Almeno dieci buoni motivi per non far perdere alla Bassa l ... · Il lavoro, che non c’è ancora...

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PERIODICO MENSILE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE PROVINCIA DI LODI Anno III - Numero 8 - OTTOBRE 2018 www.confartigianato.lodi.it ambientale. “Servono connessioni veloci per il nuovo pendolarismo, in cui Varese, Pavia, Novara e an- che Piacenza sono città-quartiere di una città-mondo” ha scritto po- chi giorni fa Giangiacomo Schiavi sul Corriere della Sera. Il Lodigia- no non è citato ma la prospettiva ci riguarda, considerando la nostra collocazione tra Milano e l’Emilia. A noi tocca ravvivare come comu- nità l’idea di uno sviluppo che non tradisca la nostra storia e la nostra identità e nello stesso tempo non ci chiuda in un isolamento che sa- rebbe preludio al declino. A noi tocca creare connessioni salde con la città-mondo che è Milano: con la sua forza innovativa e visiona- ria, con la sua proverbiale volontà e capacità di cambiare e di cresce- re, con la sua inesauribile vitalità. *Segretario Generale di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi scente consenso tra istituzioni loca- li e rappresentanze economiche; autosostenibilità economica del progetto; disponibilità manifestata da Regione Lombardia per l’avvio di un confronto a breve; convergen- za di visioni e di volontà da parte di due territori limitrofi come il Pia- centino e il Lodigiano; forte corri- spondenza con le attese di migliaia lavoratori e lavoratrici costrette a un pendolarismo spesso avventuroso; necessità di dotarci di uno strumen- to di marketing territoriale per ac- corciare la nostra distanza dalla me- tropoli e provocare un pendolari- smo “in uscita” da Milano. In altre parole, il Lodigiano come “smart land”, come ripetiamo da tempo: un territorio ospitale, dove molte persone che formano altrove il proprio reddito possano trovare per sé e il proprio nucleo familiare un ambito ottimale, nel quale abi- tare e vivere secondo principi di sostenibilità economica, sociale, EDITORIALE VITTORIO BOSELLI* Un futuro da “smart land” per il nostro Lodigiano, sempre più connesso alla “città-mondo” Milano Il lavoro, che non c’è ancora o non c’è più, rimane l’emergenza più grande del Lodigiano: non sia- mo l’unico territorio a soffrirne, ma il nostro mostra una maggior difficoltà a ritrovarsi attorno a una strategia di ripresa e sviluppo. D’altronde abbiamo un’economia di servizi, che vive soprattutto di domanda interna, ovvero dei con- sumi delle persone, delle famiglie e delle imprese stesse. Per questa ragione, come Confartigianato, stiamo sostenendo da anni l’urgen- za di guardare con più attenzione ai trend demografici e alla loro po- sitiva ricaduta economica e socia- le. Da questo punto di vista, se l’area Nord della Provincia ha mo- strato nell’ultimo ventennio una progressione interessante, la Bassa denuncia un decremento costante di persone e nuclei familiari, con conseguente impoverimento del tessuto economico e sociale: case, scuole, piazze e negozi che si svuotano progressivamente. In questa cornice, la maggior salda- tura della mobilità su ferro tra Mila- no e Piacenza, passando dalla Bas- sa, ottenibile attraverso un’integra- zione della S1, è un progetto pre- zioso e realistico. I punti di forza sono numerosi e sono messi in evi- denza negli articoli di apertura di questo numero del Corriere: cre- Lodigiano terra buona. Era il secolo scorso quando veniva creato il marchio per la promozione dei prodotti enoga- stronomici locali e per lo sviluppo turisti- co della provincia di Lodi. Da allora il mondo è cambiato e anche il nostro pic- colo territorio ha mutato pelle. La Bassa in particolare sta vivendo una situazione difficile (vogliamo essere buoni) con un costante calo demografico e l’addio di grandi aziende. Tanto da rischiare di es- sere considerata una sorta di mera “cer- niera” della Bassa Lombardia, un ele- mento geografico intermedio fra le più importanti Pavia, Cremona e Mantova. Eppure si tratta di un territorio collocato in una posizione eccezionale, tra la gran- de Milano e Piacenza, due poli economi- ci di forte rilevanza. Dunque, anziché pensare a un’anonima “cerniera” fra altri territori, è possibile guardare più in alto e immaginarla come un attore a sé stante, capace di un nuovo protagonismo econo- mico e sociale. Servono però scelte co- raggiose per identificare questo territorio e accendere su di esso i riflettori. Una di queste è senza dubbio il progetto di pro- lungamento fino a Piacenza della linea ferroviaria suburbana S1, che oggi si li- mita a collegare Saronno e Lodi. Il pro- getto di una S1 che abbia capolinea Pia- cenza e che fermi almeno ogni mezzora a Casalpusterlengo e Codogno (città at- tualmente escluse dal servizio) non è nuovo, ma oggi più che mai può diventa- re realtà e rappresenterebbe un importan- te volano economico per la Bassa. Cosa ne guadagneremmo? Sicuramente più treni. Ma anche, e soprattutto, colle- gamenti più veloci con Milano, servizi migliori e in definitiva una maggiore at- trattività per un territorio verde che vive oggi il dramma dello spopolamento, ma che si potrebbe candidare a diventare un luogo bello dove vivere e al tempo stesso facile da raggiungere per quanti lavorano nel perimetro metropolitano. segue a pagina 2 PRIMO PIANO SERVE IL PROLUNGAMENTO DELLA LINEA S1 Almeno dieci buoni motivi per non far perdere alla Bassa l’ultimo treno dello sviluppo CODOGNO Attualmente la Bassa non è raggiunta dalla suburbana

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PERIODICO MENSILE DI CONFARTIGIANATO IMPRESE PROVINCIA DI LODI Anno III - Numero 8 - OTTOBRE 2018

www.confartigianato.lodi.it

ambientale. “Servono connessioniveloci per il nuovo pendolarismo,in cui Varese, Pavia, Novara e an-che Piacenza sono città-quartieredi una città-mondo” ha scritto po-chi giorni fa Giangiacomo Schiavisul Corriere della Sera. Il Lodigia-no non è citato ma la prospettiva ciriguarda, considerando la nostra collocazione tra Milano e l’Emilia.A noi tocca ravvivare come comu-nità l’idea di uno sviluppo che nontradisca la nostra storia e la nostraidentità e nello stesso tempo nonci chiuda in un isolamento che sa-rebbe preludio al declino. A noi tocca creare connessioni salde conla città-mondo che è Milano: conla sua forza innovativa e visiona-ria, con la sua proverbiale volontàe capacità di cambiare e di cresce-re, con la sua inesauribile vitalità.

*Segretario Generale diConfartigianato Imprese

Provincia di Lodi

scente consenso tra istituzioni loca-li e rappresentanze economiche; autosostenibilità economica del progetto; disponibilità manifestatada Regione Lombardia per l’avviodi un confronto a breve; convergen-za di visioni e di volontà da parte didue territori limitrofi come il Pia-centino e il Lodigiano; forte corri-spondenza con le attese di migliaialavoratori e lavoratrici costrette a unpendolarismo spesso avventuroso;necessità di dotarci di uno strumen-to di marketing territoriale per ac-corciare la nostra distanza dalla me-tropoli e provocare un pendolari-smo “in uscita” da Milano.In altre parole, il Lodigiano come“smart land”, come ripetiamo datempo: un territorio ospitale, dovemolte persone che formano altroveil proprio reddito possano trovareper sé e il proprio nucleo familiareun ambito ottimale, nel quale abi-tare e vivere secondo principi di sostenibilità economica, sociale,

EDITORIALE VITTORIO BOSELLI*

Un futuro da “smart land” per il nostro Lodigiano,sempre più connesso alla “città-mondo” Milano

Il lavoro, che non c’è ancora onon c’è più, rimane l’emergenzapiù grande del Lodigiano: non sia-mo l’unico territorio a soffrirne, ma il nostro mostra una maggiordifficoltà a ritrovarsi attorno a unastrategia di ripresa e sviluppo. D’altronde abbiamo un’economiadi servizi, che vive soprattutto didomanda interna, ovvero dei con-sumi delle persone, delle famigliee delle imprese stesse. Per questaragione, come Confartigianato, stiamo sostenendo da anni l’urgen-za di guardare con più attenzioneai trend demografici e alla loro po-sitiva ricaduta economica e socia-le. Da questo punto di vista, se

l’area Nord della Provincia ha mo-strato nell’ultimo ventennio una progressione interessante, la Bassadenuncia un decremento costantedi persone e nuclei familiari, conconseguente impoverimento deltessuto economico e sociale: case,scuole, piazze e negozi che si svuotano progressivamente.In questa cornice, la maggior salda-tura della mobilità su ferro tra Mila-no e Piacenza, passando dalla Bas-sa, ottenibile attraverso un’integra-zione della S1, è un progetto pre-zioso e realistico. I punti di forza sono numerosi e sono messi in evi-denza negli articoli di apertura di questo numero del Corriere: cre-

Lodigiano terra buona. Era il secoloscorso quando veniva creato il marchioper la promozione dei prodotti enoga-stronomici locali e per lo sviluppo turisti-co della provincia di Lodi. Da allora ilmondo è cambiato e anche il nostro pic-colo territorio ha mutato pelle. La Bassain particolare sta vivendo una situazionedifficile (vogliamo essere buoni) con uncostante calo demografico e l’addio digrandi aziende. Tanto da rischiare di es-sere considerata una sorta di mera “cer-niera” della Bassa Lombardia, un ele-mento geografico intermedio fra le piùimportanti Pavia, Cremona e Mantova.Eppure si tratta di un territorio collocatoin una posizione eccezionale, tra la gran-de Milano e Piacenza, due poli economi-ci di forte rilevanza. Dunque, anzichépensare a un’anonima “cerniera” fra altriterritori, è possibile guardare più in altoe immaginarla come un attore a sé stante,capace di un nuovo protagonismo econo-mico e sociale. Servono però scelte co-

raggiose per identificare questo territorioe accendere su di esso i riflettori. Una diqueste è senza dubbio il progetto di pro-lungamento fino a Piacenza della lineaferroviaria suburbana S1, che oggi si li-mita a collegare Saronno e Lodi. Il pro-getto di una S1 che abbia capolinea Pia-cenza e che fermi almeno ogni mezzoraa Casalpusterlengo e Codogno (città at-tualmente escluse dal servizio) non ènuovo, ma oggi più che mai può diventa-re realtà e rappresenterebbe un importan-te volano economico per la Bassa. Cosa ne guadagneremmo? Sicuramentepiù treni. Ma anche, e soprattutto, colle-gamenti più veloci con Milano, servizimigliori e in definitiva una maggiore at-trattività per un territorio verde che viveoggi il dramma dello spopolamento, mache si potrebbe candidare a diventare unluogo bello dove vivere e al tempo stessofacile da raggiungere per quanti lavoranonel perimetro metropolitano.

segue a pagina 2

PRIMO PIANO SERVE IL PROLUNGAMENTO DELLA LINEA S1

Almeno dieci buoni motiviper non far perdere alla Bassal’ultimo treno dello sviluppo

CODOGNO Attualmente la Bassa non è raggiunta dalla suburbana

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02 I Ottobre 2018 CORRIEREIMPRESE

PRIMO PIANO LA ZONA DI CODOGNO E CASALE SEMBRA ANCORA TROPPO LONTANA DAL CAPOLUOGO REGIONALE

Il calo demografico e il taglio ai servizi condannano un territorio ferito dalle crisi occupazionali e dallo smog

STAZIONI Ci sono tanteragioni per potenziare con più corsegiornaliere i collegamentitra Piacenza e Milano, facendo arrivare la linea S1 anche negli scali della Bassa

da sostenere. Prendiamo la sanità. Per il mo-mento gli ospedali di Codogno (polo peracuti) e di Casale reggono, ma le polemichesulla riduzione dei reparti sono all’ordine delgiorno. E’ stato chiuso il Punto nascite diCodogno per mancanza di pediatri e gineco-logi. Certamente si tratta di un problema direspiro nazionale ed è collegato alla mancan-za di fondi per formare gli specialisti. Ma inprospettiva il Punto nascite di Codogno sa-rebbe comunque stato a rischio, perché conta530 parti l’anno quando la soglia minima perrestare aperto è 500. Altro tasto dolente èquello delle scuole. Da alcuni anni ormaisindaci e dirigenti scolastici fanno i saltimortali per tenere in funzione i piccoli plessidi paese. Ma è sempre più difficile far qua-drare i conti.

3) La Bassa sta perdendo abitanti, ma staanche vedendo scomparire una dopo l’al-tra le grandi aziende, bacino di posti dilavoro. E quando non se ne vanno, spesso lemultinazionali riduconoil loro perimetro ope-rativo. E’ recentel’annuncio dellachiusura della Nil-fisk a Guardami-glio, un centinaio didipendenti. Ma in pre-cedenza ci sono stati casialtrettanto eclatanti come la S c h n e i -der (ex Areva). L’arretramento dei gigantiporta con sé conseguenze negative per i pic-coli, artigiani compresi, che vedono ridursile commesse e le lavorazioni per conto terzi.La scelta di Unilever di restringere il proprioperimetro produttivo a Casale, una decina di

continua dalla prima pagina

Il prolungamento della linea suburbana,dunque, può essere immaginato come unantidoto a problemi vecchi e nuovi chestanno attanagliando parte della provin-cia di Lodi e che, in maniera molto sinte-tica, possiamo concentrare in questo de-calogo:

1) La Bassa si sta letteralmente spopolan-do. I morti sono costantemente più dei nati.E questo rappresenta un rischio gravissimo

soprattutto per i piccoli Comuni. Tengo-no soltanto i due grandi centri, Co-

dogno e Casale. Nel primo casoa fine 2017 i residenti erano15.901 (nel 2017 Codogno haperso “solo” 61 residenti), nelsecondo 15.280, con un incre-mento nel 2017 di 72 persone,

frutto però dell’emigrazione in-terna. Nel 2017 Codogno ha regi-

strato 196 morti e 104 nati, Casale141 e 122. La situazione è preoccupante neipiccoli centri e in quelli intermedi. Qualcheesempio. A Caselle Landi nel 2017 ci sonostati 22 morti e 8 nati. A Castiglione d’Adda60 morti e 38 nati. E ancora, a Meleti 13

morti e 2 nati, a Orio Litta 24 mortie 9 nati, a Santo Stefano Lodigia-

no 22 morti e 14 nati, a Soma-glia 58 morti e 31 nati.

2)Il calo demografico ha uneffetto dirompente sui servi-

zi. E se non verrà invertita larotta nell’arco di una decina di

anni la situazione diventerà difficile

anni fa, ha provocato proprio queste conse-guenze.

4) Pur essendo percorsa da un’autostrada,da una linea ferroviaria in direzione Milanoe da importanti arterie statali e provinciali,la Bassa sconta un problema infrastruttura-le. E il prezzo lo pagano le aziende. Un esem-pio: attualmente è in vigore il divieto ai mezzipesanti sul ponte della viaEmilia tra San Rocco alPorto e Piacenza, cosìcome sul ponte diCastelnuovo Boccad’Adda. Sono inter-detti ai mezzi pesan-ti anche il ponte diCastel San Giovanni(tra Pavese e Piacentino,ma vicinissimo al Lodigiano)e quello della Becca, nel Pavese. La conse-guenza è che i nostri autotrasportatori sonocostretti ogni giorno a utilizzare il ponte del-l’Autostrada del Sole. Che tuttavia è vietatoai mezzi d’opera, ad esempio quelli che tra-sportano ghiaia. A questo aggiungiamoci che,al netto di qualche tangenziale, le strade sonoquelle di mezzo secolo fa.

5) Le stazioni ferroviariedella Bassa scontanotutte gli stessi pro-blemi. Pochi servi-zi, ambienti nonsempre conforte-voli e un senso ditrascuratezza gene-ralizzato. In alcuni ca-si le strutture murarie sono

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CORRIEREIMPRESE Ottobre 2018 I 03

addirittura inutilizzate. Gli scali di Casale eCodogno sono finiti di recente sui giornaliper la chiusura di bar, edicole e biglietteriein ordine sparso. E senza il presidio, vienemeno anche la sicurezza.

6) Lo stesso discorso sipuò fare per le areeattorno alle sta-zioni ferroviarie,con particolareriferimento aCasale e Codo-gno. Anziché ac-quisire valore per laprossimità agli scali, ilr ischio è quel lo di un deprezza-mento degli immobili e dei terreni. Unastazione senza servizi, trascurata e pocosicura depaupera l’intera area circostante.

7) Il Lodigiano condivide con Milano,Pavia e Cremona il problema delle pol-veri sottili, più avvertito che altrove inquanto siamo in un’area poco ventosa.Non passa inverno dunque che i Comuni,i bollettini Arpa e le ricerche di Legam-biente non denuncino una qualità dell’ariapessima. Tra i principali responsabili diquesta situazione c’è losmog. Non disponia-mo di dati precisisul numero di pen-dolari che ognigiorno in auto simuovono dallaBassa lodigianaverso Milano per ra-gioni di lavoro e di stu-

dio; sappiamo però che dalla sola Piacenzasi spostano in circa 5mila. Se i treni fosse-ro più efficienti e numerosi forse le autoin circolazione diminuirebbero.

8) Strade trafficate non significa solo mag-gior inquinamento atmosferico, ma ancheminor sicurezza per chi viaggia.E se non si prendonocontromisure ade-guate la situazioneè destinata a peg-giorare. L’au-mento delleesportazioni, ilboom del commer-cio online e il repen-tino mutamento deicomportamenti d’acquisto delle famigliehanno determinato un forte aumento dei polilogistici, già previsti o programmati. Soloper citare qualche località, a Casale verràampliato il polo Ceva, a Ospedaletto si pro-spetta l’area mista logistica-servizi di Akno,mentre a Fombio al posto della Akzo Nobelsorgerà il polo logistico del gruppo Iper. Piùlogistiche significa più camion sulle stradee, se non diminuiranno le auto, più smog emeno sicurezza.

9) Il mondo cambia.In molti settori sisono registrateaggregazioni perfare massa cri-tica. Ed è suc-cesso anche nelLodigiano. Nu-merose associazioni

PRIMO PIANO TOGLIERE TRAFFICO DALLE ARTERIE STRADALI VUOL DIRE RIDURRE GLI INCIDENTI E LE VITTIME

Avere stazioni più moderne e frequentate tutto il giornosignifica anche più sicurezza per pendolari e residenti

di categoria si sono unite a Milano, altrelo sono sempre state. La Camera di Com-mercio di Lodi si è fusa in quella metro-politana, contribuendo alla nascita di uncolosso che unisce Milano, Lodi, Monzae Brianza. Un grande gruppo bancarioradicato nel Lodigiano come il BancoPopolare si è unito alla Banca Popolaredi Milano. E gli esempi potrebbero essereinnumerevoli. Questo per dire che gli in-teressi economici e di rappresentanza sistanno spingendo sempre più verso lametropoli, il cui tasso di crescita è moltomaggiore rispetto alle zone circostanti,basti pensare al settore delle costruzioni.Dunque se gli interessi si orientano suMilano, anche i collegamenti devono es-sere aggiornati.

10) Milano non rappresenta un polo diattrazione solo per l’economia e i servizi.E’ in atto un verocambio di paradig-ma, indicato dasociologi ed eco-nomist i . Lagrande Milano èsempre più inte-sa come una “cittàmondo”, mentre icapoluoghi di provin-cia che le ruotano attorno, da Lodi a Vare-se, da Pavia a Cremona, comprendendoanche Piacenza (più vicina a Milano chea Bologna), sono destinati a diventare “cit-tà quartiere” della più grande area metro-politana del Nord Italia. Occorre prenderneatto.

Lorenzo Rinaldi

STRADEOggi il traffico tra Emilia e Lombardia nello snodo di Piacenzaè troppo intenso e spesso è affidato a infrastrutture che mostranoi segni del tempo

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04 I Ottobre 2018 CORRIEREIMPRESE

dal Politecnico di Milano, nel quale“viene valutato nel 100 per cento ilpossibile incremento dei passeggerisu questa linea in presenza di un ser-vizio efficiente”. E le analisi dei ri-cercatori universitari non considera-no l’effetto Expo che invece era ilpunto di partenza dello studio RegioExpress. Dunque ce n’è abbastanza per affer-mare che il miglioramento dei colle-gamenti ferroviari tra Piacenza e Mi-lano aumenterebbe il numero dei

Un intervento necessario, effica-ce ed economicamente molto inte-ressante”. Con queste parole lo stu-dio Regio Express, commissionatoda Confindustria Piacenza in vistadi Expo 2015, caldeggiava un colle-gamento ferroviario efficiente traPiacenza, Codogno, Casalpusterlen-go, Lodi e Milano che utilizzasse ilpassante ferroviario, la linea S1 cheoggi mette in comunicazione Saron-no e Lodi passando per Milano. Unostudio rimasto sulla carta (“Piacenzae Milano sono in Regioni differenti,probabilmente il dialogo politico èstato difficile”, osserva Emilio Bol-zoni, per due mandati alla guidadi Confindustria Piacenza) ma cheoggi, a tre anni dalla fine di Expo, ètornato in auge e potrebbe trovareattuazione. L’idea di partenza era quella di po-tenziare il collegamento tra Piacenzae Milano almeno per i sei mesi del-l’esposizione universale, nella con-sapevolezza, messa nero su bianconello studio, “che il flusso di visita-tori saturerebbe le potenzialità in piùche il nuovo servizio metterebbe adisposizione”. Il nuovo servizio pre-vedeva 33 corse nei due sensi elimi-nandone 10 di quelle tradizionaliesistenti e spesso effettuate su vetu-sti treni regionali: dunque il vantag-gio netto sarebbe stato di 23 corse inpiù ogni giorno. Quanto al lato eco-nomico, lo studio - numeri alla mano- sostiene che il forte incremento deiviaggiatori paganti avrebbe compen-sato l’aumento dei costi. “E’ utilesottolineare - scrivevano i tecnici -che il servizio attuale viene utilizza-to da 10.800 passeggeri al giorno eil nuovo servizio potrebbe sopporta-re 14.000 passeggeri al giorno in piùe quindi ben più di un raddoppio”.A rafforzare i risultati dell’indaginecommissionata da ConfindustriaPiacenza c’è uno studio effettuato

PRIMO PIANO LA LINEA SUBURBANA TOGLIEREBBE TRAFFICO DALLA STRADA E SPINGEREBBE L’ECONOMIA LOCALE

Più treni e collegamenti veloci tra Milano, la Bassa e Piacenza:non c’è nulla da inventare, esiste già lo studio Regio Express

passeggeri, riducendo il fiume di au-to che ogni giorno si riversa sullenostre autostrade e strade provincia-li. E con le stazioni di Codogno eCasalpusterlengo fornirebbe un ser-vizio in più alla Bassa. “Piacenza e Milano, pur in due re-gioni differenti, distano 60 chilome-tri, mentre tra Piacenza e Bologna cene sono 120”, riflette Bolzoni, im-prenditore piacentino, per moltianni alla guida dell’impresa Bol-zoni Spa - quotata nel 2006 - e oggi

tra i nuovi soci della Sivam di Ca-salpusterlengo. Numeri, quelli indi-cati dall’ex presidente di Confindu-stria Piacenza, che ben stanno a indi-care quanto il Piacentino abbia moltielementi di collegamento con il ca-poluogo lombardo. L’Università in-sediata a Piacenza è la Cattolica,mentre nel campo agricolo - solo perfare un altro esempio - lo storicoConsorzio di Milano e Lodi è statoda alcuni anni soppiantato da Terre-padane, che ha la sede proprio nella“città della lupa”. Lo studio Regio Express aveval’obiettivo di “avvicinare le città”,dice ancora l’ex presidente di Con-findustria Piacenza, con vantaggi ge-neralizzati: un beneficio per i pendo-lari (oggi in circa 2.500 viaggiano daPiacenza a Milano in treno, mentresono 5.000 quelli che usano l’auto oaltri mezzi), il decremento del traffi-co veicolare e dunque anche dell’in-quinamento e dei rischi per la viabili-tà e, non ultimo, la riduzione dei tem-pi di percorrenza. Con benefici inne-gabili anche per il Lodigiano e inparticolare per Codogno e Casalpu-sterlengo, oggi tagliate fuori dallaS1. “In Emilia Romagna e in Lom-bardia in questi mesi stanno entrandoin funzione complessivamente circa150 nuovi treni frutto di investimentigià effettuati, così come sono già di-sponibili le linee ferroviarie - aggiun-ge Bolzoni -: dunque non ci sonoparticolari vincoli alla partenza delprogetto di collegamento veloce Mi-lano-Piacenza”. Tanto più, aggiunge,che lo studio originario dei “passan-ti” prevedeva di collegare con lineeveloci Milano a Lodi, Pavia, Novara(Piemonte), Piacenza, Varese, Mon-za, Lecco e Como. “Novara, che pureè in Piemonte, è già collegata - chiosaBolzoni - e dista 80 chilometri daMilano, dunque più che Piacenza”.

Lorenzo Rinaldi

TRENILa necessità di nuovi investimenti sulla tratta ferroviaria Milano-Piacenza era già stata fotografata nel progetto “Regio Express” come ricorda Emilio Bolzoni (a sinistra)

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04 I Ottobre 2018 CORRIEREIMPRESE

dal Politecnico di Milano, nel quale“viene valutato nel 100 per cento ilpossibile incremento dei passeggerisu questa linea in presenza di un ser-vizio efficiente”. E le analisi dei ri-cercatori universitari non considera-no l’effetto Expo che invece era ilpunto di partenza dello studio RegioExpress. Dunque ce n’è abbastanza per affer-mare che il miglioramento dei colle-gamenti ferroviari tra Piacenza e Mi-lano aumenterebbe il numero dei

Un intervento necessario, effica-ce ed economicamente molto inte-ressante”. Con queste parole lo stu-dio Regio Express, commissionatoda Confindustria Piacenza in vistadi Expo 2015, caldeggiava un colle-gamento ferroviario efficiente traPiacenza, Codogno, Casalpusterlen-go, Lodi e Milano che utilizzasse ilpassante ferroviario, la linea S1 cheoggi mette in comunicazione Saron-no e Lodi passando per Milano. Unostudio rimasto sulla carta (“Piacenzae Milano sono in Regioni differenti,probabilmente il dialogo politico èstato difficile”, osserva Emilio Bol-zoni, per due mandati alla guidadi Confindustria Piacenza) ma cheoggi, a tre anni dalla fine di Expo, ètornato in auge e potrebbe trovareattuazione. L’idea di partenza era quella di po-tenziare il collegamento tra Piacenzae Milano almeno per i sei mesi del-l’esposizione universale, nella con-sapevolezza, messa nero su bianconello studio, “che il flusso di visita-tori saturerebbe le potenzialità in piùche il nuovo servizio metterebbe adisposizione”. Il nuovo servizio pre-vedeva 33 corse nei due sensi elimi-nandone 10 di quelle tradizionaliesistenti e spesso effettuate su vetu-sti treni regionali: dunque il vantag-gio netto sarebbe stato di 23 corse inpiù ogni giorno. Quanto al lato eco-nomico, lo studio - numeri alla mano- sostiene che il forte incremento deiviaggiatori paganti avrebbe compen-sato l’aumento dei costi. “E’ utilesottolineare - scrivevano i tecnici -che il servizio attuale viene utilizza-to da 10.800 passeggeri al giorno eil nuovo servizio potrebbe sopporta-re 14.000 passeggeri al giorno in piùe quindi ben più di un raddoppio”.A rafforzare i risultati dell’indaginecommissionata da ConfindustriaPiacenza c’è uno studio effettuato

PRIMO PIANO LA LINEA SUBURBANA TOGLIEREBBE TRAFFICO DALLA STRADA E SPINGEREBBE L’ECONOMIA LOCALE

Più treni e collegamenti veloci tra Milano, la Bassa e Piacenza:non c’è nulla da inventare, esiste già lo studio Regio Express

passeggeri, riducendo il fiume di au-to che ogni giorno si riversa sullenostre autostrade e strade provincia-li. E con le stazioni di Codogno eCasalpusterlengo fornirebbe un ser-vizio in più alla Bassa. “Piacenza e Milano, pur in due re-gioni differenti, distano 60 chilome-tri, mentre tra Piacenza e Bologna cene sono 120”, riflette Bolzoni, im-prenditore piacentino, per moltianni alla guida dell’impresa Bol-zoni Spa - quotata nel 2006 - e oggi

tra i nuovi soci della Sivam di Ca-salpusterlengo. Numeri, quelli indi-cati dall’ex presidente di Confindu-stria Piacenza, che ben stanno a indi-care quanto il Piacentino abbia moltielementi di collegamento con il ca-poluogo lombardo. L’Università in-sediata a Piacenza è la Cattolica,mentre nel campo agricolo - solo perfare un altro esempio - lo storicoConsorzio di Milano e Lodi è statoda alcuni anni soppiantato da Terre-padane, che ha la sede proprio nella“città della lupa”. Lo studio Regio Express aveval’obiettivo di “avvicinare le città”,dice ancora l’ex presidente di Con-findustria Piacenza, con vantaggi ge-neralizzati: un beneficio per i pendo-lari (oggi in circa 2.500 viaggiano daPiacenza a Milano in treno, mentresono 5.000 quelli che usano l’auto oaltri mezzi), il decremento del traffi-co veicolare e dunque anche dell’in-quinamento e dei rischi per la viabili-tà e, non ultimo, la riduzione dei tem-pi di percorrenza. Con benefici inne-gabili anche per il Lodigiano e inparticolare per Codogno e Casalpu-sterlengo, oggi tagliate fuori dallaS1. “In Emilia Romagna e in Lom-bardia in questi mesi stanno entrandoin funzione complessivamente circa150 nuovi treni frutto di investimentigià effettuati, così come sono già di-sponibili le linee ferroviarie - aggiun-ge Bolzoni -: dunque non ci sonoparticolari vincoli alla partenza delprogetto di collegamento veloce Mi-lano-Piacenza”. Tanto più, aggiunge,che lo studio originario dei “passan-ti” prevedeva di collegare con lineeveloci Milano a Lodi, Pavia, Novara(Piemonte), Piacenza, Varese, Mon-za, Lecco e Como. “Novara, che pureè in Piemonte, è già collegata - chiosaBolzoni - e dista 80 chilometri daMilano, dunque più che Piacenza”.

Lorenzo Rinaldi

TRENILa necessità di nuovi investimenti sulla tratta ferroviaria Milano-Piacenza era già stata fotografata nel progetto “Regio Express” come ricorda Emilio Bolzoni (a sinistra)

CORRIEREIMPRESE Ottobre 2018 I 05

SUBURBANAUn treno del cosiddetto “passante” che finora arriva da Milano a Lodi

Passerini

l’ipotesi di trasferirsi nelle nostre campagne, dovela qualità della vita è sicuramente migliore rispettoad alcuni quartieri del capoluogo lombardo. “La Bassa ha necessità di attrarre nuove famiglie percontrastare il calo demografico e lo può fare presen-tandosi come un territorio in cui si vive bene e cheè ben collegato a Milano - segnala Galuzzi -: più famiglie poi determinerebbero maggiori consumie dunque un vantaggio per la nostra economia, e maggiori servizi”.

Lorenzo Rinaldi

PRIMO PIANO PROSSIMA LA CONVOCAZIONE DI UN TAVOLO UFFICIALE CON TUTTE LE ISTITUZIONI COINVOLTE

Politica e mondo delle imprese credono nel prolungamento:«Non abbiamo potenziato le strade,investiamo almeno sulle ferrovie»

I primi sì al progetto di portare la linea suburba-na S1 nella Bassa, con capolinea Piacenza, arrivanodal mondo della politica. L’assessore regionale aTerritorio e Protezione Civile, il lodigiano PietroForoni (Lega), parla di “una strada da percorrere”e di “un progetto in cui credo”. “Dalla realtà emilia-na devono arrivare determinate richieste - aggiunge- ma non vedo particolari ostacoli a instaurare undialogo costruttivo”. D’altra parte, sostiene l’ex presidente della Provincia di Lodi, già sindaco diMaleo, “l’estensione della linea S1 fino a Piacenzagarantirebbe benefici al Basso Lodigiano, con lapossibilità di inserire fermate e di agevolare quantiper lavoro ogni giorno si recano a Milano; inoltrecontribuirebbe ad aumentare l’attrattività del nostroterritorio, in uno scambio simbiotico con il capoluo-go lombardo. La pianificazione urbanistica ogginon può prescindere da un ragionamento serio sullelinee di collegamento”.Confida di credere fermamente nel progetto il presi-dente della Provincia di Lodi, il sindaco di CodognoFrancesco Passerini (Lega), al quale chiediamolo stato dell’arte. “Dopo lo studio del 2015 (“RegioExpress”) e una fase di stallo, il dialogo con Piacen-za è ripartito - conferma -, ci sono già stati incontriinformali con rappresentanti delle categorie produt-tive lodigiane e piacentine e dal punto di vista politi-co ho già affrontato il tema con il sindaco di Piacen-za”. Il prossimo passo - spiega Passerini - sarà “l’at-tivazione di un tavolo con tutti gli enti istituzionali,in forma ufficiale, al quale dovranno prendere parteRegione Lombardia e Regione Emilia Romagna,le Province di Lodi e Piacenza, il Comune di Piacen-za e i rappresentanti delle associazioni di categoriadi entrambe le sponde del Po”. Quanto agli aspettitecnici, Passerini indica che la base di partenza èlo studio commissionato da Confindustria Piacenzaper Expo 2015, “che è già all’attenzione degli ufficidella Provincia di Lodi”. “Il prolungamento della S1 è funzionale alla ripresadel territorio”, esordisce Patrizia Baffi (Partito Democratico), consigliere regionale di Codogno,che tuttavia avverte: “Prima di tutto è fondamentale

che la Provincia di Lodi riprenda in mano il Pianodi coordinamento territoriale, che è fermo dal 2009.Questo per porre un freno alla frammentazione dellepolitiche urbanistiche, oggi portate avanti dai singo-li Comuni”. La nuova pianificazione urbanisticaa livello provinciale dovrà, secondo Baffi, definirele aree di sviluppo e le linee di comunicazione, privilegiando il trasporto su ferro a quello su gom-ma. Ed ecco che tra i progetti strategici rientra dun-que il prolungamento della S1 fino a Piacenza, i cuieffetti benefici ricadranno sulla Bassa, chiamata adesercitare un nuovo protagonismo e “ad attirare abitanti da Milano”. Sostegno arriva anche dal mondo delle imprese. Sabrina Baronio, imprenditore del settore edilee presidente di Confartigianato Imprese della Pro-vincia di Lodi, parte dalla sostenibilità economicadel progetto, “che è garantita dallo studio effettuatoin occasione di Expo 2015, il quale mostra comel’aumento dei passeggeri paganti coprirebbe gli investimenti supplementari per mettere su rotaianuovi treni. Treni che peraltro - aggiunge Baronio- sono già disponibili, mentre per quanto riguardala rete non ci sono problemi, perché la linea ferro-viaria Milano-Piacenza può tranquillamente regge-re un incremento del traffico”. Tra i punti forti delpiano, secondo Baronio, il “travaso” dalla gommaal ferro di una parte dei pendolari tra Piacenza e Milano: “Si tratta di un aspetto da non sottovalutare,perché la rete viaria lodigiana, specie nella Bassa,ha forti punti di criticità, anche a causa dei mancatiinvestimenti. In sintesi - aggiunge - non abbiamopotenziato le strade, cerchiamo almeno di potenzia-re le ferrovie”. Isacco Galuzzi, segretario locale di Confcommer-cio, ritiene che “questo investimento infrastrutturaleaiuterà la Bassa Lodigiana a fare un salto di qualitàe porterà i medesimi benefici di cui già godono Lodie l’Alto Lodigiano in termini di velocità di collega-mento con Milano”. Galuzzi pensa poi a una formadi pendolarismo al contrario: se sarà più veloce raggiungere la Bassa, è plausibile che chi oggi vivee lavora a Milano possa prendere in considerazione

Baronio

BaffiForoni

Galuzzi

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06 I Ottobre 2018 CORRIEREIMPRESE

do prodotti interessanti a prezzi ragio-nevoli”.Questo tipo di copertura “InvaliditàPermanente da malattia” cosa pre-vede?“In base all’età dell’assicurato, la co-pertura in caso di invalidità accertatasuperiore al 25% causata da una malat-tia rende disponibile la liquidazione immediata di un capitale. Addirittura,per le malattie più gravi, che comporta-no un’invalidità pari o superiore al 66%, oltre al capitale assicurato è pos-sibile prevedere una rendita mensile vitalizia. Consentendo così all’associa-to di disporre di una liquidità per far fronte alle esigenze sia dell’azienda che della famiglia”.

Per maggiori informazioni e per pre-ventivi sulle proposte di Benelli Con-sulenti Assicurativi è possibile rivol-gersi al personale dei front-office delle sedi territoriali di Confartigia-nato Imprese Provincia di Lodi (Co-dogno, Casalpusterlengo, S. AngeloLodigiano e Lodi).

nella vita privata, con un capitale subitodisponibile in caso di invalidità perma-nente accertata da infortunio, anche perinvalidità di lieve entità e nei casi più gravi, con invalidità sopra il 66%, anchecon una rendita mensile vitalizia. Oltrea rimborsare sempre le spese medichesostenute per le cure e la fisioterapia, lacopertura può essere eventualmente completata con le diarie da ricovero, convalescenza e ingessatura”.Se invece l’artigiano fosse colpito dauna malattia grave ed invalidante quale infarto, ictus, tumore e cose delgenere, esiste una soluzione assicu-rativa che garantisca la continuitàaziendale e la serenità familiare? “Una malattia di quelle da lei menzio-nate può compromettere seriamente lacapacità lavorativa dell’individuo, an-dando a minare gli equilibri aziendalie familiari, oltre a comportare spese importanti legate alla cura della malat-tia stessa. Oggi, a differenza di qualcheanno fa, le compagnie assicurative hanno maturato una sensibilità mag-giore nel comparto “malattia”, fornen-

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di invalidità di 811 euro al mese. Qua-lora la percentuale di invalidità fossedel 100%, la pensione per inabilità to-tale per lo stesso soggetto arriverebbea 1.190,75 euro, in base ai calcoli Epheso 2017”.Come può l’associato ovviare a que-sto problema, andando a integrarequanto regolato dagli istituti previ-denziali?“Con una copertura assicurativa infortu-ni h24, che lo protegga sia sul lavoro che

Un infortunio, come ad esempio lacaduta da una scala o un incidente stra-dale può accadere in situazioni anchebanali, ma può comportare gravi con-seguenze, riducendo o comprometten-do seriamente la capacità lavorativa dell’associato e mettendo a rischio lastabilità economica dell’azienda e dellafamiglia. Ne parliamo con Davide Be-nelli, uno dei soci della Benelli Consu-lenti Assicurativi, con la quale Con-fartigianato Imprese Provincia di Lodiha firmato, ormai da qualche mese, un’importante convenzione a vantag-gio dei propri associati, per fornire lorol’assistenza necessaria e gli strumentimigliori per affrontare il mercato assi-curativo, che oggi ha regole sempre piùcomplesse. La Benelli Consulenti As-sicurativi è una società plurimandatariache opera da più di trent’anni con sedia Lodi, Codogno, Casalpusterlengo, Lodi Vecchio ed Orio Litta e rappre-senta direttamente alcune tra le più im-portanti compagnie del settore presentiin Italia.E’ appunto con Davide Benelli che analizziamo un dato allarmante: in unanno in Italia, sulla base dei dati Inail,si verificano 3 milioni di incidenti do-mestici e 700 mila incidenti sul lavoro.Di norma, gli chiediamo, sia il lavo-ratore autonomo che il dipendentericevono delle tutele in tal senso daparte degli istituti previdenziali, quali Inps e Inail?“Al giorno d’oggi, la protezione garan-tita da Inail e Inps può risultare insuffi-ciente per il mantenimento di un tenoredi vita accettabile da parte della fami-glia dell’infortunato. A titolo esempli-ficativo, un artigiano di 50 anni con unreddito annuo lordo di 45.000 euro e22 anni di contributi versati, qualora dovesse riportare un’invalidità perma-nente da infortunio superiore al 66%(al di sotto di tale soglia non viene ero-gato nulla), percepirebbe una pensione

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LAZZARI AUTO SPA, concessionaria Volkswagen, Volkswagen Veicoli Commerciali, Suzuki e Seat (www.lazzariauto.it), è divenuta da alcuni mesi un nuovo partner di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi. L’accordo tra Confartigianato Imprese Provincia di Lodi e LAZZARI AUTO prevede una convenzione esclusiva, dedicata alle imprese associate, per l’acquisto scontato di veicoli commerciali Volkswagen.Di seguito la griglia sconti prevista in caso di ritiro dell’usato:VOLKSWAGEN CADDY VAN -23%, CADDY PEOPLE -20%; TRANSPORTER VAN -25%, TRANSPORTER CARAVELLE -19% TRANSPORTER -16%; CRAFTER VAN -32%, CRASFTER KOMBI -32%, CRAFTER TELAIO -32%; AMAROK -20%;Inoltre, la concessionaria LAZZARI AUTO garantisce una

selezione di modelli in pronta consegna con la possibilità di effettuare l’acquisto con finanziamenti e leasing VOLKSWAGEN FINANCIAL SERVICES.I benefici dell’accordo con LAZZARI AUTO per gli associati di Confartigianato non si limitano solo ai vantaggi economici descritti, ma riguardano anche i seguenti servizi:- il lavaggio omaggio flat- possibilità di vettura di cortesia- via preferenziale in officina in caso di guasti e tagliandi.Per maggiori informazioni su tutte le offerte dell’accordo e su come beneficiarne, basta contattare i front-office delle sedi territoriali di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi o direttamente la sede della LAZZARI AUTO SPA, strada provinciale 235, km 31,500 - Cornegliano Laudense (LO) – Tel. 0371.69711.

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CORRIEREIMPRESE Ottobre 2018 I 07

CONVENZIONI -2I vantaggi dell’accordo con Nini Car SpaNINI CAR SPA, concessionaria Renault, Dacia e Nissan (www.ninicar.it), è ormai un consolidato partner di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi. L’accordo tra Confartigianato Imprese Provincia di Lodi e NINI CAR prevede una convenzione esclusiva, dedicata alle imprese associate, per l’acquisto scontato di vetture e veicoli commerciali Renault, Dacia e Nissan.Di seguito la griglia sconti prevista in caso di ritiro dell’usato:VEICOLI COMMERCIALIRENAULT CLIO VAN -26%, KANGOO EXPRESS - 33%; TRAFIC -33%; MASTER FURGONE -34,5%; MASTER CON CASSONE FISSO -34,5%, ALASKAN -20,5%; DACIA DOKKER VAN – 7%, DOKKER VAN PICK-UP -2%; NISSAN NV 200 -32,5%, NV 300 -29%, NV 400 -36,5%, NAVARA -25,5%.VETTURERENAULT TWINGO -18%; CLIO BERLINA (MOSCHINO GPL) -26%; CLIO BERLINA (MOSCHINO NO GPL) -24%; CLIO SPORTER -25%; CLIO SPORTER (GAMMA MOSCHINO) -23%; NUOVO CAPTUR -21%; MEGANE BERLINA e SPORTER -24%; NUOVA SCENIC -22%, NUOVA GRAND SCENIC -21%; MEGANE COUPE’ -24%; KADJAR -22%; TALISMAN BERLINA -22%; TALISMAN SPORTER -24,5%;ESPACE -20%; KOLEOS -19,5%, KANGOO VETTURA -30,5%. NISSAN MICRA

ACENTA (IN PRONTA CONSEGNA) -34,5%; QASHQAI N-CONNECTA (IN PRONTA CONSEGNA) -28,5%; X-TRAIL TEKNA (IN PRONTA CONSEGNA) -21,5%. Sconto del 2,5% sulle auto DACIA.Ma i vantaggi per gli associati di Confartigianato non finiscono qui! L’accordo prevede, infatti, altri benefit:Finanziamenti: da 24 a 84 mesi con formule personalizzate a rate variabiliAssicurazioni: furto, incendio, atti vandalici e copertura KaskoNoleggio con formule personalizzabili in base alle esigenze del cliente.Servizi post–vendita: assistenza, carrozzeria, revisioni, magazzino ricambi.

Per maggiori informazioni su tutte le offerte dell’accordo e su come beneficiarne, basta contattare i front-office delle sedi territoriali di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi o direttamente le due sedi della NINI CAR SPA: in Via degli Artigiani 1/3 a Vaiano Cremasco (0373 27961) oppure in S.S. 235 Km 30 + 400 a Pieve Fissiraga (0371 21391). Referente Convenzioni Renault e Dacia: Alessandro Canali. Referente Convenzioni Nissan: Alessandro Valli.

SICUREZZAElenco dei corsi di novembreLa formazione in materia di sicurezza sul lavoro è sempre più determinante per la salvaguardia dei lavoratori e la tutela di un’impresa. Confartigianato Imprese Provincia di Lodi, per queste ragioni, ha predisposto un’ampia offerta di corsi. Segnaliamo in particolare nel prossimo mese di novembre la proposta di 2 edizioni del corso, della durata di 6 ore, per l’aggiornamento della formazione dei lavoratori prevista dall’accordo Stato-Regioni del 2011. Ecco l’elenco dei corsi per la sicurezza in avvio nel mese di novembre:• Lunedì 19 novembre – Formazione Addetti Primo soccorso (Modulo aggiornamento); • Martedì 20 novembre - Formazione sicurezza lavoratori (Modulo generale);• Martedì 20 novembre - Formazione sicurezza lavoratori (Modulo specifico alto Rischio);• Martedì 20 novembre - Formazione Datori di Lavoro che svolgono la funzione di RSPP (Modulo aggiornamento);• Lunedì 26 novembre – Formazione Addetti Carrelli Elevatori (Modulo aggiornamento); • Lunedì 26 novembre e mercoledì 28 novembre - Formazione sicurezza lavoratori (Modulo aggiornamento quinquennale); • Venerdì 30 novembre – Formazione Addetti Prevenzione Incendi.

Per iscrizioni o maggiori informazioni (costi, tempistica, ecc): Giusy Negri Tel. 0371 – 439197 e-mail [email protected]

grado di integrazione con il territorioe l’animazione di iniziative di valoresociale, improntate alla condivisionee alla solidarietà. In particolare, in occasione dell’edi-zione 2018 del Premio, la nostraGiunta – continua Sabrina Baronio- ha apprezzato l’intenso impegno diMarinoni Renata e dei suoi familiarie collaboratori nella partecipazioneattiva e solidale alla comunità localee provinciale, attraverso qualificatee frequenti iniziative di carattere so-lidaristico e di riconosciuto valoresociale”. Il riconoscimento 2018 sarà conse-gnato venerdì 23 novembre, nella Sala conferenze della sede di Con-fartigianato, in via della Marescalca6, a Lodi (il programma dell’evento,che avrà inizio alle ore 20.45, saràreso noto nei prossimi giorni).

ria fiscale e del lavoro; per un eccel-lente livello di compatibilità conl’ambiente; per una esemplare cor-rettezza e trasparenza nel rapportocon i clienti e i fornitori; per l’elevato

La Giunta esecutiva di Confarti-gianato Imprese Provincia di Lodi,con decisione unanime, ha assegnatoalla ditta individuale commercialeMarinoni Renata, di Sant’AngeloLodigiano, il Premio “Bruno Lenta”per la Responsabilità Sociale del-l’Impresa, giunto alla quattordicesi-ma edizione. L’azienda, meglio notacome Boutique Marinoni, è “negoziostorico” secondo Regione Lombar-dia, perché avviato nel 1921 e ormaigiunto alla quarta generazione.“Come ormai noto, il riconoscimen-to ha l’obbiettivo, di anno in anno,di evidenziare le aziende lodigianepiù meritevoli sotto il profilo dellaresponsabilità sociale - dichiara Sa-brina Baronio, presidente provin-ciale di Confartigianato Imprese-: perché si sono distinte per il rigo-roso rispetto delle discipline in mate-

INIZIATIVE IL 23 NOVEMBRE LA CERIMONIA DI CONSEGNA DEL “BRUNO LENTA” NELLA SEDE CONFARTIGIANATO DI LODI

Alla ditta Marinoni Renata di S. Angelo Lodigianoil premio per la responsabilità sociale d’impresa

PREMIO Renata Marinoni

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08 I Ottobre 2018 CORRIEREIMPRESE

CORRIERE IMPRESE Periodico Mensile di Informazione di Confartigianato Imprese Provincia di Lodi – Inviato Gratuitamente a tutti i Soci – Anno III N° 8 - Ottobre 2018Direttore Responsabile Renato Goldaniga – Direttore Editoriale Vittorio Boselli – Coordinatore di Redazione Mauro Parazzi – Redazione Claudio Bianchessi, Gianpiero Brunelli, Alberto Ciusani, Laura Ferrari, Emanuele Lupi, Nicola

Peloso, Paolo Roda, Antonio Scarcella, Lorenzo Rinaldi, Andrea Bagatta, Francesco Cancellato, Paola Roverselli, Paola Rota – Direzione, Redazione, Amministrazione Lodi, Via della Marescalca, [email protected] – Stampa C.s.q. Spa Erbusco (Bs) – Fotografie Archivio Confartigianato, Archivio “Il Cittadino” – Registrazione Tribunale di Lodi N. 1247 del 4/07/2014 – Ideazione e Realizzazione Grafica Pmp Edizioni