Almanacco 2014

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L’ALMANACCO 2014 1 ASD FALCHI LECCO L’ALMANACCO Il “THOR” di CINE Racconto inedito dell’impresa vissuta in prima persona 2014 UN DOVEROSO GRAZIE A LUCA E MARCO ASD FALCHI LECCO Transcivetta Karpos Campionato sociale Garlate’s Lake Skyrace Cervino Trail Giornata “La Goccia” Trofeo Adelfio SUPER VITO Salva Emilie e conclude in gran stile il KIMA, che EROE!! CAMBIO CASACCA WEB EDITION

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Almanacco 2014 ASD Falchi Lecco

Transcript of Almanacco 2014

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L’ALMANACCO 2014 1

ASD FALCHI LECCO

L’ALMANACCOIl “THOR” di CINERacconto inedito dell’impresa vissuta in prima persona

2014

UN DOVEROSO

GRAZIE ALUCA E MARCO

ASD FALCHI LECCO

Transcivetta Karpos

Campionato sociale

Garlate’s Lake Skyrace

Cervino Trail

Giornata “La Goccia”

Trofeo Adelfio

SUPERVITOSalva Emilie e conclude in granstile il KIMA, che EROE!!

CAMBIO CASACCA

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copertina_almanacco2014 - Cine + Addii copia.pdf 1 21/11/14 13:33

WEB EDITION

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2014

L’ALMANACCOASD FALCHI LECCO

WEB EDITION!

12 PAGINE EXTRA!

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L’aria che si respira con Voi è quella giusta. Quella delle persone che si affaticano per godersi il loro sport preferito. Sacrifici...Sacrifici...Sacrifici. Uno poi si chiede ma chi glielo fa fare???

Complimentarmi con chi? Con Tutti! Perché lo spirito è lo stesso e tutti si danno da fare per ottenere dei buoni risultati ma ancor più per continuare

Carissimi,

passano gli anni ma per fortuna il “vecio” resiste alle intemperie..... salute compresa. Solo il fatto di esserVi vicino e di poter presenziare a qualche vostro evento mi riempie di gioia. Il lunedì scorrendo i vari giornali (Play Boy, Washington Post, Paris Match) vedo dove avete combattuto nel week end. Se siete saliti sul podio... bene, altrimenti va bene lo stesso. Scherzi a parte siete veramente grandi!!!!!!

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Alessio e tutti gli altri. E presto an-che Massimiliano, lui corre in Sicilia in mezzo agli agrumeti... Al di là degli splendidi risultati devo riconoscere che sono pochi i gruppi che possono vantare tutto ciò. Che dire del Cine.... Dopo aver per-so 50 kg partecipa a delle gare fati-cosissime. Mi ricordo ancora la gara in Dolomiti, sul salitone del Boè, ero convinto che dopo pochi giorni avrei partecipato alle sue Esequie.... Vera-mente grande!!!! Magari riuscissi io a perdere 4/5 etti...

L’altruismo che Vi distingue vi fa fare cose encomiabili. L’Eritrea Vi aspet-ta per una corsetta fra le Ambe. Non parliamo delle persone diversamente abili alle quali state donando il Cuore. Complimenti avanti così.

Circa l’andamento degli affari Kapriol... riusciamo a tenere la testa fuori dall’acqua (siamo dei buoni nuotatori) grazie ai miei Figli e al loro impegno quotidiano. Con Franco e Alberto e tutto il perso-nale che lavora per Morganti, cerchia-mo di metterci tutta la nostra buona volontà.Quattro caprette a Morterone... Cosa ne dite? Grazie e auguroni a tutti.

Sandro Morganti

a mantenere quello spirito di grup-po che Vi distingue. Con Voi si vive la vera allegria, facce pulite (magari su-date) ma che traspirano quel senso di amicizia disinteressata che purtroppo oggi non è più tanto in uso.

In occasione della gara/gita alla Tran-scivetta ho avuto il piacere di passare due giorni speciali con Voi, nei quali ho avuto il piacere di conoscere al-cune nuove linfe dei Falchi: Paoli-no, Eros, Andrea e Gianmaria. E poi ci sono Francesca, Giuseppe, Marco,

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4 L’ALMANACCO 2014

... commentare i risultati della stagione è per me sicuramente motivo di grande soddisfa-zione e orgoglio. Ho ricevuto proprio stasera l’elenco dei migliori risultati di tutto l’anno (prime 5 posizioni) e i nomi dei Falchi sono ricorrenti. Bilancio positivo anche dei nuovi atleti che si sono integrati bene nel gruppo e hanno portato entusiasmo, spensieratez-za, simpatia e una sana competitività.

La nuova leva sta abbassando l’età media, porta dei buoni risultati e per ultimo an-che se non meno importante da continuità all’amicizia e alla voglia di stare insieme e far festa. I giovani sono una risorsa molto importante da coinvolgere in tutte le attività del gruppo, portano nuove idee e trasmet-tono energia positiva che permette ai senior di continuare la direzione della società con entusiasmo e passione.

Ogni gara regala sempre mille emozioni e i tra momenti che caratterizzano una com-petizione uno dei più importanti è il pranzo conviviale che la segue. E’ in questa occa-sione che ognuno racconta la propria espe-rienza e le proprie emozioni, ogni storia è interessante e ricca di dettagli, anche se poi c’è sempre qualcuno che esagera. Non na-scondo di provare un leggero rammarico e una punta di invidia per non essere più ai nastri di partenza e non poter raccontare la mia esperienza di gara.

Un ringraziamento particolare e doveroso da parte di tutti i Falchi va all’amico e primo tifoso Sandro Morganti e alla sua famiglia che, nonostante la crisi, anche quest’anno con molta generosità hanno sostenuto le nostre numerose richieste e iniziative. Auguri a voi e alle vostre famiglie di un pro-spero 2015.Buone Feste e……Buone gare.

Cari Falchi....Di Mauro Esposito

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2014-SQUADRA E GARE06 La Squadra 10 Un anno di corse (10 PAGINE EXTRA!!)

32 Trofeo Adelfio

39 Dal GIMS

40 Transcivetta Karpos 46 Il mio mezzo Tor

50 Giro della Val d’Orcia

52 Prima che il Gallo canti

56 Vertical del Magnodeno

STORIE58 Skyrace del Lago di Garlate

62 Giro del Cervino e Breithorn (2 PAGINE EXTRA!!)

68 Campionato Sociale 2014

72 L’ evoluzione dell’ atleta

74 Il Sorriso!

81 L’ Ecotrumbee

82 Le due colonne

84 L’ ultimo Viandante da Falco

86 Sei!

GRAN FINALE....88 Prima di Chiudere...

89 Lieti Eventi

90 Vita da Skairanner

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ASD FALCHI LECCOASD FALCHI LECCO

SQUADRA 2014

Paolo BonanomiGianmaria Lucernini (Ciccio)Giuseppe MarsiglioneFrancesca RusconiAndrea Ceraudo

Le preziose new entry 2014!!

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ASD FALCHI LECCOASD FALCHI LECCO

SQUADRA 20141

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Dalle Alpi agli Scaffali: Andrea Biassoni

Magliette, pettorali e iscri-zioni gara: Andrea Biassoni e Affari&Sport Lecco ancora una volta ci hanno supportato duran-te quest’anno ormai in chiusura. Un grazie ancora quindi al nostro atleta, un po’ corridore, un po’ sci-alpinista! E se avete dubbi di scarpe da corsa, bhe, è la persona che fa per voi

Welcome to the WEB!

Perchè, se l’Almanacco arriva una volta all’anno, puntuale come Babbo Natale (o le tas-se) perché aspettare tanto per restare aggiornati sui racconti dei Nostri (e Vostri) beniamini corridori? Ebbene contro il lo-gorìo della vita moderna non solo bevete un Cynar (come diceva il vecchio Calindri), ma, aggiungiamo noi, digita-te www.asfalchi.it . Aggiorna-menti gare, volantini e nuove proposte vi aspettano!!

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2013 - NOVEMBRE

UN ANNO DI CORSE 2013 - DICEMBRE

10 NOVEMBRESTAFFETTA AIDO

Giordano Montanari vince con Puppi, ma Carlo Ratti coglie il miglior posto a piedi

17 NOVEMBRE“TORINO TERROR”

Un tranquillo weekend di paura per Paolo BeriaCAMPIONATO SOCIALE SEV

Falchi in gruppo nutrito

24 NOVEMBREWINE TRAIL

Buono Ardesi all’arrivo

1 DICEMBREPROVINCIALI CROSS CERNUSCO

Giordano Montanari 10°. In gara Terraneo e Casati.Si apre la stagione delle campestri.

7 DICEMBRESi festeggiano i Falchi e i primi Campioni

Sociali (Carlo Ratti, Annalisa Ongania)

8 DICEMBRETRAIL DI PORTOFINORatti in trasferta Ligure

CORSA CAMPESTRE E TRAILMontanari, Terraneo a Mendrisio (CH)

mentre Taddeo su percorso trail gareggiaa Montorfano (Co)

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UN ANNO DI CORSE FRAMMENTI DI CRONISTORIA - NOVEMBRE 2013 / FEBBRAIO

2014 - GENNAIO 2013 - FEBBRAIO

6 GENNAIOCROSS DEL CAMPACCIO

Giordano Montanari corre con i PRO, mentre Terra-neo sfiora il podio MM35.

12 GENNAIOCROSS - PADERNO

Continua l’avventura di Taddeo nel Cross Per Tutti

16-19 GENNAIOGRANDE CORSA BIANCA

Giampy Crippa è tra i partenti della dura corsa, annullata poi al 70o kmMOUNTAIN ATTACK!

Andrea Biassoni gareggia nello Skialp, 40 km

2 FEBBRAIOMEZZA DI LECCO E CROSS REGIONALE

Davide Ghislanzoni e Giordano Montantari tra i partenti

22 FEBBRAIOANCORA CAMPESTRE!

Giordano Montanari e Taddeo Bertoldini ancora in prima fila, questa volta ad Oggiono, per correre nel

tra fango ed erba.

23 FEBBRAIOMEZZA DI TREVIGLIO

Tanti Falchi presenti per la prima tappa del campionato sociale. Primo del gruppo Paolo Beria.

PARTE 1

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2014 - MARZO

UN ANNO DI CORSE 2014 - APRILE

2 MARZODAL TRAIL AL PORTO

Sergio Bernasconi e Marco Terraneo tra il fango di Erba, mentre Taddeo di corsa al porto di Genova. Non ultimo Lele Gianola: presente al Trail di Bozz

16 MARZOGALBIATE-SAN GENESIOPrimo gradino per Carlo Ratti

23 MARZOESORDIO DI MARSIGLIONE E STRAMILA-

NOGiuseppe è al via della Maremontana, mentre

Paolo Bonanomi, Roberto Roncalletti e Taddeo sono al via della Stramilano

5 APRILESKYRACE DEL CANTO

Francesca è sesta e gran gruppone al vertical: vince Eros!

13 APRILEMONTE BARRO RUNNING E ALTRO

Carlo è primo, Eros e Francesca da podio! Montanari “apre” la stagione in pista a Treviso e Andrea

Biassoni è in scena nello scialpinismo

21 APRILEDOUBLE CLASSIC

Gran classica! Presenti Sergio e Luca Ripamonti, ma anche Montanari in misto con Colnaghi. E sempre in

coppia mista anche Taddeo.

25 APRILETROFEO ADELFIO

L’edizione dei record: 388 partecipanti, Golinelli sbriciola il muro dei 33’ (32’50’’) e Ilaria Bianchi è

super in campo femminile (42’02’’)

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UN ANNO DI CORSE FRAMMENTI DI CRONISTORIA - MARZO 2014 / GIUGNO 2014

2014 - MAGGIO 2014 - GIUGNO

PARTE 2

1-4 MAGGIOFALCHI SCATENATI IN PRIMAVERA

Presenti su più fronti. Dal Dario e Willy (11° Enry Ardesi) alla Corsa dei Briganti (Paolino Bonanomi, Sergio, Teo Spreafico e Mauro) e poi ancora alla

Merate-Cornizzolo (Roncalletti) e tanti altri

4 MAGGIOPAOLINO VS PAOLONE!!

Alla Belèe De Cursa sfida tra Paoli. La spunta Paolino (Bonanomi) su Beria. Ma sono da podio (1° e 2°). E

chiude il terzetto il mitico Andrea Ceraudo!

11 MAGGIO VERTICAL E TRAIL!

Tanti e tanti presenti al Cornizzolo e al Trail del Mot-ty fanno gli onori Giuseppe Marsiglione, Vito, Ale

Filigura e Lele Gianola.

18-31 MAGGIOLA STAGIONE E’ NEL PIENO

Tante gare...esempi? Trentapassi Skyrace (Taddeo), ma poi anche Luzzeno-Manavello (3° Eros), Crono

del Palio (tra le donne vince Anna-lisa), Lucciolata....

7 GIUGNO15-FALCHI-15 ALLA RESEGUP

E Francesca chiude all’11° posto. Chapeau!!

15 GIUGNO TORNA LA GRIGNETTA VERTICALE

E si sfiora il podio con Carlo ed ErosNIRVANA RAID

La “banda dei Barbuti” (Nicola Spreafico con l’amico Matteo Abate è ottavo). Super-Jessy Maggioni con l’amico Ferri sfiora il podio! E Giampy? Bhe...con

l’amico Bana è secondo!!!

21 GIUGNOMONZA RESEGONE

La terna inedita: Sergio/Luca Ripamonti e Alessio chiude in gran carriera. Montanari è da podio in

squadra mista.

29 GIUGNOINTROBIO-BIANDINO E MOLI-

NA-BIETTICarlo ed Eros sono primi e

secondi ad Introbio. Annalisa è terza alla Bietti.

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2014 - LUGLIO

UN ANNO DI CORSE 2014 - AGOSTO

6 LUGLIOSENTIERO 4 LUGLIO

Carlo, Eros e Paolino...3 Falchi nei primi 11 della granclassica di inzio luglio

GRAN TRAIL COURMAYEURPresente Cine, in vista del Tor

E non solo corsa: Beria partecipa alla Onno-Mandel-lo di nuoto

13 LUGLIOBRAVE LE FALCHETTE AL CHECKUP!

Al San Martino Francesca è prima, Micaela terza!MOGGIO-ARTAVAGGIO

Carlo è primo e non ce n’è per nessuno!

20 LUGLIOTRANSCIVETTA

Tutti alla gita sociale!

27 LUGLIOGIIR DI MONT

La mitica gara di Premana richiama tanti e tanti Falchi!

2 AGOSTORED BULL K3

Giampy, Marco Lafranconi ed Eros ci provano! Bravi tutti ed Eros giunge in vetta!

10 AGOSTOSIERRE-ZINAL

Taddeo in gara nella granclassica dei “Cinque quattromila”

30 AGOSTOSTRESA NIGHT TRAIL

Il bravo Lele Gianola sfiora il podio

31 AGOSTOTROFEO KIMA

Andrea Biassoni e Vito Gallo in gara in Valmasino e Vito....bhe...merita storia a parte!CORSA DEI PROMESSI SPOSI

Ancora gara di casa e podio completo: Carlo, Paolino e Marco (Lafranconi)

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UN ANNO DI CORSE FRAMMENTI DI CRONISTORIA - LUGLIO 2014 / OTTOBRE 2014

2014 - SETTEMBRE 2013 - OTTOBRE

PARTE 3

7 SETTEMBREVERTICAL DEL MAGNODENO

Golinelli fa paura, ma Carlo...è terzo!TOR DES GÈANTS

Cine parte per la sua avventura al Tor

13 SETTEMBRERUNVINATA

Primo Carlo, terzo Eros e tanti altri in gara

21 SETTEMBREZAC-UP!

Sul percorso i Falchi danno una mano....non solo gare!!!

28 SETTEMBREAL LAGUNC E’ TERZO LAFRANCONI

E in gara anche Paolino Bonanomi..

4 OTTOBREARRANCABIRRA

Riccardo, il dottor Farumi e Ale FIligura sono in gara e....ovviamente sono 6 birre su 6!

12 OTTOBREALL’ELISA I FALCHI SONO SECONDI!E Paolino Bonanomi sfiora il terzo posto

19 OTTOBREGIORNATA CON LA GOCCIA!

Perché non ci sono solo gare, ma anche solidarietà

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16 L’ALMANACCO 2014

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UN ANNO DI CORSE NOVEMBRE 2013 - GIUGNO 2014

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UN ANNO DI CORSE I MIGLIORI RISULTATI

PARTE 4

LUGLIO 2014 - OTTOBRE 2014

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18 L’ALMANACCO 2014

Koh Samui - Thailandia Double Classic Besana

Monte Barro Running - Podio Maschile

Monte Barro Running - Podio Femminile Trail del Formico

Cornizzolo Vertical

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Double Classic Besana Belee De Cursa ResegUP! 2014

Cornizzolo Vertical Trincea Trail Staffetta SportSpecialist

Trail Del Viandante

Nirvana Raid

Monza-Montevecchia

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ResegUP! 2014

Giir di Mont 2014

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ResegUP! 2014 Grono-M.ti di Santa Maria Scigamatt 2014

Arrancabirra 2014

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BONUS TRACKOvvero...le foto, qui in ordine sparso, che non han trovato posto nell’edizione cartacea, per questioni di priorità, tempo e scelta. Ma assolutamente non per mancanza di valore, anzi.....alcune dal sapore epico, come quella di un Capitan Ratti trafitto, da fare invidia al leggendario Robert Capa...

Bobbio Vertical

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BONUS TRACKAGrono-Monti di Santa Maria....stretching,,,,,

Vertical del Cornizzolo

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Sergino in una foto del “periodo Newyorkese” (6 x 30’ Lecco, và...)

6x30’ Lecco, campo del Bione

Monza Resegone 2014 Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara....

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Sergino in una foto del “periodo Newyorkese” (6 x 30’ Lecco, và...)

Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara....

Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara.... Mangiafuoco - Immagine di Repertorio

Maggianico-Camposecco. - fasi pre-gara.... Trofeo dei Presidenti

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Trofeo dei Presidenti

Trofeo Atletica Erba 6 x 30’ Lecco

Trofeo dei Presidenti

Valcava Vertical

Vertical del Cornizzolo

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Valcava Vertical

Valcava Vertical

Valcava Vertical

Vertical del CornizzoloVertical del Cornizzolo

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Corsa dei Briganti

Belee De Cursa

Trail del Viandante ResegUP.

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Spartan Race

Scarpinada Rally della Val Tartano

Grono-Monti di santa Maria....

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Giir di Mont

AGrono-Monti di Santa Maria....stretching,,,,,Grono-Monti di Santa Maria

Tifosi affezionati

Architett all’opera....

Ripetute....

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Grono-Monti di Santa Maria....”Nomen Omen”...

Occhio di Falco.......

Trail del Motty

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Di Paolo Bonanomi

Il 25 aprile è....Trofeo Adelfio!

Giornata da record in tutti i sensi: a darsi appuntamento la mattina del 25 Aprile al piazzale della funivia per Erna

quest’anno ben 388 atleti,mai così tanti, che hanno voluto con-dividere con noi Falchi la passione per la montagna, e il ricordo di una grande persona, Adelfio. La chicca è stata poi il record sul percorso firmato da Nicola Golinelli che è letteralmente “volato” al rifugio Marchett in 33’15”. Record anche per quanto riguarda la gara in rosa, con l’ottimo tempo di 42’02” siglato da Ilaria Bianchi.

Una bella novità è stata introdotta quest’anno nella manifesta-zione. Gli adulti sono stanchi ma contenti, ora è il turno dei più piccini, si è così svolta con grande successo la prima edizione della MiniSkyrace che ha coinvolto una cinquantina di bambini, suddivisi per età, in una adrenalinica e supercompetitiva corsa lungo un bel circuito erboso nei pressi del rifugio Marchett!

Complimenti a pioggia sono ci sono giunti per quanto riguarda l’organizzazione della gara, che come tutti gli anni non ha fatto mancare agli atleti il ricco ristoro finale, di cui si parla ormai oltreoceano e di cui si osannano in particolare le super-torte ca-serecce e la mitica Macedonia Gigante, preparata con frutta di primissima scelta, amorevolmente selezionata dal nostro carissi-mo presidente Mauro.

Competizioni concluse è giunto il momento dei grandi festeg-giamenti, Falchi riuniti a convivio, birra a fiumi e chilometri di salamelle scorrono senza limiti tra le fauci affamate e assetate di noi Rapaci! L’incessante susseguirsi dei “prosit” ci aiuta a ricor-dare chi ha collaborato alla perfetta riuscita di questa giornata che oltre ad averci fatto faticare, gioire e divertire ci ha permesso di dare un piccolo sostegno ai progetti del GIMS in Eritrea. Un applauso va anche a Mattia e a tutto lo staff del rifugio Marchett che ha contribuito al successo della giornata!

L’incessante susseguirsi dei “prosit” ci aiuta a ricordare chi ha collaborato alla perfetta riuscita di questa giornata che oltre ad averci fatto faticare, gioire e divertire ci ha permesso di dare un piccolo sostegno ai progetti del GIMS in Eritrea”

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Di Betti Ghislanzoni

DAL GIMSCarissimi amici,

è passato un altro anno ed eccomi per ag-giornarvi sui progetti del GIMS (Gruppo Impegno Missionario San Giovanni), che nonostante la crisi, proseguono grazie alla generosità di tanti amici (tra i quali voi dei Falchi meritate un posto d’onore grazie anche al contributo raccolto in oc-casione del Trofeo Adelfio!).

Nel settembre del 2013 Sandro Morganti con alcuni amici si è recato in Eritrea per l’inaugurazione della Casa delle Orfane di Asmara e, si sa... da cosa nasce cosa, nell’occasione si è ritrovato con i respon-sabili di altre quattro associazioni italiane ‘amiche’ dell’Eritrea e si è deciso di ade-rire all’impegnativo progetto della mater-nità di Zagher.Zagher è un villaggio sull’altopiano eri-treo ed era sprovvisto di un reparto di maternità, pertanto presentava un indi-ce di mortalità neonatale molto elevato perché le mamme partorivano in casa in un ambiente non protetto igienicamente e spesso senza l’assistenza di personale qualificato.

L’obiettivo del progetto (che avrà un co-sto di circa 120.000,00 EURO) è di rea-lizzare il reparto di maternità presso l’am-bulatorio già esistente, che sarà gestito dalle Suore Figlie di S. Anna. I beneficiari del progetto saranno circa 900 (!) donne, probabili mamme, abitanti nel compren-sorio.I lavori sono iniziati all’inizio dell’anno e sono ormai quasi terminati come si vede nelle foto che abbiamo ricevuto in questi giorni.Naturalmente proseguiamo con il soste-gno ai nostri amici missionari che seguia-mo da anni e che hanno con noi un legame ‘speciale’ in Malawi, Honduras, Filippine, Guinea Bissau.

Un caloroso saluto a tutti,Betti GIMS

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Di Mauro Esposito, Paolo Beria e Sergio Bernasconi

La gita sociale....TRANSCIVETTA KARPOS

Dopo un anno di pausa quest’anno a gran richiesta è tornata la gita sociale che si è svolta il 19 e 20 luglio. De-stinazione il Lago di Alleghe a cui fa da cornice l’imponente Civetta delle Dolomiti di Zoldo nella spendida Val-le del Cordevole.

Ben 40 partecipanti tra atleti, amici e famiglie e non mancano il Sandro e la Luigia che contribuiscono ad allietare il viaggio in pullman con aneddoti e barzellette. Il programma molto semplice ma in-tenso prevede partenza da Lecco il sabato alle ore 6.00, pausa colazione a metà mattina a base di salame, vino rosso, tanta allegria e voglia di far fe-sta. Arrivo in hotel per l’ora di pranzo, il pomeriggio è libero: chi gioca car-te, qualcuno si riposa, ma soprattutto è anche questa un’occasione per stare insieme e divertirsi. La Transcivetta, gara a coppie di lun-

ghezza pari a 23,5 km, si è svolta do-menica sotto uno splendido sole che illuminava le pareti del Civetta e del Pelmo. Il percorso ha un dislivello di sola salita di 1950 metri. Dopo la partenza si sale lungo la Val Corpassa passando prima al Rifugio Capanna Trieste e poi al Rifugio Vazzoler lun-go una comoda e ben corribile strada bianca, 1034 metri di dislivello dalla partenza. A pochi metri dal Rifugio è posto il primo ristoro. Oltrepassate le casere Favretti, guadagnate dopo una terribile rampa, si correrà lungo la Val Civetta prima di imboccare il vertica-le sentiero che porta al Rifugio Tissi e secondo ristoro 1570 metri di disli-vello dalla partenza. Dal Rifugio si scende verso il pianoro per circa 200 metri di dislivello, per immettersi nel-la salita di Col Negro, inizialmente si salirà dolcemente poi il sentiero s'im-pennerà sino alla Forcella (200 metri di dislivello terminata la discesa dal

Tissi). Superato il laghetto del Col-dai si affronteranno gli ultimi metri di dislivello che portano alla Forcella Coldai (circa 50 metri) presso il rifu-gio Coldai da dove si può ammirare la splendida parete del Pelmo e da dove comincia la picchiata finale verso i Piani di Pezzè.Arrivati al traguardo c’è il pranzo conviviale con gli amici che aspetta-no atleti e accompagnatori che hanno seguito i corridori lungo tutto il per-corso.

6 coppie di Falchi partecipano alla Transcivetta e guadagnano un ottimo secondo posto nella classifica di so-cietà. Dopo le premiazioni i Falchi si distinguono per la loro allegria e go-liardia con balli sui tavoli in compa-gnia di belle ragazze.

(Mauro Esposito)

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E’ stata una grande emozione correre in questo scenario do-lomitico, dove le pareti ed i pilastri ti fanno sentire piccolo

piccolo.Negli Anni Trenta gli scalatori lecchesi hannocompiuto dei capo-lavori sulla Torre Trieste (via Cassin-Ratti) e sulla Torre Venezia (via Ratti-Panzeri). In anni più recenti Marco Anghileri firmava la prima invernale sulla via Solleder in Civetta. E pensare che ci ha lasciato solo pochi mesi fa...

Con questi brividi, con questi pensieri mi sono concentrato sulla corsa, e per fortuna era una gara a coppie così c’è stata la possi-bilità di distrarsi con Paolino e di rincuorarci a vicenda quando le gambe non giravano a dovere. Ci siamo trovati bene, tutto è filato liscio ed il finale è stato intenso, abbiamo dato tutto e ci siamo tolti delle soddisfazioni.Paolino è un amico ma soprattutto un atleta promettente che va sempre più come un treno!

Questa due giorni è stata fantastica, abbiamo fatto gruppo con lo sport e con un po’ di sana baldoria...Voglio ringraziare il Sig. Sandro per il supporto, le nostre fami-glie, i nostri amici.

AVANTI FALCHI!

(Paolo Beria)

“Se da una parte i Vigili del Fuoco di Belluno sono riusciti a spegnere le ambizio-ni da parte dei Falchi di conquistare l’ambita Civetta in legno nulla hanno potuto contro la goliardia e l’esuberanza del Gruppo di rendere un post gara una vera festa collettiva e popolare.

Il tendone ha preso letteralmente fuoco quando il Presidente ed il Capitano in prima fila hanno acceso la miccia , seguiti dai baldi giovani che spronavano a mano a mano i più restii. Non sarebbe bastata l’intera guarnigione a domare l’incendio.....”

(Sergio Bernasconi)

TRANSCIVETTA KARPOS

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si fa corto, affannoso. Li ho battezzato il mio passo come “Su-perRidottoDaBollitoFinito”. Andavo davvero piano, ma salivo costante, passettino dopo passettino. Sinceramente non ricordo i pensieri avuti in quei momenti, anche perché non hai le forze per pensare ad altro se non a mettere un piede davanti a l’altro e non fermarti mai.

3 La solitudine. Non un vero e proprio momento. Piutto-sto una sensazione che in alcuni rari frangenti ho vissuto come qualcosa di negativo, ma che in altri è stata una pia-

cevole compagna di viaggio. Soprattutto all’imbrunire, quando magari si ripartiva da un ristoro e sapevi che dovevi camminare almeno altre 4/5 ore prima di trovarne un altro. Ricordo la so-litudine della prima notte, quella passata sul Crosatie, in balia del vento a guardare verso l’alto alla ricerca della sommità. Alla fine, però, al Tor non sei mai solo. Qualche “Caronte” lo trovi sempre, qualcuno con cui condividere una salita o una discesa o un piatto di pasta c’è sempre. Basta dire “Facciamo insieme ‘sto pezzo? Ti va?”, in special modo di notte difficilmente qualcuno ti avrebbe mai risposto “No”

Di Gianluca “Cine” Corti

IL MIO MEZZO TOR

Questa non vuole essere una classifica in ordine di importanza, ma solamente i 10 momenti (e ce ne sarebbero altrettanti,

se non di più) che mi sono rimasti dentro, quelli che mi fanno ancora emozionare quando ci ripenso.

1 La partenza. Credo di aver avuto gli occhi lucidi per i pri-mi 2Km. Ho corso tra 2 ali di folla che non smetteva di applaudire, di incitare, di suonare campane, di fare foto o

video con lo smartphone. Pazzesco. Ricordo gente anche a Do-lonne e poco prima di imboccare il sentiero verso il Col d’Arp

2 L’ascesa al Col Loson(3299m). La più lunga, la più alta, la più bella, la più introspettiva. 1500m di D+ in non-so-quanti-chilometri. Prima un lungo destra-sinistra su strada

poderale, poi, una volta arrivato al capanno del guardia parco, un interminabile pianoro fin sotto al colle che però non si vedeva mai, mai, mai. Solo negli ultimi 300m di dislivello, ho inizia-to a scorgere la sommità. Prima un continuo “dai, dopo quella montagnetta dovrebbe vedersi il colle”. Invece no, per due o tre volte. E sopra i 3000 l’altitudine inizia a farsi sentire e il respiro

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vato a scalfire quella sensazione di onnipotenza che stavo pro-vando. Ma niente. Via fino alla base vita raggiunta con quasi 3 ore di anticipo rispetto ai programmi. In quel preciso momento ho creduto(sigh) di poter arrivare fino a Courma. Davvero.

6 Il Col d’Arp. E’ il primo colle, il battesimo del Tor des Geants. Si sale tutti insieme, difficile sorpassare perché hai paura di osare troppo. E poi per me è stato la gioia

dell’incontro con i miei Amici Lele e Chiara, venuti apposita-mente da Lecco per percorrere la discesa che ci ha portato fino a La Thuile. Hanno assaporato un pezzettino di Tor e ne sono rimasti innamorati, tanto da programmare le ferie 2015 proprio in Val d’Aosta. L’arrivo a La Thuile in mezzo alla folla e l’ab-braccio per salutarci, due momenti davvero indimenticabili.

7 Perloz. L’ultimo vero e proprio momento felice, perché da lì in poi le tenebre hanno fatto capolino nella mia te-sta. Ma a mezzanotte insieme al mio Amico GioFerra,

anch’egli venuto per condividere un pezzettino di Tor, siamo capitati in questo paesino molto simile a Premana, abbarbicato sul fianco di una montagna. Bene, alle 00.05 c’era la banda che suonava in giro per le vie, a piedi. E al ristoro sembrava di essere tra amici: risate, battute, preoccupazioni. Tutto quello che ci si dice, appunto, tra amici, con persone che fino a 5 minuti prima manco conoscevi. Questa è la vera e propria magia del Tor.

8 Dimitri&Sarah. Di tutti quelli incontrati lungo i 161km percorsi, loro due sono quelli che più mi sono rimasti den-tro. Anche perché era già tutto scritto. Mi spiego. Cola-

zione in albergo la mattina della partenza e vedo questa coppia che sbiascica un americano che mi incuriosisce tantissimo. Par-liamo per circa mezz’ora e loro mi capiscono. Bene. Ci salutia-mo sicuri che in quella baraonda non ci saremmo più incontrati. Invece…BAM…Bivacco Promoud, subito dopo il Passo Alto, eccoli lì. “Dimitriiiiiiii” “Gianlucaaaaaaa”. Da lì è stato un con-tinuo incrociarsi, chiacchierare sul baseball, sul basket, sul loro viaggetto che faranno da lì fino a fine maggio…si si…fine mag-gio 2015!!! Nel momento in cui sto scrivendo (ottobre 2014) si trovano in Tibet per 7 settimane di trekking. Hanno appena lasciato la Russia. Loro lo chiamano “Anno Sabbatico”, BEATI LORO!!!!

4 Il passaggio sotto il ponte romano di Donnas. Quando si sale verso Courmayeur, dall’autostrada, si vede se ci si fa attenzione. Subito dopo il casello di Pont Saint Martin,

sotto il Forte di Bard si intravede sulla destra. E’ lì da chissà quanti anni. E tutte le sante volte mi ripetevo “Una volta passerò sotto quel ponte”. E quando mi ci sono trovato, beh…Ho ancora adesso i brividi dall’emozione. Poi la gente che passa in mac-china e ti suona, ti applaude, ti incita. Gente che si sporge dal finestrino per urlarti “Bravoooooooo, sei un grandeeeeee” o ca-mionisti che danno aria alle trombe. WOW. E’ solo un pezzettino di strada romana, ma ha un significato immenso per qualsiasi corridore al Tor

5 I 29km di discesa. Ventinovechilometri. Già a scriverlo e ripeterlo mi stanco. Dai 2750m del Colle Finestra ai 250m di Donnas. Un viaggio. Il più bello perché avevo delle

sensazioni stupende. Non ricordo un solo minuto di sofferenza, un solo momento difficile. Continuavo a scendere….scendere…scendere…e sorpassare tanti in difficoltà. Rifugio Dondena, Chardonnay, Pontboset: volati. Solo un forte temporale ha pro-

Intanto ci raggiunge un corridore cinese che si raccoglie in preghiera e io con lui. Gli poggio una mano sulla spalla e lui contraccambia con un abbraccio...”

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9 Yuan Yang – 1040. Discesa del Crosatie, prima notte, pri-mi chilometri. La percorro e non vedo grosse difficoltà. Dopo circa 20’ mi trovo di fronte al “cairn” o “ometto

della montagna” costruito per ricordare lo sfortunato corridore cinese morto proprio in quel punto nel 2013. Mi guardo in giro e davvero fatico a capire la dinamica. Poi mi raggiunge un italiano che l’anno prima aveva fatto il Tor e mi dice “Tu non hai idea di cos’era questo posto l’anno scorso: un fiume di fango, a quasi -8° con un vento che trasformava in aghi ghiacciati la pioggia che stava cadendo”. Intanto ci raggiunge un corridore cinese che si raccoglie in preghiera e io con lui. Gli poggio una mano sulla spalla e lui contraccambia con un abbraccio………..

10 L’arrivo. Si, si. Non è successo. Non sono impaz-zito. Ma me lo sono immaginato così: ultimo ki-lometro su asfalto, circa le 13 del sabato, Mila mi

viene incontro e ci stringiamo in un abbraccio silenzioso. Poi lei, Carola. E le ultime barriere crollano inevitabilmente. Percorro quell’ultimo tratto con lei in spalla che mi dice “Veloceeeeeeee, più veloceeeeeee” e io che le rispondo “Amore, perdonami ma sarei un po’ stanco”. Poi il traguardo e un pianto ininterrotto. Ecco, credo che sarebbe finita proprio così. Invece….Invece è un qualcosa che nel 2016 proverò ad avverare, con tutto me stes-so.

Sicuramente in questa Top Ten sarebbe rientrato anche il mo-mento più brutto, quello del ritiro, perché anch’esso sarà indi-menticabile. Però quello è un qualcosa di intimo, che mi terrò dentro per tanto tempo.

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D Davide Ghislanzoni

GIRO DELLA VAL D’ORCIA

...A dire il vero il clima era più da maratona nel deserto che non da gara in collina...”

Approfittando di una settimana di ferie, decido di iscrivermi alla 15^ edizione del Giro Podistico della Val d’Orcia, nella campagna sene-se, organizzato dalla UISP Chian-ciano: 5 tappe da lunedì 9 a sabato 14 giugno, per un totale di circa 40 km.

A dire il vero il clima era più da maratona nel deserto che non da gara in collina, con sole cocente e temperatura sempre attorno ai 30°.La cornice era da cartolina con pa-esaggi spettacolari, panorami moz-zafiato, in un susseguirsi continuo di oliveti e vigneti, con i borghi medioevali sulle sommità a fare da sentinelle, in un’atmosfera senza tempo.Il percorso, vista l’altimetria del territorio prettamente collinare, si è sviluppato con salite e discese in gran parte su strade bianche, in-tervallato da alcuni brevi tratti su sentieri e su asfalto; di pianura pra-ticamente non c’era traccia.La base operativa era posta a Chianciano Terme, da dove ci si

UNA MARATONA....A TAPPE...

trasferiva verso le varie località sedi di tappa, situate nel raggio di circa 20 km.160 circa gli iscritti, provenienti da diverse regioni italiane, tutti acco-munati dalla voglia di trascorrere una settimana di vacanza... attiva.

Il giusto carburante per affronta-re le fatiche della corsa ci è stato sempre garantito dalla nostra ami-ca chef Rita dell’Hotel Eden, che ogni giorno ci ha deliziato con le sue squisite prelibatezze, tutte ri-gorosamente fatte in casa: biscotti, torte, pane, pasta, verdure e zuppe di ogni tipo: sembrava di essere in un agriturismo!

Per la cronaca ho avuto la soddi-sfazione personale di essere riu-scito ad entrare nella top ten finale (incredibile), piazzandomi 10° in classifica generale e 3° in quella di categoria.Come prima esperienza di parte-cipazione ad una gara a tappe, il giudizio finale non può che essere lusinghiero.

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GIRO DELLA VAL D’ORCIAUNA MARATONA....A TAPPE...

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Di Nicola Spreafico

Prima che ilGallo canti...

Che Vito sia una persona “particolare” ormai ne siamo con-sci tutti.

Sarebbe interessante intervistare un qualsiasi impiegato dell’ana-grafe di Lecco, a cui lui e l’amata Ale, continuano a fornire un lavoro costante e sfiancante, per avere qualche aneddoto diver-tente.

Il fatto che lui non si metterebbe mai di suo pugno a scrivere un articolo su sè stesso mi ha portato a farlo al suo posto.Vito è infatti un cantastorie, nel senso buono del termine, uno che sa raccontare bene la sua vita e le sue avventure, uno come Pao-lini e Ascanio Celestini, che sa rendere interessante un discorso riempiendolo di superlativi (anche quando parla di trattamenti di disinfestazione dagli acari per le piante) ma difficilmente si metterebbe a scrivere, lo fa poco anche con gli sms .. preferisce telefonare, o meglio ancora, parlate a quattrocchi. E’ fatto alla vecchia maniera.

Ci siamo conosciuti un paio di anni fa, era entrato da poco nel gruppo, sapevo che faceva il giardiniere ed io avevo un lavoro per lui.Detto/fatto: è rimasto appeso con l’imbrago alla parete di roccia dietro casa mia per 3 giorni e con l’aiuto dei 2 figli grandi ha ripulito tutto ... ok, ok ogni tanto scendeva.Già questo, agli occhi di mio figlio di 4 anni, lo aveva reso un supereroe: maneggiava una motosega appeso a una fune !Così, ormai definitivamente, mi sono giocato la stima di mio figlio: gli avevo da poco spiegato che, a differenza del suo eroe sportivo Carlo Ratti, io non avrei MAI vinto una gara. Ancora adesso mi chiede spiegazioni sul fatto che Carlo Ratti continui a sollevare coppe, e io no.Ora mi entra in casa Vito, che di lavoro si arrampica su alberi/pareti di roccia e maneggia potenti motoseghe e attrezzi taglienti ...

Martino: papà, tu cosa fai di lavoro ?Io: schiaccio i bottoni di una tastiera

Vabbeh, devo trovare altri argomenti con mio figlio.

Già questo, agli occhi di mio figlio di 4 anni, lo aveva reso un supereroe: maneggiava una motosega appeso a una fune !”

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solitaria notturna, umida e i possibili rischi.Ma ci pensa Andrea Grilli a zinzarlo, lo punge sull’orgoglio dan-dogli del barlafuso, del patati. Tanto basta a dargli la carica per partire .. ormai non ci resta che accompagnarlo, almeno fino alla bocchetta d’Erna, per lavarci la coscienza.Andrea firma una carta che lo renderebbe responsabile econo-micamente di tutta la famiglia Gallo in caso di problemi del ca-pofamiglia, arrivato a casa accende un mutuo a copertura del rischio.Fin qui tutto ok, poi, mentre io e Andrea rientriamo verso casa, inizia un martellante pensiero rivolto a quel folle che si farà tutta la notte e un po’ di più, in giro per sentieri che non ha mai percorso interamente.

Il giorno dopo le comunicazioni tra falchi che chiedono e danno notizie fresche sullo stato di Vito si susseguono e si fanno febbrili.

Da questo è cominciata la nostra amicizia, abbiamo iniziato a sentirci periodicamente al telefono e a fare qualche uscita assie-me, al buio, come piace a me.Di corsa, cosa cavolo state pensando ?!?!

Quest’anno, in particolare, il Gallo è esploso con grandi presta-zioni e grandi avventure.Ok, ci sarà sempre qualcuno che gli ricorderà che al Vertical del Magnodeno suo figlio Andrea gli ha rifilato ben 10 minuti .. ma è comunque stata una buona stagione, dopotutto.

Il primo evento dell’anno è infatti il Gallo a organizzarlo e a volerlo fortemente:18 gennaio mangiata di squadra ai piani d’Erna (specialità gnocc menà) con prova unica di campionato sociale di bob (poi saltato per impraticabilità delle piste).Si parte di sera, con le frontali, sotto un diluvio e si arriva sotto un accenno di nevicata .. masarati fradici. Ottima cena e bevuta in compagnia, anche i nuovi entrati iniziano un po’ a capire cosa li aspetterà, tutti sembrano propensi.Rientro sotto il diluvio, nel fango della sponda !Nonostante le condizioni proibitive eravamo almeno 20 presen-ti. Menzione speciale per il dottor Fabri (Fabrizio Farumi) che è salito in funivia ed è rimasto a dormire al Marchett (di que-sta vergogna paga ancora le conseguenze) e per il giovanissimo Andrea Ceraudo, partito da Maggianico a piedi in braga corta percorrendo il rotary per raggiungere la partenza dal Bolis (un ragazzo come non se ne vedono più da 50 anni).

Da questo momento il Gallo inizia la sua preparazione per “LA GARA” - il KIMA che sarà il culmine della sua stagione.

Dopo un Dario e Willy così così (problemi di schiena) e un Do-lomiti Extreme trail ottimo, inizia a pigiare sull’accelleratore.

Mercoledì 25/6 mi arriva una sua telefonata:

- Vito: Giovedì vado in Val di Mello - Nicola: ah bene, fai il fine settimana ? - Vito: No, parto da casa mia alle 21 - Erna - Forbesette - Culmine - Artavaggio .... San Marco ... Tartavalle ... Ardenno ... Filoera. Dovrebbero essere 70 km. - Nicola: (basito) ah, la fai a piedi ?

Tento in qualche modo di metterlo

in dubbio sulla ca-valcata

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pezzi pericolosi ma il meglio lo da quando racconta di come ha salvato la vita di Emelie Forsberg che aveva smarrito la strada.

Con il suo fluente inglese le spiega che, al 3° pino mugo dopo il rifugio (quello che aveva bisogno di una potatura, per inten-derci) non avrebbe dovuto scendere seguendo il canalone ma puntare dritto a quei rododendri bellissimi.All’arrivo riceverà il ringraziamento direttamente dal Re Kilian in persona, nonchè fidanzato della malcapitata.Sembra che Emelie, da quel giorno, sia diventata molto più pres-sante nei confronti di Kilian ... dice che vuole avere 10 figli da lui, ma non capisce cosa le abbia scatenato questa tempesta or-monale.

A questo punto la stagione di Vito è un successo .. ma forse vi ho già detto che al Vertical del Magnodeno ha preso 10 minuti da suo figlio Andrea ?Facendo una proiezione veloce sul KIMA, Andrea potrebbe dare almeno 30 minuti al suo vecchio patriarca ... questo fa calare più di un’ombra su tutto quanto fatto fino ad ora dal nostro Vito!

Questo articolo aiuterà, forse, chi lo legge, a capire come funzio-nano le amicizie all’interno del gruppo dei Falchi:nascono per caso: da un favore, da un giro assieme in montagna, da una battuta;proseguono con gli allenamenti, con le prese per i fondelli, le gare e i post gara;

....e continuano .. continuano ... continuano.

A me arriva solo uno stringato sms in codice: “culo grande dilu-via” e riesco a sentirlo verso le 12 per decifrarne

il contenuto.Ormai è arrivato ad Ardenno, l’impresa è com-piuta, ha avuto problemi con ortiche, pioggia, vitellini, il sentiero franato ... ma le gambe e lo

stomaco sono andati bene.Ma scritto così non rende, allegheremo un file au-

dio con il racconto della nottata solitaria.

A questo punto la preparazione per il Kima è a posto, considerando che, per

fare una gara da 55 km diurni ne ha fatti 70 di allenamento notturno.

A fine luglio si beve il Giir di Mont e si fa un paio di volte il Kima, così, tanto per gradire.

La gara va alla gran-de, è preparato a

puntino e chiude 53° in 8.53.20’’.Si lamenta un po’ dei km iniziali su strada non opportunamente segnalati e di qual-che sasso volante nei

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Di Gianluca Paganoni

2^EDIZIONE CHILOMETRO VERTICALE DEL MAGNODENO

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“Show must go on!”. Con questa frase chiusi il mio articolo per l’almanacco 2013 sul vertical del Magno-deno. E, neanche a dirlo, lo spettacolo è continuato anche nel 2014.

Sì perchè, spantegando un pochino, di spettacolo si è trattato. Con 150 partenti, un sentiero “abbellito” da cartelli indicanti ogni 100 m di dislivello (by Affari & Sport), l’ormai classica diretta audio-video firma-ta Brivio Brothers, si può dire che la gara è andata bene.Se poi guardiamo quel 35’17” col quale Golinelli ha stravinto la gara verrebbe da dire “sti ...azzi!!!”Dai, anca quest ann se po’ mia lamentass. Poi, qualche miglioramento c’è stato tipo la maglietta della gara arancione sgargiante consegnata in cima che, quando si è belli sudati, non dà mai fastidio. Anche il meteo, nonostante Luglio e Agosto piovosissimi, ci ha dato una mano: quanto meno di acqua non né è scesa.

OK bagai, ringrazio ovviamente tutti coloro hanno dato una mano ad organizzare questo vertical. Fate-mi menzionare però almeno il nostro giovane sherpa Cerry, così si gasa un po’, che s’è fatto un bel mazzo a portare su in vetta cibo e magliette col gerlo.

Alla prossima. Ciao!

Dai, anca quest ann se po’ mia lamentass. Poi, qualche miglioramento c’è stato tipo la maglietta della gara arancione sgargiante consegnata in cima che, quando si è belli sudati, non dà mai fastidio....”

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Di Gianluca Paganoni

Un sogno impossibile....o forse no....SKYRACE DEL LAGO DI GARLATE

Quanti laghi ci sono in Italia? Un bel po’! Eppure ne abbiamo uno proprio qui sotto il naso che, talvolta, non notiamo neanche: è il lago di Garlate. In effetti si parla sempre del lago di Como o del ramo di Lecco ma, raramente, ci si ricorda della parte finale del Lario dove l’Adda ritorna definitivamente fiume.”

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Quanti laghi ci sono in Italia? Un bel po’! Eppure ne abbiamo uno proprio qui sotto il naso che, talvolta,

non notiamo neanche: è il lago di Garlate. In effetti si parla sempre del lago di Como o del ramo di Lecco ma, raramente, ci si ricorda della parte finale del Lario dove l’Adda ritorna definitivamente fiume.Eppure, visto dall’alto, questo lago ha un suo perché, delimitato a nord dal ponte Vecchio, ad ovest dal monte Barro, a sud dalla diga di Olginate, ad est dal Magno-deno.Così, parlando col socio Roncaletti, ci salta in testa una strana idea: perché non “abbracciarlo” con una bella camminata? E così, dalle parole si passa ai fatti.

Oltre a noi due, si aggregano alla squadra Ricky e l’altro “drogato” di Magnodeno, Cristiano.Si parte dal Palataurus (200m) alle ore 6.00 del 17 Mag-gio 2014, un bel sabato mattina, direzione ponte Vec-chio. Teniamo un’andatura regolare sul pistino, senza “ammazzarci”. Attraversato il ponte si comincia a salire verso Pian Sciresa, poi più su fino al Sasso della Vecchia, quindi svolta a sinistra direzione vetta del Barro. Che se ne dica, il panorama di questo itinerario è spettacolare! Arrivati alla croce del Barro (922m), sono le 7.10, tiria-mo un attimo (ma proprio un attimo) fiato anche perché c’è un’arietta bella frizzante. Adesso giù, o meglio su e giù, perché puntando Galbiate, seguendo il sentiero del tre antecime, ci sono anche dei leggeri strappelli in sali-ta. Niente da dire: anche la discesa è molto bella e, come la salita, sempre molto aerea, sospesa tra laghi e cielo.

Si scende ancora, qua su strada asfaltata, fino a Garlate; prendiamo la ciclabile, attraversiamo il ponte di Olgina-te, quindi arriviamo a Vercurago zona Mela Verde. Ora si riprende a salire fino all’ingresso del santuario di S. Girolamo. Breve mini ristoro prima della seconda lun-ga salita verso il Magnodeno. Saliamo verso il castello dell’Innominato, poi su fino alla croce di Saina.Un paio di foto, pisciatina e ancora su fino alla Cul-mine, corno Grao e, finalmente, croce del Magnodeno (1236m).Sono le 10.00, abbiamo di fronte il Barro dove eravamo neanche 3 ore fa e ai nostri piedi il lago di Garlate. Ci fermiamo una quindicina di minuti, io mi mangio una bella banana e poi giù, direzione Campo de’ Boi, giù ancora fino in Neguggio, quindi becchiamo il sentiero Rotary fin sopra Maggianico. Poi, finalmente, l’ultimo pezzo di discesa fino in paese per poi puntare il nostro meritato arrivo al Palataurus.

Sono le 11.00. In 5 ore, all inclusive, abbiamo chiuso il

nostro giro o meglio, come l’abbiamo battezzata noi, la “skyrace del lago di Garlate”, lunga 28 km e 400 m con 2000 m tondi di dislivello. Bella, da rifare!Non ci resta che un’ultima cosa da fare, in perfetto stile Falchi: tirare mezzogiorno con un bell’aperitivo! Andia-mo quindi nel bar pizzeria “La Veranda” dove con birra, pizza e ancora birra festeggiamo questa nostra piccola impresa.

SKYRACE DEL LAGO DI GARLATE

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Di Sergio BernasconiFoto: Angelo Pollini

Giro del Cervino e Breithorn

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soluzione più economica.

Ogni giorno percorriamo circa 25 km e facciamo 1400 m di disli-vello attivo e passivo, una media di 7 ore di cammino comprese brevi soste per un panino che ci prepariamo la mattina facendolo saltar fuori dal ‘abbondante colazione dei rifugi. Si parte quasi sempre dai 1600 m di quota, si raggiunge un passo posto a circa 2900 m , si passa dall’altro versante e si scende a valle, 4 gior-ni nel Vallese Svizzero e 3 giorni in Italia precisamente in Val d’Aosta con Valtournanche e Valpelline.

Nel Vallese proviamo qualche specialità culinaria, la migliore risulta il Rösti , piatto di patate bollite tagliate a filetti, cotte con burro e cipolla , guarnite da speck, formaggio locale ed uovo, un piatto unico nutriente.

Agosto, tempo di ferie, staccare la spina da tutto e godersi una settimana in pace in un ambiente a me più consono, la

montagna.

I progetti sono quest’anno abbastanza limitati a causa di impegni famigliari, decido di stare in zona e non per un lungo periodo.

Mi accordo con Angelo Pollini, mio amico di vecchia data, cor-revamo nella stessa società di atletica circa 10 anni fa, ci cono-sciamo ormai da 15 anni ed abbiamo già compiuto insieme il periplo del Monte Bianco. Persona sicuramente affidabile, non si lamenta mai ed è abituato ad andare in montagna anche da solo, come si suol dire “chi si somiglia si piglia”, infatti ci tro-viamo bene per tutto il tragitto del viaggio intrapreso insieme e non abbiamo mai il minimo screzio anche in condizioni difficili un elemento per me fondamentale per la buona riuscita di un progetto.

Decidiamo di fare il Tour del Cervino, lo danno in 10 tap-pe ma pensiamo di riuscirlo a fare in 7 tappe, essendo ab-bastanza allenati ed utilizzando solamente per una piccola tratta il treno onde evitare una noiosa discesa di 5 ore verso la valle di Zermatt. Altresì ci imponiamo di non usare funivie come mezzo di aiuto, preferiamo fare il circuito nel modo più integrale possibile.

Portiamo nello zaino la tenda, fornelletto, bombolette gas, cibo, vestiario pesante , scarponi, ramponi, scar-pette ed accessori vari tipo pile...., ne risulta un far-dello alquanto pesante, sopratutto il mio zaino da 75 litri pieno.

Dobbiamo stare in giro 7 giorni e non bisogna mai lasciare nulla al caso, soprattutto in caso di bivacco di emergenza causa meteo od altro.

Lasciamo la macchina a Cervinia che ci risulta partico-larmente vuota pur essendo periodo di stagione estiva ci incamminiamo lungo il sentiero che costeggia le funivie fino ad arrivare al Rifugio Teodulo situato a quota 3300m, breve sosta a base di tè caldo, cal-ziamo i ramponi, attraversiamo il ghiacciaio senza grossi problemi e scendiamo verso la valle di Zer-matt, adottiamo subito la tattica di scambiarci ogni ora circa lo zaino con la tenda che risulta essere più pesante e si sente particolarmente sulle spalle, mentre per le gambe ed il fiato non riscontriamo grossi problemi di sorta. Arriviamo a Zermatt, cittadina vivace con un bel centro storico, c’è anche una festa di paese allietata dalle famose lunghe trombe suonate da personaggi in tipico costume montanaro e diversi stand con birra e cibo tipico. Ci sistemiamo in ostello, dato gli stan-dard dei prezzi svizzeri cerchiamo sempre la

Giro del Cervino e Breithorn

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Usiamo la tenda per due notti, utilizzando dei campeggi molto basic, senza docce e con bagni chimici. Piovendo alla notte alla mattina è tutto umido e non si dorme bene, fortunatamente non fa troppo freddo. Anche i vestiti non asciugano e a lungo andare può diventare un problema.

Durante tutta la settimana il meteo rimane incerto, ci sono pochi sprazzi di sole, piove frequentemente, nebbia in quota con poca visibilità, troviamo anche qualche fiocco di neve nel superamen-to del ghiacciaio sotto il Colle Colon che risulta essere il tratto più difficoltoso per la presenza di numerosi crepacci fortunata-mente aperti e la mancanza di segnalazioni sul tratto impegna-tivo. Anche la nebbia ci crea qualche problema al Colle Torrent sopra il lago artificiale di Moiry, fatichiamo circa 45 minuti a trovare la traccia , non si vedeva ad un palmo di naso.

Abbiamo un giorno di polmone e riusciamo a concludere il pe-riplo il sabato pomeriggio come stabilito da programma, la do-menica danno bel tempo ed Angelo mi propone di fare la facile cima del Braithorn di m 4165. Dopo 7 ore 30 minuti di tappone, lasciamo il peso superfluo del-lo zaino in macchina ( tenda, scarpette....) prendiamo le picozze

e ci involiamo letteralmente, mancano 5 minuti all’ultima corsa, verso le funivie di Cervinia per andare al Rifugio Guide del Cervino a 3460 m . Facciamo la conoscenza del rifugista Erik, potrebbe andar bene in qualche film di Jerry Calà, ci spariamo una buona cena e alla mattina dopo un’abbondante colazione saliamo al Braithorn, 4165 m, ghiacciao facile con buona trac-cia, privo di crepacci, arriviamo su per secondi, con l’ausilio di ramponi e bastoncini, usiamo la picozza solo per la discesa come sicurezza. Giornata splendida, blu terso, solo un po’ di vento ge-lido in cima ma ci può stare. Nella discesa incontriamo tanta gente salire, molti con corda e chiodi da ghiaccio assolutamente inutili per questa cima direi.

Dopo 7 giorni di acqua e freddo finalmente splende il sole e ci siamo regalati anche una cima, torniamo a piedi fino a Cervinia sparandoci altri 2200m di dislivello in discesa e festeggiamo la fine della vacanza con polenta e salsiccia, birra e coca.

E’ andato tutto per il meglio e si torna a casa già programmando nuove avventure per il prossimo anno.

Un ringraziamento al mio compagno di avventura Angelo Pol-lini.

Sua Maestà...il Cervino.... Breithorn

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Vento sul Breithorn

Breithorn Arolla

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Mare di Nuvole sopra Zermatt

In tenda, mentre fuori piove....

Valle di Zinal

Castore e Polluce

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L’ALMANACCO 2014 67Ascesa al Breithorn

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Dopo l’esperienza “pilota” del 2013, quest’anno prende finalmente il via un campionato sociale combattutto e appassionante, grazie ad un nuovo sistema di punteggio e ad un’ottima risposta da parte del gruppo.

Il campionato nasce nel 2013, grande idea del vulcanico Sergio ed è batta-glia, su “10 prove 10” (ma con le sole 9 migliori prestazioni a conteggio) da correre su distanze e dislivelli vari.E così, dopo una prima prova su stra-da, la Mezza di Treviglio, si passa infatti a due granclassiche: La Mon-te Barro Running e il Trofeo Dario e Willy. Si prosegue con una skyrace d’eccellenza, la Resegup, e poi anco-ra due gare in montagna ormai tradi-zionali: la Introbio-Biandino, seguita dalla Moggio-Artavaggio. La settima prova coincide con il Giir Di Mont, ultima prima delle ferie estive e delle tappe autinnali. A settembre si riparte infatti con il Vertical del Magnodeno, seguito dalla Molina-Rifugio Elisa e in chiusura, grande classico, la Mag-gianico-Camposecco-Maggianico.

Vittoria maschile e femminile, quest’anno, tutta all’insegna delle “new entry”. Paolo Bonanomi e Fran-cesca Rusconi colgono infatti la pri-ma piazza davanti, rispettivamente, ad Andrea Grilli/Carlo Ratti e Micaela

Di Marco Terraneo

2014

CAMPIONATO SOCIALE

I PUNTEGGI DEI PRIMI 5 ATLETI - CLASSIFICA MASCHILE

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Tizzoni/Annalisa Ongania.Ma vediamo qualche dettaglio in più, aiutandoci anche con qualche tabella.

In campo maschile la classifica è stata molto combattuta. Tanti gli aspiranti al podio e Paolo se l’è dovuta vedere non solo contro due avversari diretti di gran costanza (Andrea Grilli e Ric-cardo Ghislanzoni prendono infatti parte a ben 9 prove), ma anche contro un Carlo Ratti che partecipa a meno prove ma tutte ad alto livello e con una media punti sulle prove gareggia-te altissima, pari a 95.Forte comunque di presenza costante (e condizione in crescita) Bonanomi è comunque riuscito via via ad accu-mulare un bel “tesoretto” per mettersi al sicuro da arrembaggi ed eventuali passi falsi.

Più semplice invece la classifica fem-minile, vista la presenza di tre sole concorrenti, con Francesca Nava as-sente per “super” maternità.Francesca Rusconi mette subito al sicuro 300 punti nelle prime 4 pro-ve, per poi ritornare alla ribalta solo all’ultima tappa, Maggianico-Cam-posecco. Micaela recupera 100 punti secchi al Magnodeno e, con la storia dei “se”, avrebbe potuto ribaltare ri-sultato con una semplice partecipazio-ne all’Elisa. Ma del se e dei ma son piene le fosse e la media punti effetti-va di 100/100 è di grande merito per Francesca: Terzo gradino per Annalisa con una sola prova e 100 punti secchi. Vale anche qui il discorso dei se…..che conoscendo il valore di Annalisa

I PUNTEGGI DELLE PRIME 3 ATLETE - CLASSIFICA FEMMINILE

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Giir di Mont

Monte Barro Running

Vertical del Magnodeno

la Introbio/Biandino, piuttosto che la Maggianico-Camposecco, o l’Elisa stessa, sarebbero state gare di punteg-gio molto alto per lei.

Ma gli impegni sono tanti e incrociare corsa con tutto il resto è spesso impre-sa da funamboli dell’orologio. E tutto questo è solo per dire che, nonostante il numero basso di concorrenti, anche la classifica femminile è stata non meno appassionante di quella maschi-le.Insomma…campionato sociale pro-mosso a pieni voti: vince la prestazio-ne e la partecipazione. E piccoli passi falsi o giornate di gloria possono fare la differenza. Per cui, un arrivederci al 2015. Ancora più numerosi.

Vertical del Magnodeno

Trofeo Dario e Willy

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Giir di Mont Moggio-Artavaggio

ResegUP!Monte Barro Running

Vertical del MagnodenoTrofeo Dario e Willy

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Papà ti insegnava le regole fondamentali : fai sempre attenzione a dove metti i piedi, stai a monte, leggi bene l’itinerario del percorso, sonio segnate le tal ore con un dislivello medio di 400 m all’ora.....

Abbigliamento con scarponcini, calzettoni pesanti di lana, pan-taloni alla zuava, maglietta di cotone, camicia a scacchi pesante, giacca a vento per eventuale pioggia,capellino e guanti che non si sa mai....di materiale tecnico allora nemmeno l’ombra se non le prime pedule in gorotex.

Poi prime uscite con gli amici, si inizia a guardare quanto tempo indicano i cartelli della gita e si paragona il tempo effettivo, si inizia a guadagnare qualcosa sulla tabella di marcia per essere giovani e fieri , si riesce a fare i 600m di dislivello all’ora e lo si decanta agli altri amici che restano a casa causa malavoglia.

Come ogni cosa c’è sempre un bivio: o perdi la voglia di andare in montagna e ti subentrano per la testa altri interessi o ti prende la passione ed allora le camminate iniziano a non bastarti più e

Di Sergio Bernasconi

EVOLUZIONE DELL’ ATLETA

Fin da piccoli ci hanno iniettato a piccole dosi la nostra grande passione, la montagna, che ci è penetrata in maniera espo-

nenziale nella mente, come un virus, ma in questo caso sano.

Da bambini si andava con le famiglie a fare la camminata do-menicale, al Palanzone, ai Resinelli, zainetto in spalla, pranzo al sacco, ci si impiegava tutto il giorno, sembrava di essere stati a far chissà quale vetta, si camminava nel’ ultimo tratto di sentie-ro il più veloce possibile per cercare di arrivare davanti a papà quando si vedeva il rifugio, meta agognata, i genitori ti facevano arrivare per primo e tu eri tutto contento.Si aprivano gli zaini, la mamma preparava panini con affettato, carne in scatola, patatine in sacchetto, frutta ed il papà ti dava un goccino di grappa per digerire.L’acqua si prendeva durante la camminata dalle fonti e c’era l’immancabile zolletta di zucchero a metà strada che ti dava for-za in salita.

Dopo pranzo riposino e via per il ritorno a casa, sperando di non trovare coda in macchina al rientro.

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Genitori che ora ti prendono per matto se dici che parti dopo cena e vai al Bolettone con gli amici portandoti qualcosa da mangiare od in Grignetta con al seguito una birretta, cosa per noi diventata un’abitudine.

Siamo in un’epoca dove tutto progredisce velocemente e noi ci siamo in pieno dentro, da internet al km verticale, banda larga sempre più veloce e Golinelli Nicola che sale in 32 minuti da Suello al Cornizzolo, 1000m di dislivello, un tempo all’epoca impensabile a chiunque.

passi ad un livello superiore che può essere, l’alpinismo, l’ar-rampicatore, il corridore di montagna.

Inizi a fare le prime gare di montagna nel nostro caso ed inizi a paragonare i tempi che facevi di dislivello quando camminavi, raffronti e vedi che inizia ad esserci quasi un abisso, riesci a fare i 1000 m di dislivello anche in meno di un’ora e non credi ai tuoi occhi.

In questi trentanni è tutto cambiato: le gite in cui si impiegava un’intera giornata ora le fai in alle-namento quando hai un paio di ore di tempo, in pausa pranzo od in notturna in base al tempo a disposizione.

L’abbigliamento che era all’epoca impro-ponibile ora è una routine: scarpettine da ginnastica, pantaloncini corti, maglietta tecnica, al massimo k- way per piog-gia.

Abbigliamento con scarponcini, calzettoni pesanti di lana, pantaloni alla zuava, maglietta di cotone, camicia a scacchi pesante, giacca a vento per eventuale pioggia,capellino e guanti che non si sa mai....di materiale tecnico allora nemmeno l’ombra se non le prime pedule in goretex...”

EVOLUZIONE DELL’ ATLETA

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chi: i Piani Resinelli.Il tradizionale “giro dell’anello” sembra percorso che ben si adatta ad una “gara tra amici” ma gli interroga-tivi, lanciati dal sempre attento presidentissimo Espo-sito Mauro non sono pochi:

- si fa il giro orario o antiorario?- nel giro antiorario c’è più dislivello?

Dopo consultazione di planimetrie, rilievi aerofotogrammetrici, sorvoli di droni e elaborazioni con Google Earth, la soluzione sembrava lontana! Poi

Di Carlo Ratti

IL SORRISO!!

Il sorriso! Ecco cosa rimane di una domenica final-mente dedicata agli altri, a dei ragazzi dell’associa-

zione “La Goccia” a cui quest’anno si sono aggiunte l’associazione “Semplicemente Noi” e “Casa Oriz-zonti”Come ogni anno l’organizzazione della giornata parte un pochino a rilento, sará perché tra i Falchi c’é an-cora la voglia di sparare le ultime cartucce in qualche gara di fine stagione, sarà perchè anche quest’anno si sperava in una presenza più massiccia, sará anche per la location scelta quest’anno, che logisticamente complica le cose ma ben si sposa con lo spirito di Fal-

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volti ci insegnano tante cose.Ed ora non ci si ferma, prima edizione in riva la lago, seconda ai piedi della Grignetta, si vocifera che la ter-za edizione si possa tenere a Morterone, ma l’impor-tante è non fermarsi, essere sempre piú numerosi e propositivi.Una giornata dura poco, vola via, ma ti lascia tan-to, trascorrere queste poche ore con questi ragazzi é sinceramente divertente, la complicitá che si crea con ognuno di loro é qualcosa di magico, ed alla fine della vieni ricoperto dall’unica moneta che questi ragazzi straordinari conoscono: il sorriso!

la svolta!Ma siamo Falchi! Addio giro dell’anello! Ed ecco il “Giro Montano dei Resinelli” attraverso discese im-pervie, salite spacca gambe, panorami mozzafiato, giusto premio a chi ha regalato a questi ragazzi una bella giornata, baciata anche dal sole e dai bellissimi colori dell’autunno.A parte gli scherzi, un doveroso e sincero grazie va a tutti i volontari delle associazioni, persone stupende che dedicano non una tantissime giornate agli altri, al loro spirito di iniziativa, alla loro forza e generosità contagiosa, un grazie va a tutti i ragazzi, che con i loro

Una giornata dura poco, vola via, ma ti lascia tanto, trascorrere queste poche ore con questi ragazzi é sinceramente divertente, la complicitá che si crea con ognuno di loro é qualcosa di magico, ed alla fine della vieni ricoperto dall’unica moneta che questi ragazzi straordinari conoscono ....”

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Da LeccoNotizie.com

L’ ECO-TRUMBEE

LECCO – Con la crisi di questi tempi agli artigiani tocca pedalare per tirare avanti e a Lecco c’è chi ha preso la cosa alla lettera: si tratta di Fabrizio Farumi, idraulico 42en-ne di San Giovanni e titolare della Termoidraulica Farumi, che ha de-ciso di vestire i panni del ciclista e spostarsi per le vie del centro in sella alla sua bici, rimorchiando un carretto con tutti gli arnesi del me-stiere.Un “eco – trumbee”, che non inqui-

na e che pedalando per le vie della città si mantiene anche in forma:“Non solo – ci racconta il 42enne – non ho nemmeno problemi di traf-fico, né di parcheggio, né pedaggi da pagare nelle zone a traffico li-mitato. L’idea mi è venuta circa tre mesi fa, osservando i carrellini dei gelatai, ed ho pensato di riproporla nel mio settore”.

Dopo aver acquistato il materia-le attraverso siti web, Farumi ha

agganciato rimorchio alla propria bicicletta ed in breve il nuovo ser-vizio è stato inaugurato raggiun-gendo il primo cliente:“Quando mi ha visto arrivare con bicicletta e carrello mi sono sentito dire ‘Te sèt màt’ – scherza Fabri-zio, che è anche atleta del gruppo dei Falchi di Lecco – Sul carretto tengo la borsa con i ferri e le cas-sette per le manutenzioni straor-dinarie, tutto quello che mi serve per poter rispondere alle esigenze della clientela”.

Un servizio “garantito” in partico-lare per la zona del centro e meteo permettendo: “Il sole non si è visto molto ultimamente e quando è così non resta che riaccendere il moto-re del furgone, mentre per quanto riguarda le distanze l’altro giorno ho ricevuto una chiamata dal rifu-gio SEL su ai Resinelli e direi che era davvero troppo per una peda-lata!”.

L’iniziativa sarà senz’altro gradi-ta all’amministrazione comunale che tanto si è spesa sul fronte della viabilità sostenibile e nella promo-zione del servizio di bike sharing per abbattere lo smog cittadino. Insomma, per “riparare” il buco dell’ozono serve una pedalata in più e un colpo di acceleratore in meno, e l’eco-”trumbee” sta facen-do la sua parte.

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passato comodamente seduti sul divano.

Ed ecco che il progetto va in porto. L’impulso

decisivo arriva da “Lo Zio” della corsa in monta-

gna, alias Marco Terraneo, neo-falco 2009, che

con la sua vena creativa e la sua fantasia dà

vita all’intelaiatura e a buona parte dei conte-

nuti dell’Almanacco. Già, perché questo è molto

di più di un annuario con i nudi e crudi risultati

delle gare. E’ un mezzo per dare voce a chi vuo-

le condividere le proprie esperienze, mettendo-

le nero su bianco. E’ un mezzo per raccogliere

rubriche scherzose e per fare il bilancio di una

stagione agonistica, e non solo, che ci mettiamo

alle spalle. E’ anche un pretesto per fermarci un

attimo, guardarci indietro e trarre da ciò che è

passato nuovi stimoli e motivazioni per il futu-

ro.

Siamo sicuri che anche al nostro caro e indimen-

ticato Adelfio sarebbe piaciuto scrivere qualco-

sa sull’Almanacco. Era il primo che si gonfiava

il petto di orgoglio quando leggeva sui giorna-

li qualche notizia sugli amati Falchi. Per lui ha

scritto un’altra grande persona e suo amico qua-

Nell'introduzione del “Numero Zero” dell'Alma-nacco del 2009 scrissi:

“L’idea viene buttata lì una sera da Luca Ripa-

monti: ma perché non fare un “annuario” dei

Falchi con i risultati, i racconti delle gare e

quant’altro? La proposta può sembrare un po’

strampalata. Nell’era di Internet, dove le infor-

mazioni che vogliamo si trovano tutte e subito,

addirittura “navigando” con il cellulare che te-

niamo in tasca, perché fare un salto nel passa-

to e tornare al cartaceo? Abbiamo già un sito

molto curato nella grafica e sempre aggiornato,

con notizie, foto e classifiche, perché avere an-

che una pubblicazione stampata?

Beh, le domande possono essere tantissime…

ma anche le risposte non sono da meno! Sicu-

ramente il leggere e il toccare con mano quello

che si sta leggendo ha tutto un altro fascino e

un altro sapore. Chi non ha dimestichezza con

i computer e la tecnologia può tranquillamen-

te sfogliarsi la propria copia come se fosse una

normale rivista. A distanza di anni si può tor-

nare a spulciare l’annuario e farsi un tuffo nel

Le due colonneDi Riccardo Ghislanzoni

Grazie Luca e grazie Marco per

aver fatto nascere l’Almanacco

e per averlo fatto crescere così

tanto e così bene! Siete state le due

vere colonne di questa iniziativa.

GRAZIE!”

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L’ALMANACCO 2014 83

si fraterno, quel Sandro Morganti che ha accolto

con passione e entusiasmo l’idea dell’Almanac-

co così come segue costantemente i risultati dei

suoi atleti.

E che dire degli altri Falchi che hanno voluto

dare il proprio contributo? Innanzitutto vanno

ringraziati per aver voluto condividere le pro-

prie passioni e le proprie storie.

E grazie anche a tutti gli altri che con i loro ri-

sultati e le loro gare hanno dato tanto materiale

su cui scrivere.

Adesso tocca a voi: fate di questo Almanacco

quello che ritenete più opportuno. Conservatelo

con cura nella libreria oppure usatelo tranquil-

lamente per sistemare un tavolo traballante, ma

vi assicuro che prima vale davvero la pena dar-

gli una lettura.

E se riusciremo a strapparvi almeno un’emozio-

ne o un sorriso, beh, allora avremo centrato il

nostro obbiettivo!

Buona lettura!”.

Beh, rileggendo queste parole mi sono reso conto che dopo 5 anni sono ancora di grande attualità. Tra le mani state tenendo il sesto Al-manacco dei Falchi. La grafica è sempre più cu-rata ed è migliorata anno dopo anno, i contenuti sono sempre più vari e originali, tante sono le esperienze e le iniziative dei Falchi raccontate in queste pagine.Questo però sarà un Almanacco un po' più par-ticolare del solito. Per una strana coincidenza, per scelte differenti, sia Luca Ripamonti sia Mar-co Terraneo, in arte “Lo Zio”, il prossimo anno non vestiranno più la casacca dei Falchi. Luca è stato colui che ha fatto scoccare la scintilla che ha dato vita all'annuario. Lo Zio è stato quel-lo che ha dato forma all'idea con grande fan-tasia dedicandoci davvero tanto tempo e tanta passione. Non solo semplice impaginatore degli articoli ma un vero vulcano di idee, sempre più originali anno dopo anno!

A loro non possono che andare i più grandi rin-graziamenti da parte di tutti i Falchi per aver

creduto e per aver portato avanti un'iniziativa davvero importante e che speriamo negli anni continui a raccontare le “avventure” del nostro gruppo. Le premesse sono buone perché col tempo hanno collaborato al “progetto Almanac-co” sempre più persone, portando nuovi talenti grafici e nuovi talenti narrativi! Grazie Luca e grazie Marco per aver fatto nasce-re l'Almanacco e per averlo fatto crescere così tanto e così bene! Siete state le due vere colonne di questa iniziativa. GRAZIE!

Di Riccardo Ghislanzoni

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Di Luca Ripamonti

L’ULTIMO VIANDANTE DA FALCO

Mi piace sempre il Viandante… per me è una sorta di Cammino di Santiago in miniatura da fare in giornata. Una sorta di pellegrinaggio utile per riflettere, pregare, parlare, confidarsi, stancarsi e gioire....”

Sono le 6 e 12 quando insieme a Ricky salgo sul treno che da Abbadia porta a Colico.Senza biglietto… lo faremo sul treno. Poco dopo il controllore ci fa la ramanzi-na perché non siamo andati a cercarlo.Pensava che dovessimo sapere il regola-mento di Trenitalia a memoria su come ci si comporta quando si sale sul treno senza biglietto.Pagato il dovuto, per stavolta senza mul-ta, continuiamo il nostro viaggio verso la partenza del nostro sentiero.Arriviamo in ritardo… quasi quasi mi vien voglia di chiedere il rimborso…

Con le prime luci dell’alba camminiamo per le vie di Colico puntando il Legnone dove ci collegheremo all’itinerario.

L’andatura è allegra sui piani e in discesa. Più tranquilla in salita.Mi piace sempre il Viandante… per me è una sorta di Cammino di Santiago in mi-niatura da fare in giornata.Una sorta di pellegrinaggio utile per riflet-tere, pregare, parlare, confidarsi, stancarsi e gioire.Con Ricky l’ho fatto parecchie volte ed è sempre stato bello.Bello anche con tutte le altre persone con cui l'ho fatto e bello sarà anche le prossi-me volte che lo farò.

Questa volta sarà l’ultima come falco, perché come già qualcuno sa ho deciso di lasciare la società.Dopo sei anni nei Falchi non riesco più a essere presente come prima, non riesco

più a partecipare alle iniziative come pri-ma.Le mie priorità ora sono altre.Mia moglie Donatella.

Di questi anni mi rimarranno tutte le belle esperienze fatte insieme: le gare, le man-giate, le chiacchierate, l’Almanacco!Non ricordo quanti sono sino ad ora… l’idea mi era venuta dagli amici dell’OSA VALMADRERA che ogni anno stampano il CROCIATINO.Quindi nulla di nuovo ma piuttosto qual-cosa di "rubato".È comunque stata una bella idea!!!Vorrei salutare tutti con una frase presa da un libro che ho letto di recente.

“LA VITA HA UN SENSO SOLO SE CI SI ACCORGE DI CHI CI STA ACCANTO E PUO’ AVER BI-SOGNO DI NOI.”

(Fratel Ettore Boschini)

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L’ULTIMO VIANDANTE DA FALCO

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annuo,fino ai racconti di gare corte e lunghe corse durante la stagione. Insomma, ne esce una cosa simpatica, che piace a tutti. L’idea di Luca è stata azzeccatissima. E così, l’anno dopo, siamo di nuovo in pista.Ed è il 2010, anno del Primo Trofeo Adelfio, evento speciale. E con l’Almanacco si fa un salto di qualità. Si reperiscono gli strumenti giusti, l’impaginazione diventa più professionale. E così prende vita la prima edizione ufficiale, con in copertina la bella e ormai classica foto di Adelfio che innalza la Coppa del Trofeo Dario e Willy.Il 2011 è poi l’anno del decennale. Dieci anni di Falchi con tanto di sezione speciale per omaggare l’anniversario del Gruppo.2012, altro anno, altro evento, altra

....ma facciamo un passo indietro di qualche anno. Siamo nel 2009, una delle prime volte in cui facevo capatina in sede. Ed è proprio lì che, tra i tanti discorsi, Luca se ne esce con l’idea di un Almanacco dei Falchi. Una proposta come tante, ma comincia a piacere e così, qualche mese dopo, grazie anche al supporto della Kapriol-Morganti, si comincia a racimolare materiale.

Eh già...ma...come si fa un Almanacco? La prima uscita, bhe....è un Edizione Zero a tutti gli effetti. La si impagina in Word, in maniera molto artigianale, ma con tanta passione.In tanti cominciano a scrivere ed inviare foto, Riccardo mette mano alla correzione delle bozze, io comincio ad impaginare. E i contenuti sono intriganti, dal resoconto

Di Marco Terraneo

SEI

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L’ALMANACCO 2014 87

mette lo zampino e ne esce una copertina che fa invidia ai periodici in vendita nelle edicole. Per poi superarsi quest’anno, con questa edizione.6 numeri di Almanacco quindi, anzi, 1 + 5, perchè le Edizioni Zero fanno storia a parte.E così questa è la storia di come la proposta una sera è diventata, con gli anni, un appuntamento fisso.

E ironia del destino, proprio quest’anno, in contemporanea e senza sapere l’uno dell’altro sia io (che ho impaginato), sia Luca (che ha seminato un’idea) salutiamo con un’inchino il gruppo. Diversi i motivi, comunque importanti, di una scelta così difficile e tanta tantissima, riconoscenza verso il Gruppo in cui rispetto, divertimento e sano agonismo è sempre stato all’ordine del giorno. Per cui vale sempre il solito vecchio motto del Capitano:

Grandi Falchi. Sempre.

copertina. Questa volta è dedicata al Giro Montano del Lario, ostacolato da un meteo tremendo, ma fortmente voluto da Sergio Bernasconi, sempre pieno di idee e proposte. E poi arriviamo al 2013, con un edizione in cui si parla di Giornata con La Goccia, del cambio di presidenza e di un Giro Montano del Lario finalmente concluso senza intoppi. Ma l’edizione 4, del 2013, salta all’occhio anche per il nuovo restyling. Il talento di Andrea Grilli ci

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E prima di chiudere .....

...con la pagina dei Lieti Eventi e con un Gran Finale d’eccezione

ad opera del Maestro Andrea Grilli , rubo io una mezza pagina di

questo mio ultimo Almanacco da impaginatore .

Ed è così un piacere poter scrivere una lista dei ringraziamenti

per chi ci è restato coinvolto in questi sei anni (un po’ come i

ringraziamenti sui CD musicali).

Grazie quindi a Riccardo per la sempre paziente opera di corre-

zione di bozze (....all’ultimo minuto!), a Luca per aver piantato

l’albero degli Almanacchi , ad Andrea che ha upgradato a livello

2.0 (mano santa!!!) e alla famiglia Morganti che ci ha sempre sup-

portato.

E poi ancora un grazie a Chiara e Martina che da ottobre soppor-

tano un vampiro che vaga di notte davanti allo schermo del PC, a

Sergino per tutte le vulcaniche idee e a tutti coloro (voi sapete chi

siete!!) che in questi anni hanno inviato articoli , foto, materiale

e suggerimenti .

Un doveroso grazie infine ai monaci che inventarono la birra, ai

Led Zeppelin e ai Deep Purple che hanno allietato ancor di più le

serate dietro la tastiera

Grazie a tutti!

Lo Zio

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SALUTI FINALI E RINGRAZIAMENTI

Si chiude così anche questa edizione del nostro Almanacco, con l’augurio che ancora una volta vi siate divertiti a leggere le nostre piccole e grandi imprese.L’appuntamento è ancora per il prossimo anno, con la promessa che faremo di tut-to per riempire, con le nostre storie, le pagine ancora bianche che ci aspettano nel 2015.

Ciao a tutti,

Gli Atleti dell’ASD Falchi Lecco

Le foto, dove non specificato sono state tratte dal sito www.asfalchi.it e dalle raccolte private degli atleti e dei simpatizzanti dell’ASD Falchi Lecco.

Ringraziamo per alcune foto LeccoNotizie.com, PizzoScalino.it, Podisti.net e SportdiMontagna.com.

Grafica di copertina, disegno a pag 44 e tavole a pag. 78-79: Andrea Grilli

Ci scusiamo per eventuali involontarie imprecisioni, omissioni e dimenticanze.Ringraziamo Sandro Morganti, tutta la sua famiglia e la Kapriol per il supporto e per l’affetto dimostrato in tutti questi anni e che viene rinnovato anno dopo anno.

Per ulteriori informazioni sui progetti GIMS (Gruppo Impegno Missionario di San Giovanni) ci si può rivolgere a Sandro Morganti, cell. 335.80.77.336

Un grazie particolare va infine a tutti gli atleti che hanno contribuito non solo con articoli e foto, ma anche con idee, consigli e proposte per la stesura

dell’Almanacco.

Finito di stampare nel novembre 2014www.asfalchi.it

Page 95: Almanacco 2014

Dalla sua costituzione, nel 2003, ACEL Service è il più importante fornitore di gas naturale in tutta la provincia di Lecco. Alla vendita di gas, ACEL Service ha recentemente affiancato la fornitura di energia elettrica ai comuni, alle aziende private e pubbliche e ai possessori di partita IVA. La sua attenta politica ai costi e la sua spiccata attenzione al servizio delle differenti tipologie di clienti, fanno di ACEL Service il tuo fornitore ideale per tutta l’energia che ti serve.

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SALUTI FINALI E RINGRAZIAMENTI

Page 96: Almanacco 2014

ASD FALCHI LECCO

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