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All.to 1 SIMULAZIONI delle prove d’Esame prova (simulazione del p. p. p. p. p. p. Liceo E. Majorana - a.s. - DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE Liceo Scientifico - 15 maggio 12 prova (simulazione del ) . . . . . . . p. prova (simulazione del ) . . . . . . . p. prova (simulazione del ) . . . . . . . p. prova (simulazione del ) . . . . . . . p. prova (simulazione del ) . . . . . . . p. prova (simulazione del ) . . . . . . . p.

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All.to 1

SIMULAZIONI

delle prove d’Esame

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Liceo E. Majorana - a.s. - DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE Liceo Scientifico - 15 maggio !12

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LICEO SCIENTIFICO E LINGUISTICO

‘ETTORE MAJORANA’ – ROMA

SIMULAZIONE

PRIMA PROVA ESAMI DI STATO

2 MAGGIO 2016

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ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE

SECONDARIA SUPERIORE

PROVA DI ITALIANO/ SIMULAZIONE

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A – ANALISI DEL TESTO

G. D’Annunzio, Lungo l'Affrico1 nella sera di giugno dopo la pioggia

Grazia del ciel, come soavemente ti miri ne la terra abbeverata2

anima fatta bella dal suo pianto!3 O in mille e mille specchi sorridente grazia, che da la nuvola sei nata

come la voluttà nasce dal pianto, musica nel mio canto

ora t'effondi, che non è fugace4, per me trasfigurata in alta pace

a chi l'ascolti.

Nascente Luna, in cielo esigua come

il sopracciglio de la giovinetta e la midolla5 de la nova canna6,

sì che il più lieve ramo ti nasconde e l'occhio mio, se ti smarrisce, a pena ti ritrova, pel sogno che l'appanna,

Luna, il rio che s'avvalla7 senza parola erboso anche ti vide;

e per ogni fil d'erba ti sorride, solo a te sola.

O nere e bianche rondini, tra notte e alba, tra vespro e notte, o bianche e nere

ospiti lungo l'Affrico notturno! Volan elle si basso che la molle erba sfioran coi petti, e dal piacere

il loro volo sembra fatto azzurro8. Sopra non ha susurro

l'arbore grande, se ben trema sempre. Non tesse il volo intorno a le mie tempie fresche ghirlande?

1 Affrico: torrente che scorre tra Fiesole e Firenze 2 Grazia … abbeverata: il cielo, lavato dalla pioggia, ha una grazia nuova e si specchia nella terra che ha bevuto la

pioggia. 3 anima … pianto: la dolcezza del cielo purificato dalla pioggia è paragonata a quella dell’anima che ha sfogato la sua

pena nel pianto, purifcandosi. 4 fugace: riferito al canto 5 midolla: polpa 6 nova canna: canna appena spuntata 7 il rio che s’avvalla: l’Affrico che scorre verso la valle 8 sembra fatto azzurro: sembra fondersi con l’azzurro del cielo

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E non promette ogni lor breve grido un ben che forse il cuore ignora e forse

indovina se udendo ne trasale? S'attardan quasi immemori del nido, e sul margine dove son trascorse

par si prolunghi il fremito dell'ale9. Tutta la terra pare

argilla offerta all'opera d'amore, un nunzio10 il grido, e il vespero che muore un'alba certa11.

Composta a Settignano negli ultimi giorni di giugno del 1902, la poesia è collocata al

terzo posto nella raccolta ‘Alcyone’, che nel suo ordine interno segue l‘arco ideale di una stagione, l’estate, dalle ultime piogge primaverili di giugno alla fine di settembre.

Comprensione del testo a. Riassumi il contenuto del testo in massimo 8 righe; evidenziane poi

l’articolazione nelle tre strofe che lo compongono.b. Metti in evidenza la trama simbolica e gli elementi mitici presenti nelle tre

strofe.

Analisi del testo

a. Individua nelle tre strofe le allitterazioni, le anafore, gli enjambements, leanalogie e le sinestesie e spiegane la funzione. In quale modo analogie e

sinestesie riescono a creare corrispondenze tra la parola poetica e la natura?b. Metti in evidenza le immagini relative alle sensazioni visive e ai toni musicali.c. Evidenzia i punti in cui la natura è umanizzata e assume sembianze femminili,

documentando la coesistenza nel paesaggio di elementi di castità francescana edi sensualità erotica.

Interpretazione complessiva e approfondimenti a. A partire dal testo proposto, evidenzia temi e motivi della raccolta Alcyone,

spiegando tra l’altro a quale tipo di poesia rimanda il rapporto tra parola poeticae mistero e mettendo in evidenza i riflessi dell’ideologia superomistica, con

opportuni riferimenti ad altri testi dannunziani e di altri autori a te noti.

9 sul margine … ale: il fremito delle ali sembra trasmettersi al margine erboso del ruscello. 10 nunzio: messaggio 11 vespero … certa: il tramonto, grazie al volo delle rondini, si trasforma in un’alba.

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TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI

GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale»,

utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato.

Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO-LETTERARIOARGOMENTO: Guardando e ascoltando da finestre e balconi

DOCUMENTI

................................ d'in su i veroni del paterno ostello porgea gli orecchi al suon della tua voce,

ed alla man veloce che percorrea la faticosa tela.

Mirava il ciel sereno, le vie dorate e gli orti, e quinci il mar da lungi, e quindi il monte.

lingua mortal non dice quel ch'io sentiva in seno.

................................ G. LEOPARDI, A Silvia, dai "Canti", 1831

M'affaccio alla finestra, e vedo il mare: vanno le stelle, tremolano l'onde.

Vedo stelle passare, onde passare: un guizzo chiama, un palpito risponde.

G. PASCOLI, Mare, da "Myricae", 1891

"Che allegria c'è? Cos'hanno di bello tutti costoro?" Saltò fuori da quel covile di pruni;

e vestitosi a mezzo, corse a aprire una finestra, e guardò; ... al chiarore che pure andava a poco a poco crescendo, si distingueva, nella strada in fondo alla valle, gente che passava, altra che usciva dalle case, e s'avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo

sbocco, a destra del castello, tutti col vestito delle feste, e con un'alacrità straordinaria.

... Il signore rimase appoggiato alla finestra, tutto intento al mobile spettacolo. Erano uomini, donne, fanciulli, a brigate, a coppie, soli; uno, raggiungendo chi gli era avanti, s'accompagnava con lui; un altro, uscendo di casa, s'univa col primo che rintoppasse;

e andavano insieme, come amici a un viaggio convenuto. Gli atti indicavano manifestamente una fretta e una gioia comune; e quel rimbombo non accordato ma

consentaneo delle varie campane, quali più, quali meno vicine, pareva, per dir così, la voce di que' gesti, e il supplimento delle parole che non potevano arrivar lassù.

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Guardava, guardava; e gli cresceva in cuore una più che curiosità di saper cosa mai

potesse comunicare un trasporto uguale a tanta gente diversa." A. MANZONI, Promessi sposi, cap. XXI, 1827

"Le ragazze devono avvezzarsi a quel modo, rispondeva Maruzza, invece di stare alla finestra. "A donna alla finestra non far festa".

- Certune però collo stare alla finestra un marito se lo pescano, fra tanti che passano; osservò la cugina Anna dall'uscio dirimpetto.

La cugina Anna aveva ragione da vendere; perché quel bietolone di suo figlio Rocco si era lasciato irretire dentro le gonnelle della Mangiacarrubbe, una di quelle che stanno alla finestra colla faccia tosta."

G. VERGA, I Malavoglia, Milano 1881

Dalla finestra aperta Entran le voci calme Del fiume,

I canti lontani Delle lavandaie

Laggiù fra i pioppi e gli ontani, Presso la pura corrente

Che mormora sì dolcemente Il fumo dei vapori Si confonde con quello delle case

................................ Penso ad una fanciulla bionda.

Fra poco sarà mezzogiorno E una gran tenerezza m "invade, E una voglia di piangere senza perché.

A. BERTOLUCCI, Sirio, Panna, 1929

HENRI MATISSE, Donna seduta, le spalle alla finestra aperta, 1922 (olio su tela, The Montreal Museum of Fine Arts)

"Se sono riuscito a fare un tutt'uno sulla tela di ciò che è interno, è perché l'atmosfera

del paesaggio e quella della mia camera sono una cosa sola ... non devo avvicinare l'interno con l'esterno, nella mia mente sono già uniti. ... Quando, aprendo la finestra,

pensavo che avrei avuto tutti i giorni quella luce davanti agli occhi, non potevo credere alla mia felicità.

Matisse e Bonnard, Skira, 2006

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2. AMBITO SOCIO ECONOMICO

ARGOMENTO: Il tempo libero

DOCUMENTI Documento n.1

Fonte: I cittadini e il tempo libero, ISTAT 2006

Documento n. 2 Fonte:Noi Italia, ISTAT 2014

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Documento n. 3 L’ “invenzione” del leisure time come tempo dello svago, distante e distinto da quello

regolato da imposizioni, dall’impegno lavorativo o domestico, dagli impegni civili, e dunque separato da questi, viene considerata coeva all’industrializzazione. Contemporaneamente alla diffusione massiccia del lavoro in fabbrica e soprattutto alla

concentrazione urbana avviatasi a partire dall’inizio del XIX secolo, vari elementi intervengono nella diffusione dell’idea – e del bisogno – di un tempo da destinare alla

ricreazione separato da quello lavorativo. Fra il 1750 e i 1950 i cambiamenti significativi nel nesso lavoro/tempo libero non saranno determinati solamente dal fatto che il luogo di lavoro diverrà un altro rispetto

al luogo di abitazione, bensì anche dal fatto che la giornata lavorativa tenderà a ridursi dalle dodici – o più – ore quotidiane alle otto ore, e i giorni lavorativi della settimana

da sei a cinque e mezzo (fino alla fine della seconda guerra mondiale) e poi a cinque

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(dopo la seconda guerra mondiale). [...] Fino al 1850 non fu possibile godere di

vacanze retribuite. Pur riconoscendo i giorni di festa, i datori di lavoro li consideravano giorni in cui il lavoro veniva interrotto e dunque da non retribuire, giacche il salario

veniva commisurato alle ore di lavoro erogate. [...] Fondamentali per la riduzione degli orari e il miglioramento delle condizioni di lavoro furono, per un verso, il contributo del sindacato, che dal 1880 in poi vide iscrivere tra le sue file anche i

lavoratori non specializzati, nonché, per un altro verso, la diffusione di un atteggiamento “illuministico” e “progressista” anche fra i datori di lavoro, i quali

cominciarono a rendersi conto che un lavoratore stanco era anche, e inevitabilmente, meno efficiente di un lavoratore messo nelle condizioni di compensare lo sforzo profuso con un tempo di riposo e di relax adeguato.

In breve, gli imprenditori dell’epoca giungeranno alla conclusione che per mantenere buoni ritmi di lavoro sarebbe stato necessario inserire quote più elevate di ricompense

in termini non solo retributivi ma anche di tempo per il riposo. [...] Lo svago, alla cui accezione comincia ad associarsi anche una dimensione di piacevolezza che non va più condannata, diventa dunque espressione del giusto compenso, controllato proprio per

il fatto che può essere acquistato, risultato di un meritato guadagno ottenuto con il lavoro. [...] Tra la fine del XVIII e la metà del XIX secolo alcuni luoghi divengono i

luoghi della socialità pubblica nel leisure time: e il periodo in cui nelle città si diffondono i caffè e i luoghi di pubblico ristoro, luoghi che si possono raggiungere

da soli e in cui si può eventualmente incontrare qualcuno. Luoghi in cui si diffondono e si dibattono opinioni, ciò che costituirà in seguito la “sfera pubblica”.

Fabio Massimo Lo Verde, Sociologia del tempo libero, Laterza, 2009

Documento n. 4

La cultura di massa può essere considerata così come una gigantesca etica del loisir [svago]. In altri termini, l’etica del loisir, che gioisce a detrimento dell’etica del lavoro, a fianco di altre etiche vacillanti, si configura e ordina nella cultura di massa. La quale

non fa che riempire il loisir (con gli spettacoli, gli incontri sportivi, la televisione, la radio, la lettura dei giornali e dei settimanali), orientare la ricerca della salvezza

individuale nel loisir, e inoltre informare il loisir che diviene stile di vita. Il loisir non e soltanto il ricettacolo in cui entrano i contenuti essenziali della vita e in cui l’aspirazione alla felicità individuale diviene esigenza, ma e in se stesso etica

culturale; non e soltanto la cornice dei valori privati, ma e anche un compimento in sé.

E, più particolarmente, il divertimento diviene un compimento in quanto tale. [...] Lo spettatore guarda. E spettatore anche il lettore del giornale e del settimanale. Le nuove tecniche creano un tipo di spettatore puro, cioè distaccato fisicamente dallo

spettacolo, ridotto allo stato passivo di chi sta a vedere. Tutto si svolge dinanzi ai suoi occhi, senza pero che egli possa toccare, aderire materialmente a quanto contempla.

In compenso, l’occhio dello spettatore e dappertutto, nella stanza da letto di Brigitte Bardot come nella capsula spaziale di Titov. La cultura di massa intrattiene e amplifica questa sorta di piacere visivo, fornendogli

inoltre pettegolezzi, confidenze, rivelazioni sulla vita delle celebrità. Lo spettatore tipicamente moderno e colui che e votato alla tele-visione, che vede sempre tutto in

piano ravvicinato, come al teleobiettivo, ma nello stesso tempo a una impalpabile distanza; anche ciò che e più vicino si colloca all’infinito dell’immagine, sempre presente, invero, ma mai materializzata. Egli partecipa allo spettacolo, ma la sua

partecipazione avviene sempre tramite l’altro: corifeo, mediatore, giornalista, annunciatore, fotografo, operatore, divo, diva, eroe immaginario.

Edgar Morin, L’industria culturale. Saggio sulla cultura di massa, il Mulino, 1963

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Documento n. 5

L’attuale espandersi del “turismo di massa” e il risultato della crescita di due elementi: il tempo libero ed il reddito disponibile. Entrambi questi elementi trovano origine nelle

lotte sindacali verificatesi, in Occidente, nel XIX secolo. Negli ultimi decenni, centinaia di migliaia di persone hanno raggiunto, in tutti i continenti, livelli di reddito e condizioni di lavoro che consentono viaggi e vacanze. Anche il “turismo di massa” e

ormai un fenomeno “globalizzato”. [...] La possibilità di viaggiare e senza dubbio un elemento fondamentale del

“progresso”, inteso come progressiva liberazione delle singole persone – e delle popolazioni nel loro insieme – dai rigidi vincoli imposti dalla natura. [...] Questo processo di liberazione ha caratteristiche differenti nelle varie civiltà e nelle varie

epoche. Ma caratteristica comune dell’esigenza di viaggiare e la ricerca della sublimazione dei valori preminenti nella residenza abituale. Così, nelle civiltà nelle

quali i valori culturalmente egemoni erano quelli religiosi, il viaggiare e soprattutto “pellegrinaggio”. Analogamente, il viaggiare ha assunto i connotati prevalenti di scoperta geografica (nell’Antichità, per fini commerciali o di conquista militare), di

introspezione psicologica ed esaltazione dei propri sentimenti (nel secolo Romantico), ecc.

Anche nell’epoca che stiamo vivendo, il viaggiare – che in buona parte si identifica con il “turismo di massa” – può considerarsi coerente con quella logica. Se la caratteristica

prevalente nell’attuale mondo globalizzato e il “consumismo”, il viaggiare e uno strumento per acquisire, con modalità più intense e raffinate, il piacere di consumare quegli stessi beni e servizi che, nel luogo di residenza, sono limitati o incompleti.

Carmen Bizzarri, Luca Gasperini [a cura di], Economia del turismo sostenibile. Analisi teorica e casi di studio, Franco Angeli, 2006

3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Il Mediterraneo: atlante geopolitico d’Europa e specchio di

civiltà

DOCUMENTI

«I suoi confini non sono definiti né nello spazio né nel tempo. Non sappiamo come

fare a determinarli e in che modo: sono irriducibili alla sovranità o alla storia, non sono né statali, né nazionali: somigliano al cerchio di gesso che continua a essere

descritto e cancellato, che le onde e i venti, le imprese e le ispirazioni allargano o restringono. Lungo le coste di questo mare passava la via della seta, s’incrociavano le vie del sale e delle spezie, degli olii e dei profumi, dell’ambra e degli ornamenti, degli

attrezzi e delle armi, della sapienza e della conoscenza, dell’arte e della scienza. Gli empori ellenici erano a un tempo mercati e ambasciate. Lungo le strade romane si

diffondevano il potere e la civiltà. Dal territorio asiatico sono giunti i profeti e le religioni. Sul Mediterraneo è stata concepita l’Europa. È difficile scoprire ciò che ci spinge a provare a ricomporre continuamente il mosaico mediterraneo, a compilare

tante volte il catalogo delle sue componenti, verificare il significato di ciascuna di esse e il valore dell’una nei confronti dell’altra: l’Europa, il Maghreb e il Levante; il

giudaismo, il cristianesimo e l’islam; il Talmud, la Bibbia e il Corano; Gerusalemme, Atene e Roma; Alessandria, Costantinopoli, Venezia; la dialettica greca, l’arte e la

democrazia; il diritto romano, il foro e la repubblica; la scienza araba; il Rinascimento in Italia, la Spagna delle varie epoche, celebri e atroci. Qui popoli e razze per secoli hanno continuato a mescolarsi, fondersi e contrapporsi gli uni agli altri, come forse in

nessun’altra regione di questo pianeta. Si esagera evidenziando le loro convergenze e

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somiglianze, e trascurando invece i loro antagonismi e le differenze. Il Mediterraneo

non è solo storia.» Predrag MATVEJEVIĆ, Breviario mediterraneo, Garzanti, Milano 1991

«Nell’immaginario comune dei nostri tempi il Mediterraneo non evoca uno spazio offerto alla libera circolazione di uomini e merci, ma prende, piuttosto, il sopravvento

una certa resistenza ad aprirsi verso l’esterno. Sembrano lontani i tempi in cui il cinema d’autore riusciva a metterci in sintonia con le lotte per la decolonizzazione del

mondo islamico. Le defaillances della politica e le minacce più o meno reali al fondamentalismo religioso fanno crescere la diffidenza verso la richiesta di integrazione avanzata da chi viene a lavorare dalla riva sud del Mediterraneo.

Spianate dal crescente flusso di merci che le attraversano ininterrottamente, le vie del mare possono celebrare i fasti del turismo di massa, ma non riescono a rendere più

agevole e diretta la comunicazione di esperienze, di culture, di idee tra noi e gli altri abitanti dello stesso mare. Il Mediterraneo dei nuovi traffici per l’Oriente presenta una sua sfuggente ambiguità: è lo stesso mare attraversato dai malmessi trabiccoli

destinati ad affondare nel canale di Sicilia. Un mare che, anziché unire, erige nuove barriere tra le nostra e le altre sponde. Forse è questa l’inquietudine che percepiamo

nello scrutare gli orizzonti marini dei nostri giorni. Il sospetto che la fulgida rappresentazione dell’Italia al mare, disegnata dall’ostinata determinazione delle sue

élites modernizzanti, non sia riuscita a eliminare del tutto il retaggio delle separazioni e delle paure che ci avevano allontanato dalle coste del nostro paese, ma anche che la difficoltà di “tenere” politicamente il largo non sia mai stata superata.»

Paolo FRASCANI, Il mare, Il Mulino, Bologna 2008

«I popoli del Maghreb sono stati i protagonisti degli avvenimenti storici del 2011. Più che in qualsiasi altra regione del mondo arabo, i paesi del Maghreb hanno intrapreso un lungo processo di cambiamenti e di riforme. L’esito positivo di questi processi di

democratizzazione e di modernizzazione ha un’importanza capitale per l’Unione europea. Il Maghreb è una regione con grandissime potenzialità di sviluppo. Situato

tra l’Africa subsahariana e l’Unione europea, da un lato, e ai confini del Mediterraneo orientale, dall’altro, ha il vantaggio di avere accessi sia sulle coste dell’Atlantico che su quelle del Mediterraneo e la possibilità di ospitare rotte di trasporti terrestri. Esso

beneficia inoltre di notevoli risorse umane e naturali, nonché di legami culturali e linguistici comuni. Nonostante ciò, il Maghreb rimane una delle regioni meno integrate

al mondo, con la conseguenza che le sue potenzialità di sviluppo sono rimaste spesso inespresse. [...] Dei vantaggi di una maggiore integrazione nel Maghreb non beneficerebbero soltanto i cittadini dei cinque paesi interessati, ma anche gli abitanti

dei paesi vicini, compresi quelli dell’Unione europea. Per l’UE, lo sviluppo di una zona di stabilità e prosperità fondata sulla responsabilità democratica e lo Stato di diritto

nel Maghreb è un obiettivo essenziale delle nostre relazioni bilaterali e per realizzare tale sviluppo un approccio regionale è imprescindibile. Entrambe le sponde del Mediterraneo hanno tutto da guadagnare da una situazione di maggiore stabilità, di

maggiore integrazione dei mercati, di più stretti contatti interpersonali e di scambi intellettuali, economici e culturali più approfonditi.» Sostenere il rafforzamento della

cooperazione e dell’integrazione regionale nel Maghreb: Algeria, Libia, Mauritania, Marocco e Tunisia.

Comunicazione congiunta della Commissione Europea e dell’Alto Rappresentante

dell’UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza - 17 dicembre 2012

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4. AMBITO SCIENTIFICO TECNOLOGICO

ARGOMENTO: Le fonti energetiche: crisi, conflitti, modelli di sviluppo

DOCUMENTI

La crisi energetica è indiscutibile, anche se molte persone non l’hanno ancora percepita nella sua gravità.

Essa è basata su tre dati incontrovertibili: l’esaurimento progressivo dei combustibili fossili, i danni causati alla salute e all’ambiente dal loro massiccio impiego, la forte disuguaglianza nella disponibilità di energia fra Paesi ricchi e Paesi poveri. La crisi

energetica mette in discussione il modello di sviluppo basato sul consumo a tutti i costi, che la grande disponibilità di energia a prezzi irrisori ha creato nei decenni

passati e di cui ha goduto soltanto una minoranza della popolazione della Terra. [...]Nell’attuale fase storica dobbiamo renderci conto che i combustibili fossili sono un regalo irripetibile e quantitativamente limitato che la natura ci ha fatto. Oggi sappiamo

anche che l’uso prolungato di questo regalo reca gravi danni all’umanità e all’ambiente.

Partendo da questi incontrovertibili dati di fatto si delineano nel nostro orizzonte energetico tre strategia,fra loro molto diverse. La prima è continuare a utilizzare in modo crescente i combustibili fossili, cercando di scovare altri giacimenti in ogni

angolo della Terra. È la strategia dello struzzo che nasconde la testa perché non vuole vedere. Prima o poi si giungerà a un punto in cui i combustibili fossili si esauriranno.

Prima ancora, forse, sopraggiungerà una crisi ecologica irreversibile. La seconda strategia non vuol far conto sulle energie rinnovabili perché, si dice, non riuscirebbero a garantire l’enorme quantità di energia necessaria all’attuale modello di sviluppo. Per

fare in modo che la “crescita” continui, questa strategia punta su un’espansione gigantesca dell’energia nucleare che però, numeri alla mano, ha scarse probabilità di

successo sul lungo termine e nulle nel breve periodo. A questo punto è chiaro che il problema energia mette direttamente in questione proprio il modello di sviluppo. La terza strategia infatti parte dal principio che bisogna prendere atto dei limiti fisici della

biosfera e ridurre i consumi di energia e materie prime. In questa prospettiva si fa affidamento sostanziale sull’espansione delle fonti rinnovabili che, nel lungo termine,

diverranno largamente preponderanti. La questione energetica mette quindi l’umanità di fronte a un bivio. Da una parte c’è la difesa a oltranza dello stile di vita ad altissima

intensità energetica dei Paesi ricchi. Uno stile di vita che non si fa carico dei danni all’ambiente, non esclude azioni di forza o addirittura di guerra per conquistare le riserve residue di combustibili fossili e nucleari, non si cura di ridurre le

disuguaglianze, si espone ai rischi della proliferazione nucleare e non prende in considerazione i diritti delle generazioni future. Dall’altra si prospetta un cambiamento

radicale dello stile di vita imposto dalla necessità dei vincoli fisici, ma anche accettato come scelta etica: uno stile di vita fondato su bassi consumi energetici, sobrietà, sufficienza. Questa seconda alternativa prevede un periodo di transizione nel quale si

dovrà progressivamente ridurre l’uso dei combustibili fossili, evitare l’espansione del nucleare e sviluppare tutti i tipi di energie rinnovabili, diffuse e non inquinanti,

ciascuna valorizzata a seconda della specificità del territorio che si considera. Nicola Armaroli, Vincenzo Balzani, Energia per l’astronave Terra, Zanichelli, 2011

Gli effetti dei cambiamenti climatici sugli equilibri del pianeta, insieme alle questioni relative alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico ed al possibile esaurimento

delle risorse energetiche tradizionali, hanno rilevanti ripercussioni a livello economico, coinvolgendo l’intero tessuto produttivo mondiale. [...]

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In tale situazione, il ricorso a forme alternative di energia e l’introduzione di politiche

di efficienza e di risparmio energetico rappresenta una grande opportunità. Parallelamente alle esigenze menzionate, si fa via via più urgente il miglioramento

della qualità della vita delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo: 1,6miliardi di persone non hanno l’energia elettrica, indispensabile per condurre un tenore di vita adeguato.

Contrariamente ai servizi energetici tradizionali, la diffusione di modelli tecnologici che consentano ai Paesi in via di sviluppo di disporre di energia pulita permette alle

popolazioni residenti l’impiego di abbondanti risorse energetiche (vento, sole, calore geotermico, biomassa), diffuse a livello locale e inesauribili. Le stesse, utilizzate per i servizi sanitari (ospedali), per le scuole, per il riscaldamento degli ambienti e

dell’acqua, nonché per l’esercizio di imprese, possono essere trasformate in energia direttamente nel luogo di utilizzazione, non necessitando di reti di trasporto e di

distribuzione. L’energia pulita diventa, quindi, il vettore principale dello sviluppo sostenibile delle popolazioni più arretrate. [...] Innescare un radicale cambiamento in termini sostenibili nella produzione e nell’impiego di elettricità è essenziale per

arginare i mutamenti climatici, per ridurre la povertà, per sostenere la crescita economica di tutti i Paesi e per contribuire, così, allo stabilimento della pace e della

sicurezza internazionale. [...] Per fronteggiare in modo adeguato ed in tempi brevi questa emergenza è necessario adottare una politica energetica che non si fermi entro

i confini nazionali, ma allarghi il proprio fronte in ambito internazionale. Le basi di un sistema energetico sostenibile vanno gettate, infatti, attraverso la predisposizione di una disciplina internazionale, con il coinvolgimento di tutti gli attori del settore

energetico e, soprattutto, delle organizzazioni più altamente rappresentative degli interessi della comunità internazionale.

Susanna Quadri, Energia possibile. Diritto internazionale, dell’Unione europea e interno, G. Giappichelli Editore, 2012

Il conflitto tra Kiev e Mosca ha portato alla luce la

debolezza energetica dell’Europa, che l’anno scorso ha acquistato dalla Russia il 39% del gas e il 33% del petrolio globalmente importati. L’Unione Europea

inoltre importa ormai il 53% di tutta l’energia che consuma per un esborso annuo globale di circa 400

miliardi di euro. La possibilità di un arresto anche parziale di quanto transita normalmente dall’Ucraina ci fa dunque chiedere se l’Ue sarebbe capace di superare

l’inverno che incombe anche senza il gas russo. Il Sole 24 Ore, 29 settembre 2014

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Benvenuti nel nervoso mondo in cui un singolo incidente in un punto nevralgico del

pianeta rischia di mandare in crisi un’intera regione, provocare scontri sanguinosi, far salire alle stelle il prezzo del petrolio e mettere in pericolo l’economia globale. Il

continuo aumento della richiesta di energia e la diminuzione delle sue riserve segnano l’ingresso nell’era della geoenergia, una fase in cui la politica internazionale sarà dominata dalle lotte per il controllo di risorse vitali. Già a partire da quest’anno

l’energia e i conflitti saranno legati tra loro sempre più strettamente, e alcune zone diventeranno sempre più importanti.

Prendiamo, per esempio, lo stretto di Hormuz, che sta facendo tremare i mercati dell’energia. Questo tratto di mare che collega il golfo Persico con l’oceano Indiano non ha nessuna rilevanza geografica,ma in un mondo profondamente consapevole dei

problemi energetici ha probabilmente un’importanza strategica maggiore di qualsiasi altro braccio di mare del pianeta. Secondo il dipartimento statunitense dell’energia,

ogni giorno quest’arteria vitale è attraversata da petroliere che trasportano circa 17 milioni di barili di greggio, cioè il 20 per cento del fabbisogno mondiale quotidiano. [...] Nei prossimi anni l’ubicazione delle fonti di energia e delle sue vie di

approvvigionamento – oleodotti e gasdotti, porti e rotte delle petroliere – sarà fondamentale per la mappa strategica globale. Le principali zone di produzione, come

il golfo Persico, manterranno la loro importanza vitale. Lo stesso vale per alcuni punti di transito come lo stretto di Hormuz, quello di Malacca (tra l’oceano Indiano e il mar

Cinese meridionale) e le “vie di comunicazione marine” (Sloc, sealines of communication), come le chiamano gli strateghi navali, cioè le rotte che collegano le aree di produzione con i mercati stranieri. Grandi potenze come gli Stati Uniti, la

Russia e la Cina prepareranno sempre più i loro eserciti a combattere in queste zone. Michael T. Klare, Le nuove guerre del petrolio, Internazionale, n. 933, 27 gennaio

2012

L’entusiasmo positivo che circonda le fonti di energia rinnovabili – che va sostenuto e

incoraggiato – non può far dimenticare la dimensione gigantesca di una transizione energetica. Gigantesca per volumi di energia necessari a sostenere i nostri consumi e

a sostituire le fonti tradizionali, gigantesca per dimensioni e costi delle infrastrutture di trasporto e distribuzione richiesti dalle nuove fonti di energia, gigantesca per tempi di penetrazione delle nuove fonti di energia. L’ultima grande transizione energetica della

storia umana ha avuto luogo tra la seconda meta del diciannovesimo secolo e i primi decenni del ventesimo, con l’avvento su scala mondiale del carbone, del petrolio,

dell’energia idroelettrica e – più tardi – del gas naturale. Essa e stata resa possibile dal fatto che le “nuove fonti” di energia erano in grado di fornire volumi di energia molto più grandi di quelli garantiti dalle fonti del passato – cioè biomasse con il legno,

vegetali, oli e grassi animali. Purtroppo non siamo ancora in grado di replicare una rivoluzione energetica simile a quella. [...] Non dobbiamo dimenticare che la maggior

parte delle rinnovabili presenta problemi di ordine sistemico, di solito sottostimati. I nostri sistemi elettrici sono stati progettati e costruiti per soddisfare le esigenze di impianti produttivi centralizzati di grandi dimensioni, le cui prestazioni e capacita

operative possono essere programmate con certezza. L’introduzione di rilevanti quote di energia eolica e solare caratterizzate da un’intrinseca variabilità ed erraticità

cambierebbe completamente le regole del gioco. Per cominciare, sarebbe più complesso, rischioso e costoso ottenere l’equilibrio tra offerta e domanda di energia elettrica. Di fatto, esso richiederebbe un consistente sviluppo della capacita di

stoccaggio del gas naturale “di riserva”, da utilizzare al posto del vento e del sole quando questi non sono disponibili. Inoltre, richiederebbe reti differenti (corrente

continua ad alto voltaggio) rispetto a quelle di cui disponiamo. Questo solo per ricordare alcuni dei principali problemi che aleggiano sulle fonti rinnovabili. La maggior

parte di questi problemi potrà essere risolta nel corso del ventunesimo secolo, grazie

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a nuove tecnologie e a modi completamente nuovi di guardare ai problemi

dell’energia. Ma non basteranno dieci o vent’anni perche questo possa accadere. Per tutte queste ragioni, l’ultima delle verità scomode sulle rinnovabili di oggi e che, da

sole, non sono in grado di liberarci in tempi brevi dalla nostra trappola energetica. Leonardo Maugeri, Con tutta l’energia possibile. Petrolio, nucleare, fonti rinnovabili: i

problemi e il futuro delle diverse sorgenti energetiche, Sperling & Kupfer, 2011

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

Il documento che segue costituisce un testamento spirituale scritto da un ufficiale

dell’esercito regio che dopo l’otto settembre del 1943 partecipò attivamente alla Resistenza e per questo venne condannato a morte. Nel documento si insiste in

particolare sulla continuità tra gli ideali risorgimentali e patriottici e la scelta di schierarsi contro l’occupazione nazi-fascista. Illustra le fasi salienti della Resistenza e, anche a partire dai contenuti del documento proposto, il significato morale e civile di

questo episodio. “Le nuove generazioni dovranno provare per l’Italia il sentimento che i nostri grandi

del risorgimento avrebbero voluto rimanesse a noi ignoto nell’avvenire: «il sentimento dell’amore doloroso, appassionato e geloso con cui si ama una patria caduta e

schiava, che oramai più non esiste fuorché nel culto segreto del cuore e in un'invincibile speranza». A questo ci ha portato la situazione presente della guerra disastrosa. Si ridesta così il sogno avveratosi ed ora svanito: ci auguriamo di veder

l’Italia potente senza minaccia, ricca senza corruttela, primeggiante, come già prima, nelle scienze e nelle arti, in ogni operosità civile, sicura e feconda di ogni bene nella

sua vita nazionale rinnovellata. Iddio voglia che questo sogno si avveri.” Trascrizione diplomatica tratta da

http://www.ultimelettere.it/?page_id=35&ricerca=528

Dardano Fenulli. Nacque a Reggio Emilia il 3 agosto 1889. Durante la Grande Guerra, nel corso della quale meritò due encomi solenni, combatté sulla Cima Bocche e sul Col Briccon. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, promosso colonnello, prese parte

alle operazioni in Jugoslavia. Promosso generale di brigata nell’aprile 1943, fu nominato vicecomandante della divisione corazzata “Ariete”. In questo ruolo prese

parte ai combattimenti intorno a Roma nei giorni immediatamente successivi all’otto settembre 1943. Passato in clandestinità, iniziò una intensa attività per la creazione di una rete segreta di raccolta, informazioni e coordinamento dei militari sbandati ma

ancora fedeli alla monarchia. Nel febbraio del 1944 venne arrestato dalle SS e imprigionato nelle carceri di via Tasso a Roma. Il 24 marzo 1944 fu fucilato alle Fosse

Ardeatine. adattato da http://www.ultimelettere.it/?page_id=35&ricerca=528

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

“«Prendiamo in mano i nostri libri e le nostre penne», dissi. «Sono le nostre armi più

potenti. IO 2016Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo.» […] La pace in ogni casa, in ogni strada, in ogni villaggio, in ogni nazione –

questo è il mio sogno. L’istruzione per ogni bambino e bambina del mondo. Sedermi a scuola e leggere libri insieme a tutte le mie amiche è un mio diritto.” MalalaYousafzai, Christina Lamb, Io sono Malala, Garzanti, Milano 2014

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MalalaYousafzai, premio Nobel per la pace 2014, è la ragazza pakistana che ha

rischiato di perdere la vita per aver rivendicato il diritto all’educazione anche per le bambine. Il candidato rifletta criticamente sulla citazione estrapolata dal libro di

MalalaYousafzai ed esprima le sue opinioni in merito, partendo dal presupposto che il diritto all’educazione è sancito da molti documenti internazionali, come la Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989, ratificata anche dall’Italia con Legge n. 176 del 27

maggio 1991.

___________________________

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito l’uso del dizionario italiano.

È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i

candidati di madrelingua non italiana.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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Ministero dell’Istruzione dell’’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Tema di: MATEMATICA

ESEMPIO PROVA

Il candidato risolva uno dei due problemi e risponda a 5 quesiti del questionario.

PROBLEMA 1

Le centraline di controllo del Po a Pontelagoscuro (FE) registrano il valore della portata dell'acqua,

ovvero il volume d'acqua che attraversa una sezione trasversale del fiume nell'unità di tempo. Come

responsabile della sicurezza della navigazione fluviale in quel tratto del Po, devi valutare quando

consentire la navigazione stessa, in considerazione delle condizioni atmosferiche e del livello dell’acqua.

Nel corso dell'anno le portate medie del Po (a Pontelagoscuro) sono di circa 34 milioni di m3 al giorno in

regime di magra, 130 milioni di m3 al giorno in regime normale con un’oscillazione del 10% e 840

milioni di m3 al giorno in regime di piena (fonte deltadelpo.net).

Durante un periodo di alcuni giorni di piogge intense, dalle rilevazioni registrate risulta che:

nei primi due giorni dall'inizio delle misurazioni il valore della portata dell'acqua si è alzato dal

valore di regime normale di 130 milioni di m3 al giorno fino al valore massimo di 950 milioni di m3 al

giorno;

nei giorni successivi la portata si è ridotta, tornando verso il valore di regime normale, inizialmente

più velocemente e poi più lentamente.

1. Indicando con t il tempo, misurato in giorni, fissa un adeguato sistema di riferimento cartesiano in cui

rappresentare il grafico dell'andamento della portata. Verifica se una delle seguenti funzioni può

essere usata come modello per descrivere tale andamento, tenendo conto dei valori rilevati e del

punto di massimo, giustificando con opportune argomentazioni sia la scelta che l'esclusione.

ctbatf cos

ceatg b

t

2

cetath tb 1

cba ,,

2. Individuata la funzione, determina i parametri in modo che siano verificate le condizioni sopra

descritte per la portata e tracciane il grafico.

3. Studia la variazione della portata nel tempo e valuta dopo quanti giorni tale variazione raggiunge il

suo minimo. Inoltre, dovendo prevedere quando autorizzare la ripresa della navigazione in condizioni

di sicurezza, valuta, analiticamente o per via grafica, dopo quanti giorni la portata rientra nel limite di

oscillazione del valore di regime normale.

4. Nel tempo trascorso tra l’inizio del fenomeno e il rientro nei limiti normali, qual è il volume di acqua

che ha superato il valore di regime normale?

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Ministero dell’Istruzione dell’’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Tema di: MATEMATICA

ESEMPIO PROVA

PROBLEMA 2

Figura 1: grafico G

Il grafico G in figura 1 rappresenta una funzione del tipo:

1. determina il valore del parametro k affinché la sia rappresentata dal grafico, motivando la tua

risposta. Calcola inoltre le coordinate dei punti di flesso, le equazioni degli eventuali asintoti e le

equazioni delle rette tangenti a G nei punti di flesso;

2. considera un triangolo avente i vertici, rispettivamente, nell’origine, nel punto della funzione di

ascissa a, e nel punto P sua proiezione sull’asse x. Determina il valore a ≥ 0 per cui la sua area sia

massima;

3. calcola l'area della regione piana delimitata da G e dall'asse x nell'intervallo [0,2] e determina il

valore dell'errore percentuale che si verifica nel calcolo di tale area se nell'intervallo [0,2] si adotta,

per approssimare , una funzione razionale di 3° grado della forma

con

4. dimostra che, dette A e B le intersezioni tra le tangenti a G nei punti di flesso e l’asse x, C e D le

proiezioni dei punti di flesso sull’asse x, si ha:

per qualsiasi

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Ministero dell’Istruzione dell’’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Tema di: MATEMATICA

ESEMPIO PROVA

QUESTIONARIO

1. Determinare il volume del solido generato dalla rotazione attorno alla retta di equazione 3y

della regione di piano delimitata dalla curva di equazione 33 xxy e dalla retta stessa.

2. Verificare che la funzione:

ha una discontinuità di prima specie (“a salto”), mentre la funzione:

13

)(1

x

xxg

ha una discontinuità di terza specie (“eliminabile”).

3. Durante il picco massimo di un’epidemia di influenza il 15% della popolazione è a casa ammalato:

a) qual è la probabilità che in una classe di 20 alunni ce ne siano più di due assenti per

l’influenza?

b) descrivere le operazioni da compiere per verificare che, se l’intera scuola ha 500 alunni, la

probabilità che ce ne siano più di 50 influenzati è maggiore del 99%.

4. Utilizzando il differenziale calcola di quanto aumenta il volume di un cono retto avente raggio di

base 2 m e altezza 4 m quando il raggio di base aumenta di 2cm.

5. Considerata la parabola di equazione 24 xy , nel primo quadrante ciascuna tangente alla parabola

delimita con gli assi coordinati un triangolo. Determinare il punto di tangenza in modo che l’area di

tale triangolo sia minima.

6. Determinare la soluzione particolare della equazione differenziale , verificante la

condizione iniziale 2)0( y .

7. Calcolare il valor medio della funzione

6x3 1

31 1)(

3xe

xxxf

nell’intervallo [1, 6] e determinare il valore della x in cui la funzione assume il valore medio.

8. Una sfera ha il raggio che aumenta al passare del tempo secondo una data funzione r(t). Calcolare il

raggio della sfera nell’istante in cui la velocità di crescita della superficie sferica e la velocità di

crescita del raggio sono numericamente uguali.

13

1)(

1

x

xf

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Ministero dell’Istruzione dell’’Università e della Ricerca ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Tema di: MATEMATICA

ESEMPIO PROVA

9. In un riferimento cartesiano nello spazio Oxyz, data la retta r di equazioni:

ktz

ty

tx

1

12

e il piano β di equazione:

022 zyx ,

determinare per quale valore di k la retta r e il piano β sono paralleli, e la distanza tra di essi.

10. Scrivere l’equazione della circonferenza C che ha il centro sull’asse y ed è tangente al grafico Gf

di 23 3)( xxxf nel suo punto di flesso.

__________________ Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito l’uso del dizionario di italiano.

È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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LICEO SCIENTIFICO “ETTORE MAJORANA”

ANNO SCOLASTICO 2015-2016

Febbraio 2016

TERZA PROVA - TIPOLOGIA B

CLASSE VAS

Tempo 120 minuti

CANDIDATO_________________________________________

E’ consentito l’uso del vocabolario.

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STORIA DELL’ARTE Nome e cognome………………………………………………

1 Autore, titolo, datazione, ubicazione, tecnica, descrizione e analisi formale dell’opera proposta

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……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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2 Etienne-Louis Boullée: concezione dell’architettura, caratteri strutturali e forme, nomina e

brevemente descrivi un suo celebre progetto

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……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

3 Dell’autore dell’opera proposta mettere in rilievo la concezione dell’arte e i caratteri formali

della sua pittura

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COGNOME…………………NOME………………….

TIPOLOGIA B

DOMANDE A RISPOSTA SINGOLA

MAX 6 RIGHE

FILOSOFIA

1) In quali momenti si articola la dialettica servo-padrone nella Fenomenologia dello Spirito di

Hegel?

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………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………..

2) Analizza il concetto del lavoro nella filosofia di Marx

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……………………………………………………………………………………….

………………………………………………………………………………………..

3) Analizza il concetto di fenomeno secondo la filosofia di Schopenhauer

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SIMULAZIONE TERZA PROVA ESAME DI STATO 2015-2016

SCIENZE NATURALI

L. S. “E. Majorana” Classe V As

Cognome……………………………………………………………… Nome…………………………………………………………………….

1) Descrivi da quale evidenza sperimentale si è arrivati a comprendere l’ibridazione del carbonio

(max10 righe)

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…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

2) Illustra la regola di Markovnikov (max 10 righe)

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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3) Qual è il significato delle anomalie magnetiche nei fondali oceanici(max 10 righe)

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…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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STORIA DELL’ARTE Nome e cognome………………………………………………

1 Autore, titolo, datazione, ubicazione, tecnica, descrizione e analisi formale dell’opera proposta

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2 La Torre Eiffel: contesto storico, descrizione e analisi strutturale ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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3 Dell’autore dell’opera proposta mettere in rilievo la concezione dell’arte e i caratteri formali

della sua pittura

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……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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FILOSOFIA

1) Quale nuova visione del tempo emerge nella filosofia di Bergson?

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………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………..

2) Qual è il significato della “visione e l’enigma” nell’opera “Così parlò Zaratustra?”

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………………………………………………………………………………………..

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……………………………………………………………………………………….

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………………………………………………………………………………………..

3) Quali sono le categorie della filosofia dell’esistenza di Kierkegaard?

………………………………………………………………………………………..

………………………………………………………………………………………..

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Lingua Straniera Inglese

Answer in about 80 words

Cognome___________________________Nome_____________________________

Wilde is not really a Victorian novelist but an anti-Victorian one. Explain why.

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_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

From a Romantic and heroic vision of war to one of doom and destruction. Discuss with reference to the

War Poets and their poems.

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

Animal Farm is a political allegory: it satirizes how revolutions are doomed to fail. Explain.

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

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SIMULAZIONE TERZA PROVA ESAME DI STATO 2015-2016

SCIENZE NATURALI

L. S. “E. Majorana” Classe V As (26-04-2016)

Cognome……………………………………………………………… Nome…………………………………………………………………….

1) Descrivi il comportamento degli amminoacidi in una soluzione basica, in una soluzione acida e cosa

accade allo stesso amminoacido nel suo punto isoelettrico. (max10 righe)

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

2) Descrivi che cosa comporta la reazione di una base forte con il composto qui sotto rappresentato.

(max 10 righe)

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….

3) Cosa rappresenta la geoterma e come è stato possibile definirla. (max 10 righe)

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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