AltraRiforma: istruzioni per l'uso

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Un vademecum con tutte le istruzioni per portare l'AltraRiforma nella tua scuola e cambiarla!

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2 UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

Per avviare delle sperimentazioni di Altrascuola è di cruciale importanza in-

nescare anzitutto processi di partecipazi-one reale a partire dagli Ordini del Giorno

COME SPERIMENTARE L’ALTRARIFORMA NELLE SCUOLE?

COS’È L’ALTRARIFORMA?

L’Altrariforma è lo sguardo degli stu-denti sulla scuola: la critica a quello che è adesso, le idee e le proposte su quello che deve e può diventare.

Il progetto Altrariforma porta la firma di quelle centinaia di migliaia di studenti che in questi anni si sono mobilitati contro le politiche di distruzione dell’istruzione pubblica: que-gli studenti che la scuola non vogliono subirla, non voglio-no esserne le vittime ma i protagonisti! Una Riforma scritta dagli studenti per gli studenti, che nasce dall’esigenza di costruire dal basso, attraverso la partecipazione, nuovi modi di fare scu-ola. L’Altrariforma è espressione delle riv-endicazioni del movimento studentesco ma il testo elaborato dai collettivi e dalle assemblee è solo il punto di partenza per praticare modelli di scuola alternativi a quello tradizionale; esso vive delle speri-mentazioni di Altrascuola costruite in-interrottamente durante le autogestioni, le occupazioni e l’orario curricolare, vive degli spunti e dei contributi di chiunque creda che la scuola italiana abbia bisogno di un cambiamento radicale, da costruire ogni giorno nelle classi e negli istituti.

L’AltraRiforma è pertanto al tempo stes-so un progetto di scuola diversa e un processo di partecipazione studentes-ca. L’aspetto progettuale si realizza quando si ottengono dei risultati concreti nella realizzazione delle proposte conte-nute nell’AltraRiforma; deve essere infatti

chiaro a tutti che non si tratta di una proposta di legge da por-

tare in parlamento, né una dissertazione teorica senza possibilità di applicazione, ma una piattaforma di riven-

dicazione multilivello (perché agisce su tutti i piani vertenziali,

da quello scolastico a quello nazi-onale). L’aspetto processuale si dà invece quando essa viene ridiscussa, modificata, integrata dai contributi di nuovi studenti che attraverso assemblee e laboratori se ne appropriano e la rendono un progetto di trasformazione in trasformazione: è as-solutamente da evitare infatti che essa sia considerata un elenco di proposte calate dall’alto. La forza che distingue l’AltraRiforma da qualunque altra proposta è infatti il processo di parteci-pazione reale: è la riappropriazione della scuola da parte degli studenti attraverso la democrazia partecipativa.

LA FORZA DELL’ALTRARIFORMA

E’ L’UNIONE FRA PROPOSTE E PARTECI-

PAZIONE ATTIVA

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3UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

Per costruire una mappatura delle speri-mentazioni prodotte in questi anni è nec-essario comunicare che le approvazioni degli ODG, le sperimentazioni e tutto quanto si è riuscito e si riuscirà ad otte-nere nelle scuole è AltraRiforma.

Per aiutare la comunicazione è inoltre online un blog ad hoc in cui si trova e si può mettere a disposizione materiali, documenti d’analisi, spunti, ma anche es-perienze e “buone notizie” sulla realizzazi-one dell’AltraRiforma sia della scuola che

dell’università: www.altrariforma.it ; inol-tre è attivo il gruppo facebook e la mail-ing list nazionale sulle sperimentazioni dell’AltraRiforma http://www.facebook.com/groups/altrariforma/

COME METTERE IN RETE LE SPERIMENTAZIONI?

dell’AltraRiforma: portarli nelle assemblee, nei collettivi, nei comitati studenteschi, in quei luoghi discuterli e modificarli, farli propri; insomma bisogna costruire attorno al progetto AltraRiforma e ai suoi singoli ODG un’ampia base di consenso e legit-timazione, individuando e sfruttando allo stesso tempo i canali di approvazione su cui immetterli, uno per tutti: la rappresen-tanza studentesca negli organi collegiali. La battaglia per l’approvazione degli ODG avviene infatti all’interno degli organi

collegiali e deve superare per lo più due scogli: il Consiglio d’Istituto e il Collegio Docenti; pertanto per noi è necessario confrontarsi con i docenti e far valere le proposte degli studenti in Consiglio d’Istituto, non accettando che esse ven-gano sottovalutate o bypassate. Una vera sinergia tra la partecipazione di tutt* e battaglie vertenziali negli organi col-legali è l’unica strada che abbiamo per costruire dal basso la scuola a misura di studente.

All’attenzione del Collegio DocentiAll’attenzione del Consiglio d’Istituto

Oggetto all’Ordine del giorno: Altra Riforma della Scuola

Il progetto AltraRiforma nasce dall’esigenza di progettare e applicare un reale cambiamento nel sistema formativo italiano. Le riforme messe in campo da 15 anni a questa parte dai vari governi non sono state in grado di incidere realmente su un sistema scuola in evidente crisi producendo in molti casi progressivi peggioramenti del sistema formativo...

[scaricabile su www.altrariforma.it]

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4 UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

La didattica nella maggior parte delle scuole italiane è frontale, formale e nozionistica. Ore ed ore di insostenibili spiegazioni dell’argomento, che hanno l’ambizione di travasare nozioni da un lato all’altro della cattedra, si alternano rego-larmente ad interrogazioni-retate; gli studenti sono destinatari passivi e a tratti “vittime” di un mondo scuola colpevol-mente lontano dalle loro esperienze ed interessi. Storia, letteratura, geografia, matematica sono precipitati di fatti e nozioni da memorizzare, non si sa come, non si sa perché.

La scuola è solo questo? Insegnare e im-parare vuol dire solo spiego e interrogo, promosso o bocciato? E’ proprio neces-saria una spersonalizzazione totale?

Sappiamo bene che quanto detto fino-ra è una generalizzazione che non tiene conto delle “buone pratiche e delle buone esperienze”, ma sappiamo anche che le politiche scolastiche degli ultimi quin-dici anni hanno puntato a svalutare più che a rilanciare il ruolo degli insegnati e la partecipazione degli studenti; nessuna riforma parla di didattica e nelle nostre scuole non ne parlano neanche docenti e studenti insieme, non c’è né lo spazio, né il tempo: nessun organo per farlo. Ep-pure una didattica coinvolgente, inclusiva e democraticamente orientata è possibile

solo a partire da un confronto sincero del corpo docenti e del corpo studenti, solo a partire da una rivalutazione del prestigio degli insegnati e del protago-nismo degli studenti; solo così,e ferma restando la libertà d’insegnamento , la sc-

uola può ambire ad essere realmente di tutti e non solo di chi riesce a

sopportarla.

Gli studi pedagogici più recenti, di cui l’Altrariforma tiene conto, parlano di didat-

tica cooperativa e pongono a tema l’utilità e la fecondità di

luoghi di discussione condivisi da docenti e studenti e di metodologie di-dattiche che privilegiano l’interazione e la cooperazione nella scuola, non solamente ai fini dell’apprendimento ma anche per l’acquisizione e l’utilizzo di abilità so-ciali. Metodologie alternative di tenere la lezione necessariamente integrano e non sostituiscono il ruolo svolto dalla lezione frontale o cattedratica, enfatiz-zando l’approccio cooperativo allo studio e stimolando il coinvolgimento attivo di tutte e tutti; l’apprendimento del singolo così facendo si fa contributo indispensa-bile per l’apprendimento altrui. D’altro canto le commissioni paritetiche, preve-dendo la partecipazione in pari numero di studenti e docenti, sopperiscono da un lato alle carenze degli altri organi col-legiali che vedono sempre il numero de-

Didattica è democrazia

LA FORZA DELL’ALTRARIFORMA

E’ L’UNIONE FRA PROPOSTE E PARTECI-

PAZIONE ATTIVA

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5UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

• Presentare un progetto didattico su tematiche curricolari o extracurricolari che preveda l’uso di forme di didattica cooperativa. Il progetto didattico può essere presentato dai rappresentanti de-gli studenti in Consiglio di Istituto, dagli studenti a uno o più consigli di classe e/o dal Comitato studentesco al Collegio Do-centi; anche tramite petizione! E’ impor-tate creare prima del passaggio istituzion-ale un’ampia base di consenso attraverso dibattiti e gruppi di lavoro.

• Scrivere un progetto didattico da for-mulare/discutere/approvare durante l’Assemblea di Classe e da praticare/sperimentare durante le medesime ore

destinate alle Assemblee di classe.

• Organizzare una giornata o una setti-mana di didattica alternativa. Per farlo è’ necessario innanzitutto che in assemblea di classe/d’istituto si elabori un pro-gramma della giornata/settimana in cui si evidenzino le finalità, le modal-ità e i temi delle lezioni alternative. Un’ampia discussione dal basso degli studenti deve cioè elaborare l’iniziativa e coinvolgere attivamente i docenti più o meno disponibili, prima ancora che il Consiglio d’istituto, cui spetta comunque l’approvazione finale. L’organizzazione delle giornate di didattica alternativa è lo strumento di critica più radicale alla sc-

• Avviare un processo di trasformazione dei metodi e dei contenuti di insegna-mento usati nelle scuole slegandoli dal modello di scuola nozionistico e pas-satista che vede il suo emblema nella lezione frontale, e al contrario fare della didattica un laboratorio di democrazia partecipativa.

• Far conoscere e far sperimentare mo-

dalità di lezione alternative alla lezione frontale

• Rendere gli studenti consapevoli dei meccanismi d’insegnamento e ap-prendimento (cosa succede quando si impara davvero? Cosa succede quando si insegna bene?) dando loro gli strumenti pedagogici e gnoseologici per poterli giudicare criticamente e modificare.

gli studenti inferiore rispetto a quello dei docenti, dall’altro si occupano collegial-mente della stesura del piano dell’offerta formativa, di orientare la didattica, strut-

turare il sistema di valutazione, ossia di temi su cui in questi anni indiscussa è stata la giurisdizione dei docenti.

Obiettivi

DIDATTICA ALTERNATIVA

Strumenti

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6 UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

uola tradizionale che gli studenti hanno pertanto è importante che l’iniziativa sia sostenuta da tutte e tutti (docenti com-presi) e che, alla fine dell’esperienza, se ne faccia un bilancio valutativo che evi-denzi i punti forti e le criticità.

• Organizzare durante l’Autogestione collettivi laboratoriali su temi d’interesse generale, lezioni alternative con metodol-ogie cooperative, collaborando con do-centi singoli e sempre ricercando la più ampia partecipazione di tutt* gli studenti.

All’attenzione del Collegio DocentiAll’attenzione del Consiglio d’Istituto

Oggetto all’Ordine Del Giorno : Settimana didattica al-ternativaLa didattica utilizzata nella scuola di oggi è ferma alla riforma Gen-tile del 1929. Mentre la pedagogia è progredita e ha individuato sis-temi di insegnamento e apprendimento nuovi, le nostre scuole rimangono ancorate alla lezione frontale. L’individuare come unica modalità di apprendimento la lezione frontale rispecchia una visione univoca e lim-itata di trasmissione dei saperi : essi devono essere solo e soltanto “travasati”...

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• Avanzare la proposta al Colle-gio docenti e al Consiglio d’istituto d’integrare tra gli Organi Collegiali una Commissione Paritetica, composta da un egual numero di studenti e docenti, do-tata di un proprio regolamento e parere

vincolante in merito alle questioni riguar-danti la didattica sollevate dai suoi mem-bri, previo parere del Collegio Docenti e Comitato Studentesco.

• Costruire l’ampio percorso di le-

• Colmare il gap della sotto-rappre-sentanza degli studenti in Consiglio di Istituto che spesso impedisce alle proposte presentate dagli studenti di ve-nire anche solo prese in considerazione, prima che approvate.

• Dare agli studenti il tempo e un luogo nel quale far emergere e far pesare le proprie ragioni sulla didattica, la val-utazione, la vita democratica della scuola e in definitiva il Piano dell’Offerta forma-tiva attraverso il confronto costruttivo e paritetico a docenti e studenti.

COMMISSIONI PARITETICHE

Obiettivi

Strumenti

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7UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

All’attenzione del Consiglio d’Istituto

Oggetto all’Ordine Del Giorno: Commissione paritetica

Un grosso deficit grava sulle scuole italiane ; esso è l’assenza di luoghi e tempi di confronto tra docenti e studenti, l’impossibilità per chi fa veramente scuola di discutere di scuola, dei problemi che essa ha, della sua possibilità di migliorare...

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gittimazione democratica necessario all’approvazione di questo fondamentale organo collegiale lavorando su entrambe le parti in causa, quindi favorendo i mo-

menti d’incontro tra collettivo/comi-tato studentesco e collegio docenti e/o costruendo un’assemblea d’Istituto con-giunta corpo docenti-studenti.

REFERENDUM STUDENTESCO

• Dotare la comunità scolastica tutta di un elemento di democrazia reale che riequilibri i rapporti tra le componenti e legittimi i processi dal basso.

Il quesito referendario più che dotarsi di strumenti d’attuazione è uno strumento

in sè per sè; quanto da esso emerge per-mette o facilita l’attuazione di altri OdG, anche quelli che ad esempio hanno tro-vato ostacoli negli altri canali d’attuazione (in Consiglio d’istituto o in Collegio do-centi).

Obiettivi

(città)................, (data)__/__/____(scuola)...........................................

all’attenzione del Consiglio d’Istituto

Oggetto all’Ordine del Giorno: referendum studentesco

Gli organi collegiali, come strutturati oggi, rendono difficoltosa e spesso poco incisiva la partecipazione della comunità studentesca all’interno dei processi decisionali dell’istituto. Spesso le stesse riunioni del consiglio di istituto servono solo a ratificare decisioni già prese, sminuendo a funzione meramente formale un organo che, in-vece, dovrebbe essere il luogo principe di discussione e partecipazione comune alla gestione della scuola...

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8 UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

La valutazione nelle scuole e delle scuole costituisce sicuramente uno dei punti di maggiori debolezza e ar-retratezza per il sistema di formazi-one italiano, una delle questioni da cui non si può prescindere se s’intende realmente svecchiare e cambiare la scuola. Valutare infatti è nec-essario per migliorare, non vuol dire né premiare né punire ma tentare di inter-pretare il percorso comune d’apprendimento. Prima di arrivare al “come” si valutano le scuole e al “come” si valuta nelle scuole , prima cioè di guardare ai sistemi di valutazione di cui ci dotiamo, dobbiamo probabilmente interrogarci sul“cosa”si valuta.

Troppo spesso si crede e si fa credere che si possano valutare i risultati senza aver chiari gli obiettivi e senza tener con-to delle condizioni di partenza. La retorica gelminiana della “meritocrazia” e della “valorizzazione” delle eccellenze ne è un esempio palese. A scuola e in generale in realtà non sono i risultati in sé considerati ad essere oggetto di valutazione bensì “il rapporto tra obiettivi e risultati”: non è possibile cioè giudicare “dove si è arrivati” senza considerare “da dove si è partiti” e “dove si voleva arrivare”. Precisazione superflua o banale? Forse. Essa apre però alcuni voraginosi proble-

mi; chi s’occupa della definizione delle finalità generali e degli obiettivi specif-ici dell’apprendimento? Come si valuta nelle scuole italiane l’efficacia dei processi d’apprendimento? Che senso ha la dis-tinzione tra “asini e secchioni”, ancora

oggi drammaticamente più che viva nelle nostre scuole? Come si val-

uta la qualità complessiva del nostro sistema d’istruzione?

Una cosa è certa: bisogna rimettere in discussione

il modo con cui sinora si è pensato alla valutazione, da

quella formativa (costante, test/orali/,informali, etc) a quella sommativa o predittiva (fine quadrimestre/trimestre, anno scolastico, ciclo d’istruzione , esami di stato , etc e test d’ingresso) fino a quel-la ecosistemica (del sistema scuola).

Valutati non schedati!

NON E’ POS-SIBILE GIUDICARE

DOVE SI E’ ARRIVATI SENZA CONSIDERARE DA DOVE SI E’ PAR-

TITI

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9UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

• Inserire il tema della valutazione nel più ampio contesto di un Progetto didat-tico che, come nel caso della didattica alternativa, sappia farsi megafono di tutte le idee, le critiche e le proposte degli stu-denti .

• Proporre ai singoli docenti, al Con-siglio di classe o al Collegio docenti tutto l’adozione di griglie di valutazione con-

divise con gli studenti (ad. es. attraverso una commisione paritetica) che spieghino e integrino il voto numerico.

• Proporre al collegio docenti o al con-siglio d’istituto d’istituire un incontro bi-mestrale tra studenti e docenti che per-metta di sperimentare la costruzione vera e propria della valutazione

• Scardinare il modello della valutazi-one-sentenza e ripensare a questa come ad un processo che vede cooperazione e maggiore orizzontalità tra docente e stu-dente

• delegittimare l’uso delle verifiche a sorpresa.

• sperimentare un modello di valutazi-

one in grado di considerare conoscen-ze, competenze e attitudini del singolo e del gruppo-classe.

• affiancare alla valutazione del do-cente verso lo studente elementi di au-tovalutazione dello studente, elementi di autovalutazione del docente ed el-ementi di valutazione dello studente verso il docente.

Obiettivi

VALUTAZIONE NARRATIVA

Strumenti

all’attenzione del Consiglio di Classeall’attenzione del Collegio Docenti

all’attenzione del Consiglio d’Istituto

Oggetto all’Ordine del Giorno: valutazione narrativa

Se la finalità della scuola è quella di fornire i mezzi, e non quella di operare selezione sociale tra chi è adatto allo studio e chi no, il voto non può avere altro ruolo che quello di monitorare il percorso di apprendimento in modo da dare la possibilità di correggerlo ove neces-sario...

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10 UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

• Garantire un modello di stage di qual-ità che rispetti davvero gli obiettivi form-ativi

• Garantire la formazione necessaria ad affrontare il periodo in azienda prima dello stage, in modo da conoscere diritti e doveri, rischi e in modo da identificare

delle figure di riferimentosperimentare forme di tutoraggio peer-to-peer cos-truendo momenti di confronto della classe durante il periodo di stage

• Stabilire la durata dello stage per un massimo di 30 giorni scolastici

Lo stages rappresenta l’unione tra il sapere e il saper fare, dovrebbe dare le competenze tecniche e la conoscenza del mondo del lavoro: è potenzialmente un momento fondamentale nel nostro per-corso scolastico, purché si svolga in mani-era ottimale!

Purtroppo, a causa dell’assenza di norme sul tema, nessuno garantisce agli studenti che si vada a mettere in pratica ciò che si studia: il confine tra studio e sfruttamento è sottile e trop-po spesso il discrimine sta solo e soltanto nelle competenze dei tutor che seguono il percorso di alternanza scuola lavoro. Crediamo nell’utilità degli stages ma solo nel caso in cui essi siano svolti bene e contribuiscano alla crescita forma-tiva. Dal 2003 ad oggi abbiamo chiesto a gran voce che gli stages venissero regola-ti da una normativa nazionale, purtroppo

nessuno ci ha mai ascoltato e i problemi non fanno che aggravarsi! Innanzitutto gli studenti non hanno il diritto di in-cidere sulle decisioni che riguardano i tirocini, trasformati spesso in attività lon-tane dagli obiettivi didattici o in forme di

sfruttamento. In secondo luogo non viene garantito a tutti l’accesso

agli stages, rendendo il sa-per fare una prerogativa di pochi fortunati che possono permetterselo visti i costi non rimborsati di trasporti e

anche vitto e alloggio, oppure di pochi “svogliati” che forse ri-

prenderanno ad amare la scuola dopo essere stati catapultati nel mondo del la-voro senza un minimo di formazione an-tecedente al periodo di stage. Gli stage diventano i luoghi della deregolamentazi-one dove tutto è concesso in nome del sa-per fare e del fatto che bisogno abituarsi al grande mare del mondo del lavoro.

Io non sono un robot!

Obiettivi

STAGE DI QUALITA’

IN MOLTI STAGE IL CONFINE FRA STUDIO E SFRUTTAMENTO A COSTO ZERO E’ SOT-

TILE

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11UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

• Partecipare nella stesura degli obiettivi formativi dello stage

• Far approvare lo statuto per le stu-dentesse e gli studenti in stage in con-siglio d’istituto

• Proporre un referendum nella scuola su come vengono vissuti gli stage dagli studenti e dalle studentesse

• Aprire uno sportello SOS Stage in ogni scuola

Strumenti

LA PROPOSTA DEGLI STUDENTI PER UNO STATUTO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE IN STAGES

PreamboloIl presente Statuto ha la finalità di riorganizzare la materia degli stages che, anche alla luce del prindipio costituzionale dell’autonomia scolastica, devono essere pensati e costruiti per lo studente e con lo studente, al fine di soddisfare le esigenze di ogni ragazzo e consenen-do a questi di interagire con i soggetti del c.d. “mondo del lavoro”: azienda, sindacato, ecc…Questo Statuto è rivolto a tutti gli studenti inseriti in percorsi di Terza Area e Alternanza Scuola-Lavoro.Art.1 TempisticaLo stage deve essere elemento del Pof e, in quanto tale, progettato dalla scuola. In quanto esperienza formativa, il periodo di stage deve essere limitato nel tempo e in alcun caso può superare i 30 giorni rispetto al curricolo annuale. I giorni di stage, quando il tirocinio avviene all’interno del calendario scolastico, non devono essere recu-perati e devono essere considerati parte integrante del curricolo.Art.2 Coinvolgimento dello studenteLo studente deve essere coinvolto nell’attuazione dei progetti delib-erati dagli organi collegiali della propria istituzione scolastica sec-ondo i canali di partecipazione e coinvolgimento degli studenti sanciti dallo Statuto delle Studentesse e degli Studenti (D.P.R. 249/98).Art.3 Informazione dello studenteLo studente deve essere informato preventivamente delle mansioni che dovrà svolgere all’interno dell’azienda.Art.4 Copertura assicurativaAllo studente che parteciperà allo stage, dovrà essere garantita, da parte dell’istituzione scolastica di appartenenza idonea copertura as-

• Assicurare il recupero delle materie non specializzanti al ritorno tra i banchi

• Garantire una normativa in materia di stage in ogni scuola

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12 UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

sicurativa contro gli infortuni presso l’INAIL nonché per responsabil-ità civile.Art.5 Informazione dello studenteAllo studente deve essere garantita la frequenza di un corso di formazi-one preliminare su diritti e tutele nel mondo del lavoro nelle ore di insegnamento della/e materia/e professionali coinvolte nello stage.Art.6 TutoraggioL’istituzione scolastica deve individuare all’interno del corpo docente la figura di un tutor cui affidare lo studente che partecipa allo stage. Altresì l’azienda deve induviduare un tutor al quale viene affidato lo studente e che, in coordinamento con la figura del tutor scolastico, deve facilitare l’inserimento di questi nell’azienda. Per comprovate violazioni degli obiettivi didattici dei tirocini la scuola si farà ga-rante nel richiedere la sostituzione del tutor aziendale e, per casi di estrema gravità, di interrompere ogni rapporto con l’azienda in ques-tione.Art.7 Confronto studente-scuola-aziendaSi devono prevedere incontri periodici di confronto tra lo studente, il tutor scolastico e il tutor aziendale sull’andamento dello stage (uno obbligatorio a metà del periodo di stage).Altresì deve essere garantito il diritto di assemblea tra gli studenti della medesima classe per confrontarsisull’andamento dei tirocini. Questi incontri, da svolgersi durante il periodo di svolgimento degli stage,avranno l’utilità di prendere coscienza del proprio percorso formativo.Art.8 Valutazione del periodo di stageAl termine del periodo di formazione l’azienda deve fare una relazione, da presentare in duplice copia, unaallo studente e l’altra al consiglio di classe di riferimento, sul peri-odo di formazione svolto dallo stagista.Entro la medesima data lo studente tirocinante deve presentare relazi-one dettagliata, in duplice copia, sulperiodo di formazione svolto in azienda.Art.9 Copertura costiDurante il periodo dello Stage allo studente deve essere garantita, a carico dell’azienda, un compensominimo a copertura parziale delle spese sostenute dallo studente, che può, altresì, essere convertito inservizi.Art.10 Valutazione dello studenteIl periodo di stage deve essere valido ai fini della valutazione comp-lessiva dello studente.Art.11 Riequilibrio didattico delle materie non-professionalizzantiLa scuola si impegna, al rientro a scuola dello studente inserito in un percorso di stage, a metterlo incondizione di recuperare le sopravvenute carenze nelle materie non coinvolte negli obiettivi didattici dellostage possibilmente usando le ore di quelle materie coinvolte.

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13UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

Il libero accesso al sapere per tutt* è la chiave per l’emancipazione degli indi-vidui. In una società come la nostra dove la conoscenza è un elemento indispen-sabile all’interno del sistema produttivo, la possibilità di rimuovere gli ostacoli di natura economica e materiale dei soggetti in formazione di-venta lo strumento chiave per garantire pari possibilità di emancipazione degli indi-vidui all’interno della nos-tra società, pari possibilità di combattere un sistema di assoggettamento alle logiche del capitale capaci di determinare ad oggi un sistema diffuso di precarietà es-istenziale. A questo principio s’ispirano le battaglie per il diritto allo studio che da anni ormai combattiamo nelle nostre scuole e regioni rivendicano fondi per il comodato d’uso dei libri, sconti reali per i trasporti e per l’accesso a cinema

e teatro, l’erogazione di borse di studio e di carte-studenti. Se in Italia tutti i diritti (da quello al libero pensiero fino al diritto alla salute) sono diventati nell’ultimo ven-tennio un lusso, il diritto allo studio lo è da sempre.

Il comodato d’uso dei libri di testo è pertanto solo uno dei

tanti strumenti che rivendi-chiamo per poter garantire a tutt* il diritto a studiare e for-marsi lungo tutto l’arco della

vita, ma non di certo il meno importante. Il caro-libri infatti,

ogni inizio anno scolastico, mette spalle al muro migliaia di famiglie: se le scuole stabilissero un fondo apposito per comprare i libri e prestarli in comodato d’uso agli studenti sicuramente si aggir-erebbe uno dei tanti ingiustificati ostacoli di natura economica che lo stato prom-ette di rimuovere e invece ignora.

Diritti non piegati!

L’ACCESSO LIBERO SENZA OSTACOLI ALLA FORMAZIONE È LA CHI-AVE PER IL SUCCESSO

DELLA SOCIETÀ

• combattere il fenomeno del caro-libri;

• relizzare il libero accesso ai saperi e il diritto allo studio;

• contrastare la dispersione scolastica;

• diminuire l’impatto ambientale nelle produzione annuale di libri cartacei;

COMODATO D’USO LIBRI

Obiettivi

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14 UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

Il comodato d’uso non è altro che una fornitura, parziale o totale, gratuita dei libri di testo che lo studente riceve all’inizio dell’anno. Lo studente è tenuto dunque a restituire i testi a fine anno scolastico - in tempo perchè possano essere riutilizzati l’anno successivo - in buono stato, senza danni o sottolinea-ture indelebili, in modo da essere utiliz-zati il più possibile. La scuola quindi, in seguito all’indicazione dei libri di testo da parte dei consigli di classe, organizza gare d’appalto per l’acquisto dei libri. La man-cata restituzione dei testi o la restituzione in cattivo stato comporta una penale sul singolo libro.

L’applicazione del comodato da parte delle scuole, deve necessariamente es-sere accompagnato da un “controllo”

dei testi adottati nei consigli di classe in modo che non siano sostituiti ogni anno da inutili nuove edizioni in cui cambia solo l’ordine delle pagine e degli esercizi nel libro. Ogni scuola si dota di un fondo per il comodato d’uso per l’acquisto dei libri; il fondo, in base al contesto, può es-sere autofinanziato dalla scuola attraverso reperimento risorse specifiche recuperate attraverso, ad esempio, l’utilizzo del sot-ware libero, dai fondi regionali o statali. In caso di insufficenza del fondo a coprire la totalità dei richiedenti assegna prior-ità sulla base della sistuazione reddituale ISEE degli studenti.

Il comodato d’uso è stato istituito nei singoli istituti a partire dal 2007, soste-nuto dalla circolare ministeriale del 12 dicembre, protocollo n. 2491 e n. 2471.

Funzionamento

La proposta di Regolamento per la fornitura dei libri di testo in comodato d’uso

il Consiglio di Istituto approva il seguente regolamento Regolamento per la Fornitura di libri di testo in comodato gratuito.

Art. 1Il comodato d’uso (prestito gratuito) dei libri di testo ad uso annuale o pluriennale adottati dall’Istituto è un servizio offerto a tutti gli studenti che soddisfano i requisiti indicati dall’art. 2.Art. 2I beneficiari del comodato d’uso sono individuati sulla base della graduatoria formulata tenendo conto dell’Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) valido fino a coprire la disponibilità dell’Istituto.Art 3...

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15UNIONE DEGLI STUDENTI - il sindacato studentesco

“L’Altrariforma della scuola” èun progetto scritto dalle studentesse e dagli studenti

e dall’

UNIONE DEGLI STUDENTIIl sindacato studentesco

Via IV Novembre 98, 00187, RomaTel. 06/69770332 Fax 06/6783559http://www.unionedeglistudenti.it

http://www.facebook.com/unionedeglistudenti.sindacatostudentesco [email protected]

non subire la scuola!

CAMBIALAcostruiamo l’altrariforma

Diffondi l’Altrariforma e il Vademecum applicativo!

Scarica lo sfogliabile dell’Altrariforma sul sito http://www.altrariforma.it/ o leggilo online a

http://issuu.com/retedellaconoscenza/docs/altrariforma-pdf

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