Alta Quota n.01

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Anno 1 numero 1, marzo-aprile 2005, periodico bimensile gratuito Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele, via Mercato 1, 33052 Cervignano del Friuli (UD) Segreteria telefonica e fax 0431 35233 • e-mail: [email protected] • internet: www.ricreatoriosanmichele.org Direttore responsabile: Norman Rusin • Redattori: Alberto Titotto, Luca Toso, Simone Bearzot, Andrea Doncovio, Giuseppe Ancona, Lorenzo Maricchio, Don Moris Tonso, Costantino Tomasin, Sandro Campisi Progetto grafico: Maurizio Barut, Cervignano • Impianti e stampa: Graphic 2, Cervignano Autorizzazione del Tribunale di Udine: n. 15 del 15 marzo 2005 • Tiratura n. 1.000 copie M i è stato chiesto un messaggio di saluto per il primo numero di un nuovo giornale edito dal Ricreatorio S. Michele. Lo faccio volentieri e con grande piacere. Chiunque si sia cimentato nell’ideazione e realizzazione di un foglio informativo sa quanto questo sia un compito difficile e faticoso, che richiede un impegno forte e costante; e tuttavia se l’obiettivo di fornire maggiore e diversa informazione ai cittadini viene raggiunto, come tutti auspichiamo, tante fatiche sono ripagate dalla soddisfazione di aver contribuito alla crescita della comunità nella quale si vive, si opera e si lavora. Ma un giornale locale può ambire anche a dare una risposta ad una esigenza spesso trascurata: la possibilità di offrire alla città e ai cittadini un luogo di dibattito e di scambio di opinioni favorendo così la crescita, all’interno della comunità, di uno spirito di partecipazione attiva. Ciascuno di noi ha, infatti, il diritto (e anche il dovere) di interessarsi alla cosa pubblica, di intervenire e di esprimere il proprio punto di vista e la propria opinione e il vostro giornale può dunque contribuire a realizzare questo obiettivo che, in ultima analisi, si chiama democrazia. Vi auguro di riuscire in questa piccola grande impresa. In bocca al lupo e buon lavoro! È sempre un avvenimento splendido la nascita di un giornale: è un segno evidente che la Comunità è viva ed ha delle cose da dire! Guardando nei tempi passati, ad esempio dopo le guerre, vediamo tutto un fiorire di pubblicazioni che desideravano contribuire con idee e progetti alla ricostruzione sia materiale che umana delle nostre popolazioni. Insomma, un giornale nasce quando si muove la vita. E oggi, cosa ci può essere di tanto urgente da giustificare l’uscita di un nuovo foglio? Non abbiamo distruzioni di guerre alle spalle, almeno ci pare. Stiamo vivendo un periodo molto statico, nel quale le personalità vengono come congelate e paralizzate. In effetti, io penso che abbiamo una grossa distruzione alle spalle, apparentemente neppure avvertita, ma di alto valore destabilizzante: è stato tolto alla gente il diritto di essere popolo, una comunità compatta, convinta delle proprie tradizioni e del proprio valore. Appunto: sono state tolte tutte le tradizioni. Risvegliati da una notizia, mal interpretata e distorta dal passaparola, abbiamo voluto affrontare una riflessione aperta e per quanto possibile serena sulle problematiche imposte da una presenza multietnica sempre più prossima e visibile. Non troviamo risposte dirette, ma si apre una stagione che deve condizionare le scelte politiche e programmatiche della nostra città, per non cadere nell’errore dell’emarginazione e del conflitto sociale. A pagina 2 continua… Un drappello di giovani eroi si lancia nella tempesta delle onde radio, per trasportare un carico di simpatia, musica e freschezza. Lo scafo è quello di Radio Presenza, rotta 99 Mhz, l’equipaggio è di prima scelta: Luca e Mark, Simone e Stefano, Federico, Sandro e Gabriele. A pagina 2 obiettivi e intrattenimento della mitica ciurma… GMG 2000: il gruppo diocesano al ritorno da Roma Hai immagini? Hai notizie? Hai curiosità? Contattaci: [email protected] Un giornale? porti la Città alla pace don Silvano, Parroco di Cervignano ALTA UOTA Un giornale: segno di democrazia Pietro Paviotti, Sindaco di Cervignano D urante un esperimento condotto nel 1971 lo psicologo sociale americano Tajfel ha provato a dividere un gruppo di persone, che non si erano mai conosciute prima, in due gruppi distinti, secondo caratteristiche arbitrarie. L’appartenenza ad un gruppo piuttosto che a un altro era, quindi, assolutamente casuale. Questo, però, è stato sufficiente per permettere alle persone di distinguere nettamente un “noi” contro un “loro” e comportarsi di conseguenza, cioè privilegiando i componenti del proprio gruppo e penalizzando gli altri. Se, quindi, è così semplice individuare motivi di divisione tra le persone, compito dei raduni internazionali rivolti ai giovani è anche quello di aiutarli a scoprire le differenze e valorizzarle, oltre che cercare di trovare dei tratti simili con persone che apparentemente sono molto distanti dal nostro modo di vivere. Da vent’anni Giovanni Paolo II chiama i giovani di tutto il mondo a riunirsi periodicamente in zone diverse della terra per conoscersi, riconoscersi nei valori della fede cristiana, comprendere l’unità umana del messaggio evangelico. Giornata Mondiale della Gioventù, Colonia 2005 Norman Rusin, direttore responsabile segue a pag. 2 Dal bisogno di una comunità, una scommessa da affrontare Nasce una voce. Di tutti Mondo giovanile, attualità, appuntamenti cittadini: è il giornale di Cervignano Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele n.01 pag.01 segue a pag. 3 p.03Zampar,Broadway p.05Associazioni:Ute p.06VisitaPastorale p.08StelioNardin p.11Crossroads p.12Corima

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Anno 1 numero 1, marzo-aprile 2005, periodico bimensile gratuitoCentro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele, via Mercato 1, 33052 Cervignano del Friuli (UD)Segreteria telefonica e fax 0431 35233 • e-mail: [email protected] • internet: www.ricreatoriosanmichele.orgDirettore responsabile: Norman Rusin • Redattori: Alberto Titotto, Luca Toso, Simone Bearzot, Andrea Doncovio,Giuseppe Ancona, Lorenzo Maricchio, Don Moris Tonso, Costantino Tomasin, Sandro CampisiProgetto grafi co: Maurizio Barut, Cervignano • Impianti e stampa: Graphic 2, CervignanoAutorizzazione del Tribunale di Udine: n. 15 del 15 marzo 2005 • Tiratura n. 1.000 copie

Mi è stato chiesto un messaggio di saluto per il primo numero di un nuovo giornale edito dal

Ricreatorio S. Michele. Lo faccio volentieri e con grande piacere.

Chiunque si sia cimentato nell’ideazione e realizzazione di un foglio informativo sa quanto questo sia un compito diffi cile e faticoso, che richiede un impegno forte e costante; e tuttavia se l’obiettivo di fornire maggiore e diversa informazione ai cittadini viene raggiunto, come tutti auspichiamo, tante fatiche sono ripagate dalla soddisfazione di aver contribuito alla crescita della comunità nella quale si vive, si opera e si lavora. Ma un giornale locale può ambire anche a dare una risposta ad una esigenza spesso trascurata: la possibilità di offrire alla città e ai cittadini un luogo di dibattito e di scambio di opinioni favorendo così la crescita, all’interno della comunità, di uno spirito di partecipazione attiva. Ciascuno di noi ha, infatti, il diritto (e anche il dovere) di interessarsi alla cosa pubblica, di intervenire e di esprimere il proprio punto di vista e la propria opinione e il vostro giornale può dunque contribuire a realizzare questo obiettivo che, in ultima analisi, si chiama democrazia.

Vi auguro di riuscire in questa piccola grande impresa.

In bocca al lupo e buon lavoro!

È sempre un avvenimento splendido la nascita di un giornale: è un segno evidente che la

Comunità è viva ed ha delle cose da dire!Guardando nei tempi passati, ad esempio dopo

le guerre, vediamo tutto un fi orire di pubblicazioni che desideravano contribuire con idee e progetti alla ricostruzione sia materiale che umana delle nostre popolazioni. Insomma, un giornale nasce quando si muove la vita.

E oggi, cosa ci può essere di tanto urgente da giustifi care l’uscita di un nuovo foglio? Non abbiamo distruzioni di guerre alle spalle, almeno ci pare. Stiamo vivendo un periodo molto statico, nel quale le personalità vengono come congelate e paralizzate.

In effetti, io penso che abbiamo una grossa distruzione alle spalle, apparentemente neppure avvertita, ma di alto valore destabilizzante: è stato tolto alla gente il diritto di essere popolo, una comunità compatta, convinta delle proprie tradizioni e del proprio valore.

Appunto: sono state tolte tutte le tradizioni.

Risvegliati da una notizia, mal interpretata e distorta dal passaparola, abbiamo voluto affrontare una rifl essione aperta e per quanto possibile serena sulle problematiche imposte da una presenza multietnica sempre più prossima e visibile. Non troviamo risposte dirette, ma si apre una stagione che deve condizionare le scelte politiche e programmatiche della nostra città, per non cadere nell’errore dell’emarginazione e del confl itto sociale. A pagina 2 continua…

Un drappello di giovani eroi si lancia nella tempesta delle onde radio, per trasportare un carico di simpatia, musica e freschezza. Lo scafo è quello di Radio Presenza, rotta 99 Mhz, l’equipaggio è di prima scelta: Luca e Mark, Simone e Stefano, Federico, Sandro e Gabriele.A pagina 2 obiettivi e intrattenimento della mitica ciurma…

GMG 2000: il gruppo diocesano al ritorno da Roma

Hai immagini? Hai notizie? Hai curiosità?Contattaci: [email protected]

Un giornale?porti la Città alla pacedon Silvano, Parroco di Cervignano

ALTA UOTA

Un giornale:segno di democraziaPietro Paviotti, Sindaco di Cervignano

Durante un esperimento condotto nel 1971 lo psicologo sociale americano Tajfel ha provato

a dividere un gruppo di persone, che non si erano mai conosciute prima, in due gruppi distinti, secondo caratteristiche arbitrarie. L’appartenenza ad un gruppo piuttosto che a un altro era, quindi, assolutamente casuale. Questo, però, è stato suffi ciente per permettere alle persone di distinguere nettamente un “noi” contro un “loro” e comportarsi di conseguenza, cioè privilegiando i componenti del proprio gruppo e penalizzando gli altri. Se, quindi, è così semplice individuare motivi di divisione tra le persone, compito dei raduni internazionali rivolti ai giovani è anche quello di aiutarli a scoprire le differenze e valorizzarle, oltre che cercare di trovare dei tratti simili con persone che apparentemente sono molto distanti dal nostro modo di vivere. Da vent’anni Giovanni Paolo II chiama i giovani di tutto il mondo a riunirsi periodicamente in zone diverse della terra per conoscersi, riconoscersi nei valori della fede cristiana, comprendere l’unità umana del messaggio evangelico.

Giornata Mondiale dellaGioventù, Colonia 2005Norman Rusin, direttore responsabile

segue a pag. 2

Dal bisogno di una comunità, una scommessa da affrontare

Nasce una voce. Di tuttiMondo giovanile, attualità, appuntamenti cittadini: è il giornale di Cervignano

Centro Giovanile di Cultura e Ricreazione Ricreatorio San Michele n.01 pag.01

segue a pag. 3

p.03Zampar,Broadway p.05Associazioni:Ute p.06VisitaPastorale p.08StelioNardin p.11Crossroads p.12Corima

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àA me pare cosa gravissima questa incapacità di guardare e stimare il passato: sembra che i nostri padri fossero incapaci di pensare e di progettare; tutto ciò che loro hanno costruito è stato disprezzato e dimenticato. Si è partiti dalla grande illusione un po’ pazza del ’68: siamo noi i primi uomini sulla terra, ciò che hanno costruito i nostri padri a noi non interessa! È come se si fosse detto: Incominciamo da capo, dalla scoperta della ruota, e poi apriamo tutte le altre strade della scienza e

della tecnica.Sarebbe stato più facile partire da dove si

era arrivati e, se poi si fosse stati capaci, di proseguire il cammino e inventare il futuro.

In effetti questo cancellare il passato è il grande dramma di ogni tentativo di “rivoluzione” sociale o politica, e tanto più culturale.

E così oggi ci troviamo davanti ad una società vacua e inconsistente. È suffi ciente la presenza tra noi di una famiglia di cultura e

di religione differente per squagliare ogni nostra capacità culturale ed ogni dignitosa affermazione dei nostri grandi principi.

Una volta questi principi erano: solidarietà, senso del paese e della comunità, fraternità cristiana e, almeno lo penso, gusto di stare insieme: se una famiglia aveva un bisogno, non era diffi cile trovare aiuto concreto in altre famiglie; se un fi glio rimaneva orfano, facilmente veniva accolto dallo zio o dal vicino.

E oggi? Noi vorremmo che tutto questo ritornasse e che si riprendesse anche ciò che abbiamo già trascurato e dimenticato: dal gusto di cantare in osteria con gli amici, al vivere insieme i misteri della vita e della morte, la gioia del nascere e il dolore del morire.

Il giornale segna la ripresa della vita? Sia il benvenuto!

Grazie ai giovani che condividono queste speranze e questo futuro.

Che il giornale serva a questo, Cervignano.

don Silvano

È rimbalzata recentemente la notizia di aggres-sioni violente e gratuite che rendono pericolo-

so frequentare le strade della nostra città. Se ciò ha un fondo di verità si impone un approfondimento dei fatti ed una rifl essione che riporti nella ragione l’analisi e le soluzioni, lasciando da parte le emozio-ni che in defi nitiva allontanano dalla verità.

Può davvero bastare l’affermazione che questa è una città violenta per trasformare un “normale” al-terco, poco più che un privato battibecco per questio-ni di circolazione, in un’emergenza sociale? È questo il vero problema, che mette in luce la debolezza delle nostre certezze, che ci fa sentire fragili di fronte al nostro bisogno di sicurezza e pace sociale.

In realtà recentemente siamo stati disinformati. Vi è stato in effetti uno scontro anche violento tra alcune persone, ma ciò rientra in un comprensibile anche se non condivisibile meccanismo di azione e reazione: per futili motivi collegati all’utilizzo di un parcheggio vi è stata una pesante provocazione ed una violenta reazione, ma tutto strettamente colle-gato ed esaurito in se stesso. Eppure è bastato gri-dare all’extracomunitario per farci sentire il bisogno di maggior protezione, il controllo più pressante e magari per far maturare la volontà di isolare i “di-versi”, di attribuire aprioristicamente indole violenta a determinati ceppi etnici, piuttosto che immagina-re soluzioni per l’integrazione di quella che appare sempre meno una minoranza.

In realtà la violenza c’è! Sta nella notizia, che data in modo incompleto e distorto diviene una verità violentata, come violentata è la nostra cre-duloneria, la pura semplicità di ciascuno di noi che istintivamente attribuisce tanto più valore ad una informazione quanto più è autorevole la fonte da cui proviene. Pertanto se a dire qualcosa è la tele-visione o il giornale, allora non può che essere così. Ma tornando al vero problema, dobbiamo dire che nella nostra città sono 750 gli stranieri, provengono da oltre 50 paesi nel mondo dei cinque continenti, e la crescita numerica della nostra comunità ormai si affi da completamente a loro. Nessuno ormai può evitare il contatto con questa realtà, sono i nostri

vicini di casa, sono i compagni di scuola dei nostri fi gli, si prendono cura dei nostri anziani, che cosa ci serve ancora per considerarli parte di noi stessi? Certo, questa nuova situazione impone e provoche-rà un cambiamento in noi stessi, una modifi ca delle nostre abitudini, un nuovo modo di vedere le cose, ma è innegabile che ciò dovrà essere affrontato, non ignorato ed ancor meno osteggiato.

Le stesse scelte “politico – sociali” forse presto ri-sulteranno inadeguate: da sempre la nostra città ha privilegiato l’offerta abitativo residenziale piuttosto che quella lavorativo occupazionale, ed in effetti a Cervignano oggi è più facile trovar casa che lavoro. Ma ci pare di poter affermare, pur senza supporto di dati, così a colpo d’occhio, che si ha davvero al sensazione che non tutti i residenti abbiano qualcosa da fare. È frequente notare persone in età lavorativa ammazzare il tempo proprio in orario di lavoro, ed allora è il caso di domandarsi se non sia arrivato il tempo per offrire una compensativa opportunità di lavoro anche a chi, un po’ ai margini del nostro noioso benessere, ha trovato questo luogo per vivere la propria vita.

Abbiamo avuto l’opportunità di affrontare questo argomento quasi per caso, indispettiti da una notizia mal data e mal interpretata, che ci ha fatto sentire il bisogno di rendere giustizia alla verità. Ma ci ha in effetti fatto prendere coscienza di qualcosa che sotto i nostri occhi ci sta sfuggendo. Può in effetti essere un titolo di giornale a farci trasalire, a farci prendere consapevolezza di una presenza sempre più prossi-ma ed importante, ma deve essere il ragionamento e l’impegno di tutti a farci scegliere per soluzione la strada dell’integrazione e della tolleranza al posto dell’emarginazione e della violenza. L’impegno deve essere forte per vincere la gravità che ci tira in basso verso la via della discriminazione e dell’intolleranza, ma seppur con la buona volontà di tutti, questo è il compito specifi co di chi detiene il governo della città e ne determina le scelte. Non è troppo tardi, ma è il momento per dare una risposta alle legittime aspettative di chi, con la dignità di un onesto lavoro si attende un’esistenza decorosa.

Violentati dalla violenza?Dopo alcuni anni di silenzio radio, è stata rac-colta l’eredità e la sfi da di Radio Presenza. Nel

nome è contenuto tutto il programma ideale di una radio che vuole essere presenza e servizio nel territo-rio. Rivolta a tutti, interpreta il mondo giovanile che, attorno alle iniziative del Ricreatorio San Michele, ha trovato un gruppo di giovani e ragazzi entusiasti e pieni di voglia di fare.

Alcuni anni fa le trasmissioni avevano raggiun-to una copertura temporale considerevole. Un vero e proprio palinsesto senza sensi d’inferiorità rispetto a grandi radio con poderose disponibilità economiche.

Da quel punto si vuole ricominciare. Così dal mese di marzo inizieranno dei nuovi programmi gestiti da vari gruppetti, i quali “adotteranno” ognuno una di-versa serata nella quale condurre i propri program-mi. Le fasce orarie andranno dalle 20.30 alle 23.00 circa per quanto concerne la sera, mentre per quanto riguarda il pomeriggio dalle 15 alle 17. La tipologia delle trasmissioni andrà dallo sport all'ttualità, dai fatti locali ad altri argomenti, ed inoltre ci sarà la possibilità di poter interagire da casa sia chiamando il numero fi sso della radio, sia utilizzando gli sms del cellulare mandandoli al numero che sarà comu-nicato.

Ogni programma evidentemente incontrerà i favori di un diverso tipo di utenza a seconda dell’interes-se che ognuno ha per un particolare argomento, ma tuttavia le trasmissioni vogliono essere un modo per poter dare ai ragazzi uno strumento di informazione e di interazione verso la cittadinanza, facendo capire di esserci e di poter dare qualcosa a Cervignano, in altre parole di fare “presenza”.

Facciamo quindi un grande in bocca al lupo a que-sti giovani che con l’impegno e lo spirito d’iniziativa daranno voce alla nostra città.

Gli appuntamenti sono i seguenti:

• VENERDÌ SERAdalle 20.30 alle 22 con:Luca e Marc

• LUNEDÌ SERAdalle 20.30 alle 22 con:Simone e Stefano

• GIOVEDÌ SERAdalle 20.30 alle 22 con:Federico, Sandro e Gabriele

99.00 mhz è Presenza:torna la radio parrocchialedi Sandro Campisi

Un giornale? porti la Città alla pace segue da pag. 1

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fi liale di Cervignano del Friuli

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A me pare cosa gravissima questa incapacità di guardare e stimare il passato: sembra che i nostri padri fossero incapaci di pensare e di progettare; tutto ciò che loro hanno costruito è stato disprezzato e dimenticato. Si è partiti dalla grande illusione un po’ pazza del ’68: siamo noi i primi uomini sulla terra, ciò che hanno costruito i nostri padri a noi non interessa! È come se si fosse detto: Incominciamo da capo, dalla scoperta della ruota, e poi apriamo tutte le altre strade della scienza e

della tecnica.Sarebbe stato più facile partire da dove si

era arrivati e, se poi si fosse stati capaci, di proseguire il cammino e inventare il futuro.

In effetti questo cancellare il passato è il grande dramma di ogni tentativo di “rivoluzione” sociale o politica, e tanto più culturale.

E così oggi ci troviamo davanti ad una società vacua e inconsistente. È suffi ciente la presenza tra noi di una famiglia di cultura e

di religione differente per squagliare ogni nostra capacità culturale ed ogni dignitosa affermazione dei nostri grandi principi.

Una volta questi principi erano: solidarietà, senso del paese e della comunità, fraternità cristiana e, almeno lo penso, gusto di stare insieme: se una famiglia aveva un bisogno, non era diffi cile trovare aiuto concreto in altre famiglie; se un fi glio rimaneva orfano, facilmente veniva accolto dallo zio o dal vicino.

E oggi? Noi vorremmo che tutto questo ritornasse e che si riprendesse anche ciò che abbiamo già trascurato e dimenticato: dal gusto di cantare in osteria con gli amici, al vivere insieme i misteri della vita e della morte, la gioia del nascere e il dolore del morire.

Il giornale segna la ripresa della vita? Sia il benvenuto!

Grazie ai giovani che condividono queste speranze e questo futuro.

Che il giornale serva a questo, Cervignano.

don Silvano

È rimbalzata recentemente la notizia di aggres-sioni violente e gratuite che rendono pericolo-

so frequentare le strade della nostra città. Se ciò ha un fondo di verità si impone un approfondimento dei fatti ed una rifl essione che riporti nella ragione l’analisi e le soluzioni, lasciando da parte le emozio-ni che in defi nitiva allontanano dalla verità.

Può davvero bastare l’affermazione che questa è una città violenta per trasformare un “normale” al-terco, poco più che un privato battibecco per questio-ni di circolazione, in un’emergenza sociale? È questo il vero problema, che mette in luce la debolezza delle nostre certezze, che ci fa sentire fragili di fronte al nostro bisogno di sicurezza e pace sociale.

In realtà recentemente siamo stati disinformati. Vi è stato in effetti uno scontro anche violento tra alcune persone, ma ciò rientra in un comprensibile anche se non condivisibile meccanismo di azione e reazione: per futili motivi collegati all’utilizzo di un parcheggio vi è stata una pesante provocazione ed una violenta reazione, ma tutto strettamente colle-gato ed esaurito in se stesso. Eppure è bastato gri-dare all’extracomunitario per farci sentire il bisogno di maggior protezione, il controllo più pressante e magari per far maturare la volontà di isolare i “di-versi”, di attribuire aprioristicamente indole violenta a determinati ceppi etnici, piuttosto che immagina-re soluzioni per l’integrazione di quella che appare sempre meno una minoranza.

In realtà la violenza c’è! Sta nella notizia, che data in modo incompleto e distorto diviene una verità violentata, come violentata è la nostra cre-duloneria, la pura semplicità di ciascuno di noi che istintivamente attribuisce tanto più valore ad una informazione quanto più è autorevole la fonte da cui proviene. Pertanto se a dire qualcosa è la tele-visione o il giornale, allora non può che essere così. Ma tornando al vero problema, dobbiamo dire che nella nostra città sono 750 gli stranieri, provengono da oltre 50 paesi nel mondo dei cinque continenti, e la crescita numerica della nostra comunità ormai si affi da completamente a loro. Nessuno ormai può evitare il contatto con questa realtà, sono i nostri

vicini di casa, sono i compagni di scuola dei nostri fi gli, si prendono cura dei nostri anziani, che cosa ci serve ancora per considerarli parte di noi stessi? Certo, questa nuova situazione impone e provoche-rà un cambiamento in noi stessi, una modifi ca delle nostre abitudini, un nuovo modo di vedere le cose, ma è innegabile che ciò dovrà essere affrontato, non ignorato ed ancor meno osteggiato.

Le stesse scelte “politico – sociali” forse presto ri-sulteranno inadeguate: da sempre la nostra città ha privilegiato l’offerta abitativo residenziale piuttosto che quella lavorativo occupazionale, ed in effetti a Cervignano oggi è più facile trovar casa che lavoro. Ma ci pare di poter affermare, pur senza supporto di dati, così a colpo d’occhio, che si ha davvero al sensazione che non tutti i residenti abbiano qualcosa da fare. È frequente notare persone in età lavorativa ammazzare il tempo proprio in orario di lavoro, ed allora è il caso di domandarsi se non sia arrivato il tempo per offrire una compensativa opportunità di lavoro anche a chi, un po’ ai margini del nostro noioso benessere, ha trovato questo luogo per vivere la propria vita.

Abbiamo avuto l’opportunità di affrontare questo argomento quasi per caso, indispettiti da una notizia mal data e mal interpretata, che ci ha fatto sentire il bisogno di rendere giustizia alla verità. Ma ci ha in effetti fatto prendere coscienza di qualcosa che sotto i nostri occhi ci sta sfuggendo. Può in effetti essere un titolo di giornale a farci trasalire, a farci prendere consapevolezza di una presenza sempre più prossi-ma ed importante, ma deve essere il ragionamento e l’impegno di tutti a farci scegliere per soluzione la strada dell’integrazione e della tolleranza al posto dell’emarginazione e della violenza. L’impegno deve essere forte per vincere la gravità che ci tira in basso verso la via della discriminazione e dell’intolleranza, ma seppur con la buona volontà di tutti, questo è il compito specifi co di chi detiene il governo della città e ne determina le scelte. Non è troppo tardi, ma è il momento per dare una risposta alle legittime aspettative di chi, con la dignità di un onesto lavoro si attende un’esistenza decorosa.

Violentati dalla violenza?Dopo alcuni anni di silenzio radio, è stata rac-colta l’eredità e la sfi da di Radio Presenza. Nel

nome è contenuto tutto il programma ideale di una radio che vuole essere presenza e servizio nel territo-rio. Rivolta a tutti, interpreta il mondo giovanile che, attorno alle iniziative del Ricreatorio San Michele, ha trovato un gruppo di giovani e ragazzi entusiasti e pieni di voglia di fare.

Alcuni anni fa le trasmissioni avevano raggiun-to una copertura temporale considerevole. Un vero e proprio palinsesto senza sensi d’inferiorità rispetto a grandi radio con poderose disponibilità economiche.

Da quel punto si vuole ricominciare. Così dal mese di marzo inizieranno dei nuovi programmi gestiti da vari gruppetti, i quali “adotteranno” ognuno una di-versa serata nella quale condurre i propri program-mi. Le fasce orarie andranno dalle 20.30 alle 23.00 circa per quanto concerne la sera, mentre per quanto riguarda il pomeriggio dalle 15 alle 17. La tipologia delle trasmissioni andrà dallo sport all'ttualità, dai fatti locali ad altri argomenti, ed inoltre ci sarà la possibilità di poter interagire da casa sia chiamando il numero fi sso della radio, sia utilizzando gli sms del cellulare mandandoli al numero che sarà comu-nicato.

Ogni programma evidentemente incontrerà i favori di un diverso tipo di utenza a seconda dell’interes-se che ognuno ha per un particolare argomento, ma tuttavia le trasmissioni vogliono essere un modo per poter dare ai ragazzi uno strumento di informazione e di interazione verso la cittadinanza, facendo capire di esserci e di poter dare qualcosa a Cervignano, in altre parole di fare “presenza”.

Facciamo quindi un grande in bocca al lupo a que-sti giovani che con l’impegno e lo spirito d’iniziativa daranno voce alla nostra città.

Gli appuntamenti sono i seguenti:

• VENERDÌ SERAdalle 20.30 alle 22 con:Luca e Marc

• LUNEDÌ SERAdalle 20.30 alle 22 con:Simone e Stefano

• GIOVEDÌ SERAdalle 20.30 alle 22 con:Federico, Sandro e Gabriele

99.00 mhz è Presenza:torna la radio parrocchialedi Sandro Campisi

Un giornale? porti la Città alla pace segue da pag. 1

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fi liale di Cervignano del Friuli

in uota, attualitàRiscoprire l’universalitàToronto, Roma, Parigi, Manila, Denver,

Czestochowa, Santiago De Campostela, Buenos Aires: città dell’Occidente moderno e industriale e città dell’estremo Oriente e del Sud del mondo che sono state toccate dalle numerose e signifi cative testimonianze di fede di centinaia di migliaia di giovani. Nel 1993, VIII GMG a Denver, così salutava l’arrivo dei giovani l’arcivescovo di Baltimora, reverendo William H. Keeler: “La vostra partecipazione in queste incontro internazionale lega assieme giovani e adulti quali rappresentanti della Chiesa Universale (…)”.

“Siamo venuti per adorarlo” è il tema della Giornata Mondiale della Gioventù che si svolgerà a Colonia, in Germania, il prossimo agosto. Sono le parole pronunciate dai Magi alla vista di Gesù, nella grotta di Betlemme. Tra uomini provenienti da posti diversi che si sono incontrati inseguendo lo stesso obiettivo.

Solidarietà per abbattere i pregiudizi“La vera attività ecumenica signifi ca apertura,

dialogo, comune ricerca della verità (…), ma essa non signifi ca assolutamente (…) recare in qualsiasi modo pregiudizio (…)”. Sono le parole che il pontefi ce ha scritto nella sua prima enciclica “Redemptor Hominis”, il documento che sintetizza la linea del suo pontifi cato. Gli obiettivi della GMG, pace, speranza e solidarietà, sono stati fi ssati per favorire i partecipanti a trascendere i legami politici, le differenze razziali i divari economici. Un episodio, accaduto nel 1991 in occasione della GMG a Czestochowa, e riportato dal cardinale Eduardo Pironio, ha dimostrato che la solidarietà tra i popoli è possibile. 70 mila ragazzi russi, senza cibo, denaro e trasporti, avevano raggiunto a piedi il confi ne polacco per recarsi alla GMG. All’incontro, però, era prevista la partecipazione “solamente” di 10 mila russi. I gruppi di giovani provenienti dagli altri paesi, allora, hanno accolto i ragazzi russi al loro interno.

Il movimento della meditazioneCammino, sosta, confronto non sono solo parole

chiave di ogni GMG, ma sono dei riferimenti ai momenti fondamentali che si realizzano prima, durate e dopo lo svolgersi di ogni incontro in preparazione alla GMG, prima durante e dopo la GMG stessa. Così le descrive anche il papa in una lettera inviata agli organizzatori del convegno per la revisione e rifl essione sulle giornate mondiali straordinarie, tenutosi a Czestochowa nel maggio 1996. “Dal primo raduno,” si legge “tenutosi in Piazza San Pietro la Domenica delle Palme 1986, si è avviata una tradizione che vede alternarsi, di anno in anno, un appuntamento mondiale ed uno diocesano, quasi a sottolineare l’indispensabile dinamismo dell’impegno apostolico dei giovani, nella duplice dimensione locale ed universale. Le Giornate, infatti accogliendo un’iniziativa partita dai giovani stessi, sono nate dal desiderio di offrire loro signifi cativi “momenti di sosta” nel costante pellegrinaggio della fede, che si alimenta anche mediante l’incontro con i coetanei di altri Paesi ed il confronto fra le rispettive esperienze”.

Norman Rusin

segue da pag. 1 Giornata Mondiale della Gioventù, Colonia 2005

n.01 pag.03

Vivendo in una realtà locale, spesso sentiamo il bisogno di conoscere, di andare oltre il nostro

piccolo, di guardare un mondo sempre più variegato. La Giornata Mondiale della Gioventù è un’occasione per ragazzi e giovani provenienti da ogni angolo del pianeta, mossi da una singolare miscela di spirituali-tà, viaggio, novità, relazioni e curiosità, di sperimen-tare tutto questo.

Il 28 febbraio scorso nella chiesa di S.Michele a Cervignano, gremita di giovani, si è svolto il Meeting Jesus, primo di una serie di incontri in preparazione alla GMG 2005. Nel corso della serata, i momenti di preghiera si sono alternati al ricordo delle espe-rienze precedenti (un video ha ripercorso i momenti più signifi cativi delle passate GMG, fi no a Toronto 2002). Inoltre, i numerosi giovani presenti hanno potuto confrontarsi in maniera diretta, esprimendo le proprie paure e speranze (emerse da un sondaggio effettuato nelle scuole superiori della Diocesi) all’Ar-civescovo, che a sua volta ha ricordato le diffi coltà e le insicurezze della propria giovinezza.

Nel corso della serata ci siamo fatti raccontare la particolare esperienza di due ragazzi che hanno par-tecipato alla GMG di Toronto.

Sabrina, vent’anni, abita a Treviso. Nell’estate del 2002 si trovava a Toronto, assieme ad un gruppo di coetanei provenienti da tutt’Italia. “E’ stata un’espe-rienza bellissima” ricorda. “Sono stata due settima-ne ospite di una famiglia locale; il cibo non era dei migliori, ma siamo stati trattati benissimo”. In parti-

colare, ricorda con piacere l’incontro con ragazzi di culture completamente differenti: “Nella nostra par-rocchia si trovavano gruppi provenienti dall’Uganda e dall’Honduras; una sera abbiamo celebrato la mes-sa “all’africana”, abbiamo ballato e cantato per due ore, senza accorgerci del tempo che passava…fanta-stico…”.

Davide, ventenne di Trieste, a Toronto con altri ragazzi della propria diocesi, ricorda soprattutto l’emozione alla vista del Santo Padre, stanco e pro-vato dalla malattia. “L’unico sostegno rimastogli era un’inesauribile forza d’animo”.

Nel corso della veglia notturna, i due gruppi di italiani si incontrano e, com’è normale, si presentano ed iniziano a chiacchierare. Tra questi, anche Davide e Sabrina.

L’anno dopo, ad ottobre, inizia l’anno accademico all’università di Gorizia e i due giovani si ritrovano nella stessa classe. “Non avrei mai pensato di incon-trarlo di nuovo, in fi n dei conti a Toronto ho cono-sciuto tante persone che probabilmente non rivedrò più” commenta lei. “È stata una grande sorpresa!” replica lui.

Probabilmente uno dei bisogni giovanili più sen-titi è proprio quello di vivere esperienze capaci di lasciare un segno duraturo e di “ricaricare le batte-rie” per poter tornare alla normalità con una consa-pevolezza nuova e, magari, qualche amicizia in più. La strada per Colonia è tracciata, ora è il momento di percorrerla.

Siamo venuti per adorarloÈ iniziato il percorso d’avvicinamento al GMG 2005di Simone Bearzot

Cos’è Meeting Jesus?

I Meeting Jesus sono incontri dei giovanidella diocesi con il loro Vescovo in preparazionealla Giornata Mondiale della Gioventù

I prossimi appuntamenti:

• venerdì 18 marzo alle ore 20.30nel duomo di S. Ambrogio a Monfalcone

• sabato 14 maggio alle ore 20.30veglia di Pentecoste nel duomodi S. Adalberto a Cormòns

Pizzeria Ristorante

Chichibio« da Gennaro »Cervignano, via Carnia 2Chiuso mercoledì, tel. 0431 32704

Nuove Ideedi Banin Federico

Parrucchiere uomo e donnaCervignano, via Dante 10

tel 0431 34452

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Uno dei personaggi che tiene alto il nome della nostra città è indubbiamente Luca Zampar. Cer-

vignanese doc, questo ragazzo, è riuscito a ritagliar-si lo spazio nelle alte sfere della danza nazionale e forse mondiale. Eppure il suo amore per Cervignano è rimasto sempre intatto, tanto da “costringerlo” a ritornare sovente da queste parti. Da qui è partito tanti anni fa, per conquistarsi un po’ di fama, forte degli insegnamenti della sua terra che molto sembra avergli dato. Del resto Luca è una persona semplice, per nulla eccentrica, amante della tranquillità e della naturalezza con cui si vive in una comunità della profonda provincia friulana. Il suo percorso artistico, però, non è stato così facile. Diventare un balleri-no professionista richiede tanto impegno e sacrifi cio oltre ad una spiccata inclinazione naturale. Con lui parliamo del suo rapporto con Cervignano e delle sue esperienze umane e professionali:

Ci descrivi il tuo rapporto con Cervignano?Sono molto legato alla città, alle amicizie, ai ritmi

della vita di qui, tanto che spesso, quando sono in giro per il mondo, sento la nostalgia per tutto questo e mi viene una gran voglia di ritornare. Si sta bene a Cervignano e lo dico anche alle persone con cui ho modo di confrontarmi nel mio lavoro.

C’è qualche luogo di Cervignanoche ti piace particolarmente?La chiesetta di San Girolamo e la sua piazza sono

forse i posti più belli, in cui mi piace passare. E poi ci sono i baretti, le piccole realtà locali che sono stati sempre un punto di aggregazione.

Lavori con persone di tuttele nazionalità suppongo?Esatto. In questi anni ho conosciuto gente di tutti

i tipi e di tutto il mondo. Molti si sorprendono per questo mio sentimento nostalgico ma ho notato che è tipico dei popoli latini, mentre gli altri sono meno legati alla propria terra di origine.

Come è il mondo in cui ti trovi a lavorare?Da un lato è un modo fantastico, dove hai mille

occasioni per esprimerti e dove puoi trovare il suc-cesso. Dall’altro lato, invece, ti confonde, rischia di farti perdere il contatto con la realtà. Puoi passare da un teatro con migliaia di posti ad uno piccolo di periferia ed è diffi cile comprendere quale sia la tua dimensione.

È vero che c’è molta competizione anche sleale?La competizione c’è come in altri contesti. È posi-

tiva fi nchè funge da stimolo per crescere e per ottene-re risultati sempre migliori. Diventa negativa quando spinge qualcuno a prendersi troppo sul serio. In quel frangente ti trovi di fronte a persone che non hanno il senso della realtà e credono di essere superiori a tutto e tutti.

Come è stata la strada da Cervignano a Broadway?Non è certo stata semplicissima. Per fare il dan-

zatore professionista devi impegnarti molto. Io mi alleno dalle 5 alle 8 ore al giorno e ho dovuto sa-crifi care affetti e amicizie per poter arrivare ad un livello discreto. Alla fi ne credo ne sia valsa la pena e se tornassi indietro rifarei queste cose.

Tempo fai sei stato sul punto di mollare vero?In effetti ho avuto un momento di crisi nel quale

mi sono domandato se veramente la danza fosse ciò che volevo per la mia vita. Ho capito che non era l’unica cosa ma sono andati avanti perché è la cosa che mi viene meglio. Nonostante mi impegni molto, sono abbastanza pigro, e ho scelto di continuare an-

che perché non faccio fatica a ballare, il mio corpo si muove quasi da solo.

Insomma è più facile di quanto si possa credere?Non direi proprio facile. Ho seguito un’inclina-

zione naturale e mi sono costruito un talento, una tecnica, uno stile. Quando arrivi in alto è come se facessi uno scatto e a quel punto devi correre, sennò torni da dove eri partito.

Si guadagna bene con la tua professione?Dipende. Più in alto arrivi e più ti pagano ovvia-

mente. Certo qualche garanzia economica c’è ma il nostro settore è in crisi come tanti altri. La mia for-tuna è quella di essere un danzatore uomo e di non avere molta concorrenza perché siamo in pochi. Ad ogni modo, una volta che arrivi alla Biennale, per esempio, la concorrenza c’è e anche forte e quindi lo spazio si riduce.

Chi sono le persone di Cervignanoche ti hanno aiutato professionalmente?Io ho iniziato a ballare latino americani a 5 anni

e poi dai 14 sono passato alla contemporanea al-l’Agorà. La persona a cui sono più legato è indub-biamente Cinzia Gangi ma tutti mi hanno aiutato, sostenendomi e facendo il tifo per me. In certi mo-menti potere contare sull’appoggio della gente è im-portante.

Come giudichi la vitaculturale della nostra città?Qualche anno fa non c’erano teatri, la biblioteca

era poco più grande di una cantina e le occasioni per esprimere il proprio talento erano davvero po-che. Adesso ci sono il “Pasolini”, la sala “Aurora”, dei circoli culturali, il centro civico e si sente parlare anche di una Casa della musica. Credo che tutto ciò sia molto positivo.

Secondo te qui c’è qualche giovaneche potrebbe seguire la tua strada?Il talento ad alcuni non manca e credo che potreb-

bero avere la possibilità di andare oltre. Certo che ci vuole anche fortuna come ne ho avuta io. E poi non bisogna pensare che la danza sia solo quella che si vede alla tv nei programmi come quello della De Filippi. Quella è solo una delle tante strade e tante opportunità che si hanno danzando.

Nel tuo futuro c’è ancora la danza?Adesso andrò avanti con la mia carriera fi nchè

sarà possibile. E poi deciderò. Una strada potrebbe essere l’insegnamento. Avrei anche una mezza idea di fare il tecnico teatrale, perché vorrei tenermi ai margini del mondo artistico: gli artisti mi hanno un po’ stufato. Credo, però, che alla fi ne sarà una te-lefonata inaspettata a cambiare la mia vita, come sempre è successo.

Luca Zampar è nato a Palmanova l’8 dicembre 1971. Da gio-vanissimo ha iniziato gli studi delle danze latino americane con il maestro Dante Sarzo. Già nel 1981ha ottenuto il suo primo suc-cesso vincendo i campionati italiani di latino americani a Pisa. Nel 1984 si dedica alla break dance ed electric boogie. Nell’85 si classifi ca secondo ai campionati italiani di Elettric Boogie. Nell’87 inizia a studiare danza Jazz con Cynthia Gangi presso la Scuola “Agorà Arte Danza” di Cervignano. Due anni dopo è vincitore al Festival della Danza Città di Monfalcone e secondo classifi cato ex-equo al Concorso Nazionale Giovani Talenti di Castiglioncello. Nel frattempo passa anche alla classica con Doriana Comar, poi studia danza Funky con Ranko Yokoyama a Roma. Nel 1996 inizia la col-laborazione con la Compagnia Arearéa di Udine. Nel ‘97 Partecipa alla riedizione di P.E.E.P. Ovest, rappresentato a Bologna in occa-sione del primo Festival di Danza Urbana. Ma il lancio defi nitivo della sua carriera avviene nel momento dell'ammissione all’Acca-demia Isoladanza della Biennale di Venezia sotto la direzione di Carolyn Carlson. A maggio dello stesso anno entra a far parte della compagnia di danza la Biennale di Venezia. Danza nello spetta-colo “J. Beuys Song” coreografi e di Carolyn Carlson presentato all’Arsenale di Venezia per la stagione della Biennale, e a Palermo per la stagione del Teatro Massimo di Palermo. Poi partecipa alla produzione “le ultime cose”, di Roberto Cocconi, con la compa-gnia Arearea al Teatro Zanon di Udine e danza “Light Bringers”, di Carolyn Carlson a Cannes. Nel 2002 è autore e interprete, assieme a Davide Sportelli, del duo “tra” commissionato dalla Biennale dan-za sotto il progetto “7 coreografi ”. E danza per la stessa rassegna in “S.P.E.S.” di Silvia Traversi. E’ in questo periodo che incomincia a girare il mondo toccando Europa e Stati Uniti. Attualmente è interprete nello spettacolo PGR prodotto dalla Compagnia Arerea, che ha debuttato al Festival Adda Danza a Milano.

L’ascesa di Luca Zampar, ballerino di successo

Un sogno chiamato BroadwayHa iniziato a cinque anni: a trenta ha conquistato l’America

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Uno dei personaggi che tiene alto il nome della nostra città è indubbiamente Luca Zampar. Cer-

vignanese doc, questo ragazzo, è riuscito a ritagliar-si lo spazio nelle alte sfere della danza nazionale e forse mondiale. Eppure il suo amore per Cervignano è rimasto sempre intatto, tanto da “costringerlo” a ritornare sovente da queste parti. Da qui è partito tanti anni fa, per conquistarsi un po’ di fama, forte degli insegnamenti della sua terra che molto sembra avergli dato. Del resto Luca è una persona semplice, per nulla eccentrica, amante della tranquillità e della naturalezza con cui si vive in una comunità della profonda provincia friulana. Il suo percorso artistico, però, non è stato così facile. Diventare un balleri-no professionista richiede tanto impegno e sacrifi cio oltre ad una spiccata inclinazione naturale. Con lui parliamo del suo rapporto con Cervignano e delle sue esperienze umane e professionali:

Ci descrivi il tuo rapporto con Cervignano?Sono molto legato alla città, alle amicizie, ai ritmi

della vita di qui, tanto che spesso, quando sono in giro per il mondo, sento la nostalgia per tutto questo e mi viene una gran voglia di ritornare. Si sta bene a Cervignano e lo dico anche alle persone con cui ho modo di confrontarmi nel mio lavoro.

C’è qualche luogo di Cervignanoche ti piace particolarmente?La chiesetta di San Girolamo e la sua piazza sono

forse i posti più belli, in cui mi piace passare. E poi ci sono i baretti, le piccole realtà locali che sono stati sempre un punto di aggregazione.

Lavori con persone di tuttele nazionalità suppongo?Esatto. In questi anni ho conosciuto gente di tutti

i tipi e di tutto il mondo. Molti si sorprendono per questo mio sentimento nostalgico ma ho notato che è tipico dei popoli latini, mentre gli altri sono meno legati alla propria terra di origine.

Come è il mondo in cui ti trovi a lavorare?Da un lato è un modo fantastico, dove hai mille

occasioni per esprimerti e dove puoi trovare il suc-cesso. Dall’altro lato, invece, ti confonde, rischia di farti perdere il contatto con la realtà. Puoi passare da un teatro con migliaia di posti ad uno piccolo di periferia ed è diffi cile comprendere quale sia la tua dimensione.

È vero che c’è molta competizione anche sleale?La competizione c’è come in altri contesti. È posi-

tiva fi nchè funge da stimolo per crescere e per ottene-re risultati sempre migliori. Diventa negativa quando spinge qualcuno a prendersi troppo sul serio. In quel frangente ti trovi di fronte a persone che non hanno il senso della realtà e credono di essere superiori a tutto e tutti.

Come è stata la strada da Cervignano a Broadway?Non è certo stata semplicissima. Per fare il dan-

zatore professionista devi impegnarti molto. Io mi alleno dalle 5 alle 8 ore al giorno e ho dovuto sa-crifi care affetti e amicizie per poter arrivare ad un livello discreto. Alla fi ne credo ne sia valsa la pena e se tornassi indietro rifarei queste cose.

Tempo fai sei stato sul punto di mollare vero?In effetti ho avuto un momento di crisi nel quale

mi sono domandato se veramente la danza fosse ciò che volevo per la mia vita. Ho capito che non era l’unica cosa ma sono andati avanti perché è la cosa che mi viene meglio. Nonostante mi impegni molto, sono abbastanza pigro, e ho scelto di continuare an-

che perché non faccio fatica a ballare, il mio corpo si muove quasi da solo.

Insomma è più facile di quanto si possa credere?Non direi proprio facile. Ho seguito un’inclina-

zione naturale e mi sono costruito un talento, una tecnica, uno stile. Quando arrivi in alto è come se facessi uno scatto e a quel punto devi correre, sennò torni da dove eri partito.

Si guadagna bene con la tua professione?Dipende. Più in alto arrivi e più ti pagano ovvia-

mente. Certo qualche garanzia economica c’è ma il nostro settore è in crisi come tanti altri. La mia for-tuna è quella di essere un danzatore uomo e di non avere molta concorrenza perché siamo in pochi. Ad ogni modo, una volta che arrivi alla Biennale, per esempio, la concorrenza c’è e anche forte e quindi lo spazio si riduce.

Chi sono le persone di Cervignanoche ti hanno aiutato professionalmente?Io ho iniziato a ballare latino americani a 5 anni

e poi dai 14 sono passato alla contemporanea al-l’Agorà. La persona a cui sono più legato è indub-biamente Cinzia Gangi ma tutti mi hanno aiutato, sostenendomi e facendo il tifo per me. In certi mo-menti potere contare sull’appoggio della gente è im-portante.

Come giudichi la vitaculturale della nostra città?Qualche anno fa non c’erano teatri, la biblioteca

era poco più grande di una cantina e le occasioni per esprimere il proprio talento erano davvero po-che. Adesso ci sono il “Pasolini”, la sala “Aurora”, dei circoli culturali, il centro civico e si sente parlare anche di una Casa della musica. Credo che tutto ciò sia molto positivo.

Secondo te qui c’è qualche giovaneche potrebbe seguire la tua strada?Il talento ad alcuni non manca e credo che potreb-

bero avere la possibilità di andare oltre. Certo che ci vuole anche fortuna come ne ho avuta io. E poi non bisogna pensare che la danza sia solo quella che si vede alla tv nei programmi come quello della De Filippi. Quella è solo una delle tante strade e tante opportunità che si hanno danzando.

Nel tuo futuro c’è ancora la danza?Adesso andrò avanti con la mia carriera fi nchè

sarà possibile. E poi deciderò. Una strada potrebbe essere l’insegnamento. Avrei anche una mezza idea di fare il tecnico teatrale, perché vorrei tenermi ai margini del mondo artistico: gli artisti mi hanno un po’ stufato. Credo, però, che alla fi ne sarà una te-lefonata inaspettata a cambiare la mia vita, come sempre è successo.

Luca Zampar è nato a Palmanova l’8 dicembre 1971. Da gio-vanissimo ha iniziato gli studi delle danze latino americane con il maestro Dante Sarzo. Già nel 1981ha ottenuto il suo primo suc-cesso vincendo i campionati italiani di latino americani a Pisa. Nel 1984 si dedica alla break dance ed electric boogie. Nell’85 si classifi ca secondo ai campionati italiani di Elettric Boogie. Nell’87 inizia a studiare danza Jazz con Cynthia Gangi presso la Scuola “Agorà Arte Danza” di Cervignano. Due anni dopo è vincitore al Festival della Danza Città di Monfalcone e secondo classifi cato ex-equo al Concorso Nazionale Giovani Talenti di Castiglioncello. Nel frattempo passa anche alla classica con Doriana Comar, poi studia danza Funky con Ranko Yokoyama a Roma. Nel 1996 inizia la col-laborazione con la Compagnia Arearéa di Udine. Nel ‘97 Partecipa alla riedizione di P.E.E.P. Ovest, rappresentato a Bologna in occa-sione del primo Festival di Danza Urbana. Ma il lancio defi nitivo della sua carriera avviene nel momento dell'ammissione all’Acca-demia Isoladanza della Biennale di Venezia sotto la direzione di Carolyn Carlson. A maggio dello stesso anno entra a far parte della compagnia di danza la Biennale di Venezia. Danza nello spetta-colo “J. Beuys Song” coreografi e di Carolyn Carlson presentato all’Arsenale di Venezia per la stagione della Biennale, e a Palermo per la stagione del Teatro Massimo di Palermo. Poi partecipa alla produzione “le ultime cose”, di Roberto Cocconi, con la compa-gnia Arearea al Teatro Zanon di Udine e danza “Light Bringers”, di Carolyn Carlson a Cannes. Nel 2002 è autore e interprete, assieme a Davide Sportelli, del duo “tra” commissionato dalla Biennale dan-za sotto il progetto “7 coreografi ”. E danza per la stessa rassegna in “S.P.E.S.” di Silvia Traversi. E’ in questo periodo che incomincia a girare il mondo toccando Europa e Stati Uniti. Attualmente è interprete nello spettacolo PGR prodotto dalla Compagnia Arerea, che ha debuttato al Festival Adda Danza a Milano.

L’ascesa di Luca Zampar, ballerino di successo

Un sogno chiamato BroadwayHa iniziato a cinque anni: a trenta ha conquistato l’America

Sono quasi le dieci e mezza quando arrivo in via Zorutti numero 6. Guardo le targhe appese sul

muro, vicino ad una porta aperta, come per invitare un ipotetico passante ad entrare. Una in particolare attira la mia attenzione: UTE “Paolo Naliato”, sezio-ne di Cervignano del Friuli, primo piano. La prima cosa che faccio, è cercare un ascensore. Mica po-trò farmele a piedi due rampe di scale, no? Invece sì. Arrivo con un leggero fi atone al primo piano e mi trovo davanti ad un’altra porta, questa volta una porta di vetro. Una targa solenne ma con un gusto alquanto retrò mi lascia capire che in effetti sono nel posto giusto. La targhetta sul campanello mi invita a suonare, e ad aspettare. Io suono e aspetto. Intanto una gentile signora mi raggiunge sul pianerottolo (perché LEI non ha il fi atone?), mi chiede se devo entrare e apre la porta. Un po’ scornato(sì, insomma, c’è scritto suona, mica spingi no?) varco la soglia. Attraverso quella porta di vetro, al primo piano di via Zorutti numero 6, e resto a bocca aperta, senza paro-le, catapultato in un’altra dimensione: così, a colpo d’occhio, sembra la sala di controllo di una centrale nucleare futuristica, o la redazione di un giornale. Telefoni che squillano, rumore di tastiere accarezzate da mani abili nel trovare ogni minima lettera, grafi ci appesi alle pareti, e tanti, tanti computer. Mi guar-do attorno, sinceramente spiazzato dall’ambiente a tratti iper-tecnologico che mi trovo davanti. Mentre la signora Franca Santorio D’Urso, la coordinatrice dell’UTE di Cervignano mi viene incontro, non rie-sco a mascherare lo stupore per quell’ambiente così insolito. Insomma, è una università della terza età, mica il Centro di Calcolo…

E la signora Santorio D’Urso, ovviamente nota immediatamente il mio stato d’animo, è come se mi leggesse nella mente, o quasi. Mentre mi invita nel suo uffi cio , rimango colpito da un calendario, appe-

so alla parte. Non è aggiornato, è indietro almeno di due mesi. Guardo meglio. Il calendario non è lì per segnare una data, sicuramente no.

Deve mostrare una frase che sembra meglio rias-sumere le molteplici attività dell’UTE, una citazione da Albert Shweizer: « Quello che tu puoi fare è solo una goccia nell’oceano. Ma è ciò che da signifi cato alla tua vita ».

Arrivati nell’uffi cio, lo scenario non cambia par-ticolarmente: computer, fax e grafi ci, grafi ci, grafi ci. Sono quelli prodotti da Giuseppe Breganti, il “re-sponsabile autodidatta di dati informatici, stocastici e statistici” .Senza dubbio è un lavoro certosino.

Incomincio l’intervista con la signora Santorio D’Urso (che si trova nella colonna qui a fi anco. L’in-tervista intendo), e scopro l’infi nità di corsi e i mol-teplici obbiettivi che L’UTE si pone non solo a livello locale, ma anche provinciale o internazionale. Ini-zio a scoprire un mondo che prima non conoscevo nemmeno per sentito dire, e che adesso mi sembra di conoscere da sempre. Sentir parlare la Coordina-trice mi fa venire voglia di aver superato i trent’anni e di iscrivermi ad almeno un paio di corsi. Sto per giungere al termine dell’intervista, quand’ecco che lo squillo di un cellulare richiama la mia interlocutrice ai suoi doveri istituzionali. La Coordinatrice rispon-de senza esitazione. Io capisco che è ora di togliere il disturbo, ringrazio sottovoce e saluto. Scendendo dalle scale penso a mia nonna. Prima di tutto le scale non le riuscirebbe a fare. Mi fermo, spaesato. Può es-sere che ora io sia diventato più sensibile ai problemi del sociale? No, no. Il problema non è quello. Il pun-to è un altro: mia nonna per rispondere al cellulare ci mette mezz’oretta….

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Università Terza Età:diciassette anni di volontariatoNell’88 nasce il primo nucleo dell’UTE,e da allora non ha mai smesso di cresceredi Luca Toso

Buongiorno signora Santorio D’Urso,iniziamo con una domanda forse scontata:

qual è il principio di base dell’UTE?Noi siamo dell’idea che fi nché ci sono voglia di

fare, mente e curiosità, allora si è giovani - inizia la signora Santorio D’Urso – E non siamo i soli a pen-sarlo, se dopo diciassette anni siamo una realtà così ben radicata nel nostro territorio e non solo…

non credi? Il nostro scopo non è solamente quello di aumentare le reciproche conoscenze, ma far sì che i nostri corsisti diventino soggetti distinti sul pensare e rifl ettano sul pensato. In altre parole analizzare in un contesto di progresso ed evoluzione il ruolo del di cittadinanza attiva nelle sue continue evoluzioni. Ma come fare per raggiungere questo scopo?Ci poniamo degli obbiettivi molteplici da raggiun-

gere per attuare questo nostro progetto:• Far star bene le persone• Allargare la vita, il circuito sociale• Rifl ettere sulla realtà contemporanea• Offrire aiuto alle persone perchépossano diventare protagoniste del vivere• Imparare a volersi e a volere bene.Avete delle maniera particolari perpresentare i vostri progetti e le vostre attività?Cerchiamo di coinvolgere il più possibile tutti i

sensi umani, dalla vista all’olfatto all’udito, con pre-sentazioni multimediali seguite da buffet, tanto per fare un esempio. Questo è quello che io ritengo come un gioioso incanutimento e non una triste senescen-za, non so se mi spiego.

Cosa mi può dire della quantità degliiscritti in questi diciassette anni di attività?Dopo un periodo iniziale di grande crescita tra i

nuovi iscritti, ci sono degli anni in cui si riscontra una lieve fl essione. Questo perché alcuni nostri iscrit-ti hanno creato nuove sezioni dell’UTE nel loro paese, il che ci fa immensamente piacere. Bisogna pensare che abbiamo iscritti da tutto il territorio della bassa.

Gli enti pubblici tendono ad avallare i progetti del-l’UTE, con fi nanziamenti o collaborazioni, o restano in disparte senza entrare nel vostro campo di interesse?

Non si può negare che gli enti pubblici dedichino un attenzione particolare all’operato dell’UTE – ed ecco che la Coordinatrice prende dal tavolo una lettera del sindaco Paviotti lasciando trapelare una certa soddisfazione dove ringrazia l’associazione per l’aiuto ricevuto nell’allestire la mostra dedicata al Maestro Zigaina – questa è arrivata stamattina, ce la manda il Sindaco, e ci ringrazia. Sono dei segnali importanti per la nostra associazione.

Senza dubbio è un segnale molto positivo.Quanti corsi avete attivato quest’anno?Quest’anno abbiamo aperto 6 aree tematiche per

circa una sessantina di corsi. E tutti i lavori che facciamo sono lavori volontari, cioè non retribuiti. Gli iscritti pagano solo una quota d’iscrizione per seguire un corso; quota che a noi servirà per pagare i docenti e tenere aggiornate le attrezzature didattiche.

Sembra che la vostra attivitàsi svolga senza problemi particolari…L’unico problema (se di problema si può parlare)

è che non abbiamo enormi spazi per tenere i corsi, e quindi siamo costretti a porre un limite relativamen-te basso al numero di discenti per corso. Alla fi ne dei corsi e dei laboratori operativi facciamo una mostra dei lavori costruiti, e devo ammettere che anche in questo caso l’affl uenza di persone è più che notevole. Considera che noi siamo attivi anche all’estero, il coro e l’orchestrina sono andati a suonare a Vienna, senza contare tutte le tappe nazionali dove siamo stati invitati…

GULP!!!• In 17 anni l’UTE di Cervignanoha avuto oltre 6000 iscritti,e ha attivato più di 500 corsiper 56 differenti aree di interesse!

• Quest’anno ci sono oltre48 corsi e 400 iscritti

LO SAPEVI CHE???Per iscriversi all’UTE non servonotitoli di studio specifi ci,basta aver compiuto i trent’anni d’etàe avere tanta voglia di conosceree impegnarsi

• La signora Franca Santoro D’Urso all’inaugurazionedi una mostra assieme alla coordinatrice dell’UTE di Udine,

Don Giovanni e al sindaco Paviotti

Informazioni generali sull'UTE:Sede: Cervignano del Fiuli, via Zorutti 6

Orario: mertedì e giovedì dalle 10 alle 12Telefono 0431 34477, fax 0431 34876Sito internet: www.cervignano.net/ute

E-mail: [email protected]

« Quello che tu puoi fareè solo una goccia nell’oceano.

Ma è ciò che da signifi cato alla tua vita… »

Se la vostra associazioneha qualcosa da dirci,

può scrivercelo a:[email protected]

Pagina a cura di Luca Toso

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È oramai prossimo il tempo della visita pastorale.L’Arcivescovo Dino de Antoni padre e pastore della

nostra Diocesi sarà presente nelle comunità di S.Michele Arcangelo di Cervignano, di S.Marco di Scodovacca e di S. Zenone di Muscoli durante il prossimo mese di settembre.

Dovranno essere quelli dei giorni di Grazia. Un mo-mento di sosta dal frenetico attivismo della quotidianità per una profonda rifl essione sul nostro essere Chiesa ri-tornando alle radici e cercando di recuperare lo spirito che animò i fondatori della grande Chiesa aquileiense.

Insieme rivolgeremo accorate preghiere ai SS Ermagora e Fortunato, ai nostri SS Protettori, alla SantaVergine Maria perché intercedano per noi presso il Padre affi nché ci dia la forza e il coraggio di proclamare con rinnovato vigore e più intensa convinzione la sua Parola in questo tempo così diffi cile e problematico in cui ci è dato di vivere.

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale del 12 gennaio, appositamente convocato e alla cui partecipazione sono stati invitati anche i responsabili delle associazioni e dei gruppi che operano nell’ambito della Parrocchia, ha posto le basi per una preparazione accurata, attenta e completa della visita pastorale.

I responsabili delle varie associazioni sono stati invi-tati ad effettuare una profonda rifl essione fra tutti i com-ponenti dei loro gruppi cercando di riscoprire lo spirito delle loro origini e accertando se l’attività prevalente è ancora coerente con gli scopi e le fi nalità del gruppo stes-so evidenziando le problematiche che eventualmente si dovessero riscontrare. Dovranno inoltre essere analizzati i rapporti con le altre realtà parrocchiali (Parroco, Consi-glio Pastorale Parrocchiale, altri gruppi parrocchiali) e con quelle non parrocchiali a cominciare dagli altri gruppi dio-

L’Arcivescovo in visita alle comunitàMons. Rino De Antoni sarà presente a settembrenelle comunità di Cervignano, Scodovacca e Muscolidal C. P. P. al lavoro per la visita pastorale

cesani, specialmente i più affi ni, evidenziando eventuali diffi coltà e proponendo soluzioni. Sono infi ne invitati ad effettuare una attenta verifi ca della loro missionarietà al-l’interno del gruppo, nella comunità parrocchiale e nel più ampio ambito della Chiesa universale.

Il Consiglio a inoltre deciso di rivolgersi a tutti i com-ponenti la comunità, persone di buona volontà e con un forte senso di appartenenza e che desiderino contribuire alla crescita della comunità stessa, per una rifl essione su alcuni punti fondamentali della nostra vita religiosa:

• La Parola di Dio• Il Mistero della Chiesa• La Chiesa nel mondo.A tal proposito è stata predisposta una scheda con al-

cune linee guida che faciliteranno il compito di coloro che vorranno collaborare alla preparazione di un evento tanto importante per la nostra comunità.

Nei prossimi mesi poi si provvederà alla raccolta degli elaborati che verranno valutati da una apposita commis-sione e che provvederà a stilare un documento che sarà presentato ed illustrato all’Arcivescovo prima dell’inizio della visita pastorale stessa.

La preparazione della visita pastorale così come è stata impostata sarà, per tutti noi, un impegno aggiuntivo e di non poco conto. Non dobbiamo però farci sfuggire l’op-portunità che ci vien data. Conoscere più a fondo la realtà della nostra vita comunitaria e religiosa evidenziandone pregi e difetti è senza dubbio importante.

Una presa di coscienza delle nostre debolezze e delle nostre diffi coltà, insieme al sostegno, al consiglio e alla preghiera del nostro Arcivescovo, sarà di grande aiuto a tutta la comunità per riprendere, con rinnovato vigore, il cammino verso la Casa del Padre.

Sicuramente per me è passato ancora troppo poco tem-po per poter esprimere un giudizio sulla

comunità in cui vivo, sulla realtà giovanile che gravita negli ambienti parrocchiali e del nostro ricreatorio in parti-colare. È anche vero però che nulla mi vieta di esprimere una prima impressione, così, a freddo, come si suol dire, un’im-pressione che, almeno per ora, lascia il tempo che trova…

Sono passati circa 4 mesi da quando il vescovo mi ha nominato cappellano di Cervignano, dopo 4 anni di ser-vizio come seminarista. Per chi mi conosce sa benissimo che le mie radici trovano il terreno fertile di un piccolo paese: arrivare qui a Cervignano è stato per me un salto non da poco.

Subito mi sono trovato davanti tantissime strutture e persone per me quasi sconosciute: un ricreatorio con tanto di bar, una radio parrocchiale, scout, azione cattolica, 300 bambini e ragazzi che si preparano ai sacramenti, l’estate insieme, un’intera estate di campeggi in montagna….

Di fronte a tutti questi numeri sono rimasto davvero mera-vigliato nel vedere così tante persone coinvolte e disponibili, persone anche giovani che si dedicano agli altri, giovani con tante buone qualità, cordiali, amanti di questa nostra vita.

Dopo 4 mesi, mentre ancora devo fi nire di assaporare il gusto di tutto ciò che queste persone fanno, l’unica cosa che mi viene da dire è: “Si potrebbe fare di più”. Una regola d’oro, credo, sempre valida: Cervignano è una realtà grande, per cui ci potrebbero essere ancora più giovani che si impe-gnano per la città. Forse questa mancanza è dovuta ad una crisi di pensiero, di sacrifi cio, di responsabilità (e perchè no… anche di volontariato!)che stiamo respirando un po’ ovunque nelle realtà giovanili e anche nel nostro ricreatorio. Viene cioè a mancare lo spirito di donazione: vedo che oggi i giovani stentano a prendere le decisioni importanti della vita, fanno diffi coltà a mettersi a servizio degli altri in ma-niera gratuita, a spendere un po’ del loro tempo per gli altri, anche per un piccolo favore. Questo implica inevitabilmente anche una maggiore chiusura in se stessi: molto spesso fac-cio fatica a vedere nel nostro ricreatorio gruppi di ragazzi e giovani che giocano o stanno assieme. Colpa del benessere o della agiatezza portata dal progresso? Mah! Non voglio cadere nei soliti discorsi che si fanno…

L’impegno dunque per migliorare è sempre valido, sia per noi giovani che per gli adulti. Mi sento fortunato, ri-tornando all’inizio, a vivere in una comunità parrocchiale come quella di Cervignano dove c’è tanto da imparare pro-prio perché ci sono tante realtà e persone che operano. È questo il segno principale di una comunità viva ed effi cace che sempre però deve essere alimentata dall’impegno di ciascuno che sempre deve migliorare: la vita di una comu-nità dipende dalla vita di tutti coloro che la compongono, dal più piccolo al più grande.

Le prime impressionidi un cappellano ancorain rodaggioGiovani disponibili e coinvolti,ma si potrebbe fare di piùdi don Moris

PASQUA: costruisci la tua vita ed il mondo!di mons. Silvano Cocolin

Tu hai mai visto Dio?Indubbiamente no,non l’hai mai visto!Eppure Lui ci ha fatto intravedere la sua faccia e il suo cuore,la sua sensibilità, l’incredibile affetto che ha per gli uomini.E dove posso trovarequeste “tracce” di Dio?Le trovo nella Settimana che viene chiamata “santa” dalla Chiesa.Lì trovo Dio che ama la terra e l’uomo che la abita.

Li ama come mai nessuno li ha amati.Sarà necessario che anch’io mi accorga che sono amato e amato molto. Il primo aspetto che appare del volto di Dio è l’amore per la terra.Alla sua proposta di amore ha trovato solo ingratitudine ed incomprensione, ma non si è “smontato”,ha continuato ad amare e a compiere la sua opera,sicuro della riuscita del suo progetto:Egli non è più tra i morti, ma è sempre vivo tra noi.E non è annuncio da poco!

E, infi ne, appare il grande bisogno che Dio ha sempre avuto.Si, anche Dio ha un bisogno, uno solo: che qualche uomo gli sia riconoscente e, magari, gli voglia bene.Se hai visto qualcosa di Dio,ti sei necessariamente innamorato di Lui!

Ma tu ami Dio?Forse no o forse anche si, ma è così diffi cilerispondere a questa domanda! Allora potremmo cambiare la domanda:Tu, desideri Dio? Lo aspetti? Lo ascolti?Sembra incredibile, ma la vera forza dell’uomosta nel desiderio, non nelle opere che fa:io rivelo chi sono solo stando attento ai miei desideri. E l’uomo di fede è uno che “desidera” Dio,non altre cose. È questo il primo passo dell’amoree del compiersi del grande comandamentoche ha attraversato tutto l’Antico Testamento:“Ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima,con tutte le tue forze.”E questo “desiderio” di Dio, diventa anche “desiderio”ed affetto vero per gli uomini.Così nasce la Chiesa.

E tu ami la Chiesa, la Comunità di cui fai parte?Se la ami, preghi per lei, trovi del tempo per impegnarti con lei, per ospitare ed incontrare con simpatia gli uomini.La vita adulta dell’uomo si esprime nella compagnia,nel costruire un popolo unito.Quando si è capaci di stare insieme e di costruire insieme, vuol dire che si è diventati capaci di costruire la vita. Da troppo tempo noi ci siamo dimenticati di queste cose così semplici e fondamentali e abbiamo lasciato che il vuoto e l’inutilità del mondo svuoti e stravolga la nostra anima. È per questo che tutti, anche noi che diciamo di credere, ci siamo allontanati da Dio, che non riusciamo a vivere da fratelli e la nostra città non trova il segno dell’unità e della pace.

E’ arrivata Pasqua: si può ripartire!Incomincia col cercare il volto di Dio.

fi liale di Cervignano del Friuli

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È oramai prossimo il tempo della visita pastorale.L’Arcivescovo Dino de Antoni padre e pastore della

nostra Diocesi sarà presente nelle comunità di S.Michele Arcangelo di Cervignano, di S.Marco di Scodovacca e di S. Zenone di Muscoli durante il prossimo mese di settembre.

Dovranno essere quelli dei giorni di Grazia. Un mo-mento di sosta dal frenetico attivismo della quotidianità per una profonda rifl essione sul nostro essere Chiesa ri-tornando alle radici e cercando di recuperare lo spirito che animò i fondatori della grande Chiesa aquileiense.

Insieme rivolgeremo accorate preghiere ai SS Ermagora e Fortunato, ai nostri SS Protettori, alla SantaVergine Maria perché intercedano per noi presso il Padre affi nché ci dia la forza e il coraggio di proclamare con rinnovato vigore e più intensa convinzione la sua Parola in questo tempo così diffi cile e problematico in cui ci è dato di vivere.

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale del 12 gennaio, appositamente convocato e alla cui partecipazione sono stati invitati anche i responsabili delle associazioni e dei gruppi che operano nell’ambito della Parrocchia, ha posto le basi per una preparazione accurata, attenta e completa della visita pastorale.

I responsabili delle varie associazioni sono stati invi-tati ad effettuare una profonda rifl essione fra tutti i com-ponenti dei loro gruppi cercando di riscoprire lo spirito delle loro origini e accertando se l’attività prevalente è ancora coerente con gli scopi e le fi nalità del gruppo stes-so evidenziando le problematiche che eventualmente si dovessero riscontrare. Dovranno inoltre essere analizzati i rapporti con le altre realtà parrocchiali (Parroco, Consi-glio Pastorale Parrocchiale, altri gruppi parrocchiali) e con quelle non parrocchiali a cominciare dagli altri gruppi dio-

L’Arcivescovo in visita alle comunitàMons. Rino De Antoni sarà presente a settembrenelle comunità di Cervignano, Scodovacca e Muscolidal C. P. P. al lavoro per la visita pastorale

cesani, specialmente i più affi ni, evidenziando eventuali diffi coltà e proponendo soluzioni. Sono infi ne invitati ad effettuare una attenta verifi ca della loro missionarietà al-l’interno del gruppo, nella comunità parrocchiale e nel più ampio ambito della Chiesa universale.

Il Consiglio a inoltre deciso di rivolgersi a tutti i com-ponenti la comunità, persone di buona volontà e con un forte senso di appartenenza e che desiderino contribuire alla crescita della comunità stessa, per una rifl essione su alcuni punti fondamentali della nostra vita religiosa:

• La Parola di Dio• Il Mistero della Chiesa• La Chiesa nel mondo.A tal proposito è stata predisposta una scheda con al-

cune linee guida che faciliteranno il compito di coloro che vorranno collaborare alla preparazione di un evento tanto importante per la nostra comunità.

Nei prossimi mesi poi si provvederà alla raccolta degli elaborati che verranno valutati da una apposita commis-sione e che provvederà a stilare un documento che sarà presentato ed illustrato all’Arcivescovo prima dell’inizio della visita pastorale stessa.

La preparazione della visita pastorale così come è stata impostata sarà, per tutti noi, un impegno aggiuntivo e di non poco conto. Non dobbiamo però farci sfuggire l’op-portunità che ci vien data. Conoscere più a fondo la realtà della nostra vita comunitaria e religiosa evidenziandone pregi e difetti è senza dubbio importante.

Una presa di coscienza delle nostre debolezze e delle nostre diffi coltà, insieme al sostegno, al consiglio e alla preghiera del nostro Arcivescovo, sarà di grande aiuto a tutta la comunità per riprendere, con rinnovato vigore, il cammino verso la Casa del Padre.

Sicuramente per me è passato ancora troppo poco tem-po per poter esprimere un giudizio sulla

comunità in cui vivo, sulla realtà giovanile che gravita negli ambienti parrocchiali e del nostro ricreatorio in parti-colare. È anche vero però che nulla mi vieta di esprimere una prima impressione, così, a freddo, come si suol dire, un’im-pressione che, almeno per ora, lascia il tempo che trova…

Sono passati circa 4 mesi da quando il vescovo mi ha nominato cappellano di Cervignano, dopo 4 anni di ser-vizio come seminarista. Per chi mi conosce sa benissimo che le mie radici trovano il terreno fertile di un piccolo paese: arrivare qui a Cervignano è stato per me un salto non da poco.

Subito mi sono trovato davanti tantissime strutture e persone per me quasi sconosciute: un ricreatorio con tanto di bar, una radio parrocchiale, scout, azione cattolica, 300 bambini e ragazzi che si preparano ai sacramenti, l’estate insieme, un’intera estate di campeggi in montagna….

Di fronte a tutti questi numeri sono rimasto davvero mera-vigliato nel vedere così tante persone coinvolte e disponibili, persone anche giovani che si dedicano agli altri, giovani con tante buone qualità, cordiali, amanti di questa nostra vita.

Dopo 4 mesi, mentre ancora devo fi nire di assaporare il gusto di tutto ciò che queste persone fanno, l’unica cosa che mi viene da dire è: “Si potrebbe fare di più”. Una regola d’oro, credo, sempre valida: Cervignano è una realtà grande, per cui ci potrebbero essere ancora più giovani che si impe-gnano per la città. Forse questa mancanza è dovuta ad una crisi di pensiero, di sacrifi cio, di responsabilità (e perchè no… anche di volontariato!)che stiamo respirando un po’ ovunque nelle realtà giovanili e anche nel nostro ricreatorio. Viene cioè a mancare lo spirito di donazione: vedo che oggi i giovani stentano a prendere le decisioni importanti della vita, fanno diffi coltà a mettersi a servizio degli altri in ma-niera gratuita, a spendere un po’ del loro tempo per gli altri, anche per un piccolo favore. Questo implica inevitabilmente anche una maggiore chiusura in se stessi: molto spesso fac-cio fatica a vedere nel nostro ricreatorio gruppi di ragazzi e giovani che giocano o stanno assieme. Colpa del benessere o della agiatezza portata dal progresso? Mah! Non voglio cadere nei soliti discorsi che si fanno…

L’impegno dunque per migliorare è sempre valido, sia per noi giovani che per gli adulti. Mi sento fortunato, ri-tornando all’inizio, a vivere in una comunità parrocchiale come quella di Cervignano dove c’è tanto da imparare pro-prio perché ci sono tante realtà e persone che operano. È questo il segno principale di una comunità viva ed effi cace che sempre però deve essere alimentata dall’impegno di ciascuno che sempre deve migliorare: la vita di una comu-nità dipende dalla vita di tutti coloro che la compongono, dal più piccolo al più grande.

Le prime impressionidi un cappellano ancorain rodaggioGiovani disponibili e coinvolti,ma si potrebbe fare di piùdi don Moris

PASQUA: costruisci la tua vita ed il mondo!di mons. Silvano Cocolin

Tu hai mai visto Dio?Indubbiamente no,non l’hai mai visto!Eppure Lui ci ha fatto intravedere la sua faccia e il suo cuore,la sua sensibilità, l’incredibile affetto che ha per gli uomini.E dove posso trovarequeste “tracce” di Dio?Le trovo nella Settimana che viene chiamata “santa” dalla Chiesa.Lì trovo Dio che ama la terra e l’uomo che la abita.

Li ama come mai nessuno li ha amati.Sarà necessario che anch’io mi accorga che sono amato e amato molto. Il primo aspetto che appare del volto di Dio è l’amore per la terra.Alla sua proposta di amore ha trovato solo ingratitudine ed incomprensione, ma non si è “smontato”,ha continuato ad amare e a compiere la sua opera,sicuro della riuscita del suo progetto:Egli non è più tra i morti, ma è sempre vivo tra noi.E non è annuncio da poco!

E, infi ne, appare il grande bisogno che Dio ha sempre avuto.Si, anche Dio ha un bisogno, uno solo: che qualche uomo gli sia riconoscente e, magari, gli voglia bene.Se hai visto qualcosa di Dio,ti sei necessariamente innamorato di Lui!

Ma tu ami Dio?Forse no o forse anche si, ma è così diffi cilerispondere a questa domanda! Allora potremmo cambiare la domanda:Tu, desideri Dio? Lo aspetti? Lo ascolti?Sembra incredibile, ma la vera forza dell’uomosta nel desiderio, non nelle opere che fa:io rivelo chi sono solo stando attento ai miei desideri. E l’uomo di fede è uno che “desidera” Dio,non altre cose. È questo il primo passo dell’amoree del compiersi del grande comandamentoche ha attraversato tutto l’Antico Testamento:“Ama Dio con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima,con tutte le tue forze.”E questo “desiderio” di Dio, diventa anche “desiderio”ed affetto vero per gli uomini.Così nasce la Chiesa.

E tu ami la Chiesa, la Comunità di cui fai parte?Se la ami, preghi per lei, trovi del tempo per impegnarti con lei, per ospitare ed incontrare con simpatia gli uomini.La vita adulta dell’uomo si esprime nella compagnia,nel costruire un popolo unito.Quando si è capaci di stare insieme e di costruire insieme, vuol dire che si è diventati capaci di costruire la vita. Da troppo tempo noi ci siamo dimenticati di queste cose così semplici e fondamentali e abbiamo lasciato che il vuoto e l’inutilità del mondo svuoti e stravolga la nostra anima. È per questo che tutti, anche noi che diciamo di credere, ci siamo allontanati da Dio, che non riusciamo a vivere da fratelli e la nostra città non trova il segno dell’unità e della pace.

E’ arrivata Pasqua: si può ripartire!Incomincia col cercare il volto di Dio.

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Un pomeriggio con Stef Burnsdi Simone Bearzot

Non capita tutti i giorni di poter vedere da vicino e scambiare per di più qualche parola con uno dei mu-

sicisti più affermati del panorama mondiale…eppure a volte succede.

Stef Burns è il chitarrista di Vasco. E’ abituato alle folle degli stadi e a migliaia di fans che attendono frementi gli assolo della sua Fender. Ha fatto quindi un certo effetto osservarlo sul palco del Teatro Sala Aurora. L’occasione è stato il seminario di chitarra organizzato mercoledì 16 marzo in Ricreatorio: eppure la parola “seminario” non descrive effi cacemente quanto è successo.

I numerosi ragazzi e adulti accorsi hanno atteso con impazienza e curiosità che lo spettacolo avesse inizio: in molti seguivano Burns fi n da quando suonava con Alice Cooper e qualcuno ha collaborato con il fans club di Va-sco. La maggior parte del pubblico era però presente per due motivi ben precisi: imparare qualcosa e, soprattutto, godersi lo spettacolo.

L’ambiente era disteso, molto informale. Stef Burns ha creato musica con la sua chitarra, spaziando dal rock al blues, dimostrando anche di possedere doti da showman. Si è espresso alternando l’inglese a un italiano un po’ stenta-to, ma ha risolto il problema a modo suo. “Con due lingue facciamo lo stesso!”, ha ironizzato il musicista.

C’era feeling con il pubblico, e si è visto: tantissime le domande, spesso molto tecniche (riguardanti plettri, am-plifi catori, scale musicali) a cui Burns ha risposto in ma-niera esauriente e mai banale. Ha scherzato sul suo scarso uso di effetti per la chitarra (“Sono pigro” ha detto) e sul colore della stessa, scelto perché in abbinamento con quel-lo della maglietta. Si è divertito a suonare e si è divertito con il pubblico.

“Io non sono un comico," ha detto “però parlo”. Dopo un’ora abbondante, il seminario si è chiuso, Stef ha sa-lutato il pubblico dando appuntamento alle 21, l'ora del concerto.

C'erano tanti sorrisi sulle facce degli spettatori mentre uscivano: se la bravura tecnica e musicale di Burns era risaputa, ciò che di lui ha colpito di più sono stati l’entu-siasmo, la simpatia e la disponibilità.

Non sono in molti i musicisti che amano sperimentare o esplorare nuovi orizzonti musicali. An-

cora di meno sono i musicisti abili a farlo. E, tra questi, a nessuno viene

in mente di iniziare il tour di pre-sentazione del loro nuovo cd, ap-

pena uscito in America, a Cervigna-no il 16 marzo. A parte Stef Burns e Peppino

D’Agostino, nessuno ci avrebbe mai pensato. Già. Perché il 16 marzo i due Artisti hanno iniziato il loro

tour “Bayshore road” in Italia proprio da qui, dalla Sala Aurora del ricreatorio San Michele. Due ore di concerto, chitarra acustica ed elettrica fuse in un intreccio ammirabile di melodie mai uguali e mai mono-tone, in un viaggio lungo una strada della California che solo loro conoscono, spaziando attraverso ogni genere musicale, dal jazz al funky, dal country alle melodie ara-beggianti di “Beyond the dunes”. Senza dimenticare qual-che stacco heavy metal, probabile fl askback del passato di Stef, già chitarrista di Alice Cooper. Performance potente, tecnicissima, assolutamente non fredda per i due musi-cisti, (prodotti dalla stessa etichetta di Steve Vai, www.favorednations.com), con Peppino nel ruolo del mattatore della serata e Stef che dava prova del suo meraviglio-so siciliano (moshcro, mostro). Gli oltre duecento ospiti presenti in sala (molti gli spettatori in piedi per tributare standing ovations) sono usciti soddisfatti dal teatro, con un autografo, un cd e una fantastica esperienza in più.

Intervista a Peppino D’Agostinoa cura di Luca Toso

Iniziamo con la domanda più impellente:come mai avete scelto di iniziare il vostro tour

a Cervignano e non in una grande metropoli?Bè dell’organzizzazione del tour se n’è occupata

un’agenzia di Milano, quindi per motivi prettamente logistici… inoltre l’idea di iniziare il tour in un teatro non dispiaceva affatto a me e a Stef.

Hai introdotto la mia prossima domanda:com’è suonare in un teatro e non in uno stadiocon migliaia di persone di fronte?L’atmosfera è molto più intima, puoi avere

un’interazione diretta con il pubblico, senza la mediazione di transenne, bodyguards o cose simili… è come suonare in un club o per degli amici, non senti una pressione particolare addosso ma comunque dai il meglio di te.

C’è tanta differenza tra il pubblico italianoe il pubblico americano?Certamente! Il pubblico italiano è molto più caloroso,

si entusiasma molto più facilmente. Gli americani sono molto più freddi sotto questo punto di vista. E poi io sono Siciliano…

…però vivi da oltre vent’anni in America.Come vi siete conosciuti tu e Stef Burns?Amici di amici… una sera un giornalista americano

(che ora in Italia è abbastanza conosciuto, Richard Friemann) ci ha presentati vista la comune passione per lo stesso strumento e la musica. Abbiamo deciso di provare a collaborare, abbiamo fatto dei concerti di benefi cenza in alcune scuole della California, ci siamo trovati bene e non abbiamo più smesso.

Un ultima domanda:perché il titolo “Bayshore road”?Perché il posto dove io e Stef abitiamo si chiama

così… ah, ricordati che alla canzone “the blue ocean” il titolo lo ha dato mia fi glia…

Peppino d’Agostinoe Stef Burns live@ Sala AuroraIl nuovo cd presentatoa Cervignanodi Luca Toso

Tre… due… uno… in onda! Bè forse non

eravamo in uno stu-dio televisivo, quel-la sera del 2 marzo. Però le personali-tà importanti, del mondo dello spetta-colo e dello sport non mancavano di certo: l’al-lenatore dell’udinese Spal-letti e gli olimpici Mian e Vi-doz e i due giovani sportivi cervignanesi Arianna Riva e Alberto Titotto, non sono certo nomi che passano inosservati. Al modera-tore della serata, Andrea Doncovio, giornalista sportivo su Telefriuli (e scusate se è poco), è spettato il compito di interrogare gli atleti su temi forse troppo attuali come la lealtà sportiva e il doping nello sport. Un incontro con dei campioni che prima di essere tali sono uomini ha stimo-lato la curiosità del pubblico in sala. Molte le domande rivolte agli atleti: dalla nuova forma che potranno avere gli stadi in futuro, cosa si prova a stare da soli su un ring e vedere il mondo a rallentatore dopo un gancio. Un incontro molto informale tutto sommato, come ha dimo-strato la disponibilità degli atleti a fi rmare autografi , a fare foto o a mangiare salame e vino tutti assieme nel bar

Uomini,campioni e dopingUn successo di pubblico e criticail primo incontro di Crossroadsdi Luca Toso

del RSM. L’unica pecca in una serata del genere può essere la mancanza di numerose associazioni sportive cervigna-nesi, come ha fatto notare Mario Matassi.

Ma gli incontri di Crossroads (letteralmente: incroci) sono appena iniziati. Il 4 aprile sarà approfondito il tema “giovani e politica: matrimonio impossibile?”, mentre ve-nerdì 6 maggio alle ore 20:30 saranno approfondite alcu-ne tematiche legate alla procreazione assistita. Gli ospiti illustri non mancheranno sicuramente, e chi volesse avere più informazioni non deve fare altro che contattare il cir-colo bar RSM al numero 0431 31493.

La stagione della Sala Aurora

Settima stagione, 130 abbonamenti, 2 serate da “tutto esaurito”. Se è vero che quella dei numeri è una verità

inappellabile, defi nire positiva la stagione teatrale 2004 della “Sala Aurora” sarebbe a dir poco riduttivo.

Dopo anni di intenso lavoro, il teatro del Ricreatorio San Michele si è guadagnato di diritto un posto fondamentale nella vita culturale cervignanese e non solo. A balzare all’occhio, infatti, è il variegato bacino d’utenza: senza scadere in accostamenti iperbolici, i numerosi spettatori provenienti da tutta la Bassa friulana rappresentano il miglior attestato di stima per la qualità del lavoro profuso.

Il segreto? Rispondere alle esigenze del pubblico: tradotto, far divertire la gente. Non è un caso che la commedia brillante si sia rivelata la scelta vincente, col grande successo ottenuto dall’ “Arlecchino” e dal “Sior Todero brontolon”. Ma l’appetito vien mangiando; ecco perché l’obiettivo del 2005 è presto individuato: migliorare ulteriormente.

Per essere costantemente aggiornati, poi, basterà collegarsi col nuovo sito internet del teatro:

www.teatrosalaurora.org.

Ristorante Pizzeria

Cervignano, via Roma 81Chiuso martedi, tel. 0431 35635Cervignano, via XXIV Maggio 62, tel. 0431 370388

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Per questo primo grande appuntamento con i cal-ciatori del passato, abbiamo subito voluto inter-

vistare un cervignanese che negli anni sessanta/set-tanta aveva fatto il grande salto nel calcio professio-nistico. Si tratta di Stelio Nardin, al quale abbiamo voluto porre diverse ed interessanti domande.

Signor Nardin, può innanzitutto ripercorrerela sua carriera da calciatore professionista?Premettendo che sono nato calcisticamente a

Romans, la mia carriera di calciatore professionista è iniziata a Catanzaro, in serie B, dove ho collezionato circa cento presenze dal 1960 al 1965. Nello stesso anno mi sono trasferito a Napoli, in serie A, dove dal 1965 al 1971 ho giocato circa centotrenta partite. Vanto anche una presenza nella nazionale “A” (Italia–Portogallo 1-1 giocata a Roma) e una presenza nella nazionale “B” (giocata in Lussemburgo). Dopo i magnifi ci anni di Napoli, ho chiuso la mia carriera a Caserta, in serie C.

Qual’è stato il suo rapportocon i compagni di squadra, con i tifosie con le società in cui ha militato?Molto buono. Per quanto riguarda i compagni di

squadra ho avuto la fortuna di giocare con grandi professionisti del calibro di Zoff, Sivori, Altafi ni, Ottavio Bianchi, Juliano per citarne alcuni. Con i tifosi poi, specialmente a Napoli, è stata una cosa emozionante: ogni partita giocata in casa c’erano

di media sessanta/settanta mila spettatori e il clima era indescrivibile. Con le società il rapporto era ottimo.

Dove si è trovato meglio?Sicuramente a Napoli.Che differenze ci sono tra il calciodi una volta e quello attuale?Sono molteplici. Il calcio di una volta era più

allegro, spensierato, i giocatori sorridevano e si divertivano in campo. Ora è tutto diverso: c’è molta più pressione, tutto è basato sul tatticismo, sulla pesante preparazione atletica. Mentre anni fa si dava molto più spazio alla tecnica individuale, quest’aspetto al giorno d’oggi è un po’ tralasciato, e sostituito da una incessante preparazione tattica.

Si usava doping o sostanze del genere?

Ci sono stati casi di doping, e mi riferisco a quello del 1963 all’Inter. Ma nelle società in cui io ho militato nessuna sostanza è mai stata utilizzata.

Dopo aver terminato la carriera agonistica ha continuato a seguire il calcio? Lo segue ancora?

« Vi racconto come si marca Pelè »Stelio Nardin, ex calciatore professionista,si confessa in esclusiva per noi

Stelio Nardin ha iniziato la sua carriera calcistica nella Pro Romans. Il grande

salto nel calcio professionistico avvenne però a Catanzaro, in serie B, dove dal 1960 al 1965 collezionò circa cento presenze. Dal 1965 al 1971 giocò nel Napoli, in serie A, dove, oltre a disputare più di centotrenta partite nella massima serie, si guadagnò anche la convocazione sia in nazionale

“A” (Italia–Portogallo 1-1 giocata a Roma) che in nazionale “B”

(partita giocata in Lussemburgo). Chiuse la sua carriera professionistica

in serie C, nella Casertana.

Dopo la stagione di Caserta in serie C mi sono ritirato dal calcio agonistico, e ho seguito il corso di allenatore semiprofessionista a Coverciano. Ho allenato in regione a livello di Promozione e Serie D (a Tolmezzo e a Monfalcone). Ora sono quasi otto anni che non alleno più.

Una curiosità: da esperto difensore, qual è statoil più forte attaccante che ha incontrato?Sicuramente Pelè, che ho affrontato in una

tournee in Brasile. Ma ricordo con piacere anche che ho affrontato tredici volte Gigi Riva e non mi è mai riuscito a segnare…

Meglio Maradona o Pelè?Secondo me Maradona aveva quel qualcosa in

più, è stato più completo. Aveva un tocco di palla che non ha rivali.

Anche quando giocava lei c’eranopolemiche sull’arbitraggio?Logicamente quando giocavo io la moviola non

esisteva, di conseguenza le polemiche non erano così pesanti come al giorno d’oggi. L’ arbitro era più tranquillo, tutto era basato sull’amicizia. Erano sicuramente altri tempi, dove l’aspetto sportivo prevaleva su quello economico, al contrario di oggi.

Per concludere, cosa le ha datoil calcio nella vita? Tanta soddisfazione prima di tutto. Poi ho

conosciuto persone importanti, ho imparato molto dalle esperienze fatte. E infi ne, non da trascurare, mi ha garantito un certo benessere, anche se non di certo ai livelli dei calciatori di oggi.

La stagione sportiva 2004-2005 della Pro Cervi-gnano sta mettendo in evidenza aspetti e notizie

molto positivi. Oltre alla Prima Squadra, che sta di-sputando un’ottima stagione agonistica, altrettante buone notizie arrivano dalla squadra Juniores e Al-lievi.

La Prima Squadra, allenata da Franco Zuppicchi-ni, sta dimostrando, domenica dopo domenica, un buon assetto organizzativo, uno sviluppo di gioco molto piacevole, brillanti geometrie e una dose di cinismo talvolta decisiva.

Queste caratteristiche hanno portato la squadra tra le primissime posizioni di classifi ca. Se da oggi alla fi ne di Aprile non avverranno situazioni straor-dinarie (leggi infortuni), la squadra, capitanata da Marco Sguazzin, dovrebbe entrare nel novero delle formazioni più competitive del torneo, puntando di-

rettamente ai play – off per la promozione in Eccellenza.

La Squadra Juniores ( ragaz-zi nati nell’86-87), allenata da Claudio Combatto, pur in conti-nua e costante crisi di atleti, ha ottenuto buoni risultati, lottan-do ad armi pari con tutti gli av-versari, in particolar modo con quelli di vertice.

Il gruppo risente infatti sia della dipartita di sette giocatori, che hanno preferito altre realtà calcistiche della zona, sia dalla continua pressione della Pri-ma Squadra che sistematicamente la priva di alcuni ragazzi, che trovano così posto nel campionato di Promozione.

Complimenti vivissimi quindi all’allenatore e ai

giocatori più assidui per il loro impegno e le loro capacità.

La Squadra Allievi, allenata da Massimo Coma-ri, esprime un gioco molto gradevole ed effi cace. La stagione non era iniziata nei migliori dei modi; la squadra ha forse risentito del fatto di essere stata as-semblata solamente in poche settimane. Oggi è una bella realtà che sicuramente avrà ancora molto da dire nel proseguimento del campionato.

Nella foto: i tre calciatori della Pro Cervignano che hanno superato le 100 presenze con i colori giallo blu: Massimiliano Coccolo (122), Marco Sguazzin (106), Daniele Segato (134)

Pro Muscoli Cervignano: obiettivo play-offSguazzin, Coccolo e Segato superano le cento presenze

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Per questo primo grande appuntamento con i cal-ciatori del passato, abbiamo subito voluto inter-

vistare un cervignanese che negli anni sessanta/set-tanta aveva fatto il grande salto nel calcio professio-nistico. Si tratta di Stelio Nardin, al quale abbiamo voluto porre diverse ed interessanti domande.

Signor Nardin, può innanzitutto ripercorrerela sua carriera da calciatore professionista?Premettendo che sono nato calcisticamente a

Romans, la mia carriera di calciatore professionista è iniziata a Catanzaro, in serie B, dove ho collezionato circa cento presenze dal 1960 al 1965. Nello stesso anno mi sono trasferito a Napoli, in serie A, dove dal 1965 al 1971 ho giocato circa centotrenta partite. Vanto anche una presenza nella nazionale “A” (Italia–Portogallo 1-1 giocata a Roma) e una presenza nella nazionale “B” (giocata in Lussemburgo). Dopo i magnifi ci anni di Napoli, ho chiuso la mia carriera a Caserta, in serie C.

Qual’è stato il suo rapportocon i compagni di squadra, con i tifosie con le società in cui ha militato?Molto buono. Per quanto riguarda i compagni di

squadra ho avuto la fortuna di giocare con grandi professionisti del calibro di Zoff, Sivori, Altafi ni, Ottavio Bianchi, Juliano per citarne alcuni. Con i tifosi poi, specialmente a Napoli, è stata una cosa emozionante: ogni partita giocata in casa c’erano

di media sessanta/settanta mila spettatori e il clima era indescrivibile. Con le società il rapporto era ottimo.

Dove si è trovato meglio?Sicuramente a Napoli.Che differenze ci sono tra il calciodi una volta e quello attuale?Sono molteplici. Il calcio di una volta era più

allegro, spensierato, i giocatori sorridevano e si divertivano in campo. Ora è tutto diverso: c’è molta più pressione, tutto è basato sul tatticismo, sulla pesante preparazione atletica. Mentre anni fa si dava molto più spazio alla tecnica individuale, quest’aspetto al giorno d’oggi è un po’ tralasciato, e sostituito da una incessante preparazione tattica.

Si usava doping o sostanze del genere?

Ci sono stati casi di doping, e mi riferisco a quello del 1963 all’Inter. Ma nelle società in cui io ho militato nessuna sostanza è mai stata utilizzata.

Dopo aver terminato la carriera agonistica ha continuato a seguire il calcio? Lo segue ancora?

« Vi racconto come si marca Pelè »Stelio Nardin, ex calciatore professionista,si confessa in esclusiva per noi

Stelio Nardin ha iniziato la sua carriera calcistica nella Pro Romans. Il grande

salto nel calcio professionistico avvenne però a Catanzaro, in serie B, dove dal 1960 al 1965 collezionò circa cento presenze. Dal 1965 al 1971 giocò nel Napoli, in serie A, dove, oltre a disputare più di centotrenta partite nella massima serie, si guadagnò anche la convocazione sia in nazionale

“A” (Italia–Portogallo 1-1 giocata a Roma) che in nazionale “B”

(partita giocata in Lussemburgo). Chiuse la sua carriera professionistica

in serie C, nella Casertana.

Dopo la stagione di Caserta in serie C mi sono ritirato dal calcio agonistico, e ho seguito il corso di allenatore semiprofessionista a Coverciano. Ho allenato in regione a livello di Promozione e Serie D (a Tolmezzo e a Monfalcone). Ora sono quasi otto anni che non alleno più.

Una curiosità: da esperto difensore, qual è statoil più forte attaccante che ha incontrato?Sicuramente Pelè, che ho affrontato in una

tournee in Brasile. Ma ricordo con piacere anche che ho affrontato tredici volte Gigi Riva e non mi è mai riuscito a segnare…

Meglio Maradona o Pelè?Secondo me Maradona aveva quel qualcosa in

più, è stato più completo. Aveva un tocco di palla che non ha rivali.

Anche quando giocava lei c’eranopolemiche sull’arbitraggio?Logicamente quando giocavo io la moviola non

esisteva, di conseguenza le polemiche non erano così pesanti come al giorno d’oggi. L’ arbitro era più tranquillo, tutto era basato sull’amicizia. Erano sicuramente altri tempi, dove l’aspetto sportivo prevaleva su quello economico, al contrario di oggi.

Per concludere, cosa le ha datoil calcio nella vita? Tanta soddisfazione prima di tutto. Poi ho

conosciuto persone importanti, ho imparato molto dalle esperienze fatte. E infi ne, non da trascurare, mi ha garantito un certo benessere, anche se non di certo ai livelli dei calciatori di oggi.

La stagione sportiva 2004-2005 della Pro Cervi-gnano sta mettendo in evidenza aspetti e notizie

molto positivi. Oltre alla Prima Squadra, che sta di-sputando un’ottima stagione agonistica, altrettante buone notizie arrivano dalla squadra Juniores e Al-lievi.

La Prima Squadra, allenata da Franco Zuppicchi-ni, sta dimostrando, domenica dopo domenica, un buon assetto organizzativo, uno sviluppo di gioco molto piacevole, brillanti geometrie e una dose di cinismo talvolta decisiva.

Queste caratteristiche hanno portato la squadra tra le primissime posizioni di classifi ca. Se da oggi alla fi ne di Aprile non avverranno situazioni straor-dinarie (leggi infortuni), la squadra, capitanata da Marco Sguazzin, dovrebbe entrare nel novero delle formazioni più competitive del torneo, puntando di-

rettamente ai play – off per la promozione in Eccellenza.

La Squadra Juniores ( ragaz-zi nati nell’86-87), allenata da Claudio Combatto, pur in conti-nua e costante crisi di atleti, ha ottenuto buoni risultati, lottan-do ad armi pari con tutti gli av-versari, in particolar modo con quelli di vertice.

Il gruppo risente infatti sia della dipartita di sette giocatori, che hanno preferito altre realtà calcistiche della zona, sia dalla continua pressione della Pri-ma Squadra che sistematicamente la priva di alcuni ragazzi, che trovano così posto nel campionato di Promozione.

Complimenti vivissimi quindi all’allenatore e ai

giocatori più assidui per il loro impegno e le loro capacità.

La Squadra Allievi, allenata da Massimo Coma-ri, esprime un gioco molto gradevole ed effi cace. La stagione non era iniziata nei migliori dei modi; la squadra ha forse risentito del fatto di essere stata as-semblata solamente in poche settimane. Oggi è una bella realtà che sicuramente avrà ancora molto da dire nel proseguimento del campionato.

Nella foto: i tre calciatori della Pro Cervignano che hanno superato le 100 presenze con i colori giallo blu: Massimiliano Coccolo (122), Marco Sguazzin (106), Daniele Segato (134)

Pro Muscoli Cervignano: obiettivo play-offSguazzin, Coccolo e Segato superano le cento presenze

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A.S.D. Pro Cervignano Muscoli,prossimi impegni

…della Prima Squadra:03.04.2005, ore 16.00, S.Giovanni – Pro Cervignano09.04.2005, ore 16.00, Pro Cervignano – Mariano17.04.2005, ore 16.00, Ruda – Pro Cervignano24.04.2005, ore 16.00, Pro Cervignano – Santamaria 01.05.2005, ore 16.00, S.Sergio Trieste Calcio – Pro Cervignano

…degli juniores:02.04.2005, ore 16.30, Pro Cervignano – Sangiorgina09.04.2005, ore 16.30, Pro Cervignano – S.Sergio Trieste Calcio16.04.2005, ore 16.00, Aquileia – Pro Cervignano

…e degli allievi:03.04.2005, Palazzolo – Pro Cervignano10.04.2005, Pro Cervignano – Gonars17.04.2005, Rivignano – Pro Cervignano24.04.2005, Pro Cervignano - Sevegliano

Buono fi no a questo punto della stagione l’anda-mento della nostra squadra locale nel campio-

nato di serie C2. Le ultime due vittorie consecutive le hanno permesso di accedere alla zona play-off. La classifi ca è corta con molte squadre in pochi punti.

Abbiamo intervistato il play cervignanese Dario Mian. “Dopo una prima parte un po’ discontinua," afferma il cestista “abbiamo iniziato un cammino più regolare che ci ha permesso di arrivare a qua-si tre quarti di stagione in una buona posizione. Ora possiamo guardare con tranquillità l’entrata ai playoff. In più c'è la soddisfazione di aver vinto con squadre sulla carta più forti, sappiamo che possiamo giocarcela con tutti!"

Il campionato è di ottimo livello, e offre delle squa-dre con giocatori che hanno militato nei campionati di serie B2 e B1 ed anche A2, quindi con una rilevante esperienza alle spalle e capaci di prendere per mano la propria squadra nei momenti più diffi cili. Durante la stagione c’è stato qualche infortunio che ha condi-zionato qualche partita ma i ragazzi di coach Cehovin sono comunque riusciti ad ottenere importanti vittorie, segno che la squadra c’è e fa buon gioco.

La squadra dei bam d’eccellenza sta affrontando un campionato di buon livello in cui sono pre-

viste le migliori dodici formazioni regionali. In que-sti organici sono presenti elementi di elevata statura molto prestanti fi sicamente che si stanno mettendo in mostra con il sogno di diventare dei veri campioni.

“I ragazzi stanno facendo un campionato alta-lenante con buone partite ed altre al di sotto del-le aspettative” spiega il coach Stabile, “anche se la squadra si impegna e l’esperienza di un campionato regionale di questo tipo certamente servirà a farli crescere dentro e fuori dal campo di gioco”.

Il campionato fi nirà nel mese di Aprile e le prime

Associazione Basket Cervignano,prossimi incontri

Sabato 02.04.2005, ore 20.30, CrediFriuli Cervignano – Ass. Pallacanestro GradoDomenica 10.04.2005, ore 18.30, CrediFriuli Cervignano – Gemona BasketSabato 16.04.2005, ore 20.30, CrediFriuli Cervignano – US Jadran GoriziaSabato 23.04.2005, ore 20.30, Collinare Basket Fagagna – CrediFriuli CervignanoSabato 30.04.2005, ore 20.30, Ildi Ronchi – CrediFriuli Cervignano

In molti nell’ambiente danno per favorito lo Jadran come pretendente per salire nel campionato di C1, or-ganico dotato di elementi che potrebbero fare la dif-ferenza durante i play-off; ma per la Credifriuli non si preclude nessun risultato, anche perché la squadra ha una forte convinzione di poter recitare un ruolo da protagonista in questa stagione. Il gruppo è oramai collaudato da diversi anni, i giocatori hanno un bel rapporto anche fuori dello spogliatoio, c’è un clima positivo e l’inserimento ad inizio anno del centro Car-cich ha dato più armi nel complesso della squadra.

Ad inizio stagione c'è stato l'innesto in prima squadra di alcuni giovani promettenti, i quali stanno solo attendendo il momento per inserirsi in manie-ra concreta nel gruppo, sotto i puntuali consigli del coach. Detto questo facciamo un grosso in bocca al lupo ai nostri ragazzi per una felice conclusione di

campionato sperando di poterli vedere in gran forma per i play-off. A presto!

CrediFriuli: avanti cosìBuone notizie dal basket cervignanese,con gli ottimi risultati della squadra di Cehovin.Il play Dario Mian: “Possiamo giocarcela con tutti” (nella foto)

A.S.D. Pro Cervignano Muscoli, Prima SquadraCampionato Promozione 2004/2005

Portieri:Roberto Sorato ( 1968 )Fabio Cian ( 1985 )Lorenzo Valditara ( 1985 )

Difensori:Savino Candio ( 1986 )Marco Masutti ( 1973 )Marco Sguazzin ( 1982 )Michele Banello ( 1981 )Salvatore De Crescenzo ( 1983 )Matthew Simeon ( 1987 )Jacopo Pez ( 1985 )

Centrocampisti:Daniele Segato ( 1981 )Massimiliano Coccolo ( 1979 )Andrea Pecorari ( 1979 )Andrea Buttazzoni ( 1977 )Emiliano Luxic ( 1971 )Stefano Florio ( 1984 )Stefano Virgolin ( 1985 )

Attaccanti:Michele Pinatti ( 1967 )Ciro Chiappetti ( 1985 )Davide Sgobbi ( 1980 )Mauro Visintin ( 1978 )

due classifi cate avranno accesso ad un torneo inter-zona assieme alle prime due classifi cate del Veneto e del Trentino Alto Adige.

“Con l’impegno, la costanza la perseveranza e la forza d’animo, i ragazzi possono raggiungere buo-ni risultati” - dichiara l’allenatore -, affermando che nell’organico c’è qualche ragazzo interessante per il futuro che potrebbe aspirare ad un campionato di alto livello.

Non possiamo che augurare ai ragazzi di coach Stabile un soddisfacente fi nale di campionato, spe-rando vivamente di poter vedere nei prossimi anni i nostri giovani in palcoscenici importanti.

Idealservice: forza ragazzi!

Associazione Danze Sportive « Olimpia »Vuoi imparare a ballare divertendoti

con tanti tipi di ballo? L’associazione Olimpia dal 1975 insegna

a bambini, ragazzi e adulti di tutte le età…sia a livello amatoriale che agonistico…

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Potrai scegliere se fare corsi serali di caribicie liscio oppure lezioni di singole coppie per

preparazione ad esibizioni e gare agonistiche.

Adesso tocca a te!

Per informazioni ed iscrizioni ci trovatepresso la palestra comunale di Scodovaccain via L. Stabile 13, Cervignano del Friuli

o al seguente numero: 328 2931939

Pagine a cura di Alberto Titotto e Sandro Campisi

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Sulle orme degli Dei

La classe 3 E della scuola media G.Randaccio ha programmato la gita scolastica niente meno che in Grecia. I coraggiosi accompagnatori, prof. Orsola Venturini, Marina Garlatti e Ugo de Franzoni, guide-ranno i 26 ragazzi, con partenza da Venezia merco-ledì 9 marzo, per 7 giorni tra Corinto, Atene, Delfi , Micene e Patrasso, sulle orme degli eroi mitologici e dei fasti della Grecia classica.

Giorni intensi quindi con visite a musei e luoghi storici, ma preceduti anche da una lunga ed accurata preparazione che impegna la classe ormai da setti-mane. Dalla nostra redazione l’augurio a ragazzi ed insegnanti di buon viaggio e la promessa strappata di raccontarci com’è andata al ritorno.

Altritempi

Fotografi a pubblicata per gentile concessione di« Fotoservizi Gennaro » di Luciano TrombinCervignano, via Garibaldi 2

La nuova Biblioteca-CentroCivico

Il 12 marzo scorso è stata inau-gurata la nuova biblioteca di Cervi-gnano. Nell’edifi cio che ha ospitato diverse generazioni di studenti delle scuole medie, ora trovano spazio sale per la consultazione dei libri, posta-zioni per l’accesso alla rete delle reti (Internet), un’area dedicata esclusiva-mente ai più piccoli, attrezzata con giochi, e una a disposizione dei gio-vani per ascoltare musica. Uno dei nuovi servizi offerti, inoltre, è quello dell’emeroteca, vale a dire la raccolta dei periodici. L’edifi cio di via Trieste, la cui ristrutturazione è costata com-plessivamente due milioni di euro, ospita anche il nuovo Centro Civi-co, inaugurato alla fi ne dello scorso anno con l’esposizione di alcuni dipinti dell’artista cer-vignanese Giuseppe Zigaina. Ora, invece, c’è la mostra fotografi ca “Obiettivo Friuli 1860 – 1960. Fotografi e di un secolo”. Le sale della Biblioteca – Centro Civico ospiteranno nei prossimi mesi una serie incontri cultu-rali con scrittori, pedagoghi e artisti.

Seguendo la sciada sinistra a destra> Carnevalfest 2005: domenica 6 febbraio sfi lata per Cervignano, festa in maschera in Ricreatorio l'8 febbraio, e domenica 6 febbraio sfi lata per Cervignano.> Mercoledì 16 marzo 2005 inizia il tour italiano di Stef Burns partendo dalla Sala Aurora, ecco un momento del concerto

Se avetefoto di gruppo,

di classe o di sportdi “Altri Tempi”contattateci

in redazione

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Sulle orme degli Dei

La classe 3 E della scuola media G.Randaccio ha programmato la gita scolastica niente meno che in Grecia. I coraggiosi accompagnatori, prof. Orsola Venturini, Marina Garlatti e Ugo de Franzoni, guide-ranno i 26 ragazzi, con partenza da Venezia merco-ledì 9 marzo, per 7 giorni tra Corinto, Atene, Delfi , Micene e Patrasso, sulle orme degli eroi mitologici e dei fasti della Grecia classica.

Giorni intensi quindi con visite a musei e luoghi storici, ma preceduti anche da una lunga ed accurata preparazione che impegna la classe ormai da setti-mane. Dalla nostra redazione l’augurio a ragazzi ed insegnanti di buon viaggio e la promessa strappata di raccontarci com’è andata al ritorno.

Altritempi

Fotografi a pubblicata per gentile concessione di« Fotoservizi Gennaro » di Luciano TrombinCervignano, via Garibaldi 2

La nuova Biblioteca-CentroCivico

Il 12 marzo scorso è stata inau-gurata la nuova biblioteca di Cervi-gnano. Nell’edifi cio che ha ospitato diverse generazioni di studenti delle scuole medie, ora trovano spazio sale per la consultazione dei libri, posta-zioni per l’accesso alla rete delle reti (Internet), un’area dedicata esclusiva-mente ai più piccoli, attrezzata con giochi, e una a disposizione dei gio-vani per ascoltare musica. Uno dei nuovi servizi offerti, inoltre, è quello dell’emeroteca, vale a dire la raccolta dei periodici. L’edifi cio di via Trieste, la cui ristrutturazione è costata com-plessivamente due milioni di euro, ospita anche il nuovo Centro Civi-co, inaugurato alla fi ne dello scorso anno con l’esposizione di alcuni dipinti dell’artista cer-vignanese Giuseppe Zigaina. Ora, invece, c’è la mostra fotografi ca “Obiettivo Friuli 1860 – 1960. Fotografi e di un secolo”. Le sale della Biblioteca – Centro Civico ospiteranno nei prossimi mesi una serie incontri cultu-rali con scrittori, pedagoghi e artisti.

Seguendo la sciada sinistra a destra> Carnevalfest 2005: domenica 6 febbraio sfi lata per Cervignano, festa in maschera in Ricreatorio l'8 febbraio, e domenica 6 febbraio sfi lata per Cervignano.> Mercoledì 16 marzo 2005 inizia il tour italiano di Stef Burns partendo dalla Sala Aurora, ecco un momento del concerto

Se avetefoto di gruppo,

di classe o di sportdi “Altri Tempi”contattateci

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RicreatorioSan Michele: riparteil progetto musical

Il desiderio di offrire ai giovani un’alternativa culturale di cui fossero essi stessi fruitori e

promotori, condusse, nel novembre 2001, alla fondazione del Gruppo di Teatro e Danza del Ricreatorio San Michele di Cervignano del Friuli.

All’iniziativa aderirono prontamente 25 ragazzi di età compresa tra i 14 ed i 26 anni, cui si aggiunse quasi subito un gruppo di bambini.

Sotto la guida e con il sostegno di don Paolo Nutarelli, fu elaborato il progetto di una Commedia Musicale in grado di coinvolgere l’intero gruppo, divertendo e fornendo al tempo stesso spunti di rifl essione, e valorizzando inoltre le doti espressive dei ragazzi, impegnati in recite, coreografi e, musica e canzoni dal vivo.

Nacque così “È un nuovo giorno”, spettacolo originale realizzato con grande entusiasmo e pochissimi mezzi, proposto a Cervignano, Grado, Gorizia, Monfalcone, Osoppo e Trieste e accolto molto positivamente.

In occasione delle festività natalizie del 2002, il Gruppo Teatrale ha presentato a Cervignano il Musical di Fabio Baggio su Giuseppe e Maria di Nazareth, “Una storia d’amore”, con musiche e canti dal vivo e coreografi e originali.

Il 21 dicembre 2003, sempre a Cervignano, è stata proposta la Commedia Musicale in due atti “Bereshit… in principio”

Dopo un periodo di pausa piuttosto lungo, il Gruppo di Teatro e Danza sarà protagonista domenica 17 aprile 2005 del classico: “Mary Poppins”. Lo spettacolo farà parte di un programma interamente dedicato alla fi gura femminile che si svolgerà in più serate.

Tra i progetti futuri, la ripresa dell’attività con i ragazzi dagli 11 ai 15 anni nel prossimo mese di marzo e la realizzazione di un nuovo spettacolo a giugno. A sostenere questa nuova impresa ci sarà don Moris Tonso.

Nel mese di settembre ricominceranno le prove per tutti, per chi è sempre rimasto nel gruppo, per chi vorrà tornare e per chi aspettava proprio questa occasione!

Le novità saranno davvero interessanti: vale la pena non farsele scappare!

J.R.

Venerdì 15 aprile 2005, ore 20:30Ricreatorio San Michele, Sala Don Boscoinaugurazione della Mostra di pittura

Istanti di donnaorari di apertura mostrasabato 16 aprile ore 10.00-12.00 / 15.30-20.30domenica 17 aprile ore 10.00-12.00 / 15.00-19.00

Sabato 16 aprile 2005, ore 20.30Teatro Sala Aurora

Danza con leicon la partecipazione di Agorà danza e fi tness di Cervignano del Friuli“Briciole d’Arte” di Cervignano del FriuliCenacolo Arabesque endas di Ronchi dei LegionariCentrodanza Avenâl di Cervignano del FriuliLaboratorio Coreografi co Agorà di Gradisca d’Isonzo

Domenica 17 aprile 2005, ore 16.30Teatro Sala Aurora, Le “Briciole d’Arte”del Ricreatorio San Michele presentano

Mary PoppinsSpettacolo Musicale in due atti

Tutti gli appuntamentisono ad ingresso gratuito

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Il 10 aprile...Tutti in marcia!

Tutto è pronto per la 27^ edizione della Sportinsieme Cervignano, che animerà la città

il prossimo 10 aprile. Come tradizione spazio ai marciatori, con diversi percorsi podistici (3-6-12-21 km) che, lungo il fi ume Ausa, ingloberanno il comune di Cervignano e quello di Terzo d’Aquileia. Partenza prevista presso l’agriturismo Fornasir, dove ci si potrà iscrivere versando la quota di 1,50 euro per i primi tre percorsi, di 2 euro per la marcia di 21 km.

Alle 14.30, invece, spazio alle biciclette, con una ciclolonga non competitiva aperta a tutte le famiglie.

Per l’occasione, il gruppo fi latelico “Attilio Snidero” allestirà una mostra di francobolli.

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In occasione della Festa del socio, il 30 gennaio in ricreatorio si è vissuto un altro momento fonda-

mentale: il CORIMA, gruppo missionario giovanileche opera nella comunità da ormai cinqueanni, ha aperto una propria sede. “Èun momento importantissimo – ha commentatoLuca Negro, uno dei membri del gruppo –perché avremo fi nalmente la possibilità dipassare dalle parole ai fatti”.

La nuova sede permetterà al CORIMA di gestire in modo continuativo un punto vendita di prodotti equo e solidali, dove, tra l’altro, la gente potrà tro-vare tutte le informazioni utili su questo genere di commercio nonché tutte tematiche ad esso collegate. “Al momento – ha spiegato Negro – possiamo garan-tire una presenza costante la domenica mattina. Col-go però l’occasione – ha concluso – per lanciare un invito a tutti coloro i quali volessero darci una mano in prima persona: anche un pomeriggio al mese per noi vale tantissimo”.

Cos’è il CORIMA?In idioma messicano “Aymara”, “Condividi”. Il

gruppo missionario giovanile CORIMA nasce nel 2000 e da qualche anno sta cercando di condividere a piccoli passi dei percorsi di solidarietà, equità e giustizia attraverso delle proposte di sensibilizzazio-ne, come ad esempio, il sostegno a distanza ed il commercio equo e solidale.

Cos’è il commercio equo e solidale?Il commercio equo e solidale costituisce un tenta-

tivo di creare un rapporto giusto e paritario, nell’am-bito economico e commerciale, tra produttori del Sud del Mondo (Africa Asia ed America Latina) e mercati del Nord del Mondo. Si tratta di un’opportunità of-ferta ai produttori per migliorare le loro condizioni di vita e per sfuggire a situazioni di sfruttamento e povertà, e contemporaneamente di un’opportunità offerta ai consumatori ai quali vengono proposti dei prodotti garantiti sia dal punto di vista etico che da quello qualitativo.

E il sostegno a distanza?Caratteristica fondamentale di questa forma di so-

lidarietà è che gli aiuti vengono portati e dati nel paese dove si trova la persona, senza che questa deb-ba abbandonare il proprio contesto familiare, socia-le e culturale, favorendo così lo sviluppo della stessa comunità locale

Il gruppo CORIMA, dopo aver condiviso esperien-ze e sudore di queste realtà, sostiene fortemente que-ste missioni:

Bolivia, Chivimarca (Suore della Provvidenza)Brasile, Pavan (Suore Nostra Signora della Neve)Costa d’Avorio, Emergenza(Centro Missionario Diocesano di Gorizia)

Come contattare il CORIMA?Commercio equo: Luca Negro 333 7282767Sostegno a distanza: Anna Fonzar 349 7738745E-mail: [email protected]

Oltre 200 partecipanti, a conferma di un trend in continua crescita, hanno vissuto da

protagonisti la terza edizione della Festa del socio. Un pranzo in cui i tesserati del Ricreatorio San Michele si ritrovano, ogni mese di gennaio, per inaugurare nel modo migliore il nuovo anno.

Star della giornata, inevitabilmente, si è rivelato il comico “Sdrindule”, che, con il suo spettacolo di battute taglienti e canzonette, ha allietato i numerosi commensali. Il tutto con un fuori programma: sono infatti bastati alcuni sketch dell’artista per dare il là ad una vera e propria gara di comicità con Stefano Menolascina, uno dei soci presenti in tavola. Armato di una giusta dose di coraggio e vena autoironica, il giovane

Alcuni sono nuovi di zecca, altri, ingialliti dalla polvere e dal tempo, assomigliano ad antichi

manoscritti dimenticati. Sono i fumetti recentemente ordinati e catalogati in Ricreatorio da un gruppo di volenterosi ragazzi, che hanno passato più di un pomeriggio immersi tra pile di giornalini ed albi dei generi più disparati.Tutti conoscono Topolino o Tex ma sicuramente più di qualcuno ignora l’esistenza de “I vendicatori della costa Ovest” o non immagina neppure che Batman e L’Uomo Ragno una volta siano stati nemici acerrimi…

I fumetti (più di 1500 numeri), appartenenti ad una precedente fumettoteca attiva in Ricreatorio una decina di anni fa, sono ora a disposizione per consultazione o prestito. L’offerta è molto varia: dagli “evergreen” Topolino e Tex ai più datatiAlan Ford e Kriminal, passando per Lupo Alberto, Dylan Dog, Mister No, Nick Raider, Braccio di Ferro senza dimenticare le variegate collezioni della Marvel Comics coi suoi supereroi e una sezione dedicata ai Manga giapponesi.

Chiunque avesse voglia di passare un po’ di tempo con i suoi eroi preferiti, può ora rivolgersi in ricreatorio ogni pomeriggio… e dare libero sfogo alla fantasia!ri

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CORIMA: nuova casa peril gruppo missionario giovanileSostegno a distanza e commercio equo e solidale gli obiettivi primari.Inaugurata la nuova sede presso il Ricreatorio

cervignanese è salito su una panca iniziando a controbattere barzelletta su barzelletta il più celebre “collega”. Alla fi ne, oltre agli applausi del pubblico, Menolascina ha ricevuto le dirette congratulazioni del cabarettista friulano. Che sia nata una star?

Chi ha avuto sicuramente successo, intanto, è stato il menù di giornata, coi cuochi Donatella e Franco De Pascalis, Luisa, Gianna e Rosetta, Massimo Fontana e Nicola Galluccio promossi a pieni voti; così come un successo si è rivelata la partecipazione della gente: il segno più tangibile del ruolo fondamentale, sia qualitativo che quantitativo, assunto dal Ricreatorio nella vita sociale e civile di Cervignano.

Festa del socio, un successo che si rinnovaDomenica 30 gennaio oltre 200 persone per il pranzo in ricreatorio.

Edizione record. «Sdrindule» mattatore, ma occhio al rivale…

Topolino e Dylan Dog sbarcano in RicreatorioNuova iniziativa del RSM: più di 1500 i fumetti a disposizione

Per tesserarsi?Rivolgersi presso il circolo bar

del Ricreatorio San Michele in viaMercato 1, dal lunedì al sabato con

orario 9-12.30 / 15.30-19.La domenica mattina con

orario 9-12.30

Quanto costa?Il costo della tessera, di durata annuale,

è di 7 euro per i maggiorennie di 5,50 euro per tutti i giovani

al di sotto dei 18 anni

Quanti siamo?Il numero totale dei sociper l’anno 2004 è stato

di 584 persone

www.noiassociazione.it