elementare della corda, ottenuto torcendo fra loro parecchie fibre di canapa. Un certo numero di trefoli attorcigliati insieme formano un legnuolo e tre o più legnuoli attorcigliati fra loro formano una corda ritorta. Le corde intrecciate sono costituite da un'anima di fibra vegetale o sintetica ricoperta da fili intrecciati fra loro che formano la calza o guaina. L'anima serve a dare resistenza alla corda, mentre la calza serve a proteggerla. Le corde intrecciate hanno una maggiore flessibilità ma sono meno resistenti di quelle ritorte.

Manutenzione Il modo migliore per conservare le corde è in un locale arieggiato, tenendole lontane dall'umidità. Le corde vanno tenute arrotolate correttamente, in maniera che siano sempre pronte in caso di necessità. Dopo l'uso corde e cordini vanno fatti asciugare bene per evitare che marciscano e vanno sciolti i nodi per evitare che le corde prendano brutte pieghe.

Cordino personale (c.d. “di ordinanza”) Molti scouts utilizzano un cordino personale preferibilmente in corda sintetica , lungo 5-6 m e con un diametro di 6-8

mm (la corda da 8 mm ha un carico di rottura di circa 1600 kg). Il cordino personale si presta a molteplici usi: salvataggio, raccolta di legna, costruzione ripari (unitamente a teli), legature di fortuna, … Va tenuto con cura, riavvolto e impiombato alle estremità.

Le corde

Le corde

Corde e cordini sono materiali molto adoperati dagli scouts e quindi è opportuno conoscere bene le possibilità e sapere quali sono le attenzioni necessarie per mantenerli in piena efficienza. Una buona corda deve avere un'ottima resistenza, un'ottima flessibilità, deve resistere bene al logoramento e deve pesare poco.

Materiali Le corde vengono fabbricate con vari materiali ( canapa, sisal, nylon, fibre sintetiche, ecc. ). Le corde di piccola sezione sono in genere in

cotone, lino, o sisal, mentre le corde più grosse sono di canapa o di nylon. Utilizzare una corda di un materiale piuttosto che di un altro dipende dall'uso che bisogna farne. Le corde più usate dag l i

scouts sono generalmente i cordini di canapa per le costruzioni, che costano meno di quelle in nylon, hanno una buona resistenza ma con l'umidità si accorciano e si ammuffiscono. Le corde in nylon non marciscono, non si accorciano con l'umidità anzi tendono ad allungarsi, però sono molto elastiche e quindi non si riesce a tenerle bene. Per questo motivo non sono adatte per costruire un ponte canadese o un passaggio alla marinara.

Materiale della Squadriglia per il campo

MAGAZZINO

1 tenda 8 posti completa di pali, tiranti, picchetti;

4 teli per coperture;

20 picchetti (oltre a quelli per la tenda);

60 cordini da 4 metri;

1 mazzetta;

2 accette;

2 pale;

1 segaccio;

1 raspa;

1 scalpello;

1 / 4

Materiale della Squadriglia per il campo

1 lima per affilare;

1 metro;

1 lampada a gas con ricambi;

2 bandierine da segnalazione;

1 astuccio per riparazioni (aghi grossi, spago per cuciture);

1 astuccio segreteria (fogli, penne, pennarelli);

1 astuccio topografia (bussola, goniometro, righello).

CUCINA

1 pentola con coperchio;

1 padella;

1 tegame grande;

2 / 4

Materiale della Squadriglia per il campo

1 tegame medio;

1 scolapasta;

1 mestolo;

1 schiumarola;

1 forchettone;

1 grattugia per formaggio;

1 cucchiaio di legno;

1 coltello da cucina;

1 apriscatole;

3 barattoli con coperchio e etichetta per sale grosso, sale fino e zucchero)

2 strofinacci;

4 presine;

3 / 4

Materiale della Squadriglia per il campo

1 scatola di fiammiferi;

1 accendino;

1 tovaglia di plastica;

4 alari di ferro o griglie;

2 taniche da 10 litri;

6 spugnette e pagliette;

1 detersivo ecologico;

1 sapone da bucato.

4 / 4